Dossier del docente

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“Istituto Comprensivo”-Lanzo Torinese (TO) Anno di formazione 2018/2019

DOSSIER DEL DOCENTE NEOASSUNTO SCIACCA ANGELA

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BILANCIO INIZIALE DELLE COMPETENZE DOSSIER FINALE ATTIVITÀ IN PIATTAFORMA QUESTIONARIO INCONTRI IN PRESENZA QUESTIONARIO SULL'ATTIVITÀ DI OSSERVAZIONE PEER TO PEER QUESTIONARIO SUL PERCORSO DI FORMAZIONE ONLINE BILANCIO FINALE DELLE COMPETENZE BISOGNI FORMATIVI FUTURI ATTESTATO DI FORMAZIONE RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE ALLEGATO RELATIVO AI GIOCHI


INDIRE NEOASSUNTI 2019 Bilancio iniziale delle competenze (ID:743256)

Bilancio iniziale delle competenze ANGELA SCIACCA - Codice Fiscale : SCCNGL66M57A028L Data invio 09/06/2019 15:50:14

AREE DELLE COMPETENZE Ambito: organizzare situazioni di apprendimento [Individuare con chiarezza le competenze che gli allievi devono sviluppare Ritieni di essere in grado di individuare con facilità contenuti e relativi obiettivi di apprendimento adeguati alla tua classe? Se hai difficoltà e incertezze, quali ne sono le cause?] Sì [Y]

Ambito: organizzare situazioni di apprendimento [(SOSTEGNO) Elaborare piani educativi inclusivi (PEI, PEP, PDP) per gli studenti che ne hanno necessità, in modo da essere coerenti con il percorso della classe Ritieni di riuscire a collaborare proficuamente con i tuoi colleghi, al fine di elaborare un piano personalizzato che favorisca l’inclusione degli alunni che ne hanno uno specifico bisogno?] Sì [Y] Descrivere, eventualmente utilizzando le domande guida, le ragioni della/e scelta/e della/e competenza/e selezionata/e. Si consiglia di prendere in esame un massimo di 3 competenze per ogni ambito.

(Max 2.000 caratteri spazi inclusi) Durante i miei dodici anni di pre-ruolo maturati sia come docente di sostegno sia come insegnante di classe, la matematica ha rivestito un ruolo predominante, per un caso fortuito direi e in scuole differenti.Queste esperienze mi hanno fatto comprendere che l’ambito scientifico-matematico ha una visione piuttosto chiara di quelli che sono gli obiettivi e i traguardi che i bambini dovrebbero raggiungere, grazie all'aspetto sequenziale e progressivo della materia stessa. All'inizio dell'anno scolastico, almeno per il primo mese cerco di osservare i bambini proponendo loro attività volte a sondare le abilità di base, le competenze in ingresso, le eventuali lacune, i punti di forza e di debolezza. La duttilità della matematica consente di ricorrere a vari esercizi che mi consentono di pianificare gli obiettivi più adatti alla classe ed eventualmente personalizzare percorsi facilitati per alunni in difficoltà: permette di procedere per livelli che possono essere ridimensionati laddove ve ne sia la necessità. La progettazione del PEI è un momento importante e delicato che richiede la collaborazione di tutte le persone coinvolte nel Progetto di Vita dell'alunno. All'inizio dell'anno tutti i docenti curricolari e di sostegno devono predisporre un apposito Piano, coinvolgendo eventuali altre figure che lavorano con e per il bambino e costruire una rete di relazioni di primaria importanza nel Progetto di Vita dell'alunno, anche in vista di un suo futuro collocamento al termine del percorso di studi. Considerando i tempi di consegna del Piano educativo Individualizzato e la mancanza di continuità di insegnamento dovuta alla mia condizione di precariato, ritengo il tempo messo a disposizione per la stesura del PEI troppo breve.Sicuramente avere più tempo mi consentirebbe di conoscere meglio l'alunno, la sua famiglia, i colleghi e la realtà scolastica in cui mi trovo a lavorare, mi consentirebbe di consolidare le capacità di progettare in team con i colleghi di classe.

Ambito: osservare e valutare gli allievi secondo un approccio formativo [Rendere gli studenti consapevoli dei loro progressi rispetto agli obiettivi di apprendimento Ritieni di possedere adeguati strumenti per osservare come gli allievi apprendono? Riesci a fornire un riscontro agli studenti che consenta loro di fare il punto sulle loro conoscenze e competenze e individuare che cosa, eventualmente, modificare (valutazione formativa)?] Sì [Y]

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Descrivere, eventualmente utilizzando le domande guida, le ragioni della/e scelta/e della/e competenza/e selezionata/e. Si consiglia di prendere in esame un massimo di 3 competenze per ogni ambito.

(Max 2.000 caratteri spazi inclusi) Ritengo che la valutazione degli alunni sia uno dei compiti più ardui della professione insegnante e che sia fondamentale ai fini del successo scolastico di ogni alunno. La valutazione mette in gioco una molteplicità di variabili che rende difficile il compito dell’insegnante. Affronto periodicamente l’analisi del lavoro svolto, attraverso la somministrazione continua di prove di verifica sia individuali sia collettive, e valuto se sia il caso di proseguire o se sia necessario fare qualche passo indietro per colmare qualche lacuna o rafforzare qualche punto poco chiaro. Davanti a un esito positivo metto in risalto i traguardi raggiunti rafforzando così l’autostima che ritengo fondamentale soprattutto con i bambini “speciali”. Valutare un bambino non vuol dire “giudicare” una verifica, un ‘interrogazione, un compito a casa, ma valutare secondo me vuol dire non solo osservare quel bambino sia nel lavoro individuale o nel gruppo ma anche osservare le sue esperienze, i suoi bisogni, le sue potenzialità. Spesso mi sono trovata in difficoltà nel dover dare una valutazione obiettiva e quindi trovare “la giusta misura” tra le loro difficoltà e gli sforzi messi in atto per raggiungere l’obiettivo richiesto.Per questo motivo penso di dover approfondire e consolidare il discorso sulla valutazione soprattutto per adeguare le strategie didattiche e far prendere coscienza agli alunni dei loro progressi e delle loro lacune.

Ambito: coinvolgere gli allievi nel processo di apprendimento [Costruire un ambiente di apprendimento capace di sollecitare partecipazione, curiosità, motivazione e impegno degli studenti Ritieni di essere in grado di attivare situazioni didattiche che coinvolgano gli studenti in attività che stimolano partecipazione, curiosità, motivazione e impegno (ad es.attività definite di problem solving)?] Sì [Y]

Ambito: coinvolgere gli allievi nel processo di apprendimento [Sviluppare la cooperazione fra studenti e forme di mutuo insegnamento Ritieni di essere in grado di progettare e gestire situazioni nelle quali gli studenti siano impegnati nel costruire conoscenza attraverso processi collaborativi e cooperativi, anche tramite forme di mutuo insegnamento?] Sì [Y] Descrivere, eventualmente utilizzando le domande guida, le ragioni della/e scelta/e della/e competenza/e selezionata/e. Si consiglia di prendere in esame un massimo di 3 competenze per ogni ambito.

(Max 2.000 caratteri spazi inclusi) E’ di fondamentale importanza coinvolgere i bambini nel loro processo di apprendimento e nel loro lavoro, iniziando da un ambiente accogliente, che accolga ogni bambino in base alle proprie attitudini e necessità.Considero l’apprendimento cooperativo un metodo di apprendimento valido ed efficace, soprattutto in presenza di bambini speciali. L’apprendimento cooperativo basandosi sulla collaborazione di tutti gli allievi per il raggiungimento di un obiettivo comune, favorisce l’integrazione attraverso un coinvolgimento emotivo e cognitivo di tutti gli alunni che in tal modo si sentono ognuno parte di un tutto. Un aspetto che ritengo importante nell'azione didattica è il lavoro di gruppo, a volte invito i bambini a lavorare per piccoli gruppi in modo che così possono mettere a disposizione le competenze acquisite e nel caso ad insegnarli ai propri compagni. Il lavoro di gruppo è valido perché motiva i bambini e li porta a cooperare e condividere spontaneamente con gli altri. Sono consapevole di dover rafforzare le mie competenze in questo ambito, infatti spesso ho trovato difficoltà nella gestione del lavoro cooperativo. Penso che questo sia dovuto in parte alla mia condizione di precariato che non mi ha consentito di lavorare più anni nella stessa classe, e per questo mi piacerebbe approfondire l’argomento

Ambito: lavorare in gruppo tra docenti [Elaborare e negoziare un progetto educativo di gruppo, costruendo prospettive condivise sui problemi della comunità scolastica Ritieni di saper partecipare produttivamente all’elaborazione di progetti di gruppo che tengano conto delle posizioni individuali per giungere a soluzioni collettivamente accettate?] Sì [Y]

Ambito: lavorare in gruppo tra docenti [Partecipare a gruppi di lavoro tra docenti, condurre riunioni, fare sintesi Ritieni di aver sviluppato adeguate competenze per animare dei gruppi di lavoro o per condurre delle riunioni?] Sì [Y]

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Ambito: lavorare in gruppo tra docenti [(SOSTEGNO) Focalizzare l’attenzione dell’intero gruppo docente (team, consiglio di classe, ecc.) sui temi dell’inclusione Ritieni di aver chiaro il concetto di inclusione e le sue implicazioni in termini di progettazione collegiale? Ritieni di aver sperimentato strategie interessanti per confrontarti a livello collegiale sul tema dell’inclusione?] Sì [Y] Descrivere, eventualmente utilizzando le domande guida, le ragioni della/e scelta/e della/e competenza/e selezionata/e. Si consiglia di prendere in esame un massimo di 3 competenze per ogni ambito.

(Max 2.000 caratteri spazi inclusi) Ritengo di fondamentale importanza per un docente stabilire un buon rapporto con i colleghi sia dal punto di vista professionale sia da quello personale. Quest’anno mi sono ritrovata a lavorare in un team davvero accogliente e stimolante, fatto di persone pronte a mettersi in discussione, a collaborare nella didattica e nei progetti in un clima di crescente rispetto e stima reciproci, che poi è culminato nella preparazione della recita di Natale. Come insegnante sono riuscita quasi sempre a creare relazioni positive con i colleghi con cui mi sono trovata a lavorare. Secondo me, alla base di ogni tipo di accoglienza e di progetto educativo ci deve essere il dialogo, seguito poi dall’empatia, dalla disponibilità e dalla discrezione. Purtroppo però la mia condizione di docente precaria mi ha reso difficile lavorare in un team, condividere progetti e percorsi a favore dell’inclusività. Spero in futuro acquisendo maggiore esperienza e conoscendo meglio il mondo della scuola, e in particolare i temi dell’inclusività, di riuscire a creare quella rete di relazioni positive e costruttive, in modo da elaborare un progetto educativo adatto.

Ambito: partecipare alla gestione della scuola [Contribuire alla gestione delle relazioni con i diversi interlocutori (parascolastici, enti, associazioni di genitori, ecc.) Ritieni di saper partecipare fattivamente e produttivamente alla gestione delle relazioni indicate?] Sì [Y]

Ambito: partecipare alla gestione della scuola [(SOSTEGNO) Curare i rapporti con le équipe multidisciplinari ed i servizi specialistici Ritieni di saper gestire i rapporti con le équipe e i servizi territoriali al fine di costruire sinergie positive utili agli allievi e alle loro famiglie?] Sì [Y] Descrivere, eventualmente utilizzando le domande guida, le ragioni della/e scelta/e della/e competenza/e selezionata/e. Si consiglia di prendere in esame un massimo di 3 competenze per ogni ambito.

(Max 2.000 caratteri spazi inclusi) Uno dei tanti compiti di un insegnante è quello di intrecciare relazioni volte alla reciproca fiducia, stabili con una rete di interlocutori che spesso sono esterni all’ambito scolastico, I genitori rappresentano il primo anello di questa catena. Ogni insegnante dovrebbe riuscire a instaurare un rapporto di fiducia con essi, poiché solo con la fiducia in noi, nel lavoro che facciamo, potrà aiutare il proprio figlio nel percorso scolastico. E’ pur vero che non sempre la strada è facile, spesso i genitori hanno paura, paura di affrontare le difficoltà di un figlio; compito nostro è tentare di accompagnarli nel percorso, sostenendoli se necessario con il supporto di specialisti(logopedisti, neuropsicologi…). L’insegnante ha anche il dovere di farsi mediatore tra genitori e personale sanitario preposto alla valutazione di casi che richiedono specifici interventi. Ritengo che sia fondamentale porsi con delicatezza e disponibilità con le famiglie di bambini stranieri, senza mai dare nulla per scontato. Mi rendo conto che spesso è difficile trovare dei momenti di incontro in cui tutti i componenti dell’equipe siano presenti. Per questo motivo, purtroppo gli incontri a mio parere sono pochi e si dovrebbero creare più momenti di confronto e scambio tra gli operatori.

Ambito: informare e coinvolgere i genitori [Coinvolgere i genitori nella vita della scuola Ritieni di saper attuare strategie per un efficace coinvolgimento dei genitori nella vita della scuola?] Sì [Y]

Ambito: informare e coinvolgere i genitori [Comunicare ai genitori obiettivi didattici, strategie di intervento, criteri di valutazione e risultati conseguiti Ritieni di saper comunicare chiaramente ai genitori il tuo progetto educativo-didattico, le strategie di intervento poste in atto o ipotizzate per affrontare i problemi, e i criteri che fondano le tue modalità di valutazione in itinere e finali?] Sì [Y] pagina 3 / 5


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Descrivere, eventualmente utilizzando le domande guida, le ragioni della/e scelta/e della/e competenza/e selezionata/e. Si consiglia di prendere in esame un massimo di 3 competenze per ogni ambito.

(Max 2.000 caratteri spazi inclusi) Come ho già avuto modo di spiegare, alla base di un buon rapporto con le famiglie dei nostri bambini c’è il dialogo, fatto di reciproca fiducia e disponibilità. Considerando la quantità di tempo che i bambini trascorrono a scuola, appare evidente l’importanza della figura dell’insegnante nella loro crescita ed educazione. Per tale motivo è di primaria importanza il coinvolgimento della famiglia nella vita scolastica del proprio figlio: in un sistema scolastico che funzioni e che duri nel tempo, la collaborazione e la fiducia tra i diversi soggetti diventano prioritari. Penso che la comunicazione abbia un ruolo fondamentale nel costruire con la famiglia dei rapporti interpersonali positivi, che potrebbero condizionare i futuri apprendimenti del bambino inerenti il suo Progetto di Vita. Personalmente cerco di curare molto questo aspetto, ascolto ciò che i genitori sentono di dovermi comunicare, anche se spesso non è facile instaurare un rapporto di fiducia reciproco, basilare per la buona riuscita del Progetto del bambino durante il suo percorso scolastico. In futuro spero di poter approfondire e consolidare le mie capacità di comunicazione per creare una buona rete di relazioni insegnante-genitori, base indispensabile per proficui apprendimenti da parte dei bambini.

Ambito: affrontare i doveri e i problemi etici della professione [Rispettare regole, ruoli e impegni assunti all'interno del proprio contesto professionale Ritieni di espletare con regolarità ed efficacia gli impegni assunti all’interno della tua scuola?] Sì [Y]

Ambito: affrontare i doveri e i problemi etici della professione [Ispirare la propria azione a principi di lealtà, collaborazione, reciproca fiducia tra le diverse componenti Ritieni di porre alla base delle tue scelte professionali i principi di lealtà, collaborazione, reciproca fiducia? Ritieni di porre questi principi anche a fondamento del rapporto con gli studenti?] Sì [Y] Descrivere, eventualmente utilizzando le domande guida, le ragioni della/e scelta/e della/e competenza/e selezionata/e. Si consiglia di prendere in esame un massimo di 3 competenze per ogni ambito.

(Max 2.000 caratteri spazi inclusi) Durante il mio percorso professionale, in qualsiasi scuola abbia prestato servizio, ho sempre rispettato le regole, la diversità dei ruoli ricoperti dalle varie figure professionali, portato a termine tutti gli impegni presi. I rapporti con tutti sono sempre stati positivi e costruttivi, sia da un punto di vista professionale sia da un punto di vista umano e basati su principi di lealtà, collaborazione e reciproca fiducia. Per questo all’inizio di ogni ciclo scolastico è mia premura concordare con i bambini un numero limitato di norme che concernono la vita di classe. Concordare regole, sia con i bambini che con gli adulti è un po’ come redigere un patto, in cui i due contraenti si impegnano a rispettarlo. Mi pongo come obiettivo futuro quello di consolidare e rafforzare le mie capacità di collaborare in team in un clima di serenità e fiducia.

Ambito: servirsi delle nuove tecnologie per le attività progettuali, organizzative e formative [Utilizzare efficacemente le tecnologie digitali per migliorare la propria professionalità Ritieni di saper utilizzare efficacemente le potenzialità fornite dalle attuali tecnologie digitali (strumenti, applicazioni, ambienti) per curare la tua formazione continua?] Sì [Y]

Ambito: servirsi delle nuove tecnologie per le attività progettuali, organizzative e formative [Utilizzare le tecnologie digitali per costruire reti e scambi con altri colleghi anche nell'ottica di una formazione continua Ritieni di saper sfruttare le potenzialità dei dispositivi tecnologici e di internet per costruire scambi efficaci e produttivi con altri colleghi e/o con esperti?] Sì [Y]

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Descrivere, eventualmente utilizzando le domande guida, le ragioni della/e scelta/e della/e competenza/e selezionata/e. Si consiglia di prendere in esame un massimo di 3 competenze per ogni ambito.

(Max 2.000 caratteri spazi inclusi) La tecnologia è una grande risorsa in molti ambiti professionali e nella scuola non è da meno. Faccio spesso uso della rete per trovare informazioni o sciogliere dubbi in merito alle discipline che insegno. I siti didattici che consulto in Internet mi consentono di trovare materiale interessante che spesso adatto alle mie esigenze. Personalmente pur utilizzando il computer e Internet per aggiornarmi sul mondo scolastico, non ho una grande padronanza, e ritengo di dover incrementare le conoscenze e le competenze nel suo utilizzo.

Ambito: curare la propria formazione continua [Partecipare a programmi di formazione personale con colleghi, gruppi, comunità di pratiche Ritieni di saper scegliere le situazioni formative che possono apportare un reale contributo a te e alla tua capacità di lavorare con i colleghi?] Sì [Y]

Ambito: curare la propria formazione continua [Essere coinvolto in attività di ricerca didattica, anche in forma collaborativa Ritieni di avere adeguate competenze per fare ricerca sulla tua pratica didattica individualmente e/o collettivamente?] Sì [Y]

Ambito: curare la propria formazione continua [Utilizzare i risultati della ricerca per innovare le proprie pratiche didattiche Ritieni di essere adeguatamente informato/a sui risultati della ricerca in relazione ai problemi che risultano oggi pregnanti per un docente? Ritieni di riuscire a ricavare dalla ricerca gli elementi utili a innovare la tua pratica didattica?] Sì [Y] Descrivere, eventualmente utilizzando le domande guida, le ragioni della/e scelta/e della/e competenza/e selezionata/e. Si consiglia di prendere in esame un massimo di 3 competenze per ogni ambito.

(Max 2.000 caratteri spazi inclusi) In questa sede ho già spiegato di aver insegnato matematica su tutte le classi. Ho acquisito un buon bagaglio ma ritengo di avere ancora molto da imparare. Durante il mio percorso professionale ho cercato di partecipare a programmi e corsi di formazione. Ritengo siano stati per me positivi: mi hanno fornito non solo conoscenze ma anche buoni spunti per proseguire il mio percorso di crescita professionale. Grazie ad Internet sono potuta entrare a far parte di alcune comunità di pratiche “virtuali” dove gli iscritti possono scambiarsi idee, informazioni e suggerimenti a chi li richiede. Ritengo le comunità di pratiche un ottimo strumento per accrescere la propria competenza professionale. Sicuramente il percorso di formazione personale e professionale, ma anche le attività di ricerca, devono essere continui, perciò penso di dover sempre essere impegnata in queste attività, di avere sempre qualcosa da imparare, rinforzare, consolidare. Occorre una formazione che faccia leva sulle motivazioni di base dei docenti e sulla voglia di crescita finalizzata ad acquisire nuove competenze spendibili in maniera pratica ed efficiente nei loro percorsi di insegnamento e di crescita professionale.

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Neoassunti a.s. 2018/19

Dossier finale attività in piattaforma ANGELA SCIACCA Codice fiscale: SCCNGL66M57A028L


Neoassunti a.s. 2018/19: Dossier completo generato il 18-06-2019

Portfolio del docente Il portfolio del docente costituisce la documentazione da presentare al Comitato di Valutazione per la discussione finale dell’anno di prova.

Riepilogo dei dati Docente Nome: ANGELA Cognome: SCIACCA Codice fiscale: SCCNGL66M57A028L Tutor accogliente Nome: GIUSEPPINA Cognome: BELLEZZA-MATTIA Codice fiscale: BLLGPP61E50E445W

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Portfolio del docente

#1. Curriculum formativo Le esperienze svolte significative per la mia professionalità.

Esperienza 1 Titolo della esperienza Docente su posto di sostegno presso I.C. Salvemini Via Negarville N 11 Torino Anno di inizio 2018 Durata (in mesi) 10 Breve descrizione Ho insegnato sul sostegno in una classe della scuola primaria. Avevo già avuto esperienza, ma solo per brevi mesi; questa volta avevo l’opportunità di lavorare un anno intero, inizialmente ero un po’ in ansia, perché il bambino che dovevo seguire mi doveva conoscere e quindi instaurare con me un rapporto di fiducia e collaborazione. Ho adottato, come metodologia privilegiata, il gioco per fare acquisire all’alunno la consapevolezza di sé e degli altri. Tale incarico mi ha dato la possibilità di conoscere le diverse problematiche inerenti la sfera cognitiva, fisica e psicologica del bambino e delle modalità di relazione all’interno di ogni situazione problematica e non.

Cosa ho imparato? Durante questa esperienza ho imparato che alla base di ogni insegnamento, bisogna creare un clima sereno improntato al rispetto e alla fiducia tra docenti e alunni. In un ambiente specializzato per l’apprendimento, diventa facile per il bambino, utilizzare il linguaggio semplice per comunicare ed esprimere il proprio stato d’animo. La scelta delle metodologie diventa fondamentale per arricchire il bambino di una pluralità di esperienze, facendo maturare in lui competenze di gioco-studio. Il gioco diventa l’occasione per fare comprendere al bambino il valore e il rispetto delle regole e il mezzo per favorire l’apprendimento in maniera semplice. Come ha inciso sulla mia professione Questa esperienza mi ha permesso di acquisire più sicurezza sulle mie

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capacità professionali, ed ha rafforzato le mie competenze ponendo al centro del processo formativo l’alunno quale protagonista. Il mio compito è stato quello di accertare le conoscenze e le competenze acquisite dell’alunno dell’ anno di seguire il suo percorso di apprendimento e di adottare le strategie adeguate al raggiungimento dei suoi traguardi formativi. E’ stato un percorso di crescita personale soprattutto al confronto costruttivo con i colleghi, avere la possibilità di poter insegnare e allo stesso tempo di osservare è stato un grande arricchimento professionale.

Esperienza 2 Titolo della esperienza Esperienza anno di prova Anno di inizio 2018 Durata (in mesi) 10 Breve descrizione Tra le esperienze significative che hanno inciso sulla mia professionalità, non posso esimermi dall'inserire quella che sto attualmente vivendo. Quest'anno, dopo la nomina in ruolo, sono stata assegnata all'Istituto Comprensivo scuola primaria di Lanzo in qualità di docente. Ho lavorato su una classe 2 a tempo pieno ho insegnato musica, educazione motoria, matematica e scienze e durante le ore di contemporaneità supporto con il mio aiuto i bambini con più difficoltà. Facendo un rapido excursus delle cose apprese durante questi mesi me ne vengono in mente un'infinità. Considero un vero privilegio quello di poter vivere quest'anno di prova facendo un'esperienza ancora una volta diversa e appassionante. poter collaborare con tutti i docenti del plesso mi entusiasma. Cerco di cogliere tutte le strategie, provenienti dai vari modi di lavorare dei colleghi,Ho la possibilità di lavorare al fianco di una insegnante mia tutor di enorme bravura ed esperienza, dalla quale apprendo molto Cosa ho imparato? Questa esperienza è per me utilissima e di enorme valore, la vivo proprio come una sfida, un'opportunità di arricchimento professionale e personale. In conclusione, vorrei poter dire che tutte le esperienze professionali avute in questi anni di insegnamento mi hanno cambiata, arricchita e modificata, sia nelle conoscenze sia nelle competenze, ma credo anche che nel mondo della scuola ogni singolo giorno rappresenti per ogni docente un'esperienza

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importante da aggiungere al proprio curriculum personale così come la partecipazione ai vari corsi di aggiornamento proposti Esperienza 3 Titolo della esperienza Prima esperienza di insegnamento Anno di inizio 2006 Durata (in mesi) 8 Breve descrizione La mia prima esperienza di insegnamento è iniziata nel 2006, l 'incarico era presso l’Istituto Comprensivo di Torino “Salvemini” e, dovendo sostituire una docente in malattia, la supplenza si è protratta fino alla fine dell'anno scolastico. Mi trovavo in una classe 3a a tempo pieno e le materie che insegnavo erano quelle relative all'ambito logico-matematico. La classe era mediamente numerosa, ma particolarmente vivace da un punto di vista comportamentale e c'era la presenza di un alunno con alcune ore di sostegno. L'altra insegnante di classe, docente di italiano, storia, arte ecc...ha rappresentato e rappresenta tutt'oggi per me una figura chiave della mia formazione come insegnante. L'impatto iniziale è stato forte, emozionante e sconvolgente allo stesso tempo, poiché trovarsi per la prima volta di fronte ad una classe di 22 alunni da gestire e nel contempo dover insegnare materie così importanti e delicate non è stato facile. Cosa ho imparato? Da questa prima e fortissima esperienza ho imparato indubbiamente un'infinità di cose. In primis ho toccato con mano la potenza didattica di una buona collaborazione tra docenti. La mia collega mi ha sempre sostenuta e supportata, ed io, lavorando al suo fianco, ho cercato di apprendere e fare tesoro di tutta la ricchezza e l'esperienza che lei aveva maturato in tanti anni di insegnamento. Con lei condividevo scelte didattiche e metodologiche; le chiedevo informazioni organizzative e lei mi forniva risposte chiare e dettagliate. Ricoprendo il ruolo di fiduciaria ho potuto osservare, stando al suo fianco, anche alcune dinamiche gestionali e organizzative. Ho partecipato a riunioni, progetti, colloqui con le famiglie, incontri con equipe etc. Mi sono confrontata con l'insegnamento di materie di enorme importanza e ricchezza quali la matematica, l'inglese etc., progettando attività diversificate e valutando di volta in volta la loro efficacia ed il loro riscontro. Credo di avere veramente imparato tanto durante questa prima esperienza fatta di

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entusiasmi, difficoltà, gioie e delusioni, ma tutto ciò ha contribuito ad arricchire quel bagaglio di esperienze che ogni docente si porta dietro e nutre durante la sua carriera. Questa esperienza ha inciso profondamente sulla mia professionalità poiché mi ha permesso di entrare concretamente e attivamente nel mondo della scuola. Ho tratto insegnamenti molto utili da tanti colleghi e colleghe acquisendo nuove conoscenze e competenze Esperienza 4 Titolo della esperienza Supplenze brevi presso scuole primarie Anno di inizio 1996 Durata (in mesi) 5 Breve descrizione Ho imparato a rapportarmi con diverse figure professionali, cercando di ambientarmi nel più breve tempo possibile e a capire le diverse situazioni che mi sono trovata ad affrontare. Cosa ho imparato? Come ha inciso sulla mia professionalità? Entrare in contatto con molti docenti, diversi tra loro per impostazioni didattiche, scelte metodologiche, originalità, ha permesso di tastare un ventaglio di proposte da poter riutilizzare o rielaborare nel quotidiano a scuola.

Esperienza 5 Titolo della esperienza Anno di inizio 1970 Durata (in mesi) Breve descrizione Cosa ho imparato?

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Portfolio del docente

#2. Esperienze professionali Laboratorio Quale dei seguenti temi ha riguardato il laboratorio seguito? Seleziona una delle seguenti opzioni. Inclusione sociale e dinamiche interculturali Il laboratorio cui hai partecipato ti ha fornito elementi (metodi, strategie o contenuti) che intendi sperimentare o hai già sperimentato con i tuoi studenti? Quali? Questo laboratorio mi è piaciuto perchè ho capito che l'inclusione e l'integrazione sono traguardi raggiungibili se si mettono in campo strategie che possono attraverso la conoscenza e il confronto tra le diverse culture creare legami tra bambini di diverse culture. Bisognerebbe educare e guidare i bambini a : riconoscere, rispettare e accogliere le diversità multietniche, avvicinarsi a culture diverse, favorire l'inclusione e l'integrazione dei compagni stranieri, per far questo è necessario puntare su alcuni obiettivi: rispettare e apprezzare le diversità multietniche, comprendere che la diversità è una ricchezza, conoscere caratteristiche fisiche e abitudini di vita di altre etnie, conoscere usanze, tradizioni e leggende del mondo,.uno dei metodi per fare intercultura è il metodo narrativo, tutti hanno qualcosa da narrare, senza l'ascolto dell'altro non vi è scambio e arricchimento reciproco , ogni individuo ha una propria storia da raccontare, per questo nessuno è escluso dalla narrazione. Si può chiedere di narrare una festa, un gioco, un piatto tipico ecc. la nostra convinzione è che la via narrativa sia una delle metodologie più efficaci per l'educazione interculturale.. Indica la denominazione/titolo del laboratorio Dinamiche interculturali Laboratorio Quale dei seguenti temi ha riguardato il laboratorio seguito? Seleziona una delle seguenti opzioni. Educazione allo sviluppo sostenibile Il laboratorio cui hai partecipato ti ha fornito elementi (metodi,

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strategie o contenuti) che intendi sperimentare o hai già sperimentato con i tuoi studenti? Quali? La sostenibilità è un principio fondamentale per il futuro del mondo. Come possiamo accompagnare i bambini nella crescita affinchè rispettino l’ambiente e siano più sensibili a un’ idea green della vita? È attraverso “ buone pratiche” che si educa a uno stile di vita sostenibile, cominciando sin da piccoli, con affetto, dolcezza e divertimento, attraverso il gioco si potrebbe approfondire uno o più temi sullo sviluppo sostenibile; ad esempio: il riciclo dei rifiuti, il risparmio energetico, il valore dell’acqua e la terra, facendo però capire loro quanto siano importanti l’uno e l’altra introducendoli così al tema della scarsezza e della sostenibilità ambientale, il tutto attraverso produzioni grafico-pittoriche con tecniche diverse, raccolta di materiali e presentazioni in libretti. Indica la denominazione/titolo del laboratorio Dinamiche interculturali Laboratorio Quale dei seguenti temi ha riguardato il laboratorio seguito? Seleziona una delle seguenti opzioni. Altro Il laboratorio cui hai partecipato ti ha fornito elementi (metodi, strategie o contenuti) che intendi sperimentare o hai già sperimentato con i tuoi studenti? Quali? Questo laboratorio mi è piaciuto perché può : offrire luoghi e occasioni di socializzazione, può rendere le occasioni di apprendimento accattivante e stimolanti, favorendo la comunicazione utilizzando strategie diverse e stimolando all'uso integrato dei linguaggi anche attraverso le tecnologie, può far scoprire e conoscere coetanei e nuovi contesti europei, migliorare le competenze interculturali e di cittadinanza tutto questo attraverso la comunicazione via piattaforma con alunni stranieri; creando prodotti (multimediali e non ) comuni, svolgendo alla fine delle valutazioni: disciplinare, dei prodotti realizzati, e delle relazioni attraverso questionari e diari di bordo. Indica la denominazione/titolo del laboratorio Etwinning

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Portfolio del docente

#3. Attività didattica Descrizione e documentazione di un’attività didattica.

A) PROGETTAZIONE - Scheda di progettazione dell'attività didattica Argomento oggetto dell'attività Un tuffo nel passato, alla scoperta dei giochi di una volta Obiettivi dell'attività Conoscere attraverso i vissuti dei nonni e dei genitori i giochi di un tempo.Sperimentare le fasi della progettazione di un semplice gioco. Stimolare la crescita e il desiderio di sperimentare i giochi del passato individuali e di gruppo. Attivare modalità relazionali positive con gli altri. Conoscere il territorio attraverso: i giochi del passato Sperimentare la conoscenza storica attraverso le attività ludiche Comprendere e rispettare le regole di un gioco. Fasi di lavoro

Una volta alla settimana i giochi sono stati effettuati dai bambini in palestra Giochi di una volta. Illustrazioni, giochi, testi, riproduzione di artisti ed altro materiale del patrimonio ludico.Conoscenza di Conte e Penitenze legate ad un gioco del passato.Sperimentazione di possibili variabili schemi per la rilevazione del procedimento che porta alla realizzazione del gioco. disegno grafico di un gioco con la descrizione. Strumenti di lavoro: fischietto, nastro adesivo per tracciare il campo, cronometro, palloni griglie di osservazione. Produzione di un piccolo libro come memoria dell'esperienza.

Metodi e strumenti

L’attività sarà basata su attività ludiche, valorizzando gli aspetti caratteristici

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di libertà, piacere, movimento spirito di imitazione, sperimentazione. Le informazioni sui giochi di un tempo e la raccolta dei materiali, avverrà tramite la formulazione delle ipotesi necessarie e attraverso l’analisi di fonti orali,(le interviste sia ai nonni che ai genitori ), libri specifici, e documenti e immagini ricercati in internet. I giochi si svolgeranno in palestra e durante la ricreazione davanti alla porta d’ingresso della classe dove sono stati rappresentati gli schemi del gioco della Campana .Obiettivi trasversali: rinforzare la fiducia in se stessi e l'autostima Sviluppo delle capacità d'organizzazione.affinare le funzioni comunicative.

L'attività didattica fa riferimento ad uno dei laboratori formativi seguiti? - si Se sì, qual era il tema oggetto del laboratorio? - Gestione della classe e problematiche relazionali L\’attività didattica predisposta richiama l'esperienza di visita nelle scuole innovative? no I campi di esperienza Competenze chiave - COMPETENZA ALFABETICO-FUNZIONALE - COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITA’ DI IMPARARE AD IMPARARE Disciplina -

Italiano Storia Matematica Musica Arte Educazione motoria Tecnologia

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Neoassunti a.s. 2018/19: Dossier completo generato il 18-06-2019

Strategia didattica -

LEZIONE FRONTALE ESERCITAZIONE DISCUSSIONE COOPERATIVE LEARNING

L’attività prevede l’uso in classe delle ICT? - no Se sì, quali strumenti digitali utilizzerai durante l’attività? (software e hardware) B) DOCUMENTAZIONE – Materiale didattico Materiali utilizzati dal docente durante la lezione Materiali prodotti dagli studenti nell'attività

Documentazione dell'attività

Riflessioni a caldo sull'attività

C) RIFLESSIONE E NARRAZIONE - Riflessione sull\attività didattica Tutti i bambini hanno partecipato e hanno sviluppato gli obiettivi affettivorelazionali e le competenze relative al progetto. L'attività è stata realizzata attraverso il lavoro cooperativo, gli alunni in base ai giochi sono stati divisi in gruppo, attraverso questa esperienza i bambini hanno cercato di riscoprire e conoscere i giochi di una volta, le regole, gli aspetti socio- culturali che li caratterizzano, di migliorare la capacità di organizzazione la propria azione nei giochi non sportivi e stimolare la curiosità e il desiderio di sperimentare giochi del passato individuali e di gruppo.Si è cercato di stimolare la riflessione sui valori dell'attività ludico-motoria ( la competizione con se stessi, il controllo delle proprie emozioni, il conseguimento dei risultati non solo tecnico-pratici,

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Neoassunti a.s. 2018/19: Dossier completo generato il 18-06-2019

ma concernenti alla solidarietà a all'aiuto dei compagni in difficoltà) che favorisce la motivazione della propria personalità. Posso affermare che è stata una bella esperienza, i bambini si sono divertiti moltissimo. Vorrei semplicemente concludere riassumendo alcuni punti di forza e di debolezza riscontrati. Punti di forza: Gioco: come fonte di divertimento, diminuzione dello stress e benessere mentale. Squadre: aumento della collaborazione interna del gruppo, dell'aiuto e della conoscenza reciproca Competenze sociali: accettazione dei compagni Punti di debolezza: mancanza di motivazione dell'attività e di conseguenza svolgimento dell'attività con superficialità. Elementi del gruppo classe che assumono atteggiamenti da leader negativo che non permettono ad alcuni elementi del gruppo, soprattutto quelli più in difficoltà di svolgere l'attvità serenamente.

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INDIRE NEOASSUNTI 2019 Questionario incontri in presenza (ID:349391)

Questionario incontri in presenza ANGELA SCIACCA - Codice Fiscale : SCCNGL66M57A028L Data invio 17/06/2019 22:12:47

Questionario A quanti laboratori formativi didattici hai preso parte? Tre laboratori [4] Hai svolto visite in scuole innovative?

No [N] Indica i nuclei tematici di ogni laboratorio che hai frequentato [Educazione allo sviluppo sostenibile ] Sì [Y] Indica i nuclei tematici di ogni laboratorio che hai frequentato [Inclusione sociale e dinamiche interculturali] Sì [Y] Tra i laboratori che hai frequentato qual è quello/i la cui struttura e organizzazione valuti maggiormente funzionale alla tua formazione? [Inclusione sociale e dinamiche interculturali] Sì [Y] Quali metodologie didattiche adottate nei laboratori formativi che hai frequentato, ritieni siano state più efficaci? [Piccoli gruppi di lavoro, studio e confronto] Sì [Y] Quali metodologie didattiche adottate nei laboratori formativi che hai frequentato, ritieni siano state più efficaci? [Sviluppo di un progetto ] Sì [Y] Prima di programmare la partecipazione ai laboratori formativi, è stata fatta una rilevazione delle tue esigenze formative? [No] Sì [Y] Hai potuto scegliere quale laboratorio frequentare? No, non mi è stata offerta la possibilità di scegliere tra laboratori diversi [3] Nel suo complesso come giudichi l’esperienza formativa dei laboratori che hai frequentato rispetto allo sviluppo o perfezionamento delle competenze? Significativa [3] Il lavoro applicativo predisposto in qualche laboratorio è stato la base su cui innescare l’Attività didattica che hai documentato nel portfolio? Sì [Y]

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INDIRE NEOASSUNTI 2019 Questionario incontri in presenza (ID:349391)

Quali aspetti dovrebbero essere migliorati, prioritariamente, per rendere più efficaci i laboratori di formazione? A tuo avviso sarebbe necessario: [curare maggiormente il feedback e i momenti di restituzione di quanto fatto ] Sì [Y] L'incontro di avvio della formazione (o propedeutico) organizzato dagli USR è stato dedicato prevalentemente ad aspetti: [formativi: condivisione del percorso formativo e idee sullo sviluppo professionale] Sì [Y] L'incontro di restituzione finale è stato dedicato prevalentemente a: [riflessione conclusiva sul percorso realizzato e rilevazione dei punti di forza e di criticità] Sì [Y]

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INDIRE NEOASSUNTI 2019 Questionario sull'attività di osservazione peer to peer (ID:546313)

Questionario sull'attività di osservazione peer to peer ANGELA SCIACCA - Codice Fiscale : SCCNGL66M57A028L Data invio 17/06/2019 22:16:36

IL TEMPO DELL’ESPERIENZA Ritieni adeguata, in funzione della significatività dell’esperienza, la quantità delle ore dedicate alla fase peer to peer? Sì. Va mantenuta così [1] Alla luce dell’esperienza, ritieni più proficuo e significativo effettuare le ore di osservazione nell’ambito della medesima disciplina di insegnamento o in una diversa disciplina? Nell'ambito della medesima disciplina di insegnamento [1] Il tuo tutor insegna nel tuo stesso istituto? Sì [Y] Il tuo tutor: è un docente di posto comune e insegna nella tua stessa classe [3]

OSSERVAZIONE EFFETTUATA NELLA CLASSE DEL TUTOR Quante ore hai dedicato all'osservazione del tutor nella sua classe? Più di 4 [3] Quali metodologie o strategie didattiche sono state impiegate dal tutor durante l’attività didattica che hai osservato? [Lezione frontale] Sì [Y] Quali metodologie o strategie didattiche sono state impiegate dal tutor durante l’attività didattica che hai osservato? [Discussione e brainstorming] Sì [Y] Quali metodologie o strategie didattiche sono state impiegate dal tutor durante l’attività didattica che hai osservato? [Uscita didattica/viaggio di istruzione] Sì [Y] Durante le ore di osservazione quali strumenti o guide hai utilizzato? [Osservazioni libere carta e matita] Sì [Y] Quali sono stati gli aspetti sui quali hai concentrato la tua attenzione durante la fase di osservazione? [Le metodologie o strategie didattiche] Sì [Y] Quali sono stati gli aspetti sui quali hai concentrato la tua attenzione durante la fase di osservazione? [Le dinamiche relazionali] Sì [Y] Quali sono stati gli aspetti sui quali hai concentrato la tua attenzione durante la fase di osservazione? [Il contesto classe] Sì [Y] pagina 1 / 3


INDIRE NEOASSUNTI 2019 Questionario sull'attività di osservazione peer to peer (ID:546313)

Quali sono stati gli aspetti sui quali hai concentrato la tua attenzione durante la fase di osservazione? [Tutti questi aspetti in uguale misura] Sì [Y] Come hai vissuto la tua esperienza di osservatore nella classe del tutor? Con entusiasmo e partecipazione [3]

OSSERVAZIONE EFFETTUATA DAL TUTOR NELLA TUA CLASSE Quante ore ha dedicato il tutor all'osservazione della tua classe? 4 [2] Quali metodologie o strategie didattiche hai impiegato durante l’osservazione del tutor? [Lezione frontale] Sì [Y] Quali metodologie o strategie didattiche hai impiegato durante l’osservazione del tutor? [Discussione o brainstorming] Sì [Y] Quali metodologie o strategie didattiche hai impiegato durante l’osservazione del tutor? [Uscita didattica/viaggio di istruzione] Sì [Y] Durante le ore di osservazione quali strumenti o guide ha utilizzato il tutor? [Osservazioni libere carta e matita ] Sì [Y] Secondo te, su cosa si è maggiormente concentrata l'attenzione del tutor durante la sua osservazione nella tua classe? [Le metodologie o strategie didattiche] Sì [Y] Secondo te, su cosa si è maggiormente concentrata l'attenzione del tutor durante la sua osservazione nella tua classe? [Gli stili di insegnamento] Sì [Y] Secondo te, su cosa si è maggiormente concentrata l'attenzione del tutor durante la sua osservazione nella tua classe? [Tutti gli aspetti precedenti in uguale misura] Sì [Y] Come hai vissuto l’esperienza di essere osservato dal tutor nella tua classe? Con entusiasmo e partecipazione [3] Il tutor ha condiviso con te le sue riflessioni a valle dell’osservazione? [Sì, riflessioni specifiche su aspetti didattici e metodologici] Sì [Y] Il tutor ha condiviso con te le sue riflessioni a valle dell’osservazione? [Sì, riflessioni sul comportamento da tenere con gli allievi al fine di migliorare la relazione in classe tra pari] Sì [Y] Gli eventi di osservazione reciproca sono stati preceduti da incontri preliminare con il tutor? Sì, più incontri [2]

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INDIRE NEOASSUNTI 2019 Questionario sull'attività di osservazione peer to peer (ID:546313)

Se sì, qual è stato il contenuto dell’incontro preliminare con il tutor? [La co-progettazione dell’attività didattica ] Sì [Y] Se sì, qual è stato il contenuto dell’incontro preliminare con il tutor? [La revisione dell’attività didattica da te progettata autonomamente] Sì [Y] Il tutor [Ha collaborato con te nella progettazione dell’attività didattica documentata nel portfolio] Sì [Y] Il tutor [Ha collaborato con te nella stesura del Bilancio iniziale delle competenze ] Sì [Y] Il tutor [Ha collaborato con te nell’elaborazione del Patto formativo ] Sì [Y] Quali comportamenti ti aspetti da un tutor supervisore che accoglie un neoassunto? [Un coinvolgimento su aspetti didattici e metodologici] Sì [Y] Quali comportamenti ti aspetti da un tutor supervisore che accoglie un neoassunto? [Dialogo sulla gestione della classe ed i rapporti con gli allievi] Sì [Y]

VALUTAZIONE COMPLESSIVA DELL’ESPERIENZA Giudichi utile l'esperienza della fase peer to peer? [Dal punto di vista umano e relazionale] Molto [4] Giudichi utile l'esperienza della fase peer to peer? [Per la tua crescita professionale] Molto [4] Qual è il principale punto di forza dell’esperienza?

(Max 1.000 caratteri spazi inclusi)

La fase " Peer to Peer " svolta dal docente neoassunto e dal tutor è finalizzata al miglioramento delle pratiche didattiche e alla riflessione condivisa su aspetti fondamentali dell'azione di insegnamento. L'esperienza è stata molto importante, per me ha rappresentato un'occasione di confronto e crescita.A mio parere l'autovalutazione è il principale punto di forza incoraggia ad analizzare i propri metodi e le proprie pratiche didattiche, al fine di osservarli, e descriverli valutandoli e migliorandoli affinchè siano positivi sia sull'apprendimento degli alunni, ma anche sul benessere e sull'autonomia di noi stessi in qualità di insegnante. L'autovalutazione diventa un momento di crescita professionale, ma anche di trasformazione, infatti non si finisce mai di imparare e di percorrere nuove strade. L'attività di collaborazione con la tutor è stata una bella esperienza grazie alla quale ho potuto riflettere sulla mia professionalità che ho costruito in questi anni da precaria. Ritieni che l’attività di peer to peer possa risultare utile nella formazione continua?

Sì [Y]

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INDIRE NEOASSUNTI 2019 Questionario sul percorso di formazione online (ID:571128)

Questionario sul percorso di formazione online ANGELA SCIACCA - Codice Fiscale : SCCNGL66M57A028L Data invio 17/06/2019 22:17:55

Questionario L’attività sul Bilancio iniziale delle competenze è finalizzata a riflettere, all’inizio del percorso, sulle competenze possedute per programmare le attività formative dell’anno di prova. In considerazione di questo ti chiediamo se il Bilancio ti ha aiutato a:

Indica quanto sei d’accordo rispetto ad ognuna delle seguenti affermazioni [scoprire che le tue routine, abilità e attitudini, sono ascrivibili a una o più delle competenze elencate nel Bilancio] Abbastanza [A3] L’attività sul Bilancio iniziale delle competenze è finalizzata a riflettere, all’inizio del percorso, sulle competenze possedute per programmare le attività formative dell’anno di prova. In considerazione di questo ti chiediamo se il Bilancio ti ha aiutato a:

Indica quanto sei d’accordo rispetto ad ognuna delle seguenti affermazioni [redigere il patto formativo] Abbastanza [A3] Ritieni che le competenze elencate nel Bilancio iniziale descrivano compiutamente la professione di docente? Sì [Y] L’elaborazione del curriculum formativo ti è servita a:

Indica quanto sei d’accordo rispetto ad ognuna delle seguenti affermazioni [cogliere il valore di specifiche esperienze o eventi formativi nella costruzione della tua professionalità] Abbastanza [3] L’elaborazione del curriculum formativo ti è servita a:

Indica quanto sei d’accordo rispetto ad ognuna delle seguenti affermazioni [ripensare al tuo percorso di sviluppo personale e professionale in termini di competenze ] Abbastanza [3] L’elaborazione del curriculum formativo ti è servita a:

Indica quanto sei d’accordo rispetto ad ognuna delle seguenti affermazioni [orientare la redazione del Patto formativo] Abbastanza [3]

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INDIRE NEOASSUNTI 2019 Questionario sul percorso di formazione online (ID:571128)

L’elaborazione del curriculum formativo ti è servita a:

Indica quanto sei d’accordo rispetto ad ognuna delle seguenti affermazioni [orientare la redazione del Bilancio iniziale] Abbastanza [3] La Scheda di progettazione dell’attività didattica:

Indica se sei d’accordo rispetto ad ognuna delle seguenti affermazioni [ti ha guidato efficacemente nella progettazione didattica] Abbastanza [3] La Scheda di progettazione dell’attività didattica:

Indica se sei d’accordo rispetto ad ognuna delle seguenti affermazioni [comprende tutti gli elementi necessari per la progettazione di un’attività didattica] Abbastanza [3] Come miglioreresti la Scheda di progettazione dell’attività didattica? Lascerei tutto così come Quale tipologia di materiale che hai utilizzato per documentare il progetto pensi possa essere più efficace ai fini della valutazione con la commissione di valutazione?

[Materiali utilizzati durante le lezioni (preparati prima o durante l’attività) e/o predisposti per le attività degli allievi (schede, immagini, consegne, supporti, slide, ecc.)] Sì [Y] Ritieni la funzione "Componi la pagina di presentazione dell’attività" utile a:

Indica quanto sei d’accordo rispetto ad ognuna delle seguenti affermazioni [organizzare le risorse sulla base di una logica di narrazione] Poco [A2] Ritieni la funzione "Componi la pagina di presentazione dell’attività" utile a:

Indica quanto sei d’accordo rispetto ad ognuna delle seguenti affermazioni [comunicare in modo efficace l’attività didattica svolta e documentata al Comitato di valutazione] Abbastanza [A3] L’attività sul Bilancio finale delle competenze ti ha aiutato a:

Indica quanto sei d’accordo rispetto ad ognuna delle seguenti affermazioni [verificare se, grazie al percorso formativo svolto, vi sono state ricadute sulla tua professionalità] Abbastanza [A2] pagina 2 / 4


INDIRE NEOASSUNTI 2019 Questionario sul percorso di formazione online (ID:571128)

L’attività sul Bilancio finale delle competenze ti ha aiutato a:

Indica quanto sei d’accordo rispetto ad ognuna delle seguenti affermazioni [riflettere su ambiti e/o competenze che fanno parte della professionalità docente ma non risultano inclusi nel profilo docente descritto nel Bilancio iniziale] Abbastanza [A2] La redazione del portfolio professionale nell'ambiente online:

Indica quanto sei d’accordo rispetto ad ognuna delle seguenti affermazioni [ti ha fornito un supporto per analizzare la tua pratica didattica ] Abbastanza [3] La redazione del portfolio professionale nell'ambiente online:

Indica quanto sei d’accordo rispetto ad ognuna delle seguenti affermazioni [ti ha aiutato a delineare il percorso di formazione dell’anno di prova in modo coerente con i tuoi bisogni] Abbastanza [3] La redazione del portfolio professionale nell'ambiente online:

Indica quanto sei d’accordo rispetto ad ognuna delle seguenti affermazioni [ti ha insegnato un metodo di sviluppo professionale che ti sarà utile per la tua formazione continua] Abbastanza [3] Dell'ambiente online:

Indica quanto sei d’accordo rispetto ad ognuna delle seguenti affermazioni [hai apprezzato la struttura di navigazione ] Molto [A4] Dell'ambiente online:

Indica quanto sei d’accordo rispetto ad ognuna delle seguenti affermazioni [hai apprezzato la chiarezza delle indicazioni e del materiale a supporto ] Abbastanza [A3] Dell'ambiente online:

Indica quanto sei d’accordo rispetto ad ognuna delle seguenti affermazioni [hai facilmente utilizzato gli strumenti predisposti per il completamento delle attività ] Abbastanza [A3]

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INDIRE NEOASSUNTI 2019 Questionario sul percorso di formazione online (ID:571128)

Dell'ambiente online:

Indica quanto sei d’accordo rispetto ad ognuna delle seguenti affermazioni [hai utilizzato il servizio “Richiedi assistenza” ricevendo risposte accurate e tempestive] Per niente [A1] Indica la frequenza di consultazione/utilizzo delle informazioni e dei servizi presenti nei seguenti strumenti:

Indica quanto sei d’accordo rispetto ad ognuna delle seguenti affermazioni [il Toolkit ] Raramente [2] Indica la frequenza di consultazione/utilizzo delle informazioni e dei servizi presenti nei seguenti strumenti:

Indica quanto sei d’accordo rispetto ad ognuna delle seguenti affermazioni [le FAQ ] Mai [1] Indica la frequenza di consultazione/utilizzo delle informazioni e dei servizi presenti nei seguenti strumenti:

Indica quanto sei d’accordo rispetto ad ognuna delle seguenti affermazioni [il servizio di assistenza ] Mai [1] Indica la frequenza di consultazione/utilizzo delle informazioni e dei servizi presenti nei seguenti strumenti:

Indica quanto sei d’accordo rispetto ad ognuna delle seguenti affermazioni [le indicazioni per la compilazioni di ogni attività] Raramente [2] Suggerisci quali miglioramenti possiamo apportare all'ambiente online per migliorare l’esperienza dei docenti in formazione.

(Max 1.000 caratteri spazi inclusi) sarebbe bello e utile che la piattaforma fosse aperta prima direi a Settembre poichè il lavoro è tanto e si riuscirebbe a portare a termine tutto con più tranquillità non sarebbe male. Grazie per il Vostro aiuto e supporto.

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INDIRE NEOASSUNTI 2019 Bilancio finale delle competenze (ID:455727)

Bilancio finale delle competenze ANGELA SCIACCA - Codice Fiscale : SCCNGL66M57A028L Data invio 18/06/2019 08:47:58

Bilancio finale delle competenze Quali competenze (abilità, conoscenze, attitudini) hai scelto di approfondire in questo anno di formazione? Ritieni siano migliorate? Sotto quali aspetti? E grazie a quali attività? (Max 2.000 caratteri spazi inclusi) Per quanto attiene alle competenze relative alla propria formazione, poiche' ritengo che al giorno d'oggi è più che doveroso servirsi delle nuove tecnologie per le attività progettuali, organizzative e formative, vorrei approfondire le conoscenze in campo tecnologico, così da poter utilizzare una serie di strumenti che mi consentono di acquisire sempre più specifiche abilità. Le tecnologie digitali rappresentano il linguaggio della nuova generazione e molte esperienze in campo didattico hanno dimostrato che esse consentono all'alunno un ruolo attivo nell'apprendimento e facilitano l'apprendimento di alunni con difficoltà (BES, DSA).Altro elemento determinante da approfondire è quello di curare la propria formazione continua; in quanto sono pienamente convinta che per assicurare qualità al processo formativo degli studenti è necessario assicurare qualità all'agire educativo e didattico dell'insegnante dentro la classe perché la qualità della scuola è data proprio dagli insegnanti. Solo attraverso una formazione continua è possibile dare senso al proprio lavoro e in secondo luogo affrontare una complessa epoca di cambiamenti, per superare le barriere che ancora esistono tra educazione formale, non formale ed informale. Tra le competenze relative all'insegnamento vorrei migliorare ed approfondire la capacità di gestire l'organizzazione delle situazioni di apprendimento, infatti ritengo fondamentale rispettare i precisi tempi e i ritmi dell'apprendimento degli studenti e penso che, relativamente a questo aspetto non sempre sia riuscita a calibrare i miei interventi didattici sulle situazioni reali, inoltre vorrei riuscire a coinvolgere gli alunni nel loro apprendimento e nel loro lavoro, attraverso la trasformazione della classe in un contesto laboratoriale, dove gli studenti divisi in piccoli gruppi eterogenei, possono lavorare aiutandosi reciprocamente. I. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALL’INSEGNAMENTO (Didattica) Seleziona uno o più ambiti

[Organizzare situazioni di apprendimento] Sì [Y] I. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALL’INSEGNAMENTO (Didattica) Seleziona uno o più ambiti

[Coinvolgere gli allievi nel processo di apprendimento] Sì [Y] II. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALLA PARTECIPAZIONE ALLA VITA DELLA PROPRIA SCUOLA (Organizzazione) Seleziona uno o più ambiti

[Lavorare in gruppo tra insegnanti] Sì [Y]

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INDIRE NEOASSUNTI 2019 Bilancio finale delle competenze (ID:455727)

II. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALLA PARTECIPAZIONE ALLA VITA DELLA PROPRIA SCUOLA (Organizzazione) Seleziona uno o più ambiti

[Informare e coinvolgere i genitori] Sì [Y] III. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALLA PROPRIA FORMAZIONE (Professionalità) Seleziona uno o più ambiti

[Servirsi delle nuove tecnologie per le attività progettuali, organizzative e formative] Sì [Y] III. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALLA PROPRIA FORMAZIONE (Professionalità) Seleziona uno o più ambiti

[Curare la propria formazione continua ] Sì [Y] Indica eventuali altri ambiti e/o competenze, che ritieni esser parte della professionalità docente e che hai approfondito in questo anno di prova ma non risultano presenti nel Bilancio iniziale delle competenze.

(Max 2.000 caratteri spazi inclusi) Nell'ambito delle competenze relative alla partecipazione scolastica, vorrei in un prossimo futuro, approfondire il lavoro di gruppo, lo ritengo molto stimolante e produttivo, credo che l'unione tra insegnanti di una scuola, l'intesa tra colleghi sui principi educativi da adottare nelle relazioni con gli allievi e le famiglie, l'accordo sui risultati da conseguire sia sul piano educativo che su quello conoscitivo, la solidarietà tra colleghi, sono parametri strettamente connessi ai buoni risultati, a un apprendimento efficace da parte degli allievi, a un ottimo clima all'interno dell'ambiente scolastico.Altro aspetto che intendo approfondire ai fini di una maggiore crescita professionale, perchè molto importante nella formazione sociale e culturale di ogni allievo, è quello legato al dialogo proficuo con i genitori degli alunni, che vanno informati e coinvolti nella partecipazione scolastica. la partecipazione dei genitori alla vita della scuola è necessaria per garantire coerenza educativa all'azione di famiglia e scuola. La collaborazione tra famiglia e scuola è indispensabile se si vuole rendere armonici i processi d'istruzione e di educazione portati avanti dalle due istituzioni. Sono fermamente convinta che la ragione fondamentale della buona riuscita scolastica dei minori,è racchiusa nella partecipazione attiva tra scuola e famiglia.

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INDIRE NEOASSUNTI 2019 Bisogni formativi futuri (ID:344895)

Bisogni formativi futuri ANGELA SCIACCA - Codice Fiscale : SCCNGL66M57A028L Data invio 18/06/2019 08:47:10

Questionario Autonomia didattica e organizzativa Seleziona una o più voci tra i contenuti formativi elencati

[Gestione della classe] Sì [Y] Autonomia didattica e organizzativa Seleziona una o più voci tra i contenuti formativi elencati

[Progettazione del piano dell’offerta formativa (POF)] Sì [Y] Valutazione e miglioramento

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[Valutazione didattica: valutazione formativa e sommativa, compiti di realtà e valutazione autentica, valutazione certificazione delle competenze, dossier e portfolio] Sì [Y] Valutazione e miglioramento

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[Valutazione della scuola: autovalutazione, monitoraggio, processi di miglioramento e piani di miglioramento, utilizzo e gestione dei dati, rendicontazione sociale e bilancio sociale] Sì [Y] Didattica per competenze e innovazione metodologica

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[Rafforzamento delle competenze di base] Sì [Y] Didattica per competenze e innovazione metodologica

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[Imparare ad imparare] Sì [Y] pagina 1 / 4


INDIRE NEOASSUNTI 2019 Bisogni formativi futuri (ID:344895)

Lingue straniere

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[Competenze metodologiche per l’insegnamento delle lingue straniere] Sì [Y] Lingue straniere

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[Mobilità transnazionale (stage, job shadowing, visite di studio, scambi e permanenze all'estero)] Sì [Y] Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento

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[Cultura digitale e cultura dell’innovazione] Sì [Y] Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento

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[ICT per l’inclusione] Sì [Y] Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento

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[Collaborazione e comunicazione in rete] Sì [Y] Scuola e lavoro

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[Competenze per la gestione dell’alternanza scuola-lavoro [Di seguito il dettaglio delle competenze per la gestione dell’alternanza scuola-lavoro: 1. conoscere il significato e le finalità dell’alternanza scuola-lavoro; 2. declinare gli obiettivi dell’alternanza in forma di competenze attese da inserire nella programmazione didattica; 3. acquisire la competenza progettuale dei percorsi/esperienze di alternanza scuola-lavoro (come si struttura in tutte le sue fasi di processo e di contenuto); 4. saper gestire i percorsi di alternanza scuola-lavoro in tutte le loro fasi, in un’ottica organizzativa e di coordinamento delle attività didattiche e delle esperienze lavorative; 5. rafforzare la formazione alla certificazione congiunta (scuole e strutture ospitanti) delle competenze raggiunte in uscita; 6. conoscere gli strumenti dell’alternanza quali ad esempio i Protocolli d’intesa sull’alternanza sottoscritti a livello centrale (MIUR) e periferico (USR).] ] Sì [Y]

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INDIRE NEOASSUNTI 2019 Bisogni formativi futuri (ID:344895)

Integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale

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[Cittadinanza globale] Sì [Y] Integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale

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[Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile] Sì [Y] Inclusione e disabilità

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[Valutazione degli apprendimenti e certificazione delle competenze degli alunni con disabilità] Sì [Y] Inclusione e disabilità

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[Didattiche collaborative, differenziazione didattica, misure compensative e dispensative] Sì [Y] Inclusione e disabilità

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[Ruolo delle figure specialistiche e degli altri soggetti del territorio appartenenti alla “comunità educante”] Sì [Y] Coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile

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[L’educazione al rispetto dell’altro] Sì [Y] Coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile

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[Il riconoscimento dei valori della diversità come risorsa e non come fonte di disuguaglianza] Sì [Y]

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INDIRE NEOASSUNTI 2019 Bisogni formativi futuri (ID:344895)

Coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile

Seleziona una o più voci tra i contenuti formativi elencati

[Ruolo delle figure specialistiche e degli altri soggetti del territorio appartenenti alla “comunità educante”] Sì [Y] Quali caratteristiche vorresti avesse la formazione cui parteciperai? (Max 2.000 caratteri spazi inclusi) Per quanto riguarda i bisogni formativi futuri vorrei che la formazione cui parteciperei fosse rivolta verso la ricerca di una nuova forma didattica che possa risultare più idonea a favorire il successo dell'attività di insegnamento-apprendimento. Le aree di aggiornamento cui sono maggiormente indirizzata sono: Capacità relazionali e di comunicazione, saper gestire un gruppo classe obiettivo forse che deve complementare la capacità di gestire il gruppo classe in maniera collegiale e non individuale, sapendo collaborare tra colleghi. Competenze didattiche e metodologiche cioè programmazione, verifica, valutazione, osservazione e documentazione della vita scolastica e del proprio gruppo classe.

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“Istituto Comprensivo”-Lanzo Torinese (TO) Anno di formazione 2018/2019

RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE NEOASSUNTO SCIACCA ANGELA «Tutti coloro che si occupano di insegnamento dovrebbero ricordare continuamente l'antico motto latino “ludendo docere”, cioè “insegnare divertendo”. Se si riesce infatti a inserire l'aspetto del “gioco” (inteso come interesse) eccitando così le motivazioni individuali e accendendo i cervelli, si riesce a moltiplicare in modo altissimo l'efficienza dell'informazione, dell'insegnamento, della comunicazione. Perché l'interessato è stimolato, partecipa, ricorda. E impara.» Piero Angela

Dirigente Scolastico Vilma Teresa Pont Insegnante Tutor Bellezza Mattia Giuseppina

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A mia madre che mi ha sempre sostenuto nelle mie “battaglie� scolastiche

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INDICE PRESENTAZIONE .......................................................................................... 4 PREMESSA GENERALE ................................................................................ 5 PERCORSI PERSONALI DI FORMAZIONE ..................................................... 6 LA SCUOLA E IL TERRITORIO ...................................................................... 7 RAPPORTI CON LA TUTOR ........................................................................... 9 IL TEAM ....................................................................................................... 10 LA CLASSE E I BAMBINI ............................................................................. 11 RAPPORTI CON I GENITORI ....................................................................... 12 IL CORSO DI FORMAZIONE PER I DOCENTI NEO IMMESSI IN RUOLO ...... 13 CONSIDERAZIONI FINALI SULL’ESPERIENZA FORMATIVA ....................... 14 ATTIVITÀ: UN TUFFO NEL PASSATO INTRODUZIONE 15 PREMESSA 15 UN TEMPO 16 INTERVISTE AI GENITORI 18 INTERVISTE AI NONNI 25 CHE COS’È IL GIOCO 31 LE CONTE 34 LE PENITENZE 35 GIOCHI SCELTI E PROPOSTI ALLA CLASSE 37 CONSIDERAZIONI SULL’ATTIVITÀ 43 CONSIDERAZIONI FINALI ........................................................................... 44 RINGRAZIAMENTI ....................................................................................... 45 ALLEGATO ALLA RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE NEOASSUNTO SCIACCA ANGELA ...................................................................................... 46

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PRESENTAZIONE:

Dati anagrafici Cognome e Nome: Sciacca Angela Luogo e data di nascita: Acireale 17/08/1966 Titolo di studio: Diploma di MaturitĂ Magistrale Sede e scuola di servizio: I.C. Lanzo Via Vittorio Veneto n 20 Tipologia di insegnamento: Docente scuola primaria Data del contratto di assunzione: 01/09/2018 (nomina giuridica)

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PREMESSA GENERALE: Il D.M 850/15 prevede che i docenti che stipulino un contratto a tempo indeterminato a seguito di concorso o graduatoria permanente siano nominati in prova e ammessi ad un anno di formazione. Al termine di tale anno i docenti discutono con il Comitato di Valutazione del Servizio una relazione sulle esperienze e sulle attività svolte. Pertanto, la presente relazione documenta il lavoro e ancor più il percorso didattico effettuato durante il corrente anno scolastico. Nello specifico ho impostato il mio lavoro prendendo in considerazione gli aspetti più salienti dell’attività del docente, ossia l’aspetto organizzativo, educativo- didattico e quello relazionale. Infine, nella parte conclusiva, ho riportato il percorso realizzato durante il corso di formazione e l’attività svolta insieme alla mia tutor.

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PERCORSI PERSONALI DI FORMAZIONE (Titoli culturali conseguiti): Diploma di Maturità Magistrale conseguito nel 1985 presso l’istituto magistrale parificato “Santonoceto” nel comune di Acireale provincia Catania. Diploma di laurea di Assistente Sociale conseguito nel 1991 presso l’istituto E.A.S. scuola superiore di Servizio Sociale nel comune di Acireale provincia Catania. Corso di specializzazione in Tecnico di Sistemi Informativi Geografici presso l’istituto IAL.CISL: di Torino di Via Torrazza Piemonte,12. Corso di informatica di 2 ° livello Anno scolastico 2004/2005 presso la sede del Centro Territoriale permanente.

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LA SCUOLA E IL TERRITORIO

Lanzo Torinese è un comune italiano della città metropolitana di Torino sito in Piemonte, ai piedi delle Alpi Occidentali (sezione Alpi Graie) e collocato all’inizio delle Valli di Lazno, delle quali è in centro più popoloso e di maggior rilevanza economica. Fa parte dell'Unione dei comuni montani delle Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone. Il centro storico è arroccato sul monte Buriasco. È bagnato dal fiume Stura e da due torrenti: Tesso e Uppia. Scuole La conoscenza del territorio in cui è collocata la scuola è determinante per definire l’offerta formativa, nonché gli obiettivi generali di tipo educativo e didattico che si integrano con le finalità generali della scuola. Nel comune vi sono cinque scuole di diverso ordine e grado. La struttura scolastica principale è l'Istituto di Istruzione Superiore Federico Albert. L'offerta educativa e formativa tiene conto delle esigenze e delle necessità del singolo alunno nel rispetto dei ritmi e dei modi di apprendere di ciascuno e prevede attività specifiche per favorire l'inserimento e l’integrazione. Il plesso dove opero è la Sede Centrale dove hanno sede gli uffici di Presidenza e gli uffici di Segreteria. La scuola è provvista di sistemi antincendio, ed è dotata di: palestra, aula insegnati, biblioteca, locali dedicati ad attività di prescuola. Il tempo scuola è di 40 ore.

Le aspettative delle famiglie degli alunni di tutti i plessi nei confronti della scuola sono molto elevati e si rivela una forte attenzione e partecipazione riguardo l’offerta formativa e le proposte progettuali della scuola.

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Per affrontare e superare ogni tipo di svantaggio la scuola mette in atto un modello organizzativo flessibile, atto a promuovere la partecipazione di tutti i bambini ai laboratori, attività teatrali, gite, corsi di attività sportiva, uscite didattiche sul territorio e visite guidate. La scuola si propone di fornire risposte adeguate ai bisogni culturali, sociali e formativi degli alunni e delle famiglie nel tentativo di raggiungere “il successo scolastico per ciascun alunno; intendendo come tale una generale positività dell’esperienza scolastica.” Il Dirigente Scolastico dell’I.C. “Lanzo” è la Professoressa Vilma Teresa PONT che ho avuto modo di apprezzare per le sue capacità organizzative e professionali.

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RAPPORTI CON LA TUTOR All’inizio dell’anno scolastico il Dirigente mi ha assegnato la classe 2^B . Mi sono subito ambientata, finito il breve periodo di osservazione, dopo aver conosciuto i colleghi, incontrato le famiglie degli alunni e gli alunni ho iniziato il mio percorso. Dal Collegio dei Docenti mi è stata assegnata, con mia gioia, l’insegnante Giuseppina Bellezza-Mattia, con la quale opero all’interno della medesima classe. L’insegnante Bellezza ha rappresentato per me, da subito, un valido punto di riferimento professionale. È stata sempre molto disponibile ad aiutarmi ed a darmi chiarimenti sia dal punto di vista metodologico e didattico, sia per quanto riguarda la progettazione, la compilazione dei vari documenti e l’organizzazione delle attività, armonizzando la formazione sul lavoro e l’apprendimento teorico in un modo che solo l’esperienza di anni di insegnamento può dare. E come vale per i bambini che imparano prevalentemente seguendo l’esempio dell’adulto, anch’io prenderò l’esempio di correttezza deontologica e personale, puntualità, preparazione e professionalità della mia tutor.

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IL TEAM Ritengo che uno degli aspetti più determinanti per assicurare un corretto itinerario educativo e didattico agli studenti sia basato sulla presenza di un solido team. Ovvero un team composto da un gruppo-docenti collaborativo, propositivo, capace di confrontarsi per trovare le soluzioni migliori; che costituisca da un lato, la base di partenza più solida su cui costruire il percorso scolastico di un gruppo-classe, e dall’altro, l’ambiente di lavoro ideale, in cui un’insegnante neo assunta possa inserirsi. Tale descrizione corrisponde al team da me trovato durante quest’anno scolastico. All’inizio di quest’anno l’accoglienza, sia da parte delle colleghe, di classe e della classe parallela è stata molto affettuosa e mi ha aiutata a superare i primi momenti di difficoltà che sorgono sempre quando ci si inserisce in un ambiente nuovo. Credo di essere stata davvero fortunata nell’incontrare nella mia prima esperienza di ruolo colleghe che nel loro operato si siano distinte per bravura, serietà professionale e per la loro correttezza relazionale. Insieme abbiamo trascorso un anno scolastico caratterizzato da una buona collaborazione, dove ogni membro si è speso al massimo per raggiungere gli obiettivi comuni.

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LA CLASSE E I BAMBINI La classe 2^B è composta da 24 alunni 12 maschi e 12 femmine, tra cui alcuni alunni stranieri che partecipano a tutte le attività di classe eccetto per un bambino per quanto riguarda le ore dedicate all’insegnamento della religione cattolica. Il clima di classe è disteso, i bambini in linea di massima rispettano le regole: alzano la mano quando debbono parlare (anche se talvolta l’irruenza dell’età e l’entusiasmo li portano ad intervenire tutti insieme), interloquiscono tra loro e con gli adulti con un tono di voce normale. Durante l’intervallo del mattino che si svolge in aula (o se il tempo è bello e lo permette in cortile), i bambini rimangono seduti al proprio banco (non sempre però) fino a quando non terminano la merenda, poi possono alzarsi; si dispongono a gruppetti non fissi e giocano con giochi da tavolo presenti in aula, oppure disegnano. Nel dopo mensa se il tempo lo permette gli alunni giocano in cortile altrimenti in aula e/o in corridoio. Dal punto di vista cognitivo, gli alunni presentano globalmente buone capacità di apprendimento. Hanno partecipato attivamente e con interesse alle proposte, hanno seguito la programmazione della classe e hanno rispettato specialmente in quest’ultimo bimestre i tempi di lavoro anche se a volte si riscontra un po’ di lentezza in alcuni. Pur avendo raggiunto gli obiettivi minimi, una piccola parte di alunni ha mostrato alcune difficoltà, dovute soprattutto a frequenti cali di attenzione e concentrazione, perciò in accordo con la collega, le ore di compresenza sono state dedicate a loro, per rinforzare e consolidare alcuni concetti attraverso attività individualizzati, infatti, i bambini sono stati organizzati in piccoli gruppi, sono state rinforzate per alcuni concetti matematici più difficili. Alle pareti sono affissi cartelloni realizzati dai bambini, che rappresentano una parte delle attività svolte. Con i bambini ho instaurato un rapporto affettivo intenso, ho cercato di ottenere un clima di classe disteso, anche se talvolta ciò non sia risultato semplice. La metodologia da me adattata quale insegnante dell’ambito matematico-scientifico, è stata spiraliforme cioè ho cercato di rendere alcuni concetti spesso un po’ ostici un po’ più chiari.

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RAPPORTI CON I GENITORI La scuola, presenta un contesto socio-culturale eterogeneo; infatti le classi sono differenziate al loro interno con alunni che raggiungono livelli di apprendimento soddisfacenti e altri che invece presentano difficoltĂ . Ho potuto notare che i genitori dei bambini della classe 2^B risultano essere abbastanza attenti ai bisogni dei propri figli, cercano il confronto con noi insegnanti e richiedono, se necessario, qualche intervento o semplicemente qualche consiglio di tipo educativo e pedagogico. Per quanto mi riguarda, il rapporto con i genitori è stato, fin dall’inizio, improntato sulla fiducia e sulla collaborazione reciproca. I colloqui individuali si sono dimostrati importanti, poichĂŠ ho potuto approfondire la conoscenza di alcune situazioni familiari che richiedevano la nostra attenzione ed ho notato che tutti i genitori sono stati presenti sempre durante tutti i colloqui programmati con orario.

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IL CORSO DI FORMAZIONE PER I DOCENTI NEO IMMESSI IN RUOLO Frequentare il corso di formazione per i neo immessi in ruolo è una attività obbligatoria per il superamento dell’anno di prova. Il 6/11/2018 presso l’I.C. di Venaria Torino ha avuto inizio il corso di formazione per neo immessi al quale ho preso parte. Le attività formative prevedevano, un totale di 50 ore di formazione, suddivise in 25 ore online e 25 ore in presenza, coordinate da un tutor. Il responsabile della scuola di Dalmasso persona esperta e qualificata, si è reso disponibile per ogni sorta di difficoltà incontrata nell’approccio con la Piattaforma. Il corso è stato egregiamente diretto dal Dirigente Scolastico Dott.ssa Roberta Bruatto, che nei diversi incontri si è avvalsa anche della collaborazione di alcuni esperti, per affrontare tematiche legate alla didattica e alla vita scolastica. Durante gli incontri in presenza sono stati trattati i seguenti temi: • Didattica interculturale a cura del Prof. Davide Giachino • Presentazione sviluppo sostenibile e cittadinanza globale a cura del Prof. Pomato • Incontro finale competenze formali, informali, non formali a cura del Prof Rapetti • Decreto attuativo n 62, la valutazione, le competenze di cittadinanza a cura della Prof.ssa Corazza. • Laboratorio eTwinning • Il piano formativo prevedeva per le ore di formazione online il raggiungimento di 50 crediti complessivi, equivalenti a 25 ore online nell’attestato finale. • I crediti venivano maturati attraverso l’invio di un elaborato a conclusione di un’attività proposta e il download del materiale di studio. • I due laboratori che hanno suscitato in me interesse e che ho inviato un breve commento sono inclusione sociale e dinamiche interculturali. • Educazione allo sviluppo sostenibile.

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CONSIDERAZIONI FINALI SULL’ESPERIENZA FORMATIVA Il corso è stato per me una preziosa occasione di crescita sia sul piano professionale, che su quello relazionale. Pur conoscendo parte degli argomenti trattati infatti, il corso mi è stato utile per approfondirli da un punto di vista più professionale. Credo che la formazione online sia sicuramente un percorso da seguire per il futuro; essa offre non solo la possibilità di curare la propria formazione professionale nei tempi e nei modi che più si ritengono opportuni, ma offre un ventaglio inesauribile di possibilità e di scambi di esperienze, complementari alla formazione con corsi di aggiornamento su specifici tematiche riguardanti la classe.

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UN TUFFO NEL PASSATO alla scoperta dei giochi di una volta INTRODUZIONE Nel corso dell’anno scolastico mi sono occupata dell’ area matematica –scientifica, motoria e musicale. Considerata la vivacità della classe ed il forte entusiasmo verso il gioco ho pensato di proporre ed approfondire con la mia collega e tutor i giochi di un tempo. PREMESSA Il gioco stimola l’inventiva, la curiosità, la normalità, l’ingegno e crea legami aiuta a lavorare in gruppo, attraverso il gioco si mettono alla prova emozioni e sentimenti, ci si allena ad affrontare la realtà e a interpretare il mondo che ci circonda , si comprende l’importanza di stabilire e utilizzare regole condivise , si allena l’immaginazione. La funzione dell’adulto nella crescita e nel gioco di ogni bambino è fondamentale, qualunque sia il suo ruolo: genitore, insegnante o educatore. Per relazionarsi con il bambino occorre che l’adulto torni un pochino bambino, entrando in un atteggiamento empatico, lasciandosi coinvolgere dal gioco. Può intervenire incoraggiando spontanee e autonome iniziative di gioco, predisponendo l’ambiente, costruendo nuovi stimoli e creando specifiche occasioni di svago. L’adulto ha il compito di creare le condizioni ottimali per l’attività ludica, consentendo di far emergere, attraverso il gioco, le competenze del singolo, l’espressione di emozioni e di piaceri, contenendo difficoltà e paure o conflitti che possono emergere, rendendosi disponibile all’ascolto, favorendo, nel contempo, il dialogo e l’espressione dei bisogni. Il gioco rappresenta una tappa fondamentale nella vita di ogni persona qualunque sia la sua età. Il “bisogno di giocare” permane durante tutto il corso della nostra vita, manifestandosi, ovviamente con modalità e con misure di volta in volta differenti: con attività ludiche, sportive, musicali e artistiche, facilitando, ogni volta l’espressione emotiva, la voglia di confrontarsi e il piacere per un’ attività che genera benessere.

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UN TEMPO I bambini si divertivano davvero con poco Una volta non avevamo bisogno di tante cose materiali con cui giocare, ma stimolavamo la fantasia occupando il tempo in diversi modi che ci permettevano di giocare, divertirci, muoverci, stare all’aria aperta, ridere, socializzare, rincorrerci, costruire e creare. Scusate se è poco!

La fantasia regnava sovrana Ci si insegnava a rincorrersi su una vecchia ruota di bicicletta, a saltellare con una corda elastica,a rincorrersi ed a nascondersi. Il gioco infatti dovrebbe stimolare l’inventiva, la fantasia e la curiosità, abituando i bambini alla riflessione al rispetto delle regole e ad una sana competizione. Inoltre il gioco abbatte ogni barriera architettonica in quanto non prevede differenze sociali e fisiche, ma contribuisce al bambino di formare la mente ed adattarsi alla società in cui vive. Come ci si divertiva un tempo Come giocavano i nostri nonni o i nostri genitori una volta? E’ proprio da una domanda come questa che è nata l’attività che si è svolta in classe . Tutti i bambini della classe 2 B, grazie al lavoro di ricerca condotto con le proprie insegnanti e alla collaborazione delle famiglie sono stati coinvolti nello scoprire modalità di gioco a loro totalmente sconosciute e a questo scopo come se fossero dei piccoli giornalisti attraverso un questionario hanno chiesto come essi giocavano quando erano bambini. Le interviste sono state un modo per valorizzare la figura dei nonni infatti il ruolo dei nonni nella società odierna è fondamentale i nonni sono essenziali per i bambini, rappresentano una risorsa importante non solo per il patrimonio di esperienza e saggezza che portano con sé ma anche un punto di riferimento ed un aiuto concreto per le famiglie. Il gioco ha sempre avuto una valenza psicologica e sociale fondamentale nello sviluppo, ieri come oggi, i bambini di “ieri” giocavano all’aria aperta, in piazza, nei cortili e lo facevano con spontaneità e come unico momento di svago e di socializzazione. I bambini di oggi vivono in un epoca agevolata da ogni confort e comodità e anche il momento del gioco è vissuto diversamente: il gioco ha perso il sapore di un tempo, c’è una grande differenza che si nota subito è che una volta si giocava di più all’aperto con gli amici, invece adesso stanno chiusi in casa a giocare con il computer o con la play station , da soli o al massimo con un amico. I giochi che facevamo da piccoli si stanno perdendo soppiantati dalla tecnologia e questo lo trovo

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sbagliato: con questa attività i bambini hanno potuto apprezzare la semplicità dei giochi “di un tempo”, riportando così alla luce i tradizionali giochi di strada e da cortile, giochi oramai dimenticati che hanno intrattenuto generazioni di bambini nei borghi d’Italia. A tutti noi, bambini e ragazzi, piace giocare. Amiamo i giochi da fare con gli amici o da soli, di movimento, fuori all’aria aperta, o da tavolo comodamente seduti in casa magari con un telefonino o un tablet in mano. Conosciamo bene i giochi che facciamo oggi, ma poco sappiamo, o crediamo di sapere di quelli di una volta, dei nostri nonni o addirittura dei bisnonni. Per conoscerli meglio e confrontarli con i nostri abbiamo proposto un questionario a chi ha “ qualche anno più di noi” ma, come noi, è stato bambino. I bambini hanno intervistato pertanto i nonni tramite un questionario, dove è emerso che la maggior parte dei giochi si svolgeva all’aperto tra amici e parenti perché le case erano piccole e poco spaziose e la piazza del paese dove vivevano era il luogo di ritrovo, i giochi venivano spesso accompagnati da simpatiche filastrocche o canzoncine come: giro-giro-tondo, passa paperino. Alcuni giochi richiedevano resistenza fisica. Riportiamo ora le interviste. .

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INTERVISTA AI GENITORI Quali giochi facevi da piccolo (6-11 anni) insieme ai tuoi amici? Dove?

Quali giochi facevi da piccolo (6-11 anni) insieme ai tuoi amici? Dove?

25-35 anni Giocavo a nascondino, orologio di Milano, palla prigioniera, la settimana. Giocavo al parco giochi o a scuola. (F) Da piccola giocavo a nascondino, saltavo la corda, campana sul marciapiede, mosca cieca, un due tre stella e tanti altri. Facevo questi giochi insieme ai miei amici in cortile o in strada. (F)

35-45 anni Giocavo con i miei amici a pallone, ai quattro cantoni, pinocchietto, schiacciapiedi, bicicletta e pattini. Quasi sempre in cortile o per strada. (F)

45-60 anni Da piccolo con i miei amici giocavo a calcio nei prati vicino a casa. (M)

Giocavo tanto a nascondino, alle belle statuine, a palla prigioniera e a pallavolo. Giocavo in Oratorio con i miei amici nelle belle giornate mentre in inverno, dopo la scuola, giocavo tantissimo con mia nonna a carte e al gioco dell’oca. (F)

Andavo in bicicletta in cortile con gli amici (M) Giocavo con le amiche che abitavano vicino, in cortile se le giornate erano belle: giocavamo a saltare la corda, a nascondino, a prendersi, a rialzo. Ci divertivamo ad inventare balletti e canzoni e con la palla. In casa giocava con le bambole e a cucinare. (F) Giocavamo a nove pietre, con la corda, anatra e cacciatori, latte grosso, nascondino. Giocavo al parco-giochi e intorno al mio palazzo. (F) Giocavo con le Barbie insieme alle mie cugine a casa di mia zia. Giocavo con i trattorini, le macchinine e i giochi da tavolo. 18


Quali giochi facevi da piccolo (6-11 anni) insieme ai tuoi amici? Dove?

Quali giochi facevi da piccolo (6-11 anni) insieme ai tuoi amici? Dove?

Da piccola giocavo con le mie amiche con le Barbie. (F)

Giocavo a pallavolo con i miei cugini in cortile, ai giochi di società con la migliore amica a casa. (F) Da piccola giocavo insieme ai miei amici a nascondino a scuola nell’intervallo oppure nel parco: uno si mette in un punto prestabilito con la faccia verso il muro o un albero, gli altri si nascondono. Giocavo anche al girotondo a scuola con i miei amici: giravamo in cerchio e recitavamo una filastrocca, poi ci buttavamo tutti per terra. (F) La mamma da piccola giocava nel cortile o nel giardinetto davanti a casa. I giochi erano l’elastico, nascondino, ce l’hai, rialzo, uno due tre stella, campana e con le bambole, (F). Quando ero piccolo andavo spesso a giocare a calcio con il mio gruppo di amici al campetto di Coassolo San Pietro, nel paese dove abitavo. Mi piaceva tanto andare in bicicletta: c’era il ritrovo con gli amici in un determinato punto sulla strada dove c’era una quercia. D’estate nel giardino di casa mia facevamo i giochi d’acqua, in autunno ci buttavamo nei mucchi di foglie e facevamo passeggiate nei boschi insieme ai nostri cani. (M)

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Giocavo a calcio, al calcio balilla, bigliardo e figurine. (M)

Quali giochi facevi da piccolo (6-11 anni) insieme ai tuoi amici? Dove?

Quali giochi facevi da solo?

Mamma da sola giocava con le bambole, le Barbie. Da sola facevo finta di fare da mangiare per gioco.

Giocavo a biglie e a nascondino in giardino (M) Sulla piazza del paese da piccola giocavo a nascondino, palla avvelenata, campanaro e tanti altri giochi all’aperto. (F) Insieme ai miei amici giocavo in cortile a nascondino o a moscacieca. (F) Da piccola con le mie amiche giocavo con le bambole, a nascondino, con la palla o con le carte. Giocavo a casa mia o nel cortile di mia nonna. (F) Insieme ai miei amici e a mia sorella, sul terrazzo di casa, dopo scuola, giocavamo a “Le belle statuine”, l’orologio di Milano, strega tocca color, pallavolo, andavamo sui pattini a rotelle o in bicicletta. Capitava anche giocassimo a nascondino. (F) Giocavo a tanti giochi all’aperto per esempio basket e calcio. (M) Io giocavo a nascondino a novedieci anni, insieme ai miei amici, nel bosco vicino a casa mia. (F) Mio papà giocava a calcio e andava in giro al paese (M) Giocavo a palla, salto della corda Mi piaceva o con la Barbie. arrampicarmi sugli alberi. Giocavo tanto con la mia bambola Camilla, poi preparavo per finta delle bancarelle e giocavo a vendere i vestiti di mia mamma.

Da sola giocavo con le bambole.

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Giocavo con i Lego, le macchinine, il computer.

Quali giochi facevi da solo?

Quali erano i tuoi giocattoli?

La casa delle Barbie, la cucina, le costruzioni, i

Da sola amavo cantare e ballare davanti allo specchio. Quando ero sola giocavo con i pupazzetti nella mia cameretta. Giocavo con le Barbie e al gioco del dieci con la palla. Da sola giocavo al gioco della cucinetta finta e giocavo con le bambole fatte e cucite da mia zia, facevo il gioco della modella. La mamma da sola giocava con le bambole, i Lego e le piaceva colorare. Da solo giocavo con i dinosauri, con la palla e con i cavalieri dello zodiaco. Con del cartone cercavo di ricostruire le armature dei cavalieri dello zodiaco per poterle indossare. Mi piaceva anche fare delle costruzioni con il legno. Giocavo con i soldatini e le macchinine. Costruzioni e disegni. Giocavo con le bambole. Da sola giocavo a carte. Da sola andavo in bicicletta o facevo costruzioni con i Lego. Quando ero da sola giocavo con i puzzle o, con il pallone da pallavolo, mi allenavo a fare i palleggi contro il muro. Da solo disegnavo i miei supereroi o facevo i palleggi. Io da sola giocavo con le bambole che erano fatte di stoffa. Io giocavo con loro fuori mettendo un tappeto per terra su cui mi sedevo a giocare. Giocavo a Tetris. I miei giocattoli erano le Avevo una bambole, la Barbie, il dolce forno, collezione di macchinine. la maglieria magica. 21


Quali erano i tuoi giocattoli?

giochi di società, le bambole e le Barbie. I miei giocattoli erano le bambole fatte con gli asciugamani, inventate da mia mamma.

Avevo una bambola sola, tantissime costruzioni (che erano dei miei fratelli), avevo qualche puzzle e alcuni giochi in scatola).

Avevo giochi di società, puzzle, le bambole, pallone, la corda per saltare.

Mio papà giocava con macchinina telecomandata, una gru elettrica e qualche gioco da tavolo. I miei giochi erano i Lego, i Playmobil e il Meccano. Avevo due Cicciobello, la Barbie con la casa e il camper, dei giochi da usare all’aperto. Mia mamma mi faceva una bambola di stracci ed io facevo finta che fosse un bebè. Le bambole, i pupazzetti, le pentoline, la cucina con il forno. La Barbie, la palla, la bicicletta. I giocattoli della mamma erano le bambole, i Lego, la palla, la corda e qualche pupazzo. Qualche macchinina, i personaggi dei cinque samurai, i robot, i personaggi dei Gi joe. Ogni tanto i miei genitori mi facevano giocare con la Nintendo Robot. Bambole, bicicletta e pallone. I miei giocattoli erano una bambola di pezza e una palla. I miei giocattoli erano: la casa delle bambole con le bambole, l’aeroporto dei Lego, la bicicletta e la palla. Essendo due sorelle, i giochi più numerosi in cameretta erano sicuramente le bambole, le

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Ricordi qualche conta che ripetevi per iniziare il gioco e scegliere chi stava sotto?

Ambarabà ciccì coccò

Barbie (con tutti i loro accessori) e i peluche. Come giochi in scatola avevamo il Monopoli, la tombola, il gioco dell’oca, l’Otello, il Visual game, il Trivial pursuit, le carte da gioco, tipo scala quaranta, con le quali facevamo grandi sfide a rubamazzetto. I miei giocattoli erano le bambole fatte in stoffa, la corda da saltare e dei gessi con cui coloravamo per terra. Tre macchinine, Tetris, palla. Ambarabà ciccì coccò Ambaraba cicci coccò tre civette sul comò che facevano l’amore con la figlia del dottore Il dottore si ammalò ambarabà ciccì coccò.

Non mi ricordo Macchinina rossa rossa, la conta Pimperepette esattamente come di Pierino. nusa. erano. Pin piripetta e nusa nusa le patate, nusa il pomodoro ( o carota), pin piripetta pan. Nell’Oceano Pacifico vi era un pesciolino che aveva sulla coda scritto esci fuori, tocca a te mio amico. Macchinina rossa rossa (o rossa e blu) dove vai? A ……. (es. Milano) Quanti Km farai? (es. diciotto) e si contava fino al numero scelto. La mia conta era: “Atantini zero gatini, zero tiche te ta, a ta ta” Contavo fino a dieci per iniziare il gioco. Pari o dispari Sardina ina ina coccodrillulà

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fa cri cri cri fa cra cra cra sardina ina ina coccodrillulà chi fuori resterà? Ah ah. Passa Paperino con la pipa in bocca, guai a chi la tocca, l’hai toccata tu. Esci fuori prima tu. En ghin gò la maestra mi picchiò mi picchiò con la bacchetta esci tu somara vecchia. Ricordo “Sasso, carta, forbice” - Non facevo conte perché a giocare eravamo poche bambine. Un po’ meno frequente, ma che ancora ricordo: 7,14,21.28 questa è la conta di paperotto, medicina non ce n’è, a star fuori tocca proprio a te! Contavamo fino a 10 e chi veniva indicato per ultimo toccava a lui prendere o contare.

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INTERVISTA AI NONNI

Quali giochi facevi da piccolo (6-11 anni) insieme ai tuoi amici? Dove?

60-75 anni Costruivo capanne di legno sugli alberi (gli alberi erano i pioppi vicino alla chiesa di S. Croce a Lanzo), facevamo le bande e giocavamo nei vagoni del treno in disuso alla stazione. (M)

Oltre 75 anni A palla e a nascondino nei prati. (M)

Giocavo a figurine con i fratelli, con i trucioli del mais per fare le mucche e la fattoria. Si giocava in cascina. (F) Nel grande cortile davanti a casa giocavo al gioco della settimana, a palla avvelenata, a nascondino, nei prati vicino a casa facevamo le corse, ci arrampicavamo sugli alberi, facevamo le capanne con pezzi di cartone e stracci (F).

Insieme ai miei amici giocavo in cortile con una bambola di stracci. (F) Uscito da scuola andavo in piazza con i compagni e le cartelle diventavano i pali delle porte da calcio. Giocavo a “delibera” che è come l’attuale “ghiacciolo”, oppure con le cartelle sotto il sedere scivolava giù per le rive del paese. Mio nonno faceva anche camminare una ruota da bicicletta senza camera con il bastone. (M)

Ai miei tempi i giochi erano stare insieme agli amici, mi arrampicavo sugli alberi e andavo d’estate al lago per rinfrescarmi. (F) Giocavo in cortile con le mie amiche a nascondino, alla settimana, a tocca color, a bandiera. (F)

Giocavo con le figurine (M)

Giocavo a mosca cieca o a pallone in Calabria.

Da piccolo giocavo con i miei amici per strada e i giochi più belli erano nascondino, la cavallina, fulmine. (M) Da piccola giocavo alle belle statuine con i miei compagni di scuola e a mosca cieca, nel cortile di casa. (F)

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Quali giochi facevi da piccolo (6-11 anni) insieme ai tuoi amici? Dove?

La nonna giocava con i suoi amici in cortile a regina reginella, nascondino, gioco del fazzoletto.

La nonna con i compagni di scuola (scuola iniziata nel 1960) giocava a prendersi e a nascondino. In quel periodo lei era a casa dei nonni e spesso andava sull’altalena con la sua amica. Qualche volta andava in cascina e seguiva le mucche che pascolavano nel prato vicino alla loro casa. Dalla terza elementare nonna ha frequentato la scuola di Lanzo ed era in collegio. Con le compagne di scuola chiacchierava e con le compagne di collegio, dopo pranzo, giocava a palla campo, a palla guerra, a nascondino, alla corda, alla settimana, al fazzoletto, ai quattro angoli, al telefono senza filo. Giocavo a campana, a mosca cieca, a nascondino nel cortile della scuola e nell’aia. (F) A Lanzo, in via s. Ignazio dove abitavo io da piccolo, ci ritrovavamo con gli amici per giocare a mosca cieca, a nascondino, a tirare le biglie di terracotta colorate, alle figurine. Con le figurine facevamo un mazzetto, poi con una pietra piatta, chi riusciva a buttarlo giÚ vinceva. Giocavamo anche con le cerbottane e le fionde. (M) Giocavo a nascondino, a figurine e ai birilli. (M) Giocavamo alla settimana e a mosca cieca (F)

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Quali giochi facevi da piccolo (6-11 anni) insieme ai tuoi amici? Dove?

Da piccola giocavo a nascondino, a guardia e ladri, a palla prigioniera, alla settimana, alla tombola; giocava nel cortile delle case. Quando ero piccola vivevo a Torino e giocavo con i miei amici nel cortile del condominio. Giocavo a rialzo, tocca color, la settimana, mosca cieca, l’orologio di Milano fa tic tac. (F)

Quali giochi facevi da solo?

Raramente ero da solo, quando capitava giocavo con i soldatini.

Mio nonno andava in bici e sui pattini a rotelle.

Leggevo quando riuscivo.

Quando ero da sola cucivo

Non mi piaceva giocare da sola, ma a volte cucinavo nelle pentoline, poi invitavo papà quando tornava dal lavoro.

Nonno si divertiva con una stecca a fare una gara di tappi delle bottiglie.

Quando ero sola mi arrampicavo Qualche volta giocavo da solo sugli alberi e se pioveva giocavo con con le biglie di vetro in cortile. il fango. Da sola giocavo con una bambola e mi piaceva tanto andare in bicicletta. Giocavo con un cerchio della bicicletta e con un ferro a gancio facevo rotolare il cerchio correndo. La settimana, il salto con la corda e l’hula hoop. Saltavo la corda, giocavo con una trottola di legno, con una cerbottana di bambù sparavo bacche di sambuco. Quando era sola andava nell’orto con il nonno e lo aiutava, con le dita prendeva i vermetti. Giocavo a fare la mamma o l’infermiera.

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Quali giochi facevi da solo?

Da solo a casa mia giocavo con la trottola, con la palla e facevo costruzioni con il meccano. Mi piaceva molto costruire modellini con gli elementi metallici, viti e bulloni. Da solo alle costruzioni con il meccano. Saltare la corda, giocare con le bambole, con i libri e una bambola preziosa. Giocavo con le bambole e leggevo tanto. Da sola giocavo con i cubetti, i chiodini e le bambole. Le due che ricordo sono ercolino, che era ricciolino, e Tata, che era una neonata che ho ancora a Ceres.

Quali erano i tuoi giocattoli?

I giocattoli di mio nonno Mario erano il fortino con i soldatini, il trenino, la lambretta a pedali.

Mio nonno aveva il meccano, il pallone, le biglie e la pistola giocattolo.

I trucioli del mais e le figurine.

Il mio giocattolo era una bambola cucita. Poche bambole, la corda per saltare, Nonno non ricorda tanti con la fantasia inventavo giochi con giocattolo, anche perchĂŠ c’era la guerra: aveva un carretto di piccoli oggetti. legno e tanti tappi. Avevo una sola bambola che aveva i Non avevo i giochi, però capelli biondi e un vestitino azzurro. andavo a giocare a pallone in piazza. Avevo un solo gioco: una pistola da Non avevamo giocattoli. sceriffo. Le bambole, la macchina da cucire, i pattini a rotelle. La nonna era molto povera, insieme alle sorelle si cucivano bamboline di stoffa.

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Quali erano i tuoi giocattoli?

I giocattoli erano: la palla, la corda, i gessetti colorati, qualche bambola, la trottola, le pulci, shangay, gli elastici. Una bambola di gesso che non potevo usare e delle bambole di pezza con dei vestiti fatti all’uncinetto. Avevo anche un trattorino con i cingoli e un aeroplano con la carica a molla. Fucile, pistole e trenino. I miei giocattoli erano le bambole e i cubetti di legno.

Ricordi qualche conta che ripetevi per iniziare il gioco e scegliere chi stava sotto?

Non avevamo l’abitudine di fare le conte, sceglievamo il più piccolo e stava lui sotto.

Ambarabaciccicoccò

Non conosco conte, ma stava sotto chi era più piccolo perché giocavo sempre con i miei fratelli.

Ricordo “sasso, carta e forbice”

“Passa Paperino con la pipa in bocca, guai a chi la tocca, l’hai toccata proprio tu”

Non si era soliti fare la conta per iniziare il gioco.

Ho perso un fazzoletto e mi sgrida mamma chi l’ha visto per favore me lo dia indietro. Ambarabaciccicoccò

Non c’era la conta.

Contavamo i numeri da 0 a 50 o di più.

A pe pun peru la lincia, la lancia quanti giorni sei stato in Francia? sei stato lunedì sei stato al martedì a pe pun peru / t’ses propi suta ti!

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Ricordi qualche conta che ripetevi per iniziare il gioco e scegliere chi stava sotto?

Pin perepette nusa, pim perepette pan! (abbinata ad un gioco con le mani)

La conta che nonna ricorda era ripetuta mentre saltavano alla corda più bambine: “Olio, aceto, sale, insalata”. Pierino sotto il ponte di baracca. Ambarabà ciccì coccò tre civette sul comò che facevano l’amore con la figlia del dottore il dottore si ammalò ambarabà ciccì coccò : Passa paperino con la pipa in bocca, guai a chi la tocca, l’hai toccata tu, esci fuori prima tu.

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CHE COS’È’ IL GIOCO? Il gioco favorisce l’autonomia e l’iniziativa del bambino , permette la socializzazione e la comunicazione , rende consapevoli dell’importanza delle regole stimola l’attenzione all’altro e la capacità di collaborazione. Attraverso il gioco il bambino può controllare la propria aggressività .

APPRENDIMENTO:

RELAZIONE:

Funzione esplorative: manipolazione, osservazione

Funzione esplorative: emotività- affettiva, percezione del proprio corpo

Funzione costruttiva: autonomia, contatto con la realtà

Funzione costruttiva: possibilità di sbagliare

IL GIOCO E’ MOVIMENTO

Libertà di espressione, conoscenza del mondo circostante, avventura

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Quali giochi facevi da piccolo (6-11 anni) insieme ai tuoi amici? Dove? Quali giochi facevi da solo? Quali erano i tuoi giocattoli? Ricordi qualche conta che ripetevi per iniziare il gioco e scegliere chi stava sotto?

Allego il questionario che è stato rivolto ai nonni con la sintesi delle risposte.

Dati ricavati dalle risposte che sono state fornite: I giochi più praticati erano: campana (mondo, settimana); nascondino; mamme, bambole, pentolini (le nonne); salto della corda; fazzoletto; bel castello; palla; mosca cieca; calcio, biglie, tappini (i nonni); elastico.

- Alcuni giochi si fanno ancora oggi, ma hanno cambiato nome. - Sia i nonni che le nonne preferivano i giochi di movimento. - Diversi giochi erano di abilità. - Spesso i giochi erano accompagnati da filastrocche. - Si giocava con amici, compagni di scuola, vicini di casa, ma soprattutto con fratelli. - Alcune di queste amicizie d’infanzia si sono mantenute ancora oggi. - I luoghi dei giochi erano la casa, il cortile, le corti, i campi, le strada secondarie, le piazze, le mura (per chi abitava in centro). Evidentemente all’ epoca c’erano meno problemi di traffico. - Spesso per giocare non occorreva costruire strumenti, quando era necessario si usavano materiali di recupero (carta, cartone, legno, stoffa ecc …). - Molti giochi venivano insegnati dagli amici, dai fratelli maggiori o dai genitori.

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Durante l’attività in palestra ho proposto alla classe alcuni giochi ricordati dai nonni, per aiutare i bambini ad acquisire le abilità motorie dei vari giochi, ho realizzato in corridoio gli schemi dei giochi della campana. Osservando i bambini ho notato che : si sono divertiti nell’eseguire il gioco, sono diventati più abili nel saltello e presa dell’oggetto (equilibrio posturale), in gruppo hanno rispettato le regole, hanno aspettato il proprio turno, hanno condiviso il gioco con gli altri bambini sia della classe parallela e sia delle altre classi differenti, hanno cominciato ad utilizzare nuove conte per iniziare il gioco, quindi erano contenti di conoscere filastrocche da proporre, questo gioco è piaciuto anche ai grandi infatti ha creato entusiasmo e divertimento a tutti. I bambini utilizzando i quadretti hanno disegnato gli schemi proposti sul quaderno ed è stato introdotto in maniera semplice il concetto del perimetro Insieme ai bambini ho realizzato un piccolo libro, inserendo le caratteristiche di alcuni giochi con la rappresentazione grafica. La maggior parte di questi giochi vanta secoli di vita, sono un vero e proprio patrimonio culturale che costituisce l’identità di un popolo e di una comunità. La maggior parte di questi giochi vanta secoli di vita, sono un vero e proprio patrimonio culturale che costituisce l’identità di un popolo e di una comunità. Dopo la rappresentazione dei giochi si sono proposte ai bambini alcune Conte (emersi dai questionari) per arricchire il momento ludico e perché parte di quella cultura popolare fosse trasmessa a voce, e le Penitenze .Le penitenze sono state inserite negli ultimi giorni sono servite per cercare di rendere divertenti anche gli sbagli superando spesso le tensioni che provocano le sconfitte. In questo clima di gioco tutte le attività sono state accolte con un clima di serenità. La mia soddisfazione è stata vedere che i bambini svolgevano i giochi con entusiasmo, divertimento e nessun bambino veniva escluso dal gruppo, e in maniera semplice i bambini erano felici.

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LE CONTE Le conte sono un esempio stimolante di tradizione , e di memoria collettiva di viaggi nel tempo. Le conte sono originali, fantasiose divertenti e musicali, sono coinvolgenti sia chi le recita sia per chi partecipa alla “Conta” perché l’uno prova piacere ad esprimersi tra il parlato e il canto , mentre gli altri sono partecipi e stupefatti perché in quel momento si sentono partecipi di un vero e proprio rito collettivo. Erano giochi semplici e divertenti, dove non serviva occorrente se non la voglia di ridere e divertirsi dei bambini. Le filastrocche sono elementi spesso presenti nei giochi e sono le testimonianze della memoria orale dei popoli, tramandate di generazione in generazione … Le filastrocche sono elementi spesso presenti nei giochi e sono le testimonianze della memoria orale dei popoli, tramandate di generazione in generazione … Ecco alcune conte Pinocchietto va al palazzo Con il libro sotto il braccio La lezione non la sa ed allor Come si fa? Con il cinque non si passa Con il sei appena appena Con il sette ben benino Con l’otto ben benone Con il nove professore Con il dieci direttore. Farfallina bella bianca Vola, vola mai si stanca vola, vola sempre in su farfallina non c’è più e resti fuori proprio tu.

Ambarabà ciccì coccò Tre civette sul comò Che facevano l’amore Con la figlia del dottore Il dottore s’ammalò Ambarabà ciccì coccò

Son venuta su al castello Per trovare mio fratello Tuo fratello qui non c’è Esci fuori proprio te!

Passa paperino con la pipa in bocca guai a chi la tocca l’hai toccata tu esci fuori proprio tu.

Alle bombe del cannon pastasciutta e maccheron bim, bum,bam

Sotto il ponte di Baracca c’è Mimì che fa la cacca la fa dura, dura, dura il dottore la misura la misura è 33, a star fuori tocca a te

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LE PENITENZE Ogni gioco termina sempre con un vincitore ed un perdente e, da buon perdente, è tenuto a pagare pegno! La penitenza è la parte conclusiva del gioco, altrettanto divertente, anzi, a volte è il momento più atteso! Non deve risultare umiliante o imbarazzante, ma deve essere accettato volentieri da chi ne deve sottostare, che dovrà divertirsi e far divertire. Spesso ai nostri bambini non piace perdere in un gioco di gruppo. Proviamo ad insegnare loro che ogni gioco può concludersi con il momento della penitenza e che quindi una sconfitta può trasformarsi in un momento di puro divertimento! Ecco alcune penitenze La pagina delle penitenze: un gioco nel gioco! Ecco alcune penitenze davvero divertenti da far conoscere ai nostri bambini, da 8 anni in poi. Chi fa la penitenza deve dire 3 parole a rovescio, iniziando dall’ultima lettera. Salire su una sedia ed imitare il verso di tre animali. Alternare una smorfia di cattiveria con una di allegria per 5 volte. Fare 3 volte il giro della stanza con un libro in testa senza farlo cadere. Dire qualcosa di carino ad ogni persona presente saltando su una gamba. Cantare la prima strofa di una canzone popolare. Raccontare una “fanfaronata”. Accogliere un ospite fantasma, salutarlo ed introdurlo nella stanza. Inventare una fiaba in cui compaiono tutti i presenti. Dire l’alfabeto partendo dalla lettera Z. Fare un giro della stanza su un piede. Cantare una canzone sostituendo tutte le vocali con una vocale scelta dal capogioco (si può fare anche con le consonanti). Penitenza a coppie: bendati, seduti l'uno di fronte all'altro, i giocatori devono imboccarsi con cucchiai pieni di yogurt (o marmellata). Questa penitenza può costituire un gioco per il momento della merenda! Bendati, togliersi e rimettersi calze e scarpe. Dire l'alfabeto partendo dalla Z. Dire uno o due scioglilingua senza sbagliare. Si mette un libro sulla testa del penitente che dovrà camminare per la stanza senza farlo cadere. Dire, fare, baciare: Un compagno tiene la mano stesa davanti a quello bendato che deve afferrare un dito. Ogni dito corrisponde a una diversa penitenza: a partire dal pollice: dire, fare, baciare, lettera, testamento. Quando l’ha scelto si dovrà togliere la benda e fare quello che i compagni gli chiedono. Se ha preso il pollice gli faranno dire qualcosa di buffo, Se l’indice dovrà fare una corsa con un piede solo una capriola. Se il 35


medio dovrà baciare qualcuno del gruppo o il primo che passa. La “lettera “viene “scritta” da un compagno con un dito sulla schiena del penitente che volendo dovrà indovinare cosa viene scritto. Se capita il “testamento”, i compagni si mettono d’accordo in segreto, cioè senza parlare ma mimando alle spalle , su cosa dargli: baci, pizzicotti, sberleffi oppure gli chiedono: “Quanti ne vuoi di questi?” e lui deve dire solo il numero, e poi da chi? E quello dirà il nome di un compagno. E chi la fa l’aspetti. Indice sotto il palmo: Il più grande stende la mano bene aperta, col palmo all’ingiù, e i bambini toccano il palmo della mano con la punta dell’indice. A questo punto il grande dice: “Olio, aceto, pepe, sale!” e chiude la mano di scatto. Se riesce ad afferrare il dito di qualcuno, quello sarà sotto nel prossimo gioco. Se qualcuno toglie il dito prima di aver sentito tutta la parola, starà sotto lui oppure si rifà.

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GIOCHI SCELTI E PROPOSTI ALLA CLASSE

Nascondino Occorrente: Un gruppetto di bambini Regole: Le regole sono semplici il primo bambino conta appoggiando la testa contro un muro o tana, con gli occhi chiusi . In genere il numero si decide in base ai bambini che giocano moltiplicato per 10.

I 4 cantoni Occorrente: E’ necessario uno spazio per giocare quadrato Il numero dei giocatori è di 5 persone. Regole: Quattro giocatori si mettono ad ogni angolo del quadrato, mentre il quinto partecipante si mette al centro. Gli altri quattro devono scambiarsi tra loro le posizioni, senza farsi toccare dal partecipante al centro. Se questo avviene, chi perde il proprio angolo deve andare a occupare la posizione centrale. Esperienza e rapidità sono le condizioni essenziali per giocare a questo gioco.

Un due tre stella Occorrente: Tanti bambini Regole: Un bambino voltato verso il muro canta la seguente filastrocca: “Un, due, tre, stella” i compagni devono muoversi velocemente verso di lui fino a che egli non si volta. A questo punto devono rimanere immobili pena la squalifica. Vince chi arriva prima al bambino appoggiato al muro.

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Si giocava almeno in cinque persone. Si giocava all’incrocio fra due vie o in una stanza vuota. I quattro angoli delle case delimitavano il campo di gioco. Quattro giocatori si sistemavano ai quattro angoli ed uno al centro dell’incrocio. I giocatori agli angoli si scambiavano di posto cercando di evitare che il giocatore al centro raggiungesse un angolo libero prima di loro. Il giocatore che perdeva l’angolo andava al centro. Se il giocatore al centro non riusciva a conquistare l’angolo per tre volte, subiva una penitenza.

Rubandiera Occorrente: Un pezzo di stoffa Devono esserci 2 squadre (ad esempio squadra Rossa e squadra Blu) composte dallo stesso numero di giocatori. Regole: L’oggetto del gioco, che deve essere rubato, è una bandiera (generalmente rappresentata da un pezzo di stoffa). Quando il banditore chiama i numeri, il giocatore che prende la bandiera per primo scappa verso la propria squadra e fa punto nel momento in cui supera di poco la riga della propria squadra. In questo caso: il giocatore avversario può superare la linea di separazione, perché deve rincorrere l’altro giocatore e cercare di toccarlo prima che arrivi nella zona dopo la sua squadra, in modo tale da fare punto ed evitare che lo faccia l’altro.

Strega comanda colori Gioco da fare con un elevato numero di bambini. Uno rappresenta la strega “comanda colori” ed ordina agli altri bambini di toccare un colore. Gli altri si mettono a correre in cerca del colore comandato, mentre la strega cerca di acchiapparli. Colui che viene preso senza aver trovato il colore, prende il posto della strega.

Mosca cieca Occorrente: Tanti bambini

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Regole: Tutti i giocatori sono liberi di muoversi in silenzio nel campo da gioco(ampio senza ostacoli) attorno a un compagno bendato, scelto dalla sorte, e che possono provocare, anche toccandolo. La “mosca cieca” deve cercare di prendere uno degli altri giocatori, chi è toccato non può scappare e prende il posto della mosca cieca.

Palla contro il muro Occorrente: Tanti bambini, un muro e una palla Regole: Ogni giocatore deve lanciare la palla contro il muro eseguendo le azioni elencate in una filastrocca recitata con ritmo regolare e costante. Chi sbaglia la sequenza della tiritera o si lascia sfuggire la palla, deve fermarsi e consegnare la palla al giocatore successivo. Ogni tiro deve essere accompagnato dalla rappresentazione mimica. Il bambino recita: • Senza muovere bisogna stare fermi • Con un piede si rimane fermi su una gamba • Con una mano si afferra la palla con una sola mano • Battiamo si battano le mani assieme • Mi cingo si appoggiano le mani ai fianchi come per mettersi una cintura • Zigo-Zago si battano le mani prima davanti e poi dietro la schiena • Un bacino si manda un bacio • Gheisa si incrociano le mani sul petto • Tocca Terra si tocca per terra una volta • Fine si riprende la palla, dopo aver fatto una giravolta Finita la filastrocca la si riprende dall’inizio.

Regina reginella Occorrente: Tanti bambini, uno sgabello e un cerchio, all’aperto Regole: I bambini si allineeranno lungo la linea di fondo e, a turno, reciteranno una delle due filastrocche: se sul trono c’è la regina: “Regina reginella quanti passi devo fare per arrivare al tuo castello tutto d’oro e tutto bello”, oppure se sul trono c’è il re: “Re sire mio quanti passi devo fare per arrivare al tuo castello tutto d’oro e tutto bello”. Il re e la 39


regina stabiliscono a loro piacere il modo con cui i compagni si potranno avvicinare al trono, modo determinato dal numero di passi di un animale, ad esempio: il leone, avanza grazie a passi molto lunghi; la formica, avanza a piccoli passi con un piede davanti all’altro ; e così via. Il bambino che, nell’eseguire il comando ricevuto, sbaglia il numero dei passi o perda l’equilibrio, retrocederà sulla linea di partenza. Vince chi raggiunge per primo il trono e tocca il re o la regina: ne prenderà immediatamente il posto ed il gioco ricomincerà dal principio.

Fornaio, è cotto il pane? Occorrente: Piccoli gruppi (meno di 15 giocatori). All’aperto. Regole: Il gioco si svolge tra il bambino che impersona il fornaio, che è il primo o l'ultimo della sequenza dei bambini che si tengono per mano, e tutti gli altri che seguono. Il dialogo è il seguente: Tutti: "Fornaio è cotto il pane?". Fornaio: "Si, ma è un po' bruciato". Tutti: "Chi l'ha bruciato?" A questo punto il fornaio deve dire il nome di chi ha vicino e l'adulto che nella catena sta al capo opposto al fornaio, guida tutti i bambini a passare nello spazio tra il fornaio e il bambino. Tutti cantano: "Povero (nome del bambino), legato alle catene che soffrirà le pene da morir". Alla fine il bambino si trova incatenato con le braccia incrociate (o si mette girato di spalle). In questo gioco ciascuno avrà la certezza di venire chiamato e riceverà l'attenzione di tutti.

Il gioco della settimana Tradizionalmente gioco femminile, pare abbia origini babilonesi. Secondo alcuni è l’imitazione di antiche pratiche astrologiche sia nel numero degli scomparti disegnati per terra, sia nella piastrella che viene lanciata, simbolo del sole che entra ed esce dalle costellazioni. I segni di una campana vennero incisi sul lastricato di una casa di Pompei. Uno dei disegni più antichi è tracciato sul lastricato del Foro Romano a Roma; durante il periodo dell’impero. 40


Con leggere varianti, è un gioco praticato nei paesi più diversi, dall’Inghilterra alla Tunisia, dall’India alla Cina, dalla Russia al Perù; i bambini della Birmania lo giocano saltando accovacciati e con le mani sulle anche. Le varianti non esistono solo tra i vari paesi, ma anche all’interno dello stesso paese e persino città: per esempio a San Francisco sono stati registrati 19 modi diversi di giocare a “hopscotch”, che è il nome inglese della campana. Tracciato in terra col gesso il disegno, si stabilisce l’ordine di gioco. La giocatrice si colloca ad un paio di metri di distanza dal disegno e tira la piastrella nella casella 1. Se la piastrella va a segno, la giocatrice entra a piede zoppo nella casella, raccoglie la piastrella e ritorna sempre con un piede solo alla linea di partenza. Allora tirerà alla casella 2 e così via. La giocatrice sbaglia se calpesta una linea, si dimentica di riposare sulle apposite caselle, mette giù il piede, sbaglia a tirare la piastrella. Possono esserci alcune varianti nel modo di giocare e di disegnare la campana. Ecco alcune possibili varianti del percorso:

Esistono molti modi di per definire questo gioco, è chiamato: “mondo” o “campana” in Italia, “hopscoth” in Inghilterra, “marelles” in Francia e “gwain” (pietra piatta) in Nepal. E’ uno dei più diffusi giochi che ha come base di partenza i numeri. I partecipanti devono dare prova di essere capaci di muoversi entro le linee in modi differenti, di saper lanciare la propria pietra con destrezza. Dal punto di vista motorio queste prove permettono che si stabilisca una particolare intesa fra i partecipanti, intesa fatta fra un misto di sfida, complicità, sostegno. Normalmente nel gioco della Campana o Settimana non si compete ma si. La campana come anche la corda, l’elastico sono delle gare con se stessi per affinare, al meglio le proprie capacità motorie e percettive. Occorrente: Spazio all’aria aperta, gessetto o rametto, sassolino. Come si gioca: 1. Uscire all’aria aperta 2. Disegnare con il gesso o con un rametto (in base al suolo in cui siete) la campana che preferite. 3. Lanciare un sassolino nella prima casella della campana. Pag 15 4. Saltellare su un solo piede e raggiungere la cima della campana, evitando la casella dove è finito il sassolino. 41


5. 6. 7. 8. 9.

In cima, girarsi e saltellando, sempre su un piede solo, ripercorrere il percorso. Fermarsi nella casella prima del sassolino e raccoglierlo. Evitando la casella del sassolino terminare il percorso. Passare il sassolini al prossimo giocatore. Se si è concluso il percorso senza perdere il turno, a quello successivo lanciare il sassolino nella seconda casella e ripetere il percorso come al primo giro e così via fino a terminare i numeri.

Scopo: Completare il percorso avendo lanciato il sassolino su tutte le caselle. Il primo giocatore che riesce vince il gioco! Regole: • Non perdere mai l’equilibrio: se si tocca a terra con il secondo piede o una mano si deve tornare alla partenza. • Attenzione a dove si salta! Se si calpesta una linea, si salta nella casella sbagliata o fuori dalla campana si perde il turno. • Nelle caselle alla stessa altezza ci si deve entrare contemporaneamente a gambe divaricate. • Il sassolino che si lancia deve atterrare dentro al riquadro senza toccare i bordi o rimbalzare fuori, altrimenti si perde il turno. • Nella casella dove finisce il sassolino non bisogna saltarci dentro. È un ottimo esercizio per sviluppare e allenare abilità motorie come la coordinazione. Il gioco della campana richiede ai bambini una buona concentrazione, movimento di piedi, reattività e riflessi. Oggi è raro vedere bambini che giocano a campana mentre io da piccola adoravo questo gioco, passavo interi pomeriggi a saltellare su un piede nel cortile di casa! Credo che a volte bisognerebbe tornare un po’ bambini, lanciare un sassolino e saltellare nel passato per trasmettere il divertimento semplice, quello di un tempo alle generazioni nate nel mondo digitale. Vi sono, inoltre, alcuni divieti: • Lanciare il sasso in uno scomparto diverso da quello dovuto • Far andare il sasso sulle linee • Toccare col piede una linea raccogliere il sasso posando l’altro piede o le due mani a terra. • Che cosa succede quando si commette un errore? • Chi ha sbagliato riprende il suo sasso e lascia il turno ad un altro giocatore. • Quando tocca di nuova a lui può: • Ricominciare tutto daccapo • Ricominciare da dove ha sbagliato. • Il giocatore che commette errore: • Lascia il sasso nell’ultima casella che ha fatto bene, il giocatore che lo segue la deve saltare • Ritira il sasso dalla casella.

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CONSIDERAZIONI SULL’ATTIVITÀ Sono contenta di aver svolto questa attività, perché ho visto come i bambini interagiscono tra loro quando si tratta di giocare. Infatti, giocare può portare i bambini a sviluppare buone doti comunicative e sociali, insegnandogli anche il valore della collaborazione, della cooperazione della solidarietà e fornendogli un primo senso di appartenenza a un gruppo. Il gioco, con le sue caratteristiche, i suoi tempi e le sue condizioni, è anche lo strumento primario con cui il bambino impara a conoscere, gestire e controllare le sue emozioni: la curiosità di provare un nuovo gioco, l’emozione di vincere o riuscire a superare una difficoltà, la soddisfazione del traguardo raggiunto, la frustrazione della sconfitta o del primo insuccesso, sono solo alcune delle sensazioni che gli si presentano mentre gioca. Posso concludere affermando che: I nonni giocavano, i bambini giocano, il gioco è: fantasia, creatività, divertimento, partecipazione, coinvolgimento, gentilezza, rispetto, felicità, armonia e spensieratezza, questo è ciò che ho notato e ho vissuto con gli alunni della 2^B. Concludo con queste belle poesie, perché mi sembrano le più adatte a completare il percorso intrapreso quest’anno da me insieme alla mia tutor e ai miei alunni sulla cultura e l’importanza del gioco per il genere umano. "GIOCARE“

Costruiscono le case con la sabbia, giocano con le conchiglie vuote. Con le foglie appassite intessute insieme, formano le loro barche e sorridendo le varano nel vasto oceano. I bimbi hanno i loro giochi.

Il bambino che non gioca Non è bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé.

R. Tagore

Pablo Neruda

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CONSIDERAZIONI FINALI Apprestandomi a fare un bilancio finale di questa mia esperienza educativa e didattica, non posso che ritenermi soddisfatta dei risultati ottenuti. Il rapporto affettivo instaurato sin dal primo momento con i bambini mi ha permesso di lavorare con serenità e piacere, concludendo con la soddisfazione di avere realizzato qualcosa di positivo. Entrare a far parete integrante dell’educazione di un essere umano è per un’insegnante sicuramente una grossa responsabilità. Si prende coscienza che si entra a far parte della loro vita diventando una figura affettiva importante, punto di partenza per avviare una vera integrazione. Un alunno a volte è una scatola chiusa, che per essere aperta occorre trovare la chiave giusta. Questo è il compito del docente: trovare il meccanismo giusto che inneschi l’ingranaggio dell’apprendimento, anche se spesso questo comporta molta fatica da parte del docente. Un altro anno, dunque, si è concluso e, come spesso accade, tutte le ansie, le aspettative, le fatiche, lasciano il posto a quel senso di vuoto che resta quando suona l’ultima campanella. In quel momento vorresti abbracciare, uno ad uno, i tuoi alunni, anche i più indisponenti, e dirgli: “Grazie per aver condiviso con me una parte della nostra vita.”

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RINGRAZIAMENTI Nonostante la pagina che mi accingo a completare sia l'ultima di questa tesina, è stata la prima che ho desiderato scrivere, fin dall'inizio del lavoro. Ad affrontare in modo sereno e consapevole questa esperienza, mi è stata di prezioso supporto la mia collega di classe Bellezza Mattia Giuseppina. Fondamentale è stata l'opera di tutoraggio di quest'ultima sempre disponibile a dirimere i miei dubbi durante la stesura di questo lavoro; i suoi consigli professionali hanno accompagnato e sostenuto i momenti salienti dell'iter di formazione da me percorso. Ringrazio anche le collaboratrici scolastiche le quali mi hanno sopportata e supportata in questi mesi. Le mie amiche, anche loro insegnanti neo assunte per essermi state vicine e avermi dato coraggio quando per me sembrava inaffrontabile. Dedico questo lavoro e il conseguimento del ruolo ai miei genitori e a mia sorella che mi è stata accanto nonostante i 1500 km di distanza che ci dividono. A mio marito e a mio figlio per la forza per esserci sempre stati anche quando dicevo che non ce l'avrei mai fatta, sostenendomi con infiniti sorrisi anche nei periodi di maggior impegno.

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Istituto Comprensivo”-Lanzo Torinese (TO) Anno di formazione 2018/2019

ALLEGATO ALLA RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE NEOASSUNTO SCIACCA ANGELA

La sezione che segue illustra i disegni dei giochi svolti con la loro descrizione realizzati dagli alunni nel’ambito dell’attività di educazione motoria.

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