L'angolino edizione speciale 30 anni!

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Notiziario Informativo

Edizione Speciale - 30 anni di Angoli di Mondo


L’ANGOLINO

- l’Editoriale -

- Notiziario Informativo -

Eh ALL’EDIZIONE SPECIALE PER I 30 ANNI HANNO COLLABORATO:

responsabile della redazione e correzione testi Monica Baldessari

impaginazione a cura di Giada Tormena

copertina a cura di Giacomo Traini

interviste a cura di Vittoria Voltolini

sì, mi è stato chiesto di preparare un editoriale per questo numero speciale dell’Angolino. E come potevo sottrarmi, dopo aver desiderato che uscisse un numero speciale in occasione dei nostri 30 anni? Di solito lo fa il Direttore Responsabile, ma l’Angolino è un giornale speciale, non ha nemmeno il Direttore Responsabile. Parlare di 30 anni di Angoli di Mondo non è facile, si potrebbe rischiare di aprire un lungo racconto e poi continuare senza mai concludere. Si potrebbe anche riassumere in poche parole: solidarietà, condivisione, tenacia, sacrificarsi per il bene comune, lottare contro le ingiustizie, lavorare per la pace. Sicuramente avremmo potuto fare di più e meglio, ma questo che si vede è quanto siamo riusciti a costruire. Ma credo molto importante, forse di più, ciò che non è apparentemente visibile: in particolare la rete di affidabilità, la coerenza nella sobrietà, la fiducia costruita e conquistata giorno dopo giorno, le numerose reti intrecciate con altre associazioni, altre cooperative, altri enti. Da soli non si fa niente! Sì, devo ammettere di aver avuto spesso un ruolo importante nelle decisioni, credo di avere dato un’impronta, credo di avere, come tutti, meriti e colpe, ma come dico spesso, non si fa niente da soli. Credo che il merito di quanto costruito in 30 anni vada alle centinaia di volontari che sono passati e che attualmente lavorano, e alle famiglie che ci hanno sostenuto; penso anche alle decine di lavoratori che sono passati e a quelli che attualmente collaborano con Angoli di Mondo, spesso non per necessità di avere un lavoro, ma come precisa scelta di lavorare in una cooperativa sociale. Nel 1985 nasce la nostra Associazione di Volontariato e nell’ 87 apre la prima bottega del Commercio Equo e Solidale, in Riviera Mussato 31. Eravamo un piccolo gruppo, pieno di entusiasmo, un po’ sgangherato, ma con una intuizione: “Il Commercio Equo poteva diventare qualcosa di importante per le popolazioni dei Sud del Mondo”. Ed oggi è una delle principali forme di cooperazione internazionale. L’attenzione all’ambiente, in particolare con la raccolta dell’Usato, è stato l’altro filone principale della nostra organizzazione. Essenzialità, semplicità, sobrietà ci hanno caratterizzato negli anni, spesso facendoci sembrare incapaci di fare di più, incapaci di organizzarci, a volte carenti nella comunicazione. Ma quanto è stato fatto in questi 30 anni è la prova di quanto importante a volte sia lavorare in silenzio, sempre però guardandosi intorno, per cogliere e rispettare il grosso lavoro di chi ci sta vicino, di chi opera per la solidarietà, la condivisione, il rispetto dei diritti umani, la pace. Grazie di cuore a tutti per quanto costruito insieme!

Beppe Martinello

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A piccoli passi verso un mondo più equo e sostenibile

Sommario

La nostra storia associativa. di Monica B.

- 14 Giugno 2015 5

A ‘picooli passi’ verso un mondo più equo e sostenibile di Monica B

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Intervista a Wilma di Vittoria V.

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Cibo e/è cultura di Valentina P.

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Il mondo in un sol boccone di Silvia G. & Tommaso C.

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Pensavo fosse un calesse, invece era amore di Luigina M.

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Intervista a Beppe di Vittoria V.

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Canapa e dintorni di Nicola G. e Maria Pia D. N.

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Forum della Cooperazione Internazionale di Vittoria V.

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Dalla “Rete Riuso” al riuso delle reti di Paolo T. & Giacomo T.

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Concerto per “Abiti Puliti”. di Elisabetta P.

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Formare motivando ..si può di Monica B.

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Giro, giro tondo, come è bello stare ad Angoli di Mondo di Silvia B.

Angoli di reciprocità di Lidia R. & Co

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“Orto sconto”... per ricominciare. di Elisabetta P.

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Andare a quel Paese. Cibo e turismo responsabile di Paola P. & Co

Milano. World Fair Trade Week 2015 di Stefano T.

“Voci dalla savana” di Fabio F. & family Volta la carta e il web ti incanta di Marco P. -4-

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Tanti auguri dalle mura! di Alberto G.

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Un saluto dagli amici di Solesino di Sandro P.

Nel 1985 un gruppo di volontari provenienti dalla Comunità Emmaus di Padova (gruppo che si rifà al Movimento internazionale di solidarietà per la giustizia fondato dall’Abbé Pierre) ha deciso di associarsi per vendere abiti e oggetti usati e piccoli manufatti di artigianato realizzati nel Sud del Mondo, mossi dalla volontà di promuovere scelte quotidiane individuali etiche e consapevoli: in due parole dei “consumi responsabili”. Nel 1987, al civico 31 di Riviera Mussato, è stata aperta la prima bottega in città specializzata nella vendita di vestiti usati a prezzi popolari e artigianato proveniente dal Sud del mondo (Bangladesh, India e Africa), importato secondo principi “equi”. Per poter garantire continuità nelle aperture sono state assunte le prime due persone da affiancare ai volontari. Il 1987 segna inoltre la nascita del Centro di Documentazione intitolato ad Ezechiele Ramin, missionario comboniano di Padova, ucciso nel 1985 in Brasile per il suo impegno a favore degli ultimi. Al CeDocER si raccolgono, archiviano e catalogano materiali informativi, libri e riviste specializzate sulle problematiche relative agli squilibri tra Nord e Sud del Mondo. Il CeDocER è anche la sede istituzionale che ospita stagisti delle scuole superiori e tirocinanti universitari. Il 1998 sarà la volta del capannone di via Facciolati a Padova: un nuovo spazio in affitto che permetterà di estendere la raccolta dell’usato a diverse tipologie di materiali, oltre che dare l’avvio ad un servizio di sgomberi. La gestione dell’Ecocentro del Comune di Cadoneghe completerà un più ampio progetto di -5-

Angoli di Mondo su riciclo e riuso. Dal 1998 nasce la Cooperativa Sociale Angoli di Mondo che affianca l’Associazione per la gestione delle attività commerciali e l’inserimento di persone lavorativamente svantaggiate, come previsto dalla legge per le cooperative sociali di tipo B. L’anno successivo la bottega di Riviera Mussato si ingrandisce, traslocando al civico 37, per dedicare maggiore spazio ai prodotti alimentari e artigianali del Commercio Equo e Solidale (ComES), oltre che a detersivi e stoviglie compostabili e a prodotti di cooperative sociali presenti sul territorio nazionale. E nel 2003 la decisione di sostituire il capannone di via Facciolati con una nuova bottega a Padova in via Barroccio dal Borgo (zona Madonna Pellegrina) dove proporre, oltre a ComES e usato, anche una vasta selezione di proposte di Consumo Responsabile. Sempre nel 2003 viene preso in gestione il bar del Cral (Circolo Ricreativo Aziendale Lavoratori) all’interno degli uffici dell’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) di Padova e aperta una nuova sede a Noventa Padovana: un ampio magazzino suddiviso in ComES (base per le nostre botteghe, ma anche per GAS – Gruppi di Acquisto Solidale, parrocchie, bar e negozi) e usato (raccolta, smistamento e vendita di indumenti, mobili, libri e oggetti vari). Inoltre nella bottega di Riviera Mussato prenderà sede Viaggi e Miraggi, Cooperativa Sociale ONLUS per il Turismo Responsabile. Nel 2004 la Cooperativa sociale inizia a gestire, per conto di APS Acegas, l’ecocentro di Via Corrado a


Padova mentre dal 2006, in collaborazione con Etra, quello di Campodarsego e dal 2007 quello di Villafranca Padovana. Nel 2008 apre una nuova bottega, in partnership con CTM-Altromercato (la maggiore centrale d’importazione italiana, in Riviera Tito Livio, interamente dedicata al Commercio Equo e Solidale, come le altre impegnata nella promozione del ComES nel territorio, anche attraverso la partecipazione a campagne nazionali, incontri formativi, manifestazioni e dibattiti. Al piano superiore si trasferisce la sede di Viaggi e Miraggi. Nel 2011 si conclude il periodo di gestione del bar all’interno degli uffici INPS, e la bottega di Riviera Mussato, seguita dal CeDocER, trasloca in Via Jacopo da Montagnana nel quartiere Arcella. Qui ha sede il Gruppo Educazione che propone a scuole, parrocchie e gruppi scout, percorsi didattici e approfondimenti sulle problematiche relative agli squilibri tra Nord e Sud del Mondo, la cooperazione internazionale, l’intercultura, l’ecologia, il Commercio Equo e Solidale,

il consumo critico e sui due progetti di sviluppo che l’Associazione sostiene da molti anni ad Haiti e in Argentina. Nel 2012 si sperimenta la gestione del bar inserito nel Parco Lonzina sui colli padovani e termina la collaborazione con Etra nella gestione dell’Ecocentro di Campodarsego. Ultimo nato nella famiglia di Angoli, il 31 luglio 2013 apre l’Equobar ristorante pizzeria DALTROCANTO in Via Bartolomeo Cristofori 12a in centro a Padova con ristorazione solidale, biologica e a km 0. Attualmente l’Associazione conta un centinaio di volontari e la Cooperativa circa trenta soci lavoratori.

Intervista a Beppe.

Il nostro presidente di sempre.

di Vittoria V.

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l tratto principale di Angoli di Mondo. Il consumo critico, il commercio equo e l’ambiente, ma è troppo riduttivo!

I nostri “eroi” nella finzione. Paperino e Superman.

La qualità dell’Associazione che preferisco. Vivere del proprio lavoro e non di sovvenzioni e convenzioni.

Se AdM fosse un dipinto famoso. ...

Quel che apprezzo di più nei volontari di AdM. La disponibilità e la generosità.

I nostri “eroi” nella vita reale. I nostri volontari e lavoratori.

Il principale difetto di AdM. Qui mi rovino, qualsiasi cosa dica! Forse che facciamo troppe cose? Ma non è un difetto! …quindi non saprei, lascio che lo dicano gli altri.

Le nostre “eroine” nella storia. Le nostre volontarie e lavoratrici. Un nome nuovo per AdM. “Un altro mondo” Quel che detesto più di tutto in AdM. Le falsità.

Il mio sogno per AdM. In principio era la diffusione del commercio equo. Ora è che quest’ultimo diventi la normalità.

I personaggi storici che disprezziamo di più. I despoti.

Quale sarebbe, per me, la più grande “disgrazia” per AdM. Che qualcuno metta in dubbio l’onestà e il “disinteresse” con cui è stato fatto tutto ciò che abbiamo realizzato.

L’ ‘impresa’ in AdM che ammiro di più. La diffusione del Commercio Equo e Solidale. Il cambiamento in AdM che apprezzo di più. Ce ne sono tanti!

Quale il futuro di AdM. Mi avvalgo della facoltà di non rispondere.

Il dono di natura che vorrei avessimo in AdM. Ne abbiamo già moltissimi, perchè ognuno di noi porta già il suo.

Tutto il mondo è Paese. Noi di AdM siamo un grande Paese!

Lo stato attuale del nostro animo. Preoccupato, ma felice.

Il colore che potrebbe rappresentare AdM. Verde come la speranza, l’ ambiente e molto altro.

Gli errori che ci ispirano maggiore indulgenza. Gli errori in buona fede.

Un fiore per AdM. Restiamo sul classico: margherita.

Il nostro motto. “Osare, ma nel rispetto!”

AdM come Araba Fenice che sempre risorge dalle proprie ceneri… Mi piace, ma non siamo mai arrivati alle braci!

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La colonna sonora di AdM. Le voci di un coro.

La qualità della Cooperativa che preferisco. Lo stesso concetto dell’associazione ma aperto all’inserimento lavorativo.

La mia occupazione preferita in AdM. Rovistare nei rifiuti!

Un grazie speciale per il prezioso lavoro di coordinamento a tutto il Direttivo dell’Associazione: Beppe, Gigia, Silvia, Mauro, Ticia, Elena, Stefano e Micol.

Le nostre “eroine” preferite nella finzione. Heidi.

(Intervista liberamente tratta dal “questionario di Proust”)

Libri che ci hanno ispirato. I libri su Henri Antoine Groués, detto Abbé Pierre, fondatore del Movimento Emmaus.

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Pensavo fosse un calesse, invece era amore Essere volontari ad Angoli.

Ovvero la storia del volontariato ad Angoli di Mondo. di Vittoria V.

di Luigina M.

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Intervista a Wilma

siamo arrivati a 30, ben portati direi, ancora esuberanti e pieni di iniziative (talvolta troppe), in odore di età matura (ma solo in odore) e sorretti da un gruppo sempre più folto di Volontari che più diversi fra di loro non potrebbero essere, per età, appartenenza geografica politica e culturale. Ma tutti pronti a donare un po’ del proprio tempo ad Angoli . Come ogni traguardo anche questo presuppone una verifica, un bilancio. Vale anche per me che quasi da 30 anni sono volontaria di Angoli. Troppo tempo per essere un flirt o una cotta passeggera, è piuttosto come un matrimonio arrivato alle nozze d’argento, qualche sera ci si odia e si ha tanta voglia di mollare tutto e andarsene, al mattino si riparte come se nulla fosse pieni di progetti ed energia. Il motivo di tanta tenacia è sempre lo stesso, credere in ciò che si fa. E io ci credo, credo nel Commercio Equo, nel recupero dell’usato, nell’importanza di confrontarmi continuamente con le persone che incontro ad Angoli, siano Volontari, Lavoratori, Clienti. Non sono cose astratte, qualcuno nel Sud del Mondo vivrà meglio

grazie anche al nostro lavoro, la natura sarà un po’ più rispettata e io non diventerò una vecchia brontolona convinta di avere sempre ragione ! E adesso un po’ di statistiche semiserie. Siamo partiti 30 ani fa con una manciata di Volontari e adesso siamo in 121. Persone che vanno, vengono, restano solo qualche mese o non ci lasciano più. Pensate che fra i primi volontari iscritti nel Registro istituito 30 anni fa c’è anche un certo Beppe Martinello ancora attivo. Vincono numericamente (e non solo, il mio è un giudizio di parte lo so) le donne (79 a 42). Il nome più frequente, Giulia e Marta fra le donne e Roberto fra gli uomini.

Il tratto principale di Angoli di Mondo. L’essere una piccola comunità in aiuto degli altri. La qualità dell’Associazione che preferisco. La collaborazione. La qualità della Cooperativa che preferisco. La capacità di mettere in comunione le proprie capacità. Quel che apprezzo di più nei volontari di AdM. La disponibilità dei volontari legata all’interesse comune. Il principale difetto di AdM. La difficoltà nella comunicazione all’interno dell’associazione. La mia occupazione preferita in AdM. Il ruolo di formazione. Il mio sogno per AdM. Continuità per uno scopo ultimo di comunità allargata, più coinvolgimento nel territorio. Quale sarebbe, per me, la più grande “disgrazia” per AdM. Chiudere tutto! Quale il futuro di AdM. Una cooperativa più competente nelle varie mansioni, nonostante le difficoltà.

Le nostre “eroine” preferite nella finzione. Non saprei. La colonna sonora di AdM. “Che sarà, sarà..”. Se AdM fosse un dipinto famoso… Un’icona del 1300. I nostri “eroi” nella vita reale. Tutti gli uomini che dedicano la loro vita alla vita degli altri. Le nostre “eroine” nella storia. Vandana Shiva. Un nome nuovo per AdM. “Angoli Speciali”. Quel che detesto più di tutto in AdM. La mancanza di una buona organizzazione tra i vari reparti. I personaggi storici che disprezziamo di più. Gli imbroglioni, gli uomini che hanno lavorato solo per i propri interessi. L’ ‘impresa’ in AdM che ammiro di più. L’aiuto offerto a Dadoue e ai contadini di Haiti e per la Rep. Dominicana.

Tutto il mondo è Paese. Non sempre!

Il cambiamento in AdM che apprezzo di più. L’ introduzione dell’aspetto educativo, la sensibilizzazione all’interno delle scuole.

Il colore che potrebbe rappresentare AdM. I colori del sole.

Il dono di natura che vorrei avessimo in AdM. Il dono dell’equilibrio.

Un fiore per AdM. Il girasole, perchè segue la luce.

Lo Stato attuale del nostro animo. Positivo.

AdM come Araba Fenice che sempre risorge dalle proprie ceneri E’ la verità!

Gli errori che ci ispirano maggiore indulgenza. Quelli fatti in buona fede.

Libri che ci hanno ispirato. Molteplici.

Il nostro motto. “Chi si ferma è perduto!” (Intervista liberamente tratta dal “questionario di Proust”)

I nostri “eroi” nella finzione. Non saprei, le finizioni non le ho mai lette!

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Cibo e/è cultura

Molto oltre la passerella del Fashion Food milanese. di Valentina P.

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ato il tema di Expo Milano di quest’anno “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”, è stato immediato il pensiero di voler organizzare qualcosa che vi si riferisse, per far emergere – innanzitutto a noi stessi - il senso comune delle cose che facciamo ogni giorno nei vari settori: Commercio Equo e Solidale, Ristorazione, Riutilizzo. Come membro del sistema Agices-EquoGarantito, Angoli di Mondo ha condiviso le riflessioni in merito alla posizione che il movimento di commercio equo italiano dovesse assumere rispetto ad Expo: essere presenti a Milano per portare le nostra esperienza. Alcune delle parole chiave più ricorrenti individuate (filiera; biodiversità; agricoltura sostenibile e biologica, culture altre, squilibrio Nord-Sud), rappresentano il nostro lessico quotidiano: il diritto al cibo, ad esempio, altro non è che l’accesso a condizioni di vita minime prima ancora che ai mercati. E dignità ed equità non sono forse gli obiettivi stessi per quanto riguarda la promozione del Commercio Equo e Solidale? Da qui è nata la Fair Trade Week. Inoltre, come Angoli di Mondo ci occupiamo anche di sostenibilità ambientale e di riutilizzo: attraverso le nostre attività vogliamo educare i consumatori a interrogarsi sui processi di produzione delle cose che acquistano, che usano, che mangiano, riducendo gli sprechi e assumendo stili di vita più sobri. Per ragionare sul valore culturale del cibo è stato sviluppato un ciclo di incontri dal titolo “Cibo e/è cultura” , presso il nostro ristorante Daltrocanto: non solo un ristorante, ma punto di incontro e relazione,

un luogo aperto alla conoscenza. Un percorso per andare (viaggiando o perdendosi), incontrarsi, ascoltare, accogliere, poi conoscere, e infine valorizzare gli altri, la loro umanità e l’immenso patrimonio di storie che recano con sé, nonostante le diversità. Prima tappa - “La buona creanza” - 5 maggio Dal suo libro “La buona creanza - antropologia dell’ospitalità” (Carocci ed., 2013), Francesco Spagna, docente di Antropologia culturale presso l’Università di Padova, descrive alcune pratiche culturali di ospitalità e del loro importante ruolo di mediazione culturale. Alternando brani mitologici e filosofici a vicende personali di esperienza di ricerca sul campo e aneddoti di conoscenti, l’autore inaugura il percorso, narrando di come nella storia dell’Uomo, l’incontro tra mondi diversi sia spesso avvenuto per contingenze impreviste (per esempio viaggiatori occidentali smarritisi nel deserto) e di che reazione abbia suscitato nell’altro tale accidente (accoglienza da parte di un beduino di sconosciuti occidentali presso la propria dimora). Interessante osservare come dapprima l’hostis (=il nemico, in latino) rappresenti il pericolo e diventi poi hospes (=ospite), una volta inserito nella cornice codificata del riconoscimento e del rispetto dell’altrui dignità: lo scarto etimologico qui è significativo! Dai racconti di alcune pratiche culturali di ospitalità emerge evidente che l’incontro può favorire l’occasione per una reale conoscenza tra individui, al di là dei pregiudizi.

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Seconda tappa - Cena friulana – 14 maggio Il menu preparato da Silvia, oltre ad essere un omaggio alle origini del caro sommelier Tommaso - sbizzarritosi assai anche con l’abbinata degustazione di vini - voleva dare visibilità alle molteplici tipicità della regione Friuli Venezia Giulia, molte delle quali costituiscono degli importanti presidi Slow Food, da valorizzare…e assaggiare! La cucina del Friuli lo rappresenta perché racchiude in sé culture storicamente distinte, ma amalgamabili alla perfezione. Terza tappa - Viaggio di emozioni e sapori, da Venezia all’estremo Oriente, sulle rotte di Marco Polo – 3 giugno Oreste Sabadin, generoso lettore, musicista, artista eclettico del riuso creativo, ci ha dedicato una serata preziosa, scandita da note al clarinetto che spalancavano mondi lontani. Le note accompagnavano brani tratti dal Milione di Marco Polo e da “Le città invisibili” di Calvino. E ogni brano introduceva un piatto del menù, scelto in omaggio alle cucine dei paesi toccati dal viaggio del mercante veneziano (Venezia, Cina, Uzbekistan, Turchia…). Come la musica, anche la parola e l’oscurità illuminata soltanto dalle candele, contribuiva a creare suggestioni poetiche, che altro non sono che minuscoli e saggi inni alla convivenza.

da terre liberate dalle mafie. Beppe Casales racconta una storia, quella legata alla produzione di arance di Rosarno. E non può non parlare di mafia, di sfruttamento brutale di una categoria debole come lo sono i migranti, ma anche di coraggio. Nel suo piccolo, Angoli di Mondo sogna da 30 anni di portare avanti una battaglia che nessuno di noi crede ancora persa (altrimenti non sarebbe qui) : la possibilità di un modello economico diverso, basato anche e soprattutto sulla qualità, sulla continuità e sulle relazioni. Lungo termine. Meno frutti. Ma più buoni. Buon compleanno, Angoli di Mondo. Ognuno di noi ti deve un po’ di quel che è diventato, nel bene più che nel male.

L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. (Italo Calvino) Ultima tappa - “La Spremuta. Rosarno, migrandi, ‘ndrangheta” - monologo di e con Beppe Casales – 14 giugno Le nostre botteghe si sono aperte ormai da qualche anno all’economia solidale: molte produzioni marginali “made in Italy” faticano a trovare spazio nel mercato, proprio come quelle dei piccoli produttori del Sud del mondo. Ma rappresentano quello stesso desiderio di riscatto e riconquista per la dignità e per i diritti: prodotti provenienti da laboratori carcerari o - 11 -


Canapa e dintorni

Le novità dal Magazzino di Commercio Equo di Noventa Padovana. di Nicola G. e Maria Pia D. N.

Milano. World Fair Trade Week 2015 di Stefano T.

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egli ultimi mesi il nostro Magazzino di Commercio Equo ha subìto un restyling: sempre nella sede di Noventa Padovana, ma con un ingresso separato dal Mercatino dell’Usato e con un allestimento rinnovato. Non più solo magazzino all’ingrosso per gruppi e per il rifornimento delle botteghe ma, da ottobre, anche negozio aperto al pubblico con due mezze giornate dedicate alla vendita al dettaglio: giovedì pomeriggio e sabato mattina.

Ci siamo orientati alla ricerca di nuovi prodotti interessanti da inserire nelle botteghe per completare la gamma delle referenze da proporre ai nostri clienti, sempre con l’obbiettivo di presentare articoli di qualità, preferibilmente Bio, possibilmente a km0 e sempre rispettosi dell’ambiente. Ad esempio le farine dell’Antico Molino Rosso, già nostro fornitore per il ristorante Daltrocanto, sono state fra i primi prodotti inseriti. Ci piacerebbe organizzare una serata di approfondimento condivisa tra botteghe e ristorante, in cui dare anche una dimostrazione pratica dei possibili utilizzi delle diverse farine e delle loro peculiarità. Vi terremo aggiornati! Più recentemente è nata l’idea di inserire una linea di prodotti alimentari a base di canapa. Anche in questo caso abbiamo approfittato delle belle sinergie che si creano tra realtà “vicine”, sia in senso territoriale che dei valori: il nostro cliente/fornitore Davide di AgriBio, nonchè presidente di ASSO Canapa-Veneto, è venuto a presentare la sua linea di prodotti (semi, farine, olio e prodotti da forno) al ristorante Daltrocanto. Eravamo una ventina fra volontari e lavoratori ed è stata non solo una serata istruttiva ed interessante ma anche molto .....saporita!!!

Come ci ha raccontato Davide, fino al 1950 l’Italia era uno dei principali produttori mondiali di canapa. Oggi invece ci troviamo nella paradossale situazione in cui da una parte la legge 309/90 continua a vietarne la coltivazione (salvo se autorizzata) e dall’altra il Ministero dell’Agricoltura commissiona addirittura studi di sviluppo, perché essa sarà una delle risorse industriali del futuro. Il valore del seme di canapa è stato riconosciuto in Italia dal Ministero della salute con circolare 22/05/2009. La Cannabis sativa e una pianta molto resistente, preziosa e dalle mille qualità agrarie, nutrizionali e tecniche. È originaria dell’Asia ma si adatta incredibilmente a tutte le condizioni climatiche e a tutti i tipi di terreni. L’uomo la coltiva da millenni per ricavarne fibra, alimenti, cosmetici e medicamenti. E’ un “alicamento” cioè un alimento che cura e nutre, è privo di glutine, con un alto valore nutrizionale (nonostante sia un vegetale è ricca di proteine e vitamina E), può essere introdotto nella dieta giornaliera per rinforzare le difese immunitarie (è impiegato in terapie per alcune malattie soprattutto del sistema immunitario), il suo maggiore contributo per la salute proviene dall’olio (spremuto a freddo) per il suo contenuto di acidi grassi polinsaturi, per la proporzione ottimale di 3 a 1 fra gli omega 6 e gli omega 3. Da settembre potrete quindi trovare queste novità in bottega: semi di canapa interi o decorticati, olio, farina, biscotti e prodotti da forno salati. Buona canapa a tutti!

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er citare il Sole24Ore: «Un macroappuntamento della produzione etica a pochi giorni dal via di Expo? Non proprio una coincidenza». Feeding the planet, energy for life è stato un pungolo all’orgoglio del settore dell’associazionismo, della cooperazione internazionale ed ovviamente del Commercio Equo e Solidale. Non si può lasciare ad EXPO, che tutto sommato non è altro che una fiera, enorme ed internazionale certamente, ma puramente commerciale, l’ultima parola su questo discorso. Non solo EXPO non è adeguato portavoce - tra scandali ed intrattenuti rapporti con le mafie - per portare avanti un messaggio fondamentale come quello della nutrizione della popolazione mondiale, ma probabilmente non ha neanche interesse a raggiungere soluzione alcuna all’enorme problema portato in auge come motto, dato che le diverse società che lo rappresentano chiuderanno i battenti con la fine dell’esposizione. I temi della sovranità alimentare, della cattiva distribuzione delle risorse, dell’economia a partire dal basso, dei nuovi modelli di sviluppo, mal si accostano ai padiglioni laccati e brillanti di questo show della ricchezza per pochi. Per questo la scelta di essere a Milano. Non dentro EXPO, ma accanto. Senza polemica, ma semplicemente proponendo e comunicando il nostro modello alternativo di fare le cose: quell’economia sana che ha costruito nel tempo una proposta così valida da infastidire i big del grande commercio. Il Commercio Equo e Solidale di tutto il mondo doveva poter dire la sua su quei temi di cui è portavoce ormai da oltre 60 anni. La World Fair Trade Week ha

aperto i battenti il 22 maggio all’ombra della Madonnina. Una sfida non da poco per WFTO (World Fair Trade Organization), che ha portato in una Milano travagliata e sottosopra i 280 delegati di organizzazioni di Commercio Equo da tutto il mondo per svolgere la consueta conferenza biennale; così come per AGICES – Equo Garantito, che ha ospitato ed organizzato tutti gli eventi (tanti, a dire il vero), nonché la prima fiera mondiale del Commercio Equo e Solidale. Ma nel concreto, cosa è successo? E’ successo che dal 21 al 24, presso lo spazio Ex Ansaldo (per intenderci, il distretto della moda di Milano) si è tenuto il Fair and Ethical Fashion Show, una esposizione dedicata ad attori ed operatori del settore della moda etica. Traguardo importantissimo: per la prima volta il mondo della moda main stream si è rivolto al Commercio Equo con uno sguardo di interesse. Si sono accorti di noi, e sembra che siamo anche piaciuti, con i nostri produttori di cotone biologico, tecniche di tessitura tradizionali, capi artigianali unici…insomma, abbiamo fatto la parte di quelli cool questa volta. Il 24 si è chiuso con il settore del Fashion, ma si è dato il via alla Conferenza Mondiale di WFTO. Cerimonia d’apertura con Frans van der Hoff, considerato uno dei fondatori del Fair Trade, e Palagummi Sainath – giornalista di fama internazionale che ha documentato i problemi sociali, la povertà e le difficoltà rurali dell’India dei nostri giorni. Fino al 27 maggio si sono tenuti i lavori dell’assemblea globale, con piccola nota a margine riguardo la serata del 26 dedicata al Fair Cuisine, un’attività che ha coinvolto 30 ristoranti in tutta Italia nella preparazione

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di ricette con ingredienti equo-solidali. Non poteva mancare il ristorante Daltrocanto di Angoli di Mondo, che per la Fair Cuisine Night ha preparato finger food per i 300 delegati di tutto il mondo, ricevendo complimenti dai palati di ben 57 diversi Paesi. Il 28 maggio ha aperto i cancelli Milano Fair City – la fiera mondiale del Commercio Equo. La prima fiera al mondo con più di 70 produttori di Commercio Equo e Solidale. Non era mai successo nella storia globale del Commercio Equo che un così considerevole numero di produttori si trovasse nello stesso posto a promuovere il proprio lavoro. Ben 30.000 persone hanno pensato di cogliere al volo questa occasione e visitare la fiera, che in tutto aveva più di 200 espositori, tra Commercio Equo ed Economia Solidale. 40 gli appuntamenti culturali in programmazione, per un non-stop di conferenze, workshop, spettacoli e musica live. Nel frattempo, presso il Politecnico di Milano, si teneva il Fair Trade International Symposium: pull di studiosi del Commercio Equo e Solidale di tutto il mondo per studiare assieme nuovi sistemi di sviluppo del movimento. Ben due rappresentanti di Angoli di Mondo hanno partecipato a questo simposio accademico. E’ stata un’occasione unica per il Commercio Equo italiano, per AGICES – Equo Garantito e per tutti i suoi soci. Chi ha avuto la fortuna di esserci, come visitatore o ancor più come volontario, porta a casa un bagaglio di esperienze impareggiabile. A stretto contatto con i produttori del Commercio Equo, scambiando due chiacchere in aeroporto con Van Der Hoff, o scherzando con gli amici di Salay Handicraft (Filippine) per le disavventure in dogana. Salutare la notte sulle note della musica tradizionale Bengalese, o cantare Bob Marley con i ragazzi del Nepal. Un clima strepitoso tra gli oltre 80 volontari che hanno prestato servizio da tutta Italia e non solo: menzione speciale a Dong Young e Seon Jae, supervolontari koreani! Un’immagine rappresentativa di questo evento? La hall dell’ostello dove volontari, organizzatori e produttori condividono le impressioni di fine giornata e si scambiano consigli su come accedere alla rete wi-fi.

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Il mondo in un sol boccone

Lo staff di Daltrocanto racconta la sua esperienza di “Fair Cuisine” a Milano. - 26 maggio 2015 - Fair Trade Week 2015 - Fabbrica del Vapore -

di Tommaso C. e Silvia G.

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air cuisine: cucina solidale. Un evento per pensare, fare e mostrare che il cibo può diventare momento di incontro e scambio tra culture, tra paesi, tra popoli...tra persone comuni. Daltrocanto, il ristorante pizzeria equo solidale di Angoli di Mondo, c’era! All’interno della settimana del Commercio Equosolidale, svoltasi dal 26 al 31 maggio 2015 a Milano, è stata pensata una pausa, un momento di convivialità per tutti i 300 produttori presenti, nonché per i volontari e gli organizzatori stessi degli eventi. Sono state invitate diverse realtà milanesi e del circuito della ristorazione solidale, per valorizzare i prodotti alimentari equosolidali. Ognuno si è cimentato in un “finger foods solidale”, fai un boccone e via, offerto a più di 350 persone! Tommaso Corazza, giovane ed intraprendente sommelier, Silvia Giachelle, cuoca di “fuoco” del ristorante Daltrocanto e Giulia Castagno, esuberante e formidabile pasticcera nonché volontaria dell’Associazione Angoli di Mondo, hanno rappresentato la cooperativa a quest’evento. Ognuno con le sue doti migliori è riuscito a trasmettere i valori che quotidianamente proponiamo ai nostri clienti. Semplicità, qualità ed amore, sempre presenti in tutte le nostre proposte, piatti compresi. Non è stato facile creare una ricetta d’effetto, ricca di contenuti, equosolidale e facilmente trasportabile da Padova a Milano, ma alla fine ce l’abbiamo fatta! Eccoci con il nostro cavallo di battaglia: il Cous cous, rivisitato per l’occasione e rinominato spiedino Daltrocanto. Mettete insieme melanzane al forno, sfoglia croccante di Amaranto, mozzarella di bufala a Km0 (la nostra

bufala Scacco), zucchine grigliate, pomodorini rossi di sole e infine una polpetta di cous cous speziata al masala e curcuma, gialla, saporita, tonda...buonissima! Ingredienti semplici, di stagione, biologici e preparati con amore: una ricetta perfetta. In un sol boccone abbiamo messo assieme ingredienti dei quattro continenti: Amaranto dal Messico, spezie dall’India e dallo Sri Lanka, cous cous dalla Palestina, mozzarella di bufala e verdure dall’Italia. Quattro ingredienti “equo garantiti” e un tocco di italianità. Ai produttori del mondo conosciuti la nostra proposta è piaciuta, molto, e i complimenti non sono tardati ad arrivare. Evviva il cibo, il modo migliore per volersi bene!

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Forum della Cooperazione Internazionale “Abbondanza e privazione: il paradosso del contemporaneo”. di Vittoria V.

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l Comune di Padova, in collaborazione con le Associazioni impegnate in progetti a sostegno dei Paesi più svantaggiati del mondo, ha organizzato il primo Forum della Cooperazione Internazionale presso il Caffè Pedrocchi: “Abbondanza e privazione: il paradosso del contemporaneo” il titolo. Il Forum si è articolato in due giornate durante le quali è stata presentata una scaletta ricca di eventi, tra i quali mostre fotografiche, convegni, spettacoli, proiezioni, percorsi didattici e tematici. Angoli di Mondo ha portato il suo contributo fin dalla fase organizzativa, sedendo ad un tavolo con le altre realtà coinvolte. Tale sinergia ha portato alle seguenti proposte condivise: - la Tavola Rotonda “sFamiamo glocale: vie d’uscita sostenibili dal paradosso alimentare contemporaneo”, in collaborazione con Incontro fra i Popoli e Croce Rossa Italiana. - l’incontro con Vittorio Rinaldi, antropologo, docente universitario, ricercatore con esperienza di cooperazione internazionale e attuale presidente di CTM Altromercato, sul tema: “Sovranità alimentare e Rinascimento contadino”. Il paradosso delle campagne affamate, della ridistribuzione delle risorse, delle filiere dell’economia e delle sue prospettive. - il laboratorio didattico “Un grillo a cena. Guida ad un’ alimentazione più responsabile e consapevole”, a

cura del Gruppo educazione e rivolto a due classi del Liceo Nievo e dell’Istituto Valle. In particolare alla Tavola Rotonda, nel confronto tra i diversi modelli di cooperazione, il commercio equo e solidale è stato testimoniato da due ospiti invitati da Angoli di Mondo: Alessandro Franceschini, presidente di Agices – equo Garantito e Javier Vasquez, referente per Fruandes, impresa sociale colombiana certificata di tipo B, inserita nel circuito del commercio equo e solidale grazie alla produzione di prodotti biologici agro-alimentari disidratati (in particolare frutta come banane, mango, ananas, Dragon Fruit e alchchengio peruviano). Javier ha spiegato come per l’azienda i pilastri portanti del commercio equo risiedano nel contatto diretto con piccoli agricoltori, nel miglioramento della qualità della vita dei dipendenti, nella responsabilità e trasparenza verso il consumatore ed infine nel rispetto per l’ambiente. Un altro intervento interessante ci è stato esposto dalla sig.ra Kadi Kasakarume, direttrice dell’Ong congolese “UWAKI-Maniema”. Il progetto alla base della sua organizzazione mira a migliorare le condizioni di vita delle donne nelle aree rurali del Congo, promuovendo l’integrazione delle contadine nell’economia locale, attraverso il miglioramento dei sistemi di produzione agricoli e la formazione tecnica, principalmente rivolta alle colture di riso e manioca, oltre che

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alle attività di pescicoltura. Trasparivano nettamente l’orgoglio e la forza con cui Kadi ha parlato di questo progetto, la fierezza per ciò che l’organizzazione è riuscita a compiere, e per ciò che molte donne congolesi sono riuscite ad ottenere grazie ad esso. Ha raccontato della condizione di molte donne discriminate anche dalla legge, prive del diritto di possedere la terra che coltivano, senza alcun accesso al credito, ai servizi, ai supporti necessari per dare vita alle attività agricole…ma loro ce l’hanno fatta! Hanno ottenuto ciò che spettava loro, compresa la fiducia, e ora si possono definire in parte indipendenti, il loro lavoro viene riconosciuto e valorizzato, diventando protagoniste a tutti gli effetti di un economia locale che porta benessere per le proprie genti. Infine, alla conferenza “Sovranità Alimentare e Rinascimento contadino”, Vittorio Rinaldi ha restituito la sua analisi antropologica partendo da un quesito: come giustificare nel XXI secolo le carestie e la cronica penuria di cibo? L’autore di “Anatomia della fame” (Altraeconomia ed., 2010) ha raccontato i meccanismi globali e locali che affamano il Sud del mondo: gli appetiti dei governi e delle multinazionali, le guerre, le malattie. E ha spiegato che per sfamare la Terra bisogna ripartire dalla sovranità alimentare e promuovere un “rinascimento” contadino.

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Concerto per “Abiti Puliti”

Ricordando le 1.138 vittime del Rana Plaza. di Elisabetta P.

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n una Cadoneghe di metà aprile, battuta da una fitta pioggia, l’Auditorium Ramin, si è trasformato in una passerella di moda e non solo. Un concerto ad alto tasso di emozioni, in un crescendo stilistico e musicale, per festeggiare, la prima tappa, dei 30 anni di vita dell’Associazione Angoli di Mondo, da sempre attenta al valore di consumi più responsabili. Ma soprattutto per ricordare che il 24 aprile 2013 morivano a Dacca in Bangladesh 1138 lavoratori mentre più di 2500 rimanevano feriti sotto il crollo del Rana Plaza, la fabbrica della morte che ospitava 5 fabbriche tessili al servizio dei grandi marchi multinazionali. Tra questi gli italiani Benetton, Robe di Kappa, Manifattura Corona e Yes Zee. Il Rana Plaza rappresenta il capolinea di un sistema di produzione globale che non è più in grado di tutelare i diritti fondamentali delle persone, ridotte a pura merce scambiata per pochi spiccioli nel mercato internazionale del lavoro. La Campagna Abiti Puliti (www.abitipuliti.org), è presente in 17 paesi europei e collabora con più di 250 sindacati e organizzazioni di base nel mondo. Lavora da 30 anni per difendere e promuovere i diritti dei lavoratori tessili nell’industria dell’abbigliamento globale. Il merito di questo inedito spettacolo va al coro di voci della compagnia Fatum Fatum di Padova, e

all’entusiasta Federica, collaboratrice di Angoli da sei anni, nel “reparto abiti usati”, abilissima a trasformare vestiti dimenticati in polverosi armadi, in abiti da passerella, restituendo loro una seconda vita. Anch’io ho indossato gli abiti da reporter, ed ho intervistato “Fede”. Spero di trasmettervi l’energia e la passione che ci mette, nello svolgere quotidianamente il suo lavoro. Federica, quali sono le maggiori difficoltà che incontri per realizzare una sfilata-evento? Innanzitutto trovare volontari che “giochino” con me! Poi far capire che non siamo noi che indossiamo il vestito, ma il vestito che veste noi. É una magia ! Attraverso il nostro corpo il vestito prende forma e si racconta! Quanto tempo di lavoro richiede l’organizzazione di un evento? Per realizzare una sfilata ci vogliono minimo 25 ore, fra ricerca, abbinamenti e prove. Poi ci sono le ore per la scelta delle musiche e degli allestimenti. Per un concerto i tempi possono essere inferiori... Pensando ad una grande attrice, chi ti piacerebbe vestire con il “brand” Angoli di Mondo”? Domanda difficilissima!!! Non saprei proprio...però credo che con Vanessa Encontrada riderei un sacco!!!

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Angoli di reciprocità

Dalla “rete riuso” al riuso delle reti Il settore Usato racconta le sue novità.

di Lidia R. & Co.

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ecìproco agg. [dal lat. reciprocus «che va e viene, che fluisce e rifluisce», comp. di *recus «che sta indietro» e *procus «che sta innanzi»]. 1. Che sussiste in modo analogo e vicendevole tra due o anche più soggetti: darsi r. aiuto, prestarsi r. assistenza; rapporti r., (anche nel commercio)

Angoli e i produttori del Sud del mondo. Angoli e i padovani. Angoli e i suoi volontari. Il concetto di “reciprocità” calza a pennello alla nostra Associazione, caratterizzata da un eterno moto ondoso che a volte la travolge, e a volte la fa galleggiare con serenità. Dorotea, volontaria di Angoli da alcuni mesi nella Bottega di Tito Livio, ne ha parlato con Lidia, in qualità non solo di responsabile di bottega, ma soprattutto di volontaria storica dell’Associazione. E questa bella signora mora, sempre disponibile e sorridente, non l’ha di certo delusa, offrendole stimoli puntuali e pieni di competenza. Il concetto di “sviluppo sociale umano” sottintende la consapevolezza della reciprocità dei comportamenti, ovvero il nostro stile di vita va a condizionare ed influenzare quello delle persone che ci vivono intorno. Di qui, il rispetto nell’uso delle risorse naturali, evitando lo spreco di beni preziosi come l’acqua o lo sfruttamento indiscriminato della terra e delle coltivazioni, dando a tutti la possibilità di avere uno stile di vita dignitoso. Tutti noi lasciamo una traccia sulla Terra seguendo ciecamente la filiera dell’”acquisto, consumo e getto via”. Scegliere di vendere prodotti del Commercio Equo e Solidale significa prima di tutto condividere

i suoi Criteri Fondamentali, riassumibili nel famoso decalogo: 1. pagare un prezzo equo ai produttori; 2. fornire ai produttori un pre-finanziamento per sostenere i costi di produzione, enza essere costretti ad indebitarsi; 3. Garantire l’accesso dei produttori al mercato e continuità nelle relazioni commerciali tra produttori ed importatori per un autosviluppo sostenibile; 4. favorire l’importazione diretta, evitando forme di intermediazione speculativa; 5. assicurare trasparenza e responsabilità in tutte le fasi del processo; 6. investire in progetti di sviluppo sociale nelle comunità dei produttori; 7. favorire la valorizzazione delle culture locali; 8. assicurare i diritti dei lavoratori e dell’infanzia; 9. garantire pari opportunità lavorative senza distinzione di sesso, etnia, religione o pensiero politico; 10. rispettare l’ambiente sostenendo la conservazione della biodiversità, promuovendo l’agricoltura biologica e i processi produttivi a basso impatto ambientale dalla coltivazione alla distribuzione. Il Commercio Equo e Solidale è infatti una partnership commerciale fondata sul dialogo, la trasparenza e il rispetto, che promuove una maggiore equità nel mercato internazionale. Contribuire ad assicurare i diritti dei produttori e dei lavoratori marginalizzati del Sud del mondo, vendendo nelle nostre Botteghe il frutto del loro lavoro, è la nostra mission primaria, possibile solo grazie all’impegno quotidiano e all’entusiasmo che tutti i volontari mettono in questa avventura, fianco a fianco con i lavoratori della cooperativa.

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di Paolo T. e Giacomo T.

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he cosa si intende per “Rete Riuso”. E’ un insieme di associazioni e cooperative che da anni a Padova lavorano nell’ambito dell’usato. Alcune di esse, come Angoli di Mondo, esistono e lavorano nel settore da decine di anni. Il filo rosso che accomuna queste realtà è sempre stato il recupero. Dal punto di vista ambientale, si sono sottratte dal ciclo dei rifiuti tonnellate di materiali vari, rese nuovamente disponibili attraverso i nostri mercatini dell’usato. Dal punto di vista sociale, si sono create opportunità lavorative e di accoglienza per persone che non le avevano avute attraverso percorsi più standard. In questo ultimo anno si è deciso di costituirsi in rete per dare un nuovo e più ampio respiro ai nostri progetti, dandosi come obiettivo la promozione del riuso e il recupero del valore del riuso. I servizi offerti dalla rete sono ambientali, sgomberi domestici, mercatini dell’usato, progetti di educazione al riuso nelle scuole e non solo. Convinti che le persone spesso sono costrette a disfarsi di beni non ancora giunti alla fine del loro ciclo vitale, e che le stesse vedano con favore la possibilità che tali beni possano essere riutilizzati (condivisione sociale), pensiamo che, in presenza di un’adeguata rete di contatti, questi beni possano essere effettivamente avviati al riutilizzo (c’è una richiesta, un mercato) e che l’acquisto di beni usati dia concrete possibilità di una vita più dignitosa anche a chi si trovi in difficoltà economiche (impatto sociale). Inoltre: la gestione dell’usato dà possibilità di inseri-

mento lavorativo anche, e in particolare, per persone con difficoltà (impatto sociale); il riutilizzo, come affermato anche dalla Legge (gerarchia della gestione dei rifiuti), è il modo migliore dal punto di vista ecologico-ambientale per limitare il quantitativo dei rifiuti prodotti. Attraverso delle attività di riciclo creativo viene dato l’esempio di quanto sia semplice trasformare e di quanto sia possibile aggiustare, rivedere e ritoccare un elemento prima di farlo definitivamente diventare rifiuto. In quest’ottica stiamo lavorando ad un progetto che si articola nelle seguenti attività: recupero dalle riciclerie; campagna informativa; realizzazione di nuovi posti di lavoro per l’inserimento lavorativo di persone con difficoltà su indicazione dei Servizi Sociali del Comune; realizzazione di banchetti periodici di informazione e vendita; partecipazione a bandi europei. Riteniamo inoltre che possa essere efficace realizzare una campagna informativa per pubblicizzare l’iniziativa con appositi comunicati periodici congiunti (ad esempio in collaborazione con Legambiente) con l’obiettivo di informare la cittadinanza della possibilità della donazione di beni in ricicleria; formare e sensibilizzare al riutilizzo; informare sull’andamento del progetto (registrando la quantità di oggetti recuperati e avviati al riutilizzo). Il riutilizzo potrà anche essere promosso tramite attività laboratoriali di sensibilizzazione da realizzare nelle scuole della città, o pratiche presso il nostro laboratorio del riutilizzo a Noventa Padovana. Per diffondere l’idea del riutilizzo, e per andare incontro alle persone che possono valutarlo utile e/o interessante ci proponiamo, in collaborazione con il Comune, di organizzare dei banchetti periodici di informazione, vendita e raccolta dell’usato, identificando occasioni o luoghi di particolare afflusso (tradizionali e frequentatissimi sono ormai i nostri banchetti alla festa del Riciclo in Piazza dei Signori a Settembre e sul liston in occasione del Festival della Cittadinanza) o di potenziale interesse dal punto di vista sociale. Al fine di aumentare la tipologia e la quantità di

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materiali riutilizzati, verranno avviate collaborazioni con personale specializzato (riparatori di elettrodomestici, …) e verranno realizzati dei corsi di formazione per gli operatori delle cooperative con gli obiettivi di insegnare come scegliere le cose da recuperare per una successiva riparazione; apprendere i primi rudimenti di un intervento di riparazione, per verificare effettive possibilità dell’avvio di un laboratorio vero e proprio (possibilità di inserimenti lavorativi). Verranno inoltre verificate le possibilità di far partire delle attività di formazione e lavorative all’interno del carcere, per quanto riguarda possibili interventi su elettrodomestici, mobili e biciclette. Giacomo Traverso – responsabile settore Usato della Cooperativa Angoli di Mondo

Da qualche tempo stiamo inoltre allestendo degli spazi dedicati, all’interno del nuovo magazzino di Noventa, per i famosi “Laboratori”. Spazi a disposizione di chi vuole usufruirne (volontari e lavoratori di Angoli, ma anche esterni) e in cui poter utilizzare attrezzi specifici per ogni area, con la possibilità di chiedere informazioni e consulenze. Perché abbiamo fatto questa scelta? Per dare una seconda vita agli oggetti attraverso processi di riutilizzo, riuso e revisione; per dare la possibilità ai giovani studenti delle scuole superiori di sperimentare manualmente i concetti teorici appresi a scuola; per offrire la possibilità di aggiustare, manipolare, trasformare -

materiali di “scarto”, o presunti tali, in nuovi oggetti, anche di design. Le aree di intervento saranno molteplici, a partire da quelle già in essere (aggiustiamo biciclette, elettrodomestici e computer), fino a quelle in previsione: creativa, legno, sartoria e maker. I valori a cui ci riferiamo, sono quelli legati alle realtà delle piccole botteghe artigiane: 1) Il “fare”. Sia inteso come gesto (l’atto di creare), sia come risultato (l’unicità del prodotto, il legame affettivo con lo stesso), proponendo una modalità in cui viene valorizzato l’intervento manuale, speso sia sul prodotto esistente con fasi di aggiustaggio, riparazione e modifica, sia su prodotti di nuova realizzazione, ovvero fatti con materie prime già esistenti. 2) La sostenibilità ambientale. Convinti che solo un’attenta gestione dei nostri rifiuti ci possa portare ad avere un atteggiamento più rispettoso nei confronti del Pianeta e delle prossime generazioni, proponiamo un approccio diverso e in controtendenza rispetto a quello “consumistico”, basato sulla riparazione degli oggetti non funzionanti e sul riutilizzo degli stessi, nel momento in cui non possono più svolgere la funzione per cui esistono. 3) La partecipazione. I fruitori degli spazi laboratoriali potranno guardare, toccare, provare, imparare con una modalità attiva e di partecipativa. 4) L’equipe di lavoro. Crediamo nella condivisione e nel mutuo aiuto, per avviare una relazione collaborativa tra pari, in cui ognuno può scambiare idee e competenze, concorrendo ad un risultato comune. 5) La condivisione di idee nella fase creativa. Lo scambio di saperi, informazioni ed intuizioni e strategie, può essere di stimolo per ognuno, facendo scaturire nuove idee da condividere.

Formare motivando...si può ...per esempio parlando di cibo! di Monica B. È tardi! È tardi! Sono in ritardo! In arciritardissimo! – dice il Bianconiglio ad Alice quando tenta di fermare quel coniglio buffo con l’orologio da taschino. E forse il Paese delle Meraviglie non serve andare a cercarlo poi così lontano…basta entrare in una delle Botteghe di Angoli di Mondo! Tutti presi, tutti idaffarati, volontari e lavoratori, intenti a sistemare uno scaffale con l’assortimento di caffè, pulire un vetro macchiato dalla pioggia, preparare un pacchetto regalo, fare uno scontrino, dare un’informazione richiesta da un cliente…ma quanti di noi hanno letto o riflettuto sui criteri del Commercio Equo e Solidale? Quanti conoscono bene le reti del Commercio Equo e Solidale cui le nostre Botteghe del Mondo partecipano? Quanto ciò incide sulla sostenibilità organizzativa ed economica delle botteghe? Quanto il futuro delle Botteghe passa anche dalla capacità di formare e motivare i propri volontari e lavoratori? Queste domande Angoli di Mondo se le pone, per nostra fortuna, da sempre, e ancor più insistentemente oggi, dovendo affrontare al meglio delle proprie forze questo periodo di crisi. L’investimento costante nel

settore educazione/formazione, ha permesso di avere al proprio interno una o più figure dedicate che si occupino sia di sensibilizzare bambini e adolescenti delle scuole di vario ordine e grado (dalle scuole dell’Infanzia agli Istituti secondari di II grado), sia i volontari dell’associazione, che i lavoratori della cooperativa, oltre che sui temi aggiornati legati al Commercio Equo e Solidale, anche sui consumi responsabili, l’intercultura e i Diritti Umani, l’ambiente, l’usato, il riuso e il riciclo. Partendo dalle motivazioni che stanno alla base della nascita del Commercio Equo, ovvero gli squilibri nella distribuzione delle risorse tra paesi del Nord e del Sud del mondo, come Gruppo Educazione abbiamo organizzato un ciclo di interventi di formazione per gli amici della Bottega di Solesino e le altre botteghe della bassa padovana (poi riproposto nelle sedi di Noventa e Riviera Tito Livio), declinando il tema sul focus dell’Expo milanese, ovvero il cibo: malnutrizione (800 milioni di persone nel mondo), obesità (1,4 miliardi di persone) e sprechi (1/3 della produzione alimentare in ogni passaggio della filiera, dal campo

6) Dare vita agli oggetti e “metterci le mani”. Uno stimolo per riappropriarsi della propria manualità, ritrovando il piacere di maneggiare diversi materiali, esprimendo la propria creatività. Dopo l’estate questi nuovi spazi saranno fruibili, quindi chiunque voglia partecipare a quest’esperienza, sarà il BENVENUTO!

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alla tavola). Con la consapevolezza che ogni giorno nel mondo nascono circa 370 mila bambini e che entro il 2050 il Pianeta conterà probabilmente oltre 9 miliardi di abitanti, ci siamo chiesti quali potrebbero essere le azioni risolutive al problema del cibo. Cambiare dieta riducendo il consumo di carne, uova e latticini, riducendo così gli allevamenti e le coltivazioni intensivi (necessari a nutrire un sempre maggior numero di bovini, polli e maiali) causa primaria del riscaldamento globale e l’utilizzo di fertilizzanti e pesticidi, devastanti per laghi, fiumi ed ecosistemi costieri. Ridurre gli sprechi acquistando solo il necessario e riutilizzando gli avanzi. Insomma, è necessario trovare nuovi equilibri tra risorse, alimentazione e popolazione, nel rispetto delle persone e dell’ambiente, coltivando la dignità, il senso di comunità e di cooperazione. Temi portati avanti dal Commercio Equo come alternativa concreta alle speculazioni delle multinazionali della produzione agro-alimentare. Anche al Forum della Cooperazione, ospitato al Caffè Pedrocchi sabato 9 e domenica 10 maggio, abbiamo avuto modo di approfondire questi temi con due classi del Liceo Nievo e dell’istituto Valle, stimolando gli studenti alla riflessione grazie ai video scelti per il laboratorio “Un grillo a cena”. La sfida di raccontare il Commercio Equo anche ai più piccoli si è dimostrata vincente con le numerose richieste che quest’anno le scuole dell’Infanzia di Padova e provincia hanno fatto del laboratorio “Le fiabe

odorose del Comes(tai)?”: un vero e proprio viaggio sensoriale, guidati dalla simpatia volpe Sally, per guardare, annusare, assaggiare e descrivere alcuni prodotti in vendita nelle nostre Botteghe, come banane bio, cioccolato al latte, sciroppo di guaranà, noci dell’Amazzonia, biscotti di quinoa, caffè, cannella… Ultimo nato nel cantiere del Gruppo Educazione, un laboratorio interculturale rivolto ai ragazzi delle scuole superiori che ci piacerebbe poter estendere anche alle famiglie di Padova e agli studenti che per un po’ vivono qui: “Le Citta Invisibili. Passeggiate interculturali per ri-conoscere ed ascoltare la nostra città”, incontrando i rappresentanti delle comunità di migranti che vivono in particolare nel quartiere dell’Arcella, da sempre un vero e proprio “melting pot”, luogo di scambio tra culture, religioni, cibi e tradizioni, imparando a conoscerli almeno un po’ con mente aperta e curiosa, ascoltando le loro storie o assaggiando qualche piatto tradizionale. “Orto sconto” sarà, infine, la prossima tappa che vedrà impegnato il Gruppo Educazione per un anno intero a fianco di Agronomi Senza Frontiere e lo staff del ristorante Daltrocanto per un viaggio che ci porterà, insieme ai detenuti del carcere Due Palazzi, a scoprire la cultura della terra, conoscerne i frutti e le loro proprietà per goderne, al termine del percorso, con tutti i sensi, degustando le pietanze che essi stessi sapranno preparare con meritato orgoglio.

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“Orto sconto”...per ricominciare di Elisabetta P.

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’agricoltura trova terreno fertile in carcere. Grazie ad una collaborazione con Agronomi Senza Frontiere, è nato un progetto sociale all’interno del carcere di reclusione di Padova, finanziato dalla Regione Veneto, che vede la Cooperativa Angoli di Mondo impegnata per un anno nel progetto “Orto sconto. Dalla terra al piatto”. Vittorio, Monica e Silvia stanno accompagnando 12 detenuti in un corso di formazione sul campo ed in aula, centrato sulle tecniche di coltivazione, sulla valorizzazione dei prodotti della terra in cucina e sulla cultura del cibo e di una sana alimentazione. “In questo primo periodo oltre a spingere per la messa a dimora delle piante e sementi, si è anche cercato di conoscere le persone che partecipano al progetto e come prevedibile, ci sono individui che sono più attenti e partecipi alle attività, mentre altre che difficilmente fanno i lavori faticosi di lavorare la terra”, ci spiega Vittorio l’agronomo. L’obiettivo del progetto è quello di coltivare e, si

spera, vendere piantine e verdure: una opportunità importante per rieducare e riscattare chi si è macchiato di crimini anche gravi, restituendo loro la dignità e la possibilità di guadagnare uno stipendio in modo onesto, spesso per la prima volta nella loro vita. In Italia la recidiva da reato, una volta usciti dal carcere, si attesta sul 60% e numeri alla mano, il Paese è ben distante dal rispettare l’articolo 27 della Costituzione, secondo cui “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. Rieducazione che dovrebbe (condizionale d’obbligo) passare attraverso la possibilità di dare opportunità di lavoro al detenuto durante la sua pena. Nel nostro orto, in via Due Palazzi, ci sono già piselli, rape, pomodori, melanzane, meloni, insalata, rucola, zucchine e peperoni. Il prodotto non può che essere buono. Buono in tutti i sensi !

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Giro, giro tondo, come è bello stare ad Angoli di Mondo di Silvia B.

Giro giro tondo, come è bello stare ad Angoli di Mondo! Se poi una festa ti propongo, tu mi rispondi con un dittongo? Con una barca potrai arrivare, oppure sudare e pedalare, ma non ti preoccupare, perchè poi la pancia ti faremo lievitare: Silvia ottimi manicaretti ti farà assaggiare, e Alberto le pizze biologiche gustare. E poi dolci, birra, caffè da sorseggiare, che il caldo ti faranno dimenticare. Prima però il discorso di Beppe ti dovrai “sorbire” e solo con una pinta lo potrai digerire! Parco Fenice con la guida potrai visitare, e perchè no, un fumetto ammirare. E per ultimo...una spremuta di legalità, che potrà aiutare a restituire la dignità. Il monologo su Rosarno potrai gustare e un ‘Italia migliore sognare. TI ASPETTIAMO !!!

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Andare a quel Paese

Volta la carta e il web ti incanta

Cibo e Turismo Responsabile.

La rivoluzione digitale approda ad Angoli di Mondo.

di Paola P. & Co

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di Marco P.

na mano si protende a mostrare l’interno del carnoso frutto giallo di una pianta originaria delle Molucche e dell’Indonesia, che quando giunge a maturazione si apre, mostrando l’arillo scarlatto che contiene il seme: la preziosa noce moscata. Una donna vietnamita fa ondeggiare con passo elegante il suo sarong mentre porta a casa dal mercato le borse con la spesa. In Messico un venditore ambulante pubblicizza i suoi gelati artigianali con scritte rigorosamente dipinte a mano. Una donna etiope è intenta a preparare il caffè secondo l’antica cerimonia. In un mercato andino una anziana signora esibisce carni fresche su un bancone piastrellato. Questo e molto altro hanno saputo raccontarci i viaggiatori di ViaggieMiraggi che hanno risposto al nostro appello sul web, inviandoci numerosi scatti fotografici di mille angoli di mondo, in occasione del trentennale dell’Associazione. Le 10 immagini più interessanti daranno vita ad una micro-esposizione che verrà commentata durante un’amabile conversazione tra Paola Peretti di ViaggieMiraggi e Francesco Spagna, professore di Antropologia dell’Università di Padova, durante la Festa organizzata a Parco Fenice il 14 giugno. Il tema centrale doveva essere il cibo come incontro e condivisione. “Siamo ciò che mangiamo” recita un detto di antica memoria, e di fatto il cibo connota popoli, culture e società: un

ponte per approdare a culture altre, sempre con rispetto e consapevolezza. Il Turismo Responsabile infatti è Etico, Equo ed Ecologico (ricerca un giusto equilibrio tra le attività umane e la natura che le circonda), al centro delle Culture (attraverso lo scambio e il riconoscimento) e al fianco delle Persone (per tutelare la dignità degli operatori locali). La Cooperativa Sociale ViaggieMiraggi (www.viaggiemiraggi.org) nasce nel 2001, si occupa di turismo responsabile in Africa , Asia , America ed Europa. La caratteristica principale dei viaggi che propone è quella di mettere al centro dell’azione turistica il “Sud” del mondo. Un turismo che si pone in ascolto delle persone e dei luoghi senza avvallare distruzioni ambientali e sociali. ViaggieMiraggi è oggi una realtà consortile no profit che ha sede a Padova e Milano, ma la sua base associativa è costituita da realtà del consumo critico provenienti da tutta Italia. Presso l’agenzia, oltre ai pacchetti turistici, è possibile prenotare anche gite scolatiche, week end e soggiorni in Italia, biglietti aerei per tutte le destinazioni in Italia e nel Mondo e usufruire del servizio lista nozze.

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iamo negli anni ‘10 e la rivoluzione digitale si fa sentire ormai in ogni Angolo di Mondo. E così anche la nostra realtà non può sottrarsi alle novità tecnologiche. Da un paio d’anni, infatti, le notizie più rilevanti vicine alla cooperativa e all’associazione vengono trasmesse, oltre che con i metodi tradizionali (volantini, manifesti, passaparola…), anche attraverso la news-letter, alla quale sempre più persone si iscrivono per non perdere nemmeno un appuntamento. Il nostro sito web (www.angolidimondo.it), costantemente aggiornato, è ricco di svariato materiale informativo, foto, articoli, aggiornamenti sulle iniziative e molto altro; se il 2014 è stato l’anno del lancio dell’usato on-line, con la possibilità di richiedere il servizio di sgomberi con un click, il 2015 sarà l’anno della digitalizzazione del mercatino: verrà infatti introdotta una ”vetrina” on-line in cui poter visionare alcuni

prodotti dei nostri mercatini comodamente seduti sulla poltrona di casa propria. Molto spazio è riservato inoltre a tutti i settori di competenza: le campagne di sensibilizzazione legate al Commercio Equo, i progetti educativi, il calendario delle serate a tema presso Daltrocanto (www. facebook.com/ristorantedaltrocanto), che a breve avrà una pagina web tutta sua! Ovviamente non potevamo lasciarci sfuggire il mondo social: Facebook (www.facebook. com/angolidimondo) mostra in tempo reale tutto quello che ruota intorno ad Angoli di Mondo e Twitter (twitter. com/angolidimondo) lo fa rimbalzare, cinguettando, nell’intera rete.

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Tanti auguri dalle mura!

Un saluto dagli amici di Solesino

Un saluto dagli amici di Cittadella.

di Sandro P. per L’Arcobaleno

di Alberto G. per Stella del Sud

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a ormai 11 anni condividiamo lo stesso cammino, ma soprattutto condividiamo gli stessi valori di solidarietà, di pace e di rispetto della persona e ci impegniamo a promuovere azioni concrete mirate alla costruzione di un economia che metta al centro le persone prima del profitto. Cogliamo l’occasione di questo vostro traguardo anche per raccontarvi quello che abbiamo fatto fin qui e quello che stiamo facendo a Cittadella anche assieme a voi. Dall’iniziale collaborazione nella gestione amministrativa della bottega sono sempre cresciute le sinergie fra le nostre realtà, abbiamo coinvolto più di un migliaio di studenti raccontando i mercati delle banane e del cacao grazie a due progetti regionali, ospitato diversi produttori di commercio equo e aperto una nuova bottega. Oggi ci sono due botteghe animate da 35 volontari e volontarie, dove accogliamo anche studenti della scuola secondaria per il loro periodo di stage, con particolare attenzione ai ragazzi che sono in situazione di disagio o difficoltà, un lavoratore part-time e 16 fra gruppi parrocchiali, associazioni e GAS che ruota-

no attorno alla nostra realtà; da raccontare è anche l’iniziativa di una trentina di ragazzi del Liceo Tito Lucrezio Caro che, sostituendosi ai distributori automatici, tre volte alla settimana propongono gli snack equosolidali ai loro compagni e professori durante la ricreazione. Facciamo inoltre parte del coordinamento delle associazioni del cittadellese che racchiude più di ottanta realtà attive nel volontariato del territorio e siamo parte attiva della “Città dei ragazzi” l’iniziativa, organizzata dal coordinamento, che ogni anno attraverso il gioco avvicina al volontariato circa un migliaio di bambini e ragazzi. Vi rinnoviamo i nostri auguri con la certezza che continueremo assieme ancora a lungo a costruire un mondo più equo e sostenibile!

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ari amici di Angoli di Mondo, noi tutti dell’Associazione L’Arcobaleno di Solesino desideriamo esprimervi le nostre congratulazioni per aver raggiunto un traguardo così importante, 30 anni di presenza attiva nel territorio padovano! In tutti questi anni Angoli ha creato opportunità di lavoro per molte persone e, anche se non tutti sono rimasti nella cooperativa, sono certo che portano ancora nel loro cuore e nei loro luoghi di lavoro lo spirito e lo stile che hanno imparato ad Angoli. La solidarietà, la sobrietà, l’essenzialità, l’attenzione allo spreco, l’impegno al riciclo, la cura dei rapporti umani non sono valori che si dimenticano e certamente, una volta vissuti, restano un patrimonio personale e parte del nostro stile di vita. La nostra Associazione gestisce una Bottega del Commercio Equo da oltre 20 anni: la prima della bassa padovana. E ha collaborato attivamente alla nascita delle botteghe di Este, Conselve, Monselice e Montagnana. Siamo in circa 20 volontari e collaboriamo con Angoli dal 2004. Con la vostra Cooperativa abbiamo condiviso momenti belli e piacevoli, ma

anche fatica e preoccupazioni, abbiamo conosciuto e lavorato con persone straordinarie, sono nate delle belle amicizie. Come ci sentiamo ora, dopo più di dieci anni di collaborazione con Angoli ? La risposta è nascosta nella nostra foto di gruppo. Un affettuoso saluto da tutti noi.

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www.angolidimondo.it


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