sensi e comunicazione

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SENSI E COMUNICAZIONE Oceanomare-Delphis Onlus www.oceanomaredelphis.org


Sensi e Comunicazione SENSI E COMUNICAZIONE

Per percepire ed interpretare le informazioni che provengono dall’ambiente esterno, i Cetacei posseggono sistemi sensoriali che hanno subito una serie di modificazioni per adattarsi al mezzo acquatico. Il mondo acquatico è molto meno luminoso di quello aereo. Pertanto i Cetacei, capaci di immergersi in profondità, devono fare affidamento su capacità sensoriali diverse dalla vista. Questo è valido soprattutto per le specie di Odontoceti che vivono in ambienti fluviali o estuarini, torbidi e melmosi, o che passano gran parte del loro tempo a grandi profondità.


La Vista VISTA E COMUNICAZIONE VISIVA

L’occhio dei Cetacei presenta adattamenti eccezionali. Ciò dimostra l’importanza della visione per: _ la percezione dell’ambiente esterno; _ l’orientamento; _ la localizzazione e la cattura del cibo; _ le interazioni sociali; _ il comportamento.


La Vista VISTA E COMUNICAZIONE VISIVA

Adattamenti dell’Occhio dei Cetacei: soggetto a rapidi e frequenti cambiamenti di temperatura e pressione

consistente vascolarizzazione e un’alta pressione intraoculare;

soggetto a repentini mutamenti di luminosità

adattamenti pupillari e esteso tapetum dietro la retina per sfruttare al massimo la  luce e fornire un rudimentale filtraggio dei colori;

mantenersi in equilibrio osmotico con l’ambiente marino (salato)

consistente strato mucoso sulla cornea, che  protegge l’occhio, lo lubrifica e lo isola termicamente;


La Vista VISTA E COMUNICAZIONE VISIVA

Adattamenti dell’Occhio dei Cetacei: messa a fuoco fuori e dentro l’acqua

fibre muscolari consentono un veloce  assestamento del sistema diottrico, dell’iride, della pupilla e della cornea;

visione binoculare

cospicuo muscolo protrattore-retrattore  consente di spostare l’orbita verso l’interno o verso l’esterno;

ogni occhio è indipendente l’uno rispetto all’altro.


La Comunicazione Visiva L’importanza della Vista è dimostrata da: VISTA E COMUNICAZIONE VISIVA

1) le diverse colorazioni corporee evidenziate da alcune specie; Colori estremi come il bianco e il nero, presenti per esempio nell’orca, sono indice di animali gregari (si ritrovano più facilmente in mare aperto o in acque torbide) e attivi predatori (non hanno bisogno di nascondersi e al contempo segnalano a possibili loro predatori di tenersi a distanza di sicurezza).

Stenella attenuata dalla nascita alla maturità sessuale passa attraverso cinque differenti fasi di colore, mandando così un diverso stimolo visivo agli altri delfini a seconda dell’età, dello stato e del ruolo sociale. Ad es. i maschi adulti dominanti presentano una estesa macchia bianca sulla punta del rostro che può essere vista fino a 50 m di distanza.


La Comunicazione Visiva L’importanza della Vista è dimostrata da: VISTA E COMUNICAZIONE VISIVA

2) le particolari posture assunte durante le interazioni sociali e i salti; I delfini possono saltare in decine di modi diversi. I salti hanno scopo comunicativo sia visivo che acustico. Il messaggio contenuto in un salto più andare dall’eccitazione all’aggressione, può essere legato alla caccia o a interazioni sociali ecc. Un delfino che assume la postura ad “S” in acqua è in genere aggressivo. L’aprire e chiudere la bocca, spesso con produzione di un forte schiocco, è espressione di agitazione o minaccia.


La Comunicazione Visiva VISTA E COMUNICAZIONE VISIVA

I delfini e le balene nuotano spesso uno di fianco all’altro in una posizione “occhio a occhio”.

Spesso respirano e saltano all’unisono.


La Comunicazione Visiva VISTA E COMUNICAZIONE VISIVA


La Comunicazione Visiva VANTAGGI VISTA E COMUNICAZIONE VISIVA

1) trasmissione istantanea del segnale; 2) ampiezza delle informazioni contenute (assumendo che gli occhi e il cervello del destinatario siano capaci di processarle tutte); 3) Elevata direzionalitĂ che permette di localizzare facilmente la fonte del segnale; 4) Permanenza di alcuni aspetti (ad es. la colorazione corporea) che hanno bisogno di una grande energia iniziale per essere prodotti ma che poi si mantengono.

SVANTAGGI 1) I segnali visivi non possono essere utilizzati a grande distanza (visibilitĂ ridotta nel mezzo acquatico); 2) Sono facilmente bloccati da ostacoli e quindi il mittente e il destinatario devono trovarsi in linea retta; 3) Richiedono la luce o una fonte di luce.


GUSTO, OLFATTO E COMUNICAZIONE CHIMICA

Il Gusto e l’Olfatto Allo stadio neonatale i Cetacei presentano papille gustative. Queste però mancano totalmente nell’adulto. Nel cervello sono però presenti i centri del gusto ad indicare che questo senso è ben sviluppato. I delfini manifestano evidenti preferenze alimentari e sono capaci di percepire i quattro stimoli gustativi basilari - dolce, amaro, acido e salato - attraverso la presenza di piccole fossette dotate di microvilli poste all’estremità posteriore della lingua.


GUSTO, OLFATTO E COMUNICAZIONE CHIMICA

Il Gusto e l’Olfatto

Il naso dei Cetacei, o sfiatatoio, ha funzione puramente respiratoria. Appare però strano che i Cetacei abbiano perso un senso così antico come l’olfatto. Tanto più che negli oceani c’è un’alta presenza di sostanze chimiche disciolte. Nel tursiope, Tursiops truncatus, esiste un sistema chemio-recettivo secondario assimilabile talvolta al gusto e talvolta all’olfatto, chiamato “quasi-olfazione”.


GUSTO, OLFATTO E COMUNICAZIONE CHIMICA

La Comunicazione Chimica

I Cetacei potrebbero utilizzare le informazioni presenti nell’acqua per: a) ricerca del cibo: molti pesci viaggiano in branchi molto numerosi e lasciano dietro di loro una sorta di traccia odorosa. Questa può essere percepita dai Cetacei, migliorandone la performance durante l’attività di caccia. b) ritrovamento di altri esemplari: anche i delfini in movimento rilasciano una traccia “odorosa” che permette loro di localizzarsi a vicenda. Questa traccia è costituita da sostanze contenute nelle urine (ogni delfino urina mediamente ogni 7-10 minuti).


GUSTO, OLFATTO E COMUNICAZIONE CHIMICA

La Comunicazione Chimica

I Cetacei potrebbero utilizzare le informazioni presenti nell’acqua per: c) riproduzione: i delfini maschi possiedono particolari ghiandole perianali che diventano più spesse durante il periodo riproduttivo. Probabilmente sono responsabili del rilascio di sostanze chimiche (ormoni).

d) segnalazione dello stato fisico di un altro individuo: l’urina dei Cetacei sembra contenere anche indicatori chimici di uno stato di stress fisiologico.


GUSTO, OLFATTO E COMUNICAZIONE CHIMICA

La Comunicazione Chimica VANTAGGI

SVANTAGGI

1) i messaggi chimici possono essere trasmessi in assenza di luce e sono in grado di superare ostacoli fisici;

1) lentezza di trasmissione delle molecole (più grandi sono, meno velocemente si diffondono);

2) hanno un range di diffusione molto elevato e possono rimanere stabili per un certo tempo;

2) rapidità / lentezza di dissolvenza che può determinare la perdita del messaggio o l’interferenza con messaggi successivi

3) le sostanze chimiche e le informazioni in esse contenute possono essere trasmesse anche senza la presenza fisica continua del mittente


Il Tatto TATTO E COMUNICAZIONE TATTILE

La sensibilità cutanea dei Cetacei è estremamente sviluppata. Contrariamente agli altri sistemi sensoriali, il Tatto è limitato a distanze molto brevi, corrispondenti alla lunghezza di una pinna pettorale o di un peduncolo caudale. Le aree di maggiore sensibilità sono: una vasta zona anteriore che si estende dal rostro e dal melone fino agli occhi, intorno allo sfiatatoio, al collo e a livello delle pinne pettorali; posteriormente, la regione genitale e i capezzoli.


La Comunicazione Tattile TATTO E COMUNICAZIONE TATTILE

Il numero e la complessità dei diversi tipi di contatto fisico tra individui sottolinea l’importanza di queste interazioni nella comunicazione e, più in generale, nella socialità dei Cetacei. Le tipologie di contatto sono molte e vanno da delicate carezze a violenti scontri corpo a corpo, fino a morsi che lasciano incisioni più o meno profonde sulla pelle di chi li riceve. Per determinare quale sia la funzione di questi contatti, si cerca di raggrupparli in categorie comportamentali distinte che permettano quindi di separare i contatti aggressivi da quelli prettamente sociali e sessuali.


La Comunicazione Tattile TATTO E COMUNICAZIONE TATTILE


La Comunicazione Tattile TATTO E COMUNICAZIONE TATTILE

Tutte le specie di Cetacei sembrano ricercare contatti fisici: il toccarsi è comune tra femmine e piccoli, tra gruppi di giovani di entrambi i sessi e tra maschi e femmine; gli animali possono accarezzarsi, darsi colpetti con le pinne pettorali, con la coda o con il rostro, strusciarsi con tutto il corpo, o nuotare con le pinne o con i corpi in contatto fisico.

Queste tipologie di interazione sembrerebbero avere la funzione di riaffermare le relazioni tra gli individui del branco, siano essi imparentati tra loro o no. Anche le interazioni sessuali, caratterizzate da numerosi tipi di contatti delle aree genitali, sembrano avere un’elevata valenza sociale.


La Comunicazione Tattile TATTO E COMUNICAZIONE TATTILE

Per mantenere la loro posizione nel mezzo acquoso e per coordinare i movimenti gli uni nei confronti degli altri i Cetacei utilizzano i meccanorecettori presenti nella loro pelle. I meccano-recettori permettono la ricezione delle variazioni di pressione nell’acqua e dei movimenti. Sono quindi fondamentali per il mantenimento della “distanza limite” tra gli individui in un gruppo e per il nuoto sincronizzato.


La Comunicazione Tattile TATTO E COMUNICAZIONE TATTILE


La Comunicazione Tattile TATTO E COMUNICAZIONE TATTILE

I vantaggi e gli svantaggi dei segnali tattili sono difficili da comparare con quelli degli altri canali comunicativi e dei rispettivi organi di senso. Il limite principale è ovviamente rappresentato dal fatto che è richiesto un contatto diretto. La comunicazione tattile richiede strutture meno specializzate per inviare e ricevere segnali: praticamente ogni parte esterna del corpo di un animale può essere utilizzata per toccare un altro individuo e la maggior parte degli animali hanno recettori tattili sulla superficie del proprio corpo.


L’Udito UDITO E COMUNICAZINE ACUSTICA

Il senso dell’Udito è di gran lunga il senso più sviluppato. Il padiglione auricolare (orecchio esterno) è totalmente assente per facilitare l’idrodinamicità. Al suo posto vi è soltanto un piccolissimo foro dietro l’occhio tramite il quale il canale uditivo raggiunge l’esterno. La modalità di conduzione del suono dall’orecchio esterno fino all’orecchio interno è stata a lungo discussa ma non è stata ancora del tutto chiarita.


La Comunicazione Acustica UDITO E COMUNICAZINE ACUSTICA

Tutti i Cetacei possono produrre suoni.

I suoni prodotti dagli Odontoceti possono essere raggruppati in due categorie funzionali:

Le due categorie funzionali sono: 1. Comunicazione 2. Ecolocalizzazione


La Comunicazione Acustica UDITO E COMUNICAZINE ACUSTICA

Gli organi per la ricezione e la produzione dei suoni si sono evoluti e diversificati con l'acquisizione anche della funzione di ecolocalizzazione (biosonar, o biological sonar), tipica degli Odontoceti e non presente nei Misticeti.


La Comunicazione Acustica UDITO E COMUNICAZINE ACUSTICA

Nell'ambiente acquatico la comunicazione acustica svolge un ruolo molto importante per i seguenti motivi:

_ il suono si propaga ad elevata velocità, mediamente 1500 m/sec; _ l’attenuazione e dissipazione dei segnali dovuti all’attraversamento dell’acqua sono molto minori che nell’aria. Quindi il suono si propaga nell’acqua velocemente e per grandi distanze.


La Comunicazione Acustica VANTAGGI UDITO E COMUNICAZINE ACUSTICA

1) i segnali possono aggirare gli ostacoli, possono essere trasmessi al buio e sono più rapidi di quelli chimici. 2) i suoni sono maggiormente flessibili perché possono essere modulati, permettendo così una elevata ampiezza delle informazioni contenute.

SVANTAGGI

1) il suono è soggetto ad interferenza e ad attenuazione e si distorce con la distanza, anche se i segnali complessi a bassa frequenza che usano le balene possono viaggiare intatti per migliaia di km dall’individuo che li ha emessi; 2) l’interferenza può derivare non solo dagli echi dei messaggi precedenti ma anche dagli altri suoni che sono presenti nell’ambiente (rumori prodotti da imbarcazioni, sonar ecc); 3) la produzione dei segnali richiede il consumo di un’elevata quantità di energia da parte dell’animale.


Fine


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