Anna De Rose portfolio 2014

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Anna De Rose Portfolio 2014

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ANNA DE ROSE ARCH. Via Farini 63, 20159 Milano 22/05/1987 +39 3926515849 annaderose@rocketmail.com behance.net/annaderose


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Il progetto nasce come risposta alla necessità di valorizzare l’accesso all’area archeologica della Pnice dalla via pedonale Apostolou Pavlou, principale arteria del flusso turistico che da Monastiraki si dirige verso l’Acropoli. L’accesso esistente risulta infatti poco visibile perché celato dagli isolati residenziali. Allo stato attuale risulta inoltre incomprensibile la connessione che anticamente esisteva tra la Pnice, importante organo della vita cittadina ateniese, e le altre polarità urbane, soprattutto Areopago e Agorà. L’apertura di un nuovo percorso di risalita alla collina e l’introduzione di piccoli spazi espositivi ipogei sono gli elementi progettuali messi in campo per riassegnare a quest’area il ruolo di snodo tra percorsi diversi che anticamente ha sempre avuto. L’apertura di un nuovo ingresso, che permette di raggiungere lo scavo del santuario di Pan, è il primo pezzo del progetto che tenta la riconnessione con i tracciati antichi. Frontalmente allo spiazzo da cui inizia la discesa al santuario si è reso praticabile l’antico tracciato viario che attraversa il quartiere residenziale tra Acropoli e Pnice; risulta così possibile scendere alla quota della città antica e visitare i numerosi resti delle case ancora presenti. Dall’ingresso principale il visitatore sale il pendio sino a raggiungere i ruderi della via gradonata che solcava la collina ad est, collegando la Pnice all’Agorà. A questa scala era affiancata una casa di modeste dimensioni di cui restano visibili le fondazioni, direttamente scolpite nella roccia. Sono questi i pezzi che il progetto ricompone, traendovi la misura che diventa regola compositiva.

Museo Archeologico alla Pnice, Atene



Foto del modello.


Destra: Assonometria del progetto. Sotto: Il museo e la risalita alla Pnice sovrapposti al progetto complessivo per le Aree Archeologiche di Atene redatto da Dimitris Pikionis nel 1951.


Planivolumetrico. In evidenza i resti archeologici, i tracciati viari antichi e i nuovi ingressi all’area museale.



Sopra: Le sale museali ipogee. Sezione trasversale e longitudinale. Sotto: Il museo. Pianta della copertura esterna praticabile e delle sale museali.


Sopra: La galleria espositiva. Sezione longitudinale. Sotto: Le sale ipogee. Sezione prospettica.


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Il progetto del Camelot Research and Visitor Centre si compone di tre elementi: un percorso perimetrale che ricalca il tracciato delle antiche mura, un edificio lineare ipogeo e una torre panoramica che segnala l’ingresso al museo. Il percorso è affiancato verso l’esterno da un recinto che, insieme alla torre, si configura come landmark. La torre funge inoltre da contrappunto visivo alla St. Michael Tower, sulla Glastombury Tor. Si è scelto di rappresentare lo spaesamento provato da chi si trovi sulle tracce dell’antico castello di Re Artù portando l’ipotetico visitatore alla progressiva perdita dell’orientamento. Per questo motivo l’edificio non è visibile dall’esterno; fanno eccezione gli elementi d’accesso che comprendono anche la torre panoramica e la grande corte circolare ribassata da cui sbucano, in superficie, le chiome delle betulle. Questo vuoto circolare, collocato nel punto più alto della collina, è l’elemento “immateriale” che più si rapporta alla presenza leggendaria del castello medievale, così come il nastro continuo che avvolge il percorso esteriormente richiama la presenza delle mura. Il senso di spaesamento e di “sospensione” dell’edificio nello spazio e nel tempo è perseguito organizzando gli spazi museali tramite forme geometriche pure, quasi ancestrali, e utilizzando superfici traslucide, materiali riflettenti e differenziazioni d’illuminazione che diano luogo ad atmosfere evocative e rarefatte.

Archmedium CRVC, South Cadbury


a

b

Ingress

o al mu

e

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c

d


Sezione a

Sezione b

Sezione c

Sezione d

Sezione e

Sezione f


once upon a time...

yesterday

ingresso

today

...maybe tomorrow

1 - South Cadbury

-5.00

-6.00

-4.50 -5.00

-5.00

Sopra: Sezione longitudinale. Sotto: Pianta.


2 - The Legend

3 - Camelot Today

bosco di betulle

-5.00

-7.40

-5.00


1 - South Cadbury

2 - The Legend

3 - Camelot Today


Esploso assonometrico


Ingresso al museo

Hall e caffetteria

Sala 1 - South Cadbury

Sala 2 - The Legend

Sala 3 - Camelot today

Bosco di betulle


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Fluorsid è un’azienda chimica cagliaritana, operante dal 1969. Gli uffici amministrativi Milanesi, al piano terra di un’elegante palazzina anni ‘50 in via Vegezio, sono stati recentemente oggetto di una consistente ristrutturazione che, sebbene abbia avuto il merito di rendere più confortevoli e pratici gli ambienti lavorativi, ha reso l’atmosfera generale piuttosto “asettica”. Pareti bianche, pavimenti in gres porcellanato effetto legno, setti separatori in vetro e infissi in alluminio satinato sono i materiali impiegati indifferentemente in tutti gli uffici. Restava ancora esclusa da questo intervento l’ala degli uffici direzionali, per i quali siamo stati chiamati a redigere un progetto di interior design che, in accordo con quanto già realizzato, fosse maggiormente attento all’atmosfera generale degli ambienti, che si desiderava più domestica ma allo stesso tempo elegante. La nostra proposta, articolata in tre versioni alternative, si ispira agli anni ‘50 e mixa vintage, design contemporaneo e colore. Molti degli arredi originali sono stati mantenuti e integrati nelle nuove proposte, come richiesto dalla committenza. Alle scelte di arredo più “importanti” si è accompagnata una selezione di oggetti e complementi d’arredo, raccolta in cartoline.

Fluorsid Interior Design, Milano


L’ufficio direzionale. Sezioni


L’ufficio direzionale e la sala d’attesa esterna. Pianta e proposte alternative di arredo.


Gli spazi esterni agli uffici. Sezioni


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Obiettivo del progetto è dare forma architettonica alle molteplici attività connesse allo scavo archeologico, con particolare riferimento al contesto ateniese. Il lavoro che gli archeologi sono impossibilitati a svolgere direttamente all’aperto è attualmente ospitato in spartani container disseminati in tutti i principali siti archeologici della città. La soluzione proposta è sintesi di diverse esigenze: removibilità dei padiglioni, rapidità di assemblaggio, modularità, adattabilità a diverse conformazioni orografiche, flessibilità di utilizzo, continuità e riconoscibilità dei diversi interventi. Il progetto si articola nell’iterazione di celle elementari realizzate assemblando pannelli lignei contenenti gli infissi, intervallate da tamponamenti in vetro e contenute nella cornice che nasconde gli elementi strutturali. I pannelli frangi – sole metallici, elementi che completano le facciate, sono un richiamo alle architetture di Nikos Valsamakis. Il diverso posizionamento reciproco di pannelli lignei e tamponamenti vetrati determina varie configurazioni spaziali adattabili a funzioni di studio, lavoro, stoccaggio reperti, esposizione, biglietteria e bookshop.

Padiglione per aree archeologiche, Atene


Sopra: il padiglione. Prospetto del fronte principale. Sotto: Due possibili configurazioni dei moduli. Assonometria.


Nikos Valsamakis, Edificio Residenziale ad Atene, 1958

Ignazio Gardella, Dispensario Antitubercolare di Alessandria , 1933-1938

Riferimenti progettuali

Prospetto del fronte retrostante

Pianta del piano primo


Sezione longitudinale

Sezione trasversale

Prospetto laterale

Padiglione per i lavori di restauro dei reperti

Padiglione per le esposizioni temporanee

Padiglione per lo stoccaggio dei reperti

Padiglione bookshop / biglietteria


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L’inserimento di un nuovo infopoint in testa all’edificio dei dipartimenti di via Durando diventa il pretesto per progettare un nuovo ingresso al campus Bovisa del Politecnico di Milano. L’esigenza di moderare il sostenuto traffico automobilistico che allo stato attuale interessa le vie limitrofe all’ingresso ha determinato la riduzione della sezione carrabile di via Durando e la ricollocazione dei parcheggi. Particolare attenzione è stata posta al tema dell’attraversamento stradale in corrispondenza dell’ingresso tramite il posizionamento di un nuovo cancello, arretrato rispetto alla posizione attuale, e alla continuità della pavimentazione, che dall’esterno dell’info – point si estende a tutto l’attraversamento e successivamente a via Andreoli. Anche l’edificato circostante, che allo stato attuale rivolge all’ingresso del campus una facciata cieca, è interessato dalla ridefinizione dell’ingresso: la grande facciata che oggi ospita la cartellonistica pubblicitaria è interpretata come una possibilità per esposizioni temporanee di grafica e street art. Per questo motivo al piede dell’edificio è stata posta una piccola area attrezzata per la sosta. L’info – point è definito planimetricamente da una nuova rampa d’accesso in listelli di legno e contenente l’illuminazione sottostante. All’interno, un setto murario inclinato ospitante le sedute, definisce la separazione tra l’area consultazione pc e l’area di ricevimento vera e propria. Internamente al campus l’intervento prevede nuove attrezzature per la sosta e un pergolato a copertura dei posteggi per biciclette e motorini.

Info-Point al Campus Bovisa, Milano



Foto del modello.


Sopra: La via d’accesso al Campus. Sezione trasversale. Sotto: Planivolumetrico.



Il nuovo ingresso

Le aree di sosta

L’Info-point


L’info-point. Pianta e sezione trasversale.


Area di sosta esterna

Ingresso al Campus dall’esterno

Ingresso al Campus dall’interno

Accesso alla facoltĂ di architettura


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Lungo il Parco Sovracomunale del fiume Lura la città di Saronno rappresenta un forte elemento di discontinuità. Il tessuto urbano infatti si è negli anni costruito sempre più a ridosso degli argini del fiume; in alcuni casi vi si è addirittura sovrapposto al punto che il Lura risulta oggi intubato per lunghi tratti. Con l’intenzione di ricucire questa cesura si è proceduto nell’individuazione di quegli spazi pubblici esistenti che, per loro morfologia e collocazione, offrono molteplici potenzialità di relazione con il fiume. Il progetto prevede infatti la ridefinizione dei bordi di tali aree che, nel loro insieme, costituiscono un cordone verde in grado di penetrare nell’abitato e di garantire continuità al sistema del Parco Sovracomunale. Il progetto propone la realizzazione di una serie di aree verdi attrezzate, “stanze” a cielo aperto che, definite da semplici elementi di arredo urbano, rendono unitario e riconoscibile l’intervento. Un percorso ciclo – pedonale di nuova realizzazione, che costeggia il Lura e, a tratti, vi si sovrappone, funge da elemento di connessione fra le stanze verdi e i servizi disposti nelle vicinanze del fiume.

Parco lungo il fiume Lura, Saronno


I layer di progetto: i percorsi, le stanze a cielo aperto, il sistema del verde.


Masterplan

La passerella

Il parco attrezzato


La passerella lungo il fiume. Planivolumetrico


Prospetto percorso

Prospetto muro attrezzato


Il parco attrezzato. Pianta



Il parco. Assonometria

Il palco e le sedute. Sezione

Le sedute e il playground. Sezione

Il porticato. Sezione


FORMAZIONE 2010 > 2013 — Laurea Magistrale (110/110) Facoltà di Architettura Civile, Politecnico di Milano 2006 > 2010 — Laurea Triennale (109/110) Facoltà di Architettura Civile, Politecnico di Milano LUGLIO 2006 — Diploma Scientifico (97/100)

ESPERIENZE LAVORATIVE DICEMBRE 2012 > GENNAIO 2013 FLUORSID, progetto freelance di interior design. NOVEMBRE 2011 > FEBBRAIO 2012 Tirocinio curricolare, studio di architettura degli interni Alessandro Bianchi.

CONCORSI MARZO 2014 — Concorso “IL TAGLIACARTE”, progetto esposto al Salone Satellite 2014. APRILE 2013 — ARCHMEDIUM CRVC (Menzione d’onore), centro per la ricerca archeologica e museo di Camelot, South Cadbury, UK.

PUBBLICAZIONI M. Biraghi, G. Lo Ricco, S. Micheli (a cura di), Guida all’architettura di Milano. 1954-2014, Hoepli, Milano 2013. Anna De Rose, “Disattese promesse di urbanità”, in Gizmoweb e in Doppiozero (dicembre 2012).

COMPETENZE progettazione – architettura d’interni – arredo urbano – architettura del paesaggio – progetto in aree archeologiche Windows – macOS – Office – iWork – AutoCAD 2D-3D – Rhino – KeyShot – Photoshop – InDesign – Illustrator Inglese (Certificazione TOEIC)

Autorizzo il trattamento dei dati personali ai sensi del D. lgs. 196/03


ANNA DE ROSE ARCH. Via Farini 63, 20159 Milano +39 3926515849 annaderose@rocketmail.com behance.net/annaderose


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