Ita occh io eye i di annalaura di luggo

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Occh-­‐IO/Eye-­‐I L’artista Annalaura di Luggo ha fatto mostre in tutto il mondo dedicate al suo progetto fotografico-­‐performativo Occh-­‐IO/Eye-­‐I Si tratta di un’operazione artistica centrata sull’obiettivo di cogliere e restituire in forma “amplificata”, un aspetto peculiare dell’identità, che appartiene ad ognuno: “l’occhio”, con una evidenza sulla parola IO per evocare proprio quella singolarità di cui è portatore ciascun individuo. “Ogni essere umano – racconta Annalaura di Luggo – è una creatura meravigliosa di Dio ed io ho deciso di esplorarne la natura attraverso lo sguardo, indagando l'occhio, che, per gli antichi, era lo specchio dell’anima. Io stessa amo definirmi una “soul scout”, cioè un’esploratrice dell’anima.” Infatti, per l’artista non si tratta solo di realizzare il ritratto macrofotografico dell’iride. La performance di Annalaura di Luggo è qualcosa di più. La sua “istantanea” è un canale preferenziale per entrare in contatto con l’anima delle persone che fotografa anche attraverso un dialogo che accompagna ogni sessione fotografica capace di cogliere tratti essenziali della personalità, di far emergere emozioni a volte nascoste, dimenticate, rimosse L'artista ha nel suo archivio più di mille scatti che riguardano la più ampia varietà di tipi umani: dai personaggi celebri e famosi, come i membri della famiglia Kennedy, ai soggetti devianti, come i ragazzi carcerati di Nisida, dagli attori di Hollywood come Antonio Banderas, Robert Davi e Jeremy Irons, ag gli homeless, dalle star televisive italiane agli individui diversamente abili…. Qualunque persona è benvenuta, davanti al suo obbiettivo.


L’idea di fondo di Annalaura è quella di incontrare l'essere umano, spogliato da ogni tipo di condizionamento e pregiudizio, con un approccio libero da schemi precostituiti che si strutturano automaticamente in rapporto alla posizione sociale, all’età, al sesso, alla religione: la rappresentazione artistica dell'occhio di Annalaura di Luggo mette, invece, l'unicità dell'iride al centro di un universo nero, perché capace di “assorbire” tutti i colori, liberando la soggettività da qualunque possibile discriminazione. Annalaura di Luggo esplora l’iride, la mette a nudo, la dilata, la ingigantisce, la espone. Anche solo per ricordare quanto ancora sia importante guardarsi negli occhi e leggere in uno sguardo, in un mondo in cui, troppo spesso, non c’è più il tempo o la voglia di farlo e si affidano i rapporti umani alla pura logica della comunicazione a distanza, lasciando che le relazioni interpersonali si degradino, oppure vengano semplicemente sublimate attraverso modalità “virtuali”. L'artista ha messo a punto un tecnica da lei brevettata per ritrarre l'iride senza riflessi di luce e ha importato strumenti dal mondo dell'oculistica per raggiungere il suo scopo. Così Annalaura di Luggo si siede davanti al suo interlocutore ed avvia la sua esplorazione, cercando di penetrare a fondo nell’intimità, scoprendo le parti più segrete di ognuno. Le sue sessioni fotografiche funzionano alla stregua di un set psicanalitico, è un lavoro di scavo nella storia, nella memoria, nel carattere. Piazza il suo macro teleobiettivo nell’occhio del soggetto e lo fissa mentre snocciola le sue domande. Dopo le sue ultime mostre più significative -­‐ come “Journeys” in USA curata da Raisa Clavijo, “Never Give Up” curata da Guido Cabib rivolta al mondo dei ragazzi detenuti di Nisida, “An Triebe Im wandel” al museo di Heidelberg, “Sea visions” commissionata dal Salone Nautico Internazionale di Genova che ha contato 130.000 visitatori, “MOVIsion” dedicata al mondo del cinema ed della fiction – Art Basel Scope Miami beach e New York Scope Art Fair, Annalaura di Luggo ha dedicato il suo impegno artistico ai non vedenti con un progetto chiamato “Blind vision” creato per stimolare un’integrazione sociale e culturale di chi è senza vista. La ricerca di Annalaura di Luggo parte dalla consapevolezza che in ognuno ci sia un'essenza meravigliosa e singolare, che essa debba essere solo scoperta o ritrovata e si pone come obiettivo proprio quello di aiutare i “suoi” protagonisti a svelare la propria unicità: “ognuno può e deve diventare un’opera d’arte che si rivela agli occhi del mondo ed ha diritto di “farsi vedere” Annalaura di Luggo afferma: “In molti mi chiedono da dove nasca l’intuizione originale di posizionare l’occhio al centro della mia ricerca artistica. La mia risposta è che sono una donna fortunata, perché ho avuto l’opportunità nella vita di intrecciare rapporti con ogni categoria di persone (dai più potenti del mondo a quelli che la società considera ultimi) e, soprattutto grazie al volontariato, sono stata messa nella condizione di scoprire pezzi di quel mondo di “invisibili”, che vivono ai margini della società… dal mondo de malati a quelli che dormono di notte in strada, avvolti nei cartoni, coloro a cui basta un pasto donato per dichiararsi appagati e ringraziare Dio. Grazie a queste esperienze ho deciso di rappresentare quella che per me è l’arte della Creazione Divina, che si manifesta in ogni punto del creato, ma si rivela, quale momento alto di compiutezza estetica, nella bellezza dell’iride, unica ed irripetibile. Quella che è insieme una mappa genetica dell’individuo, ma anche uno spettacolo del


visuale, un trionfo immaginario, derivante dall’intersezione di migliaia di cromie e innumerevoli sfumature. Attraverso un mio brevetto sono riuscita a rendere enormemente visibile, vistosamente osservabile, qualcosa che c’è, che esiste da sempre, ma non è percepibile ad occhio nudo. E così ho utilizzato l’occhio, che vede e che è visto, come simbolo della mia visione dominante e significante del mio più profondo pensiero: Tutti siamo meravigliosamente diversi e irripetibili, ma unici agli occhi di Dio” Show and shooting moments Antonio Banderas Richard Green and Hope Cohen Gary Dourdan Paul Haggis Kerry Kennedy Tv shows Monte Carlo Miami Genova Torino

Bio



L’artista ha esposto con solo shows in tutto il mondo ed ha partecipato alle più importanti fiere di arte, da Art Basel di Basilea, a Miami, New York, San Paolo, etc. Ha creato installazioni permanenti per il settore pubblico e per collezioni private, ma la sua predisposizione artistica è sempre rivolta ad opere con un potente impatto sociale, come: Never Give up (a cura di Guido Cabib) un’installazione permanente creata all’interno di una cella di isolamento del Carcere minorile di Nisida (NA) dove gli occhi dei detenuti e le frasi scritte sui muri ci insegnano il vero valore della libertà Human Rights Vision, (testo critico di Francesco Gallo Mazzeo) un’opera andata all’asta, a cura di Fabrizio Moretti, a Palazzo Vecchio-­‐ Firenze, per sostenere gli scopi della Robert Kennedy Human Rights Foundation. Qui gli occhi offrono una diversa chiave di lettura: servono per “innalzare la visione del mondo e promuovere uno spirito di fratellanza”


Blind Vision un progetto nato dalla volontà di Annalaura di Luggo di esplorare l’universo di quelle persone che percepiscono il mondo con sensi alternativi alla vista. Il progetto non solo costituisce una ricerca artistica e sociale sulla percezione umana, ma cerca anche di riaffermare i valori e i contributi di un gruppo di individui che sono una parte attiva della società. Blind vision si pone l’obiettivo di un’integrazione sociale e culturale di persone con diversa abilità visiva. Il progetto è iniziato nel novembre 2016 quando l’artista ha incontrato un gruppo di venti persone completamente o parzialmente non vedenti, di diversa età, professione e istruzione, con l’obiettivo di stabilire un rapporto durante il quale ha fotografato l’iride dei loro occhi invitandoli a condividere l’esperienza di vivere con un senso in meno. L’esperienza di Blind Vision si è poi materializzata nell’installazione multimediale, la mostra “A Journey of Light” e la scultura Essenza, pensata per essere percepita da persone con disabilità visive e nel documentario diretto da Nanni Zedda. L’installazione multimediale raccoglie storie, sensazioni e riflessioni su come la società percepisce chi ha difficoltà visive: le fotografie dell’iride di ogni partecipante sono esposte in un light box attivato con un meccanismo sonoro che segue un copione attentamente strutturato dall’artista con il contributo del sound designer Paky Di Maio. Le voci delle persone intervistate rivelano allo spettatore frammenti della loro storia personale e parlano della sfida di doversi confrontare con un impedimento che anziché limitarli ha portato a scoprire inaspettate risorse di forza e speranza. La luce diventa dunque una metafora per scoprire un universo parallelo e analogamente valido a quello della vista. La luce è anche il comun denominatore che accompagna il viaggio introspettivo dello spettatore e quello compiuto dall’artista all’inizio del progetto. La luce, il suono e gli specchi orientano la nostra attenzione verso la consapevolezza di un modo di vivere che spesso passa inosservato. L’artista scegliendo di realizzare le sue opere in un formato luminoso afferma: “la luce proviene da occhi che non la vedono e diventa il ‘fil rouge’ di tutto il mio processo creativo rendendosi utile ad ‘illuminare’ le nostre menti verso una nuova consapevolezza di un mondo, non più lasciato all’oscuro”. Curata da Raisa Clavijo, Blind Vision è stato un evento ufficiale del Maggio dei Monumenti 2017 di Napoli, realizzato all’Istituto Colosimo per non vedenti e ipovedenti con il patrocinio morale di Regione Campania, Comune di Napoli e Unione Italiana Ciechi onlus (Sezione Napoli), con la collaborazione dell’Associazione Teatro Colosimo e con il Matronato del della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee di Napoli (Museo Madre di Napoli). Blind Vision di Annalaura di Luggo andrà in giro per il mondo con la prima tappa che è stata ad Art Basel in Svizzera e a seguire un programma di esposizioni -­‐seguite dalla galleria Newyorkese Saphira&Ventura & Mark Hachem di Parigi a Cannes, San Paolo, New York, Miami, Beirut, Parigi e Singapore. Il progetto Blind Vision è stato anche integrato nell’opera Human Rights Vision creata per sostenere gli scopi della Fondazione Kennedy ed esposta a Palazzo Vecchio-­‐ Firenze al gala del 6 Novembre 2017.


In Particolare Blind Vision è il progetto scelto dalle Nazioni Unite per il CRPD (Conference on Rights of Persons with Disabilities) -­‐ solo show giugno 2018 New York -­‐ alla presenza di capi di stato e di governo provenienti da tutti i paesi del mondo.

BLIND VISION NSTALLAZIONE MULTIMEDIALE link video per installazione multimediale: https://youtu.be/Ovz-­‐e0tnEq8e link per teaser documentario: https://youtu.be/ZlXcgYwm6YI)


BLIND VISION ESPOSTO ALL’ISTITUTO COLOSIMO E’ STATO IL PROGETTO PIU’ COINVOLGENTE DI MAGGIO DEI MONUMENTI DI NAPOLI ED HA CONTATO OLTRE 3000 VISITATORI IN 1 MESE PROVENIENTI DA TUTTO IL MONDO Sono intervenuti critici da tutto il mondo come Paul Laster, Steven Knudsen, Tim Hadfield, Paco Barragan, collezionisti dagli Stati Uniti come Lee Stettner, Octavio Robles e Hope Cohen, personaggi di spicco del mondo della cultura e dell’arte come l’assessore alla cultura Nino Daniele, il delegato alla cultura della Regione Campania, Sebastiano Maffettone, il Direttore del Museo Madre, Andrea Viliani ed il Presidente, Pierpaolo Forte, il direttore di Sky Arte Roberto Pisoni, il curatore Lorenzo Zichichi, il direttore di Insideart, Guido Talarico, Marina Colonna, Mario Pellegrino, Lello Cercola, rappresentanti del mondo cinetelevisivo come Giovanni Terzi, Manuela Maccaroni, Guido Del Turco, Ilaria De Grenet, Antonello Sarno e alcuni rappresentanti istituzionali come l’assessore alle attività produttive Amedeo Lepore e l’assessore ai Giovani Alessandra Clemente.


Blind Vision chiude con una rassegna stampa di oltre 60 articoli di cui un servizio del TG5 ARTI (https://youtu.be/qWwJQpjMsxI), TG3, TG2 (https://youtu.be/EKkxZ-­‐ kmRzI) una presenza nel programma di Giovanni Terzi su Rai 1 e innumerevoli sevizi su carta stampata e web delle più importanti testate in Italia e all’estero di cui i più significativi sono sul sito web di Annalaura di Luggo.it o ricercabili da Google


BIOGRAFIA

Annalaura di Luggo (1970) è nata a Napoli dove vive e lavora. Le sue opere sono esposte in Italia e in gallerie a Miami, New York, Parigi, Beirut e San Paolo. Mostre personali Napoli, Italia: “Blind Vision” presentazione a cura del direttore di InsideArt Guido Talarico. IQOS Art Gallery Firenze, Italia: Human Right Vision per la Fondazione Kennedy -­‐ asta condotta da Fabrizio Moretti. Palazzo Vecchio, salone dei Cinquecento. Napoli, Italia: “Blind Vision,” mostra multimediale permanente, curata da Raisa Clavijo, documentario diretto da Nanni Zedda. Istituto Paolo Colosimo per ciechi e ipovedenti di Napoli. Roma, Italia: “Annalaura di Luggo: Opere Recenti”. Fabrique du Cinema, Ex Dogana, New York, USA: “Occh-­‐IO/Eye-­‐I” show and shooting organizzato in collaborazione con la scrittice Kerry Kennedy. Castellammare di Stabia, Italia: “MOVIsion” Gala Cinema Fiction. Castello Medioevale di Castellammare Genova, Italia: “Sea Visions, 7 punti di vista”. 56o Salone Nautico Internazionale di Genova. Heidelberg, Germania: “Stimoli al Cambiamento”. Museo Università di Heidelberg. Napoli, Italia: “Never Give Up. The Donation”, curata da Guido Cabib, mostra permanente. Carcere Minorile di Nisida, Monte-­‐Carlo, Principato di Monaco: “Occh-­‐IO/Eye-­‐I”, curata da Guido Cabib. Salle des Etoiles. Miami, USA: “Occh-­‐IO/Eye-­‐I”, show and shooting. White Dot Gallery, Milano, Italia: “Occh-­‐IO/Eye-­‐I”, show and shooting. Monte Paschi di Siena, Milano, Italia: “Occh-­‐IO specchio dell’anima, un viaggio tra scienza e fede”, vernissage e convegno. Fondazione Le Stelline. Milano, Italia: “Occh-­‐IO/Eye-­‐I”, curata da Guido Cabib. The Format Gallery. Torino, Italia: “Never Give Up”, Special Project, curato da Guido Cabib. The Others Fair. Mostre Collettive Basel, Svizzera, Scope Art Fair, curata da Mark Hachem Gallery Paris & Saphira and Ventura Gallery New York. New York, USA: Scope Art Fair, curata da Naif International Gallery Miami. Miami, USA: Art Basel Week, Scope Art Fair, curata da Naif International Gallery Miami. Boca Raton, Florida, USA: Art Boca Raton, “Percorsi”, curata da Raisa Clavijo. Reggio Calabria, Italia: “Questa casa non è un albergo”, curata da Giuseppe Capparelli. Annalaura di Luggo Occh-­‐IO / Eye-­‐I www.annalauradiluggo.it adiluggoart@gmail.com Instagram: annalauradiluggo_artist -­‐ Fb: Annalaura di Luggo Art -­‐Twitter:@annadilu


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