Notiziario anpi n2 aprile 2018

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ANPI NOTIZIARIO

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NUMERO

2018

PERIODICO DEL COMITATO PROVINCIALE ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D'ITALIA DI REGGIO EMILIA

03 EDITORIALE MAI PIÙ FASCISMI

Poste Italiane s.p.a. - Spediz. in abb. post. - codice ROC 25736 d.l. 353/2003/ (conv. in L. 27-02-2004 n. 46) art. 1 - comma 1- CN/RE - Filiale R.E. Tassa pagata taxe perçue - Anno XLVIII - N. 02 aprile 2018 - In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio P.T. di Reggio Emilia detentore del conto per restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.

Ermete Fiaccadori

04 POLITICA DOPO LE ELEZIONI LA PROVA DELLE INTESE 09 EVENTI L’OTTO MARZO CONTRO LA VIOLENZA Irene Guastalla

10 DONNE GDD COMPAGNE DI COMBATTIMENTO Rina Zardetto

IL 25 APRILE VIVE ANCORA Oggi la scuola ha un ruolo determinante


Sommario 03. Mai più fascismi: serve una svolta Ermete Fiaccadori

10. Gdd, compagne di combattimento Rina Zardetto

19. Tessere

04. Elezioni e governo del Paese

13. Memorie

21. Anniversari

14. Quelle che hanno aperto la strada Eletta Bertani

27. Ricordo

16. Auschwitz II – Birkenau

29. Sostenitori

06. Il 25 aprile vive ancora: ora e sempre Resistenza Irene Guastalla 08. Res Publica: democrazia e sovranità popolare Giancarlo Ruggieri 09. L’otto marzo lotto contro la violenza di genere Irene Guastalla

20. Appello

28. Lutti

17. Scatti 18. Antifascismo e giorno del ricordo nell’Italia giallo blu Antonio Zambonelli

IL 5×MILLE ALL’ANPI

Destinare il 5 per mille della dichiarazione dei redditi 2017 all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia è semplice: 1. Nel quadro Scelta per la destinazione del cinque per mille dell’Irpef dei Modelli CUD, 730-1 e Unico apponi la tua firma solo nel primo dei sei spazi previsti, quello con la dicitura “Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett a), del D.Lgs. n. 460 del 1997”. 2. Sotto la firma inserisci il Codice Fiscale dell’Anpi 00776550584 È importante firmare anche se il calcolo della tua Irpef è pari a zero o a credito. La ripartizione delle somme tra i beneficiari viene calcolata in proporzione al numero di sottoscrizioni ricevute da ciascun soggetto.

QUINDI FIRMA E FAI FIRMARE IN FAVORE DELL’ANPI.

Periodico del Comitato Provinciale Reggio Emilia ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA C.F. 80010450353 Via Farini, 1 – 42121 Reggio Emilia Tel. 0522 432991 – Fax 0522 401742 Ente Morale D.L. n. 224 del 5 aprile 1945 Reg. Tribunale di Reggio Emilia n.276 del 2/3/1970 Spedizione in abbonamento postale – codice ROC 25736 Proprietario e direttore: Ermete Fiaccadori Condirettore: Antonio Zambonelli Sito web: www.anpireggioemilia.it Email: redazione@anpireggioemilia.it

Numero 2 Aprile 2018 – Chiuso in tipografia il 8/4/2018 Grafica Omnia Edizioni, Via D.Vioni 6, Guastalla (RE) Stampa Litocolor Copertina: foto di Angelo Bariani IBAN per sostenere il “Notiziario” Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Banca: IT75F0200812834000100280840 Posta: IT50Z0760112800000003482109 c/c postale n. 3482109


Editoriale

aprile 2018

Mai più fascismi: serve una svolta di Ermete Fiaccadori

È

sempre più evidente ed incontestabile che si sta diffondendo nel nostro paese il virus della violenza, della discriminazione e dell’odio verso chi è diverso. Cresce il virus del razzismo, quella convinzione che la specie umana possa essere divisa in razze biologicamente distinte e caratterizzate da diverse capacità intellettive. Su questa base c’è chi pensa che sia possibile determinare una gerarchia secondo cui il raggruppamento razziale a cui noi apparteniamo, possa essere definito superiore agli altri. Vorrei richiamare alcuni episodi recentemente accaduti e significativi: Macerata dove un esaltato di destra spara in città agli africani che incontra; il cittadino fiorentino che, in un delirio suicida, spara e ammazza, guarda caso, un uomo di colore; l’aggressione al carabiniere rimasto ferito durante gli scontri a Piacenza. Ed episodi più subdoli come le minacce ai giornalisti di La Repubblica e della Gazzetta di Reggio, insulti vergognosi alla storia del nostro paese come le scritte in via Fani sulla lapide di Aldo Moro e della scorta ed il cartello oltraggioso sul portone della Camera del Lavoro di Reggio e per finire con gli adesivi sulle abitazioni di Pavia con la scritta “qui abita un antifascista”. Si tratta di episodi molto diversi che segnalano però un clima politico pesante, parole d’ordine e slogan aggressivi. Attenzione non mi riferisco solo a pericolose frange estremistiche, ma a slogan e parole d’ordine che hanno utilizzato, soprattutto, le forze della destra. Un fenomeno non solo italiano visto ciò che sta avvenendo in Europa, in particolare in alcuni paesi dell’Est.

In Ungheria recenti riforme parlamentari hanno messo l’istruzione, l’informazione e la magistratura sotto il controllo del governo. Si è arrivati alla condizione che “manifestare contro il governo equivale al tradimento della Patria”. In Polonia si è, da poco, adottata una legge restrittiva dei mezzi di informazione e si è modificato il sistema giudiziario violando il principio della separazione dei poteri su cui si basano le democrazie europee. La destra e l’estrema destra crescono in tutto il continente europeo. C’è molta

Necessario promuovere una stagione di giustizia sociale rabbia nella popolazione per gli effetti della crisi economica e ormai in molti si sfogano verso i migranti, contro le istituzioni locali e nazionali incapaci di rispondere ai crescenti bisogni e al diffuso malessere. Il processo di globalizzazione guidato dalle grandi forze finanziarie ha delocalizzato il lavoro dove la mano d’opera costa meno e ha generato un processo di deindustrializzazione nei paesi occidentali con conseguente calo dei consumi e del benessere. L’Unione Europea non è stata in grado di varare una politica di sviluppo e di welfare per contrastare questi fenomeni delegando a manovre finanziarie asfittiche e

senza ambizioni il compito di regolarizzare la situazione e i singoli paesi, compresa l’Italia, non hanno saputo o potuto opporsi. Questo quadro politico e sociale di crescente degrado reclama una svolta radicale delle istituzioni europee. A livello mondiale il Pil è cresciuto. Ma l’82% di questa crescita è finita nelle mani dell’1% della popolazione. La nuova ricchezza è andata a rafforzare quella già esistente così le disuguaglianze sono in aumento anche in Italia e la povertà sta crescendo anche tra chi ha un lavoro. Per questo mettiamo al centro delle nostre proposte la volontà di dare risposte che vedano prioritaria il valore della persona, della vita, della solidarietà e della democrazia. Vogliamo promuovere una stagione di giustizia sociale contrastando i fenomeni di degrado, emarginazione e povertà che favoriscono la nascita di movimenti di contestazione, di rifiuto e di allontanamento dei cittadini dalle istituzioni. Non a caso cresce la disaffezione verso le forze politiche storiche, non solo della sinistra, e cresce la disaffezione al voto, un tempo considerato un forte diritto-dovere dei cittadini. Per tutto questo dobbiamo recuperare il nesso smarrito in questi anni tra la Resistenza, come moto nazionale di ribellione alla dittatura, la riconquista della democrazia, l’elaborazione della Costituzione e la nascita della Repubblica e delle sue istituzioni. Una Repubblica definita e sviluppata in totale contrapposizione al fascismo e che all’articolo 3 della sua Carta fondamentale rifiuta ogni discriminazione.

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Notiziario ANPI

Politica

Elezioni e governo del Paese Il risultato dell’appuntamento elettorale del 4 marzo esprime chiaramente la scelta di un cambiamento profondo

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e elezioni politiche del 4 marzo hanno segnato la vittoria del M5S e della Lega guidata da Salvini: quest’ultima ha sopravanzato Forza Italia nella coalizione della destra. Il voto ha fatto registrare una pesante sconfitta del Pd, ed il mancato decollo di LeU. Il risultato impone una profonda riflessione critica sui limiti e sugli errori commessi dal centrosinistra al governo; sulla incapacità di proporre una prospettiva positiva e credibile in grado di affrontare la delusione, il disagio e la rabbia di tanti cittadini, ingigantiti da una lunga e pesantissima crisi. L’analisi non può essere né semplice né frettolosa. Il risultato ha una serie di risvolti con riferimento, in particolare, alle differenze del voto nelle varie parti del territorio italiano, e alla composizione del nuovo Parlamento così come determinata dalla legge elettorale. La seconda Repubblica si era orientata verso un sistema politico bipolare: ma in realtà già nelle elezioni politiche del 2013 si era imposta la presenza dei Cinque Stelle come terza forza. Quel segnale non fu capito e fu del tutto ignorato. Ora la mappa dell’Italia è stata completamente ridisegnata: il Sud appare saldamente in mano ai grillini, il Centro e il Nord confermano e potenziano il forte insediamento del centrodestra. Il centrosinistra mantiene la maggioranza soltanto in alcune limitate realtà dell’Emilia, della Toscana e del

Trentino Alto Adige. Il neonato partito Liberi e Uguali ha superato a stento il 3%. Il Movimento 5 Stelle è il primo partito con il 32%. Il centrodestra è la prima coalizione con il 37%. Il centrosinistra ha ottenuto il 23%. Molti commentatori hanno rilevato che con la proposta del reddito di cittadinanza il M5S abbia spinto il movimento ad avere una percentuale di votanti superiore al 40% in tutte le regioni del Sud ove il tasso di disoccupazione è più elevato. In sostanza ove è minore il benessere economico maggiore è il consenso del movimento. Nel centrodestra la Lega ha sopravanzato Forza Italia, con una piattaforma centrata sulla dura posizione contro gli immigrati, le ricette sulla sicurezza e il pugno duro nei rapporti con la Unione Europea. La Lega ha assunto ora la leadership della coalizione. Alcune sue proposte si sono caratterizzate anche per contenuti razzisti e xenofobi; di altre non si riesce a comprendere la compatibilità economica. Ma tutto ciò non le ha impedito di raccogliere un vasto consenso anche tra i ceti popolari, bersagliati da campagne basate sulla paura. Le ragioni di questi mutamenti nell’orientamento degli elettori hanno radici lontane. La globalizzazione ha cambiato lo scenario economico e sociale. Il centrosinistra e il Pd non hanno saputo intercettare le gravi conseguenze della crisi, i rea-

Il centrosinistra deve riflettere sugli errori commessi

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li bisogni dei cittadini e le loro moltiplicate incertezze. La politica attuata dal governo ha introdotto, sia pure con i vincoli imposti dall’Europa, alcune misure importanti ma non sufficienti. Del Pil che cresceva la popolazione non si è quasi accorta; le povertà è cresciuta anche in Italia; il tasso di disoccupazione, in particolare dei giovani, è rimasto alto e non solo al Sud. La sinistra è stata battuta, senza dubbio. Ma non è scomparsa. È evidente come le forze progressiste, di sinistra, debbano farsi carico dei bisogni dei ceti più deboli, dei cittadini spinti


Politica

LA DURA PROVA DELLE INTESE La composizione del Parlamento ha rispecchiato il tripolarismo e nessuna forza ha i numeri per governare da sola.

verso l’emarginazione, mettendoli al centro delle sue proposte e declinando i diritti, la sicurezza e il lavoro come strumenti di crescita democratica, di emancipazione, di giustizia e di affermazione della dignità delle persone. Per questo rimangono inalterate, ed anzi ancora più pressanti, le ragioni storiche che

hanno portato alla costruzione della alleanza tra le anime democratiche del nostro Paese. Una cultura di sinistra deve proporsi concreti obiettivi di sviluppo e di maggior benessere basato su principi di giustizia sociale e di partecipazione democratica. La prima conseguenza del risultato elettorale è che i vincitori, come giustamente rivendicano, hanno il diritto di governare e gli sconfitti di andare alla opposizione. È un imperativo nei confronti del Paese che con il voto ha deciso chi premiare e chi punire. Ma la traduzione concreta di questo principio democratico

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non è semplice e tanto meno automatica. La composizione del Parlamento ha rispecchiato il tripolarismo e nessuna forza da sola ha i numeri della maggioranza. Il M5S ha sempre sostenuto la propria autosufficienza e la sua radicale estraneità rispetto al sistema politico attuale e al sistema dei partiti storici, rifiutandosi di distinguere tra destra e sinistra perché categorie da superare. È quindi arduo prospettare uno scenario che permetta loro di avere la maggioranza per governare quando non vuole allearsi con altri partiti. La logica dell’autosufficienza funziona in un ruolo di opposizione, ma rappresenta un macigno per chi vuole governare senza avere una propria maggioranza. La coalizione di centrodestra ha il maggior numero di parlamentari, ma egualmente non sufficienti per avere una maggioranza. La leadership di Salvini con le sue accentuazioni politiche rende impraticabile un accordo con il PD. Pensare di avviare la legislatura progettando di reclutare parlamentari di altri gruppi (una vera e propria campagna acquisti) sarebbe un fatto grave, uno stravolgimento del sistema democratico. La situazione è molto complicata e non è inverosimile definirla di vero e proprio stallo. Ora la politica deve fare il suo corso. Gli elettori hanno espresso chiaramente la scelta di un cambiamento profondo, una partecipazione reale, maggiore sicurezza e equità: intese queste non solo come protezione dalla criminalità, ma risposte alle esigenze fondamentali del Paese. Alla politica, al Parlamento, spetta dare le necessarie risposte, ancora una volta, tenendo ferma la salda difesa della Costituzione antifascista: la carta che ci ha fatto liberi e padroni del nostro futuro.

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Eventi

Il 25 aprile vive ancora: ora e sempre Resistenza Il futuro della memoria storica si gioca nella scuola, nell’educazione e nell’informazione. Oggi vive una Resistenza pacifica che ha nuove armi e deve scendere in piazza di Irene Guastalla

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ra e sempre Resistenza. Siamo ormai abituati a questa frase che, come ogni 25 aprile, compare su volantini, cartelloni e, perché no, magliette. Molti potranno affermare che sia una frase retorica, che non ci sia più bisogno di “resistere”, che i tempi sono cambiati, che non ci sia più bisogno di “partigiani”. Al contempo però, vediamo sempre più di frequente una totale perdita della memoria storica, soprattutto tra i giovani, che alla domanda “Perché festeggiamo il 25 Aprile?” con candida nonchalance ti rispondono “Non so, la festa della Repubblica?”. Già due anni fa, una video intervista realizzata da Ballarò per il 70esimo della Liberazione aveva mostrato questo volto degli italiani e la situazione non è certo migliorata. Sicuramente questo disinteresse per il passato, che ha portato a dimenticare soprattutto la nostra storia più recente, ha la sua origine più profonda nella scuola. Innanzitutto lo studio della storia, in generale, è sempre più ridotto a mere parole sulla carta, semplici date da imparare a memoria che gli studenti rigettano con disprezzo. Questa metodologia non permette ai ragazzi di comprendere che dietro a questi fatti, dietro a queste date, c’erano persone, c’era una vita, una società che spesso è più simile alla contemporaneità di quanto ci aspettiamo. La storia andrebbe legata a doppio filo con l’attualità, così da far comprendere quanto ciò che avviene ora, spesso, ha punti estremamente vicini al passato. Soprattutto la storia contemporanea, fonte inesauribile di spunti critici sulla nostra società e per la creazione di una coscienza ci-

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vica, è sempre più bistrattata da riforme scolastiche che portano i ragazzi a trattare temi come la Seconda guerra mondiale solo all’età di 13 anni e in maniera frettolosa e poco approfondita per mancanza di tempo. Se ci aggiungiamo il fatto che, spesso, le stesse docenti si trovano impreparate nell’affrontare l’insegnamento di questo periodo e che, nelle famiglie, non sopravvive una cultura di trasmissione orale, capiamo bene quanto sia difficile creare una memoria storica forte e pregnante. L’avvento dei social non ha agevolato la strada. Per un giovane

La coscienza civica è bistrattata dalle riforme scolastiche poco avvezzo allo studio ragionato della storia è facile cadere nei tranelli che la rete, aperta a tutti, ogni giorno gli mette davanti. Così proliferano i post inneggianti alle fantomatiche “cose buone” fatte “quando c’era Lui”, post semplici, che si attaccano al disagio creato dalla crisi e che fanno breccia nelle menti. Del tutto falsi, sia chiaro. Senza alcun fondamento storico, certo. Ma d’effetto, pronti, facili. Perfetti per chi non è abituato ad andare in profondità, a non confutare le cose. Non per niente, partiti che inneggiano

idee che pensavamo finalmente superate stanno risollevando la testa e ottenendo consensi. Per far sì che la nostra storia non venga dimenticata e che il 25 aprile non sia solo una data rossa sul calendario, un giorno di vacanza in più, è necessario un grande impegno. L’Anpi, col passare degli anni, ha mostrato come il metodo migliore sia proprio il contatto umano, il vivere esperienze dirette. Capire che un fatto studiato sui libri come la Resistenza sia stato compiuto da ragazzi come loro, non supereroi o esseri immaginari, con paure e difetti, è sicuramente fondamentale per creare in loro un vero pensiero critico. Per questo importantissimi sono gli incontri diretti con i partigiani e le visite ai campi di concentramento, a luoghi come Marzabotto o Sant’Anna di Stazzema, dove la storia ha lasciato segni indelebili. Da queste esperienze tutti tornano cambiati. E quando, purtroppo, anche gli ultimi testimoni ci avranno lasciati, il nostro compito sarà quello di investire tutto per formare al meglio una nuova generazione che riporti le loro parole, che sia in grado di rendere la storia il più reale possibile. La nostra Associazione, con tantissime iniziative sul territorio e soprattutto con il legame strettissimo che ha creato con la scuola, punta proprio questo, a ristabilire un contatto diretto con i giovani, anche attraverso la trattazione di temi di attualità, per mostrare come la storia non sia completamente slegata dall’oggi. E per far questo, ben vengano i social network, le nuove tecnologie, ormai componente fondamentale nella vita di tutti, come aiuto per la conoscenza e per avvicinarsi, con metodo alternativo, alle nuove


Eventi

LA VOCE DEI PARTIGIANI TRA NOI Vivere il 25 aprile significa coinvolgere i giovani e non relegare la memoria dei partigiani in un cassetto (foto: un appuntamento di “Sentieri partigiani”)

generazioni. Ma soprattutto è importantissimo continuare a tenere vivo il 25 aprile, far sì che sia sempre e per sempre una giornata di festa, una giornata fondamentale per poter ricordare. Un’occasione per trattare al meglio argo-

menti, per coinvolgere i giovani, per non relegare la memoria dei nostri partigiani in un cassetto, ma far sentire la loro voce presente tra noi. La Resistenza di oggi non è più quella portata avanti dai nostri partigiani, non ha più bisogno di armi tradizionali, non dev’essere fatta in clandestinità e i suoi nemici hanno cambiato faccia. È una Resistenza pacifica, le cui uniche armi sono la cultura e l’informazione, che deve scendere in piazza per far conoscere sempre più i valori e la storia di

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ciò che è stato. Anche ora si deve perseguire un ideale, una Liberazione. Non da una dittatura come allora, bensì dall’oblio del passato, dall’ignoranza, dal menefreghismo, dal qualunquismo e, soprattutto, dalla spinta attrattiva di idee fasciste mascherate da verità.

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Notiziario ANPI

Costituzione

Res Publica: democrazia e sovranità popolare La forma di governo repubblicana, contrapposta alla monarchia, si esprime in diverse varianti con caratteristiche proprie. Ecco un breve vademecum

di Giancarlo Ruggieri “In democrazia tutte le decisioni sono prese in comune” (Erodoto, Storie, III, 80, 6)

La democrazia, della quale si è trattato negli articoli precedenti, costituisce la “forma dello Stato” e individua il tipo di rapporto esistente fra le Istituzioni e il Popolo. “L’autorità non ragionevole è tirannia” (C. Cantù, Attenzione!, XII)

La repubblica governativa è guidata dal capo del governo mentre il presidente dello Stato è ridotto a rivestire una figura meramente simbolica (trattasi di una forma di governo autoritaria, di cui è facile individuare numerosi esempi nel panorama internazionale). “Nulla rivela meglio il carattere di un uomo quanto il suo modo di comportarsi quando detiene un potere e un’autorità sugli altri: queste due prerogative smuovono ogni passione e svelano ogni vizio” (Plutarco, Vite parallele, Demostene e Cicerone, 3)

La “forma di governo” invece attiene al rapporto intercorrente fra le Istituzioni e tale è la repubblica, contrapposta alla monarchia. Vi sono però diversi tipi di repubblica: presidenziale, semipresidenziale, governativa e parlamentare. Nella repubblica presidenziale, assume preminenza il presidente dello stato, che è anche capo del governo, il cui potere è però bilanciato da un forte parlamento (es.: Stati Uniti d’America). La repubblica semipresidenziale contempla la compresenza di un Presidente della Repubblica, dotato di accentuati poteri, e di un Presidente del Consiglio (es.: Francia).

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Infine, la repubblica parlamentare incentra il potere sull’organo di rappresentanza popolare e, pertanto, è la forma di governo che maggiormente dialoga con la forma democratica dello Stato. Ma non è finita: il sistema parlamentare può contemplare una o due camere (bicameralismo). In tale seconda ipotesi, le camere possono essere identiche, per formazione e poteri (bicameralismo paritario) ovvero differenziarsi per composizione, durata e competenze. Tali diversi sistemi parlamentari, sul piano teorico, sono del tutto equivalenti fra loro: nessuno di essi può pretendere di esse-

re superiore agli altri. Si tratta soltanto di individuare la forma parlamentare più adatta ad un determinato Stato in un contingente momento storico. Ben si coglie allora il grossolano errore concettuale di quanti, in tempi recenti, invocavano il “superamento” del bicameralismo paritario, previsto dai Padri Costituenti per la Repubblica Italiana. Che anzi, sul piano storico e dottrinario, si dovrebbe affermare la “superiorità” del sistema bicamerale su quello monocamerale, dal momento che la repubblica moderna è nata con un sistema assolutamente e semplicemente monocamerale, poi evolutosi, per ragioni storiche, nel più complesso e sofisticato bicameralismo, più o meno paritario. La funzione della “seconda camera” è essenzialmente di garanzia, onde evitare colpi di mano della maggioranza nonché la formazione frettolosa e poco meditata di leggi concepite sotto momentanei impulsi o per compiacere insane pressioni popolari, specialmente in prossimità di consultazioni elettorali. “Il potere illimitato corrompe la mente di coloro che lo posseggono” (W. Pitt, Discorso alla Camera dei Lord, 9.1.1770)


Eventi

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L’otto marzo lotto contro la violenza di genere Nel giorno della Festa della donna le piazze si sono riempite per dire no alle crescenti aggressioni. Per combattere il femminicidio bisogna educare e imparare ad ascoltare chi denuncia “Le rose della resistenza nascono dall’asfalto, siamo quelle che ricevono rose, ma siamo anche quelle che con il pugno chiuso parlano dei nostri luoghi di vita e resistenza contro gli ordini e soprusi che subiamo” (Marielle Franco) di Irene Guastalla

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n nuovo 8 marzo, una nuova Festa della donna ma nelle piazze un unico grido: #metoo e #wetoogether per dire no alla violenza di genere. Ad oggi la violenza sulle donne è un fenomeno di difficile quantificazione, che include una grande varietà di comportamenti. L’espressione più grave è sicuramente il femminicidio, per cui, dall’inizio del 2018, in Italia, sono state uccise 18 donne (una media di una ogni 60 ore), seguito da stupri (uno ogni due giorni), molestie, spesso in ambito lavorativo, stalking e violenza fisica e psicologica. La maggior parte dei casi non viene denunciato in quanto si verifica in ambienti familiari ed è compiuto, per il 56% dei casi, da ex o da partner. La portata di questo fenomeno sta finalmente emergendo, sta conquistando l’attenzione pubblica, tantissime sono le iniziative contro la violenza di genere e il mutato quadro legislativo sta permettendo lo sviluppo di una nuova coscienza femminile. Purtroppo, però, sempre più spesso vediamo come anche questo tema venga usato in maniera impropria da partiti e movimenti di chiara matrice razzista e conservatrice. Il corpo delle donne diventa solo l’ennesimo campo di battaglia che serve allo scopo di alimentare il razzismo e rinfocolare l’odio. Il manifesto di Forza Nuova, ad esempio, recu-

pera un’immagine utilizzata dai repubblichini di Salò che incita a difendere “Le nostre donne” sottintendendo un’idea di possesso che le renda disponibili solo alla loro mercé. In effetti, i commenti legati agli stupri di Rimini e all’assassinio della ragazza di Macerata, compiuti da stranieri, mostrano presunti difensori delle donne augurare lo stupro ad altre donne come se fosse una punizione auspicabile a chi non la pensa come loro. Stupro che, spesso, nel caso di nostri connazionali, viene giustificato, purtroppo anche da donne, con espressioni come “Per come si vestono, certe ragazze se la vanno a cercare”. “Come eri vestita?”, “L’hai provocato?” sono le prime domande che vengono poste alle vittime di violenza, attribuendo la responsabilità non più all’autore bensì alla vittima, come se il fatto fosse avvenuto per un comportamento sbagliato. Vediamo quindi come al momento della denuncia la donna si trovi sola, incompresa, accusata e, a volte, perfino infamata pubblicamente. Per evitare questa “vergogna” indotta, si rinuncia sempre

GENERAZIONI DI LOTTA IN ROSA Dall’inizio del 2018 in Italia sono state uccise 18 donne, una media di una ogni 60 ore (foto: Angelo Bariani)

più a parlare, rischiando la vita ogni giorno e rimanendo in balia del proprio aguzzino. Non aspettiamo che un’altra donna venga uccisa! Ascoltiamo le donne che denunciano, offriamo loro aiuti concreti ma soprattutto incentiviamo l’educazione al rispetto per tutti, all’uguaglianza davanti ai diritti e doveri e al senso civico. Solo così arriveremo a non dover più piangere figure come Marielle Franco, 39 anni, militante brasiliana, femminista nera lesbica, da sempre in prima linea per i diritti umani nelle favelas contro lo sterminio delle popolazioni nere, uccisa a sangue freddo perché aveva alzato troppo la voce contro i poteri forti, o le tante donne che ogni giorno ci lasciano per mano di uomini che dicevano di “amarle”. La strada è lunga ma la nostra lotta è sempre aperta.

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Donne

Gdd, compagne di combattimento Dai Gruppi di Difesa della Donna all’Unione Donne Italiane, ecco una ricerca sulla realtà in rosa a Reggio Emilia e provincia di Rina Zardetto

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ell’ambito del Convegno del 14 novembre 2015 sui Gruppi di difesa delle donne 1943 – 1945. Noi, compagne di combattimento, Rina Zardetto ha presentato una relazione sui Gdd di Reggio Emilia e provincia. Qui ne presentiamo una sintesi. La ricerca si è incentrata su documenti coevi dalla nascita dei Gruppi di difesa della donna alla Liberazione e successiva trasformazione in Unione donne italiane. Sapere dell’immenso materiale disponibile (interviste, questionari, registrazioni, e negli ultimi anni videointerviste, documentari), ma poterlo utilizzare solo come elementi conoscitivi ed informativi, finalizzati alla ricerca stessa, diventava una sfida per poter inserire il maggior numero possibile di gesti, episodi, responsabilità che riconducessero alle stesse donne che in quel periodo avevano dato un forte contributo. Reggio Emilia dagli anni ‘60 in poi ha prodotto una quantità enorme di documentazione, in primis libri storici sulla Resistenza, interviste, biografie ed autobiografie di partigiani e partigiane. Uno dei primi importanti contributi lo troviamo nel libro intervista Partigiane e patriote della provincia di Reggio Emilia di Avvenire Paterlini (Nino), edito nell’aprile del 1977. L’opera di Paterlini ha avuto il pregio di ricostruire attraverso le interviste o i documenti relativi alle donne una quantità di dati sulla partecipazione ai combattimenti, sull’organizzazione all’assistenza, sui servizi informativi, sul funzionamento delle case di latitanza, sui collegamenti fra i

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comandi e le varie zone operative. Molte di queste partigiane e patriote, fanno parte dei Gruppi di difesa della donna; ci sono le donne cadute, le partigiane decorate, le combattenti. Sono quasi 1.100 le donne che, attraverso interviste fatte dall’autore o schede inviate dallo stesso ai Comuni, vengono raccontate nel libro. Emergono così le tante che hanno lavorato nell’ombra (es. nelle case di latitanza) mettendo in luce un quadro di partecipazione molto più diffuso di

La Resistenza delle donne è ancora da raccontare quello riconosciuto a posteriori. Dalle interviste si evince innanzitutto che coloro che avevano ruoli importanti di dirigenza nei Gdd, iscritte ai vari settori della provincia, ricoprivano anche il ruolo di staffetta, e molte di loro ebbero ruoli politici e militari all’interno delle formazioni partigiane delle Brigate Gap e Sap. Nonostante tutti questi materiali raccolti negli anni, siamo convinti che una gran parte della storia della donna italiana nella Resistenza e non solo, sia rimasta nascosta. Sicuramente gli elementi caratterizzanti sono stati la clandestinità della partecipazione diffusa, e un atteggiamento che Lidia Brisca Menapace riassume: “un particolare atteggiamento che le donne hanno assunto, è stato partecipare alla

lotta della Resistenza con una totale naturalezza, quasi con l’impressione e l’intima convinzione di aver fatto quello che si doveva fare, una cosa altrettanto doverosa, come la cura dei propri familiari”. Molte di loro in quegli anni non cedettero e non si piegarono. Le donne che hanno testimoniato al convegno, che si svolse nella sala consigliare della provincia di Reggio Emilia il 5/4/1965, hanno avuto ruoli importanti sia come partigiane combattenti, come staffette, nei Comitati dei Volontari della libertà e nei Gdd. Si tratta di Velia Vallini Mimma, Tina Boni Burini, Bruna Davoli, Bruna Del Sante, Idea Del Monte Grazia, cav. Ezia Bonezzi, Laura Polizzi Mirca, Lidia Greci, Angiolina Bellentani, Oridia Cappellini, Lazzarina Ferrari, Raimonda Mazzini, Teresa Merzi, Ave Formentini, Ada Nicolini, Ave Rabitti, Rina Rabacchi Carmen, Cosetta Altare, Agata Pallai, Lucia Bianciotto Scarpone Piera, Lucia Sarzi, Lidia Valeriani Aurora, Carmen Zanti. Alcune hanno provato gli stenti e la violenza delle galere e nei luoghi di tortura, alcune dopo la Liberazione hanno ricoperto incarichi istituzionali importanti, altre sono tornate alla vita di prima, con in più una nuova consapevolezza costruita giorno dopo giorno nella lotta al nazifascismo. Altri importanti documenti sono stati raccolti dall’onorevole Gina Borellini di Modena, (eletta nelle liste del Pci) e si trovano nel Fondo che porta il suo nome. (nota 1), sono 124 questionari compilati dalle reggiane di cui oltre 80 dichiararono l’appartenenza ai Gdd con ruoli di dirigenza, coordinamento, militanza; in maggior parte scritti in forma amanuense o dattiloscritti. Ma rimangono un numero esi-


Donne

guo rispetto alle attiviste che parteciparono ad azioni e collaborarono con i Gdd nella nostra provincia. Per capire l’ampiezza dell’organizzazione clandestina, riporto i dati tratti dalla relazione di Lucia Bianciotto Scarpone Piera, dirigente provinciale dei Gdd, dal gennaio 1945 alla Liberazione che descrivono la situazione organizzativa dei Gdd al 22 febbraio 1945: Zona Sud aderenti attiviste n. 723; Zona Nord aderenti attiviste n. 804; Zona Ovest aderenti attiviste n. 416; Zona città aderenti attiviste n. 529, totale n. 2.472. Nei mesi da gennaio del 1945 alla Liberazione, quando s’intravedeva la fine della guerra e la sconfitta dei nemici, la reazione dei fascisti e dei nazisti si intensificò con atti di vendetta e crudeltà: incendiando case, massacrando ostaggi, rovinando famiglie. Più la lotta si faceva intensa più s’intensificò la partecipazione delle donne che si organizzarono con l’aiuto dei Gdd. Ma anche una “resistenza anonima” che si è manifestata

in casi isolati durante il ventennio fascista, aveva creato “coscienza di ribellione e volontà di costruire una società giusta e libera” e ha contribuito a gettare le basi perché le donne, insieme, manifestassero contro la fame, contro i bombardamenti, contro il richiamo alle armi, contro le violenze ed i rastrellamenti del regime, in cui esse si riconobbero e lottarono in forma unitaria correndo il rischio di venire arrestate, fucilate e di avere la propria famiglia distrutta. Con una scelta consapevole ma molto rischiosa. La gran parte dei documenti si trova presso Istoreco negli Archivi della Resistenza, nei fondi “Comandi ed Enti Vari” e “Zelina Rossi”. Un bollettino del 24 giugno 1945, emanato da Il Volontario della Libertà del 24 giugno 1945 riporta la relazione di un agente del servizio informazioni fascista pervenuta al Comando Unico nel periodo di lotta nell’Appennino reggiano dove si parla di Villa Cucchi, allora sede dell’Uf-

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TANTE DONNE, POCHI DOCUMENTI Le testimonianze scritte rimangono un numero esiguo rispetto alle attiviste che parteciparono ad azioni e collaborarono con i Gdd nella provincia

ficio politico investigativo. Capo dell’ufficio era il maggiore Attilio Tesei, coadiuvato da una folta schiera di aiutanti, soprattutto ragazzi dai sedici ai vent’anni. L’informativa di tre pagine racconta le raccapriccianti sevizie e torture che venivano inflitte indistintamente a uomini e donne. Qualcuno assicura che per ogni tortura effettuata il torturatore otteneva un compenso di lire 800. Dalle testimonianze rilasciate nel corso degli anni dopo la Liberazione, furono diverse le donne reggiane che sono state sottoposte a torture pesanti a Villa Cucchi e malgrado tanta violenza dai fascisti non parlarono, mettendo a rischio la loro sopravvivenza stessa (nota 2).

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Notiziario ANPI

Donne

(nota 1) Gina Borellini, Partigiana, politica italiana eletta nel Pci, Medaglia d’oro alla Resistenza, nel 1975 presiede la Commissione regionale “Donne e Resistenza” dove verrà raccolta una memorabile documentazione di testimonianza di donne. Presiede altre importanti associazioni (Udi, Anpi, Anmig, ecc) e di ogni

esperienza raccoglie tutto in Archivi personali, che attualmente costituiscono il fondo a lei intestato e conservato presso il Centro Documentazione Donna di Modena. (nota 2) Elenco di donne torturate nella sede dell’UPI, prima al Carcere dei Servi e dal 7 ottobre 1944 trasferito a Villa Cucchi: Carmen Altare,

Cosetta Altare, Rosina Becchi (Seida), Clarice Boni Burini, Cavazzoni Lina, Cottafavi Maria Cristina, Davoli Lucia, Formentini Ave, Mazzieri Rosina, Ave Morini, Adriana Prandi, Evandra Prandi, Rina Rabacchi, Lidia Rivi, Schiatti Ada, Artica Soncini, Bianca Soncini.

GDD: UNA BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE • Storia della Resistenza reggiana, Guerini Franzini, a cura di Anpi – 1966 – ristampa 2015 • Atti del convegno La donna reggiana nella Resistenza, Reggio Emilia, sala del consiglio provinciale 1965 • Partigiane e patriote della provincia di Reggio Emilia, schede biografiche, Avvenire Paterlini, Ed. Libreria Rinascita, Reggio E. 1977 • AAVV, Sebben che siamo donne: L’Unione Donne Italiane di Reggio Emilia nei documenti, nelle immagini, nella memoria a cura dell’ IBCN della regione Emilia Romagna – Ed. 1993 • Atti del Convegno: Guerra, Resistenza, Politica: storia di donne, promosso da Istituto Alcide Cervi-Società Italiana delle storiche. Ed. Aliberti, 2006 • AAVV, 20 mesi per la libertà: la guerra di Liberazione dal Cusna al Po’, Istoreco RE, 2005 • Fascismo e Resistenza, Emancipazione del Lavoro: storia di una donna del Novecento, la fatica della libertà, Annita Malavasi, Laila, a cura di Spi-Cgil, Coordinamento Donne in collaborazione con centro Studi R60- 2005 • Sant’Ilario d’Enza: dall’unità d’Italia alla Liberazione, Alfredo Gianolio, Comune Sant’Ilario 1998 • Le donne e la guerra: testimonianze santilaresi – Comune di Sant’Ilario d’Enza 2004 • Storia di una staffetta partigiana, Teresa Vergalli, Editori Riuniti, 2004 • Il sangue dei vincitori, Massimo Storchi, Ed. Aliberti, Reggio Emilia 2008 • Oltre il 70°: le donne nella resistenza e nella Liberazione, quaderno nato da progetto promosso da Anpi, Forum donne provincia Re, Istoreco, Istituto A. Cervi – 2014 • I gruppi di difesa della donna, Mirella Alloisio. Si tratta di un numero speciale di Patria Indipendente del 16 novembre 2003, Biblioteche. • I gruppi di difesa della donna a Reggio Emilia fra Garibaldini e Fiamme Verdi, Anna Appari (2004); • http://anpi.it/media/uploads/patria/2003/10/Glispeciali.pdf • http://resistenzamappe.it/modena/mo_donne • http://www.straginazifasciste.it/?page_id=776

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Memorie

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Notiziario ANPI

Donne

Quelle che hanno aperto la strada Dopo la conquista del voto, le donne assumono incarichi nelle istituzioni. Ecco la storia delle prime amministratrici alla prova nel territorio reggiano (1946 – 1956) di Eletta Bertani

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ella nostra provincia le prime elezioni amministrative democratiche del dopoguerra, in cui le donne votano per la prima volta, si tengono tra il marzo e l’aprile del 1946. Le elettrici vivono con emozione e consapevolezza questo primo esercizio di democrazia e di potere, che premia la loro ampia partecipazione alla Resistenza nelle formazioni partigiane e nei Gruppi di difesa della donna. Le prime consigliere elette nel Consiglio comunale del capoluogo sono Nilde Iotti, indipendente nelle liste del Pci, già attiva nei Gdd e presidente dell’Udi provinciale, e Lina Cecchini, per la Dc, dirigente del Cif, già ampiamente popolari tra le reggiane e impegnate per affrontare le esigenze più impellenti delle famiglie. La situazione della provincia di Reggio all’indomani della guerra è ben descritta dal prefetto Pellizzi: “A quattro mesi dalla Liberazione sono ben visibili i segni del disastro: ferrovie quasi inagibili, comunicazioni stradali telefoniche e telegrafiche pressoché impossibili, cumuli di macerie ovunque, fabbriche bombardate, negozi chiusi, manca l’acqua, siamo sprovvisti di alimenti, molte scuole inagibili”. A questo quadro si aggiungono il dolore per i caduti ed i feriti, la disoccupazione, la denutrizione, malattie, come la tubercolosi, diffuse. Si ricomincia dunque da lì e le donne impegnate nelle associazioni femminili possono aiutare. L’impegno nelle istituzioni locali e quello nelle associazioni femminili sono in quegli anni strettamente legati e non facilmente distinguibili: i Comuni, nel

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loro impegno di ricostruzione e urgente assistenza, hanno bisogno della collaborazione attiva dei cittadini e associazioni come l’Udi e il Cif, che organizzano migliaia di donne, sono strumenti preziosi per realizzare questi obiettivi. Pur se mosche bianche nei Consigli comunali dell’epoca, le consigliere considerano loro primo impegno e punto d’onore “portare in Consiglio i problemi di vita e di lavoro delle donne” (Loretta Giaroni).

I problemi di vita e di lavoro delle donne nella scena politica Nella consigliatura 1951-1956 entra nella Giunta del capoluogo per la prima volta una donna: Lidia Greci ed entrano nel Consiglio comunale di Reggio per il Pci, Loredana (per tutti Loretta) Giaroni e Giovanna Poli, per la Dc Annunciata Bergonzi e Anna Panciroli, Gardenia Conforti e Riccarda Gibertoni per il Psi. A Novellara le quattro consigliere comunali (2 Pci, 1 Dc e 1 Psi) propongono e realizzano: nella Rocca comunale la nuova sede della scuola dell’infanzia riscaldata, con brandine per il riposo, l’orario prolungato per i figli delle mondine, sussidi per le famiglie più povere; la vertenza con i proprietari per servizi igienici

agibili nelle case, il primo investimento per appartamenti popolari. Da ricordare, a Novellara, che, a seguito dell’ingiusto arresto del sindaco Mariani Cerati per l’utilizzo di fondi comunali per pagare i lavoratori della cooperativa impegnata nella costruzione degli appartamenti popolari, per un anno sarà chiamata, a fare il sindaco, la moglie ventitreenne Edda Ferretti, segretaria della sezione locale del Pci e dirigente dell’Udi. Una durissima prova che affrontò con dignità e coraggio. Giacomina Castagnetti (già nei Gdd), consigliera comunale a San Martino in Rio poi a Castelnovo ne’ Monti, ricorda alcune battaglie legate alle emergenze: l’impegno per la viabilità nelle molte frazioni senza strada; la mancanza d’acqua nelle case fa si che si costruiscano i lavatoi; la diffusione di numerosi problemi di salute implica la nascita di un consultorio pediatrico; il lavoro femminile delle campagne e a servizio che portano alle battaglie per il riconoscimento del loro valore reale, l’analfabetismo diffuso e quindi la creazione di scuole e il superamento delle pluriclassi. Non si può, a questo punto, non ricordare una bella figura di dirigente femminile e di amministratrice, Velia Vallini: prima assessore all’Assistenza della Provincia di Reggio dal 1951 al 1969, già bracciante e mondina, tra le prime dirigenti dei Gdd e successivamente Presidente dell’Udi. Nelle sue scelte di governo emerge la concretezza, l’aderenza alla realtà della vita delle donne, il pragmatismo e la fantasia nell’inventare soluzioni, come l’istituzione di un Consultorio mobile, un pulmino attrez-


Donne

IL RUOLO FEMMINILE IN POLITICA Reggio Emilia, 24 novembre 1983, Festa di San Prospero. Le caldarroste in Piazza San Prospero: da sinistra, Velia Vallini, Ione Bartoli, Loretta Giaroni, Giovanna Rasori. Foto tratta da libro di Ione Bartoli, La Mela Sbucciata.

zato per contrastare la diffusione di malattie ginecologiche, e la creazione di un Consorzio antitubercolare che permetterà di debellare una malattia allora largamente diffusa, anche tra i bambini. Antesignana della riforma dell’assistenza, sostiene unificazione e semplificazione degli interventi, frazionati tra una miriade di enti ed istituti con criteri di spesa più rispondenti ai bisogni; si batte con Ione Bartoli, allora consigliera provinciale poi assessore della regione Emilia Romagna dal 1970 al 1980, per superare l’Omni, ente istituito dal fascismo per l’assistenza all’infanzia rivelatosi inutile e burocratico. L’impegno sui bisogni primari in quegli anni prevale per forza di cose rispetto agli specifici obiettivi di emancipazione e di parità nei diritti tra uomo-don-

na. Va detto tuttavia che nelle battaglie di allora ha forte spazio anche l’impegno per l’approvazione della storica legge per le lavoratrici madri n. 860, (legge Teresa Noce), per il superamento del Coefficiente Serpieri (che valuta al 60% il lavoro delle mezzadre, rispetto agli uomini), per la pensione alle casalinghe, su cui molto s’impegnerà in parlamento Nilde Iotti. Le consigliere comunali, inoltre, insieme alle associazioni femminili e alle donne dei partiti, organizzeranno l’accoglienza presso le famiglie reggiane di centinaia di bambini provenienti da province particolarmente colpite dalla guerra e dalla miseria dando vita sino al 1948 ad una straordinaria esperienza di solidarietà rivolta ai bambini più colpiti dalla guerra. Come ricorda Velia Vallini, “Non vogliamo solo sfamarli, ma che reimparino a giocare, a vivere la loro infanzia”. Nascono allora anche gli asili autogestiti dall’Udi e dal Cln (60 in tutta la provincia), quelli stagionali rivolti ai figli delle mondine (erano circa 8.000 le mondine nel 1946), si aprono colonie e doposcuola per i bambini di famiglie povere. Le consigliere e le assessore

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dell’epoca, da un lato, devono imparare a conoscere i meccanismi del funzionamento delle istituzioni, scontrarsi con una burocrazia spesso ostile, contrastare e superare la mentalità maschilista ed arretrata che permane anche nei partiti di sinistra malgrado le affermazioni ufficiali. Il contesto politico generale, d’altra parte, dopo il 1948 e la rottura dell’unità tra i partiti antifascisti e anche delle associazioni femminili Udi e Cif è caratterizzato dal duro scontro ideologico e politico tra i due blocchi Ovest ed Est e tra i due sistemi, da un anticomunismo viscerale, dalla forte contrapposizione tra Pci e Dc. Le posizioni delle consigliere comunali risentono di questo clima e nelle loro testimonianze ricordano scontri molto duri tra quelle di maggioranza e di minoranza, ma che, pur nelle divisioni, hanno sempre prevalso lealtà e rispetto personale. Tuttavia questo difficile contesto non impedisce alle donne di ottenere, come abbiamo visto, ottimi risultati e di dare risposte concrete ai bisogni di una popolazione intenta a rialzarsi dopo le distruzioni della guerra.

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Notiziario ANPI

Giornata della memoria

Auschwitz II Birkenau Il Viaggio della Memoria di Istoreco ha portato circa 1.100 giovani, i rappresentanti religiosi e delle istituzioni nel luogo simbolo dell’Olocausto. Un’occasione per riflettere

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a prima emozione che ho provato camminando per Birkenau è stata la rabbia. Rabbia per tutti coloro che hanno osato uccidere milioni di persone; che hanno collaborato a creare questo orrore; non erano tutti pazzi, ma uomini intelligenti, capaci, studiosi che hanno impiegato tutte le loro conoscenze per costruire campi di concentramento e sterminio, distruggendo ogni giorno la vita di migliaia di uomini, donne e bambini. Ma poi ho capito. Non voglio sprecare nemmeno un briciolo delle mie forze ad odiare coloro che hanno permesso questo, non ne vale la pena. Al posto della rabbia ora provo un profondo rispetto per coloro che sono stati uccisi e per coloro che sono sopravvissuti, tutti, senza eccezioni. Perché quelle persone sono state ripudiate, private della loro dignità. Tutta la sofferenza, il dolore delle persone deportate mi hanno colpito nel profondo, mi sono entrati dentro. Allora ho capito il senso di questo viaggio della memoria: in quei luoghi di morte e silenzio io ho trovato anche un messaggio di speranza e amore, di solidarietà e rispetto. Scrivo per non dimenticare nulla, per fissare nella mente ogni particolare e ogni dettaglio, la traccia indelebile di alcuni di quei volti che ho potuto vedere; un giorno rileggere queste parole mi aiuterà a ricordare che mai più dobbiamo combattere in nome dell’odio contro la diversità, ma in nome dell’amore e della pace, così forse il mondo sarà un posto migliore. Laura Tenuta, 4°D Liceo Spallanzani Quanto sarebbe facile giudicare la Shoah se i nazisti, i carcerieri del campo, con le loro divise

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Marzo 2018: il campo di sterminio di Auschwitz II Birkenau (foto:Andrea Mainardi)

grigie e le loro teste di metallo fossero stati più macchine che uomini, senza alcuna forma di umanità, pietà, empatia o emozione. Ma non era così. Le SS erano esseri umani, con famiglie, affetti, emozioni, pensieri ed anche una coscienza per quanto ormai soppressa e dimenticata. Ricordatevi bene! I totalitarismi, nella loro sanguinaria lotta contro la libertà, devono, prima che distruggere l’umanità dei popoli oppressi, sopprimere l’essere umano che sta all’interno dei loro stessi sostenitori. Quindi, la prossima volta che dovrete prendere una decisione di valore etico, politico o morale, chiedetevi: ci unisce? O ci divide? Sminuisce o rafforza il nostro essere uomini? L’unione potrà non mostrare i suoi vantaggi nel tempo immediato, ma la divisione può solo ed unicamente distruggerci. Cesare Silvestrini, rappresentante di consulta Il 21 febbraio 2018 nel Viaggio della Memoria di Istoreco quasi duecento fra ragazze e ragazzi hanno raggiunto il luogo simbolo dell’Olocausto: Auschwitz-Birkenau. Con loro il sindaco e il presidente della Provincia di

Reggio Emilia, il vescovo della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla monsignor Camisasca, il rabbino Goldstein della comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia e l’imam Yosif El Samahy, in rappresentanza delle comunità islamiche di Reggio Emilia. Dopo la lunga esplorazione del luogo dove si trovano le ceneri di oltre un milione di persone, in gran parte sterminate solo per la loro provenienza “razziale”, il gruppo si è ritrovato per una riflessione condivisa. Si è parlato della necessità di riflettere e ci si è interrogati sulle responsabilità dell’uomo e dell’Europa; visti gli ospiti, inevitabile una riflessione sulla responsabilità divina. “Dov’era Dio?”. “Forse dovremmo chiederci dov’era l’uomo, l’uomo occidentale, prima di tutto”, hanno ragionato i tre rappresentanti religiosi. “Ma la risposta potrebbe non piacerci”. Perché le guerre, le stragi, i genocidi non si sono fermati come se gli uomini da quelle tragedie non avessero imparato nulla e continuano a perpetrare le stesse atrocità; e ancora più di allora, non si può dire: io non sapevo. Noi sappiamo, vediamo, siamo informati; la nostra indifferenza ci rende colpevoli.


Scatti

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Scatti Uno sguardo sul mondo resistente

I gesti di cura delle donne sono un’immagine viva della presenza, della costanza e della passione necessari per accompagnare e rinnovare i sentimenti di unità solidale e

costruttiva. Nel 2011, durante Fotografia Europea – Circuito Off, la celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia è stata l’occasione per ripensare al ruolo e alla presenza fattiva

delle donne nella società di ieri e di oggi. La foto di Arianna Sammartino Chi ha stirato le 1.000 camicie esprime questa riflessione ritraendo un gesto semplice.

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Notiziario ANPI

Cultura

Antifascismo e giorno del ricordo nell’Italia giallo blu L’11 febbraio in piazza si sono visti gruppi contrapposti, ma sulla questione della frontiera orientale è necessaria una riflessione seria fondata sulla forza del ragionamento di Antonio Zambonelli

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a questione dell’antifascismo come conseguenza della fedeltà alla Costituzione repubblicana, non solo per la XII disposizione finale, ci sta impegnando, noi dell’ Anpi, da molto tempo. Se qualcuno pensasse che la questione debba passare in secondo piano, dopo lo sconvolgente risultato elettorale che ha reso dominanti, nella Penisola, le aree gialle e blu, sbaglierebbe di grosso. Ce lo ha ricordato, con accenti assai forti, la neo senatrice Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, nel recente incontro di Bologna con mille studenti. “Razzisti e antisemiti sono sempre esistiti, solo che dopo la guerra si vergognavano. Adesso hanno perduto ogni pudore, commettono l’oscenità di riparlare”. Ce lo ricorda, ancora, la ventata che percorre l’Europa, a partire dall’Est. L’Anpi, che non è un partito, vuole però avere relazioni con tutti i partiti o i movimenti. Unica discriminante, che siano antifascisti. O ancora meglio, antitotalitari. Le elezioni hanno dato un risultato, quel risultato va accettato. È la democrazia, bellezza. Anche se non dimentichiamo che Hitler, alle elezioni federali del 5 marzo 1933, ebbe il 43,9% dei suffragi contro il 18,3 dei socialdemocratici e il 12,3 dei comunisti, i quali ultimi avevano pervicacemente indicato nella socialdemocrazia “il nemico principale”. Mentre Hitler col suo populismo (leggere i 25 punti enunciati nella birreria di Monaco nel 1920) aveva accalappiato, in una situazione di grave disagio sociale, anche vaste zone di proletariato germanico. Per noi dell’Anpi il “nemico prin-

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cipale” non può che essere rappresentato da quei movimenti o partiti che professano ideologie razziste con aperti richiami al fascismo e al nazismo. Il Giorno del ricordo di Foibe ed Esodo è stato ancora una volta, a Reggio, l’occasione per la presenza in Piazza Prampolini, sabato 11 febbraio, di un gruppetto di fascisti con i loro striscioni vi-

Oggi razzisti e antisemiti commettono l’oscenità di riparlare stosi, mentre nella vicina piazza del Monte gruppi variamente “rivoluzionari“ vi si contrapponevano. La presenza delle forze dell’ordine ha evitato deprecabili scontri. Anche in altre varie città del Nord la Giornata è stata vissuta come contrapposizione tra opposte fazioni. Alcune apertamente fascisteggianti, altre negazioniste alla rovescio, come è apparso lo striscione esposto a Modena col suo “Maresciallo siamo con te. Per fortuna che Tito c’è”. Giustamente il sindaco di Modena, in un suo comunicato, ha deprecato le contrapposte tifoserie da stadio sostenendo che ci sarebbe invece bisogno di riflessione seria sulla complessa questione della frontiera orientale. È ciò che abbiamo cercato di fare noi, come Anpi, con l’inizia-

tiva nella Sala civica di Albinea, sabato 11, organizzando il convegno “Il confine italo-sloveno e le Foibe. Analisi e riflessioni” Agli interventi del presidente Fiaccadori e Zambonelli, e alla relazione del professor Strinati dell’Anpi nazionale, hanno fatto seguito contributi dal pubblico presente. Esperienza positiva ma limitata nello spazio e nel tempo. Ne emerge la necessità di mettere in pratica ciò che il professor Smuraglia ci aveva raccomandato: anche per il giorno del ricordo spetta a noi dell’Anpi caratterizzarci come promotori, d’intesa con le istituzioni, di iniziative, a vasto raggio, che applichino la legge istitutiva, senza dimenticare la frase finale della stessa: “...e della più complessiva vicenda del confine orientale”. Che non vuol dire giustificare ma spiegare e capire. Dalla snazionalizzazione degli slavi, all’invasione della Jugoslavia da parte fascista a fianco dei nazisti, alla Resistenza, alle Foibe all’Esodo. Azione culturale antifascista vuol dire anche contrastare, con la forza del ragionamento, l’intento di omologazione – da parte fascista – di Ricordo delle Foibe e Memoria della Shoah” “equiparando, in un’indecente e impudica par condicio della storia tragedie incomparabili”, come ha scritto Enzo Collotti. E come andiamo sostenendo su queste pagine da 14 anni (n.3, aprile 2004). Studi seri sul tema non mancano. Rimettiamoci a studiare. Diffondiamo la conoscenza.


Tessere

Tessere Memoria e iconografia, la storia attraverso i documenti associativi dell’Anpi

1963

Nella tessera la figura di un partigiano, che alza il fucile in segno di vittoria, celebra il 20° anniversario della guerra di liberazione (iniziata 8/9/1943) il motto: il solo nemico da combattere è ancora il Fascismo.

1964

Ancora un motto sul fronte: “La Resistenza sia la forza morale della Repubblica nata dalla guerra di Liberazione”. Si ribadisce che le istituzioni democratiche hanno come fondamento la resistenza e da essa emanano.

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DATE DA RICORDARE APRILE

24/04/1944 Combattimento Villa Minozzo 01/04/1945 Combattimento di Ca’ Marastoni 10/04/1945 Liberazione di Ciano 13/04/1945 Battaglia di Ghiardo-Bibbiano 14/04/1945 Difesa Centrale Idroelettrica di Ligonchio 14/04/1945 Ricordo dei 14 ragazzi di Luzzara trucidati a Reggiolo 15/04/1945 Combattimento Fosdondo di Correggio 15/04/1945 Eccidio della Righetta - Rolo 23/04/1945 Caduti di Ghiarda combattimento San Rigo 24/04/1945 Eccidio di Mancasale 24/04/1944 Combattimento Villa Minozzo

MAGGIO

01/05/1944 Sciopero alla Lombardini Reggio Emilia

GIUGNO

1965

E’ l’arte nel 1965 a celebrare il 20° anniversario della liberazione. Il disegno a china in copertina raffigura un momento di guerra partigiana e due stralci di poesie di Quasimodo e Eluard danno voce al desiderio di libertà.

1966

Dal 1966 una serie di tessere sposta l’attenzione alla citazione inserita sul retro. In questo caso la citazione è tratta dal discorso d’insediamento pronunciato il 26 dicembre 1964 dal presidente della Repubblica Saragat.

10/06/1944 Combattimento allo Sparavalle 24/06/1944 Rappresaglia di “Bettola” Vezzano 30/06/1944 Rastrellamento nazi-fascista Ligonchio (Cinquecerri) 1944/1945 Partigiani caduti di Villa Cella

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Notiziario ANPI

Cultura

Appello “Mai più fascismi”: allarme per richiamare all’attenzione di tutte le Istituzioni democratiche Noi, cittadine e cittadini democratici, lanciamo questo appello alle Istituzioni repubblicane. Attenzione: qui ed ora c’è una minaccia per la democrazia. Si stanno moltiplicando nel nostro Paese sotto varie sigle organizzazioni neofasciste o neonaziste presenti in modo crescente nella realtà sociale e sul web. Esse diffondono i virus della violenza, della discriminazione, dell’odio verso chi bollano come diverso, del razzismo e della xenofobia, a ottant’anni da uno dei provvedimenti più odiosi del fascismo: la promulgazione delle leggi razziali. Fenomeni analoghi stanno avvenendo nel mondo e in Europa, in particolare nell’est, e si manifestano specialmente attraverso risorgenti chiusure nazionalistiche e xenofobe, con cortei e iniziative di stampo oscurantista o nazista, come recentemente avvenuto a Varsavia, persino con atti di repressione e di persecuzione verso le opposizioni. Per questo, uniti, vogliamo dare una risposta umana a tali idee disumane affermando un’altra visione delle realtà che metta al centro il valore della persona, della vita, della solidarietà, della democrazia come strumento di partecipazione e di riscatto sociale. Per questo, uniti, sollecitiamo

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ogni potere pubblico e privato a promuovere una nuova stagione di giustizia sociale contrastando il degrado, l’abbandono e la povertà che sono oggi il brodo di coltura che alimenta tutti i neofascismi. Per questo, uniti, invitiamo le Istituzioni a operare perché lo Stato manifesti pienamente la sua natura antifascista in ogni sua articolazione, impegnandosi in particolare sul terreno della formazione, della memoria, della conoscenza e dell’attuazione della Costituzione. Per questo, uniti, lanciamo un allarme democratico richiamando alle proprie responsabilità tutti i livelli delle Istituzioni affinché si attui pienamente la XII Disposizione della Costituzione (“È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”) e si applichino integralmente le leggi Scelba e Mancino che puniscono ogni forma di fascismo e di razzismo. Per questo, uniti, esortiamo le autorità competenti a vietare nelle competizioni elettorali la presentazione di liste direttamente o indirettamente legate a organizzazioni, associazioni o partiti che si richiamino al fascismo o al nazismo, come sostanzialmente previsto dagli attuali regolamenti, ma non sempre applicato, e a proibire

nei Comuni e nelle Regioni iniziative promosse da tali organismi, comunque camuffati, prendendo esempio dalle buone pratiche di diverse Istituzioni locali. Per questo, uniti, chiediamo che le organizzazioni neofasciste o neonaziste siano messe nella condizione di non nuocere sciogliendole per legge, come già avvenuto in alcuni casi negli anni ‘70 e come imposto dalla XII Disposizione della Costituzione. Per questo uniti, come primo impegno verso una più vasta mobilitazione popolare e nazionale invitiamo a sottoscrivere questo appello le cittadine e i cittadini, le associazioni democratiche sociali, civili, politiche e culturali. L’esperienza della Resistenza ci insegna che i fascismi si sconfiggono con la conoscenza, con l’unità democratica, con la fermezza delle istituzioni. Nel nostro Paese già un’altra volta la debolezza dello Stato rese possibile l’avventura fascista che portò sangue, guerra e rovina come mai si era visto nella storia dell’umanità. L’Italia, l’Europa e il mondo intero pagarono un prezzo altissimo. Dicemmo “mai più”; oggi ancora più forte gridiamo “mai più”.


Anniversari

aprile 2018

Anniversari 4° ANNIVERSARIO

Mario Sulpizio “Guerra”

11° ANNIVERSARIO

Ulisse Gilioli “Orazio”

Il 21 dicembre 2017 ricorreva il 4° anniversario della scomparsa di Mario Sulpizio “Guerra”, commissario politico del distaccamento “Don Pasquino Borghi” comandante del 3° Battaglione Guerriglieri “O. Olmi” della 143a Brigata Garibaldi “Bis-Franci” operanti sul territorio parmensi. I famigliari lo ricordano con immutato affetto. 16° ANNIVERSARIO

Riccardo Soncini

Il 22 marzo ricorre l’undicesimo anniversario della scomparsa del partigiano Ulisse Gilioli “Orazio”. La moglie Simona Cocchi e la figlia Simonetta ne onorano la memoria con immutato affetto, sottoscrivendo pro Notiziario. Al loro ricordo si associano Luisa e Fiorenza Barazzoni.

8° ANNIVERSARIO

Carlo Soncini

Il 31 Agosto 2017 ricorreva il 16° anniversario della scomparsa del patriota Riccardo Soncini di Poviglio. Nel ricordarlo sempre con tanto affetto, la moglie Maria Frigeri e la figlia Marina, in sua memoria sottoscrivono pro Notiziario.

1° ANNIVERSARIO

Lorenzo Rabitti

La nipote Marina, in occasione dell’8° anniversario della scomparsa dello zio Carlo, di Poviglio, per onorarne la memoria, ricordandolo a parenti e amici, sottoscrive pro Notiziario.

ANNIVERSARIO

Nino Vacondio

Il 17 dicembre 2016 ci ha lasciato Lorenzo Rabitti, lasciando un grande vuoto tra i familiari ed amici. A un anno dalla sua scomparsa la moglie Leda, la figlia, il genero e le nipoti lo ricordano con affetto e rimpianto sottoscrivendo pro Notiziario.

1° ANNIVERSARIO

Primo Montecchi In memoria del marito Primo Montecchi nel 9° anniversario della scomparsa, avvenuta il 6 febbraio 2009, Angiolina Lelli, con immutato affetto e rimpianto, offre sostegno al Notiziario.

8° ANNIVERSARIO

Adolfo Tondelli Per onorare la memoria di Adolfo Tondelli nell’8° anniversario della morte avvenuta il 6 febbraio 2010, Attilio e Piera Tondelli offrono a sostegno del Notiziario.

La nipote Marina, in occasione dell’8° anniversario della scomparsa dello zio Carlo, di Poviglio, per onorarne la memoria, ricordandolo a parenti e amici, sottoscrive pro Notiziario.

ANNIVERSARIO

Amelia, Artemio, Italo, Regina e Alberto Rozzi In memoria dei Partigiani Amelia, Artemio, Italo, Regina e Alberto Rozzi, le famiglie Rozzi e Paglia offrono pro Notiziario. La vecchia casa dei Rozzi, base partigiana sul greto del Torrente Crostolo a Rivalta (Reggio Emilia), oggi non più esistente. (Foto A. Zambonelli, 1998)

1° ANNIVERSARIO

Remo Bonini “Jumbo” Nel primo anniversario della scomparsa di Remo Bonini, la moglie Maria, la figlia ed i nipoti ne ricordano l’esempio di impegno sociale, coerenza ed onestà, sostenendo il Notiziario.

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Notiziario ANPI

Anniversari

ANNIVERSARIO

ANNIVERSARIO

Oddino Cattini “Sbafi” e Fermina Malagoli “Rosa” Angelo Reverberi “Pantera” Il 15 maggio ricorre il 13° anniversario della scomparsa del Partigiano Oddino Cattini “Sbafi”. Lo ricordano con affetto, insieme alla moglie Fermina Malagoli “Rosa”, scomparsa sette anni fa, il figlio Luciano, la nuora Anna, le nipoti con i mariti e le pronipoti, sottoscrivendo pro Notiziario.

ANNIVERSARIO

Nella ricorrenza della scomparsa di Angelo Reverberi (Pantera), uno degli ultimi partigiani della 145a Brigata Garibaldi, avvenuta il 13 dicembre 2016, la moglie Ida, la figlia Ileana e il nipote Alex lo ricordano con rimpianto e sottoscrivono pro Notiziario.

13° ANNIVERSARIO

Gemello Rossini “Walter” e Ernesta Catellani Elena Riccò “Nella” In occasione del 25 aprile per ricordare l’antifascista perseguitato Gemello Rossini “Walter” e la moglie Ernesta Catellani, la famiglia sottoscrive a sostegno del Notiziario.

18° ANNIVERSARIO

Giuseppe Carboni

Il 4 aprile ricorreva il 13° anniversario della scomparsa di Elena Riccò “Nella”. Il figlio Marco, la nuora Marina e la carissima nipote Roberta la ricordano con affetto e rimpianto, sottoscrivendo pro Notiziario.

ANNIVERSARIO

William Caprati “Dante” e Albertina Ferrari “Binda”

Il 27 Aprile ricorre il 18° anniversario della scomparsa del partigiano Giuseppe Carboni. La moglie Lina, con le figlie Rosella e Daniela, le nipoti Giulia e Elena ed il genero, ne rinnovano il ricordo con immutato amore. Per onorarne la memoria sottoscrivono pro Notiziario.

ANNIVERSARIO

James Malaguti “Smith” e Ida Donelli

Vanna e Catia Caprati insieme ai loro familiari, in occasione del 25 Aprile, ricordano con immutato affetto i genitori William Caprati, partigiano “Dante” e Albertina Ferrari, partigiana “Binda” e sottoscrivono pro Notiziario.

2° ANNIVERSARIO

Dario Rodolfi

James, il comandante partigiano “Smith” e la moglie Ida trascorsero la vita portando sempre con sé i valori della Resistenza, della democrazia e della solidarietà fra tutti i popoli. Il loro esempio ci aiuterà a rinnovare il nostro impegno ed il nostro aiuto in favore di tutti coloro che ancora oggi soffrono per le ingiustizie subite. Li ricordano con affetto il figlio Claudio ed i parenti tutti e nell’occasione offrono un contributo per il Notiziario dell’Anpi.

13° ANNIVERSARIO

Augustina Ferrarini “Tina” Il 25 aprile ricorre il 13° anniversario della scomparsa di Augustina Ferrarini (Tina) della 76° Brigata Sap. La figlia, il figlio, la nipote, la nuora ed il genero ne ricordano l’ottimismo, la generosità ed i valori di pace e libertà. Ne onorano la memoria e sottoscrivono pro Notiziario per rendere ancora e sempre attuale il suo ricordo tra amici e parenti.

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Ricorre il 2° anniversario della scomparsa del Partigiano Dario Rodolfi “Nasibu”, combattente della 26° Brigata Garibaldi. Per anni ha rivestito il ruolo di presidente Anpi di Rubiera. Le figlie Mirca e Gabriella, le sorelle Tiziana e Rossana, il fratello Dodo sentono la sua mancanza e ne onorano la memoria ricordando i suoi valori di pace, amicizia e fratellanza.

ANNIVERSARIO

Giulio Guidotti e Selene Guidotti Il 16 aprile ricorreva il 15° anniversario della scomparsa di Giulio Guidotti “Maria”, partigiano nella Divisione Eplj Dalmazia (Jugoslavia), mentre il 15 marzo era il 6° anniversario della morte di Selene Guidotti. Nel ricordarli con infinito affetto il figlio Gianni, la nuora Donatella e i nipoti Elisa e Marco sottoscrivono pro Notiziario.


Anniversari

12° ANNIVERSARIO

aprile 2018

ANNIVERSARIO

Guido Torri “Bosco”

Sergio Spallanzani

Il 19 settembre 2017 ricorreva il 12° anniversario della scomparsa del partigiano Guido Torri “Bosco”, già presidente dell’Anpi di Casina e per anni consigliere comunale a Ramiseto. Nato a Succiso nel 1923, fu chiamato alle armi nella seconda guerra mondiale; dopo l’8 settembre entrò nelle file della Resistenza, partecipando alla battaglia dello Sparavalle. Fu comandante di distaccamento della 285° Sap della montagna. Dopo la guerra s’iscrisse al partito comunista di cui divenne segretario della sezione prima di Ramiseto e poi di Albinea, dove si trasferì per motivi legati al suo lavoro di cantoniere. Juri Torri e famiglia in sua memoria sottoscrivono a sostegno del Notiziario.

Il fratello Romano ricorda il partigiano Sergio Spallanzani morto a Baiso il 24 aprile 1945, mentre arditamente combatteva contro i nemici della patria e della libertà e cadeva mortalmente ferito dal piombo nemico. Serenamente sopportò lo strazio della ferita (5 giorni) amorevolmente curato dai compagni d’arme che lo avevano avuto vicino in tutte le battaglie. Purtroppo spirò nella serena maestà di quei monti, sui quali da mesi si preparava la liberazione della nostra terra, senza poter assistere al trionfo finale di quella causa alla quale generosamente aveva votato la sua giovane esistenza. Per onorarne la memoria insieme agli amici e parenti dona un contributo pro Notiziario.

ANNIVERSARIO

ANNIVERSARIO

Verina Castagnetti e Simonetta Iorio

Adua, Augusta e Vanda Diacci

In memoria della moglie Simonetta Iorio, nel 2° anniversario della scomparsa e della madre Verina Castagnetti, scomparsa il 5 febbraio 1998, Adelmo Cervi sottoscrive pro Notiziario. Il 28 dicembre scorso ricorreva il 74° anniversario della fucilazione del partigiano Aldo Cervi. Catturato dai fascisti repubblicani il 25 novembre 1943, insieme agli altri fratelli, all’alba del 28 dicembre fu condotto al poligono di tiro di Reggio Emilia e fucilato. Il figlio Adelmo lo ricorda.

Le sorelle Italina, Marisa e Gianna Diacci ricordano con affetto e rimpianto le sorelle Adua, Augusta, Vanda e per mantenere viva la loro memoria tra gli amici e parenti, sottoscrivono pro Notiziario.

1° ANNIVERSARIO

Attilio Pattacini

ANNIVERSARIO

Rino Caselli e Bruna Manzotti

Ricorre il 18 Aprile 2018 il 1° anniversario della scomparsa di Attilio Pattacini. La moglie Paola e la figlia Franca per onorare la sua memoria e ricordarlo ai parenti e amici quale “uomo giusto che credeva nei valori di pace e libertà” sottoscrivono pro Notiziario.

ANNIVERSARIO

Ero Benadusi Ricorre il 20 marzo 2018 l’anniversario della scomparsa del compagno Ero Benadusi. La moglie Franca e la figlia Lorena lo ricordano con immutato affetto e sottoscrivono pro Notiziario.

11° ANNIVERSARIO

Redeo Pecchini La moglie Ada, Nicola e Lariana ricordano, sempre con affetto, il partigiano e sindacalista Redeo Pecchini deceduto il 4 febbraio 2007.

Per onorare la memoria dei genitori Rino Caselli e Bruna Manzotti, i figli Silla e Osvaldo, con nostalgia e rimpianto, contribuiscono a sostegno del Notiziario.

3° ANNIVERSARIO

Nino Fantesini Il 12 febbraio 2018 ricorreva il terzo anniversario della scomparsa di Nino Fantesini, la moglie Vincenza lo ricorda con affetto e rimpianto e sottoscrive pro Notiziario per onorarne la memoria.

73° ANNIVERSARIO

Abbo Panisi “Nelson” Il 25 gennaio scorso ricorreva il 73° anniversario della morte del partigiano Abbo Panisi “Nelson”, caduto in combattimento contro i fascisti il 25 gennaio 1945 a Canolo di Correggio e decorato di medaglia d’argento al valor militare alla memoria. In suo ricordo la nipote Carmelina Parisi e Novarro offrono a sostegno del Notiziario.

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Notiziario ANPI

Anniversari ANNIVERSARIO

ANNIVERSARIO

Enza Gemmi e Rino Soragni Il 10 febbraio 2018 è scomparsa Enza Gemmi, moglie di Rino Soragni. Per questa fondamentale ricorrenza del 25 aprile, il fratello Gianni e i nipoti Rino e Nicoletta, vogliono ricordare una sorella, una zia e una donna che è sempre rimasta fedele e innamorata del marito, tragicamente scomparso il 18 marzo del 1961. Enza Gemmi è sempre stata legata all’Anpi, ai valori della Resistenza e del ricordo di suo marito, Rino Soragni, Athos, Libero familiarmente detto Muso, un partigiano, un combattente, attivista, detenuto, dalla fede politica integerrima. Rino Soragni, vicecomandante della 37a Brigata “Vittorio Saltini” e Medaglia d’Argento al valor militare. A noi familiari sembrava il modo migliore, per onorare la scomparsa di Enza Gemmi, ricordarli insieme sul Notiziario dell’ANPI e sostenendo l’Associazione. 7° ANNIVERSARIO

Alfio Magnani “Ivano”

Sparto Cocconcelli “Demos” e Maddalena Cerlini “Cicci”, Armando “Caio” , Colorno “D’Artagnan” e Emma “Kira” Cocconcelli

In ricordo dei genitori Sparto “Demos”, vice commissario della 1a divisione Brigata Garibaldi, Maddalena “Cicci” unitamente a Armando “Caio”, commissario distaccamento della 145a Brigata Garibaldi, caduto a Ligonchio Il 21 aprile 1945, di Colorno “D’Artagnan” della 77a Brigata Sap, e di Emma “Kira” della 77a Brigata Sap, Armanda e il genero Livio offrono a sostegno del Notiziario.

ANNIVERSARIO

Carlo Gregori

In memoria del partigiano Alfio Magnani “Ivano” della 77a Brigata Sap, deceduto il 6 Dicembre 2010, la moglie Irma Rossi, la figlia Marzia sottoscrivono pro Notiziario per ricordarlo agli amici e parenti.

7° ANNIVERSARIO

Ezzelino Torreggiani

Norma rende onore al ricordo del marito Carlo Gregori, nome di battaglia “Morgan” partigiano della 145a Brigata Garibaldi, sostenendo il Notiziario, gli dedica questa poesia di A. Merini: La sensibilità non è donna la sensibilità è umana quando la trovi in un uomo diventa poesia (tratto da Poesie di A. Merini) ANNIVERSARIO

Vanda Diacci con Pierino ed Ezio

Il 24 maggio ricorreva il 7° anniversario della scomparsa del partigiano Ezzelino Torreggiani, appartenente alla 76a Brigata Sap “Angelo Zanti”. Lo ricordano con tanto affetto la moglie Adelma e la figlia Mirella che, in sua memoria, sottoscrivono pro Notiziario.

8° ANNIVERSARIO

Gianfranco Sarati

Ilva Maioli si rivolge idealmente a Vanda Diacci e così le parla: “Cara Vanda, è passato un anno, ma ci manchi tanto. Sei sempre nei nostri pensieri insieme a Pierino “Lupo” e Ezio. Le vostre vite esemplari sono per noi una strada da seguire. Per onorare la loro memoria offre a sostegno del Notiziario. 3° ANNIVERSARIO

Erio Paterlini “Giorgio”

Il 17 marzo ricorre l’ottavo anniversario della scomparsa di Gianfranco Sarati. Nel ricordarlo con tanto affetto la moglie Orianna Santini, il figlio Fabrizio, la nuora Tiziana e la nipote Marianna sottoscrivono pro Notiziario.

ANNIVERSARIO

Olimpio Giovanardi “Brenno” In occasione dell’anniversario della scomparsa del partigiano Olimpio Giovanardi “Brenno” della 77a Brigata Sap “Fratelli Manfredi”, la moglie e le figlie lo ricordano con affetto e rimpianto e sottoscrivono pro Notiziario.

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In occasione del 3° anniversario della scomparsa del partigiano combattente Erio Paterlini “Giorgio” i suoi famigliari gli dedicano queste parole: ”Giorgio, sei sempre nei nostri cuori, nella nostra memoria, nell’amore che sentiamo, nella condivisione dei tuoi ideali“. Mimma, Valeria, Luisa, Giorgio, Paola e Andrea sottoscrivono pro Notiziario. ANNIVERSARIO

Settimo Ballabeni Il 1 novembre ricorreva l’anniversario della scomparsa di Settimo Ballabeni. La moglie Teresa Cigarini, la figlia e i familiari tutti, nel ricordarlo con immutato affetto, sottoscrivono, in suo onore, pro Notiziario


Anniversari

5° ANNIVERSARIO

Sergio Moscardini

ANNIVERSARIO

Renato Vacondio “Bergonzi”

Il 3 febbraio ricorreva il 5° anniversario della morte di Sergio Moscardini “Scabroso”, partigiano della 145a Brigata Garibaldi. Nonostante gli anni passati, la famiglia lo ricorda con grande affetto e continua ad avvalorare la sua testimonianza di onestà, simpatia e laboriosità. La donazione all’Anpi è uno dei modi per onorare la sua memoria e di tutti coloro che hanno contribuito alla salvezza del nostro Paese. La moglie Eles Franceschini, i figli Mirco e Mara, il fratello Giorgio e il nipote Marco.

ANNIVERSARIO

Giuseppe Carretti “Dario”

Renato Vacondio partigiano “Bergonzi”, strenuo difensore dei diritti e della giustizia, combattente leale per una società migliore, è stato uno dei primi ragazzi a salire in montagna. Ha operato come comandante della 144a Brigata partigiana nell’alta Val d’Enza. La sua scomparsa ha lasciato un grande vuoto nei suoi familiari, che lo ricordano con rimpianto e sottoscrivono pro Notiziario per onorarne la memoria.

10° ANNIVERSARIO

Carlo Porta e Lea Rodolfi

Il 2 ottobre ricorreva l’anniversario della scomparsa del partigiano Giuseppe Carretti “Dario”, vice comandante della 145a Brigata Garibaldi, ex sindaco di Cadelbosco Sopra e presidente dell’Anpi reggiana per oltre 25 anni. Lo ricordano con grande affetto la moglie Maria Montanari e le famiglie Carretti e Pioppi, offrendo sostegno al Notiziario. 24°ANNIVERSARIO

Walter Reverberi “Fresa”

Il 26 novembre ricorreva il 10° anniversario della scomparsa di Carlo Porta. Lo ricorda, insieme alla moglie Lea Rodolfi deceduta il 12 aprile 2016, la figlia Vanna offrendo a sostegno del Notiziario.

20° ANNIVERSARIO

Florinda Cantoni

Il 7 aprile ricorreva il 24° anniversario della scomparsa di Walter Reverberi “Fresa”, ispettore di battaglione (sottotenente) nella 145° Brigata Garibaldi. La moglie Laura gli dedica queste brevi, toccanti parole: “Ci siamo sposati il 25 aprile 1942, insieme abbiamo vissuto 52 anni. Sono passati 22 anni da che mi manchi. Ti penso sempre”. Laura, che in suo onore sostiene il Notiziario Anpi. 8° ANNIVERSARIO

Bruna Mammi

Il 10 aprile ricorre il 20° anniversario della scomparsa di Florinda Cantoni, vedova di Didino Ferrari “Eros”. Tanti anni sono trascorsi, ma sembra ieri per la figlia Anna, il genero Attilio Braglia, i nipoti Riccardo e Valeria, che ricordano il suo carattere socievole, la sua disponibilità e i suoi valori.

ANNIVERSARIO

Ivo Guidetti “Fermo”

Per ricordare Bruna Mammi nell’8° anniversario della scomparsa il marito Bruno Menozzi ed i figli Nerio e Marina sottoscrivono a favore del Notiziario.

14° ANNIVERSARIO

Amus Fontanesi Il 16 marzo ricorreva il 18° anniversario della morte di Amus Fontanesi, eminente personaggio della provincia di Reggio Emilia, noto per la sua intensa attività politica e sociale. Dedicò il suo impegno nel campo amministrativo, sia nel settore della pubblica amministrazione sia nella cooperazione, operando con intelligenza in molti e delicati processi di ristrutturazione. Fu anche apprezzato ricercatore storico e autore di libri sul mondo della cooperazione. Il suo ricordo rimarrà sempre vivo in tutti coloro che coltivano ideali di democrazia e di pace. La moglie Giuseppina Montanari e il figlio Massimo, per onorarne la memoria, offrono a sostegno del Notiziario.

aprile 2018

In memoria del Partigiano Ivo Guidetti “Fermo”, della 26a Brigata Garibaldi, la moglie Lucia e la figlia Tiziana, con immutato affetto in occasione del 25 aprile, sottoscrivono a sostegno del Notiziario.

ANNIVERSARIO

Andrea Bigi “Vecchio” e Ilde Bigi Andrea Bigi è nato a Pratofontana, frazione di Reggio Emilia il 25 aprile 1922. La madre Rosalinda, che ha partecipato alla lotta contro il fascismo, ha trasmesso al figlio Andrea i valori e gli ideali di pace e libertà. Andrea partecipa alla lotta partigiana con il nome di battaglia “Vecchio”, diventando prima tenente poi comandante dei sappisti. Anche la moglie Ilde ha partecipato alla vita partigiana come staffetta. “Siete ancora qui con noi”. Il figlio Ivan, la nuora Luciana, la sorella Elena, le nipoti Silvia e Claudia li ricordano con immutato affetto.

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Notiziario ANPI

Anniversari

1° ANNIVERSARIO

Giuseppe Piccinini “Onin”

14° ANNIVERSARIO

Maura Ferrari

Il 26 dicembre 2016 ci lasciava Piccinini Giuseppe “Onin” di Cavriago, comandante Partigiano e commissario politico del 3° battaglione della Brigata Garibaldi. La figlia Linda, in occasione del 25 aprile, lo ricorda con immenso amore “Ora e sempre Resistenza, papà mio! Sei sempre nel mio cuore”. In questa significativa ricorrenza contribuisce per sostenere la voce della libertà dell’Anpi: il Notiziario. ANNIVERSARIO

Il 1° maggio ricorre il 14° anniversario della scomparsa di Maura Ferrari, figlia di Didimo Ferrari “Eros”, comandante partigiano. Il marito Mario Peca, la sorella Anna con Attilio, i nipoti Riccardo e Valerio Braglia non dimenticheranno mai il suo sorriso, il suo ottimismo per un mondo futuro colmo di pace, giustizia e benessere. Il suo ricordo aiuta la sua famiglia a coltivare i suoi ideali e a credere nei suoi obiettivi. ANNIVERSARIO

Lidia Bellesia e Lino Ferretti

Ilde Pasturini E Giuseppe Ferretti

Ai partigiani Lidia Bellesia e Lino Ferretti, che hanno trasmesso valori di democrazia e libertà e che hanno combattuto per un mondo migliore va il ricordo grato e affettuoso di Lorena, Matteo e Tiziano. In loro memoria contribuiscono a sostegno del Notiziario.

I coniugi Ilde e Giuseppe Ferretti, in occasione del 25 aprile vengono ricordati dai consuoceri Clara e Umberto, dalla figlia Ileana, dal genero Daniele e dal nipote Riccardo, che sottoscrivono pro Notiziario per mantenerne viva la memoria anche tra gli amici e parenti.

ANNIVERSARIO

18° ANNIVERSARIO

Otello Dazzi La moglie Nealda Donelli insieme alla sorella Alice, per onorare la memoria di Otello Dazzi, sottoscrive a sostegno del Notiziario.

ANNIVERSARIO

Alberta, Tina, Vivaldo, Silla e Luciano Salsi La nipote Simona ricorda con immutato affetto gli zii appartenenti a una nota famiglia di partigiani e antifascisti e sottoscrive pro Notiziario per onorarne la memoria.

RINGRAZIAMENTI L’Anpi di Reggio Emilia ringrazia sentitamente il Coro Anpi “Circolo Gramsci” per la gradita donazione del loro cd contenente le canzoni partigiane. Ricordiamo che i cd sono disponibili presso la nostra sede di Via Farini 1, Reggio Emilia.

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Carlo Rocchi Il 29 gennaio ricorreva il 18° anniversario della scomparsa di Carlo Rocchi. Il figlio Marco insieme alla famiglia lo ricorda con immutato affetto e rimpianto e sottoscrive pro Notiziario.


Anniversari

aprile 2018

Ricordo Prof. Natale Mariani Cattolico antifascista, il professor Natale Mariani, nato il 17 dicembre 1916, fu vice sindaco di Campagnola Emilia dal febbraio 1945 al marzo 1946, quando fu poi eletto consigliere comunale per il partito della Democrazia Cristiana, ed è deceduto a Brescia il 3 febbraio 2010. Laureatosi all’Università di Bologna nel 1943, si sposò con Cesarina Panzeri nel 1946, anno in cui si trasferì a Brescia per motivi professionali. Era nato in una famiglia contadina, cattolica antifascista, attiva nel lavoro dei campi come pure nella Resistenza, nella ricostruzione e programmazione, nella espansione della nuova democrazia appena conquistata, nella funzionalità della pubblica Amministrazione. Nel 1943 Natale fu chiamato alle armi con il grado di sottotenente; l’8 settembre 1943, a seguito degli eventi del 25 luglio 1943, con la caduta di Mussolini e del suo governo fascista, Natale lasciò la divisa, fuggì dalla caserma di Udine, inforcò la bicicletta e raggiunse Campagnola, come tanti altri militari. Respinse tutte le richieste ed i proclami dei nazifascisti e pensò di aderire ai nuovi gruppi di cattolici antifascisti della Democrazia Cristiana e, da quel momento diventò un disertore, un ribelle, un fuorilegge, con il rischio di essere arrestato e inviato nei campi di concentramento tedeschi. Nel frattempo l’unità dei partiti antifascisti, che si riconobbero nel Comitato di liberazione

nazionale (Cln) e l’unità delle formazioni partigiane che si riconobbero nel Corpo volontari della libertà (Cvl), convinsero nel febbraio 1945 Mariani ad accettare dal Cln. l’incarico di vicesindaco al fianco di Angiolino Menozzi, già incaricato nel luglio 1944. A Liberazione avvenuta, il 23 aprile 1945, si insediò la nuova giunta con sindaco e vicesindaco e mentre la popolazione festeggiava la fine della guerra, l’Amministrazione affrontò le emergenze: pane, acqua, casa. Si fece funzionare l’Eca (Ente comunale di assistenza), dando precedenza assoluta ai bambini ed agli anziani, e si impose la necessità di fare rispettare le buone regole del civile rispetto. Seguendo la memoria storica “per non dimenticare”, pensiamo di onorare innanzitutto i caduti del supremo sacrificio, che hanno dato la vita per la libertà e per la democrazia di tutti, ma anche tutti coloro che in diversi fronti hanno contribuito alla liberazione dell’Italia e assicurato uno stato democratico per tutto il popolo italiano. Il professor Natale Mariani è citato in diversi libri che parlano di Campagnola Emilia: dal volume della Provincia Il Sindaco – Una scelta di vita, al libro di Mario Lasagni Gli anni del pane e della terra, al testo di Luigi Insinna Campagnola e Cognento attraverso i secoli. Per l’Anpi di Campagnola Emilia, Gaetano Davolio in collaborazione con Fiorisa Mariani.

Adriano Masoni Nato a Reggio Emilia il 26-3-1907, fornaio. Militante comunista nella clandestinità, fu arrestato il 15-5-1932. Uscì amnistiato nel novembre dello stesso anno, subendo poi vari altri arresti in occasioni particolari (visite di ministri, ecc.). Emigrò clandestinamente (via Svizzera-Francia) con altri comunisti reggiani, per andare a combattere in Spagna, nel giugno 1937. Il 20 giugno ’37 venne arruolato nella 86° Brigata mixta (63° Divisione), pas-

sando poi alla Brigata Garibaldi. Combattè sui fronti di Aragona, Estremadura e sull’Ebro. Uscì dalla Spagna il 9-2-1939. Fu nei campi di Gurs, Mont Louis, Argelès e Vernet. Rimpatriato nel settembre ’41 (a sua richiesta, su ordine del P.C.I.) fu confinato a Ventotene dal 11-1-1942 al 28 agosto ’43. Fu poi partigiano nei G.A.P. e nella 144° Brigata Garibaldi di Reggio Emilia. E’ deceduto a Reggio il 13 luglio 1973.

23 febbraio 1940, campo di Argelés sur Mer. Il reggiano Adriano Masoni con Esperancia ed Augustina Blanco, rinchiuse nel campo assieme ai genitori

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Notiziario ANPI

Lutti

Lutti

Alfredo Gianolio Il 12 febbraio u.s. è morto improvvisamente, nella sua casa di Villa Rivalta, l’avvocato Alfredo Gianolio, per anni componente degli organi dirigenti della nostra Associazione e collaboratore di questo Notiziario Anpi. Il 25 maggio 2017 diversi di noi avevano partecipato alla bella manifestazione per i 90 anni di Alfredo svoltasi al Centro d’arte Medardo Rosso di Montecavolo. Nell’occasione avevano rievocato momenti della vita e aspetti della molteplice attività culturale e politica di Alfredo, a nome dell’Anpi e personale, il sen. Alessandro Carri e il sottoscritto. Al suo funerale, mercoledì 14 febbraio, tanti amici e compagni, una rappresentanza significativa del mondo politico e culturale, a seguire il feretro, preceduto dalla bandiera dell’Anpi. Gianolio è stato uno dei protagonisti della cultura democratica antifascista della nostra terra. Suoi alcuni dei primi e fondamentali studi sulla Resistenza reggiana. Suoi quei “libri-giornali” dedicati a diversi Comuni della nostra provincia. All’attività di avvocato, esercitata per decenni in difesa dei più deboli e senza ricerca del successo economico personale, aveva fin dai primi anni cinquanta intrecciato quella di critico d’arte (pittura, poesia) e di giornalista. Anche se si lasciava definire, con filosofica autoironia, “avvocato delle cause perse”, ricordiamo la vittoria ottenuta nel 2013, al Tribunale di Ravenna, quale avvocato di parte civile, con la condanna di chi aveva diffamato il partigiano scandianese Nemesio Crotti. Capo della redazione reggiana de l’Unità, fino al fatidico 1956, dal 1966 era stato tra i protagonisti dell’avventura politico-culturale di Reggio 15, conclusasi nel 1970. Seguirono tanti altri libri frutto della sua intelligenza e sensibilità. Una ricca eredità di cui dovremo saper trarre frutto. In occasione del suo 90° compleanno, Gianolio dichiarava di sentirsi “imbarazzato di continuare a vivere così a lungo e senza troppi problemi. Un’ingiustizia se si considera che tanti ci lasciano ancora in età giovanile”. Uno che ci aveva lasciato prematuramente, 30 anni or sono, è stato il suo amico fraterno e compagno, dai banchi del Liceo fino all’impegno sociale e negli studi storici, Rolando Cavandoli (19271988); con lui, metà aprile 1945, Alfredo salì in montagna dai partigiani. Furono pochi giorni di una straordinaria vacanza, come risulta dal godibilissimo racconto che ce ne ha lasciato Gianolio stesso, Vestivamo di lana d’angora (Dea Cagna, ed. 1992). E proprio Cavandoli ebbe a tratteggiare, mezzo secolo fa, in uno dei suoi deliziosi componimenti in dialetto, questo ritratto dell’amico che talvolta utilizzava lo pseudonimo “Levi”: L’è un stòrich, n’avuchèt e un giornalésta;/ la bàrba a punta, al nèz da israelita;/ l’è séimprimpgnèe, mai rèquia, mai ‘na gita./ Anc’ a tèvla l’è un bòun stakanovèsta: al magnaré ‘d’ travèrs ‘na mèza pita./ Al n’ s’arvisa né a Stanlio e gnànc a Olio,/ L’ìv capida chi l’é? Mò l’è Gianolio! Ciao Levi! (Antonio Zambonelli)

Marisa Diacci e Vivaldo Margini Diacci Italina e Gianna a ricordo di Marisa Diacci e del marito Vivaldo Margini, scomparsi a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, a testimonianza del loro forte legame. Due persone di grande impegno sociale e famigliare che lasciano un grande vuoto. In ricordo offrono pro Notiziario Anpi.

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Lutti e sostenitori

aprile 2018

Gino Ghiacci Il 24 gennaio u.s. ci ha lasciato, a 91 anni passati, un affettuoso amico dell’Anpi, Gino Ghiacci, che solo poco più di un mese prima, in vista del Natale, era passato dai nostri uffici per la sua vecchia consuetudine di portare cioccolatini in regalo. Benemerito della Resistenza, come attesta il diploma firmato dai componenti il Comando generale del Corpo volontari della libertà, Gino nel dopoguerra è stato tra i protagonisti della ricostruzione democratica. Un ruolo particolare lo ebbe nella ripresa del movimento cooperativo a livello nazionale, contribuendo allo sviluppo della rete dei Conad nell’Italia meridionale. Da pensionato dedicò il suo impegno all’attività dell’Anpi, in particolare a fianco di Enrico Lelli nel gestire la sezione comunale. In vista di ogni 25 aprile, fino a che la salute glielo permise, si preoccupava di organizzare, d’intesa anche col parroco, l’omaggio al cippo dei caduti partigiani di Villa Ospizio. Da anni ipovedente, si era dotato di una lente speciale con la quale scorreva ogni giorno la stampa. Continuerà a mancarci quel suo sorriso indice di un animo sereno nonostante tutto; un sorriso che recuperò anche dopo la perdita della moglie affettuosamente al suo fianco in tante iniziative e nelle occasioni conviviali dell’Anpi. Rinnoviamo sincere condoglianze ai figli Mario e Paolo e ai nipoti.

Sostenitori BRUNA AGUZZOLI

pro Notiziario

€25,00

TELEMACO ARLEONI

pro Notiziario

€150,00

GIAN PAOLO ARTIOLI

In ricordo della madre Augustina Ferrarini (Tina)

€150,00

LUISA E FIORENZA BARAZZONI

pro Notiziario

€30,00

IONE BARTOLI

pro Notiziario

€50,00

DIANA BASCHIERI

pro Notiziario

€30,00

ALCESTE BASSI

pro Notiziario

€50,00

PIETRO BENASSI

pro Notiziario

€30,00

REDENTO BERNI

pro Notiziario

€50,00

CATERINA BERTOLETTI

pro Notiziario

€25,00 €50,00

IVAN BIGI

In ricordo dei genitori Andrea e Ilde

NATALE BINI

pro Notiziario

€20,00

LILIANA BONDI

pro Notiziario

€50,00

MARIO BONILAURI

pro Notiziario

€20,00

DANIELA BONINI

In ricordo del padre Remo Bonini

€25,00

GRAZIANO BORGHI

pro Notiziario

€30,00

GIORGIO CAMPANINI

pro Notiziario

€30,00

ROSSELLA CARBONI

In ricordo di Giuseppe Carboni

RICCARDO CASANOVA

pro Notiziario

SILLA E OSVALDO CASELLI

In ricordo dei genitori Rino e Manzotti Bruna

€100,00 €10,00 €100,00

GIANNI CATELLANI

pro Notiziario

€20,00

MASSIMO CATELLANI

pro Notiziario

€50,00

ROMANO CATELLANI

pro Notiziario

€30,00

SERGIO CATELLANI

pro Notiziario

€50,00

LUCIANO CATTINI

In ricordo del padre Odino

€50,00

LAURA CAVAZZONI

In ricordo di Reverberi Walter

ALFREDO CERIOLI

In ricordo di familiari e partigiani caduti

€25,00

ADELMO CERVI

In ricordo di Simonetta e Verina

€50,00

TERESA CIGARINI

In ricordo di Ballabeni Settimo

€50,00

€200,00

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Notiziario ANPI

Sostenitori

ARMANDA COCCONCELLI

In ricordo di Demos, Armando, Colorno, Emma e Maddalena Cerlini

€250,00

AMOS CONTI

pro Notiziario

€100,00

FRANCA CUCCHI

In ricordo di Ero Benadusi

€50,00

AMADIO DEL RIO

pro Notiziario

€30,00

ANGIOLINA DELMONTE

pro Notiziario

€25,00

GIANNA E ITALINA DIACCI

In ricordo della sorella Marisa

SORELLE DIACCI

In ricordo di Adua, Augusta e Vanda

€60,00

€100,00

NEALDA DONELLI

In ricordo del marito Otello Dazzi

€40,00

ANNA FAVA

pro Notiziario

€30,00

ANATASCIA FERRARI

pro Notiziario

€25,00

GLADI FERRARI

pro Notiziario

€20,00

NEDDA FERRARI

In ricordo del marito Olimpo Giovanardi

€30,00 €30,00

MARCO FERRATI

In ricordo della madre Elena Riccò

DUNA FERRETTI

pro Notiziario

€20,00

ILEANA FERRETTI

In ricordo di Giuseppe Ferretti e Pasturini Ilde

€50,00

LORENA FERRETTI

In ricordo dei genitori Lino e Lidia Bellesia

FRANCO FIACCADORI

pro Notiziario

€30,00 €30,00

€200,00

GIANCARLO FIACCADORI

pro Notiziario

MARIA GRAZIA FONTANESI

pro Notiziario

€20,00

MASSIMO FONTANESI

In ricordo del padre Amus Fontanesi

€50,00

VILMA FONTANESI

In ricordo del marito Erio Paterlini

ELES FRANCESCHINI

In ricordo del marito Moscardini Sergio

€30,00 €100,00

UMBERTO FRIGGERI

pro Notiziario

€20,00

BRUNA GANAPINI SONCINI

pro Notiziario

€50,00

NICOLETTA E GIANNI GEMMI

In ricordo di Enza Gemmi e Rino Soragni

€100,00

SIMONA E SIMONETTA GILIOLI

In ricordo di Ulisse Gilioli “Orazio”

€100,00

CARLO E STEFANIA GOVI

pro Notiziario

€25,00

LAILA GROSSI

In ricordo dei genitori

PAOLO, LOREDANA GUALERZI

pro Notiziario

€300,00

GIORGIO GUERRA

pro Notiziario

€30,00

LUCIA E TIZIANA GUIDETTI

In ricordo di Ivo Guidetti

UGO GUIDETTI

pro Notiziario

€30,00

GIANNI GUIDOTTI

In ricordo dei genitori Giulio e Selene

€110,00

UBALDO IBATTICI

pro Notiziario

€20,00

MARISA INCERTI CAPRETTI

pro Notiziario

€10,00

ANGIOLINA LELLI

In ricordo del marito Primo Montecchi

IREO LUSUARDI

pro Notiziario

€50,00

€170,00

€50,00 €100,00

MARZIA MAGNANI

In ricordo del padre Magnani Alfio

CONDOMINIO MAGNOLIA

In onore di Gino Ghiacci

ILVA MAIOLI

In ricordo di Vanda Diacci, Pierino e Ezio Carretta

CLAUDIO MALAGUTI

In ricordo dei genitori James e Ida Donelli

ANNA ROSA MANFREDI

pro Notiziario

OLGA MANNI

pro Notiziario

€25,00

FIORISA MARIANI

In ricordo di Natale Mariani dalla nipote

€50,00

PAOLA MASSELLI

pro Notiziario

€30,00

GIAN CARLO MATTIOLI

pro Notiziario

€50,00

CARLA MAZZIERI

pro Notiziario

€30,00

€50,00 €200,00 €50,00 €150,00 €50,00

GIULIANO MELLI

pro Notiziario

€30,00

BRUNO MENOZZI

In ricordo della moglie Mammi Bruna

€50,00

SPI-CGIL MONTECCHIO EMILIA

pro Notiziario

€50,00

NORMA MORELLI

pro Notiziario

€70,00

30


Sostenitori

aprile 2018

VINCENZA MORELLI

In ricordo del marito Nino Fantesini

GERMANO NICOLINI

pro Notiziario

€50,00 €20,00

MARIA NIZZOLI

pro Notiziario

SILVANA ORLANDI

pro Notiziario

CARMELINA E NOVARRO PANISI

In ricordo di Abbo Panisi

€100,00

€15,00 €100,00

GIOVANNI NOVARRO PANISI

pro Notiziario

€30,00

FRANCA PATTACINI

In ricordo di Attilio Pattacini

€20,00

NICOLA PECCHINI

In ricordo del padre Redeo

LINDA PICCININI

In ricordo del padre Piccinini Giuseppe “Onin”

ARGO PIGNEDOLI

pro Notiziario

€150,00 €300,00 €20,00

GIANCARLO PIGUZZI

pro Notiziario

€30,00

FAM. PIOPPI-CARRETTI

In ricordo di Carretti Giuseppe “Dario”

€50,00

VANNA PORTA

In ricordo dei genitori Carlo e Lea Rodolfi

€100,00

LEDA RABITTI/FONTANILI

In ricordo del marito Lorenzo Rabitti

€200,00

ILEANA REVERBERI

In ricordo del padre Angelo

€30,00

MARCO ROCCHI

In ricordo del padre Carlo

€30,00

TILDE ROCCHI

pro Notiziario

€20,00

GIULIANO ROCCHI

pro Notiziario

€50,00

GABRIELLA RODOLFI

in ricordo di Dario Rodolfi e pro Notiziario

€50,00

GIOVANNI ROSSINI

In ricordo di Gemello e Alberta Rossini - Wlliam e Ernesta Caprati

€200,00

PAOLO ROZZI

In ricordo dei f.lli Rozzi

€150,00

ANNA SALSI

pro Notiziario

€50,00

GIULIANA SALSI

pro Notiziario

€50,00

SIMONA SALSI

In ricordo di Alberta, Vivaldo, Silla, Luciano e Tina

€50,00

ORIANNA SANTINI

In ricordo di Sarati Gianfranco

€50,00

ORIANNA SANTINI

pro Notiziario

€15,00

MARINA E MARIA SONCINI

In ricordo di Riccardo e Carlo Soncini

€50,00 €50,00

ROMANO SPALLANZANI

In ricordo del fratello Sergio

EMORE TAMAGNINI

pro Notiziario

€20,00

IVANO TARASCOLI

pro Notiziario

€50,00

GIULIANA TARCHI

pro Notiziario

€20,00

BRUNO TASSELLI

pro Notiziario

€25,00

MAURO TERZI

pro Notiziario

€30,00

ANTONIO TIRELLI

pro Notiziario

€25,00

GUIDO TIRELLI

pro Notiziario

€10,00

ATTILIO TONDELLI

In ricordo del padre Adolfo

€20,00

MIRELLA TORREGGIANI

In ricordo del padre Ezzelino

€50,00

YURI TORRI

In ricordo di Guido Torri “Bosco”

ANDREA VACONDIO

In ricordo del padre Renato “Bergonzi”

€55,00

IAMES E VALERIO VACONDIO

In ricordo di Vacondio Nino e Borghi Altea

€50,00

RINA VALENTINI

pro Notiziario

€10,00

GIORGIO VANICELLI

pro Notiziario

€30,00

€250,00

EBE VECCHI

In ricordo del marito Cingi Colombo

CARLA VERONI

pro Notiziario

€100,00

AMICO

pro Notiziario

€30,00

€50,00

SEZIONE SCANDIANO

pro Notiziario - Integrazione iscritti

€345,00

SEZIONE PISTELLI

pro Notiziario

€300,00

SEZIONE S.POLO D’ENZA

pro Notiziario

€100,00

SEZIONE SCANDIANO

pro attività Istituzionali

€354,00

31


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