TUTTOBRINDISI Luglio/Agosto 2011

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L’editoriale

di MARCELLO ORLANDINI

TUTTO BRINDISI N. 33 › Luglio 2011 Autorizzazione Tribunale di Brindisi n. 4 del 13/10/1995

UN MAGAZINE ANCORA PIU’ RICCO, CHE PUNTA AD UNIRE

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’avvicendamento alla direzione di Tutto Brindisi, diciamolo subito, è legato quasi esclusivamente ad una esigenza editoriale e non certo al fatto che il magazine avesse bisogno di una nuova guida. Ritengo giusto che i lettori siano sempre bene informati su ciò che accade dietro le quinte dei giornali che leggono o seguono sul web oppure in tv, quindi ecco la ragione del mio arrivo al posto di Fabio Mollica. Lui diventa direttore editoriale e commerciale di un gruppo di testate che comprende il quotidiano on line BrindisiReport.it, e le riviste TuttoBrindisi e PugliaMagazine, controllato da Edizioni Futura, mantenendo anche la direzione di Puglia Magazine, per ora a cadenza semestrale, io continuerò ad essere il direttore responsabile di BrindisiReport.it e lo sarò da questo numero anche per il mensile Tutto Brindisi. Tutto Brindisi ha un gruppo di collaboratori ottimo, con i quali ho stabilito un contatto diretto anche se sarà sempre Fabio ad occuparsi dell’impaginazione e del loro coordinamento. Il magazine, mantenendo tutte le sue rubriche, darà ancora più spazio alle aziende e al mondo delle professioni, perché la sua missione è fare conoscere meglio ai cittadini di questo territorio non solo i problemi, ma anche gli attori che si muovono in questi scenari. Dovremo inoltre spiegare ai lettori, e convincerli di ciò, che questa piccola provincia deve superare la separatezza, che è solo politica e culturale e non certo economica, tra il capoluogo e il resto del territorio. Brindisi deve lavorare per sistemi integrati metropolitani: il porto e l’aeroporto sono strutture logistiche dell’intero Salento e non solo della città; l’economia turistica ha bisogno di sinergie tra il capoluogo, le aree collinari, le strutture diffuse, i centri storici; il sistema dei distretti è un meccanismo da replicare ma con idee peculiari, studi seri, e soprattutto con la lungimiranza consapevole che può venire da una attenta osservazione delle politiche dell’Unione europea; la presenza di due poli universitari deve favorire lo sviluppo e sostenere la qualità dei servizi e della pubblica amministrazione. Tutto ciò che qui è stato fatto e tutto ciò che

Direttore responsabile Marcello Orlandini

si dovrà fare, però, è parte del cammino di una grande regione che gode dei giudizi positivi di osservatori economici assolutamente obiettivi. Brindisi deve fare la sua parte, deve usufruire di tutti i vantaggi di tale appartenenza, deve essere in prima linea nelle decisioni che riguardano i trasporti, le nuove opportunità commerciali, il sistema sanitario, la logistica in senso generale, la formazione. A giudizio di molti, la Puglia è la regione del mezzogiorno italiano più vicina agli standard europei e lo sarà ancora di più se la politica saprà perfezionare le reti delle infrastrutture, della formazione e dei servizi, dando ad esse una strategia comune di cui gli enti locali devono essere partecipi. Tutto Brindisi perciò vi parlerà attraverso i fatti di maggiore rilievo e attraverso le opinioni dei protagonisti di questi processi che sono, ovviamente, densi anche di errori e talvolta di tensioni. Questa resta la nostra linea editoriale. Penso sia anche chiaro che ciò esclude ogni tentativo di separatismo: non è certo quella di un improbabile regione Salento l’idea con cui si potrà andare alla prove che presto imporrà anche alla Puglia l’Europa, a partire dalle nuove ripartizioni dei fondi per l’agricoltura. Non basteranno neppure la forza e le motivazioni dell’intera Puglia, ma bisognerà lavorare come Sud del Paese. Un Sud bellissimo, che sa costruire gli aerei e i satelliti ma che è prigioniero dei propri rifiuti come Napoli; che ha panorami e mari bellissimi ma tante aree urbane dove il diritto alla salute e ad un ambiente risanato va ancora affermato; che ha grandi Università ma vede partire su treni meno puliti, più affollati e più lenti di quelli che circolano al Nord, quasi tutti i suoi giovani che vanno a rendere più competitivi con i loro lavoro i sistemi e la ricerca di altri Paesi o di altre città. Nulla si può opporre alla mobilità imposta dalle globalizzazioni, è giusto che ognuno vada a cercare il meglio per se stesso. Il problema è dare ad ognuno anche un’opzione dello stesso livello nella regione in cui è nato e si è formato. Questo non si può fare dividendo ancora di più le risorse e i territori, e noi lo diremo sempre.

Direttore editoriale e commerciale Fabio Mollica

Hanno scritto su questo numero Marcantonio Gallo, Guido Giampietro, Stefano Lamonica, Iole La Rosa, Giovanni Membola, Nicola Quaranta, Mariagrazia Vaccaro.

Graphic Design Salvatore Antonaci

Stampa Martano, Lecce

Editore: Edizioni Futura srl, Brindisi - Via de’ Catignano, 35 Pubblicita: 0831.550246. www.brindisireport.it

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Domenico Mennitti. Le sue condizioni di salute continuano a migliorare 4 TuttoBrindisi Luglio 2011


POLITICA I IL COMUNE IN BILICO

PERCHÈ NON PUÓ LASCIARE L’ipotesi dimissioni spaventa il centrodestra: il vento nazionale tira in senso contrario. Ed in città si è in ritardo con le inaugurazioni di opere pubbliche e i lavori sul lungomare. Meglio prendere tempo. Altrimenti...

di Fabio Mollica

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on si dimette più. A prescindere da cosa gli diranno i medici che lo tengono (e lo terranno) in cura, è ormai assodato che Domenico Mennitti ha rinviato le sue dimissioni a data da destinarsi. Se ci si potesse scommettere sopra, i bookmakers farebbero affari sul destino politico del sindaco di Brindisi. Prima della defenestrazione di Giampiero Pennetta, sostituito col più tranquillo e fedele Angelo Rizziello, tutti davano per scontato che il primo cittadino avrebbe mantenuto la parola data: «Via ad ottobre, subito dopo l’assemblea dell’Anci». Poi, una volta risolto il problema Pennetta, la virata: «Non si

Dimettersi oggi vorrebbe dire lasciare la scena politica a Ferrarese. Ed il partito a Vitali e Saccomanno dimette più. Ha cambiato idea». A quel punto però è entrato in gioco l’imprevedibile. Il ricovero d’urgenza e la diagnosi allarmante avevano riportato a scenari apocalittici: dimissioni obbligate, mesi e mesi senza ammnistrazione o con una giunta dimezzata, poi le elezioni. Ma neanche gli acciacchi fisici riescono a fermare l’ex missino, che sta recuperando in fretta e che avrebbe confermato di non voler abbandonare proprio in questo momento. Forse lo farebbe pure, o almeno il suo stato di salute lo consiglia, ma è l’attuale condizione politica che glielo impedisce.

Lasciare oggi significherebbe lasciare una città nelle mani del vento. Tanto è vero che la progettazione della prossima stagione del Nuovo Teatro Verdi avrebbe già subito uno stop: alcuni sponsor, senza il sindaco Mennitti, si defilerebbero. E poi lasciare ora vorrebbe dire abbandonare la scena politica nelle mani di Massimo Ferrarese ed il centrodestra a Vitali e Saccomanno, che avrebbero l’ultima parola sul futuro candidato. Se Mennitti non molla, invece, pur con un impegno a mezzo servizio, sarà lui a tracciare la strada da seguire e a lanciare il successore, che non potrà che essere il vicesindaco D’Attis, salvo che quest’ultimo non decida di puntare dritto a Roma. C’è poi da considerare un altro particolare non di poco conto. Chiunque sia il successore di Mennitti, in questo momento la coalizione di centrodestra in città è data perdente, e non solo per colpa del trend nazionale. I tempi amministrativi, le procedure burocratiche e la guerriglia contro Pennetta hanno rimandato di diversi mesi l’inaugurazione di un bel po’ di opere. Parco Magrone non è ancora finito, i lavori sul lungomare non sono stati appaltati, il Pug va a rilento. Perfino il cimitero resta un cantiere. In queste condizioni sarebbe controproducente presentarsi di fronte agli elettori. Bisogna andare avanti. Almeno fino a marzo 2012. Sperando che nel frattempo qualcosa sia cambiato. Possibilmente in meglio.

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COPERTINA I LA CITTÁ DEL FUTURO

MASSIMO CAMPANELLI

«Vogliamo creare

Sviluppo»

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prossimi mesi potrebbero essere decisivi per delineare le linee di sviluppo futuro della città. O almeno questo è quello che si spera. In attesa che dall’assessorato all’Urbanistica giungano nuove notizie sul Piano urbanistico generale, ordini professioni ed associazioni di categoria hanno ripreso a far sentire la propria voce, per collaborare con le istituzioni nella progettazione del futuro del capoluogo. «È proprio questo il nostro obiettivo», conferma Massimo Campanelli, presidente dell’Ance (l’associazione che riunisce i costruttori edili): «Ci proponiamo al confronto, e lo facciamo in maniera unitaria e con obiettivi condivisi ». Intorno all’Ance ed al suo presidente, insomma, si è riunito l’intero sistema dell’edilizia, il settore che per decenni ha trainato l’economia nazionale, e che oggi, dopo una crisi forse mai vista in passato, sta cercando di riprendere il ruolo di sempre. Con ANCE, in perfetta sinergia, operano gli enti paritetici, gestiti in equilibrio tra imprese e sindacati, la Scuola edile che eroga formazione, la Cassa Edile con finalità mutualistiche e assistenziali, il CPT (Comitato Paritetico Territoriale) con i suoi servizi di consulenza per la sicurezza sui cantieri: «Ognuno, con funzioni diverse ma in un’ottica di sistema, sta cercando di avviare azioni e servizi che rinsaldano il rapporto con le aziende ed i loro dipendenti, ma anche con i protagonisti della vita sociale e politica locale», dice Campanelli. Dunque rapporti più costanti e costruttivi con la Prefettura, il Comune e la Provincia, così come con gli altri enti territoriali. «Attendiamo di conoscere i risultati del lavoro che condurrà alle scelte del nuovo PUG e a tal proposito abbiamo già espresso la nostra visione, nel corso degli incontri già svolti, insieme a Confindustria, nella conferenza di co-pianificazione. Abbiamo evidenziato che il punto di vista dei costruttori di Brindisi va nella

Il presidente dell’Ance parla a TB del futuro della città e dell’apporto che i protagonisti del settore edile possono dare al nuvo Pug e ai problemi del momento

EMERGENZE. Ribassi anomali, pagamenti in ritardo, nuovi progetti di sviluppo

direzione del miglioramento dei servizi esistenti e della riqualificazione della città». Insomma, l’epoca dei palazzinari è finita, ora bisogna pensare a rimodernare questa città, per chi ci vive e per coloro i quali hanno intenzione di investire. In questa logica dovrebbero avere grande attenzione la costa Nord, avviando un percorso di sviluppo turistico, e l’area industriale, dotandola di infrastrutture avanzate. Il nuovo corso portato da Campanelli sembra piacere: l’Ance registra un aumento di iscritti e gli interlocutori istituzionali coinvolgono sempre di più l’associazione. Il Sistema dell’Edilizia di Brindisi sta attivamente portando avanti una serie di collaborazioni con le istituzioni, non solo sul tema del PUG, ma anche, attraverso i suoi Enti paritetici, sui temi della formazione e della sicurezza sul lavoro. E poi c’è una una serie di azioni con-

crete di sensibilizzazione delle imprese su qualità e sostenibilità ambientale, ed un maggiore controllo sul fenomeno dei ribassi d’asta eccessivi e delle offerte anomale negli appalti pubblici: «Problemi che hanno come prima conseguenza quella della scarsa qualità delle opere, ma che possono nascondere anche situazioni di illegalità». Sempre a proposito di enti pubblici, «c’è da affrontare con fermezza il problema dei ritardi nei pagamenti delle aziende. Il patto di stabilità mette in ginocchio imprese sane che, pur avendo realizzato le opere, spesso rischiano il tracollo per i mancati incassi». Le conclusioni non lasciano dubbi: «Penso che sia finito il tempo di chi pensava solo al piccolo appalto per la propria azienda. Oggi dobbiamo pensare ad un futuro per il nostro territorio. Solo così potremo lavorare tutti, senza dover fare necessariamente i conti con ogni accenno di crisi economica».

Nuovi corsi alla Scuola Edile I corsi di alta specializzazione dell’offerta formativa della Scuola Edile di Brindisi, sono stati ammessi al Catalogo dell’Alta Formazione della Regione Puglia, destinato a tutti gli occupati e ai liberi professionisti. La caratteristica di questa offerta formativa consiste nelle opportunità di usufruire di un finanziamento per frequentare i corsi. I corsi ammessi sono: Progettazione con Autocad 3D Norme Tecniche delle Costruzioni 2008, Tecnico competente in acustica ambientale, Tecnico specializzato nell’attività di assistenza alla lavorazione di compositi fibrorinforzati e relativa applicazione nel settore civile, Assistente tecnico di cantiere. Gli interessati a frequentare uno dei corsi usufruendo del voucher

e quindi del relativo finanziamento, potranno farne richiesta entro le ore 18:00 del 4 agosto 2011, registrandosi al portale del Catalogo www.altaformazioneinrete.it e compilando on line la domanda (che dovrà essere inviata anche in formato cartaceo agli uffici preposti entro il 18 agosto). La Regione Puglia, sulla base delle richieste di voucher arrivate nei tempi, pubblicherà il 7 ottobre 2011 due graduatorie (una per soggetti laureati e l’altra per soggetti diplomati) di coloro che avranno diritto al voucher, fino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili. La Scuola Edile di Brindisi è a disposizione per tutti i chiarimenti e gli approfondimenti necessari. Si può chiamare allo 0831-586126 o scrivere ad info@scuolaedilebrindisi.it. www.brindisireport.it 7


L’INTERVISTA DEL MESE

Quando i sogni si avverano Luisa Micaletti è brindisina ma da anni vive e lavora a Milano, dove ha ideato e dirige riviste patinate che stanno riscuotendo un grande successo. Non ama mettersi in mostra, ma per TB ha fatto un’eccezione. Per parlare di lavoro, Brindisi, amore e...

BELLE STORIE di Iole La Rosa

Freek, Kult, Reve, Posh, riviste di qualità, splendidi esemplari d’editoria “ben fatta”. Quanto paga, in termini di soddisfazione professionale, focalizzare l’attenzione sul lusso, la moda, il benessere, il bello? La missione della nostra casa editrice è quella di creare prodotti che abbiano due componenti fondamentali, la passione e l’unicità. È chiaro che poi frequentare il mondo del lusso, della moda, dell’arte mi ha permesso di conoscere persone e luoghi di rara bellezza. Nella tua esperienza di vita professionale hai raggiunto traguardi importanti. Quanto hanno influito in questo le tue peculiarità personali e caratteriali, quali la tenacia, l’entusiasmo e la passione per il giornalismo e la comunicazione? Al giornalismo sono arrivata quasi per caso dopo la laurea conseguita allo Iulm di Milano. L’entusiasmo, di cui ho una notevole dose, mi ha aiutato tanto, perchè spesso ho visto molti giovani entusiasmarsi all’inizio e poi spegnersi poco a poco. L’entusiasmo per il lavoro, ma direi per la vita in generale, deve nascere ogni mattina e non mancare neanche nei momenti di difficoltà. In un periodo mediamente lungo, di crisi economica, cosa comporta scrivere di lusso e di bellezza? Si può rischiare di cadere nel “futile”? Il Lusso e la Bellezza sono tutto tranne che il futile. Nell’eccellenza c’è una ricerca della qualità 8 TuttoBrindisi Luglio 2011

che prevede impegno e investimenti ingenti. Nella bellezza lavorano professionisti preparatissimi, basta pensare che fucina di manager internazionali siano L’Oreal e Procter & Gamble. Se l’Italia ha tenuto sul mercato è grazie soprattutto al lusso che esportiamo nel mondo e alla domanda interna di cosmesi, che non ha perso un punto percentuale. Quanto ha influito la crisi sul lusso? Il lusso ha tenuto molto bene ed è in furiosa cre-

scita su tutti i mercati internazionali. È il prodotto medio che ha ceduto verso il basso. La cultura di un popolo, si evince anche dalla moda e dal fashion? La cultura di un popolo è un mix di arti, fra cui il design, quindi la moda ne è solo un componente. Diciamo che la moda spesso ha investito sull’arte e la cultura, aiutando il suo sviluppo e appropriandosi dei suoi codici. La bellezza interiore di una persona si manifesta nell’aspetto esteriore? Il lusso può nascondere le carenze insite in una persona? Intanto bisogna capire cosa si intende per lusso. Nel significato meno appropriato è la capacità di acquistare oggetti costosi. Nel significato che noi intendiamo è la capacità di vivere, saper scegliere, comunicare in un mondo di eccellenza. Non bastano una collana di Cartier e un vestito di Hermes per essere eleganti o nascondere carenze. Bisogna avere il coraggio di guardarsi allo specchio o dentro e lavorare sulle proprie debolezze. Poi molto banalmente è facile affascinare con una Bentley, ma di solito il gioco dura poco… Hai realizzato i tuoi sogni da bambina? Hai ancora qualche sogno nel cassetto? Ho realizzato una rivista che si chiama Reve, “sogno” in francese. Direi che il sogno è e sarà una componente costante della mia vita. Molti li ho realizzati, ma tanti sono in divenire. Sei stata fermamente decisa nell’intraprendere gli studi in Relazioni Pubbliche e comunicazione d’impresa e, soprattutto, nel trasferirti a Milano. Se avessi l’opportunità di tornare indietro, cambieresti qualcosa della tua vita vissuta ad oggi? Avrei forse fatto un’esperienza più importante


PERSONE I LUISA MICALETTI

Luisa Micaletti in una foto-puzzle di Maurizio Galimberti. Sotto, le sue riviste.

all’estero. Amo Parigi e credo che andrò a vivere lì per un periodo. Per il resto sono una persona soddisfatta, ma ho anche lavorato molto per esserlo. Soprattutto al Sud quando si vede qualcuno che ha raggiunto degli obbiettivi si usa la parola “fortunato”, è forse un modo per sminuire l’impegno, la fatica, la costanza, l’umiltà che occorre per raggiungere dei risultati. Basta parlare due minuti con un pugliese doc come Ennio Capasa, creatore di Costume National, per capire quanta vera gavetta occorra per diventare persone di sostanza. Quanto sacrifichi della tua vita personale e familiare ogni giorno? La mia famiglia è il mio sole. Il punto di contatto con la felicità. Cerco di tra-

scorrere tutto il tempo possibile con i miei figli Sofia Sole ed Edoardo, accorcio spesso i viaggi all’estero, cerco di limitare le serate, facciamo molti viaggi insieme. Il personaggio pubblico con maggiore fascino? Karl Lagerfield, che ho avuto l’onore di conoscere. Da anni ispiratore per Chanel, Fendi e molto altro. Un signore che rappresenta, eleganza, crea-

tività, forza e follia. Il tuo film preferito? Mine Vaganti di Ozpetek. L’ultimo libro letto? Sanguisughe di Mario Giordano. Sei felice? La felicità è quello che sei. Non so cosa sia la felicità ma sto molto bene con me stessa e la mia famiglia. Ho costruito i miei sogni quindi li vivo. Come appare oggi Brindisi ai tuoi occhi? Brindisi è la mia linfa, traggo le mie risorse e le mie energie, mi sento ambasciatrice, ci porto spesso anche i miei amici e trasmetto loro la passione per la mia terra. Ho una casa affacciata sul mare che mi porta a sognare, così come tutta la mia vita. www.brindisireport.it 9


PERSONE I SARANNO FAMOSI

GIANLUCA BRUNO

L’arte della Caricatura G

ianluca Bruno, 27 anni, si presenta all’appuntamento sorridendo e, con quel silenzio carico di dubbi, risposte ed eterni rimandi, tipico delle persone intelligenti, si accomoda senza spostare di molto la sedia, lascia scivolare le mani sulle ginocchia, adagio. Un figlio del Meridione, di quelli che partono, si laureano al Nord - dove ti insegnano a progettare auto, a rispettare le proporzioni, a giocare coi numeri per poi farli diventare immagini, fiancate di motori, cinque porte - per poi decidere di ritornare nella terra natìa, Brindisi, col desiderio di parlare, giocando con matite e chine, d’Arte. Come un moderno satiro di natura buffonesca e giocosa, Gianluca realizza ritratti caricaturali, rimodellando il comune linguaggio del volto di personaggi noti (da Carmelo Bene, a Paolo Conte, a Dario Fo) e poco noti (la ragazza dal sorriso largo, il signore distinto che indossa un naso aguzzo, i ghirigori neri dei capelli di una madre). La caricatura in senso stretto nasce nel XVIII sec. quando i ritratti caricaturali diventano un aspetto essenziale della nuova pubblicistica inglese e francese, un vero e proprio atto sovversivo e di contestazione contro il primato della borghesia egemone sulla ragione e della compostezza rispetto alla solida fisicità, al corpo inteso come materia. L’artista “carica”, cioè deliberatamente altera i lineamenti di un viso, esaspera i tic, rende parossistiche le forme, restituisce al corpo il suo essere oggetto, pura realtà sensibile, spogliandolo da qualsiasi aura spirituale e trascendente. La caricatura, così, va al di là dell’approccio comune alle forme, denuncia l’edonismo estetico imperante acquistando una valenza fortemente satirica, anzi 10 TuttoBrindisi Luglio 2011

Disegna caricature di personaggi noti e sconosciuti. Per realizzare le sue opere usa la matita ed il pc. E con questa intervista lancia un appello: «Date più spazio alla nostra Arte sui giornali!» DI MARIAGRAZIA VACCARO

diventando satira estrema, critica della società, dei suoi costumi e contraddizioni attraverso le immagini, fino a produrre nello spettatore il riso, ora aperto ora amaro. Gianluca Bruno cerca di restituire dignità artistica alla caricatura vista come arte che si oppone alla sottrazione, arte che è, invece, moltiplicazione delle forme, unendo agli studi fisiognomici una profonda intuizione psicologica della persona da rappresentare su carta, “persona” intesa, nella sua accezione greca, come volto ma anche, forse soprattutto, come maschera dell’attore.

Spesso il linguaggio della maschera, oltre alla semplice parodia, al trionfo dell’assurdo, include e fagocita anche un personale, velato omaggio nei confronti del soggetto rappresentato. Qual è il ritratto che più racchiude questa delicatezza gioiosa del tributo? Paolo Conte, Alberto Sordi... ed altri, tutti quei personaggi con cui amo passare del tempo, faccia a faccia. Qual è stato finora il personaggio più difficile da rappresentare? Non c’è un personaggio in particolare. Generalmente sono più difficili da interpretare quei volti che hanno dei lineamenti molto equilibrati, linea-ri, che non presentano particolari sproporzioni. In certi casi più che interpretare bisogna reintepretare, introducendo elementi che nella realtà non ci sono. In una delle più antiche definizioni della satira, Thomas Drant nel 1566 aveva erroneamente collegato l’etimologia della parola “satira” a quella di “saturno” evidenziando, in riferimento al più freddo e misterioso

pianeta del sistema solare, l’animo malinconico e aspro dell’autore satirico. Quindi, in larga misura, potrebbe essere presa per buona questa descrizione caratteriale del caricaturista che nelle altrui fisionomie riesce a colpo d’occhio a notare difetti, stonature fin quasi forse a credere di muoversi perennemente dentro “la casa degli specchi” del luna park? In ogni volto si può intuire la rispettiva traslazione in caricatura prima ancora di posare la matita sul foglio. È ciò che s’impara dopo tanto osservare. Quali sono i tuoi strumenti da lavoro? Di solito comincio con l’abbozzare i volti su carta, in maniera molto elementare, dopodichè, - se non concludo coi metodi più tradizionali (matite, penne e pennarelli...) - scansiono il tutto e mi trasferisco sul pc, dove adopero una vecchia tavoletta grafica con un software di disegno a mano libera. Amo il disegno tradizionale, ma questo metodo consente di lavorare più in fretta e con una spesa pressochè inesistente. Come capisci quand’è il momento di non superare la linea che va dalla morbida burla all’esageratamente grottesco, dal leggiadro e libertino comico all’ammiccante e incolore comicità? Non mi pongo limiti precisi, cerco sempre di esprimere ciò che un volto mi comunica. Anche lo stile è determinato dal personaggio stesso. Come pensi di attirare l’attenzione verso questa forma non d’arte ma di arti da preservare? Dando spazio ai caricaturisti nei giornali, come era d’uso un tempo. Dove possiamo trovarti? il mio sito è www.giansign.it. È ancora in allestimento, ma potrete trovare una vista d’insieme dei miei lavori.


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PERSONE I LA NUOVA NEW BASKET

NANDO MARINO

“Prometto che saremo un brand” Mentre lo staff tecnico e Santi Puglisi si muovono sul mercato, il vicepresidente della società traccia le linee da seguire per l’immediato futuro, affinché si diano basi solide ad uno sport che questa città merita di conservare per sempre. Tra le novità: biglietti senza diritto di prelazione per gli abbonati nelle partite di Coppa Italia.

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entre lo staff tecnico ha iniziato a lavorare seriamente, mettendo a segno i primi colpi di mercato, pur in attesa che in lega si decidano a mettere la parola fine alla telenovela ripescaggi sì-ripescaggi no, la dirigenza della New Basket Brindisi ha avviato e concluso la prima fase della campagna abbonamenti (quella dedicata ai vecchi abbonati) e a dare una sempre migliore organizzazione alla società, con l’obiettivo di farla diventare un brand e di sfruttarne tutte le potenzialità. Ed è così che in questi giorni, prima della pausa estiva, si gettano le basi per il prossimo campionato. LA CAMPAGNA ABBONAMENTI. Gli abbonati hanno avuto tempo fino all’11 luglio per far valere il loro diritto di prelazione. Allo scadere di quella data, hanno virtualmente perso il posto al PalaPentassuglia. In pratica, a campionato appena concluso e senza una benché minima idea del roster che sarà allestito per la prossima stagione, ai tifosi è stato chiesto di rinnovare l’abbonamento “al buio”. Ma la voglia di basket, e soprattutto la penuria di posti al palazzetto, consentiono alla società di portare a termine questa operazione senza alcun problema. È la legge del mercato. La novità di quest’anno sarà il biglietto libero, senza diritti di prelazione per gli abbonati, per le partite di Coppa Italia. Una decisione che consentirà di aprire le porte ai tanti appassionati che non riusciranno ad accaparrarsi un abbonamento per il campionato. A SCUOLA DI BASKET. Ma la società sta pensando anche ad altre iniziative che vanno nella stessa direzione. «Corriamo il rischio che ad una intera generazione, quella che oggi ha 14-15 anni, sia precluso il diritto di vedere le partire», dice il vicepresidente

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Nando Marino (primo da sinistra) insieme agli altri soci della New Basket Brindisi

Nando Marino: «Ecco perché ci attiveremo per portare il basket nelle scuole, o meglio, per far assistere gli studenti ad amichevoli ed allenamenti mattutini infrasettimanali». IL MERCHANDISING. «A Brindisi il basket non è uno sport ma un brand. Partendo da questo presupposto, stiamo lavorando ad un progetto per esportare oltre i nostri confini provinciali questo brand e l’immagine del territorio», spiega Marino. La New Basket è a tutti gli effetti un’azienda, con una ventina di dipendenti, che fattura milioni di euro a stagione. Dunque

bisogna massimizzare il profitto: da quest’anno quindi maggiore attenzione al merchandising (è in arrivo la maglietta del tifoso) e all’organizzazione di eventi “collaterali”. «Abbiamo un grande entusiasmo, ora dobbiamo mettere a frutto l’esperienza maturata in questi anni e darci una organizzazione da sport professionistico», conclude il vicepresidente. «Perché dove c’è una buona organizzazione c’è continuità: potranno cambiare i dirigenti, il coach o i giocatori, ma il basket rimarrà sempre».


Monica e Gianni Martina, proprietari di FeelGood

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ATTUALITÅ I UNA TV SOTTO ACCUSA

Stage a Londra per 30 studenti del De Marco

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STUDIO 100: SEQUESTRATI BENI PER 900 MILA EURO La Guardia di Finanza di Taranto contesta agli editori dell’emittente la percezione indebita di contributi pubblici per l’editoria. Pronta la difesa di Gaspare Cardamone: «È tutto in regola». Ma per la televisione ionica, ben radicata a Brindisi, si tratta di una tegola pesante. Che giunge a pochi mesi dalla chiusura della redazione leccese. Intanto circolano voci di problemi anche per altre tv locali.

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ontinua il periodo non proprio positivo per l’emittente televisiva tarantina Studio 100, di proprietà della famiglia Cardamone. Dopo la chiusura della redazione di Lecce (che non ha saputo intaccare lo strapotere salentino di TeleRama) ed il conseguente ridimensionamento dei programmi di crescita di Salento Channel, nei giorni scorsi il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Taranto ha eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti della società editrice, sulla base di una ipotesi di percezione indebita di contributi pubblici per l’editoria previsti dall’art. 45 della legge n. 448/98, erogati tramite il Corecom Puglia. Il provvedimento riguarda quote societarie, conti correnti e depositi bancari, beni mobili ed immobili della società, per un valore stimato di 877 mila euro. Gli investigatori ritengono che negli anni tra il 2000 e il 2006 la sociatà proprietaria di Studio 100 abbia reso dichiarazioni infedeli sia in relazione al numero dei dipendenti, che delle attività svolte, ottenendo così un punteggio immeritato. Dalle indagini della polizia tributaria 14 TuttoBrindisi Luglio 2011

sarebbe emerso che i dipendenti impiegati in attività televisiva in quel periodo non erano 31, come attestato nella domanda di contributi pubblici. Dodici di questi, infatti, secondo la Finanza non avrebbero svolto attività televisiva (giornalistica e tecnica) in quanto occupati, quasi tutti, solo nella rilevazione e nel censimento della cartellonistica pubblicitaria sulle strade provinciali di Taranto, una delle altre aree di interesse dalla società proprietaria della rete televisiva. Il decreto di sequestro preventivo cui la polizia tributaria ha dato attuazione è stato emesso dal gip del tribunale di Taranto su richiesta della procura. L’emittente continua comunque a trasmettere in quanto il sequestro non inibisce l’uso delle attrezzature e delle frequenze. La difesa della società sotto accusa, per bocca di Gaspare Cardamone, è arrivata attraverso le colonne ed il sito internet del quotidiano Taranto Sera, a cui l’editore ha dichiarato: «Siamo assolutamente in regola. E siamo in possesso della documentazione richiesta». I legali dell’imprenditore stanno preparando la tesi difensiva. Intanto

però Studio 100 nella graduatoria regionale che dà accesso ai contributi, stilata nel marzo scorso, è caduta dal terzo al quattordicesimo posto, con una preoccupante riduzione del contributo. Cardamone sostiene di aver sempre effettuato con puntualità i pagamenti contributivi. Se ne saprà di più nei prossimi giorni. Sta di fatto che la notizia ha creato qualche preoccupazione per giornalisti e tecnici in forza nelle redazioni di Brindisi e Taranto. A Brindisi, in particolare, Studio 100 è da anni la televisione locale più seguita, soprattutto grazie alle dirette delle partite di basket e di calcio ed alle trasmissioni sportive più in generale. A causa della nuova classifica redatta dal Corecom, anche altre emittenti locali hanno subìto una consistente riduzione o addirittura la cancellazione degli emolumenti statali di cui avevano sempre usufruito negli anni scorsi. E già si parla di possibili acquisizioni di emittenti e di alcune trattative in corso. Con le elezioni dietro l’angolo, qualcuno potrebbe farci un pensierino. Perché una televisione in mano conta sempre qualcosa.

’istituto professionale per i servizi commerciali De Marco non va in ferie: dirigente e docenti sono al lavoro per organizzare viaggi di studio all’estero per i propri studenti. L’occasione è data dall’approvazione di due progetti PON: il primo, C1, riguarda “Interventi formativi per lo sviluppo delle competenze chiave - comunicazione nelle lingue straniere”; il secondo, C5, tirocini/ stage (in Italia e nei paesi UE) del Programma Operativo Nazionale: “Competenze per lo Sviluppo” 2007IT051PO007 - finanziato con il FSE per l’anno scolastico appena conclusosi. Trenta giovani frequentanti le classi III, IV e V, selezionati per merito e per livello di competenza linguistica nelle sedi di Brindisi e Francavilla Fontanna, potranno quindi beneficiare di un soggiorno di studio, completamente gratuito, di tre settimane per approfondire l’apprendimento della lingua inglese, al fine di migliorare le competenze spendibili per l’inserimento nel mercato del lavoro. Altri 30 alunni delle classi V saranno avviati a partecipare a uno stage in Gran Bretagna allo scopo di completare la formazione scolastica arricchendola con una esperienza in un contesto lavorativo che possa anche orientarli nelle scelte successive di formazione e lavoro. Insomma, l’istituo del preside Francesco Pagano, arricchisce la formazione dei propri studenti migliori inserendoli in un contesto europeo. Per i giovani allievi sarà un’esperienza che non solo di apprendimento, ma più in generale di vita, perché li avvicinerà alla cultura europea e formerà un atteggiamento nuovo nei confronti del lavoro e delle scelte professionali. (I.L.R.)


Brindisireport.it: il quotidiano online di Brindisi

www.brindisireport.it “Datemi la sete, andrò a cercare una sorgente” 15


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GUIDO GIAMPIETRO storie nostre

QUEL PASTICCIACCIO DEI 144 ALBERI BNL La banca li ha donati al Comune. Ma da sei mesi restano in un deposito

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o letto la notizia una prima volta poi, per dissipare ogni dubbio, l’ho riletta con maggiore attenzione. Le parole, pesanti come sampietrini, erano lì, nella stessa identica posizione, a raccontare il medesimo fatto: la donazione di 144 alberi fatta dall’istituto di credito della BNL a favore del Comune di Brindisi. Un gesto degno di nota, sia per il messaggio ambientale che sottende sia per l’intrinseco valore dell’offerta, visto il perdurare dei venti di crisi che spirano sulla città e l’intero Paese. Purtroppo, a Brindisi, anche omaggi disinteressati come questo finiscono per creare problemi. Infatti solo 27 di quegli alberi hanno finora trovato degna sistemazione nel giardino della Scuola Media Marco Pacuvio. Tutti gli altri, da ben sei mesi, malgrado le sollecitazioni della banca, giacciono in un deposito (con oneri d’affitto e cura delle piante a carico della BNL!) in quanto l’Amministrazione sembra non riesca a trovare il posto - di proprietà comunale - più idoneo per metterli a dimora. E tutto questo avviene in una città che ha un bassissimo rapporto verde-abitante e i cui parchi si trovano in condizioni pietose come il Cesare Braico e il Parco Maniglio del rione Bozzano. Oppure - come il Palmarini-Patri (o Magrone) e quello del Cillarese - da anni esistono solo nelle intenzioni degli amministratori. Si apprende ora che a questi dovrebbe aggiungersi il Parco Filia Solis che il Presidente della Provincia intende realizzare a San Pancrazio nel posto dei veleni dell’ex Lepetit. Domanda non pleonastica: a che scopo aprire tutti questi parchi se dopo non si ha la “forza” di curarli…? Intanto, se al Comune si continua a cincischiare, le piante potrebbero prendere la via di Lecce (cui la BNL ne ha già donato quattrocento), molto ben disposta a prendersi anche le restanti 117 di Brindisi! Mentre rifletto sugli aspetti paradossali della vicenda mi torna alla mente un episodio di qualche tempo fa ambientato a Milano. In

quella circostanza il maestro Claudio Abbado, rinunciando al suo compenso, pose come unica condizione per il suo rientro alla Scala la piantumazione di 90.000 alberi. E l’architetto Renzo Piano si candidò per un artistico progetto di messa a dimora delle piante, a cominciare da piazza Duomo. Ebbene, la grande Milano, la capitale dell’economia e la nostra punta di diamante nel cuore dell’Europa, rifiutò – per mancanza di sponsor, si disse – rilanciando, per bocca della Moratti, una controproposta mirata alla sistemazione di soli 150 alberi. Cosa che fece indignare Renzo Piano inducendolo a inevitabili raffronti con ciò che avevano già fatto città come Londra, Stoccolma e New York. Allora mi sono detto: se la Milano dell’Expo 2015 ha detto no agli alberi, a maggior ragione lo può fare Brindisi. D’altro canto non è un mistero che Marguerite Yourcenar, nelle sue Memorie di Adriano, abbia scritto: “Gli italiani detestano gli alberi”… E invece no! Andando oltre l’Indignatevi di Hessel sento di dover gridare: vergogniamoci! Tutti. Perché la responsabilità non può ricadere solo sui singoli dirigenti del Palazzo di Città. La vergogna dev’essere equamente spalmata su tutti noi per l’ottusità dimostrata nel venire a conoscenza di questa e altre vicende simili a questa e non aver saputo sensibilizzare per tempo quei dirigenti… Forse che ci chiediamo perché il sole è necessario alla vita? Lo stesso deve valere per gli alberi, da sempre preziosi regolatori dell’equilibrio eco ambientale dell’intero pianeta. Senza contare che sono i silenziosi testimoni del trascorrere del tempo, delle stagioni, della nostra stessa vita... Inoltre, quando si piantano, segnano il superamento del nostro egoismo perché di essi beneficeranno i nostri figli e i figli dei nostri figli. Concetto questo già noto a Cicerone quando scrisse “Serit arbores, quae alteri saeclo prosint” (pianta gli alberi che gioveranno in un altro tempo). Ma noto anche a un mio antenato che alla nascita della figlioletta Bettina - perché ne rimanesse traccia nel tempo - piantò un melograno tuttora prodigo di frutti vermigli. E mi piace pensare che tale usanza non sia del tutto scomparsa e si continui a gemellare la nascita d’un neonato e quella d’un alberello.

Ma gli alberi danno anche una connotazione particolare alle città che altrimenti sarebbero immobili, fatte di soli mattoni senza vita. Sono loro, infatti, insieme alla gente, agli odori e ai rumori a renderle vive. E con gli alberi si parla, sotto di essi si scambiano baci e promesse d’amore eterno, si fissano appuntamenti per la stagione che verrà... Fin qui le ragioni del cuore, ma ci sono anche quelle pratiche. Con la loro folta chioma, oltre a fornire uno “spazio sociale”, si riduce l’effetto termico che durante la calura estiva porta a un aumento di quattro-cinque gradi dell’asfalto e dei mattoni. Lo stesso dicasi per la riduzione dell’umidità relativa e della CO2 rilasciata dal traffico automobilistico. Ma gli alberi, con un po’ di fantasia - la stessa che ha ispirato Italo Calvino ne Il barone rampante potrebbero anche offrire una possibilità di fuga dalla vita moderna. Così come fa quel ragazzino, Cosimo, che stanco d’una vita piena di regole e costrizioni, decide, in segno di protesta, d’andare a vivere sugli alberi e di non scenderne più. Morirà, oramai adulto, attaccandosi all’ancora d’una mongolfiera in volo e buttandosi lontano dal paese, per non dare agli abitanti la soddisfazione di vederlo alla fine toccare terra. Certo le radici possono creare problemi, così come le foglie che cadono e sporcano il suolo, o le chiome troppo alte che tolgono visibilità alle insegne dei negozi, o il polline che crea problemi allergici (dove sono gli olmi o le querce d’una volta…?) o i tronchi che riducono lo spazio dei parcheggi. Anche se, in quest’ultimo caso, bisognerebbe riflettere sull’equazione: più parcheggi uguale più traffico! Benedetto Croce, in Cultura e vita morale, riferisce l’aneddoto d’un parroco che visse nella seconda metà del Seicento in un paesetto del Molise, Montagano. Nel quale essendo capitato, circa un secolo dopo, l’economista Giuseppe Maria Galanti, e avendo visto con meraviglia la contrada tutta coperta di alberi e di frutti della qualità più squisita, e domandando come era sorta quella rigogliosa vegetazione, seppe che quel parroco, di cui durava la memoria, Damiano Perone, non dava altra penitenza ai peccatori che di piantar alberi, e le piantagioni erano in ragione del numero e della qualità dei peccati… Sicuramente se anche Brindisi avesse potuto contare sull’aiuto d’un parroco simile, con tutti i peccati che ci sono in giro, non solo si sarebbero messi a dimora tutti i 144 alberi della BNL, ma l’intera città si sarebbe presentata a un attonito turista più intricata della selva oscura dantesca…

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ECONOMIA I CHIUSURA CONTINUA ad una trimestrale sotto le attese. Ma il portafoglio ordini e l’utile comunque dell’ultimo trimestre fanno ritenere a sconto il titolo stesso malgrado le incognite brasiliane della divisione energia di Tecnimont. Potrebbe essere questa l’ora dell’arrivo di nuovi soci. Intanto l’azienda si prepara e ristruttura. Sarà perciò difficile per la task force della Regione Puglia convincere Maire Tecnimont a non chiudere Brindisi. Un primo incontro task force-azienda a Bari si è svolto già subito dopo il tavolo tra le parti del 28 giugno, quando Tecnimont ha ribadito che Brindisi chiuderà. Del confronto bilaterale si sa poco, se ne sarebbe saputo di più l’8 luglio, giorno in cui era fissato l’incontro separato task force-sindacati. Comunque, i lavoratori del centro di Brindisi, ci ha detto Emiliano Giannoccaro, segretario della Filcem Cisl, avevano già deciso: resteranno uniti per rimanere a Brindisi. Sperano di passare ad una nuova società, e sperano che Maire Tecnimont mantenga l’impegno

POTETE LAVORARE: La Maire Tecnimont chiude i battenti a Brindisi. Ma dice ai suoi dipendenti che possono conservare il posto. Trasferendosi nel capoluogo lombardo. Altre 66 famiglie senza occupazione. Lo stillicidio prosegue. Sempre più inesorabile. DI MARCELLO ORLANDINI

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ra arrivato a Brindisi quasi in punta di piedi, Fabrizio Di Amato, assemblando un centro di progettazione a breve distanza dallo stabilimento di uno dei suoi principali clienti dell’epoca, Basell, e appena sottovento al sito di Capo Bianco, scelto fa British Gas come sito d’elezione del suo primo rigassificatore nel Mediterraneo. Con Basell la lunga collaborazione è finita da qualche tempo, il rigassificatore sembra che Tecnimont se lo stia progettando a Parigi con la partner transalpina Vinci. Adesso, per Maire Tecnimont, Brindisi è da chiudere. Non per crisi o mancanza di clienti, ma per pura esigenza di riorganizzazione aziendale. Tutto va concentrato a Milano: commesse di progettazione, e saperi. Quindi nessuna implicita avvisaglia di licenziamenti nell’annunciata chiusura del centro di progettazione Tecnimont di Brindisi: chi vuole continuare ad essere della squadra dovrà però trasferirsi a Milano. La cosa non è indifferente, per questo territorio: 66 alte professionalità specializzate in impianti chimici di punta, come quelli per la produzione di poliolefine, che se ne vanno è una 18 TuttoBrindisi Luglio 2011

cosa che impoverisce il sistema locale fatto non solo di fatturati, ma anche di capacità individuali, di formazione di alto livello. Senza contare che gli ingegneri e i tecnici che entro il 30 settembre devono scegliere tra Milano e il licenziamento sono nati nel 95 per cento dei casi in Puglia e nel Salento. Ma questo non ha un peso nelle strategie di Tecnimont, che evidentemente considera chiusa la propria mission a Brindisi dove il proposito dichiarato tempo addietro di giungere a 150 unità è stato ritirato da tempo. Preso da partite finanziarie e di borsa, il board di Tecnimont non ha come priorità la presenza diretta sul territorio, e infatti ha chiuso anche altre tre sedi nel Centro-Nord (Firenze, Bergamo e Torino). Agli inizi di giugno il titolo in Borsa di Maire Tecnimont era sceso a 1,16 euro per effetto delle incertezze mostrate della società di fronte alle evidenti perdite nelle commesse in Brasile per alcune centrali a carbone. A metà giugno la notizia dell’acquisizione di due commesse per 440 milioni di dollari da parte di Maire Tecnimont e della sua consociata indiana Tecnimont Icb Pvt Ltd (Ticb), per la costruzione chiavi in mano di realizzazione di un impianto di polipropilene da 340 mila tonnellate

A MILANO!

I picchetti dei lavoratori che rischiano il posto annue di capacità, oltre a due impianti di polietilene da 360 mila tonnellate annue ciascuno da realizzare a Dahej, nello stato indiano del Gujarat, per la joint-venture Ongc Petro Additions Limited (Opal). Questo non ha fermato il passivo nelle contrattazioni del titolo, che ha toccato il 60 per cento, forse dovuta

verbale di un accompagnamento di tre anni di incarichi garantiti per Brindisi da affidare all’eventuale subentrante. La Regione dovrebbe proporre, in tal caso, alla nuova azienda un contratto di programma con il concorso di fondi pubblici.


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STEFANO vampiri LA MONICA di mattina

QUEI DUELLI IN TV CHE NON RIESCO A DIGERIRE Siamo costretti ad ascoltare stupidaggini assurde. Colpa della par condicio

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ono sempre più convinto che le parole non abbiano granché senso. Quelle della gente che parla, quelle delle pubblicità in tv, quelle della gente in tv, soprattutto. L’ultimo referendum ha chiarito che lo spirito della gente non è del tutto sopito, che basta fare leva nel modo giusto per portare alle urne quel 50% più 1 di elettori (è nauseante quest’obbligo), affinché la consultazione sia ammissibile. Poi il parere espresso sui quesiti referendari è sicuramente di minor importanza rispetto alla loro presenza in un seggio elettorale, ma questa volta mi sembra un sacrosanto obbligo spendere due parole su quello che è stato il risultato: circa il 95% di Sì per tutti e 4 i quesiti. E da quel momento in poi, molti si sono spesi nel dare un significato politico a questo risultato. Ma la mia attenzione è invece caduta su quel 5% (o poco meno) che invece aveva, in maniera assolutamente legittima, deciso di mettere la crocetta sul NO. Che cosa pensavano queste persone favorevoli al nucleare o all’acqua privata? Siccome per strada non ce n’era neanche una con il NO scritto sulla fronte, non mi è rimasto che ascoltare quelli che parlavano in televisione. Nella trasmissione Annozero ho visto un Chicco Testa dire che le prossime nostre centrali nucleari sarebbero state di quarta generazione, quindi immuni da ciò che ha fatto esplodere Chernobyl e Fukushima. Almeno fino a quando non arriveranno tsunami e terremoti di quarta generazione... Qualcuno gettava contro Testa dei dati inequivocabili: nell’area attorno a Chernobyl si erano ammalati di cancro 4.000 bambini. “Ma ne sono morti soltanto 15!”, diceva

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sicuro il Testa con in mano i dati ufficiali sulla mortalità. Come se le 3985 famiglie dei bambini non morti non facessero statistica, come se la loro sorte non fosse stata devastata da quella malattia, come se tanti genitori non avessero dovuto dilapidare patrimoni per le cure dei loro figli. Ne sono morti soltanto 15... Perché fanno parlare in tv quelli che dicono bestialità del genere? Semplicemente perché in questi nostri giorni funesti, la par condicio è un comandamento in qualsiasi televisione! Posso capirlo. Ma par condicio significa che se inviti 3 persone del centrodestra, dall’altra parte dello studio televisivo ce ne devono necessariamente essere 3 di centrosinistra. Potrei scrivere un’enciclopedia su una cazzata del genere, ma diciamo che in qualche modo questa idiozia la posso anche mandare giù come un rospo. Però, più che altro mi sembra che in tv ci sia un ben altro tipo di par condicio: vengono invitate 3 persone intelligenti per controbilanciare la presenza di 3 imbecilli; così come 3 onesti devono fare da contraltare a 3 corrotti. Credo sia proprio questa la spiegazione.

E ci sono degli indizi che avvalorano la mia tesi: vi siete mai chiesti perché in tv non si vedano quasi mai i rappresentanti più ostili e ostinati della Lega Nord (butto giù alcuni nomi: Bossi, Calderoli, Borghezio)? Magari perché su questa Terra non esistono persone tanto intelligenti da poter bilanciare in qualche modo quel razzismo, quella stupidità, quell’abiezione. I 3 summenzionati geni non avrebbero alcun “controbilanciamento” anche se seduti dirimpetto a loro ci fossero Nelson Mandela, Madre Teresa, Gino Strada o padre Alex Zanotelli. Voi chi mandereste a controbilanciare l’arroganza del ministro Brunetta che in un primo momento accetta di farsi fare una domanda nel corso di un convegno, ma quando scopre che si tratta di una lavoratrice precaria non la fa nemmeno parlare e scappa via dicendo “siete l’Italia peggiore”? Era solo una domanda retorica.

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qualche giorno fa, la risposta me l’ha data una persona mite e onesta: mi ha fatto vedere su Youtube il video del ministro Brunetta che va via come un sovrano altero e stanco di ascoltare questa plebaglia che avanza pretese. Alla fine del video, il mio amico mite e onesto ha detto soltanto: “prima o poi ci scappa il morto...” Forse era una metafora, forse intendeva dire che presto verranno lanciate altre statuette contro gli uomini che ci governano. Io mi auguro che non avvenga, perché sarebbe il segnale chiaro di un imbarbarimento Nazionale. Anche mio, che una statuetta non l’ho mai lanciata né ho mai avuto intenzione di farlo. Però, quanta fatica...

Borghezio e Brunetta, due che ne dicono di tutti i colori.


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STORIA & CULTURA I NEI MEANDRI DELLE CITTÅ

L’ACQUEDOTTO ROMANO

Questo sconosciuto

È l’unico esempio di “Castellum Aquae” nel Salento: vasche limarie, torrini e cisterne sono considerate monumenti simbolo dell’antica città romana di Brundisium. Ma restano poco conosciute. E per nulla valorizzate

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Le vasche limarie dell’Acquedotto romano e uno dei torrini (foto G. Membola)

C’ERA UNA VOLTA di Giovanni Membola

L’antica strada dell’acqua, ovvero l’acquedotto voluto dai Romani per la città di Brindisi, è un’opera architettonica straordinaria nel suo genere e, nonostante il disinteresse generale, a distanza di oltre ventuno secoli conserva importanti testimonianze conosciute solo da pochi tra studiosi e residenti. Il sistema di approvvigionamento idrico fu costruito nel I secolo a.C. e prendeva origine in località Pozzo di Vito, a circa 9 km a ovest della città nei pressi dell’ex base Usaf. Qui fu realizzato un grande bacino cilindrico in cui confluivano - attraverso quattro cunicoli sotterranei - le acque dei pozzi scavati nei dintorni. Questa imponente vasca del diametro di 7,5 metri oggi versa in un discreto stato di conservazione, quasi completamente colma di acqua stagnante e ricoperta di vegetazione spontanea che, per spinta delle radici, potrebbe danneggiare le pareti interne realizzate in opera reticolata (opus reticulatum). Un quinto cunicolo portava l’acqua dal pozzo-cisterna alla colonia brindisina attraverso un tracciato sotterraneo lungo circa 12 km, che seguiva la naturale pendenza del terreno; una serie di torrini originali, utilizzati come sfiatatoi e come accessi per l’ispezione, furono individuati lungo l’intero tragitto e sono ancora visibili in diverse proprietà private. L’acqua giungeva in città in corrispondenza delle cisterne di raccolta che si affiancano a Porta Mesagne, ovvero alle cosiddette Vasche o Piscine Limarie. Nonostante queste possenti strutture siano state considerate uno dei monumenti simbolo della città romana di Brundisium, in realtà sono conosciute solo sommariamente e per nulla valorizzate. Scoperte alla fine dell’800 durante la realizzazione di via Cristoforo Colombo, furono attentamente studiate dagli archeologici Giovanni Tarantini e Giuseppe Nervegna, che tanto si adoperarono per salvaguardarne l’integrità, dopo aspri contrasti contro gli amministratori dell’epoca che ritenevano i resti “informi ruderi di poca importanza” e ne chiesero più volte la demolizione perché d’ostacolo all’allineamento della strada in costruzione. Le vasche rappresentano l’unico esempio di Castellum Aquae in tutto il Salento e servivano a purificare, per decantazione, le acque dalle sabbie e dal limo in sospensione prima di essere distribuite alle fontane e alle altre cisterne della città: dalla prima vasca l’acqua defluiva lentamente in quelle successive così da permettere la sedimentazione delle impurità sul fondo. Ciò che si osserva oggi è quello che rimane dopo gli interventi del 1530 quando furono abbat-

tute le arcate della copertura e l’intera struttura fu ricoperta dal terrapieno a ridosso delle nuove mura volute dal Carlo V. Sono diversi gli elementi architettonici d’interesse, come i cunicoli sul pavimento che servivano a drenare il limo depositato, l’intonaco idraulico sulle pareti, i fori del condotto di entrata, di uscita e del troppo pieno dell’acqua, i muri divisori tra le tre vasche con i varchi per il passaggio dell’acqua, i sei pilastri al centro dell’ambiente maggiore che reggevano la copertura a volta doppia. Purtroppo il valore storico-patrimoniale dell’intero complesso archeologico, confermato da recenti ed interessanti studi dell’Università del Salento, è scarsamente considerato a livello locale, basti pensare che al posto dei pannelli didattico illustrativi o anche di una semplice targa che ne indichi il nome e il periodo storico di riferimento, davanti al manufatto di epoca romana spiccano dei bidoni dei rifiuti e di raccolta degli abiti usati.

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na maggiore attenzione meriterebbero anche i resti del cunicolo sotterraneo ritrovato in via Settimio Severo, oggi relegati in un angolo - scarsamente illuminato - dell’area archeologica di San Pietro degli Schiavoni (sotto il Teatro Verdi). Vari elementi lasciano dedurre che il tratto di questo acquedotto fosse antecedente e di provenienza diversa rispetto a quello di Pozzo di Vito. Sempre di epoca romana il Pozzo Traiano, una cisterna di raccolta e smistamento dell’acqua ubicata tra l’omonima via e la salita di S.Dionisio, nel centro cittadino. Posta a circa due metri sotto l’attuale piano stradale, si compone di due ambienti con volte ed archi separati da un muro avente piccole aperture per il passaggio dell’acqua; nel primo vano giungevano le acque attraverso tre condotte denominate Sorgente Annunziata, Sorgente Romana e Sorgente S.Dionisio. Sarebbe auspicabile un accurato intervento ispettivo alla struttura e uno studio per approfondire più dettagliatamente le indagini svolte oltre un secolo fa. Altre cisterne, fontane, terme e sistemi di distribuzione idrica sono andate perdute, ma quello che rimane, se valorizzato e reso fruibile, potrebbe costituire una realtà di straordinario interesse, così come avviene in tante altre località dove le testimonianze della lungimiranza degli antichi romani rappresentano un punto importante di promozione storico culturale di un territorio ricco di storia, com’è il nostro.

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STORIA & CULTURA I NEI MEANDRI DELLE CITTÅ

Nelle foto la chiesa prima (sopra) e dopo (a sinistra) il restauro. Sotto un particolare della campana

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ono stati ultimati i lavori di restauro delle facciate e del campanile a vela della chiesa dell’Immacolata a Mesagne. Ad appena due mesi dall’inizio dei lavori, da qualche giorno il monumento si presenta in tutta la sua bellezza a chi si ferma in piazza Vittorio Emanuele. Il progetto di recupero è stato finanziato dall’ufficio nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. I lavori sono stati realizzati grazie ai fondi dell’8 per mille e appaltati dall’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni alla ditta C&G di Mesagne. Le opere conservative sono state eseguite grazie al progetto realizzato dall’ingegnere Luigi D’Amato (dello studio D’Amato Engineering di Veglie) con la consulenza statica del giovane ingegnere Luca D’Amato e la sorveglianza del professor Giacomo Carito, dell’ufficio dei Beni Culturali della Diocesi di Brindisi. L’inizio dei lavori è avvenuto lo scorso 11 maggio e la scadenza contrattuale era prevista al 09 maggio del 2012. Il Sindaco di Mesagne, Franco Scoditti, nei giorni immediatamente successivi all’inizio dei lavori chiese un incontro al geometra Angelo Contessa, amministratore unico della C&G, e al direttore dei lavori Luigi D’Amato, per sollecitare una rivisitazione del cronoprogramma dei lavori in vista delle festività patronali. La ditta appaltatrice, insieme al progettista, per soddisfare il desiderio dello stesso primo cittadino, hanno triplicato le squadre di operai specializzate nelle opere di restauro, per arrivare in poco tempo allo splendido risultato previsto e ottenuto in questi 24 TuttoBrindisi Luglio 2011

LA CHIESA RINATA IN TEMPI RECORD

In soli due mesi, conclusi a Mesagne i lavori di restauro delle facciate e del campanile dell’Immacolata, la cui “restituzione” era prevista per il maggio 2012 giorni. Durante i lavori particolare attenzione è stata rivolta alla pulizia e al consolidamento della molteplici ed evidenti lesioni presenti sulle facciate che sono state eliminate con visibile successo. Inoltre è stata sperimentata una nuova tecnica per riparare il monumento dai danni provocati dai volatili. A tal fine è stata applicata una rete protettiva in polietilene che resiste ai raggi ultravioletti e scoraggia lo stazionamento dei colombi. In questo modo i lavori realizzati alle facciate e al campanile a vela della chiesa dell’Immacolata potranno rimanere in ottime condizioni più a lungo. Questo metodo innovativo è utilizzato da qualche tempo in molte città d’arte, la stessa Basilica Cattedrale di San Marco a Venezia è protetta dalla stessa rete. “Vorrei rivolgere un ringraziamento all’Arcivescovo di Brindisi-Ostuni, Mons. Rocco Talucci» ha commentato il geometra Angelo Contessa, emozionato di fronte allo splendore delle facciate della Chiesa dell’Immacolata: «È grazie al suo prezioso intervento che la Conferenza Episcopale Italiana ha contribuito al recupero di questo meraviglioso bene monumentale».

Lifting in cinque fasi La chiesa della Madonna Immacolata, costruita nei primi decenni del XV sec., è interamente realizzata con materiali tipici dell’edilizia locale: il tufo. Il campanile “a vela” (XVII sec.) è stato eretto utilizzando grandi blocchi di carparo, probabilmente provenienti dalle antiche mura della città. Pietre che parlano di storia millenaria: basta osservare quelle concrezioni, quei fossili incastonati come gemme nella parete laterale del campanile. L’immobile ha subito vari interventi di integrazione; ad esempio le campane sono state sostituite nel 1846; la parte laterale del campanile è stata aggiunta successivamente. Scopo dell’intervento di questi due mesi è stato quello di eseguire un restauro conservativo nel rispetto della reversibilità dei materiali utilizzati e compatibilità con quelli esistenti. L’intervento si è articolato nelle seguenti fasi: pulitura, sigillaturastuccatura, consolidamento, sostituzione e protezione finale.


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n golfo da rigenerare, da dragare, da ridisegnare, modellandolo su misura di una borgata che a sua volta andrebbe rigenerata nell’assieme, dragata da qualche mostruosità e ridisegnata urbanisticamente. Il futuro è alle porte, dentro e fuori lo specchio d’acqua sul quale “Italia Navigando” ha gettato la prima ancora: quella decisiva. In autunno il via libera sostanziale, con la convocazione della conferenza di servizi che consentirà davvero di gettare le basi per la realizzazione del piano di rilancio del porto che verrà. La riqualificazione, dunque, è sempre più vicina. Un progetto è già stato ammesso al bando. Altri tre, restano in attesa di giudizio. Ma tanto basta a smuovere le acque. A dare (e a darsi) una scossa è stato di recente l’Ufficio Demanio della Regione, che ha esaminato le proposte progettuali pendenti nell’ambito della gara di appalto. Quattro le imprese partecipanti al bando, a partire dall’unica al momento ammessa: “Italia Navigando” (società controllata da “Invitalia”, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa), che nel maggio del 2009, attraverso il suo presidente, Ernesto Abaterusso (nella foto insieme al sindaco di Ostuni Domenico Tanzarella), depositò per prima, presso l’Ufficio tecnico del Comune della Città bianca, la propria candidatura. Restano in quarantena, invece, le proposte presentate “ad adiuvandum” da altre tre società del settore, invitate ad integrare la documentazione prodotta: “Marina di Ostuni srl” (che fa capo allo studio tecnico Sergi-Cavallo) e da due Ati (Associazione temporanea di impresa), entrambe con sede a Ceglie Messapica e composte rispettivamente da due srl: “Cr costruzioni srl” di Rocco Cavallo e “Fraver srl” (la prima Ati); “Cavallo Francesco e figlio srl” e “Gestioni ricreative e sportive” (la seconda Ati). 26 TuttoBrindisi Luglio 2011

PRENDE FORMA IL MARINA DI OSTUNI A Villanova un nuovo porto da 300 posti barca DI NICOLA QUARANTA

“L’iter di gara - conferma il consigliere regionale del Pd, Giovanni Epifani - si è finalmente sbloccato. A settembre sarà possibile, grazie alla conferenza di servizi, dare un’ulteriore e decisiva accelerazione. Questo significa che finalmente si stanno stringendo i tempi per l’approvazione definitiva del progetto di riqualificazione del porticciolo turistico di Villanova”. Aspettando il porto di domani, a fare cronaca e notizia è soprattutto la preoccupazione degli operatori che sino ad oggi hanno garantito, tra mille difficoltà ed evidenti limiti, la gestione del molo e che in prospettiva futura temono di essere tagliati completamente fuori. Cinque, allo stato, le aree per il diporto, comprese quelle gestite dalla Lega Navale e dall’associazione Marinai d’Italia: le uniche due che

avrebbero ottenuto al momento il rinnovo della concessione, in attesa che prenda forma la nuova gestione. Così le polemiche attorno al golfo, non mancano: «Italia Navigando comunque vuole entrare nella realtà del porticciolo turistico di Villanova in tutti i modi possibili: o attraverso il progetto attualmente depositato presso la Regione (e per il quale sono nate delle diatribe con ricorso al Tar di altri partecipanti al bando), oppure

in forma privatistica, con istanza di concessione demaniale quadriennale (ex articolo 36 del Codice della navigazione) per la gestione dei pontili galleggianti e delle banchine costituenti il porto turistico di Villanova di Ostuni». Così la pensa, dai banchi dell’opposizione, Gianfranco Coppola, consigliere comunale del Gruppo Misto. Quello attuale è un porticciolo turistico da circa 300 posti barca (per natanti della lunghezza massima di 18 metri), protetto da due “rami”: il molo di levante, lungo 70 metri, banchinato e munito di bitte, e il molo di ponente, lungo 280 metri. Il piano di riqualificazione, invece, prevede l’ampliamento e una riorganizzazione dei posti barca, al fine di creare le condizioni per ospitare imbarcazioni da 7 sino a 20 metri. L’intervento riguarderà anche la realizzazione di parcheggi, centro servizi,

un distributore di carburante e tutta una serie di sistemazioni che, sulla carta, dovrebbero fare del porticciolo, da qui a qualche anno, un punto di riferimento nel contesto della diportistica regionale. Queste le prospettive, almeno, al netto dei veleni e delle incognite.


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PORTFOLIO I TENUTE RUBINO WINE FEST

L’1 luglio scorso si è svolta presso il porto turistico Marina di Brindisi la prima edizione del Tenute Rubino Wine Fest. C’era per noi Emanuela Quaranta, autrice di queste foto. Protagonisti della serata i vini della pluripremiata cantina brindisina, il titolare dell’azienda Luigi Rubino e la compagna Romina Leopardi. Tra gli invitati anche l’assessore regionale alle Attività Agroalimentari, Dario Stefàno. Tra una bevuta, un piatto di cous-cous alle verdure, un brano di buona musica live ed un risotto ai funghi, sono stati premiati i vincitore del concorso Salento photography Tellers: Silvia Candoli, Monica Leggio, e Claudia Canepa.

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FOOD & WINE I RISTORANTI, RICETTE E VINI

Estate da bere alla COOPIR

SCIUÈ SCIUÈ Sapori napoletani sotto la Colonna

Nell’enoteca di Ostuni tante degustazioni di vini pugliesi.

Buona cucina, prezzi giusti: ed è subito boom! DI ROMINA GIURGOLA

È

incredibile come certi locali riescano ad entrare immediatamente nel cuore dei brindisini. È il caso di Sciué Sciué, ristorantepizzeria di recente apertura ai piedi della Colonna Romana, voluto da Enzo Pierri e dal genero Roberto Quarta. È stato boom fin dal primo giorno d’apertura, forse perché i due sono

stati capaci di colmare un buco nell’offerta gastronomica locale. Quello della cucina napoletana, che non è solo pizza e calzoni, ma molto di più. È, per esempio, mozzarella di bufala (servita nell’apposito contenitore), ciambotta, peperoni m’buttunati, scarola imbottita, polpette al sugo (eccezionali!), baccalà e patate. Le ver-

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dure servite tra gli antipasti sono cucinate in maniera eccellente. E non perdete il cuoppo di crocché, arancini e panzerotti, incredibilmente leggeri seppur fritti. Tra i primi abbiamo assaggiato i paccheri al sugo di stocco (molto buoni) e delle originalissime linguine con alici e pecorino. Ma se non volete osare, ci sono gli gnocchi alla sorrentina, o i

cannelloni napoletani. Anche tra i secondi c’è molta tradizione campana: la milza ripiena, e i polipetti affogati, per esempio. Chiusura in grande con sfogliatelle ricce e lisce, pastiera e babà. Si può cenare (o pranzare) egregiamente restando anche ben al di sotto dei 30 euro, e questa è la seconda ragione del successo di Sciuè Sciuè. La prima la ritrovate nei piatti. La terza nel locale, reso accogliente e caldo con pochi interventi, e la quarta nel servizio veloce. Per evitare lunghe file conviene sempre prenotare. SCIUÈ SCIUÈ Via Colonne, 51. Brindisi Tel. 0831.529432 339.3713037.

A TAVOLA

Cicatielli ai frutti di mare con crema di rape RICETTA DELLA LOCANDA DEL PORTO Via Montenegro 20, Brindisi, tel. 0831.568181

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’enoteca Vini di Puglia della Coopir De Laurentis di Ostuni è sicuramente l’enoteca pugliese con la più completa offerta di vini regionali, e come ogni anno, anche quest’estate organizza una lunga serie di degustazio-

ingredienti per 4 porzioni: › 150 gr. di calamari › 300 gr. cozze nere › 350 gr. cicatelli › 300 gr. vongole › 8 scampi piccoli › 100 gr. gamberetti › 10 pomodorini maturi › 2 cucchiai crema di rape › 2 cucchiai olio extravergine › 1 spicchio d’aglio › prezzemolo › sale q.b. Aprire le cozze nere al vapore e sgusciarle, filtrare l’acqua delle cozze e metterla da parte. Nel frattempo tagliare finemente i calamari, sgusciare i gamberetti lasciando testa e coda, spazzolare le vongole e sciacquare in acqua. Prendere una pentola aggiungete olio extravergine d’oliva, l’aglio e farlo dorare leggermente a fuoco medio, subito dopo aggiungerci i molluschi e i crostacei. Dopo qualche minuto, aggiungere i pomodorini tagliati finemente, un pizzico di sale e prezzemolo sminuzzato, incorporare un po’ d’acqua filtrata messa da parte in precedenza. Cuocere la pasta in abbondante acqua salata, appena pronta scolarla e versarla nella pentola con i frutti di mare, aggiungere due cucchiai di crema di rape e amalgamare il tutto a fuoco spento, servire con una spruzzata di prezzemolo.

DA ABBINARE A:

FUXIA Negroamaro Rosato IGT prodotto da Cantine Paolo Leo San Donaci (BR) “Amabilità” e “buon gusto”: questi i significati attribuiti nel linguaggio dei colori al fucsia, probabilmente per la bellezza e l’armonia del fiore da cui deriva. Colore rosato vivace con riflessi vibranti, frutto di lampone e fragola intenso, retrogusto piacevolmente fruttato. Gradazione alcolica: 13%

ni con accesso libero per far conoscere a residenti e turisti le aziende del territorio. Ecco i prossimi appuntamenti: Mocavero (15 luglio), Feudi San Marzano (16), Tenuta GIustini (18), Botromagno (19), Cantine Due Palme (21), Schola Sarmenti (22), Masseria Altemura (23), Masseria Mita (25), Tenuta Viglione (26), Vinosia (27), Tormaresca (28), Vinicola Palamà (29), Tenute Mater Domini (30), I Pastini (1 agosto), Cantina Mesagne (2), Torrevento (3), Vinicola Mediterranea (4), Polvanera (5), Schinosa (6), Macchiarola (8), Pirro Varone (9), Botrugno (10), Carrozzo (11), Cantele (16), Duca Guarini (17), Vigne & Vini (18), Marchesi Bozzi Corso (19), Azienda Monaci (22), Magistra Vini (23), Valle dell’Asso (24), Consorzio produttori vini Manduria (25), Albea (26), Milleuna (27), Attanasio (30), Agricole Vallone (31). Via De Laurentis, Ostuni. Orari: 17/22. Ingresso libero.


www.brindisireport.it 31


32 TuttoBrindisi Luglio 2011


Cartellone EVENTI › PROTAGONISTI › MOSTRE

22 Venerdì

LUGLIO Brindisi Piazza Vittoria

ELLIOTT MURPHY

Elliott James Murphy (New York, 16 marzo 1949) è un cantautore e giornalista statunitense. È uno dei più efficaci ed apprezzati autori del rock. Al suo esordio fu salutato come uno degli eredi di Bob Dylan. Attualmente vive a Parigi con la moglie e il figlio Gaspard. Negli anni Sessanta formò una band, i Rapscallion, con i quali nel 1966 vinse il concorso per band dello stato di New York. Ha suonato con i New York Dolls, Patti Smith ed alcuni artisti di quella che è stata la new wave americana. Tra le sue canzoni più riuscite: “Last of The Rockstars”,

“Diamonds by the Yard” (forse il pezzo più famoso di Murphy), “Is Fellini really dead?”, “King Of The Serpentine” e la struggente “Everything I do (Leads me Back to You)” in duetto con uno dei suoi più grandi amici ed estimatori, niente meno che Bruce Springsteen. Il concerto di Murphy è probabilmente la perla musicale del cartellone dell’estate brindisina. Il musicista è poco conosciuto dalle masse, ma basta andare su YouTube ed ascoltare qualche suo brano, per capire che stiamo parlando di un musicista di grande classe. Insomma, segnatevi la data. www.brindisireport.it 33


TEMPO LIBERO I CARTELLONE

MOSTRE: CAMERA A SUD (BRINDISI)

DESIGN E NON SOLO IN 26 SCATTI D’AUTORE Nel caffè-libreria le migliori foto del concorso “Design in funzione”, organizzato da Adi Puglia/Basilicata e vinto da Ida Santoro

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Fino al

La brindisina Ida Santoro si è aggiudicata il primo concorso fotografico nazionale “Design in Funzione” organizzato dalla delegazione Adi (Associazione per il Disegno Industriale) di Puglia e Basilicata, destinato a mettere in rilievo le qualità funzionali del

Nei giorni scorsi, presso il caffè libreria “Camera a Sud” di Brindisi, si è svolta la premiazione ed è stata inaugurata la mostra, organizzata dalla delegazione Adi e sponsorizzata dal Consorzio Cetma, con una selezione di ventisei scatti ritenuti più meritevoli dalla giuria,

23/25 Dal-Al

GIUGNO

OTTOBRE

CENTRO STORICO Ostuni

PAL. GRANAFEI-NERVEGNA

BRINDISI NEGLI ARCHIVI ALINARI LE NOTTI DI SAN GIOVANNI

O

U

na selezione unica di scatti realizzati dagli Alinari o provenienti dalle Raccolte Museali Alinari, che ritraggono Brindisi, i suoi monumenti, il suo porto, le sue piazze e i suoi vicoli, la sua gente e il suo territorio. Le immagini appartengono ad una “campagna fotografica” che si riferisce ad un periodo compreso fra la fine dell’ottocento ed i primi decenni dello scorso secolo e di certo rappresenteranno una ulteriore occasione per riflettere sui grandi processi di trasformazione urbana a Brindisi, consapevoli di quanto si sia anche perduto nel novecento in termini di patrimonio monumentale ed architettonico e di valori paesaggistici ed ambientali. Non casualmente, nella presentazione di questo lavoro, la stessa Fondazione sottolinea come “la bellezza della perfetta unione fra natura e arte che caratterizza i territori salentini è stata fissata nello specchio della memoria di un numero considerevole di preziose immagini, che la fotografia ci riporta fedelmente sin dalle sue origini”. La mostra si arricchisce di preziose sezioni cartografiche ed iconografiche a cura dell’Archivio di Stato di Brindisi. Il risultato finale è di grande fascino.

design attraverso immagini che ritraggano oggetti nel loro uso quotidiano. Al concorso hanno partecipato fotografi di tutta Italia. Al secondo posto si è piazzato il fiorentino Fabio Gambina di Firenze con lo scatto dal titolo “L’amabile conversazione”.

composta da Gianluca Ciullo, presidente della delegazione Adi: Pier Paolo Cito, fotoreporter, Bruno Barillari, fotografo, Mia Pizzi caporedattrice della rivista Abitare e Cinzia Dinardo, designer del Consorzio Cetma.

23

Il più longevo e ad oggi l’unico festival di musica blues in Puglia. Nato nel 1997, propone in due serate artisti blues nazionali ed internazionali. Nella cornice storica ed affacciata sul mare di piazza Santa Teresa a Brindisi, offre il meglio della musica blues con numerosi posti a sedere. Nel corso dei suoi 15 anni di vita ha presentato più di 60 artisti, la metà dei quali dagli USA ed ha riscosso notevoli consensi di pubblico e di critica, tanto da diventare uno degli spettacoli di punta della rassegna estiva del Comune di Brindisi. Quest’anno certa la presenza del grande chitarrista Popa Chubby.

Sabato

LUGLIO

PIAZZA SANTA TERESA Brindisi

FESTIVAL DEL BLUES Ore 21 34 TuttoBrindisi Luglio 2011

I

stuni celebra la tradizione della Notte di San Giovanni, una notte ricca di magie, misteri e influenze sulle cose, gli animali e, soprattutto, sulle persone, tanto che da sempre essa è anche chiamata La Notte delle Streghe. La tradizione della notte del solstizio rivive con una manifestazione volta a recuperare un tessuto storico-popolare di tradizioni attraverso la loro spettacolarizzazione: teatro popolare di strada con rappresentazioni che ripercorrono i grandi temi della magia, della superstizione e del misterioso. Ecco il programma. Giovedì 23, dalle ore 23: Le serenate di San Giovanni. Venerdì 24, dalle ore 20: parata di musiche e arcieri, falò, concerto di musica celtica dei Celticarte, concerto degli “Sventurati”, spettacolo teatrale “Le streghe di Ostabar”, concerto dei “Cantacunti”, eventi “verticali”. Sabato 25, dalle ore 20: parata del gruppo Pachamama, concerto dei Cantacunti, accampamento arcieri medievali, concerto degli Sventurati, spettacolo di danza dei Pachamama, concerto di musica celtica dei Celticarte, spettacolo teatrale “Le streghe di Ostabar”, fuochi pirotecnici


MOSTRE: STUDIO GUADALUPI-LANZILLOTTI (BRINDISI)

VIAGGIO INTERIORE, CON LE FOTO DI MALORZO E CARPARELLI Fino al 3 settembre, in via Saponea 11, a Brindisi

14 Giovedì

LUGLIO

PIAZZA DEL POPOLO San Pietro Vernotico Ore 21.00 GIARDINI DI PLASTICA Cantieri teatrali Koreja

P

remiato in Iran come miglior spettacolo di teatro ragazzi nell’ambito del XVI International Theatre Festival for Children and Young Adult, GIARDINI DI PLASTICA è un viaggio sorprendente alla scoperta di mondi magici. Chi decide di subirne l’incantesimo, si prepari a visitare mondi lontani, ciascuno con le proprie meraviglie, dove incontrare extraterrestri, samurai, fate, angeli. Dove c’è posto per i ricordi, i sogni, le emozioni. Tubi, abiti, copricapo, materiale povero e riciclato di vario genere, grazie all’uso fantasioso delle luci si trasformano fiabescamente in immagini, visioni strampalate e buffe, quadri plastici di un movimento della fantasia. Non c’è in ballo una vera e propria storia che non sia quella inventata, lì al momento, dai tre attori in scena con le loro trasformazioni. con Alessandra Crocco, Giovanni De Monte, Maria Rosaria Ponzetta. tecnico luci Mario Daniele regia Salvatore Tramacere collaborazione all’allestimento Maria Rosaria Ponzetta

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Al termine “viaggio”, l’immaginario comune associa un posto geografico specifico, una destinazione, un tragitto o memorie di esperienze vissute, legate materialmente a situazioni esclusive. Il viaggio mette in relazione, mette in discussione obiettivi, mete, convinzioni, al punto tale da “scoprire” (sorprendendosi) percorsi differenti non pianificati, traducendosi in esperienza, bagaglio personale. Questa iniziativa nasce dall’esigenza di effettuare un percorso di “scoperta” di uno spazio legato al mondo che ci circonda, ma solo ed esclusivamente attraverso un cammino introspettivo di se stessi. È possibile percorrere il “viaggio interiore” attraverso un suggestivo richiamo di attenzioni, particolari, persone, luoghi, immagini, nonché... scatti. Il progetto è una pura razionalità concettuale messa in piedi cercando di racchiudere le molteplici interpretazioni che si possono attribuire ad una tematica così complessa, distribuendo tutto secondo percorsi lineari ed eccentrici. Il progetto è quindi un viaggio distribuito per step. La prima sala, dalla forma quasi labirintica, restituisce al visitatore la possibilita di porsi al centro dello spazio e ruotarci intorno, ritrovando immagini ingrandite di fuga dalla convenzionalità, di esilio, di espatrio, fisicamente espresse da valigia, rotaie e sguardi persi, pensierosi, nostalgici, grintosi e determinati. La prima fase espressiva del viaggio è quindi intesa come fuga. La seconda fase, invece, dirige il visitatore verso uno spazio lineare, secondo una direzione dell`individuazione del sè (dell`Io), viaggio introspettivo dell`anima, denudandosi dall`estetica e dal materialismo. Pannelli verticali a tutt`altezza si susseguono fino a giungere alla conclusione puntuale del concetto di indipendenza. Un percorso lineare, ribassato, buio, definito da altezza umana. Il corridoio di distribuzione diventa teatro di se stesso dove per scena

compaiono pannelli lignei scorrevoli animati da immagini singolari. La fase conclusiva che porta il visitatore a girare intorno ad un oggetto, un “Cubo della Riflessione”, ossia la conclusione di un percorso interattivo dinamico nel quale porrà attenzione sul suo personale viaggio interiore, lasciandosi ispirare da paesaggi della memoria. L’evento intende offrire un momento culturale di forte impatto comunicativo attraverso fotografie in cui l’uomo è la rappresentazione dominante nella sua conflittualità interiore. Il tema offre uno spunto di riflessione stimolando le espressioni della mente dell’uomo necessari

1

Lunedì

AGOSTO MASSERIA ARCIPRETE Torre Santa Susanna L’ISOLA CHE NON C’È Pagliarotto & Friends Presso Azienda Agr. Stasi

L

alla liberazione della fantasia, della libertà di poter essere visionari. La mostra intende rendere maggiormente noto al pubblico questi valori artistici, offrendo una chiave di lettura ottimistica che privilegia unicamente se stessi come protagonisti principali dell’evento. Architetti Massimo Lanzilotti e Alessandra Guadalupi FOTOGRAFIE DI DAMIANO MALORZO E ROSSANA CARPARELLI Studio di architettura e design. Via Saponea, 11. Brindisi. Ingresso libero.

unedì 1 agosto…Seconda stella a destra e poi dritti fino… al Pagliarotto & Friends 2011 “L’Isola che non c’è”. Anche quest’anno, come tradizione da 5 anni, la Masseria Arciprete di Torre Santa Susanna si trasformerà in un luogo senza tempo e reale solo agli occhi di chi vi arriva, basterà solo un bel “pensiero felice” e grazie alla “polvere di fata” tutti potranno volare all’isola che non c’è ed ammirare uno degli eventi musicali più gioiosi e spettacolari dell’estate, il luogo che i bambini sognano, che i grandi hanno sognato, e che qualcuno sogna di nascosto… Chiamati a raccolta da Peter Pan ed in assenza del nemico di sempre, il Capitano Giacomo Uncino, sul palco del Pagliarotto “pirati” e “bimbi sperduti”, numerosi musicisti e band di spicco del panorama musicale pugliese, si alterneranno in 4 ore di live straordinario spaziando tra innumerevoli sonorità. Il Comune di Torre, sostenitore dell’evento, l’Associazione Petra insieme ad altre associazioni della provincia di Brindisi, vi invitano a partecipare non solo per assistere ad uno spettacolo raro ed unico nel suo genere, ma anche per sostenere i progetti benefici legati al festival, in modo che la gioia e la felicità di questa serata si trasformino in aiuto e sostegno per tutti coloro che credono di aver perduto il “proprio pensiero felice”. www.brindisireport.it 35


TEMPO LIBERO I CARTELLONE

10 Fino al

SETTEMBRE Mesagne

MESAGNESTATE

www.comune.mesagne.br.it.

36 TuttoBrindisi Luglio 2011

P

er l’assessore alla cultura, Maria De Guido, il cartellone di “MesagnEstate 2011” è da considerare “un piccolo miracolo, se si tiene conto delle risorse a disposizione”. Per la città, che ha vissuto ben altre estati ricche di appuntamenti, è una delusione. Questione di punti di vista e soprattutto di posizioni di responsabilità. Eppure quest’anno sono tanti gli appuntamenti per famiglie, mesagnesi e visitatori. Si parte con l’intrattenimento musicale per tutti i gusti dalla musica popolare con nomi come “Officina Zoè”, “Taberna Mylaensis” , entrambi in occasione di due suggstive serate nel parco archeologico di Muro Tenente, Beppe Voltarelli a

Villa Cavaliere; i bravi “Manekà” in occasione della “Sagra della Fucazza chena”, reduci da importanti collaborazioni con Teresa De Sio ed Eugenio Bennato. A metà agosto, serate di musica classica con la finale di festival lirico, e la presenza della cantante Wilma Vernocchi, e una serata di classici napoletani con il gruppo di apprezzati professionisti “I Sarracini”. Ma non mancherà il divertimento con il ritorno di Toti e Tata, al secolo Emilio Solfrizzi ed Antonio Stornaiolo, e l’estrosa e sempre originale“Banda Osiris”. Tanta arte e tanta cultura: tre mostre che meritano senz’altro di essere visitate, a partire da quella fotografica che si inaugurerà il 19 luglio

nelle sale del Castello sui Castelli dell’alto Salento, quella tranfrontaliera con artisti da Italia, Grecia, Albania e Montenegro che sarà ospitata fino alla fine di agosto. Curiosa e fresca quella sul fumetto, “Tutti dicono I love you”, che verrà ospitata dal 14 al 24 luglio nei locali del Frantoio Ipogeo. Intanto è partita il 30 giugno la rassegna “Libro Inchiesta” con autori prestigiosi che presenteranno i loro libri su temi di scottante attualità, dalla violenza sulle donne alla sicurezza sul lavoro. Tra le nove proiezioni cinematografiche, una rassegna dal titolo “CineRubini”. Tre film del regista, da poco cittadino onorario mesagnese, in Piazza Commestibili.


Il consueto appuntamento de “ La Palma d’Oro” organizzato dalla Pro Loco si affianca con altre iniziative promosse dall’associazionismo locale di concerto con l’Amministrazione comunale: in particolare “Percorsi del gusto e musica: 6 e 7 agosto “Notti Rosa a Mesagne”, a cura dell’Associazione Commercianti Mesagnesi e la seconda edizione di “Mesagnesi nel Mondo”, con madrina Barbara Chiappini e la partecipazione dei ballerini mesagnesi Vincenzo Mingolla e Federica Vizzino, a cura dell’Associazione culturale “Mesagnesera”. Grande attesa anche per i talenti di “Io Canto”, a cura della “Fenice Event” di Enzo Fagiano. Cosimo Saracino

6-7 Sab. e Dom.

AGOSTO

CENTRO STORICO Oria TORNEO DEI RIONI

Sabato: inizio ore 18.30 (Corteo per le vie della città) conclusione 21.30 in Piazza Manfredi. Domenica: inizio ore 17.00 (Campo del Torneo), sfida tra i Rioni.

Il “Corteo Storico-Torneo dei Rioni” trae origine dal bando che l’imperatore Federico II di Svevia volle emanare nel 1225 durante un periodo di permanenza ad Oria, dove proprio in quel periodo volle avviare i lavori del castello che ancora oggi è possibile ammirare nella zona più alta della città. Storia e leggenda si intrecciano in questo “evento” di grande suggestione che la Pro Loco - dal 1967 - ripropone ogni anno nel mese di agosto, rispolverando una delle pagine più importanti di una storia lunga più di tremila anni, che ha proprio nell’epoca federiciana uno dei suoi momenti decisamente più importanti. (Foto Apt Brindisi)

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TEMPO LIBERO I CARTELLONE

LIBRI: IL PRIMO ROMANZO DELLA BRINDISINA ILARIA SOLAZZO

“ESTATE... PROTEZIONE ZERO” UNA STORIA D’AMORE Un giorno Isabella conosce Giulio, e tutto cambia...

6

Mercoledì

AGOSTO PIAZZALE LENIO FLACCO Brindisi Ore 21.00 FRANCESCO RENGA Un giorno bellissimo tour

È

l’evento clou dell’Estate brindisina 2011. Il cantautore italiano, marito di Ambra Angiolini, sarà in città con la sua orchestra il 6 agosto. Sarà l’occasione, per i suoi fans, di ascoltare i brani che lo hanno portato al successo: da “Un giorno bellissimo” a “Ci sarai”, da “Per farti tornare” ad “Angelo”.

Brindisireport.it il quotidiano online di Brindisi

23-24 Sabato e Domenica

LUGLIO

FRANCAVILLA FONTANA APERTI PER FERIE: COUS COUS E ORECCHIETTE Degustazioni, concerti, laboratori di cucina

A

d ogni azione corrisponde una reazione. “Estate… protezione zero” è proprio questo: è la storia dei cambiamenti avvenuti in seguito ad un incontro. La protagonista del romanzo è Isabella, una ragazza cresciuta nel rispetto di principi fondamentali come la famiglia, la fede, il lavoro, l’onestà, l’integrità morale e l’affidabilità. Ognuna di queste qualità rappresenta ormai, più che la normalità, un valore aggiunto. Averle tutte è un tesoro raro e prezioso. Ma la protagonista non si ferma ad ammirarsi, va avanti con l’orgoglio di chi conosce il proprio valore e lo spende anche per gli altri. Ma anche con tutte le paure di una ragazza che guarda al proprio futuro con fiducia, curiosità e molta paura. Come molte sue coetanee, anche lei ha vissuto i dolori per i primi amori delusi o i disinganni delle false amicizie, ma ha sempre avuto il buon senso di non abbattersi, rendendosi conto che a volte le esperienze negative hanno anch’esse un valore, diventando essenziali per sviluppare il proprio percorso di crescita. In una realtà, come quella adolescenziale, in cui tutto è lecito pur di essere ribelli contro il sistema e si fa qualsiasi cosa per farsi notare, Isabella recita la sua parte consapevole di questa realtà e senza la struggente necessità di dimostrare qualcosa. Continua ad essere quindi una ragazza normale, al punto da diventare speciale. I suoi pensieri controcorrente entrano nei cuori, perché Isabella non ha barriere, sa cosa vuole e sa scegliere per se stessa. Arrivando a scelte coraggiose, come raccontare la prima esperienza in campo sessuale, un tema che un tempo sarebbe stato tabù. Un giorno Isabella conosce Giulio e tutto cambia. Cambia il suo modo di vedere le cose, di ascoltare

i propri sentimenti, di guardare il mondo, di considerare il proprio futuro. Ora tutto può essere guardato con fiducia. Isabella ci parla delle gioie, delle paure, delle ansie e dei desideri di una giovane donna spaventata dai sentimenti e dal non sapere cosa il futuro abbia riservato per lei; il sogno di vivere un giorno l’amore vero, quello fatto di passione e abitudini, di tenerezza e di scenate di gelosia. Un sogno che forse può diventare realtà. La quinta scenografica di fronte alla quale i protagonisti si muovono, Torre Rinalda, il Salento, la Puglia in generale, ammanta il racconto di colori vivaci, di suoni, odori che rendono la storia di Isabella e Giulio la stessa vissuta da ognuno di noi. In loro ritroviamo molte delle nostre prime esperienze, quando tutto era vissuto con una forza che travolge o una passione che consuma. Soprattutto l’amore. Il modo migliore per introdurre il lettore al romanzo è riassunto nelle parole stesse di Isabella: “Quando uno meno se lo aspetta, la vita offrirà nuove stagioni. Non bisogna avere fretta, non bisogna volere tutto e subito, perché quanto sognato può avverarsi dopo un giorno o dopo anni, ma è proprio quando le cose ci accadono abbastanza presto che bisogna tenersi pronti e stare attenti poiché a volte la poca esperienza, l’equilibrio personale non ancora maturo, rischiano di spezzare le ali di ognuno prima ancora di saper volare”. È un libro divertente che si legge tutto d’un fiato. Giulio Casale ESTATE... PROTEZIONE ZERO di Ilaria Solazzo, Ed.zni Hilary Y Walter. Pagine 168, € 13

14-21 Giovedì

LUGLIO

PAUSA CAFFÈ Ostuni, Scalinata Antelmi GIOVEDIAMOCI Musica & Cocktails

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rmai è un appuntamento da non perdere, eppure l’iniziativa è stata lanciata solo da qualche settimana. Al Pausa Caffè, ogni giovedì, c’è il Giovediamoci, l’happy hour più glamour del momento, con musica live e bella gente, nella splendida cornice della Scalinata Antelmi, che si affaccia su piazza della Libertà. Ecco i prossimi appuntamenti: 14 luglio, Passiante Band; 21 luglio, Orchestra Mancina; 28 luglio, Freezap. Per gli altri appuntamenti dell’estate consultate la pagina Facebook del Giovediamoci. Da domenica 31 luglio, inoltre, il Pausa Caffé lancia la serata Ostriche & Bollicine, con musica, arte contemporanea, design.

28 Domenica

AGOSTO CEGLIE MESSAPICA Centro Storico - Ore 21 GHIRONDA SUMMER FESTIVAL Musica dai 5 Continenti

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TEMPO LIBERO I CARTELLONE

14 Domenica

Due momenti dell’opera che andrà in scena

AGOSTO San Michele Salentino

16 Martedì

AGOSTO Brindisi (piazza Duomo)

17 Mercoledì

AGOSTO Torre Guaceto

IL PROMETEO DI ESCHILO SI FA IN TRE

Tris di serate per il gruppo Motumus, che porta in scena un’opera rivista da Salvatore Vetrugno e Maurizio Ciccolella. Che usano un vecchio dramma per parlare anche del presente.

L

a nuova produzione del gruppo Mòtumus presenta un libero adattamento del Prometeo di Eschilo. Cosa succede quando si toglie ad un uomo ogni forma di luce? Quali sentimenti muovono il cuore di un uomo nella decisione di liberarsi dalla schiavitù? Se l’uomo ha distrutto ciò che la natura gli ha dato, qual è la risposta che s’impone alle coscienze rimaste libere dalla ricerca di potere? Quale sacrificio è davvero necessario per riscattare l’umanità? Lo spettacolo vuole essere nella sua vocazione di ricerca anche una forma di denuncia nei confronti delle politiche economiche moderne, che relegano gli esseri umani ad un’impossibilità di poter 40 TuttoBrindisi Luglio 2011

agire direttamente e in modo efficace sulla propria vita. È uno spettacolo che porta alla luce quei sentimenti muti eppure potenti, sottesi allo sfruttamento del lavoro e delle risorse dell’ambiente, ricostruendo sulla scena una concretezza che sfugge a quella dimensione astratta che spesso appartiene a temi così generali. Drammaturgia: Salvatore Vetrugno e Maurizio Ciccolella Regia: Maurizio Ciccolella Con: Giovanni Di Lonardo, Francesca Danese, Vittoria Orlando, Giovanni Roma e Altea Chionna e Fabio Saccomanno.


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42 TuttoBrindisi Luglio 2011


MARCANTONIO GALLO magazzini culturali

Il TEMPO È PREZIOSO. METTIAMOLO IN BANCA Vi parlo di Culturando, La morte di Virgilio, Angela Potì, Paolo Panaro...

S

ant’Agostino diceva che tutti sappiamo cos’è il tempo, ma se dobbiamo spiegarlo non lo sappiamo più. Ci troviamo perplessi: se né il passato, né il futuro, ma solamente il presente è, questo significa che il presente è solo un momento, e il tempo può essere misurato soltanto mentre passa. Tuttavia, esistono però il tempo passato e il tempo futuro. Ci sembra di esser caduti in contraddizione. Ma Sant’Agostino accorre in nostro aiuto e ci spiega che il passato e il futuro sono in realtà pensati al presente: il passato come memoria, il futuro come attesa. Cioè il presente delle cose passate è la memoria, il presente delle cose future è l’attesa. Chiaro? No. Forse l’Istat ci può aiutare a fare luce almeno sul nostro tempo: da una indagine risulta che passiamo quasi metà delle nostre ventiquattro ore a dormire, mangiare e prenderci cura di noi stessi. Del tempo che resta, una buona fetta se ne va sul lavoro e un’altra buona parte sparisce nel traffico. Detraendo poi il tempo utilizzato per faccende domestiche e incombenze varie, si ottiene quello che definiamo come tempo libero, cioè circa il dieci per cento dell’intera giornata. La locuzione latina tempus fugit, tradotta letteralmente, significa il tempo fugge, anche se in italiano è di uso più comune dire il tempo vola. L’espressione deriva dal verso del terzo libro delle Georgiche di Virgilio. Bene, e ora che sappiamo questo, possiamo provare a concentrarci sul nostro tempo libero. Strizza, taglia, incastra e incolla, gli italiani ci provano a tirare fuori quella che oggi è la vera ricchezza: il tempo vuoto. Eppure, troviamo sempre la maniera di lagnarci. Il tempo libero può volare o non passare mai e la maniera in cui lo utilizziamo incide sulla qualità della nostra vita. Se ne avete e non sapete come utilizzarlo, recatevi in una delle 320 banche del tempo che hanno aperto un po’ ovunque negli ultimi anni. Con un numero di correntisti che ha superato i 30mila e che, a causa della crisi economica, è in continua crescita.

Il meccanismo è semplice e si basa sullo scambio: ciascun socio mette a disposizione qualche ora per dare ad un altro socio una certa competenza. Il numero di ore vengono accreditate o addebitate sui conti correnti. Ad ogni socio/iscritto si consegna un libretto di assegni, con l’impegno di movimentare il conto sia in entrata che in uscita. Non si deve andare in rosso e non ci devono essere depositi di tempo troppo alti. Ci si scambia di tutto, dalla riparazione della bicicletta alla babysitter per una sera, ma anche l’ospitalità e la cura delle piante e degli animali. Città come Milano e Roma hanno già numerose sedi, pensate che Brindisi possa aspirare ad averne una? In fondo, come dice Italo Calvino, “le città non sono soprattutto scambi di gesti, parole, emozioni, saperi, memorie e tempo.” (bdtnazionale@tiscali.it). SCOPRIRE. Nella splendida cornice del centro storico, proprio sotto la Loggia Balsamo del XIV secolo è sorta un’oasi di cultura gestita da Anna Provengano, avvocato con la passione della cultura. Aperta da pochi mesi, la libreria Culturando offre un servizio inconsueto: oltre a potervi trovare libri usati a basso costo, tra cui non poche curiosità, è possibile anche richiedere servizi a domicilio di letture per non vedenti. Si organizzano inoltre piccoli eventi culturali, presentazioni di libri e mostre fotografiche e pittoriche. Culturando, Via Tarantini 2, Brindisi. LEGGERE. La morte di Virgilio, scritto da Hermann Broch, narra l’ultima notte di Virgilio. Lo scrittore, chiuso in una cella delle prigioni naziste, fa un suo esame di coscienza realizzando di non aver ancora scritto il suo capolavoro. Allora si riconosce in Virgilio, che in punto di morte credette di dover dare alle fiamme la sua Eneide. Il soggetto del romanzo permette di alternare scene realistiche e surrealistiche: il porto di Brindisi e la plebaglia avvinazzata, visti di notte dal poeta moribondo ma anche lo scenario magico della nave che lo trasporta che entra in quel porto al calare della sera, la cui luce rende nitide e ben rilevate le linee, nell’ultima parte quasi la barca di Caronte. Un libro impegnativo da leggere al tramonto. MOSTRARE. Woody Allen è il protagonista di una romantic comedy del 1996 in cui si parla d’amore e sull’amore mette l’accento: amori che nascono,

amori che passano. Prendendo spunto proprio da quel cinema a volte malinconicamente allegro, la mostra Tutti dicono I Love You reintrerpreta il rapporto amoroso attraverso il fumetto, a volte in chiave ironica, altre volte in maniera drammatica o romantica. Uno spaccato in chiave moderna in cui la coppia scoppia attraverso la lente e la sensibilità di quattro artisti pugliesi: Giuseppe Guida, Umberto Romaniello, Pio Siliberi e Alessandro Croce che attraverso i loro disegni ispirati a coppie famose nel disegno fumettistico quali Andy Capp, Diabolik, Lupo Alberto e relative compagne, raccontano e interpretano l’amore come dei moderni cantastorie. La mostra, patrocinata dal comune di Mesagne, è curata da Tribù Urbana Creativa di Brindisi e Aradia Art Management, si può visitare dal 14 al 24 luglio nel Frantoio Ipogeo di Mesagne. Info associazionetuc@gmail.com. VEDERE. Angela Potì, architetto di Brindisi, partendo dalle strade virtuali delle città da lei pensate, sognate ma mai realizzate arriva nel mondo intrigante della piccola progettazione. Ispirata da personaggi come Almerico De Angelis e Riccardo Dalisi muove i primi passi avvicinandosi al design e deviando la sua attività come architetto da un percorso tradizionale per approfondire i temi ambientali dello sviluppo sostenibile. Nel 2005 si “scontra” con il synplast. La collezione di oggetti, complementi d’arredo e fashion che ne deriva è infatti realizzata in plastica riciclata post consumo derivante dalla raccolta differenziata. Ambiente, design, territorio sono i confini in cui stabilire un punto di equilibrio da cui partire nell’esplorazione e nella creazione. La trovate al sito lachiavedisvolta.it (nella foto una sua creazione). FUORI PORTA. Se vi piace l’idea di ascoltare stando in un anfiteatro davanti nel mese di luglio Paolo Panaro, attore e regista formatosi alla scuola di Orazio Costa, organizza, in collaborazione con il Centro Diaghilev e Teatro Pubblico Pugliese, una serie di incontri di letteratura sotto gli ulivi. Se vi trovate tra Monopoli e Fasano, nella contrada Cristo delle Zolle, potrete ascoltare brani di Andrea Camilleri, Stefano D’Arrigo, Fosco Maraini ma anche Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Nel Giardino degli Ulivi dal 4 al 31 luglio. www.brindisireport.it 43


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TEL. 347 0677327

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Via santabarbara, ampio 3 vani posto al terzo piano, di mq. 125, recentemente ristrutturato, composto da ingresso, salone doppio, cucinotto, camera matrimoniale con cabina armadio, camera, 2 bagni.

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CENTRO STORICO - € 180.000.

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Via Romolo, tre vani da ristrutturare, termoautonomo, con area solare esclusiva (affare.

46 TuttoBrindisi Luglio 2011

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SATIRA I C’È POCO DA RIDERE

L’ESTATE BOLLENTE TRA

Calcio&Basket Il capoluogo è diviso a metà. Ecco cosa accadrà nelle prossime settimane. Mentre parte la campagna abbonamenti della New Basket per il campionato 2020/2021, e finalmente una cordata salva il calcio

O

rmai è chiaro a tutti, la città è divisa in due. Nessun riferimento a destra e sinistra, furfanti e onesti, pro o contro il rigassificatore. No, la frattura e tra sostenitori del basket e ultrà del calcio, da sempre i due problemi più sentiti dalla città. A quanto pare, gli unici problemi della città. Ecco cosa accadrà in questa estate rovente. 15 Luglio. La New Basket Brindisi comunicherà il risultato della campagna abbonamenti: sold out. Come sempre. Però quest’anno, grazie all’organizzazione manageriale di cui ci si è dotati, anche chi è rimasto senza abbonamento potrà vedere i propri beniamini. Lo si potrà fare, a scelta: 1) durante gli allenamenti; 2) sotto le docce; 3) all’uscita delle loro abitazioni. 16 Luglio. I tifosi del Brindisi Calcio rispondono a tono e comunicano i dati della campagna pre-abbonamenti lanciata pur in assenza di una società. Il risultato è eclatante: in 27 si sono detti pronti a sottoscrivere l’abbonamento a qualunque prezzo. In 58 sono pronti a versare non più di 15 euro per l’intero campionato. In 2563 hanno dichiarato che preferirebbero continuare ad entrare gratis come sempre. 1 Agosto. Servono altri soldi per acquistare qualche stella Nba rimasta senza campionato. Per fare cassa, la New Basket lancia la campagna abbonamenti per il campionato 2012/2013 e per l’Eurolega 2013/2014. I tifosi, pur senza certezze sul futuro della società e sui roster che saranno allestiti, sottoscrivono in massa senza batter ciglio. Anche perché il presidente Corlianò ha concesso comode dilatazioni di pagamento (10 rate senza interessi, ma serve un immobile come garanzia) e la possibilità di versare assegni postdatati. Qualche tifoso inizia a mugugnare, ma alla fine, per amore del basket, si decide di pagare senza storie. Vorrà 50 TuttoBrindisi Luglio 2011

SIAMO RIMASTI SENZA SINDACO.

SONO ANNI CHE TE LO DICO

SOGNANDO ALTAN

dire che per 1 mese non si farà la spesa e non si andrà in pizzeria. 8 agosto. Il Brindisi Calcio è dichiarato fallito. I tifosi mettono a soqquadro la città, bloccano la costruzione del PalaEventi (ormai quasi ultimato) e l’appalto per i lavori sul lungomare Regina Margherita. Fabrizio Caianiello viene nominato capo della rivolta pacifica. Il giornalista-tifoso minaccia di denudarsi integralmente in diretta su Studio100, mostrando il corpo colorato di bianco e azzurro e tatuato con le facce dei più forti bomber della storia del club. Per evitare ai più piccoli la visione di un tale spettacolo, la Guardia di Finanza procede ad un sequestro preventivo dell’emittente televisiva, che potrà continuare a mandare in onda le proprie trasmissioni, ma a schermi oscurati. 12 agosto. Serata di presentazione della New Basket Brindisi. Quest’anno la location prescelta è il piazzale del carbonile dell’Enel. Il Papa viene chiamato a benedire i giocatori. C’è attesa per vedere all’opera i nuovi arrivati LeBron James e Kobe Bryant, acquistati grazie al LockOut della lega americana. I tifosi

della curva però non sono soddisfatti: avrebbero voluto tenere Infante e Diawarà. L’attesa però è tutta per l’annuale discorso del patròn Massimo Ferrarese, che quest’anno supererà se stesso, impresa non facile, sparando una serie di promesse a cui neanche sua moglie riuscirà a credere. Eccole: «Non mi

FERRARESE PROMETTE: «SCUDETTO, EUROLEGA E NBA. POI COMPREREMO CALCIO BRINDISI, VOLLEY SAN VITO, PALLAMANO FASANO E BOCCIOFILA SAN MICHELE. POI CAMMINERÓ SULLE ACQ...». AL BANO LO INTERROMPE E CANTA IL SUO NUOVO BRANO: “BASTA MINCHIATE”

candiderò al Parlamento per rimanere vicino alla squadra. Torneremo in A, vinceremo l’Eurolega e, se Stern ce lo permette, ci iscriveremo al prossimo campionato Nba. Compreremo il Brindisi Calcio, la pallavolo di San Vito, la pallamano di Fasano e la bocciofila di San Michele Salentino. Camminerò sulle acq...». A quel punto, accorgendosi che SuperMax si sarà leggermente lasciato prendere la mano, Al Bano, con uno sforzo sovrumano, toglierà il microfono dalle mani dell’amico e gli dedicherà la sua nuova canzone: «Basta con le minchiate», che sarà subito fatta propria dai tifosi del calcio come inno della società (non sappiamo quale). 1 settembre. Scoppia lo scandalo abbonamenti. I giornalisti scoprono che alla corazzata Senzacolonne-Ciccioriccio è stata riservata una intera curva del palazzetto per le dirette in mondovisione delle partite. In effetti, oltre agli storici 12 collaboratori, da quest’anno c’è da fare spazio anche a Giovanni, Uccio, Marina, Teresa e Maria Grazia Mazzone. E la società non potrà dire di no. Il radio-quotidiano posizionerà i suoi inviati nei seguenti punti strategici: incrocio di Bozzano, parcheggio, spogliatoi, docce, tunnel d’ingresso, bagni del palazzetto: «Così potremmo offrire una diretta completa». I giornalisti non proprio allineati, invece, potranno comodamente assistere alle partite dal piazzale del quartiere La Rosa, su maxischermo da 3 pollici. 3 settembre. Il Brindisi Calcio è salvo. Finalmente la cordata di imprenditori esce allo scoperto. Ne fanno parte Silvio Berlusconi (che per investire da noi ha lasciato il Milan e la politica), Lele Mora ed Emilio Fede. I tifosi festeggiano. Mauro D’Attis - ideatore della cordata - viene portato in trionfo ed eletto a furor di popolo senatore, pur non avendo l’età per poterlo fare. Finalmente si preannuncia un Fanuzzi strapieno. Di donne. Belle donne.



52 TuttoBrindisi Luglio 2011


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