Burning Deep | by Francesca Sannia

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CANTO XXIII

I

Studisi ognun giovare altrui; che rade Volte il ben far senza il suo premio fia: E se pur senza, almen non te ne accade Morte né danno né ignominia ria. Chi nuoce altrui, tardi o per tempo cade Il debito a scontar, che non s’oblia. Dice il proverbio, ch’a trovar si vanno Gli uomini spesso, e i monti fermi stanno.

II

Or vedi quel ch’a Pinabello avviene Per essersi portato iniquamente: È giunto in somma alle dovute pene, Dovute e giuste alla sua ingiusta mente. E Dio, che le più volte non sostiene Veder patire a torto uno innocente, Salvò la donna; e salverà ciascuno Che d’ogni fellonia viva digiuno.

III

Credette Pinabel questa donzella Già d’aver morta, e colà giù sepulta; Né la pensava mai veder, non ch’ella Gli avesse a tor degli error suoi la multa. Né il ritrovarsi in mezzo le castella Del padre, in alcun util gli risulta. Quivi Altaripa era tra monti fieri Vicina al tenitorio di Pontieri.

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