Ribellioni Termali - Dateci i soldi - MattinodiPadova

Page 1

Abano ❖ Montegrotto ❖ Colli

MERCOLEDÌ 10 OTTOBRE 2012 IL MATTINO

35

la ribellione dei termali

Presidio notturno sul tetto dell’hotel «Dateci i nostri soldi» Seconda notte passata a vigilare il Bertha dall’alto Oggi assemblea dei lavoratori con politici e istituzioni di Irene Zaino ◗ MONTEGROTTOTERME

Un’intera notte passata all’addiaccio per fare la guardia agli striscioni e mantenere il presidio dell’hotel. I lavoratori del Bertha saliti sul tetto dell’albergo continuano l’occupazione per il secondo giorno. In cinque, tutti iscritti all’Adl Cobas, si sono dati il turno fino all’alba per evitare dispetti o azioni di ripicca. DIfatti, alle 2.30, due auto hanno cercato di rimuovere il gazebo e i cartelloni di protesta all’ingresso dell’albergo. È bastata la luce puntata da un lavoratore per far desistere il gruppo. Per l’intera giornata i dipendenti hanno continuato a chiedere col megafono il pagamento delle mensilità arretrate di gennaio, febbraio e marzo e lo sblocco della cassa integrazione. Rinnovano l’appello al Prefetto Ennio Mario Sodano di convocare urgentemente il proprietario Gianluca Banfi e il gestore Antonio Ramundo a un tavolo. «Non possiamo attendere la settimana prossima» ha detto Stefano Rando (Adl Cobas). Anche perché il tentativo del sindaco Massimo Bordin di convincere in qualche modo Banfi a farsi carico della situazione, è andato a vuoto. Ieri il proprietario è arrivato ed è salito sul tetto a dialogare con i dipendenti. Impossibile per lui subentrare alla società di gestione (la Somnia Srl) nella pratica degli ammortizzatori sociali. È stato confermato all’incontro con il primo cittadino. «La situazione è molto ingarbugliata», ha ammesso Bordin. «Ho sentito la proprietà e, grazie alla Questura, il gestore. Sto cercando di ricostruire l’iter per far sì che i dipendenti abbiano i salari e gli ammortizzatori sociali dovuti». Intanto è proseguito il volantinaggio per invitare tutti i lavoratori, ma anche le istituzioni e i politici di ogni livello a parteci-

All’alba sui tetti del Bertha

L’ingresso dell’hotel

La serata dei lavoratori che presidiano l’hotel Bertha

pare oggi all’assemblea indetta alle 15. «Chiediamo a chi ci ha portato solidarietà e a chi vuole il rilancio delle Terme di uscire dalle stanze del potere e partecipare», ha aggiunto Rando. Anche nel pomeriggio c’è stato l’andirivieni di persone pronte a por-

tare solidarietà al presidio. Lavoratori di altri alberghi che hanno contribuito con generi alimentari, dipendenti del Bertha iscritti ad altri sindacati e persino qualche turista. Sono tornati anche Luca Fanton (Pd) e Sabrina Talarico (Terme e Futuro). Quest’ul-

tima appoggia l’incontro con il Prefetto e si dice «indignata» non solo per i lavoratori, «ma anche per i fornitori dell’hotel che hanno portato merci, eseguito lavori di manutenzione e ristrutturazione senza essere pagati. Infine per il comportamento del

sindaco, assente e incapace di governare questa vicenda che va avanti da tempo». La giornata si è conclusa in tarda sera con musica e grigliata. E per oggi ci sono già novità. Tra le 15 e le 16, in concomitanza con l’assemblea, il Governo risponderà all’inter-

rogazione sulla crisi del comparto presentata dal deputato Antonio De Poli (Udc). Da Roma il parlamentare fa sapere: «Sarò portavoce delle richieste dei dipendenti che hanno occupato l’hotel Bertha». ©RIPRODUZIONERISERVATA

l’albergo conteso

Proprietario e gestore svelano le loro verità ◗ MONTEGROTTO

Da una parte c’è l’imprenditore lombardo Gianluca Banfi, amministratore della Terme Bertha Srl e proprietario dell’immobile di Largo Traiano 1. Dall’altra il gestore, Antonio Ramundo, amministratore della Somnia Srl. I due sono in causa tra loro. E ognuno ha una sua versione. In mezzo al rimpallo ci sono i lavoratori che da gennaio non vedono un euro e non riescono neppure ad accedere alla cassa inte-

grazione perché mancano alcuni passaggi formali con la Regione. Lo scorso luglio il sindaco Massimo Bordin aveva organizzato un tavolo in Comune. C’era Banfi, ma Ramundo non era stato invitato. E in questi giorni sono persino circolate voci che il gestore si fosse volatilizzato. Raggiunto al telefono, ha invece risposto e questa è la sua versione supportata da mail e documenti: «Non è vero che sono sparito, tanto che alcuni giorni fa ero dai Carabinieri a Montegrot-

to per gli atti vandalici. E non è vero che sono stato rintracciato dalla Questura, ma da un lavoratore. Posso dimostrare sia di aver chiesto spiegazioni al sindaco dopo la riunione a luglio» dice il gestore «sia di essere in contatto con alcuni lavoratori, compreso il giorno in cui sono andati dal Prefetto». Ramundo è colui che dovrebbe pagare i salari arretrati e comunicare i dati mancanti alla Regione. Perché non lo fa? «Ho firmato un protocollo dove si di-

Gli striscioni appesi ai terrazzini dell’albergo ancora chiuso

ce che all’8 dicembre avrei riaperto. A luglio apprendo invece che il Comune non mi ritiene rispettabile e che il proprietario aveva in corso un’altra trattativa. Inoltre vengo a sapere dalla Provincia che non c’è la classificazione perché mancano certifi-

«Al Villa Piave stipendi sempre liquidati» Il titolare Pierantonio Pierini smentisce i Cobas: I nodi sono creati dagli enti locali e dalle banche ◗ ABANO

L’hotel Terme Villa Piave ad Abano

Foto Piran

È stato tirato in ballo dai lavoratori asserragliati sul tetto dell’hotel Bertha. Colpevole, secondo Stefano Rando (Adl Cobas), di non aver versato tre mensilità ai propri dipendenti. Pierantonio Pierini, titolare dell’hotel Villa Piave, smentisce tutto e racconta in uno spaccato anche cosa si trovano a vivere gli albergatori. Stretti tra enti pubblici che tardano a pagare e banche avare di liquidità. «Non è vero che da tre mesi non pago i dipendenti» afferma. «Ci sono stati dei problemi

all’inizio dell’anno e poi siamo riusciti, con l’accordo della Fisascat Cisl, a saldare gli arretrati tant’è che ormai abbiamo appianato le spettanze». «La questione è nata a causa dei crediti che vantiamo da enti pubblici e sanitari. Ad aprile e a maggio ci siamo trovati senza liquidità. Pur vantando crediti pari a 100mila euro solo di convenzioni sanitarie, le banche non erogano fidi. A luglio abbiamo ospitato i partecipanti all’Europeade 2012. Il Villa Piave avanzava 25mila euro dal Comune di Padova che dovevano essere saldati ai primi di agosto, ma per

un cavillo il pagamento è arrivato a settembre. Quindi abbiamo subito fatto il piano di rientro con il sindacato. Purtroppo questa è la situazione. Non solo lo Stato non ci viene incontro, ma chiede alle aziende di essere i finanziatori dello Stato stesso». Il Villa Piave è tra gli hotel che domani approderanno in Provincia per trasformare il personale in stagionale. «Non c’è né l’interesse né la volontà di lasciare a casa personale qualificato come il nostro. Solo che dobbiamo avere il margine per assicurare lavoro e stipendi», ha concluso. (i.z.)

cazioni antincendi e di sicurezza, lavori che spettano alla proprietà. Quindi non solo non siamo scappati e siamo stati costretti a chiudere, ma non posso nemmeno portare avanti quanto pattuito con la Regione almeno finché non si fa il tavolo in Prefettura». Dal canto suo Banfi ieri ha dato la sua versione. «Il datore di lavoro è Somnia e io non posso sostituirmi e firmare in nome e per conto di ciò che non rappresento. Come proprietari siamo lì dal 2007, abbiamo investito molto e sto ancora saldando 40 anni di contributi non versati dall’ex gestione poi fallita, la Stemas Srl. Parliamo di 1 milione di euro che tra mille difficoltà sto regolarmente versando ai dipendenti. È impossibile per me promettere cose che non potrei mai mantenere. L’unica strada era trovare un nuovo gestore che c’era, ma con tutti i problemi del Bertha, del comparto nel suo complesso, oltre ai chiari di luna con le banche, l’ipotesi di rilanciare a breve la struttura è lontana. L’unica persona finora adempiente sono io e diventa difficile trovare investitori perché hanno paura di trovarsi problemi su problemi», ha concluso. (i.z.)


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.