Bilancio festa sant'antonio 2014

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SANTUARIO SANT’ANTONIO ABATE - VIBONATI Ottava di sant’Antonio Abate 2014 Bilancio della festa 2014 Siamo al bilancio della festa si sant’Antonio abate 2014 e, ancora una volta, possiamo dire che è stato un periodo di grazia e di momenti di profonda spiritualità. Dobbiamo costatare, con orgoglio, che il nostro Santuario, nei giorni della festa, diventa davvero meta di numerosi e svariati pellegrini. Certo, non è così per il resto dell’anno quando, in alcune domeniche, sembra che siamo più sull’altare che tra i banchi ma speriamo sempre che il “fuoco” che abbiamo sentito divampare in questi giorni la comunità sappia custodirlo anche nel resto dell’anno. C’è comunque da osservare come questi dieci giorni vedono appunto la partecipazione di tanti pellegrini: particolarmente dei nativi che ritornano al paese di origine, dei quali è sempre un’emozione rivederne il volto, ma anche ai numerosi ospiti che provengono dai paesi della zona. In particolare, la presenza della comunità sorella di Villammare ma anche, e vorrei metterlo in evidenza, il gruppo di Sapri che fedelmente, ogni anno e per tutti nove giorni, sono presenti. Peraltro quest’anno, l’ultima sera, ci hanno fatto dono di una merenda preparata da loro che è stata molto apprezzata. Altre presenze significative sono state le confraternite invitate: Policastro, Sala Consilina, Tortorella. In questa positiva esperienza di spiritualità a livello diocesano questi momenti delle nostre parrocchie di appartenenza diventano occasione reale e concreta di fraternità vissuta. Certo, non sono mancati disguidi nell’accoglienza: ci scusiamo in particolare con la confraternita di Policastro che forse non abbiamo accolto come dovuto, certamente in futuro cercheremo di essere più attenti e ospitali come conviene al buon nome di questo paese. Non sono mancati altri imprevisti: l’improvvisa indisposizione del secondo predicatore, p. Isidoro Catanesi, ha creato qualche momento di ansia e preoccupazione. Ma come già detto, è stata l’occasione provvidenziale per celebrare sia io, sia don Raffaele durante la novena, occasione che non capita mai. Questa è una delle più belle novità di quest’anno: il sacerdozio di don Raffaele che lo ha visto presiedere non solo la messa ma anche la novena, arricchendo questa festa dei doni del suo ministero sacerdotale e coinvolgendo nell’entusiasmo anche i fedeli di Roccagloriosa. Così anche il vescovo Antonio Napoletano, che amabilmente ha accettato di subentrare alla predicazione: ci è stata data l’opportunità di scoprire un vescovo animato da grandi doti umane e da una profonda fede. Ma è stata soprattutto la presenza del nostro Vescovo, Antonio De Luca, a sorprendere tutta la comunità. Ha dedicato generosamente molto tempo alla nostra festa: la sera della vigilia, la mattina con la celebrazione, la partecipazione alla processione, la sera della festa con il concerto in


chiesa. Una presenza costante che è stata occasione per scoprire un pastore umano, simpatico, capace di stare tra la gente (anche fisicamente durante la processione!). Altre importanti novità hanno arricchito la nostra festa: il momento di intensa bellezza nel concerto della sera di sant’Antonio tenuto dal numeroso coro della Diocesi di Salerno, la realizzazione dei nuovi stendardi che via via, ogni anno, vanno vestendo a festa l’intero paese, la nuova e più degna collocazione della Reliquia, la stampa dei nuovi libri liturgici (forse non ve ne siete accorti!) comprendenti tutte le celebrazioni relative alla nostra festa. Novità che arricchiscono sempre di più la meravigliosa festa di Sant’Antonio abate, ma che sono possibili grazie alla collaborazione e all’impegno di tanti fratelli e sorelle della comunità a cui va la gratitudine e la riconoscenza di tutti. ∼ Grazie ai portatori dell’effige del Santo che vivono con serietà e con fede questo mandato a nome della comunità. ∼ Grazie ai tanti sacerdoti della forania e di fuori che si sono avvicendati nelle sere della novena, amici di comunità che ci santificano con la loro preghiera. ∼ Grazie ai nostri seminaristi: Simone La Corte, Antonio Marino e Michele Capano che vivono con pieno coinvolgimento e con emozione questo tempo. E grazie al Rettore di Salerno che ha concesso la loro presenza. ∼ Un grazie speciale ai nostri tesori tanto ammirati da coloro che vengono da lontano: ragazzi e bambini che svolgono il servizio liturgico. La loro competenza e la loro passione mi permettono, ormai da anni, di sentirmi tranquillo per la preparazione liturgica delle celebrazioni. ∼ Un grazie sentito alle nostre confraternite: l’arciconfraternita della “Ss. Trinità e Sacro Cuore di Gesù” e la confraternita de “i discepoli di Sant’Antonio Abate” con le quali portiamo avanti tutto il percorso di preparazione. ∼ Grazie ai ragazzi che hanno animato le celebrazioni con la musica e il canto: ad Antonio Scognamiglio e Maria Grazia Tulimieri ma anche al coretto che li ha aiutati che, come già osservato dal Vescovo, svolgono il prezioso contributo di ricchezza musicale delle celebrazioni. ∼ Un grazie speciale va al nostro apprezzatissimo Gruppo liturgico che, nonostante attraversi non pochi momenti di difficoltà per la mole di lavoro che si prospetta, è sempre pronto a rendere la nostra chiesa uno stupendo giardino pieno di colore e di bellezza. ∼ Grazie alla sagrestana Vittoria Fiorito che sempre svolge il suo lavoro come un servizio gratuito e generoso. ∼ Grazie al gruppo dei catechisti che svolge il compito di proclamazione della Parola. ∼ Grazie al gruppo della Caritas che si dedica alla sistemazione della casa canonica per l’accoglienza dei tanti ospiti che si fermano presso di noi. ∼ Un grazie affettuoso e riconoscente alle Suore che accolgono come una famiglia i più numerosi ospiti che si fermano a pranzo. ∼ Un grazie ai tecnici Mimmo De Iacovo e Federico Donini, Lazzaro Lione, Domenico Fittipaldi, che hanno organizzato la visione in internet della novena e della festa, e della


processione. Non abbiamo dato molto risalto a questo aspetto quest’anno perché alcuni, invece che essere presenti preferiscono seguire comodamente da casa le celebrazioni, ma ricordiamo che questo strumento validissimo è indirizzato essenzialmente a quelli che sono lontani. ∼ Un grazie deferente alle Autorità civili e di ordine pubblico per la disponibilità e il sostegno all’organizzazione.

Agli organizzatori dei fuochi pirotecnici va’ come sempre il nostro ringraziamento per la passione e la fatica di sostenere questo aspetto decisivo per lo svolgimento dei festeggiamenti. Abbiamo sempre riconosciuto che la festa di Sant’Antonio Abate, che per avverse condizioni stagionali non può investire in cantanti, bande musicali o luminarie, riceve la sua magnificenza “esterna” soprattutto dallo spettacolo dei fuochi pirotecnici: momento che attira estimatori e appassionati da diverse regioni d’Italia. Abbiamo sempre sostenuto che lo spettacolo dei fuochi d’artificio è aspetto essenziale di tutta la festa e che deve essere perpetuato. Per anni abbiamo auspicato di far rientrare il “gruppo dei fuochi” nell’alveo delle attività religiose, visto che di festa religiosa si tratta: ma questo di fatto non è mai successo. Per anni abbiamo rilasciato autorizzazioni a nome della parrocchia che danno legittimità e legalità alla riscossione dei fondi, ma in cambio non abbiamo avuto rendicontazione, equa distribuzione dei fondi in più spettacoli, riduzione di eccessivi personalismi. Tuttavia, quest’anno sono subentrati degli aspetti che non si possono più evitare. Innanzitutto, quest’anno io personalmente, e da quanto mi risulta neanche il sindaco, abbiamo firmato alcuna autorizzazione. Assistiamo, per altro, alla nascita di iniziative arbitrarie di singoli o associazioni che chiedono offerte “in nome di Sant’Antonio” o per “la festa di sant’Antonio” o per contribuire a improbabili “festeggiamenti in onore di Sant’Antonio”. Ricordiamo a tutti che, secondo le leggi statali e la normativa fiscale, possono fregiarsi del titolo del santo festeggiato, e quindi di “Sant’Antonio abate” solo coloro che sono autorizzati espressamente dalla parrocchia, trattandosi di festeggiamenti di tipo religioso e di culto. Il problema ovviamente non si pone se si tratta di feste civili o culturali. Ritengo, inoltre, superfluo ricordare che lo spettacolo dei fuochi si adegua alle esigenze della festa religiosa e non viceversa. I fuochi servono a dare maggiore risalto a tanti momenti della festa e della processione: non si può esigere che la processione e il Santo debbano sottostare alle pretese di taluno o talaltro che decidono quando e dove presentare lo spettacolo. E comunque, anche quest’aspetto può tranquillamente essere studiato e programmato con anticipo se solo ci fosse stata la buona volontà a farlo insieme. Devo dire con rammarico, infatti, che le ben cinque riunioni pianificate prima della festa di sant’Antonio sono andate deserte da parte dei responsabili, fatta eccezione per i più giovani e per Lazzaro Basiletti con cui comunque avevamo stabilito che il suo spettacolo si faceva all’entrata dalla processione. Ma se pure quanto detto finora può essere trascurato, l’aspetto più pressante viene dal nostro Vescovo De Luca, rimasto sconcertato dall’eccessiva espressione dei fuochi e dal dispendio economico che ne è derivato. Egli ha raccolto non pochi malumori da numerosi fedeli (ho assistito anche io a qualche protesta tipo: “la gente si muore di fame e la chiesa spende tutti questi soldi”). Il vescovo pertanto ha chiesto un


risoluzione radicale e decisiva sulla gestione dello spettacolo di fuochi pirotecnici che DEVE rientrare nell’organizzazione religiosa. Quindi, considerato che il momento di crisi diffusa che stiamo attraversando richiede maggiore moderazione, considerato che hanno deciso di farsi da parte alcuni responsabili storici, come Vito Marino e Biagio Gerbase, ai quali va la nostra riconoscenza e gratitudine per il lavoro svolto precedentemente e per il gesto coraggioso, considerato la necessità di trasparenza e rendicontazione che un ente come la parrocchia deve nei confronti di tutti i fedeli per ogni forma di evento che ricada nella sua competenza, considerata la passione e la buona disponibilità dei giovani che hanno assicurato di voler collaborare con la parrocchia, considerato il livello di solennità e di eleganza raggiunte dalla festa di Sant’Antonio abate grazie all’impegno e all’organizzazione della confraternita, stabiliamo che i vari spettacoli di fuochi pirotecnici che si svolgono nella novena e nella festa di Sant’Antonio abate saranno gestiti esclusivamente all’interno della confraternita creando un comitato preposto allo loro organizzazione. Solo i componenti di tale comitato saranno autorizzati alla raccolta fondi attraverso deleghe certificate relative all’anno corrente. Tutti coloro che vogliono partecipare a questa iniziativa sono invitati a prendere parte alla riunione generale che si terrà sabato 15 febbraio alle ore 19.30 presso il salone del convento. Grazie.

Il parroco Don Elia Donato Guercio


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