2013 N. 5/maggio
Quaderni di Fotografia
o t o i n ve t r i n a s e l e z i o n a t e d a l l o s t a f f
Patrizia Tonello, Le parole non dette
3
Mariella Carniti, ST
4
Roberto Bon, Campiello stella
5
Fabio Keiner, Feedback 06
6
Saro Di Bartolo, Edilizia Popolare
7
Antonio Marano, Le gambe delle belle donnette
8
Rosita Delfino, L’altra me
9
Luigi Esposito, Geometrie variabili ... con arco
10
Federico Parra, Happy Pacific Higway II
11
Enzo Crispino, From my room in Pienza
12
Massimo Di Cresce, Drug of the nation
13
Carlo Soru, Convergenze
14
Giovanni Paolini, Street con vetrina e profilo di uomo nero !!
15
Catalina Filip, ST
16
Patrizia Tonello, Tutto quello che è stato
17
Mariella Carniti, Vis a vis
18
Antonio Lombardini, Il gabbiano
19
Valentina Perrone, Da una finestra
20
Gilberto Crema, Acqua in golena
21
Saverio Zarrelli, Il calzolaio
22
Davide Bettazzi, Masua - Sardegna
23
John Gubertini, Donna
24
Daniele Brandolini, ST
25
Michele Martinelli, Radici
26
Ambra Menichini, AcQuA-rius
27
Catalina Filip, ST
28
Donato Bellomo, Risalita
29
Andrea Manes, New York + Rio
30
Mirko Rinaldi, Old school
31
Sergio Fallucca, [L’estate che non c’e’...]
o t o i n ve t r i n a s e l e z i o n a t e d a g l i u t e n t i
Saro Di Bartolo, Il Silenzio degli Orsi
33
Lucia Pulvirenti, ST
34
Sandro Sardoz, The Boss
35
Angelo Trapani, Tempu ri tunnina
36
Michele Martinelli, ST
37
Libero Musetti, Motion of the waves
38
Mimmo Greco, Oltre il buio
39
Antonio D’Errico, Nosferatu
40
Giuseppe Maiorana, Poisoned air
41
Angelo Trapani, Storie di mare
42
Sandro Sardoz, Follow me
43
Stefano Sansoni, Sosterremo ogni tuo passo
44
Lello Fargione, In processione
45
Giovanni Paolini, Street con vetrina surreale !!
46
Graziano Racchelli, Blue hour
47
John Gubertini, Un viaggio a San Pietro
V
incitore contest 5/2013: “Italia Abbandonata�
Saverio Zarrelli, Abbandono
S o t t o l a l e n t e d i T I C & TAC a cura di Libero Musetti e Franco Maffei
L’oroscopo di Tic e Tac
© Gianni Mazzesi Tic: Oh Tacche… ma hai visto che cosa strana…???!!! Tac: Strana cosa?? Che voi di’, oh Tic, che un ciò tempo da perde’, io! Tic: Leggevo il giornale al bar e ho dato un’occhiata all’oroscopo… Non c’erano i soliti segni zodiacali, c’era… Tac: Cosa c’era?? Cosa ci sarà stato mai, oh Tic! Tic: C’erano dodici nomi di persone…!!!!! Tac: Seehh… fai vedere!!! Aspetta, guardo. Toh… che stranezza , senti, senti cosa c’è scritto! …’rianna gane, che guerra interplanetaria di astri fotografici micromossi spaziali!!! GIANNI DI GADDO. Appendi la macchina al chiodo, le stelle ti vanno in quel posto… GIO4PEACE. Al manuale delle Giovani Marmotte in tuo possesso sono state
50 strappate le pagine di come si fa a fotografare. Lascia perdere la fotografia e prova con una “missionaria”… FIORELLA BIRBA. Inutile mangiarsi il fegato, la trippa è più buona. Se non sai cucinarla mangia una foto di DIOCLEZIANO GALELLA. CARLO LONGARINI. Il mese in corso non si addice ai tuoi commenti fotografici in quanto la luna è occupata tra “Corea e Sciangai”. Invece che alla fotografia dedica questo mese a comporre il cubo di “Rurik”. FELICE LA PORTA. Il sensore in giove non ti permetterà di emulare i capolavori di Liberino. Salute: per l’ igiene personale è consigliabile stare alla larga dai lama dello zoo di Pistoia. MARZIO VIZZONI. Marziooo… son sessantanni che Venere in calore ti sfiora e non ti colpisce. Anche questo mese “pasta in bianco”. GIANNETTO MAZZESI. Vedi sopra. FABRIZIA MILIA. Venere ti ha colpito anche troppo. Pensa al Vizzoni e al Mazzesi come fanno senza! ANTONIO PERRONE TORKIO. La via Lattea intasata dal traffico urbano rischia di travolgerti mentre affannosamente cerchi di fotografare la “Roma de noantri”. La luna nel Cupolone consiglia un giro notturno sulla… Salaria! PAOLO AGATI. Le stelle mormorano che la tua fotografia sta come Vasco all’antidroga. SUSANNA BERTONI. La luna di traverso… la luna di traverso… la luna di traverso………………………….. PAOLO BINI. Lavoro: lavora, ‘rianna gane! Gli altri astri ringraziano ma preferiscono restare lontani dal popolo micro mosso. Un asteroide carico di pernacchie, Tic&Tac
52 Cammino in luce Carissimi amici, questa introduzione è per ringraziare lo staff di MicroMosso per avermi concesso uno spazio bianco e per dirvi che ogni cosa che leggerete è confutabile e verrà scritta per creare un confronto aperto tra dubbi, stimolazioni, risvegli fatti da scelte personali e ricerche sul possibile e l’invisibile fotografico. Quello che vorrei trasmettere è principalmente quella connessione tra arte e fotografia che ormai è assodata da parecchi decenni nel mondo, almeno da quando l’arte cosiddetta “contemporanea” che io chiamerò “presente”, ha perfettamente intuito il potere della fotografia portandola nei suoi grandi fiumi, percependo quel grande mistero insito in ogni immagine. Un mistero che spesso sfugge a chi si interessa prettamente di tecnica fotografia e non del processo, interiore e complesso, che porta all’opera finale. Cosa sia una fotografia e cosa sia un’opera d’arte, se qualcuno lo sa ce lo indichi, noi non lo indagheremo qui. Quello che ci interessa maggiormente è risvelare alcune eccezionalità, cercare quei minimi segni che danno alla fotografia quell’aurea che la connota in arte e di come gli artisti del presente utilizzino la fotografia nei loro percorsi del quotidiano. Lontano dal cercare una verità, indagheremo su piccole questioni, sui dettagli della differenza, su segni e segnali che vengono portati poco alla luce, senza fare biografie, tecnicismi o vaghe storie della fotografia che potete leggere in ogni “sano e vecchio” libro di fotografia. Buon viaggio, Gianni Mazzesi
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Cerchio primo - Il visibile è uno spiraglio per l’invisibile1 Partiamo per questo viaggio da una parte dell’installazione di Christian Boltanski, “Autel de Lycée Chases” del 1986–87, composto da sei fotografie, sei lampade da tavolo e 22 tin-box, ovvero scatole di latta. l’Uso dell’immagine fotografica in tonalità sbiadita e forte sfocatura, miscelata con le lampade e le scatole, introduce ad una forte componente storicizzante, che richiama immediatamente ad eventi passati.
do crea un pezzo di lavoro”.
La fotografia, inserita in questo contesto,ci introduce ad una verità storica, ma questo non chiude al fatto che lo stesso Boltanski dica che; “Un buon lavoro artistico non può essere letto in una direzione. I miei lavori sono pieni di contraddizioni. Sono spazi aperti dove lo spettatore, osservan-
Questo esempio-metafora di Boltanski, ci incammina alla possibilità che ci sia una verità insita nella fotografia ma che non basta soltanto la luce stessa impressa sul supporto usato ma che vada ulteriormente illuminata e associata ad alte verità materiche, per renderne almeno in parte, visibile il suo l’invisibile. 1
In questo caso la scatola di biscotti che potrebbe contenere, ma non non lo sapre-
1
òpsis adèlon tà phainòmena” - Anassagora - DK, 59 B 21a
54 mo mai, altre vecchie fotografie o resti di biscotto, aprirebbe nuovi scenari e nuove prospettive del lavoro. Le foto del 1931 di queste undici installazioni di cui si compone la serie, provengono tutte da una scuola di Vienna composta da studenti ebrei. Questo saperle “vere” e scattare da ebrei stessi, ci mette immediatamente e forzatamente in luce e in connessione con la storia dell’umanità. Portando alla vista la triade foto-luce-materia, ci conduce nella ricerca profonda di quali siano le potenzialità della fotografia, di come sia centrale nell’arte del presente l’immagine e di quante possibilità essa contenga per esplorare il nostro passato/futuro attraversando il presente. Boltanski introduce già negli anni ’70 il tema dell’identità nelle sue opere. Però la questione non è tanto la qualità della foto a svelarne appunto l’identità, anzi, la scadente qualità tecnica della foto rafforza la poetica della soggettività e dell’identità evocando tematiche forti con l’immagine, ma lo sguardo all’alterità, che passa da piccole conoscenze postume dei soggetti fotografati, come l’essere studenti, il luogo e l’etnia derivante. Le poche notizie che abbiamo esaltano invece l’identità del tempo e di un linguaggio universale che viaggia tra storie personali e storia di massa, in un binario che ci pone empaticamente in linea con i ritratti illuminati e ciò che invece portano i fili e le scatole, connessione al mondo e vuoto interiore. Rimbalziamo così in una frazione di secondo dalla storia personale alla storia mondiale, dai piccoli segni individuali ai grandi segnali storico-sociali che sappiamo essere già parte del passato ma che di fronte a questa installazione ritornano presenti, nel loro carico di bellezza e tragedia ancora presente in tutti noi. Fotografie, Lucine, Scatole per Memoria, Storia, Luce, Emozioni. Buon lavoro a tutti, continua…
Gianni
Hanno contribuito con le proprie foto:
Bellomo Donato 28 Bettazzi Daniele 22 Bon Roberto 4 Brandolini Daniele 24 Carniti Mariella 3, 17 Crema Gilberto 20 Crispino Enzo 11 D’Errico Antonio 39 Delfino Rosita 8 Di Bartolo Saro 6, 32 Di Cresce Massimo 12 Esposito Luigi 9 Fallucca Sergio 31 Fargione Lello 44 Filip Catalina 15, 27 Greco Mimmo 38 Gubertini John 23, 47 Keiner Fabio 5
Lombardini Antonio 18 Maiorana Giuseppe 40 Manes Andrea 29 Marano Antonio 7 Martinelli Michele 25, 36 Menichini Ambra 26 Musetti Libero 37 Paolini Giovanni 14, 45 Parra Federico 10 Perrone Valentina 19 Pulvirenti Lucia 33 Racchelli Graziano 46 Rinaldi Mirko 30 Sansoni Stefano 43 Sardoz Sandro 34, 42 Soru Carlo 13 Tonello Patrizia 2, 16 Trapani Angelo 35, 41 Zarrelli Saverio 21, 48
Grazie anche a Impaginazione Antonio Perrone Supervisione Fiorella Lamnidis La rubrica TIC&TAC è curata da Franco Maffei e Libero Musetti La rubrica Cammino in Luce è curata da Gianni Mazzesi Tutto il materiale è gentilmente fornito dal portale del
CIRCOLO FOTOGRAFICO MICROMOSSO indirizzo web: www.micromosso.com il quaderno è stampato da
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via Tor Vergata 93/95 - 00133 Roma info@texmat.it sito web: www.texmat.it