attualità› terzo grado di Silvia Messa - s.messa@millionaire.it
Pino Aprile racconta il riscatto di un Sud tutto da scoprire. Dove ci sono persone eccellenti, con il coraggio di restare nella propria terra e cambiare l’Italia
© Massimo Sestini
i TERRONI salveranno l’Italia Cronista per professione, Pino Aprile è anche scrittore di successo. Velista per passione, ha il vento in poppa, da un paio d’anni, grazie alle vendite dei suoi ultimi libri, Terroni e Giù al Sud. Perché i terroni salveranno l’Italia. Stravende centinaia di migliaia di copie con i suoi saggi. Con l’indagine e ricerca sta spazzando la nebbia dei luoghi comuni che ammanta il nostro Sud, quelli che lo riducono a terra di mafia e di monnezza, e scopre l’orgoglio e la voglia di fare. Com’è il nostro Sud? «Dietro i dati degli istituti di ricerca e la sensibilità dei giornalisti, c’è un Sud che si muove e stupisce. L’Istat rivela un esodo di 700mila giovani laureati, dal Sud, negli ultimi 10 anni. Un dato impressionante, che parla di una terra che si vuota del suo meglio. Ma ci sono anche migliaia di giovani che rifiutano proposte di lavoro lusinghiere per restare o tornare nel Sud. Stanno scoprendo che il meno che riesci a conquistare oggi al Sud vale più del tanto che trovi altrove. Un esempio? Antonio Cucco Fiore parte per Londra con un volo da 19 euro. Due anni dopo ha già un ottimo lavoro nella City. Si licenzia e torna a Gravina in Puglia. Si laurea in Economia, poi fa un master ed esperienza all’estero. Ma nel suo paese d’origine scopre che si produce un provolone come nel Neolitico, con strumenti simili a quelli di migliaia di anni fa. Compie studi 22
Pino Aprile
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approfonditi, ottiene il riconoscimento del prodotto, avvia una bottega artigianale e crea una rete con altri piccoli produttori, vendendo in tutto il mondo». Dalla Puglia alla Calabria… «Paolo, dopo avere attuato un progetto di sport-turismo sulle coste spagnole, torna in Calabria, perché è la sua regione, la più povera. Fa parte del movimento antimafia Ammazzateci tutti, con altre migliaia di giovani che hanno il coraggio di portare avanti la loro battaglia vivendo, lavorando, manifestando davanti ai balconi dei boss, rischiando la loro pelle e quella dei loro cari ogni giorno. Altra grande rete contro le mafie è Io resto in Calabria,
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CHI È
Pino Aprile, 62 anni, è il meridionalista più seguito d’Italia. Ma ha vissuto per anni a Milano, dove è stato vicedirettore di Oggi e direttore di Gente. Ha lavorato in televisione con Sergio Zavoli all’inchiesta Viaggio nel sud e a Tv7, programma di approfondimento del Tg.
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Movimento antimafia calabrese. Domenico Lucano, sindaco di Riace (Rc) ha accolto rifugiati e rivitalizzato il paese. Wim Wenders (sopra) sulla vicenda ha girato un corto.
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un’associazione nata da un imprenditore del tonno, Pippo Callipo, che non ha mai smesso di denunciare pizzo e intimidazioni. Quando è diventato presidente di Confindustria Calabria, ha allontanato 14 aziende colluse. Anche il recente movimento dei Forconi è un segnale forte di risveglio, di orgoglio. C’è un’inedita voglia di sapere di sé, da parte di chi sta al Sud, di capire perché si trova in queste condizioni». Poi c’è la storia di Carmensissi Malferà... «Quella di Carmensissi Malferà, di Pizzo. A 16 anni vince un concorso e va al Parlamento europeo, per contribuire nel 2000 alla scrittura della Carta dei Diritti del Cittadino Europeo. Ha ottime capacità, come studentessa, come campionessa sportiva (tiro a segno) e una gran voglia di promuovere la sua terra. Solo coi i suoi soldi, le borse di studio, quelli di suo padre fonda Antigianfamiglia (www.artigianfamiglia.it), un’associazione che vuole conservare la sapienza e degli artigiani locali. Coinvolge i disabili, che imparano e diventano a loro volta maestri in grado di insegnare. Nascono cooperative e associazioni che si mantengono vendendo i loro pezzi migliori. Per uno di questi progetti servivano 35mila euro: l’imprenditrice ha impiegato i suoi regali di nozze per realizzarlo, coinvolgendo 35 persone.
E che dire del sindaco di Riace? «Domenico Lucano, il sindaco di Riace (Rc) davanti al primo sbarco di curdi sulle sue spiagge, ha detto: «Non sono gli ultimi della terra, sono i primi. Per il coraggio che hanno avuto». Li ha accolti, ha riaperto case e botteghe ormai disabitate e il paese è rifiorito, grazie ai 300 e passa immigrati di nazionalità diverse, che convivono in pace con gli abitanti del paese. Ha creato anche una moneta locale convertibile, per favorire gli scambi e sviluppare l’economia. Hanno seguito il suo esempio 40 Comuni calabresi e la legge della Regione Calabria sui rifugiati e profughi è giudicata una delle migliori nella comunità europea. Lucano è al terzo posto nella classifica dei migliori sindaci d’Europa ed è candidato al Nobel per la pace. Arrivano da tutto il mondo per conoscere la sua storia, Wim Wenders ci ha girato un cortometraggio, Il volo. E noi italiani non la conosciamo». Progetti per il futuro? «Ho un altro progetto sul Sud. E un altro ancora sulla mafia e come viene vissuta. Poi un libro sul nuovo Millennio, il crollo delle tensioni del secolo scorso, la mancanza di una visione per il futuro. La mia casa è ai Castelli romani, ma giro molto, in Italia e
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I LIBRI
Terroni (Piemme, 17,50 euro) è il volume di saggistica più venduto nel 2010: 18 mesi in vetta alle classifiche. Un bestseller da 30 ristampe in un anno e 250mila copie vendute, testo sacro per chi chiede una più onesta riscrittura della nostra storia. Aprile è stato chiamato ovunque, al Sud, in piccoli e grandi centri, per parlare suo libro. Questo gli ha permesso di trovare idee e materiale per il nuovo saggio, Giù al Sud (Piemme, 19,50 euro). Ha pubblicato anche Il trionfo dell’Apparenza e Elogio dell’imbecille, per Piemme.
all’estero. A New York, per Terroni, la locale associazione di imprenditori italiani mi ha eletto “Uomo dell’anno”. Una bella soddisfazione». Mai avuto minacce o intimidazioni? «La prima querela a 20 anni. Per i miei articoli, non posso più mettere piede in un paese della Calabria… Ma molte situazioni critiche, con il tempo, si sono sgonfiate».
«C’è chi lascia il Sud, ma molti giovani in gamba scelgono di restare. Sono loro che faranno risollevare il nostro Paese» 24
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