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n. 34 - settembre 2008
Periodico registrato presso il tribunale di Roma al n. 67 in data 17.02.98 - Spedizione in abbonamento postale 70% - Roma
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PROTEZIONE CATODICA pg.
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Riferimenti Normativi
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PROTEZIONE CATODICA Riflessioni sui dato AEEG
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CERTIFICAZIONE DEL PERSONALE pg. Le regole nella protezione catodica
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ECONORMA
S.a.s.
DATA LOGGER serie FT-100/MV
FT-Graph-2
MODELLI DISPONIBILI FT-100/MV range: -5,00 / +5,00 Volt Risoluzione 0,01 Precisone +/-0,01 Volt FT-100/MV-H range: -10,00 / +10,00 Volt Risoluzione 0,01 Precisione +/-0,02 Volt Partenza ritardata - Memorizzazione 131.000 letture Valore medio di n. 100 letture in un secondo Alimentazione con batteria al Litio sostituibile
Software di elaborazione grafica con selezione dei dati. Si possono graficare e stampare tutti i file relativi alle letture del data logger serie FT-100/MV (fino a 131.000) o qualsiasi file ASCII proveniente da altro strumento. Possibilità di scegliere fra i seguenti modelli matematici:
Media - Mediana - Scarto quadratico - Gaussiana Due ulteriori importanti possibilità del software sono la funzione “ DURATA TOTALE DEI FUORI SOGLIA” ed quella relativa al “ INDICE DI VARIABILITA’ (Bassa, Media, Alta). Nella parte inferioredel report è riportata la sommatoria del tempo complessivo per “intervalli di tempo” selezionabili. Si può inoltre selezionare e stampare il report per "Cronologia", "Ordinato per durata" oppure "Ordinato per tipologia", dopo aver scelto per minima o massima. ECONORMA S.a.s. - 31020 SAN VENDEMIANO - TV - Via Olivera 52 Tel. 0438.409049 Fax 0438.409036 info@econorma.com www.econorma.com
I . i o
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Le immagini
n° 34 - settembre 2008
EdITORIAlE “Cari Soci e Cari Lettori” - di Gino Magnoni
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WORkSHOP MOdENA La protezione catodica delle reti di distribuzione del gas Principali riferimenti normativi - di Davide Gentile
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WORkSHOP MOdENA Riflessioni sui dati di protezione catodica delle reti di distribuzione del gas - di Sergio Cavalieri
OPEN SPACE Sicurezza delle macchine e adeguamento al progresso tecnico ai sensi dell’art. 2087 del codice civile
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OPEN SPACE Regole per la certificazione del personale nel campo della protezione catodica
CASE HISTORY ECONORMA S.a.s.
Giornate Nazionali sulla Corrosione e Protezione Udine
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L’Associazione per la Protezione dalle Corrosioni Elettrolitiche (A.P.C.E.) ed il Comitato Italiano Gas (CIG)
“Sicurezza nella distribuzione del gas. Nuovi adempimenti legislativi, regolamentari e normativi”
HERA MODENA Auditorium Beccaria Via C. Razzaboni, 80 Modena
Modena, 5 Novembre 2008
Si ringrazia per la collaborazione
PROGRAMMA ore 9,30 Registrazione dei partecipanti ore 10,00 Apertura dei lavori Ing. Roberto Barilli, Dir. Generale HERA Ing. Gino Magnoni, Presidente APCE Ing. Michele Ronchi, Presidente CIG ore 10,30 Le novità per il terzo periodo di regolazione La delibera ARG/GAS 120/08. Ing. Alberto Grossi Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas ore 11,00 La nuova regola tecnica della distribuzione. Ing. Enrico Aceto - Esperto CIG ore 11,30 Coffee Break. ore 12,00 La normazione nella protezione catodica delle reti di distribuzione del gas. Principali riferimenti normativi. p.e. Davide Gentile - Esperto APCE Sponsor Tecnici
ore 12,30
ore 13,00 ore 14,30
ore 15,00
ore 15,30
ore 16,00
Una grande novità nel post-contatore. La nuova edizione della UNI 7129. Mario Volongo - Esperto CIG Colazione di lavoro La delibera AEEG sulla misura del gas - Novità. Ferruccio Villa Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas Riflessioni sui dati di protezione catodica delle reti di distribuzione del gas. p.i. Sergio Cavalieri - Esperto APCE La gestione dei dati di protezione catodica. L’esperienza di HERA MODENA. p.i. Franco Sighinolfi - HERA MODENA S.r.l. Interventi e conclusioni
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l’editoriale
di gino magnoni
Cari Soci, cari Colleghi
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are visibilità al proprio operato, offrendo un momento di confronto nel settore della protezione catodica delle reti di distribuzione del gas è l’obbiettivo del workshop del 5 novembre 2008 che APCE organizzerà, in collaborazione con il CIG, a Modena. La manifestazione si annuncia particolarmente interessante per le relazioni in agenda. E’ molto atteso l’intervento dell’Autorità sugli effetti della regolazione nel terzo periodo di regolazione (2009-2012). In esso verranno evidenziati i recuperi della sicurezza, gli incentivi erogati e il numero di clienti (impianti) finali interessati. Saranno illustrate le principali novità per il nuovo periodo di regolazione riportate nella delibera ARG/GAS 120/08, le scadenze previste nella sostituzione delle reti in ghisa, i nuovi obblighi di protezione catodica per le reti dichiarate non protette al 31/12/2006. Per finire con la gradualità dell’applicazione del sistema dei recuperi di sicurezza al tasso annuo di miglioramento e del sistema incentivi/penalità. Seguirà l’intervento CIG sulla “Regola Tecnica per la progettazione, costruzione e collaudo, esercizio e sorveglianza delle opere, dei sistemi di distribuzione e di linee dirette del gas naturale con densità non superiore a 0,8 (D.M. 16 Aprile 2008)” che rispetto al precedente DM del 24/11/1984 presenta una maggiore flessibilità del testo, grazie ai rimandi a norme tecniche nazionali ed internazionali, che favoriranno senz’altro un più rapido aggiornamento delle prescrizioni tecniche. Il primo intervento di APCE (Gentile) condurrà l’attenzione dei presenti al valore della protezione catodica sia sul costo complessivo dell’opera sia rispetto ai costi che potrebbero essere sostenuti per i danni causati dalla corrosione. Non mancheranno cenni ai principali riferimenti normativi sulla protezione catodica delle reti di distribuzione gas. Altro argomento di particolare interesse, previsto nell’intervento a cura del CIG, è la nuova edizione della norma UNI 7129 che è stata completamente rivista dal CIG ed oggi si presenta suddivisa in 4 parti; la progettazione e l’installazione dell’impianto interno; i locali di installazione degli apparecchi, la ventilazione e l’aerazione; i sistemi di scarico dei prodotti della combustione; la messa in servizio degli apparecchi e degli impianti. L’AEEG effettuerà un ulteriore intervento sulla delibera che rende obbligatoria, secondo una pianificazione temporale, la messa in servizio, per tutti i punti di riconsegna delle reti di distribuzione del gas naturale, di gruppi di misura caratterizzati dai requisiti funzionali minimi individuati per classe di appartenenza. Il secondo intervento APCE a cura di Sergio Cavalieri, farà il punto sui dati di protezione catodica comunicati dai distributori a partire dall’anno 2002 al 2006, evidenziando i risultati raggiunti e le differenze di comportamento emersi tra i vari distributori nel nostro Paese. Chiuderà la giornata l’intervento sulle attività di protezione catodica svolte dalla società HERA Modena che ospita la manifestazione. Sarà un momento di particolare importanza per tutti i Soci che, invitati a partecipare porteranno i loro preziosi contributi al dibattito, convinti come siamo che la vita associativa sia costituita anche da questi momenti di incontro. Alla manifestazione saranno presenti anche gli sponsor tecnici che, qui colgo l’occasione di ringraziare, hanno contribuito all’organizzazione ed al successo della manifestazione.
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W o r k s h op a o p M o de d en na
La protezione catodica delle reti di distribuzione del gas Principali riferimenti normativi
di
Davide Gentile
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provvedimenti di difesa dalla corrosione delle condotte metalliche interrate mediante l’impiego congiunto dei rivestimenti isolanti (protezione passiva) e della protezione catodica (protezione attiva) costituiscono oggi la tecnica adottata con sempre maggiore diffusione durante la fase di progetto, nell’esecuzione dei lavori e nell’esercizio e manutenzione di queste strutture. L’adozione del solo rivestimento isolante non garantisce la salvaguardia dell’integrità della struttura metallica per motivi diversi quali ad esempio, l’impossibilità pratica di realizzare rivestimenti esenti da difetti, la difficoltà di evitare danni al rivestimento durante la posa, il mantenimento nel tempo della sua integrità. D’altra parte l’impiego della sola protezione catodica applicata alla struttura interrata può risultare, in alcuni casi, molto onerosa e di difficile realizzazione e gestione. Per queste motivazioni la protezione dalle corrosioni delle condotte in acciaio non deve essere ritenuto un costo aggiuntivo, poiché, sull’onere complessivo dell’impianto la sua incidenza è di qualche percento rispetto l’entità dei costi diretti e indiretti che si dovranno sostenere, nel tempo, per i danni causati dalla corrosione. Non bisogna, inoltre, dimenticare i benefici indotti dall’applicazione della protezione catodica, quali la qualità ed efficienza dell’azienda ed un aumento del grado di affidabilità, sicurezza e vita media dell’impianto per un minore degrado, sempre che l’impianto sia esercito in sicurezza con una buona e regolare manutenzione. Gli oneri riguardanti la gestione della protezione catodica sono funzione delle caratteristiche della struttura, dell’ambiente in cui essa è posata, dalla pericolosità del prodotto trasportato e quindi la sua incidenza è legata al livello di affidabilità e sicurezza che le aziende ritengono necessario raggiungere durante l’esercizio. Anche in questo caso, il ritorno economico è spesso maggiore rispetto ai costi sostenuti in termini di continuità di esercizio, di riduzione di perdite e delle spese per interventi di riparazione e manutenzione. Negli ultimi dieci anni l’assetto normativo relativo al settore della distribuzione del gas ha subito un profondo cambiamento. In questi anni i riferimenti comunitari e nazionali sono cambiati e di conseguenza le strutture e le prospettive del settore si sono notevolmente evolute per il lavoro che ha riguardato il quadro legislativo e normativo.
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C oesistenza deiserviziinterrati
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Le esigenze di servizi di rilevanza generale, in particolare la loro diffusione ramificata verso i clienti nelle città e di raccordo tra le città, ha determinato da decenni l’addensarsi e lo stratificarsi nel sottosuolo pubblico di numerosi e diversi impianti tecnologici. Alcune di queste strutture metalliche interrate sono protette catodicamente in forza di disposizioni legislative (trasporto e distribuzione del gas), altre lo possono essere per garantire una migliore affidabilità e una più lunga durata dell’impianto. Questo sviluppo congiuntamente all’estendersi dei sistemi ferroviari, tranviari e metropolitani e all'adozione sempre più sistematica della protezione catodica, hanno intensificato i campi elettrici nel sottosuolo ed hanno posto in evidenza, in questo ultimo decennio, il problema di perseguire un’adeguata metodologia per consentire la conservazione delle strutture nel tempo, di ridurre i disservizi ed i possibili conseguenti danni a cose ed a persone. La loro densità raggiunge oggi in alcune zone soglie di intensità notevoli, che determinano problemi tra i diversi servizi presenti, connessi alla loro vicinanza, alle interferenze elettriche possibili e alla loro sicurezza. I problemi posti dalle interferenze elettriche che ne derivano, vale a dire il passaggio di corrente da una struttura all’altra attraverso il terreno, sono spesso rilevanti ed a volte con gravi conseguenze. L'esperienza ha dimostrato che le variazioni dei parametri elettrici di funzionamento delle linee ferrotranviarie, la protezione catodica installata da un’azienda e altri sistemi elettrici eserciti in corrente continua possono, in assenza d’informazioni tempestive e capillari,
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W o r k s ho p M o de n a provocare danni alle strutture altrui o alterare il campo elettrico in modo tale da rendere inefficace la protezione catodica degli impianti esistenti. La loro esistenza, rilevazione e soluzione è spesso non facile, ma soprattutto non può mai essere affrontata dalle aziende singolarmente, in piena o parziale autonomia. Queste problematiche hanno valenze differenti nel caso che tali impianti transitano su territori extraurbani o nel caso in cui essi attraversino l’area urbana o un centro storico di una delle città italiane. I gestori dei servizi a rete, per tutto ciò, devono fare fronte a queste problematiche ma oggi, un insieme di disposizioni legislative e di norme tecniche permette di trovare la loro soddisfacente definizione. La protezione catodica applicata alle reti in acciaio di distribuzione e trasporto gas è tesa alla prevenzione dei processi corrosivi che producono il degrado del materiale e delle sue proprietà tali da compromettere la funzionalità e quindi il livello di sicurezza. Di conseguenza i controlli e le misurazioni, che si ripetono per tutta la vita tecnica dell’impianto, sono necessari per accertare o ripristinare il mantenimento della rispondenza alla regola dell’arte dell’efficacia della protezione catodica applicata.
gettazione, costruzione, collaudo, esercizio e sorveglianza delle opere e degli impianti di trasporto di gas naturale con densità non superiore a 0,8”. Le norme regolano la progettazione, la costruzione e l’esercizio degli impianti di trasporto del gas naturale, ed i relativi aspetti di sicurezza, allo scopo di garantire la sicurezza e l’affidabilità del sistema di trasporto stesso. Esse si applicano a tutti gli impianti di trasporto, alle reti di trasporto locale del gas con pressione massima di esercizio (MOP) superiore a 5 bar. • Decreto Ministeriale del 16 aprile 2008, (G.U. n. 107 del 08.05.2008 - Suppl. Ordinario n. 115) “Regola tecnica per la progettazione, costruzione, collaudo, esercizio e sorveglianza delle opere e dei sistemi di distribuzione e di linee dirette del gas naturale con densità non superiore a 0,8”. La regola tecnica disciplina le attività di progettazione, costruzione, collaudo, esercizio e sorveglianza dei sistemi di distribuzione del gas e delle linee dirette. Essa si applica ai sistemi di distribuzione del gas naturale (den-
La legge stabilisce che tutti i materiali, gli apparecchi, le installazioni e gli impianti alimentati con gas combustibile per uso domestico e usi similari devono essere realizzati secondo le regole specifiche della buona tecnica
sità 0,8) e le linee dirette, a mezzo condotte con pressione massima di esercizio (MOP) non superiore a 5 bar (0,5 MPa). • Decreto Ministeriale del 24 novembre 1984, pubblicato sul supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale n. 12 del 15 gennaio 1985 “Norme di sicurezza antincendio per il trasporto, la distribuzione, l'accumulo e l'utilizzazione del gas naturale con densità non superiore a 0,8”. Dal 2008 queste norme di sicurezza si applicano ai soli depositi presso i quali il gas è accumulato in serbatoi o in bombole e altri recipienti mobili (parte seconda) e agli impianti di distribuzione di gas naturale per autotrazione (parte terza). • Ministero dell’Interno - Decreto 24 maggio 2002, pubblicato sul supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale n. 131 del 6 giugno 2002. “Norme di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio degli impianti di distribuzione stradale di gas natu-
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D ispositivilegislativi L’attività legislativa nazionale nel campo della protezione contro la corrosione non ha subito effettive evoluzioni, poiché le disposizioni di legge in vigore sono sempre quelle rivolte esclusivamente alle condotte metalliche per il trasporto, distribuzione e lo stoccaggio del gas naturale e ad alcuni tipi di serbatoi metallici. • Legge 6 dicembre 1971, n. 1083 “Norme per la sicurezza dell’impiego del gas combustibile” La legge stabilisce che tutti i materiali, gli apparecchi, le installazioni e gli impianti alimentati con gas combustibile per uso domestico e usi similari devono essere realizzati secondo le regole specifiche della buona tecnica, per la salvaguardia della sicurezza. Un successivo articolo prevede che se realizzati secondo le norme specifiche per la sicurezza, pubblicate dall’Ente Nazionale di Unificazione (UNI-CIG), si considerano effettuati secondo le regole della buona tecnica per la sicurezza. Essa sancisce il principio generale per cui un impianto è considerato “a regola d’arte” quando è realizzato nel rispetto delle norme ed ha implicazioni penali. • Decreto Ministeriale 22 gennaio 2008 - n. 37 Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici. • Decreto Ministeriale del 17 aprile 2008, (G.U. n. 107 del 08.05.2008 - Suppl. Ordinario n. 115) “Regola tecnica per la pro-
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L’attività di regolazione del servizio di pubblica utilità è esercitata dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG), con il compito di dettare regole tecniche della qualità e sicurezza, economiche e giuridiche di gestione del servizio a tutela degli interessi dei consumatori e utenti.
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rale per autotrazione”. Il decreto in merito alla protezione delle tubazioni rigide interrate rimanda al DM 24 novembre 1984, parte prima, sezione 2a, punto 2.6.1. • Decreto Ministeriale del 23 febbraio 1971 n. 2445 pubblicato sul supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale n. 132 del 26 maggio 1971 "Norme tecniche per gli attraversamenti e per i parallelismi di condotte e canali convoglianti liquidi e gas con ferrovie ed altre linee di trasporto". Il Decreto Ministeriale prevede che, nel caso di attraversamenti con linee di trazione elettrificate e non, la protezione catodica sia applicata alle condotte e ai loro tubi metallici di protezione; sono escluse le tranvie urbane per le quali valgono le disposizioni del Ministero degli Interni. Successive modifiche sono state emesse con Decreto 10 agosto 2004 del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (G.U. n. 199 del 25 agosto 2004). • Decreto Ministeriale n. 975 del 2 novembre 1987, ha apportato parziali modifiche alle disposizioni concernenti la sistemazione delle apparecchiature di controllo e dei congegni di intercettazione espresse al punto 2.5.1 delle norme relative al Decreto Ministeriale del 23 febbraio 1971 n. 2445. Con medesimo decreto è stato stabilito che una linea ferroviaria realizzata, nell’ambito di un centro urbano, con impianti aventi caratteristiche costruttive di linea metropolitana debba essere considerata, sotto il profilo tecnico, una tranvia ai sensi dell’art. 12 del DLL 23 febbraio 1919 n. 303, e pertanto non soggetta alle norme di cui al DM 23 febbraio 1971, n. 2445. • Decreto Ministero Infrastrutture e Trasporti del 10 agosto 2004 (G.U. n. 199 del 25 agosto 2004) reca Modifiche alle "Norme tecniche per gli attraversamenti e per i parallelismi di condotte e canali convoglianti liquidi e gas con ferrovie ed altre linee di trasporto". Il provvedimento aggiorna le disposizioni contenute nel D.M. 23.02.1971, n. 2445, avendo ravvisato l’opportunità di apportare alcune modifiche alle citate norme in relazione alle innovazioni tecnologiche intervenute nella qualità dei materiali utilizzati per la realizzazione delle condotte, nei metodi di posa in opera delle stesse, ed alle obiettive difficoltà, frequentemente incontrate, nella sistemazione dei congegni di intercettazione. • Decreto Ministeriale del 13 ottobre 1994 pubblicato sul supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale n. 265 del 12 novembre 1994. “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione, l’installazione e l’esercizio dei depositi di G.P.L. in serbatoi fissi di capacità complessiva superiore a 5 m3 e/o in recipienti mobili di capacità complessiva superiore a 5000 kg”, • Decreto 5 luglio 2005 del Ministero dell’Interno (G.U. n. 168 del 21.7.2005) “Integrazione al decreto 14 maggio 2004, recante l’approvazione della regola tecnica di
prevenzione incendi per l’installazione e l’esercizio di depositi di gas di petrolio liquefatto, con capacità complessiva non superiore a 13 m3. Il decreto modifica alcune distanze di sicurezza. Nel corso dell’anno 2000, l’Italia ha recepito la direttiva europea 98/30/CE, con il Decreto Legislativo 23.05.2000 n. 164 che ha regolato l’intero settore del gas introducendo novità importanti sulla liberalizzazione del mercato del gas. L’attività di regolazione del servizio di pubblica utilità è esercitata dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG), con il compito di dettare regole tecniche della qualità e sicurezza, economiche e giuridiche di gestione del servizio a tutela degli interessi dei consumatori e utenti. In questo ambito nel 2000, nel 2004 e in seguito nel 2008, l’AEEG ha emesso delle delibere, di cui in vigore è la n. 168/04, per regolamentare la sicurezza e la continuità del servizio di distribuzione del gas selezionando una serie d’indicatori di qualità tecnica e prescrivendo la registrazione e la comunicazione di una serie di dati e informazioni riguardanti anche la protezione catodica delle reti di distribuzione. Tutte le delibere hanno riaffermato, tra i diversi aspetti della qualità tecnica del servizio, l’attuazione e la gestione della protezione catodica delle reti in acciaio come fattori per la sicurezza e continuità del servizio cogliendo quella attenzione che sicuramente merita in conseguenza dei danni e delle condizioni di pericolo che possono derivare per effetto dei processi corrosivi. • Delibera n. 168/04 del 29 settembre 2004 dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas (G.U. n. 245 del 18.10.2004 - S.O. n. 158) “Testo integrato delle disposizioni dell’Autorità per l’energia e il gas in materia di qualità dei servizi di distribuzione, misura e vendita del gas”. Successive modifiche ed integrazioni, in particolare, l’allegato A, sono state emesse con deliberazioni 27.07.2005, n. 158/05, 22.11.2005, n. 243/05, 06.06.2006, n. 108/06, 28.03.2007, n. 74/07, 29.04.2008, ARG/gas 51/08 e 03.07.2008, ARG/gas 90/08. Il suddetto Testo per il periodo di regolazione 2005 - 2008, sarà applicato per quanto necessario all’attuazione delle disposizioni di cui alla relativa regolazione di sicurezza e sarà abrogato definitivamente dal 1 gennaio 2010.
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D ispositivinorm ativi Dagli anni ’90 anche la protezione catodica, come tutte le tecnologie rilevanti per la sicurezza, è diventata oggetto di iniziative specifiche che si propongono di definire con precisione: - le prestazioni che i sistemi di protezione devono fornire. Sono queste le cosiddette “norme tecniche” che hanno un carattere specifico. Carattere altrettanto specifico hanno le norme relative alla qualificazione del personale addetto alla progettazione, all’installazione e alla gestione dei sistemi stessi. A queste si aggiungono norme più generali sulla qualità dei sistemi di gestione aziendali adottati; - le procedure di controllo per assicurare che le imprese che progettano, producono, mettono in opera e eserciscono i sistemi di protezione si attengano, rigorosamente, agli standard tecnici stabiliti dalle norme stesse. Tali procedure si esprimono nella cosiddetta “certificazione” e più precisamente nella “certificazione tecnica” delle apparecchiature, nella certificazione professionale del personale impiegato, nella certificazione di qualità delle aziende coinvolte. Da tale anno UNI - Ente Nazionale Italiano di Unificazione - che presiede alla stesura delle norme tecniche, ha insediato una specifica commissione “Protezione dei materiali metallici contro la corrosione” incaricata anche di seguire gli aspetti della protezione catodica in modo coordinato con il Comitato Europeo di Normazione (CEN) e con l’International Standard Organisation (ISO), che sono i massimi organismi di normazione tecnica a livello internazionale. Negli ultimi venti anni le attività di normazione seguite dalla Commissione UNI U68, attraverso anche i collegamenti con i rela-
tivi Comitati internazionali ed europei che si occupano degli aspetti della protezione dei materiali metallici contro la corrosione, hanno permesso l’elaborazione e la successiva pubblicazione di numerose norme. Tali norme sono state prodotte, generalmente, in collaborazione con diversi organismi di settore coinvolti a diverso titolo dalle tecnologie impiegate: il CIG, il CTI, e il CEI. Questi enti, a loro volta, hanno introdotto nelle loro norme richiami alle disposizioni di legge o espliciti riferimenti all’attuazione della protezione catodica delle strutture di loro competenza. Gli impianti di distribuzione del gas sono anche soggetti ai controlli di prevenzione incendi, DPR 12.01.1998, n. 37, e un articolo dello stesso fa obbligo ai distributori di mantenere in stato d’efficienza i sistemi, i dispositivi, le attrezzature e di effettuare verifiche di controllo ed interventi di manutenzione. L’obbligo di una corretta gestione e manutenzione degli impianti include anche la protezione catodica e le norme UNI prescrivono le modalità specifiche per il rispetto di tale obbligo. Per un’elencazione appropriata di tali norme, le stesse sono state raggruppate per argomento:
Dagli anni ’90 anche la protezione catodica, come tutte le tecnologie rilevanti per la sicurezza
D efinizioni La terminologia è da sempre uno dei settori più curati in campo normativo e ad ogni termine tecnico è legata una definizione univoca, precisa e corretta. Queste norme sono da utilizzare come un dizionario, essendo necessarie a comprendere i termini caratteristici utilizzati nelle restanti norme. UNI EN ISO 8044:2001 Corrosione dei metalli e leghe - Termini fondamentali e definizioni UNI 10265:1993 Protezione catodica di strutture metalliche interrate - Segni grafici UNI EN 12508:2002 Protezione dei materiali metallici contro la corrosione Trattamenti delle superfici: rivestimenti metallici e altri rivestimenti inorganici - Vocabolario
Protezione passiva Le norme concernenti la protezione passiva non riguardano direttamente il settore della protezione catodica. Tuttavia, poiché la protezione passiva è un presupposto chiave per una buona protezione catodica e più in generale per la protezione contro la corrosione, è evidente che questo tema deve essere tenuto ben presente ed applicato nel lavoro condotto dal tecnico cosciente del proprio ruolo e della responsabilità in materia. UNI-ISO 5256:1987 Tubi ed accessori di acciaio impiegati per tubazioni interrate o sommerse - Rivestimento esterno e interno a base di bitume o di catrame UNI 9099:1989 Tubi di acciaio impiegati per tubazioni interrate o sommerse Rivestimento esterno di polietilene applicato per estrusione UNI EN 12068:2002 Rivestimenti organici
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Con il 1 gennaio 2009, entrerà in vigore la deliberazione 07 agosto 2008 - ARG/gas 120/08. • Testo Unico delle disposizioni della regolazione della qualità e delle tariffe dei servizi di distribuzione e misura del gas per il periodo di regolazione 2009-2012 (TUDG): approvazione della Parte I “Regolazione della qualità dei servizi di distribuzione e misura del gas per il periodo di regolazione 2009-2012 (RQDG)”.
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Il personale è classificato in funzione della sua qualificazione professionale (addestramento alla mansione, conoscenze professionali, esperienza, abilità)
esterni per la protezione dalla corrosione delle tubazioni di acciaio interrate o immerse da associare alla protezione catodica. Nastri e materiali termorestringenti UNI 10191:1993 Prodotti tubolari di acciaio impiegati per tubazioni interrate o sommerse - Rivestimento esterno di polietilene applicato per fusione UNI 10416-1:1994 Tubi di acciaio impiegati per tubazioni interrate o sommerse. Rivestimento esterno di polipropilene applicato per estrusione. Rivestimento a triplo strato UNI EN 10288:2003 Tubi e raccordi di acciaio per condotte terrestri e marine. Rivestimenti esterni a doppio strato a base di polietilene applicati mediante estrusione UNI EN 10289:2003 Tubi e raccordi di acciaio per condotte terrestri e marine - Rivestimenti esterni in resina epossidica e resina epossidica modificata applicata allo stato liquido UNI EN 10290:2003 Tubi e raccordi di acciaio per condotte terrestri e marine Rivestimenti esterni in poliuretano e poliuretano modificato applicato allo stato liquido UNI EN 12068:2002 - Rivestimenti organici esterni per la protezione dalle corrosioni di tubazioni metalliche interrate o immerse da associare alla protezione catodica. Nastri e materiali termorestringenti. UNI 10611:1997 Rivestimenti isolanti di strutture metalliche interrate da associare alla protezione catodica - Criteri di progettazione e controllo UNI EN 10329:2006 Tubi e raccordi di acciaio per tubazioni terrestri e marine Rivestimenti esterni delle giunzioni realizzati in sito UNI EN 10290 Tubi e raccordi di acciaio per condotte terrestri e marine - Rivestimenti esterni in poliuretano e poliuretano modificato applicato allo stato liquido ISO 21809-2 Petroleum and natural gas industries - External coatings for buried or submerged pipelines used in pipeline transportation systems - Part 2: Fusion-bonded epoxy coatings
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Professionalità delpersonale
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Sino alla pubblicazione della norma europea, solo l’Italia e la Francia avevano in vigore delle norme nazionali per la certificazione del personale addetto alla protezione catodica nei settori di applicazione: strutture metalliche interrate (o immerse non in acqua di mare), strutture metalliche in acqua di mare (strutture fisse come pontili, ecc.), strutture metalliche nel calcestruzzo (opere in cemento armato) e superfici interne di impianti (tubazioni, serbatoi, pompe, ecc.). Il personale è classificato in funzione della sua qualificazione professionale (addestramento alla mansione, conoscenze professionali, esperienza, abilità) nei seguenti livelli di competenza, direttamente correlati al settore in cui opera: - livello 1 Operatore di pro-
tezione catodica, - livello 2 Tecnico di protezione catodica e - livello 3 Esperto di protezione catodica. La norma europea pubblicata nel corso del 2007, specifica gli identici settori di applicazione e livelli di competenza previsti nella precedente norma UNI. UNI EN 15257:2007: Protezione catodica Livelli di competenza e certificazione del personale nel campo della protezione catodica.
A m bienti In tema di ambiente le norme riguardano la probabilità di corrosione di determinati materiali metallici in ambiente atmosferico, nel terreno e a contatto con precisati elettroliti. UNI EN 12500:2002 Protezione dei materiali metallici contro la corrosione Probabilità di corrosione in ambiente atmosferico
C lassificazione,determ inazione e valutazione della corrosività diam bientiatm osferici UNI EN 12501-1:2004 Protezione dei materiali metallici contro la corrosione - Rischio di corrosione nel terreno - Parte 1: Generalità UNI EN 12501-2:2004 Protezione dei materiali metallici contro la corrosione Probabilità di corrosione nel terreno - Parte 2: Materiali ferrosi basso legati e non legati
C am pielettriciin corrente continua e corrente alternata Le norme che riguardano i campi elettrici concernono gli aspetti connessi ai sistemi elettrici eserciti a corrente continua e a corrente alternata. Per il primo aspetto vi è il riferimento UNI ed una norma CEI EN che trattano le interferenze elettriche tra strutture metalliche interrate o posate sul suolo. Per gli effetti delle interferenze elettromagnetiche provocate da sistemi elettrici eserciti a corrente alternata (linee elettriche e linee di trazione) le norme CEN e CEI sono un riferimento per la sicurezza delle persone e per i danni alle strutture e agli apparati ad essa collegati. UNI 9783:1990 Interferenze elettriche tra strutture metalliche interrate CEI EN 50162:2005 Protezione dalle corrosioni dovute a correnti vaganti da impianti eserciti a corrente continua CEI 9-34:1997 Effetti delle interferenze elettromagnetiche provocate da linee di trazione ferroviarie elettrificate in corrente alternata su tubazioni - Valori ammissibili e provvedimenti di protezione CEI 304-1:2005 Interferenza elettromagnetica prodotta da linee elettriche su tubazioni metalliche. Identificazione dei rischi e limiti di interferenza UNI CEN/TS 15280:2006 Valutazione della probabilità di corrosione da corrente alternata di tubazioni interrate. Applicazioni a tubazioni protette catodicamente
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C riterie m etodologie diprotezione catodica Le norme da utilizzare per i criteri e metodologie di protezione catodica, sono abbastanza complete e possono aiutare il progettista e l’esperto nelle attività d’impostazione delle indagini e risoluzione dei principali problemi. UNI EN 12954:2002 Protezione catodica di strutture metalliche interrate o immerse - Principi generali e applicazione per condotte UNI 11094:2004 Protezione catodica di strutture metalliche interrate. Criteri generali per l’attuazione, le verifiche e i controlli ad integrazione della UNI EN 12954 anche in presenza di correnti disperse UNI EN 13636:2004 Protezione catodica
di serbatoi metallici interrati e delle relative tubazioni UNI EN 12499:2004 Protezione catodica interna di strutture metalliche UNI EN 14505:2005 Protezione catodica di strutture complesse UNI EN 15112:2006 Protezione catodica esterna di colonne di rivestimento dei pozzi UNI CEN/TS 15173:2006 Trasporto e distribuzione di gas - Quadro di riferimento relativo al sistema di gestione dell’integrità delle condotte (PIMS) ISO 15589-1:2003 Petroleum and natural gas industries - Cathodic protection of pipeline transportation systems - Part 1: On-land pipelines UNI 10832:1999 Sistemi di serbatoi tumulati per lo stoccaggio di GPL. Progettazione, costruzione e verifica - Requisiti di sicurezza
Installazionideisistem i diprotezione catodica Le norme che riguardano le installazioni dei sistemi di protezione catodica (custodie, anodi, alimentatori, drenaggi, telecontrollo, ecc.) sono tutte italiane e sono di grande interesse e importanti per il supporto che possono dare al tecnico nella attesa di una eventuale normazione europea. UNI 10166:1993 Posti di misura UNI 10167:1993 Custodie per dispositivi e posti di misura UNI 10428:1994 Impianti di drenaggio unidirezionale UNI CEI 8:1997 Dispositivi di protezione catodica - Alimentatore di protezione catodica UNI 10835:1999 Anodi e dispersori per
Le linee guida APCE possono essere definite come raccomandazioni di comportamento, elaborate in base alle conoscenze normative e tecniche e alle esperienze d’esperti della distribuzione gas
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M isurazioni Nell’ambito delle misurazioni nella protezione catodica, la norma europea indica i metodi di misurazione da utilizzare nell’accertamento dell’efficacia della protezione catodica ed i parametri da controllare e le misurazioni da effettuare (potenziale, gradiente di potenziale, corrente e resistenza) per assicurare il corretto funzionamento degli impianti e la loro efficacia sull'intera struttura. Le tecniche di misurazione descritte sono riferite alle condotte, ma possono essere applicate ad altri tipi di strutture interrate o immerse, escluse quelle in mare aperto. UNI EN 13509:2004 Tecniche di misurazioni nella protezione catodica UNI 10405:1995 Localizzazione del tracciato, di falle nel rivestimento e di contatto con strutture estranee
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W o r k s ho p M o de n a impianti a corrente impressa - Criteri di progettazione e installazione UNI 10950:2001 Telecontrollo dei sistemi di protezione catodica
Linee guida
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Nel 2000 l’APCE, è stata coinvolta ed è stata riconosciuta, dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas, come organismo tecnico competente per definire linee guida nel campo della protezione catodica di condotte metalliche interrate. Le linee guida APCE possono essere definite come raccomandazioni di comportamento, elaborate in base alle conoscenze normative e tecniche e alle esperienze d’esperti della distribuzione gas, dell’industria e dell’università, con lo scopo di fornire le regole e le istruzioni più appropriate nella progettazione e nella gestione e conduzione dei sistemi di protezione catodica delle reti di distribuzione gas. Nel periodo 2000 - 2008, l’APCE ha predisposto e nel tempo aggiornato le tre linee guida pubblicate dall’UNI. Le raccomandazioni contenute nelle linee guida nascono anche per assicurare il massimo grado d’adeguatezza delle scelte nei processi di gestione e conduzione, riducendo al minimo quella parte di variabilità delle decisioni, che potrebbe essere legata alla limitata conoscenza tecnica o normativa e alla soggettività nel definire le procedure da mettere in atto per i sistemi di protezione catodica. Le linee guida sono state un ulteriormente contributo essenziale per incrementare la qualità e la sicurezza degli impianti di distribuzione del gas. − Protezione catodica delle reti in acciaio di distribuzione del gas, terza edizione aprile 2008; Queste linee guida forniscono regole comuni e criteri univoci e comparabili relativi all’attuazione, alle misurazioni, alle verifiche e ai controlli della protezione catodica delle reti in acciaio di distribuzione gas. − Metodologia di valutazione dell’efficacia dei sistemi di protezione catodica di un impianto di distribuzione gas, seconda edizione aprile 2008. Le linee guida indicano una metodologia di calcolo che misura i livelli di efficienza e affidabilità della protezione catodica applicata alle reti in acciaio
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indicando i parametri in grado di valutare i requisiti che la progettazione, gestione e conduzione dei sistemi di protezione catodica devono avere per essere considerati efficienti e affidabili. Il documento include anche il facsimile del modulo dell’attestato del valore dell’indicatore di protezione catodica derivante dal calcolo, comprensivo dei parametri attribuiti a ciascun sistema di protezione catodica. − Redazione del rapporto annuale dello stato elettrico di protezione catodica dell’impianto di distribuzione gas, seconda edizione aprile 2008 Le linee guida stabiliscono le regole comuni relative alle modalità di presentazione della valutazione generale dello stato elettrico dei sistemi di protezione catodica dell’impianto di distribuzione e descrivono come esporre i dati e le informazioni da riportare nell’apposito modello.
O biettividelle norm e diprotezione contro la corrosione La protezione contro la corrosione può essere motivata da un insieme di fattori, la cui rilevanza deve essere ben presente al normatore, ma anche a chi ha il dovere di applicare e migliorare le tecniche e criteri associati alle norme. Si tratta di fattori economici, di sicurezza, tecnologici, a carattere legale, di salvaguardia dell’ambiente, anche etici, tutti comunque positivamente orientati a favore di uno sviluppo sostenibile della comunità attuale e futura. La conoscenza e la documentazione dei meccanismi di corrosione, dei materiali migliori da utilizzare caso per caso, delle tecniche di protezione passiva, dei metodi di protezione attiva e delle misurazioni sono dunque fondamentali al fine di sviluppare e applicare le relative norme. Particolare rilevanza assumono le interferenze elettriche tra impianti e strutture situate nello stesso ambiente. Al riguardo è necessario richiamare la norma CEI EN 50162 che al capitolo scambio d’informazioni e cooperazione, proposto dalla delegazione italiana e accettato dal gruppo di lavoro misto CENELEC/CEN, precisa che: − il proprietario della struttura metallica può proteggere la stessa contro la corro-
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niti si applica a tutte le strutture interferite. La norma specifica che il modo migliore per raggiungere quest’obiettivo è la cooperazione, l’informazione e lo scambio di accordi fra le parti interessate. Come è evidente l’insieme di questi fattori, e parametri correlati, in casi complessi o rilevanti per le correnti in gioco, può costituire un possibile generatore di problemi difficilmente superabili e quindi un elemento di disfunzione, se il tutto non è coordinato attraverso un linguaggio comune favorito e supportato dalle norme. Da queste ed altre considerazioni scaturisce la necessità di norme idonee ad operare entro limiti che ciascuno deve autonomamente e responsabilmente rispettare per favorire il dialogo ed il risultato. Lo scambio d’informazioni e la cooperazione sono di notevole importanza e sono da perseguire sia nella fase di progettazione sia nell’esercizio delle diverse installazioni, poiché in questo modo possono essere stabiliti i possibili effetti, le adatte precauzioni ed i relativi rimedi. L’accordo e la cooperazione possono essere raggiunti e mantenuti più efficacemente mediante riunioni periodiche fra le parti interessate o da comitati e da associazioni che possono stabilire le procedure ed i protocolli dello scambio d’informazioni. A questo riguardo è opportuno evidenziare che l’esperienza consolidata dell’attività che l’APCE ha svolto e continua a svol-
gere sul problema del controllo delle interferenze elettriche, ha dimostrato la validità di quest’azione che rappresenta l’unica via per ricercare e raggiungere un soddisfacente stato di coesistenza fra le strutture sia dal punto di vista dell’affidabilità della gestione sia dell’economia d’esercizio e manutenzione. L’attività dell’APCE, è stata supportata dalle conoscenze, dalla capacità e qualità del lavoro dei Soci, la cui competenza ed efficacia ha consentito di ridurre al minimo l’insorgere di situazioni a rischio, reciproche o verso strutture di terzi. Il coordinamento e lo scambio d’informazione sono di grand’utilità, e molte volte assolutamente necessarie, quando le strutture posate nel suolo sono interessate da campi elettrici in ogni modo originati o quando siano contemporaneamente presenti molte strutture come ad esempio avviene nei centri urbani. L’APCE guida queste relazioni attraverso comportamenti e regolamenti fissati di comune accordo fra gli Associati, ed è quindi al servizio degli utenti del sottosuolo, seppure per un’attività non totale ma limitata al coordinamento della protezione contro le corrosioni elettrolitiche. In quest’ambito è necessario continuare l’opera di sensibilizzazione presso gli utenti del sottosuolo al fine di raggiungere una completa diffusione
è necessario continuare l’opera di sensibilizzazione presso gli utenti del sottosuolo al fine di raggiungere una completa diffusione di questo tipo d’approccio al problema
di questo tipo d’approccio al problema che consente di risolvere quesiti tecnici in modo adeguato per le parti interessate evitando contenziosi e, soprattutto, la possibilità del verificarsi di eventuali incidenti.
Bibliografia − L’APCE e la ricerca di una intesa contro le interferenze elettriche (2° convegno nazionale APCE - Roma 21-22 novembre 1996). − D. Gentile - La normazione nel settore della protezione dei materiali metallici contro la corrosione - Ruolo attuale e prospettive (Giornate nazionali della corrosione e protezione - Messina 20-22 giugno 2007).
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sione con il metodo che ritiene più adatto. Tuttavia le eventuali interferenze elettriche su strutture vicine devono essere contenute entro limiti definiti; − le correnti disperse, specialmente causate da impianti di trazione a c.c. sono direttamente correlate alla progettazione dei circuiti di ritorno. Questo significa che è possibile limitare la corrente dispersa ma non eliminarla interamente; − dove sono presente diverse strutture che possono essere influenzate, il principio di contenere l’interferenza entro limiti defi-
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L’EVOLUZIONE CONTINUA: il CCOL si arric
Il palmare Il D-PAD è un computer palmare; su di esso vengono caricate, tramite collegamento a qualsiasi PC collegato al sito CCOL, le diverse schede predisposte dal MAIDAS; una volta in campo, l’operatore potrà aggiornare le schede direttamente sul D-PAD nel momento in cui l’attività venga completata e, successivamente, al rientro in ufficio, ri-trasferire le informazioni dal D-PAD al database CCOL
La memoria RFID Si tratta di una memoria RFID installata nei diversi punti di misura, in grado di comunicare via radio con il palmare DPAD quando questo si trovi in prossimità del punto stesso; in questo modo, è possibile certificare la reale presenza dell'operatore presso il punto di misura e, al tempo steso, memorizzare le operazione effettuate per eventuali successivi controlli
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si arricchisce del pianificatore MAIDAS e dei relativi strumenti complementari
Il sistema integrato MAIDAS è un sistema complementare al CCOL, creato per permettere agli operatori di effettuare la pianificazione delle operazioni periodiche di manutenzione programmata degli impianti di protezione catodica. Attraverso una serie di tabelle predefinite determina a priori le differenti tipologie di attività e di misure, predisponendo in maniera univoca e dettagliata, da qualsiasi postazione PC che abbia accesso al CCOL, le varie attività di manutenzione e misura.
L’attrezzatura di campo Il nuovo acquisitore di campo DRONE è un telecontrollo a due canali per la lettura remota di potenziale e corrente dei sistemi di protezione catodica. Il DRONE dispone di nuove protezioni, antenna e batterie potenziate integrate all’interno del dispositivo stesso, possibilità di trasmissione GPRS oltre a GSM / SMS, funzioni di autoreset.
Il registratore Il datalogger portatile DATABOX risponde all’esigenza di integrare le misure rilevate in telesorveglianza con campagne di misure manuali (ad esempio: analisi dei campi elettrici). Il DATABOX permette di riversare nel CCOL, direttamente su piattaforma WEB, le misure effettuate, tramite semplice cavo seriale, per una totale omogeneità di gestione con le misure rilevate dal sistema di telesorveglianza.
Via Vigentina, 2 - S. Genesio ed Uniti (PV) Tel. 0039 - 0382.580289 Fax 0039 - 0382.580622 e-mail: info@tecnosystemgroup.com web site: www.tecnosystemgroup.com
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Riflessioni sui dati di protezione catodica delle reti di distribuzione del gas Nuovi adempimenti legislativi, regolamentari e normativi. APCE: riflessioni sui dati di protezione catodica delle reti di distribuzione del gas
di
Sergio Cavalieri
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Segretario APCE
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T
ra i servizi di pubblica utilità, il comparto del gas naturale negli ultimi anni è stato oggetto di una particolare attenzione normativa, benché le aziende del settore abbiamo sempre operato con buoni criteri di manutenzione e di gestione degli impianti garantendo elevati livelli di sicurezza. Quello delle aziende di distribuzione del gas naturale è senz’altro il settore, che tra i servizi di pubblica utilità, ha sempre curato gli impianti con le attività di sostituzione e manutenzione migliorando le prestazioni negli anni, favorendo sicurezza e continuità del servizio, ne è prova l’esiguo numero di interruzioni della fornitura e di eventi incidentali a cui assistiamo. Molto probabilmente questa sensibilità del sistema di distribuzione gas, ha radici in aspetti legislativi, nella ovvia sicurezza che la commercializzazione di una forma di energia potenzialmente pericolosa deve avere, ma va anche ricercata nelle Associazioni tecniche che la molteplicità degli operatori esistenti ha alimentato; ancor più correttamente sarebbe opportuno citare tutta la filiera interessata alla distribuzione e all’utilizzo del gas combustibile. Il sistema si è infatti supportato da una serie di associazioni che hanno lavorato per la creazione di quelle regole che si sono rivelate determinanti per la sicurezza degli impianti. L’economia e la sicurezza nella gestione degli impianti faranno, nel prossimo futuro, la differenza competitiva: l’efficienza in un sistema di distribuzione si può raggiungere solamente affidando la manutenzione degli impianti a società rispettose delle regole che si avvalgano di personale munito di idonea preparazione tecnica mantenendo efficacia ed efficienza dell’impianto.
Le attività di protezione catodica per gli impianti gas, non avendo la visibilità tipica degli impianti a “certificazione di conformità”, di semplice controllo, anche se da oltre cinquanta anni sono richiamate da leggi dello Stato e circolari ministeriali, non hanno riscosso presso le società nella distribuzione gas una uniforme applicazione, fin dai primi anni ottanta APCE registrava una sensibilità diversa nelle aziende presenti sul territorio, che non trova spiegazioni se non nella sensibilità dei tecnici responsabili della gestione, complice anche una legislazione che non prevedeva comunicazioni, controlli, scadenze o penalizzazioni, abbiamo assistito asd una diversa applicazione delle regole. E’ senza dubbio significativo guardare cosa è accaduto negli anni in merito agli attraversamenti ferroviari di tubazioni gas; quando nel 1971 il Ministero dei Trasporti ha definitivamente regolamentato a livello nazionale gli attraversamenti e i parallelismi di condotte gas con ferrovie, fornendo regole chiare di applicazione e controllo, si è seguita l’indicazione legislativa, ed oggi la quasi totalità degli attraversamenti e parallelismi ferroviari presenti nel paese sono costruiti correttamente e l’attuale società RFI SpA riceve dai distributori dichiarazione semestrale sulla condizione di efficace applicazione della protezione catodica sulle condotte nel tratto di attraversamento. Altrettanto significativo è guardare al trasporto o alla distribuzione idrica per renderci conto che l’assenza di regole, controlli e di sensibilità al fenomeno delle corrosioni elettrolitiche, ha creato una confusione che oggi paghiamo in termini di mancata efficienza degli impianti che pure sono stati anche costruiti correttamente.
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A partire dall’anno 2000, in virtù dell’impulso sulla liberalizzazione del mercato del gas e dall’inizio delle attività dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG), l’attività di protezione catodica, come altre attività tecniche legate al sistema distributivo del gas, ha avuto un momento di confronto, è stato generato il sistema di comunicazione delle attività tecniche salienti ai fini della sicurezza, è stato quindi necessario delineare un comportamento comune. L’Associazione per la Protezione dalle Corrosioni Elettrolitiche (APCE) che da anni svolge la sua attività nel promuovere iniziative per attuare la collaborazione fra gli utenti del sottosuolo al fine di studiare i problemi connessi con la protezione delle strutture metalliche dalle corrosioni elettrolitiche, è stata coinvolta in questo processo di modifica, è stata riconosciuta dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas, come organismo tecnico competente per la definizione di linee guida mirate alla definizione di aspetti non coperti o sufficientemente regolati da norme tecniche nazionali o europee in merito alla protezione catodica. Per la definizione degli standard di sicurezza indicati dall’Autorità, si è reso necessario, creare in tempi brevi regole comuni di comportamento per specifiche attività tecniche per le quali l’impianto normativo nazionale risultava non coperto, mentre per i distributori si è reso necessario affinare tutte le attività sia in termini di esercizio che di manutenzione degli impianti legate alla protezione catodica applicata alle tubazioni metalliche interrate della rete di distribuzione del gas. APCE, al fine di permettere il controllo, da parte degli enti preposti, delle attività riguardanti la protezione catodica delle reti in acciaio di distribuzione del gas, conoscendo la complessità dei dati da valutare, lo scenario italiano estremamente eterogeneo, ha analizzato e selezionato una serie di indicatori, ha elaborato delle proposte che in fasi successive, coinvolgendo le aziende interessate, sono state trasformate in tre linee guida che vengono costantemente aggiornate ai nuovi disposti legislativi, e precisamente: 1) Protezione catodica delle reti di distribuzione in acciaio di distribuzione del gas, terza edizione, pubblicata dall’UNI il 02.04.2008. 2) Metodologia di valutazione dell’efficacia dei sistemi di protezione catodica di un impianto di distribuzione gas, seconda edizione, pubblicazione dall’UNI il 02.04.2008. 3)Redazione del rapporto annuale dello stato elettrico di protezione catodica dell’impianto di distribuzione gas; seconda edizio-
ne, pubblicata dall’UNI il 02.04.2008. Le regole contenute nelle linee guida rappresentano i requisiti minimi essenziali per lo svolgimento delle attività previste dalle delibere per gli aspetti di sicurezza e della continuità del servizio di distribuzione del gas, comprese le modalità di registrazione e comunicazione dei dati. Le linee guida disciplinano comportamenti, responsabilità, metodi di valutazione e d’informazione sugli aspetti riguardanti la progettazione, la gestione e conduzione dei sistemi di protezione catodica applicata ai singoli impianti di distribuzione del gas, il tutto nel rispetto delle prescrizioni normative e legislative. Il raggiungimento di quest’obiettivo, ha richiesto da parte dell’APCE un particolare impegno, poiché è stata chiamata a: - eseguire un’attenta valutazione dell’impianto normativo e legislativo esistente; - pianificare le modalità operative del settore gas; - elaborare un algoritmo di calcolo “indicatore” di semplice applicazione; - definire le modalità di valutazione generale dello stato elettrico di protezione catodica dell’impianto di distribuzione gas.
Fornire regole comuni e criteri univoci e comparabili relativi all’attuazione, alle misurazioni, alle verifiche e ai controlli della protezione catodica delle reti in acciaio di distribuzione del gas
Lo scopo è stato quello di fornire regole comuni e criteri univoci e comparabili relativi all’attuazione, alle misurazioni, alle verifiche e ai controlli della protezione catodica delle reti in acciaio di distribuzione del gas o ad aspetti a questa legata per adempiere a quanto previsto dalla vigente normazione e legislazione e permetterne una applicazione uniforme su tutto il territorio nazionale da parte dei diversi ed eterogenei distributori presenti.
I D AT I D I PRO T EZIO N E C ATO D IC A D ELLE RET I D I D IST RIBU ZIO N E GAS Con l’invio dei dati, a partire dall’anno 2002 ad oggi, possiamo disporre, anche se in forma aggregata, dei dati per le attività di protezione catodica applicata dalle maggiori aziende di distribuzione nazionale che l’AEEG rende disponibili sul sito Internet in forma pubblica. In Italia oggi la distribuzione del gas avviene attraverso una rete di condotte della lunghezza di circa 225.000 Km, di queste ben 187.000 km sono costituite da tubazioni in acciaio, gestite da circa 300 “distributori” con caratteristiche anche molto diverse tra loro, che vanno da gestioni dirette Comunali ad utility locali, nazionali e internazionali. I dati comunicati, forniscono indicazioni che ci permettono di elaborare una serie di analisi statistiche che, benché a livello aggregato, permettono una visione complessiva delle attività di protezione catodica eseguite sugli
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IL RU O LO D ELL’A PC E
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W o r k s ho p M o de n a impianti di distribuzione nel settore gas. Oltre ai dati relativi alla consistenza fisica degli impianti, gli elementi richiesti per le attività di protezione catodica riguardano: - il numero totale delle misure del potenziale della condotta in acciaio eseguite nell’anno di riferimento non in continuo, assumendo un numero massimo di 12 misure di potenziale conforme alle norme tecniche vigenti per ogni punto selezionato di misura; - il numero dei sistemi di protezione catodica in cui è suddivisa la rete (al 31.12 dell’anno precedente a quello di riferimento); - il numero totale dei punti selezionati nell’anno di riferimento per la misura del potenziale di protezione catodica suddividendo tra: - punti nei quali la misura è stata effettuata in continuo e trasmessa mediante telecontrollo; - punti nei quali la misura non è stata effettuata in continuo. Viene inoltre richiesto se il distributore abbia o meno predisposto il rapporto di protezione catodica per l’anno di riferimento come previsto dalle linee guida.
Una corretta applicazione e controllo della protezione catodica è fondamentale per la sicurezza e la conservazione del patrimonio rappresentato dall’impianto di distribuzione
anno
2002
2003
2004
2005
2006
km rete
158.661
181.152
187.977
201.468
225.374
135.575
154.182
160.064
170.435
186.661
6.239
7.521
7.146
7.958
7.701
95,2
95,0
95,5
95,3
95,8
km rete in acciaio km rete non protetta % rete protetta
In generale i dati richiesti dall’Autorità, hanno l’obiettivo di raccogliere informazioni circa la consistenza degli impianti in acciaio e l’applicazione della protezione catodica sulla rete, per favorire il controllo della regolare manutenzione, al fine di preservarla dalla corrosione e garantire la sicurezza e la continuità del servizio. LA PRO T EZIO N E C ATO D IC A D EG LI IM PIA N T I D I D IST RIBU ZIO N E G A S
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Fonte dei dati, elaborazione autorità per l’energia elettrica e il gas su dichiarazione degli operatori. www.autorita.energia.it Dalla consistenza degli impianti presenti in Italia per la distribuzione del gas rileviamo che
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l’82,83 % sono in acciaio, la prima riflessione che si impone è che una corretta applicazione e controllo della protezione catodica è fondamentale per la sicurezza e la conservazione del patrimonio rappresentato dall’impianto di distribuzione. Anche se i primi dati potrebbero non essere omogenei con gli altri, l’analisi è comunque da ritenersi indicativa, e questo oltre ad essere importante, ci permetterà nel tempo di monitorare il fenomeno per porre eventuali correttivi. Per ora ci limitiamo a constatare che una efficace applicazione della protezione catodica sugli impianti di distribuzione gas è presente nel 95,8 % della rete in acciaio, certo, il 4,2 % restante, pari a circa 7.700 km di rete dichiarata non protetta è senz’altro un’estensione importante, ed occorrerà comprenderne le motivazioni. In APCE auspichiamo che tale estensione nella maggioranza dei casi sia riferita alla “momentanea non protezione” causata da problemi che ci auguriamo siano principalmente esterni all’impianto e che sono espressione di quella percentuale di rete che fisiologicamente ogni impianto può avere in virtù della dinamica degli accadimenti sia di tipo incidentale che di manutenzione, particolarmente frequenti nei centri urbani, vogliamo escludere che esistano impianti di distribuzione costruiti con criteri di non protezione. Nella tabella seguente sono riportate le estensioni, km di rete, dei “Grandi Esercenti” per i dati comunicati nel 2006 relativi alla situazione patrimoniale al 31.12.2005. Un primo dato che emerge è che anche grandi realtà di impresa, che rappresentano il 24 % dell’elenco seguente, non raggiungono il 70 % di rete protetta catodicamente. L’analisi del fenomeno richiede un approfondimento puntuale per comprendere se in queste aziende la gestione in conformità alle leggi o alle norme di buona tecnica è particolarmente problematica o vi sia una questione di diversa “cultura” nella applicazione della protezione catodica in azienda. (vedi tabella1) Nel complesso riteniamo, che il raggiungimento di una percentuale media superiore al 96 %
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E’ fatta salva per l’impresa distributrice la facoltà di presentare all’autorità istanza di deroga ai termini temporali …adeguatamente motivata... Sicuramente con questo provvedimento siamo davanti ad un “cambio di marcia” che sarà tanto più difficoltoso per quei distributori che negli anni hanno curato meno gli aspetti di protezione catodica che si vedranno costretti ad ingenti investimenti per ovviare al problema. Altro aspetto che merita attenzione è il passaggio di proprietà che gli impianti di distribuanno
2002
2003
2004
2005
2006
N. sistemi P.C. in cui sono 6.320 suddivise le reti
7.051
6.595
6.527
5.454
n. medio di Km di rete in acciaio protetta per ogni 20,5 sistema di p. c.
20,8
23,2
24,9
22,9
n. punti selezionati 3.105 per le misure in continuo
6989
7.415
7.027
7.847
n. punti selezionati per le 59.664 48.144 67.132 64.814 59.281 misure non in continuo
K m rete protetta (grandiesercenti)
n.clienti Totale km finali rete
K m rete acciaio
K m rete % rete acc. non prot prot
ITALGAS
4.628.450
41.970
33.293
217
99,3
ENEL RETE GAS
1.996.728
29.418
27.606
434
98,4
HERA
1.010.418
12.048
10.151
28
99,7
AEM DIST. GAS E CALORE - MI
822.864
2.966
1.075
385
64,2
NAPOLETANAGAS
698.373
4.833
3.663
139
96,1
ITALCOGIM RETI
595.725
7.730
6.894
18
99,7
TOSCANA ENERGIA S.P.A.
589.291
5.851
4.861
1.065
78,0
AES - TO
466.167
1.319
513
0
100,0
ENÌA
373.871
5.425
5.165
318
93,8
ASM RETI S.p.A.
335.257
4.049
2.794
591
78,8
IRIDE ACQUA GAS
326.309
1.650
498
435
12,5
ASCOPIAVE - TV
311.722
6.292
6.207
0
100,0
ACEGASAPS - TS
258.509
2.101
684
209
69,4
ARCALGAS PROGETTI - PC
225.000
4.066
2.906
0
100,0
SICILIANA GAS
222.140
2.559
2.022
0
100,0
CONSIAG RETI - PO
167.457
1.383
1.288
6
99,5
SGR RETI - RN
156.135
2.570
2.553
0
100,0
THUEGA LAGHI
155.000
1.853
1.829
0
99,9
151.945
2.462
2.449
97
96,0
135.722
2.494
2.128
39
98,1
AMG ENERGIA - PA
133.417
675
193
0
100,0
EDISON D.G. S.p.A
132.522
2.343
1.473
6
99,5
AGSM RETE GAS - VR
129.801
1.111
807
39
95,1
G.E.I. GESTIONE ENER. IMP. - CR
120.261
2.031
1.994
0
100,0
TRENTINO SERVIZI
118.302
1.502
1.442
0
100,0
EROGASMET
117.255
1.384
1.384
0
100,0
AMG - BA
110.935
515
498
213
57,1
COINGAS SPA
109.661
1.720
1.693
0
100,0
ACAM GAS - SP
106.771
1.434
1.318
490
62,8
Totale
14.706.008
155.767
129.381
4.736
96,3
THUGA PADANA CR THUGA MEDITERRANEA - MO
Tabella1
zione stanno subendo in virtù delle acquisizioni, fusioni, incorporazioni di società dettate da ragioni di dimensione aziendali, ormai necessarie per assicurare un’adeguata redditività di impresa. Acquistare una rete che non è stata costruita, gestita o manutenzionata correttamente può rivelarsi un rischio di difficile soluzione, recuperare una efficiente applicazione della protezione catodica su un impianto può rivelarsi antieconomico, ossia più conveniente sostituire che riparare al danno fatto da una cattiva gestione, anche se questa è dovuta ad
w w w. a p c e . i t
di reti in protezione sia da ritenersi valida, non dovrebbe essere particolarmente difficoltoso il raggiungimento nei prossimi anni di una percentuale di eccellenza che dovrebbe attestarsi al 99/100 %. L’Autorità ha posto da subito la giusta attenzione al fenomeno, sollecitando interventi di recupero, ed ora ha deciso di stimolare i distributori a incrementare i propri livelli di sicurezza degli impianti con incentivi e o penalizzazioni se il fenomeno della non efficace applicazione della protezione catodica dovesse persiste nel tempo. Dal prossimo anno nel rispetto della deliberazione 120/08 nel capitolo riguardante la regolazione della qualità dei servizi di distribuzione e misura del gas per il terzo periodo di regolazione 2009-2012, vengono per la prima volta indicate delle scadenze per l’efficace applicazione della protezione catodica a tutte le condotte di distribuzione del gas. La deliberazione recita: entro il 31.12.2015 l’impresa distributrice che gestisce reti in acciaio non protette catodicamente è tenuta a provvedere alla loro messa in protezione catodica efficace o alla loro completa sostituzione, più precisamente: a) per le reti in AP/MP entro il 31 dicembre 2011 nella misura del 100% b) per le reti in BP: (i) entro il 31 dicembre 2010 nella misura minima del 10%, (ii) entro il 31 dicembre 2013 nella misura minima del 40%, (iii) entro il 31 dicembre 2015 nella misura minima del 95%,
19
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W o r k s ho p M o de n a una sola “convenzione” di nove/dodici anni. LE M ISU RE E I SIST EM I D I PRO T EZIO N E C ATO D IC A (T U T T I G LI ESERC EN T I) ESTENSIONE E km rete SISTEMI DI P. C. acciaio (solo grandi esercenti)
km rete acciaio
Rete acc. protetta
N. sist.
N. med km n. punti sel. sist. in cont.
n. punti sel. non in cont.
ITALGAS
4.628.450
33.293
33.076
1.706
19,4
5.249
20.346
ENEL RETE GAS
1.996.728
27.606
27.172
797
34,1
55
8.606
HERA
1.010.418
Un altro parametro importante, a livello nazionale per i distributori gas, è il numero dei sistemi in cui è suddivisa la rete. Questo dato rapportato al totale della rete ci fornisce il numero medio di km di rete in acciaio protetta per ogni sistema di protezione catodica che è un altro “indicatore” dell’attività. Il numero dei punti selezionati, sia per le misure rilevate in continuo che per quelle rilevate non in continuo, ci indica; da una parte la reale necessità dei distributori della creazione di “punti selezionati” e dall’altra fornisce l’occasione per una verifica dell’applicazione dei parametri previsti dalle norme. Un’altra indicazione che proviene da questo indice è la percentuale di punti selezionati che vengono monitorati in automatico da sistemi di acquisizione dati automatizzati, disciplina questa sempre più diffusa tra i distributori per il controllo in continuo dei parametri di stato elettrico e per l’economia di gestione che consente. Nella tabella seguente è riportato un dettaglio dei “Grandi Esercenti” relativo all’anno 2005, dove dalla lettura dei dati possiamo notare come il discostarsi, in più o in meno, dai parametri di riferimento delle norme (20 km), del numero medio dei km di rete protetta per singolo sistema di protezione catodica sia intimamente legato alla percentuale di rete in acciaio protetta dell’intero impianto riportata nella tabella precedente. (Vedi tabella II)
10.151
10.122
358
28,3
905
2.787
AEM DISTR.NE GAS 822.864 E CALORE - MI
1.075
690
106
6,5
24
1.620
NAPOLETANAGAS
698.373
3.663
3.524
229
15,4
449
3.415
ITALCOGIM RETI
595.725
6.894
6.875
304
22,6
0
2.811
TOSCANA ENERGIA S.P.A.
589.291
4.861
3.795
207
18,3
451
286
AES - TO
466.167
513
513
41
12,5
135
2.660
ENÌA
373.871
5.165
4.847
124
39,1
0
668
ASM RETI S.p.A.
335.257
2.794
2.203
115
19,2
129
1.085
IRIDE ACQUA GAS
326.309
498
62
82
0,8
0
295
ASCOPIAVE - TV
311.722
6.207
6.207
142
43,7
40
2.216
ACEGASAPS - TS
258.509
684
475
335
1,4
55
672
ARCALGAS PROGETTI - PC
225.000
2.906
2.906
83
35,0
0
1.034
SICILIANA GAS
222.140
2.022
2.022
129
15,7
0
847
C O N C LU SIO N I
CONSIAG RETI PO
167.457
1.288
1.282
60
21,4
183
992
SGR RETI - RN
156.135
2.553
2.553
23
111,0
0
2.292
Gli impianti di distribuzione del gas risultano mediamente ben monitorati, la protezione
THUEGA LAGHI
155.000
1.829
1.829
71
25,8
5
631
151.945
2.449
2.351
60
39,2
0
754
135.722
2.128
2.089
85
24,6
0
1.091
193
193
17
11,4
4
138
132.522
1.473
1.466
24
61,1
0
624
129.801
807
768
24
32,0
27
46
120.261
1.994
1.994
60
33,2
0
650
TRENTINO SERVIZI 118.302
1.442
1.442
66
21,9
96
528
THUGA PADANA CR THUGA MEDITERRANEA - MO
AMG ENERGIA - PA 133.417 EDISON D.G. S.p.A AGSM RETE GAS VR G.E.I. GEST. ENER. IMPIANTI - CR
EROGASMET
117.255
1.384
1.384
38
36,4
0
659
AMG - BA
110.935
498
285
32
8,9
0
450
COINGAS SPA
109.661
1.693
1.693
74
22,9
14
603
ACAM GAS - SP
106.771
1.318
828
62
13,4
26
475
124.646
5.454
22,9
7.847
59.281
Totale
14.706.008 129.397
Tabella I1
20
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W o r k s ho p M o de n a rosione nel sottosuolo e le sue problematiche (soggetti interferenti ed interferiti). Un diverso ruolo è svolto oggi dallo Stato, che è divenuto quello di regolazione e controllo delle varie utility, la creazione di un sistema di regole e di metodologie che garantiscano ai diversi “operatori” pari opportunità all’accesso al mercato è fondamentale. Occorrono pertanto punti di riferimento chiari affinché la creazione di tali regole per la risoluzione di aspetti di forte rilevanza tecnica ed impatto sociale trovino presenti e concordi tutti gli attori del sistema. Una corretta manutenzione con l’applicazione ed il controllo della Protezione Catodica consente il mantenimento dell’integrità della condotta, la convivenza anche in spazi molto ristretti tra le diverse strutture metalliche interrate in sintesi una sicura e buona economia di gestione. L’Associazione fu costituita e continua ad operare anche con lo scopo di ampliare le conoscenze, studiare i fenomeni, seguirli sul territorio, creare momenti di incontro e condivisione e quindi dare a tutti la possibilità di conoscere e di intervenire correttamente sotto la guida di tecnici esperti. La presenza in Italia dell’APCE, organismo unico nel suo genere in Europa, ha permesso di consolidare procedure che se attuate consentono di ottenere, con l’impiego di limitate risorse economiche, una gestione delle strutture metalliche interrate ad un notevole livello di affidabilità anche quando sono interessate da campi elettrici variabili di notevole intensità, la salvaguardia del patrimonio, rappresentato dalle migliaia di chilometri di condotte in gran parte metalliche che sono l’infrastruttura
L’applicazione ed il controllo della Protezione Catodica consente il mantenimento dell’integrità della condotta
w w w. a p c e . i t
catodica tra le varie attività tecniche è quella che denota maggiormente il grado di accuratezza di gestione, essendo un aspetto impalpabile la protezione catodica spesso, in passato, è stata trascurata con gravi danni e perdita dell’efficienza degli impianti. L’impegno dell’APCE nello specifico della liberalizzazione del mercato della distribuzione del gas in Italia, in collaborazione con l’Autorità per l’energia elettrica e il gas e con l’UNI, oltre a fornire un ottimo esempio di cooperazione tra organismi diversi concordi nel raggiungere un risultato di interesse comune, rappresenta il raggiungimento di un altro obiettivo importante; quello della diffusione della cultura della “manutenzione preventiva” applicata alla sicurezza. L’importanza della presenza dell’APCE ed il ruolo assunto dalla stessa, in questo particolare momento di trasformazione del mondo gas è stato determinante per il sistema che si è configurato nel nostro Paese, l’informazione e la collaborazione finalizzata alla crescita complessiva dei singoli soggetti, che a diverso titolo sono interessati alle problematiche connesse alla gestione ed al controllo delle strutture metalliche interrate per la distribuzione del gas combustibile. Un particolare ruolo per lo sviluppo del Paese è svolto dalle aziende che gestiscono i servizi rivolti alla collettività e per le quali si è affermata, anche in sede comunitaria, la tendenza al superamento della gestione monopolistica, la nostra Associazione svolge un ruolo di coesione tra aziende con finalità completamente diverse con un solo fattore in comune: la cor-
21
APCE Settembre 2008_OK_2_APCE dicembre 10/02/12 10:22 Pagina 22
o p e n
s p a c e
Sicurezza delle macchine e adeguamento al progresso tecnico ai sensi dell’art. 2087 del codice civile. Cassazione Penale Sez. IV - Sentenza n. 6280 dell’8 febbraio 2008 (u. p. 11 dicembre 2007)
w w w. a p c e . i t
C assazione: il datore di lavoro è tenuto ad adeguare le m acchine alle prescrizioni di sicurezza che la tecnica attualm ente suggerisce anche se esse erano rispondentialle disposizioni in vigore al m om ento della loro costruzione da w w w .puntosicu-
22
ro.it Tre importanti e fondamentali indirizzi derivano dalla lettura di questa sentenza della Sez. IV penale della Corte di Cassazione, che appaiono comunque in linea con le espressioni già fornite in passato dalla stessa Corte. Il
primo di essi indica che il datore di lavoro è tenuto, ai sensi dell’articolo 2087 del codice civile, ad adeguare le macchine ai fini della applicazione delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro alle prescrizioni che la scienza e la tecnica attualmente suggeriscono anche se le stesse macchine rispondevano alle disposizioni di sicurezza in vigore al momento storico della loro costruzione, il secondo che nel caso di imprese gestite da società di capitali gli obblighi concernenti l’igiene e la sicurezza sul lavoro gravano su tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione ed il terzo che il datore di lavoro oltre a fornire i dispositivi di protezione individuale è tenuto a controllare che il lavoratore li utilizzi ed è esente da responsabilità solo in presenza di un comportamento del lavoratore che presenti i caratteri dell'eccezionalità, dell'abnormità, dell'esorbitanza rispetto al procedimento lavorativo ed alle precise direttive organizzative ricevute. La macchina alla quale si riferisce la sentenza è un carrello elevatore elettrico presso il quale un magazziniere si è infortunato nel tentativo di allargare le pale del peso di circa 55 kg ciascuna spingendole manualmente verso l’estremità della loro corsa. Lo stesso veniva colpito al piede sinistro da una di queste, fuoriuscita dalla sua guida, e si procurava lo schiacciamento con indebolimento permanente dell’arto sinistro. La macchina era risultata non soddisfacentemente conforme alle disposizioni legislative ed ai regolamenti vigenti in materia di sicurezza in quanto era sprovvista dei dispositivi di sicurezza per l'arresto delle pale alle estremità della loro corsa, in violazione del D. Lgs. n. 626 del 1994 articolo 6 comma 2).
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“Trattasi di affermazioni – prosegue la Corte di Cassazione - pienamente condivisibili, che poggiano sul disposto dell'articolo 2087 c.c. secondo cui l'imprenditore, al di là di ogni formalismo, è comunque tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa quelle misure che, sostanzialmente ed in concreto, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale del lavoratore”. In merito alle responsabilità dei consiglieri
delegati la sez. IV ha poi precisato che “proprio perché la sicurezza non era stato oggetto di specifica delega, gli obblighi imposti ai datori di lavoro dalla normativa antinfortunistica dovevano ritenersi gravanti su tutti i componenti del Consiglio di amministrazione”. Per quanto riguarda, ancora, la fornitura e l’utilizzo del dispositivo di protezione individuale non indossato dal lavoratore la Corte di Cassazione ha fatto appello all’applicazione di un principio generale in forza del quale “poiché le norme di prevenzione antinfortunistica mirano a tutelare il lavoratore anche
in ordine ad incidenti che possano derivare da sua negligenza, imprudenza ed imperizia, la responsabilità del datore di lavoro e, in generale, del destinatario dell'obbligo di adottare le misure di prevenzione può essere esclusa, per causa sopravvenuta, solo in presenza di un comportamento del lavoratore che presenti i caratteri dell'eccezionalità, dell'abnormità, dell'esorbitanza rispetto al procedimento lavorativo ed alle precise direttive organizzative ricevute, che sia del tutto imprevedibile o inopinabile”. Del resto, conclude la sez. IV, “nell'ipotesi di infortunio sul lavoro originato dall'assenza o inidoneità delle misure di prevenzione, nessuna efficacia causale, per escludere la responsabilità del datore di lavoro, può essere attribuita al comportamento del lavoratore infortunato, che abbia dato occasione all'evento, quando questo sia da ricondurre, comunque, alla mancanza o insufficienza di quelle cautele che, se adottate, sarebbero valse a neutralizzare proprio il rischio di sif-
Veniva contestato oltre che di avere messo a disposizione del lavoratore l’attrezzatura irregolare di non avere preteso che il lavoratore usasse i mezzi di protezione messi a sua disposizione
w w w. a p c e . i t
Dell’accaduto venivano ritenuti responsabili per lesioni colpose il Presidente del Consiglio di Amministrazione e due consiglieri delegati della società presso cui era accaduto l’infortunio. Agli stessi veniva contestato oltre che di avere messo a disposizione del lavoratore l’attrezzatura irregolare di non avere preteso che il lavoratore usasse i mezzi di protezione messi a sua disposizione ed in particolare le scarpe antinfortunistiche (D. P. R. n. 547 del 1955 articolo 4 lettera c). Condannati dal Tribunale e successivamente dalla Corte di Appello gli imputati hanno fatto ricorso alla Corte di Cassazione sostenendo che la responsabilità della violazione della norma di sicurezza doveva gravare sulla società fornitrice del carrello elevatore e addetta alla manutenzione dello stesso in quanto l’attrezzatura era priva di fermi di fine corsa tra l’altro non facilmente visibili all’utente. Gli imputati ribadivano, inoltre, di aver consegnato all’infortunato delle scarpe infortunistiche, di averlo formato ed informato e di averlo finanche richiamato per iscritto per ricordarne l’obbligatorietà dell’uso per cui i giudici di merito non avrebbero tenuto conto della violazione da parte dello stesso lavoratore infortunato dell’articolo 39 comma 2 del D. Lgs. n. 626/1994 che impone ai lavoratori l’obbligo di utilizzare i dispositivi di protezione personale messi a loro disposizione. I due consiglieri dal canto loro si dichiaravano estranei alle responsabilità penali addebitate in quanto consiglieri delegati non preposti alla sicurezza. La Corte di Cassazione nel rigettare il ricorso degli imputati ha precisato in merito alla sicurezza della macchina che “il datore di lavoro deve ispirare la sua condotta alle acquisizioni della migliore scienza ed esperienza per fare in modo che il lavoratore sia posto nelle condizioni di operare con assoluta sicurezza. Pertanto, non sarebbe sufficiente, per mandare esente da responsabilità il datore di lavoro, che non abbia assolto appieno il suddetto obbligo cautelare, neppure che una macchina sia munita degli accorgimenti previsti dalla legge in un certo momento storico, se il processo tecnologico sia cresciuto in modo tale da suggerire ulteriori e più sofisticati presidi per rendere la stessa sempre più sicura (per riferimenti, sez. 4, 26 aprile 2000, Cantero ed altri)”.
23
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o p e n
s p a c e
Regole per la certificazione del personale nel campo della protezione catodica Migliori soluzioni per il coordinamento degli aspetti legislativi, regolamentari e normativi afferenti le reti di distribuzione
L CICPNd CENTRO ITAlIANO dI CERTIFICAZIONE PER lE PROVE NON dISTRUTTIVE E PER I PROCESSI INdUSTRIAlI
w w w. a p c e . i t
Patrocinato da: CNR – ENEA – UNI
24
a certificazione del personale che opera nel campo della protezione catodica è finalizzata ad assicurare, con ragionevole livello di confidenza, che le persone addette alle suddette attività possiedano, mantengano e migliorino continuamente nel tempo la necessaria competenza, intesa come l’insieme delle conoscenze, esperienze, abilità e doti richieste per l’efficace espletamento dei compiti a esse affidati. Alcune attività non hanno la possibilità di essere controllate durante la loro esecuzione e quindi è di primaria importanza la fiducia sulle capacità della persona che esegue le operazioni stesse. Il conseguimento delle certificazioni è generalmente basato su requisiti di: istruzione, esperienza lavorativa, formazione, addestramento alla mansione, abilità, doti intellettive e umane, condotte comportamentali, nonché sul superamento di esami ed il mantenimento e miglioramento nel tempo della professionalità. Le procedure di certificazione definiscono i requisiti costitutivi della competenza stessa, in termini di sapere (istruzione, formazione e addestramento, esperienza) richiedendo una formazione documentata a tutti i livelli, e di saper fare (abilità e doti intellettive, etica professionale) superando appropriati esami quale presupposto di conformità alla certificazione. In Europa la certificazione del personale è attuata attraverso: • un organismo di certificazione (pubblico o privato) che controlla le caratteristiche (scolarità, esperienza, partecipazione a corsi specifici) del personale impiegato in particolari attività; • un Ente, rappresentativo di tutte le categorie interessate, che gestisce e garantisce l’intero sistema di certificazione (complesso d’ope-
ratori e d’attività) attraverso l’accreditamento degli organismi di certificazione. Gli organismi che svolgono attività di certificazione del personale, devono ottemperare ai requisiti della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024 e della norma di riferimento per la professionalità che intendono certificare e devono essere accreditati per lo specifico settore dall’Ente menzionato. In Italia, l’Ente in questione è il SINCERT (Sistema Nazionale di Accreditamento per gli Organismi di Certificazione e ispezione), costituito nel 1991, in forma di Associazione senza scopo di lucro, legalmente riconosciuta dallo Stato Italiano con D.M. del 16 Giugno 1995. Detta Associazione ha come finalità l’accreditamento di Organismi di Certificazione di Sistemi di Gestione di Qualità aziendale, di Organismi di Certificazione di prodotti/servizi, di Organismi di Certificazione di personale e di Organismi di Ispezione. Il SINCERT, a sua volta è presente ed opera nell’EA (European Cooperation for Accreditation) che riunisce gli enti di accreditamento europei con l’intento di costituire un comune sistema di accreditamento europeo per i prodotti, i sistemi di gestione di qualità e il personale. Ciò garantisce il mutuo riconoscimento fra gli organismi di certificazione dei differenti Stati. Per rendere disponibile tale servizio si rendono necessari anche i seguenti adempimenti: la costituzione di un Organismo di Certificazione che dovrà disporre di un Regolamento sulla Qualificazione e Certificazione del Personale, di una struttura organizzativa ed amministrativa, di un Sistema Qualità conforme alle normative di riferimento, la costituzione di commissioni (centrale tecnica e di certificazione), la predisposizione di conoscenze minime per la
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Qualificazione e Certificazione del Personale, i programmi di addestramento e la individuazione di centri di addestramento e d’esame; la disposizione di una norma specifica per la professionalità che s’intende certificare, nella quale siano stabilite le regole ed in particolare: i settori di applicazione, i livelli di certificazione, i requisiti minimi di formazione e le modalità d’esame; la richiesta dell’accreditamento al SINCERT da parte dell’Organismo di Certificazione. Dal 2001, nel nostro paese questi servizi sono operativi. La norma europea di riferimento è la UNI EN 15257 “Protezione catodica - Livelli di competenza e certificazione del personale di protezione catodica”. Il CICPND – Centro Italiano di Certificazione per le prove non distruttive e per i processi industriali, è l’organismo nazionale di certificazione di detto personale, accreditato dal SINCERT nel campo della certificazione di esperti nella protezione catodica di strutture metalliche (Accreditamento SINCERT n. 012C). L’accreditamento degli Organismi di Certificazione del personale è finalizzato a garantire la competenza degli operatori e quindi il valore e la credibilità dei risultati delle valutazioni in conformità da essi effet-
tuati (vedi sito internet del SINCERT). L’accreditamento e le verifiche SINCERT, autorizzano il CICPND a riportare sulle attestazioni di certificazione del personale addetto alla protezione catodica di strutture metalliche, il Marchio e numero di accreditamento SINCERT, secondo criteri previsti dal Regolamento SINCERT. Questa premessa ha lo scopo di informare i nostri associati ed i lettori, che “le attestazioni di certificazione del personale nel campo della protezione catodica, rilasciati da soggetti non accreditati per tale professionalità certificata e quindi sprovvisti del Marchio e del numero di accreditamento SINCERT”, non offrono quelle necessarie garanzie di valore e credibilità del modo di operare, poiché i soggetti non si sono sottoposti, con esito positivo, alle valutazioni da parte dell’Ente di Accreditamento. In questo caso non vi è la prova oggettiva della competenza e serietà professionale dei soggetti, che pure possono operare, ma che non sono in grado di dimostrare un buon livello qualitativo, in quanto non sono stati valutati sulla base di criteri univoci, accettati e condivisi in ambito europeo nei processi di certificazione del personale addetto alla protezione catodica di strutture metalliche nei diversi ambienti (terreno, mare, calcestruzzo e superfici interne).
Non offrono quelle necessarie garanzie di valore e credibilità del modo di operare
Il tredici di ottobre è venuto a mancare l’ingegnere Romano Righi, un amico che non dimenticheremo. L’APCE tutta unitamente al CTT del Triveneto esprimono un sentito e affettuoso ringraziamento all’amico Romano per il prezioso contributo di professionalità e intelligenza con il quale ha accompagnato per tanti anni la nostra Associazione, della quale è stato un componente autorevole nella Presidenza del Comitato Tecnico Territoriale del Triveneto. Noi tuoi amici ti esprimiamo la nostra immensa gratitudine e ti ricorderemo come una figura chiave nello sviluppo dell’Associazione con la tua personalità, il tuo modo di essere e di impegno nel lavoro e nella vita. Ciao Romano.
w w w. a p c e . i t
Ricordo dell’Ing. ROMANO RIGHI
25
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a s e H s or Tre apparecchiature “RFID” per l’identificazione elettronica Massima sicurezza e lettura senza interferenze
inalmente dei dispositivi moderni, semplici d’uso e con una notevole memoria di registrazione dei dati. Queste apparecchiature, utilizzano il sistema di identificazione elettronica senza contatto TAG-RFID; è sufficiente avvicinare il transponder il quale, attivato da una radiofrequenza, risponde trasmettendo i dati che ha in memoria. Questo TAG può avere formati differenti (tessera, disco plastico, autoadesivo, ecc) e offre, rispetto ad altri sistemi, il vantaggio di non essere soggetto a deterioramenti nei magazzini o all’aperto. Resiste inoltre ad alte e basse temperature, allo sporco e ad agenti chimici aggressivi. Il micro componente elettronico inserito nel un supporto plastico, garantisce un solo ed unico codice di identificazione. • FT-Pass - Sistema di identificazione e controllo degli accessi. Offre una valida alternativa alle numerose soluzioni quali il codice a barre, banda magnetica, smart card, ecc. E’ sufficiente avvicinare la tessera al lettore. Può essere usato anche in rete con più lettori, situati in luoghi diversi. L’aggiornamento dei codici TAG abilitati avviene con un software dedicato mediante l’invio da P.C. del nuovo file all’indirizzo del lettore. Trova applicazione nel controllo degli accessi nei Centri Elaborazione Dati, Laboratori scientifici, zone riservate, Uffici tecnici, ecc. Si possono memorizzare fino a 1024 codici TAG. • FT-Reader - E’ un lettore portatile autoalimentato che utilizza il sistema di identificazione elettronica senza contatto. I dati inseriti dagli operatori (6 caratteri alfanumerici) vengono scaricati nel P.C. con il software in dotazione; il programma abbinerà al codice TAG le descrizioni precedentemente inserite, quali il tipo di prodotto, il nominativo di una persona, una centralina, ecc. - I dati, salvati sotto forma di file ASCII, sono elaborabili da qualsiasi programma di videoscrittura o foglio elettronico. Questo lettore ha un ampio display LCD retroilluminato che visualizza sia i dati inseriti manualmente che quelli dia presenti come database. Ha una memoria di registrazione di 3000 codici TAG. Le applicazioni sono molteplici: tracciabilità, classificazione campioni di analisi, inventario di magazzino, gestione rifiuti, vigilanze, ecc.,
ECONORMA S.a.s. Via Olivera 52 31020 San Vendimiano – TV Tel. 0438-409049 Fax: 0438-409036 www.econorma.com info@econorma.com
• FT-Reader-RFID – E’ una apparecchiatura compatta da tavolo che può essere alimentata sia a 12 V che a batterie. E’ particolarmente indicata per il controllo e gestione del personale nei cantieri, nei passaggi dei vigilantes, organizzazione congressi, ecc. I dati che vengono memorizzati sono: ora di entrata e uscita completi delle loro CAUSALI e codice TAG – Nell’ampio display retroilluminato, avvicinando la tessera TAG, viene visualizzato il nome dell’operatore il quale potrà scegliere la causale per cui entra o esce. I dati memorizzati (fino a 20.000 transazioni) vengono scaricati e salvati periodicamente nel P.C. come file ASCII. Qui i codici dei transponder verranno abbinati dal software ad altre variabili impostate precedentemente quali, dati anagrafici, settore, codice aziendale, ecc.
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Giornate Nazionali sulla Corrosione e Protezione
Organizzate da
Associazione Italiana di Metallurgia
Udine · 24-25-26 giugno 2009 VIII edizione 1a circolare - richiesta di memorie
Con il patrocinio di Università degli Studi di Udine
www.aimnet.it/gncorr2009.htm
Udine
Aree tematiche principali • Case histories • Corrosione in acqua di mare • Corrosione degli impianti e delle strutture: materiali, controllo e monitoraggio • Tecniche localizzate per lo studio dei fenomeni corrosivi • Corrosione e protezione delle armature nelle opere in c.a. • Protezione catodica • Rivestimenti
Coordinatore delle Giornate L. Fedrizzi - Università di Udine Comitato Organizzatore F. Bassani - Associazione Italiana di Metallurgia L. Fedrizzi - Università di Udine R. Fratesi - Presidente Centro Corrosione AIM M. Cornago - Presidente NACE Milano Italia Section R. Ferretto - Presidente AITIVA G. Magnoni - Presidente APCE
Presentazione Questa ottava edizione delle Giornate Nazionali sulla Corrosione e Protezione nasce da una ormai consolidata collaborazione di AIM, APCE e Nace Milano Italia Section, che insieme si presentano nel settore della corrosione e protezione dei metalli. A queste associazioni si aggiunge in questa edizione anche AITIVA, ponendo quindi l’accento sulle problematiche legate alla protezione mediante rivestimenti organici.
Comitato Scientifico C. Bartuli - Università di Roma La Sapienza P.L. Bonora - Università di Trento S. Cavalieri - Apce R. Cigna - Isproma, Roma L. Fedrizzi - Università di Udine R. Fratesi - Università Politecnica delle Marche G. Gabetta - ENI div. E&P G. Gusmano - Università di Roma Tor Vergata F. Mazza - Università di Milano T. Pastore - Università di Bergamo P. Pedeferri - Politecnico di Milano E. Proverbio - Università di Messina P.V. Scolari - Consulente S. Trasatti - NACE Milano Italia Section F. Zucchi - Università di Ferrara
L’obiettivo del Convegno è quello di presentare gli aspetti più innovativi nel settore della ricerca e dell’applicazione industriale delle tecnologie anticorrosione, facendo anche riferimento ai mutati aspetti normativi. Si vuole inoltre costruire un’occasione di dibattito tra i vari studiosi del settore affinché l’esperienza di ognuno possa apportare ricchezza di informazione, possibilità di collaborazione, stimolo e crescita per tutti.
Tiberi (GEA), Umberto Lebruto (RFI), Georgios Chlaputakis (Enel Rete Gas), Giuseppe Maiello (NAPOLETANAGAS), Marco Galletti (SNAM RETE GAS), Paolo Del Gaudio (IRIDE), Ezio Coppi (Esperto) Redazione: UCE Roma - Sergio Cavalieri, c/o ITALGAS Roma Via del Commercio, 11 - 00154 Roma Tel. 06 57396337 Fax 06 57396338
APCE NOTIZIE Periodico trimestrale Direttore responsabile: Gino Magnoni (ITALGAS) Comitato di redazione: Davide Gentile (UCEMI), Sergio Cavalieri (UCERM), Pietro Pedeferri (CFA) Comitato editoriale: Andrea Rovelli (SNAM RETE GAS), Alvaro Fumi (RFI), Raul Pieroni (TELECOM ITALIA), Sergio Benedetto (ITALGAS), Massimo
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Piazzale Rodolfo Morandi 2 20121 Milano Mi tel. 0276397770 / 0276021132 fax. 0276020551 e-mail: info.aim@aimnet.it sito internet: www.aimnet.it/gncorr2009.htm Spazio aziende È previsto uno spazio per l’esposizione di apparecchiature, per la presentazione dei servizi e per la distribuzione di materiale promozionale. Informazioni più dettagliate al riguardo sono disponibili presso la Segreteria AIM (info.aim@aimnet.it). Atti Gli atti del convegno saranno predisposti sotto forma di CD-rom e distribuiti agli iscritti all’inizio dei lavori. Presentazione di lavori scientifici Gli interessati a presentare memorie scientifiche dovranno inviare titolo, autori e sommario (circa 500 parole) entro e non oltre il 28 novembre 2008. Scadenze Invio titoli e riassunti 13 febbraio 2009 Notifica accettazione 27 febbraio 2009 Invio dei testi completi 27 marzo 2009 Sede La manifestazione si terrà ad Udine presso il Centro Culturale Paolino d’Aquileia, in via Treppo 5/b, nel palazzo delle ex Arti Grafiche.
Promozione e sviluppo: APCE Via del Commercio, 11 - 00154 Roma Tel. 06 57397466 Consulenza editoriale ed impaginazione: Massimiliano Medei - Santa Marinella (RM) m.medei@gimax.eu Stampa: GIMAX Santa Marinella (RM) - Via Valdambrini, 22 Tel. 0766 511644 - info@gimax.eu
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