In ricordo di Angelo Agostini

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architettura dell’informazione

Sistema sociale e sistema mediatico nell’età digitale di Angelo Agostini

che nessuno (o quasi) ci pensa. Non ci si pensa, non ci pensiamo, prima di tutto perché non siamo stati educati a farlo. Poi perché non ci è mai stato richiesto. E quando, in rarissimi casi, a qualcuno è stato chiesto, l’accettazione è venuta per innata e visionaria passione, oppure in cambio di denaro sonante. In entrambi i casi le reazioni degli altri, dei «giornalisti», quelli «veri», è rimasta tra l’incomprensione e il disprezzo: «ma quelli che cosa fanno, i grafici?», «ma che c’entra tutto questo col giornalismo? Il giornalismo è portare a casa notizie, possibilmente esclusive». Ho iniziato a praticare redazioni più di trent’anni fa, nel 1981. Era l’anno in cui, a maggio, la Federazione della stampa e quella degli editori siglavano un accordo extra contrattuale per l’introduzione delle (allora) nuove tecnologie. Tradotto in italiano: con un paio di decenni di ritardo, anche sui tavoli dei giornali italiani arrivavano finalmente i terminali, collegati al server centrale

È

3 Problemi dell’informazione / a. XXXVIII, n. 1, aprile 2013

Ricordo di Angelo Agostini


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