Paolo Ferrari Architetto - Portfolio

Page 1

PAOLO FERRARI A R C H I T E T T O P

O

R

T

F

O

L

I

Contatti: htsfe@fastwebnet.it

O


“Bologna-Battiferro: lungo l’argine, guardando il cielo”.

Dipartimento di Astronomia dell’Università di Bologna e Istituto dell’Osservatorio Astronomico. (tesi di laurea, 2006)

Arquitectum NY 2007 New York, New York, USA

(Concorso di idee, 2007)

Ampliamento del Comune di Calderara di Reno (BO)

(Concorso di idee, 2007)

Scuola secondaria di primo grado “Don Lorenzo Milani”, Vicchio (FI)

(Concorso di idee, 2008)

Progetto di un’area multifunzionale: "Città della Musica", Viadana (MN)

(Concorso di idee, 2009)

Casa sulla spiaggia alle Bahamas

(Concorso di idee, 2009)

“Green 360” Complesso residenziale a Lima, Perù

(Concorso di idee, 2009)

“Progetto in evoluzione” Giò Ponti e Villa Favorita a Valdagno (VI)

(Concorso di idee, 2010)

Serlachius museum Gösta extension Mänttä, Finlandia

(Concorso di idee, 2011)

“Concorso per l’utilizzo dell’area denominata ”Terrazza dei Tirreni”, Cecina, (LI)

(Concorso di idee, 2011)


Progetto: “Bologna-Battiferro: lungo l’argine, guardando il cielo”. Dipartimento di Astronomia dell’Università di Bologna e Istituto dell’Osservatorio Astronomico (tesi di laurea)

Anno:

2006

Note: Il lavoro si propone di fornire una proposta progettuale per un’area situata nella periferia nord della città di Bologna, denominata Battiferro, nella quale è prevista la costruzione della nuova sede del Dipartimento di Astronomia dell’Università di Bologna e dell’Istituto dell’Osservatorio Astronomico. L’area in questione, è caratterizzata dalla presenza di diversi elementi che ne hanno definito la morfologia nel corso del tempo. Su tutti, il canale Navile, una via d’acqua in passato navigabile e che per secoli è stata di vitale importanza per l’economia cittadina, è una presenza costante attorno alla quale si sono organizzate ed avvicendate molte delle altre parti più significative dell’area stessa, soprattutto una serie di costruzioni legate al governo delle acque per la navigazione e l’irrigazione, o comunque testimonianze delle attività produttive che proprio dalla via d’acqua hanno tratto sostentamento.


Progetto: “Bologna-Battiferro: lungo l’argine, guardando il cielo”. Dipartimento di Astronomia dell’Università di Bologna e Istituto dell’Osservatorio Astronomico (tesi di laurea)

Anno:

2006

Note: Accanto alle preesistenze, elementi più recenti e non strettamente legati al canale contribuiscono a definire l’identità del sito: linee ferroviarie di servizio in fase di dismissione o di parziale riutilizzo e la presenza del C.N.R., che occupa larga parte dell’area considerata. La progettazione vera e propria è stata preceduta da una fase di analisi, svolta a vari livelli. Innanzi tutto una indagine storica, con particolare attenzione all'area di intervento e alla storia dell'evoluzione industriale bolognese, per cercare di definire un inquadramento temporale per le testimonianze ancora presenti di attività produttive, e per conoscere la storia del Navile, ovvero di quella costante che nel tempo ha favorito e supportato tali attività, e che tuttora è segno basilare per la morfologia del sito di progetto.


Progetto: “Bologna-Battiferro: lungo l’argine, guardando il cielo”. Dipartimento di Astronomia dell’Università di Bologna e Istituto dell’Osservatorio Astronomico (tesi di laurea)

Anno:

2006

Note: Un’indagine territoriale ha poi definito lo stato di fatto per il tessuto urbano che circonda l’area. In sostanza una fase di studio a livello urbanistico, di individuazione di eventuali problemi e fattori di disagio ambientale la cui potenziale soluzione potrebbe quantomeno essere favorita dall’ipotesi progettuale. Le fasi di analisi storica e territoriale hanno fornito basi su cui concepire il progetto, sia in termini formali e di integrazione con l’identità del luogo, sia in termini di ricerca di soluzioni per i problemi evidenziati. Il primo passo progettuale e’ stato quello di concepire un sistema che consentisse di ristabilire i collegamenti interrotti con il tessuto urbano circostante, per risolvere le problematiche di isolamento e conseguente degrado che caratterizzano l’area, cercando quindi di fare sì che il progetto divenisse a pieno titolo una “parte di città”.


Progetto: “Bologna-Battiferro: lungo l’argine, guardando il cielo”. Dipartimento di Astronomia dell’Università di Bologna e Istituto dell’Osservatorio Astronomico (tesi di laurea)

Anno:

2006

Note: Questa fase si e’ tradotta in ipotesi di viabilità, cercando i collegamenti con l’esterno, e idi percorsi, ovvero con una “capillarizzazione” dei collegamenti medesimi verso l’interno, fino alla distribuzione per tutte le parti dell’intervento. L’articolazione linguistica dell’architettura e parte della sua organizzazione (una volta soddisfatte le esigenze funzionali) trovano molte occasioni di sviluppo in elementi legati alla storia e alla cultura del canale e delle attività ad esso correlate, cercando una connessione con l’identità del luogo, oltre che un rinnovamento ed una rivalutazione della stessa. Scelte quali l’andamento planimetrico dell’intervento e in parte la sua organizzazione funzionale e formale sono allusioni al percorso del canale e alla sua suddivisione in virtù di necessità di navigazione, produzione ed irrigazione.


Progetto: “Bologna-Battiferro: lungo l’argine, guardando il cielo”. Dipartimento di Astronomia dell’Università di Bologna e Istituto dell’Osservatorio Astronomico (tesi di laurea)

Anno:

2006

Note: Soluzioni come l’omogeneità del prospetto verso il Navile, o i percorsi lungo le rive dello stesso, nascono come metafore di altri elementi della cultura della via d’acqua: le imbarcazioni che per secoli l’hanno solcata e i sentieri che ne consentivano il traino dalle rive. L‘intervento e’ strutturato su tre edifici principali disposti lungo la riva del canale. Quello a sud, su tre livelli di cui uno ipogeo, ospita aule, biblioteca ed uffici per il Dipartimento di Astronomia, ed e’ collegato ad uno stabile più piccolo, in cui è organizzato il bar-mensa. L’edificio a nord, sempre su tre livelli, contiene uffici e laboratori dell’istituto dell’Osservatorio Astronomico, oltre ad una vasta zona espositiva al centro della quale trova posto un planetario. Il corpo di fabbrica centrale definisce un ampio volume coperto contenente un auditorium, ed è concepito, assieme alla zona espositiva alla quale è direttamente collegato, come una sorta di spazio pubblico.


Progetto: Arquitectum NY 2007 (concorso di idee) In collaborazione con: Arch. Alessandra Abbondanza Arch. Luca Ferrari (www.dadoarchitetti.it)

Anno:

2007

Note: La sfida proposta dal concorso era quella di ideare un progetto per un nuovo monumento che celebrasse il carattere cosmopolita, urbano e globale di New York. L’obiettivo doveva essere ottenuto progettando una torre-museo di cento metri di altezza, che contenesse effetti personali, ricordi e foto appartenenti ad una nuova generazione di immigranti, i quali - dal 1960 in avanti hanno raggiunto la città in cerca del “sogno americano”. La torre doveva essere pensata su di un molo collegato a Battery Park, nell’estremità sud di Manhattan. Il programma prevedeva un gruppo di spazi da adibire a funzioni specifiche, distribuiti lungo la torre: un atrio d’ingresso, spazi per esposizioni temporanee e permanenti, uffici, caffetteria e “balconi urbani”, oltre ai necessari spazi di servizio come magazzini, locali tecnici e servizi. Il progetto è organizzato attorno ad un nucleo centrale modulare, che serve da elemento strutturale principale ed ospita ascensori e scale per la circolazione verticale. Collegati al nucleo, sono due volumi “organici”: quello sopra al molo racchiude tutti i principali spazi del museo, mentre quello dal lato opposto contiene i locali di servizio e gli uffici. Tutti questi spazi sono avvolti da una “pelle” traslucida e sinuosa, che ambisce a dare continuità all’aspetto della torre, oltre a rappresentare un contrappunto alla geometria regolare del nucleo strutturale.


Progetto: Ampliamento del Comune di Calderara di Reno (BO), Italia (concorso d’idee) In collaborazione con: Arch. Alessandra Abbondanza Arch. Luca Ferrari (www.dadoarchitetti.it)

Anno:

2007

Note: La Municipalità di Calderara di Reno (BO), aveva pianificato un ampliamento dell’edificio del Comune, per aggiungere spazi amministrativi a quelli esistenti, divenuti insufficienti. Un progetto preliminare con la disposizione schematica degli ambienti principali era stato fornito ai concorrenti. Il nuovo edificio doveva essere collegato al Municipio storico e ad un ampliamento preesistente, ponendosi come elemento di dialogo fra di essi, oltre che con la piazza adiacente. Il riferimento alla base dell’idea progettuale è quello del fienile tipico di quest’area rurale, ovvero il tipo sviluppato da Carlo Francesco Dotti nel diciottesimo secolo. Tale riferimento é suggerito come connessione culturale al sito, ma reinterpretato come elemento di un’architettura chiaramente contemporanea, con la propria influenza evidente soprattutto nei pilastri in mattoni rivolti verso la piazza principale. Altri elementi caratterizzanti sono la parte esterna del rivestimento “a doppia pelle”, costituita da un sistema di aperture in legno e metallo pensato per dare agli uffici la massima flessibilità in termini di gestione della luce e ventilazione, e la copertura ad ala, che sostiene un gruppo di pannelli fotovoltaici e nasconde gran parte delle apparecchiature di climatizzazione dell’edificio.


Progetto: Scuola secondaria di primo grado “Don Lorenzo Milani”, Vicchio (FI), Italia (concorso di idee) In collaborazione con: Arch. Alessandra Abbondanza Arch. Luca Ferrari (www.dadoarchitetti.it)

Anno:

2008

Note: Obiettivo del concorso: la progettazione della scuola media, integrandola nel complesso di edifici preesistenti, posti al limitare del centro storico, che già ospitavano le scuole d'infanzia e primaria. Era prevista la possibilità di sfruttare anche lo spazio occupato dall’adiacente vecchio campo da calcio. Alla nuova architettura era richiesto un ruolo importante nella struttura urbana generale, promuovendo una connessione fra parti dell’abitato fino ad allora mantenute separate dal vuoto del campo da calcio. La morfologia del sito rendeva il compito difficoltoso, con il confine est dell’area, dove il nuovo ingresso principale doveva essere previsto, posto ad una quota sensibilmente più elevata rispetto al resto dell’intervento, in particolare in corrispondenza del campo di gioco, dato che questo dovette essere ricavato scavando parzialmente il terreno collinoso. Il progetto si sviluppa lungo un asse principale, una “nuova strada” che realizza la connessione richiesta tramite un sistema di passaggi e rampe che corrono di fianco al nuovo edificio, consentendo una fruizione pubblica dello spazio, pur mantenendo la circolazione e le attività scolastiche isolate. Gli spazi della scuola media sono distribuiti su tre piani in un nuovo edificio posto fra il preesistente complesso, al quale è collegato, e l’ex campo da calcio, parzialmente riutilizzato come area verde per il nuovo intervento e come parcheggio pubblico.


Progetto: Progetto di un’area multifunzionale: "Città della Musica", Viadana (MN), 2009 (concorso di idee) In collaborazione con: Arch. Alessandra Abbondanza Arch. Luca Ferrari (www.dadoarchitetti.it)

Anno:

2009

Note: Una scuola di musica, un auditorium da 500 posti e attività commerciali sono le principali funzioni previste in questo progetto per Viadana, comune lombardo situato sulla riva nord del Po. Il sito è posto ai limiti esterni del paese, dove l’insieme di vecchi edifici rurali e di recente edilizia residenziale inizia a cedere il passo al paesaggio piatto ed aperto della campagna. Il progetto doveva estendere l’influenza urbana e sociale del centro del paese ad una zona marginale, fra alcuni campi coltivati ed una larga area inutilizzata per la quale era prevista la trasformazione in parco pubblico. Il concetto di “piazza”, elemento costitutivo fondamentale per i piccoli e medi centri urbani d’Italia, è alla base del progetto, con l’intento di determinare un nuovo punto focale per la vita sociale e culturale del paese. L’assetto generale segue questa idea, le funzioni sono organizzate attorno ad uno spazio centrale, innescando relazioni fra gli elementi del progetto e fra questi e le aree circostanti. Il costruito ha un collegamento con la “piazza”, sia diretto, come per le attività commerciali, sia visivo, come per il piano sopraelevato della scuola di musica dalla parte opposta, sotto al quale lo spazio si apre per garantire permeabilità verso il parco previsto. Il tradizionale laterizio diviene elemento linguistico unificante ed è reinventato come strato esterno che si adatta alle esigenze funzionali trasformandosi di volta in volta in copertura, muro, frangisole, e conferendo agli edifici un aspetto uniforme.


Progetto:

Casa sulla spiaggia alle Bahamas (concorso di idee) In collaborazione con: Arch. Alessandra Abbondanza Arch. Luca Ferrari (www.dadoarchitetti.it) Arch. Paul Whitworth (www.whitworth-design.com)

Year: 2009 Note: Su di una bellissima spiaggia privata nei pressi di Nassau, l’obiettivo era quello di progettare una grande residenza, composta, oltre che dall’appartamento dei proprietari, dagli alloggi del personale di servizio e da due ulteriori appartamenti per gli ospiti. Il progetto è influenzato dalla volontà di trarre vantaggio dalla bellezza naturale del sito e dalla possibilità di una eccezionale vista sull’oceano. Un promontorio roccioso sulla riva, oltre ad ispirare l’estetica della casa, ha determinato un asse progettuale che taglia l’edificio a metà, collegandolo alla spiaggia e generando l’ingresso ed il nucleo distributivo principali. E’ una sequenza di spazi che progressivamente si aprono, dall‘atrio di accesso, attraverso l’area del soggiorno, al patio esterno ed alla piscina, ultima tappa di un percorso dall’ambiente atrificiale (casa) a quello naturale (spiaggia). L‘edificio richiama l’aggregazione rocciosa presente sulla sabbia nella proprietà, un elemento distintivo del fascino naturale della spiaggia. Una serie di “blocchi” si sovrappongono ad altre parti, non solo come mera scelta formale, ma per generare soluzioni distributive, oltre che per considerare la relazione fra gli spazi e le condizioni climatiche: il lato a sud è il più possibile “chiuso” con i “blocchi” che formano aggetti ed ombra per le aperture al piano terra. Il lato a nord, d’altra parte, si apre verso l’oceano, traendo vantaggio dall’orientamento del sito.


Progetto: “Green 360” Complesso residenziale a Lima, Perù (concorso di idee) In collaborazione con: Arch. Alessandra Abbondanza Arch. Luca Ferrari (www.dadoarchitetti.it)

Anno: 2009 Note: Nel caso specifico era richiesta la progettazione di due edifici residenziali “tipo”, da posizionare ripetitivamente in un lotto sul ripido fianco di una collina, secondo una disposizione predefinita. Predefinito era anche il numero di quattro appartamenti per edificio e la loro organizzazione: due sopra e due sotto l‘area di parcheggio ed ingresso. Per una richiesta specifica del programma, ogni edificio ha un colore identificativo che lo rende riconoscibile, ottenuto utilizzando pannelli metallici colorati, in contrasto con l’intonaco bianco che ricopre la maggior parte della superficie esterna. La sezione colorata del singolo edificio forma, assieme alle altre, una scala cromatica che caratterizza l’insieme. L’intonaco bianco e il metallo colorato definiscono all‘esterno gli alloggi, mentre tutte le aree pubbliche, di connessione e distribuzione sono identificate da superfici trasparenti o traslucide. In virtù dell’organizzazione dei lotti, l’intervento diviene un piccolo quartiere, quasi un paese. Ciò favorisce il potenziale sviluppo di una buona interazione sociale, facendo così di questo un insediamento “vivo” e contribuendo alla qualità della vita dei suoi abitanti.


Progetto: “Green 360” Complesso residenziale a Lima, Perù (concorso di idee) In collaborazione con: Arch. Alessandra Abbondanza Arch. Luca Ferrari (www.dadoarchitetti.it)

Anno: 2009 Note: L’immagine di “villaggio” ha influenzato l’organizzazione funzionale degli appartamenti ed è un significativo contributo alla morfologia degli stessi, ognuno con la propria variazione su di un tema comune. Ogni alloggio è su due livelli con un’area soggiorno/pranzo a doppia altezza caratterizzata da grandi aperture sulla terrazza esterna, pensata come una sorta di cortile per ognuna di quelle che sono di fatto più “case sovrapposte” che appartamenti (in coerenza con l’idea di “villaggio”). Altri balconi più piccoli trovano occasionalmente posto al piano superiore rivolti verso la terrazza principale sotto di essi, contribuendo così a definire quest’ultima come il “cortile di casa”. Infine, la volontà di fornire la più ampia visuale possibile sulla città alle varie stanze è stata fondamentale nella definizione delle piante degli alloggi, con l’area cucina/pranzo/soggiorno e lo studio, assieme alla camera da letto padronale al piano superiore, in una posizione privilegiata. Questo concetto ha inoltre definito la morfologia degli edifici, inquadrando le visuali dall’interno tramite grandi finestre individuate dall’articolazione volumetrica degli stessi.


Progetto: “Progetto in evoluzione” Giò Ponti e Villa Favorita a Valdagno (VI) (concorso di idee) In collaborazione con: Arch. Alessandra Abbondanza Arch. Luca Ferrari (www.dadoarchitetti.it)

Anno:

2010

Note: I resti dellle fondazioni di una villa mai completata, in una radura al centro di un parco in una cittadina nel Vicentino. La necessità di organizzare l’area come punto di riferimento per una serie di attività culturali da svolgersi durante tutto l’anno. Parco e villa furono entrambi commissionati dalla famiglia Marzotto, industriali tessili. La villa fu progettata da Gio Ponti sul finire degli anni 30, ma la costruzione fu interrotta dallo scoppio della seconda guerra mondiale. Il progetto si basa sull’idea di riutilizzare le fondazioni come nucleo funzionale e sulla ricerca di un dialogo fra questo e l’ambiente circostante. Sono state fatte alcune scelte fondamentali: primo, lo scavo del terreno attorno alle fondazioni, per favorire l’interazione con l’esterno e garantire l’adeguata accessibilità agli spazi previsti; secondo, la realizzazione di nuovi volumi sopra a quelli esistenti, per ospitare tutte le funzioni previste; infine, una copertura a guscio trasparente per mettere gli spazi progettati in relazione con l’esterno e definire un volume nel quale le attività possono essere svolte in costante dialogo con il parco, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche e dal periodo dell’anno.


Progetto: Serlachius museum Gösta extension Mänttä, Finlandia (concorso di idee) In collaborazione con: Arch. Alessandra Abbondanza Arch. Luca Ferrari (www.dadoarchitetti.it)

Anno:

2010/2011

Note: L’ampiezza del programma e l’estensione dell’area, nonchè le rimarchevoli caratteristiche del paesaggio, hanno indirizzato il concetto verso l’idea di un’architettura in cerca di un dialogo con l’ambiente circostante, e che fosse allo stesso tempo un segno alla scala territoriale. Queste valutazioni hanno portato ad un progetto che si sviluppa lungo un percorso, un asse primario che permette una diffusione delle funzioni necessarie nell’area di intervento. Oltre a collegare le varie parti, il percorso gioca soprattutto un ruolo attivo nell’esperienza del visitatore. Diviene esso stesso uno spazio espositivo, permettendo di essere testimoni della bellezza del luogo, in una relazione continua e diretta con il paesaggio. L’asse contiene i principali percorsi pubblici e di servizio, ottimizzandone la distribuzione attraverso il progetto ed evitando che si intersechino organizzandoli su due livelli per gran parte della propria estensione, così che l’esperienza di visita risulti ininterrotta. Gli elementi del progetto cercano la comunicazione con il sito anche tramite un linguaggio che è comune, pur mantenendo la leggibilità delle parti che compongono l’intervento. Sotto una struttura esterna di elementi in legno lamellare, le varie esigenze funzionali dettano il posizionamento di coperture vetrate ed opache (pannelli metallici) e muri esterni (rivestiti in legno), introducendo variabilità all’interno di una generale uniformità linguistica.


Progetto: “Concorso per l’utilizzo dell’area denominata ”Terrazza dei Tirreni”, Cecina, (LI) (concorso di idee) In collaborazione con: Arch. Alessandra Abbondanza Arch. Luca Ferrari (www.dadoarchitetti.it)

Anno:

2011

Note: Diverse funzioni, a prevalenza culturale e commerciale, dovevano essere concepite ed organizzate all’interno ed attorno ad un esistente stabilimento balneare risalente agli anni ‘20, per trasformare l’area di proprietà comunale in uno spazio polivalente per la città. Fondamentali influenze per il progetto sono state il mare e la pineta fra le quali il sito è posto, due elementi naturali forti in un’area altrimenti definita decisamente dalla manodopera umana. In modo quasi naturale, ha preso forma l’idea di un’architettura che fosse tramite fra di essi, con una sequenza di funzioni organizzate sotto un’ampia copertura, e da questa protette. Quest’ultima è vista come una metafora dei due elementi naturali ed una commistione di alcune delle loro peculiarità. Da qui la forma ondulata, i supporti ispirati agli alberi e la generale suggestione di una sorta di mantello che fornisca protezione con vari gradi di permeabilità verso l’esterno, come in un bosco. La struttura in legno lamellare si protrae al di sopra della strada e verso la spiaggia, dove diviene parasole e definisce spazi per attività pubbliche e per la vita balneare, fino a spingersi sull’acqua a formare un molo, completando la connessione fra mare e pineta.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.