Architecture Portfolio Valeria Fortini

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portfolio

2013-2018

VALERIA FORTINI


2

VITAE

/Formazione now 2016

Laurea magistrale in Restauro e valorizzazione

2015 2012

Laurea triennale in Architettura

2015 2014

ENSA a Tolosa

Politecnico di Torino

Programma Erasmus

Mother tongue

Francese C1 Fluente

Inglese

Grafica

del patrimonio presso Politecnico di Torino

/Lingue Italiano

/Competenze digitali

B2 Buono

CAD 2D Render

Photoshop, Indesign, Illustrator AutoCAD Sketch Up Pro Lumion Vray

/Informazioni personali Nome

Valeria Fortini

Nata

30.03.1993

Indirizzo

4 Corso Stati Uniti 10128 Torino, Italy

/Su di me Fin da bambina il mio sogno è stato quello di poter lavorare nel campo architettonico e ingegneristico. Oggi il mio obiettivo non è cambiato ma si è più orientato verso la conservazione e la riqualificazione del patrimonio architettonico e museale. Iscritta al liceo scientifico (indirizzo P.N.I) ho potuto studiare approfonditamente la fisica, la matematica e il disegno tecnico senza dimenticare la storia dell’arte e dell’architettura, i cui esempi più mirabili sono in Italia. Volendo mantenere una stretta relazione con il campo storico artistico, ho preferito all’ingegneria l’architettura . Grazie al programma Erasmus, il terzo anno sono stata ospite dell’Ecole Nationale d’Architecture di Tolosa in Francia. Ho scelto questo paese perchè l’approccio all’architettura viene fatto in modo più artistico, maggiormente attento alla sfera sociale, rispetto al Politecnico di Torino dove viene data più attenzione al rigore, alla fattibilità e alla logica.

Grazie alla combinazione di questi due metodologie educative ho potuto ampliare il mio bagaglio di conoscenze. Le conoscenze di tutti i professori mi hanno mostrato la complessità di un campo quale quello dell’architettura, dotato di mille sfaccettature e in continua evoluzione. Grazie alla mia personalità aperta e solare e alla mia preparazione accademica e come tirocinante non ho alcun problema al lavoro di gruppo. Amo lo scambio di idee e il lavoro sinergico per giungere all’obiettivo. Il lavoro individuale non mi spaventa, tuttavia sono sempre aperta a ricevere opinioni esterne e consigli. Mi considero una persona socievole e che si adatta facilmente ai nuovi contesti lavorativi. Amo viaggiare per aumentare la mia conoscenza di culture e saperi. Ho potuto viaggiare in Europa, America, Africa, ogni volta inserirsi in una nuova cultura è un’avventura e una sfida. Nel mio tempo libero amo leggere per scappare anche sodalla routine quotidiana.


INDICE

3

/Progetti

Secondo anno

4 Sopraelevazione di un edificio del XIX° secolo a Torino

Terzo anno

6 Mediateca a Lisle-sur-Tarn

Terzo anno

8 Pianificazione urbana, Allée des promenades a L-S-T

Quarto anno

10 Vitry-sur-seine stazione ferroviaria, progetto urbano

Quarto anno

12 Vitry-sur-seine stazione ferroviaria, progetto architettonico

Quarto anno

16 Ecomuseo del grano e della canapa di Govone

Quarto anno

20 Sant’Ambrogio di Torino, progetto urbano

Quarto anno

24 Sant’Ambrogio di Torino, progetto architettonico

/Workshops e concorsi Ottobre 2016

Project management

Ottobre 2016

Diagnostica non distruttiva del restauro

Agosto/settembre 2017

27 Piranesi Grand Prix de Rome (Progetto vincitore)

/Tirocinio Novembre/Dicembre 2015

29 EDF SOFILO concorso a Tolosa

Gennaio/Marzo 2016

30 Fenouillet (31) Progetto per una ZAC

Aprile 2016

31 Maison Bimby

Novembre/Giugno 2016

32 Muret (31) Progetto urbano e parcheggio sotterraneo

Dicembre/Marzo 2016

33 Saint-Martin-du-Touch (31) Progetto per una ZAC

/Schizzi 34 Schizzi a matita e penna

/Fotografia 35 Foto e fotomontaggi

/Contatti 36 Contatti


4

SOPRAELEVAZIONE DI UN EDIFICIO DEL XIX° SECOLO A TORINO Il progetto è stato concepito insieme ad altri due studenti di architettura. L’atelier era incentrato sulla sopraelevazione di alcuni edifici in San Salvario, quartiere di matrice ottocentesca a Torino. L’idea era quella di andare a colmare i vuoti urbani, le discrepanze di altezze che incidono fortemente nell’immagine generale del tessuto urbano. Il concept è quello di creare un edificio di 4 piani fuori terra con un’unica distribuzione verticale per accedere alle abitazioni sul tetto che garantiscono la vista sulla collina e il Po L’accesso alle abitazione è garantito da ballatoi esterni, tipici dell’edilizia torinese ottocentesca. In questo modo anche gli abitanti dell’edificio storico possono usufruire dell’ascensore. Il corpo scale è ricoperto di brise-soleil in legno che richiamano le “casette” sul tetto.

In alto a sinistra: Il sito di progetto e il suo contesto, quartiere di San Salvario. In alto a destra: Esploso assonometrico dell’edificio, vista su strada. A sinistra: Schema di evoluzione del progetto.

Il progetto ricopre 5 diverse tipologie abitative: dal bilocale sino al triplex, capace di accogliere una famiglia numerosa o laboratori di artisti, architetti... Il tetto giardino permette di creare una piccola oasi di pace nella grande città. Il cortile dell’abitazione è stata ridisegnata in modo tale da avere un vero spazio comune organizzato. Nell’atelier veniva data molta importanza all’uso dei materiali, all’acustica, all’isolamento termico e alla struttura. Principalmente il nuovo edificio è in calcestruzzo mentre le abitazioni sul tetto sono in X-Lam . Ogni dettaglio è stato trattato con la massima cura e perizia, dal modello di parapetto sino al corpo scala interno.

In alto: Schema 3D di San Salvario. Vista di come l’intervento andrebbe a colmare il vuoto. Sotto: sezioni territoriali, il quartiere a media bassa densità.


5 A sinistra: Prospetto su Via Ormea. Il blocco di distribuzione in vetro e legno divide l’edificio storico da quello moderno. L’intervento si pone volontariamente lontano dall’estetica del XIX° secolo, sempre più dal basso verso l’alto.

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Sezione e prospetto interno. La distribuzione del peso delle abitazioni sul tetto è assicurata da una struttura in acciaio che rende possibile i diversi orientamenti dei muri portanti.

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A destra: Prospetto su Corso Dante. Qui il fine era quello di raggiungere la stessa altezza degli edifici sul corso. La vista del progetto dalla strada è parzialmente ostruita dai filari di alberi sul corso.

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Piano tipo. Pianta piano terra, per l’edificio storico rimane invariato lo spazio commerciale mentre per il nuovo edificio si è pensato a un ristorante o attività commerciale che usufruisce di un piccolo spazio nela corte per i clienti. La corte è dotata inoltre di portabici. 3

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14 17 STRATIGRAFIA DEL TETTO GIARDINO

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GHIAIETTO

2

GRATA E CANALETTA DI SCOLO

3

STRATO DI TERRICCIO FERTILE 15 cm

4

PAVIMENTAZIONE A LISTELLI LIGNEI 5 cm

5

MASSETTO IN C.A. DEL MARCIAPIEDE 10 cm

6

CORDOLO X-LAM 4 STRATI 12 cm

7

SISTEMA DI DRENAGGIO CON I WINDI DRAIN 5 cm

8

GUAINA IMPERMEABILIZZANTE 0.5 cm

9

STRATO ISOLANTE IN FIBRA DI LEGNO 6 cm

10

Dettaglio costruttivo 3D. Il nodo tra il tetto giardino e la struttura in X-Lam.

BARRIERA AL VAPORE 0.5 cm

11

MASSETTO DI PENDENZA IN SABBIA 4 cm

12

MASSETTO RIEQUILIBRANTE IN LEGNO 4 cm

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X-LAM 3 STRATI 7 cm

14

ISOLANTE IN FIBRA DI LEGNO 6 cm

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TRAVE PRIMARIA IPE 330

16

TRAVI SECONDARIE IPE 270

17 18

CONTROSOFFITTO IN CARTONGESSO 1.6 cm RIFINITURA AD INTONACO 1 cm STRATIGRAFIA DELLA PARETE VERTICALE DEL PIANO RESTAURATO

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Dettaglio sulle aperture.

RIFINITURA AD INTONACO 1 cm

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ISOLANTE IN FIRBA DI LEGNO 6 cm

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ELEMENTO DI CORNICE IN POLISTIROLO

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BARRIERA AL VAPORE 0.5 cm X-LAM 5 STRATI 14 cm

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RIFINITURA AD INTONACO 1 cm

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STRATIGRAFIA DELLA COPERTURA

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LASTRE DI TECU (CON SOLAR SYSTEM A SUD) 0.6 cm

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TAVOLATO LIGNEO 4 cm

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ISOLANTE IN FIBRA DI LEGNO 6 cm

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BARRIERA AL VAPORE O.5 cm

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TAVOLATO LIGNEO 3.5 cm

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X-LAM 5 STRATI 17.5 cm

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MASSETTO IMPIANTISTICO 5 cm

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LASTRE DI CARTONGESSO CON SOTTOCOSTRUZIONE 2.5 cm

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RIFINITURA IN INTONACO 1 cm

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PANNELLO TRESPA METEON 0.6 cm

STRATIGRAFIA DELLA PARETE VERTICALE

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PROFILO GUIDA ORIZZONTALE

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PROFILO GIUDA VERTICALE

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INTERCAPEDINE DI VENTILAZIONE 3 cm

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AGGRAFFATURA A MURO

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BARRIERA AL VAPORE 0.5 cm

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PARETE PORTANTE X-LAM 5 STRATI 17 cm MASSETTO IMPIANTISTICO CON SOTTOCOSTRUZIONE DI ANCORAGGIO DEL CARTONGESSO 5 cm

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LASTRE DI CARTONGESSO 2.5 cm

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FINITURA IN INTONACO 1 cm

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PARQUET IN LEGNO 1.5 cm

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DOPPIA LASTRA IN GESSO FIBRA 2.5 cm

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MASSETTO CON PANNELLI RADIANTI 4.5 cm

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ISOLANTE IN FIBRA DI LEGNO 5 cm

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MASSETTO IMPIANTISTICO 10 cm

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X-LAM 5 STRATI 17.5 cm

STRATIGRAFIA DELLA PAVIMENTAZIONE

STRATIGRAFIA DEL TETTO GIARDINO 1

GHIAIETTO

2

GRATA E CANALETTA DI SCOLO

3

STRATO DI TERRICCIO FERTILE 15 cm

PAVIMENTAZIONE A LISTELLI LIGNEI 5 cm 4 PARTICOLARE COSTRUTTIVO SCALA 1:20 5

MASSETTO IN C.A. DEL MARCIAPIEDE 10 cm

6

CORDOLO X-LAM 4 STRATI 12 cm

SEZIONE A-A SCALA 1:50SISTEMA DI DRENAGGIO CON I WINDI DRAIN 5 cm 7 8

GUAINA IMPERMEABILIZZANTE 0.5 cm

9

STRATO ISOLANTE IN FIBRA DI LEGNO 6 cm

PARTICOLARI TECNOLOGICI 3D BARRIERA AL VAPORE 0.5 cm 10 11

MASSETTO DI PENDENZA IN SABBIA 4 cm

12

MASSETTO RIEQUILIBRANTE IN LEGNO 4 cm

13

X-LAM 3 STRATI 7 cm

14

ISOLANTE IN FIBRA DI LEGNO 6 cm

15

TRAVE PRIMARIA IPE 330

16

TRAVI SECONDARIE IPE 270

17 18

CONTROSOFFITTO IN CARTONGESSO 1.6 cm RIFINITURA AD INTONACO 1 cm STRATIGRAFIA DELLA PARETE VERTICALE DEL PIANO RESTAURATO

POLITECNICO DI TORINO-Facoltà di architettura ATELIER COSTRUIRE NEL COSTRUITO- SAN SALVARIO Professori Luca Reinerio Guido Callegari

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RIFINITURA AD INTONACO 1 cm

ABITARE SOPRA LE CASE Duca Cecilia

195202

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ISOLANTE IN FIRBA DI LEGNO 6 cm

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ELEMENTO DI CORNICE IN POLISTIROLO

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BARRIERA AL VAPORE 0.5 cm

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Fortini Valeria 24 194698

Sotto: schemi rappresentanti l’illuminazione e l’irradiazione solare negli appartamenti. Le altre due immagini mostrano come la luce penetra all’interno. Tutte le immagini sono state prodotte dal software Velux Dialight Visualizer.

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X-LAM 5 STRATI 14 cm

Graziani Margherita

RIFINITURA AD INTONACO 1 cm

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STRATIGRAFIA DELLA COPERTURA

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LASTRE DI TECU (CON SOLAR SYSTEM A SUD) 0.6 cm

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TAVOLATO LIGNEO 4 cm

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ISOLANTE IN FIBRA DI LEGNO 6 cm

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BARRIERA AL VAPORE O.5 cm

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TAVOLATO LIGNEO 3.5 cm

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X-LAM 5 STRATI 17.5 cm

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MASSETTO IMPIANTISTICO 5 cm

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LASTRE DI CARTONGESSO CON SOTTOCOSTRUZIONE 2.5 cm

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RIFINITURA IN INTONACO 1 cm

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PANNELLO TRESPA METEON 0.6 cm

STRATIGRAFIA DELLA PARETE VERTICALE

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PROFILO GUIDA ORIZZONTALE

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PROFILO GIUDA VERTICALE

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INTERCAPEDINE DI VENTILAZIONE 3 cm

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AGGRAFFATURA A MURO

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BARRIERA AL VAPORE 0.5 cm

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PARETE PORTANTE X-LAM 5 STRATI 17 cm

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MASSETTO IMPIANTISTICO CON SOTTOCOSTRUZIONE DI ANCORAGGIO DEL CARTONGESSO 5 cm

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LASTRE DI CARTONGESSO 2.5 cm

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FINITURA IN INTONACO 1 cm

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PARQUET IN LEGNO 1.5 cm

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DOPPIA LASTRA IN GESSO FIBRA 2.5 cm

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MASSETTO CON PANNELLI RADIANTI 4.5 cm

STRATIGRAFIA DELLA PAVIMENTAZIONE

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ISOLANTE IN FIBRA DI LEGNO 5 cm

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MASSETTO IMPIANTISTICO 10 cm

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X-LAM 5 STRATI 17.5 cm

PARTICOLARE COSTRUTTIVO SCALA 1:20 SEZIONE A-A SCALA 1:50 PARTICOLARI TECNOLOGICI 3D


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MEDIATECA A LISLE-SUR-TARN Questo progetto è stato sviluppato insieme a un altro studente di architettura durante il mio terzo anno, passato interamente all’ENSA di Tolosa. Lo scopo del progetto era quello di creare una mediateca per la piccola cittadina rurale di Lisle-sur-Tarn, localizzata a metà strada tra Albi e Tolosa. Essendo una piccola comunità la mediateca doveva includere uno spazio polivalente adatto ad accogliere diverse funzioni come festival o conferenze. L’area scelta è situata lungo l’Allée des Promenades e all’angolo con la rue de la Gare. Il volume del progetto è molto semplice, la facciata a Est, la principale, si pone come invito al pubblico ad entrare. La scansione del brise-soleil creato con barre metalliche sembra un tessuto che rivela a tratti l’interno svelandone le diverse zone. All’interno, l’edificio si compone di due piani, al piano terra si trova la mediateca e gli uffici amministrativi con i depositi e gli archivi mentre, al primo piano, è situata la sala polivalente con la possibilità di utilizzare una piccola cucina. La mediateca ha una pianta libera al cui interno emergono alcuni cubi di vetro che dividono alcune sezioni. All’interno e all’esterno si è scelto di mostrare la struttura in cemento che mette in valore il contenuto della struttura.

A B

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In alto: schizzo del progetto lungo l’Allée des Promenades.

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A destra e a sinistra: schemi strutturali del piano terra e il piano primo. Sotto: Pianta del piano terra con le funzioni e le indicazioni degli spazi.

H

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Valeria FORTINI PŽroline FRACHON

Atelier de Projet - Mme SARTRE

GSEducationalVersion

Valeria FORTINI PŽroline FRACHON GSEducationalVersion

Atelier de Projet - Mme SARTRE


ADMINISTRATION (RDC) ET SALLE POLYVALENTE (R+1) D’UNE PART. SI LE GROS OEUVRE (DALLE ALVÉOLAIRE) EST IDENTIQUE, LES ENVELOPPES SONT ELLES DIFFÉRENTES : BÉTON BLANC POUR LA MÉDIATHÈQUE ET ZINC POUR LE DEUXIÈME VOLUME.

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C C'

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A sinistra: Esploso assonometrico.

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Sotto: Sezioni e prospetti. Si noti l’inserimento nel contesto di Lisle-sur-

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Tarn.

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A destra: dettaglio costruttivo incentrato sulla struttura in cemento. Nodi con solaio a terra e tetto giardino.

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B 17,20

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C C'

Maçonnerie béton armé Isolant Panneaux béton blanc et fixations Porte à faux Graviers Toiture végétalisée extensive Dalle alvéolaire Double vitrage Chape et résilient acoustique Sable Hérisson

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DÉTAIL CONSTRUCTIF 1:20

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GSEducationalVersion

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Est

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GSEducationalVersion

AXONOMÉTRIE ÉCLATÉE GSEducationalVersion

Rendu Final S Planche 5

FORTINI Valeria-FRACHON Péroline GSEducationalVersion

Ovest


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PIANIFICAZIONE URBANA, ALLÉES DES PROMENADES A LISLE-SUR-TARN Il progetto svolto durante l’atelier del terzo anno ha avuto come obiettivo non solo la progettazione della biblioteca, ma anche la riqualificazione dell’Allée des Promenades su cui si affaccia il progetto della mediateca. Nel nostro caso abbiamo voluto mantenere tutti gli alberi esistenti cercando di creare una maglia più uniforme con un motivo perpendicolare. A est della biblioteca multimediale abbiamo incluso un orto aperto al pubblico e in particolare ai bambini che possono seguire alcune attività. Abbiamo deciso di portare alla luce il piccolo corso d’acqua per creare coerenza tra i “lavoirs” (gli antichi lavatoi) e il nostro progetto.

Nell’ultima parte abbiamo deciso di mettere alcune panchine per permettere alle persone di trascorrere un po’ di tempo in questo posto tranquillo nel cuore del villaggio. Di fronte c’è un parcheggio che grazie alle piastrelle forate rende possibile la crescita dell’erba e non crea troppo spazio per l’ambiente. Per i materiali abbiamo deciso per 4 materiali principali. Un lastricato di due dimensioni diverse per segnare la differenza tra la strada e il marciapiede. Lo stabilizzatore unisce varie parti del nostro intervento e lastre di grès che costituiscono l’ingresso della mediateca.

Pavés 10x10 & 15x10 cm

Tiglio

Terra battuta

Platano

Tappeto erboso

Sorbo

Lastre in grès

Castagno


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L’allÊe des promenades si pone come nuovo polmone verde all’interno della piccolo centro abitato, a ridosso del centro storico molto caratteristico.

Sopra: sezione traversante sulla strada principale e sull’entrata alla mediateca. A destra: schizzo del possibile arredo urbano. Sotto: Masterplan di progetto mostrante le diverse funzioni.


10

VITRY-SUR-SEINE STAZIONE FERROVIARIA, PROGETTO URBANO Il progetto di masterplan è stato sviluppato da un gruppo di sei studenti durante il primo semestre del quarto anno.L’obiettivo era quello di ripristinare e trasformare l’edificio e l’area circostante della stazione ferroviaria di Vitry-Sur-Seine situata a Sud-Est di Parigi, nella prima cintura. La zona è molto ampia ma stretta perché si trova tra la linea ferroviaria RER C attualmente in uso e i limiti della ZAC che verranno costruiti nei prossimi anni.L’alta densità del progetto ZAC ci ha suggerito di creare uno spazio pubblico con diversi focus e riunito sotto l’aspetto di verde. L’area del progetto è stata divisa in 8 parti da sud a nord: -il teatro spostato dalla gare a uno spazio più ampio e di nuova costruzione. -La Gare (la stazione ferroviaria) che ospita un museo di arte contemporanea e fotografia con laboratorio dedicato. -La Nouvelle Gare al cui interno si possono trovare zone di ristoro per tutte le fasce orarie. -La passerella che sarà un modo più semplice per superare la linea ferroviaria ed aumentare la permeabilità degli spazi; - l’orto per scuole e bambini e il parco pubblico. -La zona residenziale e la scuola elementare che si affaccia sulla piazza. -Il co-working alle estremità del parco. -L’asilo, un servizio pubblico privo su Vitry-sur-Seine nella zona presa in esame e non previsto dalla prossima Zac. -La zona delle Startup inserite in container che richiamano il passato industriale dell’area e riutilizzano i materiali in un’ottica green. -Il cinema con il cinema all’aperto per la primavera e l’estate. -Lo skatepark e un parco giochi.Il progetto è pensato per offrire un luogo dove le persone di ogni età possano divertirsi e condividere le proprie passoni in un luogo sicuro. Sebbene il progetto abbia molte funzioni diverse, ha un fil rouge comune, un canale vegetale corre lungo tutta

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Sezione A

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Sezione B

Sezione A

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Piazza

6m

1,5 m

la linea ferroviaria ed è collegata allo skate park che in caso di inondazione funge da raccoglitore per le acque e aiuta a arginare la piena. I percorsi sono solo per la circolazione dolce di biciclette e pedoni ma il trasporto pubblico è migliorato con 3 fermate lungo l’area. Il “corridoio verde”, il braccio verso Ovest arriva fino alla Senna e contribuisce alla biodiversità.

3m

2,5 m

9m

4m

4m

Sopra: sezioni stradali da aa’ a ee’. Sotto: Gare e Nouvelle Gare suggestioni. Sezione AA’ su Gare & Nouvelle Gare Sezione BB’ sugli edifici residenziali di nuova costruzione. Sezione longitudinale CC’ dell’intera area presa in esame.


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VITRY-SUR-SEINE STAZIONE FERROVIARIA, PROGETTO ARCHITETTONICO CONTESTO DELL’AREA DI PROGETTO ere

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In queste pagine:masterplan di progetto e suggestioni degli interventi

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13 Nell’intervento sulla Gare au Théâtre, si è stabilito di non alterare la fisionomia dell’involucro esterno dell’edificio con interventi invasivi sui prospetti principali.Si è quindi optato per la rimozione del corpo di fabbrica giustapposto alla Gare sul prospetto nord. Nel ripensare la morfologia degli spazi interni, si è dunque ritenuto necessario agire su due fronti, prevendendo una nuova vocazione d’uso dei locali e ridefinendo gli accessi: tamponato il portone principale posto sul prospetto nord, l’ingresso è ora possibile unicamente dal prospetto est. I flussi convergono cosi’ verso la piazza rialzata e verso l’edificio simmetrico alla Gare. Compatibilmente con le analisi del degrado, si procederà pertanto con la pulitura delle superfici in pietra, con la rimozione di materiali incoerenti e la successiva reintegrazione con altri più compatibili, o con la rimozione del degrado biologico e il rifacimento delle lacune. Una piazza sopraelevata di 0.90 metri tra l’esistente e l’edificio, interconnette i due spazi consentendo alla differenza di quota rispetto al territorio circostante di esaltare la centralità della zona e dunque dei due edifici, il preesistente e l’ex novo. E’ stata poi la realizzata una parete completamente vetrata nel lato ovest rivolta in direzione del “tunnel” adibito a pista ciclabile. Di fronte alla Gare, e ad essa perfettamente parallelo, è collocato un edificio di pari volumetria. Si tratta di un intervento di nuova costruzione che si impone non per contrasto ma per continuità con l’edificato esistente. Ciò tuttavia non si traduce in una mera emulazione, ma in un dinamico gioco di analogie e contrasti. Anche l’assetto strutturale dell’edificio è stato progettato per meglio dialogare con la Gare: le campate vanno a delinearsi dalla scansione dei pilastri la cui luce rimane costante. Analogamente alla Gare il piano di sopra ospita questi ambienti sospesi dedicati interamente a sale di ristorazione, con la possibilità di essere utilizzate anche come salette private. Al di là della strada, sempre posto parallelamente alla Gare e di conseguenza anche all’edificio della ristorazione, sorge un altro edificio destinato al commercio. Si tratta di un edificio singolo che viene però tripartito tra diverse attività commerciali.


14

Sezione AA’ +6.2 m +3.9 m

+3.1 m

+0.9 m +0.0 m

+0.0 m

Prospetto Sud

Prospetto Nord

Prospetto Ovest

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Prospetto Est

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Sezione CC’

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Sezione BB’

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+3.9 m

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Prospetto Sud

Prospetto Nord

In questa pagina: prospetti e sezioni della Gare con interventi di restauro. Dettaglio tecnico dei nodi costruttivi utilizzati per il recupero e restauro dell’edificio.

Prospetto Ovest

+0.0 m

Prospetto Est

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Sezione C’’C’’’

+3.9 m +0.9 m

+3.9 m

+0.9 m

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Nella pagina accanto: sezioni e prospetti della “Nouvelle Gare” . Dettaglio tecnico e render dei nodi costruttivi utilizzati per la Nouvelle Gare: serra d’inverno, parete verde, fondazioni, copertura.


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ECOMUSEO DEL GRANO E DELLA CANAPA DI GOVONE Il Molino Soprano (o Molino Gerotte) si trova nella zona pianeggiante a Sud-Est di Govone, nella valle dove scorre il fiume Tanaro. La porzione di territorio è destinata principalmente alla coltivazione di cereali e seminativi, è occupata principalmente da cascine agricole e ospita inoltre un’area industriale, collocata lungo la strada statale che taglia la valle. Il Molino è lambito, sul fronte Est, dal Canale Lavandaro, un canale irriguo alimentato da una rete di canali e prese che, da Santa Vittoria d’Alba, consente l’irrigazione dei campi e il funzionamento dei mulini disposti lungo il tracciato idrografico. L’indagine storica effettuata sulle cartografie evidenzia come il funzionamento del mulino fosse collegato alle modalità di irrigazione dei terreni agricoli. La realizzazione del mulino sembra essere avvenuta tra il 1721 e il 1758. La fase di rilievo è risultata fondamentale per il riconoscimento delle diverse fasi del manufatto, e ha consentito inoltre di approfondire il tema del ciclo di lavorazione dei cereali e della canapa. Il rilievo dei macchinari è stato di supporto alla comprensione della distribuzione interna del manufatto, delle modalità di stoccaggio e produzione e delle diverse funzioni presenti all’interno. A questo, si è aggiunta

In questa pagina: Masterplan di progetto e sezione traversante che mostra lo spazio adibito a orto e il contesto circostante.

l’osservazione dei materiali, delle tecniche costruttive e dei fenomeni di degrado, per valutare lo stato di conservazione del manufatto, i nodi più critici e l’entità del restauro. L’intervento ipotizzato è volto alla conservazione del materiale esistente, dei macchinari storici, e al recupero dell’immagine del mulino, considerando la consistenza delle murature, delle finiture conservate e dei materiali, agendo anche sulle cause del degrado. Si è deciso di ripristinare la funzione espositiva e didattica del mulino. Il fine è quello di far emergere il valore storico del manufatto, come testimonianza della natura agricola e produttiva del territorio e delle tecniche costruttive. Si è scelto quindi di realizzare un percorso espositivo all’interno del mulino, in cui rendere visibili gli impianti e i macchinari e esporre gli attrezzi conservati. Il percorso sarà utile all’esposizione di informazioni e testimonianze sul territorio, sul funzionamento e sulle modalità di lavorazione dei cereali e della canapa. Il museo sarà inserito in un circuito di aree ad esso funzionali, a scopo didattico, di promozione, di gestione del territorio e di valorizzazione delle risorse locali. La visita verrà estesa alle aree esterne del mulino, in particolare al passaggio sulla chiusa e l’adiacente


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In questa pagina: sezioni che illustrano come cambi il paesaggio e la fruizione degli spazi nelle stagioni, in particolare, in inverno ed estate.

terrapieno, e nella trincea davanti al fronte principale, con affaccio sul canale. Il percorso di visita ipotizzato si divide in tre macro-aree di interesse. Una prima parte riguarderà la storia del territorio e dell’idrografia, in cui saranno illustrate le modalità di coltivazione, raccolta, stoccaggio e distribuzione dei prodotti di lavorazione del mulino, con l’ausilio di ma-

teriale audiovisivo e filmati storici. Il percorso prevede l’accesso a una pedana sopraelevata sulla sala dei macchinari. La seconda sezione riguarderà la coltivazione e lavorazione dei cereali e della canapa, con ingressoalla galleria principale, in cui saranno illustrate le modalità di coltivazione, le fasi di crescita,le proprietà dei cereali e della canapa utilizzati nelle lavora-

zioni. Da qui, sarà possibile l’accesso alla sala della lavorazione del grano e dei cereali minori, in cui saranno esposti macchinari e ingranaggi,e al vano per la lavorazione della canapa, in cui sarà possibile osservare il funzionamento della macina. L’ultima parte del percorso riguarda i prolungamenti esterni, nell’orto didattico e sull’affaccio sul canale, per l’osservazione delle coltivazioni di-

mostrative delle materie prime della lavorazione e del percorso idrico del canale. Il recupero della consistenza del manufatto, sia materico che cromatico, è oggetto di un progetto illuminotecnico volto a valorizzare innanzitutto le caratteristiche storiche e architettoniche del mulino,oltre che la matericità delle superfici


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In questa pagina: suggestioni per il percorso museale, focus sulla sala macchine il percorso esterno e la hall d’entrata con la galleria espositiva. A destra: schema di assemblaggio per i pannelli espositivi mobili. Composizione dei pannelli e dei totem informativi con linguaggio Braille.

Nella pagina accanto: Schemi per la passerella di visita e inserimento dell’elemento luminoso. Viste notturne e studio delle lampade da utilizzare. Esploso assonometrico del mulino. Schema della pompa di calore e e della turbina posta nelle pale della ruota.


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SANT’AMBROGIO DI TORINO PROGETTO URBANO

ATELIER PROGETTAZIONE URBANA - II periodo didattico

PROGETTAZIONE URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE Relazione illustrativa

In questo atelier, svolto in gruppi di due componenti veniva richiesto di eseguire un progetto architettonico e uno urbano su ampia scala, la difficoltà consisteva quindi nel cambio repentino di scala, dal dettaglio architettonico 1:20 alle viste di masterplan in scala 1:1000. Il primo intervento urbano riguarda la zona alle pendici del Monte Pirchiriano dove si è scelto di intervenire anche a scala architettonica inserendo un nuovo edificio mentre il secondo intervento è quello nella piazza del Comune di Sant’Ambrogio di Torino. Altre zone di minore importanza erano la piazza dei donatori del sangue e la zona attigua alla stazione ferroviaria. Si è cercato di dare a tutte le zone una coerenza dovuta all’uso delle pavimentazioni simili oltre che all’illuminazione e al verde riproposto. Anche l’idea dei coni ottici e le visuali verso gli scorci più suggestivi contraddistinguono tutte le aree di intervento. Docente: ANDREA CAVALIERE Studenti: VALERIA FORTINI GIORDANO OCELLI

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In questa pagina: Logo dell’intervento. Masterplan di progetto. Sezione dalla cima del monte Pirchiriano sino alla piazza del comune. Si notino gli interventi nella zona alle pendici.


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In questa pagina: render di progetto con l’edificio destinato ad asilo nido e la piazza superiore con il Parco attiguo. Schemi assonometrici e sezioni schematiche urbane degli interventi


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La zona dei box

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Michele dalle due piazze. In ausilio alle nuove funzioni, si è scelto di destinare a parcheggio un’area pari alla superficie utile dell’asilo nido, che possa compensare l’eliminazione dei box privati preesistenti sull’area. Il nuovo parcheggio pubblico è realizzato sotto la piazza “superiore”, e comunica con una porzione privata destinata a ospitare i box già presenti sul lotto. Il parcheggio, inoltre, è funzionale al mercato settimanale e al posteggio dei mezzi di carico

In alto: pianta delle con il parco adiacente.

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Il progetto per la Corte della prigione, con superficie ampliata, interessa l’area di pertinenza delle corti e degli orti, insieme alla zona oggi adibita a parcheggio e box privato al termine di Via Rubatera, e alla zona residenziale interna a Via Giaveno, mantenuta intatta soltanto nel lato sinistro del tracciato. Il nuovo progetto si compone di due piazze pubbliche di servizio alle funzioni e ai residenti, e alcune aree di residenza e box privati, per compensare le superfici sottratte a tali destinazioni durante l riqualificazione dell’area. Il nuovo progetto prevede la realizzazione di due piazze pubbliche, comunicanti tra di loro, a due diverse quote: una prima piazza, destinata al mercato settimanale, è inserita nel tessuto consolidato in stretta relazione con le funzioni introdotte (asilo nido, biblioteca, residenza temporanea) e funge sia da nodo di distribuzione alle suddette funzioni, sia da collegamento diretto tra il tessuto storico e la pendice montana; la seconda piazza, a circa 4m di altezza rispetto alla prima,costituisce uno spazio di aggregazione e sosta collegato alle aree di nuova costruzione lungo Via Giaveno. La disposizione consecutiva delle due piazze consente il libero transito in direzione N-S all’interno dell’area, priva degli impedimenti determinati dalla divisione dei lotti. La piazza “superiore”, inoltre, sarà connessa verso N-O al tessuto storico mediante un parco, in parte alberato, con percorsi e superfici a prato che possano assorbire le differenze di quota del terreno. La vegetazione del parco è disposta per fungere da “gradiente” tra il paesaggio montano, con vegetazione più fitta, e il tessuto storico, senza però impedire la vista della Sacra di San

due

piazze

Sotto: pianta della piazza inferiore e della zona dei parcheggi provati e pubblici ricavati dalla differenza di quota.


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Piazza XXV aprile L’intervento su Piazza XXV Aprile è volto alla sistemazione del lato esposto a Nord della piazza, occupato dai giardini pubblici, e alla rimozione e ridistribuzione dei parcheggi sul lato Sud. Il progetto prevede il mantenimento dell’ingresso alle attività localizzate dietro l’edificio del municipio, e la riqualificazione della piccola area in disuso in prossimità del Maglificio Bosio; è articolato su linee direttrici che fanno riferimenti a coni ottici e visivi puntati sui landmark della piazza: il fronte del municipio, la Sacra di San Michele e la ciminiera del maglificio.

In questa pagina: Pianta dell’intervento.

Fotomontaggi delle diverse zone di intervento.

Sotto: Prospetto Nord-Est del municipio con il parco giochi e la bocciofila.


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SANT’AMBROGIO DI TORINO PROGETTO ARCHITETTONICO L’area di progetto individuata è situata nella zona a ridosso delle pendici del monte Pirchiriano a Ovest e del tessuto insediativo storico a Est, essa si estende oltre le corti della Prigione del Feudo. Il progetto conta due tematiche principali, la prima, si interessa della riqualificazione dell’edificato, della valorizzazione delle mura storiche e delle corti oltre che degli spazi pubblici che si andranno a inserire al loro interno mentre la seconda si concentra sulla zona di filtro tra la montagna e l’edificato storico. La riqualificazione degli stabili mediante la gestione pubblica permette la conservazione delle testimonianze costruttive e architettoniche, inoltre, permette la riorganizzazione della distribuzione interna e esterna degli edifici e delle corti, ampliando l’in-

tervento dal singolo edificio a tutto il sistema delle corti comunicanti. L’edificio della “prigione” (180mc) è utilizzato per l’inserimento di una piccola biblioteca pubblica all’interno dell’area. • La residenza temporanea (332mq) interessa, oltre all’edificio abbandonato nell’ultima delle corti comunicanti, anche due edifici adiacenti al corpo della “prigione”, attualmente ad uso residenziale. La divisione delle corti mediante i muri preesistenti viene superata grazie alla riapertura per il passaggio pedonale delle bucature riconoscibili nei muri stessi, ora tamponate. In questo modo, l’attraversamento è possibile sia tra le corti che verso la montagna. Per l’asilo si è deciso di utilizzare come supporto la morfologia insediativa presente, si è scelto di inter-

In questa pagina: riqualificazione dell’abitato; pianta, prospetti e sezioni delle nuove residenze temporanee. La tettoia rende possibile il mercato ma anche la sosta e fermata degli avventori del nuovo fulcro cittadino.


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In questa pagina: Prospetti e sezioni dell’asilo nido.Si noti il tetto giardino e la corte interna alberata. Il rivestimento in ardesia rende possibile ai bambini di disegnarci e esprimere la propria creatività.

A destra: scehmi concettuali per le residenze temporanee e per la composizione dell’asilo.

venire sulla zona con una nuova costruzione capace di colmare il vuoto e dare una forma definita all’isolato. L’edificio conterrà un asilo nido con una capacità di circa 45 posti divisa tra lattanti e divezzi, offrendo alla popolazione un servizio al momento assente sul territorio comunale. Da una visione aerea, come ad esempio dalla Sacra di San Michele, sarà possibile osservare il “cuneo” che si rivolge verso la montagna ottenuto da elementi pieni a cui ne sarà contrapposto un altro orientato verso il centro storico caratterizzato da vuoti con funzioni di spazio pubblico. L’asilo è stato concepito espressamente come volume chiuso all’esterno ma estremamente permeabile sul fronte interno, infatti, l’intero edificio si affaccia sul giardino, nucleo centrale del lotto. Le attività dei bambini potranno dunque essere svolte all’aperto ma in luogo riparato per garantire una maggiore privacy ai minori. Questa contrapposizione è visibile anche sotto il profilo strutturale, mentre sui setti esterni si è preferito utilizzare un sistema in muratura portante, verso l’interno la struttura si alleggerisce e diventa puntuale con

un impianto di travi e pilastri in calcestruzzo armato. L’edificio riprende la peculiarità di Sant’Ambrogio, le corti, riproponendone i caratteri in chiave moderna. Il fabbricato è costituito da due livelli, il piano terreno, dove sono situate tutte le funzioni e un piano superiore aperto sul tetto giardino e si pone come punto di osservazione privilegiato per la Sacra di San Michele, non avendo alcuno ostacolo diretto posto sul cono ottico, inoltre, garantisce ai bambini un secondo spazio per le attività all’aperto soprattutto in caso si vogliano separare le due classi. L’altezza e il volume limitati della costruzione rendono l’inserimento nel contesto non invasivo ed impattante, dialogando con le residenze circostanti.


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PIRANESI PRIX DE ROME (PROGETTO VINCITORE) L’area di progetto, la Terrazza del Pretorio, si trova a stretto contatto con le strutture archeologiche, e è posta lungo un asse che, dalla Piazza d’Oro, conduce al Grande Vestibolo mediante una serie di gallerie ipogee su diversi livelli. Tali gallerie costituiscono il sistema di attraversamento e ingresso al padiglione termale, che si sviluppa lungo il suddetto asse. L’acqua costituisce il filo conduttore di tutto il sistema, che dalla Terrazza si snoda mediante rampe e punti di sosta, e penetra all’interno delle gallerie della basis villae. Il padiglione termale si configura come una serie di volumi voltati a botte disposti ortogonalmente rispetto all’asse generatore, attraversati da uno sfondamento centrale in continuità con una delle gallerie ipogee. La struttura è stata organizzata sul sito in base alla distanza standardizzata tra i filari di ulivi e i volumi risultano slittati in base alla posizione degli alberi e dei resti. Il fronte Nord, verso le permanenze archeologiche, è chiuso ed articolato solo mediante la gerarchia del sistema strutturale; il lato Sud, verso il colle e l’uliveto, GRUPPO 5 è organizzato invece in logge e patii per la fruizione esterna degli spazi termali in stretto rapporto con il paesaggio offerto da Villa Adriana.

Sopra: Esploso assonometrico sezionato con lo spazio aperto e la gerarchia della struttura Sotto: Spa e sezione della galleria.Collegamento tra le Grandi Terme e il centro termale.

Nuovi interventi Il Progetto Quota +0 m 0 10

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Sopra: Posizione del progetto all’interno dell’area archeologica di Villa Adriana. Dal parcheggio sotto al Pecile sino alla Spa situata sulla terrazza de Pretorio passando nelle gallerie romane sotterranee usando l’acqua come fil rouge.


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Sopra: Masterplan di progetto.L’inserimento dei moduli all’interno degli ulivi secolari e la scala di accesso storica. L’esterno a terrazze con le vasche che sfruttano il dislivello per ottenere la profondità necessaria.

Sotto: Pianta compositiva del centro termale con indicazione delle varie funzioni e trattamenti. Da osservare il percorso centrale che corre lungo tutte le terme.

Sopra: suggestioni del percorso espositivo e della fontana monumentale. Entrata, uscita al primo livello e vista sulla fontana, galleria espositiva.

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EDF SOFILO CONCORSO A TOLOSA HORIZON

GARONNE LE FLEUVE S’OUVRE AU QUARTIER CROIX DE PIERRE VALORISATION DU SITE EDF, AVENUE DE MURET • BDP MARIGNAN • BPD MARIGNAN SATHY, ESPAGNO & MILANI, COT, GRONTMIJ BEFS SATHY, Espagno & Milani, COT, Grontmij Befs

Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con due altri studi di architettura: Espagno et Milani architectes e Sathy. 1

In questo sito strategico EDF, il progetto mira a creare una nuova centralità per il quartiere e una nuova arteria di comunicazione tra la città e il fiume. Come elemento di base un viale connette l’Avenue de Muret con la Garonna offrendo sia un’ apertura che un punto di arrivo per la futura passerella pedonale che collegherà la sponda sinistra con l’isola du Ramier fino al cuore della città universitaria. Sviluppando una verticalità controllata, il progetto permette una cucitura urbana rispettosa del paesaggio urbano e della preesistenza.

L’intreccio tra spazi pubblici e viste tra i diversi programmi tende ugualmente a prolungare e raccordare i percorsi esistenti raccordandoli ai nuovi spazi di attrazione. Grazie alla particolare attenzione posta agli

spazi pubblici, ai ritmi urbani, l’esposizione e l’architettura ispirata a quella di Tolosa , questo progetto genera una densità accettabile e necessaria.

Sopra: schema con vista assonometrica. Sotto: Masterplan dell’area di progetto con la passerella dal quartiere Croix de Pierre e l’isola du Ramier.


FENOUILLET (31) PROGETTO PER UNA ZAC La composizione generale del progetto si inserisce nella trama dei lotti esistenti. Questo approccio permette sia di conservare in gran parte il patrimonio arboricolo sia di facilit0are l’operabilità del progetto. Lao schizzo propone in base alle qualità del sito, di sfruttare il forte vincolo del parcheggio in zone inondabili. Anzichè sviluppare grandi aree all’interno degli isolati occupate dai veicoli, la proposta è quella di creare parcheggi linear che si inseriscono nel paesaggio accompagnato da piccoli bacini e scoli. Questi dispositivi avranno valore di trama paesaggistica, di circolazione dolce e di condotte alternative. Permettono inoltre di creare all’interno degli isolati spazi verdi, giardini privati o collettivi che saranno completati da percorsi pedonali sicuri e pacifici.

In questa pagina: Masterplan assonometrico, Sezioni stradali, suggestioni.

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MAISON BIMBY Ricerca e sviluppo con fondi propri dell’Agence COT. Sviluppo di una tipologia architettonica modulare completamente prefabbricata, facilmente inseribile in un tessuto urbano già costruito. Il principio è quello di occupare un lotto molto stretto tra due edifici già costruiti. La larghezza massima è di 4.5 m ovvero quella della strada. Tre moduli compongono questa tipologia, dal bilocale al trilocale.

A sinistra: Concept per la maison BIMBY Sotto: Suggestioni per l’abitazione prefabbricata. Dettagli sull’entrata principale, la zona giorno e il giardino sul retro, la connessione tra i moduli può essere aperta o meno.


MURET (31) PROGETTO URBANO E PARCHEGGIO SOTTERRANEO Il progetto si pone come obiettivo quello di aprire una nuova zona pedonale e di incrementare uno stile di vita più sostenibile in un centro cosi’ vicino alla capoluogo di regione, Tolosa. In superficie: il nodo maggiore era quello di aprire lo spazio pubblico e di incrementare il verde nel centro cittadino. L’Allée de Niel in effetti è una zona fortemente commerciale ma i parcheggi sono posizionati attualmente in maniera tale da non favorire l’incremento dell’utilizzo dell’area come piazza dagli abitanti. Sotto terra: Parcheggio pubblico da 300 posti. L’opera è una struttura elicoidale rettangolare che si sviluppa con una pendenza continua del 2%. Questa configurazione, senza rotture tra i diversi livelli permette di camminare con estrema fluidità. La totale assenza di pilastri, grazie a un muro di contrafforte si pone come ulteriore parametro di funzionalità e semplicità, offrendo uno spazio di circolazione completamente libero e pianificabile. Solo una rampa d’accesso è visibile dalla superficie ed è collegata a uno spazio d’accoglienza confortevole. La rampa permette anche l’entrata di luce naturale indiretta che costituisce un confort ambientale per i lavoratori.

A sinistra: sezioni stradali prima e dopo l’intervento di progetto. Suggestioni per gli attraversamenti pedonali e il parcheggio sotterraneo.

Sotto: studio per l’arredo urbano lungo l’Allée de Niel. Render della zona della fontana.

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SAINT-MARTIN DU TOUCH (31) PROGETTO PER UNA ZAC Il sito sorge nei pressi di un tessuto urbano omogeneo che identifica la fascia urbanizzata lungo il fiume Touch fino al fiume Armurier nel comune di Saint-Martin du Touch. La specificitĂ del progetto è quella di essere attorniato tra infrastrutture non permeabili e soggette a alti livelli sonori. La sfida principale non era solo quella di integrarsi al tessuto urbano esistente ma, soprattutto di riuscire ad aprire l’area e di limitare i rumori generando dunque un progetto che non fosse solo una semplice risposta a queste problematiche.


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Il progetto cerca di restare in contatto sia con il fiume che con l’elemento naturale. Una doppia trama di spazi pubblici struttura e orienta il quartiere. La prima connette i camminamenti pedonali alla ferrovia; la seconda connette il quartiere alle sponde del fiume.

In questa pagina: Sezioni stradali e suggestioni per gli spazi pubblici. Nella pagina accanto: Suggestioni per gli orti condivisi e il parco.


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SCHIZZI Questi sono alcuni dei lavori fatti durante gli anni. Alcuni servivano a meglio illustrare il progetto altri sono per il contesto mentre altri ancora sono stati fatti per piacere personale. Credo che il disegno a mano libera sia uno strumento importante per mostrare le proprie idee ed esporre i propri punti di vista.

I soggetti principali sono i progetti o le aree di progetto ma vorrei approfondire la mia conoscenza e le tecniche per poter disegnare anche elementi naturali e materiali.


FOTOGRAFIA ho sempre amato la fotografia, fin da piccola ho avuto la possibilità di esprimermi grazie a questa tecnica. Sono totalmente autodidatta. Durante l’Università ho imparat ad usare il software Photoshop per editare le foto. In questa pagina vi sono raccolte alcune foto scattate nel corso degli anni che mi ispirano particolarmente. Adoro fotografare l’architettura ma anche i paesaggi e condividerli sul mio Instagram account @valeria.fortini. Il tema che da qualche mese sto cercando di seguire è il bianco nero e la simmetria.

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CONTATTI: @ +39 340 85 31 033

valeria.fortini@hotmail.it vfortini93@gmail.com QUESTO PORFOLIO E’ DISPONIBILE SU

Updated: April 8th, 2018

Valeria Fortini


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