In volo o r o t n o M su
ATC Avellino
Progetto sostenuto da ATC Prov Avellino, in collaborazione con il Comune di Montoro e realizzato da ARDEA Responsabile progetto Avifauna Montoro: Rosario Balestrieri Coordinamento In volo su Montoro: Valeria Balestrieri Progettazione: Valeria Balestrieri e Monia Noviello Testi: Ilaria Fozzi Grafica ed impaginazione: Monia Noviello Disegni: Andrea Accennato Foto: Felice Angelino, Ilaria Cammarata, Davide De Rosa, Ilaria Fozzi, Alessandro Franza, Francesco Riccio, Valerio Russo, Andrea Senese, Francesco Valerio.
Credit Rilevatori: Marilena Izzo, Giulia Annichiarico, Marco Basile, Serena Bonanno, Francesca Buoninconti, Ilaria Cammarata, Giovanni Capobianco, Davide De Rosa, Salvatore Ferraro, Gabriele del Gaizo, Marcello Giannotti, Ottavio Janni, Enza Notorio, Tiziana Perretta, Francesco Rubino, Michele Soprano, Francesco Valerio e Cristina Venezia. Si ringrazia il Dott. Luigi Toro per la sensibilitĂ alle tematiche di tutela ambientale e alla fiducia nel progetto. Senza di lui questo opuscolo didattico-divulgativo non sarebbe stato possibile. Si
Comune di Montoro che hanno Massimo Maddaloni, Perrella Eugenio, Vietri Alfonso, Perrella Eugenio. ringraziano inoltre gli abitanti del
sostenuto l’iniziativa:
. Parola all ATC di Avellino L'ATC di Avellino ha sostenuto il censimento ornitologico e la realizzazione del quaderno didattico in quanto crede fortemente che la tutela di un territorio passi attraverso la conoscenza delle sue caratteristiche. È impossibile gestire l'avifauna di un luogo se non si conoscono le specie che la compongono, vi nidificano e quali sono le difficoltà che incontrano. Il censimento è servito proprio a questo, a fare il punto della situazione su una realtà complessa come quello di Montoro; il passo successivo è trasmettere queste informazioni agli abitanti mediante le scuole.Il quaderno didattico, infatti, racconterà ai più piccoli quali sono gli abitanti alati e i delicati equilibri che regolano il loro territorio. In tal modo i bambini porteranno nelle loro case un messaggio di sostenibilità che passa attraverso la difesa dei prodotti locali e dell'agricoltura tradizionale, con l'obiettivo di coltivare una vita moderna che non perda quel legame con la terra e le altre specie che la abitano. L'ATC di Avellino è felice di aver sostenuto un progetto così innovativo e utile soprattutto per le nuove generazioni di Montoro e non solo.
Parola ad ARDEA Questo quaderno didattico nasce con l’intento di condividere con le nuove generazioni di Montoro il grande valore naturalistico dell’area in modo semplice e comprensibile, sperando che serva a seminare nei bambini del territorio un sentimento di amore per la natura e il desiderio di risanare l’ambiente in cui viviamo. È importante sottolineare che le informazioni sono figlie di una ricerca condotta sul campo da un nutrito gruppo di ornitologi che, nel giugno 2015, ha coperto in contemporanea tutta l’area, censendo l’avifauna e rilevando le problematiche che maggiormente incidono sulla sua nidificazione. Tale lavoro scientifico è stato poi presentato al Convegno Italiano di Ornitologia nel settembre 2015. L’altro elemento diagnostico del quaderno è la sua moderna costruzione con la quale si trasmettono verità scientifiche e informazioni ecologiche in modo semplice mediante una struttura narrativa in cui un personaggio principale, il Balestruccio, si fa portavoce della biodiversità e delle difficoltà del proprio territorio.
Ecco chi puoi incontrare passeggiando per Montoro Poiana Falco pecchiaiolo Sparviere Gheppio Falco pellegrino Gallinella d’acqua Gabbiano reale Piccione domestico Colombaccio Tortora dal collare Tortora selvatica Cuculo Civetta Assiolo Allocco Barbagianni Rondone Rondone pallido Upupa Picchio rosso maggiore Picchio rosso minore Torcicollo Picchio verde
Rondine Balestruccio Prispolone Ballerina bianca Ballerina gialla Merlo acquaiolo Pettirosso Usignolo Codirosso comune Saltimpalo Tordela Turdus Merlo Passero solitario Capinera Sterpazzola Sterpazzolina Occhiocotto Beccamoschino Usignolo di fiume Luì piccolo Luì verde Fiorrancino Scricciolo
Pigliamosche Cinciallegra Cinciarella Cincia mora Cincia bigia Codibugnolo Picchio muratore Rampichino Averla piccola Gazza Ghiandaia Cornacchia grigia Corvo imperiale Storno Rigogolo
Passera d’Italia Passera mattugia Passera lagia Fringuello Cardellino Verdone Verzellino Zigolo nero Strillozzo
Paesaggio urbano
Passeriforme: ordine di uccelli comprendente circa 5300 specie nel mondo.
io sono
Balestruccio Sono molto simile alla Rondine, ma puoi riconoscermi per il groppone bianco, il corpo nero, per le parti inferiori bianche e la coda più corta. Sono un migratore, passo l’inverno in Africa e torno in Europa per nidificare; costruisco il nido nei paesi, nelle fattorie e nelle città, usando fango e materiale vegetale, insieme a tanti altri Balestrucci (siamo infatti uccelli coloniali!). Ogni anno utilizzo sempre lo stesso nido, anche per decenni, quindi è importantissimo non distruggere il mio nido! Passo molto tempo in volo, infatti catturo gli insetti in aria con agili movimenti e incessanti voli di ricerca! Alla fine dell’estate, dopo aver fatto fino a 3 covate, riparto verso l’Africa.
Groppone: parte anatomica degli ucce lli che corrisponde alla pa rte del dorso appena sopr a la coda.
lui e.
Gheppio
È un piccolo falco, grande circa 70 cm, molto comune in Italia. Il suo piumaggio è prevalentemente rossiccio con le ali nere. Nella specie puoi distinguere il maschio, che ha la testa e la coda grigie, dalla femmina, che invece è uniformemente marroncina. Lo puoi vedere tutto l’anno, ma in inverno lo raggiungono i suoi amici dal Nord Europa, che vengono a passare i periodi più freddi in zone più calde. Ha un’alimentazione molto varia; si nutre, infatti, di piccoli uccelli, topolini, lucertole e grossi insetti. Spesso puoi vederlo mentre caccia facendo il volo sospeso a “spirito santo” (non a caso in dialetto lo chiamano cristariello o cestariello). Puoi avvistarlo facilmente mentre è fermo in appostamento sui pali della luce.
e lei e.
Ballerina bianca È un piccolo passeriforme (16-18cm) che puoi riconoscere per il piumaggio bianco e nero e per la lunga coda che muove ininterrottamente su e giù quando è posato a terra (ecco perché si chiama Ballerina!). Frequenta zone paludose, campagne, prati erbosi, tetti e strade asfaltate, dove può facilmente vedere e catturare insetti. A volte si alimenta dei parassiti delle pecore (zecche e altri insetti annidati tra la lana), posandosi direttamente sugli animali, soprattutto dopo la tosatura. È un uccello abbastanza solitario, tranne durante il periodo invernale, quando trascorre la notte in gruppi formati anche da centinaia di individui.
È tra gli uccelli più conosciuti, anche se purtroppo non è più così diffusa come un tempo. Frequenta i centri urbani, le zone di campagna ricche di prati e pascoli e nidifica in colonie, spesso anche con altre specie di uccelli. La sua alimentazione è molto varia, mangia soprattutto semi di piante spontanee, ma durante l’allevamento dei piccoli si nutre anche di insetti. Proprio per questo, purtroppo, la sua specie è in declino l’uso massiccio di insetticidi nelle coltivazioni non le permette di trovare le prede che le servono per alimentare i piccoli durante il loro sviluppo. È molto attenta alla cura del piumaggio: spesso la puoi vedere mentre fa dei bagni di polvere (per eliminare i parassiti) o dei veri e propri bagni nelle pozze d’acqua.
loro invece sono
. Passera d Italia
erevarietà di c
Cornacchia grigia È il corvide più comune, ormai è molto diffusa in tutti gli ambienti legati all’uomo. Con il suo piumaggio nero e grigio è inconfondibile! Vive in piccoli gruppi organizzati ed è un uccello molto sociale. La sua grande adattabilità e la sua intelligenza le hanno permesso di arricchire la sua alimentazione. Proprio per questo, puoi vederla praticamente in tutti gli ambienti, anche dove sono presenti molti rifiuti! Spesso cerca di rubare le prede agli uccelli più grandi, come ai rapaci, facendo il suo caratteristico verso: cra, cra, cra. In alcune zone ha anche imparato a fare una cosa molto particolare per cibarsi: nei pressi delle strade lascia cadere le noci dall’alto e aspetta che passi una macchina. Una volta che il guscio è stato spaccato dalle ruote, mangia la noce! È proprio un uccello intelligente, vero?
Granaglie: forma di grani. li con frutti a a
e Tortora
dal collare
È arrivata in Europa dall’oriente ma ormai puoi trovarla quasi in tutta Italia. Come dice il suo nome, puoi riconoscerla per il collarino nero e il piumaggio prevalentemente grigio. Frequenta ambienti legati all’uomo, come parchi, giardini, viali alberati, tetti delle case. Costruisce il suo nido su alberi o arbusti, ma spesso le capita di usare oggetti “umani” come antenne TV o vasi sui balconi. Si riproduce praticamente tutto l’anno, tranne durante i mesi più freddi, e può fare anche 5-6 covate consecutive. Si nutre di semi, granaglie e frutti che cerca camminando lentamente sul terreno, spesso anche in gruppi molto numerosi.
Paesaggio agricolo
anza partiSecreto: sost da alcuotta colare prod ghiandole. o ne cellule
Il suo aspetto è inconfondibile! La prima cosa che puoi notare è il becco lungo, stretto e incurvato verso il basso; poi la sua cresta, che sembra proprio quella di un capo indiano, anche se spesso la tiene abbassata; per finire ha le ali nere a strisce bianche, che in volo sembrano quelle di una farfalla! Vive solitaria o in coppia in diversi ambienti, tra cui anche le aree agricole con siepi e filari. Passa molto tempo sul terreno per cercare il cibo. Le sue prede preferite sono insetti, bruchi e larve, che cerca rovistando nei terreni morbidi con il suo lungo becco. Costruisce il nido nelle cavità di vecchi alberi e di muri; il suo nido puzza molto, a causa di un secreto emesso dai pulcini per allontanare eventuali predatori. Per marcare il territorio emette il suo tipico richiamo: up-up-up!
Upupa vi presento anche Civetta È un rapace notturno con un piumaggio marrone macchiettato di bianco. È piccola e compatta con una grossa testa e grandi occhi gialli. Ha abitudini prevalentemente notturne, ma ti può capitare anche di vederla di giorno, soprattutto durante l’allevamento dei piccoli. Costruisce il suo nido in cavità, fra le pietre, su pareti rocciose e in tane già costruite da altri animali. Si nutre di piccoli mammiferi, ad esempio topolini di campagna, ma anche di piccoli uccelli, insetti e lombrichi; i peli, le ossa e le piume delle sue prede, impossibili da digerire, li deve espellere sotto forma di piccole palline, dette borre. Il suo canto territoriale somiglia ad un miagolio lamentoso.
e
Averla piccola È un passeriforme, ma è come se fosse un piccolo rapace! Il suo becco è massiccio con la punta ad uncino e i suoi artigli sono molto affilati. Nella specie puoi distinguere facilmente il maschio (con testa grigia, schiena marrone e petto rosato) dalla femmina (con una colorazione prevalentemente marroncina), molto più mimetica. Come in altre specie, infatti, il maschio ha colorazioni accese per attirare le femmine, mentre le femmine hanno un piumaggio più mimetico per non essere viste dai predatori mentre covano le uova. È abbastanza silenziosa, ma ha un comportamento appariscente: spesso la puoi vedere mentre è posata, ben visibile, su paletti, filo spinato o cespugli, in cerca di prede. Frequenta le zone aperte in campagna e costruisce il nido tra le chiome degli alberi o in mezzo agli arbusti. Si ciba di grossi insetti, ma anche di piccoli mammiferi, lucertole e rane. A volte crea delle vere e proprie dispense alimentari, infilzando le prede appena catturate su spine o ramoscelli che recupererà successivamente per mangiarle. Come la Rondine, passa l’inverno in Africa e torna in Europa per nidificare.
. mentre lui e Saltimpalo... È un parente del Pettirosso e del Merlo. Lo puoi riconoscere per la testa nera, il collarino bianco e il petto arancio. Frequenta prati, zone aperte, aree coltivate e utilizza posatoi sopraelevati come i pali (ecco spiegato il suo nome) per cantare e per individuare le sue prede. Non compie lunghe migrazioni, è un uccello abbastanza sedentario, per questo, inizia a formare le coppie molto presto, già alla fine dell’inverno e può deporre le uova già da fine marzo. Costruisce il nido a terra, ai piedi di un cespuglio o in mezzo all’erba fitta. Le uova vengono covate solo dalla femmina, che infatti ha un piumaggio molto più mimetico rispetto al maschio. Si nutre di insetti catturati sul terreno o in volo, partendo dai posatoi che utilizza abitualmente. Oltre agli insetti mangia anche ragni, lombrichi, bruchi e semi (soprattutto in inverno).
Sedentario: spec ie o popolazione legato per tutto il corso dell’anno a un determinato territorio , dove viene normalmente po rtato a termine il ciclo ripro duttivo.
È il simbolo più conosciuto della migrazione! La puoi riconoscere per le ali lunghe e appuntite e la coda biforcuta (la famosa coda di rondine!). I suoi ambienti preferiti sono le praterie, i pascoli e i campi coltivati, dove puoi vederla mentre vola agilmente catturando insetti nell’aria. Purtroppo, a causa dell’utilizzo sempre più intenso di insetticidi in agricoltura, trova sempre meno prede di cui cibarsi e le sue popolazioni sono in forte calo. Passa l’inverno in Africa, nelle foreste della Nigeria, e torna qui all’inizio della Primavera per la nidificazione. Il suo nido è una semplice coppa di fango aperta, rinforzato con materiale vegetale, che costruisce in ambienti agricoli come stalle e fienili, oppure nei paesini, sotto i tetti e le tettoie delle case. Ogni anno riutilizza sempre lo stesso nido, quindi è molto importante che nessuno lo distrugga!
. lei e
Rondine
e lui il caro
Beccamoschino
È un piccolo passeriforme (10cm), ma nonostante le sue ridotte dimensioni puoi osservarlo facilmente. Frequenta zone di aperta campagna, terreni asciutti e campi coltivati. È molto territoriale, infatti segnala i confini del suo territorio emettendo un richiamo ripetuto già all’inizio della primavera: dzip…dzip… dzip…dzip…dzip Durante la stagione riproduttiva il maschio può costruire fino a 6 nidi, in mezzo all’erba o a cespugli bassi, e si accoppia con diverse femmine, che poi si occupano da sole di covare le uova e di allevare i pulcini. Si nutre di larve, insetti, vermi e piccoli molluschi che cerca in mezzo all’erba o sul terreno.
Paesaggio montano
È il Picchio più comune in Italia e come gli altri picchi è perfettamente adattato per la vita sugli alberi: le penne della coda sono rigide e lo aiutano ad arrampicarsi sui tronchi; il becco è potente e il cranio può ammortizzare gli urti mentre tambureggia sui tronchi; la lingua, molto lunga, serve a catturare gli insetti che vivono nei cunicoli della corteccia degli alberi; le zampe sono forti con dita mobili e unghie affilate. È una specie monogama, costruisce il nido scavando ogni anno un buco nuovo nel tronco degli alberi. Puoi riconoscere il maschio dalla presenza di una macchia rossa sulla nuca, che, invece, manca nella femmina. Usa il tambureggiamento sui tronchi per marcare il territorio o per attrarre una femmina, ma anche per ricercare il cibo: infatti può localizzare le sue prede, ascoltando i loro movimenti sotto la corteccia dopo i suoi picchiettii, per poi arpionarle con la sua lunga lingua.
e per finire
Picchio rosso maggiore
Monog
amia: quando il legame di co ppia è stabile e il maschio e la femmina sono fedeli tra loro, almeno nell’ambito di una stagione riproduttiva.
È un rapace di taglia medio – piccola (30-40 cm), con ali larghe e coda lunga, che si è adattato a muoversi con agilità in ambienti chiusi con molti ostacoli, come ad esempio i boschi. In Italia è tra i rapaci più comuni insieme alla Poiana e al Gheppio. Costruisce il nido su alberi alti, ogni anno sempre nella stessa zona, ma costruendo ogni volta un nido nuovo, sia per confondere altri predatori, sia per evitare le malattie. Si nutre quasi esclusivamente di piccoli uccelli, che caccia con attacchi a sorpresa in volo, ma utilizza anche la tecnica dell’inseguimento delle prede in volo, data la sua eccezionale agilità e capacità di manovra in spazi molto stretti. Se la preda scende sul terreno non esita ad inseguirla camminando. Nella specie, così come in molti altri rapaci, la femmina ha dimensioni maggiori rispetto al maschio.
Falco pecchiaiolo
...e Sparviere
È un rapace migratore di medie dimensioni (55-60 cm) che passa l’inverno a sud del deserto del Sahara e torna in Europa per nidificare. Per fare il nido sceglie i margini dei boschi, in pianura o in collina e lo costruisce insieme al suo partner sulla sommità degli alberi, a volte utilizzando anche vecchi nidi di Cornacchia. Alimenta i suoi pulcini principalmente con nidi di vespe, che porta interi al nido e da cui estrae poi le larve con gli artigli o la punta del becco (non a caso intorno agli occhi e al becco ha un piumino fitto e denso per proteggersi dalle punture). Oltre alle vespe si nutre anche di api, bombi (e del miele contenuto dentro gli alveari), ma anche di altri insetti, anfibi, rettili e piccoli mammiferi, soprattutto quando le estati sono molto piovose e ci sono poche vespe. Una curiosità: è l’unico rapace europeo che può mangiare la frutta, ad esempio è goloso di ciliegie!
del tratto di-
ma non dimentichiamo
Scricciolo
Come dice il suo nome è veramente piccolo, è lungo appena 10 centimetri! È abbastanza solitario e schivo, infatti è molto difficile da avvistare, ma in compenso, si fa sentire! Il suo canto, infatti, è molto sonoro e lo utilizza soprattutto per la difesa territoriale. Frequenta zone con vegetazione molto fitta, spesso dove ci sono arbusti e mucchi di rami caduti, dove può trovare numerosi nascondigli. Anche per costruire il nido predilige il folto della vegetazione, gli anfratti fra le pietre o i mattoni e lo realizza utilizzando foglie, felci e muschio compattati insieme. Il nido viene costruito dal maschio, che, per confondere i predatori, di solito ne realizza altri incompleti intorno. Mangia soprattutto ragni, bruchi e piccoli insetti che cerca tra le foglie o sul terreno.
Gozzo: parte uni animali; lc erente di a
g o è situato sott negli uccelli u c c a r rve pe il becco e se lla e d a o prim mulare il cib . digestione
Colombaccio
È un parente stretto del Piccione o della Tortora, ma rispetto a loro è più grosso e massiccio. Puoi riconoscerlo per un’evidente chiazza bianca sul collo e per un’ampia fascia bianca sull’ala che puoi notare quando è in volo. Negli ultimi anni le sue popolazioni sono diventate molto abbondanti, infatti, ora puoi vederlo facilmente anche nelle città, ma sempre in zone alberate. Costruisce il nido su grandi alberi o cespugli e la sua stagione riproduttiva dura gran parte dell’anno con l’esclusione dei mesi invernali. Sia il maschio che la femmina si occupano della cova e della cura dei pulcini; nei primi giorni di vita nutre i suoi piccoli con il “latte di piccione”, un secreto molto ricco di proteine che viene prodotto nel gozzo sia del padre che della madre. Gli adulti mangiano principalmente semi e granaglie.
Sver
namento: passare l’inverno in u n luogo o in una determinata condizione.
...e Cuculo
Parassita: anim ale o vegetale il cui metab olismo dipende, per tutto o parte del ciclo vitale, da un al tro organismo vivente, detto ospite, con il quale è associat o più o meno intimamente, e sul quale ha effetti dannosi.
È una specie solitaria che si nasconde spesso, ma il suo richiamo è famoso e inconfondibile: cu-cu, cu-cu, cu-cu. Passa l’inverno nelle foreste tropicali dell’Africa e da marzo – aprile torna in Europa per nidificare. Gli adulti ripartono subito dopo la nidificazione, i giovani partono più tardi, alla fine dell’estate, e, seguendo l’istinto, riescono a raggiungere le zone di svernamento. In Europa è l’unico uccello parassita: le femmine, infatti, sorvegliano territori molto vasti alla ricerca di nidi che costruiscono altri uccelli; non appena individua il nido incustodito da parassitare, la femmina di cuculo toglie un uovo e ne depone uno suo in sostituzione, fino ad un massimo di 15 – 20 uova per altrettanti nidi; una volta che l’uovo si schiude, il pulcino si libera delle altre uova o degli altri pulcini buttandoli giù dal nido; il pulcino di cuculo viene quindi nutrito e allevato dagli adulti di un’altra specie. Oltre 50 sono le specie vittime di questo suo singolare comportamento tra cui ad esempio Capinera, Usignolo e Ballerine.
Ora mettiti alla prova...
Quale dei due è la fe mmina di averla piccola?
BIRDWATCHING! Sai riconoscere di chi è questa cresta?
_____
Sai individuare
il balestruccio?
Di chi è questo occhio?
_______
TEST: CHE UCCELLO SEI? Hai molti compiti. Come ti organizzi? a) b) c) d)
Mi chiudo in camera e non esco fin quando non li ho terminati Studio in gruppo cosĂŹ da dividere le cose da fare Non studio e marino la scuola Non studio e copio dagli amici
Stanno per arrivare le vacanze: che meta sceglieresti? a) b) c) d)
Ne approfitterei per visitare con attenzione il mio paese In Africa Resterei in Campania, non amo allontanarmi! Sono indeciso, sicuramente in un luogo caldo verso sud!
Hai del tempo libero e vorresti fare una passeggiata. Dove andresti? a) b) c) d)
In un bosco in montagna Sulle sponde di un lago In una villa alberata In un prato
Scopri il risultato!
PiĂš risposte a) e c) Complimenti sei un PICCHIO! Sei un animale schivo e solitario, molto legato al tuo territorio e ai tuoi affetti! PiĂš risposte b) e d) Complimenti sei una RONDINE! Sei un animale sociale che ama gli spazi aperti ha sempre voglia di viaggiare!
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Risolvi il cruciverba con le definizioni date.
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Se le risposte saranno giuste, nel rettangolo verde comparirĂ il nome di un mio caro amico!
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CRUCIVERBA
1. La specie che si caratterizza per una macchia bianca sul collo. 2. Il nome del rapace che fa le “borre”. 3. Uno tra gli uccelli più intelligenti. 4. Come si chiama il rapace più grande di Montoro? 5. La specie che si muove agilmente nei boschi. 6. Il nome del passeriforme che preferisce posarsi sui pali. 7. L’unico uccello parassita in Europa. 8. Qual è l’uccello che ama farsi i bagni di polvere? 9. L’uccello adatto alla vita sugli alberi. 10. Il nome del rapace che compie lo “spirito santo”. 11. La specie che muove su e giù la lunga coda. 12. Il simbolo della migrazione. 13. L’uccello con il collare.
... E ORA VIENI A FARE BIRDWATCHING ANCHE TU!