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Non fategli male! – gridò la mamma anatra furiosa.
Non sarà bello adesso, può darsi però che, crescendo, cambi; e poi ha un buon carattere e nuota meglio dei suoi fratelli assicurò mamma anatra. – La bellezza, per un maschio, non ha importanza –concluse, e lo accarezzò con il becco. –Andate, piccoli miei, divertitevi e nuotate bene!
Il povero anatroccolo veniva deriso da tutti gli animali del cortile: le galline lo urtavano, mentre il maialino e la mucca lo impaurivano.
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Nei giorni che seguirono, le cose si aggravarono: i suoi fratelli non perdevano occasione per deriderlo e maltrattarlo.
Il piccolo anatroccolo era molto infelice e, stanco della situazione, scappò. Dopo qualche ora di marcia, arrivò ad una catapecchia, la cui porta era socchiusa: era la dimora di una vecchia che viveva con un gatto. Alla vista dell’anatroccolo la vecchietta, che non ci vedeva bene, esclamò: – Oh, una magnifica anatra! Che bellezza, avrò anche le uova.
La vecchia attese tre lunghe settimane… ma le uova non arrivarono.
L’inverno arrivò freddo e pungente e l’anatroccolo infreddolito svenne. Un contadino lo trovò quasi senza vita; ruppe il ghiaccio che lo circondava e lo portò ai suoi figli.
Il povero anatroccolo anche qui veniva maltrattato e così, un bel giorno, riuscì ad uscire e prese il volo, inseguito dalla moglie del contadino.
La primavera era finalmente arrivata.
Un giorno l’anatroccolo si accorse del suo riflesso sull’acqua, dove nuotavano dei bellissimi cigni. Che sorpresa! Che felicità! Non osava crederci: non era più un anatroccolo grigio… era diventato un bianchissimo e
Il brutto anatroccolo
Rimiamo con i personaggi della fiaba
* Leggi la filastrocca e colora l’illustrazione.
Mamma anatra e gli anatroccoli
Mamma anatra coccolò i suoi graziosi anatroccolini diede a tutti tanti bacini e li chiamò “tesorini”.
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La vecchia e la grossa anatra
La vecchia anatra guardò l’ovetto e sicura esclamò: – Qui c’è un tacchino non è grazioso ma è tanto birichino.
Poi la grossa anatra assai curiosa beccò il povero anatroccolino.
Sei troppo grigio e assai bruttino somigli tanto tanto a mio cugino.
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Gli
animali del cortile
Tutti gli animali del cortile se incontravano l’anatroccolino gli facevano sempre la boccaccia e lo chiamavano “brutta focaccia”.
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Il contadino
Sotto la neve tutto infreddolito tremava il povero anatroccolino. Lo salvò un bravo contadino che a casa subito lo portò.
Dopo qualche giorno il poverino col cuore in gola di corsa se ne andò.
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I cigni
– In un cigno mi sono trasformato –esclamò l’anatroccolo meravigliato. Raggiunse i suoi fratelli nel laghetto che gli diedero un dolce benvenuto. Lui per l’emozione fece uno starnuto.
E che dire dei sette caprettini disubbidienti?
Anch’essi finiscono nella pancia del lupone. La mamma salva i suoi graziosi figlioletti, li colma di carezze e dà loro tanti bacetti.
Fratelli Grimm