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IL COLOR COMPAGNIA
1 Leggi il racconto facendo attenzione alle diverse sequenze .
Il signor Celestino era un ometto con occhi celesti, baffi azzurri e barbetta blu. E queste tinte esprimevano la delicatezza della sua anima, e soprattutto il suo grande amore per i colori. Era, infatti, il più grande intenditore di colori del mondo, e nel laboratorio che aveva allestito nel retrobottega ne preparava di straordinari. Solo lui ne conosceva la formula. Per esempio entrava un bambino e diceva: – Vorrei del color silenzio per dipingere la mia stanza, in modo da studiare in pace.
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Il signor Celestino lo preparava subito: macinava rari minerali vegetali noti a lui solo, li mescolava con olio di semi di lino e gli consegnava un barattolo di color silenzio.
– Vorrei un colore contro i brutti sogni…
Stavolta era una bambina. E Celestino le preparava un barattolino di tinta dolce-sogno, con la quale tingere le lenzuola e la federa del cuscino.
Un giorno entrò nel negozio una ragazza con un’espressione afflitta: – Vorrei un po’ di color allegria, – disse – sono tanto triste!
Celestino gliene preparò un barattolo. Ma dopo qualche giorno la ragazza si ripresentò nel negozio ancora con quell’espressione afflitta. Evidentemente la tinta non aveva funzionato.
– Com’è possibile? – esclamò il signor Celestino. Era la prima volta che gli accadeva.
È sicura di aver dipinto bene la sua stanza?
– Sì, le ho dato tre mani, ma sono ancora triste. Sono tanto sola!
– Ora capisco – esclamò Celestino sollevato. – Invece del color allegria, le occorre il color compagnia. Glielo preparo subito!
Tratto e adattato da: Marcello Argilli, Storie di città vere, o chissà, Einaudi
2 Dividi il racconto in sequenze, poi riassumilo in 50 parole al massimo.