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Verso una nuoVa aV ventura

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Viva la bicicletta

Viva la bicicletta

È finita ormai la quinta

È finita ormai la quinta la partita forse è vinta io ti lascio al nuovo volo che sei pronto a fare solo.

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Tu non vali il voto preso il viaggio ha un altro peso per sapere quanto vali forza, indossa le tue ali.

Ci son dentro i nostri anni di fatica, corse, affanni ci son dentro le lezioni tutte quante le emozioni.

Io lo so che sei speciale sei te stesso, non è male io lo so che provi gusto a voler stare nel giusto.

Ma se frenano il tuo volo mi rivesto del mio ruolo se lo sforzo non dà frutti torno qui per te, per tutti.

G. Bordi

g Come ti senti ora che stai per concludere la scuola primaria?

Dispiaciuto perché dovrai lasciare gli insegnanti e i compagni

Preoccupato perché non ti senti preparato

Felice perché hai voglia di cambiare, di fare nuove amicizie g Cosa ti preoccupa di più della nuova scuola?

Il rapporto con i nuovi insegnanti e i nuovi compagni

Affrontare con maggior impegno lo studio

Superare le difficoltà

Tutti alla secondaria…

Già da una settimana i bambini della 5a B erano molto agitati. Martedì dovevano andare alla scuola secondaria di primo grado per il “progetto continuità” e questo li preoccupava molto: come sarebbero state le scuole medie?

Il lunedì mattina, durante l’intervallo, Erica raccontò al gruppetto di amici e amiche il suo sogno: - Stanotte ho sognato che ero già alla secondaria.

L’argomento interessava tutti e l’attenzione fu subito altissima.

- Davvero? E che cosa succedeva? - chiese Luca.

- Ero in un’aula grande, più grande delle nostre alla scuola primaria. Attorno, i miei compagni erano tutti più alti di me: dei giganti! E tutti erano più bravi di me. Molto più bravi di me. Quando i prof mi interrogavano, tutti ridacchiavano…

- Che sogno orribile! - commentò Mattia.

- E non è tutto. I professori e le professoresse erano severissimi: mi interrogavano minacciandomi di mettermi 2 sul registro elettronico!

- Ma che orrore! - esclamò Caterina.

- Erica, sei sicura che fosse un sogno?- si preoccupò Tommaso.

- Certo, ma non è tutto. A un certo punto suonava la campanella della ricreazione, che però durava solo 10 minuti!

- 10 minuti? - dissero stupiti in coro.

- lo non sapevo che durasse così poco, quindi sono andata in bagno e poi non ho avuto il tempo per mangiare, e ho avuto fame per tutto il resto del sogno - aggiunse Erica.

- Che incubo! - esclamò Riccardo, che senza merenda non poteva sopravvivere.

- E i compiti? - chiese Alex. - Davano molti compiti nel tuo sogno?

- Moltissimi. Da metterci tre ore per farli tutti.

- Tre ore?! - gridò Tommaso disperato.

Il sogno di Erica aveva turbato tutti. Per fortuna Aisha, che fin lì non aveva parlato, disse la sua: - Mio fratello va alle medie ed è contento. Dice che si lavora parecchio, ma che ha tanti amici, che alcuni professori sono molto simpatici e che c’è anche il tempo per divertirsi. Un’ondata di sollievo corse fra gli amici.

- Meno male che il tuo è stato solo un sogno… - disse Tommaso a Erica.

- Meno male! - sospirò l’amica.

S. Bordiglioni

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