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LE SEQUENZE DI UN TESTO
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Il testo narrativo ha una struttura suddivisa in sequenze.
Si passa da una sequenza all’altra ogni volta che:
• accade un fatto nuovo;
• entra in scena un nuovo personaggio;
• cambia il luogo dell’azione;
• cambia il tempo dell’azione.
Emil
A Emil piaceva la minestra in brodo. Quel giorno, sul fondo della zuppiera era rimasto solo un goccino di brodo.
Emil si sentiva sazio, ma voleva anche quella goccia.
L’unico modo per averla era infilare la testa nella zuppiera e succhiare. Emil fece proprio così.
Poi Emil cercò di tirare fuori la testa, ma non ci riuscì.
Il bambino lanciò uno strillo.
La mamma e il papà di Emil erano sbalorditi. La mamma disse, preoccupata: “Come tiriamo fuori il piccolo? Rompiamo la zuppiera!”.
Il papà di Emil non voleva rompere la zuppiera perché era molto costosa.
Allora il papà e la mamma decisero di portare Emil dal medico.
INIZIO DELLA STORIA
ENTRANO IN SCENA
E ACCADE UN NUOVO
Emil non riusciva a vedere il dottore, ma si abbassò per salutarlo con un inchino. Così facendo, Emil sbatté la zuppiera contro la scrivania del medico. La sbatté con tanta energia che… la zuppiera si ruppe!
A. Lindgren, Emil, Vallecchi
CAMBIO DI LUOGO
ENTRA IN SCENA
Distinguere Le Sequenze
Ricorda
In un testo narrativo possono essere presenti sequenze:
• narrative, che raccontano i fatti;
• descrittive, che descrivono luoghi, personaggi, emozioni…;
• riflessive, che esprimono una riflessione, pensieri, stati d’animo di un personaggi o dell’autore;
• dialogiche, che riportano i dialoghi dei personaggi.
1 Leggi il testo e completa scrivendo sui puntini di quale tipo di sequenza si tratta.
Crespelle e un tema per merenda
Sequenza
Dopo la scuola, Caterina va sempre a casa di nonna Colomba, per mangiare qualcosa di caldo e per fare i compiti come si deve.
Oggi, già dal pianerottolo sente un buon odorino di crespelle. Sale in fretta le scale e suona il campanello. Tre squilli brevi, affinché nonna Colomba sappia subito di chi si tratta.
Sequenza
Nonna Colomba apre la porta. Indossa il grembiule a fiorellini bianchi e blu e nella mano stringe la paletta per girare le crespelle. È tutta rossa e accaldata. Caterina stringe le braccia attorno alla grossa pancia della nonna.
Sequenza
– Hai fame, Cate?
– Se ho fame? Oggi puoi farne tranquillamente dieci. Ho bisogno di qualcosa di dolce.
È successo qualcosa a scuola? – chiede preoccupata nonna Colomba.
– A scuola è andata come al solito – racconta Caterina mentre spalma la marmellata di fragole sulla crespella e l’arrotola. – Solo che la maestra mi ha dato un tema di castigo.
– Certo che, per avere la bocca così piena, te la cavi a parlare chiaramente –apprezza nonna Colomba. – Perché ti ha dato un castigo? Chiacchieravi troppo?
– Con Inga non si può chiacchierare. No, sono arrivata in ritardo.
Sequenza
Nel frattempo, Caterina mangia le crespelle ma… alla quarta rimane silenziosa, e mastica un po’ più lentamente. Alla quinta addenta un solo pezzettino, poi rimette la crespella nel piatto: è sazia.
Sequenza
– Su, adesso scrivi il tuo tema!
– Se solo sapessi cosa scrivere – sbuffa Caterina.
– Perché non racconti la verità? Spiega bene qual è il motivo per cui arrivi a scuola in ritardo, così la maestra potrà capirti – dice la nonna mentre pulisce la tavola con uno strofinaccio, perché la signora Aceto si arrabbierebbe moltissimo se il quaderno di Caterina fosse macchiato.
Sequenza
Caterina comincia a scrivere:
“Io al mattino arrivo sempre in ritardo per colpa del nostro orologio.
Quando sono ancora a letto è lentissimo. Anche a colazione. Ma quando mi metto la giacca incomincia a correre.
D’un tratto ha fretta. Molta più fretta di me. E improvvisamente è di nuovo tardi”.
Ma ecco che rosicchia la penna. Lo fa sempre quando non sa come procedere. “Dopotutto si tratta di un castigo. Non deve essere mica tanto lungo” pensa tra sé e sé e corre a farlo leggere alla nonna, sicura che le piacerà tantissimo, perché nonna Colomba è buona come una crespella!