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Bambine combinaguai

Otto giorni dopo il mio arrivo dagli zii, ne ho combinata una che ha dato una svolta al mio destino. Tutto è iniziato quando, spinte dalla fame, Soffi e io ci siamo intrufolate in cucina per rimediare qualcosa da mettere sotto i denti.

Dalla zia Annemi è severamente proibito mangiare fuori pasto. Così sembrano un po’ meglio quegli affari che lei cucina.

In cucina c’era una ciotola piena di stupende ciliegie color rosso scuro. Dopo averne presa e gustata una, ho fatto vedere a Soffi come si gioca a tiro al bersaglio sputando il nocciolo. Con la seconda ciliegia le ho poi mostrato come si gioca a biglie, facendo schizzare il nocciolo fra pollice e indice. Ci ha provato anche lei, ma senza molto successo, così io ho dovuto sputare e far schizzare un bel po’ di noccioli per farle vedere e Soffi ha fatto altrettanto per esercitarsi. Sono partite quasi tutte le ciliegie, prima che avesse finalmente imparato. E la cucina aveva l’aspetto di un campo di battaglia insanguinato!

Stavamo per incominciare a pulire quella schifezza, quand’ecco che entra la zia Annemi. La poveretta ha lanciato un urlo isterico. Ho cercato di spiegarle che stavamo già pulendo, ma lei non voleva sentir ragioni. E non mi ha neanche dato retta quando io, nella mia gentilezza, mi sono offerta di comprare altre ciliegie coi miei soldi. Impossibile parlarle! Non faceva che sbraitare che dovevamo sparire immediatamente dalla cucina, e che non poteva più fare lo strudel di ciliegie per quella sera. Per quel giorno non voleva più vederci e dovevamo rimanere “agli arresti” in camera.

A Soffi avrebbe sospeso la mancia per due settimane, così avrebbe imparato. Quella furia avrebbe tolto volentieri qualcosa anche a me, ma tanto per cominciare non mi aveva ancora dato niente di niente, e poi non si azzardava a prendere misure speciali per la figlia di sua sorella. E intanto alzava minacciosamente lo straccio che aveva in mano, a significare che se mi azzardavo a fiatare ancora poteva sbattermelo in faccia. E così Soffi e io siamo state messe agli arresti domiciliari.

1 Come potrebbe continuare il testo? Pensa e scrivi.

Com’è andata?

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