LUCIO DIODATI
La stampa fine art giclée riproduce miei dipinti a getto d’inchiostro ed è eseguita con tecniche sofisticate, conserva tutta la gamma tonale e i dettagli nelle ombre e nelle luci. La carta cotone 310 grammi su cui stampiamo, concretizza la mia intenzione. Dopo un attento controllo impreziosisco ogni esemplare con retouchè, passaggio che rende ogni stampa unica, numero e firmo la tiratura. Lucio Diodati
I paesaggi umani di Lucio Diodati di Vittorio Sgarbi I paesaggi umani di Lucio Diodati rivelano radici profonde nelle correnti artistiche che si sono succedute nella prima metà dello scorso secolo. Non è comunque facile precisare la collocazione di questo artista, che pure è pervenuto a una personale sintesi di quelle lezioni. Il suo modo di narrare e trasfigurare la figura umana, parla il linguaggio di riferimento del tardo espressionismo, quantomeno dove egli si esprime con accenni di ironia critica, e forse persino di divertimento, nella trasmutazione delle figure rappresentate. La sua visione è fortemente soggettiva e penetra all’interno dei visi, oltre gli sguardi, a scrutare una realtà di cui sembra prendersi gioco. Superando il realismo sociale, che nel ventennio dagli anni Cinquanta ai Settanta faceva il contropelo al perbenismo della borghesia, egli immette i suoi personaggi in una scenografia neutrale. Le sue figure sembrano condividere un rituale collettivo, ma fra di loro non dialogano, non si guardano mai in faccia, tutt’al più mettono in mostra, una di fianco all’altra, la loro personale mascheratura che rivela un’appartenenza sociale, se non l’essenza nascosta di una psicologia che si limita a prendere atto dell’esistere, senza turbamenti. O forse queste figure sono solo attente a dare di sé un’immagine liscia e composta di sicurezza. Del tutto personalissimo è questo modo di esporre, in primi piani e senza sfondo, la vita di creature non parlanti, e probabilmente anche un poco limitate nel sentire. Sono borghesi asettici dal lungo collo teso in atteggiamento di ascolto curioso, garbati carabinieri un poco guardinghi, cappellini bizzarri che la dicono lunga sulle riflessioni delle signore che li indossano, giovani scollature un poco azzardate di una femminilità esibita con una garbata innocenza. La qualità della pittura gioca su tagli volutamente atonali, ma ad un esame più approfondito si possono cogliere i toni, i controtoni, le ombre di contrasto e la vivacità del taglio coloristico che caratterizza la struttura sostanzialmente scenografica dell’insieme, sempre illuminato da una luce diretta e solare. Lucio Diodati tende a occupare lo spazio della tela con la pienezza delle volumetrie cromatiche, che delineano sinteticamente i corpi in tasselli geometrici di taglio quasi cubista. Alle spalle dei suoi personaggi lo spazio è vuoto, salvo alludere a una linea di orizzonte marino, o a quinte di colore modulate in stesure astratte. Questi fondi non decodificabili sono funzionali all’accentuazione dell’espressività stuporosa delle figure umane, che sembrano attendere, non solo con gli occhi ma anche con tutto il busto – le gambe non appaiono mai, come in un’inquadratura fotografica a distanza ravvicinata – un suggerimento da qualche misterioso interlocutore. In questi lavori si avverte la necessità di un’affermazione sulla pittura come gusto teatrale dell’immagine, dove una calda ironia tempera, persino con dolcezza, il gioco delle apparenze sospeso sul filo della problematica sociale. C’è anche un certo gusto realista del particolare, sia nell’accentuazione delle anatomie, che nell’accurata ricostruzione degli abbigliamenti e degli accessori. La riconoscibilità della situazione evita tuttavia le implicazioni narrative, e l’insieme di questi teatrini lascia volutamente in sospeso le possibili domande sulle intenzioni del loro autore. Diodati non pare affatto disposto a enunciare qualche fumoso intendimento etico dietro le trame di queste sue scene di vita, avendo evidentemente scelto di porgere solo l’evidenza delle sue capacità descrittive. Ne prendiamo atto con apprezzamento.
Biografia Lucio Diodati è nato nel 1955 a Popoli, un piccolo paese sulle colline abruzzesi, in Italia. Ha scoperto la sua passione per la pittura durante il liceo, quando ha iniziato a realizzare le sue prime opere. Nel 1975 ha frequentato un corso di scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di L’Aquila, entrando ufficialmente nel mondo dell’arte. Il punto di svolta della sua carriera è stato l’incontro con Gennaro Fiume, un gallerista italiano che lo ha invitato a esporre nella sua galleria a Roma. La natura è stata oggetto delle sue prime opere, caratterizzate principalmente da campi in fiore e l’uso dei colori primari. Con l’opera “Amiche” dal 1985, le donne diventano i protagonisti dei suoi dipinti. Corpi femminili e colori si uniscono per raccontare una storia che è ancora in corso. Nel 2002 si reca a L’Avana per la prima volta e da quel momento la città rappresenta una seconda casa, un luogo dove l’artista si ispira e libera la sua mente. Le opere di Diodati sono state esposte nelle principali città di tutto il mondo: New York, Londra, Montreal, Barcellona, L’Avana.
Opere
Giallo, rosso e azzurro - 55x47
5 Terre - 38x44
Firenze - 38x44
Portofino - 38x44
San Gimignano - 38x44
Amiche - 37x47
Procida - 38x44
Amalfi - 38x44
Capri - 38x44
Positano - 38x44
Tiziana - 47x55
5 Terre - 38x44
Matera - 38x44
Roma - 38x44
Venezia - 38x44
Arlecchino a Parigi - 68x38
Calle Obispo - 68x38
Estate 2017 - 68x38
Mille bolle blu - 68x38
Regno animale - 68x38
Donne - 30x30
L’attesa - 30x30
L’escargot - 30x30
Mi Careme - 30x30
Non rispondo - 30x30
Petit Prince - 30x30
Sara e il Brigadiere - 28x35
Aspettando il sole -35x29
La tazzina di caffè - 29x35
Verde luna - 35x29
Les meilleurs amies - 33x39
Un‘emozione - 39x31
Il domatore Arturo - 39x33
Dicembre - 36x43
Giugno - 36x43
Luglio - 36x43
Ottobre - 36x43
Gennaio - 36x43
Maggio - 36x43
Karabach - 36x43
La giacca nuova - 37x47
Fuori piove - 37x47
Gli sposi - 37x47
I Testimoni - 37x47
Il Conte e Ulli - 37x47
Animali esotici - 39x47
L’impermeabile azzurro - 37x47
La tigre e la zebra - 47x39
Le amiche romantiche - 37x47
Stessa spiaggia - 37x47
Un fragile sogno - 47x37
Sempre più blù - 47x55
Il divano a fiori - 47x55
Il gioco del cerchio - 55x47
Mille e una notte - 47x55
Pesce fresco - 47x55
Rasha - 47x55
Dalia e Arlecchino - 28x48
Dalia e Arturo - 28x48
Dalia e Carletto - 28x48
Dalia e il maresciallo - 28x48
Copyright © 2019 Lucio Diodati
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