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LA SINTESI DEI DATI
sono rifiuti speciali, secondo l’art. 184, comma 3 del dlgs 152/2006, così come modificato dal dlgs del 3 settembre 2020, n. 116 e vigente dal 26 settembre 2020: • i rifiuti prodotti nell’ambito delle attività agricole, agro-industriali e della silvicoltura, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2135 del codice civile, e della pesca; • i rifiuti prodotti dalle attività di costruzione e demolizione, nonchè i rifiuti che derivano dalle attività di scavo, fermo restando quanto disposto dall’articolo 184-bis (sottoprodotto); • i rifiuti prodotti nell’ambito delle lavorazioni industriali se diversi da quelli di cui al comma 2 (definizione di rifiuti urbani art. 183, comma 1, lettera b-ter); • i rifiuti prodotti nell’ambito delle lavorazioni artigianali se diversi da quelli di cui al comma 2 (definizione di rifiuti urbani art. 183, comma 1, lettera b-ter); • i rifiuti prodotti nell’ambito delle attività commerciali se diversi da quelli di cui al comma 2 (definizione di rifiuti urbani art. 183, comma 1, lettera b-ter); • i rifiuti prodotti nell’ambito delle attività di servizio se diversi da quelli di cui al comma 2 (definizione di rifiuti urbani art. 183, comma 1, lettera b-ter); • i rifiuti derivanti dall’attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue, nonché i rifiuti da abbattimento di fumi, dalle fosse settiche e dalle reti fognarie; • i rifiuti derivanti da attività sanitarie se diversi da quelli all’articolo 183, comma 1, lettera b-ter); • i veicoli fuori uso. secondo la tipologia, la consistenza, il volume e la provenienza, i rifiuti speciali vengono gestiti attraverso tecniche e procedure differenti, con lo scopo di evitare il rilascio di materiali pericolosi per l’ambiente in fase di raccolta e in fase di smaltimento. Nel 2019, in Emilia-Romagna sono stati prodotti complessivamente 14.275.246 tonnellate di rifiuti speciali, di questi 5.864.969 tonnellate (dato di produzione dei non pericolosi stimato dalla gestione) risultano essere rifiuti da costruzione e demolizione (C&D). la produzione dei rifiuti speciali è costituita per lo più da rifiuti non pericolosi (94%), derivanti in prevalenza dai rifiuti da c&d (capitolo EER 17) e dai rifiuti derivanti dall’attività degli impianti di trattamento rifiuti (capitolo EER 19). la produzione di rifiuti speciali risulta concentrata, principalmente, nelle province di modena, Ravenna e bologna. negli impianti attivi in regione, nel 2019, sono state gestite complessivamente 14.567.690 tonnellate di rifiuti speciali, al lordo dei rifiuti da C&D (5.083.317 tonnellate). Questi sono soprattutto costituiti da rifiuti non pericolosi e sono stati avviati prevalentemente a operazioni di recupero: in particolare il 72% a recupero di materia. nel medesimo anno i quantitativi avviati a smaltimento sono stati pari a 3.158.139 tonnellate. lo smaltimento in discarica cala al 5% del totale gestito rispetto all’anno precedente, mentre l’incenerimento rimane residuale con l’1% del totale gestito. lo studio relativo ai flussi di rifiuti speciali in ingresso e in uscita dalla regione conferma, come nel 2019, una superiorità dei quantitativi in ingresso (3.433.332 tonnellate) rispetto a quelli in uscita (2.662.988 tonnellate) e la prevalenza dei non pericolosi in entrambi i casi. i flussi più consistenti si sono verificati verso lombardia e Veneto e Toscana, che si confermano, anche, come regioni che hanno inviato i maggiori quantitativi di rifiuti in Emilia-Romagna. l’analisi dei flussi transfrontalieri conferma ancora una volta, nel 2019, i dati rilevati nel passato, con flussi di rifiuti speciali in prevalenza verso la Germania (25%), mentre i flussi principali di rifiuti speciali entrano in regione dalla Svizzera (39%), dalla Francia e dalla Repubblica di San Marino. Categorie rifiuti speciali: art. 184 del DLgs 152 e ss.mm.ii e DLgs 116/2020
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Rifiuti speciali non pericolosi: 94% del totale prodotto