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INTRODuZIONE
Ogni anno il Report Rifiuti della Regione Emilia-Romagna, con il contributo di arpae, consente di fare il punto sulla gestione dei rifiuti nel nostro territorio, evidenziando gli elementi di forza e gli aspetti prioritari su cui intervenire, in un’ottica di miglioramento continuo del sistema. Prima di entrare nel merito dei dati che sono riferiti al 2020 per gli urbani e al 2019 per gli speciali, occorre precisare che anche per l’anno 2020 non si può prescindere dalla situazione emergenziale dovuta alla crisi epidemiologica da cOVid-19 che ci troviamo, purtroppo, ancora a fronteggiare. come precisato anche in premessa del precedente Report, le ripercussioni della pandemia nell’ambito rifiuti potranno essere analizzate con maggiore dettaglio nel 2022, se non nel 2023, ma alcuni elementi, come, ad esempio, l’aumento dei rifiuti di imballaggio legati all’e-commerce, sono già un’evidenza confermata, così come una diminuzione nella produzione di rifiuti. Venendo ai dati 2020, in Emilia-Romagna si rileva una seppur lieve diminuzione della produzione totale di urbani, che si attesta a 2 milioni, 875mila e 122 tonnellate, con un decremento del 3,4% del pro-capite rispetto al 2019. a questo corrisponde un nuovo record della raccolta differenziata, che tocca quota 72,5%, con un incremento del 1,6% rispetto all’anno precedente, superando così ampiamente la soglia del 65% prevista come obbligo normativo nazionale. si tratta di oltre 2 milioni di tonnellate di rifiuti differenziati, pari a 467 kg per abitante, 6 in meno a testa rispetto al 2019. Prosegue quindi, in termini assoluti, il trend in continua e costante crescita degli ultimi diciassette anni, in cui la raccolta separata di carta, vetro, alluminio e umido è più che raddoppiata a partire dal 28% del 2002. un andamento che, se non si fosse verificata l’emergenza sanitaria ancora in corso, ci avrebbe portato a raggiungere pienamente l’obiettivo del 73% di raccolta differenziata fissato dal Piano regionale dei Rifiuti (PRgR) per il 2020, traguardo già tagliato da 155 comuni, pari al 47,25% dei 328 dell’EmiliaRomagna. E sempre la differenziata si attesta all’85% nei comuni che danno attuazione al principio “Paghi per quanto butti”, applicando la tariffazione puntuale: in aumento di poco più del 2% rispetto al 2019. a ridursi ulteriormente, invece, è il conferimento in discarica, che risulta essere allo 0,5%, ancora in diminuzione rispetto agli anni precedenti e ampiamente al di sotto della soglia del 10% prevista come obiettivo al 2035 nel nuovo pacchetto europeo sull’economia circolare. si tratta davvero di un risultato complessivo molto buono, soprattutto se si pensa che nell’anno 2020 i rifiuti indifferenziati sono stati interessati, anche, dall’enorme quantità dei dispositivi di protezione individuale utilizzati e poi buttati. a questo occorre aggiungere il fatto che chi era in isolamento o in quarantena ha dovuto sospendere la raccolta differenziata. se non avessimo avuto la pandemia, avremmo di gran lunga superato gli obiettivi prefissati e per questo il ringraziamento va a tutti i cittadini. l’Emilia-Romagna conferma la sua efficienza e consolida l’impegno per un’economia sempre più circolare, dove gli scarti si fanno materia prima seconda per nuovi cicli di produzione. un impegno che è frutto delle politiche green, all’insegna della piena sostenibilità ambientale, perseguite con determinazione attraverso pianificazioni di settore integrate e strategiche. il Report, in particolare, testimonia i passi avanti compiuti verso gli obiettivi del Piano Regionale in scadenza al 2020, prorogato con legge al 2021, in
quanto in corso l’iter di approvazione del nuovo Piano Regionale Rifiuti e bonifiche 2022-2027. il quadro degli strumenti è delineato, serve dare loro piena attuazione. È fondamentale continuare con decisione sulla strada intrapresa, prima di tutto lavorando insieme – Regione, comuni, atersir e soggetti gestori – per estendere quanto prima a tutto il territorio la tariffazione puntuale. i risultati ottenuti nei 90 comuni dove è già realtà sono decisamente incoraggianti: la raccolta differenziata è salita fino all’85% e la produzione dei rifiuti indifferenziati è scesa fino a 92 chilogrammi per abitante. Rilevante sarà, inoltre, potenziare le altre leve previste dalla l.R. 16/2015 e dal nuovo Piano rifiuti per consentire davvero di “chiudere il cerchio”, assicurando la massima valorizzazione e il risparmio delle materie prime. i risultati conseguiti nel 2020 rappresentano, perciò, una base importante su cui lavorare per portare la raccolta differenziata all’80% con il nuovo Piano regionale dei rifiuti 2022-2027, che è stato adottato il 27 dicembre 2021. Puntiamo ad aumentare la quantità dei materiali recuperati, ma soprattutto la qualità, nell’ottica di un’economia circolare che possa restituire alle comunità nuove risorse. il metodo di lavoro è sempre quello del dialogo con il sistema economico, con i comuni, con le parti sociali per continuare a fornire risposte adeguate e soddisfacenti alle esigenze delle imprese e dei cittadini. la Regione, i gestori degli impianti di smaltimento e trattamento e il sistema produttivo hanno stretto un’intesa decisamente innovativa nei contenuti e negli impegni, che fa squadra tra gli attori e tiene in equilibrio economia e ambiente. abbiamo già raggiunto gli obiettivi che l’italia si pone al 2035 e, quindi, con ambizione ma concretezza, lavoreremo per inserire il nuovo Piano rifiuti all’interno di un approccio complessivo che ridefinisce un modello di sviluppo economico improntato su nuove filiere.
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Irene Priolo
Assessore all’ambiente, difesa del suolo e della costa, protezione civile della Regione Emilia-Romagna