3 minute read

IL CALEIDOSCOPIO DELLA MEMORIA

Emanuela Crotti esplora le idee di memoria e nostalgia, disponendo oggetti e immagini all'interno della resina fusa in intricati strati di forme sovrapposte che evocano ricordi ed emozioni. Creazioni di grande potenzialità espressiva che mutano tonalità e intensità a seconda della luce.

di Stefania Montani Fotografie di Beppe Brancato

Advertisement

PAGINA ACCANTO:

Dettaglio del coffee table

Il circolo dei bassotti, in resina epossidica, collage materico e pittura. Base in metallo dorato. Oggetti, simboli e colori vengono disposti in una composizione circolare e fluttuano nella trasparenza della resina, combinandosi in un girotondo cromatico.

QUI: Il tavolo rotondo

Particelle di cosmo è composto da top in legno, resina per l’arte, corda in ottone vintage, pietre dure, una piccola collezione di scarabei turchesi e perle dorate.

L’arredo esprime la visione dello spazio e dei pianeti di Emanuela Crotti.

L’immagine di Emanuela Crotti riflessa nel cabinet Il sacro fare : il mobile, dalla struttura in legno, ottone e plexiglass, all’interno si apre a un infinity mirror che porta all’infinito la luce e gli elementi naturali presenti sulle ante, ed è costituito da elementi naturali. L’opera vuole rappresentare l’incontro tra il fare della natura e il fare dell’uomo.

Creativa, inquieta e curiosa artista, più volte premiata, Emanuela Crotti ha sempre sperimentato nuove strade nel campo dell’arte, attraversando numerose correnti artistiche: dal figurativo all’astrattismo al minimalismo zen, fino ad arrivare alle sue ultime creazioni, per le quali utilizza come base la resina insieme a diverse tecniche, come la pittura, la fotografia, la grafica, il collage materico. Da anni si dedica alla creazione di complementi d’arredo: tavoli, armadi, specchiere, lampade, sgabelli, piatti, tappezzerie, tessuti, tappeti, uniti da un unico comun denominatore: la sua straordinaria fantasia. «Il mio lavoro consiste nel raccogliere una moltitudine di oggetti, preziosi e non, che inserisco nei piani dei tavoli, nelle ante degli armadi, assemblandoli con la resina. Il mio laboratorio è una specie di caverna di Alì Baba dove conservo tutto ciò che mi colpisce e mi affascina andando in giro per i mercatini del mondo,» ci confida l’eclettica artista, artigiana, designer. «Quando lavoro, dispongo gli oggetti scelti per la composizione sui piani da decorare: questa è una fase di ricerca cromatica e di genere, molto complessa, sicuramente la più creativa. Quando sono soddisfatta, fotografo l’insieme e tolgo dai ripiani tutto il materiale per stendere un primo strato di resina. I tempi di asciugatura sono lunghi, ci vogliono almeno 24 ore, trascorse le quali inserisco tutti gli oggetti scelti in precedenza sulla superficie, seguendo la foto scattata, e stendo una seconda colata di resina. Gli strati possono anche essere molteplici. I miei pezzi finiti raggiungono spessori molto alti, fino a 20 centimetri, e questo mi permette di ottenere una profondità che trascina letteralmente dentro l’opera.»

I collage di Emanuela sono fatti dei materiali più vari e bizzarri: dalle pietre semipreziose alle caramelle, dalle medicine ai cuori sacri, dai souvenir trovati in paesi lontani ai ciondoli in metalli preziosi, dalle conchiglie ai coralli. Questa vulcanica artista ha sperimentato diverse tecniche, mettendo a frutto le sue esperienze del passato, fino a realizzare dei complementi d’arredo artigianali davvero unici ed estremamente poetici. Continua a raccontare: «Mi piace dare nuova vita a oggetti che ne hanno già avuta una loro, perché fusi con gli altri danno origine a qualcosa di altro da sé. Compro oppure prendo dalla natura circostante quello che colpisce la mia immaginazione. Se devo preparare un pezzo a tema, mi capita anche di acquistare degli oggetti specifici per quel lavoro. Mi piace cambiare funzione o ubicazione degli oggetti che trovo.»

Dettaglio del tavolo

Coral table dalla forma organica in metallo, resina per l’arte, elementi naturali ed elementi forgiati a mano in ceramica, in silicone, schiuma. Coralli, conchiglie e madrepore: un omaggio alla barriera corallina, ricordandone la bellezza e la fragilità.

La collezione Una questione naturale, che ha presentato qualche anno fa durante il Salone del Mobile alla galleria di Rossana Orlandi, ci parla di barriera corallina da proteggere e da amare, di boschi dove passeggiare per rigenerarsi e dove contemplare forme straordinarie di insetti e farfalle, la bellezza del fogliame, dei funghi e dei fiori. Per nutrire la nostra parte spirituale. Tanti elementi che compongono il suo Coral Table sono naturali (conchiglie, coralli, sassi, etc.) ma altri, come gli anemoni di mare, sono eseguiti e colorati da lei, totalmente a mano. «È stato un lungo e complicato lavoro ma mi ha dato l’opportunità di studiare e approfondire questo incredibile ecosistema che mi ha continuamente stupita con le sue forme e i suoi colori, come fossero quadri d’avanguardia. Viviamo in un equilibrio precario e fragile, dobbiamo risvegliare coscienze e governanti... Io nel mio piccolo ci provo!» Tra i progetti futuri di Emanuela Crotti c’è la trasformazione del suo laboratorio in una piccola scuola dove poter trasmettere ai giovani la sua esperienza formatasi con la sua ricerca artistica: «Sperimentare con i giovani nuove strade, motivarli a ricercare e a non fermarsi davanti alle difficoltà e trovare quel contatto con se stessi che è il motore per creare qualcosa di personale e unico”, conclude l’eclettica e fantasiosa artista artigiana. •

QUI:

This article is from: