Il suo istinto e la sua passione lo hanno portato a scegliere il ritratto come suo “canale” di comunicazione, ma in modo del tutto personale e non certo convenzionale. I suoi ritratti sono il frutto di un’indagine attraverso cui Giorgio A.F. Valentini esamina con attenzione il soggetto da riprodurre per restituire un’immagine finita che non ritrae fedelmente il soggetto stesso, ma l’idea che l’artista ha maturato di lui! Difficile definirli dei ritratti in senso stretto perché i lineamenti e i dettagli fisici vengono volutamente stravolti e resi poco somiglianti all’originale, più che ritratti difatti sono delle “letture”, un modo originale e a tratti irriverente, con cui l’artista propone il suo modo di vedere il prossimo. Altra particolarità dei ritratti di Giorgio A.F. Valentini, sono i nasi in creta colorata che li rendono riconoscibili e riconducibili all’artista, non un semplice tratto somatico ma un vero e proprio marchio di fabbrica. Art Open Space
Ragazza con naso verde 2016 acrilici su compensato con inserti di fotocopie e creta colorata misure L 36 cm x H 60 cm
Donna in punta di piedi 2017 acrilici su compensato con inserti di fotocopie e creta colorata misure L 80 cm x H 30cm
Il muto 2017 acrilici su compensato con inserto di fotocopie e creta colorata. misure L 120 cm x H 40 cm
Acquamarina 2016 acrilici su masonite con inserto di creta colorata misure 25cm x 25cm con la cornice
Guancia rosa 2016 acrilici su masonite con inserto di fotocopie e creta colorata misure 25cm x 25cm con la cornice
Occhio femminile 2016 acrilici su masonite con inserto di fotocopia colorata e creta colorata misure 25cm x 25cm con la cornice
Violet 2016 acrilici su cartoncino con inserti di fotocopie e creta colorata misure 25 cm x 25 cm con la cornice
Con Giorgio A.F. Valentini attraversiamo lo specchio e ci troviamo in una dimensione diversa. Lui proviene da esperienze di altro tipo, dai film d’animazione, dalle brillanti invenzione dagli accostamenti inattesi, ma qui presenta dei ritratti. Figurativo? Avrei dei dubbi anche se a un primo sguardo sembrerebbe. Però questi ritratti si costituiscono attraverso dei collage, degli assemblaggi, ai quali si aggiunge il disegno, ovviamente, dunque hanno una consistenza ambigua, e hanno inoltre una qualità scenica che è poi una capacità drammatica, cioè quella di cogliere un carattere, una situazione, che in qualche modo è in contrasto o in dialogo con la comune recitazione quotidiana. Marco Ferri (poeta)
Gatto con illustratrice 2016 acrilici su compensato con inserti di fotocopie e creta colorata misure L 53 cm x H 46 cm
Pendente rosso 2017 acrilici su tela con inserti di fotocopie e creta colorata misure L 50 cm x H 60 cm
Camicia a fiori 2017 acrilici su tela con inserti di fotocopie e creta colorata misure L 50 cm x H 70 cm
Un’intervista a GIORGIO A.F. VALENTINI, l’artista si racconta Molto, ma molto tempo fa, avrei dovuto fare l’orafo: una scelta non mia ma dei miei genitori. Era il periodo in cui si doveva scegliere la professione sin dalla prima media, e a quell’età non sai che vuoi fare nella vita, è già tanto se sai che ti aspetta una vita lavorativa. Mentre frequentavo l’istituto d’arte, facevo dei quadri che vendevo agli amici e ai conoscenti di mio padre. Più tardi abbandonai tutto e scelsi di fare il corso di cinema di animazione della scuola del libro di Urbino. Di seguito andai a lavorare a Milano per un numero infinito di anni. Quando tornai nel luogo di origine, ripresi, ma senza averlo programmato, quello che avevo abbandonato: la pittura. Ho fatto un percorso circolare e sono così ritornato al punto di partenza. Nella prossima vita, so che lo ripeterei.
Un mattino mi sono svegliato con la voglia di fare un ritratto, e perché non con il naso in rilievo? Fotografo le mie figlie: le posiziono frontali, statiche che guardano l’obbiettivo senza espressione, come una foto tessera. Non mi piace né il profilo, né nessun tipo di espressione. Le disegno deformandole quel tanto che basta per non fare delle caricature, (anche se in qualche caso, eccedendo, sono riuscito in ciò che non volevo). All’inizio, la mano, abituata a disegnare cartoni animati, produceva forme dai contorni precisi, netti, ottenevo così delle immagini un po’ imbalsamate, dure, poi pian piano mi sono lasciato andare a pennellate più libere, ottenendo dei risultati più soddisfacenti, ma che posso ancora migliorare. Ci sto lavorando, per liberarle completamente dalla rigidità dovuta a 40 anni di cartoonist.
Gli occhi in molti casi e in qualche caso la bocca, sono presi da altri soggetti, da altre foto, da internet o d ove li trovo, adattandoli al soggetto, oppure stridenti al soggetto, di seguito li deformo, li coloro, li stampo e li incollo all’immagine. Il naso è in creta dipinta. “Ci metto il naso” cioè, cerco di indagare sulla personalità. Con la scusa del ritratto, che poi ritratto non è nel senso vero del termine, vorrei ottenere una figura che in parte assomiglia al soggetto fotografato, e in parte è quello che io penso debba esprimere quel soggetto. Chi mi chiede un ritratto, spesso resta deluso per la scarsa somiglianza finale, anche se avviso sempre chi me lo commissiona. L’interpretazione spesso passa per indagini emotive ed estetiche e il risultato è sicuramente diverso dall’originale. Le persone che conosco meglio spesso vengono manipolate di più perché la mia presunta conoscenza del soggetto le trasforma ( forse inconsciamente? ) fino ad ottenere quello che io vedo in quell’amico o parente.
Ho spiegato l’inizio del mio percorso. Quello che non ho detto è se continuerò per questa strada. Forse come ho ri-iniziato, ri-smetto, o forse no. So solo che per ora sto facendo qualcosa che mi diverte, senza pensare troppo al risultato, senza pensare a mostre, riscontri, mercato, critica e finalità, ma obbedendo esclusivamente all’istinto.
Il più bel ricordo legato alla mia carriera coincide col momento in cui si è concretizzato il mio sogno di diventare cartoonist. Sono entrato a far parte dello staff dello studio Bozzetto. Ho conosciuto i miei idoli di gioventù, cosa che non succede spesso, anzi quasi mai. E non solo li ho conosciuti, ma ho anche lavorato con loro.
Cosa rappresenta per me l’arte? Bella domanda. ARTE viene classificato tutto quello che è pensiero umano concretizzato in una manifestazione fruibile. Ma per quanto mi riguarda, arte si può intendere anche manifestazioni naturali che ci colpiscono come le architetture paesaggistiche, le forme e la disposizione (casuale?) delle cose. L’arte siamo noi, e gli altri esseri viventi, le forme fantasiose degli insetti, le stravaganze dei batteri, la disposizione del cosmo e le leggi che lo regolano, per quello che si conosce. Facciamo parte del caos e l’arte è caos. Noi, che abbiamo il grande dono della fantasia, siamo fabbricatori di arte, tutti, indistintamente. C’è solo una piccola parte di noi che si dedica a sviscerare forme, suoni, immagini, parole, mettendo “in mostra” il proprio pensiero, sorretto da tecniche artigianali per darne forma e corpo. E’ solo dalla qualità del pensiero che scaturisce la qualità dell’opera d’arte nel senso vero del termine.
Ho il cassetto pieno di sogni realizzati, e a quasi 70 anni non ho più posto per altri sogni. Molti si sono realizzati, altri li ho abbandonati, e nella vita ho fatto quello che ho desiderato fare. Che altro potrei desiderare? I miei progetti a breve termine? Una mostra con amici, un’altra mostra con amici, una terza mostra con amici e così via... O forse no, chissà. Comunque fin quando il fisico me lo permetterà qualcosa succederà.
Giovane Kahlo 2017 acrilici su compensato con inserti di fotocopie e creta colorata misure L 100 cm x H 45 cm
Predisposizione d’artista 2017 acrilici su fotocopie applicate su tela con inserto di creta colorata misure L 55 cm x H 50 cm
Nuotatrice con neo rosso 2017 acrilici su compensato con inserti di fotocopie e creta colorata misure L 36 cm x H 60 cm
Ritratto con libro 2016 acrilici su compensato con inserti di fotocopie e creta colorata misure L 61 cm x H 50 cm
Adolescente 2017 acrilici su fotocopie applicate su tela con inserto di creta colorata misure L100 cm x H100 cm
Spider man 2016 acrilici su compensato con inserti di fotocopie e creta colorata misure L 52 cm x H 55 cm
Psicologa in giallo 2016 acrilici su compensato con inserto di fotocopie e creta colorata misure L 50 cm x L 45 cm
Impiegato Inps 2017 acrilici su compensato con inserto di creta colorata misure L 50 cm x H 53 cm
Biografia
Giorgio Achille Fortunato Valentini ha realizzato film d’animazione per la pubblicità, la didattica, lo spettacolo, serie TV. Ha creato character design per testimonial, mascotte, personaggi per film ecc. Suoi sono i personaggi delle formiche di Carta Camomilla, di molte sorprese Ferrero, i personaggi di Allegro non troppo e di molti film dello studio Bozzetto. Ha preso parte alla realizzazione dei Quark animati di Piero Angela, ha realizzato sigle, ha collaborato a lungometraggi come: Allegro non troppo (personaggi e layout), I sogni del sig. Rossi (Animazione), La Gabbianella e il gatto (co-direzione dell’animazione) Momo (supervisioni layout e animazione). Ha collaborato con i maggiori studi d’animazione: Bozzetto, Lanterna Magica, Enarmonia, Motionwork, Tridente-Monigotes, Trickompany. Ha lavorato per le maggiori agenzie di pubblicità: Armando Testa, Mc Cann Ericson, Leo Burnett, Ferrero. Ha insegnato alla scuola del cinema di Milano. Autoritratto con barba Ha vinto diversi premi nei festival con i suoi corti autoriali. Ha coprodotto e diretto la serie Uffa che Pazienza e Uffa che Pazienza la città per RAI 2. Illustra dei libri per bambini. Dipinge ritratti e altre interpretazioni della figura. Vive e lavora nelle Marche.