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Quando si libera la fantasia

di Leontina Busetti

P assando per Santa Lucia un paio di settimane prima di Natale si saranno notati gli addobbi sulle case, sui portoni, sui muri, sui recinti.

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Diversi anni fa addobbi erano stati preparati per l’arrivo di un illustre paesano, il vescovo Domenico Comin, missionario in Ecuador. Questi decori erano stati conservati e rimessi per la processione della festa di Santa Lucia; da lì, visto l’avvicinarsi delle feste natalizie, sono stati lasciati ed arricchiti.

Quest’anno, pur senza l’incentivo della processione, abolita per la pandemia, si è provveduto a decorazioni varie con maggior entusiasmo.

Orfeo Gislon, utilizzando e riciclando legno abbandonato, ha costruito ben 50 pini e poi li ha dipinti. Due gruppi di signore si ritrovavano alla sera, o anche al pomeriggio in una stanza della casa canonica: qui con rami di pino di diverse specie, di agrifoglio, di magnolia, bacche, il tutto ravvivato da nastri, fiocchi, balocchi, luminosi pacchetti incartati, qualche bomboletta spray, si dava sfogo alla propria fantasia e abilità. Poi una mattina con carro, ovviamente trainato da trattore, i soci della «Riva de messa» , sempre pronti e disponibili, li hanno posizionati.

E sulla strada per andare in chiesetta, la riva de messa, la signora Francesca Cecchini, sulla cavità di un tronco d’albero, ha allestito un piccolo presepio, quasi nascosto, ma vedendolo, anzi scoprendolo, era un tocco di poesia.

L’associazione «Riva de messa» con l’apertura della chiesetta d’estate, l’illuminazione della stessa, con il ripristino dei sentieri circostanti, si è così rivelata un gruppo efficiente e soprattutto motivo di slancio per un paese che appariva defilato e un tantino sornione.

Addobbi natalizi a Santa Lucia

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