A scuola di salute Febbraio 2018
Sulla pelle dei bambini Istituto per la Salute del Bambino e dell’Adolescente
Indice
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Dalla pelle... agli occhiali Pag. 3
Come portare il neonato e il lattante: fascia o carrozzina? Pag. 4
Sulla pelle del bambino Pag. 6
Dermatite atopica, cosa c’è da sapere Pag. 8
Dermatite dell’area del pannolino Pag. 10
Occhiali o lenti a contatto? Pag. 12
Coordinamento editoriale: A.G. Ugazio, N. Zamperini Comitato di redazione: G. Morino, A. Reale, A. Tozzi, A. Turchetta, S. Vicari, F. Gesualdo Segreteria: M. Mathieu
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di NICOLA ZAMPERINI
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Dalla pelle... agli occhiali Promuovere la salute e il benessere del bambino. Ăˆ proprio questo uno degli obiettivi di A scuola di salute. E crediamo che questo numero possa essere un utile supporto per i genitori in questa direzione. Il tema centrale riguarda la pelle del bambino, con i consigli su come curarla e focus su dermatite atopica e della zona del pannolino. All’interno del numero trovate anche due utili approfondimenti su come portare il neonato e il lattante e sulla scelta degli occhiali.
Buona lettura!
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di FRANCESCO GESUALDO
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Come portare il neonato e il lattante: fascia o carrozzina? Entrambe sono molto utilizzate: la prima nei mesi immediatamente successivi alla nascita, il secondo subito dopo. C’è un metodo da preferire? Il bambino si trasporta classicamente nella carrozzina (il termine tecnico è “navicella”) nei primi mesi, e successivamente nel passeggino. Navicella e passeggino a volte condividono la stessa struttura. Ne esistono di varie tipologie, da quelli più strutturati, adatti anche ad un trekking in montagna, a quelli leggeri e facilmente trasportabili, che, agilmente richiusi dal genitore esperto con pochi gesti atletici, possono assumere dimensioni inferiori ad un trolley. La navicella può essere anche utilizzata per far dormire il bambino. Se omologata, è un utile supporto per il trasporto in macchina. Il bambino può essere passato sul passeggino a partire 4
da un’età intorno ai 5 mesi, sono strumenti leggeri che quando inizia a sperimenta- permettono di trasportare re la posizione seduta. il bambino in sicurezza. Ma non solo. Il contatto con il IL CONTATTO CON corpo del genitore, in partiIL CORPO DEL GENITORE colare nei primi mesi di vita, Tuttavia, soprattutto negli è per il bambino un bisogno ultimi anni, abbiamo inizia- primario e irrinunciabile. È to ad osservare ed imitare il per questo che i bambini, se modo in cui i genitori porta- presi in braccio, tipicamente no i bambini in altre culture. si rasserenano. La fascia e il Abbiamo guardato le donne marsupio possono diventaafricane, o le madri asiati- re dunque strumenti utili non che, che legano i propri figli solo a trasportare i bambini sulla schiena con fasce co- quando si esce, ma anche a lorate, e riescono a muoversi portarli in casa. Se utilizzati e ad usare le mani, mentre correttamente, permettono il bambino serenamente ri- al bambino di mantenere posa o osserva il mondo una postura fisiologica, “ranintorno, costantemente ras- nicchiata” sul corpo del geniserenato dal contatto con il tore, che favorisce il corretto corpo materno. sviluppo delle anche. La fascia, e la sua versione più strutturata, il marsupio,
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? ? ? Alcuni accorgimenti
• Il controllo del capo viene acquisito dal lattante intorno al 3° mese di vita. Si consiglia pertanto, per quanto riguarda la fascia, di utilizzare legature che sostengano adeguatamente il capo del bambino nei primi mesi di vita. Per quanto riguarda il marsupio, è bene sceglierne uno che garantisca un buon sostegno del capo, o rimandarne l’uso a dopo i 3-4 mesi. • Attenzione alle fasce elastiche di maglina: sono utili solo nelle prime settimane di vita, quando il bambino ha ancora un peso contenuto. Per un utilizzo sul lungo periodo è consigliabile scegliere fin da subito le cosiddette fasce “rigide”. Queste hanno una trama elastica in diagonale mentre mantengono la rigidità in orizzontale e in verticale. • Imparare le diverse legature con la fascia può sembrare un’impresa impossibile, ma con un po’ di tentativi davanti allo specchio si possono ottenere da subito ottimi risultati. L’ideale è la condivisione della tecnica con genitori esperti o ancora meglio con una consulente. • Per quanto riguarda i marsupi, è fondamentale utilizzare solo marsupi ergonomici che garantiscano al bambino il mantenimento di una posizione corretta, ovvero con la pancia a contatto con il genitore, e con le gambe “a ranocchia” (in altre parole, le ginocchia dovrebbero sempre trovarsi al di sopra delle anche, e le gambe dovrebbero dunque assumere una posizione a “M”). • Da evitare: la posizione con il bambino rivolto verso l’esterno e i marsupi che lasciano le gambe del bambino appese.
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Sulla pelle del bambino
5 CONSIGLI PER LA PELLE DEL BAMBINO La pelle sana del neonato 1 bambino non richiede l’uso di prodotti specifici ed è corretto non farne abuso. L’eccesso di prodotti sulla pelle del bambino può causare irritazioni o favorire allergie. 2 Non è vero che l’acqua fa male
alla pelle del bambino. Un bagnetto effettuato adeguatamente (acqua tiepida, detergente oleoso, durata breve) è indicato perché fa rilassare il bambino e aiuta a rimuovere i residui dell’inquinamento ambientale.
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Per la cura della pelle del neonato/lattante, è consigliato acquistare prodotti specifici in farmacia in quanto più testati, evitando prodotti commerciali.
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In caso di pelle secca, è consigliato l’uso di bagni emollienti e creme idratanti per equilibrare la barriera cutanea e per dare sollievo al prurito causato dalla secchezza.
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Se il bambino presenta una manifestazione cutanea, anche apparentemente banale, rivolgersi sempre al proprio pediatra prima di applicare prodotti autonomamente. 6
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5 COSE DA EVITARE PER LA PELLE DEL BAMBINO Evitare detergenti schiumogeni per lavare il neonato/lattante. Si consiglia di scegliere prodotti senza tensioattivi.
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Alcuni prodotti molto utilizzati per l’adulto possono essere 2 nocivi per il bambino. È sempre necessario chiedere il parere del proprio pediatra prima di applicare creme o disinfettanti anche comuni. Attenzione all’uso eccessivo delle creme/paste emollienti (come quelle 3 all’ossido di zinco) per la zona del pannolino! Evitarne l’uso su pelle sana, ad ogni cambio e in strati spessi: con queste modalità contribuiscono alla macerazione della pelle e favoriscono irritazioni e complicanze infettive. 4
Evitare l’uso di salviette umidificate per l’igiene: meglio sostituirle con l’acqua del rubinetto o con detergenti senza risciacquo.
Evitare “prodotti naturali”, in particolare olii utilizzati spesso per l’idratazione del corpo: non sono testati sul bambino e alcuni alterano la barriera cutanea, causando follicoliti ed irritazioni.
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Dermatite atopica, cosa c’è da sapere
di MAY EL HACHEM
di SIMONA GIANCRISTOFORO
Si tratta di una malattia infiammatoria della pelle che causa arrossamento, secchezza e desquamazione accompagnati da prurito
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bambino. La secchezza della pelle è la principale causa del prurito, che si accentua di notte, disturbando il sonno del bambino e spesso anche dei genitori. L’insonnia causa a sua volta irrequietezza durante il giorno, con difficoltà scolastiche per il bambino e lavorative per i genitori. Il prurito, insieme al disagio estetico, si ripercuotono sullo sviluppo psicologico del bambino e dei familiari. QUALI SONO Anche nelle sue fasi acute, non è LE CAUSE? La causa è discussa ed entrano in una malattia infettiva né contagioco molti fattori. È nota una pre- giosa, non è grave e se gestita bene disposizione genetica: spesso sono non lascia cicatrici. presenti nel ramo familiare (non necessariamente nei genitori) altre COME SI FA manifestazioni reattive/allergiche LA DIAGNOSI? quali asma, rinite e congiuntivite al- Per la diagnosi non occorre alcun lergica. Tuttavia, una dermatite ato- esame strumentale o di laboratorio. pica isolata non giustifica un appro- Anche nei casi che sembrano più fondimento diagnostico per allergia complessi, il dermatologo pediatra né l’esclusione di alcuni alimenti è in grado di porre la diagnosi in dalla dieta. Un approfondimento base alla storia clinica e all’osserdiagnostico per allergia va effet- vazione delle lesioni della pelle. tuato solo se ci sono altri sintomi, tipo ritardo di crescita e disturbi ga- COME SI CURA? Non esiste una cura radicale per strointestinali. la DA. È più corretto parlare di gestione terapeutica. Il trattamento si COME SI MANIFESTA La dermatite atopica è caratterizza- basa principalmente sull’uso di prota da aree di arrossamento della dotti topici (creme, unguenti, ecc…) e pelle, secche o essudanti (arros- varia in funzione dell’aspetto e della samenti secchi o umidi) estrema- gravità lesioni. mente pruriginose. La localizzazione varia a seconda dell’età del CHE COS’È La dermatite atopica o eczema atopico è una malattia infiammatoria della pelle che causa arrossamento, secchezza e desquamazione accompagnati da prurito. Compare di regola nei primi mesi di vita. Talvolta può durare fino all’adolescenza o all’età adulta.
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• Chiazze secche non arrossate: creme idratanti anche più volte al giorno. • Chiazze poco arrossate e non umide: creme emollienti (ossia con lieve effetto antinfiammatorio). • Chiazze molto arrossate: creme antinfiammatorie (cortisonici o immunomodulatori). • Chiazze umide: disinfettanti, talvolta anche antibiotici locali e se necessario anche per bocca.
Dermatite atopica: come si cura? 9
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di CLAUDIA CARNEVALE
di MAY EL HACHEM
05 Dermatite dell’area del pannolino
Le dermatiti della regione del pannolino sono piuttosto comuni nel lattante e possono essere di vario tipo: vediamo quali sono CHE COS’È È più corretto parlare di dermatosi dell’area del pannolino piuttosto che di dermatite da pannolino, in quanto l’area può essere colpita da malattie che non sempre sono causate dal pannolino. Infatti, le dermatiti della regione del pannolino sono piuttosto frequenti nel lattante e costituiscono motivo di preoccupazione e di difficoltà gestionali per i genitori e possono essere di vario tipo: • irritative; • allergiche; • infettive; • localizzazione di altre malattie della pelle o sistemiche (altri organi).
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L’aspetto e la storia clinica delle lesioni e la valutazione delle condizioni generali del bambino consentono di fare una diagnosi corretta e quindi una terapia idonea. LA DERMATITE IRRITATIVA La dermatite più comune è quella irritativa. Si manifesta generalmente sulle zone convesse (grandi labbra nelle femmine e testicoli e pene nei maschi). La causa più frequente è il contatto con le urine e con le feci, quindi l’inadeguata gestione dei cambi del pannolino e l’utilizzo di creme/paste emollienti come quelle all’ossido di zinco. Queste ultime non
vanno applicate sulla cute sana e a ogni cambio, in quanto la zona coperta dal pannolino è umida e uno strato più o meno spesso di crema favorisce la macerazione e l’irritazione. Questa dermatite, sebbene banale e spesso transitoria, non deve essere sottovalutata per l’elevato rischio di complicanze infettive, batteriche o da funghi. Non si può indicare un unico trattamento poiché ci sono diverse cause che necessitano di terapie differenti. Pertanto è sempre necessario l’intervento del pediatra per definire la causa e pianificare un trattamento specifico ed
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adeguato onde evitare cronicizzazione e complicanze. Sarà il pediatra a decidere se è utile indirizzare il bambino al dermatologo. LA DERMATITE ALLERGICA Denominata più comunemente Dermatite atopica (leggi qui) o eczema atopico. LA DERMATITE INFETTIVA Si tratta solitamente di una complicanza della dermati-
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te irritativa, ed è, il più delle volte, causata da un fungo, la Candida. Lo sviluppo della Candida è favorito dall’ambiente umido nella zona del pannolino. Tipicamente si osservano chiazze arrossate a livello dell’inguine o intorno all’ano, con intorno alcune tipiche macchiette di piccole dimensioni, circolari ed arrossate (i cosiddetti “elementi satelliti”). Non si può indicare un unico trattamento per le diverse dermatosi dell’area del pan-
nolino, poiché ci sono diverse cause che necessitano di terapie differenti. Pertanto è sempre necessario l’intervento del pediatra per definire la causa e pianificare un trattamento specifico ed adeguato onde evitare cronicizzazione e complicanze. Sarà il pediatra a decidere i casi in cui è utile indirizzare il bambino al dermatologo.
Alcune semplici indicazioni Non è difficile prevenire questa dermatite. È sufficiente: • cambiare il pannolino frequentemente. La frequenza può essere ben gestita dalla madre e non è standardizzata; varia da bambino a bambino in funzione dell’età, del tipo di pelle e di eventuali malattie associate; • detergere la pelle quando la zona è sporca, anche solo con acqua del rubinetto o con detergenti senza risciacquo, disponibili in tutte le farmacie; • evitare l’uso autonomo di antisettici; • non applicare creme/paste emollienti (come quelle all’ossido di zinco) se la pelle è sana e, qualora fossero necessarie (in caso di minimi irritazioni), applicarne uno strato molto sottile finché non viene assorbito; • non considerare ogni dermatosi dell’area del pannolino come candidasi (e quindi evitare di usare sempre la crema antimicotica); • evitare rigorosamente l’impiego di cortisonici topici.
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Occhiali o lenti a contatto?
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di LUCA BUZZONETTI
di MARCO MONTES
La scoperta di un difetto della vista è sempre un momento importante nella vita del bambino: ma come scegliere la montatura migliore?
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Potrebbe accadere che un giorno un genitore venga informato dal Medico Oculista della necessità di dover correggere un problema della vista del proprio figlio mediante l’utilizzo permanente di un occhiale. Le anomalie refrattive sono condizioni che comportano un’alterata focalizzazione sulla retina delle immagini. La focalizzazione è necessaria per una corretta visione. La visione è un processo che necessita di apprendimento e pertanto se esiste una condizione che non consente un’adeguata focalizzazione delle immagini, è necessario correggere la causa, che comunemente è rappresentata dal difetto refrattivo (ipermetropia, miopia e astigmatismo). Lo sviluppo della capacità visiva dura un periodo non rigidamente definibile,
ma compreso nei primi 8-9 anni di vita. La correzione ottica dovrà quindi essere utilizzata dal bambino nel modo corretto, spesso per tutta la giornata. Successivamente alla prescrizione della correzione ottica da parte del medico oculista, i genitori dovranno recarsi dall’ottico che si occupa della vendita degli occhiali per scegliere la montatura su cui andranno montate le lenti prescritte. E LE LENTI A CONTATTO? Le lenti a contatto possono venir prescritte dall’oculista o richieste dai genitori per motivi estetici, o per praticare sport. Se richieste dai genitori, deve essere valutata la maturità e la capacità dei genitori e del bambino di gestire le lenti a contatto in modo responsabile.
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Come si sceglie la montatura degli occhiali: leggi l’infografica!
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Come si sceglie la montatura degli occhiali? La montatura deve “vestire” in modo corretto il viso del bambino posizionandosi ad una distanza fissa rispetto agli occhi e mantenendosi stabile sul suo viso.
L’estetica è sicuramente molto importante, ma non deve essere l’elemento che guida la scelta. Portare gli occhiali per un bambino non significa tenerli sul naso, ma guardarvi attraverso.
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Il calibro e la forma della montatura devono essere conformi sia al viso, e quindi tener conto delle misure craniofacciali dei bambini, sia al tipo di difetto da correggere.
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Il metallo è sconsigliato nella prima infanzia, mentre i materiali plastici potranno essere di rigidità differente, spesso flessibili nel bambino fino ai 2-3 anni di vita.
La montatura deve essere stabile: i bambini sono sempre in movimento e determinati difetti refrattivi, come ad esempio l’astigmatismo, potrebbero non essere adeguatamente compensati qualora la montatura e le lenti non fossero correttamente posizionate sul viso del bambino.
Il ponte naso, ovvero quella parte a cavallo tra le due lenti, dovrebbe vestire in modo corretto la parte più alta del naso (radice) consentendo allo stesso tempo di mantenere la porzione superiore della montatura all’altezza del sopracciglio.
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