e l ia c e p S
I ragazzi del Bambino GesĂš
A scuola di salute Sesta puntata
Istituto per la Salute del Bambino e dell’Adolescente
Indice
01 02 03 04 05 06
Soddisfazione dei bisogni e autonomia del paziente
Tre cose da sapere sull’obesitĂ
Focus: le 5 cose da sapere su fegato grasso e obesitĂ
Tre domande a Giuseppe Morino
La sede di Palidoro
Il glossario
Coordinamento editoriale: A.G. Ugazio, N. Zamperini Comitato di redazione: G. Morino, A. Reale, A. Tozzi, A. Turchetta, S. Vicari Segreteria: M. Mathieu
I ragazzi del Bambino Gesù
01
Soddisfazione dei bisogni e autonomia del paziente
Ogni settimana “I ragazzi del Bambino Gesù” ci mostra attraverso il documentario, in onda su RAI 3, aspetti diversi di ciò che vive il paziente e la sua famiglia. In questa nuova puntata è molto forte l’insieme dei diversi bisogni, non solo di tipo assistenziale, espressi in un continum tra lo stare in ospedale e andare a casa. Le parole chiave di questa nuova puntata sono quindi racchiuse nella soddisfazione dei bisogni, dei ragazzi e delle loro famiglie, nella loro dimensione psicologico, sociale e culturale, nella tutela della sicurezza, nell’accoglienza e nell’accompagnamento all’autonomia nella gestione e presa in carico del proprio problema di salute. I ragazzi hanno mostrato il bisogno di essere curati e di sentirsi sicuri in ospedale, ma anche il bisogno di tornare a casa. Al tempo stesso si è reso evidente lo sforzo e le
decisioni assunte dai medici e dagli infermieri, per soddisfare i bisogni, tutelando e garantendo la sicurezza. La peculiare funzione del processo assistenziale e del team, infermieri e medici, è quella di assistere la persona malata o sana nell’esecuzione di quelle attività che contribuiscono alla salute o al suo ristabilimento senza sostituirsi completamente ma favorendo l’autonomia. Attività che eseguirebbe senza bisogno di aiuto se avesse la forza, la volontà o la conoscenza necessarie. In questo modo viene aiutata la persona, il paziente e la sua famiglia a raggiungere l’indipendenza il più rapidamente possibile. È proprio questo l’obiettivo quotidiano evidente nel documentario, in alleanza continua con il paziente e la famiglia, aiutare per raggiungere l’indipendenza, per tornare a casa e prendersi
cura di se stessi, senza paura, senza dipendenza, ognuno con i propri modi e le proprie vie. Riuscire a soddisfare anche i più piccoli bisogni e attività di vita quotidiana in autonomia, dopo un periodo di dipendenza dovuto alla malattia, porta una grande gioia e un senso di conquista e di libertà. Ognuno dei nostri ragazzi e i loro genitori ha vissuto questa sensazione nell’entrare e uscire dall’ospedale, sapendo che vi è una relazione dinamica ed empatica con i professionisti che lo hanno in cura e sui quali poter contare. Hanno imparato che la relazione cambia col modificarsi delle loro necessità, in una tensione continua verso l’autonomia personale, attraverso un loro forte coinvolgimento e partecipazione.
I ragazzi del Bambino Gesù
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Tre cose da sapere sull’obesità Da come si calcola alla relazione con la crescita: il nostro approfondimento sviluppo di obesità, menNella pratica clinica quotitre l’allattamento artificiadiana, si fa riferimento alle le eventualmente assocurve dei centili dell’Indice ciato a un divezzamento di Massa Corporea, che ogni precoce e troppo ricco di pediatra usa. Si tratta di un proteine favorisce il sometodo che mette in relavrappeso. zione l’IMC con l’età. Un dato superiore all’85° centile delle • I 4-6 anni: un aumento rapido di peso in questa curve dei centili dell’IMC è infase della vita si associa dice di sovrappeso, se il dato a un accumulo precoce è superiore 95° centile delle di grasso (early adiposity curve dei centili dell’IMC, il rebound) e quindi all’obebambino è obeso. sità. • La pubertà: in alcuni casi L’obesità il momento puberale, soe la crescita prattutto nei maschi, comNel processo di crescita del bambino ci sono alcuni moporta un buon incremento di massa magra con rimenti più critici per lo sviluppo dell’obesità: duzione di quella grassa e quindi un dimagrimen• la nascita: un basso peso per l’età gestazionale asto. Un ragazzo che, però, Come si calcola arriva all’età puberale già l’obesità sociato a un recupero rain sovrappeso o che regipido favoriscono lo svilupIl metodo più semplice per stra un aumento rapido di po di obesità precoce e determinare l’eccesso di peso peso in questa fase della complicata. (ormai accettato a livello invita potrà diventare un ternazionale) è il rapporto • Il primo anno di vita: un adulto obeso. peso/statura chiamato Indiallattamento materno prolungato previene lo ce di Massa Corporea (IMC). Il 97-98% dei casi di obesità infantile sono legati alla costituzione (familiarità), alle abitudini alimentari sbagliate, alla sedentarietà. La piccola percentuale di altri casi è dovuta a cause: • Genetiche (sindromi in cui frequentemente si associano obesità bassa statura - ritardo mentale). • Ormonali (è assai raro che in età pediatrica l’obesità dipenda da un cattivo funzionamento della tiroide). • Terapie farmacologiche prolungate (cortisone ad esempio assunto a grandi dosi per anni).
Il corretto stile di vita
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Iniziare la mattina con una buona colazione.
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Prevedere spuntini, uno a metĂ mattina e uno il pomeriggio, preferibilmente a base di frutta.
Mangiare verdura a pranzo e cena.
Scegliere nei pasti principali un solo alimento con la lettera P (pasta o pane o patate).
Praticare almeno uno sport, come il nuoto, ma anche incoraggiare il bambino al movimento spontaneo, come salire o scendere le scale a piedi o passeggiare.
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03 Focus: le 5 cose da sapere su fegato grasso e obesità Si tratta di una patologia che colpisce soprattutto i bambini sovrappeso o obesi: ecco cosa serve conoscere L’obesità, tra bambini e adolescenti, è uno dei principali problemi dei paesi più ricchi. Molto spesso a questa si associa il fegato grasso, una patologia che colpisce soprattutto i bambini in sovrappeso o obesi. Che cos’è il fegato grasso? Per fegato grasso, o steatosi, si intende un accumulo di grassi (lipidi) all’interno del fegato in una quota superiore al 5% dell’intero organo. Si possono avere accumuli minimi ma anche situazioni in cui il fegato di un bambino e’ completamente occupato dal grasso (steatosi 100%). Obesità e fegato grasso vanno sempre di pari passo? Nella maggior parte dei casi e’ cosi, ma possiamo avere situazioni in cui la steatosi e’ presente nel fegato di un soggetto magro ed altre in cui non la si osserva nel fegato di una persona obesa. Si stima che in Italia il 15% dei bambini sia affetto da fegato grasso, ma si arriva fino all’80% tra i bambini obesi.
Quali sono i rischi per un bambino che soffre di fegato grasso? È ormai indiscutibilmente confermato da numerose pubblicazioni scientifiche che il fegato grasso di un bambino può evolvere verso una fase di infiammazione (steatoepatite), quindi ad una fase fibrotica e progredire da ultimo verso quadri cirrotici anche in età adolescenziale. Si tratta ovviamente di soggetti in cui la predisposizione genetica è particolarmente favorevole. Secondo uno studio del Bambino Gesù i bambini che presentano fegato grasso associato a epatite corrono un rischio di cirrosi epatica e di sindrome metabolica del 30% superiore alla media. Questi sono effetti collaterali dell’obesità che riducono le aspettative di vita come mai successo dal dopoguerra a oggi. Attualmente non ci sono cure, ma al Bambino Gesù è stata elaborata una terapia che ha bloccato l’aggravamento della
patologia e portato a significativi miglioramenti dei parametri metabolici in 43 pazienti, in cosa consiste? In molti casi il fegato grasso regredisce cambiando lo stile di vita, riducendo il peso e aumentando il movimento. Tuttavia per i casi più resistenti oggi per la prima volta abbiamo una terapia “pediatrica” a base di omega3 e vitamina D, capace non solo di eliminare il grasso dal fegato ma anche di bloccare l’azione di alcuni tipi di cellule epatiche che sono quelle che favoriscono la formazione della fibrosi. Questa terapia può essere alla base per una cura definitiva per il fegato grasso? Per curare definitivamente il fegato grasso bisogna agire su più “versanti” compreso l’intestino. L’aggiunta di alcuni probiotici “selezionati” agli omega3 ed alla vitamina D potrebbe essere il completamento di una strategia terapeutica finalmente disponibile.
I ragazzi del Bambino Gesù
In sintesi Per fegato grasso, o steatosi, si intende un accumulo di grassi (lipidi) all’interno del fegato in una quota superiore al 5% dell’intero organo. Si possono avere accumuli minimi ma anche situazioni in cui il fegato di un bambino e’ completamente occupato dal grasso (steatosi 100%).
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04
Tre domande a Giuseppe Morino Focus sull’educazione alimentare e sui corretti stili di vita per prevenire l’obesità: la parola all’esperto, responsabile dell’Unità Operativa di Educazione alimentare dell’Ospedale Bambino Gesù Quali sono i principali problemi nell’alimentazione dei bambini oggi? I regimi alimentari dei nostri bambini sono spesso connotati da eccessi di alcuni nutrienti (Carboidrati semplici, proteine animali, grassi saturi) e deficit di altri (fibre, vitamine in particolare la Vit. D, minerali tra cui calcio e ferro), da cui derivano quadri di malnutrizione per eccesso (in prevalenza sovrappeso ed obesità) e per difetto. Alla base di queste situazioni vi sono non corrette proposte alimentari familiari, ma soprattutto la selettività, ossa il rifiuto di alcuni alimenti fondamentali come verdura, frutta, pesce e legumi, da cui discendono tali quadri di malnutrizione.
Quali sono i principali rischi legati all’obesità pediatrica? Il sovrappeso e l’obesità, in particolare, rappresentano oggi il problema nutrizionale maggiore per numero di soggetti interessati (almeno 1/3 dei nostri ragazzi è interessato) e per gravità dei quadri clinici. Già in età pediatrica sono presenti importanti complicanze metaboliche come l’accumulo di grasso nel fegato, alterazioni del metabolismo degli zuccheri, alterazione del livello di grassi nel sangue, ipertensione arteriosa, iperuricemia. Tale situazione quasi sempre si associa a problemi psicologici con quadri depressivi anche importanti e complicanze ortopediche.
I ragazzi del Bambino Gesù
I PASSAGGI FONDAMENTALI PER L’ALIMENTAZIONE Durante la crescita, ci sono 3 momenti critici che se non opportunamente affrontati possono determinare problemi: il divezzamento, il passaggio alla tavola dei genitori intorno all’anno e il periodo tra i 2 e 4 anni. In particolare in questo ultimo momento se il genitore non stimola in modo ludico e con l’esempio a mangiare tutti gli alimenti si possono instaurare quadri di selettività importante che si protraggono nel tempo, associandosi a sovrappeso o a magrezze eccessive
Che cosa si può fare per aiutare un bambino o un ragazzo con abitudini alimentari scorrette? Il medico deve conoscere i periodi critici in cui si instaurano comportamenti sbagliati, parlarne coi genitori e invitarli a lavorare con proposte sempre fatte in modo ludico, con il coinvolgimento di tutta la famiglia. Compito specifico del medico sarà quello di valutare le abitudini familiari lavorando affinché siano salutari e condivise da tutti. Inoltre spetta al pediatra stimolare il bambino ad approcciarsi a cibi non amati in modo. L’altro elemento fondamentale nella determinazione delle abitudini alimentari è la scuola, dove è fondamentale che la proposta dietetica sia adeguata e
condivisa (stesso menù per tutti, senza doppie porzioni e con equilibrata proposta degli alimenti). A scuola si deve fare inoltre educazione alimentare non con semplice trasmissione di nozioni ma con esperienze positive in cui tutti abbiano la possibilità di sperimentare comportamenti salutari o modificarli in senso positivo. Per questo possono essere utili iniziative stimolanti e motivanti l’insegnante come ad esempio il progetto “Dammi il 5” proposto in questi giorni dall’Ospedale Bambino Gesù con lo stimolo a mangiare frutta e verdura da parte di 5 supereroi e basato sull’impiego di una guida per l’insegnante e di una serie di video con cartoni, realizzati da Mati group.
I ragazzi del Bambino Gesù
Per approfondire tutti i temi della sesta puntata de ‘I ragazzi del Bambino Gesù’, leggi lo speciale dedicato sul portale!
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I ragazzi del Bambino Gesù
La sede di Palidoro La sede dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Palidoro, dove la protagonista del documentario Sara entra per la prima volta nella sesta puntata, si trova a nord della capitale, immersa da una parte nel verde delle campagne del litorale romano, dall’altra dal mare. Si compone di 3 padiglioni collegati da un unico camminamento. Sono presenti oggi 146 posti letto per ricoveri ordinari/day surgery e 30 posti di riabilitazione. La sede di Palidoro accoglie un bacino di utenza molto vasto, sia per la presenza di eccellenze uniche nel panorama nazionale – tra le altre, chirurgia dell’obesità e neuroortopedia -, che comportano una mobilità extraregionale dei pazienti pari al 31% dei ricoveri effettuati, sia per la particolarità del territorio nel quale è inserito, che fa di Palidoro un centro di riferimento regionale.
I ragazzi del Bambino Gesù
I nostri approfondimenti Prima puntata
Terza puntata
6 domande (e risposte) sulla leucemia
Gli effetti collaterali delle terapie
Focus: cosa sono la leucemia linfatica e la leucemia mieloide
Focus: la dieta de paziente oncologico
Tre domande alla dott.ssa Angela Mastronuzzi
Le 4 cose da sapere sulle mielodisplasie
Nave Italia
Scuola in Ospedale
Seconda puntata
Quarta puntata
La chemioterapia spiegata in 5 punti
Il trapianto di rene
Focus: le 8 cose da sapere sul trapianto di midollo osseo
Focus: Assistenza psicologica del paziente che deve subire un trapianto di rene
Tre domande a Cristiana de Ranieri
Trapianto di rene, tre domande al dott. Luca Dello Strologo
L’Associazione “Andrea Tudisco”
Casa Ronald Palidoro
I ragazzi del Bambino Gesù
Quinta puntata Tre domande a Giuseppe Maria Milano
Bambino Gesù: una casa per gli adolescenti affetti da tumori
Perchè un adolescente con tumore deve curarsi in un ospedale pediatrico?
Lo Spazio Time Out
Sesta puntata Tre cose da sapere sull’obesità
Focus: le 5 cose da sapere su fegato grasso e obesità
Tre domande a Giuseppe Morino
La sede di Palidoro
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Il Glossario Clicca sul mio amico per leggere il glossario delle puntate 1,2,3,4
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I ragazzi del Bambino Gesù
• Caloria: è un’unità di misura
dell’energia. In ambito nutrizionale la Chilocaloria (Kcal) corrisponde all’energia necessaria per innalzare di un grado centigrado un litro di acqua. È usata per indicare l’apporto energetico degli alimenti.
• Colesterolo: è una molecola
lipidica che circola nel sangue ed è presente nelle cellule del corpo umano dove contribuisce, tra le altre cose, alla formazione delle membrane cellulari, alla sintesi della vitamina D e degli acidi biliari che ci consentono di digerire i grassi.
• Indice di Massa Corporea: è un dato biometrico che misura il rapporto tra peso e altezza. È un indicatore dello stato del peso forma. Si calcola dividendo il peso in Kg per il quadrato della statura in metri.
• Insulina: È un ormone
prodotto da alcune cellule del pancreas che svolge molteplici funzioni tra cui la regolazione del glucosio presente nel sangue, l’immagazzinamento dei lipidi nel tessuto adiposo e la sintesi delle proteine.
• Ipercolesterolemia:
eccesso di colesterolo presente nel sangue.
• Ipertensione: è una
condizione clinica nella quale la pressione del sangue nelle arterie è elevata rispetto ai valori normali. Ciò comporta un affaticamento per il cuore.
• Obesità: patologia
caratterizzata da un anomalo aumento di peso causato da un eccessivo accumulo di grasso.
• Sovrappeso: è una
condizione di moderato eccesso di peso rispetto agli standard proposti dall’OMS.
• Svezzamento: integrazione,
a partire dai 6 mesi di vita, dell’alimentazione del bambino con alimenti solidi o semisolidi rispetto al solo latte del quale il piccolo si è nutrito a partire dalla nascita.
• Transaminasi: sono enzimi
presenti soprattutto nei muscoli striati e nel fegato la cui funzione è quella di convertire gli amminoacidi in energia per il corpo. In medicina i valori delle transaminasi nel sangue sono utilizzati per valutare la presenza di danni a carico del fegato.
• Trigliceridi: sono composti
organici lipidici che circolano nel sangue. Sono riserve lipidiche frutto dei normali processi digestivi.
• Vitamina D: è un
precursore ormonale composto da 5 vitamine: D1,D2,D3,D4 e D5. Il corpo umano le acquisisce attraverso l’alimentazione o l’esposizione al sole. È un ormone indispensabile per il metabolismo del calcio e del fosforo.
URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico Per informazioni, segnalazioni e reclami: e-mail: urp@opbg.net tel. +39 06.6859.4888 - Sede di Roma Gianicolo tel. +39 06.6859.3638 - Sede di Roma San Paolo tel. +39 06.6859.3555 - Sedi di Palidoro e Santa Marinella Per dubbi e domande sulle questioni sanitarie affrontate nel documentario scrivi a chiedi@opbg.net
Coordinamento editoriale: A.G. Ugazio, N . Zamperini Comitato di redazione: G. Morino, A. Reale, A. Tozzi, A. Turchetta, S. Vicari Segreteria: M. Mathieu