e l ia c e p S
I ragazzi del Bambino GesĂš
A scuola di salute Settima puntata
Istituto per la Salute del Bambino e dell’Adolescente
Indice
01 02 03 04 05 06
Il mutuo auto aiuto
I numeri dell’obesità infantile
Focus: quando si ricorre all’intervento chirurgico
Obesità infantile: tre domande a Francesco De Peppo
Il Gianicolo
Il Glossario
Coordinamento editoriale: A.G. Ugazio, N. Zamperini Comitato di redazione: G. Morino, A. Reale, A. Tozzi, A. Turchetta, S. Vicari Segreteria: M. Mathieu
I ragazzi del Bambino Gesù
01
Il mutuo auto aiuto
Corrono veloci le puntate de “I ragazzi del Bambino Gesù”. Siamo alla settima puntata e le storie narrate si arricchiscono, si diversificano e ci proiettano in situazioni diverse che permettono di contestualizzare il percorso che stiamo facendo. È sempre più forte e chiaro il ruolo e la forza dei genitori e in particolare delle mamme, alcune volte più silenzioso, altre più coinvolgente. Sorprende la diversità e la maturità dei ragazzi. Sono stati resi forti dalla malattia, hanno iniziato a “vivere” - così dice una delle ragazze -, hanno acquisito la consapevolezza di ciò che è importante nella vita, sanno
ridere, divertirsi e fare programmi come tutti i ragazzi ma con un valore aggiunto. La loro forza, la loro capacità di reagire, la complicità che si instaura in ospedale e presso le case d’accoglienza tra i pazienti e tra i genitori sono spunti per implementare progetti di “auto mutuo aiuto” che sono stati attivati in ospedale con lo scopo di scambiare esperienze, narrarsi, ascoltare. L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l’Auto Mutuo Aiuto come “l’insieme delle misure adottate da figure non professioniste per promuovere, mantenere o recuperare la salute, intesa come completo benessere
fisico, psicologico e sociale di una comunità”. L’intento dei gruppi di Auto Mutuo Aiuto è quello di “trasformare coloro che domandano aiuto in persone in grado di fornirlo” (Martini, Sequi, 1988 ), aumentando la padronanza e il controllo sui problemi, in una parola, l’auto efficacia dei partecipanti. Incontrare persone che stanno affrontando gli stessi problemi e hanno trovato modi ottimali per affrontarli e gestirli aiuta chi inizia e vive un percorso di malattia ad avere speranza e ottimismo e per tornare a casa più forti e meno soli.
I ragazzi del Bambino Gesù
02 I numeri dell’obesità infantile Il fenomeno sta assumendo le forme di un’epidemia, il 25% degli adolescenti italiani è sovrappeso e il 13% è obeso L’incidenza dell’obesità infantile in età pediatrica e adolescenziale è in costante aumento non soltanto nei Paesi industrializzati ma anche in quelli in via di sviluppo, come l’India o il Sud America. Negli Stati Uniti l’obesità infantile è diventata una questione di “salute pubblica” con il 32% degli adolescenti in sovrappeso mentre una percentuale tra l’8 e il 17%, a seconda del gruppo etnico di appartenenza, è obesa. Secondo alcune proiezioni entro il 2025 i bambini in sovrappeso passeranno dagli attuali 41 milioni a 70 milioni. OBESITÀ INFANTILE IN EUROPA E ITALIA Anche l’Europa sta vivendo problemi simili. Secondo ultimi dati si calcola che un bambino su tre, tra i 6 e i 9 anni, è in sovrappeso oppure obeso. Anche in Italia il fenomeno sta assumendo le forme di una vera e propria epidemia con cifre allarmanti anche se non omogenee sul territorio nazionale. Secondo le ultime stime dell’osservatorio “OKkio alla SALUTE” dell’Istituto Supe-
riore di Sanità (vedi infografica a lato), circa il 20% dei bambini tra gli 8 e i 9 anni in Italia è sovrappeso e il 9,8% è obeso. Dal report emergono anche alcuni dati significativi sulle abitudini alimentari. In particolare, l’8% dei bambini salta la prima colazione, mentre il 25% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e/o verdura e il 41% che i propri figli assumono abitualmente bevande zuccherate e/o gassate. OBESITÀ INFANTILE E FEGATO GRASSO: I RISCHI PER LA VISTA Il progressivo aumento del numero di bambini sovrappeso e obesi ha portato con sé la diffusione, in proporzioni epidemiche, della steatosi epatica non alcolica (NAFLD), ovvero l’accumulo di grasso nel fegato. Circa il 15% dei bambini è affetto da questa patologia, percentuale che sale fino a superare il 50% se si considera la popolazione di bambini obesi.
SINDROME METABOLICA E DANNI ALLA VISTA La steatosi epatica non alcolica, comunemente detta “fegato grasso”, ha tra le sue conseguenze lo sviluppo della sindrome metabolica, oltre al possibile sviluppo, nel corso della vita adulta, di cardiopatie, diabete, cirrosi epatica, ipertensione, cardiopatie, retinopatie. Secondo uno studio del Bambino Gesù, condotto su 1000 bambini nell’arco di due anni, esiste un’associazione tra obesità infantili, danni alla vista da alterazioni del microcircolo retinico e sviluppo della sindrome metabolica. Le alterazioni del microcircolo nella retina sono state infatti correlate all’insulino resistenza, al diabete di tipo II, all’ipertensione e allo sviluppo della sindrome metabolica. La percentuale di bambini che presentavano alterazioni della retina è stata del 9% a fronte di una percentuale prossima allo zero nella popolazione pediatrica normopeso.
Gli stili di vita
I ragazzi del Bambino GesĂš
Bambini tra gli 8 e i 9 anni
20,9% 9,8% 2,2%
Sovrappeso Obeso Gravemente obeso
L’8% dei bambini salta la prima colazione
Il 52% fa una merenda di metĂ mattina abbondante
e tt La
Il 25% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e/o verdura
Il 41% dei genitori dichiara che i propri figli assumono abitualmente bevande zuccherate e/o gassate.
CORN FLAKES
Il 31% fa una colazione non adeguata (ossia sbilanciata in termini di carboidrati e proteine)
I ragazzi del Bambino Gesù
03 Focus: quando si ricorre
all’intervento chirurgico Se lo stile di vita non basta è possibile ricorrere alla Sleeve gastrectomy o al palloncino endogastrico In Italia, circa il 20% dei bambini è in sovrappeso, mentre il 10% è obeso (dati OKkio alla SALUTE). Molto spesso strategie dietetiche-comportamentali riescono a mettere sotto controllo il problema. Quindi si può pensare ad un intervento chirurgico solo per i casi più gravi. Chi può essere sottoposto a interventi chirurgici? Le linee guida internazionali individuano esclusivamente due gruppi di pazienti pediatrici per i quali si può procedere con interventi chirurgici: i bambini o adolescenti con indice di massa corporea (BMI) pari o superiore a 50 (obesità patologica severa o superobesità) e quelli con un indice di massa corporea superiore a 40 (obesità grave di III grado), associata a steatoepatite o ad altre gravi
patologie mediche correlate come il diabete, l’ipertensione o le apnee notturne. Oltre a questi, vanno tenuti in considerazione anche altri fattori come la maturità fisica e psicologica del paziente, il desiderio di sottoporsi alla procedura, i precedenti tentativi di perdita di peso, la capacità di rispettare le cure mediche di follow-up. Cos’è la Sleeve gastrectomy? Uno degli interventi chirurgici è chiamato Sleeve gastrectomy. Consiste nell’asportazione di un tratto verticale di stomaco in modo da rimpicciolire il contenitore gastrico e ridurre l’interesse per il cibo. L’intervento riduce l’apporto alimentare del 50-70%. Le principali complicanze legate a tale intervento, molto rare, sono la formazione
I ragazzi del Bambino Gesù
di una fistola lungo la sutura o una stenosi del tubulo gastrico, cioè dello stomaco rimpiccolito dall’intervento di Sleeve gastrectomy”. Nei pazienti che già soffrivano di reflusso gastrico, inoltre, è possibile un’accentuazione di tale sintomatologia e, in casi molto particolari, in cui l’intervento non si associ a modificazioni dello stile di vita, potrebbero non aversi i risultati attesi con la necessità di ricorrere ad ulteriori interventi.
Il palloncino è un intervento meno invasivo utile nei ragazzi molto giovani (<13-14 anni) affetti da obesità di I o II grado o che non si sentano in grado di accettare un’indicazione chirurgica nei casi più severi. All’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù il palloncino viene utilizzato dal 2002. Come tutti i trattamenti per l’obesità richiede la collaborazione del paziente che deve rispettare le indicazioni dietetiche ed iniziare o incrementare l’attività motoria giornaliera. Cos’è il metodo I casi da proporre per la del palloncino? Un metodo meno invasivo chirurgia dell’obesità venper ridurre le dimensioni gono selezionati in manieinterne dello stomaco e in- ra collegiale e multidisciplidurre un senso di sazietà nare da dietisti, epatologi, precoce prevede l’inseri- endocrinologi, esperti del mento di un palloncino che metabolismo e psicologi. viene gonfiato all’interno dello stomaco.
I ragazzi del Bambino Gesù
04
Obesità infantile: tre domande a Francesco De Peppo Come curare e prevenire l’obesità infantile: la parola all’esperto, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia generale della sede di Palidoro dell’Ospedale Bambino Gesù Perché è aumentata l’incidenza dell’obesità tra i bambini e quali sono i rischi associati?
I problemi principali risiedono nella dieta dei ragazzi. La dieta mediterranea prevede largo utilizzo di vegetali mentre spesso i ragazzi assumono alimenti ipercalorici ma piacevoli al gusto come le merendine o il cibo dei fast food. La radicale trasformazione dell’assetto delle famiglie, in cui spesso entrambi i genitori lavorano, favorisce l’utilizzo dei cosiddetti “cibi spazzatura” già preconfezionati. L’associazione tra una dieta sbilanciata e l’aumento della sedentarietà tipico delle nuove generazioni favorisce fortemente l’insorgenza delle forme più gravi di obesità. I rischi legati all’obesità infantile sono gli stessi cui vanno incontro gli adulti, con l’aggravante di anticipare di una o due decadi l’insorgenza di problemi associati all’obesità come diabete di tipo alimentare, l’ipercolesterolemia, l’iperuricemia, ipertensione
arteriosa e steatoepatite con conseguente sviluppo di cirrosi ed insufficienza epatica. Nei casi più gravi, soprattutto nelle forme genetiche di obesità, si sviluppano le apnee ostruttive durante il sonno che diviene molto disturbato e poco riposante. Infine le articolazioni degli arti inferiori e della colonna vertebrale subiscono traumi cronici, causati dall’eccessivo carico, sviluppando patologie degenerative talvolta severe.
Come si contrasta l’insorgenza dell’obesità tra i più piccoli?
Come in tutti i campi della medicina, la prevenzione è la forma più importante di cura. Sarebbe bene, dunque, che i genitori si preoccupassero precocemente per i loro figli in presenza di rapidi incrementi del peso. Purtroppo è ancora fortemente radicata la convinzione che il bambino “grassottello” sia l’immagine di buona salute e spesso i ragazzi vengono portati a controllo tardivamente quan-
I ragazzi del Bambino Gesù
L’ESPERIENZA DEL BAMBINO GESÙ All’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù utilizziamo il palloncino dal 2002 per cui abbiamo una vastissima esperienza che ci convince sulla sua assoluta sicurezza ed affidabilità. Ogni anno operiamo tra i 35 e i 40 ragazzi. Come tutti i trattamenti per l’obesità richiede la collaborazione del paziente che deve rispettare le indicazioni dietetiche ed iniziare o incrementare l’attività motoria giornaliera.
do è più difficile ottenere una guarigione. Inoltre le forme più gravi di obesità, definite “obesità patologica”, si manifestano con grande frequenza in famiglie in cui anche uno o entrambi i genitori sono gravemente obesi. Questo fa sì che l’attenzione al problema sia molto ridotta in quanto vengono tramandate ai figli le abitudini di vita scorrette dei genitori. Negli ultimi anni, però, è fortemente aumentata la consapevolezza dei danni indotti dal grave sovrappeso e i pediatri offrono spesso utilissimi consigli indirizzati ad una migliore alimentazione e soprattutto a favorire una maggiore attività fisica. Il primo passaggio consiste nel fare uso del cosiddetto diario alimentare che dovrebbe consentire di individuare le abitudini alimentari scorrette più rilevanti per poter iniziare un percorso di miglioramento della dieta. Anche la scuola ha un ruolo nell’educazione alimentare e fortunatamente negli ultimi
anni c’è stata molta attenzione nel migliorare la qualità degli alimenti nelle mense scolastiche. Per i ragazzi più grandi la scuola perde spesso il controllo della dieta ma acquisisce un ruolo molto importante nella segnalazione di episodi di bullismo che spesso coinvolgono i ragazzi e le ragazze obese provocandone l’isolamento e lo sviluppo di forme depressive spesso molto profonde.
Quando si ricorre all’utilizzo alla chirurgia per contrastare l’obesità?
La strada della chirurgia, con riduzione delle dimensioni dello stomaco, si percorre solo dopo aver provato con drastici cambiamenti degli stili di vita. La chirurgia viene indicata nei pazienti con obesità molto severa, con un indice di massa corporeo superiore a 40, nei pazienti che non hanno risposto al trattamento con il palloncino restando in una condizione di obesità patologica severa o in quelli in cui siano pre-
senti steatoepatite, apnee notturne gravi, ipertensione arteriosa o diabete di tipo II. Prima di porre l’indicazione all’intervento viene svolto un ricovero finalizzato allo studio di eventuali altre malattie e alla valutazione psicologica. Il palloncino è un intervento meno invasivo e rimane una scelta molto utile nei ragazzi molto giovani (<13-14 anni) affetti da obesità di I o II grado o che non si sentano in grado di accettare un’indicazione chirurgica nei casi più severi. All’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù utilizziamo il palloncino dal 2002 per cui abbiamo una vastissima esperienza che ci convince sulla sua assoluta sicurezza ed affidabilità. Ogni anno operiamo tra i 35 e i 40 ragazzi. Come tutti i trattamenti per l’obesità richiede la collaborazione del paziente che deve rispettare le indicazioni dietetiche ed iniziare o incrementare l’attività motoria giornaliera.
I ragazzi del Bambino Gesù
Per approfondire tutti i temi della settima puntata de ‘I ragazzi del Bambino Gesù’, leggi lo speciale dedicato sul portale!
+
I ragazzi del Bambino Gesù
Il Gianicolo La sede di Sant’Onofrio dell’Ospedale Bambino Gesù si trova in uno dei luoghi più amati e conosciuti di Roma. Il Gianicolo è un colle, affacciato sulla riva destra del Tevere la cui altezza massima è di 88 metri. Insieme a Monte Mario e al Pincio è uno dei luoghi da cui si gode il panorama migliore della città. Alla cima del colle si arriva attraverso la Passeggiata del Gianicolo, ai bordi della quale sono collocati i busti dei garibaldini illustri che hanno combattuto per la difesa di Roma nel 1849. Alla fine della Passeggiata, poi, si trova il monumento equestre dedicato a Giuseppe Garibaldi. Sotto la statua è posto, dal 24 gennaio 1904, un cannone che spara, a salve, ogni giorno a mezzogiorno in punto.
I ragazzi del Bambino Gesù
I nostri approfondimenti Prima puntata
Terza puntata
6 domande (e risposte) sulla leucemia
Gli effetti collaterali delle terapie
Focus: cosa sono la leucemia linfatica e la leucemia mieloide
Focus: la dieta de paziente oncologico
Tre domande alla dott.ssa Angela Mastronuzzi
Le 4 cose da sapere sulle mielodisplasie
Nave Italia
Scuola in Ospedale
Seconda puntata
Quarta puntata
La chemioterapia spiegata in 5 punti
Il trapianto di rene
Focus: le 8 cose da sapere sul trapianto di midollo osseo
Focus: Assistenza psicologica del paziente che deve subire un trapianto di rene
Tre domande a Cristiana de Ranieri
Trapianto di rene, tre domande al dott. Luca Dello Strologo
L’Associazione “Andrea Tudisco”
Casa Ronald Palidoro
I ragazzi del Bambino Gesù
Quinta puntata Tre domande a Giuseppe Maria Milano
Bambino Gesù: una casa per gli adolescenti affetti da tumori
Perchè un adolescente con tumore deve curarsi in un ospedale pediatrico?
Lo Spazio Time Out
Sesta puntata
Settima puntata
Tre cose da sapere sull’obesità
I numeri dell’obesità infantile
Focus: le 5 cose da sapere su fegato grasso e obesità
Focus: quando si ricorre all’intervento chirurgico
Tre domande a Giuseppe Morino
Obesità infantile: tre domande a Francesco De Peppo
La sede di Palidoro
Il Gianicolo
I ragazzi del Bambino GesĂš
Clicca sul mio amico per leggere il glossario delle puntate 1,2,3,4
Il Glossario
Clicca sul mio amico per leggere il glossario della puntata 5
Clicca sul mio amico per leggere il glossario della puntata 6
I ragazzi del Bambino Gesù
• Caloria: è un’unità di misura
dell’energia. In ambito nutrizionale la Chilocaloria (Kcal) corrisponde all’energia necessaria per innalzare di un grado centigrado un litro di acqua. È usata per indicare l’apporto energetico degli alimenti.
• Colesterolo: è una molecola lipidica che circola nel sangue ed è presente nelle cellule del corpo umano dove contribuisce, tra le altre cose, alla formazione delle membrane cellulari, alla sintesi della vitamina D e degli acidi biliari che ci consento di digerire i grassi.
• Ipercolesterolemia:
eccesso di colesterolo presente nel sangue.
• Indice di Massa Corporea (IMC oppure, dall’inglese Body Mass Index, BMI):
• Sindrome metabolica:
• Insulina: è un ormone
• Retina: la retina è la
permette di valutare in maniera semplice le alterazioni del peso corporeo, in particolare il sovrappeso e l’obesità. Si calcola dividendo il peso in Kg per la statura al quadrato, misurata in metri (IMC= Kg/m²).
prodotto da alcune cellule del pancreas che svolge molteplici funzioni tra cui la regolazione del glucosio presente nel sangue, l’immagazzinamento dei lipidi nel tessuto adiposo e la sintesi delle proteine.
è una situazione clinica che aumenta il rischio di sviluppare malattie cardiache e diabete. Comprende: eccesso di grasso corporeo, resistenza all’insulina, elevata pressione arteriosa e valori elevati di trigliceridi e colesterolo LDL nel sangue.
membrana più interna del bulbo oculare, formata da tessuto nervoso fotosensibile. I fotorecettori della retina sono i coni e i bastoncelli che, colpiti da stimoli luminosi li trasformano in impulsi elettrici e li trasmettono al nervo ottico.
URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico Per informazioni, segnalazioni e reclami: e-mail: urp@opbg.net tel. +39 06.6859.4888 - Sede di Roma Gianicolo tel. +39 06.6859.3638 - Sede di Roma San Paolo tel. +39 06.6859.3555 - Sedi di Palidoro e Santa Marinella Per dubbi e domande sulle questioni sanitarie affrontate nel documentario scrivi a chiedi@opbg.net
Coordinamento editoriale: A.G. Ugazio, N . Zamperini Comitato di redazione: G. Morino, A. Reale, A. Tozzi, A. Turchetta, S. Vicari Segreteria: M. Mathieu