TecnoMedia 11

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TecnoMedia Tecnologie, Prodotti

& Mercati editoriali

Numero 11 Settembre 1996

Periodico mensile. Anno III n. 11 Sped. in abb. Postale 50%-Roma

Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -

Sistema Qualità Giornali Italia

Avviata una nuova iniziativa volta ad aumentare i fatturati e ridurre i costi dei quotidiani attraverso il controllo della qualità.

a pagina 3

I “quotidiani del giorno dopo” alle Olimpiadi

Quattro tra i maggiori quotidiani italiani trasmessi via satellite ad Atlanta dalla società HSCast (gruppo Il Sole 24 Ore).

a pagina 7

Nexpo ‘96: “Ritorno al futuro” per i sistemi editoriali

Dalla manifestazione emerge una valutazione più attenta nei confronti della “quarta ondata”. Editoria su Internet e sistemi per la trasmissione della pubblicità tra i temi più “caldi”.

a pagina 13

Mercati editoriali: USA e Giappone

I dati aggiornati su diffusione, readership e andamento pubblicitario dei due maggiori mercati editoriali del mondo.

USA............................................................................ a pagina 22 Giappone.................................................................... a pagina 26

Una edicola multimediale per editori, distributori ed edicolanti

Interessante progetto di ricerca applicata per razionalizzare llo scambio di informazioni nella fase di distribuzione. a pagina 29

Le

Esemplare diffuso gratuitamente ai soci

Filo

diretto

aziende informano

Il servizio ASIG Service che mette a diretto contatto fornitori e utilizzatori

di tecnologie per la produzione di quotidiani. Filo Diretto è il modo più rapido, efficace ed economico per raggiungere i

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Le rubriche Editoriale

a pagina

Le pagine dell’Osservatorio

a pagina

a pagina 37 Lo Scaffale

Circolari Appuntamenti

a pagina 54 a pagina 55 a pagina 59

PURUP PREPRESS SERVIZI ITALIA SINEDITA TELECOM ITALIA TELPRESS UNISYS ITALIA VIDEO ON LINE XEIKON XYVISION a pagina 43


Parliamo di... Il “Tutorial” ASIG - IFRA su “I Database nell’industria

“Tutorial” - che nei prossimi mesi tutte le stazioni di lavoro

editoriale” si è svolto a Bologna - come annunciato - il 25 e

alle quali operano i giornalisti di un grande quotidiano

26 settembre. Impossibile, quindi, in questo numero di

saranno collegate ad Internet. E uno specchio dell’industria

“TecnoMedia”, dar conto anche in modo sommario della

editoriale italiana ed europea sarà offerta da “Ediland”; il

numerosa e qualificata partecipazione ai lavori, delle relazioni

sito gestito da ASIG Service, presentato al “Tutorial” e sul

svolte dagli esponenti dell’IFRA e del contributo fornito al

quale non mancheremo di intrattenerci con ampiezza dovuta.

dibattito da esponenti delle più affermate case fornitrici di

La direzione di marcia appare dunque condivisa; meno

prodotti e di servizi che operano in Italia, giunti, per la

generalizzata si dimostra la convinzione circa gli itinerari

circostanza, anche dagli Stati Uniti.

più idonei da compiere. In altri termini, la cultura dell’”on-

Non si è certo trattato, tuttavia, di una sovrapposizione

line” e degli strumenti che rendono possibile la sua concreta

dell’offerta rispetto all’articolata domanda che, per quanto

operatività, appare ancora patrimonio marginale delle nostre

riguarda questo settore in gran parte inesplorato, proviene

imprese (come, del resto, di quelle di ogni parte del mondo).

dalle aziende. Abbiamo ritenuto utile ed opportuno per

Di qui l’esigenza di approfondire l’analisi, di valutare il più

l’occasione,aprire le porte del “Tutorial” ai maggiori

compiutamente possibile i segmenti del processo, a cominciare

fornitori di tecnologie per meglio comprendere (e verificare

magari - come si è fatto nel “Tutorial” di Bologna - dai

nel laboratorio tecnologico allestito nella circostanza) le

database, dalle loro caratteristiche e dalla loro funzione in

realizzazioni e gli orientamenti dei loro centri ricerca e

ogni comparto dell’attività aziendale. Carlo Lombardi

sviluppo, tentando di rendere maggiormente acquisibile la saldatura logica tra tecnologia, servizi e prodotto. Il prossimo numero della nostra pubblicazione, comunque, si occuperà, in larga misura dell’avvenimento che ben si inquadra nel programma di attività dell’ASIG. Vorremmo, in questa sede, limitarci a sottolineare come

TecnoMedia Periodico della ASIG Associazione Stampatori Italiana Giornali

il dibattito che, nella seconda giornata di lavori, ha visto protagoniste le aziende editoriali attraverso l’illustrazione di case history e di stimolanti riflessioni orientate al futuro delle nostre imprese e delle forme di comunicazione che appaiono maggiormente destinate ad affermarsi, abbia messo in luce realtà avanzatissime accanto a dubbi non del tutto risolti. I Database e la loro funzione sono certamente parte di un discorso più ampio sull’affermazione dell’on-line - che a cominciare da Internet, coinvolge ormai una fetta consistente dei giornali in ogni parte del mondo: 100 a inizio ’95, 750 a inizio ’96, 1.115 a maggio di quest’anno, destinati a diventare, entro dicembre, 2.500 e forse più. E di questi, anche se gran parte si editano negli Stati Uniti, circa il 16 per cento si pubblica in Europa. Nè può dirsi che l’Italia stia a guardare se é vero, ad esempio, - come è stato annunciato nel corso del

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Via Sicilia 125, 00187 Roma tel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489 E-mail: tecnomedia@ediland.it Direttore responsabile Carlo Lombardi Redazione Salvatore Curiale - Luca Michelli Progetto Grafico - impaginazione - infografica Sabrina Bizzarri Segreteria di Redazione Antonella Appolloni Registrazione del Tribunale di Roma n. 189 del 29-4-1994 © ASIG Service S.r.l. - 1995 - Tutti i diritti riservati Sede legale: via Bigli 2, 20121 Milano Stampa I.G.U. S.r.l. Via Michele Migliarini 59/A, 00173 Roma Questo numero è stato chiuso in redazione il 30 Settembre 1996


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Iniziative ASIG

“Sistema Qualità Giornali” un progetto per l’editoria italiana Aumentare i fatturati e ridurre i costi con maggiori soddisfazioni dei clienti: sono gli obiettivi del “Sistema Qualità Giornali Italia”, un progetto di grande respiro avviato dai direttori tecnici dei quotidiani italiani con il coordinamento della Associazione Stampatori Italiana Giornali. I dettagli della nuova iniziativa, che diventerà operativa a partire dal prossimo anno, sono stati illustrati in una riunione organizzata a Udine dal Messaggero Veneto in collaborazione con la Cartiera D. Romanello & Figli.

Aumentare i fatturati e risparmiare sui costi generali di produzione dando maggiori soddisfazioni ai clienti pubblicitari: ecco, in estrema sintesi, gli obiettivi, ambiziosi ma non irraggiungibili, del “Progetto Qualità Giornali Italia”. I contenuti della nuova iniziativa, che verrà avviata, su scala nazionale, a partire dal prossimo anno, sono stati delineati nel corso di una fitta serie di incontri informali fra i direttori tecnici ed i quadri delle società editrici e stampatrici di giornali riunite nella ASIG, Associazione Stampatori Italiana Giornali. Gli obiettivi e le strategie del “Progetto Qualità Giornali Italia” sono stati particolarmente analizzati nel corso di una riunione che si è svolta il 26 e 27 giugno scorsi a Udine, organizzata dal quotidiano Messaggero Veneto in collaborazione con la Cartiera D. Romanello & Figli. Dopo il caloroso benvenuto dell’editore del Messaggero Veneto, marchese Guido Carignani, è toccato al presidente dell’ASIG Carlo Lombardi, al direttore tecnico del quotidiano di Udine Sandro Smerghetto ed al professor Pietro Chasseur dell’Istituto Arti Grafiche S. Zeno di Verona illustrare le caratteristiche del progetto e le iniziative che ne faranno parte. La qualità editoriale come “sistema azienda” La qualità, per un prodotto stampato, non può essere frutto episodico delle intuizioni di un geniale caporeparto. Per essere tale, e quindi per tradursi in un valore economico, deve entrare a fare parte della “cultura industriale” degli addetti di ogni reparto, trasformandosi quindi in un vero e

proprio “sistema qualità”, e traducendosi in prassi codificate ed in adeguate metodologie di controllo che vanno esercitate giorno per giorno. L’obiettivo del “Sistema Qualità Giornali” è quello di contribuire alla diffusione ed al rafforzamento di metodologie scientifiche per il controllo della qualità finale della stampa in bianco e nero e in quadricromia dei quotidiani. “Criteri uguali per tutte le aziende, regole diverse per ciascuna azienda” è la “filosofia” che accompagnerà tutte le iniziative rivolte al rafforzamento del sistema qualità nelle aziende editrici e stampatrici. Ciascuna agirà secondo proprie metodologie e secondo i modelli organizzativi che prediligerà, avendo a disposizione criteri comuni per il controllo e la valutazione dei risultati. L’esigenza della qualità, per l’industria dei quotidiani, nasce dalla necessità di eliminare, per quanto possibile, intralci operativi che costringono le organizzazioni ad allungare i tempi di produzione, a sopportare una quantità notevole di scarti e, forse effetto peggiore, a subire quotidianamente le contestazioni degli inserzionisti pubblicitari. La qualità totale è un obiettivo, la “non qualità” è un costo certo, tanto più pesante quanto più il giornale utilizza la quadricromia, come ha avuto modo di precisare il direttore tecnico del Messaggero Veneto, il primo quotidiano italiano ad introdurre la composizione a freddo, ed uno dei primi a sviluppare in azienda tecniche manageriali e metodologie per il controllo sistematico della qualità in tutti i reparti di

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TecnoMedia Lo schema del Sistema Qualità Giornali Italia nella rappresentazione grafica del professor Pietro Chasseur

Sistema Qualità Giornali Italia Input-Dati Interni

Input prodotti Carte

Input-Dati Esterni

Inchiostri

Pubblicità B&N Files Testi

Files immagini

Bianche

Colori

Pubblicità a colori

Impaginazione

Pagine in sinergia

B&N

Salmone

Files Grafica

Rosa Verdine

ISO/DIS 2846-1,2

Prove

Soft

Hard

Interventi Offset

Formatura

Flexo Sistemi di controllo

Preparazione della macchina

Stampa - Rotativa Tecnici

Messa in macchina del lavoro

Avviamento del lavoro

Tiratura

Gestionali

Allestimento

“Procedure” per ogni fase operativa

“Standard” per ogni fase operativa

“Specifiche” d’intesa tra ... Fornitori

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Clienti: Editori/Agenzie

Subfornitori


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Si produce a Udine riciclando quotidiani e riviste il 9% della carta da giornale consumata in Italia I partecipanti al seminario di Udine hanno potuto visitare gli impianti produttivi ed il laboratorio di ricerca e controllo della qualità della Cartiera D. Romanello & Figli, di Udine, che, con il Messaggero Veneto, ha contribuito in misura determinante alla riuscita della iniziativa. L’impresa, fondata da Domenico Romanello nel 1925, e amministrata oggi da un nipote, Roberto Romanello, occupa un’area di circa 100.000 metri quadrati e, fino dalla sua fondazione, utilizza per la produzione di carta fibre secondarie, ovvero carta da macero. Gli impianti per la trasformazione dei materiali di scarto sono fra i più avanzati d’Europa. Nel 1988 è stata introdotta una linea modernissima di disinchiostrazione che consente la fabbricazione di carta da giornale utilizzando esclusivamente giornali e riviste usate. La Romanello è stata la prima cartiera a progettare, nel 1985, una discarica di proprietà aziendale per lo smaltimento dei rifiuti, che ha seguito l’installazione di un impianto di depurazione chimico-fisica e biologica che restituisce acque completamente depurate. L’ attuale capacità produttiva, ripartita su due linee, è di circa 65.000 tonnellate al giorno di carta Testliner bianco avana, a due strati, che viene utilizzata come componente per la realizzazione di cartone ondulato da imballaggio per involucri di pregio, e 55.000 tonnellate al giorno di carta da giornale. Quest’ultima, commercializzata solo in Italia, copre circa il 9% del consumo nazionale. Il laboratorio di ricerca e controllo qualità della cartiera ha avviato una stretta collaborazione con il personale tecnico del Messaggero Veneto, con l’obiettivo di approfondire il comportamento della carta durante la stampa in quadricromia, in vista della eliminazione dei costi derivanti dalla “non qualità”. In occasione dell’incontro di Udine sono stati distribuite copie dell’analisi condotta sulle “Prove di stampabilità su carta per quotidiani” per la stampa offset in quadricromia.

Cartiera D. Romanello & Figli s.p.a.

produzione. Questa esperienza ha consentito di tradurre il sistema qualità in un sistema organizzato per il controllo dei costi, sia in termini di risparmi sia in termini di mancate contestazioni sul fronte della pubblicità. La “cultura della qualità” I prodotti stampati trasmettono informazioni, ed il primo valore che veicolano è la leggibilità del testo, delle immagini, la razionalità della grafica. Il problema è che i diversi elementi che compongono una stampato complesso, come un quotidiano, provengono da fonti diverse, vengono preparati con tecnologie e metodologie spesso non omogenee, da operatori poligrafici con un diverso livello di preparazione professionale e, dulcis in fundo, vengono spesso stampati su rotative diverse in stabilimenti lontani centinaia di chilometri. Un percorso non facile, quando l’obiettivo finale della produzione sia una qualità costante, omogenea, e la più elevata possibile. Il problema centrale, come ha sottolineato il professor Pietro Chasseur dell’Istituto Arti Grafiche

S. Zeno di Verona, è sviluppare presso tutti gli addetti poligrafici una cultura “globale” del processo produttivo. Chiunque lavori in uno qualsiasi dei segmenti produttivi, deve conoscere a grandi linee che cosa avviene prima e che cosa avviene dopo il suo stadio di intervento. La conoscenza è indispensabile per sviluppare la responsabilità professionale, il fondamento sul quale si basa la possibilità di creare un “sistema qualità giornali”. Si tratta, e non è sempre facile, di capovolgere il concetto, purtroppo ancora diffuso, della formazione “settoriale” , o a compartimenti stagni, secondo la quale non è affatto necessario che chi si occupa della rotativa conosca i problemi relativi alla fotoformatura e viceversa. L’esperienza del prestigioso istituto di formazione professionale veronese, invece, suggerisce esattamente il contrario. Metodologie per la qualità La qualità si progetta, si costruisce e si misura quotidianamente. La possibilità di ridurre gli scarti ed eliminare le

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Elenco dei partecipanti Arno Alzetta Renato Azzini Graziano Balsemin Aligi Belloni Riccardo Beretta Roberto Beretta Giampietro Bersanelli Giovanni Bordignon Daniele Bucella Angela Camerotto Guido Carignani Valter Cervi Giovanni Cesca Andrea Ceschia Pietro Chasseur Gianni Corva Salvatore Curiale Silvio Da Giau Mauro Duca Luigi Gariano Luigi Gubinelli Carlo Lombardi Antonio Londero Roberto Macoratti Antonio Mastrodonato Luca Michelli Angelo Nappa Danilo Ortolan Enzo Passone Alberino Petris Tullio Picco Cesare Piola Michele Querini Paolo Querini Antonio Roberto Roberto Romanello Lidino Roseano Massimo Salvaderi Liborio Salvemini Eugenio Segalla Sandro Smerghetto Luca Venir Santi Ziino Ruggero Zuliani

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CARTIERA D. ROMANELLO & FIGLI SPA MESSAGGERO VENETO CARTIERA D. ROMANELLO & FIGLI SPA IMPRESE TIPOGRAFICHE VENETE SA.BO. SA.BO. SA.BO. SCUOLA GRAFICA DI CIVIDALE RCS EDITORI SCUOLA GRAFICA DI CIVIDALE MESSAGGERO VENETO TOTAL INCHIOSTRI SPA SCUOLA GRAFICA DI CIVIDALE MESSAGGERO VENETO SCUOLA GRAFICA SAN ZENO CARTIERA D. ROMANELLO & FIGLI SPA ASIG SOCIETA’ EDITRICE ARENA SCUOLA GRAFICA DI CIVIDALE RCS EDITORI EDITORIALE L’ESPRESSO ASIG CARTIERA D. ROMANELLO & FIGLI SPA SCUOLA GRAFICA DI CIVIDALE EDI.ME ASIG SERVICE EDI.ME COLOPRINT SCUOLA GRAFICA DI CIVIDALE MESSAGGERO VENETO CARTIERA D. ROMANELLO & FIGLI SPA TOTAL INCHIOSTRI SPA COLOPRINT COLOPRINT S.T.E.C. CARTIERA D. ROMANELLO & FIGLI SPA CARTIERA D. ROMANELLO & FIGLI SPA EDITRICE IL SOLE 24 ORE NUOVA SAME MESSAGGERO VENETO MESSAGGERO VENETO SCUOLA GRAFICA DI CIVIDALE EDIT. POLIGRAFICA POLIGRAFICO ITALIANO

contestazioni sulla stampa finale degli annunci pubblicitari richiede il coinvolgimento consapevole di tutti i reparti produttivi e la stesura di capitolati tecnici trasparenti nei confronti dei fornitori e subfornitori esterni di materiali pubblicitari nei diversi formati. Il “sistema qualità” delineato in occasione dell’incontro di Udine richiede una serie successiva di operazioni per calibrare strumenti che concorrono alla preparazione delle pellicole e delle lastre per la stampa, dai monitor. Ogni operatore provvederà, secondo le sue competenze, alla verifica, con strumenti di misurazione scientifica, del proprio semilavorato, prima che questo venga avviato alla fase produttiva successiva. Di estrema importanza è la definizione dello spazio colore del giornale, partendo da una stampa ottimale sulla carta che effettivamente verrà usata dal quotidiano e compiendo le analisi successive con uno spettrofotometro. Lo spazio colore, una volta definito, potrà essere caricato sui più avanzati software standard per rimanere a disposizione di quanti lavorano al trattamento delle immagini ed alle selezioni per la fase finale della stampa. Queste, e le altre messe a punto che si rendono necessarie, per esempio, per utilizzare i sistemi di prove colori che utilizzano toner al posto degli inchiostri liquidi per la stampa, e per sfruttare al meglio gli impianti per la stampa offset e flessografica, consentono ritorni, in termini economici, di estremo interesse. Le iniziative per la Qualità Totale Il progetto per la qualità totale, così come è venuto delineandosi, prevede, a partire dal prossimo anno, una serie di iniziative, tutte coordinate dalla società operativa della Associazione Stampatori, la ASIG Service, che si raggrupperanno su tre linee direttrici. - Formazione professionale: in collaborazione con l’Istituto Arti Grafiche S. Zeno di Verona e con il professor Pietro Chasseur verranno avviati una serie di corsi di formazione destinati ad operatori dell’area di pre-stampa e di stampa di tutte le aziende del settore. Parallelamente, verranno organizzati seminari tecnico scientifici di approfondimento su temi specifici.


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- Ricerca scientifica: sulla base di precedenti esperienze verranno coinvolti i laboratori ed i centri di sperimentazione delle principali aziende fornitrici del settore, con lo scopo di analizzare tematiche di carattere generale e, eventualmente, di studiare specifiche esigenze localizzate in determinati centri produttivi. - Documentazione permanente: la documentazione raccolta via via nel corso delle diverse attività verrà resa disponibile sia attraverso il periodico TecnoMedia che all’interno di apposite pubblicazioni che si rendessero via via necessarie. Una parte del materiale didattico e di documentazione, in modalità interattiva, verrà distribuita su Internet grazie a Ediland, il nuovo centro servizi on line della ASIG Service che verrà presentato nei dettagli sul

prossimo numero di TecnoMedia. Lo sviluppo di queste iniziative andrà di pari passo con la sperimentazione che avvieranno le diverse aziende, secondo i tempi e con le modalità che decideranno in assoluta autonomia. Obiettivo finale delle attività dei coordinatori sarà la stesura, in stretta collaborazione con i tecnici editoriali, i centri di ricerca e formazione professionale coinvolti, di una serie di raccomandazioni per lo sviluppo di un sistema di qualità totale, che le aziende potranno adattare alle diverse realtà organizzative e tecnologiche in assoluta autonomia, anche in vista della possibilità di arrivare alla definizione di parametri in sintonia con le prospettive aperte dalla certificazione di qualità all’interno dei Paesi della Unione Europea.

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ATLANTA: il mondo della comunicazione volta pagina

“Tutto quello che hai letto, in Italia non lo sa ancora nessuno” Antonio Boezio, responsabile HSCast (Gruppo Il Sole 24 Ore), descrive in esclusiva per TecnoMedia il progetto realizzato dalla società HSCast durante i recenti Giochi Olimpici, che ha permesso la trasmissione via satellite ad Atlanta di quattro tra i maggiori quotidiani italiani.

L’iniziativa Dal 18 luglio al 5 agosto, molti fra gli italiani presenti ad Atlanta hanno avuto il privilegio di assaporare (il giorno prima!) le notizie pubblicate da alcuni quotidiani, in anticipo sulla loro comparsa nelle edicole italiane. Grazie all’innovatività del sistema messo a punto da HSCast, società condivisa fra Il Sole 24 Ore e la Hit di Verona, e alla collaborazione della Elsag-Bailey, società del gruppo Finmeccanica specializzata in process automation, è stato possibile leggere quanto scritto poche ore prima da alcune testate italiane, già alle 19:00 ora locale. In occasione delle Olimpiadi, infatti, HSCast ha contribuito all’evento effettuando quotidianamente a Casa Italia la trasmissione via satellite di quattro testate italiane, Il Sole 24 Ore, La Stampa, La Repubblica, Il Corriere dello Sport - Stadio, provvedendo inoltre alla loro diffusione in alcuni alberghi e in altri punti di interesse. Nel corso dell’intero periodo, a Casa Italia, presso il Callanwolde Fine Arts Center all’interno di una bellissima villa in stile gotico-tudor di Atlanta, si sono svolte parecchie manifestazioni di rilievo, organizzate dagli stessi sponsor di Casa Italia. La cena con Pavarotti e Tomba, la sfilata di quattro importanti stilisti a rappresentanza della moda italiana a favore dell’UNICEF, la cena in occasione del centenario della Gazzetta dello Sport, la piacevole serata Felliniana, e molti altri (ogni sera veniva organizzato un evento) hanno richiamato diverse personalità (il Principe Ranieri di Monaco, il Sindaco di Atlanta, l’on. Veltroni, il sindaco Rutelli, ...), oltre ad un nutrito numero di giornalisti, non solo di media italiani (CNN,

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Atlanta Journal, Agence France Press, ...), interessati alle diverse manifestazioni. Tutti coloro che hanno avuto il piacere di assistere a queste serate avevano a disposizione gratuitamente ogni sera i giornali esposti e distribuiti a Casa Italia. Si è stimato che, nel complesso, l’afflusso di giornalisti e accreditati sia stato mediamente di circa 200 persone al giorno. L’organizzazione e la gestione di Casa Italia sono state seguite da Media Partners e MKA, in collaborazione con il CONI, per conto della Fondazione Giulio Onesti. La tecnologia I giornali venivano trasmessi ad Atlanta mediante il sistema di trasmissione satellitare televisivo HSCast, che, nell’arco di circa mezzora, faceva pervenire alle stazioni di ricezione appositamente allestite, i quattro giornali nella loro versione elettronica integrale, mantenendo l’elevato grado qualitativo con cui vengono prodotti in Italia. Le testate venivano inviate dapprima elettronicamente, via linea ISDN, alla sede di Milano di HSCast, da dove tutte le sere venivano convogliate ad Atlanta, su un canale satellitare televisivo del carrier internazionale Intelsat. Mediante la tecnologia HSCast possono essere trasmessi dati di qualsiasi tipo, files di ogni genere, indipendentemente dal loro contenuto. Per la trasmissione di quotidiani HSCast fornisce due soluzioni, utilizzate rispettivamente per i giornali in formato bitmap e per i giornali in formato Adobe Acrobat.


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L’autore dell’articolo nella postazione ricevente HSCast installata ad Atlanta

Durante le Olimpiadi, per l’appunto, sono state utilizzate entrambe le due distinte modalità di trasmissione: Il Sole 24 Ore, La Stampa e La Repubblica venivano trasmesse in formato bitmap, Il Corriere dello Sport in formato Acrobat. Il satellite che è stato utilizzato è Intelsat-K, posizionato a 338.5° Est, con una copertura di tutta l’America del Nord con un segnale sufficientemente forte e chiaro da permettere la ricezione anche con antenne paraboliche di dimensioni contenute. HSCast ad Atlanta ha ricevuto con un’antenna parabolica di solo 1 metro di diametro. L’equipaggiamento necessario per la ricezione dei giornali comprende anche un normale sintonizzatore TV, connesso ad un PC Windows, una scheda di ricezione sviluppata da HSCast, il software di visualizzazione delle pagine e una stampante. Ad Atlanta le stazioni di ricezione di questo tipo erano due: una presso Casa Italia, l’altra presso il centro di fotocopiatura Atlanta Legal Copies, che tutte le sere produceva complessivamente le circa 1.000 fotocopie da noi richieste. La trasmissione Dopo avere terminato la ricezione dei files delle testate presso la sede di Milano, ogni sera alle 19:00 ora locale (1:00 di notte a Milano) veniva attivata la tra-

smissione satellitare verso Atlanta. Un’antenna ricevente era posizionata sul tetto del grattacielo (78 piani) dove si trovava la sede locale di Atlanta Legal Copies. Contemporaneamente, grazie all’installazione di una seconda antenna, presso Casa Italia venivano riprodotte le prime pagine delle testate, che venivano così esposte ed erano disponibili già poco dopo le 19:00. La ricezione complessiva presso Atlanta Legal Copies terminava alle 19:45, ma già verso le 19:30 era possibile iniziare a stampare le master copy da mandare in riproduzione. Il processo produttivo era costituito da più fasi, ognuna delle quali veniva seguita direttamente da un responsabile di HSCast, affiancato da personale della società locale. Inizialmente la master copy dei giornali veniva riprodotta su una normale stampante, nel formato americano B (11” x 17”), simile al formato europeo A3 (11,69” x 16,54”); il segnale ricevuto dal satellite è infatti riproducibile in un qualsiasi formato, A3, A4, B, ecc., senza alcuna eccezione. La master copy di ogni giornale veniva poi passata al reparto fotocopie che, con le 3 Docutech XEROX a disposizione, attive contemporaneamente, avviava il processo produttivo vero e proprio. In definitiva, a regime, è stato possibile produrre e consegnare a Casa Italia le prime 50 copie di ogni testata già alle 21:00 - 21:30 di ogni sera.

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La distribuzione Le 4 testate non venivano recapitate solo a Casa Italia. La distribuzione avveniva in quattro momenti distinti: le prime copie venivano portate immediatamente a Casa Italia, dove, proprio in concomitanza con le varie cene e manifestazioni, i giornalisti attendevano con ansia le ultime notizie. Le consegne successive venivano effettuate direttamente dal personale di Atlanta Legal Copies: la seconda (22:30) e la terza consegna (24:00) venivano dirette ancora a Casa Italia, dove la sera la richiesta dei giornali era forte e completavano così i quantitativi da noi richiesti per Casa Italia (circa 200 copie per testata). L’ultima consegna (02:00 - 03:00) serviva a rifornire sette fra i principali alberghi di Atlanta, dove alloggiavano giornalisti italiani; le copie venivano esposte su appositi espositori sistemati all’ingresso o in posizioni di passaggio, a cui chiunque aveva libero accesso. A Casa Italia, comprese nei quantitativi sopra menzionati, venivano inoltre preparate delle apposite scatole, destinate all’interno del Villaggio Olimpico, alla Sala Stampa Azzurra, al Main Press Center e all’International Broadcasting Center, ciascuna con 10-20 copie di ogni testata. La risposta Sia a Casa Italia, sia negli alberghi, le copie dei giornali andavano quasi sempre esaurite. E’ anche capitato di avere segnalazioni, da giornalisti che poi si incontravano a Casa Italia, di esaurimento delle copie in alcuni alberghi, nonostante il ridotto numero di italiani presenti: si è poi scoperto che erano alcuni giornalisti esteri europei che, conoscendo un po’ la lingua e data la tempestività nella consegna, leggevano i giornali italiani prima dei loro che, come di consueto, venivano recapitati alle edicole della città verso sera o addirittura il

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giorno successivo. La richiesta era a volte sorprendente: alcuni giornalisti dell’ANSA, che alloggiavano in un albergo che aveva negato ad HSCast la possibilità di esporre i giornali per accordi di esclusiva con altre testate straniere, ci hanno espressamente telefonato indispettiti per il fatto che loro non ricevevano alcun giornale. Dopo avere chiarito l’equivoco, si è concordato di recapitare in quell’albergo ogni sera una scatola chiusa, indirizzata a loro nome, con qualche copia di tutte le 4 testate. L’impressione generale è stata in generale molto positiva, soprattutto all’inizio, quando vi era un marcato stupore nel rilevare che il giornale che si stava leggendo era ... di domani. Dopo i primi giorni, quando si avvicinava l’ora di consegna dei giornali, alcuni giornalisti venivano appositamente alla postazione HSCast di Casa Italia a chiedere se fossero già arrivati i giornali. Alcuni avevano proprio preso l’abitudine di venire a prelevare tutte le sere una copia di tutte le testate; fra queste la segreteria del CONI, la segreteria dell’organizzazione, alcuni sponsor, come la Rai TV e Radio 2, Roma2004, Telecom Italia e Alitalia. Abbiamo ricevuto complimenti da tutti: da giornalisti (di televisione, radio e carta stampata) per l’utilissimo servizio che stavamo erogando, e da italiani residenti, soprattutto per il fatto che in periodi normali i quotidiani ad Atlanta arrivano non tutti i giorni e con 1-2 giorni di ritardo sulla data di copertina. Gli altri giornali, che venivano mandati via aerea ad Atlanta, infatti, arrivavano a Casa Italia sempre tra le 00:30 e la 01:30, con circa 3-4 ore di ritardo rispetto ai giornali trasmessi da HSCast. L’opinione favorevole è stata data accettando di buon grado anche il formato, sul quale in generale non c’è stata nessuna opinione sfavorevole. Alcuni hanno addirittura evidenziato i vantaggi di un formato di


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Anche il popolare Giampiero Galeazzi era tra i “clienti” dei servizi HSCast

questo tipo: la maneggevolezza e la pulizia (non c’è inchiostro che sporca) sopra tutti. Le referenze L’opinione positiva sul servizio HSCast è stata confermata anche da una discreta visibilità che i media ci hanno dato nel periodo delle Olimpiadi. Di seguito la presenza di HSCast sui media durante il periodo olimpico: 1 agosto: RAI Radio 2 - intervista in diretta 2 agosto: RAI Radio 1 - intervista differita 4 agosto: RAI TV Rete 1 - servizio in Atlantam tam di Frizzi 4 agosto: Radio Dimensione Suono - intervista in diretta Dal 27 luglio HSCast è presente sul sito Internet di Telecom Online, nell’ambito delle pagine di AtlantaAzzurra (www.tol.it/sports/atlanta/caffe/ incontri00.html), con una descrizione dell’iniziativa HSCast, qualche fotografia scattata per l’occasione e il link attivo al sito di HSCast nelle pagine del Sole 24 Ore. Le prospettive Secondo molte persone con cui si è avuto modo di scambiare opinioni e pareri, la possibilità di estendere un servizio analogo a quello erogato da HSCast durante le Olimpiadi è molto ampia. L’utilità è indiscussa e l’utenza sarebbe disposta a

pagare senza alcun problema la tempestività con cui questo tipo di servizio li raggiunge. E’ proprio vero che il tempo ha il suo prezzo. Oggi, ad Atlanta spesso i giornali non arrivano del tutto o, come è anche stato possibile verificare durante le Olimpiadi per le testate prodotte nel formato tradizionale, in edicola fino al tardo pomeriggio c’è il giornale del giorno precedente. A questo coro di richieste sull’opportunità di proseguire con un tale servizio si sono aggiunti, tra gli altri, alcuni rappresentanti di consolati italiani negli USA, presenti ad Atlanta (Chicago, Philadelphia, Atlanta). Restando in America, un altro importante riscontro positivo si è avuto dal centro di fotocopiatura. La struttura che si è dedicata per venti giorni al nostro progetto ha acquisito una notevole esperienza e si è resa conto perfettamente del forte potenziale che una distribuzione di questo tipo può avere. Il Gruppo Legal Copies, di cui Atlanta Legal Copies è una delle 30 sedi attualmente presenti negli USA, si è offerta per seguire la stessa attività del progetto Atlanta, non solo per eventi particolari, anche nelle altre loro sedi americane e, in futuro, anche extra-americane, in quanto il gruppo si sta espandendo anche in Asia e Australia. Il mondo della comunicazione sta quindi davvero voltando pagina, e forse molto più velocemente di quanto si possa pensare. Alla domanda che ci si è posti

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quando HSCast doveva ancora nascere (“Perchè bisogna necessariamente stampare il giornale prima di spedirlo? Non è forse il caso di invertire le fasi del processo, tramettendo il giornale sotto forma di bit prima di stamparlo?”), Atlanta è stata in realtà la prima vera risposta, l’occasione in cui è stata messa in pratica la

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teoria, con una dimostrazione tangibile e di sicuro effetto che è possibile, senza alcun problema di carattere tecnico, invertire l’ordine dei fattori modificando sì il risultato, ma in meglio. Antonio Boezio responsabile HSCast (Gruppo Il Sole 24 Ore)


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Fiere internazionali

Nexpo ‘96: “Ritorno al futuro” per i sistemi editoriali Da una manifestazione in cerca di rilancio tra i fasti del passato e le difficoltà del presente emerge una valutazione più attenta e critica nei confronti dei sistemi della “quarta ondata”. Nuove frontiere dell’editoria su Internet e sistemi per la trasmissione digitale della pubblicità. Uno sguardo sul futuro:si va verso il “sistema virtuale”?

“Learning, leveraging, leading”: questo lo slogan della sessantottesima edizione di NEXPO, la mostra-convegno annuale organizzata dalla Newspaper Association of America e svoltasi dal 15 al 19 giugno scorso presso il Las Vegas Convention Center. Lo slogan scelto per l’edizione di quest’anno evidenzia la fase di passaggio che sta vivendo l’industria nordamericana dei quotidiani che come evidenziato dai dati di mercato - vive un momento di buona salute ma è percorsa da inquietudini riguardanti il futuro e la possibilità stessa di sopravvivenza del quotidiano in un contesto mediatico in vivace evoluzione. Le parole d’ordine sono quindi tre: learning - apprendere, fare proprie le nuove tecnologie di trattamento e di distribuzione delle informazioni; leveraging - fare leva, sfruttare sino in fondo i vantaggi competitivi che il quotidiano detiene sugli altri media in termini di autorevolezza, credibilità, capillarità di diffusione specie in ambito locale; ed infine leading mantenere una posizione di primazìa nel contesto dei mezzi di comunicazione, condizione essenziale per poter mantenere e rafforzare il fatturato pubblicitario, che negli USA incide per oltre i tre quarti sul fatturato complessivo di questo settore industriale. Una manifestazione in bilico tra innovazione e “riflusso” Negli anni passati la manifestazione aveva manifestato evidenti segni di stanchezza, in parte a causa della difficile congiuntura che hanno vissuto i quotidiani negli USA tra il 1990 e il 1992, in parte per una crisi della manifestazione stessa, troppo legata allo specifico mercato dei quotidiani e, pertanto, poco attenta alle novità tecnologiche provenienti da altri settori e che potevano avere ricadute sul processo

produttivo dei quotidiani. La “rivoluzione digitale” dell’informazione, infatti, allentando le barriere tra i mezzi di comunicazione, ha reso meno evidenti le differenze esistenti tra i vari media nella preparazione e nel confezionamento delle informazioni. Di conseguenza, gli appuntamenti troppo “settoriali”, legati cioè al prodotto più che al processo, rischiavano di apparire sempre più inadeguati a cogliere le novità tecnologiche esistenti sul mercato. Da questo punto di vista, l’edizione del 1996 non ha certo segnato una netta inversione di tendenza, ma piuttosto una stabilizzazione rispetto al passato. I dati definitivi sulla manifestazione (superfice netta espositiva, numero di espositori, numero di visitatori) non sono stati comunicati, ma l’impressione è stata comunque di una manifestazione “media”, che non ha raggiunto i picchi di superfice espositiva e di visitatori degli ultimi anni Ottanta, ma nemmeno gli scoraggianti “deserti” di alcune recenti edizioni. E’ da notare piuttosto l’accentuarsi di una tendenza apparsa già evidente nelle ultime tre-quattro edizioni: la dimensione media degli stand dei fornitori dell’area pre-press si è sempre più ridotta, sino al limite massimo del “banchetto” con un computer e tre sedie, e sempre più stridente è apparso, all’interno del padiglione espositivo, il contrasto tra gli stand dell’area pre-press e quelli dell’area di stampa e spedizione, dove la riduzione della superfice degli stand si è avvertita meno e dove anzi le società più importanti disponevano, come ai “tempi d’oro” della fine degli anni ottanta, di spazi di esposizione enormi. C’è insomma la sensazione, almeno per quanto riguarda la fase di preparazione, che il NEXPO abbia riacquistato un

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Il logo dell’edizione 1996 di NEXPO, la mostra-convegno organizzata dalla Newspaper Association of America

po’ dell’attrattiva che aveva perso negli ultimi anni a vantaggio di altre manifestazioni più attente a cogliere la “trasversalità” dell’innovazione tecnologica rispetto ai processi produttivi dei mezzi di informazione, ma anche che ben difficilmente riuscirà a riacquistare quella posizione di primato assoluto che deteneva sino alla fine degli anni Ottanta. In prospettiva, è probabile che l’evento organizzato dalla NAA rimanga un appuntamento imperdibile per i fornitori e i tecnici dell’area di fotoformatura, stampa e spedizione, dove permangono forti specificità del processo produttivo del quotidiano rispetto ad altri tipi di lavorazione editoriale, mentre per tutta la fase di preparazione - per la quale più che di “pre-stampa” si comincia sempre più a parlare di “premedia” - l’attenzione di fornitori e manager editoriali si concentrerà maggiormente su manifestazioni che, oltre al quotidiano, investono altri mezzi di comunicazione che prevedono una fase di preparazione digitale. Di questo trend il nuovo management della NAA, guidato dal presidente e amministratore delegato John Sturm, che dallo scorso gennaio ha preso il posto di Cathleen Black, sembra aver tenuto conto anche nell’organizzazione del convegno: le sessioni generali ed i workshop sono scesi dai venti dell’edizione 1995 agli appena otto di quest’anno ma, soprattutto, la discussione all’interno delle sessioni generali e dei workshop si è concentrata su temi specificamente afferenti alla produzione dei quotidiani. Qualche esempio: “Qualità di riproduzione”, “Packaging e distibuzione postpress”, “Impatto del costo della carta sull’industria del quotidiano”, “Nuove tecnologie per ottimizzare il flusso di pubblicità classificata”. Messa da parte la pretesa “enciclopedica” di esaurire all’interno di NEXPO tutto lo scibile tecnologico, si è preso atto con realismo del fatto che su alcuni temi di grande rilievo gli appuntamenti ai quali ormai fornitori e manager editoriali guardano con maggiore inte-

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resse sono altri. Non è un caso se, per esempio, il trattamento delle immagini era totalmente assente sia nelle sessioni del convegno sia soprattutto all’interno della fiera, dove mancavano i colossi giapponesi della fotografia (Nikon, Canon, Fuji) che erano soliti non mancare questo appuntamento, e dove persino il colosso americano Kodak ha cancellato all’ultimo momento lo spazio che aveva prenotato, e che è rimasto malinconicamente vuoto. Questo nuovo e più realista approccio della NAA si è tradotto anche nella disponibilità a stringere alleanze e ad instaurare rapporti di collaborazione e sinergie con altre associazioni e istituti di ricerca. Nel corso del suo discorso inaugurale, Sturm ha messo in evidenza, per esempio, la cooperazione in atto tra NAA e IFRA, ed ha delineato per la sua associazione un programma se vogliamo limitato, ma realisticamente perseguibile, limitato a tre punti specifici: 1. Agevolare l’accesso al quotidiano agli inserzionisti pubblicitari, attraverso l’implementazione dell’EDI (Electronic Data Interchange) e la trasmisisone digitale degli annunci, per la quale la NAA ha rilasciato una sua proposta di standard; 2. Standardizzare le procedure di produzione, in modo da ottenere un prodotto costantemente misurabile e controllabile, e da offrire maggiori garanzie di qualità ai propri clienti e fornitori; 3. Aiutare gli editori a raggiungere, attraverso le procedure sopra individuate, il massimo livello di qualità possibile nella produzione di giornali quotidiani. Terza, quarta o quinta ondata? Nel presentare il numero speciale di preview della manifestazione, il Seybold Report on Publishing Systems metteva in evidenza come, contrariamente a quanto avvenuto nelle recenti edizioni della manifestazione, in questa edizio-


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ne di NEXPO non erano evidenti, per quanto riguarda le soluzioni editoriali per i quotidiani, soluzioni univoche. E così, accanto alle soluzioni di “quarta ondata ortodossa”, caratterizzate - per intendersi - dall’uso di Word per l’inserimento dei testi e di X-Press per l’impaginazione, si sono viste soluzioni “ibride” - dove i pacchetti standard vengono integrati con estensioni specifiche e moduli proprietari - e addirittura ritorni alla “terza ondata”, come nel caso della società danese Euromax, che ha proposto un sistema editoriale basato su una architettura X-Window, dove cioè tutte le applicazioni risiedono sul server centrale, al quale gli utenti accedono utilizzando terminali “stupidi”. E quasi ad accentuare ancora di più - se possibile l’incertezza sulla strada da intraprendere, c’è anche chi comincia a parlare di “sistemi della quinta ondata”, pensati in funzione dei molteplici output informativi - complementari alla tradizionale edizione stampata - che è ormai possibile realizzare a partire dall’informazione immagazzinata negli archivi dei quotidiani. E c’è persino chi, come vedremo in seguito, profetizza la scomparsa del sistema editoriale in senso stretto, sostituito da un “sistema virtuale”, dove le applicazioni necessarie alla produzione verrebbero allocate non nella workstation remota né sul server centrale del quotidiano, ma al suo esterno, in server disseminati qua e là sulla rete Internet. Ma andiamo con ordine. Per quanto riguarda i sistemi editoriali, a quasi dieci anni da quando fu coniata la fortunata espressione di “quarta ondata”, slanci ed entusiasmi spesso acritici nei confronti delle soluzioni “plug and play”, dove bastava “mettere assieme” componenti hardware e software standard per realizzare un sistema funzionante, hanno ceduto il passo ad una analisi più meditata delle esigenze effettive dei quotidiani. In altre parole: anche i più accaniti sostenitori delle tecnologie di derivazione desktop publishing hanno finalmente dovuto ammettere che l’integrazione della quarta ondata, sintetizzata da quello straordinario strumento sof-

tware che rimane Quark X-Press, ben difficilmente consente la realizzazione di veri e propri sistemi editoriali, in grado cioè di gestire in maniera interattiva e simultanea centinaia di stazioni di lavoro in funzione di un prodotto finale al quale concorrano simultaneamente, ciascuno sulla base della propria competenza e professionalità, molteplici operatori. Il ritorno dei sistemi editoriali. La situazione tecnologica dei quotidiani americani (e non solo in quelli) presenta una apparente contraddizione: l’innovazione tecnologica, nella fase di pre-stampa, si è fermata alla periferia del sistema di produzione. Sistemi di input e trattamento delle immagini, trattamento digitale della pubblicità, impaginazione desktop, possibilità di adattamento dei dati in funzione di prodotti informativi collaterali alla pagina stampata, e così via, hanno tutti beneficiato dei vantaggi delle tecnologie desktop, che hanno portato notevoli vantaggi in termini di semplicità d’uso, riduzione dei costi, standardizzazione dei formati; ma il “cuore”, il sistema editoriale vero e proprio, è sostanzialmente lo stesso installato all’inizio degli anni Ottanta. Quale il motivo di questa incongruenza? Una parte di “colpa” può essere certamente data alla “frenesia” con la quale, sull’onda della ... quarta ondata, si è rifiutata in maniera apodittica qualunque soluzione che non avesse il crisma dello standard. Né va trascurato il fatto che i protagonisti della prima, grande fase di informatizzazione dei giornali (tre nomi per tutti: Atex, System Integrators, Crosfield) hanno vissuto le molteplici traversie a tutti note, vendite, fusioni, ristrutturazioni, che hanno impedito loro di concentrarsi sullo sviluppo di nuove soluzioni. La conseguenza di questa situazione è che oggi, dopo aver installato X-Press per l’impaginazione, Photoshop per la gestione delle immagini e del colore, dopo aver magari installato sistemi per il trasferimento automatico dei file di testo su server WWW per l’edizione Internet, centinaia di

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quotidiani statunitensi sono tornati a porsi il problema di sostituire il sistema editoriale centrale, ancora perfettamente funzionante ma ormai vecchio di dieci, quindici o addirittura venti anni; e si rendono conto che le “soluzioni standard” non sempre garantiscono la solidità e l’affidabilità che dà una solida integrazione, magari non più “proprietaria” al cento per cento ma certamente assai lontana dalla filosofia “off the shelf”. “Siamo stati tra i primi, anni e anni fa, a sviluppare estensioni per poter utilizzare Quark X-Press e Microsoft Word nella produzione dei quotidiani, ed abbiamo ottenuto buoni risultati, con un significativo numero di installazioni. Ma poco a poco ci siamo convinti che il livello di integrazione richiesto dai quotidiani è tale da richiedere soluzioni che non possono essere realizzate con strumenti software desktop”. Sono parole di Bill Bright, responsabile business della SCS (Software Consulting Services), una delle tante società di “system integration” che hanno costituito l’architrave dei sistemi della quarta ondata: non fornitori di hardware e software prodotti “in casa”, bensì “assemblatori a valore aggiunto” di componenti provenienti dal mercato dell’informatica multipurpose. Oggi SCS, dopo un vero e proprio dietro-front ideologico, propone un sistema editoriale “classico”, denominato Good News, che gira su stazioni di lavoro Windows collegate a server UNIX o Windows NT, ed utilizza, per il text editing e il disegno delle pagine, soluzioni proprietarie: per l’esattezza, i pacchetti software messi a punto dalla Hyphen e che, dopo il fallimento della società bolognese, sono stati rilevati dalla Tera di Milano, con la quale SCS ha siglato un accordo di distribuzione esclusiva per il Nord e Sud America. Quando si parla di “sistema dedicato” il pensiero corre immediatamente al sistema Atex, tuttora operativo in centinaia di installazioni sparse per il mondo. Eppure al NEXPO ’96, per la prima volta dopo quasi vent’anni, il marchio Atex non era presente. Come è noto, infatti, la società di Bedford è stata acquisita nella primavera del 1995, unitamente alle

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società Dewar e Sypress, dalla software house norvegese Sysdeco. All’appuntamento di Las Vegas, a più di un anno da quelle acquisizioni e dalla ristrutturazione che ne è seguita, Sysdeco si è presentata al mercato con una gamma completa di prodotti e con l’obiettivo di riconquistare quel vantaggio competitivo che ha caratterizzato per lungo tempo le soluzioni Atex. La strategia di Sysdeco, espostaci direttamente dal presidente Johs Jamne, si basa anzitutto sulla continuità tra Atex e Sysdeco, ulteriormente rafforzata dalla decisione della società norvegese di trasferire il proprio quartier generale nella “storica” sede della Atex, a Bedford nel Massachusetts. La proposta di Sysdeco ruota attorno al nuovo sistema editoriale SES (Sysdeco Editorial System), nato dalla fusione delle soluzioni Atex e Dewar, e che utilizza una architettura client-server nella quale si integrano prodotti software standard come Word e X-Press. Ma “continuità” vuol dire anche garantire agli utenti che negli anni scorsi hanno continuato a credere nelle soluzioni tecnologiche Atex che i loro investimenti non andranno perduti: ecco quindi il rinnovato impegno a supportare e sviluppare la soluzione EdPage per i giornali che hanno la necessità di produrre grandi quantità di pagine, con l’annuncio che SES entro breve si interfaccerà anche con EdPage oltre che con X-Press; e per gli utenti che ritenessero di tenere ancora in funzione per qualche tempo il “vecchio” e glorioso sistema Atex J-11, Sysdeco propone una scheda di upgrade, denominata Turbo-11, che raddoppia le prestazioni complessive del sistema. Le prime notizie in termini di business sembrano incoraggianti per Sysdeco: pochi giorni prima dell’avvio di NEXPO è stato annunciato il completamento dell’installazione del sistema di impaginazione EdPage al quotidiano New York Times: in totale 60 stazioni RISC 6000, strettamente integrate con il “vecchio” sistema editoriale J-11 con oltre 850 stazioni di lavoro collegate. In contemporanea, è


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Al debutto la “nuova” Goss Il Nexpo di Las Vegas ha segnato il debutto della “nuova” Goss. Il 30 aprile scorso infatti il gruppo industriale Rockwell ha annunciato la vendita della Rockwell Graphic Systems, la controllata alla quale faceva capo il marchio Goss, alla Stonington Partners, una società finanziaria di New York specializzata nella gestione di fondi pensione. Il prezzo pagato per l’acquisizione è stato approssimativamente di 600 milioni di dollari. Nata nel 1885 a Chicago per iniziativa di due fratelli, Fred e Sam Goss, che un anno prima avevano costruito un prototipo di macchina da stampa in grado di imprimere simultaneamente bianca e volta, la Goss Printing Press Company (questo il nome originario della società) seppe ritagliarsi ben presto un ruolo di leader nel mercato, già allora assai affollato e competitivo, dei produttori di macchine da stampa. Nel 1957 la Goss si fuse con altre due società: la Miehle Printing Press and Manufacturing Company, fondata - anche essa nel 1885 - da Robert Miehle, e la Dexter Company, nata nel 1880 dall’intuizione di un impiegato degli Archivi di Stato dello Iowa, Talbot Dexter, il quale, stanco di piegare a mano i certificati elettorali, aveva inventato un meccanismo che effettuava automaticamente la piegatura dei fogli. Nel 1968, infine, la Miehle-Goss-Dexter fu assorbita dalla North American Rockwell, che arricchì la società con il suo know-how nei sistemi di controllo elettronico high-tech. Oggi infine, a seguito della vendita da parte della Rockwell, la società ha assunto il nome di Goss Graphic Systems, ed ha presentato al Nexpo una nuova immagine e un nuovo logo, mantenendo però la forza e le dimensioni precedenti: un fatturato annuo di 700 milioni di dollari, 2.800 dipendenti, tre stabilimenti di produzione negli USA, due in Europa e una joint-venture in Cina, con una posizione di numero uno mondiale nella produzione di rotative offset per quotidiani ed installazioni in oltre cento paesi in tutti i continenti. Naturale che, nel corso della manifestazione, si intrecciassero le domande sul perché della transazione e sulle prospettive, finanziarie e di mercato, della nuova società. I comunicati ufficiali, come è naturale, sono molto rassicuranti nel garantire che che la nuova società disporrà di tutte le risorse umane e finanziarie che si renderanno necessarie per mantenere la propri posizione di leader sul mercato. Il presidente della società, Robert M. Kuhn, ha dichiarato: “la specifica competenza finanziaria dell’azionista di riferimento ci consentirà di proseguire gli investimenti in ricerca e sviluppo, nel marketing e nella vendita, in modo da soddisfare appieno le esigenze dei nostri clienti e di cogliere le opportunità del mercato”. Al di là delle dichiarazioni ufficiali, tuttavia, rimane la domanda sul perché il gruppo Rockwell abbia deciso di uscire dal settore grafico editoriale. La risposta ufficiale del gruppo è che la Rockwell ha deciso di concentrarsi su aree industriali ritenute più strategiche, come le costruzioni aerospaziali, la robotica, o la produzione di strumentazione high tech per l’industria militare e automobilistica. In fondo, nel bilancio 1995 del gruppo Rockwell la divisione grafica incideva per appena il 5,4% del fatturato complessivo. D’altra parte, la nuova società si trova ad operare in un contesto competitivo ben diverso da quando, all’inizio degli anni Settanta, tre giornali statunitensi su quattro stampavano su rotative Goss. Proprio in occasione del Nexpo di Las Vegas la Wifag ha annunciato di aver siglato un accordo con il quotidiano dell’Oklahoma Tulsa World per la fornitura di una rotativa OF 370, la prima rotativa shaftless (priva cioè dell’albero di trasmissione longitudinale) che la società svizzera ha venduto fuori dall’Europa, e che sarà operativa nel 1998. Il commento del presidente della Goss alla notizia di questa “invasione straniera” non è stato certamente diplomatico: “Brutto affare per il Tulsa World. Hanno comprato la rotativa sbagliata e probabilmente l’hanno pagata troppo”. Attendiamoci dunque, nei prossimi mesi, un rilancio della competizione - e dell’innovazione tecnologica - tra i grandi produttori mondiali di rotative per quotidiani.

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Il presidente e amministratore delegato della NAA John Sturm durante la relazione introduttiva a NEXPO ’96

stato annunciata la firma di una lettera di intenti tra Sysdeco e la società editoriale Ottaway Newspapers, in base alla quale entro il 1999 verrà completata l’installazione di SES in tutti i quotidiani del gruppo: in totale, 42 sistemi suddivisi su 21 siti, per un valore complessivo della fornitura di quasi 15 milioni di dollari. L’altra grande novità vista al NEXPO nell’ambito dei sistemi editoriali era costituita dal sistema Hermes Unisys, presentato per la prima volta sul mercato USA. Per l’occasione, era presente nello stand della multinazionale americana un nutrito gruppo della Unisys Italia, che - come è noto - ha sviluppato questa soluzione editoriale. Al NEXPO, oltre ai moduli base di Hermes (Newsroom per la gestione del text editing e dell’impaginazione redazionale, NewsCrop per il trattamento delle immagini, Agenda per la pianificazione del lavoro redazionale), è stato presentato il sistema WireCenter per la ricezione e lo smistamento automatico delle notizie (testi e foto) di agenzia, e il sistema DocCenter per l’archiviazione ed il retrieval multimediale. Tra le novità presentate, la possibilità di creare in automatico pagine Web per edizioni Internet tramite filtri personalizzabili sulla base degli specifici interessi dell’utente. Più che la descrizione del sistema, che è ben noto in Europa, dove conta già numerose ed importanti installazioni in Francia, Germania, Croazia, Belgio oltre che, naturalmente, in Italia, siamo andati allo stand della Unisys per capire il senso di questa “scommessa” di investire risorse umane ed economiche in un mercato certamente non facile quale quello statunitense. La convinzione di Unisys è che oggi sia finalmente maturata in ambito editoriale la consapevolezza che le soluzioni editoriali basate su hardware e software standard

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non rispondano per intero alle esigenze dei quotidiani. La situazione dei giornali USA sotto questo aspetto è, come si è visto, emblematica, con sistemi produttivi basati su software di impaginazione standard che convivono con sistemi editoriali di età pluridecennale. La filosofia che sta alla base del sistema Unisys è quella di risalire dalla tipografia alla redazione, e di sostituire ai sistemi editoriali installati negli anni Settanta e Ottanta un nuovo sistema editoriale strettamente integrato, nel quale l’impaginazione non sia la mera trasposizione sul video delle operazioni una volta compiute sul tavolo luminoso (secondo l’approccio tipico di Quark X-Press), ma discenda “naturalmente” dall’attività redazionale, dal menabò elettronico che sovrintende all’attività giornalistica. Ciò che oggi è diventato evidente anche negli USA, persino agli esperti del Seybold Report, è che questo obiettivo non è ottenibile con i semplici strumenti desktop, ma richiede un lavoro di integrazione nel quale l’architettura complessiva e i sottosistemi più importanti (come il disegno delle pagine o il controllo di avanzamento del flusso di lavoro) richiedono soluzioni “su misura”, soluzioni “dedicate” o, se è lecito usare un aggettivo sino a ieri pronunciato con terrore, soluzioni “proprietarie”. Su questa strada Unisys si è avviata nel 1990, in piena controtendenza rispetto ad un mercato allora irresistibilmente attratto dalle sirene della quarta ondata, e si trova pertanto ad avere un vantaggio competitivo su altri fornitori che più di recente si sono convinti della bontà di questa scelta: da qui nasce la “scommessa” di Unisys Italia: dalla consapevolezza di poter proporre un prodotto che risponde ad una esigenza avvertita ormai da un sempre crescente numero di quotidiani: un nuovo, vero sistema editoriale. Nuove idee per l’Internet Publishing


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Già nell’edizione 1995 di NEXPO numerosi fornitori medi e piccoli avevano proposto all’attenzione dei visitatori sistemi e soluzioni per il trasferimento e la transcodifica automatica o semi-automatica delle pagine e dei testi dal sistema editoriale o produttivo del giornale verso pagine Web per l’edizione su Internet. Ad un anno di distanza, questa tendenza ha trovato conferma e si è amplificata, parallelamente al sempre crescente numero di quotidiani USA (saranno quattrocento entro la fine dell’anno) che hanno deciso di creare una edizione sul Web. Molto spesso questa decisione di pubblicare su Internet non nasce da una precisa strategia editoriale, ma solamente dalla considerazione che “intanto è bene esserci, se convenga si vedrà in seguito”: ciò che occorre agli editori sono quindi degli “authoring tools”, strumenti che consentano il filtraggio delle notizie dal database del giornale alla pagina Internet, con il minor dispendio possibile di tempo, denaro e intervento umano. Una soluzione molto innovativa sotto questo aspetto è quella presentata dalla FutureTense, piccola software-house del Massachusetts, e denominata Texture. Grazie al supporto del linguaggio Java, Texture permette agli editori di superare due dei principali limiti del linguaggio HTML utilizzato per la creazione di pagine Web: la carenza di strumenti per la realizzazione di soluzioni grafiche elaborate e l’impossibilità di riprodurre con fedeltà i caratteri tipografici del documento originale. Con Texture, invece, i documenti destinati a Internet vengono realizzati in maniera del tutto analoga a quanto avviene per l’impaginazione desktop: import di testi ed immagini con modalità “taglia e incolla”, aggiornamento automatico delle informazioni, preview WYSIWYG della pubblicazione, controllo totale di tutti gli aspetti tipografici del documento, come tipo e corpo dei caratteri, interlinea, impostazione dei paragrafi, etc. Il “segreto” di Texture risiede nel fatto che, per visionare

i documenti su Web, occorre un viewer, distribuito gratuitamente per l’utilizzo non commerciale, che può essere attivato come “frame” all’interno di un browser compatibile con Java, come Netscape Navigator o Microsoft Internet Explorer. Se la soluzione della FutureTense si concentra sulla “resa tipografica” del documento Internet, il sistema MediaSphere della Cascade, società con sede a Andover, nei sobborghi di Washington, si propone come strumento per la costituzione di archivi multimediali consultabili via WWW, permettendo in tal modo agli editori di trasformare il proprio archivio di testi ed immagini in una potenziale fonte di reddito. MediaSphere - che utilizza anch’esso il supporto di Java - consente di effettuare archiviazioni e ricerche su tutta la gamma di “oggetti” supportati dal WWW, nei più diversi formati: HTML, GIF, JPEG, QuickTime, RealAudio, Acrobat. Il sistema è già stato installato presso il Las Vegas Sun, dove viene utilizzato sia per consentire agli utenti del sito Internet del quotidiano del Nevada la consultazione degli archivi digitali del giornale, sia per selezionare in maniera rapida e semplice le notizie di qualunque tipo - testi, foto, video, audio - da pubblicare sul Web. Tra le ulteriori possibilità di MediaSphere c’è la realizzazione di edizioni personalizzate sulla base delle specifiche esigenze dell’utente, il quale fornisce al sistema un suo “profilo di interessi”, sulla base del quale Mediasphere seleziona, all’interno del database del giornale, le notizie che corrispondono a quel profilo, e le “impacchetta” in una edizione digitale individualizzata. Pubblicità on line: piccole società crescono... E’ tradizione di NEXPO che spesso le soluzioni più innovative e “di confine” si trovino non al centro dei padiglioni, negli stand di grandi dimensioni, ma ai margini dell’area espositiva, dove sono piazzate le “one-man company” che partecipano con uno spazio di pochi metri

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quadri, un paio di computer ed altrettanti dimostratori. Quest’anno, le soluzioni tecnologiche che più frequentemente si incontravano in questi spazi erano dedicate alla trasmissione digitale degli annunci pubblicitari, un tema di grande attualità ed interesse anche in Italia. Tra le tante soluzioni viste, due ci sono sembrate le più stimolanti: AdDirect della Advertising Communications International, e AdFax-AdFast della Mission Critical. AdDirect è un sistema di trasmissione della pubblicità basato sullo standard NAA EDI 841 Lite appena rilasciato dalla NAA. Nel flusso tipico di produzione, l’inserzionista realizza l’annuncio, nel formato concordato con il quotidiano, ed inserisce in un apposito modulo video i dati EDI (formato, giorno di uscita, posizione, etc.). Quindi il sistema si occupa di inoltrare l’annuncio, in maniera automatica e trasparente per l’utente. Particolare attenzione è stata dedicata alla sicurezza della trasmissione dei file: per ciascun pacchetto di byte inviato dall’inserzionista al quotidiano la macchina ricevente genera e trasmette al mittente un numero casuale di sedici cifre, che deve essere ritrasmesso dalla macchina dell’inserzionista in testa al pacchetto successivo. Sul lato ricevente, denominato AdHandler, il sistema, in modo totalmente automatico, gestisce la ricezione, stampa il job ticket (il foglio che contiene i dati amministrativi collegati all’annuncio), smista i file ai server di competenza a seconda del tipo di file (testo, immagine, Pdf, etc.), e invia una e-mail o un fax di conferma a tutti gli operatori all’interno del giornale che devono essere informati dell’arrivo del materiale, compreso ovviamente l’inserzionista. I sistemi per l’input digitale della pubblicità AdFax e Adfast, proposti dalla società Mission Critical, muovono da una esigenza ben precisa: agevolare al massimo l’accesso al mezzo pubblicitario da parte del potenziale inserzionista, utilizzando i sistemi più semplici e diffusi: il telefax, il Personal computer, il modem, Internet. AdFax, che è disponibile dal 1992 ma che è stato presentato in una nuova versione, la 3.1, completamente rinnovata,

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consiste in una stazione ricevente PC con Windows 3.1 o Windows 95 collegata ad un fax-modem. I fax trasmessi dagli inserzionisti vengono archiviati e stampati automaticamente, quindi trattati con il software TextBridge per il riconoscimento ottico dei caratteri, in modo da trasformare i dati in testo editabile. Quindi il materiale viene trasmesso alle stazioni di lavoro di competenza, dove il testo viene editato, corretto se necessario e quindi trasmesso al sistema pubblicitario, che lo impagina e ne calcola la tariffa sulla base dell’ingombro in pagina. Contemporaneamente a questa operazione, il sistema ritrasmette all’inserzionista un fax di conferma della ricezione dell’annuncio. Abbastanza simile dal punto di vista concettuale è il funzionamento del sistema AdFast, che consente agli inserzionisti di trasmettere gli annunci pubblicitari al giornale attraverso un PC collegato ad un modem. Componendo un numero telefonico, l’inserzionista si collega con il server del quotidiano, che lo guida alla composizione dell’annuncio attraverso l’inserimento dei suoi dati personali, la scelta della categoria merceologica (auto, immobiliare, ricerche di lavoro etc.), più alcune informazioni supplementari (per esempio, per gli annuci automobilistici può essere fornito un listino dei prezzi medi dell’usato). Il sistema supporta inoltre i file di pubblicità tabellare prodotti dal cliente utilizzando i più diffusi software desktop. Compilato l’annuncio, l’utente lo trasmette direttamente al giornale e, attraverso la funzione trial, può conoscere subito l’ingombro e il costo dell’annuncio. A seconda del tipo di file, l’annuncio trasmesso viene trasferito al sistema per la pubblicità classificata o a quello per la pubblicità tabellare. Una utility del sistema, denominata “Central Software Delivery”, consente al quotidiano di effettuare via modem l’upgrade del software di collegamento degli inserzionisti man mano che si collegano. Naturale evoluzione di AdFast è il sistema AdFast.com, che funziona esattamente allo stesso modo ma che utilizza la rete Internet anziché il collegamento diretto dial-up per il


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collegamento tra utente e giornale, e si serve dei browser standard Internet come interfaccia di collegamento. Qualche spunto per il futuro Se il quotidiano sia destinato a sopravvivere o a scomparire al cospetto della “rivoluzione digitale” è questione che volentieri lasciamo al futurologo o al “tecno-guru” di turno. Quel che più modestamente abbiamo cercato di valutare, andando in giro per gli stand di NEXPO e parlando con espositori e visitatori, è l’impatto che le nuove tecnologie dell’informazione potranno avere sul modo in cui sono fatti i giornali e, se è concesso il giro di parole, sul modo in cui sono fatti i sistemi con cui si fanno i giornali. Particolarmente stimolante ci è parsa a tal riguardo l’opinione di Richard Patterson, Presidente della Cascade, con il quale abbiamo scambiato alcune opinioni nel corso della mostra. Secondo Patterson, l’editoria su Internet potrà avere sull’industria dei quotidiani lo stesso impatto che ha avuto tra il 1986 e il 1990 il linguaggio Postscript: riduzione dei costi di pubblicazione e abbattimento delle barriere di accesso, con il conseguente ingresso sul mercato di nuovi soggetti e l’esigenza, per i quotidiani, di riaffermare la propria leadership facendo proprie le innovazioni di proces-

so e di prodotto. Per quanto riguarda i sistemi di produzione dei giornali, Patterson ritiene che Internet e Java potrebbero cambiare in modo radicale il modo in cui oggi vengono progettati i sistemi informatici e, quindi, lo stesso concetto di “sistema editoriale”: perché infatti sforzarsi di costruire una rete di computer e di collocare all’interno di essa le risorse necessarie, sistema operativo, text editing, impaginazione, trattamento immagini, gestione delle stampanti e delle fotounità, e così via? Non potrebbe diventare - un giorno - più comodo utilizzare la rete che già esiste, Internet, ed attingere all’interno dei software server sparsi su di essa le risorse che di volta in volta occorrono? Certo, si tratterebbe di una vera e propria “rivoluzione copernicana” che andrebbe ben al di là della nicchia editoriale e che scuoterebbe dalle fondamenta il mercato dell’informatica, mettendo in discussione le posizioni acquisite, dalla Microsoft in giù, ma l’esperienza ha insegnato che, in questo settore, in pochi anni la realtà riesce a superare la più sfrenata delle fantasie: è diventata famosa la profezia di quel presidente della Digital che, non molti anni fa, diceva che “Non esiste una ragione per la quale una persona sensata dovrebbe mettersi un computer a casa”.

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Dati di mercato: USA

I quotidiani americani in cerca di nuove vie L’industria editoriale USA gode di ottima salute, e si interroga sulle prospettive di crescita e di profitto in un futuro che assegnerà un ruolo sempre maggiore all’informazione on line.

Con lodevole puntualità, anche quest’anno, nel mese di giugno, in coincidenza con la mostra-convegno NEXPO, l’Associazione Americana degli Editori di Quotidiani (NAA) ha pubblicato il volumetto Facts about newspapers, che riassume in una trentina di pagine i dati più importanti sull’andamento del mercato editoriale di Stati Uniti e Canada. Dalla lettura emerge con chiarezza un primo dato di fondo: il settore è pienamente uscito dalla recessione pubblicitaria che lo aveva investito all’inizio degli anni Novanta in coincidenza con una crisi più generale dell’economia USA, ha recuperato competitività e si è confermato leader nel mercato pubblicitario con uno share del 22,4%. D’altra parte, tuttavia, la diffusione continua a calare, le giovani generazioni sembrano manifestare una certa disaffezione nei confronti di questo mezzo, la prepotente crescita di Internet e dei servizi on line costringe i quotidiani ad interrogarsi sul proprio futuro ed a chiedersi in quale modo potranno confermare la propria posizione di fornitori leader di informazione e di pubblicità. 46 miliardi di dollari Nel 1995 il mercato USA dei quotidiani ha fatto segnare un fatturato complessivo di 45,7 miliardi di dollari, dei quali il 21,2% provenienti da vendite e da abbonamenti e il restante 78,8% dalla pubblicità. Un anno fà il dato complessivo era stato di 43,55 miliardi di copie (78,3% pubblicità, 21,7% vendite); l’incremento su base annua è stato pertanto del 5%, un tasso di sviluppo rispettabile per un mercato “maturo” quale è certamente quello dei quotidiani. Scendendo maggiormente nel dettaglio, le vendite delle edizioni domenicali hanno totalizzato l’8,1% del fatturato complessivo, contro il 13,1% delle vendite totalizzate negli altri giorni della settimana. Per quanto riguarda la pubblicità, la nazionale è pari al 9,3%, la classificata al 28,6%,

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mentre la pubblicità tabellare locale ha pesato per il 39,5%. Soffermando l’attenzione sulla pubblicità, il risultato 1995 (36,046 miliardi di dollari) cresce del 5,7% rispetto ai 34,109 miliardi del 1994, a fronte di un aumento del fatturato pubblicitario USA del 7,6%, da 149,783 a 161,12 miliardi di dollari. In conseguenza di ciò, la quota di mercato detenuta dai quotidiani è scesa dal 22,8% del 1994 al 22,4% del 1995. Il quotidiano si è confermato comunque leader del mercato pubblicitario USA, seguito da televisione e pubblicità postale con il 20,4% ciascuna, dalla radio con il 7%, dalle pagine gialle con il 6,4%, dalle riviste con il 5,4%. Per quanto riguarda l’andamento rispetto al 1994, le crescite più consistenti sono state messe a segno dalla tv via cavo (+18,5%) e dalla pubblicità postale (+11%), con incrementi superiori alla media nazionale anche per i periodici (+10%) e le affissioni (+8%). Incrementi inferiori alla media, invece, per la radio (+7,5%), la televisione (+5,6%), le pagine gialle (+4,6%). I dati relativi al biennio 1994-1995 indicano insomma una situazione stabile, con una sostanziale tenuta del quotidiano come mezzo pubblicitario di riferimento, specie per la pubblicità locale. Se andiamo invece ad esaminare un periodo più ampio, per esempio l’arco temporale che va dal 1985 al 1995, ci rendiamo conto di come, nel decennio in esame, il quotidiano abbia perso oltre 4 punti percentuali di quota del mercato pubblicitario, scendendo dal 26,6% del 1985 all’attuale 22,4%. Dall’analisi dell’andamento della pubblicità sui quotidiani e del mercato pubblicitario complessivo in rapporto al Prodotto Interno Lordo USA (vedi il grafico alla pagina seguente) appare evidente come, facendo pari a 100 il valore del 1985, mentre sino al 1989 il mercato pubblicitario è cresciuto in linea con la crescita del PIL, nel triennio


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L’andamento della pubblicità sui quotidiani USA nel decennio 1985-1995 a confronto con il mercato pubblicitario complessivo e con il Prodotto Interno Lordo (I dati nella tabella sono espressi in miliardi di dollari) Fonte: NAA

anno 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995

P.I.L. 4.181 4.422 4.692 5.050 5.439 5.743 5.917 6.244 6.550 6.931 7.248

Pubblicità quotidiani totale 25,170 94,750 26,990 102,140 29,412 109,650 31,197 118,050 32,368 123,930 32,280 128,640 30,349 126,340 30,639 131,192 31,869 137,924 34,109 149,783 36,046 161,120

173

,4

170

165

,0

,8

156

,7

15

8,1

149

e i 24 anni, più alta 1990-1992 si è mani14 5,6 14 143 (71%) tra le persone festata una fase reces1,5 ,2 13 138 di età superiore ai 65 siva abbastanza pro7,4 . , L 5 13 . 5,5 P. I 133 anni. nunciata: a fronte di 13 a v 1 ,3 0,1 35 si ,8 les 12 Il raffronto con i un indice del PIL pari 6,6 mp 13 o c 0 ,8 12 à t i 0 dati di readership del c a 149,3, nel 1992 i ,8 121 i l b ,7 12 4,6 12 Pub 128 1994 indica tuttavia un i quotidiani facevano 0,6 n ,6 11 ia 2,2 otid 128,2 deciso miglioramento: u registrare un indice 12 11 q 3,9 5,7 10 sui 5,8 1995 ità nel 1994, infatti, il tas121,7 e il mercato c i l 1994 b 11 10 6,9 Pub 19 1993 7,8 so di penetrazione pubblicitario nel suo 1992 85 giornaliera era del complesso 138,5. 1991 10 = 7,2 1990 10 61,5% per le edizioni L’ultimo triennio del 1989 0 1988 settimanali e del 70,4% per periodo in esame eviden1987 l’edizione domenicale. A nostro avviso, zia infine che, mentre il merca1986 tuttavia, questo incremento deve essere in buona to pubblicitario nel suo complesso 1985 misura attribuito al fatto che nel 1995 la NAA, dopo ha recuperato la forbice con l’andamenquindici anni di collaborazione con la società di rilevamenti to del PIL, la pubblicità sui quotidiani, pur avendo ripreso Simmons, ha affidato le rilevazioni sulla readership ad una a crescere, è rimasta abbondantemente al di sotto dell’andanuova società, che probabilmente ha utilizzato un diverso mento del Prodotto Interno Lordo, a dimostrazione del fatto metodo di rilevamento dei dati; non si spiegherebbe altriche la crisi del triennio 1990-92, pur coincidente con una menti il fatto che, a fronte di un incremento del tasso medio più generale congiuntura negativa dell’intera economia di lettura di quasi tre punti percentuali, la diffusione - come nord-americana, ha segnato per l’industria dei quotidiani un vedremo in seguito - continui a calare. ridimensionamento che, al momento, appare essersi stabiLa NAA ha realizzato inoltre uno studio sul profilo del lizzato. “single copy buyer”, ovvero l’acquirente medio, non abbonato, del quotidiano: si tratta di persone con età media di 38 Il mercato dei lettori anni, con un reddito annuo di poco inferiore ai 50.000 Il 64,2% di americani di età superiore ai 18 anni legge il dollari, equamente suddivise tra donne (52%) e uomini quotidiano tutti i giorni, il 72,6% lo legge tutte le domeni(48%). Il 67% degli acquirenti è laureato o ha frequentato che: i dati indicano che negli USA la lettura dei giornali l’università, il 58% possiede la casa dove abita, il 70% continua a costituire una abitudine fissa per la maggior parte possiede due o più automobili, il 42% investe in Borsa. della popolazione. Scomponendo i dati per fasce di reddito, si evidenzia come la percentuale di penetrazione sale al Il mercato dei quotidiani 71% nelle famiglie con un reddito annuo superiore ai Nel 1995 la diffusione media giornaliera è stata pari a 100.000 dollari e al 77% in quelle con oltre 200.000 dollari. 58,246 milioni di copie nei giorni feriali e di 61,758 milioni Se analizziamo la penetrazione per fasce demografiche, ci la domenica, con un calo rispettivamente dell’1,3% e dell’1% accorgiamo di come questa sia direttamente proporzionale rispetto al 1994. Quello del 1995 è stato l’ottavo calo all’età: più bassa (52%) tra i giovani di età compresa tra i 18 ,3

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Andamento dei ricavi da vendite e da pubblicità sui quotidiani USA nel quinquennio 1991-1995 (Valori espressi in migliaia di dollari) - Fonte: NAA

anno 1991 1992 1993 1994 1995

vendite quotidiani settimana domenica totale 5.455.070 3.242.609 8.697.679 5.745.052 3.418.482 9.163.534 5.704.671 3.489.132 9.193.803 5.846.897 3.596.320 9.443.217 5.990.146 3.684.430 9.674.576

nazionale 3.924.000 3.834.000 3.853.000 4.149.000 4.245.000

pubblicità sui quotidiani locale classificata totale 15.839.000 10.587.000 30.350.000 16.041.000 10.764.000 30.639.000 16.859.000 11.157.000 31.869.000 17.496.000 12.464.000 34.109.000 18.076.000 13.724.000 36.045.000

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31 (7 .869 7, .0 6% 0 ) 0

.6 (7 39. 7% 00 ) 0

30

30 . (7 350 7,7 .0 % 00 )

consecutivo della diffusione, che rispetto al 1987 anno nel quale ha fatto segnare il 0 00 massimo storico con 62,826 milio9. %) 0 00 .1 ,3 ni - è scesa complessivamente del 5.0%) 4 34 (78 0 . 8 7,3%. 36 (78, All’interno del dato complessivo sulla diffusione, è possibile rile9 vare alcune significative tendenze .67 97 3%) 6 . , 34 8 22 su come il quotidiano vada evol.5 ( 63 %) 1 . 3 03 vendosi per cercare di incontrare i 9 (2 .8 ) 1991 93 ,4% 1 7 gusti dei lettori. Per esempio, conti9. (22 21 1992 3. %) 4 nua inarrestabile il declino dei quo4 7 6 9. (21, .57 1993 74 2%) tidiani del pomeriggio, che solo die6 . , 9 21 ( 1994 ci anni fà costituivano il 40% della pubblicità diffusione complessiva e che oggi 1995 vendite sono attestati intorno al 25%; per contro, la diffusione dei quotidiani del mattino ha ragsono soltanto quattro: il Wall Street Journal, che mantiene giunto nel 1995, con oltre 43 milioni di copie giornaliere, il la prima posizione anche nel 1995 con 1,763 milioni di suo massimo storico. copie (-1% rispetto al 1994), seguito da USA Today con Questo trend viene confermato anche dal numero di 1,606 milioni (+3,5%), dal New York Times con 1,081 quotidiani editi: nel 1995 erano 1.532, sei in meno che nel milioni (-3%) e dal Los Angeles Times con 1,012 milioni 1994; tuttavia, mentre i quotidiani del mattino sono aumen(-4,7%). Tra i primi venti quotidiani per diffusione, gli unici tati di dieci unità, da 611 a 621, i quotidiani del pomeriggio ad aver guadagnato copie sono stati il Cleveland Plainsono calati di 19 unità, da 947 a 928. E’ da segnalare come, Dealer (+0,5%), il Dallas Morning News (+1,8%), il Chicago negli ultimi dieci anni, il numero complessivo dei quotidiani Tribune (+10,7%) e, soprattutto, lo Houston Chronicle che USA sia calato di ben 125 unità, e come rispetto al 1950 ha messo a segno uno spettacolare aumento del 32%. siano scomparse ben 240 testate. Il primo gruppo editoriale USA rimane Gannett, con 92 Ii quotidiani del mattino hanno una diffusione media di testate, dieci in più del 1994, e una diffusione media giorna69.500 copie, mentre per i quotidiani del pomeriggio la liera di 6,1 milioni di copie (+4,7%); segue a grande distanza diffusione media è di appena 16.300 copie. D’altra parte, la Knight-Ridder con 31 testate e 3,7 milioni di copie, e la ben 1.297 quotidiani su 1.532, ovvero l’84% del totale, non Newhouse con 26 testate e 2,9 milioni di copie. Le prime raggiungono le 50.000 copie di diffusione, e solo 40 testate dieci società editoriali controllano nel complesso il 43,8% oltrepassano la soglia delle 250.000 copie. del mercato. I quotidiani che superano il milione di copie di diffusione


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I quotidiani e i new media Un ultimo sguardo va dato ai nuovi servizi di editoria elettronica che, a ritmo crescente, i quotidiani offrono ai propri lettori con l’obiettivo di “cavalcare l’onda” dei new media, di mantenere la leadership di fornitori di informazione e di pubblicità, di attirare verso il quotidiano nuovi lettori o di riconquistare quelli perduti. Nel giugno 1995, quando furono resi noti i dati relativi al

1994, le testate che offrivano una “versione elettronica” erano meno di sessanta. Dodici mesi dopo le “edizioni elettroniche” di quotidiani USA sono circa 175, e saranno poco meno di quattrocento entro la fine del 1996. Secondo uno studio condotto dalla PaineWebber, nel 2000 i prodotti on-line realizzati dalle industrie editrici di quotidiani genereranno un fatturato complessivo di di 200 milioni di dollari.

Il mercato pubblicitario USA 1995: 161,121 miliardi di dollari Altro 22,1% Direct mail 20,4%

Quotidiani 22,4%

Radio 7% Tv via cavo 2,2%

Televisione 20,4%

Riviste 5,4%

Il mercato dei quotidiani USA 1995: 45,719 miliardi di dollari Pubblicità classificata 28,6% Pubblicità locale 39,5%

vendite (settimana) 13,1% vendite (domenica) 8,1%

Pubblicità nazionale 9,3%

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Dati di mercato: Giappone

Segnali di ripresa per i quotidiani giapponesi Stabile su livelli record (72 milioni di copie giornaliere) la diffusione media giornaliera dei quotidiani nipponici, mentre il mercato pubblicitario nel 1995 sembra essersi risvegliato dopo anni di pesante recessione. Rimangono tuttavia pesanti incognite, legate al prezzo della carta ed al mercato pubblicitario che sembra orientarsi verso altri media.

Con quasi 72 milioni di copie vendute ogni giorno, contro i 58 milioni degli Stati Uniti e i 26 della Germania, il mercato giapponese dei quotidiani è il più grande del mondo: basti pensare che ogni giorno in Giappone si vende un numero di copie di poco inferiore a quante se ne vendono - 74 milioni - in tutta l’Unione Europea. Anche il mercato giapponese ha vissuto, nei primi anni Novanta, una fase recessiva, causata in gran parte dall’improvviso e significativo rallentamento dell’economia giapponese a partire dal 1991; l’impatto e le ricadute di questa fase di difficoltà sono state rese ancora più evidenti dalla contemporanea esplosione delle economie delle cosiddette “tigri del sud-est asiatico” - Hong Kong, Corea del Sud, Singapore - e di paesi come Cina, India e Filippine, dove l’industria dei quotidiani ha vissuto una significativa crescita in termini sia di diffusione che di reddito pubblicitario. Con l’anno 1995, tuttavia, sembra che per l’industria giapponese dei quotidiani la fase recessiva - la più lunga dall’ultima guerra mondiale - sia avviata a conclusione, ma le prospettive rimangono incerte, sia perché il mercato della diffusione, con 1,19 copie per nucleo familiare e una copia venduta ogni 1,73 persone, appare oggettivamente vicino alla saturazione, sia perché sotto l’aspetto della pubblicità i quotidiani mostrano un trend declinante nei confronti della TV delle promozioni di vendita e dei new media. La diffusione Nel 1995 la diffusione media quotidiana è stata di 72,047 milioni di copie, con un quasi insignificante (+0,17%) incremento rispetto ai 71,924 milioni del 1994. Tra il 1990 e il 1995, la diffusione media giornaliera è diminuita dello 0,66%. Se andiamo a scomporre i dati, ci accorgiamo che,

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nel quinquennio 1990-1995, è significativamente aumentata (da 29,268 a 31,645 milioni di copie, con un incremento dell’8,1%) la diffusione dei quotidiani del mattino, mentre è rimasta praticamente immutata (da 2,022 a 2,017 milioni di copie) la diffusione dei quotidiani serali. In significativo calo invece (-7,4%) la diffusione dei quotidiani “in set”, distribuiti cioè in due edizioni, una al mattino e l’altra al pomeriggio, che costituiscono comunque, con oltre 38 milioni di copie giornaliere, il gruppo di diffusione più importante. Da notare infine il buon andamento dei quotidiani sportivi, che tra il 1990 e il 1995 hanno incrementato dell’8,4% la propria diffusione, portandola a 6,342 milioni di copie giornaliere. Al di là delle oscillazioni positive o negative, è difficile negare che, sotto il profilo della diffusione, quello giapponese non sia un mercato prossimo alla saturazione: con 577 copie diffuse ogni 1.000 abitanti il Giappone si colloca al terzo posto nel mondo, dietro le 610 copie della Norvegia e le 592 della Svizzera. Il mercato pubblicitario Se la diffusione dei quotidiani si mantiene, pur se in lieve calo, su livelli elevatissimi, l’evoluzione del fatturato pubblicitario mostra consistenti segni di erosione della quota di mercato detenuta dai quotidiani, a vantaggio principalmente della televisione. Tra il 1990 e il 1995 il fatturato pubblicitario complessivo dei quotidiani giapponesi è sceso da 1.359 a 1.166 miliardi di yen (circa 16.000 miliardi di lire), con una diminuzione del 14,2%. In conseguenza di questo andamento, la quota di mercato dei quotidiani è passata dal 24,4% al 21,5%, mentre nello stesso periodo la pubblicità televisiva è passata dal 28,9% al 32,3% del


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mercato pubblicitario complessivo, raggiungendo nel 1995 un fatturato complessivo di 1.755 miliardi di yen. Il mercato pubblicitario nel suo complesso ha pesantemente risentito della recessione economica dei primi anni Novanta: basti pensare che tra il 1991 e il 1994 le dimensioni della torta pubblicitaria, che nei cinque anni precedenti erano lievitate del 57%, sono calate del 9,7% a prezzi correnti. Il 1995, con un aumento del 5% sul 1994, sembra aver innescato una promettente inversione di tendenza, ma non occorre dimenticare che, a differenza degli Stati Uniti dove il quotidiano è leader del mercato pubblicitario e la pubblicità contribuisce per il 75% circa al fatturato pubblicitario delle imprese editoriali, in Giappone la pubblicità sostiene solo per il 40% circa il fatturato delle imprese editoriali, e il quotidiano è soltanto al terzo posto come mezzo pubblicitario, preceduto, oltre che dalla televisione, anche dalle sales promotion, che nel 1995 hanno totalizzato 1.907 miliardi di yen, con una quota di mercato del 35,2%. Le tecnologie di produzione L’introduzione della composizione a freddo ha trovato in Giappone maggiori resistenze rispetto agli altri Paesi industrializzati: ancora nel 1980 nei circa 120 quotidiani giapponesi erano installate ben 527 fonditrici monotype e nessuna fotounità “a freddo”, e nel 1989, a fronte di 369 fotocompositrici, erano ancora in attività 72 fonditrici di caratteri. Oggi comunque nei quotidiani giapponesi il procedimento a piombo è del tutto scomparso, e nel 1994 (ultimi dati disponibili) risultavano installate 496 fotounità. Nello stesso arco di tempo 1980-1994, il numero delle stazioni di lavoro installate nelle redazioni è salito da 254 a 2.444. Nonostante questo deciso aumento, in Giappone lo slogan “un personal su ogni scrivania” è ben lungi dall’essersi tradotto in realtà: d’altra parte, la complessità del sistema alfabetico nipponico ha costituito un severo ostacolo alla diffusione nelle redazioni di sistemi di composizione computerizzati di facile utilizzo. Oggi comunque la maggior

parte dei quotidiani giapponesi ha raggiunto il traguardo dell’impaginazione elettronica integrale. La maggiore resistenza della lavorazione a caldo rispetto agli altri Paesi occidentali ha avuto come effetto la maggior persistenza del sistema di stampa tipografico: ancora nel 1987 il numero dei gruppi di stampa tipografica installati in Giappone (793) era superiore al numero di gruppi offset (707); nel 1994, a fronte di 2.251 gruppi offset, risultavano ancora operativi 238 gruppi tipografici. Le società stampatrici giapponesi hanno sviluppato sofisticatissimi sistemi di automazione della produzione nelle fasi di stampa e spedizione, dalla preparazione delle bobine sino al convogliamento automatico dei pacchi verso i camioncini; va detto tuttavia che nei quotidiani giapponesi, per ragioni legate principalmente alle elevatissime tirature da realizzare ed alle particolari caratteristiche del mercato pubblicitario, la foliazione media è assai inferiore a quella dei quotidiani europei e americani: raramente vengono raggiunte infatti le 40 pagine per le edizioni del mattino e le 24 per quelle del pomeriggio. Di conseguenza, l’architettura delle rotative installate presso i quotidiani giapponesi è in genere abbastanza semplice. Gli elevatissimi livelli di diffusione comportano, va da sé, un enorme consumo di carta: nel 1994 il consumo dei quotidiani giapponesi, 3,56 milioni di tonnellate di carta, è stato superiore di tre volte e mezzo a quello dalla Corea del Sud e di quattro volte a quello dell’intera Cina. Questo enorme consumo, unito al fatto che il Giappone importa metà del suo fabbisogno di materia prima (in prevalenza trucioli di conifere necessari per produrre la pasta di cellulosa), fa sì che il Giappone abbia risentito in misura notevole dell’incremento mondiale dei prezzi della carta degli ultimi due anni. E le prospettive, da questo punto di vista, sono ben poco incoraggianti: la forte crescita delle economie cinese e indiana sta già producendo un forte incremento della domanda di carta, che non potrà non avere, a fronte di una offerta stazionaria, una significativa influenza sui prezzi.

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Le prospettive future Cosa riservano i prossimi anni per l’industria editoriale nipponica? Sotto il profilo della diffusione, il mercato appare - come si è visto - vicino alla saturazione, non soltanto perché i quotidiani entrano praticamente in ogni casa, ma anche perché l’ipotesi di un aumento della tiratura o della foliazione media causerebbe serie difficoltà ad impianti produttivi già sottoposti a sollecitazioni enormi. Per non parlare delle già evidenziate incognite legate al prezzo della carta da giornale, che potrebbe in futuro riservare sgradite sorprese agli editori giapponesi. Il mercato giapponese della pubblicità 1990-1995 sales tv promotion 1.605 1.982 1.679 2.064 1.656 1.976 1.589 1.865 1.644 1.841 1.755 1.907 9,39% -3,76%

giornali 1.359 1.345 1.217 1.109 1.121 1.166 -14,24%

1990 1991 1992 1993 1994 1995 var. % 1990/1995

periodici radio 374 234 387 241 369 235 342 211 347 203 374 208 0% -10,84%

Valori espressi in miliardi di yen.

Anche in Giappone dunque, come in tutto il resto del mondo, i quotidiani hanno cominciato a sperimentare e ad utilizzare “supplementi elettronici”, servizi elettronici a valore aggiunto o semplicemente prodotti diversificati rivolti a media diversi dalla tradizionale carta stampata. Uno studio realizzato nel 1995 dalla NSH (l’associazione giapponese degli editori di giornali quotidiani) tra le 65 aziende editoriali giapponesi contava 202 servizi aggiuntivi tra audiotex, videotex, teletext, servizi PC e di telecomunicazione, trasmissioni fax o satellitari, produzione di programmi televisivi, gestione di trasmissioni via cavo. E questi numeri non comprendono il “fenomeno Internet”, che ha preso piede anche in Giappone: nel maggio 1996, secondo i dati NSH, i quotinew diani e le agenzie giapponesi che avevano un media totale 12 5.565 sito sul World Wide Web erano ventinove, 11 5.726 cioè all’incirca un quarto del totale. 11 5.465

12 13 16 32,77%

5.127 5.168 5.426 -2,49%

Fonte: NSH

quote del mercato pubblicitario giapponese 1995

periodici 6,9%

sales promotion 35,1

97,5

1990 = 100

102,9 92,9 98,9

92,1 85,8 89,6 82,5 1995 81,6 1993

mercato pubblicitario

1992 1991

quotidiani 1990

28

1994

new media 0,3%

quotidiani 21,5%

Andamento della pubblicità sui quotidiani e del mercato pubblicitario giapponese 1990-1995

98,2

radio 3,8%

televisione 32,3%


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Nuovi progetti multimediali

L’“edicola multimediale”: un progetto per editori, distributori ed edicolanti Franco Mirone, manager editoriale con una vasta e consolidata esperienza nel settore dei quotidiani, descrive per TecnoMedia l’“edicola multimediale”, un progetto di ricerca applicata che ha come obiettivo l’utilizzo delle tecnologie digitali per razionalizzare ed integrare lo scambio di informazioni fra editori, distributori e rivenditori di quotidiani e periodici. Le “edicole multimediali” vengono presentate ufficialmente in occasione dello SMAU di Milano.

Il progetto dell’“edicola multimediale” è nato con gli obiettivi precisi di rinforzare, ricercare, reinventare un nuovo modo di collaborare all’interno del sistema per consentire agli editori, ai distributori e agli edicolanti di uscire da vecchi schemi e trovare, grazie alla multimedialità, le risorse necessarie per cavalcare insieme le grandi rivoluzioni, che investono e investiranno sempre di più l’industria della comunicazione. L’idea di fondo è quella di sfruttare le risorse dei computer collegati in rete per costituire una infrastruttura di comunicazione che consenta, da un lato, il trasferimento dei dati relativi alla diffusione dei prodotti editoriali sul territorio in tempo quasi reale e, contemporaneamente, consentire lo sviluppo di nuovi canali per l’offerta di informazioni e servizi “on line” a quanti, quotidianamente, si recano presso i punti vendita per acquistare quotidiani e periodici. Un progetto certamente ambizioso, difficile, che persegue ricadute di estremo interesse per tutti i soggetti dell’industria della comunicazione, sia in termini di aumento dell’efficienza complessiva del sistema distributivo, sia in termini di sperimentazione ed ampliamento di nuovi canali di distribuzione multimediali ed interattivi. Il progetto tecnico La caratteristica fondamentale del progetto “Edicola Multimediale”, creata e curata congiuntamente da un colosso del settore, IBM Direzione Ricerca, e da una agguerrita azienda di Castelfiorentino, la Masterstudio, centro sperimentale e sperimentazione, è di consentire il dialogo diretto da/per il punto vendita offrendo, fin dalla fase sperimentale,

tre possibilità: la gestione in tempo reale dell’intero ciclo distributivo del sistema editoriale (rese, prenotazioni, distribuzione, marketing e nuovi prodotti) e del colloquio tra editori distributori - edicolanti; uno strumento per erogare servizi reali ai cittadini con la diffusione di notizie, comunicati, e la promozione di nuovi prodotti editoriali; la ricerca applicata sulla fruibilità dei sistemi informatici multimediali e interattivi per la diffusione di messaggi promozionali e l’erogazione al pubblico di servizi tecnici e commerciali, sia di ambito editoriale che di interesse più generale. Da un server centrale - che nella fase sperimentale sarà organizzato presso IBM, primo di un gruppo di partner di alta qualità tecnica, finanziaria e commerciale - con il quale è collegato il sistema editoriale (editori - distributori edicolanti), saranno coordinate, programmate, attivate e immesse in rete le applicazioni multimediali interattive (CD-ROM) e le videocassette per la gestione informatizzata del Sistema Editoriale, per la comunicazione televisiva tradizionale, per la comunicazione televisiva Multimediale interattiva con videotelefono e per altre forme di comunicazione che la sperimentazione attiverà e accerterà. Per il sistema gestionale sarà installata una postazione interna all’edicola che sarà anche il riferimento per l’erogazione dei servizi offerti gratuitamente o a pagamento. Per la comunicazione televisiva tradizionale si utilizzeranno installazioni posizionate nella parte superiore dell’edicola. Per diffondere la comunicazione multimediale interattiva verranno utilizzati, oltre all’hardware ed al software della

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Il “totem” multimediale

IBM, dei “totem” dedicati sviluppati dalla società Masterstudio, connessi in rete con uno o più cabinet realizzati con particolare attenzione ai contenuti evocativi dell’oggetto in relazione all’utilizzo a diretto contatto con la gente. I “totem” per la comunicazione interattiva consentiranno ai cittadini, prima di tutto, di avere a disposizione uno strumento digitale sul quale reperire tutte le informazioni che l’intero sistema industriale - editoria da una parte e servizi pubblici dall’altro - renderà disponibile. Contemporaneamente, questo punto di distribuzione elettronico consentirà la sperimentazione di prodotti multimediali sia in direzione degli utenti finali che in direzione dei gestori dei servizi, sotto forma di flusso informativo di feed back. Un impatto ambientale funzionale Dall’attività preliminare di ricerca e da successivi contatti e verifiche, sono stati ricavati riferimenti utili ad una prima stesura delle procedure relative alla gestione del progetto. In primo luogo, per le edicole (25% circa) posizionate sul marciapiede con chioschi piccoli, medi o grandi, è emersa la necessità di effettuare sopralluoghi accurati verificando volta per volta la soluzione degli aspetti architettonici e funzionali di maggiore rilievo per il posizionamento del sistema informatico. In particolare, è stato necessario adattare di volta in volta la soluzione relativa alla collocazione del sistema gestionale all’interno dell’edicola ed alla visibilità del sistema televisivo per la comunicazione e la promozione, tenendo in debita considerazione il contesto territoriale intorno al punto vendita. Non sono mancate considerazioni finali sulla valorizzazione globale dell’arredo urbano attorno alle edicole, studiate dagli architetti fiorentini, con l’obiettivo di migliorare l’aspetto complessivo e la funzionalità nei confronti degli acquirenti. Questo genere di sopralluogo ha ricadute anche in funzione conoscitiva della

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intera rete di vendita sul territorio. Il sistema gestionale Il progetto di ricerca applicata denominato “edicola multimediale” ha, in sintesi, tre livelli: il sistema gestionale vero e proprio, per collegare in rete editori, distributori ed edicolanti, che ha come obiettivo la gestione del prodotto stampato in tempo reale; il sistema di distribuzione di nuovi servizi ed informazioni specializzate - in pratica un punto vendita telematico vero e proprio - ed il sistema di raccolta di informazioni di marketing in direzione dell’industria privata e dei servizi pubblici. Il sistema gestionale, che serve a mettere “in rete” editori, distributori e edicolanti, sarà dotato di una struttura tecnica di supporto leggera, poco ingombrante ed adattabile a tutte le situazioni, montata su strutture orizzontali e verticali inseribili in qualsiasi tipo di architettura. Per le edicole “negozio” (30.000 punti vendita pari al 75% dei casi) non esiste nessun problema per l’installazione del sistema gestionale; nei 10.000 casi costituiti dai chioschi possono esistere problemi di adattamento che saranno risolti caso per caso senza incidere sulla funzionalità delle attrezzature e sul lavoro dell’edicolante. Una volta installato, il sistema gestionale consentirà a editori, distributori e edicolanti di gestire in tempo reale gli ordini, le vendite, i resi, i titoli esauriti, le prenotazioni, la copertura di eventuali buchi del mercato e le ricerche sui consumi di carta stampata. In particolare, con questa ideazione gli edicolanti faranno un salto di qualità e si allineeranno all’evoluzione del mercato e dei tempi, trasformando l’edicola in un punto di riferimento presidiato sempre aperto, indispensabile per il cittadino-lettore. Il sistema permetterà lo sviluppo di nuove iniziative per il marketing e la distribuzione dei prodotti, l’identificazione e la vendita di nuove testate e di nuovi servizi di nicchia. Il “punto vendita elettronico” dovrebbe


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contribuire alla diffusione dei nuovi prodotti di editoria elettronica, consentono la sperimentazione “in loco”. Lo stesso dicasi per la distribuzione di servizi relativi al territorio, sia quelli di competenza pubblica che quelli tipici del settore privato, come stampa di certificati anagrafici, emissione di biglietti per cinema e teatri, richiesta di informazioni agli uffici pubblici, per non parlare di particolari soluzioni che potrebbero essere offerte a segmenti di utenza specifica, come adolescenti, anziani e portatori di handicap. Un’edicola informatizzata in grado di erogare servizi nel modo più moderno si candida ad essere un punto riferimento più forte ed illuminato sul territorio, potrà essere più e meglio frequentata, gestita, e in grado di produrre più risorse con grande beneficio per tutto il sistema editoriale. Un sistema di comunicazione e promozione Il progetto prevede l’installazione di monitor presso l’edicola, posizionati in modo strategico per catturare l’attenzione del cliente. Il sistema video potrà essere comandato dal server centrale, da un server periferico o dallo stesso edicolante, e consentirà la gestione di diversi tipi di comunicazione, televisione via cavo o via etere, videocassette o prodotti su CDRom. Sarà possibile gestire il sistema informativo promozionale sia per fare promozione sul punto vendita ai prodotti editoriali che per offrire pubblicità locale e nazionale ad aziende non editrici che, in questo modo, potrebbero

sfruttare la potenzialità dei contatti presso il punto vendita. A tale riguardo, grande interesse è stato manifestato da alcune delle maggiori concessionarie di pubblicità, disposte a entrare e a lavorare sul progetto con la loro organizzazione integrata da operatori autonomi disposti sul territorio. Le proiezioni effettuate durante l’elaborazione del progetto hanno mostrato come l’edicola multimediale abbia le potenzialità per diventare un nuovo protagonista della comunicazione sul mercato della pubblicità. La permanenza in edicola dell’acquirente è stimata in media attorno ai 150 secondi: teoricamente sarebbe possibile trasmettere nel sistema 10 spot da 15 secondi, 20 da 7,5

Un data base su Internet per la società dell’informazione

Il Commissario dell’Unione Europea Martin Bangemann ha presentato al Parlamento Europeo di Strasburgo un nuovo progetto per la costruzione di archivio - collegato alla rete Internet - per raccogliere tutti i materiali e i progetti relativi alla Information Society. Ad aggiudicarsi la gara per la realizzazione di questo gigantesco data base è stato un gruppo di imprese e di centri di ricerca scientifica capitanato dal Mit - Massachusetts Institute of Technology - e da Exol, la nuova società “research oriented” fondata da Nicola Grauso - editore del quotidiano Unione Sarda e della rete televisiva Videolina - che potrà contare sulla vasta esperienza del mondo Internet maturata con la iniziativa di Video on Line. Al progetto partecipano anche una società francese, la Datar, ed il Policy Studies Institute di Londra. Obiettivo della iniziativa, che ha preso corpo durante l’incontro dei Paesi aderenti al G7 a Napoli, nello scorso 1994, è quello di mettere a disposizione di imprese e professionisti della comunicazione uno strumento per lo scambio di informazioni e per lo studio della evoluzione della società dell’informazione sotto la spinta delle nuove tecnologie digitali e multimediali.

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secondi oppure 30 da 5 secondi, combinandoli con una sequenza fissa di messaggi in grado di raggiungere, ogni giorno, i venti milioni di italiani che frequentano le edicole.

della comunicazione multimediale interattiva, il sistema editoriale si riarma per essere competitivo sui sistemi di comunicazione e si lancia verso i prodotti prospettati dalla diffusione della telematica, aprendosi ad un mercato potenziale non limitato ai soli personal computer delle abitazioni “I” come “informare” ed “informatica” i quali, ai ritmi di sviluppo attuali, impiegherebbero anni ed Il grande potere del futuro passa per una “I” che diventa anni per garantire il collegamento con venti milioni di un nuovo riferimento semantico di interesse collettivo sul italiani. territorio, come la “T” lo è per i tabaccai. La “I” sul I progetti si chiamano così perché non hanno soluzioni marciapiede sarà il simbolo di “Informare” e di “Informatipreconfezionate, altrimenti si chiamerebbero prodotti e si ca”, e individuerà un luogo attrezzato per erogare servizi Privati (Banche, Carte di Credito, Carte Prepagate, Viacard, potrebbero acquistare nei negozi. L’edicola multimediale è Stazione Televisiva) e Pubblici (Telecom, FS, ENEL, un progetto di ricerca applicata, per il quale non esistono soluzione precostituite; le configurazioni nasceranno da test Municipalizzate dell’Acqua, dei Trasporti e del Gas, USL, sul territorio e dalla sperimentazione nei centri di ricerca che ecc.) e in tempo reale, attraverso il “totem” dell’edicola, saranno coinvolti in questa iniziativa. Le “edicole multimenuova colonnina sul marciapiede per accedere alla rete diali” saranno pretelematica e intersentate ufficialconnettersi a InterTariffe vantaggiose per i soci ASIG mente nel meganet, per consultare negli alberghi della catena MONRIF Banche Dati e prostand IBM in ocdotti editoriali miracasione della prosAnche per tutto il 1996, in seguito al rinnovo sima rassegna inti, per comunicare in della convenzione con la MONRIF, i soci formatica dello e-mail con chiunque. dell’ASIG potranno usufruire dei servizi offerti SMAU, a Milano. Con l’introduzione dalla prestigiosa catena alberghiera a prezzi convenzionati Franco Mirone

estremamente vantaggiosi: Grand Hotel Brun - Milano ....................... singola: 195.000 ...................................................................... doppia: 240.000 Hotel Hermitage - Milano .......................... singola: 198.000 ...................................................................... doppia: 250.000 Royal Hotel Carlton - Bologna .................. singola: 198.000 ...................................................................... doppia: 273.000 Hotel Internazionale - Bologna ................. singola: 165.000 ...................................................................... doppia: 250.000 I prezzi sono comprensivi di IVA (9%) e piccola colazione a buffet.

Per prenotare telefonare al numero verde 167.834033

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torio T servpera i quotidiani ecnico s O e le agenzie di informazione Le pagine dell’Osservatorio

FIEG ASIG IL FILIS-C-CGISL FIS IL UILSIC-U

La rubrica “Le pagine dell’Osservatorio” è interamente dedicata all’Organismo Paritetico Imprenditori-Sindacati previsto dal Contratto Collettivo di Lavoro dei dipendenti delle imprese editrici e stampatrici di quotidiani e delle agenzie di stampa. Attività, ricerche, dati statistici ed altre informazioni sulla industria editoriale e sul mondo del lavoro raccolte, elaborate e diffuse a cura dell’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione.

L’industria dei quotidiani nei Paesi dell’Unione Europea Uno studio, appena pubblicato dall’Osservatorio e realizzato da Asig Service, che costituisce il primo tentativo a livello europeo di raccogliere e confrontare dati e considerazioni sul ruolo dell’attività poligrafica nei paesi dell’Unione Europea, parallelamente ad alcuni aspetti statistici relativi all’occupazione, alla lettura dei quotidiani e ad altri dati fra i più significativi sull’industria dei giornali. Di seguito riportiamo una sintesi del primo capitolo, che delinea le dimensioni dei mercati diffusionali e pubblicitari europei. L’edizione della ricerca è disponibile gratuitamente, sino ad esaurimento delle copie, presso gli uffici dell’Osservatorio Tecnico (Tel. 06/4885026) oppure può essere consultata direttamente presso il sito Internet dell’Osservatorio, al seguente indirizzo : http://www.ediland.it/osserv/docu/docu0001.htm.

L’Unione Europea, come la conosciamo nel 1996, è una organizzazione di 15 Stati Sovrani, che rappresenta 370 milioni di persone su di un territorio di quasi 4 milioni di chilometri quadrati, che si estende dall’isola di Creta al circolo polare artico, forte di un prodotto interno globale di 6 miliardi di ECU, il 10% più alto di quello degli Stati Uniti ed il 64% più alto del Giappone. L’industria dei quotidiani dei Paesi dell’Unione Europea si sviluppa al servizio di un territorio di quasi 4 milioni di chilometri quadrati, dove vivono oltre 370 milioni di persone. I problemi che la stampa deve affrontare sono molto spesso simili, ma le soluzioni sono radicate in sistemi economici, industriali e sociali spesso profondamente diversi fra loro. Questo primo dossier, realizzato da ASIG Service per conto dell’Osservatorio, ha l’obiettivo di fornire un primo insieme di dati statistici compara-

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tivi e, contemporaneamente, avviare una indagine di tipo descrittivo relativa alle diverse soluzioni date ai problemi comuni dell’industria della stampa nei Paesi Europei. L’intero campionario dei dati e delle informazioni raccolte, dove non diversamente segnalato, si riferisce all’anno 1994, il periodo più recente per il quale, al momento della stesura del testo - maggio 1996 - sono disponibili dati comparativi attendibili. Nei Paesi dell’Unione Europea si stampano circa 1.150 testate quotidiane, ma il numero esatto non lo conosce nessuno. Non è confortante, ma è così. Probabilmente in pochi altri settori industriali avanzati le statistiche sono così variabili come in quello della carta stampata. Il nostro Paese, che agli inizi degli anni ottanta stabilì per legge la creazione di un’autorità di settore il Garante per l’Editoria - incaricata, fra l’altro, di raccogliere dati certi ed incontrovertibili sull’industria dei gior-

nali, è una eccezione nel panorama dell’industria dei giornali dell’EU. In altri Paesi, quando va bene, sono le locali Associazioni Industriali degli Editori a farsi carico di raccogliere i dati statistici del settore. In alcuni casi, per esempio in Germania, i risultati sono eccellenti. In altri, per esempio nel caso del Portogallo, non si va al di là di indicazioni generiche, senza contare che in molti Paesi, fra i quali alcuni di grande rilevanza per l’industria dei giornali, come la Francia e l’Inghilterra, agisce più di una associazione di editori, con il risultato di complicare non poco la raccolta dei dati e con le conseguenze, talvolta inevitabili, di non riuscire ad ottenere un unico quadro di insieme preciso e incontrovertibile. Ai problemi che si nascondono in seno alle diverse organizzazioni preposte alla raccolta dei dati vanno aggiunte altre osservazioni oggettive che riguardano la natura dei prodotti. Non


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Le pagine dell’Osservatorio

esiste una definizione unica, comunemente accettata, di quotidiani. Quella più comune è quella che definisce il quotidiano come un giornale di interesse generale pubblicato almeno quattro giorni alla settimana; ma non è la sola. In un mercato estremamente variegato come quello della stampa quotidiana, quando si vanno a computare le medie diffusionali, occorre tener conto di almeno due fenomeni macroscopici: i giornali quotidiani del lunedì, caratterizzati dal prevalente contenuto di informazione sportiva, la cui vendita è sensibilmente superiore alla media degli altri giorni, ed i numeri pubblicati la domenica che, in alcuni mercati europei, rappresentano vere e

proprie testate autonome rispetto ai prodotti del resto della settimana. Questo secondo dato, molto spesso, è segnalato, mentre per il primo dei due fenomeni, in genere, non si rilevano tracce nelle note in calce alla raccolta dei dati. Il comparto statistico meno facilmente interpretabile è senz’altro quello della pubblicità, dove i dati, relativi ad uno stesso Paese, cambiano a seconda della fonte che li fornisce. Basti per tutti l’esempio relativo alle quote del mercato degli investimenti pubblicitari assorbite, nel 1994, rispettivamente dai giornali e dalla televisione. Secondo il repertorio statistico della FIEJ, la Federazione Mondiale degli Editori di Giornali, la Germania,

nel 1994, avrebbe destinato il 31% degli investimenti pubblicitari ai giornali,il 10% ai periodici e il 17% alla televisione, mentre nella tabella della EAT, la European Advertising Tripartite di Bruxelles, la quota destinata ai quotidiani sarebbe del 50%, quella delle televisione del 21% e quella dei periodici del 20%. Per quanto riguarda il mercato inglese, nel 1994 i giornali avrebbero assorbito il 35,6%, i periodici il 14,3% e la televisione il 31,5%, mentre le tabelle EAT assegnano ai gionali il 43% degli investimenti, ai periodici il 18% ed alla televisione il 33%. Nei Paesi dell’Unione Europea si stampano 1149 testate quotidiane, con

L’INDUSTRIA DEI QUOTIDIANI NEI PAESI DELLA U.E. - 1994 Paese

Superficie Km2

Testate Pubblicaz. Abitanti Testate Diffus.media Copie diffuse Quota % investim. pubb. I comparto .ind. Test. pubb. quotid. quotidiani /1000 abitanti Quotidiani Televisione Inv.Pubb.sui quotid. Alcuni giorni a Quotidiane gratuite domenica settimana 8.015.000 10.101.600 5.196.600 5.077.900 57.779.300 81.338.100 10.410.500 58.276.000 3.569.000 57.138.500 400.900 15.341.600 9.887.600 39.117.000 8.745.100

17 32 40 56 88 411 22 101 8 80 5 39 23 125 102

2.529.000 1.698.000 1.637.000 2.400.000 8.946.000 25.757.000 889.000 18.741.000 572.000 6.475.000 154.000 4.752.000 400.000 4.100.000 4.155.000

TOTALE Paesi UE 3.896.600 370.394.700

1.149

83.205.000

9.372.600 258.300.000 377.800 124.683.600

1.538 121

59.024.000 71.924.000

Austria Belgio Danimarca Finlandia Francia Germania Grecia Inghilterra Irlanda Italia Lussemburgo Olanda Portogallo Spagna Svezia

U.S.A. Giappone

83.900 305.000 431.000 337.100 544.000 356.900 132.000 244.100 70.300 301.300 2.600 41.200 92.400 504.800 450.000

328 168 315 471 156 317 85 321 159 113

38 19,8 62 49,6 48,1 31 11 35,6 30 22,1

24 33,3 18,6 16,2 31,9 17 64 31,5 43 53,5

309 38 105 472

37 39,9 32,9 63,7

14 61 38,2 18,4

226 575

22,8 21,7

22,8 31,8

Commercio (40%) Automobili (26%) Elettr.Comunic.(14%) Automobili (19%) Distribuzione (24%) Comm.al dettaglio. Intrattenimen.(17%) Comm.al dett (24%) Alimentari (13%) Automobili (33%) Distrib. Specializz. Automobili (9%) Trasporti (27%) Comm.al dett (43%)

Comm.al dett (49%) Temp lib/serv(18%)

140 1 171 291 31 7 473 48

11 21 8 5 20 5

300 106 387 1.325 685 36 2 608

5 64

1

73

14

1.304

85

3.622

7.400

891

10.000 82

173

FONTI: Basic Statistics of the European Union - Luxemburg 1995; World Press Trends - Fiej-Paris 1995

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Le pagine dell’Osservatorio

una diffusione media di 83 milioni di copie al giorno, 24 milioni di copie in più che negli Stati Uniti, ma qualcosa come 434 testate in meno. Il mercato editoriale più importante dell’UE è quello della Germania che, con 81 milioni di abitanti, totalizza 411 testate per oltre 25 milioni di copie al giorno. L’unico altro Paese europeo con una diffusione al sopra dei 10 milioni di copie è l’Inghilterra, con oltre 18 milioni e mezzo di copie vendute, con i giornali tabloid a farla da padroni assoluti in termini di diffusione. Tutti gli altri Paesi si situano al di sotto della soglia dei 10 milioni di copie, e ben 11 non oltrepassano la soglia dei 5 milioni. In termini di penetrazione del “mezzo” quotidiano, al primo posto nell’Unione Europea si situano gli scandinavi: in Svezia si vendono 472 copie ogni mille abitanti, in Finlandia 471, più del doppio della diffusione relativa negli Stati Uniti d’America, ma il 18% in meno rispetto al Giappone. Il fanalino di coda in termine di vendita della stampa quotidiana nella UE è il Portogallo, con 38 copie per mille abitanti, seguito dalla Grecia con 85 copie, dalla Spagna con 105 e dall’Italia con sole 113 copie diffuse ogni mille abitanti. Molto diversificato appare il mercato parallelo delle pubblicazioni su carta da giornale che vengono diffuse solo alcuni giorni della settimana, un mercato di grande peso in Inghilterra, con 473 testate, ed in Francia, con 291,

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Nuovo indirizzo Internet per l’Osservatorio Dal 1 settembre scorso questo è il nuovo indirizzo Internet dell’Osservatorio:

http://www.ediland.it:/OSSERV/homepage.htm Nel sito Internet dell’Osservatorio troverete notizie, informazioni, aggiornamenti sull’attività dell’Organismo paritetico imprenditori-sindacati e delle commissioni di lavoro costituite al suo interno; il testo integrale del contratto di lavoro poligrafico e dei relativi allegati; il testo completo o ampi stralci delle ricerche realizzate dall’Osservatorio. L’Osservatorio è inoltre raggiungibile via posta elettronica, al seguente indirizzo:

osservatorio@ediland.it WWW.EDILAND.IT è l’indirizzo Internet dell’industria editoriale italiana: al suo interno, oltre ai servizi dell’Osservatorio Tecnico, sono disponibili altri servizi di grande interesse per gli operatori professionali del settore, come la consultazione degli indici del prestigioso Archivio Aperto ASIG, la ricerca full-text e la stampa on demand dei numeri arretrati di TecnoMedia, il link diretto con le maggiori associazioni di categoria, istituti di ricerca, riviste tecniche che operano nel settore grafico-editoriale in tutto il mondo.

ma scarsamente o per nulla presente in Paesi come Germania, Danimarca ed Irlanda. Il totale delle testate edite più giorni nell’arco della settimana in tutto il territorio della Unione Europea rappresenta all’incirca un sesto delle dimensioni del mercato americano, così come incomparabile con le dimensioni raggiunte negli Stati Uniti è il settore delle pubblicazioni gratuite: 3.622 testate censite nell’Unione Europea - delle quali circa un terzo nella sola Germania - contro una messe, stimata, di oltre 10.000 prodotti. Anche nel delicatissimo settore della pubblicità si verificano forti differenze strutturali all’interno dei Paesi dell’UE, dove, analizzando i dati relativi alle quote di mercato degli investimenti pubblicitari ripartiti sui singoli

mezzi di comunicazione, è possibile identificare almeno tre situazioni tipo. Un primo gruppo di Paesi, rappresentati da Danimarca, Finlandia, Germania, Olanda e Svezia, dove la forza di attrazione degli investimenti pubblicitari da parte dei quotidiani è tale che la quota di mercato della televisione non oltrepassa il 20%; un secondo gruppo di Paesi ad investimenti più bilanciati, dove quotidiani e televisioni hanno una banda di oscillazione compresa fra il 20% ed il 40% del mercato, come in Austria, Belgio, Francia, Inghilterra, Irlanda e Spagna, ed un terzo gruppo, rappresentato da Grecia, Italia e Portogallo, fortemente sbilanciato a sfavore dei quotidiano, dove la televisione oltrepassa il 50% della quota di investimenti pubblicitari.


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Archivio Aperto ASIG

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perto vio A Archi ASIG

Archivio Aperto contiene una rassegna periodica di segnalazioni e recensioni di articoli, relazioni, ricerche e repertori statistici - dedicati all’industria della comunicazione - pubblicati dalle più prestigiose riviste e dalle organizzazioni italiane ed internazionali del settore. Per ogni sommario è chiaramente indicata la fonte. Le aziende associate alla ASIG possono richiedere presso i nostri uffici ulteriori informazioni circa il materiale recensito. Il catalogo completo è a disposizione delle sole aziende associate all’ASIG.

Riferimento: 1327

Internet in Italia - Un’indagine statistica Realizzato dal dipartimento di matematica dell’Università di Catania, questo documento presenta i risultati di un’indagine sull’utilizzo della rete Internet in Italia condotta dal 2 ottobre 1995 al 30 aprile 1996. L’inchiesta è stata effettuata mediante un opportuno questionario predisposto in rete, cui hanno risposto 890 utenti, ed ha voluto indagare soprattutto il tipo di utenza ed i principali scopi della connessione. E’ stata in particolare evidenziata la grande attenzione del mondo imprenditoriale e produttivo verso questo sistema di comunicazione ed i servizi da esso offerti. Università di Catania

Riferimento: 1328

La costruzione di una infrastruttura digitale di impresa L’evoluzione delle tecnologie è passata, nel settore della prestampa come in altri, da una prima fase, nella quale si imitavano con nuovi strumenti le procedure operative del passato, ad una fase nella quale a cambiare è soprattutto il processo di produzione. Oggi l’esigenza per le aziende è cogliere il massimo profitto possibile della digitalizzazione delle fonti informative, sia per razionalizzare il flusso di lavoro ed evitare le ripetizioni, sia soprattutto per cogliere a pieno le opportunità di mercato e di profitto delle nuove forme di comunicazione elettronica. In tale prospettiva, il Seybold Report individua tre “anelli” produttivi chiave: progettazione e creazione della pubblicazione, libreria digitale, gestione in tempo reale della prestampa. Seybold Report PS, vol. 25, n. 10

Riferimento: 1329

Controllo degli scarti: case-history in USA ed Europa Questo studio, realizzato congiuntamente da IFRA e NAA, descrive le strategie e i metodi utilizzati da nove

quotidiani in USA e in Europa per ridurre gli scarti di carta. Per ciascuna realtà operativa sono stati valutati una serie comune di indicatori relativi a: aspetti generali (programmi di implementazione della qualità, ISO 9000, coinvolgimento dei lavoratori), fornitura e movimentazione delle bobine (specifiche richieste alla cartiera, casistica delle rotture, relazioni con i fornitori, gestione del magazzino carta), controllo degli scarti in produzione (preparazione delle bobine, controllo dei consumi di carta, manutenzione, etc.), attrezzature e materie prime utilizzati, gestione della produzione, formazione del personale. Le misurazioni riguardano le società svizzere Zollikofer e Ringier, la tedesca Druckund Verlaghaus Frankfurt am Main, la britannica The Scotsman Publications Limited; per gli USA hanno partecipato al rilevamento i quotidiani Herald Company, The Knoxville News-Sentinel, Lexington Herald-Leader, Palladium-Item, Chicago Tribune. Ulteriori dati sono stati forniti dai quotidiani The Orlando Sentinel, The Palm Beach Post, The News Press, The News Herald, Los Angeles Times, Tribune Company. IFRA Special Report 1.14

Riferimento: 1330

Sistemi di gestione del colore I sistemi di trattamento del colore utilizzati dai quotidiani si trovano di fronte ad una molteplicità di fonti di input (scanner professionali e DTP, Videoregistratori, fotocamere digitali, Photo CD), dalle quali occorre ricavare dei risultati di qualità per la stampa finale. Occorre dunque la definizione e la messa in opera di un sistema di gestione del colore che “traduca” il colore proveniente dai più svariati input nel colore richiesto per l’output. Questo Special report, realizzato congiuntamente da IFRA e dall’istituto di ricerca svizzero EMPA/UGRA, mette a confronto i diversi “spazi colore” utilizzati (RGB, CMYK, XYZ, CIELAB), descrive il processo di realizzazione di un “profilo colore”, mette a confronto i sistemi di gestione del colore attualmente disponibili (Color Blind, Color Synergy, Agfa Fototune, Kodak KCMS, Linotype Linocolor, Profile Maker). Conclude lo

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A Aperto

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studio un elenco di termini tecnici, l’individuazione delle specifiche ISO utilizzate per la realizzazione di sistemi per la gestione del colore, una lista dei principali fornitori di sistemi per la gestione del colore. IFRA Special Report 2.18

Riferimento: 1331

Il sistema di produzione al Vorarlberger Nachrichten Questo documento descrive l’organizzazione produttiva del quotidiano austriaco Vorarlberger Nachrichten, premiato dall’IFRA per la qualità di stampa. Il sistema, interamente basato su hardware e software standard, utilizza Word per l’input dei testi, Illustrator e Freehand per i grafici, X-Press per l’impaginazione, Digital Collections per l’archiviazione. Le scansioni vengono effettuate su due scanner: Dainippon Screen SG-737 e Kodak RS 2035. Le pagine digitali vengono trasmesse al centro stampa di Schwarzach utilizzando il servizio DS 2000 offerto dalle Poste locali, che ha una velocità di due megabit al secondo, pari a tre minuti per ogni pagina a colori. Le lastre vengono realizzate tramite il sistema computer-to-plate Gerber Platemaster, utilizzando lastre Hoechst N90, mentre per le pagine di pubblicità su pellicola viene utilizzato il sistema elettrofotografico Polychrome OPC 2000. La stampa viene effettuata su una rotativa MAN Geoman, la prima prodotta, con configurazione a quattro torri 4-HI, cinque portabobine e due pieghe, con una capacità di stampa di 35.000 copie orarie ed una media di 3/4 milioni di copie stampate ogni giorno. IFRA Special Report 2.20

Riferimento: 1332

fuoco alcuni concetti di base dai quali partire per una ridefinizione del lavoro dei giornalisti: il cambiamento delle attitudini dei lettori, che richiedono al quotidiano una “personalizzazione di massa” delle notizie; l’evoluzione delle tecnologie dovrà essere seguita senza alcuna resistenza; l’enorme incremento nella capacità di acquisizione di informazione farà sì che i lettori chiederanno sempre meno “notizie” e sempre più “strumenti di navigazione” tra le varie fonti a disposizione; occorrerà mettere a fuoco con chiarezza il proprio cliente, con particolare attenzione all’inserzionista pubblicitario; e infine, occorrerà ridefinire la formazione professionale dei giornalisti per metterli in grado di dominare l’enorme mole di fonti informative e di comunicazione disponibili. Newspaper techniques giugno 1996

Riferimento: 1334

Le tendenze future del mercato dei quotidiani Il futuro prossimo dei quotidiani secondo Charles de Vroede del quotidiano olandese De Telegraaf: possibilità di introdurre modifiche al contenuto delle pagine senza fermare la rotativa; trasmissione delle pagine, con immagini fisse e in movimento, sui visori portatili dei lettori, con possibilità di traslazione vocale del testo degli articoli; sistemi videoon-demand che porteranno sul televisore di casa una enorme scelta di informazione, sport, intrattenimento, shopping. A queste innovazioni il quotidiano dovrà rispondere adeguatamente in termini di riorganizzazione delle proprie strutture redazionali e produttive, ridefinendosi sempre più come un database dal quale sarà possibile estrarre, nei modi e con gli strumenti più vari, le informazioni necessarie per costituire prodotti informativi su misura per il lettore. Newspaper techniques giugno 1996

I quotidiani devono essere essenziali per i propri lettori Riferimento: 1340

In che modo i quotidiani devono reagire alla sfida che le tecnologie e i mutamenti nel mercato dei lettori pongono al quotidiano? Edward Miller della Associated Press mette a

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Nuovi ambienti architettonici per la redazione Il nuovo modo di produrre il giornale ha modificato, e


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ancor più modificherà in futuro, il modo di lavorare dei giornalisti, che saranno sempre più impegnati in un lavoro di gruppo e ad un maggior numero di interazioni all’interno della redazione. Da qui nasce l’esigenza di ridisegnare lo spazio architettonico delle redazioni. Questa relazione propone l’esperienza di Robert Lockwood, proprietario di una società specializzata americana. Newspaper techniques giugno 1996

Riferimento: 1341

I quotidiani online: la situazione negli USA La rivista americana Editor & Publisher ha realizzato un approfondito studio sui servizi online offerti da quotidiani e periodici statunitensi. La responsabile marketing Marta Stoltman espone i principali risultati ai quali è giunta la ricerca, che comprende inoltre una approfondita analisi delle esperienze compiute dai quotidiani The Montreal Gazette e The Portland Press Herald/Maine Sunday Telegram. NEXPO 1996

Riferimento: 1342

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Riferimento: 1343

I lettori di quotidiani negli USA Il presidente e amministratore delegato del gruppo Gannett, John Curley, espone i risultati di uno studio condotto dal gruppo editoriale USA sulla readership dei giornali quotidiani negli USA. Dallo studio emerge, tra l’altro, che il 71% degli americani adulti legge il quotidiano almeno una volta per settimana, che i due terzi leggono i domenicali, che la readership è maggiore tra le famiglie con elevato reddito. Riguardo alla diffusione, sette americani su dieci sono contenti di una consegna entro le sei del mattino, ma solo tre su dieci si dicono soddisfatti se la consegna avviene alle sette. Per quanto riguarda infine la pubblicità, il quotidiano è scelto come prima fonte di informazione pubblicitaria dal 74% degli americani per gli annunci immobiliari, dal 71% per le auto usate, dal 64% per le auto nuove, dal 68% per i supermercati. In una scala di credibilità da uno a quattro, la pubblicità sui quotidiani ha totalizzato 3,48, mentre la direct mail si è fermata a 2,55. NEXPO 1996

Riferimento: 1344

NEXPO 1996: indirizzo di saluto

La produzione di quotidiani nel mondo: gli Stati Uniti

Il nuovo presidente della NAA, John Sturm, delinea il programma dell’associazione americana degli editori di quotidiani, in occasione del discorso inaugurale della mostra-convegno NEXPO 1996, svoltasi a Las Vegas dal 15 al 19 giugno. Tre sono gli obiettivi basilari dell’associazione: facilitare l’accesso al quotidiano da parte degli inserzionisti pubblicitari, creare standard per la produzione, incrementare la qualità del prodotto. Per raggiungere questi obiettivi, la NAA punta in primo luogo alla definizione di standard, come il Digital Ad Exchange (EDI 841) utilizzato per la trasmissione digitale del materiale pubblicitario, ed alla cooperazione con IFRA, con la quale è stato realizzato uno studio congiunto (Archivio Aperto 1329) sulle tecniche da utilizzare per la riduzione degli scarti. NEXPO 1996

Lou Franconeri, responsabile operativo del quotidiano San Antonio Express-News, introduce il workshop di NEXPO 1996 su “International Operations Issues” delineando il quadro dei problemi e delle esigenze comuni a tutti i quotidiani del mondo. Dopo aver passato in rassegna i più significativi dati sulla diffusione e sulla pubblicità negli Stati Uniti, Franconeri si sofferma sui temi tecnologici: tecnologie pre-press e impaginazione, offset e flessografia, inchiostrazione keyless, rotative shaftless, single fluid lithography, direct-to-plate, stampa digitale. L’ultima parte della relazione è infine dedicata all’analisi del mercato internazionale della carta, alle sue prospettive immediate, alle iniziative in corso per limitare gli sprechi di questa preziosa materia prima. NEXPO 1996

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Riferimento: 1345

La produzione di quotidiani nel mondo: il Giappone Una breve ma completa rassegna del mercato giapponese dei quotidiani, delineata da Keiichi Katsura, professore dell’Università Ritsumeikan di Kyoto e membro della Conferenza Giapponese per le tecniche di produzione dei quotidiani. Diffusione totale, fatturato pubblicitario e quota del mercato pubblicitario, evoluzione delle tecnologie di produzione, new media, partecipazioni televisive dei principali gruppi editoriali nipponici. Chiude la relazione una breve indagine a campione sulla propensione dei giapponesi all’utilizzo di edizioni elettroniche dei quotidiani, ed un elenco delle home page di tutti i quotidiani giapponesi presenti su Internet. NEXPO 1996

Riferimento: 1346

La produzione di quotidiani nel mondo: Australia, Nuova Zelanda, Sud-est asiatico Frank Kelett, direttore esecutivo della PANPA (Pacific Area Newspapers’ Publishers Association), fornisce alcuni dati sull’editoria dei quotidiani in Australia, Nuova Zelanda e Sud-Est asiatico. In Australia i quotidiani detengono il 43,4% del mercato pubblicitario, contro il 34,3% della televisione e l’8,7% della radio. Grande interesse per le edizioni online: la News Limited di Rupert Murdoch ha messo a disposizione su Internet la pubblicità classificata dei suoi undici quotidiani australiani; analoghe iniziative sono state intraprese dai gruppi Fairfax e Rural Press. Per quanto riguarda gli aspetti tecnologici, l’impaginazione elettronica integrale è largamente diffusa: l’impianto di Sidney della News Limited produce ogni settimana 2.500 pagine elettroniche direttamente su pellicola, con un largo uso di quadricromie. Il sistema di stampa più diffuso è l’offset, che ha quasi totalmente soppiantato il letterpress, mentre del tutto assente è la tecnologia flexo. Per quel che concerne l’approvvigionamento di carta, i due impianti

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operanti in Australia e quello operante in Tasmania coprono il 95% del fabbisogno australiano e il 100% del fabbisogno neozelandese. Ciò ha consentito di isolare l’Oceania dalla tempesta dei prezzi degli ultimi due anni, con il risultato che il costo della carta nell’ultimo anno è cresciuto del 24%, contro quote oscillanti tra il 60 e l’80% nel resto del mondo. NEXPO 1996

Riferimento: 1347

Trasmissione digitale della pubblicità a The Philadelphia Newspapers Donna Yanessa, responsabile della qualità alla Philadelphia Newspapers, descrive le tecnologie e le procedure utilizzate per la trasmissione degli annunci pubblicitari dalla società, che pubblica i quotidiani Philadelphia Enquirer e Philadelphia Daily News. Il sistema di produzione dispone di un front-end Atex per la redazione e per la pubblicità classificata, mentre la pubblicità tabellare viene trattata con hardware Macintosh e Camex, scanner Eskofot, e un sistema colore Scitex. La trasmissione delle pagine utilizza un sistema Triple-I, mentre la stampa avviene su nove linee Colorliner. L’esperienza compiuta ha evidenziato la necessità di stretta cooperazione con l’inserzionista, attraverso la condivisione delle procedure operative (risoluzione di scansione, settaggi di Photoshop etc.), e l’esigenza della massima flessibilità nella ricezione degli annunci: la società è infatti attrezzata per ricevere pubblicità tramite i servizi AdSend, Imagenet, Digiflex, B-Linked, ma anche tramite supporti magnetici come SyQuest, ZIP e i comuni floppy da 3 pollici e mezzo. NEXPO 1996

Riferimento: 1348

Reti locali per i quotidiani Quali le caratteristiche che deve avere una rete locale all’interno del sistema di produzione del quotidiano? Quale


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importanza riveste nello sviluppo del business? Come deve essere strutturata al fine di mantenere l’integrità dei dati? Questi gli argomenti della relazione svolta al NEXPO 96 di Las Vegas da David Rosenberg, responsabile dei sistemi informativi e della prestampa del quotidiano Belleville News-Democrat (50.000 copie di diffusione media giornaliera, 63.000 copie nell’edizione domenicale). L’opinione di Rosenberg è che l’architettura della rete, un tempo arido territorio di discussione per gli ultra-specialisti di telecomunicazioni, debba essere direttamente pianificata e gestita dal management dell’azienda, perché la sua struttura influenza e condizione l’andamento gestionale del quotidiano: permette di preservare la sicurezza dei dati, promuove la centralizzazione dei database e quindi la reperibilità dell’informazione, migliora le relazioni tra fornitori e clienti, permette la realizzazione di economie di gestione e, in ultima analisi, permette un più efficace management dell’azienda editoriale. NEXPO 1996

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Riferimento: 1350

Reti locali per i quotidiani L’esperienza nella messa in opera e gestione di network per quotidiani di Ron Smoak, responsabile reti dell’Atlanta Journal-Constitution, il maggior quotidiano della Georgia con oltre 450.000 copie giornaliere suddivise nelle due edizioni del mattino e del pomeriggio, e con oltre 700.000 copie nell’edizione domenicale. I punti fondamentali secondo Smoak sono: coinvolgimento del management al più alto livello (la creazione di una rete è una scelta strategica aziendale), organizzazione del network (la figura chiave è quella del Network Manager), Integrazione delle tecnologie richieste dal progetto e, soprattutto, capacità di interconnessione tra i diversi dipartimenti operativi di una organizzazione. NEXPO 1996

Riferimento: 1351

Reti locali per i quotidiani Riferimento: 1349

Reti locali per i quotidiani Dan Lenervile, responsabile dei sistemi informativi del quotidiano Argus Leader di Sioux Falls, nel Sud Dakota (50.000 copie di diffusione media, 75.000 la domenica), analizza i tre passaggi fondamentali che, in base alla sua esperienza, occorre affrontare nella realizzazione di una LAN per i quotidiani. Anzitutto la progettazione e la messa in opera della rete, che nasce spesso dalla semplice esigenza di file transfer per poi richiedere sempre maggiori prestazioni (print sharing, file sharing, messaggistica etc.); quindi l’implementazione, lo sviluppo e la manutenzione della rete, e la velocità con la quale occorre adeguare questa crescita ai continui sviluppi delle tecnologie di telecomunicazione; e infine, come giustificare, in termini di ritorno sull’investimento, i costi resi necessari dalla continua evoluzione dei network. NEXPO 1996

Mel Caswell, Responsabile dei sistemi informativi del quotidiano Lexington Herald-Leader (125.000 copie la diffusione media giornaliera, 165.000 la domenica), riepiloga gli aspetti più importanti legati alla costituzione ed alla gestione di un network all’interno di un quotidiano. La prima certezza da consolidare è che il network E’ il computer, e che pertanto lo sviluppo e la manutenzione del network costituisce la componente più importante di qualsiasi sistema di produzione. La seconda cosa è sviluppare un piano strategico, ed affidare la sua realizzazione a specialisti del settore. Occorre poi cercare di prevedere, per quanto è possibile in un settore con un così rapido tasso di innovazione, l’evoluzione della rete, in termini di esigenze di troughput e di prevedibile evoluzione delle tecnologie di telecomunicazione. Particolare attenzione occorre nella gestione del network, in considerazione dell’importanza strategica della rete, ed alla tutela sella sicurezza. NEXPO 1996

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Riferimento: 1352

Pubblicità classificata al Cincinnati Enquirer Vicki Jonas, responsabile della pubblicità classificata dei quotidiani The Cincinnati Enquirer (200.000 copie di diffusione media giornaliera, 350.000 la domenica), The Cincinnati Post (95.000 copie giornaliere) e The Covington Kentuky Post (45.000 copie giornaliere), descrive l’utilizzo del sistema Adlink della società GMTI (Gannett Media Technology International) per la produzione della pubblicità classificata e immobiliare. NEXPO 1996

Riferimento: 1353

Pubblicità digitale: la guida NAA Una guida realizzata dalla NAA sulla elaborazione digitale della pubblicità per i quotidiani. La guida affronta tutti i temi legati a questa fase produttiva: creazione dell’annuncio (requisiti hardware, preparazione del file, naming, embedding di grafici e font, specifiche per le immagini in bianco e nero e per le separazioni), suggerimenti per la

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produzione di annunci di qualità (uso delle font, scansione delle immagini, assemblaggio delle componenti digitale dell’annuncio), ritocco e preparazione dell’annuncio (controlli da effettuare prima della trasmissione), trasmissione dell’annuncio (protocolli e standard da utilizzare, compreso lo standard EDI 841 lite proposto dalla NAA). NEXPO 1996

Riferimento: 1354

Trasmissione digitale della pubblicità: lo standard EDI 841 Lite Questo documento contiene le specifiche complete dello standard EDI 841 Lite elaborato dalla NAA per la trasmissione digitale degli annunci pubblicitari. Contiene una breve introduzione sull’importanza della trasmissione digitale della pubblicità, una breve definizione dello standard EDI 841 Lite, informazioni sull’uso dell’EDI (Electronic Data Interchange) per le transazioni pubblicitarie, una panoramica sull’EDI, le specifiche tecniche dell’EDI Lite 841 con alcuni esempi di applicazioni pratiche. NEXPO 1996


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DuPont introduce una nuova pellicola mattata DuPont sta per introdurre sul mercato una nuova versione Crosfield. Grazie alla sua posizione di produttore di matemattata del film HDB per dispositivi di esposizione a luce riali per flessografia, pellicole e lastre Cyrel (B), DuPont ha blu (Argon). Analogamente alla versione a base lucida, la realizzato la nuova pellicola HDBM incorporando in essa nuova pellicola HDBM può essere sviluppata con chimici proprietà specifiche per la stampa flessografica. Il film per alto contrasto e Rapid Access, ed è inoltre predisposta permette una veloce identificazione del dorso, è disponibile per il caricamento a luce ambiente. HDBM si aggiunge alla una versione con spessore 7 mm per migliorare la stabilità pellicola CFRM, introdotta lo scorso anno, progettata per dimensionale, ed ha una bassa suscettibilità ad attorcigliarsi essere utilizzata con unità di esposizione a grazie all’elevata ruvidità della superficie. luce rossa (HeNe). La gamma di mateKeith Hargreaves, Product Manager a liriali opachi disponibili per luce rossa e vello mondiale, commenta: “L’aggiunta blu, si completa nell’offerta per il merdella nuova pellicola alla gamma dei procato dell’imballaggio con le lastre dotti DuPont, permette ai nostri clienti di flessografiche DuPont Cyrel (B). accedere a un’offerta di materiali, progetDuPont de Nemours Italiana L’industria flessografica sta crescendo tati specificatamente per flessografia, che Via A. Volta, 16 significativamente grazie al forte aumenriteniamo sia attualmente unica sul merca20093 Cologno Monzese Mi Tel.: 02 - 25.30.914 to della domanda di stampa scatole e to. Grazie alla nostra esperienza sulle tecTelefax: 02 - 27.300.972 imballi a colori. Questa crescita trova un nologie sia dei film che delle lastre materiale di produzione efficace ed adeguato, nelle pellicoflessografiche, possiamo assicurare agli specialisti del setle mattate ad alto contrasto. Il film HDBM è compatibile con tore la massima compatibilità con i dispositivi utilizzati e tutti i principali dispositivi di esposizione a luce blu dispotutti gli attributi necessari per un uso intensivo del materiale nibili sul mercato, comprese le fotounità e i fotoplotter in produzione.

La lastra Silverlith™ SDB supera un milione di copie Un cliente statunitense ha recentemente realizzato una tiratura superiore al milione di copie utilizzando le lastre per esposizione diretta della DuPont Silverlith™ SDB. Il cliente, un editore di periodici, ha utilizzato le lastre per un lavoro a 4 colori. Al termine del lavoro di 1,2 milioni di copie, le immagini stampate risultavano ancora di straordinaria qualità. Prima di Drupa 1995, DuPont ha riprogettato la lastra Silverlith™, incorporando la tecnologia dell’emulsione delle pellicole DuPont Dinamic Blue (DB). Da allora la capacità di tiratura

media è cresciuta costantemente. Il rivestimento DB, sviluppato originariamente da DuPont per pellicole per Arti Grafiche, associato con la nuova tecnologia utilizzata per il substrato delle lastre, permette di produrre sul materiale retini a punto duro (hard dot) di notevole qualità. Grazie a questo risultato è possibile superare le tirature ottenute con le lastre di precedente generazione, senza la necessità di utilizzare i forni. Tony King, Product Manager Worldwide per Silverlith™ ha così commentato: “ La lastra Silverlith™ è sempre stata associata a necessità di

tirature medio-basse. Grazie ai miglioramenti apportati, Silverlith™ è ora in grado di garantire ottimi risultati anche con tirature elevate. L’esempio dell’editore statunitense non rappresenta un caso isolato: abbiamo assistito a molteplici lavorazioni con tirature di oltre 500.000 copie, con tutti i tipi di applicazione”. DuPont ha recentemente annunciato di aver venduto oltre due milioni di lastre da Drupa 1995 e per il 1996 si prevedono volumi di vendita doppi rispetto a quelli del 1995. Tony King conclude: “La lastra Silverlith™ sta raggiungendo, mese dopo mese, risultati di vendita record. Riteniamo che Silverlith™ sia utilizzata dal 50% circa dei clienti globali di lastre CTP. La lastra è ufficialmente accreditata per operare con le principali unità CTP disponibili sul mercato”.

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Siglato un accordo di partnership tra DuPont e Barco Graphics DuPont Printing & Publishing e Barco Graphics hanno definito un accordo di collaborazione per meglio rispondere alle attuali esigenze dell’industria grafica in termini di pellicole e nuove tecnologie rivolte agli utilizzatori di fotounità e fotoplotter di grande formato. Barco Graphics è nota sul mercato per l’offerta di fotoplotter di grosso formato MegaSetter Plus e GigaSetter che sono in grado di esporre rispettivamente 24 e 32 pagine. Queste unità sono particolarmente adatte per lavorazioni ad alta risoluzione

Quest’anno allo Stand DuPont verranno presentate tre unità di esposizione diretta su lastra CTP funzionanti: la nuova unità “Newsjet”, la nuova ECRM A.I.R. 75 e il già famoso Magnasetter 650 CTP. Newsjet è un dispositivo a cilindro interno che utilizza una sorgente di luce YAG a frequenza doppia con caricamento manuale delle lastre o, in alternativa dei film e offre lineature di retino a partire da 25 linee/pollice. La velocità di esposizione è legata alla risoluzione di uscita e alla dimensione lastra ed è di circa 50 lastre all’ora. Newsjet sarà in grado di esporre formati lastra singoli o panorama con un’area massima di esposizione di 940x660 mm. ECRM A.I.R. 75 è un’attrezzatura a cilindro interno con una sorgente di luce blu ad argon-ion, in grado di ope-

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nella stampa commerciale di grosso formato e per lavori step and repeat per il packaging. I fotoplotter Barco, abbinati alla nuova pellicola DuPont Crystal sono in grado di offrire elevate prestazioni per la precisione del registro e per la qualità dell’immagine, quest’ultima ottenuta grazie ad un’elevata densità di punto e ad un ottima incisione. Oltre al vantaggio di poter accedere a questa combinazione vincente, i clienti potranno usufruire anche dell’offerta di altri prodotti DuPont, fra cui le prove di stampa analogiche e digitali

Cromalin (R), le lastre per la stampa offset e gli scanner Celsis. L’accordo, che è già operativo, avrà una copertura mondiale per entrambe le aziende con la sola esclusione degli Stati Uniti, che definiranno una convenzione separata, ma molto simile a questa, dove entrambe le società saranno in grado di offrire sia tecnologia che prodotti d consumo. Paolo Barbieri, Business Manager Digital Systems DuPont, afferma: “Questo accordo rappresenta una grande opportunità sia per DuPont, che per Barco, ma soprattutto per i nostri clienti. Oltre ad offrire una totale compatibilità fra pellicole DuPont e fotoplotter Barco, siamo in grado di offrire una soluzione completa di tecnologia e materiali di consumo”.

All’ IFRA Dupont punta i riflettori sul CTP rare a luce ambiente. La risoluzione variabile è compresa fra i 1016 e 2540 DPI. L’unità è in grado di gestire lastre di dimensioni fino a 615,9 x 749,3 mm. Tutti i dispositivi CTP saranno dimostrati utilizzando la lastra DuPont Silverlith SDB e la sviluppatrice SLT. Il tema dell’immagine digitale verrà ulteriormente approfondito con dimostrazioni del Digital Cromalin (R) MX6 che ha avuto un notevole successo presso numerosi quotidiani inglesi. Una delle chiavi di questo successo è la capacità di poter stampare direttamente sui campioni della carta che verrà utilizzata realmente sulle rotative, simulando con precisione le condizioni

di ciascuna unità di stampa sia per i valori di densità e di ingrossamento del punto. Verrà inoltre presentato, in anteprima, un sistema, di nuova generazione, per la gestione della produzione e la trasmissione di pagine e documenti via ISDN o in Data Broadcasting via satellite. Il nuovo sistema è compatibile con le installazioni Wydnet esistenti per consentire agli utenti Wydnet di effettuare facilmente aggiornamenti e integrazioni. E per finire, la fotounità ad alta risoluzione e grande formato XEL 400 collegata on-line con la sviluppatrice Econews che espone pellicola a secco in 60 secondi.


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Accordo DuPont-HIT Ingegneria Nasce Intellinet una nuova generazione di sistemi

Nasce Intellinet: una nuova generazione di sistemi per i quotidiani. DuPont De Nemours, il noto gruppo multinazionale produttore e distributore di prodotti tecnologici e materiali di consumo per le Arti Grafiche, e la Hit Ingegneria Informatica, una società italiana di ingegneria del software con un elevato livello di competenza nello sviluppo di progetti ad hoc per il mercato editoriale, hanno raggiunto un importante accordo per la realizzazione di una nuova generazione di sistemi per la Gestione e il Controllo della Produzione e per la Trasmissione pagine. Intellinet, il nome della nuova generazione di sistemi, è destinato principalmente al settore dei quotidiani. DuPont cura la commercializzazione in esclusiva e l’assistenza a livello mondiale di Intellinet e coopera con Hit per la progettazione e lo sviluppo del sistema. Uno degli aspetti fondamentali di questa nuova generazione di prodotti, è di utilizzare componenti di base standard hardware e software (PC Pentium Pro, Windows NT, database standard, sistemi di Networking e di Comunicazione standard, ecc.). L’adozione di prodotti standard consentono tra l’altro di mantenere e aggiornare il sistema con estrema semplicità, mentre l’uso di database relazionali per la definizione della produzione, permette all’utente di poter generare report e analisi statistiche utilizzando tool standard disponibili sul mercato. Il sistema è estremamente modulare e quindi consente la realizzazione di configurazioni adeguate a soddisfare livelli differenti di esigenze, da quelle relativamente semplici (sistema di gestione e trasmissione punto - punto) a quelli più complessi (sistemi di broadcasting e di gestione per l’integrazione di pagine complete o di parti di pagine). E’ inoltre possibile realizzare personalizzazioni dedicate per rispondere alle esigenze specifiche dei singoli clienti. Intellinet è compatibile e integrabile con le installazioni Wydnet esistenti, ciò consente agli attuali utilizzatori del sistema di salvaguardare l’investimento effettuato, aggiungendovi nuove funzionalità. Le caratteristiche e le funzioni principali di Intellinet comprendono:

1. L’uso di un database relazionale distribuito fra tutte le stazioni del sistema. 2. La possibilità di visualizzare graficamente a monitor il piano di produzione, con lo stato di avanzamento delle pagine in lavorazione, lo stato dei cambiamenti e la visualizzazione delle pagine. Il piano di produzione è organizzato per gestire quotidiani ed edizioni differenti; in ogni momento è possibile riorganizzare la struttura del piano di produzione e assegnare oggetti sorgente (file presenti nel database) a una pagina; 3. La registrazione di tutte le operazioni, automatiche o manuali, in un file log sul database locale; 4. La trasmissione di file bitmap e PostScript con possibilità di rasterizzazione centrale o remota; 5. L’utilizzo di standard di compressione Gruppo 3, Gruppo 4 o Packbits; 6. L’uso di un’interfaccia utente grafica, compatibile con gli standard Microsoft Windows, semplice e intuitiva; 7. Un sistema di trasmissione messaggi fra ciascuna stazione del sistema, basata su una interfaccia a finestre; 8. La possibilità di ridefinire la risoluzione, la dimensione e l’angolazione di una pagina, prima di passarla alla fase successiva di produzione. Il sistema prevede inoltre una serie di moduli opzionali che si aggiungono alle già complete funzionalità di base interfacce per fotounità: XEL 140, XEL 180, XEL 400, Pagefax K664 (film) Magnasetter 650 CTP, Cymbolic NewsJet (computer to plate) in questo modo è possibile realizzare soluzioni su misura per le specifiche esigenze di ciascun quotidiano. DuPont continuerà a supportare i sistemi Wydnet installati. Intellinet viene lanciato a IFRA ‘96 (Ginevra, 14-17 ottobre) e sarà dimostrato sullo stand della DuPont (STAND 4160, PALEXPO). DuPont, che continua a garantire il supporto dei sistemi Wydnet installati, completa con Intellinet la sua offerta di soluzioni per il mercato dei quotidiani. I clienti possono così trovare nella società un fornitore globale di tecnologie, materiali e servizi per tutte le esigenze di produzione, in particolar modo se riferite alle novità Computer to Plate disponibili a IFRA ‘96.

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Database ad alto valore aggiunto: la pubblicità on line Pubblichiamo in queste pagine una sintesi dell’intervento svolto da Giorgio Bignozzi, direttore tecnico di Servizi Italia, nel corso del tutorial ASIG-IFRA su “I database nell’industria editoriale”, svoltosi a Bologna il 25 e 26 settembre 1996. Per osservazioni e commenti vi preghiamo di contattare l’autore agli indirizzi di posta elettronica sotto indicati. L’esigenza della pubblicità on line Sono stati provati piccoli annunci, quarti di pagina, pagine Oggigiorno nei giornali la pubblicità costituisce un fattore di intere, in bianco e nero ed a colori; tutti i materiali di test erano disturbo per l’impaginazione elettronica, l’ecveri annunci pubblicitari e le stampe venivano cezione al flusso normale che prevede il trattaverificate attentamente dai tecnici dei giornali mento elettronico di tutte le componenti, teche normalmente si occupano della qualità stuali e grafiche, della pagina. Questo accade della stampa. perché il supporto tradizionale della pubbliciNel complesso è stato svolto un grosso lavoro tà, essendo già retinato, non si presta facilmendi test che, dopo innumerevoli e speranzosi te ad essere scannerizzato e, quindi, ad essere tentativi ed altrettanti frustranti insuccessi, ha trasformato in documento digitale. Attualmente portato alla stesura di uno standard: il così le pubblicità vengono quindi trattate a parte, detto file EPS con Font Embeddati. montate a mano, oppure de-retinate (descreening) con ovvia perdita di qualità e Lo standard: EPS con i font Embeddati relativi problemi, e quindi importate come Il PostScript, come tutti sanno, è un linServizi Italia srl fotografie (bitmap) nei sistemi di guaggio di descrizione della pagina: viene Via Montello 16/A - 20154 Milano impaginazione. Solo nel corso del 1996 il specificato che in una certa posizione comTel.: 02/349981 - fax: 02/34998300 gruppo di lavoro dell’ASIG sulla “pubbliparirà un immagine, mentre in un’altra come-mail: ita0795@applelink.apple.com cità on line” ha risolto questo problema: i parirà un testo con un certo font, una certa gbignozzi@publicitas.com file EPS con i font embeddati sono lo strudimensione ed un certo stile. mento ideale per trattare la pubblicità come un file importabile Tutte le fotolito utilizzano i file EPS per la realizzazione della pubblicità, tutti i sistemi di impaginazione si dichiarano pronti dai diversi sistemi di impaginazione. ad importarli, ma i font rimangono estranei al documento: essi vengono infatti agganciati dai RIP al documento solo in fase Il gruppo di lavoro Asig e la sperimentazione di stampa, e quando uno di questi font risulta non disponibile, Circa due anni fa l’ASIG costituì un gruppo di lavoro per affrontare e risolvere il problema della pubblicità on line: Il cominciano i problemi. Da qui l’idea, scaturita dal gruppo di lavoro, di costituire un Corriere della Sera, La Repubblica, Il Sole 24 Ore, La Stampa, file EPS che, avendo i font al suo interno, è completamente i giornali del gruppo Monti (Il Resto del Carlino e La Nazione) autonomo e può essere stampato dovunque e su qualunque e Servizi Italia cominciarono una serie di riunioni aventi come sistema. scopo la stesura di un formato di file standard che potesse Il problema è stato suddiviso ed affrontato in due fasi: contenere un avviso pubblicitario, completo di testo ed immaa) rendere il file importabile da tutti i sistemi di impaginazione gine, e che fosse facilmente impaginabile dai sistemi di b) rendere il file stampabile su dispositivi in cui non sono impaginazione. presenti i font. La sperimentazione, che in prima battuta si era pensata limitata Il punto a) è stato risolto scegliendo il tipo di EPS con a questi giornali, si è in seguito allargata a parecchi quotidiani anteprima TIFF, detto anche EPS PC, costituito da una parte italiani ed esteri e ad alcuni periodici: basti ricordare il Tempo, PostScript (il documento vero e proprio) e da un’anteprima il Messaggero, Il Corriere dello Sport-Stadio, La Provincia di Como, il Luxemburg Wort, la WAZ, El Pais, Famiglia Cristia(bassa risoluzione), in formato TIFF. La maggior parte dei na e la RCS Periodici. sistemi OPI in commercio riconosce infatti l’EPS con antepriLa sperimentazione prevedeva l’importazione di file di pubma PC ed estrae la parte TIFF rendendola disponibile per blicità nei sistemi di impaginazione (ricordiamo Unisys, Atex, l’impaginazione, sostituendola solo in fase di stampa finale. Gli altri OPI costruiscono l’anteprima dalla parte PostScript Quark X-Press, Hell, Scitex) e l’uscita sui RIP e le fotounità del documento e quindi si comportano come i precedenti.Questo abitualmente utilizzate per la produzione (Autologic, Hyphen, tipo di file può essere generato da quasi tutti gli applicativi Linotype). Si è trattato quasi sempre di prove off line, ma non disponibili sul mercato. sono mancate alcune uscite in rotativa, come ha già ampiaIl punto b), il vero nocciolo del problema, è stato risolto mente raccontato TecnoMedia nel caso della pubblicità della pagando alcuni compromessi: Ferrero sul Corriere dello Sport-Stadio e su La Repubblica.

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- sono embeddabili solo font “Adobe Type 1”, gli unici a garantire la possibilità di essere inseriti in un documento PostScript senza problemi - il software di embedding, sviluppato da Servizi Italia, non è di pubblico dominio. Come funziona il file EPS con font embeddati? Quando, durante la stampa, il RIP trova una procedura PostScript chiamata, ad esempio, “Symbol”, la immagazzina nella propria memoria temporanea e ne tiene traccia. Quando successivamente il documento dovrà stampare un testo con il font Symbol, il RIP userà la sua procedura invece di cercare il font omonimo nelle proprie directory. Al termine del documento il RIP scarica la sua memoria, la procedura “Symbol” viene distrutta ed il font Symbol del RIP, se esiste, torna ad essere l’unico del sistema. Inserire i font all’interno del documento non è però così semplice come sembra: bisogna trovare il punto giusto all’interno del documento ed aggiustare una serie di parametri di contorno: informazioni, queste, che fanno parte del patrimonio tecnologico di Servizi Italia. I vantaggi che si ottengono sono due: - il documento è stampabile senza problemi. - il font usato nella stampa è quello (fisicamente) utilizzato dal pubblicitario. Il database della pubblicità: pregi e difetti Definito lo standard, Servizi Italia ha proposto un servizio di trasmissione digitale della pubblicità, analogo ad altri servizi già disponibili negli Stati Uniti ed in Inghilterra ed in corso di attuazione in Germania, basato su un database centrale a cui i giornali accedono “pescando” i file dei propri materiali pubblicitari. Nel corso delle discussioni del gruppo di lavoro ASIG e, successivamente negli incontri con i giornali più interessati, sono emersi pregi e difetti di questa soluzione. I Pregi: i file di pubblicità in digitale sono il completamento dell’impaginazione digitale; l’uso di file invece delle pellicole eliminerà la presenza di quest’ultime nei giornali, con ovvi risparmi di spazio nell’archiviazione dei materiali pubblicitari; la teletrasmissione ed il “computer to plate” sono fortemente agevolati dall’uso di file non retinati e quindi più “leggeri”; l’archiviazione elettronica dei materiali pubblicitari viene effettuata comunque dal gestore del servizio. Questo rende libero l’editore di scegliere se archiviare localmente i file pubblicitari o affidarsi all’archiviazione remota; l’uso del database facilita la ripubblicazione degli stessi materiali a distanza di tempo; i file possono essere trasmessi via ISDN, mettendo i giornali nella possibilità di accettare pubblicità anche all’ultimo minuto; l’uso di un file “chiuso” come l’EPS garantisce l’inalterabilità del messaggio pubblicitario; poiché il materiale nasce in digitale nelle agenzie pubblicita-

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rie, poterlo inviare a destinazione senza portarlo su pellicola garantisce una maggiore qualità; la presenza di un “gestore del servizio” identifica chiaramente il contatto a cui riferirsi in caso di problemi di ricezione. I Difetti: esiste una sia pur remota possibilità di un uso improrio o fraudolento delle informazioni contenute nel database; per un giornale sapere che la propria pubblicità è “mescolata” nel database con quella delle testate concorrenti è un notevole deterrente psicologico; inizialmente i giornali dovrebbero affrontare due lavorazioni, una per i materiali digitali e l’altra per quelli ricevuti in modo tradizionale; il “gestore del sistema” non sembra garantire gli standard di trasparenza ed affidabilità richiesta dalla gestione di un sistema così “delicato”; la presenza del database costuisce un punto di vulnerabilità del sistema: in caso di guasto non recuperabile nessun giornale riceverebbe la pubblicità; la mancanza di un sistema concorrente fa sì che il servizio si trovi in regime di monopolio; correzioni dell’ultimo minuto devono essere realizzate presso il giornale in digitale e non, come avviene adesso, ritagliando ed incollando pezzi di pellicola. Le due soluzioni: servizio e prodotto Come si vede i difetti del sistema non sono di natura tecnica, ma organizzativa. Per ovviare a questo problema, Servizi Italia propone oggi due alternative: il servizio, da noi gestito, ed il prodotto, ovvero l’installazione, presso quei clienti che non vogliono usufruire del servizio, delle attrezzature necessarie alla gestione di questo traffico. Al di là del costo economico del sistema, la complessità delle apparecchiature e la loro manutenzione e gestione giornaliera rende il prodotto affrontabile solo da quegli editori che hanno uno staff tecnico efficiente e preparato. Per venire incontro ai potenziali clienti Servizi Italia offre comunque due livelli di complessità: il primo, adatto ad un basso traffico, ha come database server una macchina NT, il secondo, senza problemi di capacità o di performance, è basato invece su server risc con sistema operativo Unix. Conclusione I problemi tecnici sono spesso i più facili da risolvere perchè dipendono esclusivamente dalla tecnologia disponibile e dal fattore tempo. I problemi organizzativi risultano invece più difficili perchè coinvolgono la mentalità e le abitudini lavorative; vengono risolti solo con grande impegno e, quando l’innovazione non è più rinviabile, con grandi sacrifici Nel caso della pubblicità on line i tempi sono maturi, i problemi tecnici sono risolti, i problemi organizzativi vengono affrontati in qesti giorni dai giornali più consapevoli: a noi tutti rimane di la speranza di vedere attuato quanto prima il frutto del nostro lavoro e di queste sperimentazioni. Giorgio Bignozzi

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Tecnologie standard, unica risorsa per pilotare l’innovazione Riportiamo di seguito una sintesi dell’intervento svolto da Paolo Agus in occasione del tutorial ASIG-IFRA “I database nell’industria editoriale”, svoltosi a Bologna il 25 e 26 settembre 1996 E’ stato commesso un crimine - obbligate, cioè dettate dalla natura dello specifico probleQualcuno ha tenuto all’oscuro le vittime del fatto che le ma da risolvere; nuove tecnologie informatiche potevano essere utilizzate - dettate dal cliente a causa di vincoli aziendali interni o della anche all’interno dell’industria dei necessità di mantenere la compagiornali. tibilità con altre installazioni precedenti; Quel che è strano, però, è che le - dettate dai produttori e dal mervittime e i colpevoli di questo cricato dell’informatica: nuove tecmine sono gli stessi: siamo noi, nologie emergenti, nuovo editori, giornalisti, poligrafici, hardware, nuovi sistemi di svilupfornitori di sistemi editoriali. Per po, nuovi sistemi operativi. anni, infatti, ci siamo ripetuti che SINEDITA srl A nostro avviso, in presenza di “I sistemi editoriali sono diversi Via Trecate 34/8 - 10141 Torino Tel: 011/7724200 questa esigenza di adattarsi e di da qualunque altro sistema inforFax: 011/7723222 evolvere, l’unica possibilità di sucmativo, ed hanno dunque bisogno cesso è quello di produrre softwadi soluzioni ad hoc”. re “platform independent”, facilmente trasferibile da un La verità è che le tecnologie che successivamente sono state sistema operativo ad un altro. Per far ciò occorre agire sulle: adottate si sono rese disponibili molti anni prima che esse - interfacce utente (attraverso l’uso di TOOL e venissero adottate dai sistemi di produzione dei giornali. FRAMEWORK); Qualche esempio? Per rimanere all’area dei database, il - Database server (ODBC a librerie “mutanti”); sistema Total-Cincom risale al 1974, la Oracle è nata nel - File server (virtualizzando i moduli di accesso). 1977, e il sistema DB2 della IBM è stato messo a punto nel Solo se si rispettano questi criteri l’attività di “porting” di un 1983. prodotto/soluzione diventa un lavoro di routine di una normale azienda informatica. La “missione” di Sinedita Da questo punto di vista la storia di Sinedita è abbastanza Sinedita è nata nel 1991. Sin dall’inizio, la nostra scelta fu emblematica. quella di utilizzare tecnologie standard, sia per l’hardware Nata con l’obiettivo di produrre software per l’ambiente che per i software operativi ed applicativi, quindi anche per editoriale, il primo prodotto è stato realizzato nell’area del i database. D’altra parte, la nostra era una scelta obbligata: database publishing, ovvero dei cataloghi. Il primo sistema una piccola software-house qual era la nostra non aveva editoriale vero e proprio è stato installato a Varsavia, presso certamente le risorse per sviluppare al suo interno tutte le il quotidiano Zycie Warszawy: cento stazioni di lavoro componenti dei propri prodotti. Macintosh con database server Mac e file server Mac. Non Quindi sin dall’inizio per Sinedita l’uso delle tecnologie ci credeva nessuno! standard è stata la scelta più naturale: P.Ink (ora SNAP) e Quindi, prima di diventare pienamente “credibili” anche sul Oracle per i database, Macintosh, Windows NT e Unix per mercato italiano, siamo passati per un’altra installazione i server, HP, Digital, Compaq e Apple per le stazioni di all’estero, questa volta in Slovenia (e a Trieste), quindi lavoro. Ma non è certamente l’elenco dei nomi a fare la finalmente anche in Italia. Sono quindi venute le installaziodifferenza! Ciò che a nostro avviso determina il successo di ni in ambiente Windows, Unix, Windows NT e tutte le altre una moderna software house è la capacità di adattarsi alle tecnologie. scelte tecnologiche, siano esse:

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Tecnologie standard: quali vantaggi? Ho spiegato sopra perché per una software house come Sinedita quella degli standard è stata una scelta obbligata. Ma per gli utilizzatori dei sistemi, cioè per i giornali, quali sono i pro e i contro legati alla scelta degli standard? Di sicuro c’è che la scelta delle tecnologie standard richiede una maggiore competenza tecnica all’interno del giornale; ma è altrettanto vero che consente di “possedere” maggiormente la soluzione editoriale utilizzata. Viceversa, che si affida ad un sistema proprietario è come chi affida la propria contabilità ad un commercialista: certo, si risparmia parecchie “grane” e complicazioni, ma non controlla “in tempo reale” la propria situazione economica. Il passaggio dal fornitore di sistema proprietario - il “fornitore-commercialista” - al controllo diretto del sistema di produzione basato sugli standard impone quindi un costo, che è quello di una crescita culturale e di competenze all’interno del giornale. Per contro, il vantaggio di questa scelta risiede nelle innumerevoli possibilità che offre in termini di ampliamento delle possibilità di utilizzo dei dati e delle informazioni che costituiscono la materia prima e il prodotto finito dell’industria editoriale. L’esempio del database, in questo senso, è probabilmente il più significativo; l’utilizzo di un database standard correttamente strutturato consente integrazioni di dati e, quindi, genera valore aggiunto all’interno di tutti gli ambienti produttivi del giornale: la redazione, la tipografia, la pubblicità, la diffusione, e naturalmente la multimedialità e le nuove forme di diffusione dell’informazione che si cominciano ad intravedere. Quando tutte le informazioni ed i dati che costituiscono il patrimonio più consistente dell’impresa editoriale si trovano su un database standard, nasce la possibilità di nuovi utilizzi di questi dati, anche se non

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previsti dalle applicazioni che li hanno generati. Cavalcare l’innovazione Ciò che è più importante è essere al timone dei cambiamenti tecnologici, non limitandosi a subirli passivamente. Se infatti l’innovazione viene “subita” e inseguita, essa viene vista come un danno, un costo, una fonte di fastidiosi grattacapi; se invece l’innovazione viene capita, “pilotata”, se ce ne facciamo partecipi, allora ci mettiamo nelle condizioni di risolvere i nostri problemi produttivi immediati e, nello stesso tempo, riusciamo a vedere le nuove opportunità che ci si aprono davanti. Un esempio? Abbiamo fatto tanta fatica ad abituarci all’idea di “Un PC su ogni scrivania” e ad inseguire costantemente l’ultimo modello, con più memoria e più potenza, che già qualcuno ci parla di “network computer”, che costano poche centinaia di migliaia di lire e che dovrebbero attingere alla Rete quelle risorse (memoria, capacità di calcolo, applicazioni produttive) che oggi ci affanniamo a “infilare” dentro ogni stazione di lavoro. Ciò che occorre è allora una grande apertura mentale, senza la quale non saremo in grado di capire in quale modo stanno cambiando i ruoli professionali all’interno dei giornali e quali saranno le figure professionali che nel prossimo futuro ci aiuteranno a guidare il cambiamento dell’industria editoriale verso nuovi obiettivi. Perché questo obiettivo possa essere raggiunto, tutti - e dico tutti: editori, giornalisti, poligrafici, fornitori di tecnologie - dovremo avere l’umiltà di metterci continuamente in discussione, e dovremo abituarci a discutere non sui prodotti e le marche, ma sulle idee e sui progetti realmente innovativi. Paolo Agus

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Tosca, la soluzione Telpress per la gestione degli archivi editoriali Le nuove frontiere dell’innovazione tecnologica Fino a pochi anni fa, era convinzione comune che l’obiettivo tecnologico finale dell’industria dei quotidiani fosse l’impaginazione elettronica integrale. Oggi che, con l’enorme dffusione della rete Internet, le possibilità di accesso alle informazioni si sono moltiplicate, il nuovo obiettivo strategico del quotidiano diventa la capacità di accedere in maniera rapida ed agevole alle fonti di informazione più qualificate, si trovino all’interno o all’esterno dell’azienda, senza costringere i giornalisti a “navigazioni” costose e spesso inconcludenti. Telpress, da sempre attiva in questo delicato segmento del mercato, è oggi in grado di offrire una soluzione integrata che consente la gestione dell’archivio editoriale e della ricezione delle agenzie, unificando le procedure di accesso, di consultazione e visualizzazione dei dati.

risoluzione. Per l’accesso e la consultazione dei dati, Telpress propone la collaudata soluzione TELP/D-TERM_IP, che consente l’accesso multimodale da rete telefonica, rete dati, internet e rete locale, supportando sino a 250 utenti in contemporanea. L’utilizzo del protocollo standard TCP/IP consente l’accesso al server TELP utilizzando le comuni procedure Internet, con tutti i vantaggi che ne conseguono: collegamento tramite provider locale al costo di una telefonata urbana, possibilità di collegamento da ogni parte del mondo, unificazione delle procedure di collegamento da rete locale e rete geografica. L’utilizzo del browser D-TERM_IP, d’altra parte, garantisce quelle caratteristiche di professionalità che da sempre caratterizzano le soluzioni Telpress: selezioni, raggruppamenti, ricerca per parole chiave, raggruppamenti dei criteri di ricerca, e così via. Poiché inoltre il server TELP interagisce esclusivamente con il suo corriPiazza della Libertà 13 - 00192 Roma TOSCA, la proposta Telpress spondente browser D-TERM_IP, la sicurezza tel. 06/3216304 - fax 06/3216345 E-mail: info@email.telpress.it Telpress Open System Communication contro gli accessi non autorizzati è garantita. Il http://www.telpress.it Architecture, oppure, più brevemente, TOSCA: traffico tra client e server è misurato in termini è l’insieme delle soluzioni integrate che Telpress di bits e di tempo di collegamento, consentenoggi mette a disposizione degli editori di giornali e di tutte quelle do quindi di valorizzare gli accessi in tempo reale ai fini della aziende per le quali la rapidità e la semplicità di acquisizione delle fatturazione. Per rendere ancora più agevole l’indicizzazione ed il informazioni costituisce elemento strategico del proprio business. retrieval delle notizie in linea, Telpress propone inoltre un motore Al centro del sistema, come evidenziato dal grafico, c’è il modulo di indicizzazione e ricerca veloce, denominato TEQS, che scandidi database management, che consente la gestione unitaria dei sce in continuità i testi in arrivo, indicizzandoli per singole parole, flussi di informazione in ingresso e in uscita. Tra le caratteristiche così da rendere possibile la ricerca full-text da parte dei client Dpiù significative di questo modulo, ricordiamo l’utilizzo di record TERM. Inoltre, per rendere più rapida la ricerca, l’indice, pur dati da 64 bit, per un completo riconoscimento dei formati IPTCcostantemente aggiornato, viene conservato su disco locale, menANA, la capacità di riconoscere i più diffusi formati di testo e di tre il dizionario delle parole, anch’esso aggiornato costantemente immagine (Targa, TIFF, GIF, JPEG, CCITT gruppi 3 e 4, BMP e e disponibile sul file server, accelera il puntamento velocizzando la così via), la compatibilità con le più diffuse piattaforme sul mercato ricerca. La possibilità di effettuare ricerche per combinazioni (DOS, UNIX, Windows, Windows 95, Windows NT). logiche, per aree tematiche, o addirittura fornendo soltanto una I moduli di ricezione (RX) e di trasmissione (TX), potenti ed radice lessicale, rendono ancora più intuitiva la ricerca. affidabili, assicurano una continua “presa” sui dati in ingresso e in Per l’accesso ai dati tramite browser standard, la soluzione Telpress uscita. Va segnalata, tra l’altro, la possibilità di ricezione da 1 a 32 è costituita da T-WEB, un motore di trasferimento HTML in linea fili di agenzia, e la trasmissione sino a 24 linee; la possibilità di che “cattura” automaticamente i formati di testo e li trasforma in settaggio della velocità da 50 a 19.200 baud; l’interfacciamento con documenti WEB, inserendo gli elementi grafici e le immagini. Tschede ISDN e CDN; il supporto dei protocolli di comunicazione WEB opera in classe C3 per l’accesso ai servizi che prevedono X-ON/X-OFF e RTS-CTS; la disponibilità di ben 36 tavole di password di sicurezza, dispone di un semplice ma efficiente motore conversione caratteri, ivi compreso l’alfabeto cirillico e il trattadi ricerca per la galleria delle immagini e degli articoli, e entro breve mento bilingue latino/arabo; la ricezione di immagini in bassa tempo permetterà di effettuare l’accounting in linea delle notizie

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consultate. L’architettura di TOSCA è completata da due moduli di utilità. Il primo, SQL Transfer Interface, consente il trasferimento dei dati dalla piattaforma proprietaria Telpress ad una qualsiasi altra piattaforma che utilizzi lo standard SQL, garantendo in tal modo l’assoluta trasparenza del sistema Telpress nei confronti dello standard di riferimento del mercato dei database. Il secondo modulo di utilità, denominato MSW, esegue in automatico il backup del sistema su più server distribuiti geograficamente (sino a quattordici in contemporanea), permettendo in tal modo di ottimizzare il carico sulla rete. I “plus” di TOSCA In conclusione, la soluzione TOSCA offre alcuni plus strategici per l’industria editoriale: - La suddivisione del sistema in moduli, ciascuno dei quali operante su server differenti, lo rende semplice da gestire e da mantenere, permette di localizzare con facilità gli eventuali malfunzionamenti, rende agevole il dimensionamento ottimale del sistema e poco costose le successive implementazioni;

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- Permette l’interfacciamento con sistemi di gestione dei flussi di lavoro e con database che utilizzano il protocollo standard SQL; - E’ compatibile con le più diffuse piattaforme disponibili sul mercato, da Novell a Windows NT, da Windows 95 a Macintosh a UNIX; - Il pieno supporto del protocollo di trasmissione TCP/IP consente di agire sia in rete locale che in rete geografica o Internet, consentendo l’agevole realizzazione di Intranet distribuite su rete locale e/ o geografica; - Permette la gestione sia di testi che di immagini; è previsto entro breve tempo il supporto della gestione delle immagini in movimento; - Supporta tutti i formati di file più diffusi in commercio, sia di testo che di immagine; - Utilizzando la soluzione editoriale News Runner, è possibile l’agevole interfacciamento con l’ambiente di pre-stampa, dove le notizie provenienti dagli archivi o dalle agenzie vengono automaticamente transcodificati per l’editing con Microsoft Word e l’impaginazione tramite Quark X-Press.

TOSCA TEQS Indexing and Search Engine (Agent)

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Telpress Data-base Management Structure

TX serial Transmitting and exporting Interface Workflow Management System

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La pubblicità via ISDN

Nell’ambito del settore dell’editoria, il La complessità organizzativa di tale sistema e comparto pubblicitario sta vivendo un mole opportunità offerte dai servizi di telecomumento di intensa trasformazione. nicazioni costituiscono lo stimolo per pensare In particolare, è il trasferimento digitale della al superamento di un processo lavorativo anpubblicità il tema che negli ultimi mesi è stato tiquato ed alla sua naturale ottimizzazione. al centro dell’attenzione del mondo editoriale. I vantaggi della soluzione ISDN Il risalto dedicato a questo argomento deriva L’ISDN, cioè l’Integrated Services Digital da due considerazioni principali: la prima è Network è il servizio di Telecom Italia che indubbiamente leattualmente rapgata all’importanpresenta il supza che la pubbliciporto trasmissivo tà riveste per le più idoneo per il aziende editrici trasferimento dicome fonte di rigitale della pubTELECOM ITALIA Spa cavo; la seconda Via Flaminia, 183 blicità per due or00189 Roma trova il suo fondamendini di considerazioto nell’evoluzione dei proni: la rispondenza del servicessi organizzativi del sistema zio alle caratteristiche tecniche rieditoriale resa possibile dallo sviluppo chieste ed i vantaggi derivanti dal suo della tecnologia. utilizzo. Si è a lungo posto in evidenza in passato come Dei requisiti tecnici della rete ISDN si è prela realizzazione del prodotto stampato sia un cedentemente discorso (vd. TecnoMedia Giuprocesso quasi interamente digitale e come gno 1996); ricordiamo comunque che la stessa l’unico elemento che rimane al di fuori di tale è ampiamente disponibile su tutto il territorio flusso sia il trasferimento del messaggio pubnazionale ed è presente presso la quasi totalità blicitario dall’agenzia che lo adatta alle specidelle aziende editoriali. fiche esigenze della testata e alla concessioE’ una rete commutata, non dedicata, con naria che lo gestisce fino al destinatario finacosti legati ai tempi di utilizzo che funziona in le: il quotidiano o il periodico. modo trasparente rispetto ai messaggi Si assiste in tal senso alla realizzazione di un veicolati. prodotto digitale, il file creato dall’agenzia, I vantaggi derivanti dalla trasmissione della che viene poi trasformato in una pellicola pubblicità tramite ISDN rispetto al sistema dalla fotolito e, una volta trasmesso al giornatradizionale sono principalmente quattro: l’inle, viene da questo ritrasformato in un file cremento della flessibilità del sistema; il midigitale per poter essere inserito e trattato dai glioramento della qualità dell’inserzione trasistemi editoriali ed alla fine, con la stampa, smessa, il contenimento dei costi e la nuovamente trasformato in un prodotto razionalizzazione del processo. cartaceo. Per incremento della flessibilità intendiamo

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la capacità di gestire le emergenze, cioè le esigenze pubblicitarie delle aziende legate ad eventi di attualità e di conseguenza non pianificabili con anticipo. In tali casi, l’utilizzo della rete ISDN permette di annullare le distanze presenti tra l’agenzia, la concessionaria ed il giornale. Un esempio oramai noto a tutti: l’annuncio pubblicitario della multinazionale dolciaria Ferrero che proclama la Compagnoni campionessa del mondo di slalom trasmesso quasi in tempo reale via ISDN al Corriere dello Sport Stadio e alla Repubblica. Il miglioramento della qualità è dato dalla possibilità di mantenere, durante tutto il processo, il livello qualitativo del file originale creato dall’agenzia che, una volta trasmesso al giornale, viene direttamente inserito nel sistema di impaginazione. L’economicità del sistema Il terzo punto cui è opportuno dare rilievo nella descrizione dei vantaggi offerti dall’utilizzo dell’ISDN è l’economicità di questo supporto di trasmissione. I costi, che certamente vengono soppressi con l’adozione della nuova tecnologia rispetto al sistema tradizionale, sono il corriere che trasporta l’annuncio e la pellicola materialmente prodotta dalla fotolito. Il costo di trasporto diventa in questo caso il costo legato al tempo di trasmissione necessa-

rio per inviare un annuncio pubblicitario di una determinata consistenza. Si è già accennato precedentemente che il traffico via ISDN ha lo stesso costo del traffico effettuato su rete Telefonica Generale (uno scatto pari a 127 lire) e quindi, come quest’ultimo, è legato ai tempi di utilizzo del servizio. Per dare più concretezza alle idee esposte, e per sottolineare ulteriormente l’economicità del sistema ISDN, possiamo dire che per trasmettere un’inserzione pubblicitaria della dimensione di una pagina di un quotidiano che consista in circa 5 Mbyte occorrono 5 minuti ad una velocità pari a 128K per un costo trasmissivo complessivo di Lire 1.500. Infine, l’utilizzo dell’ISDN per il trasferimento digitale dei messaggi pubblicitari determina la razionalizzazione del processo dal momento dell’ideazione a quello dell’inserimento degli stessi negli spazi del giornale. La riorganizzazione di questo flusso comporta, di conseguenza, sia l’ottimizzazione dei tempi e quindi la riduzione dei costi, che il recupero di ricavi che sarebbero altrimenti perduti. E’ in tale ottica che deve essere intesa la necessità di riorganizzare un sistema in cui il giornale, la concessionaria, l’agenzia e la fotolito interagiscono con un obiettivo comune: quello di trarre maggior profitto possibile dagli investimenti pubblicitari delle aziende.

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Lo Scaffale Oltre la pubblicità Z

“Lo Scaffale” presenta i libri più importanti dedicati all’industria editoriale, con particolare riguardo al settore della stampa, ai “new media”, all’universo emergente della comunicazione elettronica e digitale, allo sviluppo ed all’impiego delle tecnologie informatiche nell’industria grafica ed alle più moderne tecniche manageriali che possono trovare applicazione nell’industria della comunicazione. Una grande biblioteca di saggi, monografie, manuali tecnici e testi di management, una galleria di idee che invitano alla conoscenza ed alla riflessione.

La gestione del rischio

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Illustra le tecniche per integrare la funzione Contabilità con le altre funzioni aziendali in un’ottica di Qualità Totale.

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La gestione del rischio finanziario nell’impresa industriale: modelli e strumenti di valutazione e gestione.

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Come continuare a vendere quando lo spot fallisce.

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Emanuele Facile LA GESTIONE DEL RISCHIO FINANZIARIO NELL’IMPRESA INDUSTRIALE Il Sole 24 ORE Libri pp. 512 £. 89.000

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Marzio Bonferroni OLTRE LA PUBBLICITA' Il Sole 24 ORE Libri - Luglio 1996 pp. 160 £. 34.000

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La Qualità Totale è realizzabile solo se tutti i settori dell’azienda vengono coinvolti nel processo di realizzazione della qualità. Questo, per il settore contabile, amministrativo e del controllo di gestione di un’azienda, significa mettere in atto un coinvolgimento radivale in tutte le fasi delle operazioni aziendali e tenere sempre in mente che l’obiettivo finale è la soddisfazione del cliente. La prima parte del volume è rivolta ai contabili e ai controller e introduce il concetto di Qualità Totale e come viene applicato in alcune delle principali aziende a livello mondiale; la seconda parte è rivolta ai responsabili di funzione e illustra i principali concetti di contabilità direzionale; la terza parte riunisce le prime due per mostrare come la contabilità direzionale possa integrarsi in un più ampio processo di Qualità Totale che coinvolge l’intera organizzazione.

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La gestione finanziaria di un’impresa è diventata molto complessa e articolata, e coinvolge sempre più anche i manager, in quanto si estende anche agli aspetti organizzativi, di comunicazione e controllo dell’azienda. Questo volume approfondisce problemi con cui ormai tutti i manager devono fare i conti: il ruolo della funzione finanziaria all’interno dell’azienda, da quello del responsabile a quello del controllo di gestione finanziario; gli aspetti strategici del rischio di cambio (l’impatto del rischio sull’azienda e la sua gestibilità finanziaria, la scelta delle politiche di gestione da attuare); quelli gestionali (la gestione tradizionale e quella dinamica, le currency options, la centralizzazione del rischio di cambio, la tesoreria); quelli operativi (i sistemi informativi per la gestione valutaria, i rapporti con clienti e fornitori esteri, la formazione del prezzo in valuta del prodotto); la misurazione dei risultati; il rischio materia prima, ecc.

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Alla pubblicità oggi la gente chiede più concretezza, informazione e dialogo, valori che la pubblicità classica non sembra in grado di soddisfare. La nuova risposta a questa esigenza O si chiama “publigiornalismo”: pubX blicitari, giornalisti ed esperti di Z interattività mettono in comune in modo originale le loro diverse professionalità e competenze, per supeO rare quella “gabbia dorata” di soluzioni creative e strategiche che dagli anni ‘90 soddisfano sempre meno. Questo libro presenta e propone questa nuova formula creativa, e nasce X da esperienze innovative e di successo compiute negli ultimi 15 anni con Z imprese multinazionali da parte di un team interdisciplinare “inedito” per O la comunicazione pubblicitaria. Si rivolge a pubblicitari, a tutti gli S addetti al marketing, agli studenti delle nuove Facoltà di comunicazioai giornalisti, agli uomini di coO ne, municazione in genere.

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Michael D. Woods LA QUALITA’ TOTALE IN CONTABILITA’ Il Sole 24 ORE Libri - pp. 224 £. 39.000


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“Circolari FIEG” raccoglie e segnala le informazioni e i commenti ai più importanti dispositivi di legge, indicazioni e raccomandazioni in materia sindacale, tributaria, disciplina dell’IVA e quant’altro attiene agli aspetti gestionali e amministrativi dell’industria dei giornali, oggetto di sistematica comunicazione alle imprese editrici e stampatrici. “Circolari FIEG” è un promemoria di facile consultazione, da tenere sempre a portata di mano, un nuovo strumento di lavoro per quanti hanno responsabilità direttive e gestionali nelle aziende del settore.

Circolare del 31-05-96

N° 35 (MI)

Commercializzazione, attraverso la rete di vendita, di quotidiani e periodici con annesso supporto audiovisivo: normativa IVA applicabile; vendita attuata da esercenti in possesso di sola licenza per “giornali e riviste”; l’intervento del Garante della Concorrenza e del Mercato.

Circolare del 05-06-96

N° 36 (MI)

Decisioni dell’organo Monocratico istituito ai sensi dell’art. 12 Accordo Nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici.

Circolare del 05-06-96

N° 32 (RM) Prestazioni di lavoro autonomo contributo del 10 per cento.

Circolare del 06-06-96

N° 37 (MI)

Circolare del 11-06-96

N° 33 (RM) Legge 29/05/96, n. 297: coefficiente di rivalutazione per i mesi di marzo, aprile, e maggio 1996.

Circolare del 13-06-96

N° 34 (RM)

Contrattazione aziendale nel settore poligrafico.

Circolare del 20-06-96

N° 38 (MI)

Convocazione Commissione Tecnica Operativa Roma 4 luglio 1996. Servizi regioni centro sud.

Circolare del 25-06-96

N° 39 (MI)

Variazioni operativo voli postali.

Circolare del 28-06-96

N° 35 (RM)

Reiterazione del Decreto-Legge recante disposizioni sui bilanci delle imprese editrici e in materia di protezione del diritto d’autore (D.L. 22 giugno 1996, n. 331).

Circolare del 01-07-96

N° 40 (MI)

Inserti cartacei redazionali, precisazione da parte dell’Ente Poste dell’esclusione di vincoli di peso e formato.

Circolare del 04-07-96

N° 41 (MI)

Tariffe postali per la stampa. Ordinamento 21.06.1996 del Consiglio di Stato di annullamento della sospensione parziale del provvedimento tariffario in vigore dall’1.04.96.

Circolare del 04-07-96

N° 42 (MI)

Situazione distributiva e diffusionale sulla piazza di Gela, delibere adottate con le Organizzazioni nazionali dei rivenditori.

Circolare del 04-07-96

N° 43 (MI)

Fornitura di giornali alle rivendite stagionali. Istanze rivolte alla nostra Federazione dall’A.NA.DI.S. in tema di costi di portatura. Nostre osservazioni.

Convocazione Commissione Tecnica Operativa Milano 13 giugno 1996. Servizi regioni nord.

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Circolare del 05-07-96

N° 36 (RM)

Art. 4 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro giornalistico: situazione occupazionale trimestre marzo-giugno 1996

Circolare del 05-07-96

N° 44 (MI)

Trasformazione del rapporto intercorrente tra CO.VE.S. e rivendite associate. Nostra posizione con particolare riguardo per le Amministrazioni direttamente coinvolte nella fornitura delle rivendite delle stazioni ferroviarie.

Circolare del 05-07-96

N° 45 (RM)

Conferenza Europea INMA 1996. Anversa (Belgio) 25-27 settembre.

Circolare del 11-07-96

N° 45 (MI)

Decisioni dell’Organo Monocratico istituito ai sensi dell’art; 12 dell’Accordo Nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici.

Circolare del 11-07-96

N° 37 (RM)

Obbligo di pubblicazione dei bilanci. Ordinanza del Garante per la radiodiffusione e l’editoria di “approvazione del prospetto di dettaglio delle voci di bilancio”. (Gazzetta Ufficiale n. 159 del 9 luglio 1996).

Circolare del 12-07-96

N° 46 (MI)

Pubblicazioni con annesso supporto integrativo. Rigetto di un ricorso proposto con l’obbiettivo dell’emanazione di un provvedimento d’urgenza inibitorio nei confronti della vendita congiunta di quotidiano e videocassetta.

Circolare del 17-07-96

N° 47 (MI)

Incontro 25 luglio 1996 per riesame di condizioni e attribuzione del coordinamento di alcuni servizi in pool.

Circolare del 22-07-96

N° 38 (RM)

Decreto Legge 12 aprile 1996 n. 195, reiterato con Decreto Legge 14 giugno 1996, n. 318. Incentivi per l’assunzione di giornalisti professionisti e praticanti disoccupati o in cassa integrazione. Chiarimenti applicativi del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale.

Circolare del 23-07-96

N° 39 (RM)

Trasmissione elenchi giornalisti disoccupati o in Cassa Integrazione - Nuovi elenchi aggiornati al giugno 1996.

Circolare del 26-07-96

N° 48 (MI)

Comunicazione alle Organizzazioni Sindacali Nazionali dei rivenditori delle quote liquidate a titolo di sovrasconto ai sensi dell’art. 9, comma 4, del vigente Accordo Nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici.

Circolare del 29-07-96

N° 40 (RM)

Decreto legislativo 11 marzo 1996, n. 242 di modifica ed integrazione al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 recante attuazione di direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.

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TecnoMedia

Circolare del 30-07-96

N° 41 (RM)

Decreto Legge 20 giugno 1996, n. 323. Fiscalizzazione degli oneri sociali. Riduzione dello 0,60%.

Circolare del 30-07-96

N° 42 (RM)

Aliquote di finanziamento del fondo pensioni lavoratori dipendenti. Art. 3, comma 23 della legge 8 agosto 1995, n. 335, Decreto del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale 21 febbraio 1996.

Circolare del 30-07-96

N° 49 (MI)

Riunione delle parti contraenti l’Accordo Nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici: trattazione dei più attuali argomenti di interesse nazionale riguardanti la distribuzione e la diffusione.

Circolare del 31-07-96

N° 44 (RM)

Premi e contributi per la divulgazione del libro italiano e per la traduzione di opere letterarie e scientifiche. Regolamento del Ministero degli Affari Esteri.

Circolare del 01-08-96

N° 43 (RM)

Contribuzione aggiuntiva per lavoro straordinario. Circolare del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale.

Circolare del 08-08-96

N° 50 (MI)

Pubblicazione con annesso supporto integrativo. Giudizi contrastanti della Magistratura nei confronti della vendita congiunta di pubblicazioni editoriali; quotidiane e periodiche, con videocassetta.

Circolare del 26-08-96

N° 51 (MI)

Quotidiani e periodici con annesso audiovisivo. Accoglimento dell’istanza, presentata da Mondadori ed R.C.S. Editori, per la sospensione dell’esecuzione del provvedimento cautelare inibitorio nei confronti della vendita congiunta.

Circolare del 27-08-96

N° 46 (RM)

Trasmissione testo a stampa del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i direttori amministrativi e i dirigenti di aziende editrici di giornali quotidiani.

Circolare del 02-09-96

N° 47 (RM)

Premi e contributi per la divulgazione del libro italiano e per la traduzione di opere letterarie e scientifiche. Criteri generali per l’attribuzione dei premi.

Circolare del 02-09-96

N°48 (RM)

Trasmettiamo in allegato la relazione “I rapporti di lavoro nell’industria dei giornali” che fornisce dati per il periodo gennaio 1993 - giungo 1996 sulla situazione sindacale, la popolazione, le retribuzioni del settore, la contrattazione nazionale, le vertenze sindacali e su altri problemi concernenti la materia del lavoro.

Circolare del 02-09-96

N° 49 (RM)

Reiterazione del Decreto Legge recante disposizioni sui bilanci per le imprese editrici e in materia di protezione del diritto d’autore (D.L. 8 agosto 1996, n. 439).

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TecnoMedia

Circolare del 03-09-96

N° 50 (RM)

Trattamento dei redditi derivanti dal diritto d’autore.

Circolare del 03-09-96

N° 52 (MI)

Commercializzazione di giornali all’interno di strutture turistiche: legittimazione del titolare di strutture ricettive ad effettuare la vendita ai clienti. Interpretazione della normativa di attuazione.

Circolare del 11-09-96

N° 51 (RM)

Disposizioni per la stampa e l’emittenza radiotelevisiva relative alla campagna elettorale per l’elezione suppletiva del Senato della Repubblica nel Collegio Uninominale n. 3 della regione Emilia-Romagna fissata per il giorno 27 ottobre 1996. Regolamento del Garante per la radiodiffusione e l’editoria.

Circolare del 11-09-96

N° 55 (MI)

Convocazione Commissione Tecnica Operativa Roma 25 settembre 1996. Servizi regioni centro sud.

Circolare del 16-09-96

N° 52 (RM)

Contribuzione CASAGIT a carico del giornalista. Elevazione con decorrenza 01 settembre 1996 dell’aliquota contributiva.

Circolare del 16-09-96

N° 53 (RM)

Disposizioni per la stampa e l’emittenza radiotelevisiva relative alla campagna elettorale per l’elezione suppletiva del Senato della Repubblica nel Collegio Uninominale n. 3 della regione Emilia-Romagna fissata per il giorno 27 ottobre 1996. Regolamento del Garante per la radiodiffusione e l’editoria. Gazzetta Ufficiale n. 215 del 13 settembre 1996.

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