TecnoMedia 22

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TecnoMedia Tecnologie, Prodotti

& Mercati editoriali

Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -

Periodico mensile. Anno VI n. 22 - Sped. in Abb.to Postale comma 20 lett. B art. 2 Legge 23/12/96 n.662 Roma (Romanina) Esemplare diffuso gratuitamente ai soci

Soluzioni per la “multiple media company”

I sistemi editoriali multimedia al centro dell’attenzione al Nexpo ’99. Prime indicazioni dalla seconda edizione di IFRA Italia.

a pagina 3

Dal sistema editoriale al sistema informativo

La Gazzetta dello Sport adotta una nuova architettura che integra software dedicati e strumenti di office automation.

a pagina 10

E-commerce: le iniziative della Panini

Tecnologie ”made in Italy” per l’interessante soluzione di commer­ cio elettronico adottata dalla casa editrice modenese.

a pagina 15

Come sopravvivere al “millennium bug”

L’opinione di Augusto Leggio, responsabile trasporti e comunica­ zioni del Comitato Anno 2000 della Presidenza del Consiglio.

a pagina 20

Il rischio rumore nelle aziende editoriali

L’intervento dell’esperta Antonietta Strada su norme, obblighi e principali interpretazioni giurisprudenziali in materia.

a pagina 24

Segnali di ripresa per l’industria grafica del Sud Gli incoraggianti dati che emergono da una ricerca realizzata dalla E-Press consulting, presentata lo scorso 4 maggio a Milano.

a pagina 29

Macchine grafiche: fatturato 1998 a +6,5%

Dai dati diffusi dall’ACIMGA emerge un forte aumento della do­ manda interna ed un sensibile calo dell’export.

a pagina 31

Rallenta la crescita dell’industria grafica

I dati resi noti nel corso dell’annuale assemblea di Assografici evi­ denziano l’impatto negativo della crisi del Sud-Est asiatico.

Le Rubriche

a pagina 33

Le pagine dell’Osservatorio.........................................................a pagina 35 Lo Scaffale...................................................................................a pagina 39 Circolari FIEG..............................................................................a pagina 63 Appuntamenti..............................................................................a pagina 67

Http://www.ediland.it Numero 22 Giugno 1999

Filo diretto

Le aziende informano Da pagina 42, il servizio

che mette a diretto contatto forni­tori e utilizzatori di tec­ nologie per l’industria grafi­ co-editoriale. Ecco l’elenco delle azien­­de aderenti:

Agfa-Gevaert Ansa Atex Media Solutions Autologic Information International B.V.S. - Technotrans Barco Graphics Denex Systems Technology Ecrm Egraf Elettra Elsag Ferag Italia Fujifilm G.M.D.E. Gerber Systems Hurletron Idab-Wamac International King Press Kodak Polychrome Graphics Lem Link Service Milia 99 Müller Martini Napp Systems Nàvita N.T.G. Optronics Purup Prepress R. G. Reed Midem Organisation Segbert Sinedita Sap Italia Scanview Sitma SMB Schwede Maschinenbau Stoebich Tecnavia Press Tecsa Telpress Tera Teufelberger Unisys Italia Xeikon Xyvision


PARLIAMO DI...

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Parliamo di aziende, servizi e tecnologie per la “multiple media Company”. Questo numero di TecnoMedia va in stampa qualche giorno dopo la fine del mese di giugno perché abbiamo ritenuto indispensabile dare conto ai lettori di alcuni avvenimenti oltremodo significativi che si sono accavallati nelle scorse settimane. Il primo di questi eventi è Nexpo, la mostra convegno degli editori americani di quotidiani, che si è svolta a Las Vegas nel mese di giugno. La rassegna, della quale riferiamo ampiamente all’interno della rivista, è tornata improvvisamente alla ribalta dopo alcune edizioni un pò “fiacche”, grazie alla ricomparsa di un gran numero di prodotti e servizi sviluppati in vista delle strategie editoriali rivolte alla progressiva integrazione delle nuove attività on line su Internet con i tradizionali, e tutt’altro che in via di estinzione, prodotti stampati. Tutta dedicata al nostro Paese è stata la seconda edizione di Ifra Italia 99, il Seminario Internazionale organizzato da Ifra in collaborazione con Fieg e con Asig, che si è svolto a Milano il 29 e 30 giugno, con un intenso programma di relazioni dedicate ancora una volta alla “multiple media Company”. Relatori italiani e stranieri di primissimo ordine hanno tracciato gli scenari possibili per lo sviluppo delle nuove attività editoriali sul web integrate ai prodotti stampati, ed hanno descritto esperienze e progetti avviati in direzione della comunicazione on line, senza trascurare soluzioni e servizi offerti dai fornitori. Conferme tutte “italiane”, ed “europee”, della nuova centralità che va assumendo il tema della azienda “multiple media”. Rimandiamo al numero di settembre per un più completo resoconto della manifestazione, dalla quale ci pare comunque sia emerso un panorama assai vitale dell’industria italiana dei quotidiani, tutt’altro che rassegnata a soccombere di fronte all’avanzata dei new media ed, anzi, consapevole delle opportunità in termini di nuovi prodotti e servizi - e di nuove aree di business - che potrà offrire una intelligente sinergia tra vecchio e nuovo a chi avrà coraggio, fantasia e voglia di rischiare. Da ultimo, ma non per questo meno importante, è il varo del progetto di ricerca MasterMedia, promosso dall’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione, che ha ottenuto la definitiva

approvazione nel mese di luglio da parte del Ministero del Lavoro. Questa iniziativa, presentata ad Ifra Italia ’99 e della quale riferiamo ampiamente nella rubrica Le Pagine dell’Osservatorio, rappresenta un primo, e molto concreto, tentativo, in direzione di future attività per la formazione e l’aggiornamento professionale delle risorse umane per l’industria della comunicazione. La partecipazione al progetto di tutte le più importanti associazioni della filiera grafica - editoriale, dei fornitori e delle rappresentanze sindacali costituisce una novità assoluta per il nostro Paese, una ulteriore conferma, estremamente pragmatica, di come gli sviluppi in senso “multiple media” delle tradizionali attività editoriali siano visti, anche dall’industria italiana, come una imprescindibile opportunità da non perdere. Ci sembra, in conclusione, di poter individuare un filo comune che unisce questi tre eventi: la capacità del quotidiano di aprirsi a nuove opportunità, a nuovi mercati, grazie ad un solido radicamento nella comunità dei cittadini e ad un patrimonio di credibilità costruito nei decenni. Carlo Lombardi

TecnoMedia Periodico della ASIG Associazione Stampatori Italiana Giornali Via Sicilia 125, 00187 Roma tel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489 http://www.ediland.it E-mail: tecnomedia@ediland.it Direttore responsabile Carlo Lombardi Redazione Salvatore Curiale - Luca Michelli hanno collaborato a questo numero Giuseppina Ciaccia, Elisabetta Marchetti, Valentina Puppo Segreteria di Redazione Antonella Appolloni Registrazione del Tribunale di Roma n. 189 del 29-4-1994 © ASIG Service S.r.l. - 1998 - Tutti i diritti riservati Sede legale: via Bigli 2, 20121 Milano Stampa SAVINI Via G. Emanuele Rizzo, 18 (G.R.A.) - 00178 Roma Questo numero è stato chiuso in redazione il 10 luglio 1999


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Nexpo ’99: piattaforme tecnologiche e soluzioni di marketing per la “multiplemedia company” La settantunesima edizione della mostra-convegno organizzata dalla Newspaper Association of America ha evidenziato come la sinergia tra quotidiano stampato e servizi on line sia ormai, al di là dell’Atlantico, una realtà consolidata. L’attenzione si sposta adesso sulle soluzioni produttive in grado di alimentare contemporaneamente differenti output informativi e sulle nuove opportunità tecnologiche e di mercato, primo tra tutte il commercio elettronico. Dal 14 al 17 giugno il Las Vegas Convention Center ha ospitato la 71esima edizione di Nexpo, il più importante evento annuale per l’industria dei quotidiani del Nord America, organizzato dalla N.A.A., l’Associazione degli editori di giornali degli Stati Uniti. Più di 400 espositori hanno occupato una superficie espositiva di 20.000 metri quadrati (215.000 square feet) con un incremento dell’8,6% rispetto alla scorsa edizione, confermando ancora una volta la manifestazione come vero punto di riferimento per l’industria dei quotidiani americani che, secondo i dati diffusi a Nexpo dalla N.A.A., ha raggiunto il fatturato record di 54 miliardi di dollari. La Multiple Media Company: una realtà consolidata Molti sono stati i motivi di interesse della rassegna tecnologica, che ha coperto tutti i segmenti produttivi, sistemi di prestampa, di stampa, di spedizione e inserimento, materiali di consumo, servizi new media, sistemi di telecomunicazione, servizi di consulenza, formazione professionale, ergonomia e sicurezza negli ambienti di lavoro. Di particolare rilievo sono state le soluzioni tecnologiche presentate in funzione della integrazione fra prodotti stampati e nuovi supporti digitali, ovvero i sistemi per la “multiple media Company”, una realtà, questa, sempre più diffusa e consolidata in Nord America, dove oltre 950 quotidiani hanno già lanciato servizi on line, senza particolari distinzioni fra giornale a grande e minore tiratura. Il 75% delle testate che hanno avviato servizi sul Web, infatti, hanno tiratura inferiore alle 50.000, mentre tutti

i 100 maggiori giornali per diffusione hanno a loro volta avviato iniziative on line, con risultati oltremodo interessanti: da una ricerca effettuata dalla N.A.A. risulta che il 43% degli utenti Internet interpellati utilizza i siti web dei quotidiani come primaria fonte di accesso per gli annunci economici on line.La stessa ricerca evidenzia come in generale i consumatori preferiscono gli annunci economici on line dei quotidiani rispetto a quelli dei concorrenti. Parallelamente a questa indagine, una ricerca di Media Metrix ha indicato che sette dei primi dieci siti web per numero di accessi negli Usa sono siti di quotidiani. E infine, vale la pena di rilevare come nel corso del 1998 il fatturato dei quotidiani Usa online ha raggiunto i 219 milioni di dollari, dei quali 157 million di pubblicità. Un approccio “multiple-media” al sistema editoriale Non sorprende che uno dei fornitori più importanti, e blasonati, dell’industria dei quotidiani, la Atex, abbia scelto Nexpo per presentare in anteprima agli editori Nord Americani il nuovo sistema editoriale Omnex, progettato e sviluppato in funzione della “multiple media Company”. Un sistema editoriale il cui obiettivo principale è consentire agli editori di gestire diversi mezzi di comunicazione - stampati, elettronici e web - tramite un’unica architettura. Omnex, il primo sistema multimediale presentato sul mercato, è composto da una serie di moduli software che consentono la archiviazione dei contenuti e la successiva gestione all’interno di workflow e layout caratteristici di diversi media. Per realizzare questo prodotto, Atex ha sigla-

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TecnoMedia Uno dei prodotti più interessanti visti al NEXPO di Las Vegas è stato Omnex, il sistema editoriale multiple-media realizzato dalla Atex, che verrà testato dal Financial Times di Londra

diano economico finanziario inglese Financial Times. Altri sistemi multiple media

to tre alleanze strategiche con altrettante società: FutureTense per quanto riguarda le edizioni Web, Bitstream per il modulo di impaginazione, Digital Collections per la gestione degli archivi. Omnex capovolge l’impostazione tradizionale seguita finora per la integrazione dei contenuti del quotidiano con altri media, e principalmente con le edizioni Web,. basata sull’utilizzo di specifici “filtri” di esportazione e con funzioni più o meno automatizzate di “taglia e incolla” dal prodotto principale, il giornale cartaceo, ad altre forme di prodotto. La filosofia che sta alla base di Omnex prevede invece una totale separazione della forma dal contenuto dell’informazione. Da un lato quindi c’è il workflow della redazione, basato sulle esigenze organizzative, sulle competenze e risorse disponibili, sulle scelte editoriali di copertura degli eventi; dall’altro c’è il workflow dei singoli prodotti informativi carta, internet, CD-Rom, ma anche radio e televisione - che viene disegnato e costantemente aggiornato sulla base delle esigenze del mercato dei lettori-utenti. Nel mezzo c’è l’archivio multimediale, che utilizza XML come linguaggio nativo di archiviazione, e dalla quale gli “oggetti” fluiscono, senza filtri, esportazioni, ribattiture, verso i prodotti e servizi informativi previsti. Siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione copernicana, dove il quotidiano diviene solo uno dei possibili prodotti finali della “multiple media Company”. Secondo quanto dichiarato dal produttore, il sistema consente il collegamento fino a tremila posti di lavoro con un tempo di risposta massima del sistema nell’ordine dei due secondi. Atex, che presenterà Omnex a tutti gli editori europei in occasione della prossima edizione di Ifra EXPO di Amsterdam, ha nel frattempo annunciato che il nuovo sistema verrà testato nei prossimi mesi dal quoti-

Omnex è l’esempio più completo del nuovo corso tecnologico, ma anche numerosi altri fornitori hanno presentato soluzioni dove, piuttosto che aggiungere estensioni o filtri ai sistemi già installati, si preferisce un approccio totalmente nuovo, dove l’informazione è archiviata nel database centrale in modo tale da poter essere gestita direttamente in funzione dei nuovi media. IBM ha illustrato la propria strategia di approccio ai sistemi di nuova generazione, basata sulle piattaforme extranet di Lotus - Domino e Notes -. L’obiettivo è mettere a disposizione degli editori tools gestionali per la creazione di prodotti nuovi - per esempio siti web o prodotti più tradizionali, come quotidiani e periodici. Partendo da questa piattaforma, una società presente nello stand di IBM, la messicana Dalai Software, ha sviluppato un vero e proprio sistema editoriale, denominato NewsCreator, che consente, fra le altre opportunità, la condivisione in tempo reale fra più utenti di pagine grafiche realizzate in Quark, InDesign o altre applicazioni di disegno della pagina. IBM ha anche presentato un “concept design” proiettato al futuro: il proprio Electronic Newspaper. Si tratta, in estrema sintesi, di un dispositivo portatile simile ad un libro che, collegato ad una linea telefonica, consente di caricare le pagine del giornale, e di visualizzarle sulle proprie sedici pagine di speciale carta rinforzata con fibra di vetro, utilizzando uno speciale “inchiostro elettronico”, per il momento in fase di studio presso il Media Lab del MIT. IBM, che non a caso è fra i supporter del progetto, non fa mistero circa il fatto che esso è proiettato nel futuro: se infatti le tecnologie di base (device portatili di basso peso e costo ed elevata potenza, personalizzazione dei servizi informativi, trasmissione via Internet), l’anello debole della catena è, al momento, proprio l’inchiostro elettronico, un composto chimico bi-stabile le cui molecole dovrebbero apparire bianche o nere a seconda della carica elettrica con le quali vengono caricate, e rimanere in quello stato sino ad una nuova carica elettrica. Fino a che questa nuova tecnologia non sarà stata interamente sviluppata - e non sembra si prevedano tempi

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La TERA consolida la sua presenza sul mercato USA, con una presenza "in forze" al Nexpo e con l'annuncio della costituzione della TERA USA, con sede a San Francisco.

brevi - stampatori di giornali e produttori di carta potranno restare assolutamente tranquilli. La società americana FutureTense ha invece presentato la versione aggiornata del proprio sistema progettato per attività editoriali sul web. IPS Xcelerate 2.0, questo il nome del prodotto, è un vero e proprio sistema editoriale per Internet, che offre agli editori di pubblicazioni on line anche un robusto supporto per il commercio elettronico. Xcelerate, basato sulla piattaforma Internet Publishing System (IPS, è anch’esso basato sul linguaggio XML, e rispetto alla precedente versione del prodotto offre nuove funzionalità per quanto riguarda la gestione del workflow, il controllo di avanzamento, la ricerca. La soluzione proposta da FutureTense è stata già scelta, tra l’altro, per i prodotti Web del New York Times e del Baltimora Sun.

nuncio di un nuovo sistema per il trattamento della pubblicità, nonché una serie di strumenti per l’integrazione di Hermes con il mondo Web. Anche CCI ha trovato nuovi motivi di soddisfazione dal mercato americano. Il quotidiano SunSentinel di Fort Lauderdale ha deciso di effettuare l’upgrade del proprio sistema pubblicitario dal precedente CCI Ad Production System al nuovo CCI AdDesk Production System. Il carico produttivo del SunSentinel, pari a circa 3.000 annunci settimanali, verrà pertanto trasferito al nuovo sistema, a sua volta strettamente integrato con il sistema editoriale CCI NewsDesk Editorial System, con il quale vengono attualmente prodotte circa 2.200 pagine ogni settimana. Con le sue 88 stazioni di lavoro, il sistema CCI AdDesk del SunSentinel sarà il più grande tra quelli sinora installati.

Altri sistemi editoriali La Tera ha annunciato la costituzione di Tera U.S.A., con sede a S. Francisco, in California, che avrà l’obiettivo di affiancare e rafforzare le attività commerciali del proprio distributore già da tempo attivo negli Stati Uniti, la Scs, sia dedicandosi ai quotidiani della costa Occidentale sia, soprattutto, fornendo un supporto diretto a servizio dei grandi clienti. Per la software house italiana, che parte da una base di 12 installazioni del proprio sistema editoriale GoodNews negli Stati Uniti, si tratta di un passo molto importante, come ha dichiarato a TecnoMedia Roberto Antoniotti, Presidente di Tera. In occasione del Nexpo è stata presentata agli editori degli Stati Uniti la nuova versione del sistema GoodNews, la numero 3, lanciata lo scorso anno e già installata presso uno dei più prestigiosi quotidiani internazionali, l’International Herald Tribune di Parigi. Unisys ha festeggiato al Nexpo nuovi clienti acquisiti di recente, mentre si prepara alla presentazione della nuova versione del proprio sistema editoriale, Hermes 5, che potrebbe avvenire già in occasione della prossima edizione di Ifra EXPO, mentre secondo alcune voci raccolte durante il Nexpo - non confermate né smentite dalla società - sarebbe imminente l’an-

Sistemi editoriali su open platform Accanto alle numerose soluzioni editoriali che hanno finora utilizzato come piattaforma del sistema il motore software fornito da Quark, sono comparse le prime alternative basate sul nuovo Adobe InDesign, il nuovo software di layout che si propone già oggi come una valida alternativa al tradizionale e consolidato XPress. SII ha illustrato a Nexpo la sua nuova visione strategica , introducendo contemporaneamente la nuova groupware editorial solution, chiamata Insiight e sviluppata intorno a Lotus Notes e Adobe InDesign, che offre nuove e più perfezionate funzioni di gestione del workflow e del lavoro di gruppo tra i diversi dipartimenti editoriali. DTI (Digital Technology International) ha lanciato a Nexpo il proprio NewsSpeed 5.0, un sistema editoriale completamente nuovo che utilizza anch’esso Adobe InDesign come motore di impaginazione; Anche la MEI (Managing Editor Inc.) di Philadelphia ha sviluppato attorno a Adobe InDesign il proprio sistema Page Director ALS. Si tratta di un plug-in per il nuovo software di impaginazione che automatizza la produzione all’interno di InDesign di pagine miste

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TecnoMedia Trasferimento gratuito dei file di pubblicità dagli inserzionisti e dalle agenzie ai quotidiani: è quanto propone la B-Linked, che spera di rendere il servizio redditizio con sponsorizzazioni del sito e vari servizi a valore aggiunto.

editoriali-pubblicitarie progettate con il sistema ALS, in funzione di un flusso di lavoro basato su PostScript o Pdf. Harris Publishing Systems Corporation, ha dimostrato la possibilità di utilizzare InDesign come parte di una soluzione editoriale su open platform. Harris in particolare ha mostrato la integrazione del nuovo prodotto di Adobe con il proprio NewsMaker, il sistema di disegno del timone. E ancora la società danese SAXoTECH ha annunciato che la prossima generazione del proprio sistema editoriale utilizzerà Adobe InDesign come strumento per il disegno e la produzione delle pagine, anche in funzione di un’ulteriore apertura del sistema in direzione del multiple media publishing. Servizi per Internet I sistemi editoriali integrati al web non sono stati l’unica novità di Nexpo per quanto riguarda l’impiego di Internet come strumento di comunicazione. Una grande quantità di aziende ha presentato soluzioni di nicchia indirizzate di volta in volta alla pubblicità, alla creazione di negozi virtuali ed alla integrazione di diverse risorse disponibili sul web. Edgil Associates, una piccola società del Massachussetts, ha presentato una soluzione oltremodo innovativa che consente di trasformare le pubblicità tabellari in annunci pronti per essere pubblicati al-

l’interno di un sito web. Il prodotto, denominato Ads to Go, è un software che gira su piattaforma NT e permette ai quotidiani di trasformare il file pubblicitario, in qualunque formato esso sia (pdf, eps, tif, gif, bmp), e da qualunque parte provenga (sistema editoriale, scanner, modem etc., in annunci pubblicitari pronti per essere inseriti all’interno di siti Web. In questo modo è inoltre possibile mantenere, nel trasferimento dell’annuncio pubblicitario dalla carta al Web, l’identità grafica degli inserzionisti, in quanto le immagini e i loghi contenuti negli annunci vengono preservati, e ad essi vengono associati i testi che rendono l’annuncio pienamente “interrogabile” con i consueti sistemi di searching. In occasione di Nexpo è stato annunciato un accordo a livello mondiale con Atex Media Solutions, che integrerà Ads to Go all’interno della propria soluzione di gestione degli annunci per le edizioni online e del proprio sistema Enterprise. PowerAdz.com, una piccola società newyorchese, ha presentato a Nexpo il nuovo prodotto Zwire!, una soluzione che integra in un unico “pacchetto Internet” servizi web come informazioni editoriali, community news, pagine gialle, pubblicità classificata, guide cittadine, etc.: un mix che si sta rivelando, negli Stati Uniti ma non solo, una delle chiavi di successo per i piccoli e medi quotidiani online, nella misura in cui essi puntano a diventare dei punti di riferimento per la propria comunità di riferimento, veri e propri “portali locali” per l’accesso a Internet. Dare una mano ai creativi nella realizzazione di annunci pubblicitari on line è invece l’obiettivo che si è posto la società californiania AdOut, sviluppando il prodotto The SpectDept., un software che mette a disposizione dei disegnatori pubblicitari dei quotidiani e delle agenzie una raccolta completa di idee grafiche per la realizzazione di annunci pubblicitari, perlopiù basate sull’archivio di annunci del Los Angeles Times. A questa vera e propria galleria di idee su Internet si

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Presente a Nexpo anche IFRA, l'associazione internazionale di ricerca sulle tecnologie editoriali.

accede attraverso un abbonamento su base mensile, basato sulla dimensione del quotidiano, all’interno di un range compreso fra i 50 ed i 495 dollari. Gcnpublishing, divisione della Grand Central Networks, Inc., offre una soluzione per pubblicare pubblicità su Internet che punta ad un alto grado di interattività con gli inserizionisti stessi. InfoTaxi, questo il nome del software presentato a Nexpo, è una suite di applicativi per internet che consentono ad un editore di offrire ai propri inserzionisti, privati cittadini o società, tutti gli strumenti per editare direttamente i propri annunci pubblicitari su un certo sito. InfoTaxi consente ai lettori di crearsi un profilo personalizzato con dettagli sul tipo di informazioni che desiderano vedere sul sito web o con la possibilità di farsi spedire via e-mail le informazioni richieste. Il software consente inoltre ai lettori di effettuare comparazioni tra i prodotti e servizi pubblicizzati sul sito, sulla base delle informazioni inserite dagli inserzionisti stessi. L’editore è in grado di monitorare e controllare il numero degli inserzionisti presenti sul sito, nonché per ciascuno di essi il numero di annunci ed il periodo di tempo di presenza sul sito per ciascun prodotto. Web Store e Commerce Cart sono le due proposte di iCat, sussidiaria della Intel per la realizzazione di attività di e-commerce. Il primo pacchetto è indirizzato a coloro che vogliono costruire dalle fondamenta un “negozio elettronico”, con semplici ed amichevoli interfacce che consentono di organizzare la vetrina del negozio virtuale e gestire le diverse fasi della transazione economica. Il secondo software è invece offerto a quanti, anche editori, abbiano già un proprio sito web e lo vogliano trasformare in breve tempo iu una vera e propria attività commerciale. Commerce Cart si propone inoltre come sistema sicuro anche per la gestione delle transazioni economiche online. GMTI - Gannett Media Technologies International, ha proposto la famiglia di prodotti Celebro Advertising

Solutions per la pubblicazione Web di prodotti pubblicitari verticali: Celebro/Real Estate per gli annunci immobiliari, Celebro/Automotive per il mercato automobilistico, Celebro CityServer per la creazione e gestione di guide cittadine con l’indicazione di servizi come trasporti, farmacie, ristoranti, etc. Fra le altre funzionalità del software c’è la possibilità di produrre un numero illimitato di directories all’interno della guida cittadina, come rassegne dei ristoranti, guide agli spettacoli cinematografici, guide agli eventi vari, e così via. Le soluzioni Celebro Advertising Solutions hanno l’obiettivo di consentire ad un quotidiano di proporsi come fornitore leader di informazioni multiplemedia per il proprio mercato di riferimento, offrendo contemporaneamente una forte interattività fra i clienti inserzionisti e l’editore grazie allo sviluppo di servizi di marketing paralleli ai tradizionali servizi offerti dalla pubblicità. Advertising online La società BLinked Inc di Chapel Hill, Nord Carolina, ha presentato a Nexpo un servizio di trasmissione on line degli annunci pubblicitari che utilizza il web come canale di trasmissione ed ha la caratteristica di essere del tutto gratuito e di non richiedere alcuna componente addizionale oltre a quelle necessarie per accedere a Internet: un computer, un modem, un browser standard, un abbonamento con un Internet provider qualsiasi. B-Linked.com, questo il nome del servizio, funziona così: l’inserzionista o l’agenzia si collega con B-Linked.com e seleziona le proprie destinazioni all’interno dell’elenco dei quotidiani presenti sul sito. Quando appare sul video il job ticket pre-indirizzato, l’inserzionista ne completa la compilazione con i dati mancanti, fa l’attachment del file pubblicitario, e preme il tasto “transmit”. Dopo la trasmissione, un messaggio e-mail automatico confermerà all’inserzionista che l’annuncio è stato ricevuto correttamente. Il quotidiano, per parte sua, riceverà

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La Multiple-media company al centro del dibattito a IFRA Italia ’99 Oltre 120 partecipanti, in rappresentanza di oltre 20 società e gruppi editoriali ed una decina di società fornitrici: è questo il primo, lusinghiero bilancio della seconda edizione di IFRA Italia, la conferenza internazionale dedicata all’industria italiana dei quotidiani organizzata dall’IFRA in cooperazione con FIEG e ASIG, svoltasi a Milano il 29 e 30 giugno scorsi, presso l’Hotel Hermitage. Quest’anno, per la prima volta, accanto alla sala dove si è svolta la conferenza è stata allestita una “area demo” a disposizione delle aziende fornitrici di prodotti e servizi che partecipavano all’evento. L’edizione di quest’anno è stata dedicata interamente alle strategie ed alle tecnologie per integrare prodotti stampati e new media. Nel suo intervento introduttivo Mario Ciancio Sanfilippo, Presidente FIEG, ha sottolineato come l’emergere dei new media e di Internet costituisca non un rischio ma una opportunità di allargamento del business per gli editori di quotidiani. Secondo Günther W. Böttcher, managing director dell’IFRA, gli editori devono abituarsi a “pensare digitale”, ed a ridefinire alla luce delle mutate caratteristiche dei mercati dei lettori e degli inserzionisti la catena del valore dell’attività editoriale. Gli oratori italiani ed esteri che si sono succeduti nel corso dei due giorni della conferenza hanno affrontato il tema della “multiple-media company” sotto ogni angolazione, dai nuovi modelli di business alle tecnologie disponibili, dalla ridefinizione dell’attività giornalistica alla riorganizzazione dei flussi informativi e produttivi. Grande attenzione, nell’ultima sessione della manifestazione, è stata data alle risorse umane ed alle nuove esigenze di formazione e riqualificazione del personale richieste dalla multiple-media company. Gianfranca Iorio, responsabile della comunicazione dell’Ufficio Centrale per l’Orientamento e la Formazione Professionale del Ministero del Lavoro, ha messo in evidenza il ruolo che lo Stato può assumere in questo campo, favorendo la diffusione di una nuova cultura del lavoro e incoraggiando le iniziative che puntano ad individuare i nuovi fabbisogni formativi e le nuove competenze richieste ai lavoratori, come il progetto MasterMedia, anch’esso presentato nel corso della manifestazione e per il quale rimandiamo a pagina 35 di questo numero della rivista. La manifestazione, della quale riferiremo ampiamente sul prossimo numero di TecnoMedia, è stata seguita in seguita in “tempo reale” dalla redazione allestita da ColumbusNet attraverso il sito www.bgonline.it.

sempre via e-mail la notifica della presenza su Blinked.com di un file pubblicitario da scaricare. E BLinked, ci si domanda, dove guadagna? Il servizio prevede di mantenersi attraverso sponsorizzazioni, commercio elettronico ed altri servizi a valore aggiunto. La società Quickcut, fondata a Sydney, Australia, nel 1974, ha sviluppato a partire dagli anni novanta il proprio sistema di distribuzione degli annunci pubblicitari on line grazie alla stretta collaborazione con editori di quotidiani e inserzionisti pubblicitari di grandi e piccole dimensioni. A Nexpo Quickcut ha presentato il proprio sistema per la trasmissione on line degli annunci pubblicitari dalle agenzie di pubblicità ai quotidiani attraverso modem e linea telefonica ISDN, T1 oppure tramite Internet. Dopo che l’annuncio elettronico è pronto per la spedizione, il sistema effettua l’embedding di tutte le istruzioni di pubblicazione in un unico file. Queste istruzioni sono state messe a punto con la collaborazione di numerosi editori ed agenzie di publbicità di tutto il mondo. Il sistema provvede quindi alla compressione del file in modo del tutto automatico senza perdita di qualità, mentre alle agenzie ed agli editori resta il controllo dell’intero workflow. In pochi anni la soluzione QuickCut, grazie anche alla sua architettura che prevede la presenza di uno hub

centrale, è diventata leader di mercato in Australia, Nuova Zelanda e Sud Africa: con più di 400 quotidiani e 130 agenzie pubblicitarie che lo utilizzano regolarmente. Dal 1996, anno in cui è stata fondata la Quickcut North America, sono stati firmati contratti con il Boston Globe, New York Times, TMP Worldwide, Retail Printing Corp. e Wakefern Food Corporation . Dal CTP alla rotativa Cresce il mercato del CtP in Nord America mentre prosegue, di pari passo, la corsa allo sviluppo di soluzioni sempre più veloci per l’industria dei quotidiani. Gannett Satellite Information Network, Inc. ha firmato un accordo da 20 milioni di dollari con la società di distribuzione Pitman per la fornitura di un sistema computer to plate destinato a tutti i centri stampa di USA Today. Il progetto prevede la trasmissione satellitare delle pagine dal centro di produzione di Arlington, Virginia, verso i 33 centri stampa remoti, in ciascuno dei quali verrà installata una coppia di macchine CTP. Il workflow per la trasmissione sarà basato su Intellinet Newsflow di Agfa, mentre le macchine CTP installate saranno le Barco Graphics CrescentNews e le Agfa Polaris, queste ultime desti-

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nate ai centri stampa con elevato carico produttivo, che avranno bisogno di macchine più performanti. Il mercato americano del CTP ha portato soddisfazioni anche alla danese Purup-Eskofot, che ha siglato un contratto da sette milioni di dollari con il quotidiano Investor’s Business Daily e che comprende 23 sistemi DMX Ct, due dei quali sono già stati installati presso il centro di produzione di Los Angeles, mentre entro il febbraio del 2000 gli altri dieci centri stampa che producono il quotidiano economico verranno equipaggiati con sistemi CTP.. Western Lithotech, società del gruppo Mitsubishi Chemical Company, ha annunciato numerosi ordini per la propria linea CTP DiamondSetter. Negli Stati Uniti si segnalano in particolare il New York Times, che sarà il primo grande quotidiano metropolitano ad essere integralmente prodotto con tecnologia computer-toplate, e che ha acquistato otto DiamondSetter, quattro delle quali sono destinate all’impianto di Edison, New Jersey mentre le altre quattro verranno installate nel centro stampa di College Point, New York facility. Un’altra DiamondSetter è stata acquistata dal Columbus Dispatch di Columbus, Ohio. Autologic Information International ha proposto al Nexpo le proprie soluzioni per il CtP sviluppate per le particolari esigenze dell’industria dei quotidiani: i modelli APS 3850 e la nuova versione 3850Wide, la prima in grado di impressionare fino a un centinaio di lastre broadsheet all’ora con risoluzione 1000 dpi, la seconda, versione Wide, in grado di produrre 240 lastre broadsheet per ora a 1000 dpi or 150 lastre in formato panoralma per ora, sempre a 1000 dpi. Sarà invece disponibile nel mese di ottobre di que-

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st’anno una nuova soluzione per il CtP ad altissima velocità su lastre UV sviluppata dalla Sonoran Scanners di Tucson, Arizona. La platesetter, denominata CactusSetter, sarà la prima soluzione CTP per i quotidiani in grado di utilizzare lastre UV a basso costo. In attesa che il prodotto sia visibile e testabile (al Nexpo era presente solo in videocassetta), registriamo che, in base alle dichiarazioni dei produttori, la velocità della macchina raggiungerà le 250 lastre broadsheet per ora. In occasione di Nexpo la Heidelberg ha rivelato nuovi dettagli della nuova generazione di macchine per la stampa dei quotidiani, denominata Mainstream 80, il cui debutto è previsto per la Driupa del 2000. La nuova rotativa - otto pagine per cilindro a doppia larghezza e semplice sviluppo, utilizzerà la Sunday Technology, esclusiva Heidelberg, per avere la stabilità dinamica necessaria per poter stampare a 80.000 giri-cilindro per ora. In questo modo sarà possibile, a parità di produttività con una rotativa da 16 pagine a doppia larghezza e doppio sviluppo, ottenere un risparmio di lastre del 50%, mentre sarà possibile raddoppiare la produttività rispetto ad una rotativa da 8 pagine a singola larghezza che lavori in accumulo. La Mainstream permetterà inoltre, grazie ai servomotori AC sincronizzati, il cambio “al volo” delle lastre, e permetterà la scelta tra varie opzioni di inchiostrazione. Infine la Mainstream 80 sarà la prima rotativa offset per quotidiani ad utilizzare caucciù senza cesure, il che, grazie anche alla trasmissione shaftless, permetterà di ridurre significativamente fenomeni come torsioni, vibrazioni, spostamenti dei teli di carta.

Mostre internazionali

Nexpo 99: piattaforme tecnologiche e soluzioni di marketing per la “multiple-media company”

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Tecnologie in produzione

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Dal “sistema editoriale” al “sistema informativo”: la nuova piattaforma tecnologica della Gazzetta dello Sport Lo storico quotidiano sportivo del Gruppo RCS ha introdotto da pochi mesi una nuova piattaforma tecnologica per la produzione del giornale. Due reti concentriche ed una integrazione avanzata fra software dedicati all’industria dei quotidiani e strumenti di office automation, browser per Internet e posta elettronica danno vita ad un originale “sistema informativo”. Una piattaforma tecnologica omogenea collegata on line con gli elaboratori della concessionaria di pubblicità del Gruppo. La Gazzetta dello Sport, quotidiano del Gruppo RCS fondato nel 1896, da pochi mesi viene prodotto sul nuovo sistema editoriale integrato introdotto dall’editore milanese nell’ambito di un radicale rinnovamento delle piattaforme produttive per i quotidiani. La soluzione prescelta, il sistema Hermes di Unisys, è stata integrata da una serie di soluzioni sviluppate in stretta collaborazione fra il fornitore e la direzione tecnica del gruppo. Il risultato, nel complesso, si presenta sotto forma di due piattaforme concentriche all’interno delle quali il “motore” Unisys interagisce con una serie di componenti hardware e software basate su Windows NT e, contemporaneamente, è collegato on line con le installazioni software utilizzate dalla concessionaria di pubblicità del Gruppo editoriale per la videoimpaginazione della pubblicità. TecnoMedia ne ha parlato con Roberto Sardi, Responsabile Tecnologie dell’Area di Preparazione del Gruppo RCS, che ha seguito l’intero progetto fin dagli esordi. Un quotidiano de-localizzato La Gazzetta dello Sport (oltre 430.000 copie diffuse nel giorno medio nel corso del 1998, con una media settimanale di lettori attorno ai tre milioni e mezzo e picchi di lettura, nel lunedì medio, che si spingono attorno ai cinque milioni e mezzo) è un giornale caratterizzato da una forte de-localizzazione produttiva sul territorio e da una rete capillare di collaboratori che, affiancando i 150 giornalisti della testata, consentono alla “rosea” una copertura dettagliata degli eventi sportivi, anche di quelli a carattere locale, oltremodo estesa e dettagliata.

Il quotidiano della RCS dispone di una redazione centrale a Milano, nella storica sede del Gruppo, in via Solferino, di una seconda redazione a Roma, in parte dedicata alla realizzazione della edizione nazionale ed in parte specializzata nella preparazione delle edizioni locali del quotidiano sportivo, per la Puglia, la Campania e la Sicilia. A queste due redazioni si affiancano gli uffici di corrispondenza a Torino, Genova, Bologna, Firenze e Napoli. L’estero é coperto dalle sedi di Parigi, Londra e New York. A questa ampia copertura giornalistica quotidiana si affianca una rete fittissima e capillare costituita da alcune centinaia di collaboratori che seguono, per conto del giornale, le attività sportive italiane a carattere locale o gli eventi dei cosiddetti “sport minori”. Questa rete è a sua volta integrata dal gruppo di collaboratori che, in diversi Paesi, seguono gli eventi sportivi di un certo interesse che si svolgono all’estero. La produzione e la stampa del quotidiano è a sua volta delocalizzata sul territorio. La Gazzetta dello Sport si stampa in nove stabilimenti, a Pessano con Bornago (Milano), a Padova, Roma, Bari, Catania, Cagliari, Charleroi (Belgio) New York e Madrid. Al momento di progettare la nuova piattaforma produttiva, si è dovuto tenere conto delle caratteristiche fondamentali del quotidiano sportivo, sviluppando una soluzione con forti connotati di originalità. Una doppia rete concentrica Il nuovo sistema editoriale rappresenta un’ulteriore passo in direzione del costante adeguamento del sistema editoriale del quotidiano sportivo alla evoluzione tecnologica. Il primo sistema, infatti, veniva in-

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trodotto nel 1987, mentre già a partire dall’anno successivo, il 1988, la Gazzetta cominciava ad utilizzare la videoimpaginazione per titoli e testi. Il 1996 portava invece all’introduzione della videoimpaginazione delle immagini. L’anno scorso l’editore ha deciso un rinnovamento radicale di tutta la piattaforma produttiva dei quotidiani, con l’obiettivo di sviluppare un sistema integrato che consentisse ai giornalisti di disporre di strumenti informatici adeguati all’evoluzione tecnologica in atto nell’industria dell’informazione, con particolare attenzione alle opportunità offerte dagli strumenti di area multimediale. La presenza sul territorio nazionale, ed in molti Paesi esteri, di una fitta rete di collaboratori che interagiscono con i redattori del quotidiano ha posto

in primo piano il tema globale della sicurezza degli accessi al sistema, sia in funzione della gerarchia sia per quanto riguarda le modalità del collegamento, ovvero per evitare che collaboratori esterni, senza volerlo, potessero introdurre virus nel sistema operativo centrale o creare qualche altro inconveniente. Andavano inoltre garantite aree di memoria per la archiviazione delle notizie raccolte dai giornalisti e non ancora pubblicate, sempre con la massima attenzione alla protezione del lavoro dei redattori del quotidiano. Infine l’editore ha deciso di mettere a disposizione dei propri giornalisti l’accesso alle più moderne risorse informatiche per la comunicazione, a cominciare dagli accessi agli archivi e dai browser per internet. Tutto il sistema doveva inoltre avere la necessaria poten-

Il sistema Editoriale PREPARAZIONE PUBBLICITAÕ

PREPARAZIONE REDAZIONALE

TELETRASMISSIONE

Prenotazioni SISTEMA INFORMATIVO PUBBLICITAÕ

GESTIONE TIMONE

IMPAGINAZIONE INGOMBRI (ALS)

Foliazione Ingombri

(SUPERVISOR)

Pagine finite

PIANO DISTRIBUZIONE EDIZIONI

DIGITALIZZAZIONE PAGINE (AUTOLOGIC)

Controllo avanzamento

GESTIONE EDITORIALE

GESTIONE MATERIALI

alta risoluzione

GESTIONE TRASMISSIONE

(NEWSROOM)

multicasting

Materiali di Pubblicit

ARCHIVIO MATERIALI DIGITALI

Agenzie (testi/foto), Portatili, Dimafonia

MATERIALE DALLÕESTERNO (WIRE CENTER)

PRODUZIONE LASTRE

RICEZIONE PAGINE

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Dal “sistema editoriale” al “sistema informativo”: la nuova piattaforma tecnologica della Gazzetta dello Sport

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Un “ponte” digitale per collegare Editori e Concessionarie di Pubblicità Si chiama ALS (Advertising Layout System) il nuovo software importato dalla Irpe di Malnate (VA) per il collegamento on line fra i database delle concessionarie di pubblicità ed i sistemi editoriali per quotidiani e periodici. La soluzione, presentata ai primi di maggio agli operatori del mercato italiano, consente di elaborare timoni pubblicitari a partire dai dati amministrativi contenuti nei database delle concessionarie di pubblicità. Il prodotto, sviluppato dieci anni fa da una software house americana su specifiche del quotidiano Washington Post, acquisisce informazioni da sistemi commerciali di vendita/prenotazione di spazi pubblicitari e li trasforma in ingombri pagina, trasferendo le geometrie ai sistemi editoriali. Il software, composto da numerosi moduli operativi, può essere personalizzato in funzione dei sistemi informatici in uso presso la concessionaria e presso l’editore attraverso script elaborati dallo staff tecnico della Irpe su specifiche dei clienti.

za per garantire la produzione di testate di grandi dimensioni. La scelta del sistema é così caduta su Hermes di Unisys, in grado, per un verso, di garantire funzioni di gestione dei flussi e dei carichi organizzativi propri di testate quotidiane di grandi dimensioni, e per un altro verso la possibilità di interfacciarsi con la piattaforma standard Windows NT. Infatti l’architettura globale della piattaforma produttiva è venuta sviluppandosi attorno a due reti concentriche. Quella più interna, vero e proprio centro operativo di tutto il sistema, é costituita da Hermes, per la redazione, e dai moduli WireCenter, per la concentrazione delle agenzie, delle foto e dei testi inviati da collaboratori e corrispondenti, e DocCenter (che è in corso di avviamento) per la archiviazione storica delle immagini, uno dei più importanti patrimoni dell’informazione sportiva italiana. Questo nucleo centrale del sistema é installato all’interno di quattro server Sun (che consentono anche la produzione del Corriere della Sera) dei quali uno intero é dedicato alla Gazzetta dello Sport, in cluster con quello dedicato al Corriere, mentre gli altri sono utilizzati per la gestione delle applicazioni WebCenter e DocCenter con i relativi backup. Questi strumenti costituiscono, tutti insieme, il centro di memoria e di calcolo per “fare” il quotidiano, ma attorno ad essi è stata costruita una seconda rete concentrica, e perfettamente integrata, basata su strumenti standard dell’ambiente Windows NT, che costituisce una vera e propria piattaforma esterna per la informatica personale. Da qui si accede anche, attraverso un efficiente programma di controllo e validazione di password, al sistema editoriale nel suo complesso, al quale sono collegati, fra La Gazzetta dello Sport e il Corriere della Sera, circa settecento posti di lavoro.

Dal sistema editoriale al “sistema informativo” Ma come funzione, in pratica, il sistema? All’interno di Hermes viene creato un profilo utente oltremodo dettagliato, che definisce che cosa ciascuno può fare sia in termini operativi che in funzione della posizione gerarchica. La seconda rete concentrica, quella basata su Windows NT, fornisce invece la vera e propria piattaforma di accesso alle diverse operatività del sistema, abilitando gli utenti alla esecuzione dei diversi programmi, dopo il controllo delle password. Il profilo utente abilita anche la possibilità di accesso al sistema e al mondo esterno, con particolare attenzione ai programmi software eseguibili (per esempio il “setup.exe” contenuto nei Cd), floppy disk, Cd ed internet, secondo il principio che i devices esterni devono essere utilizzati in modo da non arrecare danni al sistema centrale. Un’apposita Commissione Tecnica, istituita fra l’Azienda, la Direzione giornalistica e il CDR sovrintende alla regolamentazione di tutti gli accessi. Per fare un esempio, un giornalista che voglia trasferire il proprio articolo da un floppy disk al sistema editoriale centrale deve farsi riconoscere dal sistema e, soprattutto, deve essere abilitato all’azione di trasferimento di dati in formato digitale. Mentre se vuole vedere un Cd offertogli alla presentazione di una manifestazione sportiva lo carica su un’apposita workstation sconnessa dalla rete locale del giornale. Questa architettura, che prevede sostanzialmente due livelli di accesso, una alla rete esterna ed uno, successivo, al sistema Hermes, vale per tutti gli operatori, giornalisti, corrispondenti esterni e tipografi. I server accessori NT, oltre a regolare gli accessi, mettono a disposizione dei redattori abilitati i pacchetti standard più diffusi in ambito di office automation, come Word ed Excel, strumenti per la posta elettronica come

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Il network Roma TorreSpaccata

INTERNET

Padova Pessano

Centri Stampa (terze parti)

Redaz. Corsera Redaz. Gasport Via Solferino

Preparazione Office Solferino 28

Roma Tomacelli

Solferino 36

TELECOM EQUANT Agenzie Pubblicit

Inviati / Corrispondenti

Exchange e i browser più diffusi per Internet, alla cui rete è possibile collegarsi direttamente dal sistema attraverso tecnologie FireWall, che consentono di entrare sul Web a partire dal desk redazionale ma non consentono di percorrere la strada inversa. Questa doppia architettura è stata realizzata con la collaborazione di HiT Software e di fatto trasforma un sistema redazionale tradizionale in un vero e proprio “sistema informativo”, ovvero una piattaforma tecnologica omogenea dove interagiscono programmi di uso quotidiano per tutti con software dedicati alla realizzazione del giornale e specializzati nella gestione del workflow redazionale, dalla creazione di un pezzo fino alla impaginazione finale. La pubblicità on line Il sistema Editoriale della Gazzetta è collegato on line con il sistema informativo per la gestione della pubblicità in uso presso la concessionaria del Gruppo RCS. Quest’ultima già gestisce, con un sistema Unisys, l’acquisizione e la impaginazione della piccola pubblicità e delle necrologie, rilasciando le pagine già pronte all’uso all’interno del sistema. Per gli aspetti commerciali ed amministrativi legati alla prenotazio-

ne ed alla vendita degli spazi di pubblicità tabellare utilizza invece un applicativo sviluppato in ambiente MVS/DB2, che fra pochi mesi sarà sostituito da uno dei moduli del sistema SAP. Il collegamento on line fra i dati relativi alla prenotazione/vendita della pubblicità ed il sistema della Gazzetta avviene attraverso un software della americana Managing Editor., denominato ALS (Advertising Layout System) che acquisisce le informazioni sugli spazi venduti, presenti all’interno del mainframe della concessionaria, e li trasforma in spazi su pagina, creando di fatto una sorta di timone pubblicitario elettronico. In collaborazione con HiT Software è stata sviluppata l’interfaccia per la gestione dei materiali pubblicitari, che consente di effettuare la digitalizzazione della pubblicità che arriva alla concessionaria sotto forma di pellicola o file, l’abbinamento con la prenotazione e la validazione per la pubblicazione e, infine, l’archiviazione in un database collegato anch’esso ad ALS. L’ufficio esecutivo della concessionaria provvede a realizzare, con un giorno di anticipo, il timone della pubblicità, comprensivo delle basse risoluzioni dei materiali. Nel momento in cui il timone viene rilasciato, tutte le informazioni sulla geometria della pa-

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Dal “sistema editoriale” al “sistema informativo”: la nuova piattaforma tecnologica della Gazzetta dello Sport

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gina vengono trasferite in modo automatico al modulo Supervisor di Hermes attraverso il “ponte” digitale sviluppato da Unisys, in modo tale che i tipografi della Gazzetta possono disporre in tempo reale degli ingombri già bloccati; successivamente vengono trasferite dal database dei materiali digitali (GestMat) al sistema della Gazzetta tutte le alte risoluzioni della pubblicità tabellare in modalità background. La piattaforma informatica consente alla concessionaria di rimanere attore principale del processo di gestione e di trasmissione on line della pubblicità, lasciando ai tecnici del quotidiano la possibilità di concentrarsi sulla realizzazione del prodotto finale.

I prossimi sviluppi Nel piano di sviluppo previsto dalla direzione tecnica del quotidiano sportivo la prossima tappa sarà la integrazione del sistema informativo con una nuova rete per la teletrasmissione a distanza delle pagine del giornale, la cui foliazione media è oggi di 32 pagine formato broadsheet e di 40 nella giornata di lunedì ed in occasione di eventi sportivi particolari, come il Giro d’Italia. Si prevede di utilizzare tecnologie per il multicasting in grado di servirsi di canali di trasmissione diversificati, sia satellitari che su rete locale..

Tariffe vantaggiose per i soci ASIG negli alberghi MONRIF Grazie alla convenzione con la MONRIF, i soci dell’ASIG possono usufruire dei servizi offerti dalla prestigiosa catena alberghiera a prezzi convenzionati estremamente vantaggiosi:

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I prezzi sono comprensivi di IVA (10%) e piccola colazione a buffet. Per prenotare telefonare al numero verde 167.834033

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Www.panini.it: il commercio elettronico per le raccolte di figurine L’editore Panini, uno dei leader mondiali nella produzione di figurine, ha avviato da pochi mesi l’offerta su Internet delle raccolte complete di figurine. Il servizio di acquisto on line, rivolto agli appassionati collezionisti di tutto il mondo, è reso possibile dalla integrazione fra il sito dell’editore ed un circuito specializzato nella securizzazione delle transazioni per il commercio elettronico, offerto dalla società Elsag. Un approccio tutto “made in Italy” per sviluppare attività di e-commerce al servizio dei prodotti editoriali. “Quanti giocatori offri per Gianni Rivera?” “Quanti ne vale il “mago” della Grande Inter Helenio Herrera?” E lo “scudetto” della Juventus, che non si riesce a trovare? Erano gli anni Sessanta, e all’ora della ricreazione in tutte le scuole d’Italia fioriva il “calcio mercato” delle figurine Panini. Trattative serrate sul filo del suono della campanella, “pacchi” di giocatori scambiati in frazioni di secondo, album dei campioni delle squadre di serie A e B che si riempivano poco per volta, alla ricerca di quell’ultima figurina che nelle bustine proprio non si trovava. Fiorivano le leggende metropolitane - sempre ufficialmente smentite dalla Panini - che raccontavano di come il valore di alcuni giocatori, nel calcio-mercato dei collezionisti, fosse volutamente aumentato attraverso la diminuzione dei volumi di produzione, veri e propri colpi di mano attuati nel segreto della sala stampa. Erano gli anni Sessanta quando, grazie alla geniale intuizione dei fratelli Panini di Modena, nasceva in Italia la omonima società specializzata nella produzione di figurine. Prima le raccolte dei calciatori, poi, nel 1965, in piena corsa alla conquista della Luna, nasceva la raccolta dedicata ad aerei e missili di tutto il mondo. Dopo poco sarebbero arrivati gli animali e le collezioni Mondorama, aperte alla esplorazione della geografia, della storia, della paleontologia. Alle soglie dei quarant’anni di attività, le collezioni prodotte dalla Panini hanno oltrepassato i 3.000 titoli, prendendo sempre nuovi spunti sia dallo sport che dai più diversi settori dell’industria dell’intrattenimento e della comunicazione. A partire dal gennaio di quest’anno, la Panini ha deciso di avviare la sperimentazione della

commercializzazione su rete Internet delle raccolte complete di figurine. Il servizio, indirizzato ai collezionisti di tutto il mondo, è uno dei primi tentativi di e-commerce di prodotti editoriali avviati in Italia. TecnoMedia ne parlato con Antonio Allegra, Business Development Director della Panini. I primi approcci alla comunicazione interattiva I primi esperimenti su rete Internet risalgono agli inizi del 1997, con un primo sito fortemente orientato alle informazioni istituzionali sull’Azienda e sui prodotti. Una scelta non casuale, dettata sia dalla decisione di muoversi con grande cautela verso un mezzo di comunicazione che a quell’epoca era poco più di una vaga promessa, sia dalla opportunità di sfruttare il nuovo strumento per diffondere informazioni precise sulla Società, reduce da un periodo un poco tribolato da un punto di vista proprietario. I fratelli Panini avevano infatti ceduto le attività al gruppo Maxwell nel 1988, dopo avere portato il fatturato nell’ordine dei 100 miliardi di lire. A seguito della improvvisa scomparsa del fondatore del gruppo multimediale inglese, Robert Maxwell, e della riorganizzazione delle attività, la Panini veniva posta sul mercato, e rilevata nel 1992 da Bain Gallo Cuneo e dalla De Agostini, che insieme ponevano fine ad un periodo non particolarmente felice da un punto di vista gestionale, caratterizzato da un forte turn over di management straniero. Nel 1996, dopo il rilancio di tutte le attività, la Panini viene ceduta all’ americano Marvel Entertainment Group. Oggi la società occupa circa 600 dipendenti ed edita oltre 100 diverse collezioni di figurine all’anno, tradotte in diverse lingue e vendute in tutto il mondo.

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Www.panini.it: il commercio elettronico per le raccolte di figurine

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La home page del sito www.paninigroup.com

Oltre alle notizie “istituzionali” sulla società e sui prodotti offerti, il primo sito della Panini disponeva anche di una mailing list e offriva in vendita a tutti i visitatori due raccolte complete, con modalità di pagamento attraverso un conto corrente postale. Un anno dopo, nel 1998, si rinnova la grafica, e si raccolgono ulteriori dati di marketing durante i Campionati Mondiali di Calcio in Francia, quando viene messo in circolazione il relativo album di figurine ed i responsabili delle attività su Internet cominciano a ricevere non meno di 20 messaggi e-mail al giorno, mentre gli iscritti al sito lievitano di alcune centinaia. I tempi erano maturi per avviare una sperimentazione completa del nuovo strumento di comunicazione interattivo. Paninigroup.com, Panini.it, e Panini..... Nella seconda metà del 1998 viene varata dalla Direzione Generale di Gruppo la nuova struttura Business Development, con tre persone a tempo pieno più una serie di collaboratori part-time interni ed

esterni alla azienda, con l’obiettivo di sviluppare in modo organico le attività della Panini su Internet. La sperimentazione e le successive valutazioni dell’azienda avevano consentito di fissare due linee strategiche essenziali: stretta connessione fra le nuove risorse interattive di Internet ed il prodotto base, le figurine stampate, ed estrema attenzione al mercato globale, ed internazionale, dei collezionisti. Lo sviluppo delle attività su Internet si è quindi orientato verso un sito internazionale di tipo istituzionale e generale, www.paninigroup.com, ed una rete di siti nazionali, a disposizione delle numerose filiali della società, caratterizzati dall’utilizzo di diverse lingue nazionali all’interno di un contesto grafico fortemente omogeneo, in modo da dare agli utenti, contemporaneamente, la percezione di un’unica realtà societaria, la Panini, ed una interfaccia di accesso semplificata grazie all’uso delle lingue nazionali. Per il nostro Paese il riferimento è www.panini.it. Questa struttura fornisce informazioni Corporate sulla società, sui prodotti, sulle opportunità per l’impiego delle figurine come strumento promozionale e di marketing per i più di-

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Www.panini.it: il commercio elettronico per le raccolte di figurine

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versi comparti industriali - giocattoli, cibi, bevande, snack, abbigliamento, ristorazione, carburanti, comunicazione, ecc. - e soprattutto costituisce la piattaforma all’interno di supporto alle attività di e-commerce, per la vendita delle raccolte complete di figurine ai collezionisti di tutto il mondo. Vendere e comprare collezioni L’attività avviata dalla Panini in direzione del commercio elettronico su Internet costituisce uno dei primi esempi di e-commerce di prodotti editoriali avviati nel nostro Paese. L’editore, in collaborazione con una

società esterna specializzata nella elaborazione di software per piattaforma web, la Quadrante Nuovacomunicazione, ha sviluppato un database dinamico contenente tutte le collezioni Panini, oltre 2.700 prodotti, con una interfaccia, tradotta in diverse lingue, in grado di consentire la ricerca secondo alcuni parametri base. Di questo immenso patrimonio di figurine, quasi 700 raccolte complete - quelle per le quali si disponevano stock sufficienti e tutti i diritti necessari - sono state integrate in un’apposita “area vendite”, denominata “Buy it now!”, all’interno della quale i collezionisti di tutto il mondo possono selezionare i prodotti di loro gradimento effettuando diretta-

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L’articolo desiderato, scelto per mezzo della procedura di ricerca on line, viene aggiunto al carrello virtuale della spesa

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Il modulo da compilare, per completare la procedura d’acquisto on line

mente l’acquisto on line, tramite carta di credito. La decisione di offrire on line raccolte complete e non, invece, singole figurine, nasce dalla considerazione che il valore commerciale della singola immagine, a differenza di quello della raccolta, non consentiva, oggettivamente, di raggiungere la soglia minima in grado di giustificare l’utilizzo della carta di credito per l’acquisto, senza contare le considerazioni legate alla gestione interna degli ordini, che rischiavano di venire diluiti in un mare di micro-spedizioni di due o tre figurine ciascuna.

Il carrello della spesa e la carta di credito Una volta che l’utente si è collegato al sito della Panini, può decidere se cercare la collezione che interessa nell’archivio generale dei prodotti (Collections) o direttamente nell’area “Buy it now!”, dove verranno visualizzate solo le collezioni effettivamente disponibili per l’acquisto in rete. Queste ultime vanno successivamente “caricate” nel “carrello della spesa” virtuale, la particolare funzione del software che consente di avviare la procedu-

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ra finale per l’acquisto, che passa in rapida successione attraverso la compilazione di una scheda con i dati anagrafici dell’acquirente - indispensabile per l’invio dei materiali acquistati - quindi attraverso la maschera per la scelta della modalità di spedizione e, da ultimo, la immissione dei dati relativi alla carta di credito. E proprio in questa ultima funzione entra in gioco un secondo, ed essenziale, circuito telematico, collegato al web della Panini, per la gestione delle procedure relative all’acquisto attraverso carta di credito. Il sito Internet dell’editore è infatti collegato in modo interattivo con la piattaforma GoItaly di Elsag, che offre un servizio completo di presa in carico, validazione e conferma della solvibilità del cliente attraverso un controllo in tempo reale della carta di credito. Tutto il processo avviene a partire dall’OK all’acquisto inviato da parte del cliente, successivamente al quale la piattaforma GoItaly prende in carico i dati relativi alla carta di credito, li verifica collegandosi ai circuiti bancari dedicati e, se l’importo è coperto, invia un messaggio e-mail di conferma alla Panini. Quest’ultimo viene indirizzato direttamente ai terminali internet del Customer Service - struttura interne alla società editrice che opera in modo indipendente rispetto al Business Development - che provvede a tutte le fasi finali inerenti alla evasione dell’ordine, ricollegando elettronicamente il messaggio di OK ricevuto dal sistema di verifica della carta di credito con i dati anagrafici inseriti nella scheda dell’ordine direttamente dal cliente. Al termine del processo viene spedito al collezionista il materiale richiesto: alla Panini restano i dati anagrafici e le informazioni ricevute direttamente dal cliente, che vanno a costituire una importantissima banca dati per il marketing e l’e-commerce on line, mentre i dati relativi alla carta di credito, criptati, restano protetti all’interno del sistema di securizzazione di Elsag, ed inaccessibili dall’editore.

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Per l’editore i vantaggi di questo “doppio circuito” per il commercio elettronico on line sono molteplici: il Dipartimento che si occupa dello sviluppo del sito può concentrarsi sulla propria missione, legata essenzialmente ai contenuti editoriali ed a formule di marketing sempre più efficaci, il Customer Service può occuparsi a tempo pieno della sola evasione degli ordini, riuscendo ad ottimizzare il servizio offerto ai clienti in termini di abbattimento dei tempi per la spedizione del materiale, mentre i procedimenti di securizzazione e validazione delle carte di credito rimangono in gestione a strutture esterne, altamente specializzate nel settore delle transazioni finanziarie, che agiscono di fatto come ponte di collegamento fra la rete internet ed i circuiti bancari dedicati. Siamo solo agli inizi Il sistema di vendita on-line avviato dalla Panini all’inizio dell’anno è ancora in fase sperimentale, e l’azienda non ha rilasciato dati circa i volumi di fatturato finora raggiunta attraverso il web, nè riguardo alle quantità di raccolte acquistate tramite Internet. Ciononostante, alla Panini non fanno mistero di seguire con estremo interesse l’evolversi del commercio elettronico on line, soprattutto in considerazione del fatto che la possibilità di accedere al database centrale attraverso interfacce utente che utilizzano linguaggi nazionali, e non il solo inglese, si sta rivelando una scelta vincente in alcuni mercati, come quello del Brasile, dove Internet ha consentito di raggiungere un numero significativo di collezionisti appassionati, il cui contatto con sistemi tradizionali sarebbe probabilmente risultato troppo costoso se non addirittura impraticabile. Nè si escludono nuove attività di tipo promozionale e commerciale, magari collegate alle singole figurine.

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Il “millennium bug”: che cos’è e come occorre affrontarlo Il passaggio al nuovo millennio costituisce una grande sfida per i sistemi di elaborazione e di trasmissione dati: si calcola che i quattro quinti dei programmi software attualmente installati in tutto il mondo necessitano di un riesame più o meno approfondito. Il tema è di grande interesse per le sue implicazioni non soltanto tecnologiche: il cattivo funzionamento o addirittura il blocco dei sistemi informativi può infatti portare a severe conseguenze per tutta l’azienda. Più in generale, è tutto il “sistema Paese” che deve attrezzarsi adeguatamente ed assicurarsi che le funzioni vitali - trasporti, comunicazione, rete distributiva - non vengono compromesse. Sull’argomento, di grande interesse anche per il settore editoriale, TecnoMedia ha il piacere di ospitare un contributo del professor Augusto Leggio, responsabile dell’area Trasporti e Comunicazioni all’interno del Comitato Anno 2000 istituito presso la Presidenza del Consiglio.

Millennium bug

Augusto Leggio

Premessa Il problema informatico del cambio della data in corrispondenza dell’anno 2000, a cui la letteratura anglosassone ha attribuito i nomi: millennium bug (letteralmente: inconveniente inatteso del millennio), Year 2000 (anno 2000) o Y2k (Y = year, k = 1000, 2k = 2 x 1000 = 2000), consiste in un malfunzionamento diffuso da ascrivere al fatto che, a causa della prassi informatica di codificare le date con le sole ultime due cifre dell’anno (utilizzata sin dagli anni ‘60 al fine di risparmiare i costi di memorizzazione), i programmi software dei sistemi informativi delle aziende, nonché taluni sistemi computerizzati basati su microprocessori o su sistemi di elettronica digitale (embedded system), in assenza di una adeguata procedura di correzione, non riconoscono la codifica “00” come l’anno “2000”, ma come l’anno “1900” o come una data non comprensibile (e quindi non elaborabile), producendo errori o l’eventuale blocco del sistema interessato.

sce gran parte dei sistemi informativi esistenti nelle aziende (l’81% dei programmi software ne è influenzato e deve essere riesaminato e, inoltre, il 4% delle istruzioni di tali programmi deve essere modificato); secondariamente, esso si manifesta - in una misura circa pari al 3% - nelle reti di telecomunicazione e nei microprocessori integrati nei sistemi di controllo industriale, nei sistemi di sicurezza e nei prodotti elettronici di largo consumo. Inoltre, a causa del fatto che: a) l’avvento del 2000 è improcrastinabile e urgente; b) il millennium bug ha una diffusione globale e simultanea in tutti i paesi industrializzati a causa della diffusione dell’informatica, delle telecomunicazioni e dell’elettronica digitale; c) avrà probabilmente una durata notevole (le simulazioni effettuate pronosticano un periodo di disservizi informatici che iniziera’ nel 1999, avrà il suo massimo durante il 2000 e inizierà a decrescere a partire dal 2001); se ne trae che la combinazione di tutti questi fenomeni si presenta critica nei confronti dello sviluppo economico, industriale e sociale.

1. Caratteristiche

2. Implicazioni economiche

Il millennium bug è carico di insidie: infatti, in primo luogo é un malfunzionamento globale che colpi-

Le implicazioni economiche del millennium bug sono di due ordini. Il primo è di natura microeconomica

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e consiste nei costi diretti che le pubbliche amministrazioni, le imprese e le famiglie devono sostenere per correggere i malfunzionamenti. Il secondo è di natura macroeconomica e riguarda i costi indiretti da ascrivere ai possibili disturbi che il millennium bug può provocare sul funzionamento dell’attuale modello economico. Oggi si stima che i costi diretti del millennium bug siano pari a circa 850 miliardi di dollari (relativi ai soli sistemi informativi e non considerando i costi di sostituzione dei microprocessori né quelli da ascrivere ai prevedibili contenziosi per danni che si produrranno tra aziende e fornitori, imprese e clienti, azionisti e amministratori, ecc); essi tendono a crescere ed hanno un ammontare molto elevato anche rispetto a progetti o eventi di grande rilevanza (ad esempio, il cablaggio in fibra ottica dell’intero territorio USA costerebbe circa 200 miliardi di dollari, la guerra nel Vietnam è costata circa 500 miliardi di dollari). Sui costi indiretti c’è invece molta incertezza, anche se sono prevedibili impatti economici negativi nel breve termine. Essi, comunque si riassumono: 1) nel possibile declino della produttività, in quanto molti progetti di sviluppo verrebbero ritardati per il brusco riorientamento di risorse verso il millennium bug, considerato più critico e più urgente; 2) in una transitoria caduta del prodotto e del commercio internazionale, da ascrivere ai malfunzionamenti di sistemi informativi critici per l’economia; 3) nelle reazioni negative dei mercati finanziari, man mano che il rischio economico si appalesa sempre di più; 4) nelle tensioni sul mercato del lavoro; 5) nella eventuale possibilità di stagnazione e inflazione. Infine, nel mercato, la conformità all’anno 2000 agirà come uno spartiacque economico: infatti, le imprese conformi troveranno oneroso e rischioso avere rapporti di affari con le imprese non conformi e quindi con ogni probabilità le estrometteranno dai loro circuiti industriali e commerciali; anche gli azionisti e i clienti orienteranno le loro scelte verso le imprese conformi; la conformità all’anno 2000 costituirà un fattore di competitività molto intenso che influenzerà il posizionamento strategico e di mercato delle imprese. 3. Implicazioni sociali Esse si possono presentare in riferimento ai

presumibili disservizi dei cosiddetti sistemi critici, cioè di quelli che regolano l’ordinato funzionamento della società civile. Risulta infatti che taluni processi, presenti nei sistemi critici e largamente automatizzati (trasporto dei carburanti e dei combustibili; produzione, gestione, trasmissione e distribuzione dell’elettricità; estrazione, raccolta, trasmissione e distribuzione del gas naturale; fornitura delle infrastrutture e dei servizi autostradali; fornitura delle infrastrutture, dei sistemi d’utente e dei servizi di telecomunicazioni; recapito postale di lettere e pacchi; operatività degli sportelli bancari e postali; fornitura dell’acqua potabile o per uso industriale; funzionamento del sistema dei pagamenti e dei mercati finanziari) condizionano tutti gli altri processi. I malfunzionamenti nei sistemi citati potranno produrre tensioni sociali che dovranno essere adeguatamente gestite. 4. Situazione degli stati e delle imprese Essa è desumibile da più rilevazioni, effettuate sistematicamente da vari organismi pubblici e privati. Se si fa riferimento a quelle più approfondite (la prima presentata al Senato statunitense in data 7 ottobre 1998 dalla società di consulenza Gartner Group in 87 paesi e su 15.000 imprese appartenenti a 27 settori verticali e la seconda riportata dal Financial Times in data 10 novembre 1998 ed effettuata dalla società Cap Gemini, maggior produttore europeo di software su 1.900 aziende statunitensi ed europee), risulta quanto segue: a) le grandi imprese (più di 20.000 addetti) presentano il rischio minore, mentre massimo è il rischio per le piccole imprese (meno di 2.000 addetti) e la pubblica amministrazione; b) a causa delle differenti date di inizio dei progetti di raggiungimento della conformità al 2000 e dei diversi investimenti effettuati, le assicurazioni, le banche, le società finanziarie, l’industria informatica e farmaceutica presentano il rischio minore; il massimo rischio si ritrova presso le strutture pubbliche, la sanità, il trattamento e la distribuzione degli alimenti, i servizi pubblici nelle città; in una posizione intermedia si trovano l’industria pesante, chimica e aereospaziale, la strumentazione elettromedicale, le telecomunicazioni e la radio/telediffusione, la distribuzione, l’editoria, i trasporti e l’energia; c) i paesi importanti più a rischio sono: Austria, Germania, Giappone e India (tradizionale serbatoio di

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Il “millennium bug”: che cos’è e come occorre affrontarlo

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sviluppatori di software); rischi minori presentano la Finlandia, la Francia, l’Italia, la Nuova Zelanda, la Norvegia, il Portogallo, Singapore, la Corea del Sud, la Spagna e Taiwan; in una situazione relativamente soddisfacente si trovano l’Australia, il Belgio, il Canada, la Danimarca, l’Olanda, l’Irlanda, Israele, la Svizzera, la Svezia, il Regno Unito e gli USA; d) i costi diretti sostenuti negli USA e in Europa per la correzione dei guasti indotti dall’anno 2000 sono in continua crescita; e) negli USA, dove esiste la maggior esperienza sul problema, cresce il pessimismo sulle possibilità di poter rendere conformi in tempo tutte le applicazioni mission-critical delle aziende. 5. Le azioni che si stanno effettuando e quelle da compiere I) I governi hanno potenziato il proprio ruolo, accelerando le attività di adeguamento dei propri sistemi informatici, concentrando gli sforzi sui sistemi critici, svolgendo un ruolo guida nello stimolare la conformità all’anno 2000, sia per quanto attiene al settore pubblico, sia per quello privato; inoltre, hanno rafforzato la comprensione e la consapevolezza del problema attuando attività di informazione tempestive e approfondite nei confronti di istituzioni, imprese e popolazione; ancora, hanno predisposto una struttura strategica centralizzata di alto livello, per definire un indirizzo unitario ed effettuare la necessaria vigilanza (in particolare, in Italia, la Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 14/12/1998, ha istituito un “Comitato anno 2000”, che è attualmente operante e dove sono rappresentati i maggiori soggetti istituzionali con il compito di definire le linee strategiche di indirizzo per un approccio globale e sistematico al 2000, elaborare le proposte normative, assicurare il funzionamento dei sistemi critici e attuare una comunicazione efficace); infine, stanno cooperando a livello internazionale per assicurare il funzionamento dei sistemi critici transfrontalieri; II) le imprese, ove non avessero già iniziato la transizione al 2000, devono rendersi consapevoli del problema; effettuare la transizione al 2000 e predisporre eventuali piani d’emergenza. Inoltre, devono predisporre le necessarie difese per la gestione di eventuali contenziosi connessi alle possibilità di danni e di responsabilità di amministratori per eventuale carenza della normale diligenza (due diligence); III) le famiglie devono cooperare conservando e

controllando i documenti prodotti da sistemi informatici, specie per quanto attiene le transazioni finanziarie; cercando di evitare la richiesta di documenti informatizzati in prossimità del 2000, al fine di diminuire il traffico in entrata ai sistemi informativi delle aziende; dando corpo, ad una domanda non impulsiva di talune scorte di beni e valori essenziali; verificando infine costantemente sui mezzi d’informazione le notizie di non conformità dei servizi pubblici. 6. Transizione al 2000 delle imprese e calcolo approssimato del tempo di transizione L’itinerario di un programma sistematico di transizione al 2000 del sistema informativo di una impresa si compone delle 5 fasi esposte in appresso. FASE 1: Pianificazione, creazione della consapevolezza e inventario In media, la fase 1 occupa circa il 10% del tempo, brucia circa il 5% dei costi e può godere di un livello massimo di automazione dell’8%; FASE 2: Valutazione commerciale, tecnica e dei rischi, scelte tecniche fondamentali e decisioni sulle applicazioni prioritarie, stima dei tempi e dei costi, creazione dell’ambiente di conversione In media, la fase 2 occupa circa il 36% del tempo, brucia circa il 30% dei costi e può godere di un livello massimo di automazione del 60%; FASE 3: Esecuzione delle conversioni In media fase 3 occupa circa il 10% del tempo, brucia circa il 30% dei costi e può godere di un livello massimo di automazione del 50%; FASE 4: Convalida delle applicazioni rese conformi al 2000 In media la fase 4 (costituita da test unitari, da test d’integrazione e dai test di sistema) occupa circa il 39% del tempo, brucia circa il 30% dei costi e può godere di un livello massimo di automazione del 40%; FASE 5: Installazione del sistema informativo convertito al 2000 In media la fase 5 occupa circa il 5% del tempo, brucia circa il 5% dei costi e può godere di un livello massimo di automazione del 20%. Tuttavia, i tempi (e conseguentemente i costi) possono incrementarsi anche del 30-40% in presenza di condizioni di inefficienza organizzativa dell’impresa e del suo Sistema informativo. Ancora, sia i tempi sia i costi possono incrementarsi anche del 30% per la presenza contemporanea nell’impresa e nel sistema

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Il “millennium bug”: che cos’è e come occorre affrontarlo

La letteratura sul Millennium Bug è molto abbondante, così come la presenza in Internet di siti interamente o parzialmente dedicati all’argomento.

Tra gli indirizzi Internet più interessanti segnaliamo:

http://www.anno2000.it Euro, Anno 2000 e Sistemi informativi - L’impatto del cambio di data e della moneta unica: problemi, rischi, soluzioni e opportunità, Leggio Augusto, Il Sole 24 Ore, 1998 Euro e Anno 2000 - Guida pratica per la conversione all’euro e per superare i problemi del cambio data nel 2000, Leggio Augusto, Il Sole 24 Ore, 1998

informativo di più ambienti tecnici, sia per la diversificazione dei sistemi hardware e software, sia per la diversificazione dei fornitori. Nonostante queste condizioni d’incertezza, è possibile effettuare un calcolo approssimato del tempo di transizione al 2000. Infatti, in base alle esperienze effettuate, la Fase 3 di conversione vera e propria è risultata essere quella più misurabile: la produttività media di conversione (debitamente assistita da un ottimo livello di automazione ottenibile con le metodologie e con la strumentazione disponibili sul mercato) di un sistema informativo mediamente efficiente e mediamente complesso è pari a circa 200.000 istruzioni Cobol/settimana. Essendo il patrimonio software scritto in Cobol quello più frequente nelle aziende e richiedendo questa fase mediamente il 10% del tempo, è relativamente facile calcolare, in riferimento ad un patrimonio software di istruzioni Cobol noto, il tempo totale (pari a 10 volte il tempo della conversione vera e propria) necessario per effettuare la transizione al 2000, nella ipotesi che si segua sistematicamente l’itinerario testé descritto. Supponendo infatti che una impresa disponga di un patrimonio software di 684.000 istruzioni Cobol, il tempo della conversione vera e propria sarà: 684.000/ 200.000 = 3,42 settimane; il periodo totale di transi-

http://www.comitatoanno2000.it http://osservatorio2000.it http://ispo.cec.be/y2keuro/src/yearbody.htm

zione sarà pertanto pari a 34,2 settimane. Nella pratica, tuttavia la situazione è più complessa: in primo luogo, il metodo non è applicabile ai package applicativi (contabilità, fatturazione, ecc); inoltre, l’effetto combinato dell’inefficienza organizzativa e della diversificazione degli ambienti e dei fornitori può far lievitare anche del 70% il periodo prima indicato. Si potrà ovviare al problema di un tempo di transizione troppo lungo scegliendo di effettuare la transizione solo per i sottosistemi critici per l’azienda e sezionando il sistema informativo in sottosistemi su cui si effettuano le attività in parallelo: in tal caso tuttavia, l’azienda da un lato diminuisce la sua efficacia sul mercato e dall’altro necessita di un ancora maggior livello di controllo del processo di transizione al 2000. Inoltre, rimane il problema dei programmi scritti negli altri linguaggi (Assembler, C, ecc) che è variabile caso per caso. Infine, il metodo non è ovviamente applicabile al caso degli embedded system.. Esso tuttavia fornisce, pur con le necessarie cautele e le inevitabili approssimazioni, un indicazione approssimata del tempo necessario alla transizione al 2000 di un sistema informativo. Augusto Leggio augusto.leggio@ntt.it

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Come punto di partenza per l’approfondimento, vi segnaliamo i seguenti volumi:

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Il rischio rumore nelle aziende editoriali: norme, obblighi, prevenzione Prosegue la serie di interventi di Antonietta Strada, esperta di diritto penale antinfortunistico sul lavoro. In questo secondo articolo vengono illustrati gli obblighi previsti dalla normativa che tutela i lavoratori dai danni da rumore. La trattazione è corredata da riferimenti alle principali correnti giurisprudenziali, indispensabili per riuscire ad orientarsi nei casi in cui le norme paiono incerte. Il Decreto Legislativo 15 agosto 1991 n. 277 si riferisce alla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro e dedica l’intero capo IV alla protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione al rumore nel corso del lavoro. Tutela i lavoratori contro i rischi per l’udito e, solo dove espressamente menzionato, contro i rischi per la salute e la sicurezza: con riferimento ai danni extra – uditivi, dunque, continua ad operare la vecchia normativa contenuta nel D.P.R. 303/56 – art. 24. Analizziamo gli obblighi principali che il D.Lvo 277/91 impone ai datori di lavoro. Valutazione dei rischi Il datore di lavoro deve procedere alla valutazione del rischio allo scopo di individuare i luoghi di lavoro rumorosi e i lavoratori esposti e di mettere in atto misure di prevenzione e di protezione. La valutazione dell’esposizione deve essere, sotto la responsabilità del datore di lavoro, effettuata e programmata da personale esperto ad opportuni intervalli; deve considerare in particolare le caratteristiche del rumore da misurare, la durata dell’esposizione, i fattori ambientali e le caratteristiche dell’apparecchio di misura. In proposito, vengono consultati anche i lavoratori (o i loro rappresentanti). Secondo la giurisprudenza, l’elemento della durata dell’esposizione non è determinante: la sentenza Cass. III, n. 11920 del 6 dicembre 1995 sottolinea che al datore di lavoro è imposto per legge di effettuare una completa ed esaustiva valutazione del rischio e di mettere in atto i successivi obblighi previsti, a prescindere dalla durata dell’esposizione (nel caso di specie

il datore di lavoro non aveva sottoposto il lavoratore a visita medica adducendo che i rumori erano notevolmente limitati nel tempo). L’esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore (LEP, d) deve essere misurata, calcolata e riferita ad otto ore giornaliere. L’esposizione settimanale professionale di un lavoratore al rumore (LEP, w), consistente nella media settimanale dei valori quotidiani, è da valutare con riferimento ai giorni lavorativi della settimana. L’obbligo di procedere alla valutazione sorge indipendentemente dal superamento di qualsivoglia valore limite e, in caso di omessa valutazione, il datore di lavoro commette un reato di tipo “permanente”: detta permanenza cessa soltanto con l’adempimento dell’obbligo o con la sentenza di primo grado (Cass. Pen., sez. III, 18 febbraio 1998, n. 4133, in CED Cassazione, 1998). E’ bene ricordare comunque che, in caso di superamento di 80 dBA (decibel), la valutazione deve essere effettuata secondo i criteri stabiliti dall’allegato VI del decreto de quo: solo in tale eventualità dunque entra in gioco il valore limite (si veda Cass. Pen., sez. III, 15 gennaio 1996, in Lavoro nella Giur, 1996, 351). Se, in seguito alla valutazione, l’esposizione quotidiana personale (oppure quella media settimanale se la quotidiana è variabile) supera il valore medio di 85 dBA il datore di lavoro deve fornire i mezzi individuali di protezione dell’udito (otoprotettori) ai lavoratori esposti. Il datore di lavoro non è obbligato ad inviare alla USL il documento contenente la valutazione. Egli deve redigere un rapporto (indicando i criteri e le modalità di realizzazione della valutazione, il programma e gli

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intervalli delle valutazioni, i tecnici competenti, i metodi e gli strumenti utilizzati con le loro caratteristiche, i risultati delle misurazioni superiori ai valori limite, le caratteristiche del rischio, la durata dell’esposizione, i fattori ambientali) e conservarlo tenendolo a disposizione degli organi di vigilanza. Una sentenza della Cassazione chiarisce che esso ha anche una funzione certificativa per dimostrare l’effettuazione dell’autoanalisi e per controllarne la congruità, anche se non necessariamente gli elementi considerati ai fini della valutazione devono essere espressamente esposti nel rapporto (Cass. Pen., sez. III, 13 marzo 1996, in Cass. Pen., 1997, 2838). La valutazione deve essere rifatta quando intervenga un mutamento nelle lavorazioni tale da influire in modo sostanziale sul rumore prodotto (non prima di 90 e non dopo 180 giorni dall’inizio della modifica, applicando analogicamente quanto previsto per le nuove imprese) ed ogni qualvolta l’organo di vigilanza lo disponga con provvedimento motivato. Misure preventive: la giurisprudenza di fronte all’apparente indeterminatezza di tale obbligo In seguito alla valutazione, il datore di lavoro (ex art. 41 comma 1) deve ridurre «al minimo, in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti dall’esposizione al rumore me-

diante misure tecniche, organizzative e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte». L’obbligo, come si può notare, sorge indipendentemente dal superamento di qualsiasi valore limite. La prescrizione, stabilendo l’obiettivo del datore, individua anche la gerarchia delle azioni da mettere in atto per perseguirlo. In primo luogo, infatti, indica l’intervento alla fonte, il quale comprende l’eliminazione o la diminuzione del rumore in sé e, se ciò non è possibile, la messa in atto di azioni che, operando indirettamente sulla fonte, limitino l’esposizione sonora del lavoratore (come il confinamento o il fonoisolamento). Le misure tecniche ed organizzative compaiono al secondo posto e consistono in soluzioni atte a correggere ciò che è esterno alla fonte: ne sono esempi i trattamenti fonoassorbenti dell’ambiente, le cabine insonorizzate per i lavoratori, la riduzione dei tempi di esposizione, i turni e l’allontanamento dei lavoratori. I dispositivi di protezione individuale (come cuffie e tappi), prescritti dagli articoli successivi del decreto, non possono dunque che occupare l’ultimo posto della scala gerarchica: la loro predisposizione non esclude la responsabilità penale del datore di lavoro ove non siano state adottate misure strutturali atte a ridurre i rumori entro limiti di tollerabilità per la salute dei lavoratori (si veda in proposito Cass. Pen., sez.

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Segnaletica: cartelli indicatori di pericolo e di obbligo

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Un esempio di insonorizzazione del soffitto e di parte della rotativa

III, 29 ottobre 1993, in “Cass. Pen. 1995, 382). Particolare riguardo merita il dettato letterale della norma quando rinvia alle «misure concretamente attuabili». Questo riferimento appare infatti del tutto generico e rende perciò difficile al datore di lavoro capire quali debbano essere le misure effettive da attuare. La Corte Costituzionale (sentenza 25 luglio 1996, n. 312, in Dir. Lav., 1977, II, 362) è però intervenuta a dissipare qualsiasi dubbio circa l’incostituzionalità di tale norma dichiarando che per “misure concretamente attuabili” devono intendersi quelle che, nei diversi settori e nelle differenti lavorazioni, corrispondono ad applicazioni tecnologiche generalmente praticate e ad accorgimenti organizzativi e procedurali altrettanto generalmente acquisiti (come norme armonizzate, UNI, ISO, direttiva macchine), «sicché penalmente censurata sia soltanto la deviazione dei comportamenti dell’imprenditore dagli “standard” di sicurezza propri, in concreto e al momento, delle diverse attività produttive». L’impresa, dunque, non ha il compito di realizzare innovazioni finalizzate alla sicurezza. Una sentenza della Cassazione, poi, specifica (sez. III pen., 5 febbraio 1998, n. 2703, in Riv. Pen., 1998, 336) che la norma in esame, con il fare riferimento a misure concretamente attuabili, impone il dovere assoluto della riduzione al minimo del rischio e non un dovere relativo connesso alle effettive capacità eco-

nomiche dell’impresa. Altra importante precisazione di questa decisione è che il datore di lavoro commette reato anche per il solo fatto di aver adottato soltanto alcune tra le misure tecniche praticabili ove il giudice accerti che non sono state assunte le altre necessarie a ridurre il rumore al minimo tecnologicamente possibile: dette misure sono dunque da attuare tutte e congiuntamente. Inoltre, può sembrare che il comma 1 dell’articolo in esame, non facendo riferimento alcuno ad eventuali valori limite di rumore superati i quali il datore di lavoro deve attivarsi, possa dar luogo ad incertezze. In realtà la prescrizione è molto chiara ed indica il dovere di eliminare o limitare il rischio sempre, a prescindere dai decibel generati nel luogo di lavoro: il datore di lavoro non sarà considerato sanzionabile solo quando non esistano ulteriori rimedi migliorativi concretamente attuabili. I commi successivi prevedono che, sempre in seguito alla valutazione, se la misurazione rivela il superamento dei limiti consentiti (esposizione quotidiana personale superiore a 90 dBA oppure valore della pressione acustica istantanea non ponderata superiore a 140 dB – 200 Pa), il datore di lavoro deve esporre appropriata segnaletica e possibilmente perimetrare tali luoghi limitandone l’accesso. Il datore di lavoro è obbligato ad iscrivere i lavoratori che operano in tale ambito in un registro (da lui

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conservato ed aggiornato) indicante i livelli di esposizione e a consegnare copia di tali elenchi (comunicandone di volta in volta le variazioni) agli organi indicati dall’art. 49 comma 3 D.Lvo 277/91. Il contenuto delle annotazioni effettuate nel registro devono essere comunicate ai singoli lavoratori per mezzo del medico competente e sono riservate. Se, nonostante le misure di cui sopra, l’esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore risulta superiore a 90 dBA (o il valore della pressione acustica istantanea non ponderata risulta superiore a 140 dB – 200 Pa), il datore di lavoro deve comunicare all’organo di vigilanza (entro 30 giorni dall’accertamento di tale superamento) le misure tecniche ed organizzative applicate ed informa i lavoratori o i loro rappresentanti. Formazione, informazione e uso dei mezzi individuali di protezione dell’udito Se l’esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore è superiore a 80dBA, il datore di lavoro deve fare in modo che i lavoratori o i loro rappresentanti vengano informati sui rischi per l’udito, sulle misure adottate, sulle misure di protezione cui i lavoratori devono conformarsi, sulla funzione e le modalità d’uso dei mezzi individuali di protezione, sulle circostanze in cui è previsto l’uso di questi ultimi, sul significato del controllo sanitario, sui risultati e sul significato della valutazione del rischio.

Se invece l’esposizione quotidiana personale di un lavoratore è superiore a 85 dBA, il datore di lavoro, oltre alle informazioni di cui sopra, deve formare i lavoratori sull’uso corretto dei mezzi individuali di protezione dell’udito e degli utensili, macchine e apparecchiature. Qualora l’esposizione quotidiana personale di un lavoratore possa superare gli 85 dBA il datore di lavoro deve anche fornire idonei mezzi individuali di protezione dell’udito. Questi ultimi vengono adattati al singolo lavoratore ed alle sue condizioni di lavoro e sono considerati “adeguati” se mantengono un livello di rischio uguale o inferiore a quello derivante da un’esposizione quotidiana personale di 90 dBA. Per la scelta dei modelli di detti mezzi il datore di lavoro deve consultare i lavoratori o i loro rappresentanti. I lavoratori, inoltre, sono obbligati a utilizzare questi mezzi se il rischio supera i 90 dBA. Con riferimento poi alle lavorazioni che comportano intrinsecamente variazioni considerevoli dell’esposizione personale quotidiana al rumore da una giornata lavorativa all’altra, il datore di lavoro può richiedere all’organo di vigilanza deroghe alle regole sui mezzi individuali di protezione. Ciò può avvenire a condizione che si dimostri che la media settimanale dei valori quotidiani di esposizione del lavoratore al rumore non superi i 90 dBA (art. 47). Deroghe possono essere richieste anche al Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale (per le attività estrattive al Ministero dell’Industria, del Com-

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Esempio di pannello di obbligo con accensione automatica comandata da rilevatore microfonico (evidenziato dal riquadro)

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mercio e dell’Artigianato) quando, in situazioni eccezionali, non sia possibile ridurre l’esposizione quotidiana personale al di sotto di 90 dBA con nessun mezzo oppure quando, per lavoratori che svolgono compiti particolari con esposizione quotidiana personale superiore a 90 dBA, l’applicazione di detti mezzi provocherebbe un aggravamento complessivo del rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori considerati e non sia possibile evitare tale rischio con altri mezzi (art. 48). Controllo sanitario Nel caso in cui l’esposizione quotidiana personale al rumore superi gli 85 dBA, a prescindere dall’uso di dispositivi individuali di protezione, il lavoratore deve essere sottoposto a controllo sanitario. Questo consiste in una visita medica preventiva che accerti l’idoneità della persona a svolgere quella specifica mansione e, successivamente, in visite mediche periodiche (la prima non oltre un anno da quella preventiva, le successive secondo il giudizio del medico; in quest’ultimo caso però, con riferimento ai lavoratori per i quali è stata concessa una deroga in materia di uso dei dispositivi individuali di protezione ex artt. 47 e 48, gli intervalli non possono superare i due anni – per i lavoratori la cui esposizione è inferiore a 90 dBA – e un anno – per i lavoratori esposti a rumori più elevati). Il controllo sanitario può essere richiesto anche da lavoratori la cui esposizione quotidiana personale sia compresa tra gli 80 e gli 85 dBA: in questo caso il medico competente deve confermare l’opportunità delle visite. Il datore di lavoro, in seguito all’esito del controllo sanitario, adotta le idonee misure preventive e protettive adatte anche al singolo lavoratore (tra le quali, se necessario, anche la riduzione dell’esposizione quotidiana personale). Il significato dei valori limite Il D.Lvo 277/91 prevede sia obblighi che esistono in capo al datore di lavoro indipendentemente dal raggiungimento di determinati valori limite (come la valutazione del rischio e la predisposizione di misure preventive) sia obblighi che invece sorgono con il raggiungimento di questi. Quando il decreto in esame ha inteso collegare un obbligo ad un valore limite, lo ha sempre detto esplicitamente: di conseguenza quan-

do non menziona alcun valore, l’obbligo va adempiuto a prescindere dalla quantità di dBA prodotti nel luogo di lavoro. Molto si è discusso con riferimento al significato di tali valori limite e la quasi totalità della giurisprudenza è giunta alle seguenti conclusioni. Essi hanno introdotto un elemento di maggior certezza, ma non hanno la funzione di stabilire il confine tra ciò che è innocuo e ciò che è nocivo. Per questo motivo il semplice rispetto di tali indicatori non è sufficiente ad escludere la colpa del datore di lavoro quando egli, pur avendo la possibilità di eliminare o ridurre l’agente nocivo, si sia limitato ad adottare le semplici misure soggettive di prevenzione o sia rimasto addirittura inerte. La sentenza Cass. Pen., sez. III, 18 marzo 1992, n.. 4488 (in Dir. e pratica lav., 1992, 1769) trova la conferma di tale impostazione «nel principio, sanzionato penalmente, enunciato nell’art. 41 comma 1 … ove si enuncia l’obbligo di ridurre al minimo i rischi da rumore, senza alcun accenno a valori limite e, quindi, anche nell’ipotesi in cui si rimanga al di sotto di tali limiti, ove si accerti in concreto la mancata adozione di misure ordinarie di diligenza». Ma se da un lato le norme che stabiliscono un valore limite non lo prevedono come limite certo tra innocuo e nocivo, dall’altro lato è pur vero che un “limite” esiste anche laddove le norme non menzionano limite alcuno. Si consideri in proposito il principio del rumore indebito, rinvenibile dal combinato disposto degli articoli 41 comma 1 (dovere della riduzione al minimo dei rischi derivanti dall’esposizione al rumore mediante misure preventive concretamente attuabili in base al progresso tecnico), 3 lett. a (agente è ciò che è potenzialmente dannoso per la salute) e 38 (lo scopo del decreto de quo è la protezione dell’udito dei lavoratori). Secondo tale ottica risulta indebito il rumore pericoloso (rischioso per l’udito), ma «non sempre il rumore pericoloso è indebito: (si rivela indebito) ove e sino a che risulti passibile di attenuazione mediante misure tecniche, organizzative e procedurali concretamente attuabili in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico. (La protezione è doverosa) entro i confini segnati dalla concreta attuabilità della misure preventive» (R. Guariniello, Tre anni di applicazione del D.Lvo 277/91 sui rischi lavorativi da piombo, amianto rumore, in Il Foro italiano, 1994, II, 548). Antonietta Strada esseantos@lycosmail.com

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L’industria grafica ed editoriale del mezzogiorno è pronta ad investire

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Da una ricerca realizzata da E.Press consulting e presentata lo scorso 4 maggio a Milano emerge un mercato grafico del Mezzogiorno d’Italia dinamico ed in espansione, che avverte la necessità di innovazione culturale e tecnologica, non più unicamente trainato dal pur importante sostegno dei finanziamenti pubblici. Una novità assoluta: è la prima volta infatti che viene realizzata una ricerca di mercato sulle tendenze in atto nell’industria grafica ed editoriale del CentroSud Italia. La ricerca, che è stata realizzata dalla E. Press Consulting, è stata presentata lo scorso 4 maggio a Milano presso la sede di Centrexpo nel quadro delle iniziative di promozione di Medprint ‘99, la mostra delle tecnologie per l’industria grafica ed editoriale mediterranea, che si svolgerà dal 27 al 31 ottobre prossimi presso il quartiere fieristico della Mostra d’Oltremare di Napoli. Dalla ricerca emergono risultati confortanti, non solo per gli espositori di MedPrint, ma anche per i promotori stessi, che hanno avuto conferma della validità dell’iniziativa di organizzare una manifestazione nel Sud-Italia, un mercato forse oggi poco conosciuto ma in grado di offrire buone opportunità di sviluppo, di crescita e di reciproca conoscenza sia ai fornitori sia agli utilizzatori di tecnologie del mondo grafico-editoriale.

luppata in due fasi successive con l’utilizzo di strumenti differenti. Nella prima fase si è proceduto all’intervista degli utilizzatori di tecnologie (42 aziende operanti in diversi comparti: stampa, cartotecnica, imballaggio, legatoria, pre-stampa, pubblicità, progettazione grafica ed editoriale, ecc.). In questa fase, tipicamente di carattere “giornalistico”, l’intervista è stata rivolta anche ad altri importanti interlocutori del settore definiti da E. Press “sentinelle del mercato”, vale a dire professionisti ed operatori in grado di godere di un punto di vista privilegiato sui fenomeni macro-micro economici. Proprio questi ultimi hanno consentito di disegnare alcuni scenari e le tendenze future di questo mercato. La seconda parte dell’inchiesta è stata condotta su un campione di 105 aziende tra produttori di tecnologie (75%) e loro rivenditori (25%) ai quali è stato inviato un questionario mirato a rilevare le aspettative di business nel mercato e le attese nei confronti di MedPrint (36 le risposte complessivamente pervenute).

L’inchiesta: i criteri di ricerca E. Press Consulting – società specializzata in indagini di mercato in ambito fieristico - ha scelto di utilizzare l’inchiesta di mercato quale strumento d’indagine. Questo metodo combina in modo ottimale i dati statistico-quantitativi tipici della ricerca di mercato con i dati qualitativi caratteristici dell’inchiesta giornalistica. L’inchiesta vera e propria è stata preceduta dalla costruzione di un campione “ragionato” di utilizzatori di tecnologie del Centro-Sud (Campania, Puglia, Lazio, Sicilia e Basilicata), aziende che, per fatturato, posizione geografica e storia aziendale, fossero significative per l’individuazione dei fattori critici che muovono il mercato. L’inchiesta si è quindi svi-

Il panorama del mercato grafico-editoriale del Centro-Sud Italia e le attese dei suoi operatori La prima parte dell’inchiesta ha rivelato alcune importanti peculiarità e le principali tendenze di sviluppo del mercato grafico – editoriale del Centro-Sud Italia, in particolare per quanto riguarda gli utenti finali di macchinari e tecnologie. Per gli imprenditori dell’area mediterranea l’era dei “bilanci in rosso” sta lasciando il posto ad una crescita del fatturato grazie alla congiuntura economica favorevole. Forti segnali di questa ripresa sono il mercato pubblicitario, che sta registrando un vero e proprio boom, e le neonate imprese, piccole realtà aziendali che, grazie a giovani

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Agfa Gevaert va in Borsa Dal 1° giugno di quest’anno é possibile acquistare azioni della società Agfa-Gevaert - sussidiaria del Gruppo Bayer - presso le Borse di Francoforte e Bruxelles. La decisione di quotare l’azienda in borsa era stata presa verso la fine dello scorso anno, con l’obiettivo di rafforzare la indipendenza imprenditoriale della società. La strategia finanziaria della Agfa-Gevaert si affianca infatti al processo di progressiva focalizzazione nei core business caratteristici, passato attraverso le acquisizione di Ozasol (lastre offset) nel 1996, dei “Film grafici e lastre offset” della Du Pont nel 1998 e della società americana Sterling Diagnostic Imaging, specializzata nell’imaging medico diagnostico, e attraverso la cessione, nel corso del 1998, del settore delle fotocopiatrici. Con 22.000 collaboratori ed un fatturato di 8,5 miliardi di DM - 46% dall’area “Graphic Systems”, 32% dal “Consumer Imaging”, 15% dal “Medical Imaging” e il rimanente 7% dal settore del “non distructive testing” - Agfa-Gevaert é uno dei fornitori leader al mondo di sistemi di imaging.

imprenditori ed al sostegno di incentivi e finanziamenti pubblici, si stanno moltiplicando. La struttura e l’organizzazione di queste nuove imprese rispecchiano le peculiarità del panorama industriale ed aziendale del comparto nelle regioni del Mezzogiorno. Prima fra tutte la polverizzazione della produzione e della domanda. La mancanza dello spirito cooperativo e di una politica consortile non consente infatti la costituzione di un’organizzazione aziendale strutturata, né di poli produttivi o di qualsiasi altra forma di fusione tra le aziende. Questo si traduce nella presenza di una miriade di piccole aziende gestite per lo più da una classe imprenditoriale composta dai “figli dei vecchi tipografi”. A questa struttura produttiva risponde una domanda altrettanto parcellizzata. Vanno infatti scomparendo realtà produttive, soprattutto del comparto della stampa tradizionale, in grado di vivere sulla costante commessa da parte di un pugno di grandi clienti. E’ infatti venuta meno la grande committenza pubblica che ha lasciato il posto ai piccoli committenti e ad alcuni committenti del nord. In questo panorama si fanno quindi strada singolari forme di flessibilità e di elasticità dell’offerta, soprattutto nelle aree di più recente industrializzazione come la Basilicata e l’Alta Puglia. Tra produttori e committenti regna infatti il “sistema dei rivenditori”, società che, non svolgendo una significativa attività produttiva, affidano i lavori a terzi soggetti decidendo la ripartizione delle commesse sulla base di un parco macchine vastissimo. Ai giovani imprenditori non manca comunque lo spirito innovativo e il desiderio di crescere sia in termini di cultura imprenditoriale sia di espansione in mercati nuovi (Africa del nord, Medio Oriente, Sudest Europa). Coscienti del proprio sottodimensionamento rispetto alle potenzialità del mercato, gli imprenditori del Sud ricercano una maggiore efficien-

za produttiva nella velocità e nella precisione di tecnologie a “basso” costo. Ecco quindi l’interesse per le tecnologie legate all’informatica, dovuto anche all’assorbimento del pre-press nelle fasi di lavorazione tipografica. L’esigenza di economie nei tempi e nei costi di produzione ed il maggior interesse per la qualità del prodotto, piuttosto che per grandi volumi di produzione, si riflettono nella crescente domanda di tecnologie per la stampa a colori, in particolare quelle digitali. Per quanto riguarda invece i macchinari “più costosi” dei comparti cartotecnica e imballaggio (nonché della stampa tradizionale), è ancora l’usato la via preferenziale al rinnovo degli impianti. Le opportunità di Medprint Una fiera nel Mediterraneo sembra dunque rispondere alle esigenze di tutti gli operatori del mercato grafico-editoriale. Ai fornitori di tecnologia Medprint offre l’opportunità, con un investimento limitato, d’incontrare una moltitudine di utenti altrimenti dislocati su una vasta area. Tra questi vi sono poi i nuovi giovani interlocutori desiderosi di crescere e destinati (ci auguriamo) a rappresentare una parte sempre più importante della domanda del mercato interno. Sul piano dell’espansione commerciale non sono poi trascurabili i finanziamenti pubblici che, se agli utenti finali consentono maggiori investimenti, ai fornitori offrono maggiori garanzie e sicurezze nell’esigibilità dei crediti. Per gli utilizzatori di tecnologie MedPrint si presenta come occasione di aggiornamento e di investimento per il futuro sviluppo della propria attività imprenditoriale. Non mancherà infine la risposta a coloro che – per investimenti di maggior entità - sono interessati alle macchine d’occasione di qualità.

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In crescita la domanda interna, in calo le esportazioni di macchine per l’industria grafica

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I dati diffusi nel corso dell’Assemblea di Acimga, l’Associazione di categoria dei produttori italiani di macchine per l’industria grafica, cartotecnica, di trasformazione e affini, delineano uno scenario positivo: il mercato nel suo complesso, infatti, ha mantenuto un trend di crescita sostenuto, spinto da una forte ripresa delle consegne sul mercato interno, mentre per la prima volta negli anni Novanta le esportazioni hanno fatto segnare una battuta di arresto. All’Assemblea di Acimga – Associazione Costruttori Italiani Macchine per l’Industria Grafica, Cartotecnica, Cartaria di Trasformazione e Affini svoltasi lo scorso 16 giugno a Milano, il presidente Vittorio Agnati ha presentato i risultati di un 1998 poliedrico. Il boom della domanda interna ha arginato i danni causati da una fase congiunturale mondiale “piena di ombre” che si è ripercossa sulle esportazioni italiane di macchine grafiche: per la prima volta negli anni ’90 l’andamento delle esportazioni è di segno negativo (-0,5% sul ’97). Il mercato interno Nonostante il risultato negativo delle esportazioni, i costruttori italiani di macchine hanno accresciuto il proprio fatturato di oltre sei punti percentuali grazie al boom della domanda interna trainata dal volano del mercato pubblicitario e dalla necessità di rinnovo degli impianti (nel ’98 gli utilizzatori italiani hanno acquistato quasi un terzo di macchine in più rispetto all’anno precedente). In cifre, le consegne sul mercato interno si sono tradotte in 743 miliardi di lire di fatturato pari ad una crescita del 32% sul ’97, in particolare grazie alla buona performance delle macchine da stampa. Il trend positivo della domanda interna sembra proseguire anche nel ’99 o, perlomeno, questo è l’andamento registrato nel primo trimestre. I mercati esteri Abituati a realizzare il 70-80% del proprio fatturato con le esportazioni (che nel ’98 ammontano a 2.017

miliardi di lire), i costruttori italiani di macchine grafiche hanno decisamente sofferto la crisi di alcuni dei mercati “emergenti”, primi fra tutti il Sud-est asiatico ed Brasile per i quali si può parlare di un vero e proprio crollo. In questi paesi le esportazioni italiane sono calate di oltre il 30%. Significativa anche la flessione degli ordini provenienti dalla Russia (-7%) e dalla Turchia (-9%). Gli effetti della crisi dell’America Latina e dell’Asia si sono fatti sentire anche negli Stati Uniti, Paese che ha reagito rafforzando la propria aggressività sia sul mercato interno, sia su quello Europeo. Per i costruttori italiani di macchine grafiche questo si è tradotto, da una parte, in un calo delle vendite sul mercato statunitense (-4% rispetto al ’97) e, dall’altra in un sostanziale incremento della concorrenza di macchine “made in U.S.A.” (+33% nelle importazioni). Nel complesso, l’incidenza dell’export sul totale del fatturato è scesa di oltre cinque punti percentuali, passando dal 78% del 1997 al 73% del 1998; per contro, l’incidenza dell’import sul consumo nazionale è rimasta stabile (65,5% contro il 65,7% di un anno prima, per effetto del concomitante boom delle consegne sul mercato interno (+32%) e delle importazioni (+31%). Il calo delle esportazioni non ha comunque riguardato tutti i comparti. A onor del vero il settore in crisi - già “sofferente” dal 1997 - è quello delle macchine da stampa (-4,6%) che corrisponde però a ben la metà delle esportazioni italiane di macchine. Alcune eccezioni hanno tuttavia contribuito a mantenere le esportazioni appena sotto la soglia di crescita zero. Nell’America Latina, Messico e Argentina sono andati contro tendenza facendo registrare un in-

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In crescita la domanda interna, in calo le esportazioni di macchine per l’industria grafica

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Mercato grafico

fatturato esportazioni consegne sul mercato interno importazioni consumo nazionale saldo commerciale export/fatturato import/consumo nazionale Occupazione (n. addetti)

1995

1996

1997

1998

±% 95/96

±% 96/97

±% 97/98

2.360.000 1.721.987 638.013 1.193.773 1.831.786 528.214

2.380.000 1.891.339 488.661 1.200.971 1.689.632 690.368

2.590.000 2.027.720 562.280 1.077.650 1.639.930 950.070

2.760.000 2.017.094 742.906 1.410.378 2.153.284 606.716

0,85% 9,83% -23,41% 0,60% -7,76% 30,70%

8,82% 7,21% 15,07% -10,27% -2,94% 37,62%

6,56% -0,52% 32,12% 30,88% 31,30% -36,14%

72,97% 65,17% 7.600

79,47% 71,08% 7.400

78,29% 65,71% 7.600

73,08% 65,50% 7.800

Valori espressi in milioni di lire Fonte: Ufficio studi ACIMGA

cremento delle esportazioni italiane rispettivamente del 49% e del 10%. I Paesi dell’Unione Europea sono rimasti il polmone dei produttori italiani con una novità: nel ’98 la Spagna ha assorbito per la prima volta una maggior quota di esportazioni (+36%) rispetto a Francia e Germania. Punti di riferimento per la produzione italiana sono stati anche i paesi dell’Est Europa (Polonia, Slovacchia, Romania e Repubblica Ceca) verso i quali le esportazioni sono incrementate del 23%. Infine l’Australia che, pur non essendo uno dei maggiori mercati di sbocco, nel ’98 ha più che raddoppiato le importazioni di macchine “made in Italy”, in particolare quelle da stampa. Segnali positivi, dunque, che inducono gli imprenditori italiani a prevedere una “ripresina” degli ordini esteri nel secondo trimestre del ‘99.

La bilancia commerciale e l’occupazione Il trend negativo delle esportazioni insieme ad una crescita di oltre il 30% nelle importazioni, indotta dal boom della domanda interna (nel ’98 hanno superato i 1.400 miliardi di lire), ha influito pesantemente sul saldo della bilancia commerciale riducendone di un terzo l’attivo: i 950 miliardi di lire del ’97 si sono ridotti a 600 nel ’98. La ripresa dei flussi di export dei costruttori italiani di macchine grafiche, cartotecniche, cartarie e trasformatrici sembra quindi affidata al comportamento dei maggior partner commerciali italiani: U.S.A., Unione Europea e Asia (Giappone e Cina). Un ultimo dato riguarda l’occupazione, che in un anno è cresciuta di duecento unità, passando da 7.600 a 7.800 addetti.

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Rallenta nel 1998 la crescita dell’industria grafica, cartotecnica e trasformatrice

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Le ripercussioni della crisi asiatica sull’economia mondiale non hanno risparmiato – nella seconda metà del ’98 - l’Italia ed il settore grafico e cartotecnico. Frenata la crescita prevista per il ’98, non sembrano migliorare le previsioni per il ’99. Questo, in estrema sintesi, il panorama delineato da Alberto Gajani, Presidente uscente di Assografici (Associazione Nazionale Italiana Industrie Grafiche Cartotecniche e Trasformatrici) che, proprio in occasione dell’assemblea annuale dell’Associazione svoltasi lo scorso 19 aprile a Milano, ha passato il testimone ad Emanuele Piovano. Il sostenuto incremento della produzione grafica e cartotecnica nel ’97 (+ 8,7%) si è arrestato ad un +1,7% nel ’98. I paesi in crisi hanno evidentemente ridotto i propri consumi influendo negativamente sulle aziende esportatrici che hanno accentuato la competizione sul prezzo con conseguente diminuzione dei profitti. Situazione aggravata dalla concorrenza di prodotti di importazione che – in seguito alla svalutazione delle monete asiatiche - si sono mostrati altamente competitivi. In positivo l’andamento generale del comparto se riferito al fatturato (+7,6%), risultato probabilmente attribuibile alla richiesta di prodotti a più alto valore aggiunto.

Gli ordinativi dell’industria grafica-editoriale hanno infine mostrato recenti segnali di ripresa sulla scia di nuove iniziative di grandi gruppi editoriali, degli investimenti pubblicitari e della domanda di stampati elettorali. Anche il comparto cartotecnico trasformatore mostra modesti tassi di crescita dell’attività produttiva (+2,5%), fatta eccezione per gli imballaggi flessibili che registrano un incremento del 19,6% sul ’97. In negativo invece la produzione di astucci e scatole pieghevoli (-2,4%) e di buste da lettera commerciali (3,6%). In termini di fatturato il comparto segna complessivamente un lieve incremento del 2,6%. Gli scambi con l’estero

L’andamento dei singoli comparti La produzione industriale grafica ed editoriale del ’98 si arresta ad un +1,7% dopo un aumento del 10% nel ’97. Il dato complessivo non rispecchia però l’andamento dei singoli prodotti. Crolla infatti la modulistica (-19,4% sul ’97) in seguito allo snellimento delle procedure amministrative e burocratiche, così come rallenta la stampa dei libri (-5,7%). Positiva è invece la produzione di quotidiani (+4,9%) e di pubblicazioni periodiche (+3,9%). L’incremento degli investimenti pubblicitari (+9,7%) si riflette poi sull’andamento degli stampati pubblicitari e commerciali (+9,9%) che, dal 1970, mantengono un trend di crescita più o meno invariato. In termini di fatturato il comparto grafico registra un modesto incremento del 2,8%, mentre il comparto editoriale segna un +19%.

La bilancia commerciale del settore grafico e cartotecnico trasformatore resta in attivo per 3.500 miliardi di lire nonostante l’assottigliamento dell’avanzo realizzato nel ’97 (-6%). L’industria grafica ha mantenuto il saldo positivo dello scorso anno (1.450 miliardi), un surplus frenato da una più consistente crescita delle importazioni (+11%) rispetto alle esportazioni (+6%) pari, in termini di fatturato, a 2.450 miliardi di lire. A ciò ha contribuito soprattutto il forte ribasso dei prezzi all’importazione dei prodotti grafici affiancato dal calo degli ordinativi esteri. Cauto incremento delle esportazioni anche nel comparto cartotecnico trasformatore (+3%) per un valore di 5.560 miliardi di lire, ivi comprese le lavorazioni complementari effettuate in ambito cartario (spalmatura, coloritura, patinatura). In questo settore

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Rallenta nel 1998 la crescita dell’industria grafica, cartotecnica e trasformatrice

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FATTURATO - INDICI E VALORI (1990=100) Settori

1994

1995

1996

1997

1998

Mercato grafico

Industria della carta e della cartotecnica trasformatrice:

lndustria cartaria fatturato in miliardi di lire variazioni percentuali

8.700 22,5

12.500 43,7

10.300 -17,6

10.450 1,5

10.970 5,0

lndustria cartotecnica trasformatrice tatturato in miliardi di lire variazioni percentuaii

9.000 12,5

11.200 24,4

10.380 -7,3

10.380 0,0

10.650 2,6

109,8 -0,9

118,4 7,8

111,9 -5,5

108,1 -3,4

128,6 19,0

17.600 3,5

19.400 10,2

19.800 2,1

19.800 0,0

20.354 2,8

Stampa ed editoria:

Editoria indici variazioni percentuali Industria grafica tatturato in miliardi di lire varlazioni percentuaii

Fonli: Indici Istat e vulorl stimati Assografici e Assocarta

il rafforzamento delle importazioni (+13%) ha inciso maggiormente sulla riduzione (-12%) dell’attivo commerciale realizzato nel ’97. Prospettive di Assografici e dell’industria grafica e cartotecnica per il 1999 Le previsioni per il 1999 non sono ottimistiche. La crescita del mercato resta affidata all’espansione dei consumi interni e ad un lieve miglioramento nelle esportazioni. Gli sgravi fiscali dovrebbero poi aiutare il rilancio degli investimenti. Nel complesso il 1999

sembra ripercorrere, con modesti miglioramenti, la strada imboccata nel 1998. Slancio positivo ed ottimistico, invece, per l’attività di Assografici nel 1999. Con particolare enfasi Alberto Gajani ed il suo successore, Emanuele Piovano, hanno espresso il desiderio di dar corpo al progetto federativo: una filiera della carta, della stampa, della trasformazione e dell’editoria che consenta agli operatori del mercato grafico, cartario e cartotecnico la gestione coordinata di problematiche comuni ed il conseguimento di un maggior peso a livello nazionale, confederale ed europeo.

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MasterMedia: nuove competenze professionali per l’industria della comunicazione

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La rubrica Le pagine dell’Osservatorio è interamente dedicata all’Organismo Paritetico Imprenditori-Sindacati previsto dal Contratto Collettivo di Lavoro dei dipendenti delle imprese editrici e stampatrici di quotidiani e delle agenzie di stampa. Attività, ricerche, dati statistici ed altre informazioni sulla industria editoriale e sul mondo del lavoro raccolte, elaborate e diffuse a cura dell’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione.

MasterMedia: nuove competenze per l’industria della comunicazione MasterMedia è un progetto di ricerca promosso dall’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione, al quale aderiscono tutte le associazioni di categoria della “filiera grafica” e l’Ordine dei Giornalisti, e sarà realizzato da ASIG Service ed Euromedia. Il progetto, che è di durata biennale ed avrà inizio nei prossimi mesi, sarà finanziato dall’Ufficio Centrale per l’Orientamento e la Formazione Professionale dei Lavoratori del Ministero del Lavoro, nell’ambito delle sue attività di orientamento e di informazione. In queste pagine descriviamo brevemente le caratteristiche del progetto ed i suoi contenuti. Premessa Nel maggio del 1994, il Rapporto Bangemann su L’Europa e la società dell’informazione globale, realizzato come base conoscitiva per il Consiglio Europeo di Corfù, individuava nelle tecnologie della comunicazione il motore di una nuova rivoluzione industriale, di portata altrettanto significativa di quelle verificatesi all’inizio del 19-esimo e del 20-esimo secolo. A distanza di cinque anni, le previsioni contenute nel Rapporto Bangemann si sono dimostrate assolutamente corrette: oggi ci troviamo al centro di una rivoluzione basata sull’informazione, nella quale, citiamo ancora il Rapporto, “il progresso tecnologico ci permette di elaborare, archiviare, cercare e diffondere informazioni in qualunque forma - orale, scritta o visuale - esse siano espresse, senza limitazioni di distanza, tempo, quantità”. Le origini di questa “rivoluzione” vanno tuttavia fatte risalire alla seconda metà degli anni settanta, allorquando, prima negli Stati Uniti e successivamente in Europa ed in Italia, le aziende produttrici di informazione stampata hanno iniziato ad introdurre sistemi di provenienza informatica. Prima grossi calcolatori elettronici dedicati, poi personal computer sempre più potenti e software standard sempre più sofisticati hanno cominciato ad elaborare i “contenuti” dell’industria della comunicazione, trasformando progressivamente testi, grafica, suoni, immagini fisse ed in movimento e quant’altro attiene alla comunicazione in “files” digitali.

Il fenomeno che ha investito le aziende del settore va sotto il nome di “convergenza digitale”: in estrema sintesi, significa che oggi è possibile immaginare i diversi “contenuti” dell’industria della comunicazione come altrettanti “componenti” di un unico “magazzino” informatico, ovvero una base di dati i cui contenuti in formato digitale (immagini, testi, grafica, suoni, etc.) possono di volta in volta essere diffusi a mezzo stampa piuttosto che su rete Internet o attraverso lo schermo di un televisore. Le esperienze emerse nel corso di questi due giorni di convegno sono uno spaccato estremamente significativo di questa mutazione. Il “fenomeno Internet” non è altro che l’elemento più visibile, la punta dell’iceberg di questa rivoluzione, che sta già cambiando il modo nel quale viviamo e lavoriamo, ridefinendo al tempo stesso la gerarchia dei valori delle attività economiche. Un solo esempio: la capitalizzazione di Borsa di America on Line, il maggior fornitore USA di accessi a Internet, è pari oggi a 130 miliardi di dollari contro i 46 miliardi della General Motors, primo produttore di automobili del mondo. Nel maggio 1994, quando vedeva la luce il Rapporto Bangemann, la GM valeva 25 miliardi di dollari, e America on Line superava di poco il miliardo. L’integrazione digitale, il cui impatto è sotto gli occhi di tutti nel momento in cui è possibile “leggere” un quotidiano stampato e, contemporaneamente, ritrovarne i contenuti in parte o nella totalità all’interno di un sito Internet, ha avuto e sempre più avrà un enorme impatto sull’organizzazione complessiva dell’industria della comunicazione e, in particolare, sui livelli e sul-

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la qualità dell’occupazione. “L’arrivo della società dell’informazione - citiamo ancora il Rapporto Bangemann - porta con sè nuove forme di regolamentazione del lavoro, nuove professioni, nuove competenze”. Non solo infatti si assiste al rapido cambiamento dell’organizzazione del lavoro, ma ad essere influenzati sono anche e soprattutto i singoli ruoli professionali, sia di area tecnica che giornalistica. Alcuni mestieri scompaiono, “vecchi” mestieri si riempiono di nuovi contenuti, altre opportunità si presentano improvvisamente; spesso non è più il ‘pezzo di carta’ o la qualifica professionale che è possibile spendere per entrare ed operare nel mondo del lavoro, ma risultano vincenti competenze trasversali e generate da mix di interessi personali, tecnici ed umanistici. Si delinea quindi uno scenario che a linee generali tutti dicono di conoscere ma che, nelle reali dimensioni ed opportunità di lavoro, è ben lungi dall’essere stato analizzato, descritto e compreso. Ed è appunto questo l’obiettivo che si propone il progetto. I promotori di MasterMedia Organismo promotore del progetto MasterMedia è l’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione, organismo bilaterale e paritetico che riunisce le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali del settore dei quotidiani: FIEG, ASIG, SLC-CGIL, F.I.S.TEL-CISL, UILSIC-UIL. L’Osservatorio Tecnico è stato costituito nel 1988 nel quadro del rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro Poligrafico, con l’obiettivo di operare come sede privilegiata per attività continuative di monitoraggio del settore, per la raccolta e la verifica congiunta dei dati, nonché per l’attivazione di ricerche sull’andamento del mercato della stampa, sull’occupazione e l’evoluzione delle professionalità poligrafiche, sullo sviluppo delle tecnologie, sull’andamento retributivo e del costo del lavoro, sulle pari opportunità uomo-donna nell’accesso al lavoro e su ogni altro aspetto tecnologico-organizzativo che potesse avere un impatto sulla produzione dei quotidiani. Nel corso dell’ultimo rinnovo contrattuale i compiti dell’Osservatorio sono stati accresciuti e, di fatto, l’organismo è diventato sede di riferimento per l’intero settore della comunicazione stampata su temi quali l’innovazione tecnologica, la sicurezza negli ambienti di lavoro, le pari opportunità uomo-donna e, in modo particolare, per il monitoraggio continuativo dei fabbisogni formativi e di aggiornamento professionale degli operatori del settore.

Al progetto aderiscono inoltre: Ordine Nazionale dei Giornalisti. l’Ordine professionale dei giornalisti italiani, del quale fanno parte circa 8.000 giornalisti professionisti e 45.000 giornalisti pubblicisti. • ANEE - Associazione Nazionale Editoria Elettronica, alla quale aderiscono 75 aziende del settore editoriale ed informatico. • Assografici – Associazione Nazionale Italiana Industrie Grafiche Cartotecniche Trasformatrici. Rappresenta circa 1.000 aziende per complessivi 50.000 dipendenti. • AIE – Associazione Italiana Editori, della quale fanno parte circa 400 società editrici che rappresentano circa i due terzi della produzione libraria nazionale. • Assocarta – Associazione Italiana tra gli Industriali della Carta Cartoni e Paste per Carta. Raggruppa 86 cartiere sulle 170 operanti sul territorio italiano. • ANES – Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata. Raggruppa 141 aziende che editano periodici di argomento tecnico e specialistico. • ACIMGA – Associazione Costruttori Italiani Macchine per l’Industria Grafica, Cartotecnica, Cartaria, di Trasformazione e Affini. raggruppa 44 società che rappresentano il 70% del fatturato complessivo del settore e l’80% dell’export. • ARGI – Associazione Rappresentanti Ufficiali per l’Italia di Case Estere Costruttrici di Macchine Grafiche Cartotecniche e Affini. Raggruppa 20 società, con circa 700 addetti. Tutte insieme, le associazioni sopra indicate, unitamente a FIEG ed ASIG, rappresentano i diversi segmenti di un settore che, nella sua globalità, comprende oltre 30.000 aziende che, con un fatturato annuo di 51.000 miliardi, danno lavoro a oltre 260.000 addetti. Come si può vedere, il ventaglio dei promotori spazia lungo tutto il fronte dell’industria grafica: dai quotidiani ai periodici ai libri, dalla stampa commerciale alla produzione cartaria e cartotecnica, sino ai fornitori ed ai rappresentanti di tecnologia, che assumono un ruolo sempre più importante nella promozione dell’innovazione tecnologica e, con essa, di nuove forme di organizzazione del lavoro, di nuove professionalità, di nuove competenze. E’ il caso di sottolineare un aspetto molto importante: è la prima volta, che tutte le associazioni di ca•

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tegoria del settore grafico uniscono le loro forze per realizzare un progetto comune, superando divisioni e steccati che oggi, nel momento in cui la convergenza digitale delle tecnologie va unificando i processi produttivi, cominciano progressivamente a sfumare. Attività previste Gli obiettivi generali dell’intervento sono: • ampliare ed estendere progressivamente, nel corso del biennio, la conoscenza sistematica dell’industria dell’informazione,: innovazione tecnologica, andamento del mercato dei mezzi di comunicazione stampata e digitale (on line e off-line), occupazione, andamento retributivo e del costo del lavoro, pari opportunità uomo-donna nell’accesso al lavoro; • ampliare ed estendere, nel corso del biennio, l’attività di monitoraggio continuativo sul mercato del lavoro e sui bisogni formativi nel settore in analisi, sia in funzione della modificazione dei cicli e della organizzazione della produzione, sia per quanto riguarda nuove opportunità di impiego e lo sviluppo di nuove professionalità come conseguenza del fenomeno della convergenza digitale dei media; • mettere a disposizione del sistema educativo e della formazione professionale indicatori, strumenti e riflessioni utili a definire i percorsi formativi adeguati (nuovi piani di studio, training on job, esperienze multidisciplinari, etc.) atti a fornire le competenze via via richieste dall’evoluzione del mercato del lavoro. • individuare e codificare le competenze necessarie allo svolgimento delle mansioni professionali richieste dal mercato anche per orientare (e accompagnare) i potenziali interessati – in particolare possessori di titoli di studio considerati ‘deboli’ – all’inserimento in questo settore. • Contribuire a colmare, attraverso la creazione di una banca dati, il divario esistente tra i lavoratori e le aziende più innovative del settore, che necessitano spesso di personale dotato di competenze non facilmente reperibili attraverso i consueti percorsi educativi e formativi; • porre le basi per la costituzione di un osservatorio permanente in grado di svolgere queste attività in modo sistematico e continuativo con la collaborazione di tutte le realtà più significative del settore, anche nella prospettiva di avviare un ricorso sistematico alle opportunità offerte da strumenti on line

TecnoMedia

di tele-formazione e aggiornamento professionale permanente. Le attività Il progetto prevede diversi ambiti di ricerca, attività continuativa di diffusione dei dati delle ricerche e della banca dati attraverso strumenti tradizionali (stampa) e mezzi digitali on-line (sito Internet) ed off-line (CD Rom), ed attività di comunicazione e presentazione dei risultati delle ricerche attraverso incontri pubblici (convegni, seminari e tavole rotonde), a carattere sia nazionale che internazionale. In sede di presentazione sintetica del progetto, tuttavia, basta soffermarsi sugli elementi più significativi ed innovativi del progetto, ovvero la costituzione di quella che abbiamo definito Banca dati delle competenze, che si compone di quattro strumenti di base: Anagrafe dell’innovazione: dove verranno analizzate le realtà aziendali più significative al livello dei processi produttivi, dell’innovazione di prodotto, delle prassi organizzative, dell’utilizzo di figure professionali di nuova concezione. Verranno privilegiate le realtà più impegnate nella realizzazione di prodotti e servizi editoriali “multiple-media”, che sono passate cioè da un atteggiamento product oriented ad un approccio che privilegia l’erogazione di servizi informativi che, a seconda delle tecnologie disponibili e del profilo del potenziale utente, possano dispiegarsi in molteplici forme: cartacea, elettronica, on-line, off-line; Anagrafe dell’offerta formativa: dove verranno presentate le strutture che sul territorio effettuano attività di formazione di base e specialistica, riqualificazione, formazione continua, con riferimento ai rispettivi piani di studio ed al loro grado di rispondenza con quanto emergerà nel corso della ricerca; Forum delle tecnologie: in esso confluiranno analisi e ricerche tendenti a monitorare di continuo lo scenario delle tecnologie della comunicazione in tutto il mondo. I tre moduli sono strettamente connessi tra loro dal momento che ogni evoluzione tecnologica, per esempio, genera nuove possibilità per le aziende e, di conseguenza, nuove richieste in termini di professionalità e percorsi formativi. Il risultato ultimo delle interazioni tra i tre moduli è, appunto, la Banca dati delle Competenze: dove vengono illustrate le singole competenze che, variamente combinate, contribuiscono alla definizione dei profili professionali; verranno inoltre indicati i percorsi formativi che consentono l’adeguata acquisizione di queste

Le pagine dell’Osservatorio

MasterMedia: nuove competenze professionali per l’industria della comunicazione

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Le pagine dell’Osservatorio

TecnoMedia

competenze. Conclusione L’analisi e l’individuazione delle nuove professioni e, ancora di più, delle nuove competenze richieste ai lavoratori della società dell’informazione, finalizzata all’adeguamento delle politiche formative e ad una maggiore coesione tra la domanda e l’offerta di lavoro nel medio periodo, costituiscono l’obiettivo principale del Progetto MasterMedia. Il Progetto si propone infatti di monitorare in modo sistematico e continuativo l’evoluzione delle tecnologie, dell’organizzazione del lavoro, dell’offerta formativa e delle competenze richieste, ed i loro riflessi sul mercato del lavoro dell’industria della comunicazione stampata e dei nuovi strumenti di comunicazione elettronica. Il comparto industriale investito dall’iniziativa, nel suo complesso, per l’Italia rappresenta un universo di circa trentamila imprese, con una popolazione complessiva che supera le duecentomila unità. Una prima, fondamentale novità del progetto MasterMedia consiste nel target della ricerca. Il progetto intende concentrarsi, infatti, sull’industria della comunicazione, e privilegiare le modalità di evoluzione delle competenze e delle figure professionali che più direttamente si trovano coinvolte nelle nuove modalità di acquisizione, trattamento, archiviazione e diffusione della “risorsa informazione”. MasterMedia si concentra quindi sulla codifica delle nuove competenze che saranno richieste per i profili professionali destinati ad emergere nell’industria della comunicazione: l’evoluzione di figure tradizionali, come quella del giornalista, ma che si devono arricchire di nuove competenze, o la nascita di figure assolutamente nuove ed inedite, come - a titolo di esempio - quelle individuate dal Forum per la Tecnologia della Informazione del CNEL (“Autore di Contenuti”, “Information Broker”, “Programmatore sul Web”, “Webmaster”, e così via). Un altro aspetto innovativo del progetto MasterMedia è costituito dal suo collegamento con organizzazioni e centri di ricerca internazionali che si occupano dello stesso tema. Il primo nome che viene in mente è quello di IFRA, che assieme a FIEG ed ASIG ha organizzato questo convegno. Come dimostrano questi due giorni di convegno, la conoscenza delle più significative esperienze estere potrà arricchire il progetto di ricerca lungo un duplice versante: • da un lato, conferisce al progetto elementi preditti-

vi, in quanto le tecnologie e le forme di organizzazione del lavoro più avanzate provengono in larga misura dalla realtà nord-americana, dove trovano impiego con un significativo anticipo rispetto alla realtà europea ed italiana; • in secondo luogo, arricchisce l’individuazione delle competenze e la conseguente ridefinizione dei percorsi formativi con una maggiore conoscenza di tecnologie e soluzioni organizzative di tutto il mondo, aprendo in questo modo ai lavoratori la possibilità di proporsi su un mercato assai più ampio rispetto a quello italiano. Ulteriore elemento innovativo del progetto è rappresentato dalla costituzione della banca dati che, in virtù della sua strutturazione in differenti moduli interconnessi tra loro (anagrafe dell’innovazione, anagrafe dell’offerta formativa, forum delle tecnologie, banca dati delle competenze), consente a tutti gli attori potenzialmente interessati al suo utilizzo di ricavarne un notevole valore aggiunto: • le aziende avranno a disposizione un panorama sempre aggiornato delle opportunità di processo e di prodotto che l’evoluzione delle tecnologie mette a loro disposizione, nonché dei più aggiornati e qualificati centri ai quali rivolgersi per ogni esigenza di formazione di base, di formazione specialistica, di riqualificazione del personale; • i centri di formazione che agiscono sul territorio avranno l’opportunità di verificare e, se necessario, ritarare la propria offerta formativa sulla base dell’evoluzione delle tecnologie della comunicazione e delle effettive esigenze delle imprese del settore; • i centri di orientamento all’impiego ed i giovani in cerca di occupazione, infine, avranno a disposizione una completa ed aggiornata “mappa dell’innovazione”, comprendente da una parte l’elenco e la descrizione delle società più innovative e potenzialmente più interessate ad investire in risorse umane, dall’altra l’indicazione delle competenze che dovranno essere acquisite per potersi proporre con successo nel mondo del lavoro, e delle strutture di formazione più pronte a fornirle. Obiettivo della banca dati, così organizzata, non è pertanto quello di aggiungere un altro repertorio ai tanti che esistono già, ma di disegnare una “mappa dell’innovazione” – informativa, tecnologica, professionale – in continua e dinamica evoluzione, e con l’obiettivo ultimo di avvicinare tra loro la domanda e l’offerta di lavoro in un settore in rapidissima evoluzione.

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TecnoMedia

Lo Scaffale

Networking

Diritto dell’informatica

Tutte le fasi per progettare e costruire una rete nel modo corretto

La conclusione di contratti “online”, il documento elettronico e la “firma digitale”, il problema dei mezzi di pagamento, la tutela della proprietà intellettuale, ed altro ancora

James D. McCabe

a cura di Emilio Tosi

RETI DI COMPUTER ANALISI E PROGETTAZIONE

I PROBLEMI GIURIDICI DI INTERNET

McGraw-Hill, Milano 1999, pp.384, £. 61.000

Giuffrè editore, Milano 1999 pp.646, £. 68.000

Le più potenti e importanti reti di computer che supportano applicazioni in tempo reale, multimediali o elevati volumi di traffico diventano sempre più complesse e costose, e decisioni progettuali basate su analisi insufficienti o non esatte possono avere gravi conseguenze in termini economici e di efficienza. Reti di computer Analisi e progettazione è uno strumento prezioso e indispensabile: è infatti l’unico manuale pratico che analizza la progettazione di una rete in tutte le sue fasi, spiega come costruire correttamente una rete, come prendere le decisioni più opportune sulla base di principi solidi e ben sperimentati e considera gli effetti collaterali sul sistema derivanti da ciascuna decisione. L’approccio procedurale del volume consente di determinare in modo chiaro e scientifico l’ambiente di rete richiesto, analizzare i requisiti degli utenti e strutturare adeguatamente la rete in termini di flussi di traffico. Reti di computer Analisi e progettazione guida nello sviluppo delle strategie di routing, indirizzamento, sicurezza e gestione della rete, mostra come scegliere e integrare le tecnologie più idonee e infine presenta casi reali, studiando ed esaminando esempi pratici e ne descrive la procedura in un’ambientazione reale. E’ indirizzato a tutti i professionisti e progettisti delle reti e offre loro informazioni specifiche riguardo l’analisi e il design, sia per espandere una rete già esistente sia per realizzarne una nuova.

Da sempre l’uomo ricerca avvenimenti emblematici che possano costituire punti di riferimento nell’incalzare tumultuoso del vivere sociale. Le scelte sono arbitrarie, ma non v’è dubbio che alcuni eventi più di altri colpiscano la nostra immaginazione. Due date - 1983 e 2000 - sembrano idonee a racchiudere l’evoluzione del diritto dell’informatica. Il primo evento emblematico è la copertina del Time Magazine che nel 1983 elesse il computer a personaggio dell’anno quasi a significare che per quell’anno una macchina, e non un uomo, era la “personalità” di più significativo successo. Il secondo evento può essere costituito dal “Millennium Bug”, spettro dai contorni indefiniti che gli esperti di informatica associano al passaggio al nuovo millennio. Tra questi due eventi si dipana il diritto dell’informatica che, con la velocità che caratterizza la macchina, sta già mutando il nome da “Computer Law” - come alcuni avevano definito questo settore del diritto negli anni ’80 - a “Cyberlaw” - come oggi altri preferiscono definire il complesso di regole che disciplinano il diritto nel cyberspazio. Il volume che qui si presenta coglie questo momento di transizione. Dagli anni ’80 al nuovo millennio, il computer ha fatto prepotente irruzione nel nostro mondo, creando al vivere sociale problemi che il giurista non può più ignorare, ma deve affrontare e risolvere.

LO SCAFFALE

“Lo Scaffale” presenta i libri più importanti dedicati all’ industria editoriale, con particolare riguardo al settore della stampa, ai “new media”, all’universo emergente della comunicazione elettronica e digitale, allo sviluppo ed all’impiego delle tecnologie informatiche nell’industria grafica ed alle più moderne tecniche manageriali che possono trovare applicazione nell’industria della comunicazione. Una grande biblioteca di saggi, monografie, manuali tecnici e testi di management, una galleria di idee che invitano alla conoscenza ed alla riflessione.

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Business no problem Scegliere il cambiamento, tipologia e implicazioni del cambiamento, gestire il cambiamento come processo, comunicare efficacemente

strumenti operativi per raggiungere gli obiettivi stabiliti, attraverso la costruzione di un portafoglio informatico competitivo.

Guida all’ISDN Come realizzare in modo semplice e pratico una connessione ISDN ad Internet. Vantaggi e svantaggi di questo tipo di collegamento

Sheila. J. Costello

IL CAMBIAMENTO COME OPPORTUNITA’

LO SCAFFALE

McGraw-Hill, Milano 1999, pp.130, £. 23.000

In un mercato sempre più competitivo la performance di lavoro non è più sufficiente: manager e collaboratori devono essere abbastanza flessibili da adattarsi a un ambiente lavorativo in continua e rapidissima evoluzione, che ridefinisce se stesso in rapporto alle esigenze del mercato e della concorrenza. Il cambiamento è quindi il gene della sopravvivenza nel business e della crescita professionale. Il cambiamento come opportunità mette a disposizione gli strumenti necessari per determinare, gestire e dare continuità al processo di cambiamento con una perfetta aderenza alle situazioni reali, fornendo, come è nello stile di queste guide, suggerimenti pratici, esercizi e verifiche che consentono di misurare i progressi fatti.

L’informatica come investimento Il ruolo e il valore dell’informatica all’interno delle organizzazioni

E. Tittel, S. James, D. Piscitello, L. Phifer

ISDN, GUIDA FACILE Tecniche Nuove, Milano, 1998 pp. 258, £. 39.000

Questo libro è scritto da un gruppo di esperti di informatica che hanno reso questo argomento tecnico comprensibile anche ai neofiti. Il libro risponde agli interrogativi più comuni come quelli relativi al costo e al software necessario. L’amministratore di rete e il semplice appassionato troveranno in questo testo tutte le informazioni necessarie per far funzionare efficacemente ISDN. Caratteristiche principali del testo sono: - l’aggiornamento alle ultime novità tecniche sullo standard ISDN; - casi di studio dettagliati che, attraverso esempi concreti, consentono di evitare gli errori più comuni; - un elenco completo di fonti informative su ISDN che comprende siti Web e altre risorse Internet, nonché una ricca bibliografia.

Soluzioni professionali con il C++ Peter Weill, Marianne Broadbent

Analisi e strategie di progettazione a oggetti ed elementi di implementazione relativi alla gestione della memoria, alle classi container STL, agli iteratori e agli algoritmi

INVESTIRE NELLE NUOVE TECNOLOGIE Mc Graw-Hill, Milano, 1999 pp. 282, £. 42.000

L’infrastruttura informatica deve essere considerata alla stregua di un portafoglio di investimenti, un insieme di asset che possono produrre valore misurabile, contribuendo a tutti gli aspetti della performance operativa: dalla qualità del servizio clienti alla capacità di processare transazioni, al flusso delle operazioni quotidiane. Questo libro offre uno schema di riferimento chiaro e accessibile che consentirà ai manager di prendere quelle decisioni strategiche cruciali che avevano delegato ai tecnici. Weill e Broadbent hanno condotto una rigorosa analisi di molte realtà aziendali a livello internazionale e hanno messo a punto benchmark di riferimento e

Jesse Liberty

C++, TUTTO & OLTRE Apogeo, Milano 1999 pp. 818, £. 98.000

Questo volume presenta lo standard definitivo ANSI/ISO del C++, esaminando il linguaggio in quanto tale e non le implementazioni che offrono gli ambienti di sviluppo in commercio. A partire dalle nozioni fondamentali della programmazione orientata agli oggetti, vengono affrontati tutti gli aspetti più avanzati dello sviluppo di codice in C++, come le tecniche di implementazione e la gestione della memoria. Trova-

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no risposta i problemi legati alla manipolazione dei dati e l’uso di strutture dati ricorsive. Vengono presentati gli algoritmi crittografici per apprendere le tecniche di programmazione orientate alla sicurezza dei dati e si esamina l’interazione con database relazionali e la manipolazione dei dati. Inoltre si affrontano le tematiche relative all’elaborazione distribuita, i modelli CORBA e COM e i problemi di migrazione dal C++ a Java.

Costruire e gestire un SQL Server Installazione, creazione e strutturazione di un SQL Server; definizione, modifica e indicizzazione dei dati; integrazione tra SQL Server e Internet

saper ascoltare, saper fare le domande giuste, saper parlare in modo adeguato nelle diverse situazioni. Naturalmente queste da sole non sono sufficienti per poter ottenere i risultati migliori. Il telefono è uno strumento di importanza strategica nella gestione di qualunque attività professionale. Sottovalutarne l’importanza e l’efficacia non può che dare un’impressione di scarsa professionalità a coloro che interagiscono con voi per motivi di lavoro. L’uso professionale del telefono implica la conoscenza delle potenzialità dello strumento e delle tecniche che vi consentano di sfruttarle al meglio. Qualunque sia il vostro ruolo in azienda, questa guida vi metterà in grado di gestire senza difficoltà le comunicazioni telefoniche senza perdere tempo prezioso.

Extended Markup Language

R. Sawtell, R. Waymire, L. Mortensen, K. Delaney, R. Bragg, D. Brinksneader

Per padroneggiare XML e conoscere i nuovi prodotti, gli applicativi e le tecnologie correlate

SQL SERVER 7.0, GUIDA COMPLETA Apogeo, Milano, 1999, pp. 778, £. 88.000

L’archiviazione dei dati è da sempre il tipo di utilizzo dei computer più diffuso. Fino a poco tempo fa esclusivo appannaggio dei grandi sistemi, oggi la gestione dei database ha raggiunto livelli professionali anche su PC, soprattutto in considerazione del fatto che le reti di personal computer stanno gradualmente sostituendo, o comunque affiancando, i sistemi mainframe. Microsoft SQL Server è il motore di database più potente in ambiente Windows e, nella versione 7.0, permette una completa integrazione con Internet. SQL Server 7.0 Guida completa è lo strumento ideale per gli amministratori dei sistemi di database, dalla semplice installazione su un singolo PC fino alla gestione di archivi e alle interrogazioni all’interno di grandi reti aziendali.

La sfida della comunicazione telefonica Usare il telefono per lavoro, competenze chiave, telefonate in entrata, ricevere ordini al telefono, trattare problemi e reclami, gestire le telefonate in uscita Judith E. Fisher

IL TELEFONO AL LAVORO Mc Graw-Hill, Milano 1999, pp.102, £. 20.000

Sono tre le abilità fondamentali per poter usare il telefono come strumento di lavoro in modo efficace:

Charles F. Goldfarb, Paul Prescod

XML Mc Graw-Hill, Milano 1999, pp.562, £. 71.000

XML è il testo ideale per apprendere questo nuovo linguaggio, sperimentare con esso e consolidare la propria esperienza per gestire e strutturare nel modo più appropriato le informazioni destinate sia al Web sia alle intranet. XML è un linguaggio “intelligente”, in grado di indicare ai browser come trattare i dati. A differenza di HTML che determina solamente come visualizzare i dati, XML specifica anche cosa questi rappresentano in modo che i browser riescano a interpretarli all’interno delle pagine Web. Con XML è possibile gestire i dati in forma efficace e flessibile: è la miglior risorsa per la rappresentazione intelligente delle informazioni e il commercio elettronico. XML offre un’ampia trattazione del linguaggio: dal principio spiegando cos’è XML, come è nato, i suoi concetti base, in che cosa si differenzia da HTML e perché sta raggiungendo un così elevato successo. Si addentra poi nell’uso pratico di XML e ne illustra in modo esauriente gli strumenti quali i nuovi server Web per il commercio elettronico e per la gestione, strutturazione, creazione e presentazione dei contenuti. Al termine della lettura si riuscirà a padroneggiare il linguaggio XML e le tecnologie correlate.

LO SCAFFALE

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FILO DIRETTO

TecnoMedia

Le Solution Map per il mercato Media

Intervista a Sabrina Branchi, Sales Executive di SAP in Italia Sabrina Branchi ha iniziato l’attività nel 1985 pres- funzionalità generiche comuni a tutti i processi (conso Nixdorf Computer – poi Siemens Nixdorf – dove, trollo di gestione, sviluppo delle risorse umane, analiper nove anni, ha ricoperto vari incarichi in ambito si multidimensionale dei dati, consolidamento dei dati commerciale. Nel 1994 entra in d’impresa) e funzioni specifiche Interleaf Italia occupandosi di per i diversi settori di mercato. Le vendita diretta su grandi gruppi Solution Map presentano, infatti, industriali e, dopo due anni, pasuna struttura a due livelli dove il sa in Informix Software con primo copre e definisce le princil’obiettivo di avviare il “business” pali aree di business di ogni realnei mercati Media e Grande Dità aziendale, mentre il secondo distribuzione. Dall’autunno del segna i sottoprocessi corrisponSAP ITALIA S.p.a. 1997 opera in SAP Italia con il denti a ciascuna categoria. Il seVia Paracelso 24 - Pal. Cassiopea 2 compito di rafforzare ed espandecondo livello comprende sia le 20041 Agrate Brianza - (MI) re la presenza commerciale della aree coperte da SAP con proprie Tel. 039/68791 Fax 039/6091005 società in Italia in ambito Media. soluzioni software, sia le aree fortemente specializzate che sono o SAP ha presentato le Solution Map Edition ’99 per saranno coperte dall’offerta dei Partner. In quest’ottiil settore Media. Per iniziare può spiegarci che co- ca, le Solution Map per il settore Media indicano i pros’è una Solution Map? cessi caratterizzanti questo mercato come il ciclo diLe Solution Map di SAP sono dei modelli che trac- stributivo dei giornali, quotidiani, periodici, libri e la ciano i processi caratteristici delle imprese e li vendita di spazi pubblicitari propria sia del mondo edisovrappongono alle funzionalità proposte da SAP e toriale, sia di quello radiotelevisivo. dai suoi Partner per la creazione di soluzioni specifiche nei diversi mercati verticali; aiutano le aziende Un esempio? ad ottenere una visione d’insieme per pianificare e imUn esempio significativo in ambito Media è l’area plementare soluzioni IT complete ed integrate. produzione, dove esistono software editoriali utilizzaStrumento di dialogo fra SAP, i suoi Partner, i ti per strutturare i contenuti e software per Clienti, il mercato, la Solution Map rappresenta un lin- l’impaginazione che trasmettono i file alle macchine guaggio comune ed uniforme che consente lo scam- preposte alla stampa. Questa parte del processo è cobio ed il trasferimento di know how all’interno di un perta da soluzioni software fornite dai nostri Partner, documento condiviso. che dialogano perfettamente con il mondo SAP grazie a interfacce aperte chiamate BAPI. In questo modo, si Ci può spiegare come sono organizzate attiva una comunicazione qualora una transazione efoperativamente le Solution Map? fettuata in uno dei due mondi abbia rilievo anche per Le Solution Map sono modelli che si leggono in la realtà collegata. Un’azienda che utilizza un software due direzioni. Dall’alto verso il basso sono indicati editoriale per redigere un annuncio di piccola pubblitutti i processi che generano la catena del valore, men- cità avrà l’esigenza di individuare - per esempio - i tre leggendo le righe da sinistra verso destra troviamo dati anagrafici dell’inserzionista. Nel caso in cui quela sequenza delle operazioni svolte all’interno di ogni st’ultimo sia già cliente dell’agenzia di pubblicità o singolo processo. Le Solution Map descrivono alcune della concessionaria, i dati anagrafici potranno essere

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SAP Media Solution Map, Edition 1999 Enterprise Management Customer Relationship Management

Strategic Strategic Enterprise Enterprise Management Management Customer Customer Service Service

Managerial Managerial Accounting Accounting

Business BusinessIntelligence Intelligence&& Data DataWarehousing Warehousing Market MarketResearch Research &&Analysis Analysis

Marketing MarketingProgram Program Management Management

Media MediaObject Object Content Content Planning Planning

Publication

Publication Publication Planning Planning

Printing Printing

Broadcasting Broadcasting

Online Online Publishing Publishing

CD CDROM ROM Publishing Publishing

Business BusinessPartner Partner Management Management

Sales Sales

Billing/ Billing/ Invoicing Invoicing

Contract Contract Management Management

Settlements Settlements

Business BusinessPartner Partner Management Management

Sales Sales

Distribution Distribution

Billing/ Billing/ Invoicing Invoicing

Settlements Settlements

Business BusinessPartner Partner Management Management

Sales Sales

Billing/ Billing/ Invoicing Invoicing

Contract Contract Management Management

Settlements Settlements

Human HumanResource Resource Management Management

Procurement Procurement

Treasury Treasury

Fixed FixedAsset Asset Management Management

Rights Rights Management Management

Customer Care: Products

Customer Care: Licensing Business Support

ã SAP AG 1999

Content Content Procurement Procurement

Media MediaObject Object Management Management

Media Media Object Object Editing Editing

Sales Sales Management Management

Production

Customer Care: Advertising

Media MediaObject Object Production Production Planning Planning

Product/Brand Product/Brand Marketing Marketing

Financial Financial Accounting Accounting

Composing Composing

Media Solution Map Edition99 / 1

reperiti in tempo reale direttamente dal sistema SAP ed essere copiati all’interno dell’annuncio. Non solo, nel momento in cui l’annuncio verrà impaginato e pubblicato, la lista di spunta sarà automaticamente trasmessa al sistema SAP ai fini della fatturazione. Ci può spiegare quali vantaggi trae il Cliente da un modo così particolare di considerare le vostre soluzioni? Gli utilizzi che un Cliente può fare di uno strumento come le Solution Map sono molteplici. Per prima cosa, le mappe aiutano le aziende a verificare l’efficacia e la coerenza del modello di business adottato in quel momento. Inoltre, attraverso l’utilizzo di questi modelli specifici per i diversi settori di mercato, le aziende hanno a disposizione una vera e propria guida per armonizzare i propri processi di business. Infatti, grazie ad un aggiornamento annuale, le Solution Map si adattano perfettamente alle evoluzioni del mercato, rispondendo così alle nuove esigenze dei Clienti. Cambiamenti negli scenari di mercato (come ad esempio il forte interesse verso Internet, la globalizzazione, le

concentrazioni, la digitalizzazione dei contenuti) richiedono, infatti, un pronto adeguamento delle Solution Map ai nuovi requisiti che sono stati generati all’interno delle aziende. In questo modo, il Cliente troverà nelle Solution Map la descrizione dei propri processi di business e potrà considerarle per una eventuale riorganizzazione, come strumento di pianificazione strategica, per mappare le competenze oppure ottimizzare l’allocazione delle risorse interne. Le Solution Map possono essere intese anche come strumento per misurare l’efficienza aziendale, identificare e tenere sotto controllo i fattori critici di successo. Ma non solo. Esistono delle “mappe” complementari che forniscono una traccia per la definizione dell’infrastruttura tecnologica e per la stesura delle fasi di progetto con i servizi annessi. A tale proposito, SAP sta per rilasciare ASAP per il mercato Media, ovvero una metodologia di implementazione che consente la realizzazione di progetti SAP in tempi abbreviati rispetto agli standard attualmente in uso. Infine anche la soluzione SAP per il mercato Media beneficerà della nuova interfaccia utente ENJOY SAP più semplice

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TecnoMedia

ed intuitiva. Può spiegarci meglio la Solution Map per il mercato Media? La Solution Map per il mercato dei Media comprende tutti i processi che supportano il Management per la gestione strategica della conoscenza dell’impresa nel suo complesso. I processi generici riguardano l’Enterprise Management, il Customer Relationship Management ed il Business Support, ovvero il sistema R/3 integrato alle nuove iniziative che SAP classifica come le New Dimension dell’ERP che sono delle estensioni di R/3 volte a rispondere ad esigenze puntuali di business. Così Strategic Enterprise Management gestisce e tiene sotto controllo gli indicatori fondamentali di un’azienda. Gli strumenti di Business Intelligence e DataWarehousing gestiscono l’analisi multimensionale dei dati, mentre il Customer Relationship Management permette la gestione integrata della relazione con la propria clientela partendo dall’analisi dei dati marketing per passare all’automazione della forza vendita e ai Call Center, sino ai servizi di post-vendita ai Clienti. Per quanto riguarda il software specifico, la soluzione SAP Media copre le esigenze degli editori di quotidiani e periodici, della radio-televisione, delle agenzie di pubblicità e delle case editrici di libri, cataloghi o stampe commerciali. I processi caratterizzanti questi sottosegmenti sono i seguenti: Production (progettazione dell’opera e strutturazione dei contenuti), Publication (realizzazione del prodotto), Advertising (vendita degli spazi), Products (ciclo distributivo), Licensing (cioè la commercializzazione di propri diritti). Quali sono le principali tendenze del mondo Media? Il settore dei Media è composto da vari segmenti che devono essere analizzati singolarmente. Il comparto dei quotidiani e dei periodici è caratterizzato da forti cambiamenti nelle modalità di distribuzione. I passi che si stanno compiendo sono determinanti, soprattutto in Italia, dove i canali distributivi si estenderanno oltre l’edicola sino ad arrivare alla grande distribuzione (supermercati, ipermercati, distributori di benzina e anche tabaccherie). A questo panorama, si affianca anche il ruolo sempre maggiore rivestito dal fenomeno Internet che contempla la vendita degli spazi pubblicitari attraverso il Web. Il versante televisivo è caratterizzato dall’evoluzione verso nuovi mezzi come

i canali digitali, la TV via cavo, accordi con società straniere già attive nel mondo della TV digitale, concentrazioni per accaparrarsi le frequenze e così via. Per quanto riguarda il mondo dei libri, due sono le tendenze principali: apertura di nuovi punti vendita e megastore (grandi librerie suddivise per temi di riferimento), e la vendita attraverso siti Web. Anche per quanto riguarda i cataloghi, le evoluzioni sono significative. Il catalogo non è più solo uno strumento editoriale e un canale di vendita, ma viene abbinato ad altri prodotti editoriali, ad esempio in accoppiata ad un quotidiano. Le agenzie di pubblicità, da parte loro, stanno subendo una serie di cambiamenti dovuti alla spinta costante verso le concentrazioni: in Italia troviamo casi in cui agenzie di pubblicità sono diventate anche editori, non solo di giornali, ma si occupano anche - per esempio - di pubblicità negli aeroporti, di nuove forme di vendita degli spazi - come gli stadi o su Internet. Un’altra trasformazione è avvenuta nelle agenzie che prima si rivolgevano alla sola carta stampata e che oggi interagiscono anche con le televisioni. Come si inseriscono le soluzioni SAP all’interno delle aziende? Due sono le modalità con cui le soluzioni SAP si inseriscono nello scenario aziendale: innanzitutto parliamo di modello integrato, perché mette in comunicazione l’intera comunità aziendale e pervasivo nel senso che attraversa trasversalmente i processi aziendali. Le soluzioni SAP però non pongono vincoli tecnologici né per quanto riguarda l’infrastruttura di rete o hardware, né per quanto riguarda il sistema operativo o il database preesistente. Data un’infrastruttura di base, le soluzioni SAP si integrano perfettamente con i sistemi esistenti con i quali dialoga grazie alle interfacce aperte chiamate BAPI. Quali sono i benefici che un’azienda del settore Media trae dall’adozione di un sistema SAP rispetto ad altri software? L’adozione di una soluzione SAP permette all’azienda di ragionare, e quindi di organizzarsi per processi di business, sequenze di operazioni, mentre il software specifico risponde a esigenze funzionali di un ufficio, di un gruppo di persone, ma non alle esigenze di un’azienda nel suo complesso. Non è escluso, però, che il software specifico possa coprire esigenze puntuali che poi vengano integrate e ricondotte al sistema SAP.

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SAP Media Solution Map, Edition 1999 Customer Care: Products Business BusinessPartner Partner Management Management

Distribution Distribution

Sales Sales

Billing/ Billing/ Invoicing Invoicing

Subscription Based Product Orders

Planning of Distribution Channels

Single Invoice

Address Management

Temporary Changes of Subscriptions

Planning of Shipping Capabilities

Hierarchical Structure

Renewal/Reminder

Circulation Planning

Payment in Advance With Period Oriented Revenue Distribution

Single Copy Orders

Distribution Management

Comprehensive Business Partner View Integrating all Customer Care Processes

Return Handling

Collective Invoice

Settlements Settlements Commission Settlement Settlement for Mail Services Settlement for Logistic Partners

Packaging & Shipping Handy & Mail Delivery

Che peso ha nel mondo Media l’adozione di tecnologie SAP? Negli ultimi anni, le aziende del mondo Media si sono orientate sempre più spesso verso l’adozione di tecnologia SAP, ovvero di un sistema standard contrapposto ai sistemi appositamente sviluppati e adottati nel passato. Questo è un dato di importanza fondamentale che indica un netto cambiamento di rotta: storicamente, le aziende del settore Media hanno sviluppato le proprie soluzioni in house su piattaforma mainframe, dando vita a soluzioni proprietarie e stratificate che difficilmente possono rispondere alle esigenze di un mercato caratterizzato da ritmi sostenuti e fattori di accelerazione molto spinti. In questo scenario, le aziende del mondo Media hanno due possibilità: adottare una soluzione standard come quella proposta da SAP, oppure rivolgersi a software sviluppati da altre aziende che - benché rispondano a esigenze puntuali - spesso perdono di vista la globalità dell’impresa. Le soluzioni SAP, invece, offrono una visione a 360° del contesto aziendale, rispondendo al contempo alle esigenze specifiche attraverso i software sviluppati da terze parti. Che differenza c’è, dal punto di vista operativo, per un’azienda tra la gestione di una soluzione custom e quella di un sistema standard? Il primo fattore da considerare è quello della manutenzione. Con un sistema proprietario costruito in casa, l’onere della manutenzione e dell’aggiornamento del software è completamente a carico dell’azienda. Con l’adozione di un sistema standard come SAP R/3 questo onere è demandato a SAP che si occupa

del costante aggiornamento del sistema adeguandolo ai cambiamenti del mercato. In questo modo, il Cliente può avvalersi di un software all’avanguardia, al passo con i tempi, di respiro internazionale e in grado di recepire le esigenze che si sono già concretizzate su altri mercati internazionali, permettendo alle aziende di anticipare la concorrenza. Inoltre, con le soluzioni SAP, le imprese potranno realizzare processi più efficienti: la tendenza di queste aziende, infatti, è diventare aziende “cross media”, cioè realtà che comprendono diversi settori di attività: dai giornali, ai libri fino ad arrivare a Internet. Da un punto di vista amministrativo, per esempio, questo si traduce nell’esigenza di un consolidamento dei dati e nella necessità di una visione globale. Attraverso l’adozione di sistemi tradizionali, l’azienda avrebbe avuto un sistema amministrativo per i libri, uno per i giornali, uno per i periodici, ecc. Con SAP, l’azienda avrà un sistema amministrativo unico. Ci può fare un esempio delle aziende che hanno acquistato la soluzione SAP Media nel mondo? Numerose sono le aziende sia in Italia sia all’estero. Per quanto riguarda il mercato italiano possiamo citare il Gruppo Rizzoli che ha adottato la soluzione SAP Media per la gestione della pubblicità e quindi per la vendita degli spazi pubblicitari, mentre la Domus Editoriale utilizzerà il software SAP per la vendita degli abbonamenti. A livello mondiale, SAP vanta altri nomi prestigiosi quali BBC, in ambito televisivo, la Canadian Broadcasting Corp. oppure la tedesca Bertelsmann che avendo acquisito la catena di libreria Waterstones utilizza Internet per la vendita dei libri, basandosi poi su SAP per le funzionalità di business e backoffice.

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PDF@WORK, la soluzione più efficiente per l’integrazione dei file Acrobat nel flusso di produzione dei quotidiani Introduzione

I benefici economico/organizzativi che derivano dall’introduzione “brutale” di un prodotto Il formato Acrobat PDF si sta affermando a livello pacchettizzato rischiano quindi di essere vanificati in mondiale come lo standard ideale per la trasmissione quanto si aggiunge alla tecnologia esistente un ultedi pubblicità in formato digitale; sul mercato statuni- riore elemento che richiede: tense è già utilizzato in • specializzazione del perLinkService Srl modo massiccio dai prinsonale cipali quotidiani – in rice• addestramento zione – e da quanti produ• CONSULENZA INFORMATICA • costante assistenza da cono la pubblicità stessa. parte del reparto tecnico • FORMAZIONE • SVILUPPO SOFTWARE L’Italia è, come semdel quotidiano • DISTRIBUZIONE pre, un Paese nel quale le innovazioni tecnico/ Partendo da queste preVia Alle Rotte, 9 - 42011 Bagnolo in Piano (RE) organizzative vengono remesse LinkService – attraTelefono: (0522)953867 r.a. Fax: (0522)953869 cepite con notevole ritardo riverso la Divisione Operativa Internet: http//www.rcs.re.it/linkservice E-Mail: linkservice@re.nettuno.it spetto al resto dell’Europa e, ovLinkEditoriale – ha realizzato viamente, agli Stati Uniti. PDF@WORK, un sistema software In particolare, il comparto dei quotidiani sul no- che riceve pubblicità in formato PDF e la rilascia in stro territorio continua a scontare un ritardo tecnolo- un formato compatibile con qualunque sistema editogico le cui cause vanno ricercate non tanto nella man- riale. cata volontà di innovazione, quanto nel “timore” che le novità possano essere portatrici di problemi in amI punti di forza di PDF@WORK sono: bito produttivo. 1. controllo automatico ed approfondito degli oggetE’ anche importante sottolineare che i più diffusi ti in ingresso per scongiurare la possibilità di inSistemi Editoriali non sono ancora in grado di trattare trodurre nel ciclo produttivo elementi non idonei in formato nativo documenti prodotti attraverso la tec- 2. ampia possibilità di configurazione del formato di nologia Adobe Acrobat. uscita LinkService, da sempre attenta alle opportunità 3. totale automazione del processo tecniche ed organizzative, propone oggi uno strumen- 4. controllo automatico degli oggetti in uscita to che consente l’integrazione della pubblicità in queFunzionalità sto formato all’interno del flusso produttivo. Sappiamo che esistono sul mercato diversi struPDF@WORK necessita di una stazione dedicata, menti “manuali” per la trasformazione di questo formato in elementi compatibili con i Sistemi Editoriali PC con Microsoft Windows NT 4.0 Workstation. Trae, non a caso, siamo il distributore che, sul territorio mite un meccanismo di hot-folder, l'applicativo rimane in attesa fino a quando non viene copiato un PDF. italiano, offre la più ampia gamma di prodotti…. E’ altrettanto vero che un qualunque strumento Questa operazione scatena una serie di eventi: software non può essere preso dallo “scaffale” e immediatamente adibito ad un ambito di produzione dove • generazione di un formato JPEG a bassa risoluzione per il browsing a video l’intervento dell’operatore rimane indispensabile e fondamentale per attivarlo e controllarne il corretto fun- • generazione di un formato TIFF ad alta risoluzione. zionamento.

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fig. 01 - schema operativo PDF@WORK

Il file in formato JPEG viene utilizzato per il browsing a video (fig. 01), mentre il file TIFF viene spostato sul Server Editoriale. PDF@WORK è dotato di una finestra grafica dove

vengono visualizzati il JPEG e le informazioni fondamentali legate strettamente al file PDF stesso, che sono (fig. 02): Autore

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fig. 02 - finestra grafica con anteprima ed informazioni incluse nel file PDF

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Creatore Produttore Titolo Dimensioni in punti ed in millimetri dell'avviso pubblicitario La struttura delle hot-folder è organizzata nel seguente modo:

avere le seguenti caratteristiche minimali: Pentium II 400 MHz 128 MB Ram 4GB di hard disk CDROM 32X Scheda video con almeno 4 MB video (800x600 a 24 bit) Monitor 15" Scheda di rete 3COM 10/100 MBit Prezzi ( configurazione ed una giornata di installazione compresi)

dove PDF IN è la cartella di ingresso per i PDF copiati PDF OUT è la cartella che contiene i PDF processati e i JPEG ERRORI contiene i PDF che non possono essere processati, con il relativo log TIFF OUT, cartella remota del Sistema Editoriale per lo spostamento dei TIFF

PDF@WORK V1.0 solo software L. 20.000.000 PDF@WORK V1.0 comprensivo di hardware L. 25.000.000

Configurazione PDF@WORK è completamente personalizzabile per quanto riguarda le hot-folder e i parametri di generazione del JPEG e del TIFF (fig. 03) Hardware Necessario PDF@WORK necessita di una configurazione minima per un corretto funzionamento. Il PC deve

fig. 03 - finestra di configurazione di PDF@WORK

Tra poco sui vostri browser…… Fra alcune settimane verrà reso pienamente operativo il nuovo sito Internet www.linkservicegroup.it all'interno del quale sarà possibile attingere, in modo organico e strutturato, ai prodotti ed ai servizi offerti da LinkService attraverso le sue divisioni operative LinkTrade e LinkEditoriale. Desideriamo ringraziare sino da ora quanti ci hanno spronato affinché questa nuova iniziativa prendesse forma ed in particolare gli amici editori che hanno consentito l'inserimento in www.linkservicegroup.it dei banner e link alle rispettive homepage. E' nostra intenzione mettere www.linkservicegroup.it al servizio dei nostri clienti acquisiti - e potenziali - affinché possano, attraverso questo indirizzo, accedere non solo ad un listino di prodotti da scaffale bensì ad una vasta gamma di opportunità che spaziano dalla consulenza alla formazione, dallo sviluppo di soluzioni verticali all'integrazione di sistemi.

http://www.linkservicegroup.it

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Blùline: il nuovo sistema di trasmissione dati analogici e digitali per l’industria editoriale La Kodak Polychrome Graphics ha iniziato la commercializzazione in Italia di Blùline, la nuova soluzione per la trasmissione dati e la gestione di collegamenti analogici e digitali sviluppato dalla società any.com del gruppo Hyphen.

Attraverso il “cavo virtuale” via radio è possibile trasmettere non solo dati aziendali ma intere pagine di giornale dalle redazioni ai centri stampa situati all’interno della distanza massima operativa del sistema.

Blùserver.isdn La linea Blùline Blùserver.isdn provLa linea Blùline vede invece alla gestione comprende due sistemi dei sistemi di comunicaVia del Pratignone 38/40 integrabili anche in impianti già zione dati connessi alle linee tele50041 Calenzano (FI) esistenti. Il primo si chiama Blùtube, foniche sia digitali che analogiche. tel. 05588361 - fax 0558836222 ed è un sistema modulare punto/punto, Organizza e controlla le risorse della http://www.kpgraphics.it omologato PP.TT per la trasmissione e la rete selezionando il fornitore di servizi ricezione dei dati, che utilizza le frequenze radio com- telefonici più conveniente in base alla fascia oraria, prese nella “banda del rumore” (2400 Ghz - Direct conteggia e certifica tutte le chiamate e verifica le efSequence Spread Spectrum) finora riservate ad impie- fettive esigenze di collegamento, ottimizzando così i ghi esclusivamente militari, e solo di recente rese di- costi di trasmissione e consentendo di utilizzare al sponibili agli impieghi civili. massimo la capacità interna con Il secondo sistema, denominato Blùserver.isdn, è il minor numero possibile di coluna soluzione che provvede alla gestione ed al con- legamenti alla rete telefonica urtrollo dei collegamenti delle linee telefoniche digitali bana. Il traffico in rete viene controllato attraverso led, mentre e analogiche esistenti. un’apposita stringa di informazioni riporta in tempo reale tutti Il Blùtube Il Blùtube, che prende il nome dalla configurazio- i dati necessari ad identificare la ne dell’apparecchio (un “tubo” di colore blu formato comunicazione: numero della da moduli in alluminio pressofuso) consente di fatto chiamata, del destinatario e del di instaurare fra due punti una sorta di “cavo virtuale” mittente, dell’interno e della liper TLC, attivo ventiquattr’ore su ventiquattro, garan- nea utilizzata, durata del colletendo, grazie alla tecnologia di derivazione militare, gamento, data, ora, numero del’assoluta riservatezza e sicurezza dei dati trasmessi. gli scatti e relativo costo. Ogni In particolare, viene garantita agli editore la assoluta canale può selezionare fino a impossibilità di intercettare il segnale, rischio, questo, nove numeri. La soluzione é in grado di oltremodo reale con altre soluzioni diverse da Blùtube che utilizzino segnali radio in banda stretta. L’impian- creare gruppi, gestire selezioni to è dotato di un sistema di autodiagnostica costante passanti e comunicazioni locali. che, in caso di problemi, si collega in modo del tutto Sono inoltre disponibili collegaautomatico con il centro di assistenza tecnica attraver- menti con altri centralini, interso il GSM. facce per modem analogici su liL’impianto, grazie all’impiego di basse frequenze, nea ISDN e per comunicazioni garantisce la qualità del segnale anche nel caso di tra- SMS e la condivisione dell’acIl Blùtube smissioni in condizioni atmosferiche non favorevoli. cesso analogico con altri sistemi.

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Con l’architettura TOSCA servizi di backup “in affitto” per i notiziari di agenzia Le agenzie sono un servizio vitale per i media e gli consente all’editore di “noleggiare” i circuiti di Telpress uffici stampa, la protezione dei canali di comunica- per accedere alle notizie senza occuparsi del mantenizione contro guasti e cadute di linea è una esigenza mento e della gestione dei server di affitto. fondamentale. Un caso diverso è costituito dalla modalità denoLa disponibilità dell’architettura TOSCA (Telpress minata “hosting”. Questo servizio, rivolto in modo parOpen Structure Communication Architecture) permette ticolare alle case editrici di minori dimensioni, prevedi affrontare il problema del backup de che i servizi di agenzia siano condidelle trasmissioni attraverso servizi visi fra più clienti direttamente presso a valore aggiunto Telpress che conTelpress, con ulteriori risparmi sul sentono di affidare, in parte o in toto piano gestionale e per quanto riguara strutture specializzate e sempre atda gli investimenti per mantenere agtive, la sicurezza dei canali di giornato hardware e software. Piazza della Libertà 13 - 00192 Roma percorrenza delle news di agenzia. tel. 06/3216304 - fax 06/3216345 Signal delivery Telpress offre all’industria editoriaE-mail: info@email.telpress.it Il terzo livello di intervento è quello le un servizio modulare per il backup dei http://www.telpress.it del “signal delivery”, con il quale Telpress canali di agenzia, strutturato su tre diversi livelli di organizzazione in funzione delle scelte stra- si occupa di tutti gli aspetti connessi alla trasmissione tegiche dei quotidiani, dei periodici e degli uffici stam- del segnale, sia sui circuiti primari che su quelli di back up. Questo intervento, per completezza del processo e pa. delle tecnologie coinvolte, consente alle Agenzie la Disaster Recovery possibilità di una contabilizzazione dell’informazione Il primo livello di intervento è quello del “disaster inviata ed una fatturazione proporzionale ai fabbisogni recovery” che avviene lontano dagli ambienti di lavo- reali delle testate. ro editoriale, attraverso una piattaforma tecnologica La modalità di “signal delivery” prevede anche un svincolata da quella del cliente. Esso garantisce in ogni sistema di fatturazione a consumo, vera e propria paycircostanza il proseguimento dei servizi di informa- per-view, in base alla quale all’editore possono essere zione. In questo livello di intervento l’impianto pri- offerti servizi a pagamento di trasporto foto e anche di mario TOSCA per la ricezione delle notizie è installa- pubblicità. to presso l’editore e Telpress garantisce un mirroring completo in sede remota che entra in funzione nel Una marcia in più per le Agenzie momento in cui l’impianto principale si interrompe per L’uso del signal delivery Telpress consente un’enorun qualsivoglia motivo. me flessibilità alle agenzie nella gestione dei propri clienti attraverso il web. Housing ed Hosting Il signal delivery Telpress consente infatti alle agenIl secondo di livello di intervento è quello di zie di gestire i propri clienti direttamente all’interno “housing”, che libera l’editore da qualsivoglia proble- del web, attraverso livelli di password per l’attivazioma relativo alla ricezione e alla gestione delle notizie. ne/disattivazione delle utenze e per la realizzazione di Le news di agenzia vengono infatti archiviate presso statistiche di impiego delle news. Telpress che provvede ad attivare anche i collegamenTutti i moduli TOSCA operano in ambiente ti primari in direzione dei sistemi editoriali e, in si- multimediale su browser Telpress (D-Term) avanzato multanea, a tutte le attività di backup. Questo servizio o Html generalizzato.

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NAVITA e WEB MATE: idee e pensieri che prendono corpo, semplicemente La pubblicazione può essere aggiornata da Internet è un universo in continuo movimento. Per riuscire ad essere adeguati ed al passo con i tempi bi- postazioni locali e remote tramite login e password sogna soprattutto saper scommettere sulla innovazio- diversificate in funzione delle competenze dei singoli gestori della pagina. ne, investendo risorse in ricerca e sperimentazione. Per ogni pagina Web che si desidera inserire on Questa è la mission di NAVITA che ha strutturato line è possibile scegliere il tipo di le sue proposte secondo due elementi fondamentatemplate desiderato, il quale, a sua li: la creatività e la tecnologia. volta, può essere modificato in ogni La creatività per interpretare e rimomento oppure strutturato in masolvere i vecchi come i nuovi proniera da soddisfare qualsiasi esiblemi. In maniera semplice ed genza di presentazione. innovativa, per anticipare le richieLa pagina può essere inserita in ste di un’utenza che vive il proun più ampio contesto anche graprio lavoro come una sfida contizie alla possibilità di creare link con nua, una ricerca incessante di noaltri siti direttamente dall’interno del vità e soluzioni adeguate ai bisoVia Sassetti 1 - 50123 Firenze testo. gni. tel. 055/277651 - fax 055/264386 Possono essere inoltre inserite paTecnologia per elaborare ed E-mail: mailbox@mail.navita.it gine realizzate con i più comuni editor offrire un software altamente fleshttp://www.navita.it HTML, quali FrontPage e Dreamweaver, sibile che risponda ad esigenze di oppure pagine costruite in HTML e DHTML. autonomia e accessibilità a molteplici livelli. WEBMATE nasce come soluzione professionale unica. Dotato di ottimi standard qualitativi WEBMATE Il vantaggio della forma, la libertà del contenuto dimostra un altissimo grado di adattabilità alle diverse esigenze di chi realizza pubblicazioni web, attraverso Il sito assume le caratteristiche di un vero e prol’uso di un sistema avanzato capace di soddisfare ogni prio media on line. L’inserimento degli articoli può livello di specificità. variare secondo le esigenze del momento. WebMate propone un taglio editoriale che prevede uno spazio La parola chiave: semplicità per il titolo delle notizia, uno per il sottotitolo, uno per l’abstract ed uno per la notizia stessa. Nessun vincolo WEBMATE di Navita è un tool pensato per la cre- viene invece imposto alla forma, e se non si desidera azione di siti Web dinamici. E’ collegato a database sfruttare uno di questi spazi è sempre possibile lasciarlo locali o remoti e, cosa di fondamentale importanza, il inutilizzato. suo utilizzo non presuppone la conoscenza di alcun Ad ogni notizia possono essere abbinate una o più linguaggio informatico. Con WEBMATE i contenuti immagini/foto in formato jpg. La scelta è a totale didiventano così facilmente editabili, e rinnovabili, per screzione dell’utente: non si deve far altro che scemezzo della semplice battitura del testo. Allo stesso gliere la foto da inserire, determinarne il taglio, selemodo di un qualsiasi foglio elettronico. zionare l’articolo di riferimento e inviarle con un semIl software si pone come “guida” di ogni pagina plicissimo “click” alla pagina Web on line. che viene costruita, e ne cura sia gli elementi di testo Il programma che gestisce le immagini permette inoltre la pubblicazione di archivi fotografici, ognuno sia quelli grafici. Allo stesso modo garantisce, in ogni stato della dei quali può riportare una denominazione diversa ed una diversa didascalia per ogni singola foto. lavorazione, la possibilità di visionarne le proprietà.

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ecco alcuni URL di siti realizzati con WEB MATE

dirizzare i messaggi, che possono essere letti in pubblico o in privato, senza bisogno di aggiornare la pagina continuamente. WEBMATE e commercio

WEBMATE e interattività: la Community Attraverso ulteriori moduli, WebMate è in grado di gestire la creazione di sezioni interattive a completamento delle esigenze di chi crea un sito Web. La Community è l’insieme delle sezioni interattive che consentono al visitatore un feed-back dinamico nel processo di comunicazione, basate sul principio di istantaneità. Il Guestbook è un registro in cui le impression assumono un’identità, in cui l’utente può lasciare un proprio messaggio. WebMate prevede un’azione di filtro su ogni messaggio ricevuto, grazie al quale è possibile accettare, modificare o addirittura eliminare i messaggi che non si ritengono pubblicabili. Il Forum è una parte modulare riservata al dibattito su argomenti particolari, all’interno del quale vengono registrati i diversi punti di vista degli utenti cui è data anche la possibilità di “assistere” come spettatore all’evolversi del forum. La gestione del Forum è simile a quella del Guestbook, con le stesse azioni di filtro per le quali è possibile controllare ogni messaggio prima del suo inserimento on line. Un aspetto fondamentale fra gli elementi che permettono l’interattività del sistema è la Chat che viene legata a questo sistema editoriale. Rispetto ad altre chat presenti in rete, nelle quali è necessario fare vari refresh della pagina ad intervalli brevissimi per leggere tutto ciò che è stato scritto, WEB MATE offre una chat in tempo reale a tutti gli effetti. Essa, infatti, permette di selezionare di volta in volta una o più persone cui in-

Un aspetto particolarmente rilevante viene assunto dai moduli legati alla creazione ed alla gestione di CATALOGHI e l e t t r o n i c i (personalizzabili) per la trasmissione dei valori aziendali. Tale possibilità è abbinata ad un servizio di Web Design professionale. Attraverso l’amministrazione ed edizione della rubrica di ANNUNCI GRATUITI, il sito può anche divenire punto di lancio per piccoli business, mentre per maggiori volumi si fa riferimento alla gestione delle VENDITE online, supportati dal sistema di sicurezza dei relativi PAGAMENTI con Carta di Credito. WEBMATE: informazioni personalizzate Per il visitatore che voglia isolare all’interno del sito una propria nicchia di interesse, WEBMATE prevede anche il modulo MY PAGE, orientato alla personalizzazione della pagina sulla base delle indicazioni dell’utente, cioè dando risalto agli argomenti di maggior interesse. Completamento naturale dei moduli WEBMATE è rappresentato dalla RICERCA NEL SITO, un vero e proprio motore di ricerca, che esamina i contenuti delle varie sezioni presenti all’interno del sistema editoriale, elencando i risultati sulla base della richiesta fatta dall’utente. Ecco alcuni URL di siti realizzati da Navita con WEBMATE: www.fiorentina.it www.bgonline.it www.aidsnet.com www.exibart.com www.nordmilano.it

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www.bellosguardo.it Qui di seguito alcune domande e risposte al Dott. Domenico Guarino, giornalista e coordinatore del progetto editoriale www.bellosguardo.it D. Da quanto tempo utilizza WEBMATE e prima di allora quali strumenti utilizzava? R. Utilizzo WEBMATE da poco più di tre mesi. Prima di allora avevo avuto esperienze con vari media e dunque con diverse tecniche di comunicazione. Dalla radio, alla carta stampata; ho lavorato anche con TV e cinedocumentari. Mai con uno strumento «on line» e sinceramente credevo che fosse tutto molto più complicato. D. Come è cambiato il suo lavoro con l’utilizzo di WEBMATE? R. Lavorare con WEBMATE è un’ esperienza davvero eccitante, perché ti permette di annullare i tempi tra la raccolta della notizia e la sua diffusione. Con WEBMATE, tutto avviene in tempo reale, al passo con le esigenze della comunicazione moderna. E poi è tutto molto semplice, creativo, stimolante. Web Mate ti permette di legare testo, immagine, suoni. Di creare delle connessioni e dei rapporti tra quanto stai scrivendo e quanto già scritto o pubblicato sullo stesso argomento o su soggetti correlati. Le possibilità sono talmente tante che se ne possono inventare di nuove, utilizzando in maniera sempre diversa lo strumento. D. Perchè WEBMATE può essere un utile strumento per le redazioni? R. Uno strumento come WEBMATE ha il pregio di semplificare il lavoro di pubblicazione delle notizie. Di completarlo. Non è richiesta alcuna particolare competenza informatica per utilizzarlo. Tutti coloro

che abbiano un minimo di dimestichezza con i comuni programmi di videoscrittura possono utilizzarlo al pieno delle sue possibilità. La cosa che più ti colpisce è l’immediatezza con cui puoi avere pubblicata la notizia sulla quale hai lavorato. Molto, molto interessante e stimolante è anche la possibilità di creare ambiti di discussione, di sondare l’umore dei lettori in tempo reale. Raccogliendo i loro commenti alle notizie ed agli argomenti d’attualità. D. E’ vero che WEBMATE può gestire una rete di collaboratori sparsa per il mondo? Come è possibile? R. E’ verissimo! Difatti ognuno dei collaboratori inseriti nel progetto editoriale avrà a disposizione una propria password ed un codice individuale (login) attraverso i quali potrà accedere al sistema editoriale in qualsiasi parte del mondo si trovi. Basta avere un computer collegato in rete. Si possono anche creare diversi livelli di accesso, articolati secondo le specifiche competenze di ognuno. Così, chi gestisce il progetto editoriale, può decidere chi deve fare cosa e quali accessi saranno garantiti a ciascuno. Fatta salva la possibilità di modificare in ogni momento lo si desideri i livelli d’accesso e le competenze di ognuno.

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Polaris 100: una serie flessibile di sistemi digitali per la scrittura delle lastre La famiglia dei computer-to-plate Polaris di Agfa sibile produrre lastre panorama; eseguire la riprodugarantisce ai giornali tre prerogative fondamentali: ve- zione dell’immagine su lastre digitali a fotopolimeri e locità, produttività e affidabilità. Le prestazioni di ad alogenuri d’argento; scegliere la soluzione di Polaris sono indispensabili per soddisfare i tempi di punzonatura più adatta al metodo di lavoro del clienproduzione dei centri stampa dei quotidiani. Questi te. Per il massimo di produttività è possibile infine CTP completamente automatici permettono di produrre dotare il sistema Polaris della funzione opzionale di fino a 150 lastre di pagine singole all’ora a 1016 dpi. precaricamento, in grado di incrementare la produttiInoltre, l’alta qualità di Polaris vità del 20 per cento. è garantita dalla sua Polaris offre una produtaffidabilità e dal numero di tività senza uguali installati presenti sul mercaAGFA GEVAERT S.p.a. to. Divisione Graphic System Indipendentemente dal sistePer quanto riguarda la produVia Grosio 10/4 - 20151 Milano ma Polaris scelto, viene garantita la zione delle lastre, Polaris rappresenTel. 02.30741 Fax 02.3074429 massima velocità, produttività e ta senz’altro la scelta migliore. Infatti, affidabilità. solo Agfa offre la competenza necessaria per integrare senza problemi la scrittura digitale delle • Velocità lastre nei flussi di lavoro dei giornali. La serie CTP Polaris è stata sviluppata per soddiBasato su un design a letto piano ormai collaudasfare le esigenze dei centri stampa ad alta produttività dei giornali. Tuttavia, poiché sappiamo che non esi- to, Polaris offre la gestione dei materiali più semplice stono due giornali uguali, possiamo personalizzare il e veloce di tutto il mercato e questo lo rende una solusistema Polaris del cliente con un’ampia scelta di la- zione estremamente produttiva per la scrittura delle stre offset e di velocità di riproduzione dell’immagine lastre: un must nel frenetico mondo dei giornali. Cosa – il tutto per soddisfare le esigenze del cliente. È pos- ancora più importante, si può scegliere la velocità necessaria affinchè il CTP riesca a tenere il passo con la quantità di lastre richiesta.

ABC

• Produttività

Una veduta d'insieme del Polaris 100. Si notino i carrelli portalastre a tenuta di luce, con i quali è possibile alimentare il sistema senza soluzione di continuità

Polaris è completamente automatizzato per garantire una produttività elevata. Il sistema estrae automaticamente due lastre singole o una lastra panorama da un carrello a tenuta di luce e le trasporta attraverso il sistema fino alla sviluppatrice in linea. Il funzionamento del sistema è a luce diurna e può essere collegato a un’ampia gamma di sviluppatrici in linea. Si tratta di una soluzione estremamente flessibile che consente di produrre lastre singole di tutte le dimensioni, lastre panorama o lastre doppie, tutte con la stessa unità di scrittura. In più le lastre possono essere pre-punzonate e posizionate su perni identici a quelli dell’unità di

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stampa oppure possono non essere punzonate e posizionate in base a un sistema di registro a tre punti. Infine, per il massimo di produttività, il sistema può togliere automaticamente i fogli protettivi e precaricare le lastre. Si tratta quindi di un sistema per la scrittura delle lastre perfetto per un funzionamento non vigilato.

to può accettare lastre offset punzonate e non. In pratica Polaris 100 è un sistema CTP studiato, sviluppato e ottimizzato in modo da soddisfare le esigenze dei giornali.

• Affidabilità Polaris ha una struttura a letto piano semplice ed efficiente, con un numero minimo di parti in movimento. A questo design intelligente si aggiungono componenti estremamente robusti, progettati per la produzione di grandi quantità di lastre. Questa combinazione garantisce l’affidabilità giorno dopo giorno. Ecco perché quando scegliete un sistema Polaris, potete essere sicuri che continuerà a lavorare al massimo della produttività per molto, molto tempo.

Poiché ci rendiamo conto che alcuni giornali hanno bisogno di una produttività molto elevata, Polaris 100 è disponibile anche con la funzione di precaricamento. Questa opzione consente al sistema di prelevare e precaricare le due lastre successive durante la scrittura delle due lastre precedenti. Questa opzione permette di incrementare la produttività del 20 per cento a 1016 dpi. In più, usando lastre con il foglio protettivo, il sistema lo toglie automaticamente e lo elimina, riducendo ulteriormente i tempi di produzione e garantendo nel contempo la massima qualità.

Polaris 100: una soluzione flessibile

Polaris 100E: la scelta economica

La serie Polaris inizia con Polaris 100, un espositore per lastre completamente automatico, progettato per una produttività elevata. Il grande formato – 65 x 90 cm – permette di produrre lastre di numerose dimensioni, incluse le lastre panorama. Il sistema ottico prevede un laser YAG a doppia frequenza per un’esposizione precisa e affidabile, mentre il sistema di traspor-

Sebbene il funzionamento sia esattamente uguale a quello di Polaris 100, Polaris 100E offre una soluzione meno costosa con produzione massima di 85 lastre/ora. La funzione di rimozione dei fogli protettivi è standard. Il sistema include un carrello “universale” multiuso e un sistema di registro a tre punti standardizzato.

Polaris 100 con l’opzione di pre-caricamento: la massima produttività

Polaris 100E

Polaris 100

Polaris 100 con opzione di precaricamento

Dimensione massima del supporto

65 x 90 cm

65 x 90 cm

65 x 90 cm

Dimensione minima del supporto

29 x 47 cm

29 x 47 cm

29 x 47 cm

Rimozione automatica del foglio di protezione

SI

NO

SI

Quantità massima di lastre/ora

85 (lastra 36 x 57 120 (lastra 36 x cm) 57 cm)

149 (lastra 36 x 57 cm)

a 1016 dpi

a 1016 dpi

a 1016 dpi

Risoluzione

800, 1000, 1016, 1200, 1270, 1525, 2000, 2032, 2400, 2540 dpi per tutti i modelli

Lineatura di retino

da 133 lpi a 1270 dpi per tutti i modelli

Lastre disponibili

max 600 lastre singole o 300 panorama

Spessore dei supporti

da 0,15 a 0,35 mm

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Un numero sempre crescente di quotidiani di tutto il mondo utilizza sistemi Agfa per il Computer to plate

ad alogenuri d’argento. Attualmente in Europa esistono 135 installazioni di Polaris ad alta produttività, di cui una in Italia dove, entro la fine del 1999, saranno installati altri 11 platesetter. Le installazioni dei Polaris crescono di settimana in settimana a conferma della fiducia dei clienti italiani ed europei nella grande affidabilità di questi sistemi e nella professionalità della rete di vendita Agfa. Polaris 100: una delle soluzioni Agfa per il computer-to-plate Polaris fa parte di una linea completa di soluzioni computer-to-plate Agfa: un’ampia gamma di plotter per lastre che permette di scegliere il formato, la qualità e la produttività più adatti alle esigenze del cliente. Agfa Galileo Plate Manufacturing System è una soluzione modulare e completamente automatica per la scrittura delle lastre, che riproduce l’immagine con il massimo livello di qualità. La serie di platesetter Antares offre un approccio più economico al computer-to-plate. Infine, vi è SelectPlate, un’intera gamma di soluzioni basate su lastre in poliestere per applicazioni che prevedono un’uscita di 2, 4 e 8 pagine affiancate. Agli ambienti che desiderano sfruttare il flusso di lavoro più efficiente reso possibile dal PDF, Agfa offre Apogee, un gestore innovativo del flusso di lavoro basato sul PDF.

Guardando oltre il CTP Per una soluzione completa per la scrittura delle lastre, è possibile aggiungere al sistema Polaris un RIP software Agfa ad alte prestazioni. Polaris include la tecnologia multiplexing che consente di sfruttare la potenza di diversi RIP. È possibile inoltre scegliere tra un’ampia gamma di lastre offset Agfa, tra cui le lastre N90A a fotopolimeri e le lastre Lithostar Plus e SDB

Questa gamma di soluzioni, che permette di utilizzare dalle lastre in poliestere a quelle in alluminio, dai sistemi manuali a quelli completamente automatici, consente di acquistare la soluzione computer-to-plate più adeguata alle esigenze del cliente. Agfa, quale unico fornitore, può assumersi la responsabilità dell’intero flusso di lavoro e fornire al cliente comodi percorsi di aggiornamento nel momento in cui desidera ampliarsi. La soluzione a fornitore unico di Agfa offre inoltre al cliente la sicurezza che il suo CTP e le sue lastre siano stati ottimizzati per il massimo delle prestazioni.

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CCDot: il piacere di vedere cosa si sta producendo

La Certurfax Inglese ha migliorato il CCDot, un semplice ed ingegnoso dispositivo manuale portatile per la scansione dei colori Esistono pochi settori industriali in cui le nuove fotografico che rileva la riflessione o la trasparenza di una piccola parte dei puntini ritecnologie hanno modificato in spettivamente sulla lastra o la pelmaniera così sostanziale il modo licola. di lavorare degli addetti come l’inQuando si utilizza la tecnolodustria grafica. E.GRAF. S.r.l. gia per esaminare una pellicola su un E’ ricorrente fare questa dichiaVia Leopardi 2 - 20123 Milano tavolo luminoso, deve essere preso razione, ma ciò nonostante, il corso tel./fax 02/8053472 in considerazione che la densità dell’innovazione digitale ha lasciato e-mail: egrafsrl@tin.it “zero” non è rilevabile attraverso il qualche dubbio irrisolto ed ha creato tavolo. alcune nuove difficoltà. Nondimeno, la prima cosa che si deve fare è di Un gran numero di continui problemi, familiari agli operatori grafici, addetti all’incisione delle lastre e determinare quale zero è, questa determinazione è castampatori, riguarda la precisa misurazione della per- rica di trabocchetti in relazione alla precisione. Se voi centuale di coprenza del puntino in un determinato tracciaste una striscia continua di opacità in riferimento colore, la sua reale angolazione di retinatura ed il di- alla tensione o alla luce, la curva non è lineare e sullo zero finale, un piccolo cambio di tensione (vedi 0,1 segno differenziato del puntino per ciascun colore. Fino ad ora, il metodo tradizionale di rilevazione microvolt) determina un considerevole cambio della percentuale del puntino di un colore è stato ef- d’opacità. Un altro problema endemico con analogie elettrofettuato tramite un densitometro un analogo dispositivo che misura la densità media dei puntini in un’area niche è la sensibilità del macchinario ai piccoli cambiamenti di temperatura. Persino i dispositivi elettrodeterminata. Il densitometro tradizionale lavora tramite un diodo nici più aggiornati non possono escludere le leggi fon-

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Mentre un densitometro convenzionale effettua una lettura media della tinta, CCDot effettua il conteggio dei pixel uno ad uno, calcola quanto bianco e quanto nero c’è, e quindi definisce la percentuale.

damentali della fisica. Oltre il tracciato dove c’è maggiore luce, avvicinate la parte semilineare della curva ed il lavoro diventa più facile (almeno, nel mondo ideale di una stabile sorgente luminosa). Non appena vi spostate sulla lastra la difficoltà d’azione diventa più problematica. Un’attrezzatura più sensibile è necessaria per il riflesso in modo che solo metà della luce torni indietro. Inoltre, poiché per la progressione logaritmica della tensione, qualsiasi cosa meno di circa il 10% è difficile leggerla con precisione. Problemi da seguire Considerato che raramente si utilizza una sorgente luminosa stabilizzata e nello stesso modo una pellicola esattamente sviluppata- la misura di trasmissione può essere accettabile utilizzando queste tecnologie convenzionali. Comunque, rammentando che l’intensità luminosa non sarà compatibile attraverso il tavolo luminoso, il punto chiave per la pellicola viene determinata dalla rilevazione della densità che deve essere esaminata da una sola parte del tavolo. Questo significa che il modo di rilevazione sulla superficie totale della pellicola viene effettuato ricalibrando il densitometro o spostando la pellicola, in modo da rischiare di danneggiare la lastra o la pellicola e l’incisione dell’immagine. Le ultime migliorie nell’effettuare questa lavorazione hanno aggravato questo problema da quando è diventata ricorrente la scelta di ricevere la pellicola, sviluppare la lastra e stampare in rotativa, in qualsiasi modo fino al 32mo a vista per ottenere in uscita un grande formato molto più a buon mercato. I problemi inerenti all’applicazione di questa tecnologia di incidere la lastra sono differenti e peggiori. Gli starti di rivestimento della lastra sono granulosi ed irregolari, così, in riflessione, qualsiasi rimbalzo luminoso (conosciuto come riflessione speculare) ed il tradizionale supporto di alluminio determina punti luminosi in eccesso. Non sorprendono, i mutamenti del tracciato della

densità attraverso la lastra. Nelle proprie prove la Centurfax ha riscontrato fino al 23% di differenza attraverso il “bianco” della lastra utilizzando un densitometro convenzionale. Lo stesso problema appartiene al “nero” poiché la stessa granulosità è sotto. Dove si deve calibrare? Ulteriori problemi per le uscite prodotte giornalmente in maniera digitale non possono essere addebitate completamente all’utilizzo dell’esistente tecnologia del densitometro. La scelta e l’angolazione del retino potrebbero essere determinati in modo errato dovuto ad un errore umano. Questo può essere controllato tramite un tester che determina la forma e l’angolazione, ma è una funzione separata e solamente si utilizza per la pellicola. Lo stesso tipo di errore può accadere quando si usa il CTP computer alla lastra e dove non può essere utilizzato nessun tester. La soluzione CCDot Come indicato sopra, molti dei problemi determinati dalla misurazione del colore possono essere determinati tramite densitometro convenzionale, solamente con molta difficoltà e precisione approssimativa. Il sistema che la Centurfax ha realizzato, è stato progettato per essere facilmente usato sulla pellicola e sulle lastre, per ottenere le risoluzioni necessarie per superare le differenti difficoltà inerenti all’utilizzo del CTP. Il requisito fondamentale- la rilevazione della percentuale di coprenza del puntino- è un problema geometrico non risolvibile con un densitometro tradizionale. La Centurfax ha prodotto un CCD (dispositivo accoppiato di rilevamento) telecamera che viene utilizzata una superficie campione. Mentre un densitometro convenzionale, dotato di diodo singolo, permette una media di lettura del colore, il CCDot rileva effettivamente gli elementi fondamentali per una lettura digitale, presi come singoli, e quantifica quanto nero e quanto bianco e ne calcola la percentuale. La griglia del CCD equivale ad un insieme multi-

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plo di diodi. Usando questa tecnologia l’accuratezza del CCDot è limitata solamente dalla misura dell’insieme, disponibile da 100.000 fino ad un milione. E’ molto simile all’ascolto del suono in uscita da un CD mentre si avvicina all’acetato di vinile. L’insieme della griglia permette anche l’analisi accurata della scelta del retino rilevando l’esatto intervallo fra le due posizioni. L’angolazione del retino può essere calcolata nello stesso modo. L’insieme del CCD permette effettivamente un “quadro” dettagliato di rilevare fino ad un milione di elementi digitali fondamentali sulla pellicola, lastra o per un’altra matrice con cui viene stampata la pagina. Anche risolvendo i problemi principali e fornendo uno strumento adatto a qualsiasi ambiente, qualificato o non qualificato, il progetto del CCDot ha anche la possibilità d’incorporare numerose possibilità completamente indisponibili per un densitometro convenzionale. La maggior parte dei modelli permettono d’inserire i dati in un Mac od un PC ed il più completo della gamma di modelli è dotato di un processore ad elevata velocità sull’apparecchiatura come un video grafico. Tutte le apparecchiature dispongono di uno specchio mezzo argentato che aiuta gli utilizzatori a vedere si-

multaneamente i puntini mentre producono. In altre parole, a differenza delle apparecchiature convenzionali, il CCDot Vi permette di vedere subito quello che state facendo. L’apparecchiatura non serve solo come uno strumento di serie di controllo qualità. I collegamenti in network evitano la necessità d’intervento fisico del servizio d’assistenza e l’apparecchiatura può essere collegata in un sistema integrato di gestione del colore. La rilevazione della dimensione del puntino diventa una necessità del passato. Lo strumento è autocalibrato non esiste altra cosa che la sorgente luminosa di materiale fondamentale. Una serie di RIPs essendo alloggiata per caricare i dati esatti e l’apparecchiatura permette anche di memorizzare una grande quantità di puntini di diverse misure che possono essere immagazzinati nel calcolatore come grandezze calibrate. Mentre i densitometri convenzionali sono dotati di una serie di complesse possibilità di calibrazione per compensare la loro imprecisione, Il CCDot possiede un’accurata precisione ed esclude gli algoritmi che non devono essere presi in esame. L’apparecchiatura può produrre curve per differenti funzioni e la grandezza desiderata del puntino può essere memorizzata.

Nuove soluzioni per l’Industria Grafica Il CCDot primo misuratore digitale del puntino al la scelta della Clientela nei collegamenti agli scanners mondo è il più recente ritrovato in un programma pro- che sono comunemente utilizzati nell’industria grafica e sono collegati a EPC tramigressivo di sviluppo che la te Sistemi Editoriali Desktop Centurfax di Londra ha prodotcompresi i MACs ed i compatito per risolvere i differenti probili PC IBM. blemi per le arti grafiche e i cenLa vita normale di un qualtri stampa. siasi scanner a tamburo può esLa società è stata fondata nel sere allungata e le strozzature 1981 per perfezionare l’interfacnella produzione essere eliminacia nell’evoluzione tecnologica te, utilizzando le soluzioni intedegli scanners, ed il software per i servers e la trasmissione delgrate di ritocco della Centurfax, il trattamento dell’immagine l’immagine. Gary Stewart, direttore PostScript, l’impaginazione toLa Centurfax è attualmente tecnico della Centurfax tale della pagina e l’utilizzo delun’organizzazione mondiale che assiste tramite networks i distributori e le organizza- lo scanner. Tutti i Sistemi della Centurfax sostengono una vasta gamma di mezzi di comunicazione quali il zioni OEM in oltre 50 Paesi. La filosofia di ricerca e sviluppo è stata sempre nastro magnetico, il disco rigido, Syquest od il disco concentrata per suggerire soluzioni aperte per aiutare ottico.

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Il prototipo di CCDot è stato mostrato per la prima volta a Imprinta ‘97

La Società ha recentemente presentato il CenturION-il più aggiornato nella nuova generazione del Windows NT- comprendente OPI un insieme di servers che permettono multifunzionali possibilità insieme al semplice utilizzo di un PC normale dotato di un sistema operativo Microsoft. CenturION comprende molte possibilità di riduzione dei costi: tempi di produzione più veloci e di elevata qualità rispetto a quelli effettuati tramite la compressione dei dati, riduzione del traffico nel network tramite la sostituzione di files ad elevata definizione d’immagine con minima impaginazione, e controllo centralizzato e gestione del lavoro tramite collegamenti

network alle sedi di lavoro ed agli stampatori. Il sistema offre una schiera di altri sostanziali vantaggi produttivi come una semplice interfaccia grafica che permette una breve descrizione dell’immagine ed in tempo reale un’operatività multifunzionale che permette di ridurre il caricamento di dati errati, errate registrazioni, rimpaginazioni OPI e non effettuare avviamenti di stampa. Un network internazionale di tecnici specializzati ed addestrati in fabbrica, accomunati ad apparecchiature costruite utilizzando tecnologie di serie, assicurano un’assistenza di primaria classe per tutti i Sistemi della Centurfax dopo ciascuna vendita.

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L’archivio storico dei quotidiani in formato digitale: un’esigenza ed un’opportunità per gli editori GMDE – azienda leader nella progettazione di servizi e sistemi per il mondo grafico editoriale – oggi offre ai giornali l’opportunità di convertire in digitale anche il proprio passato, superando i limiti imposti dalla catalogazione, dalla consultazione e dalla conservazione di centinaia di migliaia di pagine raccolte in immensi archivi cartacei.

zionale. I giornali vengono infatti trasferiti su CD-ROM senza per questo modificarne la grafica, l’impaginazione o i contenuti, pur migliorandone la qualità d’immagine (viene eliminato ad esempio il difetto di “ingiallimento” della carta) e consentendone una consultazione che va ben oltre la mera visualizzazione e la lettura delle pagine. I dati digitali dell’archivio, infatti, possono essere estrapolati e rielaborati dalla redazione stessa del giornale, in modo rapido e completo, attraverso l’utilizzo di metodi di ricerca definiti “filtri”. Gli archivi di ultima generazione sono in grado di indicizzare e catalogare le diverse tipologie di dati digitali: le pagine del giornale vengono indicizzate attraverso motori di “full text retrieval” che consentono ricerche proprio sui contenuti. Dall’archivio elettronico è quindi possibile GMDE, Viale Colleoni, 5 richiamare dati di diversa natura (dalle 20041 Agrate Brianza (MI) immagini, ai testi, alle pagine) ed inseTel. 0396091790 rirli nuovamente nel ciclo produttivo ediFax: 0396091788 toriale. http://www.gmde.it

La tecnlogia digitale è ormai entrata a far parte a pieno titolo del mondo editoriale, coinvolgendo tutte le fasi del workflow sino al prodotto editoriale finito. Il quotidiano si presenta oggi su supporti differenti, off line e on line, che vanno dal CD-ROM a Internet, senza però rinunciare a quello che – sino a pochi anni fa – era il solo supporto disponibile: il benamato cartaceo. E ben lo sanno gli editori di quotidiani che dispongono di archivi di migliaia di pagine, in buona parte ingiallite e deteriorate dal tempo che - tuttavia – costituiscono la storia del proprio giornale e testimoniano la nostra. Archivi che racchiudono un passato che abbiamo il dovere di conservare e la necessità di poter consultare al meglio poiché rappresenta una fonte di informazione importantissima non solo per la redazione del giornale stesso, ma anche per gli interlocutori esterni. Il team GMDE ha risposto prontamente proprio a queste esigenze, attraverso la conversione in digitale su CD-ROM degli archivi cartacei. Quali vantaggi per l’Editore

La conversione dell’archivio cartaceo in digitale offre l’opportunità di organizzare, accedere e consultare i contenuti con notevole risparmio di costi in termini di spazio e di tempo e di preservarli dal degrado temporale e ambientale, mantenendo inoltre intatte le caratteristiche peculiari del prodotto cartaceo tradi-

Come funziona il servizio di archiviazione digitale Lo studio della soluzione digitale per il materiale storico cartaceo è iniziato due anni fa dietro esplicita richiesta di alcuni giornali, primi fra tutti l’Eco di Bergamo ed il Giornale di Brescia, ai quali GMDE già forniva sistemi editoriali e database digitali. L’utilizzo del formato PDF insieme al software MOB della Nàvita (softwarehouse nel settore editoriale con la quale GMDE collabora dal 1995) hanno consentito di superare il problema del riconoscimento e dell’indicizzazione dei contenuti. Il processo di conversione digitale si articola essenzialmente in quattro fasi: a) Scansione Le pagine dei giornali vengono lette da uno scanner

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ad alta velocità. Il software provvede quindi automaticamente alla divisione delle pagine doppie in pagine singole che vengono quindi numerate ciascuna con il numero di pagina originariamente corrispondente. Possono essere prodotte in media 3 – 4 mila pagine al giorno. b) Conversione I contenuti vengono automaticamente convertiti dal formato TIFF al PDF: in questa fase avviene il riconoscimento del testo. Le pagine risulteranno quindi nel formato PDF in bianco e nero. c) Indicizzazione Viene selezionato il periodo temporale - relativo ad un certo numero di pubblicazioni del quotidiano da memorizzare sul CD-ROM. Le pagine relative al periodo prescelto vengono quindi indicizzate dal software di consultazione (una versione riadattata del MOB). d) Masterizzazione Pagine, indici ed il database conseguentemente

generato - che servirà al lavoro di ricerca e consultazione – vengono infine masterizzati su CD-ROM. La consultazione può essere effettuata dal Pc locale direttamente sul CD oppure da qualunque terminale del sistema editoriale collegato in rete al juke box (o, in alternativa, ai dischi RAID) contenente tutti i CD (al massimo 700 per juke box) che costituiscono l’archivio storico. Un migliaio di CD contengono circa mezzo milione di pagine e oltre un secolo di storia “quotidiana”. Le prospettive future In un futuro non troppo lontano l’archivio digitale potrà essere messo a disposizione del pubblico attraverso Internet, ad esempio, istituendo un servizio a pagamento per chi volesse consultarne i contenuti evitando quindi di recarsi obbligatoriamente alla sede del giornale. I vantaggi per l’editore sono evidenti: uno economico che va a sommarsi a quelli precedentemente prospettati, l’altro di service che andrà ad ampliare l’offerta dei prodotti e dei servizi editoriali.

GMDE, un team di professionisti al servizio dell’industria dei quotidiani GMDE nasce nel 1994 riunendo un team di venti persone con consolidata esperienza nei sistemi editoriali e periferiche utilizzati dai giornali nel corso degli anni ’80 (da Crosfield a DuPont). Proprio a questo team si devono innovazioni rilevanti che hanno contribuito alla definizione dell’odierno flusso di lavoro dei giornali: dal modulo di quattro - e poi due - righe di testo nella suddivisione verticale delle pagine dei giornali (modulo che ne ha successivamente consentito l’impaginazione elettronica), alla tecnica di “layout driven” per l’impaginazione interattiva, alla prima prova sul campo del sistema CtP. Oggi GMDE è in grado di fornire soluzioni complete, partendo dalla progettazione e dalla gestione del sistema editoriale sino alle periferiche di uscita (fotounità o CtP) ed al controllo dell’inchiostrazione in rotativa. Lo sviluppo degli archivi digitali è quindi per GMDE un’attività collaterale, seppur importante dal punto di vista dell’ampliamento della gamma dei servizi offerti al mondo editoriale. GMDE ha sviluppato infatti i propri servizi su due direttrici. La prima riguarda l’attività di progettazione, vendita ed assistenza di sistemi editoriali, archivi multimediali e Internet; in questo senso ha stretto partnerships con due importanti softwarehouse: Sinedita e Nàvita. La seconda area di attività riguarda invece le tecnologie di teletrasmissione, di scanner, di uscita su film e CtP. In quest’ambito è agente di Agfa-Gevaert per il settore quotidiani e collabora con Lithosol Italia per i sistemi di punzonatura e piega on line.

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Circolare del 10-03-99

N° 11 (Mi)

Ampliamento sperimentazione della rete di vendita della stampa: Accordo con l’A.NA.DI.S; -Associazione Nazionale Distributori Stampa - sulla distribuzione delle pubblicazioni quotidiane e periodiche agli esercizi che costituiscono la rete complementare.

Circolare del 15-03-99

N° 27 (Rm)

Trasmissione di Radio Rai Tre sui “ Giornali in classe”

Circolare del 17-03-99

N° 12 (Mi)

Proposta di un apposito servizio di distribuzione dei giornali nell’ambito della Legge di sperimentazione di nuove forme di vendita.

Circolare del 17-03-99

N° 13 (Mi)

Adeguamento sistemi informatici all’anno 2000.

Circolare del 22-03-99

N° 15 (Mi)

Sperimentazione di vendite complementari della stampa quotidiana e periodica nella Regione Friuli -Venezia Giulia. Aggiornamenti sull’iter legislativo.

Circolare del 22-03-99

N° 28 (Rm)

Conferenza Esomar a Milano (10 - 12 ottobre 1999).

Circolare del 25-03-99

N° 29 (Rm)

Disposizioni per la stampa e l’emittenza radiotelevisiva relative alla campagna per le elezioni suppletive della Camera dei Deputati nel collegio uninominale n. 20 della circoscrizione Puglie e del Senato della Repubblica nel Collegio uninominale n. 1 della regione Emilia Romagna nonché nel collegio uninominale n. 4 della regione Veneto fissate per il giorno 9 maggio 1999. Regolamento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni del 24 marzo 1999.

Circolare del 26-03-99

N° 16 (Mi)

Rapporti Commerciali intercorrenti tra imprese di distribuzione locale e rete di vendita: necessità di far rispettare sul territorio le condizioni economiche previste dal vigente Accordo Nazionale.

Circolare del 01-04-99

N° 30 (Rm)

Trasmissione di Radio Tre sui “Giornali in classe”.

Circolare del 01-04-99

N° 31 (Rm)

Disposizioni per la stampa e l’emittenza radiotelevisiva relative alla campagna per le elezioni suppletive della Camera dei Deputati nel Collegio uninominale n. 20 e del Senato della Repubblica nel Collegio uninominale n. 1 della regione Emilia - Romagna nonché nel Collegio uninominale n. 4 della Regione Veneto fissata per il giorno 9 maggio 1999. Regolamento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni del 24 marzo 1999. (Gazzetta Ufficiale n. 74 del 30 aprile 1999).

Circolare del 07-04-99

N° 32 (Rm)

Disposizioni per la stampa e l’emittenza radiotelevisiva relative alla campagna per le elezioni dei sindaci e dei consigli comunali della città di Trento e di alcuni comuni in provincia di Trento e Bolzano, fissate per il giorno 16 maggio 1999. Regolamento dell’Autorità per le

Circolari FIEG

Circolari

“Circolari FIEG” raccoglie e segnala le informazioni e i commenti ai più importanti dispositivi di legge, indicazioni e raccomandazioni in materia sindacale, tributaria, disciplina dell’IVA e quant’altro attiene agli aspetti gestionali e amministrativi dell’industria dei giornali, oggetto di sistematica comunicazione alle imprese editrici e stampatrici. “Circolari FIEG” è un promemoria di facile consultazione, da tenere sempre a portata di mano, un nuovo strumento di lavoro per quanti hanno responsabilità direttive e gestionali nelle aziende del settore.

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Circolari FIEG

Garanzie nelle Comunicazioni del 24 marzo 1999. (Gazzetta Ufficiale n. 75 del 31 marzo 1999.) Circolare del 08-04-99

N° 18 (Mi)

Utilizzo del servizio postale da parte delle aziende associate. Rilevamento dati 1998;

Circolare del 08-04-99

N° 18 (Mi)

Sperimentazione di punti complementari di vendita della stampa quotidiana e periodica: approvazione definitiva del testo di legge.

Circolare del 09-04-99

N° 33 (Rm)

Termini per l’applicazione e versamento contributi Fondo di Previdenza complementare dei giornalisti italiani.

Circolare del 12-04-99

N° 19 (Mi)

Operativo dei voli postali in vigore dal 28 marzo 1999.

Circolare del 12-04-99

N° 34 (Rm)

Assolvimento degli obblighi di dichiarazione e di comunicazione annuale in materia di rifiuti. Presentazione del MUD (Modello unico di dichiarazione ambientale) relativo all’anno 1998 entro il 30 aprile 1999.

Circolare del 13-04-99

N° 35 (Rm)

Fondo di previdenza complementare dei giornalisti italiani.

Circolare del 15-04-99

N° 36 (Rm)

Riunione del 4 maggio presso la sede del Comitato Anno 2000 della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Circolare del 16-04-99

N° 21 (Mi)

Autorità Antitrust aperta indagine sulla distribuzione della stampa quotidiana e periodica.

Circolare del 16-04-99

N° 22 (Mi)

Decisioni dell’Organo Monocratico istituito ai sensi dell’art. 12 dell’Accordo Nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici.

Circolare del 16-04-99

N° 37 (Rm)

Disposizioni per la stampa e l’emittenza radiotelevisiva relative alle campagne per l’elezione dei rappresentanti italiani al Parlamento europeo, per le elezioni comunali e provinciali nelle regioni a statuto ordinario e a statuto speciale, per l’elezione del consiglio regionale della Sardegna, fissate per il giorno 13 giugno 1999. Provvedimento dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni del 7 aprile 1999. (Gazzetta Ufficiale n. 85 del 13 aprile 1999).

Circolare del 20-04-99

N° 38 (Rm) Trasmissione di Radio Tre sui “Giornali in classe”.

Circolare del 21-04-99

N° 23 (Mi)

Sperimentazione di punti complementari di vendita della stampa quotidiana e periodica: ruolo della Commissione istituita con accordo del 22 luglio 1998.

Circolare del 26-04-99

N° 24 (Mi)

Rete di vendita di Milano: comunicazione del Comune finalizzata a sensibilizzare i rivenditori sulla corretta collocazione del materiale promozionale esposto nelle immediate adiacenze del punto di vendita.

Circolare del 27-04-99

N° 26 (Mi)

Sperimentazione di nuove forme di vendita di giornali quotidiani e periodici: entrata in vigore della Legge n. 108 del 13 aprile 1999.;

Circolare del 28-04-99

N° 27 (Mi)

Sollecito dei dati 1998 descrittivi dell’utilizzo del servizio postale da parte delle aziende associate.

64 TecnoMedia n. 21, marzo 1999


Circolare del 28-04-99

N° 39 (Rm)

indennità di vacanza contrattuale.

Circolare del 30-04-99

N° 40 (Rm)

Proroga del termine di presentazione del Modello unico di dichiarazione ambientale (MUD) relativo all’anno 1998.

Circolare del 05-05-99

N° 30 (Mi)

Autorità Antitrust: indagine sulla distribuzione della stampa quotidiana e periodica.

Circolare del 12-05-99

N° 42 (Rm)

Trasmissione di Radio Rai Tre sui “Giornali in classe”.

Circolare del 14-05-99

N° 41 (Rm)

termini di prima applicazione e versamento del contributo dovuto al Fondo di Previdenza complementare dei giornalisti italiani.

Circolare del 17-05-99

N° 43 (Rm)

Disposizioni per la stampa e l’emittenza radiotelevisiva relative alla campagna dei Deputati nel collegio uninominale n. 24 della circoscrizione Lombardia 2 e nel collegio uninominale n. 7 della circoscrizione Puglia fissate per il giorno 27 giugno 1999. Regolamento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni del 6 maggio 1999 .

Circolare del 19-05-99

N° 44 (Rm)

Privacy: autorizzazione al trattamento di dati giudiziari.

Circolare del 24-05-99

N° 45 (Rm)

Trasmissione di Radio Rai tre sui “Giornali in classe”. Conclusione a Roma il 10 giugno p.v.

Circolare del 25-05-99

N° 46 (Rm)

Conferenza annuale Ifra Milano 29 - 30 giugno 1999.

Circolare del 26-05-99

N° 36 (Mi)

Imposta comunale sulla pubblicità: interpretazione delle norme sull’esenzione destinata a sensibilizzare gli operatori sulla corretta collocazione del materiale promozionale esposto nelle immediate adiacenze del punto di vendita.

Circolare del 01-06-99

N° 47 (Rm)

Fondo complementare di previdenza giornalisti italiani. Contribuzione volontaria straordinaria pari a Lit. 500.000. Imponibile contributivo ai fini previdenziali ed assistenziali.

Circolare del 02-06-99

N° 37 (Rm)

Avvio della sperimentazione di nuove forme di vendita di giornali quotidiani e periodici e tutela dei rapporti intercorrenti tra operatori della diffusione.

Circolare del 02-06-99

N° 48 (Rm)

Seminario presso l’UnionCamere sulle tematiche dei rifiuti e delle acque e sulla evoluzione delle applicazioni della relativa normativa.

Circolare del 03-06-99

N° 49 (Rm)

Legge 17 maggio 1999, n. 144. Abolizione della contribuzione di solidarietà del 10 per cento per le contribuzioni o somme versate al Fondo di Previdenza complementare “Fiorenzo Casella”.

Circolare del 14-06-99

N° 50 (Rm)

Iva sulla cessione di libri: elevata al 60 per cento la forfettizzazione della resa (Legge n. 133 del 13/5/99).

Circolare del 15-06-99

N° 51 (Rm)

Circolare INPGI n. PC/105/CO attinente adempimenti contributivi sui versamenti al Fondo di previdenza complementare dei giornalisti italiani.

Circolari FIEG

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Circolari FIEG

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Circolare del 17-06-99

N° 52 (Rm)

Trasmissione bilanci e dati per attività di studio.

Circolare del 22-06-99

N° 53 (Rm)

Tutela giuridica delle banche di dati. Decreto legge 6/5/1999, n. 169.

Circolare del 23-06-99

N° 54 (Rm)

Disciplina delle comunicazioni che gli operatori dei settori dell’editoria quotidiana e periodica e dell’emittenza radiotelevisiva sono tenuti ad effettuare in via generale e sistematica all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

Circolare del 23-06-99

N° 54 (Rm)

Disciplina delle comunicazioni che gli operatori dei settori dell’editoria quotidiana e periodica e dell’emittenza radiotelevisiva sono tenuti ad effettuare in via generale e sistematica all’ Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

Circolare del 24-06-99

N° 55 (Rm)

Piattaforma rivendicativa elaborata dalla Federazione Nazionale della Stampa italiana relativa a proposte di modifica al contratto nazionale di lavoro giornalistico.

Circolare del 25-06-99

N° 56 (Rm)

Delibera del Consiglio di Amministrazione dell’INPGI attinente riduzione delle sanzioni in caso di omissione o evasione contributiva per il aziende in crisi.

Circolare del 30-06-99

N° 43 (Mi)

Pronuncia del TAR della Lombardia orientata verso la piena legittimità della partecipazione delle grandi strutture di vendita alla sperimentazione di nuove forme di stampa.

Circolare del 01-07-99

N° 44 (Mi)

Sperimentazione di nuove forme di vendita di giornali quotidiani e periodici/ osservanza delle norme che disciplinano il rapporto commerciale intercorrente tra gli operatori della distribuzione ed i punti complementari di vendita.

Circolare del 01-07-99

N° 45 (Mi)

Sperimentazione di nuove forme di vendita dalla stampa quotidiana e periodica: applicazione della Legge 108/99 nel territorio della Provincia Autonoma di Bolzano.

Circolare del 02-07-99

N° 47 (Mi)

Indagine conoscitiva dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sulla distribuzione della stampa quotidiana e periodica. Richieste di informazioni rivolte dall’Antitrust alle Aziende editoriali.

Circolare del 02-07-99

N° 57 (Rm)

Normativa sui rifiuti non pericolosi. Scaduta il 30 giugno 1999 la proroga per la presentazione del MUD. Circolare del Ministero dell’ambiente sugli ex - mercuriali.

Circolare del 08-07-99

N° 58 (Rm)

Interactive Publishing: 6 conferenza sull’editoria interattiva. Zurigo 17 - 19 novembre 1999.

Circolare del 12-07-99

N° 59 (Rm)

Conferenza Internazionale sui giornali nella scuola e Premio mondiale del giovane lettore- Parigi 5-8 settembre 1999.

66 TecnoMedia n. 21, marzo 1999


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