TecnoMedia 34

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Tecnologie, Prodotti

&

Mercati editoriali

TecnoMedia

Periodico mensile. Anno VIII n. 34 - Sped. in Abb.to Postale comma 20 lett. B art. 2 Legge 23/12/96 n.662 Roma (Romanina) - Esemplare diffuso gratuitamente ai soci

Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali Numero 34 - Luglio 2002

Ifra Italia 2002: investire sulla qualità Più di 160 partecipanti per la quinta edizione della conferenza internazionale organizzata da Ifra in cooperazione con Asig e Fieg. La qualità del prodotto, motore dell’innovazione ............... a pagina 4 Il “sistema qualità” de Il Mattino ......................................... a pagina 10 Edicole in rete: esperienze e scenari ................................. a pagina 13

Il nuovo centro stampa de L’Unione Sarda Abbiamo visitato il nuovo stabilimento alle porte di Cagliari, dove si coniugano tecnologia, automazione ed estetica. a pagina 17

Nuove alleanze sul mercato dei fornitori Si susseguono le notizie di accorpamenti ed accordi di collaborazione tra società fornitrici. Cosa cambia per gli utenti? a pagina 21

Media 2000 e Telema viaggiano in tandem Diffusione congiunta per I Quaderni di Telema della Fondazione Ugo Bordoni e la rivista fondata e diretta da Giovanni Giovannini. a pagina 24

Un DeeJay italiano per l’informazione finanziaria La Dow Jones & Co., leader mondiale dell’informazione finanziaria, ha scelto tecnologie Telpress per la diffusione dei propri servizi. a pagina 26

La risorsa umana al centro dell’innovazione Dai corsi colore Asig e da un simposio Ifra emerge il ruolo centrale del fattore umano nella costruzione di sistemi di qualità. a pagina 28

L’affidamento di attività ad esterni In caso di appalto o di contratto d’opera la gestione della sicurezza può creare problemi. Vediamo quali sono e come affrontarli. a pagina 35

Business@Internet Mercato pubblicitario: oltre la crisi c’è... Dopo un 2001 difficile, cosa prevedono i più accreditati osservatori italiani ed internazionali sull’andamento degli investimenti? a pagina 43

Internet: tra ottimismo e scetticismo Dopo la crisi, la ripresa? Gli ultimi dati disponibili sui fornitori e sugli utenti/consumatori di servizi Internet. a pagina 47

Le Rubriche Ifra News .................................................................................... a pagina 32 Media Insider ............................................................................. a pagina 40 Web Insider ................................................................................ a pagina 50 Appuntamenti ............................................................................. a pagina 90

F ILO DIRETTO

LE

AZIENDE INFORMANO

ADN Kronos Adobe Systems Agenzia Giornalistica Italia Agfa-Gevaert Ansa Ap.Biscom Ascential Software Atex Media Solutions Autologic Information International B.V.S. - Technotrans Barco Graphics Creo Italia Denex Systems Technology e.Biscom Ecrm EidosMedia Elettra Ferag Italia Fujifilm G.M.D.E. Gerber Systems HiT Internet Technologies Hurletron Idab-Wamac International King Press Kodak Polychrome Graphics Lem Link Service Lithosol Italia Milia 2002 Müller Martini Napp Systems Nàvita N.T.G. Optronics Purup Prepress R. G. Reed Midem Organisation Segbert Sinedita Sap Italia Scanview Sitma SMB Schwede Maschinenbau Stoebich Tecsa Telpress Tera Teufelberger Unisys Italia Xeikon Xyvision

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MEDSPRINT!Medsprint! Medsprint!

sprint!

Tutta la grinta di una mostra giovane. Tutto lo sprint di un mercato promettente.

Mostra delle tecnologie per l’industria grafica, editoriale e cartotecnica mediterranea

Napoli, 25 – 27 ottobre 2002 www.medprint.it

Se prima era una scommessa, oggi è una certezza: i mercati delle arti grafiche e del converting del Centro-Sud sono una realtà in forte evoluzione, alla continua ricerca di tecnologie e know-how per competere su terreni sempre più impegnativi. Lo sta a dimostrare la vitalità della prima edizione di MedPrint che nel 1999 si è subito imposta come il punto d’incontro per tutti gli operatori del Centro-Sud nei settori stampa, prestampa, digital printing, mega formati, cartotecnica e legatoria. E lo stanno a dimostrare i numeri della manifestazione, che già al debutto ha fatto incontrare quasi trecento espositori con 8400 visitatori qualificati e motivati all’acquisto. Pronti a partire per la seconda edizione?

Organizzatore: CENTREXPO SpA - corso Sempione 4 - 20154 Milano tel. 02.31.91.091 - fax 02.34.16.77 - centrexp@acimga.it


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L’editoriale Questo numero di TecnoMedia, a grandi linee, si presenta come un fascicolo monografico dedicato alla qualità. Una caratteristica abbastanza inusuale per la nostra pubblicazione, frutto di una scelta editoriale che ha voluto rendere conto di eventi di notevole risonanza e partecipazione che si sono svolti in Italia ed all’estero negli scorsi mesi, a loro volta testimonianza di un “clima” editoriale ed industriale proteso al miglioramento tangibile del prodotto quotidiano. Ma andiamo per ordine. A maggio si è svolta a Londra una conferenza internazionale dell’Ifra dedicata proprio alla stampa di qualità. Una raccolta di esperienze maturate in vari Paesi, contraddistinte dal comune denominatore della ricerca della qualità finale del prodotto. A giugno è stata la volta di Ifra Italia, la quinta edizione della conferenza internazionale – organizzata da Ifra, Fieg ed Asig – “Costruire sistemi di qualità: stampa, pubblicità, distribuzione”. Un evento seguito da centosessanta partecipanti, record assoluto nella storia della

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Periodico della ASIG Associazione Stampatori Italiana Giornali Via Sicilia 125, 00187 Roma tel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489 E-mail: tecnomedia@ediland.it Direttore responsabile Carlo Lombardi Redazione Salvatore Curiale - Luca Michelli hanno collaborato a questo numero Marco Brogi, Giuseppina Ciaccia, Giulia Maria Leone, Alessia Natalini Segreteria di Redazione Elga Mauro Registrazione del Tribunale di Roma n. 189 del 29-4-1994 © ASIG Service S.r.l. - 2002 - Tutti i diritti riservati Sede legale: via Bigli 2, 20121 Milano Stampa IM.A.G.E.: S.a.s. Via G. Verne, 21 - 00157 Roma Questo numero è stato chiuso in redazione il 22 luglio 2002 TecnoMedia è consultabile in Internet sulla banca dati Ediland (http://www.ediland.it/archive/psengine.asp)

manifestazione. In quell’occasione è stata organizzata dal “padrone di casa” - Il Mattino di Napoli – una visita notturna al nuovo centro stampa - le cui caratteristiche d’avanguardia abbiamo avuto occasione di illustrare i mesi scorsi - iniziativa che ha fatto registrare il “tutto esaurito”: risultato non comune in una manifestazione dove i partecipanti sono impegnati per molte ore in ascolto delle esperienze più significative realizzate negli ultimi dodici mesi da editori e stampatori italiani e stranieri. A fine giugno si sono conclusi i primi tre Corsi Qualità Colore 2002, organizzati dalla Associazione Stampatori Italiana Giornali a Milano, Roma e Bari. Più dei risultati della iniziativa, dei quali si legge in dettaglio nelle pagine che seguono, è significativo che siano già arrivate richieste da altre parti d’Italia per nuova attività formativa. Dopo la pausa estiva i corsi riprenderanno, con l’apporto didattico della Scuola Arti Grafiche S. Zeno di Verona e dell’Ifra. In linea con questi avvenimenti, peraltro, si colloca la presentazione del nuovo centro stampa dell’Unione Sarda di Cagliari, dove la qualità ha una sua valenza anche nell’impatto estetico dello stabilimento, uno dei più belli d’Europa. La partecipazione, talvolta massiccia, l’interesse suscitato in professionisti ed imprenditori che hanno seguito le diverse iniziative, dimostra, al di là delle possibili “interpretazioni” soggettive, che la “qualità” è veramente un tema centrale, “trasversale” all’industria editoriale, un obiettivo verso il quale ci si muove concretamente avendo chiaro che solo un “sistema a rete” – quindi un insieme di aziende e di professionisti che collaborano fra loro – può produrre “qualità” con valore industriale. Interazione, consapevolezza dei punti di forza e delle caratteristiche del prodotto editoriale, una comune cultura condivisa fra i soggetti con l’apporto di professionalità specifiche presenti nei diversi passaggi del flusso di lavoro, sono le parole chiave di un processo evolutivo fatto proprio da un’industria vitale in Italia come in Europa.

PARLIAMO DI...

di Carlo Lombardi

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Ifra Italia 2002

Sistemi di qualità: esperienze di successo, progetti e prospettive ad Ifra Italia 2002 La “qualità” è stata al centro dei lavori della V edizione di Ifra Italia, la conferenza internazionale per l’industria dei quotidiani che si è svolta a Napoli il 6 e 7 giugno. Dai centri stampa ai nuovi sistemi di pre press per la gestione on line degli annunci di pubblicità, dalle esperienze di “frontiera” per la automazione della distribuzione nelle edicole alle opportunità che, forse, arriveranno dalla stampa digitale, tutti relatori puntano l’attenzione sul fatto che migliorare si può, e si deve, ma a tener conto della qualità deve essere tutto il sistema: a ciascuno il suo ruolo e il suo know-how specifico, ma in tutti la comune consapevolezza delle potenzialità, e dei limiti attuali, di quanto può essere impresso sulla carta da giornale. Un’edizione record - centosessanta partecipanti in due giorni – ed una visita guidata al nuovo centro stampa de Il Mattino alle porte di Napoli.

Centosessanta partecipanti provenienti da tutte le più importanti società editrici e stampatrici di quotidiani italiani nessuno se li aspettava, neppure i più ottimisti. Eppure in tanti sono arrivati a Napoli per partecipare alla quinta edizione di Ifra Italia, la Conferenza Internazionale per l’industria editoriale e della stampa organizzata da Ifra, la più importante associazione di ricerca internazionale per le tecnologie applicate all’industria dei giornali, da Fieg e da Asig, le associazioni italiane degli editori e degli stampatori di giornali. Tutti hanno assistito con grande interesse agli interventi previsti, in alcuni casi animati da un fitto scambio di domande, risposte e considerazioni da parte del pubblico, e tutti hanno partecipato alla visita guidata al nuovo stabilimento de Il Mattino, uno dei centri stampa più moderni d’Europa alle porte di Napoli. Merito dell’aria del Golfo, della forza di un marchio – Ifra Italia - che ormai si è affermato come punto di riferimento annuale per l’editoria e la stampa quotidiana in Italia, o merito del programma scelto dagli organizzatori? Probabilmente un mix di tutte e tre le componenti, con i primo piano, non c’è dubbio, i “contenuti” della manifestazione, tenuti insieme da un comune denomi-

natore, “la qualità”, sempre più al centro delle attività editoriali, e degli investimenti, non solo in Italia ma in parte del mondo. Stampa digitale: tecnologia e riorganizzazione del lavoro Qualità nella realizzazione dei prodotti – nella stampa – qualità nella gestione del segmento forse più delicato della macchina editoriale, la pubblicità, e qualità nell’area finora più trascurata dallo sviluppo tecnologico dell’industria editoriale, la distribuzione, la fase finale del processo industriale dalla quale è lecito aspettarsi, nei prossimi anni, il maggiore tasso di innovazione, sia per quanto riguarda la gestione della diffusione delle copie in abbonamento, nei Paesi dove ciò è possibile, sia nella distribuzione in edicola. La “qualità” è per tutti, editori e stampatori, sinonimo di affari, sia quando è interpretata come qualità nel processo produttivo, quindi ottimizzazione degli impianti e riduzione degli scarti, sia quando è vista come componente essenziale dello stampato finale, finora prodotto sulle rotative tradizionali, ma forse, in futuro, avviato almeno per quantità modeste e molto mirate a network di stampa digitale. Un’ipotesi, quest’ultima, che non ha mancato di suscitare un acceso

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dibattito fra relatori e pubblico, sia per quanto riguarda le opportunità tecnologiche sia in merito all’impatto globale che la stampa digitale avrebbe sulle attività più tradizionali di diffusione e vendita al dettaglio. Per Federico Reviglio, della Stampa di Torino, uno dei giornali italiani che ha seguito più da vicino le ipotesi di impiego della stampa digitale, il “digital printing” deve essere valutato attentamente non solo in funzione delle prospettive, di enorme interesse, che offre agli editori, ma anche tenendo conto delle difficoltà che ancora bisogna risolvere. La copia in digital printing è ancora piuttosto costosa perché i tempi di produzione non sono veloci, ed ammortizzare gli impianti non è cosa semplice. L’altro problema da risolvere riguarda i punti di vendita, perché le edicole nella configurazione attuale sono troppo piccole per ospitare le macchine, senza contare il lavoro che sarebbe

richiesto agli edicolanti, con picchi di produzione mattutini difficili da affrontare. L’unico distributore automatico di copie della Stampa è per il momento a Capri. Per il futuro si potranno immaginare centri di distribuzione molto mirati, di nicchia, probabilmente all’estero. Si tratterà, per dirla con un battuta paradossale, di non produrre tanto le copie, quanto i lettori. “E’ un mondo ancora tutto da scoprire” – gli fa eco Maurizio Gregotti, direttore tecnico de Il Giornale –“ma nel quale crediamo”. Anche nelle sue valutazioni, questa opportunità attira l’industria della pubblicità per la capacità di penetrare il mercato in modo capillare, ma restano da risolvere numerosi problemi legati soprattutto alla difficoltà di controllare la distribuzione dei prodotti, più che alla tecnologia vera e propria, dalla quale comunque ci si deve aspettare uno sforzo per migliorare soprattutto per quanto riguarda il colore. E sulla strada degli sviluppi legati alle macchine si stanno muovendo tutti i più importanti fornitori di tecnologie che, per la prima volta nella tradizione di Ifra Italia, hanno potuto partecipare in prima persona ad un panel di discussione a tratti molto vivace. Riccardo Porro, di Ocè Italia, ha presentato i concetti alla base degli ultimi sviluppi delle macchine prodotti dalla multinazionale olandese, che ha puntato in direzione della possibilità di stampare prodotti utilizzando carta in bobina per ottenere un prodotto molto simile a quello dei quotidiani che escono dalla rotativa, su carta da 40gr. I primi esperimenti di digital printing sulle nuove macchine sono avvenuti a Londra nel maggio 2001, e si pensa di estendere il network di stampa a diverse città nel mondo, fra le quali Barcellona, Copenaghen e Sidney. La soluzione dei problemi legati alla velocità di stampa (critica in funzione dei volumi da avviati in distribuzione) è avviata con ottimi risultati: un file rilasciato alle ventidue è in pronta consegna all’una del mattino con copie di un giornale a formato massimo – attuale – di 46 cm e foliazione fino a 96 pagine. Un prodotto, come è stato notato, a metà strada fra un giornale concepito per il digital printing ed una testata tradi-

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Foto 1. Reiner Mittelbach, CEO di Ifra, che con Asig e Fieg ha organizzato Ifra Italia 2002: un'edizione record con 160 partecipanti in due giorni di intensi lavori Foto 2. Umberto Seregni, Presidente del gruppo omonimo di aziende grafiche

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Ifra Italia 2002

Foto 3. Mario Mollica ha presentato il network di centri stampa che fanno capo all'imprenditore Roberto Amodei Foto 4. Alberto Borgarelli, direttore tecnico de Il Sole Ore, ha coordinato la sessione dedicata al controllo di qualità ed al consolidamento e sviluppo industriale delle attività di stampa dei quotidiani in Italia

zionale stampata in rotativa. IBM, con il sistema Infoprint, ha verificato risultati soddisfacenti per gli editori, grazie alla riduzione dei tempi di consegna dei prodotti realizzati con print-on-demand. Felice Biassoni, di IBM Italia, si è detto fiducioso che il sistema possa trovare applicazione anche nell’industria dei quotidiani. “Ma quanto costa una copia prodotta da una macchina digitale?” è stato chiesto. Il costo finale, rispondono IBM e tutti gli altri fornitori, non è il “costo tecnologico” ma una somma di voci legate alla distribuzione e, più in generale, alla logistica globale del network produttivo. “Siamo in grado di prevedere con estrema precisione i costi finali della copia” – ha detto Biassoni – “ma lo possiamo fare solo all’interno di un piano industriale preciso, non in astratto”. Trino Barnabò, di Man Roland Italia, ha illustrato le caratteristiche salienti della soluzione per la stampa digitale offerta da una delle aziende leader mondiale nelle rotative per la stampa dei quotidiani. La possibilità di produrre testate quotidiani attraverso il procedimento di impressione diretta dei dati sul cilindro e la loro cancellazione una volta che questi sono stati trasferiti su carta è una delle opportunità offerte al mercato. Anche in questo caso, come ha detta con estrema franchezza il relatore, è indispensabile una attenta previsione dei costi da effettuare in base ad un concreto progetto industriale. Restano tutte da verificare, una volta di più, le variabili del nuovo sistema industriale, dalla localizzazione delle macchine – escluso al momento di metterle in edicola – alla distribuzione. Da Ifra Italia 2002 arrivano diverse proposte tecnologiche ma un unico messaggio agli editori: la stampa digitale non è solo una nuova opportunità tecnica, ma una riorganizzazione globale dell’industria della stampa e, per certi versi, forse anche del mestiere di editore. Su questa prospettiva bisogna tarare le scelte,

e non a caso David Owen, di Xerox, sottolineando le potenzialità della stampa digitale per mercati di nicchia, ha lanciato una provocazione, ed un’ipotesi di lavoro, per rendere efficace dal punto di vista economico la produzione di testate con la impressione diretta delle pagine: perché non offrire, si è chiesto, spazi pubblicitari in prima pagina a club o a hotel esclusivi che desiderano diffondere il proprio marchio in diversi Paesi del mondo? Un’idea in più per rafforzare una convinzione, e cioè che il mercato della carta stampata è destinato a ricevere nuovi supporti vitali anche dalle tecnologie per la impressione digitale, se e quando sarà possibile impiegarle su vasta scala come soluzione integrativa rispetto alle rotative offset e flexo

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Sistemi di qualità: esperienze di successo, progetti e prospettive ad Ifra Italia 2002

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impiegate dagli editori di tutto il mondo. Un messaggio comunque di ottimismo, che stride con gli scenari, azzardati e privi a tutt’oggi di fondamento, proposti da un docente della Università Tecnica di Chemnitz che si è spinto incautamente ad immaginare un rapida estinzione dei quotidiani stampati e diffusi con i metodi tradizionali. Fronti comuni per la “qualità” Prove di dialogo costruttivo fra direttori tecnici dei quotidiani e dei centri stampa da un lato e direttori di produzione delle aziende che la pubblicità creano di giorno in giorno: Ifra Italia 2002 è stata anche questo. Aprire la discussione è toccato a Moreno Piacentini, nella doppia veste di direttore di produzione della Publicis e Consigliere di Assoprod, l’Associazione dei responsabili di produzione delle attività di comunicazione pubblicitaria, nata l’anno scorso per favorire scambi di informazioni fra gli addetti del settore e promuovere studi e ricerche. Uno dei problemi più spinosi, come ha sottolineato Piacentini, è proprio l’argomento centrale di Ifra Italia 2002: la riproduzione del colore negli annunci pubblicitari stampati sui quotidiani. I creativi rimproverano agli stampatori di non valorizzare i loro sforzi, gli stampatori osservano che la creatività non supportata dalla conoscenza dei processi industriali dei quotidiani, e dei limiti oggettivi ed invalicabili insiti nella riproduzione finale del colore, crea solo le premesse per contestazioni ed insoddisfazioni. Un caso di scuola, ricordato nella circostanza da Umberto Seregni, Presidente dell’omonimo gruppo di aziende grafiche, è la riproduzione su carta per quotidiano di un sottile filetto di colore marrone. Quattro lastre per stampare un elemento destinato o all’invisibilità o al fuori registro: comunque un pasticcio annunciato e prevedibile da chiunque abbia una conoscenza anche elementare dei processi di stam-

pa su carta da quotidiano. Ma siamo proprio sicuri che la “creatività” sia stata correttamente applicata ? I tempi sono ormai maturi per avviare un dialogo costruttivo ben oltre i confini di Ifra Italia, con l’obiettivo di trasferire i tutti gli addetti alla “filiera” produttiva della pubblicità un minimo comune denominatore costituito dalla comprensione dei processi industriale del “medium” giornale, con punti di inequivocabile forza ma anche limiti oggettivi dei quali è indispensabile, per tutti, tenere conto. Questo dialogo trova un terreno fertile anche grazie a lungimiranti attività avviate da associazioni di settore nell’ambito del controllo di qualità, come il Manuale Qualità Colore della ASIG – Associazione Stampatori Italiana Giornali – ricordato da più relatori nel corso degli interventi. Un testo che ha avuto una diffusione superiore ai duemila esemplari, al quale si andrà presto ad aggiungere il risultato di un’altra iniziativa sempre della ASIG, il “Protocollo per la stampa dei quotidiani”. Presentato ad Ifra Italia 2002 dal Vice Presidente della Associazione, Giuseppe Strada, che ha coordinato le attività del gruppo di lavoro, il “protocollo”, in via di completamento da parte delle aziende associate, contiene una serie di indicazioni-quadro di carattere generale da utilizzare come base di partenza per lo sviluppo dei contratti di stampa. Prego, si stampi! Un’attività, la stampa, che nel nostro Paese non sembra fortunatamente conoscere soste. Anzi, come hanno ricordato in apertura dei lavori il Presidente dell’ASIG Carlo Lombardi ed il Direttore Generale dell’Edi.Me. Massimo Garzilli (come si legge anche in altra parte di questa sezione speciale dedicata alla manifestazione) l’Italia sta conoscendo già da alcuni anni ininterrottamente una crescita dei centri stampa sia in termini quantitativi che qualitativi. Merito della

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Foto 5. Antonio Mastrodonato ha introdotto e guidato la visita al nuovo centro stampa de Il Mattino di Napoli

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“vocazione” storica del nostro Paese alla decentralizzazione produttiva ? Merito di una rinnovata fiducia nel prodotto giornale ? Merito di lungimiranza da parte degli imprenditori italiani dell’industria grafica che cercano di consolidare in tutta la penisola network di stabilimenti equipaggiati con le più moderne tecnologie ? Forse un mix di queste ragioni, sta di fatto che in Italia si può osservare con orgoglio una crescita di investimenti non comune ad altri Paesi europei. Sono 21.000 i metri quadrati del nuovo stabilimento di Monza – Monza Stampa - dove si concentrerà la produzione e di TuttoSport e delle copie del Corriere dello Sport destinate al nord ovest. Il nuovo impianto, presentato da Mario Mollica, ha linee CTP predisposte per la nuova tecnologia Violet, e fa parte del gruppo di aziende grafiche per quotidiani dell’imprenditore Roberto Amodei, assieme a Media Stampa di Bologna ed alla S.T.E.C. di Roma. Centri servizi che operano in alcune fra le aree più importanti dell’industria editoriale italiana, alle quali occorre aggiungere la Poligrafici il Borgo, alle porte di Bologna, specializzata per lavorazioni non-quotidiani. Per nuovi centri stampa che fanno il loro esordio nella Penisola, altri stabilimenti sviluppano ed ampliano i sistemi di controllo qualità. Il Secolo XIX di Genova (cfr. TecnoMedia n. 31, ottobre 2001) attraverso un’analisi dei flussi di lavoro ha elaborato controlli particolarmente efficaci lungo tutto il layout produttivo, come ha raccontato il direttore tecnico Fabio Viviani, che ha lavorato con tutto lo staff tecnico in stretta collaborazione i consulenti di Ifra. Non ci si meraviglia, in tanto fermento di attività, il successo che ha accompagnato la visita al nuovo centro stampa de Il Mattino di Napoli, guidata da Antonio Mastrodonato. Centosessanta persone hanno varcato i cancelli del nuovo centro alle porte del capoluogo campano, dopo aver ascoltato dalla viva voce del direttore dell’area stampa de Il Mattino e del Messaggero i dettagli di quanto realizzato. L’impianto industriale, uno dei più avanzati d’Europa, presenta una serie integrata di controlli in linea con trasmissione in tempo reale (cfr. TecnoMedia n. 30, giugno 2001) dei dati lungo tutto il flusso di lavoro. Le edizioni che si alternano in macchina utilizzano le unità per il cambio al volo della Wifag OF 370 PCU. Una serie di soluzioni decisamente all’avanguardia, che sono state illustrate anche nel numero di maggio della prestigiosa rivista interna-

zionale dell’Ifra Newspaper Techniques. Ma il mercato italiano ha potenzialità non comuni da sfruttare nell’impegno per migliorare la qualità di stampa. Circa il 30% del prodotto quotidiano esce da linee di produzione flessografiche, e “la flexo è una valida alternativa alla offset” come ha scandito dalla tribuna degli oratori Umberto Seregni, Presidente dell’omonimo gruppo di aziende grafiche. Che non ha mancato, secondo le migliori abitudini, di lanciare anche una “provocazione” tecnologica. Da molto tempo è noto che quando si risale nella catena delle componenti che creano problemi alla qualità, dall’impastamento alla controstampa fino alle dita insozzate di colore dei lettori dei quotidiani, si finisce quasi sempre per incontrare l’acqua. “E allora perché non provare a ridurla, anzi se possibile ad abolirla proprio?” si chiede Seregni, che con lo staff tecnico del gruppo sta seguendo alcuni importanti esperimenti effettuati in Germania. La pubblicità: fra prestampa e stampa Soluzioni possibile, quelle per migliorare la qualità, che sono seguite da vicino da quanti hanno la responsabilità di colloquiare quotidianamente con l’industria della pubblicità. E non solo nell’area della stampa, visto che Ifra Italia 2002 ha ospitato alcune esperienze condotte con successo da gruppi e quotidiani italiani che hanno lavorato con particolare impegno dell’area dei sistemi di pre-stampa per la gestione on line degli annunci pubblicitari. E’ il caso de la Repubblica e delle testate quotidiane di RCS, due diverse soluzioni adottate per sviluppare il flusso di dati in digitale dal produttore – agenzie e concessionarie – al “consumatore”, ovvero quotidiano e centri stampa. Il Gruppo Espresso, come ha avuto modo di illustrare Roberto Di Vito, è stato il primo in Europa ad avviare l’ integrazione di tutti gli attori della pubblicità. Il sistema, molto articolato – sul quale torneremo in dettaglio nei prossimi numeri della rivista – offre due punti di forza: la pianificazione dettagliata degli annunci e la possibilità di accettare messaggi fino alle 17 del giorno prima. Una scelta, quest’ultima, che dimostra come la tecnologia possa essere impiegata per valorizzare il vantaggio competitivo del prodotto stampato quotidianamente, in grado di veicolare il messaggio della pub-

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blicità scritta su tutto il territorio nazionale in poche ore. Paolo Tellaroli, di RCS, ha illustrato il workflow sviluppato per collegare oltre tremila clienti alle pagine del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport (per i dettagli vedi TecnoMedia n. 33). Il sistema InPagina offre a tutti la possibilità di verificare la qualità del files inviato in tempo reale, in modo da garantire che la pubblicità sia stata preparata secondo i profili colore richiesti per la produzione delle lastre e per la stampa finale, dati, questi ultimi, disponibili on line attraverso un collegamento tramite Internet alla sezione riservate ai professionisti iscritti al sito della RCS. Venti mesi di lavoro ed un investimento complessivo nell’ordine di oltre 500.000 Euro sono stati necessari alla concessionaria PK per lo sviluppo di un sistema per la gestione della pubblicità in formato digitale. Luigi Pesce ha illustrato i principi di funzionamento del proprio network, dove sono stati sviluppati sistemi particolarmente efficaci di controllo da offrire ai propri clienti inserzionisti, sia per quanto riguarda gli aspetti legati alla produzione – fra i quali una funzione del software che segnala la presenza di pubblicità di prodotti similari in pagine vicine – sia per quanto riguarda gli aspetti amministrativi, con i computi statistici dei fatturati per clienti, annunci, etc.. Giuseppe Costantino ha invece ripercorso le tappe della profonda riorganizzazione di GazzettAffari, il bisettimanale gratuito di annunci economici della Gazzetta del Mezzogiorno, una delle più importanti testate del sud Italia. Abbattere i confini e gli steccati con i clienti-inserzionisti, evitare di fare cannibalizzare il prodotto dal sito Internet, bilanciare la offerta dell’inserto con quella delle inserzioni sulle pagine della testata principale ed avviare un workflow di controlli amministrativi in grado di arrivare a stabilire il costo industriale della produzione del singolo annuncio in modo da ottimizzare la redditività dell’iniziativa editoriale. Questi in sintesi i capisaldi della nuova riorganizzazione (per i dettagli vedi TecnoMedia n. 33) che guarda anche in direzione dell’outsourcing di alcune funzioni reso possibile dallo sviluppo della integrazione dei sistemi di prestampa. I risultati? Non solo la redditività dell’inserto è migliorata ma il traino in edicola del prodotto base può arrivare alla soglia del 10%.

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Un bel successo in un sistema industriale, quello italiano, dove la distribuzione è relegata, salvo pochissime eccezioni, proprio al canale delle edicole. Un’area, quest’ultima, dalla quale non pochi addetti ai lavori si aspettano sensibili miglioramenti nelle prestazioni grazie all’impiego di nuove soluzioni tecnologiche. Il problema, come chiarito da tutti i relatori di Ifra Italia, è comune agli editori di tutto il mondo: ottimizzare le vendite e ridurre le rese. Per arrivarci bisogna migliorare la capacità di prevedere il volume di acquisto sui diversi punti vendita e, per giungere a questo traguardo, occorrono informazioni precise ed il più possibile in tempo reale. Ed ecco il nodo, le informazioni dalla rete di vendita: un argomento difficile da affrontare quasi ovunque. Luigi Guastamacchia, della cui relazione pubblichiamo ampli stralci nelle pagine seguenti, ha fatto un’analisi dettagliata del mercato italiano ed ha illustrato i possibili rimedi. Koen Maes, del gruppo editoriale VUM, ha raccontato l’esperienza del Belgio, dove si è provato a sviluppare un metodo di previsione basato due diversi modelli in grado di fornire previsioni sul numero di copie che potrebbero essere vendute nei singoli punti di distribuzione. Per ottimizzare la diffusione al dettaglio ci si è serviti della consulenza della Demantra, società specializzata nelle soluzioni applicate alla pianificazione della distribuzione. Ed Frank, a nome di questa azienda, ha suggerito agli editori di sperimentare collegamenti multipunto, già in uso presso catene di supermercati, per arrivare progressivamente allo 0% sugli invenduti. Ifra Italia 2002: da tutte le esperienze, illustrate con chiarezza e dettagli non comuni alle conferenze internazionali, emerge con chiarezza un dato comune: la qualità nell’industria moderna dei quotidiani si configura sempre più come un sistema condiviso da più soggetti dove ciascuno contribuisce con uno specifico know how ma dove tutti gli attori condividono, o dovrebbero condividere, una base comune di conoscenze di ambito tecnico ed editoriale, in modo da evitare, ciascuno nel proprio campo, di pretendere ciò che non è possibile avere e rinunciare invece a quanto è possibile fare per migliorare il prodotto-giornale.

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Sistemi di qualità: esperienze di successo, progetti e prospettive ad Ifra Italia 2002

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I “sistemi qualità”: una sfida globale per l’industria dei quotidiani

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La qualità come sistema di interazioni fra aziende e professionisti è stata al centro della relazione di Massimo Garzilli, Direttore Generale della Edi.Me., editrice de Il Mattino di Napoli, che ha aperto i lavori di Ifra Italia 2002 portando i saluti del Presidente ed Amministratore Delegato di Edi.Me. Albino Majore. Il nostro Paese, all’avanguardia nell’impiego di società terze fortemente specializzate e delocalizzate a copertura totale del territorio sia per la stampa finale del prodotto che per le attività legate alla gestione della pubblicità, è particolarmente sensibile a questi argomenti. Editori e centri stampa stanno elaborando nuove soluzione a problemi comuni. La ricerca della “qualità” non è certamente un tema nuovo per gli editori e per gli stampatori di quotidiani. Moderna, ed assolutamente attuale, è invece la prospettiva dello sviluppo della qualità legata all’idea di “sistema”. Nel corso degli ultimi anni si sono infatti sviluppati due fondamentali fattori di innovazione tecnologica ed industriale: - il progressivo dilagare delle tecnologie digitali lungo tutto il ciclo produttivo del quotidiano, dalla sua impostazione in redazione fino alla incisione delle lastre di stampa e, grazie ai più attuali sistemi di controllo numerico, fin dentro la rotativa stessa. Vedrete questa sera, nel corso della visita allo stabilimento di stampa del Mattino, uno dei layout di controllo digitale del processo più avanzati in Europa. Alla rotativa che rimane il “cuore” della stampa arrivano “disposizioni” dall’area di preparazione su foliazioni, numero e posizionamento delle lastre e dalla spedizione sul numero di copie da diffondere, divise per le varie edizioni. - l’aumento esponenziale delle attività affidate dall’editore ad aziende specializzate fornitrici di servizi per l’industria dei giornali. Gli anglosassoni chiamano questo fenomeno “outsourcing”, noi lo chiamiamo “terziarizzazione”: due parole con un suono difficile ma con un unico significato, il coinvolgimento diretto di aziende terze all’interno del processo produttivo. Possiamo dire che le tecnologie digitali, nel loro attuale impiego, costituiscono la premessa tecnologica essenziale per rendere possibile, e vantaggioso in

molti casi, il processo di terziarizzazione di un sempre maggior numero di funzioni industriali. Ma i due fenomeni evolutivi che caratterizzano la integrazione dei processi, tecnologia e nuova organizzazione del lavoro, rappresentano insieme la nuova sfida sul fronte della qualità. La qualità: un sistema di collaborazione La qualità nella nostra industria esiste oggi solo ed esclusivamente come “sistema”, ovvero all’interno di un flusso di lavoro unico che attraversa diversi ambienti produttivi, ciascuno con diverse “culture” della qualità, con diversi livelli di conoscenza tecnologica ed organizzativa. Costruire e mantenere la qualità all’interno del prodotto stampato significa coinvolgere tutte le componenti presenti lungo la catena produttiva, aziende e professionisti. E qui occorre soffermarsi un po’ di più, sulla necessità che i vari attori svolgano ruoli e atteggiamenti diversi lungo un comune percorso qualitativo che porta alla soluzione d’impresa A, B o C. Per ottenere un buon risultato finale bisogna dedicare molto tempo e pazienza a questa fase preliminare perché da ciò risulterà l’investimento indovinato o meno. L’impresa, da un lato, deve avere le idee chiare su quello che desidera, sui bisogni e limiti. L’analisi del progetto va esplicitata in ogni particolare al fornitore, che in quel momento diventa “partner” del successo e che quindi deve proporre soluzioni diverse e non univoche, fare capire i punti forti e deboli dei

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I “sistemi qualità”: una sfida globale per l’industria dei quotidiani

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Massimo Garzilli, direttore generale della Edi.Me. che ha fatto gli onori di casa ad Ifra Italia 2002 con Carlo Lombardi (alla sinistra nella foto) Presidente di ASIG, Associazione

prodotti che vende e come questi si inseriscono armonicamente nell’intero processo, che è occupato però anche da altri fornitori. E in tal caso il dialogo a due deve estendersi a tre, quattro, o più tecnici e professionisti diversi, perché insieme costruiscano l’anello virtuoso. Più dati, informazioni, conoscenze vengono trasferiti fra tutti i fornitori e l’azienda, maggiore sarà la possibilità di parlare di sistema. Altrimenti si assisterà al classico scarico di responsabilità a chi viene prima o dopo. E questo non è accettabile per l’imprenditore che investe. Per essere ancora più chiari l’imprenditore deve far sedere al tavolo solo fornitori leader e seri che tra loro si rispettino. In tal caso il fornitore diviene oltre che venditore dei propri servizi e prodotti, anche consulente, parte attiva nella scelta delle soluzioni migliori e quindi creatore, con l’impresa, di un vero sistema di qualità. Tale fase si rende tanto più necessaria in un modello produttivo nel quale alla catena del valore del prodotto editoriale concorrono più realtà, ciascuna delle quali specializzata in singoli segmenti. Azienda editoriale da un lato, centro stampa e servizi dall’altra. Integrazione e terziarizzazione: il sistema Italia I dati contenuti nella Banca Dati dell’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione,

il più completo data base di informazioni sull’industria dei quotidiani del nostro Paese, evidenziano in maniera significativa questa dinamica dello scenario industriale Italiano che ha al centro la “integrazione” di processi e di culture aziendali. Possiamo fare due esempi: la stampa presso terzi e le concessionarie di pubblicità. L’Italia è senza dubbio il primo Paese al mondo per quanto riguarda l’utilizzo della stampa decentrata dei quotidiani. Le ragioni di questo primato sono da ricercarsi nella conformazione geo-economica del nostro Paese, stretto e lungo e con le aree più economicamente sviluppate, quelle dove si pubblicano tradizionalmente i quotidiani nazionali a grande diffusione, situate al Nord. Non possiamo non ricordare che i primi quotidiani teletrasmessi sono stati stampati a pochi chilometri da qui, a Pompei, nel lontano 1974. Oggi, secondo i dati dell’Osservatorio, più della metà delle circa 200 testate che si pubblicano ogni giorno in Italia utilizzano centri stampa di società terze, ed è questo un numero destinato ad aumentare ancora, a misura che le tecnologie di trasmissione e di stampa renderanno sempre più basso il numero di copie minimo da stampare per raggiungere il punto di pareggio economico. Non è certo un caso se negli ultimi anni abbiamo assistito alla costruzione di nuovi stabilimenti di stampa per quotidiani, alla ristrutturazione di impianti già esistenti, allo scorporo o comunque alla razionalizzazione dei processi di stampa e spedizione da parte delle società che, come la nostra, gestiscono in house tutto il processo produttivo. Il punto centrale è che l’attività di stampa dei quotidiani ha acquisito una valenza economica ed industriale autonoma, svincolandosi da quel ruolo di “ancella” rispetto alla fase editoriale, ed anche gli impianti di stampa direttamente controllati dagli editori tendono a gestire il “cliente interno” come uno stampatore conto terzi gestisce i propri clienti esterni. Spesso dico ai nostri organismi sindacali quando discutiamo di organizzazione del lavoro del centro stampa, che l’organizzazione va affrontata con la mentalità e le modalità dello stampatore e non dell’Edito-

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Stampatori Italiana Giornali

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re. Ciò perché bisogna essere competitivi per acquisire eventuali lavorazioni esterne, altrimenti si rimane fuori. Devo dire che anche su questi temi i sindacati hanno fatto grandi passi avanti. Oggi esistono sul mercato materie prime, come per esempio la carta, che consentono di produrre, con elevato livello qualitativo, prodotti che sono stati di dominio degli impianti roto-offset con forno, e quindi è possibile pensare di estendere il business a prodotti commerciali o a richieste delle concessionarie di pubblicità. All’interno della Banca Dati dell’Osservatorio sono censite 94 concessionarie di pubblicità che operano per l’industria dei quotidiani. Di queste, quasi il 30% gestisce più di una testata. La contemporanea gestione di più di un prodotto editoriale, tramite strutture terze fortemente specializzate nella raccolta pubblicitaria, interessa il 100% delle imprese di maggiori dimensioni. E allo stesso tempo, sono sempre in numero maggiore le strutture che operano nell’area dell’acquisizione, dell’elaborazione, della digitalizzazione

e della messa in pagina degli annunci pubblicitari. Noi, al Mattino, da più di 5 anni operiamo on line con la concessionaria di pubblicità Piemme. Loro realizzano il timone del giornale al video con i relativi ingombri pubblicitari posizionati in modo leggibile nelle pagine. La concessionaria stessa inserisce poi la pubblicità in pagina, il giornalista continua a lavorare negli spazi liberi. Ciò è stato possibile anche perché la redazione utilizza per il 90% delle pagine un page book, personalizzato per settori e che già ospita spazi preconcordati di pubblicità. Anche in questo caso la qualità deve essere applicate nella sua dimensione di sistema, come collaborazione fra tecnici e professionisti che operano con un know how specifico in stretto collegamento, ed integrazione, fra loro. Come noi, sempre un maggior numero di editori e centri stampa si è avviato, o sta avviandosi, in questa direzione, e Ifra Italia 2002 consentirà di conoscere meglio le esperienze di successo e condividere le soluzioni ai problemi avviate e i progetti in fase di sviluppo.

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Le edicole in “rete”: scenari e progetti per informatizzare la distribuzione in Italia

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Le edicole in “rete”: scenari e progetti per informatizzare la distribuzione in Italia

Il processo di controllo, gestione e distruzione della resa costituisce oggi uno dei costi più importanti non solo della fase distributiva, di cui è certamente il maggiore, ma di tutto il sistema della produzione, e questo è certamente più grave se si considera che si tratta di un costo sostanzialmente improduttivo. L’aggiornamento tecnologico e organizzativo che ha coinvolto tutta l’editoria quotidiana e periodica italiana nell’ultimo decennio non si è, finora, esteso in pari misura al trattamento e alla gestione degli invenduti. I numeri dello scenario In Italia si vendono in edicola circa 80 quotidiani e più di 5.200 testate periodiche. Ogni giorno alle edicole viene effettuata una consegna che si aggira, secondo l’importanza delle località, tra 220 e 250 pubblicazioni. E’ sufficiente notare che se si escludono le pubblicazioni gratuite e postulatorie, quelle che vendono effettivamente più del 90% delle copie per abbonamento non sono più di sette o otto, quelle che ne vendono più del 50% una decina. Le altre 5.180 affidano le loro sorti alla rivendita diretta in edicola. In Italia è proprio in edicola dove si concretizza il 95% delle vendite, ma è sempre lì ove si realizza anche l’enorme massa di resa che appesantisce i conti dell’editoria: i quotidiani hanno distribuito nell’anno due miliardi e cinquecento milioni di copie, ne hanno venduti circa due miliardi e hanno totalizzato 500 milioni di invenduti.

I periodici hanno distribuito un miliardo e settecento milioni di copie ne hanno venduto un miliardo e cento milioni e la resa è stata di 600 milioni di copie. In termini di quantità abbiamo quindi avviato al macero un miliardo e cento milioni di copie, pari a oltre 350.000 tonnellate di carta. Se guardiamo questi numeri dal punto di vista contabile, cioè dal valore del rischio connesso ad una non corretta contabilizzazione di queste rese, dobbiamo considerare che se il valore globale delle vendite in edicola dell’editoria italiana nel 2000 è stato di circa tre miliardi e cinquecento milioni di euro il valore contabile di questa massa di resa ammonta a un miliardo e duecento milioni di euro. Accanto a quest’enorme costo editoriale vorrei aggiungere, senza avere purtroppo dati per quotarlo, il costo dei gadget, così diffusi nel nostro sistema che raramente vengono recuperati dalla resa ma che appesantiscono in modo significativo il costo dell’operazione, rendendo, per esempio, molto difficoltosa la lettura del codice a barre. L’informatica e la catena distributiva: Inforete Di fronte a queste cifre è chiaro che occorre realizzare una politica distributiva intesa a ridurre la resa e a gestirla dove si realizza. Il primo obiettivo si persegue agendo sull’edicola mentre il secondo ha il suo punto nevralgico nel distributore locale. Le 48.000 edicole che costituiscono la nostra rete di vendita sono raggruppate in circa 150 aree distributive. I quotidiani e i

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In Italia la vendita diretta dei quotidiani al chiosco è la più alta di tutti i Paesi europei. Particolarmente onerosi sono quindi, nel nostro caso, i problemi legati alle copie rimaste invendute. Quali soluzioni adottare, quali investimenti tecnologici pianificare per provare ad avviare a soluzione i problemi della distribuzione, il settore dell’industria dei giornali che meno ha beneficiato, fino ad oggi, degli sviluppi dell’informatica? Luigi Guastamacchia, Presidente della A.D.N., Associazione Nazionale Distributori, ha affrontato questi scenari – presentando le soluzioni in via di sviluppo - ad Ifra Italia 2002 nel corso di una relazione della quale riproduciamo ampi stralci.

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TecnoMedia Luigi Guastamacchia, Presidente A.D.N., con Riccardo Beretta, vicepresidente Asig, e con il Direttore Generale FIEG Sebastiano Sortino, che ha concluso i lavori dell’edizione 2002 di Ifra Italia

220; che tipo di affidabilità hanno rilevamenti fatti manualmente cercando di contare le giacenze in edicola? Ma di più, quanto incide sulla qualità del servizio del rivenditore la necessità di memorizzare un numero così rilevante di dati anche considerando che sulle 5200 testate in distribuzione il turnover tra nascite e morti è di oltre 600 testate all’anno?

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Inforiv: il progetto informatizzare le edicole grandi editori di periodici servono direttamente i distributori locali; i medi e piccoli editori di periodici servono alcuni distributori nazionali i quali a loro volta servono i distributori locali. Questa catena, allo stato attuale, è collegata informaticamente solo in modo molto parziale, per il solo tratto distributore locale - editore, e non per tutti gli editori. L’unico sistema di collegamento oggi operativo è quello denominato Inforete, nato nel 1995, che collega la quasi totalità dei distributori locali con i dieci maggiori operatori: quattro editori e sei distributori nazionali. Dal punto di vista generale il limite di Inforete è di servire quasi tutti i periodici ma solo tre quotidiani, anche se tra i più importanti. Inforete ha realizzato un formidabile strumento logistico e amministrativo che ha eliminato la quasi totalità degli scambi cartacei tra editori e distributori e che consente un’informazione in tempo reale per quanto riguarda consegne, date d’uscita, transazioni contabili. Ma proprio la natura contabile, e quindi a vendita chiusa, dei dati trasmessi dai distributori locali agli editori ne segna la scarsa utilità per la programmazione delle tirature e quindi la riduzione della resa. L’informazione sull’andamento delle vendite mentre sono in corso, e quindi prima della consegna degli invenduti, oggi è affidata a rilevazioni raccolte dal distributore locale, in genere telefonicamente o tramite la bolla di resa, fatte, a campione, sulle giacenze riscontrate. I rilevamenti così effettuati sono comunicati dal distributore all’editore per fax o e-mail e sono quindi scarsamente affidabili e intempestivi. Si ripropone qui l’argomento accennato in apertura: ogni sera al momento di chiudere l’edicola il rivenditore mette in resa più di 220 pubblicazioni; ogni mattina al momento di aprirla se ne trova davanti altre

per

L’informatizzazione delle edicole è oramai una necessità improcrastinabile cui si lavora da anni ma purtroppo senza aver raggiunto risultati quantitativamente significativi. Il progetto base per l’informatizzazione delle rivendite che dovrebbe risolvere globalmente il problema si chiama Inforiv ed è patrocinato dalla Federazione Editori in accordo con l’associazione dei distributori locali e i sindacati dei rivenditori, non senza alcune vistose assenze in questi due ultimi settori. Dopo una gestazione durata oltre quattro anni, nel mese di maggio si sono iniziati i primi collaudi presso un distributore locale collegato con un piccolo numero di rivendite pilota. Il sistema Inforiv è articolato, molto schematicamente in tre componenti: 1. Inforiv PV è il sistema client che risiede presso l’edicola; 2. Inforiv Provider assicura la comunicazione tra i DL e i PV, autentica gli utenti e provvede allo scambio sicuro dei dati. Risiede presso un Internet provider. 3. Inforiv DL, è la parte del sistema residente presso il DL, fa da ponte tra il suo sistema gestionale, della cui implementazione parleremo più avanti e Inforiv PV rendendo disponibili al DL i dati generati dal PV. E’ presto per avanzare previsioni sul livello di funzionalità del sistema in via di sperimentazione, e preoccupa la funzionalità della rilevazione con penna ottica, che nei momenti di punta potrebbe creare un intoppo o un ingorgo nella vendita con possibili mancate rilevazioni. La strada tuttavia è obbligata: la riduzione della resa passa attraverso la possibilità di avere rilevazioni dell’andamento delle vendite in corso d’opera e questo non è possibile altrimenti che con la rile-

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Le edicole in “rete”: scenari e progetti per informatizzare la distribuzione in Italia

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Stampa digitale, flessografia per il packaging e le etichette: tutti gli appuntamenti di Medprint 2002 Medprint, mostra delle tecnologie per l’industria grafica, editoriale e cartotecnica mediterranea, in programma dal 24 al 27 ottobre prossimi alla Mostra d’Oltremare di Napoli, assocerà al momento espositivo un articolato programma di incontri collaterali realizzati in collaborazione con partner di primo livello, che ne completano il ruolo di rassegna italiana di riferimento per il mondo delle arti grafiche e del converting. Il primo di questi, nella giornata inaugurale (giovedì 24 ottobre, dalle ore 15.00 alle 18.00), esplorerà gli “Scenari di sviluppo del mercato della stampa digitale”, promosso dal Gruppo Stampa Digitale di Assografici. Il seminario farà il punto e fornirà elementi di valutazione per un segmento di attività che, a ruota dei progressi tecnologici di processo ha aperto nuove e molteplici prospettive di prodotto. Nella seconda giornata, 25 ottobre (dalle 10.30 alle 13.00), sarà di attualità il tema promosso da ATIF (Associazione Tecnica Italiana per lo Sviluppo della Flessografia) della stampa flessografica applicata nel settore degli imballaggi, con una tavola rotonda che ha proprio per tema “Packaging: la risposta è flexo”. Per sabato 26 ottobre (dalle 11.00 alle 13.30), infine, è in programma il convegno promosso da Gipea (Gruppo Italiano Produttori Etichette Autoadesive) - Assografici sul tema delle Etichette Autoadesive, altro argomento che risponde in maniera puntuale alle attese del mercato mediterraneo. Sarà presentata, nell’arco della mattinata, l’attività del Gipea, e saranno affrontati, nel campo della stampa delle etichette, gli aspetti produttivi e le problematiche della formazione professionale, con particolare riferimento a quella a distanza. La partecipazione a tutte le iniziative è gratuita, previa registrazione.

Ufficio stampa E.PRESS SRL

Organizzazione CENTREXPO S.P.A.

Enrico Sbandi

Maria Grazia Facchinetti Promozione e Comunicazione

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vazione ottica su bar code al momento della vendita. Esperimenti in parallelo Alcuni distributori locali particolarmente attivi e dinamici hanno commissionato ed installato un loro sistema di collegamento con le rivendite. Mi riferisco in particolare al sistema iGeriv installato, tra gli altri, nelle zone di distribuzione di Parma Fidenza e di Vigevano che collega oltre il 50% delle rivendite dell’area. Il sistema prevede la realizzazione di un web server che contiene tutte le applicazioni necessarie al funzionamento del sistema stesso e che non ha necessità specifiche di essere collocato in zona. Un interfaccia software collega il distributore locale al web server e, tramite suo, alle rivendite che utilizzano sul proprio PC un sistema di gestione compatibile. E’ evidente che il buon risultato ottenuto a Parma Fidenza e a Vigevano, sta determinando una rapida penetrazione di questo sistema nel nostro mercato ponendo ulteriori problemi al sistema Inforiv che si dovrà strutturare per integrare queste installazioni otte-

Corso Sempione 4 - 20154 Milano Tel. 02. 319109.215 - fax 02. 341.677 e-mail mgfacchinetti@acimga.it

nendone la compatibilità. Una caratteristica originale del sistema iGeriv è la possibilità per i clienti lettori di collegarsi, sempre via internet, al sistema per ordinare pubblicazioni. I clienti abituali di un’edicola possono essere dotati di una password per inviare direttamente i loro ordini. E’ difficile oggi fare una previsione di quali saranno i tempi necessari perché questi sistemi abbiano un’estensione sufficiente a determinare un maggior bilanciamento delle tirature e dell’assegnazione di copie alle aree di distribuzione e alle singole edicole ma credo sia evidente che questa è l’unica strada percorribile per raggiungere l’obiettivo di ridurre le rese. Gestire gli invenduti Risolto in un futuro, possibilmente prossimo, questo problema rimane quello di come gestire in termini economici gli invenduti che fisiologicamente non potranno essere eliminati. In questo caso ci troviamo a dover conciliare due esigenze contraddittorie: l’economicità della lavora-

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Per informazioni:

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zione e la sicurezza del dato. Il sistema distributivo italiano ha privilegiato finora la seconda opzione concentrando la propria attenzione prevalentemente sulla sicurezza del dato e ricorrendo quindi al doppio quando non al triplo controllo. Il distributore locale quando riceve la resa dell’edicola la conta, per controllare la coerenza tra il numero di copie consegnate e le corrispondenti quantità inserite nei documenti contabili con i relativi pagamenti. Fin qui siamo nell’assoluta normalità e i distributori più accorti, pochi purtroppo, si sono attrezzati non solo con lettori di codici a barre, ma con telecamere che leggono l’immagine della prima pagina, man mano che le copie passano sul nastro trasportatore, la confrontano con quella memorizzata al momento della distribuzione la contabilizzano e la attribuiscono statisticamente al numero di competenza. A questo punto la vita utile della nostra copia è finita e, in una logica normale, dovrebbe cessare di produrre costi e anzi darci quel piccolo ricavo aggiuntivo che è il valore del macero. Invece qui incomincia un lungo e costoso viaggio: prelevata dal nastro la copia viene collocata su un bancale, le copie di ciascun editore o distributore nazionale sul proprio. Un lavoro tutto manuale disperso su tanti bancali quanti sono gli editori e i distributori nazionali che servono il distributore. Questi bancali e le copie delle varie testate devono essere contabilizzati, inventariati, quadrati con le bolle di accompagnamento, caricati su camion e spediti ai rispettivi editori e distributori nazionali. Tutto questo per trecento cinquantamila tonnellate di carta. Se il destinatario dell’invenduto è l’editore i bancali vengono aperti, controllati, totalmente o a campione, e dopo le opportune quadrature contabili mandati al macero. Se invece il destinatario è uno dei distributori nazionali che gestiscono 4500 delle 5200 testate distribuite, per circa 450 milioni di copie di invenduto, la prima lavorazione viene completamente rifatta. Le copie vengono divise per editore con tutte le operazioni già descritte fino a che i nuovi bancali partono per un altro viaggio al termine del quale l’editore farà il terzo controllo. Ho detto in apertura che questo è il costo più alto del sistema distributivo, valutabile in sessanta milioni di euro l’anno per le lavorazioni e venti per i trasporti, pari al 2,3% del valore del venduto a prezzo di copertina cui va aggiunto il costo degli enormi magazzini

necessari per lo stoccaggio e le lavorazioni presso tutti i tre componenti della filiera. Fino ad oggi tuttavia questo costo è stato ritenuto non eludibile. La copia di resa per l’editore è un biglietto di banca del valore di due terzi del prezzo di copertina. Chiunque di noi quando riceve dei soldi preferisce contarli personalmente. Ma per noi il controllo costa solo un secondo di tempo e un po’ d’attenzione, per il nostro sistema ottanta milioni di euro. Un gruppo di lavoro misto tra editori e distributori è da più di un anno al lavoro per gettare le basi di un sistema di resa sicura. Questo progetto si è concretizzato nella realizzazione di una database relazionale per il software gestionale dei distributori locali messo a punto da Trade Lab della Università Bocconi e presentato la scorsa settimana ai distributori locali. Si tratta di un lavoro molto impegnativo ancora in via di messa a punto. Questo nuovo sistema gestionale, come accennavo prima, dovrà collegarsi con il sistema Inforiv e Inforete per trasmettere i dati agli editori. Superata questa prima fase non abbiamo ancora risolto il nostro problema: saremo certi che tutte le copie che gli edicolanti dicono di avere venduto siano pagate all’editore, ma non saremo assolutamente certi che le conseguenti copie di resa che gli edicolanti dicono di avere restituito ci siano davvero. Il progetto cui stiamo lavorando tende a risolvere i problemi con un’unica lavorazione: una linea che con un lettore ottico legga il codice o l’immagine della copia, memorizzi il dato per poi quadrarlo con quello del sistema gestionale e attraverso un canale blindato avvii immediatamente la copia a un rullo maceratore. E’ evidente che nel caso di mancata quadratura tra le copie contabilizzate dal sistema gestionale e quelle passate al controllo del maceratore l’editore dovrà riconoscere come rese al distributore solo queste ultime. Una linea così strutturata è in produzione, seppure ancora a titolo sperimentale, presso il distributore di Verona, limitatamente alle pubblicazioni della Mondadori che ha collaborato alla sua messa a punto. Non voglio essere ottimista e penso di proporre all’Ifra 2004 la ripresa di questo argomento in modo che i tecnici del nostro settore possano illustrarvi le specifiche di software gestionali e di linee di gestione della resa non solo sperimentali ma effettivamente operative su larga scala e non solo in fase di progetto come oggi.

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Tecnologia, automazione, estetica: il centro stampa de L’Unione Sarda Visto da fuori, al tramonto, potrebbe apparire un grande centro avveniristico di ricerche scientifiche, ma è il nuovo centro stampa polifunzionale dell’Unione Sarda alle porte di Cagliari. Costruito in meno di un anno, è un concentrato di automazione e tecnologie di avanguardia che produce oltre 300.000 copie a notte in un ambiente dove la ricerca estetica sugli spazi e sulla luce ha prodotto soluzioni architettoniche di grande originalità. Ci fosse un po’ di sabbia bianca per terra, sarebbe quasi perfetta l’illusione di trovarsi a lavorare sulla riva del mare. Mare di Sardegna, naturalmente, dove la luce azzurra del cielo si riflette sulla superficie di uno dei più begli angoli di Mediterraneo che si conoscano. E la luce, e lo spazio, in quantità e qualità non comuni, sono i protagonisti del nuovo centro stampa dell’Unione Sarda, costruito alle porte di Cagliari con criteri architettonici all’avanguardia e scelte tecnologiche che ne fanno degli stabilimenti più avanzati d’Europa e dell’area Mediterranea. “Spazio e luce: lo spirito dello stabilimento è tutto qui” - dice l’Amministratore Delegato de Unione Sarda Piervincenzo Podda – “nella scelta di soluzioni architettoniche decisamente inusuali per un centro stampa, dove l’obiettivo è stato quello di rendere il più possibile vivibile, e piacevole, il luogo di lavoro dove si producono i quotidiani”. Scelte precise, volute dall’editore del quotidiano sardo Sergio Zuncheddu. Una facciata a vista illumina la sala rotative e la sala spedizione, rendendo in ogni angolo l’idea della “visibilità” del processo produttivo, una trasparenza che gioca con spazi di grandi dimensioni destinati a rimanere vivibili anche quando, fra alcuni anni, saranno riempiti dalle nuove linee di stampa già previste per eventuali ampliamenti produttivi. All’interno un flusso di lavoro ad altissima automazione dove i diversi processi industriali, dal controllo dell’utilizzo delle materie prime alla stampa e confezione del prodotto finali sono monitorati in linea da sistemi computerizzati, in grado di gestire una decina di testate che nel periodo estivo crescono di alcune unità e raddoppiano quasi la produzione del centro

stampa. TecnoMedia ha visitato il nuovo centro stampa in compagnia dell’Amministratore Delegato Piervincenzo Podda e del Direttore Tecnico Giuseppe Andretta. Tanti lettori, tanti formati, tanti colori La Sardegna, è noto, rappresenta un caso abbastanza particolare nel panorama dei consumi dei quotidiani in Italia. Nell’isola la percentuale di persone che almeno una volta alla settimana leggono un quotidiano è pari al 66,3%, contro una media nazionale del 57%. Anche i lettori quasi abituali del giornale – quelli, per intenderci, che lo leggono almeno 5 volte alla settimana – sono in percentuale del 47,2%, contro una media nazionale del 41,5%. I prodotti quotidiani acquistati giornalmente sono pari a 129 copie per ogni 1.000 abitanti, contro una media nazionale di 105 copie. Tutti questi dati, ricavati dal più recente Rapporto Fieg disponibile, dicono in sostanza una sola cosa: la Sardegna è un mercato di estremo interesse per tutti gli editori di giornali quotidiani. Questa considerazione era certamente nota al momento di avviare gli investimenti per la costruzione del nuovo centro stampa di Cagliari, dove la produzione media viene raddoppiata durante l’estate – quando non triplicata nel caso di talune testate – per effetto dell’arrivo delle migliaia di turisti, ai quali tutti gli editori di giornali a diffusione nazionale del nostro Paese non vogliono fare mancare i prodotti in edicola. Quando lo stabilimento sarà a regime, entro la fine del mese di luglio di quest’anno, nel nuovo centro di Cagliari si produrrà, oltre alla tiratura completa della Unione Sarda, il 100% della produzione destinata al-

Nuovi Centri Stampa

Tecnologia, automazione ed estetica: investimenti e strategie del centro stampa polifunzionale de L’Unione Sarda

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Foto 1. Il nuovo stabilimento della Unione

Sarda alle porte di Cagliari. Foto 2. Le tre linee CTP

Nuovi Centri Stampa

predisposte per la nuova tecnologia Violet

l’isola del Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport, La Stampa, Il Giornale, Il Sole 24 Ore, Il Messaggero, TuttoSport, Corriere dello Sport, Il Foglio, ai quali si aggiungono, per il solo periodo estivo, Il Giorno, Il Resto del Carlino e La Nazione, mentre fra breve comincerà la produzione di copie dell’Unità. Tutti i quotidiani italiani a diffusione nazionale, ad eccezione de la Repubblica che stampa a Sassari in uno stabilimento di proprietà del Gruppo, escono dalle rotative del nuovo centro stampa dell’Unione Sarda, uno stabilimento progettato per essere, fino dal primo giorno della sua entrata in produzione, il 28 aprile di quest’anno, un centro stampa polifunzionale. Tanti formati, diverse esigenze per quanto riguarda la quadricromia, il colore della carta, la confezione, gli inserti, la gestione degli abbonamenti che sono gestiti all’interno di un unico layout tecnologico ed industriale in grado di produrre oltre 600 lastre a notte, una tiratura che d’estate può oltrepassare le 300.000 copie, con una testata locale, dodici nazionali (tredici inclusa l’Unità) altrettanti cambi di edizione, il tutto caratterizzato da un altissimo livello di automazione dove non mancano scelte fortemente innovative attente ad alcuni dei più probabili, e promettenti, sviluppi tecnologici. Da Ginevra a Cagliari Pochi giorni dopo la sua presentazione ufficiale agli

editori e stampatori di tutto il mondo all’Ifra Expo 2001 di Ginevra, l’editore dell’Unione Sarda ha firmato in anteprima mondiale il primo contratto per l’acquisto di tre linee CTP Polaris 100 predisposte per l’impiego di laser a bassa potenza a tecnologia Violet di Agfa Gevaert. “C’era bisogno” – spiega il direttore tecnico Giuseppe Andretta – “di linee CTP – tecnologia sulla quale nessuno poteva nutrire dubbi – in grado di gestire formati diversi garantendo, nel tempo, la possibilità di effettuare risparmi significativi sui costi di gestione senza sacrificare la qualità per i nostri clienti”. La scelta è caduta sulla soluzione Violet che utilizza lastre tradizionali ad alogenuri di argento, in grado di produrre una qualità di altissimo livello senza problemi di tenuta nel corso della stampa, ed una testa laser a bassa potenza per la incisione diretta. “Bassa potenza (5 milliwatt contro 150-200) e basso costo” sottolineano a Cagliari. Nel processo produttivo, infatti, la nuova testa a bassa potenza viene accesa solo nel momento in cui la lastra viene scritta, a differenza di quanto avviene nel processo tradizionale, dove i laser ad alta potenza devono rimanere sempre accesi per mantenere la temperatura costante. Ciò comporta una considerevole diminuzione delle ore di lavoro della testa, con una maggiore durata nel tempo, senza contare che al momento della sua sostituzione, per effetto della maggiore diffusione dei diodi Violet a bassa potenza, è possibile risparmiare parecchie decine di milioni di vecchie lire rispetto ai laser a maggio-

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Tecnologia, automazione ed estetica: investimenti e strategie del centro stampa polifunzionale de L’Unione Sarda

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Foto 3. Un particolare della sala di spedizione. Foto 4. Lo

re potenza. Fra breve, quindi, le teste dei tre CTP saranno sostituite dai diodi Violet, i primi venduti nel mondo. Su queste tre linee ad incisione diretta vengono prodotte tutte le lastre necessarie alla tiratura delle diverse testate con un flusso di lavoro ad altissima automazione. L’impianto riceve files dall’esterno in ogni formato possibile, TIFF, PDF e PostScript. Il workflow automatico, basato su sistema intellinet sviluppato per le esigenze del centro stampa dai tecnici della GMDE, provvede alla incisione diretta delle lastre senza effettuare alcun intervento sui files in arrivo. Sono i clienti i responsabili della qualità di quanto viene riprodotto sulle lastre, i tecnici del centro che presidiano le linee si limitano a verificare la corretta riproduzione dei retini stabiliti dagli editori. Del resto, circa il 90% di quanto viene prodotto è inviato in formato TIFF G4, quindi rasterizzato in origine. L’impianto gestisce in modo del tutto automatico sia il multiformato che la multirisoluzione, con una capacità media di produzione attorno alle 500 lastre/ora, garantendo la stampa finale dei prodotti su un formato massimo di 38*53. Dopo la impressione dei dati relativi al montaggio in macchina delle stesse, in versione alfanumerica e in trascrizione codice a barre, le lastre vengono avviate a 28 basket di uscita tramite un sistema di controllo e movimentazione in linea della 2B, la società tedesca che, per il centro di Cagliari, ha sviluppato, in collaborazione con la Università di Monaco di Baviera, un

software per il monitoraggio di tutte le fasi di trasporto e per la diagnostica delle linee. L’operatore può intervenire in ogni momento su una consolle per modificare lo smistamento delle lastre in funzione delle particolari necessità produttive della serata, anche se il principio generale di funzionamento delle linee CTP è quello di prevedere e praticare la massima automazione possibile sia in fase di incisione che in fase di trasferimento ai basket di uscita finale, lasciando ai tecnici solo il compito di caricare le lastre da impressionare e verificare la qualità del retino prodotto . Un paio di testate stampate nel nuovo centro hanno voluto una prova colore basata su stampanti digitali, ma è una scelta, quella della prova colore in remoto, che a Cagliari lasciano agli editori. Controllare, stampare e confezionare Lo stesso principio, massima automazione ed estensione dei controlli computerizzati in ogni fase del processo, è stato applicato dai tecnici GMDE per l’integrazione dell’interfaccia per il trasferimento dei dati sulla pre inchiostrazione delle lastre al sistema di controllo delle rotative fornito dalla GOSS. In questo caso i dati vengono presi in carico all’origine, non appena i files delle pagine entrano nel sistema Intellinet ed avviati in produzione sulle linee CTP. Questo flusso di informazioni che corre parallelo al workflow che genera le lastre ha il vantaggio di saltare un passaggio intermedio, la lettura dei dati di preinking incisi sulla lastra, con il risultato di semplifica-

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stabilimento di notte: una facciata a vista tutta illuminata

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Nuovi Centri Stampa

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re il layout delle macchine installate in linea. Il centro stampa, progettato nel 2001 dopo un’attenta analisi delle soluzioni ingegneristiche più moderne applicate nei nuovi stabilimenti in Italia ed all’estero, si sviluppa su una superficie di 35.000 metri quadrati dei quali 11.000 coperti, su tre corpi di fabbrica funzionali al ciclo di lavoro: ricezione e stoccaggio delle materie prime, fotoformatura e stampa, confezionamento e spedizione del prodotto finito. All’interno della sala stampa sono state installate due linee rotative Goss Universal 50, shaftless. “La configurazione prescelta, senza albero di trasmissione” – spiega Andretta” risponde ai medesimi principi di flessibilità produttiva, consentendo un cambio il più possibile rapido delle testate in macchina”. Queste ultime, vale la pena di ricordalo, ad eccezione della Unione Sarda hanno una tiratura media compresa fra le 15.000 e le 45.000 copie: molti prodotti da alternare in linea ma volumi stampati per ciascuna edizione non particolarmente elevati. Le due rotative possono produrre un massimo di 52 pagine ciascuna, con un massimo di pagine a colori, rispettivamente, di 32 e 16. I prodotti possono uscire su un doppio cono, e grazie a questa configurazione l’Unione Sarda ha avviato la produzione di un dorso estivo che, se le condizioni lo permetteranno, potrà continuare, con taglio editoriale e contenuti diversi, anche per il resto dell’anno. Il doppio cono per la confezione del prodotto è uno degli accorgimenti utilizzati a Cagliari per rendere flessibile anche questa fase di lavorazione, che è culminata nell’acquisto di una linea di inserimento NewsLiner della Müller Martini, posizionata, come tutto il resto, all’interno di un ambiente dove non manca certo lo spazio per crescere in futuro, se le condizioni del mercato lo consentiranno. La decisione di adottare il sistema di inserimento basato su buffer rotanti per lo stoccaggio dei prodotti in suscita dalla rotativa in tempio diversi non è stata presa solo in funzione dell’inserimento vero e proprio ma anche perché consente, sempre nella prospettiva di un centro stampa polifunzionale, di non rallentare la produzione della linea di inserimento durante i numerosi cambi di prodotto in macchina. Quando è necessario fermare i gruppi shaftless per sostituire le la-

stre le copie accumulate nei buffer flexi roll sono scaricate ed inviate alle linee di confezionamento ed etichettatura dei pacchi. Ciò consente anche nelle produzioni normali – senza inserimento di prodotti nel corpo centrale del giornale – di equilibrare perfettamente la velocità di uscita dalla rotativa con la velocità di produzione della linea di trasporto, anche nel caso in cui una di queste componenti subisca un fermo macchina improvviso. Non è il solo sistema di automazione che interagisce con le linee di rotativa centrali. La Coates Lorilleux, fornitrice degli inchiostri, ha sviluppato una interfaccia computerizzata per il controllo dei flussi di pigmenti colorati e del mero dai serbatoi dello stabilimento ai calamai di inchiostrazione. Una rappresentazione visiva dello stato di svuotamento dei serbatoi centrali consente il monitoraggio in tempo reale dei consumi. Lo stesso sistema provvede ogni notte a generare un report statistico finale sulle quantità di pigmento consumate, in modo da tenere sotto controllo la gestione delle materie prime. Anche per quanto riguarda la carta, valgono le considerazioni fatte sui criteri di progettazione di un centro polifunzionali. Le bobine di colore e qualità diversa vengono stoccate nello stabilimento e tenute in ambienti condizionati per almeno sette giorni (il clima che tanto amano i turisti non è sempre ottimale per la carta), quindi avviate ai portabobine attraverso trasportatori a piastre ad alimentazione manuale della Metzo. Anche nell’area di stoccaggio, come nel resto dello stabilimento lo spazio per crescere c’è, ed è di vaste proporzioni. Introdurre nel corpo che ospita le due rotative e la cabina silente una terza linea di stampa non creerebbe alcun problema né alcuna modifica al principio della costruzione dello stabilimento fondato sul massimo rispetto e cura della qualità dell’ambiente di lavoro. “Creare e mantenere le migliori condizioni di lavoro possibili” – conclude l’Amministratore Delegato Podda –“non solo è sinonimo di rispetto per collaboratori che svolgono ogni notte compiti particolarmente delicati, ma alla lunga ha ricadute positive sul miglioramento complessivo del prodotto stampato, e quindi del servizio offerto ai clienti”.

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Nuove alleanze per Il mercato italiano Nuovi accordi di collaborazione fra alcune società fornitrici che, con formule diverse, hanno deciso di stringere accordi di collaborazione per fornire più ampie piattaforme di know-how e di prodotti all’industria editoriale italiana. Tera e GMDE da un lato, HiT Internet Technologies che ha assorbito la maggioranza di Tecnavia Press dando vita ad una nuova società, HiT Press, specializzata nel settore editoriale. A questo secondo network contribuirà anche EidosMedia, già legata da una alleanza tecnologica e commerciale siglata lo scorso anno, che porta in dote un recente accordo con l’americana Autonomy Corporation. E’ in arrivo in Italia una nuova stagione di “grandi alleanze” fra i fornitori? E’ presto per dirlo, ma nei primi mesi di quest’anno le sorprese, sul fronte delle nuove alleanze, non sono mancate. Tera e GMDE hanno stretto un accordo di collaborazione per il mercato italiano. HiT Internet Technologies ha acquisito la maggioranza (56%) di Tecnavia Press, siglando un accordo di esclusiva con Tecnavia Sa, con sede in Svizzera, per la distribuzione sul mercato italiano dei prodotti fabbricati dalla società elvetica nel settore del trattamento ed archivio dati ed immagini per quotidiani ed agenzie di stampa. La nuova società nata da questo accordo si chiama HiT Press, ed è specializzata il prodotti e servizi dedicati al settore editoriale. A fine maggio EidosMedia, società che già aveva stretto un’alleanza con HiT Internet Technologies, ha annunciato un nuovo accordo con la Autonomy Corporation, società quotata al Nasdaq, grazie al quale il prodotto sviluppato dalla software house italiana, Méthode, si arricchirà delle funzionalità di indicizzazione e ricerche cross-reference fornite da Autonomy.

editoriali e servizi ad alto valore aggiunto di progettazione, installazione ed assistenza post vendita attraverso un network di tecnici che operano 24 ore su 24. Tera ha legato il suo nome allo sviluppo di soluzioni editoriali nell’ambito dei sistemi su piattaforma standard– GN3, FilePrimer e Gate alcuni fra i marchi più affermati e più recenti – mentre GMDE ha legato il proprio nome alla fornitura, installazione ed assistenza di soluzioni quali Intellinet e i CTP prodotti da Agfa – Polaris e, più di recente, la nuova tecnologia Violet. La sinergia fra le due società, che resteranno dal punto di vista degli assetti proprietari due entità fra loro assolutamente indipendenti, sarà concentrata nella collaborazione commerciale e tecnica verso il mercato italiano, al quale le due aziende potranno offrire una completa gamma di prodotti e servizi di progettazione, installazione ed assistenza tecnica post vendita 24 ore su 24. L’offerta potrà concentrarsi sulla vasta area che va dall’input all’output, dai sistemi editoriali alla teletrasmissione fino alla incisione diretta delle lastre con trasferimenti di dati on line per il controllo di qualità finale sulla rotativa.

Tera e GMDE

HiT Internet Technologies e Tecnavia Press

La prima alleanze annunciata, quella fra Tera e GMDE, vede protagoniste due società che presentano fra loro spiccate caratteristiche complementari. La prima, fondata nel 1990, conta oggi oltre 170 installazioni a livello mondiale, con clienti del calibro di International Herald Tribune, USA Today, O Globo ed il Gruppo Northcliff, e sei filiali estere – Inghilterra, Germania, Spagna, Nord America, Sud America ed Asia. GMDE, fondata nel 1993, è una delle società leader nel mercato italiano per la offerta di soluzioni

Hit Internet Technologies, con sede ad Affi, alle porte di Verona, è una software house specializzata in progettazione, sviluppo, e commercializzazione in Italia ed all’estero di applicazioni software per system integration, soluzioni per il commercio elettronico business to business, servizi on-line e sistemi multimediali a banda larga e stretta via terrestre e satellite, ha rilevato la maggioranza del capitale della Tecnavia Press (56%), società specializzata in prodot(continua a pag. 23)

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Nuove alleanze per il mercato italiano

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Open-house Man Roland nello stabilimento di Plauen Il 28 giugno scorso una ventina tra direttori tecnici di quotidiani italiani ed esponenti della stampa specializzata si sono imbarcati su un volo charter in partenza dalla Malpensa con destinazione Plauen, ai confini tra la Germania e la Cecoslovacchia. Obiettivo del viaggio, organizzato dalla MAN Roland Italia, presentare al mercato italiano la rotativa per quotidiani Regioman, che viene appunto prodotta nello stabilimento di Plauen, ai tempi della Germania Est sede della Plamag e poi rilevato dal gruppo MAN. A guidare la comitiva, Trino Barnabò, responsabile web presses della Man Roland Italia. La Regioman è l’ultima nata tra le macchine da stampa per quotidiani MAN Roland: il suo battesimo risale infatti alla Drupa 2000, la prima installazione all’agosto successivo, presso la Union Druckerei di Weimar. Da allora, la nuova macchina ha incontrato un crescente successo, sia in Europa che in Nord-America: solo negli Stati Uniti sono già state vendute ben 15 linee Regioman. Nella sua presentazione di benvenuto, Bernhard Kuchenbaur, responsabile delle vendite dei sistemi da stampa a bobina per l’Europa meridionale e l’America Latina del gruppo Man Roland, ha sottolineato come l’evoluzione del mercato editoriale richieda alle macchine da stampa di nuova generazione prestazioni sempre più spinte in termini di pagine in quadricromia, inserimento di colori spot, costanza qualitativa, flessibilità di produzione, riduzione dei tempi di avviamento e ripartenza, contenimento degli scarti. Il tutto, non va dimenticato, all’interno di un flusso di produzione che va gestito in maniera integrata, e nell’ottica di un utilizzo più intensivo e di un ammortamento più rapido dell’impianto di stampa. Dopo le presentazioni delle soluzioni Man Roland per l’industria dei quotidiani – le rotative, i sistemi Pecom per il controllo di produzione e Ppi per la gestione del workflow - ed una breve visita dello stabilimento, è stato possibile vedere all’opera la Regioman nel training center dello stabilimento, dove attualmente si stanno svolgendo i corsi per gli operatori del quotidiano sportivo francese L’Equipe. La novità più significativa della Regioman risiede nella sua configurazione, a doppia larghezza e singola circonferenza, la prima al mondo con questa tipologia costruttiva. La larghezza massima del cilindro è di 1700 millimetri, con un cut-off variabile da 470 a 578 millimetri. In pratica, un singolo cilindro è in grado di produrre sino a otto pagine broadsheet. Lavorando con un’unica lastra sulla circonferenza del cilindro, è possibile produrre un numero pari o dispari di sezioni, aumentando o diminuendo la foliazione anche di sole due pagine alla volta. Inoltre occorre una sola lastra per pagina e non due, come nelle tradizionali rotative a doppia larghezza e doppio sviluppo: un risparmio da non sottovalutare, specialmente se si tiene conto dei maggiori costi delle lastre Ctp – sempre più diffuse nella produzione dei quotidiani - rispetto alle forme tradizionali. Grazie alla sua configurazione, con la Regioman è possibile realizzare prodotti altamente individualizzati, con foliazioni differenziate per singole edizioni. Ma è possibile anche produrre un quotidiano in unica sezione con un elevato numero di pagine ed alta tiratura: i cilindri, infatti, possono girare ad una velocità massima di 70.000 rivoluzioni/ora, comparabile a quella di una rotativa a doppia larghezza/doppio sviluppo con produzione in accumulo. Il gruppo di tecnici e giornalisti italiani che ha partecipato all’open house Regioman svoltosi il 28 giugno 2002 presso lo stabilimento di Plauen del gruppo MAN Roland

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ti e servizi per il mercato editoriale. Un settore, questo, nel quale HiT Internet Technologies già operava con l’offerta di soluzioni sviluppate autonomamente e attraverso un rapporto di stretta collaborazione con EidosMedia, siglato lo scorso anno e illustrato ad Ifra Expo di Ginevra (cfr. TecnoMedia n.31). Forte di prodotti per il workflow management e know-how nello sviluppo di soluzioni integrate per la gestione on line degli annunci pubblicitari in formato digitale, HiT Internet Technologies può contare su oltre 500 testate che già utilizzano le proprie soluzioni – fra le quali Corriere della Sera, Repubblica, Il Sole 24 ore, Wall Street Journal Europe, St. Francisco Chronicle. Al software finora offerto ai quotidiani andranno ad aggiungersi i prodotti sviluppati da Tecnavia Sa, con sede in Svizzera, per i quali è stato siglato un accordo per la distribuzione sul mercato italiano. Al potenziale di questa alleanza occorre aggiungere la nuova intesa intercorsa fra EidosMedia che, come si legge in altra parte della pubblicazione, ha da poco concluso un contratto di fornitura con il Financial Times inglese, e Autonomy Corporation, grazie al quale il sistema Méthode sviluppato dalla software house italiana si arricchirà delle funzionalità di indicizzazione e ricerca cross-reference fornite dalla società americana quotata al Nasdaq. Anche in questo caso il sistema di alleanze porterà a tutto il network vantaggi competitivi in termini di potenziamento dell’offerta da proporre ai propri clienti, non solo italiani naturalmente. Siamo di fronte, anche in questo secondo caso, ad una operazione che punta ad integrare know-how aziendale, personale tecnico, staff commerciale per offrire un supporto ad editori e centri stampa molto flessibile in termini di approccio ma molto efficiente e qualificato in termini di apporto di contenuti tecnologici. Network per crescere Prodotti diversi da integrare, metodi diversi per allearsi, ma un obbiettivo comune: quello di crescere sul mercato dei quotidiani attraverso la creazione di network ad alta specializzazione, dove confluiscono applicativi high-tech e tecnici di provata esperienza in grado di affiancare servizi a valore aggiunto all’offerta di hardware e software. Il nostro Paese, come il resto del mondo editoriale, non è nuovo alle alleanze, siano esse caratterizzate da

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un semplice accordo di collaborazione o prevedano scambi, anche significativi, di quote di capitale. In passato, tuttavia, e siamo a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta, a movimentare il mercato erano aziende multinazionali che si chiamavano IBM, Kodak, Fuji, Du Pont, impegnate in operazioni di shopping industriale a centottanta gradi. Oggi chi agisce sul mercato ha dimensioni, forza finanziaria, ed agilità, molto diversa dai protagonisti del passato. Talvolta le alleanza industriali possono essere segnale di una comune debolezza di fronte a mercati verticali che, per ragioni contingenti, possono decidere di posticipare gli investimenti in tecnologia. Noi crediamo, tuttavia, in questi specifici casi, che le alleanze siano invece il frutto di una visione del mercato e di una conseguente strategia. Nel caso dei giornali quotidiani, non possiamo non osservare come la soglia di accesso ai sistemi di input – sistemi editoriali e sottosistemi connessi, come quelli per il trattamento della pubblicità o per i flussi di lavoro sui quali trasferire i dati per il controllo di qualità della stampa finale – si sia in questi anni avvicinata, e di molto, alle applicazioni più diffuse su piattaforme standard, “aprendosi” progressivamente in direzione della integrazione di più sottosistemi specializzati. E proprio la necessità di “mettere insieme” non solo componenti altamente specializzate ma, in modo particolare per quanto riguarda l’Italia, aziende fra loro diverse che concorrono alla creazione del prodotto finale – pensiamo al flussi di lavoro della pubblicità, alla catena agenzia - concessionaria – sistema editoriale - fotolito – e relativi feed back di controllo, o pensiamo alla terziarizzazione della stampa presso stabilimenti diversi – ha spinto aziende fornitrici ad integrare, prima di tutto, know-how, personale tecnico, esperti commerciali e strutture. Naturalmente è possibile anche muoversi da soli, ed alcuni player del mercato italiano lo stanno facendo con ottimi risultati, ma anche le alleanze per l’integrazione sono una strada possibile in vista di un obiettivo condiviso da tutti: aumentare le proprie quote di mercato stringendo collaborazioni sempre più incisive con editori e stampatori. Nessuna strategia, né la scelta di restare autonomi né la scelta di avviare alleanze, può da sola decidere le sorti economiche di un’azienda: sono due diversi modi, entrambi validi, per affrontare le sfide del mercato.

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Accordi editoriali

Media Duemila e Telema: un promettente accordo editoriale Ai nastri di partenza un nuovo accordo editoriale per la divulgazione scientifica nell’ambito delle tecnologie per telecomunicazioni fra Media Duemila, la rivista fondata e diretta da Giovanni Giovannini, e I Quaderni di Telema della Fondazione Ugo Bordoni. Alla presentazione della nuova iniziativa sono intervenuti, fra gli altri, il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri e Nicholas Negroponte, direttore del Media Laboratory del Mit di Boston. Una nuova iniziativa editoriale è stata presentata il 17 luglio scorso a Roma, alla presenza del Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri. Media Duemila, mensile di cultura informatica fondato e diretto da Giovanni Giovannini giunto al suo ventesimo anno di vita, e la Fondazione Bordoni hanno siglato un accordo che prevede di inserire all’interno di Media Duemila “I Quaderni di Telema”. Aprendo i lavori, Giovanni Giovannini, già grande inviato, vice direttore della Stampa e per molti anni presidente della Fieg, ha posto l’accento sull’importanza dell’attività ventennale svolta da Media Duemila, orientata a promuovere una battaglia culturale per educare e sensibilizzare le élite, su ciò che accade nel mondo della comunicazione. Giovannini ha, però, affermato che questo è un momento molto delicato, di grande svolta, “la battaglia non è finita, c’è bisogno di unire altre forze dell’editoria. E’ necessario trasmettere ai lettori questa cultura della mutazione, il senso del percorso che si sta percorrendo nel settore delle telecomunicazioni, nella cui direzione anche il Governo sta muovendo, anche grazie alla Fondazione Bordoni, passi da gigante”. E’, perciò, nel tentativo di cercare nuove sinergie, che nasce questa alleanza tra le due riviste “classiche” della net economy. L’inserimento della rivista “Telema”, di proprietà della Fondazione Bordoni (FUB), da parte di Media Duemila è stata ben accolta dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione. Guido Salerno, il direttore dell’Ente, ha illustrato con precisione le motivazioni della Fondazione alla base di questa operazione editoriale: “alla Fondazione mancava la presenza di una

rivista che coniugasse rigore scientifico e capacità di avvicinare il grande pubblico. Era necessario trovare uno strumento che dimostrasse il buon lavoro che la FUB sta svolgendo nel settore delle telecomunicazioni. Media Duemila assorbe un taglio di studi della Fondazione adatti per destare l’interesse del grande pubblico.” Salerno ha concluso il suo intervento annunciando quali saranno alcuni dei temi trattati nell’inserto “Telema” nei prossimi numeri: Internet per tutti, Internet e scuola, il cinema del futuro. La Fondazione Bordoni, eretta in Ente Morale nell’anno 2000 e che si ricollega all’esperienza dell’omonimo Ente che, dal 1952, opera nel campo della “ricerca scientifica e quella applicata nel settore delle telecomunicazioni, elettronica e servizi postali”, ha una vocazione super partes, caratteristica testimoniata da una nuova Convenzione tra Ministero delle Comunicazioni e FUB, la quale attribuisce al primo un ruolo di impulso nella definizione dei programmi e delle attività dell’Ente. La Fondazione, inoltre, vanta un’esperienza internazionale in aree di studio come la radiopropagazione, la comunicazione ottica, le reti di telecomunicazione e la comunicazione multimediale Il Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, ha ribadito l’importanza di questa collaborazione in un’era che è sempre più testimone del ruolo fondamentale che le telecomunicazioni svolgono nel cambiamento socio – culturale, evidenziando la partecipazione sempre più efficace che il Governo sta dimostrando nel processo di implementazione della banda larga, una partecipazione che s’incentra nel tentativo, ben riuscito, di parlare alle istituzioni e al grande pub-

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Media Duemila e Telema: un promettente accordo editoriale

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Alta qualità a prezzi adeguati, con un servizio fortemente personalizzato ed un’attenzione al cliente che solo un’azienda di medie dimensioni può offrire: è questo in sintesi il messaggio inviato ai clienti dalla Trenal, azienda produttrice di inchiostri fondata nel 1932 a Bruxelles e trasferitasi nel 1975 a Lessines, non lontano da Anversa, in un nuovo stabilimento di 55.000 metri quadrati. Storia, prodotti e strategie di sviluppo sono stati presentati ad un folto gruppo di giornalisti internazionali della stampa specializzata in occasione di una conferenza stampa organizzata nel quartier generale della società. Nel corso degli anni Trenal è cresciuta fino a ricoprire un ruolo primario nella produzione di inchiostri neri per la stampa offset su carta da giornale, e con il nero è cresciuta anche la capacità produttiva dei pigmenti a colori. Circa il 70% del prodotto è per l’export. La società ha agenzie e rappresentanti in quasi tutti i Paesi europei e paesi africani, come in varie aree dell’Asia, Centro e Sud America ed anche in Australia e Nuova Zelanda, oltre a sussidiarie e filiali in Germania, Olanda, Francia, Spagna, Marocco, Danimarca ed Italia. Il nostro Paese è il terzo mercato assoluto per Trenal ed i collaboratori italiani occupano la seconda posizione nella “classifica” delle filiali dopo la Francia. Nel 1987 Trenal è stato il primo fabbricante a lanciare inchiostri per stampa offset su carta da quotidiano in Europa basati al 100% su olii vegetali, che favoriscono la stabilità in macchina, un’alta qualità di stampa e vantaggi in termini di salvaguardia ambientale. Recentemente sono stati sviluppati una serie di pigmenti per la nuova generazione di macchine per la stampa con sistemi di inchiostrazione ultra-short, denominati keyless.

blico attraverso la voce delle maggiori intelligenze del settore. Il primo numero di Media Duemila (luglio – agosto) in edizione “arricchita” conterrà una sorta di “Libro Bianco” delle nuove tecnologie, un momento di riflessione e inaugurerà un modello espositivo più chiaro, a volte didascalico, proprio per dimostrare la vocazione divulgativa del “nuovo” Media Duemila. Gasparri ha, infine, riservato un plauso particolare per l’opera svolta da Nicholas Negroponte, direttore del Media Laboratory del Mit di Boston già attivo collaboratore e consulente di Media Duemila, uno dei maggiori esperti a livello mondiale nel settore delle tecnologie, nonché uno dei più prestigiosi ospiti della tavola rotonda. Negroponte, nel suo successivo intervento, ha descritto con grande precisione e chiarezza quali grandi svolte le tecnologie abbiano determinato negli ultimi trent’anni. I mutamenti principali, secondo il suo parere, sono stati tre: la digitalizzazione dei media, la

comunicazione a pacchetti, e l’implementazione dei sistemi wireless. Si è poi interrogato su quale potrebbe essere il prossimo cambiamento radicale e, nel farlo, ha sottolineato che l’Italia è certamente il Paese cui bisogna guardare con maggiore attenzione nel tentativo di definire gli scenari futuri, giacché, in nessun altro Stato la tecnologia ha mutato così profondamente gli stili di vita. Carlo Perrone, vice presidente della Fieg, intervenuto al convegno, ha espresso una grande ammirazione e gratitudine per l’opera compiuta da Giovannini in vent’anni di lavoro. Perrone ha detto fra l’altro che, precorrendo i tempi in modo coraggioso e intelligente Giovannini “ha portato la tecnologia nel mondo editoriale italiano; grazie a lui, oggi, i giornali non hanno paura dell’evoluzione. Inoltre, educando alla tecnologia e, quindi, sviluppando un sistema di trasporto dell’informazione a costo ridotto, ha portato un maggiore pluralismo dell’informazione.”

Accordi editoriali

Inchiostri Trenal per la stampa dei quotidiani

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Agenzie di informazione

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Un DeeJay per l’informazione finanziaria con tecnologia “made in Italy” Per raggiungere con le proprie notizie economiche e finaziarie i nuovi mercati europei costituiti dagli uffici stampa delle aziende e degli Enti pubblici, Dow Jones & Co. ha scelto un partner, ed una tecnologia, “made in Italy”. Il DJ Financial Wire, il DJ Nieuwsdienst e DJ Bourse saranno i primi notiziari trasmessi sulla nuova rete dalla maggiore organizzazione mondiale per la trasmissione di notizie economiche finanziare, che ha scelto di seguire la strada degli accordi e delle alleanze con partner tecnologici per lasciare ai propri clienti la massima libertà nella ricezione dei contenuti. TecnoMedia, la pubblicazione italiana specializzata in tecnologie, prodotti e mercati per l’industria editoriale e della comunicazione, non ha mai fatto mistero di seguire con particolare attenzione, soddisfazione ed un pizzico di orgoglio i successi delle aziende italiane fornitrici di tecnologie sui mercati esteri. Le notizie non sono mai mancate in passato, e neppure in questo numero si fanno desiderare. Il Financial Times, quotidiano finanziario della city di Londra, ha firmato un accordo con EidosMedia, come si legge in altra parte di questo numero, ed il DJ Newswires, del gruppo Dow Jones & Co., ha scelto un partner ed una tecnologia “made in Italy” per la distribuzione dei suoi servizi on line Dow Jones Newswires Il gruppo americano Dow Jones & Co. è la più vasta organizzazione mondiale indipendente per la raccolta e distribuzione di notizie economiche e finanziarie. Con oltre 3.600 fra giornalisti e collaboratori, 230 uffici in ogni parte del mondo, 7.000 notizie trasmesse in media ogni giorno Dow Jones è l’editore del Wall Street journal, il quotidiano che contende ad USA Today il primo posto nella classifica delle testate più vendute negli Stati Uniti D’America, con oltre 1.850.000 copie medie giornaliere in circolazione. A questa testata, la più famosa del gruppo, vanno ad aggiungersi le edizioni regionali stampate per l’Europa e per l’Asia, le edizioni speciali, un nutrito gruppo di periodici specializzati, fra i quali il settimanale Barron’s, il canale televisivo CNBC che trasmette 24 ore su 24 notizie economiche finanziarie dalle maggiori città di Euro-

pa, Stati Uniti ed Asia che raggiunge 168 milioni di case in più di 100 Paesi, il Wall Street Journal Online (wsj.com), il sito di informazione a pagamento più grande al mondo con 609.000 abbonati, altri canali di comunicazione e prodotti accessori, ed il servizio Dow Jones Newswire. Gli abbonati, 350.000 mila investitori professionali e 4 milioni di investitori privati, dispongono di 57.000 codici identificativi dei contenuti per facilitare la ricerca e la ricezione di quanto realmente interessa ai singoli utenti, e possono contare su un universo di oltre 30.000 società trattate. Piattaforme “made in Italy” per nuovi clienti A questa vasta platea di investitori professionali e privati Dow Jones si indirizza utilizzando le reti professionali disponibili che già veicolano informazioni di altre società specializzate. Fra breve verrà utilizzata anche una nuova piattaforma per la trasmissione terrestre e via satellite verso nuovi clienti, in modo particolare gli uffici stampa delle grandi, piccole e medie imprese pubbliche e private e degli enti pubblici. Per servire queste nuove categorie di utenti, Dow Jones ha sottoscritto un accordo con l’italiana Telpress, aperto alla collaborazione in tutti i Paesi europei. Il gruppo americano dell’informazione economica e finanziaria utilizzerà i servizi, e le tecnologie, di Telpress innanzitutto per la trasmissione delle informazioni. NewsCovery sarà impiegato per la distribuzione in sicurezza via internet dei servizi delle agenzie. Il sistema consente il trattamento in tempo reale di qualsiasi oggetto testuale o multimediale, ivi compreso immagini e sequenze audiovisive, una operatività

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continua con back-up automatico e la gestione indipendente e separata di ciascun abbonato. SatCluster sarà invece utilizzata per la distribuzione multicast satellitare degli stessi servizi. L’accordo prevede inoltre la possibilità per Dow Jones di proporre ai propri abbonati l’utilizzo del browser Telpress ToscaViewer per la consultazione e la ricerca delle notizie trasmesse on line. Oltre alle tecnologie, il partner italiano offrirà al colosso statunitense la connettività diretta alla propria rete di abbonati, un patrimonio di grande interesse strategico per i piani di espansione di Dow Jones. Telpress infatti può contare, ad oggi, su una rete di oltre 15.000 terminali installati presso 783 clienti, con una forte presenza proprio nel settore pubblico (ben oltre 2000 terminali) in grandi imprese private, istituti di ricerca e centri universitari, una rete di utenti non serviti finora, in massima parte, dai servizi on line di Dow Jones, senza contare la tradizionale, diremmo storica, presenza di Telpress nell’industria della editoria e della comunicazione, dove si trovano circa un terzo dei terminali installati. Tramite i canali Telpress i nuovi, potenziali clienti, dei servizi di informazione avranno accesso al Dow Jones Financial Wire, il notiziario in tempo reale sull’andamento delle principali borse del mondo, che include notiziari completi su avvenimenti di carattere finanziario, politico o economico, oltre a commenti ed analisi. Inoltre troveranno il DJ Nieuwsdienst, il servizio in lingua olandese con analisi e notizie dai mercati finanziari olandesi e DJ Bourse, servizio in lingua francese specializzato nelle notizie sui mercati azionari, obbligazionari, e su quello delle valute con particolare attenzione agli eventi internazionali che influenzano il mercato francese. Ulteriori servizi potranno essere aggiunti in futuro, a richiesta degli utenti. Strategie tecnologiche I prodotti ed i servizi di Dow Jones Newswires coprono i cinque più importanti segmenti di mercato

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nell’area finanziaria: scambi monetari, reddito fisso, mercati azionari, energia e materie prime. I servizi sono diffusi in undici diverse lingue: inglese, italiano olandese, portoghese, spagnolo, tedesco, cinese, coreano, giapponese ed il basha indonesiano. Proprio questa disponibilità nell’impiego di lingue diverse dall’inglese si è dimostrata, negli anni, uno strumento efficace ed indispensabile per la penetrazione capillare delle informazioni trasmesse dalla rete della Dow Jones, e quindi è naturale che la società vada alla ricerca di sempre nuovi target di utenti da servire, con una strategia ben chiara nell’approccio alle tecnologie. Il gruppo americano, come ha ricordato Mike Bergmeijer, vice Presidente delle vendite internazionali e del marketing, non ha mai voluto sostituirsi ai fornitori di tecnologie né fare il loro mestiere. “La nostra attività è raccogliere e distribuire informazioni economiche e finanziarie” ha detto fra l’altro Bergmeijer. Non ci sono quindi preclusioni verso chiunque si offra di “trasportare” i contenuti in tutto il mondo, e sono benvenute aziende come Telpress che non solo offrono connettività via satellite e su rete Internet, ma garantiscono accesso diretto a target mirati di utenze non abituali per i servizi di informazione economica e finanziaria. Essenziale resta, comunque, nelle strategie di espansione del colosso americano, che ciascuno dei partner faccia bene il suo mestiere. Questo approccio, come non ha mancato di evidenziare il vice Presidente del gruppo americano, evita anche di ingenerare la sensazione di “prendere prigioniero” il cliente attraverso la proposta, o l’imposizione, di tecnologie proprietarie. Molto meglio, per Dow Jones, utilizzare i canali migliori di trasmissione e ricezione disponibili sul mercato, lasciando liberi i fornitori di aggiornare i sistemi secondo l’evoluzione tecnologica , i clienti di collegarsi dove e come preferiscono alle reti di trasmissione, e i fornitori di servizi di dedicarsi per intero al loro core business, i contenuti dell’informazione, in questo caso particolarmente delicati ed essenziali, trattandosi di notizie economiche e finanziarie.

Agenzie di informazione

Un DeeJay per l’informazione finanziaria con tecnologia “made in Italy”

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Qualità e formazione

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Corsi Colore ASIG e Ifra Conference: il “fattore umano” per la qualità nei quotidiani Decisivo nella sfida per la qualità appare sempre di più il “fattore umano”, e si moltiplicano in Italia ed all’estero le iniziative per la diffusione di strumenti per la gestione della qualità e per lo scambio di esperienze realizzate dai più importanti editori e centri stampa. Con il mese di giugno si sono conclusi i primi tre Corsi Qualità Colore 2002 organizzati da ASIG – Associazione Stampatori Italiana Giornali – a Milano, Roma e Bari. A metà maggio una Conferenza Internazionale dell’Ifra a Londra ha fatto il punto della situazione su alcune nuove iniziative ed esperienze internazionale in direzione dello sviluppo di “sistemi” qualità. La formazione professionale al centro delle riflessioni in Europa e negli Stati Uniti. Come trattare le immagini digitali? Perché è meglio operare sui livelli piuttosto che non sulle curve? Quando si incide una lastra, di quanto si possono svuotare i pieni, in proporzione, in modo da ottenere in fase finale di stampa gli stessi risultati in termini di qualità risparmiando il consumo dei pigmenti e riducendo gli effetti indesiderati di impastamento, controstampa, etc..? La attività professionale dei tecnici impegnati nelle fasi di preparazione e stampa di un quotidiano sono dense di domande e risposte di questo tipo. A seconda della formazione professionale avuta, a seconda delle scelte aziendali nella definizione dei flussi di lavoro, si agisce sui parametri della stampa in modo diverso, ottenendo risultati talvolta soddisfacenti talvolta meno. Il problema, per tutti, è che l’evoluzione tecnologica procede con ritmi assai più rapidi di quanto non accada per l’aggiornamento professionale, un tema, questo, particolarmente ostico nel nostro Paese dove più forte, rispetto ad altri contesti industriali, è la cesura fra i tavoli di lavoro ed i banchi di scuola. Quando si lasciano questi ultimi, di solito non ci si torna più, a meno di incontrare opportunità per l’aggiornamento professionale compatibili con i ritmi, ed i tempi, del lavoro, particolarmente critici nel caso dell’industria dei quotidiani. Una di queste opportunità è stata offerta a partire dal mese di marzo scorso ai professionisti dell’area di pre stampa e stampa da parte dell’ASIG – associazione Stampatori Italiana giornali – che ha avviato una serie di corsi di aggiornamento e specializzazione professionale nelle città di Milano, Roma e Bari.

Portare i corsi alle aziende L’iniziativa, promossa all’inizio di quest’anno dall’Assemblea dell’ASIG che riunisce editori e stampatori di giornali italiani in rappresentanza di oltre l’80% delle copie prodotte nel Paese, è nata con un obiettivo preciso: portare i corsi il più vicino alle aziende, in modo da integrarli con il ciclo di lavorazione del quotidiano favorendo la partecipazione di interi reparti produttivi senza alcun sacrificio sul fronte della produttività degli stabilimenti. Non solo, ma per meglio valorizzare questo concetto di integrazione fra aggiornamento professionale e attività lavorativa i Corsi Qualità Colore – questa la denominazione ufficiale della iniziativa – sono stati ospitati presso stabilimenti di stampa associati, la Nuova Same a Milano, la Se.Be. a Roma e la Sedit a Bari. La ASIG si è appoggiata, come già più volte in passato, al corpo docenti della Scuola Arti Grafiche S. Zeno di Verona e, novità rispetto alla tradizione, agli specialisti dell’area ricerca e sviluppo di Ifra, la piuù importante associazione mondiale di supporto e consulenza all’industria editoriale e dei quotidiani. Un mix che ha favorito il contatto fra gli “allievi”, professionisti dell’area di pre stampa e stampa delle aziende italiane, e alcune delle più significative esperienze didattiche maturate in Italia ed all’estero. I contenuti: area comune e area specialistica Come si legge anche in altre parti di questa pubblicazione, se un’idea si è consolidata fra tutte le azien-

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Corsi Colore ASIG e Conferenze Ifra il “fattore umano” per la qualità nei quotidiani

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Questo è esattamente ciò che è stato fatto nella organizzazione dei Corsi: una serie di nozioni uguali per tutti i partecipanti, ed un’altra serie di nozioni teoriche ed esercitazioni pratiche specializzate in funzione dei reparti di appartenenza. Sette corsi in totale: tre per specialisti di area prestampa, tre per addetti alla stampa ed uno dedicato ai quadri ed ai dirigenti, nel quale sono state illustrati i contenuti delle tecniche di base dal punto di vista di chi deve svolgere funzioni di coordinamento e di controllo. Teoria e pratica

de editrici e stampatrici è quella che la qualità non può essere frutto di azioni episodiche svolte da questo o da quel reparto produttivo. Piuttosto, la “qualità” intesa modernamente va vista come un complesso di interazioni fra tutti gli addetti al flusso di lavoro, un’organizzazione dove sono diffuse una serie di conoscenze di base fra tutti gli operatori, integrate da conoscenze specialistiche applicate nei diversi “snodi” del processo produttivo, impaginazione, trattamento delle immagini digitali, fotoformatura, stampa e spedizione.

La stampa si misura sui risultati percepiti dall’occhio, da quello del lettore, da quello dell’inserzionista pubblicitario e da quanti controllano in ogni fase intermedia la creazione del prodotto finale. Va bene la teoria, ma poi quali valori si devono inserire nelle maschere di presetting dei software per il trattamento immagini e dei Rip? Per non lasciare cadere nel vuoto questa più che legittima richiesta, non solo dei corsisti ma anche delle aziende che a questi corsi hanno iscritto i propri dipendenti, tutti i corsi di base per addetti alla pre-stampa ed alla stampa sono stati suddivisi in due sezioni, separate da alcune settimane nel corso delle quali mettere in pratica, ovvero caricare in macchina, alcuni lavori-test da produrre con le specifiche suggerite nel corso delle lezioni. I risultati non si sono fatti attendere e, nel corso della seconda “tornata” delle lezioni molto tempo è stato dedicato all’analisi delle prove di stampa realizzate con le stesse tecnologie e gli stessi materiali di consumo in uso quotidianamente nelle aziende. I partecipanti hanno così potuto verificare sul campo quanto appreso in teoria con il massimo realismo possibile. Un’esperienza decisamente innovativa che si è avvalsa, per alcune simulazioni, anche di macchine per la stampa digitale sulle quali testate immediatamente i risultati dei diversi parametri impostati in fase di trattamento delle immagini. I contenuti teorici si sono concentrati su tutte le variabili di processo che vanno ad influenzare direttamente i risultati della stampa finale del prodotto, tenendo conto del fatto che, secondo la logica praticata nella didattica e condivisa da un sempre maggiore numero di aziende, non è più possibile immaginare un

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Teoria e pratica nei Corsi Qualità Colore ASIG ospitati alla Sedit di Bari

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Scale di controllo densitometriche Nuovi strumenti per il controllo di qualità degli stampati Tre nuove scale di controllo densitometriche sono state presentate agli operatori delle arti grafiche lo scorso mese di marzo a Bologna, presso il Museo Patrimonio industriale. Realizzate da Adalberto Monti, docente di stampa all’istituto Aldini – Valeriani di Bologna e collaboratore attivo di TAGA Italia, le nuove scale sono state testate con Grafica dell’Artiere di Bentivoglio (Bo) e brevettate in collaborazione con SAMOR International Group. For PRESS 2001, questo il nome della prima delle tre scale, ha Il Prof. Adalberto Monti l’obiettivo di misurare il bilanciamento cromatico. For PRE-PRESS 2001 utilizza gli stessi elementi della scala di controllo per la stampa, e quindi con questo strumento è possibile eseguire le stesse misurazioni che vengono svolte in fase di stampa per le prove che utilizzano il retino, mentre è possibile utilizzare lo spettrofotometro per verificare se i colori primari e secondari restano nelle tolleranze prestabilite. PERFECT-DOT for PRESS 2001 ha invece lo scopo di verificare che le eventuali variazione dimensionali della carta durante la stampa non provochino copie con il registro dei grafismi non conforme.

operatore addetto alla fotoformatura che ignori nella assoluta totalità le fase del processo che precedono e seguono quello gestito da lui, e lo stesso dicasi per tutti gli altri professionisti. I risultati? Buon proseguimento... I primi tre corsi di Milano, Roma e Bari non si erano ancora conclusi che già arrivavano richieste per esportare questo modulo didattico – organizzazione e contenuti – in altre città italiane. I Corsi riprenderanno quindi subito dopo la pausa estiva con una nuova tornata sia per l’area di pre stampa che per la stampa in nord Italia, ed è altamente probabile che continueranno anche nei mesi successivi con altre localizzazioni verso sud. Le informazioni sui nuovi corsi che, come i precedenti, saranno offerti a tutte le aziende editrici e stampatrici italiane, saranno pubblicati come di consueto all’indirizzo www.ediland.it. l’industria editoriale on line, il sito di servizio per gli editori e gli stampatori italiani di quotidiani. L’importanza del “fattore umano” Migliorare la qualità dei prodotti conviene. Meno contestazioni e maggiore attrattiva verso il mondo della pubblicità, la percezione positiva, e non solo, da parte del lettore e, non da ultimo, un significativo risparmio derivante dall’abolizione dei costi superflui e dal con-

trollo delle materie di consumo impiegate. E la chiave per ottenere successo nella “qualità” è prima di tutto il fattore umano. E’ questo il messaggio principale che è arrivato dalla conferenza internazionale dell’Ifra Printing Quality 2002, che si è svolta a Londa il 15 e 16 maggio scorsi, alla quale hanno partecipato una novantina di persone provenienti da 16 Paesi, fra i quali Germania, Grecia, Irlanda, Spagna, Polonia e Italia. “La qualità” – come ha osservato Manfred Werfel, direttore ricerche e sviluppo di Ifra - “non è il risultato della tecnologia, ma delle persone” e la si persegue attraverso le giuste motivazioni, l’organizzazione ed il training formativo. John Dick, un brillante consulente inglese, ha offerto una presentazione interattiva intitolata “Standardizzazione – La Teoria”, nel corso della quale, passeggiando per la sala, ha spesso fatto domande dirette ai presenti. Dick ha sostenuto che “ la qualità non è un obiettivo, ma una conseguenza. Una conseguenza di altri processi.” E’, infatti, necessario gestire e controllare tutti i processo produttivi per creare qualità, ha detto Dick, e ha aggiunto che ciò “non avviene nel settore della stampa o della pre-stampa”. Piuttosto ha sostenuto che “la chiave per raggiungere, mantenere e migliorare la qualità sono le persone.” Dick ha, poi, fatto una serie di domande specifiche, che dovrebbero essere prese in considerazione da chiunque sia interessato a migliorare la qualità dei propri prodotti attraverso una più attenta valutazione dei

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Corsi Colore ASIG e Conferenze Ifra il “fattore umano” per la qualità nei quotidiani

Misurare e continuare a misurare Sottolineando l’importanza della misurazione, è stato raccomandato l’uso di metodi statistici. I metodi statistici sono i più potenti strumenti di gestione mai inventati. Il motivo? Perché “ogni processo ha delle variabili. Le variazioni sono generate da effetti casuali o da cause determinabili. Troppe variazioni creano errori e gli errori costano. Le variabili possono essere adeguatamente delineate solo attraverso l’impiego di metodi e concetti statistici. Non esiste altro modo per farlo. Non si può controllare un processo senza averlo compreso fino in fondo. Si è notato, a questo riguardo, che tra i direttori di produzione di aziende occidentali e quelli che operano in Paesi come il Giappone, dove il controllo qualità è parte integrante del processo di produzione, c’è una differenza di background determinante; infatti, i secondi hanno un minimo di formazione statistica; cosa che, invece, non accade in Occidente.

Controllare i costi: esperienze negli Stati Uniti Susan Klutnick, della Susan K. Klutnick & Associates, rappresentante di Ifra nel Nord America, ha osservato che, mentre tutti aspirano ad ottenere un buon livello di qualità, i tempi per l’editoria sono molto duri. Quindi, dove si possono trovare i fondi per gli strumenti, la formazione e i progetti per implementare un alto livello di qualità di stampa? “Queste sono domande – ha detto Susan – a cui si deve rispondere prima di arrivare a un sistema di gestione più complesso.” “E’ necessario essere in grado di identificare i settori in cui si può risparmiare” ha aggiunto la Klutnick “giacché, migliorare la qualità di stampa significa necessariamente impiegare una quota consistente di capitali”. Tuttavia, secondo il suo parere “ogni testata ne trarrà benefici economici”. Ha poi fornito alcuni esempi di giornali che, attraverso questo tipo di operazione, hanno usufruito di notevoli sgravi economici. Il Toronto Globe and Mail ha notato un aumento delle entrate pubblicitarie grazie all’adozione di aggressivi programmi per la stampa di qualità. Il St. Petersburg Times (Florida) ha sperimentato un reale cambio culturale dal momento in cui ha manifestato l’intenzione di entrare a far parte del Newspaper Color Quality Club di Ifra. “La differenza è abissale” ha detto Klutnick, e ha aggiunto che tra i benefici generati dagli sforzi fatti per migliorare la qualità si possono annoverare: la maggiore soddisfazione degli impiegati che lavorano nelle aziende, soddisfazione che si evidenzia nel maggiore orgoglio che essi mostrano nello svolgimento del loro lavoro, con una conseguente diminuzione dell’assenteismo e dei cambi all’interno dello staff. Il Wall Street Journal è stato in grado, negli stessi tempi di produzione di utilizzare una più ampia gamma di colori. Avendo la possibilità di controllare i processi, infatti, si può raggiungere una reale efficienza produttiva. Tra i vantaggi derivanti dalla possibilità di poter usufruire degli standard citati da Susan Klutnick c’è la riduzione del numero e della quantità degli annunci pubblicitari che devono essere rieseguiti per accontentare gli inserzionisti. Problema, notiamo per inciso, ben noto anche nel nostro Paese. In più, una maggiore qualità è generalmente la causa di una minore dispersione di carta e non il contrario, come, a torto, molti pensano. (In collaborazione con Ifra Newspaper Techniques)

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desideri e dei bisogni dei clienti. Alcune delle domande poste agli ospiti sono state: · Cosa si intende per qualità? · Cosa intendono i clienti per qualità? · Quanti clienti avete? · Quanto spesso parlate con il cliente? · Quanti clienti avete incontrato finora? · Siete soliti porre attenzione alle lamentele dei clienti? Dick ha, inoltre, sostenuto che, a prescindere dai prodotti coinvolti, i clienti hanno due generi di esigenze basilari: bisogni espliciti, cioè le richieste che i clienti descrivono in modo specifico e i bisogni impliciti, cioè le attese inespresse. Dei due tipi di bisogni – secondo Dick – quelli impliciti sono molti più indicativi e di più difficile determinazione. Comunque possono essere compresi attraverso una efficace comunicazione ed un reale ascolto del cliente, ponendo particolare attenzione alla diversità di esigenze dei vari clienti. Dick ha, infatti, sottolineato che adattare un modello commerciale per la gestione della qualità significa scegliere tra diversi strumenti e modelli. Tra questi le misure di standardizzazione ISO 9001- 2000, un modello per la qualità. Ha poi detto che anche se tali misurazioni possono non essere perfette, sono, tuttavia, un sistema eccellente per misurare e migliorare la qualità dei prodotti.

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Qualità di stampa del colore? Uno studio Ifra sul controllo automatico

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Oggi i giornali richiedono un controllo della qualità di stampa e dell’impiego del colore sempre crescente. Stampatori di stampa commerciale ma anche di quotidiani e settimanali non possono più fare a meno di incontrare richieste sempre più puntuali ed esigenti da parte degli inserzionisti. E una pubblicità migliore, più accurata, di qualità superiore significa sempre più spesso, maggiore produttività e – soprattutto – redditività. Al tema della qualità di stampa è dedicato il Rapporto Speciale Ifra 3.35, con il consueto approccio scientifico e pragmatico. Senza dubbio esistono già misure per soddisfare le richieste nella standardizzazione della qualità di stampa del colore dei giornali (standard ISO 12647-3), ma l’efficienza sempre migliorata dei sistemi e dei dispositivi di stampa richiede funzioni di controllo speciali, impiegando tecniche speciali di misurazione, che dovrebbero essere applicate a tutti gli stadi di produzione. Una produzione sicura riduce i costi e un livello più alto, più consistente di qualità, può ridurre il numero dei motivi di insoddisfazione dei clienti. La stampa dei giornali è un processo altamente produttivo. Controllare la qualità di stampa dovrebbe pertanto essere riguardato come un fattore importante nella stabilizzazione di questo processo. E questo conduce alla necessità di misurare la qualità del colore durante le operazioni di stampa. Da questo punto di vista sia l’alta rapidità di produzione dei moderni dispositivi di stampa dei giornali sia il risultante costo di una misurazione consistente del controllo tecnologico devono essere presi in considerazione se il processo deve essere seguito da misurazioni dinamiche. La controllabilità del processo di stampa in offset potrebbe provvedere misurazioni sulla qualità della resa del colore, cosa che dovrebbe consentire misure specifiche per aggiustare il processo in corso. Sistemi di misurazione del controllo di qualità già esistono nelle installazione di stampa dei giornali e sono, ad esempio, l’aggiustamento automatico di registro. Sistemi analoghi per il controllo di qualità del colore però non sono attualmente in uso nella stampa dei giornali.

L’obiettivo principale dovrebbe condurre a un sistema di misurazione del colore in linea per il controllo automatico della qualità nella stampa con un susseguente controllo a circuito chiuso per l’aggiustamento del colore. Di particolare interesse per le aziende di stampa, oltre all’aspetto che riguarda l’investimento dei capitali, è l’integrazione nella configurazione della macchina e, una volta ottenuto ciò, la gamma di redditività di un sistema di misurazione di questo genere. Funzioni di base di un processo automatizzato L’attuale situazione nella stampa in offset dei giornali è che la qualità di colore nella produzione non è controllata ed è misurata raramente. Lo stampatore controlla la qualità in modo soggettivo secondo la sua esperienza e impressione visiva, e apporta gli aggiustamenti necessari durante le operazioni di stampa. L’introduzione di misurazioni di qualità del colore durante la produzione rappresenta un grande potenziale per l’assicurazione di qualità e un sicuro incremento nella produttività. Toni di grigio (senza percorsi di bilanciamento del grigio) sono collocati nel titolo di testa e possono essere impiegati come percorsi di misurazione. Lo studio Ifra ha esaminato le possibilità per la stampa dei giornali già offerte dal mercato attuale, accordando un valore particolare ai sistemi con controllo a circuito chiuso. Lo studio ha accertato come il mercato offra sistemi di misurazione in linea con un’integrazione in sistemi di controllo a circuito chiuso per il controllo di colore su dispositivi per la stampa commerciale. Ha

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Qualità di stampa del colore? Uno studio Ifra sul controllo automatico

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Giornali Gratuiti: stimolano o strangolano l’industria? Conferenza internazionale fra a Roma il 7 ed 8 novembre 2002

anche esaminato due studi interni che montavano sistemi di questo genere. Ma da un punto di vista strettamente tecnico il loro impiego nella stampa dei giornali non è ancora attualmente possibile. Dal punto di vista della velocità e dell’ampiezza del nastro questi sistemi di controllo possono invece essere usati nella stampa dei giornali. Ragioni contrarie all’applicazione diretta dei sistemi esistenti nella stampa dei giornali alle condizioni attuali: * La assoluta richiesta di operazioni multinastro (situazione tipica 5 nastri) * Tempi di reazione ridotti in modo significativo delle unità di inchiostrazione di giornali alle correzioni. Una soluzione potrebbe essere l’impiego di due o più testine di misurazione. Da un punto di vista meramente economico l’installazione iniziale dovrebbe essere diretta ai nastri più interessanti economicamente (grandi inserzioni pubblicitarie a colori), con un adattamento passo dopo passo agli altri nastri a 4 colori.

Le testine dovrebbero essere situate il più possibile lontane dal luogo del dispositivo di stampa poiché il numero di lunghezze dei nastri che sono scartati prima delle correzioni traggano diretto effetto anche dalla distanza tra la posizione di misurazione l’unità di stampa. Dal momento che non vi sono unità di essiccazione nella stampa dei giornali le misurazioni possono essere effettuate vicino all’unità di stampa (i sistemi di registro sono già collocati in quest’area). Un imperativo categorico per il controllo a circuito chiuso della qualità del colore nella stampa è una standardizzazione e una automazione generalizzate, in particolare nei processi di prestampa. Solo per mezzo del monitoraggio e del controllo in generale sarà possibile lavorare in regime di standard. Standard Europei di qualità DIN ISO 12647-1 Controllo di processo per la manifattura di separa-

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Roma ospiterà il 7 ed 8 novembre prossimi una conferenza internazionale dell’Ifra che si annuncia piuttosto animata. Giornali Gratuiti: stimolano o strangolano l’industria? Il titolo ed i contenuti della nuova iniziativa dell’Ifra, la più importante associazione mondiale di ricerca e sviluppo tecnologico per l’industria dei quotidiani, sono sufficiente “caldi” in tutta Europa per non avere bisogno di particolari introduzioni. L’anno in cui cominciano ad udirsi i primi vagiti di quello che sarebbe diventato di lì a poco un vero e proprio fenomeno editoriale a cavallo fra il Secondo ed il Terzo Millennio è il 1995, quando Metro viene lanciato a Stoccolma, capitale della Svezia, da una società totalmente nuova al business editoriale. Da allora, il modello proposto ha preso piede in tutto il mondo. Diverse testate sono apparse in questo mercato su scala internazionale, nazionale o “solo” locale. E siamo ancora agli inizi: vengono annunciate in continuazione nuove testate gratuite. Qual è il modello di successo che sta dietro a queste iniziative? I giornali gratuiti sono pubblicati in mercati e culture editoriali diverse ed in ogni caso hanno trovato un pubblico di lettori, C’è una sorta di “filosofia” del quotidiano gratuito applicabile ovunque? E’ cruciale l’osservazione che quelle testate attraggono giovai e donne, e questi sono segmenti di mercato di fondamentale importanza per i pubblicitari. Anche se la risposta cruciale alla domanda della Conferenza – stimolano o strangolano il mercato – non potrà forse essere trovata in via definitiva, ci sono sicuramente molte lezioni che si possono imparare dalle più importanti esperienze finora avviate per proteggere i mercati “tradizionali” o per entrare nei nuovi. Sfida od opportunità? Ciascuno deve decidere a proprio rischio e pericolo. L’appuntamento è per tutti al Jolly Hotel Veneto a Roma, il 7 ed 8 novembre. Per ulteriori informazioni sulla Conferenza Internazionale Ifra potete telefonare ad ASIG, Ifra Representative per l’Italia, allo 06 4883566 – 4885052, o inviare una e-mail a: asigserv@ediland.it.

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zioni di colori in semitono, bozze e stampe di produzione. Parte 1: Parametri e metodi di misurazione, giugno 1998. DIN ISO 12647-2 Controllo di processo per la produzione di separazioni di colori in semitono, bozze e stampe di produzione. Parte 2: Processi litografici in offset, giugno 1998. DIN ISO 12647-3 Controllo di processo per la manifattura di separa-

zioni di colori in semitono, bozze e stampe di produzione. Parte 3: Litografia in offset a freddo e tipografia su carta da giornale, maggio 2000. DIN ISO 13655 Misurazione di spettro e conteggio colorimetrico per le immagini nelle arti grafiche, febbraio 2000. DIN ISO 16536-2 Misurazioni della densità di colore nella stampa. Parte 2: Requisiti per misurare il set-up e testare gli strumenti di misurazione della densità del colore.

IFRA News Una leggenda della CNN, Charles Bierbauer, è ora parte del progetto Ifra Newsplex Charles Bierbauer, giornalista veterano di politica internazionale e corrispondente pioniere per la Cable News Network (CNN), affronta ora un’altra avventura pionieristica: il progetto fra Newsplex all’Università della South Carolina. Bierbauer, che recentemente è stato corrispondente anziano da Washington per la CNN, è stato nominato decano onorario del Nuovo Collegio di Comunicazioni di Massa e di Studi sull’Informazione dell’Università della South Carolina, dove è attualmente in fase di realizzazione, da parte del Centro Ifra per le Operazioni Avanzate di Notizie, il prototipo di micro sala-notizie a media multipli Newsplex, la sala notizie per una nuova generazione di giornalisti multimediali che dovrebbe essere terminata per il novembre di quest’anno.

“Come giornalista, ho lavorato in televisione, in radio e nella carta stampata e in Internet” ha dichiarato Bierbauer dopo la nomina. “A quei tempi questi media erano diversi e seguivano modalità diverse. Ora essi sono concorrenti e convergenti. Newsplex è lo stadio sperimentale, modale e operativo per i processi di comunicazione del futuro”.

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La commissione di opere e servizi ad esterni

La commissione di opere e servizi ad esterni

Oggi è sempre più frequente, in realtà aziendali di ogni complessità, affidare a terzi attività riservando all’interno quelle strettamente legate al “core business”. Comunemente si tratta di funzioni preliminari al ciclo produttivo, come lo scarico e lo stoccaggio delle bobine e preparazione delle stesse oppure funzioni legate alla preparazione e messa a punto degli impianti per garantirne l’efficienza sia produttiva sia qualitativa (come la manutenzione grafica ed impiantistica). A maggior ragione, le attività legate alla gestione dell’immobile o all’impiantistica generale: l’energia elettrica, reti di aria compressa, condizionamento industriale e uffici, per non parlare di altre attività che già da anni sono affidate all’esterno: per esempio la pulizia dei locali. L’appalto e il contratto d’opera sono gli istituti giuridici che regolano tali rapporti. Il primo (art. 1655 c.c.) è il contratto con cui una parte (appaltatore) assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, verso corrispettivo in denaro, l’incarico di realizzare un’opera o fornire un servizio commissionato dalla controparte (committente). Il contratto d’opera, invece, si ha quando un soggetto si obbliga a compiere verso corrispettivo un’opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente (art.2222 c.c.). Sia l’appaltatore sia il prestatore d’opera, dunque, organizzano autonomamente e a proprio rischio l’attività da essi svolta. I due contratti, però, differiscono per tipo di organizzazione: nell’appalto si ha un’impresa, nel contratto d’opera, invece, assume carattere prevalente il lavoro personale del professionista o dei suoi famigliari. In ambito antinfortunistico, siffatti contratti possono comportare molteplici problemi perché la pre-

senza in un ambiente di lavoro di lavoratori non dipendenti dal committente e lo svolgersi di ulteriori attività oltre alle solite, comportano nuovi elementi di rischio sia per i dipendenti dell’appaltatore, sia per quelli del committente. I principi che esporremo operano anche in caso di subappalto nei confronti del subappaltante e del subappaltatore (Cass. 22/5/1987, in “Rivista penale”, 1988, 508). Quanto diremo, inoltre, vale nei casi di inapplicabilità del D.Lvo 494/1996, che si riferisce alla sicurezza nei cantieri temporanei o mobili: nonostante tale atto normativo sia importante ed innovativo (in quanto considera responsabile della sicurezza qualsiasi committente -non soltanto il committente/datore di lavoro- e gli affida una più complessa articolazione di obblighi ed, ancora, coinvolge vecchie e nuove figure professionali), data la specificità del suo campo d’applicazione e il suo scarso impiego nel settore editoriale, non ci soffermeremo su di esso. La disciplina dettata dalla giurisprudenza Come abbiamo accennato, l’appaltatore e il prestatore d’opera organizzano autonomamente e a proprio rischio il lavoro commissionato dal committente. Fino a poco tempo fa, in mancanza di altra indicazione, la giurisprudenza attribuiva all’appaltatore, proprio in virtù di tale autonomia, la totale responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro. La Corte di Cassazione (Cass., sez. III pen., sent. 3/3/1992 n. 2329, in G. Della Corte, Profilo penale antinfortunistico del lavoro, Sal, Viareggio, 1997, pag. 172), per quanto riguarda il committente, aveva stabilito il principio secondo il quale egli doveva adeguare

Legislazione

Se viene dato incarico ad un’impresa o a prestatore d’opera, all’interno del luogo di lavoro, di realizzare un’opera o fornire un servizio, prendono vita gli istituti dell’appalto o del contratto d’opera, che dal punto di vista della sicurezza sul lavoro possono creare vari problemi. Vediamo quindi come deve comportarsi il datore di lavoro in simili casi

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la sua condotta a due fondamentali regole di diligenza e prudenza: a) scegliere il soggetto a cui affidare l’incarico, accertandosi che quest’ultimo fosse in possesso dei titoli di idoneità previsti dalla legge nonché della capacità tecnica e professionale di svolgere il compito assegnatogli; b) non ingerirsi nell’esecuzione dei lavori. Intromettendosi nella realizzazione dei lavori, infatti, il committente avrebbe potuto essere considerato corresponsabile: «Nel contratto di appalto, il committente non è esonerato dall’obbligo di osservare le norme antinfortunistiche qualora si riservi contrattualmente e lo eserciti in concreto, il potere di ingerirsi nell’esecuzione dei lavori oggetto del contratto o qualora, pur in mancanza di apposita previsione contrattuale, si intrometta di fatto nell’esecuzione dell’opera. Infatti, destinatari delle norme antinfortunistiche, poste a tutela dell’integrità psicofisica del lavoratore, sono tutti coloro che nell’impresa hanno il potere di incidere sul risultato, il potere, cioè, di esigere che il lavoratore si comporti in un determinato modo per conseguire quel risultato» (Cass., sez. IV pen., sent. 8/2/1990 n. 1659, in G. Della Corte, op. cit., pagg. 172-173). Nello stesso senso, in altra occasione, la Suprema Corte aveva ribadito che «in tema di reato colposo con violazione di norme antinfortunistiche, il committente non risponde del fatto per la mancata adozione delle misure provvisionali soltanto nel caso in cui l’appaltatore operi in una situazione di assoluta autonomia» (Cass., sez. IV pen., sent. 23/9/1988 n. 9416, in G. Della Corte, op. cit., pag. 171). Il committente doveva perciò limitarsi ad assicurarsi che l’esecuzione dell’opera o del servizio avvenga in conformità dei patti e secondo le regole dell’arte, non oltrepassando i limiti tracciati dall’art. 1662 c.c.: controllare lo svolgimento dei lavori e verificarne lo stato finale, rimanendo però estraneo all’organizzazione dell’impresa e del lavoro (Cass. 3/4/1970, n. 898; Cass., 31/3/1986 n.3092). E’ importante sottolineare che tale orientamento giurisprudenziale, che vuole la corresponsabilità del committente in caso di ingerenza, seppure possa sembrare in parte superato dall’emanazione dei decreti che stiamo per esaminare, risulta ancora pienamente applicabile quando detti atti legislativi non siano applicabili a causa del tipo di committente o di lavoro. La disciplina normativa Uno degli atti normativi più interessanti è la L.

1369/1960, che vieta l’appalto fittizio, cioè la prassi di affidare in appalto mere prestazioni di lavoro o ad intermediari la nomina di prestatori di lavoro per l’esecuzione di lavori da eseguirsi a cottimo: in tale ipotesi, con riferimento alla sicurezza sul lavoro, il committente è considerato l’effettivo datore di lavoro. L’intermediario potrà essere considerato anch’egli responsabile solo se si sia di fatto ingerito nell’organizzazione del lavoro (si veda in proposito SS.UU. 11/3/99, in “Cassazione penale”, 1999,2084). Nel 1955 l’art. 5 comma 1 e 2 D.P.R. 547 ha introdotto per i committenti l’obbligo di informazione nei confronti dei lavoratori autonomi circa i rischi specifici presenti nell’ambiente di lavoro (con esclusione di quelli propri dell’attività di questi ultimi). Tale disposizione, però, può dirsi abrogata per assorbimento da quella successivamente delineata dal D.Lvo 626/1994. Tuttora in vigore, invece, è il terzo comma di tale articolo, il quale stabilisce che nel caso in cui vengano concessi in uso da parte del committente macchine o attrezzi di sua proprietà per l’esecuzione dei lavori, questi devono essere muniti dei dispositivi di sicurezza previsti dal decreto in esame (in caso contrario è prevista un’ammenda). Seppure in ambito applicativo più limitato, l’art. 5 D.Lvo 277/1991 ha fortemente innovato la materia stabilendo obblighi penalmente sanzionati (artt. 50-51, come modificati dall’art. 27 D.Lvo 758/1994) sia in capo all’appaltatore, o al prestatore d’opera, sia in capo al committente. Li analizziamo specificamente poiché il campo di applicazione di tale atto normativo si estende all’esposizione dei lavoratori, oltre che al piombo ed all’amianto, anche al rumore, settore che ci interessa particolarmente nei reparti di stampa e in quelli di confezionamento e spedizione. 1) Doveri del committente. «I datori di lavoro, i dirigenti ed i preposti, nell’ambito delle rispettive attribuzioni e competenze, informano i lavoratori autonomi ed i titolari di imprese incaricate a qualsiasi titolo di prestare la loro opera nell’ambito aziendale dei rischi specifici dovuti alla presenza di agenti nei luoghi di lavoro ove i suddetti lavoratori autonomi o quelli dipendenti dalle imprese incaricate sono destinati a prestare la loro opera. L’informazione comprende le modalità per prevenire i rischi e le specifiche disposizioni, anche aziendali, al riguardo» (art. 5 comma 2). Quindi sorge un dovere di informazione: esso pre-

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scinde dal superamento di un valore limite e deve comprendere le modalità per prevenire i rischi e le specifiche disposizioni, anche aziendali, in materia. La Giurisprudenza considera che si abbia violazione del dovere de quo da parte del datore di lavoro anche quando l’informazione sia fornita in modo insufficiente per esempio se orale), oppure quando non venga impartita prima dell’inizio dei lavori. Essa, infine, deve essere impartita anche nel caso in cui l’appaltatore o il prestatore d’opera sappiano, per scienza propria, della presenza dell’agente nocivo (R. Guariniello, Tre anni di applicazione del d.leg. 15/8/ 1991 n. 277 sui rischi lavorativi da piombo, amianto, rumore, in “Il foro italiano”, 1994, II, 547). 2) Doveri dell’appaltatore o del prestatore d’opera. Il terzo comma dell’art. 5 stabilisce che «i titolari delle imprese incaricate a qualsiasi titolo di prestare la loro opera presso aziende che svolgono (le attività che stiamo esaminando) assicurano la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori propri dipendenti in relazione alla natura dei rischi risultanti dall’esposizione di questi ultimi, durante il lavoro» al rumore, al piombo o all’amianto. 3) Doveri spettanti sia al committente sia all’appaltatore o al prestatore d’opera. L’ultimo comma dell’articolo in esame affida a tali soggetti il compito di cooperare all’attuazione delle misure di tutela e di coordinare gli interventi di protezione e prevenzione dei rischi cui sono esposti i lavoratori. Come si può notare, anche la cooperazione del committente con i titolari delle imprese appaltatrici per l’attuazione delle misure antinfortunistiche e la coordinazione degli interventi in materia antinfortunistica rappresentano un’importante innovazione in materia. Tali obblighi infatti sorgono anche in assenza di ingerenza da parte del committente nell’esecuzione dei lavori. E sorgono non soltanto quando l’esposizione dei lavoratori dipenda dall’attività del committente, ma anche quando essa dipenda dall’appaltatore. Essi, inoltre, non presuppongono che l’attività del committente e quella dell’appaltatore avvengano congiuntamente: quindi l’eventuale assenza dei dipendenti del committente non implicherebbe il venir meno di tali doveri (vedasi R. Guariniello, op. cit.). Il D.Lvo 626/1994 E’ importante sottolineare che la disciplina intro-

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dotta in modo innovativo, sebbene in ambito ristretto, dal D.Lvo 277/1991 è stata successivamente ripresa dal D.Lvo 626/1994, il cui art. 7 prevede obblighi penalmente sanzionati a carico sia del committente sia dell’appaltatore o del prestatore d’opera. Osserviamoli. 1) Doveri del committente: a) verificare, anche attraverso l’iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato, l’idoneità tecnico professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi. In caso di violazione, il datore di lavoro e il dirigente sono puniti con arresto o ammenda; b) informare tali soggetti circa i rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sono destinati ad operare e circa le misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività. Non rispettando tale prescrizione sono punibili, oltre al datore di lavoro e ai dirigenti, anche i preposti; c) promuovere la cooperazione ed il coordinamento (di cui infra) tra tutti i datori di lavoro presenti nell’ambito dell’azienda; anche per la violazione di tale obbligo sono previste sanzioni per datore di lavoro, dirigenti e preposti. La promozione della cooperazione e del coordinamento potrà avvenire, per esempio, tramite comunicazioni e riunioni preventive e periodiche. E’ bene, poi, che il committente, una volta accertatosi che l’appaltatore abbia un’organizzazione tale da rispettare i criteri e le misure antinfortunistiche, verifichi che abbia informato i lavoratori circa i rischi del nuovo ambiente lavorativo. Il D.Lvo 626/1991, per la prima volta, esclude espressamente che tali obblighi si estendano ai rischi specifici propri dell’attività dell’appaltatore o del prestatore d’opera: carattere essenziale dell’appalto e del contratto d’opera, ricordiamolo, è l’autonomia dell’appaltatore e del prestatore d’opera nella conduzione del lavoro commissionato. In questo caso, in riferimento cioè ai rischi specifici dell’attività dell’appaltatore o del prestatore d’opera, si può ancora applicare il principio dettato in precedenza dalla giurisprudenza: se si ha ingerenza da parte del committente e se si verifica un infortunio sul lavoro, il committente è considerabile corresponsabile. Questi, perciò, deve limitarsi ai controlli sopra citati sull’organizzazione dei lavori e non è tenuto, per esempio, a controllare che le strumentazioni utilizzate dall’appaltatore siano a norma (in proposito, Codice

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della sicurezza sul lavoro, a cura di F. Del Giudice, Napoli, 1997, pag. 60). 2) Doveri del committente, dell’appaltatore e del prestatore d’opera. Tutti questi soggetti, si noti, sono responsabili per i rischi specifici della propria attività, inoltre devono: a) cooperare all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull’attività lavorativa oggetto del contratto; b) coordinare gli interventi di protezione e di prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra lavoratori delle diverse imprese coinvolte nell’esecuzione dell’opera complessiva. Violando l’obbligo di cooperazione e di coordinamento, sono punibili penalmente datore di lavoro, dirigente e preposto.

legittime: in tal caso non possono avere conseguenze penali. «L’ingerenza su cui si sofferma la sentenza è, invece, soltanto quella che conduca a conseguenze illegittime, che si dimostrino poi giuridicamente rilevanti nella determinazione causale di un evento lesivo … [qualificandosi dunque, sempre secondo la Corte] come ingerenza penalmente rilevante il comportamento del committente che ordini o inviti a trascurare l’adozione delle misure di prevenzione … o quello che solleciti l’acceleramento dei tempi di esecuzione di una determinata operazione» (G. De Falco, op. cit.) ed ancora la condotta del committente che, previamente ingeritosi nell’esecuzione dei lavori, mantenga in seguito un comportamento omissivo venendo a conoscenza della mancata applicazione delle norme sulla sicurezza da parte dell’appaltatore o del prestatore d’opera.

Il concetto di ingerenza

Come conciliare “non ingerenza” con “cooperazione” e “coordinamento”

Ma cosa significa, in concreto, ingerirsi nell’attività dell’appaltatore o del prestatore d’opera? Recentemente la Cassazione (sez. IV penale, sent. 3516, 30 /1/2001) ha giudicato corresponsabile il committente che si intrometta nell’esecuzione dell’opera, tenendo una condotta inosservante delle disposizioni antinfortunistiche o comunque richieda assenza o violazione della normativa di prevenzione, esplicando così un ruolo sinergico nella produzione dell’evento di danno. Rimane fuori di tale regola, secondo la Corte, l’ipotesi in cui il committente abbia raccomandato o sollecitato l’osservanza di tali regole, a meno che, constatatone l’inosservanza, sia rimasto inattivo, di fatto consentendo pratiche non legali. Esaminando tale sentenza, il Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Roma (in Ambiente e sicurezza sul lavoro n. 11/2001 pagg. 10 ss.) ha efficacemente sottolineato la differenza esistente fra i concetti di “ingerenza di fatto” e di “ingerenza penalmente rilevante” (o “concetto giuridico di ingerenza”). La prima può dar luogo a situazioni giuridiche legittime e consiste nell’intromissione di un terzo ()committente) volta ad assumere decisioni o a sollecitare condotte o scelte in un rapporto formalmente a lui estraneo, intercorrente fra altri soggetti (datore di lavoro appaltatore e dipendenti di quest’ultimo). Ciò anche quando dette condotte o sollecitazioni di condotte siano rispettose della legislazione e quindi giuridicamente

Destinatario per eccellenza delle norme riguardanti la sicurezza continua ad essere l’appaltatore o prestatore d’opera, proprio in virtù del principio dell’autonomia e dell’assunzione del rischio riguardante la realizzazione dell’opera; tuttavia, come riteneva la giurisprudenza, è ancora configurabile una responsabilità concorrente del committente che si sia ingerito concretamente nell’esecuzione del lavoro. Perché il committente possa risultare penalmente pienamente irresponsabile infatti deve rispettare il vecchio principio della non ingerenza affiancandolo al nuovo principio del corretto coordinamento tra le imprese, ex art. 7 del decreto in esame, in modo da realizzare, ognuno per le rispettive competenze, tutti gli obblighi in materia di sicurezza sul lavoro. Vediamo come. Il committente è esonerato da responsabilità per le violazioni commesse dall’appaltatore quando quest’ultimo esegua l’opera o il servizio in piena autonomia, con mezzi e personale proprio, senza ingerenze dirigenziali e operative, anche di fatto, da parte del committente. Egli è tenuto ad agire, come già abbiamo specificato, entro i limiti dell’art. 1662 c.c. Deve per esempio assicurare la preventiva sicurezza dei locali ed impianti presenti dove opererà l’appaltatore o il prestatore d’opera, aver

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predeterminato e rappresentato a questi le misure di sicurezza da lui disposte nonché i rischi specifici dell’ambiente di lavoro in cui questi dovrà operare, predisporre nel contratto l’obbligo per i dipendenti dell’azienda appaltatrice o del prestatore d’opera di rispettare tutte le disposizioni impartite dal committente relative alla sicurezza. In conclusione, se il committente si astiene dal partecipare alla gestione diretta dell’attività da svolgere da parte dell’appaltatore o del prestatore d’opera, mantenendosi cioè estraneo ai lavori, ed adempie invece a tutti gli obblighi contrattuali e legali di controllo e di coordinamento previsti nei suoi confronti, dà vita (mediante la predisposizione di un corretto contratto di appalto o d’opera) ad una vera e propria delega di funzioni nei confronti di una impresa esterna, purché questa sia competente e dotata di autonomia tecnica, economica e gestionale (si veda Pret. Gela, sent. 24/9/1998). Ingerendosi nei lavori, invece, egli riduce l’autonomia dell’appaltatore o del prestatore d’opera, caratteristica tipica dei contratti in esame e diventa quindi corresponsabile, poiché in materia antinfortunistica rileva, oltre alla posizione rivestita dai soggetti per contratto, anche l’assunzione in concreto di determinati ruoli di dirigenza dei lavori (si veda Cass., sez. IV penale, 22 luglio 1999 n. 9322). Da sottolineare il fatto che, in ogni caso, il com-

mittente può in determinate e concrete fattispecie, essere ritenuto dal giudice comunque corresponsabile. Ciò può accadere, per esempio, nell’ipotesi in cui abbia affidato il lavoro ad impresa tecnicamente od organizzativamente inidonea -“culpa in eligendo(Cass. 9/11/1978 n. 5133, in “Il Foro Italiano”, 1979, I, 2102), nel caso in cui abbia concluso il contratto pattuendo un compenso troppo basso perché si possa pensare a lavori eseguibili secondo le regole o nella circostanza in cui non abbia preventivamente eliminato i rischi esistenti nell’ambito di lavoro. Da ricordare anche che, data la natura pubblicistica degli interessi protetti dalle norme antinfortunistiche, non è possibile per le parti nella stesura del contratto inserire una clausola prevedente il trasferimento degli obblighi inerenti la sicurezza dall’appaltatore (o dal prestatore d’opera) al committente. Se apposta, tale clausola non ha alcuna operatività (Cass. Pen., sez. III, 22/10/2001 n. 2555). Quindi «tutte le volte in cui rimanga intatta la discrezionalità e l’autonomia decisionale dell’appaltatore nell’organizzazione ed esecuzione dei lavori, sarà unicamente l’appaltatore a dover rispondere degli eventuali infortuni, qualora non siano ravvisabili gli ulteriori profili di responsabilità di cui si è dapprima detto» (G. De Falco, op. cit., pag. 16). Antonietta Strada esseantos@lycosmail.it

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INDAGINE SUGLI UTENTI AGFA Agfa ha recentemente reso noti i risultati della ricerca internazionale che ha condotto all’interno del suo bacino d’utenza. Lo studio include tra i soggetti analizzati gli utilizzatori di due tipi di workflow per la produzione di giornali Plateroom Manager e Oman di Autologic e Agfa Intellinet, così come le due soluzioni CTP, Agfa Polaris e Autologic 3850. Secondo Jack Knadijan, general manager di Agfa, “entrambe le soluzioni hanno pregi e punti di forza, pertanto, nel prossimo futuro, continueremo a lavorare e progredire su entrambe le linee di produzione”.

della democrazia potrebbe essere messo in questione” sostiene Frank Blethen, CEO ed editore del Seattle Times “giacché le aree urbane sono invase dalle testate Metro e, questo fatto consente la concentrazione del controllo mediatico in poche mani e un conseguente aumento della difficoltà per il settore della stampa di mantenersi indipendente e di dar voce alle diverse correnti di pensiero.” Conclude, quindi, sostenendo che “l’unico modo per ovviare a questo rischio è cercare di incrementare il numero di imprese a gestione familiare o quasi come nel caso del New York Times e del Washington Post”. LE MONDE CONTRO I TABLOID GRATUITI

UN TRAINING PER GESTIRE LA CRISI “I giornalisti che operano nel settore dei mezzi di comunicazione di massa delle isole del Pacifico hanno bisogno di una specifica formazione per imparare a gestire il crescente numero di situazioni di crisi che si stanno verificando ultimamente in queste zone” questa è l’opinione di Peter Lomas, coordinatore di SUVA, il centro di formazione per giornalisti con sede alle isole Fiji. “Infatti” continua “la reazione e il ruolo dei media, in questi momenti, è fondamentale per determinare quali saranno gli impatti a lungo termine di un evento a livello regionale e nazionale.” Perciò, l’associazione dei giornalisti locale (Pina) ha ideato un modello di training ad hoc utilizzabile per effettuare la copertura di eventi particolarmente complessi, modello adattabile sia per la formazione che per la vera e propria strutturazione dell’informazione.

USA: EDITORI CONTRO GLI INCROCI MULTIMEDIALI “Mentre la FCC (Federal Communication Commission) ribadisce il divieto di incroci proprietari multimediali all’interno dello stesso mercato, il futuro

Secondo Jean Marie Colombani, editore della testata francese Le Monde “Al di fuori del mercato della stampa tradizionale francese, due nuovi tabloid gratuiti minacciano il noto quotidiano francese e il mondo giornalistico in generale. Infatti il giornale gratuito dell’azienda svedese Metro International rappresenta un pericolo per la stabilità del mercato editoriale francese, in quanto erodono una larga parte delle entrate proveniente dagli inserzionisti.” Per risolvere il calo delle vendite Le Monde sta tentando dalla fine dello scorso aprile di riguadagnare una fetta di audience con una nuova sezione “USA DAILY”, 12 pagine di inserto settimanale che trattano notizie provenienti dagli Stati Uniti.

EUROPA E WEB: UN FELICE CONNUBIO Sebbene gli Stati Uniti siano notoriamente stati uno dei Paesi pionieri nella costruzione di siti web utilizzati come alternativa ai tradizionali mezzi di comunicazione di massa, molti dei modelli europei – secondo J. D. Lasica - sono, oggi, i migliori esemplari a livello mondiale di questo genere. Sempre secondo Lasica, questi siti di ultima generazione stanno seguendo sfruttando strategie comunicative e tecniche di vendita nuo-

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KIRCHMEDIA IN VENDITA Kirchmedia, uno dei più noti conglomerati mediatici tedeschi, ha dichiarato bancarotta alla fine dello scorso aprile, dopo 50 anni di attività nel settore della stampa e della radiotelevisione. Rupert Murdoch e Silvio Berlusconi hanno manifestato l’interesse di rilevare l’azienda, specialmente il settore televisivo, dal momento che per la prima volta, in questo modo, un competitore estero entrerebbe nel mercato televisivo tedesco. Gli studiosi del settore, peraltro, temono una eventuale frammentazione del gruppo. Il problema si presenta maggiormente preoccupante nel settore dell’informazione sportiva, dove le quote per i diritti di esclusiva versati dall’azienda rappresentava un’entrata importante per i club sportivi.

UN CODICE ETICO PER I GIORNALISTI POLACCHI L’Associazione dei Giornalisti Polacchi (SDRP) ha recentemente proposto una normativa, che statuisce la creazione di un’organizzazione professionale dei giornalisti che si dia un codice etico e una struttura interna dei membri che ne fanno parte. I giornalisti polacchi, in questo modo avrebbero un sistema corporativo come medici e avvocati, sistema che farebbe da intermediario tra i giornalisti stessi e gli editori.

INFORMAZIONE E MODA Un nuovo periodico britannico, “Jack”, alla fine dello scorso aprile ha sostenuto, in un suo articolo, che i fotografi che lavorano nel settore della carta stampata sono, oggi, un simbolo della moda con le loro giacche multi-tasche e gli altri accessori, un misto tra l’abbigliamento per un tour nel deserto, un safari nella jungla e una scalata montana. Un colonnista del periodico online ENP World Reporter sottolinea che i fotografi sono sempre stati dei trainer nel settore della moda e lo erano già sin dai tempi dei paparazzi nel periodo de “La dolce vita” di Fellini.

CONVERGENZA? NO PROBLEM Forrest Carr, direttore editoriale di WFLA – TV presso il Centro Editoriale per stampa, tv e online di Media General con sede a Tampa (Usa), ha dichiarato recentemente di aver imparato tre verità fondamentali, in seguito alla sua partecipazione ad uno dei primi esperimenti di convergenza multimediale: 1- la convergenza presenta grandi potenzialità per il miglioramento della professione giornalistica; 2- il metodo più adatto per gestire questo processo è ancora ignoto; 3i timori di eventuali rischi sono infondati. Infatti, tre anni fa l’azienda ha spostato le sue tre società – Tampa Tribune, Tbo.com e WFLA, affiliata della NBC – in un unico edificio produttivo e ne ha incoraggiato la cooperazione.

GIORNALISTI DELL’EST CRESCONO Un’organizzazione non profit statunitense, The International Research and Exchange Board (IREX) ha deciso di aiutare alcune regioni dell’Europa occidentale a migliorare e a riqualificare il settore dei mezzi di comunicazione di massa. Lo scorso maggio, infatti, ha lanciato un progetto per insegnare ai giornalisti radiofonici, televisivi e della carta stampata che lavorano in Bosnia ed Erzegovina l’utilizzo di internet e degli strumenti tecnici digitali. Il fine di questa operazione è quello di creare, in questi paesi, un mercato dell’informazione autonomo e di incrementare il giornalismo d’approfondimento.

PERIODICO TRADIZIONALE SULLA CRESTA DELL’ONDA I lettori americani, secondo due recenti ricerche, preferiscono i tradizionali periodici patinati ai periodici online. Gli studi, commissionati dalla PPA UR, sono stati condotti da InsightExpress, una sezione di INFO World Group e da Absorbing Media. La prima delle due società ha scoperto che più del 50% dei lettori dei periodici non ha alcuna intenzione di abbandonare le edizioni stampate tradizionali in favore di equivalenti edizioni online per diverse ragioni. Per il 54% degli intervistati non è economicamente conveniente, il 43% è infastiditi dagli incalzanti annunci pubblicitari, secondo il 23%, invece, lo schermo del computer stanca eccessivamente la vista.

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ve ed efficaci, come l’utilizzo di modelli diversi di struttura per contenuti diversi, giochi interattivi; inoltre l’utilizzo di questa tecnologia interattiva non ha penalizzato, ma ha dato maggior prestigio al giornalismo tradizionale.

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IL GUARDIAN IN TV Il quotidiano americano Guardian, intorno alla metà dello scorso maggio, ha dato il via a Guardian Films, società che si occupa di produzione televisiva ed è particolarmente attiva nel settore del giornalismo di approfondimento. L’editore, Alan Rusbridger, ha detto: “I giornalisti del Guardian sono in grado di sopperire alle necessità e alle esigenze dell’informazione televisiva. Entrare nel mercato televisivo significa acquisire un nuovo pubblico ed è considerato dall’equipe un passo importante verso il processo di convergenza multimediale.

NUOVE FRONTIERE EDITORIALI Nei luoghi di villeggiatura languono le vendite delle testate pomeridiane? Giancarlo Mazzuca, direttore editoriale del gruppo Poligrafici editoriale, propone una soluzione innovativa: utilizzare i vù cumprà per vendere i quotidiani il pomeriggio, sulle spiagge. L’intero sistema sarebbe gestito dagli stessi edicolanti, che avrebbero tutto da guadagnare. Si tratterebbe, infatti, di vendite aggiuntive non sostitutive rispetto ai canali tradizionali. Insomma, l’idea è stata lanciata ora bisogna attendere le risposte dei sindaci, degli edicolanti e degli altri editori che dovrebbero raccogliersi intorno ad un tavolo delle trattative. LEGGO RAGGIUNGE IL MILIONE DI COPIE Il rapporto aprile- maggio 2002 stilato da Eurisko sull’indice di gradimento del giornale gratuito Leggo, ha evidenziato, come dichiarato da Azzurra Caltagirone, vicepresidente di Caltagirone editore, che il quotidiano ha raggiunto il traguardo di un milione di copie diffuse. La gran parte degli utenti si concentra a Roma, seguono Milano, Torino, Napoli, Firenze e Bologna. Secondo la giovane manager, poi, l’utente tipo, per la maggior parte di sesso maschile, tra i 14 ed i 54 anni di età, è un “lettore che detta gli stili di vita, ha una buona istruzione ed è in grado di orientare le scelte. Un target elevato che fa gola agli inserzionisti.”

VENTO IN POPPA PER REPUBBLICA.IT Repubblica.it, l’omonimo portale della nota testa-

ta italiana, è il primo quotidiano online sul territorio nazionale. Lo confermano gli ultimi dati di Nielsen/ Netratings relativi al traffico su internet nel mese di maggio. Il sito batte tutte le altre testate online per numero di pagine visitate e per minuti di permanenza. A maggio, infatti, ha totalizzato un lettorato di 1.036.000 persone e le pagine visitate sono state 21 milioni e 833 mila 900. RADIO CAPITAL REGINA DI ASCOLTI Il secondo ciclo di rilevazioni 2002 di Audiradio tributa allori a Radio Capital, emittente del gruppo Espresso, che registra un aumento di share del 20% rispetto al primo ciclo del 2002. In vetta alla classifica delle emittenti commerciali, tuttavia, rimangono immutate le posizioni: in testa Radio Deejay (anch’essa fa parte del gruppo Espresso), seguita da Rtl 102,5 e Radio Dimensione Suono.

UN “DOMENICALE” PER DELL’UTRI E’ attesa per la fine del prossimo settembre l’uscita in tutte le edicole di un nuovo settimanale di cultura al costo di un euro. Il Domenicale, così si chiamerà il settimanale, ha come promotore e ideatore Marcello Dell’Utri. Avrà una tiratura iniziale di 30 mila copie e sarà in vendita sia in edicola che in abbonamento. La sede del nuovo periodico, il cui direttore è Angelo Maria Crespi, si trova a Milano ed è edito dalla società Il Domenicale spa di cui è presidente lo stesso Dell’Utri.

UN NUOVO SETTIMANALE PER I RISPARMIATORI Il 15 giugno scorso il Sole 24 Ore, tenendo conto della fase negativa attraversata dalle Borse, ha inaugurato un nuovo settimanale, Plus, che esce ogni sabato e che aiuterà i lettori a capire piccoli e grandi eventi dell’economia nazionale ed internazionale e a investire con successo. Plus vuole essere un passo in avanti nell’offerta di informazione finanziaria di approfondimento, rispondendo ad una necessità che, oggi, riguarda fette sempre più ampie di risparmiatori e lettori.

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Mercato pubblicitario: cosa c’è oltre la crisi?

BUSINESS

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Mercato pubblicitario: cosa c’è oltre la crisi? La sofferenza quest’anno è comune a tutti i mezzi pubblicitari, compreso l’ultimo arrivato, il canale internet. Un excursus tra dati e previsioni, spesso discordanti, nel panorama italiano, europeo e mondiale della pubblicita’ sui vari mezzi

Le prospettive pubblicitarie per l’Italia non sono rosee, secondo le previsioni sugli investimenti pubblicitari presentate da Paolo Duranti, managing director di Nielsen Media Research, nell’incontro organizzato a Milano lo scorso 31 maggio dalla sezione italiana dell’IAA, International Advertising Association. Si è parlato di un mercato pubblicitario italiano in calo del 2,6%, anche se è nota la difficoltà di dare cifre nette. Nel 2001, anno buissimo, il mercato pubblicitario mondiale ha toccato secondo l’analisi di IAA i 281 miliardi di dollari Usa (562mila miliardi di vecchie lire), distribuiti per il 42% negli Stati Uniti e per il 27% in Europa. Il vecchio continente che ha perso complessivamente il 12% rispetto al 2000, ed è molto lontano dunque dal 32% del mercato pubblicitario mondiale registrato nel 1992 (cfr. Figura 1).

Diversa la situazione nei vari Paesi (Germania – 6,2%, Italia –3,9%, Inghilterra –6,1%, Francia –2%); positivo il fatto che esistano anche Paesi in crescita, come il Portogallo e Polonia. Nella Figura 2, l’andamento della pubblicità in Europa negli ultimi dieci anni evidenzia un netto calo nell’ultimo periodo, ma ricordiamo diversi Paesi si posizionano comunque tra i primi dieci a livello mondiale, nonostante il calo: la Germania è al terzo posto, la Gran Bretagna al quarto l’Italia al sesto, la Francia al quinto e l’Italia al sesto.

Anche a livello globale, come a livello europeo, sono i Paesi maturi a registrare la maggior crisi (oltre a quelli citati, Giappone –22%, Australia –10%, Usa – 7,7%), mentre quelli emergenti sono in grande crescita (Cina in testa con +22%). E’ noto quali sono stati i settori responsabili del crollo: tlc e finanza hanno chiuso i portafogli dopo l’ubriacatura della new economy, di Internet, dei telefonini (le tlc hanno investito, ad esempio, il 28%

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La situazione italiana ed Europea: dopo un buio 2001...

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in Italia in meno rispetto al 2000). I settori invece che più hanno manifestato una crescita, a controbilanciare le perdite degli altri settori, in Italia sono stati i motoveicoli, l’abitazione, l’auto, gestione della casa, la distribuzione (cfr. Figura 3).

Pubblicità

I media più toccati dalla crisi

Un segnale positivo: anche in fase di contrazione, le aziende italiane che hanno investito in pubblicità sono comunque aumentate dell’8% arrivando a 15.930 (le concessionarie hanno fatto condizioni favorevoli anche alle piccole imprese per introdurle agli investimenti televisivi).

Se confrontiamo i risultati dell’ultimo decennio a livello mondiale, è la stampa a registrare i cali più consistenti (-8,6%), mentre sono aumentate radio (+1,2%) e televisione (7,9%). (Figura 5)

Ed ecco le prospettive per il 2002 A causa dei segnali di cali dei consumi, le aziende puntano molto sulla fidelizzazione del consumatore e sono attratte soprattutto dai canali di comunicazione diretta come il direct marketing e le promozioni sul punto vendita. Se il numero delle aziende che investono in pubblicità aumenterà proporzionalmente come nello scorso periodo, l’IAA Italia stima che in questo 2002 arriveranno a 16.725; la spesa pubblicitaria sarà però mediamente inferiore rispetto al passato. I risultati del primo trimestre 2002 sono riportati nella Figura 4 per i maggiori Paesi europei, e non sono confortanti: -5,5 Italia, -5,2 Germania, -4,0 Gran Bretagna, seguiti dagli altri Paesi. Secondo le previsioni di IAA, il secondo semestre sarà sicuramente meglio del primo, ma il motivo dell’ottimismo risiede soprattutto nel raffronto numerico col terzo trimestre disastroso del 2001.

Dalla Figura 6, pubblicata nella pagina seguente e che riporta il raffronto europeo del 2001 rispetto all’anno precedente, è evidente che tutti i media, tranne il cinema, che ha fatto registrare un modesto incremento, hanno avuto le loro difficoltà: le maggiori perdite sono state per la televisione (-7,4%), per i quotidiani (-6,6%) e per la radio (-5,6%), mentre più contenute sono state le perdite per i periodici (-2,8%) e per le affissioni (-0,3%).

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Mercato pubblicitario: cosa c’è oltre la crisi?

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dici, dove vengono implementate sofisticate operazioni di marketing nell’intento di coinvolgere sempre di più il lettore e dove testate nuove hanno trovato ampi spazi in aree che sembravano sature, con formule innovative e ben realizzate.

La pubblicità sulla stampa nell’analisi dell’UPA Anche all’Assemblea annuale dell’UPA, Utenti Pubblicità Associati, tenutasi a Milano il 5 giugno, si è molto discusso sui trend della pubblicità, Le parole del Presidente Giulio Malgara suonano meno pessimistiche di quelle del portavoce della IAA; secondo le fonti a disposizione dell’UPA i consumi non sarebbero in calo bensì in aumento dell’1%, il che non giustifica quindi parlare di periodo di recessione, ma al massimo di semi-stagnazione. Nel suo excursus sulla pubblicità sul mezzo stampa, Malgara osserva come alcune testate nuove si vanno rafforzando, mentre altre, comprese alcune tra le tradizionali e più importanti, vanno estendendo la loro copertura geografica con ulteriori edizioni regionali, in un contesto concorrenziale destinato a dare nel tempo nuovi frutti e ad attirare nuovi lettori. Positiva la valutazione di Malgara della cosiddetta “free press” che, dopo inizi timidi e contrastati, sta riscontrando successo nelle principali città italiane, avvicinando al giornale persone che non avevano l’abitudine di leggerlo. La vendita dei quotidiani tradizionali estesa anche al di fuori delle edicole ha dato subito buoni risultati che il tempo accrescerà e consoliderà. Particolarmente apprezzabile l’opera di sensibilizzazione in favore dei quotidiani che gli editori stanno conducendo nelle scuole italiane, così che i giovani possano prendere subito dimestichezza con il giornale e inserirlo stabilmente nella loro consuetudine di vita. Si riscontra fermento anche nell’ambito dei perio-

Si ha quasi paura a parlare della pubblicità su Internet, dopo le grandi speranze degli ultimi anni ‘90 e le grandi delusioni dell’ultimo biennio. Risulta indicativo il fatto che nell’analisi dell’IAA l’online non compaia nemmeno come mezzo (del resto la percentuale di competenza probabilmente risulterebbe troppo ridotta per essere significativa), nonostante la sua indubbia esistenza. Il vero problema è la difficile quantificazione: mancano criteri oggettivi, accettati e condivisi, per la misurazione del mezzo, per cui i dati in circolazione sono discordanti e la fiducia degli investitori nel mezzo vacilla. Se ad esempio l’Internet Advertising Bureau (IAB) italiano, in collaborazione con PriceWaterhouseCoopers, ha reso noti dati confortanti, parlando di un incremento degli investimenti in pubblicità online del 368% tra il 1999 e il 2000, tali da raggiungere i 267 miliardi di lire (i dati successivi non sono stati resi noti), Jupiter Media Metrix invece parla di un fatturato complessivo di 160 miliardi di lire, un risultato inferiore di sei volte rispetto alle attese. Negative le aspettative dell’UPA, che dichiara dall’andamento dei primi mesi di quest’anno che occorrerà rivedere al ribasso l’obiettivo di 210 mld di raccolta nel 2001. Un dato “netto” per una migliore comprensione Ontone Research nella sua analisi di maggio 2002 “La rete in Italia” intravede qualche segnale di resistenza e timida risalita dell’advertising online, anche se non sembra definitivamente concluso il trend negativo. Motivo dell’ottimismo è l’aumento di un parametro introdotto a marzo nelle ricerche di Ontone: si trat-

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E la pubblicità online? Per l’Italia grande confusione di dati e previsioni

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Pubblicità online negli Stati Uniti e in Europa Sempre secondo l’Internet Advertising Bureau, negli USA il 2000 è stato un anno apparentemente buono per la pubblicità in Internet: 8,23 mld di dollari in totale, (+78% rispetto all’anno precedente). Va considerato che solo il 40% di questa cifra coincide con i classici banner, mentre il rimanente è un ibrido di e-mail marketing, sponsorizzazioni, piccoli annunci e offerte di vendita alle aste online (non solo in Italia quindi i criteri di misurazione sono ancora da stabilire). Sempre nel campo delle previsioni, Forrester Research ipotizza che la pubblicità sul web in Europa inizierà nuovamente una fase ascendente a partire dal 2003, seguita negli anni successivi dalla crescita, più lenta, della pubblicità su cellulari e televisione interattiva, i concorrenti mezzi limitrofi con cui internet dovrà fare i conti nel prossimo futuro. (Figura 8).

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ta dell’Ad Inventory Index (AII), ed è calcolato sulla base della quota degli spazi pubblicitari online effettivamente venduti a soggetti esterni dalle concessionarie del WEB (depurati cioè dall’autopromozione dei siti e delle properties, fenomeno frequentissimo: gli spazi pubblicitari in eccesso rispetto a quelli acquistati per la campagne dei clienti vengono utilizzati in proprio). L’AII di maggio sale a 106,2, contro il 100 di gennaio, e testimonia una debole ripresa della domanda. Per parlare di una prospettiva di soluzione della crisi della pubblicità online negli ultimi diciotto mesi, secondo Ontone quest’indice dovrebbe arrivare a quota 140-150, e a questo punto sarebbe ipotizzabile un aumento di prezzo degli spazi. Nella Figura 7 si riportano le maggiori concessionarie di pubblicità online (Ad Networks), costruite attorno ai maggiori siti di successo: Active con Virgilio, Bread&Butter con Iol, Manzoni con Kataweb e così via. Esistono comunque alcuni soggetti che aggregano decine di siti indipendenti per costruire un’offerta completa, come è il caso di Clickit e di Publikompass.

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Internet: ottimismi e scetticismi

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Dopo la crisi che ha investito il settore Internet negli ultimi due anni ci si interroga sulla ripresa, che gli operatori si augurano prossima. Alcuni dati sul versante consumatori e sul versante aziende permettono di mettere a fuoco la situazione. L’audience e il consumo di Internet in Italia La società di ricerca Onetone Research ha verificato nell’edizione di maggio del suo studio periodico su Internet l’andamento delle connessioni alla rete; lo strumento utilizzato è quello di una ricerca di mercato svolta presso un campione di utenti con età superiore ai 14 anni, che accede alla rete autonomamente e abitualmente almeno una volta al mese. Il primo dato emerso: in Italia durante il mese di maggio 2002 la rete ha raggiunto 9,6 milioni di utenti che accedono da casa (83,5%) o da un luogo di lavoro (39,7%), mentre il resto del contributo al numero totale di utenti viene da scuole e università. Se tra gennaio e maggio 2002 è aumentato il numero complessivo delle connessioni (+2,1%), si è potuto notare che invece il tempo connessione per utente è diminuito (cfr. la Figura 1 nello specifico) ed è minore anche il numero di pagine web visitate da ogni utente (da 730 a 660). Anche il consumo di banda diminuisce: quello per utente scende del 10,5%, mentre quello totale del diminuisce del 9,7%. Occorre tener conto che, quando si parla di Utenti

internet, non si intendono solo gli utilizzatori del web ovvero del protocollo http, ma anche tutti coloro che utilizzano la rete per accedere ad altri protocolli come quelli delle e-mail, delle chat e tanti altri. Osservando i dati si scopre che il protocollo http è quello più utilizzato tra gli utenti residenziali, subito seguito dall’e-mail. Le categorie di siti più visitate Interessante anche la classifica stilata che allinea per settori le tipologie dei siti più visitati (le risposte degli intervistati sono multiple). Al primo posto con il 95,4% troviamo i siti riguardanti “Internet”, cioè domini che offrono servizi come motori di ricerca, portali, Internet Service Provider, ricerca di persone, consulenza e hosting, aste e altro. Al secondo posto si posizionano, con il 60,5% i siti della categoria “Società”, cioè i i domini che trattano di formazione, vita quotidiana, servizi pubblici, medicina e salute, news, associazioni, famiglia, impiego, donne, meteo, astrologia/oroscopi, annunci economici, ambiente. Seguono al terzo posto i siti raggruppabili nella categoria “Economia” con il 59,1%: si tratta dei siti aziendali, di quelli di commercio al dettaglio generico quali abbigliamento, finanza (servizi bancarie finanziari, assicurazioni e trading in borsa), trasporti, auto e moto, comunicazione, moda/bellezza, etc.. Analizzando nello specifico i siti del settore Economia, emerge che quelli del settore Telecomunicazioni, Bancario e Assicurativo sono i più numerosi e i più visitati. (Figura 3)

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Internet: tra ottimismo e scetticismo

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Fra i grandi utenti la fiducia negli acquisti online, scesa da 151 a 142, è ora in ripresa, mentre continua a calare fra gli utenti sporadici (da 106 nel primo trimestre 2002 a 101 nel secondo trimestre). Secondo lo studio il 53% degli utenti internet ha in progetto di fare acquisti online e si dichiara disposto a spendere immediatamente 200 dollari. L’anno scorso solo il 42% degli utenti prevedeva di affidarsi ad un sito di commercio elettronico, con la disponibilità a spendere mediamente 184 dollari. Tra gli utenti, sono i maschi rispetto alle donne a dimostrare una maggiore propensione all’acquisto online, disponibili a spendere 228 dollari contro i 167 delle donne. La sicurezza in Internet: transazioni sicure come premessa dello sviluppo italiano

Migliora la fiducia nell’E-commerce La ricerca Ontone/Netvalue registra una ripresa i siti di E-commerce, intendendo con questa definizione tutti i domini abilitati alle transazioni online. Ci si augura che questo preluda a quanto registrato negli Stati Uniti, dove la misurazione della fiducia dei consumatori nei confronti degli acquisti online è in netto rialzo secondo le misurazioni condotte da A.C. Nielsen in collaborazione con Yahoo!. I dati, rilevati ogni tre mesi su base annuale attraverso interviste telefoniche, sono sintetizzati in un indice che pone eguale a 100 i valori i valori rilevati nel secondo trimestre del 2001. Nello scorso trimestre l’indice aveva registrato un serio calo, mentre l’ultima rilevazione ha mostrato una ripresa di 2 punti (113 contro 111) che equivale a un +13% su base annua. Yahoo! e ACNielsen pubblicano più precisamente tre indici differenziando i “grandi” utenti di internet (quelli che si collegano ogni giorno) dagli utenti sporadici e dai non utenti.

Attualmente tra i siti e-commerce presenti in rete solo il 13,9% possiede una connessione sicura, utilizzata per garantire la riservatezza delle informazioni scambiate dall’utente con il sito Web, secondo le rilevazioni condotte da Ontone/Netvalue riguardo a: - i dati relativi al pagamento con carta di credito e i dati anagrafici dell’utente - i dati ottenuti consultando il conto corrente online - le attività di trading on-line Nella maggior parte di siti di E-commerce, la connessione diventa sicura solo al momento del pagamento o dell’invio di informazioni critiche a fini di trading e vendita, il che spiega la bassa percentuale di traffico misurato in modalità sicura. Per la categoria e-commerce, i siti più visitati dagli italiani sono quelli a carattere economico, seguiti da tutti quelli che affrontano i diversi temi dell’Informatica (Figura 4) E’ da sottolineare che la tabella riporta la percentuale di utenti Internet che hanno visitato un dominio in modalità sicura all’interno del settore: questi utenti possono quindi avere effettuato o non effettuato un acquisto, il dato tuttavia non si riferisce agli acquisti

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ma alla quantità di informazione scambiata e di tempo speso da questi utenti sui domini delle diverse categorie in modalità sicura. Dalla parte delle aziende Abbiamo visto come l’utenza di Internet sia andata crescendo negli ultimi mesi in Italia. Ma le aziende italiane, quelle in grado di utilizzare la rete per promuovere la propria attività o addirittura in parte per svolgerla online, hanno davvero assimilato il vero significato di Internet, sono davvero capaci di sfruttare le potenzialità di questo strumento? Secondo alcuni analisti, il mercato mondiale informatico si è mosso a tali ritmi che per l’Italia è stato difficile, ed è ancora tutt’ora difficile, stare al passo; così ora ci sono molte aziende che posseggono un sito internet, ma non tutte si preoccupano di analizzare a fondo i dati per ricavarne informazioni, assumendo un atteggiamento passivo nei confronti della rete; a ciò si aggiunga lo scetticismo creato dalla crisi della neteconomy dello scorso biennio. In occasione dell’assemblea annuale dell’Upa (Utenti Pubblicità Associati) Felice Lioy, direttore generale dell’associazione, ha inoltre denunciato le scorrettezze anche gravi nei confronti degli utilizzatori, che vengono commesse da molti siti che approfittano del vuoto normativo in materia o comunque della mancanza di sanzioni per avvalersi di nomi e marchi prestigiosi per contrabbandare i loro prodotti. Sono fenomeni che rischiano di deteriorare il contesto della comunicazione: non riguardano i grandi gruppi che esercitano un rigoroso controllo e che non metterebbero a repentaglio la propria solidità e la propria immagine con messaggi scorretti e ingannevoli, ma nel panorama generale contribuiscono al disordine crescente dell’informazione commerciale su Internet.

C’è però chi afferma che l’attggiamento da parte delle aziende italiane nei confronti dei fornitori di servizi Internet sia finalmente arrivato ad una svolta positiva e che le webagencies più solide siano percepite dalle aziende come garanzia per un corretto sviluppo del proprio business Una recente ricerca a cura di Assointeractive, l’associazione che riunisce le principali agenzia di consulenza e servizi web italiane, ha messo a fucoo “I comportamenti di acquisto dei progetti web nella mediagrande azienda italiana”. La ricerca, di tipo qualitativo, ha avuto come obiettivo principale la comprensione dei fattori rilevanti che intervengono nella scelta di un fornitore per lo sviluppo di progetti web. L’indagine è stata realizzata su un campione di 30 aziende con una dimensione di fatturato compresa tra 100 e 1000 milioni di Euro operanti in ambito di B2B e B2C, in diversi settori quali industria, commercio e servizi. L’indagine mira a dimostrare come la capacità di analisi e di percezione delle esigenze di uno specifico target di riferimento, capacità tipiche delle migliori webagencies, possano aiutare le aziende ad utilizzare al meglio lo strumento internet. Cresce infatti la domanda da parte delle aziende di avere al proprio fianco un vero e proprio partner che si ponga come interlocutore strategico che intervenga a monte nella scelta delle soluzioni tecnologicamente più avanzate. Non a caso, la domanda si indirizza su quegli “attori” in grado di comprendere il valore dell’azienda e tradurre quel valore in un progetto web su misura, tailor–made. La ricerca inoltre ha analizzato il ruolo esercitato da Internet all’interno dell’aziende: sempre più imprese considerano la rete un mezzo per creare valore. Il 93% degli intervistati ha attribuito un ruolo fondamentale a Internet come strumento di comunicazione (il 30% lo ha giudicato rilevante, il 27% essenziale, il 36% ottimo) e ciò è confermato dall’intenzione espressa dalla metà degli interlocutori di assegnare al web una posizione primaria, con impatto rilevante sui processi aziendali. E’ inoltre emerso un ulteriore dato significativo: il 90% delle aziende considera Internet uno strumento efficace per gestire, fidelizzare e curare il cliente.

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Il ruolo delle web agency

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Printcafe Software, partner strategico di Creo, lancia un’offerta pubblica iniziale sul Nasdaq Creo Inc. (NASDAQ: CREO; TSX: CRE), leader mondiale per le soluzioni destinate al settore delle arti grafiche, ha annunciato che il suo partner strategico, Printcafe Software, Inc., ha fissato il prezzo delle 3 milioni e 750mila azioni della propria offerta pubblica iniziale. Le azioni ordinarie di Printcafe Software verranno scambiate al Nasdaq con la sigla PCAF. Creo riceverà circa 16,9 milioni di dollari come rimborso del debito dal ricavo netto dell’offerta pubblica iniziale, di cui 11,8 milioni in capitale di prestito, 1,4 milioni in interessi e 3,7 milioni in commissioni per estinzione anticipata. Printcafe Software è un importante fornitore di soluzioni software appositamente concepite per la catena di approvvigionamento del settore della stampa. In occasione dell’offerta pubblica iniziale, Creo acquisterà azioni di Printcafe Software per un valore pari a 3,7 milioni di dollari e alla fine di tale operazione deterrà circa il 30,2% delle azioni ordinarie in circolazione di Printcafe Software. Nel gennaio del 2002, Creo ha acquistato da Printcafe Software obbligazioni garantite, a lungo termine per un valore di 23,6 milioni di dollari. Dopo la transazione di oggi, gli 11,8 milioni di dollari di rimanenza verranno rimborsati entro il gennaio 2004. Creo continuerà a investire in Printcafe Software tramite il metodo del patrimonio netto e a mantenere due posti nel consiglio di amministrazione di Printcafe Software.

Spettacolo in Rete? Il teatro è online E’ affascinante e impegnativo navigare in Internet alla scoperta del mondo “teatro”. La Rete mondiale offre una serie di possibilità quasi infinite: siti per professionisti dello spettacolo, per gli amatori, per i giovani che desiderino cimentarsi con le tavole del palcoscenico, e – recentemente assai numerosi – i siti “di

servizio” che orientano e informano il pubblico. In un “mare magnum” così esteso non sarà forse inutile consigliare alcune rotte, che orientino possibili percorsi virtuali alla ricerca di una meta ragionata e – alla fine – appagante, anche nel periodo estivo nel quale rassegne e Festival sbilanciano lo spettacolo sul fronte delle manifestazioni all’aperto. Iniziamo senz’altro da un sito nostrano e, per così dire, istituzionale: quello della SIAE, la Società Italiana Autori ed Editori. In www.siae.it è possibile trovare tutto, ma proprio tutto, sul diritto d’autore e dintorni. Ma non solo: vi sono link e notizie assai interessanti sul mondo dello spettacolo e dei concorsi teatrali e musicali. Subito dopo è possibile accedere al sito della Biblioteca teatrale del Burcardo, un vero e proprio patrimonio librario (ma non solo) sul teatro, e la Commedia dell’Arte, ora, dopo la recente informatizzazione della Biblioteca, consultabile direttamente dal sito www.theatrelibrary.org. Immancabile una visitina alle pagine dello Spettacolo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (www.spettacolo.beniculturali.it), e, per chi ami il teatro d’Arte nelle espressioni più alte, il ricco portale del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, (www.piccoloteatro.org e www.ute-net.org), associazione creata nel 1990 da Giorgio Strehler e alla quale partecipano 19 tra i più noti teatri europei, compreso il Teatro di Roma (www.teatrodiroma.net). Infine per una panoramica sugli stabili (pubblici e privati, e sulle relative manifestazioni estive) non è male dare un’occhiata a: · www.teatroeliseo.it · www.teatrodellatosse.it · www.teatrostabiletorino.it · www.teatrostabileveneto.it · www.teatroìbellini.it Agfa al 40° Congresso Italiano dei Medici Radiologi Dal 24 al 28 maggio si è svolto a Rimini, presso il

50 TecnoMedia n. 34, luglio 2002


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Centro Congressi, il 40° Congresso della SIRM (Società Italiana di Radiologia Medica). La Divisione HealthCare di Agfa ha partecipato con uno stand innovativo, per illustrare le effettive potenzialità e vantaggi offerti dal sistema integrato RIS Med2Rad / PACS Agfa. Presso lo Stand Agfa del SIRM è stato infatti creato un percorso clinico che a partire dalla prenotazione elettronica dal Reparto, attraverso la Radiologia (per la parte di front office, acquisizione, refertazione e back office), riconduceva lo spettatore al Reparto di provenienza, per la visualizzazione delle immagini e del referto prodotto in Radiologia. Sullo stesso stand, nella zona centrale, dedicata agli approfondimenti, particolare rilevanza è stata data al nuovo ADC Compact Plus, alla stampante Drystar 4500, alla stazione di refertazione DS3000 con la release 4.5 del software Impax (ancora in fase di test) e alla nuova soluzione proposta per la refertazione delle immagini ecografiche, la stazione DS2000. Grande successo ha avuto il pc collegato in rete wireless, per la richiesta di prenotazioni dal Reparto e la visualizzazione delle immagini via web. Il successo dell’iniziativa, supportato dall’impegno e dall’entusiasmo di tutto il personale Agfa partecipante, è stato confermato dall’elevata affluenza dei clienti e dal grado di interesse da loro dimostrato.

Dispositivi per il controllo della qualità di stampa e del colore: una panoramica worldwide sui fabbricanti (anche online) Un uso sempre crescente del colore nei quotidiani significa un incremento nella richiesta del controllo della qualità di stampa. E la richiesta è per una riproduzione perfettamente stabile dell’immagine e, di qui, per una qualità costante del colore. L’efficienza sempre migliorata dei sistemi e dei dispositivi di stampa richiede funzioni di controllo speciale e tecniche speciali di misurazione, che dovrebbero essere applicate a tutti gli stadi di produzione. Una produzione sicura riduce i costi e un livello più alto, più consistente, di qualità, può ridurre il numero dei motivi di insoddisfazione. TecnoMedia fornisce di seguito una panoramica sulle aziende produttrici di sistemi di controllo del colore su scala mondiale, con relativi indirizzi e siti Internet, nella persuasione di fornire un servizio utile

a quanti intendono rivolgersi a queste tecnologie, o semplicemente a coloro che, sull’argomento, vogliono saperne di più. AVT, IL Hanagar 5 St. P.O. Box 7295, 45241 Hod Hasharon Tel.: +972 (9) 7614444 Fax.: +972 (9) 7614555 http://www.avt-inc.com Beta industries, USA 707 Commercial Avenue, Carlstadt, NJ 07072 Tel.: (201) 939 2400 Fax.: (201) 939 7656 http://www.betascreen.com BST Servo-Technik GmbH, D Heidsieker Heide 53, 33739 Bielefeld Tel.: +49 (5206) 999 0 Fax.: +49 (5206) 999 999 http://www.bst-servo-technik.com DATA Engineering Ltd., FIN Sorvaajankatu 13, 00810 Helsinki Tel.: +358 (9) 759 1988 Fax.: +358 (9) 786 626 http://www.data-oy.fi ELTROMAT GmbH, D Herforder Stra§e 249-251, 33818 Leopoldshöhe Tel.: +49 (5208) 987 0 Fax.: +49 (5208) 987 649 http://www.eltromat.de EMPA/Ugra, St. Gallen, CH Lerchfeldstra§e 5, 9014 St. Gallen Tel.: +41 (71) 274 74 74 Fax.: +41 (71) 274 76 63 http://www.empa.ch, www.ugra.ch Grafikontrol, I Via Albano, 10, 20131 Milano Tel.: +39 (2) 2663938 Fax.: +39 (2) 70601788 http://www.grafikontrol.it Graphics Microsystems N. V., B Mechelsesteeenweg 132, 2860 Sint-Kacelijne Waver Tel.: +32 (15) 560380 Fax.: +32 (15) 553997 http://www.gmicolor.com GretagMacbeth AG, CH Althardstra§e 70, 8105 Regensdorf Tel.: +41 (1) 842 2400 Fax.: +41 (1) 842 2222 http://www.gretagmacbeth.com

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GVT, D K.-F. Promenade 167 a, 61352 Bad Homburg Tel.: +49 (6172) 457177 Fax.: +49 (6172) 41620 http://www.dotzel.de Innomess Elektronik, D Schwartzschildstra§e 1, 12489 Berlin Tel.: +49 (30) 63925225 Fax.: +49 (30) 63925226 http://www.innomess-elektronik.de Perretta Graphics Corp., USA 40 Violet Avenue, Poughkeepsie, NY 12601 Tel.: (914) 473 0550 Fax.: (914) 454 7507 649 http://www.perretta.com PressTech Controls Ltd., UK Maxted Road, Hemel Hempstead, Herts HP2 7ED Tel.: +44 (1442) 236655 Fax.: +44 (1442) 238621 http://www.presstech.com QTI Europe, Inc., NL Flevolaan 9, 1382 JM Weesp Tel.: +31 (294) 496222 Fax.: +31 (294) 431016 http://www.qtiworld.com System Brunner AG, CH Via Antonio Ciseri, 17, 6600 Locarno Tel.: +41 (91) 751 64 89 Fax.: +41 (91) 752 13 19 http://www.systembrunner.de TECHKON GmbH, D Wiesbadener Stra§e 27, 61462 Königstein (Taunus) Tel.: +49 (6174) 924450 Fax.: +49 (6174) 924499 http://www.techkon.com THETA SYSTEM Elektronik GmbH, D John Fitzgerald Kenedy Stra§e 9, 82194 Gröbenzell b. München Tel.: +49 (8142) 46 78 0 Fax.: +49 (8142) 46 78 90 http://www.theta-system.de Tobias Associates, Inc., USA Industrial Drive, P.O. Box 2699 Ivyland, PA 18974-0374 Tel.: (215) 322 1500 Fax.: (215) 322 1504 http://www.densitometer.de Viptronic, I J.-Kravogl-Stra§e 3, 39042 Brixen

Tel.: +39 (472) 835 122 Fax.: +39 (472) 834 122 http://www.viptronic.com WEB Printing Controls Co., Inc., USA 23872 North Kelsey Road, Lake Barrington, IL 60010 Tel.: (847) 382 7970 Fax.: (847) 382 2348 http://www.webprintingcontrols.com X-Rite GmbH, D Stollwerckstra§e 32, 51149 Köln Tel.: +49 (2203) 9145-0 Fax.: +49 (2203) 9145 19 http://www.x-rite.com

Nuovo indirizzo per Tera UK e Tera Brasil Trasloca la filiale inglese di Tera Digital Publishing: l’azienda informatica ha recentemente abbandonato la palazzina all’Old School Building nel centro storico della cittadina di Bury St. Edmunds, dove aveva iniziato la sua fortunata attività nel 1995. I nuovi uffici sono ora dislocati presso il Park Farm Business Centre e sono stati inaugurati il 4 luglio scorso con un party informale, in perfetto stile inglese. Il nuovo indirizzo di Tera UK Limited è dunque: Park Farm Business Centre Fornham St.Genevieve Bury St. Edmunds, Suffolk IP28 6TS Phone: +44 1284 753.263 Fax: +44 1284 753.257 I nuovi uffici di Tera UK prevedono inoltre l’allestimento di una moderna sala demo/training che sarà operativa entro la fine dell’estate 2002. Anche Tera Brasil Ltda ha cambiato sede. Il suo nuovo indirizzo è: Rua Ronald de Carvalho, 55 / SL 2 CEP 22021 - 020 Copacabana - Rio de Janeiro Brasil Phone: +55.21.2295.9941 Fax: +55.21.2295.3382.

Collaborazione Creo e Du Pont sui sistemi per la produzione di filtri a colori LCD Creo Inc. (NASDAQ, CREO; TSX: CRE) ha firmato un accordo con DuPont Imaging Technologies per lo sviluppo di un nuovo sistema termico di filtri a colori di DuPont. Questo nuovo sistema verrà usato

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già lavorato insieme ottenendo risultati eccellenti, siamo quindi molto soddisfatti di questa nuova collaborazione”. Bayer vende il 30 per cento della sua quota azionaria di Agfa-Gevaert La Bayer ha annunciato di aver venduto il 30 per cento della sua quota azionaria in Agfa-Gevaert alla Goldman Sachs, una banca di investimenti, che collocherà queste azioni presso investitori istituzionali sul mercato. GMDE, competenza e soluzioni globali per l’industria grafica Nel 1993 Gilberto Oggioni, Marino Sala, Dario Meroni ed Ennio Pessina, uscendo dalla Crosfield Italia, dettero origine alla GMDE, una strutturache si sarebbe dovuta occupare dell’assistenza tecnica dei sistemi editoriali 2300 e 2400, fino ad allora venduti per l’appunto dal colosso inglese Crosfield. Sin dall’inizio GMDE affiancò alle tipiche attività di assistenza tecnica lavori di sviluppo e personalizzazione come la realizzazione dell’interfaccia utenti per la gestione delle titolazioni e di testi brevi del sistema editoriale (Harris) per l’Unità. Nel 1994 Crosfield eliminava dal proprio portfolio prodotti tutte le linee di produzione dei sistemi editoriali e, conseguentemente, gli utenti italiani di allora dovettero pensare a sostituire il proprio sistema con quello di un altro fornitore. Per GMDE, in prospettiva, questa decisione aveva un impatto diretto sul proprio futuro. Se da un lato voleva significare nessun sistema da manutenere, dall’altro offriva la grande opportunità commerciale fornita dalla “necessità” di sostituire il parco installato Crosfield. Ma un altro fatto doveva “sconvolgere” la società. Nel 1995 Crosfield chiuse tutte le filiali commerciali dirette per lasciare il controllo delle attività alle rappresentanze DuPont e Fujifilm locali. Con questa operazione il nucleo di persone che nella società inglese erano dedicate ai quotidiani confluirono in GMDE per dare vita all’aggregazione tecnica e commerciale che rappresentò il nucleo originario della società odierna. Oltre alla grande competenza nel settore editoriale e dei giornali, GMDE si caratterizza per la capacità di porsi sul mercato come vero e proprio system integrator

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per la produzione di componenti per filtri a colori utilizzati negli schermi a cristalli liquidi (LCD). In base all’accordo, che ammonta a diversi miliardi di dollari, Creo svilupperà per DuPont un prototipo del sistema di esposizione termica. Il sistema verrà commercializzato subito dopo la fase di sviluppo, durante la quale Creo produrrà e fornirà a DuPont dispositivi di esposizione termica. DuPont si occuperà invece della vendita di sistemi completi, che comprenderanno dispositivi per l’esposizione termica e supporti per l’esposizione a colori, a produttori di filtri a colori e schermi LCD. Le vendite e l’assistenza dei sistemi termici di filtri a colori DuPont costituiranno per Creo entrate costanti. Per quanto riguarda l’applicazione dell’esposizione termica alla produzione di filtri a colori per schermi LCD, entrambe le società hanno deciso di collaborare su base esclusiva e rinnovabile. Il sistema DuPont permetterà ai produttori del settore di realizzare filtri a colori per schermi LCD analoghi a quelli utilizzati nei computer portatili, monitor per desktop e telefoni cellulari. I sistemi di esposizione digitale forniti da Creo disporranno delle sofisticate teste di esposizione termica SQUAREspotª, utilizzate da migliaia di aziende grafiche in tutto il mondo per esporre lastre e supporti per le prove di stampa. “Creo ha introdotto la tecnologia di esposizione termica nelle arti grafiche trasformando questo settore con la tecnologia SQUAREspot” ha spiegato Eran Elizur, director of business development di Creo. “Siamo estremamente lieti di collaborare con DuPont per applicare questa tecnologia di esposizione termica al mercato dei display a schermo piatto. Utilizzando un raggio laser a infrarossi i coloranti saranno trasferiti, attraverso un processo termico, da un foglio cosiddetto “donatore” a un substrato di vetro, creando i filtri multicolore usati negli schermi LCD a colori”. Questo approccio innovativo permetterà di migliorare la produzione dei display a schermo piatto riducendo notevolmente il numero delle fasi di produzione, aumentando la flessibilità, in particolare per i display di grandi dimensioni, e diminuendo allo stesso tempo i costi e gli sprechi. “Creo è un’azienda leader nel campo tecnologico come dimostrato dal successo ottenuto con i sistemi di esposizione termica per i settori della stampa e degli imballaggi” ha aggiunto Brian Eyre,—global business manager per l’esposizione termica di DuPont Imaging Technologies. “In molte occasioni abbiamo

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globale. L’azienda è in grado di affrontare le esigenze del proprio cliente nelle aree applicative che vanno dalla redazione alla preparazione delle lastre per la rotativa, passando per la gestione dei flussi di lavoro, il controllo della qualità colore e per il supporto digitale negli archivi e nella pubblicazione delle testate su Web. Il lavoro inizia sempre dall’analisi delle necessità espresse dal cliente, prosegue con la verifica e il disegno della configurazione produttiva esistente con la quale dovrà integrarsi la nuova soluzione. Il tutto affrontando il progetto in qualità di coordinatore e “main contractor”, cioè di struttura che acquisisce e si fa carico di tutte le responsabilità dello sviluppo nei confronti del cliente finale. Nel portafoglio delle soluzioni, i marchi rappresentati da GMDE sono di assoluto prestigio. Agfa, per iniziare, alla quale GMDE è legata per il successo delle vendite dei sistemi CTP Polaris in Italia. Un successo rinnovato con le recenti installazioni del modello Violet, entrato in produzione con ampia soddisfazione da parte dei clienti, Il Sole 24Ore e SEBE del Gruppo Seregni per tutti. Si prosegue con 2B Präzision, produttore di attrezzature per la piegatura e la punzonatura delle lastre; questa è una rappresentanza acquisita lo scorso anno per assicurare la risposta più concreta alle esigenze degli utenti che richiedono sempre più velocità e automatizzazione. I sistemi 2B sono disponibili sia in versione automatica che manuale e garantiscono capacità produttive di oltre 300 lastre all’ora. Un altro marchio importante per GMDE è rappresentato da Tera Digital Publishing. L’accordo con la software house specializzata in soluzioni editoriali di alto livello risale a pochi mesi fa; questo permette a GMDE di poter affrontare tutte le esigenze relative alla Redazione: dal sistema editoriale vero e proprio, all’archivio, alla gestione della raccolta pubblicitaria, all’integrazione con il Web. Restando nell’area Redazione, troviamo anche le soluzioni Olive Software e PressToday. Le prime permettono di affrontare in modo efficace e unico la pubblicazione su Web del giornale, attraverso una trasposizione delle pagine in versione equivalente alla loro rappresentazione su carta affiancata da un potente motore di ricerca di ogni singolo componente che le costituisce. La seconda, PressToday, tratta invece il mondo delle rassegne stampa essendo un’applicazione sviluppata appositamente per la ricerca su Web d’informazioni di carattere giornalistico. Capace di sfrut-

tare l’enorme potenziale della rete, PressToday ne supera i limiti caratteristici, rappresentati dalla dispersione delle informazioni, dalla mancanza di selettività e dalla difficoltà di reperire informazioni qualitativamente adeguate alle proprie esigenze. Ma alle soluzioni applicative, GMDE offre un altro valore aggiunto. Si tratta dell’assistenza tecnica che assicura ai clienti la continuità di servizio delle attrezzature installate. Una delle novità più importanti nell’ambito del servizio assistenza riguarda il supporto LIVE, entrato in test con RCS Rizzoli alla metà del 2001. Dalle ore 20.00 alle 2.00 di ogni notte, due persone GMDE sono a disposizione della Rizzoli nel caso si presentassero dei problemi nella distribuzione dei file fra i vari centri stampa. In questo caso il personale addetto al servizio può inserirsi nel network produttivo e identificare se il problema è di tipo applicativo od operativo; inoltre gli operatori possono rimuovere la causa del problema o, in caso contrario, attivare immediatamente la chiamata per un intervento tecnico. Un ultimo servizio, fiore all’occhiello fra tutti i servizi offerti da GMDE è l’Archiviazione Digitale. Questa permette di digitalizzare l’archivio storico di un quotidiano, sia esso su film che su carta, e di trasferirlo successivamente su supporto ottico. I primi quotidiani che hanno a sfruttato il servizio sono stati l’Eco di Bergamo e il Giornale di Brescia i quali hanno archiviato rispettivamente 450mila e 380mila pagine, con edizioni che risalgono addirittura al 1880 nel caso del quotidiano bergamasco. GMDE è composta attualmente da venticinque persone circa distribuite su due sedi: quella di Agrate Brianza che costituisce la sede centrale e amministrativa della società, e quella di Roma, dove vengono gestite tutte le attività commerciali e tecniche per il mercato del centro-sud.

Creo comunica i risultati finanziari del secondo trimestre 2002 Creo ha comunicato i risultati finanziari del trimestre chiusosi il 31 marzo 2002, registrati in dollari USA. Il secondo trimestre è caratterizzato da un miglioramento delle prestazioni operative e da nuovi prodotti che rafforzano la posizione competitiva della società. Per il secondo trimestre fiscale del 2002, Creo ha registrato entrate per 130,1 milioni di dollari rispetto ai 139,5 milioni del primo trimestre fiscale del 2002.

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La perdita corretta per il secondo trimestre fiscale del 2002 è stata pari a 1 milione di dollari o 0,02 dollari per azione (diluita) rispetto a una perdita corretta di 2,3 milioni di dollari o 0,05 dollari per azione (diluita) per l’ultimo trimestre. Nello stesso periodo dell’anno scorso gli utili sono stati pari a 172,9 milioni di dollari e gli utili rettificati a 12,8 milioni o 0,25 dollari per azione (diluita). I risultati corretti escludono l’accordo una tantum sui diritti di utilizzo, i costi di ristrutturazione, i costi di integrazione commerciale e l’ammortamento di attività immateriali. In base ai GAAP canadesi, in questo trimestre la società ha registrato una perdita di 17,1 milioni di dollari o 0,35 dollari per azione (diluita). Secondo i GAAP statunitensi, Creo ha subito una perdita di 18,2 milioni di dollari o 0,37 dollari per azione (diluita) nel secondo trimestre fiscale. Il numero medio ponderato delle azioni in circolazione (diluite) per lo stesso periodo è stato di 49.448.986. “La perdita corretta è migliorata di 1,3 milioni di dollari in conseguenza dei continui risparmi e della migliorata efficienza conseguiti con il nostro programma di abbattimento dei costi, nonostante la prevista riduzione delle entrate in questo trimestre”, ha dichiarato Amos Michelson, CEO di Creo. “I rapporti provenienti dal settore della stampa evidenziano per quest’anno un costante aumento del volume delle consegne in Nord America, oltre a una tendenza in salita nella fiducia degli stampatori e nelle loro intenzioni di acquisto. In questo trimestre abbiamo assistito a un miglioramento dei risultati nel nostro canale di vendita negli Stati Uniti, nonostante i risultati in Europa e in Asia non siano stati omogenei. Siamo incoraggiati dai segnali positivi in Nord America, ma c’è ancora molto da fare per raggiungere i livelli di investimento nelle macchine per le arti grafiche registrati negli ultimi anni. Michelson ha proseguito: “Abbiamo avuto un grande riscontro nel nostro stand a IPEX, la più grande fiera del settore della stampa e delle arti grafiche del 2002, tenutasi il mese scorso nel Regno Unito. In questa fiera abbiamo presentato tanti prodotti di rilievo che ci consentiranno di raggiungere nuovi clienti e di potenziare la base già installata di macchine. Questi nuovi prodotti continuano a consolidare la nostra leadership tecnologica e vanno ad arricchire un’offerta di prodotti che è la migliore e la più ampia dell’industria”. Per il semestre terminato il 31 marzo 2002, Creo

ha registrato entrate pari a 269,7 milioni di dollari, rispetto ai 343,3 milioni del semestre chiusosi il 31 marzo 2001. La perdita corretta per Creo è stata di 3,3 milioni di dollari o 0,07 dollari per azione (diluita) per il semestre terminato il 31 marzo 2002, escludendo un accordo una tantum sui diritti di utilizzo, i costi di ristrutturazione, i costi di integrazione commerciale e l’ammortamento di attività immateriali. Nello stesso periodo dell’anno scorso il reddito corretto è stato pari a 22,8 milioni di dollari o 0,45 dollari per azione (diluita). In base ai GAAP canadesi, la società ha registrato una perdita di 22,1 milioni di dollari o 0,45 dollari per azione (diluita) per il semestre terminato il 31 marzo 2002, mentre secondo i GAAP statunitensi la perdita subita da Creo è stata di 33,6 milioni di dollari o 0,68 dollari per azione (diluita). A seguito della ristrutturazione del programma di incentivi al personale con diritto di opzione, la società ha accelerato l’ammortamento delle spese di compensazione azionarie non liquide in base ai GAPP statunitensi relativi alla cancellazione dei diritti di opzione. L’impatto dell’accelerazione dell’ammortamento delle spese di compensazione azionarie sulle attività non liquide è pari a 10,1 milioni di dollari nel primo trimestre e a 0,6 milioni nel secondo trimestre. Di conseguenza, la perdita netta della società in base ai GAAP statunitensi per il primo trimestre è stata ricalcolata in 15,4 milioni di dollari o 0,31 dollari per azione (diluita). Non vi sono modifiche ai risultati riportati dalla società in base ai GAAP canadesi, e i risultati in base ai GAAP statunitensi per il trimestre in corso sono stati riportati in questo calcolo. “Abbiamo ridotto le spese operative rispetto ai livelli dell’anno fiscale 2001, e prevediamo che questa tendenza continuerà per il corrente esercizio fiscale”, ha commentato Mark Dance, direttore finanziario e COO di Creo. “Pur aspettandoci una certa stagionalità nei costi, le spese operative ammonteranno approssimativamente a 60 milioni di dollari per trimestre per il resto dell’anno fiscale. Ci siamo focalizzati sulla gestione del nostro capitale d’esercizio e abbiamo applicato delle prudenti misure di riduzione dei costi nel corso di questa fase recessiva, continuando al contempo a investire nello sviluppo di nuovi prodotti e a migliorare l’infrastruttura operativa e dei servizi. Riteniamo di essere nelle condizioni giuste per crescere, appena le economie mondiali ritorneranno a consolidarsi”. “Le nostre attività negli Stati Uniti sono migliorate, ma in Asia e in Europa abbiamo registrato un certo

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declino compensativo”, ha concluso Dance. “Prevediamo, di conseguenza, che le entrate aumenteranno in misura modesta nel prossimo trimestre e che le perdite resteranno più o meno invariate nel terzo trimestre fiscale a causa di un lieve incremento stagionale nelle spese operative. Continuiamo ad aspettarci un ritorno alla redditività nel quarto trimestre fiscale di quest’anno”.

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Creo: notizie da NEXPO Nel mese di giugno 2002 Creo ha presentato le nuove soluzioni di prestampa per la produzione di quotidiani in occasione della NEXPO 2002. Il platesetter Trendsetter® NEWS 200, in grado di produrre 200 lastre all’ora, è stato presentato con il nuovo software Prinergy Page Pairer per la pianificazione della redazione, la verifica e l’accoppiamento delle pagine. Il software Prinergy Page Pairer può essere integrato in tutte le configurazioni di flusso di lavoro Prinergy¨ per gestire le imposizioni programmate necessarie per la produzione del quotidiano. Creo ha inoltre presentato il platesetter Trendsetter NEWS con l’unità di precaricamento Nela, che aumenta la capacità di lastre online e rimuove l’eventuale interfoglio tra le lastre. Il Trendsetter NEWS sta riscuotendo un enorme successo con recenti installazioni negli Stati Uniti, in Europa e in Asia. I maggiori quotidiani internazionali quali The New York Times e The Wall Street Journal usano ormai da tempo le soluzioni di prestampa Creo. Le edizioni nazionali di entrambi i giornali vengono esposte sui plotter Dolev¨ di Creo e quindi stampate in diversi centri in tutti gli Stati Uniti. The Wall Street Journal, che ha fatto notizia questa primavera pubblicando per la prima volta immagini a colori in prima pagina, viene prodotto attraverso il flusso di lavoro Brisqueª di Creo. The Wall Street Journal trasmette i file PDF generati dal flusso di lavoro Brisque a 17 centri di stampa, dove vengono elaborati e quindi esposti su plotter Dolev.

Agfa e Autologic: una integrazione reale Agfa integrerà il processo di produzione di Autologic nei suoi impianti di Wilmington. L’integrazione beneficerà i clienti di Agfa e Autologic. E il marchio Autologic continuerà a essere utilizzato. Agfa-Gevaert ha annunciato l’intenzione di integrare il processo di fabbricazione di Autologic in Nord America con i propri impianti di produzione in Wilmington, Massachusetts (USA). L’integrazione segue l’acquisizione di Autologic da parte di Agfa nel Dicembre 2001 e la fusione in corso delle due società. Lo stabilimento di produzione di Autologic è attualmente situato in Thousand Oaks, nello stato della California. I prodotti rimarranno gli stessi e il servizio di assistenza sarà continuo. La linea di prodotti Autologic sarà prodotta negli impianti di Agfa situati in Wilmington, Massachusetts. “Siamo lieti di vedere che il marchio Autologic continua ad avere un andamento stabile sul mercato” ha dichiarato Marc Elsermans, direttore generale mondiale della divisione Agfa Graphic Systems. “I prodotti e i servizi di Autologic richiesti dai clienti continueranno a essere disponibili e l’efficienza del processo di produzione sarà ulteriormente migliorato” ha aggiunto. Così i servizi offerti ai clienti non subiranno alcuna interruzione. Durante l’intero processo di acquisizione, Agfa ha dedicato particolare attenzione alla soddisfazione delle aspettative dei clienti. La consolidazione del processo di produzione non causerà alcuna interruzione dei servizi offerti da Autologic. I servizi verranno garantiti da specialisti dedicati che potranno ora usufruire delle risorse della più grande organizzazione di servizi di assistenza nel settore della prestampa. Agfa riconosce i punti forti dell’attività di ricerca e sviluppo, nonché della tecnologia di Autologic. Per questo motivo, le attività di ricerca e sviluppo delle tecnologie hardware e software di Autologic verranno ulteriormente sviluppate in California.

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Creo sviluppa la migliore soluzione di retinatura con retini da 10 micron e dà vita al software FM Staccato® vengono quindi simulate regolando le dimensioni dei singoli puntini sulla griglia. Poiché l’occhio umano La retinatura FM è un processo di retinatura digi- integra questi puntini, è possibile creare l’illusione di tale che converte le immagini in piccolissimi punti di una riproduzione in tono continuo. Questo tipo di uguale dimensione e con spaziatura variabile. Questi retinatura delle mezzetinte viene definito retinatura punti minuscoli assorbono e ri“AM”. AM sta per “Amplitude flettono la luce in modo più efModulated” (modulazione ficiente e generano una gamma d’ampiezza); il nome indica che cromatica più ampia rispetto ai mentre le dimensioni dei puntiretini AM, producendo una ni mutano, la spaziatura rimane stampa finale più continua o di costante. qualità fotografica. Le premiaL’abitudine alla retinatura Creo Italia S.r.l. te teste di esposizione termica AM fa sì che le sue caratteristiche sfuggaVia Pisa 250 SQUAREspotª di Creo offrono un’uniforno a uno sguardo non attento, tranne nei 20099 Sesto San Giovanni mità tale che il software di retinatura FM casi in cui un problema di riproduzione Milano - Italy Staccato, pronto per la produzione, è usaattiri l’attenzione su difetti quali: Tel: +39 02 262 59 77 to quotidianamente nel reparto di stampa. Fax: +39 02 262 59 229 * Perdita dei dettagli causata dalla Creo ha di recente sviluppato la migliore spaziatura a distanza fissa dei puntini che soluzione di retinatura FM mai realizzata con retini da formano l’immagine 10 micron. * Moiré su soggetti, un motivo secondario indesiIl software di retinatura FM Staccato¨ è uno dei derato che si verifica quando la griglia di punti AM componenti principali dell’iniziativa Value in Print. regolarmente distanziati interferisce con il reticolo di Migliora la stabilità dei colori in macchina e l’effi- punti regolarmente distanziati nell’immagine originacienza grazie all’eliminazione dei colori spot. La le retinatura Staccato definisce le immagini nei minimi * Moiré su retinatura, un motivo secondario indeparticolari già in fase di stampa, eliminando le rosette siderato che si verifica quando i retini in mezzatinta delle mezzetinte e i moiré sulla retinatura. Combinato dei diversi strati sovrapposti nelle immagini a più cocon la precisione di esposizione delle teste termiche lori interferiscono fra di loro SQUAREspotª, Staccato offre un’uniformità e una * Rosette visibili. Le rosette sono piccoli motivi qualità impareggiabili a livello di prove e lastre. generati normalmente dai quattro angoli di retino in mezzatinta usati nella riproduzione a colori. Tuttavia, Prima dell’avvento del software di retinatura se compaiono improvvisamente in una zona tonale FM Staccato importante, oppure se la posizione di uno dei colori della rosetta muta a causa di una messa a registro legPer più di 125 anni, la tecnica principale usata da germente errata, possono comparire difetti sgradevoli stampatori e altri addetti al settore delle arti grafiche * Gonfiore ottico. Con l’aumento delle loro dimenper riprodurre immagini di qualità fotografica o in tono sioni sulla scala tonale, i punti AM arrivano talvolta a continuo è stata la retinatura delle mezzetinte. toccarsi, generando un’area di tonalità estremamente Tale tecnica comporta la conversione dei toni ori- scura che risalta nelle sfumature omogenee dei ginali dell’immagine in puntini bianchi e neri disposti gradienti. su una griglia fissa. Le sfumature di grigio o di colore Per superare i problemi legati alla riproduzione di

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Un nuovo sguardo alla retinatura stocastica

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AM Screening 150 Line Screen

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Creo Staccato™ FM Screening

stampa, gli editori e gli stampatori adottano sempre più spesso la retinatura stocastica, nota anche come “frequency modulation” (modulazione di frequenza, o FM), grazie alla quale le dimensioni dei punti restano immutate, mentre varia il numero di punti usati. La retinatura FM dispone i punti in modo semi casuale, invece di allinearli su angoli di retino fissi: nessuna direzione del retino, quindi niente angoli. La spaziatura variabile dei punti sostituisce l’allineamento fisso ed elimina quindi la frequenza di retino (lpi). La resa dei dettagli della retinatura FM è definita dalle dimensioni effettive del micropunto necessario espresse in micron (m). Per esempio, una retinatura FM da 21 micron offre una resa dei dettagli simile a quella offerta da una retinatura AM da 400 lpi. In mancanza di una frequenza o un angolo di retino delle mezzetinte, non si verifica alcun motivo a rosetta. In questo modo, la retinatura FM è in grado di superare molti dei problemi di riproduzione legati alla retinatura AM: * La perdita dei dettagli viene ridotta al minimo grazie alle dimensioni ridotte e alla spaziatura limitata dei micropunti FM * Il moiré sui soggetti viene eliminato grazie all’assenza di direzione fissa dei micropunti FM. * Il moiré su retinatura viene eliminato grazie al-

l’assenza di direzione e allineamento fissi dei micropunti FM * I motivi a rosetta vengono resi invisibili * Il gonfiore ottico viene ridotto al minimo grazie a una stampa più omogenea delle sfumature dei gradienti La retinatura FM divenne un prodotto alla portata della maggior parte degli stampatori alla fine degli anni ‘80, ma non furono in molti ad adottarla immediatamente. Il problema principale consisteva nella difficoltà di esporre e mantenere in modo uniforme i micropunti FM sulle lastre di stampa. Eventuali variazioni durante il processo di produzione di pellicole o lastre generavano una distorsione dei valori tonali FM finali, rendendo il processo inaffidabile, e la stampa di prove su pellicola non era in grado di simulare correttamente la resa dell’aumento dei valori tonali dei retini FM (incremento del punto) in fase di stampa. Vantaggi della retinatura stocastica Oggi, grazie alla maggiore uniformità nell’esposizione garantita dalla produzione computer-to-plate (CTP) e a nuove tecnologie flessibili e affidabili per la stampa di prove digitali, le variazioni che hanno impedito l’adozione diffusa della retinatura FM sono state decisamente ridotte. La retinatura FM viene oggi impiegata da aziende di stampa su foglio e a bobina, di imballaggi, riviste e rubriche a diversi livelli del settore. Grazie all’esperienza di questi stampatori è possibile individuare le straordinarie proprietà litografiche tipiche della retinatura FM:

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Una gamma cromatica più ampia: le dimensioni ridotte dei micropunti FM usate nella stampa su foglio e a bobina (normalmente 21 - 25 micron) consentono di usare l’inchiostro e riprodurre i colori in modo più efficace rispetto a retinature AM da 133 - 200 lpi. Di conseguenza è possibile ottenere una maggiore vivacità dei toni medi e una minore contaminazione dei colori a causa della carta sottostante. Stabilità in fase di stampa: le dimensioni normali dei punti FM (21-25 micron) trasportano una sottile pellicola d’inchiostro attraverso l’intera gamma tonale, riducendo in modo sostanziale la variazione dell’incremento meccanico riscontrato con i punti AM nella gamma 150-200 lpi. L’aumento dei valori tonali nella stampa FM è soprattutto di tipo ottico e non meccanico; ciò comporta una variazione minore man mano che i livelli di inchiostratura e le caratteristiche della carta cambiano in stampa. La natura microscopica dei retini FM garantisce inoltre una distribuzione dell’inchiostro più efficace e riduce l’accumulo meccanico sul punto di retino. Risultato: maggiore stabilità di toni e colori. Asciugatura rapida dell’inchiostro: grazie alle pellicole di inchiostro più sottili e alla riduzione dell’accumulo meccanico di inchiostro, i punti FM si asciugano più rapidamente rispetto ai retini tradizionali. In questo modo si ottengono migliori prestazioni delle macchine da stampa in bianca e volta, si riduce il tempo di asciugatura con una controstampa ridotta ed è possibile velocizzare il lavoro in corso e diminuire il tempo necessario per raggiungere la legatoria. Tutto ciò fa inoltre della retinatura FM il mezzo ideale per la stampa su un’ampia gamma di supporti. Stabilità visiva: nel caso dei retini AM, un’eventuale messa a registro errata modifica la visibilità e la natura dei motivi delle mezzetinte. I retini FM, al contrario, mantengono le stesse caratteristiche indipenden-

temente dalla messa a registro. L’esperienza degli stampatori rivela inoltre che in caso di messa a registro errata la retinatura FM conserva l’integrità dei particolari delle immagini meglio della retinatura AM. Stabilità dei colori: se uno dei colori della rosetta nella retinatura AM muta a causa di leggere fluttuazioni nella messa a registro o dell’espansione della bobina, può verificarsi uno spostamento tonale o di colore. Nella retinatura FM, grazie all’assenza di motivi a rosetta, tali spostamenti vengono ridotti al minimo. Come ogni altra tecnologia, la retinatura FM ha conosciuto nel tempo una continua evoluzione. Così come nella retinatura AM vi sono differenze che si riflettono nella forma finale del punto (ellittica, tonda, quadrata, ecc.) o nei calcoli di angoli di retino fissi, nella retinatura FM i micropunti sono distribuiti secondo motivi diversi. I retini FM variano da un fornitore all’altro in base alle priorità che ognuno di essi individua nelle esigenze applicative dei propri clienti. L’implementazione di un sistema di retinatura FM efficiente, così come qualunque novità introdotta nel processo di stampa, comporta investimenti in termini di hardware, software, formazione, prove, profili di stampa e soprattutto di controllo del processo nell’azienda. In questo nuovo tipo di processo, gli operatori di prestampa e del reparto di stampa devono lavorare a stretto contatto. Allo stesso modo, gli acquirenti e i fornitori di servizi di stampa devono collaborare in modo più stretto per far sì che le aspettative siano realistiche e quindi soddisfatte dal prodotto finito. Pur senza sostituire completamente le tradizionali mezzetinte AM, le tecniche di retinatura FM, con la loro combinazione di proprietà litografiche ed estetiche, sono certamente destinate a conoscere una diffusione crescente e a giocare un ruolo di primo piano nel settore della riproduzione di stampa del futuro.

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Unisys amplia il supporto per il software Adobe Publishing

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Grazie a un’architettura aperta e tecnologie all’avanguardia Unisys ha ampliato la propria offerta di prodotti editoriali alle società del settore Unisys (NYSE: UIS), in linea con una strategia Vice presidente di Global Media Marketing and volta alla creazione di una piattaforma basata su un’ar- Strategy di Unisys. “Questa collaborazione più estesa chitettura aperta e all’utilizzo delle più avanzate tec- con Adobe è parte integrante, nonché il primo passo, nologie nel settore, integra nelle proprie soluzioni edi- della strategia di Unisys che punta a espandersi oltre il toriali le applicazioni di Adobe. Tale integrazione con- settore dell’editoria dei giornali, verso il più ampio sente di offrire una soluzione completa, basata su XML mercato dei media”. L’integrazione del software InCopy di Adobe con e sui più moderni standard di mercato che permette di massimizzare le sinergie di produzione e attuare un le soluzioni editoriali Unisys, e un maggiore supporto autentico cross-media publishing. Si tratta del primo di InDesign, consentono infatti di usare queste applicazioni in alternativa ai sistemi passo di un progetto di integradi composizione e di zione di applicazioni leader di impaginazione di Unisys. L’acmercato nel portafoglio di socordo tra Unisys e Adobe si luzioni Unisys il cui risultato basa sulla collaborazione straintende essere una combinaziotegica, annunciata lo scorso ne ottimale delle soluzioni proUNISYS ITALIA spa anno dalle due società, tesa ad fessionali di copy editing, Via B. Crespi 57 - 20159 Milano offrire al mercato dei media soimpaginazione e design di tel. 02/69851 - fax 02/6985588 luzioni basate sul software di Adobe con la consolidata espeentrambe le aziende. rienza di Unisys quale leader “I clienti chiedono sistemi aperti e flessibili che nella fornitura di sistemi editoriali. L’integrazione della suite editoriale di Adobe pre- consentano l’utilizzo di molteplici strumenti per afvede che Adobe InCopy, soluzione di copy editing pro- frontare le sfide poste dal cross-media publishing” ha fessionale, e Adobe InDesign, il pluripremiato pro- affermato Jim Heeger, Vice presidente senior di Crossgramma di impaginazione e design professionale, ol- Media Publishing di Adobe. “Grazie all’integrazione tre ad interagire strettamente fra di loro, diventino parte di InDesign e InCopy con l’efficace gestione del integrante del sistema editoriale di Unisys News workflow e dei dati della soluzione editoriale Unisys, Content Manager–Hermestm, al fine di fornire ai gior- i clienti potranno usufruire di un prodotto in grado di nalisti la possibilità di redigere testi utilizzando InCopy aumentare la loro creatività e produttività”. Per realizzare l’integrazione delle soluzioni Adobe e InDesign di Adobe, il software di editing di Unisys nel proprio portafoglio editoriale, Unisys si avvarrà oppure entrambe le soluzioni. Unisys ha ampliato il supporto per il software di della consulenza di Adobe, oltre che della collaboraimpaginazione e design andando al di là del semplice zione di Woodwing Software, società olandese leader plug-in di Adobe InDesign, per consentire ai propri nello sviluppo di plug-in e di cross-media workflow. “Siamo certi che la collaborazione con Woodwing clienti di scegliere il sistema di impaginazione preferito. I responsabili del layout di pagina avranno quindi Software ci consentirà di fornire una suite in cui le la possibilità di scegliere il software di impaginazione caratteristiche dei prodotti Unisys e Adobe saranno Unisys oppure InDesign, in funzione della complessita’ strettamente integrate migliorando in tal modo l’integrafica del lavoro da realizzare. In questo modo è pos- ra gamma dei nostri prodotti editoriali” ha affermato sibile soddisfare le esigenze sia di quei clienti che vo- Holger Hofmann, Vice presidente Editorial Solutions gliono continuare a usare gli strumenti di editing di Unisys Global Media. “L’iniziativa offre una comUnisys, sia di quelli che intendono adottare la piatta- binazione impareggiabile di soluzioni e servizi realizzati da società che da anni lavorano al servizio del forma Adobe. “Ampliando la propria offerta editoriale, Unisys è mercato editoriale”. Entro i prossimi mesi, Unisys prevede di rilasciare in grado di venire incontro ai bisogni degli editori alla costante ricerca di applicazioni basate su standard di ulteriori annunci per illustrare in dettaglio l’ offerta mercato, che consentano, allo stesso tempo, di gestire ampliata, destinata a rispondere alle esigenze delle requisiti di impaginazione e grafica peculiari di altri molte organizzazioni che mirano a gestire efficacemenambiti editoriali” ha dichiarato Lodovico de Briganti, te la convergenza dei diversi media.

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GMDE, l’azienda che vanta un’esperienza utilizzati per la produzione delle lastre. Grazie a un trentennale nel campo delle tecnologie per il mercato potente motore ActivePaper Daily seziona il quotidiadell’editoria e dei quotidiani italiani, opera oggi come no in una serie di oggetti informativi: gli articoli, la System Integrator e Solution Provider per tutti gli struttura e il layout, unitamente alle immagini colleaspetti produttivi che vanno dalla Redazione alla Sala gate a ciascun oggetto informativo, vengono memoStampa, passando attraverso i sistemi per la gestione e rizzate in un Repository pronto per la pubblicazione il controllo dei flussi operativi. Ma lo su Web. L’utente può così consultare il staff della GMDE non si limita a giornale tramite un semplice e standard rivendere e distribuire prodotti: il probrowser Web, visualizzare in modo efprio posizionamento la vede operare ficace l’edizione e, proprio in virtù delanche come consulente progettuale nella l’architettura ad oggetti di ActivePaper fase di pianificazione dell’investimenDaily, può richiamare ogni singolo eleto, collaborando nella ricerca della somento informativo per la lettura a moluzione ideale finalizzata all’ottimiznitor, la stampa o l’invio in posta eletzazione del flusso di produzione del tronica. La funzione MyPaper permette cliente. A tutto ciò si aggiungono i serdi selezionare automaticamente ed vizi di supporto tecnico per l’installaevidenziare gli articoli appartenenti alle GMDE, Viale Colleoni, 5 zione, la personalizzazione del software, sue categorie d’interesse specifico per il 20041 Agrate Brianza (MI) lettore. Un’attenzione speciale viene pol’avviamento e l’assistenza tecnica. Tel. 0396091790 Nell’ambito del potenziamento delle sta alle inserzioni pubblicitarie Fax: 0396091788 soluzioni proposte sul mercato nazionale, visualizzabili individualmente, ingrandite, http://www.gmde.it GMDE ha stretto un accordo con la Olive collegate ai siti Web del cliente o associate a Software‘per la‘distribuzione dei prodotti della qualsiasi altra azione predefinita. Ma è anche possibisoftware house americana. Le soluzioni Olive trovano le disabilitarne o sfocarne la visualizzazione. un posizionamento efficace e unico nell’ambito della ActivePaper Archive, invece, consente di recupepubblicazione su Web del giornale. Ciò che rende uni- rare l’archivio storico di un giornale e di pubblicarlo che queste soluzioni nel panorama del mercato del su Internet, seguendo le stesse regole di consultazione settore, è rappresentato dal “look and feel” disponibi- e ricerca della soluzione ActivePaper Daily. A diffele nella versione online del giornale e nella potenza renza della precedente soluzione, ActivePaper Archive della capacità di ricerca e di richiamo dei componenti genera l’edizione online del giornale partendo anche presenti nell’archivio. Il sistema Active PaperTM in- dalle scansioni delle pagine presenti nell’archivio (su fatti e’ supportato da un potentissimo repository in carta o microfilm). In questo caso una sofisticata funXML che lo rende unico nel suo genere, sia per la po- zione software permette di rilevare e compensare gli tenza di ricerca che per le capacità di fornire le stesse errori OCR dovuti alla scansione. informazioni visualizzate sul browser a diversi altri Adriano Canetti, responsabile GMDE per l’area di media, dal momento che tutte le informazioni sono business legata ai prodotti Olive, ha dichiarato: “Gramemorizzate sin dal primo momento in formato XML. zie ai prodotti di Olive Software, la nostra società agLe due soluzioni marchiate Olive che GMDE pro- giunge un altro importante tassello al mosaico delle pone per il nostro mercato sono ActivePaper Daily e soluzioni proposte. Una gamma in continuo aggiornaActivePaper Archive. La prima permette di generare mento è messa a punto appositamente per accelerare automaticamente il giornale online dell’edizione de- il ritorno degli investimenti dei nostri clienti e per stinata all’edicola, ricavandola dai file Postscript o PDF ottimizzarne i processi produttivi.”

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GMDE distributore per l’Italia delle soluzioni Olive Software

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Adobe® Creative Suite, la soluzione completa Adobe

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Per piattaforme Windows® 98/Windows Millenium Edition, Windows 2000/Windows XP/ Macintosh OS 9.2.2, OS X 10.1.3 Ecco Adobe® Creative Suite: la soluzione comple- care eBook e file in formato PDF (Adobe Portable ta per creare, modificare, impaginare, gestire e distri- Document Format) da visualizzare con lettori standard buire contenuti destinati alla stampa, alla distribuzio- e con dispositivi PDA. ne elettronica, al Web, ai I contenuti dei file Adobe PDF dispositivi wireless e al video. Un con tag (per eBook) si adattano elenco di funzioni, che mostra automaticamente secondo il dicome Adobe Creative Suite possa spositivo usato per visualizzarli. Adobe Systems Italia aiutare i propri utenti a trasformaCon GoLive si possono creare il desktop publishing in Centro direzionale Colleoni - Pal. Taurus A3 re, impaginare, modificare, gesti20041 Agrate Brianza (Mi) Network Publishing. re e implementare i contenuti per tel. 039 65501 fax 039 655050 Per le esigenze di comunica- Per informazioni commerciali: 02-63.23.74.20 dispositivi wireless. Con GoLive www.adobe.it zione verso più media ecco dunè possibile inoltre creare e distriinfo-italia@adobe.com que informazioni e notizie, formabuire contenuti personalizzati per zione, marketing, intrattenimento... Oggi pubblicare siti di e-commerce. La distribuzione dei contenuti è significa distribuire contenuti verso diverse forme di facilitata dal supporto nativo di linguaggi di scripting media. Pubblicare tutto, ovunque, su qualsiasi dispo- quali ASP, JSP e PHP. sitivo. Questa è la filosofia su cui si fonda il Network Con Adobe Premiere¨ si può eseguire l’editing di Publishing e Adobe Creative Suite si presenta come la contenuti video: è sufficiente collegare il dispositivo soluzione di Network Publishing più avanzata. video digitale al computer e mettersi al lavoro. I video Con Adobe Photoshop¨ e Adobe Illustrator¨ è pos- realizzati possono poi essere visualizzati su CD o DVD sibile creare e modificare immagini e grafica vettoriale in tutti i formati più diffusi. Oppure, si possono adatare destinate a diversi tipi di media. Queste due applica- i contenuti video per l’utilizzo sul Web grazie alle opzioni riconosciute come standard di settore consento- zioni di output Windows Media, RealMedia, SMIL e no di produrre una varietà eccezionale di grafica gra- QuickTimeª. zie ai loro strumenti di pittura, disegno ed elaborazioI video possono essere esportati da Premiere in ne. formato QuickTime, importati in GoLive come parte I file nativi di Illustrator e Photoshop possono poi di una pagina Web e modificati con l’editor QuickTime essere importati in Adobe InDesign¨ e Adobe Acrobat¨ direttamente in GoLive. per un flusso di lavoro di prestampa. E’ possibile conCon InDesign è poi possibile produrre compositare su risultati esattamente prevedibili, affidabili e zioni tipografiche impeccabili e gestire documenti coerenti sia per lavori a colori, sia in bianco e nero. anche molto lunghi, che si possono poi esportare in Con InDesign è possibile invece generare ed espor- formato XML, SVG e Adobe PDF con tag per Acrobat tare contenuti XML e SVG, pronti per essere importa- eBook. ti in Adobe GoLive¨ per la generazione dinamica di Flusso di lavoro completo e integrato, Adobe pagine Web. Creative Suite è il set completo di strumenti profesDa Photoshop e Illustrator è possibile esportare i sionali, integrati in un’unica soluzione dalla società file in formato PDF, da integrare in GoLive e Acrobat. che è diventata un punto di riferimento per i profesCon InDesign e Acrobat è possibile quindi pubbli- sionisti della grafica. Le diverse applicazioni presen-

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tano un’interfaccia utente potente e simile per strumenti, palette e comandi di tastiera. Diventa così più facile imparare ad usarle e il flusso di lavoro risulta più efficiente rispetto a quello generato con l’impiego di un gruppo di applicazioni di diversi produttori. Le idee possono così essere convertite in realtà con gli strumenti offerti da Adobe Creative Suite. Grazie all’integrazione che esiste tra le diverse applicazioni Adobe è possibile dedicare più tempo alle idee e meno alla gestione delle applicazioni. I file tra Photoshop e Illustrator possono essere gestiti, mantenendo livelli, maschere e impostazioni di opacità. Una volta completata la grafica o l’immagine, questa può essere spostata in GoLive, InDesign o Premiere. I video di Premiere possono essere portati in GoLive in formati quali QuickTime o Real Media. GoLive offre del resto un proprio editor video che permette di modificare direttamente i video QuickTime. Possono esser applicati effetti di trasparenza in Illustrator e InDesign per ottenere testo con effetto fantasma, dissolvenze, ombreggiature e altri effetti di trasparenza, naturali e immediati. E’ poi possibile realizzare immagini e grafica in Photoshop e Illustrator, quindi portare in GoLive le immagini suddivise in sezioni. E’ facile creare pulsanti rollover in Photoshop con Adobe ImageReady¨. Quando poi si importano in GoLive, vengono mantenuti i collegamenti tra i diversi stati di rollover. Oppure è possibile creare i rollover direttamente in GoLive. Gestire la condivisione e gestione dei file apporta efficienza al flusso di lavoro è facile. Se rispettare le scadenze è già di per sé una sfida; Adobe Creative Suite offre applicazioni che possono lavorare insieme o in modo indipendente. E’ quindi possibile lavorare in maniera collaborativa, controllando le modifiche in entrata e uscita da Photoshop, Illustrator, InDesign e GoLive,

grazie alle funzioni WebDAV di Adobe Web Workgroup Server, compreso in Adobe Creative Suite. Con Adobe Web Workgroup Server è facile impostare la gestione e la condivisione dei file. E’ possibile condividere commenti online nei file di Photoshop, Illustrator, InDesign, GoLive e Acrobat; direttamente da un browser Web è inoltre possibile apportare e rivedere annotazioni in file PDF. Le sorgenti di contenuti XML possono essere condivise tra InDesign e GoLive. La gestione del colore garantisce coerenza di colori tra Photoshop, Illustrator e InDesign. Servirsi della tecnologia Smart Object e delle variabili di GoLive per collegare i file sorgente di Photoshop e Illustrator alle pagine Web è facile. Smart Object funziona anche per altri formati di file, quali LIV (per file di Adobe LiveMotionª) e SWF (per file Flash). Distribuire Adobe Creative Suite è una soluzione completa, che consente di distribuire i contenuti su qualsiasi media, ovunque e su qualsiasi dispositivo. E’ possibile esportate i file InDesign come file Adobe PDF di alta qualità pronti per la stampa, da consegnare al vostro service. Con Acrobat, è possibile realizzare eBook per la visualizzazione di contenuti graficamente ricchi su computer desktop, PDA e lettori per eBook. E’ possibile usare GoLive per distribuire i contenuti sul Web e su dispositivi wireless, distribuite i video in diversi formati con Premiere: come file RealVideo per il Web, QuickTime per i CD e MP3 per l’audio. E’ possibile importare e esportare sia in formato nativo sia in formati standard quali TIFF, EPS, JPEG, Flash, QuickTime e PDF. L’aggiornamento è facile, richiedendo la versione Aggiornamento di Adobe Creative Suite da Photoshop o da una Adobe Collection. Tutte le applicazioni della suite supportano Microsoft¨ Windows¨ XP, Windows 2000 e Windows 98, Mac OS X e Mac OS 9.2.

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Unisys migliora il flusso di lavoro editoriale per la Denver Newspaper Agency

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Il primo giornale del Colorado impiega ora le Soluzioni di Publishing Unisys Unisys Corporation (NYSE: UIS) ha annunciato tono di fare un giornale migliore per i nostri lettori e che Rocky Mountain News, che ha una distribuzione per i nostri inserzionisti”. media giornaliera di 315mila copie, utilizza ora le SoEric Wolferman, vice presidente della Tecnologia luzioni di Publishing Unisys che consentono di mi- Informatica di Denver Newspaper Agency, ha dichiagliorare e velocizzare l’intero flusso editoriale fornendo rato “Siamo molto lieti del processo di installazione. inoltre un’estesa capacita’ di gestione della cronaca Si e’ trattato di un progetto veramente molto compleslocale per edizioni regionali so grazie al quale The Denver multiple. Post e il Rocky Mountain News Grazie alle soluzioni saranno completamente prepaUnisys, Rocky Mountain News rati e impaginati direttamente e Denver Newspaper Agency da Denver newspaper Agency. implementeranno un sistema Unisys e’ un partner eccelUNISYS ITALIA spa integrato in grado di adattarsi lente, e confidiamo di riuscire Via B. Crespi 57 - 20159 Milano alle complesse esigenze delle a raggiungere un simile succestel. 02/69851 - fax 02/6985588 singole testate, nel rispetto delso anche con il sistema in opele ambiziose scadenze che si ra a The Post”. Il progetto per sono prefissati, in linea con le iniziative strategiche di Rocky Mountain News richiedeva la sostituzione del business. precedente sistema Atex con sistema editoriale Unisys Insieme, Rocky Mountain News e Unisys hanno News Content Management – HermesTM, e con il tool ridefinito il flusso di lavoro e i ruoli all’interno della per la gestione delle agenzie di stampa News Gathering newsroom, consentendo in tal modo sia ai lettori che Manager. Il roll-out e’ iniziato con la sezione Spotlight, agli inserzionisti di ricevere servizi migliori e piu’ com- e l’intero giornale dovrebbe entrare in produzione completi, oltre ad una piu’ efficace copertura di notizie. E’ pleta con il nuovo sistema entro la fine del luglio 2002. stata anche introdotta una riprogettazione completa del Per di piu’ sono gia’ iniziati i lavori per sostituire contenuto tipografico del giornale durante il roll-out l’esistente sistema editoriale SII al The Denver Post, del nuovo sistema di produzione. E questo il primo mentre l’inizio del roll-out e’ previsto in Agosto. Come stadio di un intervento piu’ampio per installare le So- parte dell’intero progetto, Unisys fornisce una provaluzioni Publishing di Unisys presso Rocky Mountain ta esperienza nella gestione del progetto, la News e The Denver Post come parte di un accordo riprogettazione dell’intero flusso di lavoro, piu’ esteso con Denver Newspaper Agency. Quest’ul- l’implementazione, la system integration, i servizi di tima, posseduta in ugual parte dalla E.W. Scripps backup e di test. Il roll-out iniziale e’ stato completato Company e da MediaNews Group, gestisce il News e entro sette mesi dall’inizio dell’installazione.. Le inThe Post grazie a un Accordo Operativo Congiunto. I stallazioni in entrambi i giornali verranno completate giornali insieme raggiungono una diffusione di oltre entro la fine dell’anno. “Il successo del nostro lavoro di 600mila copie al giorno, fino a raggiungere le presso Denver Newspaper Agency e Rocky Mountain 795mila copie la domenica. News dimostra la nostra forza come system integrator” “L’installazione stato un passo importante” ha di- ha affermato Steve Dienna, vice presidente di Unisys chiarato l’Editore del Rocky Mountain News John Global Media. “Le nostre soluzioni ormai consolidaTemple. “Abbiamo scelto Unisys per la flessibilita’ del te, unite all’esperienza tecnica, alle nella profonde suo sistema e per l’affidabilita dell’Azienda”. “Abbia- competenze di project management, e alle piu’ avanmo sperimentato che – come speravamo – il sistema zate metodologie, ci permettono di distinguerci nettamette a nostra disposizione potenti tool che ci permet- mente dai nostri concorrenti”.

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Alla fiera NEXPO di Orlando Creo ha presentato di pagine singole, doppie o quadruple, aggiungendo il nuovo software Prinergy Page Pairer, la prima solu- crocini di registro, numeri di pagina, codici a barre, zione di flusso di lavoro per quotidiani integralmente foil e altre specifiche per la lastra, in un processo basata sul formato PDF. Il flusso di lavoro veniva di- automatizzato che inoltra i file dei Job Ticket dell’immostrato in collegamento con i sistemi CTP Trendsetter posizione e dell’Assegnazione Automatica della PaNEWS 100 e Trendsetter gina (APA) al sistema Prinergy NEWS 200 presso lo stand per una rasterizzazione automaCreo. tica, trapping (se richiesto), e Con il software Prinergy l’uscita sui sistemi per prova Paige Pairer, gli stampatori di colore, CTP o CTF. Il software giornali quotidiani possono trarPrinergy Page Pairer consente re beneficio dall’efficienza, auagli stampatori di allungare le Creo Italia S.r.l. tomazione e potenza nella gestione dei scadenze di chiusura, far fronte più facilVia Pisa 250 database che ha rivoluzionato il settore mente alle modifiche dell’ultimo minuto e 20099 Sesto San Giovanni della stampa commerciale ed editoriale, produrre più velocemente un grande nuMilano - Italy dove Prinergy ha raggiunto il pieno sucmero di pagine, a costi inferiori. Tel: +39 02 262 59 77 cesso. Il sistema di gestione del flusso di Fax: +39 02 262 59 229 Le caratteristiche di programmazione lavoro Prinergy basato su PDF è il nuovo e gestione del timone del software Prinergy standard nella stampa ad alta velocità, alta qualità, Page Pairer controllano le pagine allertando l’operatestato a livello mondiale in migliaia di soluzioni di tore automaticamente delle pagine mancanti quando prestampa. si avvicinano le scadenze. La cartella “watched folder” I giornali quotidiani utilizzano per tradizione, per tiene traccia e organizza le pagine non appena arrival’uscita su lastra, i flussi di lavoro basati sui file bit- no, garantendo una corretta gestione, riducendo gli map, che utilizzavano per la produzione del film. Molti interventi. Prinergy Page Pairer gestisce simultaneastampatori di quotidiani si stanno ora spostando sul mente pubblicazioni o edizioni multiple. PDF per la maggiore portabilità, qualità e flessibilità Il software Prinergy Page Pairer può anche essere nel riutilizzare le pagine per l’editoria elettronica e la configurato per lavorare con il flusso di lavoro Brisque distribuzione digitale. Il software Prinergy Page Pairer e con altri flussi di lavoro basati su PostScript e PDF. aggiunge le specifiche di imposizione tipiche dei quo- Prinergy Page Pairer accetta tutti i tipi di file più cotidiani e la gestione del timone alle configurazioni di muni come PostScript, DCS, EPS, TIFF e PDF. Ciò workflow Prinergy. fornisce una enorme flessibilità e consente agli stampatori indipendenti di quotidiani di gestire file Scadenze più strette, maggiore flessibilità. provenienti da editori diversi. La commercializzazione di Prinergy Page Pairer è Il software Prinergy Page Pairer crea imposizioni prevista per la fine dell’anno.

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Creo presenta un nuovo flusso di lavoro per i quotidiani basato su PDF

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Vincenzo Bona e SAP: questo matrimonio s’ha da fare (e si è fatto)

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La storica azienda grafica torinese opta per le soluzioni software di SAP

Vincenzo Bona: un nome, una storia. Tutta giocata degli stampatori puri: macchine piane con fogli a grande formato, rotativa a quattro conel campo della stampa e della gralori e stampa in bianco e nero. E’ fica sin da quando, precisamente un settore competitivo, altamente nel 1777, il fondatore diede il procompetitivo, che abbisogna di quaprio nome all’azienda di famiglia. lità ma, soprattutto, di produttiviDa allora una serie di successi inintà. L’incremento della produttività terrotti sino ad oggi, in cui l’induhi-tech sfocia inevitabilmente in stria grafica torinese, forte dei prouna software selection. Essere pri 160 dipendenti, del suo bel sito SAP competitivi nella gestione ERP è Internet (www.vincenzobonaVia Paracelso 24 - Pal. Cassiopea, 2 un must al quale nessun manage.com), dei suoi 225 anni di storia e Centro Direzionale Colleoni ment, oggi, può sottrarsi. E così, di una posizione forte nel mercato 20041 Agrate Brianza - (MI) Tel. 039/68791 Fax 039/6091005 dopo un’attenta selezione delle socome uno tra i principali stampatori http://www.sap.com/italy luzioni esistenti sul mercato, ci siacontinentali di libri (e spesso per “colossi” editoriali quali Mondamo rivolti a SAP”. dori e il gruppo RCS e con una vocazione autenticaDa sempre società leader nelle soluzioni ERP mente europea, dal momento che il 50 per cento del (Enterprise Resource Planning), SAP è una società fatturato è destinato all’export), taglia il traguardo di impegnata a sviluppare piattaforme innovative in graun management familiare da sei generazioni ininter- do di offrire alle aziende la possibilità di sfruttare le infrastrutture IT esistenti per integrare tra loro procesrottamente al timone dell’azienda. Presidente infatti è Giulio Vincenzo Bona e si di business e applicazioni differenti. In quest’ottica, Vicepresidente e Amministratore Delegato il figlio, la società ha lanciato nel 1999 mySAP.com, una piatCarlo Emanuele Bona: due generazioni a confronto in taforma e-business, finalizzata a supportare la gestioazienda, una dialettica feconda, in bilico tra tradizione ne collaborativa di tutti i processi aziendali, dalle attie innovazione. A Carlo Emanuele Bona Tecnomedia vità di approvvigionamento fino alla vendita, dalla ha chiesto il perché della scelta SAP per le soluzioni produzione al customer service. Per rispondere alle ERP. esigenze delle aziende - aumentare i profitti, miglio“In primo luogo” ha esordito Bona “tengo a sotto- rare la customer satisfaction, ottimizzare i processi di lineare il carattere familiare non artigianale ma im- tutta la catena del valore, salvaguardare gli investimenti prenditoriale della nostra azienda. Una media azienda IT esistenti - la società ha sviluppato soluzioni in grache ha come primi clienti proprio gli editori di libri. E do di coprire tutte le aree strategiche aziendali, e sodche quindi effettua il ciclo completo della produzione disfare le esigenze delle imprese legate alla specificità dal dischetto al prodotto finito, spedito magari a Pari- del mercato in cui operano. “All’inizio eravamo un po’ titubanti” ha dichiaragi o a Londra. La nostra impiantistica è quindi quella

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to Bona. “Ci chiedevamo: un’azienda così grande avrà la giusta ricetta per medie e piccole imprese? La risposta vincente è stata proprio in questa direzione. Le soluzioni preconfigurate SAP hanno pienamente risposto alla nostra richiesta di produttività, dinamicità, ma, soprattutto, di contenuto di sviluppo per il futuro. SAP è stato un partner che si è dimostrato affidabile e flessibile nell’incontrare le nostre esigenze. I cinque moduli adottati sono stati quelli di finanza, controllo gestionale, acquisti, produzione e vendite”. Un altro dato fondamentale viene individuato da Bona nel training. “SAP ci ha fornito più di un training” continua Bona. “Si è trattato di una vera e propria importazione di una cultura, di un’interiorizzazione di un modo di lavorare on the job. L’aggiornamento continuo nell’investimento umano, la guida costante dei professionisti SAP, ci ha aiutato a traghettare il personale interno verso i traguardi di redditività

che l’azienda si era prefissati”. E il bilancio produttivo? “Entusiasmante” conclude Bona. “Dopo la scelta delle soluzioni SAP, scelta maturata nell’arco di due anni, l’esperimento è cominciato dall’inizio di gennaio 2001. I primi sette mesi sono stati i più difficili, certo, ma un primo buon risultato produttivo si è avuto già al 10 luglio scorso. In quella data infatti è stato chiuso puntualmente il bilancio dell’azienda al 30 giugno 2002. La soddisfazione maggiore è comunque quella di avere incontrato dei veri professionisti di questo settore”. E il futuro? “SAP ovviamente!” sorride Bona. “Una volta messa in moto la macchina andremo ad esplorare le nuove opportunità e a consolidare la personalizzazione dei softwtare con le nuove offerte SAP, soprattutto per l’Internet business. Dalla piattaforma mySAP.com alla vasta gamma di Internet Solutions per la gestione della catena di valore”.

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CtP termico di Kodak Polychrome Graphics a Il Piccolo di Trieste

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Un po’ di storia

modo tale da ottenere dal nuovo sistema il massimo risultato in tempi brevissimi.

Il 29 dicembre 1881, a Trieste, il ventunenne Teodoro Mayer fonda un giornale che intende dare voce Il Piccolo e la tecnologia KPG propria ad una città che, seppure italiana nella lingua e nel sentimento della maggior parte degli abitanti, era Grazie all’eliminazione totale del passaggio in pelall’epoca l’unico porto licola oggi al Piccolo i temdell’Impero austroungapi di produzione sono stati rico. Lo chiama Il Piccodrasticamente ridotti, perlo, dal momento che il fomettendo al quotidiano di Via del Pratignone 38/40 glio misura soltanto 30 x 45,5 cm ottenere una lastra finita in un solo 50041 Calenzano (FI) e ne vende 32 copie. Inizia così la minuto contro i 4 minuti e mezzo tel. 0558836200 - fax 0558836222 storia di uno dei primi quotidiani in precedenti. Un risparmio di tempo del http://www.kpgraphics.com lingua italiana che, seguendo la tor75% circa, che si traduce in 4/5 ore lamentata storia triestina e sopravvivendo a vicende vorative, tutte a disposizione della redazione che può drammatiche quali l’incendio della tipografia da parte agevolmente inserire notizie e pubblicità dell’ultima degli austriacanti nel 1915, l’esproprio subito da ora. Questa possibilità è molto importante per un giorMayer, ebreo di origine ungherese, nel 1939 a causa nale come Il Piccolo, che vanta una diffusione altissidelle leggi razziali, la chiusura da parte del comando ma rispetto alla copertura geografica: dalle 50.000 alle nazista nel 1945 e due cambi di testata, rinasce 55.000 copie di tiratura per quattro edizioni: Trieste e definitivamente il 6 ottobre del 1954 ad opera della provincia (250.000 abitanti), Gorizia, Monfalcone e Società Editrice Triestina. Istria e Quarnero, dove esce in abbinamento con la L’interesse dei grandi gruppi editoriali italiani ha Voce del Popolo, quotidiano in lingua italiana stamportato in seguito il giornale prima nel gruppo Rizzoli, pato a Fiume. Oltre al Piccolo, la Divisione triestina poi nella Poligrafici Editoriale del gruppo Monti e in- della Editoriale FVG stampa due settimanali - Il Friuli fine, nel 1991, nel gruppo Melzi, già proprietario del e City Sport, per un totale medio di circa 100 lastre al Messaggero di Udine. Inizia da qui la vicenda comu- giorno, con picchi che raggiungono le 160 lastre. Due ne dei due storici quotidiani del Friuli Venezia Giulia i formati usati - 370 x 570 mm e 570 x 766 mm – che passano, nel maggio del 1998, al gruppo L’Espres- anche se l’intenzione è di passare gradualmente tutto so-La Repubblica costituendo l’Editoriale FVG, gui- il lavoro in lastra a pagina singola, per maggiore pratidata da Paolo Paloschi, amministratore delegato e da cità nella gestione delle diverse edizioni. Il Franco Odorico, direttore tecnico. E inizia da qui an- TrendsetterNEWS 70 è stato inserito senza alcuna difche un importante progetto di rinnovamento tecnolo- ficoltà nel flusso di lavoro già esistente, che si basa su gico che coinvolge entrambe le testate e che porta, alla di un sistema editoriale che raccoglie anche il lavoro fine del 2001, all’introduzione dei sistemi CtP delle redazioni esterne di Monfalcone e Gorizia, colTrendsetterNEWS 70 Creo a tecnologia termica for- legate tra di loro in rete Intranet, in cui lavorano una niti da Kodak Polychrome Graphics e delle lastre di- decina di giornalisti e due poligrafici. Utilizzando una gitali ThermalNews di KPG. Armando Crismanich, rete Ethernet il sistema fornisce al Rip Harlequin file direttore di produzione della Divisione di Trieste della in formato PostScript. Il Rip produce le pagine in forFVG, ha pilotato assieme al suo staff il passaggio dal- mato TIFF G4, compatibile con la PrintConsole del la preparazione tradizionale alle nuove tecnologie in TrendsetterNEWS. Il sistema di preparazione CtF uti-

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lizzato in precedenza espleta oggi soltanto funzioni di back-up, ma l’abitudine del reparto di prepress del Piccolo a lavorare con dati digitali è comunque servita a rendere l’introduzione della tecnologia computer-toplate ancora più facile. Le caratteristiche della tecnologia termica e la qualità delle lastre ThermalNews di KPG offrono vantaggi indiscutibili sia dal punto di vista delle condizioni di lavoro degli operatori, che non devono più lavorare in camera oscura, che da quelle della certezza del risultato finale: problemi tipici del procedimento tradizionale come gli scarti dovuti ad errori e le differenze dei risultati nelle diverse fasi di preparazione sono praticamente eliminati; la qualità della lastra è ottima così come la messa a registro delle pagine in quadricromia, nonostante il fatto che la punzonatura e la piegatura vengano eseguite manualmente alla fine della lavorazione. Il ciclo di produzione delle lastre della FVG richiede a Trieste la presenza di un solo operatore, cui

sono affidate quasi esclusivamente mansioni di controllo. L’assenza di argento nelle emulsioni sensibili consente inoltre un notevole risparmio nei costi di smaltimento dei residui di lavorazione. Ma i vantaggi maggiori, secondo Crismanich, si vedono soprattutto in macchina da stampa. La partenza è decisamente più veloce, l’inchiostrazione più rapida, il punto più secco e nitido. Si ottimizza quindi il ciclo di produzione della rotativa, una Cromoset della MAN Roland, cui è stato aggiunto circa un anno fa con un investimento importante un nuovo elemento a torre che permette di stampare quattro ulteriori pagine bianca e volta in quadricromia. E’ aumentata così, in modo quasi automatico, la capacità produttiva totale dell’azienda, che è oggi in grado di affrontare un nuovo progetto di espansione che prevede di accettare nuove commesse conto terzi per pubblicazioni che possono tranquillamente raggiungere le 30.000 copie giornaliere.

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Il CTP termico installato presso Il Piccolo di Udine

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Web to press per Egea

Navita, la softwarehouse italiana specializzata in operazioni di pubblicazione delle informazioni, diversoluzioni di content management per la gestione delle sificando i procedimenti di generazione dei file necesinformazioni, presenta sul mercato editoriale “Web to sari, a seconda che si tratti del web o della carta. Press”, una soluzione che consente di realizzare in Nel caso di una pubblicazione on line, i risultati maniera automatica pubblicazioni cartacee e on line. delle query effettuate sui DB vengono pubblicati auGrazie a questo sistema innovativo è possibile creare tomaticamente sul web tramite l’integrazione con pubblicazioni di qualsiasi tipo, dal catalogo, al WebMATE. I risultati delle query vengiornale informativo, al magazine di sergono associati al modello grafico vizio. Gli stessi contenuti pubbliscelto tra quelli precedentemente cati sul web possono essere murealizzati e le pagine web vengotuati su carta tramite semplici funno così generate automaticamenzioni dello stesso strumento. te. Web to Press è stata scelta da La pubblicazione on line, ad Egea, la casa editrice dell’Univeresempio un catalogo, può essere sità Bocconi, alla quale Navita ha integrata con altri strumenti utili, venduto il prodotto in collaboraziotipici dell’interazione web, Via Sassetti 1 - 50123 Firenze ne con la società milanese One Day. implementabili grazie a WebMATE tel. 055/277651 - fax 055/264386 La soluzione, che integra caratte(prenotazione on line, e-commerce, E-mail: info@navita.it ristiche tipiche di un sistema editoriastrumenti di community, ecc) e creare http://www.navita.it le per il web con quelle tipiche di un in questo modo siti informativi e di sersistema editoriale per la stampa, aggiungendo funzio- vizio completi e funzionali, per aziende che desideranalità di collegamento a Database eterogenei, permet- no andare oltre la semplice vetrina. te di utilizzare i contenuti presenti sul web per produrIl procedimento per creare pubblicazioni cartacee re pubblicazioni cartacee impaginate con Quark è analogo a quello on line. La soluzione interroga i XPress. Il sistema gestisce via web i contenuti, ap- Database che raccolgono le informazioni necessarie poggiandosi al formato XML per l’import – export e, attraverso una extention, genera un documento in delle informazioni da e verso qualsiasi tipo di media formato XPress. Il documento prodotto è pronto da (office, Xpress, ecc.). inviare in tipografia per la chiusura e la stampa. Le tecnologie utilizzate sono Dew, un sistema di La soluzione Web to Press di Navita permette un collegamento e interrogazione di Data base, risparmio notevole in termini di tempo WebMATE, un sistema di Content management per il (l’impaginazione di una grande quantità di dati avvieweb e Quark XPress, un sistema editoriale per la stam- ne in pochi minuti) e di investimenti economici (ripa. Le informazioni necessarie - presentazioni, prezzi, sparmio sui costi interni. es: di impaginazione, di descrizioni, immagini, ecc - per produrre le pubblica- reperimento delle informazioni, di creazione della bozzioni (sia cartacee che digitali) possono essere raccol- za per la tipografia, ecc). Si tratta infatti di un unico te da più Data Base già utilizzati dall’azienda, ad esem- strumento che permette di gestire le informazioni e di pio il sistema gestionale, il DB delle immagini, infor- creare due tipologie di pubblicazioni diverse. Gli agmazioni Office, ecc. giornamenti, inoltre, vengono effettuati automaticaWeb to Press interroga i Database e semplifica le mente, senza operazioni aggiuntive.

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centri stampa anche soluzioni di case rappresentate, che costituiscono altrettanti componenti per migliorare la qualità del prodotto finale. E’ il caso dei container standard per lo stoccaggio dei pigmenti per la stampa e dell’impianto di distribuzione ai calamai della rotativa, un sistema sempre più spesso richiesto dai centri stampa più moderni ed avanzati del Paese. Il sistema di alimentazione centralizzata non solo provvede a rifornire i calamai con le quantità di inchiostri necessari, ma tiene costantemente sotto controllo i consumi dell’impianto, generando al termine di ogni sessione di stamIl taglia-linea trilaterale pa report statistici per il SNT-U monitoraggio delle quantità imFERAG ITALIA S.r.l. piegate in produzione. Bene introdotto nel mercato inVia Grosio, 10/10, 20151 Milano Le tubazioni di trasporto sono glese dove viene utilizzato per rifila- Tel. 02.38002770 - Fax 02.38006710 collegate a sensori a loro volta re e migliorare, di molto, la qualità fiSito Internet: www.ferag.com interfacciati con i sistemi elettronici di nale del quotidiano tabloid e degli inserti che completano il prodotto-base nel caso dei “quality inchiostrazione presenti sulla rotativa che “pilotanoÓ newspapers”, il taglialinea trilaterale SNT-U di Ferag il fabbisogno di inchiostro. Il risultato per l’utilizzatore è un dispositivo che si inserisce lungo la catena di tra- è una razionalizzazione dei consumi. Nel mondo sono sporto copie e provvede alla rifilatura del prodotto in finora stati attrezzati oltre 30.000 calamai. uscita dalla rotativa o rilasciato dai dispositivi di stoccaggio copie utilizzati per gli impianti di inseri- Tolerans: cucitrici in linea a punto metallico mento. La forma del dispositivo SNT-U è quella di un parallelepipedo di 2.30 * 1.00 metro, un’unica struttuNei quotidiani italiani non è molto in uso la cucira all’interno della quale si effettuano i tre tagli neces- tura delle pagine, una soluzione per la rifinitura del sari alla rifilatura. Il vantaggio, rispetto ad altre solu- prodotto maggiormente praticato in altri contesti culzioni modulari, è quello di una notevole semplifica- turali, in modo particolare nell’industria che stampa i zione del processo meccanico e di un considerevole tabloid. Ferag propone quindi essenzialmente al merrisparmio degli ingombri. Il modulo monoblocco – una cato delle pubblicazione periodiche la nuova generavera e propria isola a terra senza rinvii ad angolo – zione delle cucitrici a punto metallico della società favorisce anche la organizzazione del flusso di lavoro, svedese Tolerans, economiche e con un’alta resa pronon essendoci l’obbligo di fare passare le copie attra- duttiva e qualitativa. Streamliner 2000, questo il nome verso un convogliatore nel caso in cui si decida, per della soluzione, applica il punto sulla piegatrice subiuna certa lavorazione, di non utilizzare il taglia linea. to prima del taglio in uscita dalla piega. Il prodotto Il primo stabilimento ad installare la nuova soluzio- cucito può successivamente essere avviato alla ne Ferag in Italia sarà, parallelamente all’editore Cal- rifilatura di precisione all’interno dell’unità SNT-U derini, il centro polifunzionale Rotopress, nuovo sta- Ferag. bilimento in comproprietà fra il gruppo Poligrafici EdiLa cucitura di prodotti commerciali su carta da toriale, editore del Resto del Carlino, La Nazione ed Il quotidiano caratterizzati da alti volumi di foliazione – Giorno, ed un editore e stampatore commerciale. si pensi ai poderosi inserti pubblicitari richiesti dalla grande distribuzione – potrebbe rivelarsi utile anche Technotrans: alimentazione ad inchiostro cen- negli stabilimenti per la stampa di giornali quando dovesse crescere la domanda di inserti prodotti da intralizzata per la stampa di giornali serire nel corpo principale del giornale, un impiego, Come è noto Ferag Italia propone agli editori ed ai quest’ultimo, ben noto in alcuni mercati esteri. Migliorare il prodotto-quotidiano dopo la stampa? Si può e, se sono vere, come sono, le affermazioni di quanti stanno in questi anni insistendo per promuovere la qualità del giornale, si deve. Per affrontare questa possibilità che, con un gioco di parole, si potrebbe ben definire “ultima” frontiera della qualità, Ferag propone una serie di soluzioni da inserire nella catena finale di distribuzione dalla rotativa fino alla ribalta dove le copie vengono prese definitivamente in consegna dal distributore.

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L’“ultima” frontiera della qualità: migliorare il prodotto dopo la stampa

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Dimostrato a NEXPO il Trendsetter NEWS 200 con nuove funzionalità Durante la fiera NEXPO del giugno 2002 Creo ha lastra Thermal NEWS di Kodak Polychrome Graphics, dimostrato sul proprio stand il CTP per quotidiani alla DiamondPlate LT-2 e alla nuova DiamondPlate Trendsetter NEWS con un nuovo sistema di LT-N termica della Western Litho/Lastra Group, il caricamento lastre e nuovo front-end. Il CTP Trendsetter NEWS è stato dimostrato sullo stand con Trendsetter NEWS è il sistema di esposizione termica la nuova lastra Anacoil 830 T e con la lastra Southern più veloce nell’industria, in grado di produrre 200 la- Lithoplate Cobra 830 TN. stre/ora, e caratterizzato dalla premiata testa di esposizione termica SQUAREspot che garantisce la mas- Tecnologia ed esperienza comprovate sima qualità e costanza da lastra a lastra. “Presentato lo scorso anno a NEXPO, il Trendsetter In tutto il mondo gli stampatori di quotidiani stanNEWS porta gli stampatori di no installando i sistemi CTP tergiornali quotidiani tutti i benemici Creo. fici della produzione termica di Una installazione di prova lastre abbinati ad una per 90 giorni del Trendsetter elevatissima velocità di esposiNEWS 100 con le lastre Anacoil zione” spiega Neil McLean, è stata realizzata presso il quoProduct Manager del tidiano The Clarion-Ledger delCreo Italia S.r.l. la Jackson, Mississippi. Anche Knight Trendsetter NEWS. “In appena un anno, Via Pisa 250 Ridder, il secondo gruppo editoriale di quosono stati installati 70 sistemi in tutto il mondo. La risposta dei nostri clienti è sta- 20099 Sesto San Giovanni tidiani negli Stati Uniti, proprietario del Milano - Italy Fort Worth Star-Telegram, utilizza il ta incredibile. Il cliente tipico va in stamTel: +39 02 262 59 77 Trendsetter NEWS 150 con le lastre pa il giorno dopo l’installazione e va in produzione il terzo giorno.” Sullo stand Fax: +39 02 262 59 229 Anacoil, per produrre 150 lastre/ora. Il gruppo The Morris Communications Creo il CTP Trendsetter NEWS lavorava con un preloader che consentiva la produzione di 600 Corporation ha acquistato il Trendsetter NEWS 100 lastre broadsheet o 300 panorama. Il preloader prende per stampare il Savannah Morning News. Il quotidiae carica automaticamente le lastre da stampa, rimuo- no di Fredricksburg, Virginia, The Free Lance-Star, vendo l’interfoglio se richiesto. ha recentemente installato il sistema CTP Trendsetter NEWS. Ampia scelta di lastre I quattro modelli della famiglia di sistemi CTP Trendsetter NEWS forniscono esposizione veloce, I sistemi Trendsetter NEWS ora dispongono di una caricamento e scaricamento lastre automatico e scelta di lastre da stampa più ampia che mai. Oltre alla un’interfaccia flessibile e standardizzata nel formato file. L’estrema precisione, macchina dopo macchina, del sistema di esposizione termica SQUAREspot, abbinata alla natura binaria delle lastre termiche per quotidiani, produce una struttura del retino costante e ripetibile. La tecnologia Creo viene utilizzata da tempo da alcuni dei più grossi stampatori di quotidiani al mondo. The New York Times (con 14 impianti di stampa) e The Wall Street Journal (stampato in 17 stabilimenti) utilizzano il fotoplotter Dolev per l’uscita su film. Il flusso di lavoro Creo Brisque fu utilizzato per elaborare i file PDF della prima copertina a colori del The Wall Street Journal mai realizzata. Quando il Journal lanciò quest’anno il nuovo design della copertina con più colore, aggiornò il sistema per realizzare la retinatura a 100 linee e scelse il software Turbo Screening di Creo.

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Publikompass, concessionaria per la vendita degli veloce e precisa impaginazione. spazi pubblicitari che fa parte del Gruppo FIAT, ha Luigi Pesce, Responsabile Information Technology scelto Unisys per la realizzazione di una soluzione che di Publikompass ha dichiarato: “Nella nostra scelta è consenta di informatizzare il processo di gestione del- stata determinante la capacità che i professionisti di le inserzioni pubblicitarie. Unisys hanno dimostrato nel comprendere le nostre Publikompass, che annoveesigenze e quindi di progettare ra tra i suoi clienti quotidiani, una soluzione cross-media, apperiodici, televisioni, radio e siti positamente modellata e studiaweb e che si colloca tra le prita per noi. Attualmente la geme quattro società del settore in stione degli spazi pubblicitari Italia, dimostra in tal modo la avviene ancora in maniera inUNISYS ITALIA spa propria fiducia in Unisys. dipendente per ogni singolo Via B. Crespi 57 - 20159 Milano La Società Editrice La mezzo, ma in un prossimo futel. 02/69851 - fax 02/6985588 Stampa, che fa a sua volta parte turo miriamo a integrarla per del Gruppo FIAT, già da anni consentire ai vari dipartimenti ha adottato le soluzioni editoriali sviluppate dalla mul- di operare in stretta sinergia e di avere accesso alle tinazionale americana e ha instaurato con essa una pro- informazioni in maniera centralizzata, in modo da snelficua collaborazione. Unisys non si propone quindi solo lire i processi e di semplificare le attività. Questo income fornitrice di soluzioni leader nel settore, ma an- novativo modo di operare ci consentirà di diminuire i che come partner affidabile capace di coniugare le più costi, sia quelli di produzione, che quelli connessi al avanzate tecnologie presenti sul mercato con le com- controllo e alla consegna del materiale”. petenze acquisite in anni di esperienza, riuscendo in Carlo Pellegrino, Direttore Vendite Media Industry tal modo ad offrire soluzioni personalizzate dalle ele- di Unisys Italia, dal canto suo si dichiara soddisfatto, vate prestazioni tecniche. in quanto “Unisys ha dimostrato di sapersi evolvere Nel corso del progetto con Publikompass, Unisys adattandosi alle emergenti necessità dei nostri clienti. ha messo a frutto le qualità di system integrator, svi- Siamo particolarmente orgogliosi di essere stati scelti luppando un sistema che si compone di software di da Publikompass, poiché la selezione della soluzione terze parti: il nucleo principale è costituito da Engage per la gestione delle inserzioni pubblicitarie riveste un content.server ed è completato da due moduli aggiun- ruolo essenziale per un quotidiano e a maggior ragiotivi, AdTracking e Managing Editor ALS. La soluzio- ne è ancora più critica per una concessionaria pubbline mira a coprire le fasi di vita delle inserzione pub- citaria, dal momento che da essa dipende la velocità blicitarie, dall’acquisizione all’impaginazione, in quan- dell’intero flusso di lavoro, l’efficienza nei confronti to consente di integrare l’intero processo di produzio- dei clienti e di conseguenza l’immagine esterna”. ne e di eliminare le operazioni manuali ed eventuali Il contratto, che prevede tra l’altro una serie di sererrori. vizi, tra i quali system integration, la personalizzazione Engage content.server automatizza i processi am- e il training, è il primo siglato da Unisys nell’ambito ministrativi per l’acquisizione delle inserzioni; attra- dell’advertising management in Italia, mentre all’estero verso AdTracking è possibile controllarne lo stato; e e in particolare negli Stati Uniti è il partner di fiducia successivamente Managing Editor ne assicura una per numerose testate e concessionarie di pubblicità.

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Publikompass sceglie Unisys per una soluzione totale per la gestione delle inserzioni pubblicitarie

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Agfa Sublima, la tecnologia di retinatura Agfa per la produzione dei quotidiani

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La retinatura delle immagini nei quotidiani oggi

i quotidiani: fino alla nascita di Agfa Sublima si è sempre stati costretti quindi a trovare delle soluzioni di compromesso.

Negli ultimi anni la retinatura per i quotidiani non è stato un tema molto trattato. Agfa Sublima Il ritmo nei quotidiani è estremamente veloce: per questo lavorano a risoluzioni non alte privilegiando la Agfa Sublima è una tecnologia di retinatura ibrida produttività.Un paio di mesi fa però, Ifra ha organiz- per la stampa dei quotidiani: si è mischiato il meglio zato un seminario speciale sulla retinatura che ha ri- tra la modulazione di ampiezza e la modulazione di scontrato notevole interesse frequenza. Questa tecnologia da parte dei professionisti inbrevettata associa le tecniche di retinatura stocastica (moteressati a trovare uno strudulazione di frequenza) con mento per stampare delle immagini di qualità. Durante Agfa Balanced Screening per AGFA GEVAERT S.p.a. questo seminario, Agfa ha ottenere una qualità a tono Divisione Graphic Systems presentato il nuovo sistema di continuo mai disponibile prima Via Grosio 10/4 - 20151 Milano retinatura Sublima. per la stampa di quotidiani ad alta Tel. 02.3074.220 Fax 02.3074429 Come noto, Agfa è stata una delle velocità. http://www.agfahome.com prime aziende ad introdurre la retinatura Basandosi sull’esperienza acquisia modulazione di frequenza per diversi tipi di applica- ta con la retinatura stocastica CristallRaster, utilizzata zione. Ricordiamo ancora Agfa CristallRaster, la principalmente dagli stampatori commerciali, e con retinatura stocastica per la stampa commerciale, per l’ABS (Agfa Balanced Screening) che definisce uno l’imballaggio e per i quotidiani. standard nel settore, Agfa ha messo a punto una Mentre con la tradizionale retinatura a modulazio- retinatura di qualità fotografica che risponde alle parne di ampiezza (Amplitude Modulated screening) la ticolari condizioni dell’ambiente di stampa dei quotigrandezza del punto cambia proporzionalmente al va- diani. lore della tinta, il numero dei punti sulla superficie Sublima fornisce una riproduzione del punto comdipende dalla lineatura ed i punti sono equamente di- presa tra l’1 e il 99%, riproducendo immagini in bianstribuiti, con la retinatura a modulazione di frequenza co e nero e a colori, lavori al tratto e loghi con magtutti i punti hanno la stessa dimensione. E’ il loro nu- giore precisione di dettaglio nelle zone di alte luci, mero sulla superficie che cambia e la loro distribuzio- ombre e mezzitoni. Fornisce insomma un livello di ne è apparentemente casuale. qualità di stampa sulla carta da giornale tradizionale I benefici offerti dalla retinatura a modulazione di che si avvicina alla stampa commerciale. E’ quella che frequenza sono evidenti: ad esempio una larga gam- chiamiamo “retinatura intelligente”! L’algoritmo è ma di colori grazie alle tecnologie e alla stampa in impostato per usare la modulazione di ampiezza ad esacromia. alta lineatura nei toni medi e automaticamente passare L’applicazione della retinatura a modulazione di sulla modulazione di frequenza nelle alte luci e nelle frequenza per i quotidiani presenta però dei problemi: ombre. il puntino di 20 micron a 270 dpi si consuma molto in Agfa Sublima è una tecnologia esclusiva di Agfa. fase di stampa, in particolare nella stampa dei giornali Per stampare un retino ibrido, è molto importante quotidiani ad alta velocità. Usando un doppio relé di definire la dimensione del punto minimo che uno spe40 micron si ottengono buoni risultati, ma risulta len- cifico cliente può essere in grado di ottenere in stamto, e quindi non compatibile con le esigenze dei quoti- pa. Ecco quali sono i benefici di Agfa Sublima: diani. * Eliminazione degli svantaggi tipici delle La scelta di utilizzare la retinatura tradizionale a retinature a modulazione di ampiezza e di frequenza modulazione di ampiezza con alte lineature che dà prese separatamente. buoni risultati per la stampa commerciale, crea invece * Possibilità di alta risoluzione nella stampa dei problemi con la carta ad alta assorbenza utilizzata per quotidiani.

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* Qualità di stampa maggiore. * Nessun cambiamento nel proprio processo di stampa. E così per un giornale con una più elevata qualità delle immagini si aprono nuove opportunità di business! Con Agfa Sublima è possibile stampare fino a 180 linee per pollice (490 per cm), ciò che sembrava assolutamente impossibile nella stampa per i quotidiani. Il più grande vantaggio atteso dai quotidiani è probabilmente l’aumentata qualità di stampa. Nelle immagini stampate con Sublima non è più possibile distinguere i singoli punti di retino, mentre al tempo stesso la retinatura a rosetta garantisce la massima definizione dei testi nelle immagini. Tutto ciò, per i quotidiani significa poter offrire ai clienti attuali, possibilità di qualità nuova e poter attrarre nuovi clienti con nuovi tipi di lavori. Con una delle installazioni Sublima si è riusciti a produrre ogni mese 128 pagine a colori. Nel passato questo tipo di lavoro era solo un sogno ed era inutile anche solo provarci nella stampa dei quotidiani. Come detto sopra l’implementazione di Sublima non richiede il cambio degli standard nei processi di stampa e Sublima può essere introdotta nel vostro sistema senza il bisogno di procedure particolari. Sublima funziona in linea con le vostre aspettative di qualità,offrendo le necessarie garanzie di stabilità: uno stampatore deve realizzare un ambiente stabile di lavoro, altrimenti non è possibile pensare alla qualità. Con Agfa Sublima non si deve cambiare nulla neanche del processo di prestampa. Non serve essere degli specialisti, basta avere delle conoscenze basilari di arti grafiche per poter utilizzare Agfa Sublima Naturalmente il risultato è determinato da tutto il processo: Come fate il set up del vostro scanner? I colori dello scanner e del monitor sono tarati tra loro? Che genere di file usate? Sono inviati come bitmap o PDF? Qual è il vostro processo di separazione: quanto GCR o UCR? Quanto inchiostro viene impiegato? Se non si conoscono le risposte a tutte queste domande o se ne conoscono solo alcune, non si può raggiungere la qualità, ma se tutto il processo è correttamente impostato la differenza la può fare Sublima con un tono continuo anziché con rosette. Inoltre con l’utilizzo delle altre tecnologie Agfa, quali ColorTune e Intellitune per il Color Management e la gestione dell’immagine, si può ottenere un’elevatissima qualità, come confermato dai clienti Agfa. Un altro aspetto è legato all’uso di sistemi di controllo della stampa: non c’è ragione di pensare di dovere cominciare ad usarli con l’introduzione di

Sublima, se non li si usava prima. Se le vostre condizioni di stampa sono stabili Sublima non cambierà niente in termini di velocità di stampa e di utilizzo di inchiostro/acqua. Comunque, se si vuole avere un ambiente di stampa stabile si dovrebbero sempre usare dei sistemi di controllo di stampa. Agfa ve li può offrire: elementi di controllo per le lastre, meccanismi di controllo per i chimici. Agfa consiglia di integrarli. Molti stampatori di quotidiani oggi hanno convinto le loro redazioni che questo li aiuterà a stampare con una qualità migliore. Nella valutazione di Sublima occorre inoltre considerare che è parte di un sistema completo di gestione dell’intero processo di pre-stampa. Agfa per prima cosa installa il sistema CTP e solo dopo alcuni mesi lo integra con Sublima. Solo in questo modo infatti si può essere certi di ottenere un sistema calibrato e stabile. Oggi Agfa ha abilitato Sublima per tutti i Polaris, per IntelliNet NewsRIP e Apogee PDF Rips Serie2. Lavora con clienti che usano le lastre polimeriche Agfa N91 e lastre a base di argento Agfa Lithostar. La prima installazione nel mondo più di un anno fa è avvenuta in Svezia, ora Agfa è anche in Inghilterra, Norvegia, Italia, Austria, Germania, Svizzera e USA. Un utente della versione Beta valuta l’innovativa tecnologia di retinatura Agderposten Trykk AS, un quotidiano della città di Arendal, in Norvegia, è tra i primi utenti a utilizzare Agfa Sublima, la tecnologia di retinatura brevettata da Agfa per la produzione di quotidiani con lastre a base d’argento Lithostar. Secondo il direttore per la prestampa del quotidiano norvegese, la stampa con Agfa Sublima ha avuto dei risultati “sorprendenti”. Agderposten Trykk ha utilizzato la tecnologia di retinatura di Agfa Sublima in combinazione con le lastre digitali a base d’argento Lithostar di Agfa. Tor Fjellheim, direttore della prestampa presso Agderposten Trykk, ha affermato che “l’utilizzo di Agfa Sublima offre un aumento di qualità notevole. Il feedback da parte dei nostri clienti si è rivelato altrettanto positivo, è possibile rendersi conto immediatamente dell’eccellente qualità”. Fjellheim ha anche elogiato il personale di Agfa che si è occupato dell’installazione e dell’implementazione della tecnologia, sottolineando la competenza e la professionalità particolarmente elevate. “Stiamo utilizzando l’eccellente qualità di Agfa Sublima come strategia di vendita per i clienti sia attuali sia potenziali” ha dichiarato Fjellheim. Il lancio mondiale di Agfa Sublima è stato attuato per il giugno 2002, sia per le lastre ai fotopolimeri sia per quelle a base di argento.

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Un Ctp Lüscher rivoluziona la produzione alla Coptip di Modena

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Dopo circa un anno e mezzo dall’installazione, il CtP Xpose! 160 della Lüscher produce oltre il 90% delle lastre necessarie per le cinque rotative della cooperativa, tra cui una 48 pagine di recente installazione, e non ha mai creato problemi confermando l’affidabilità per cui è particolarmente nota la casa produttrice elvetica Coptip, abbreviazione di Cooperativa Tipografica, mento delle caratteristiche richieste, come l’aumento è un’azienda storica di Modena, che del numero di immagini a colori, o a fine millennio ha festeggiato i l’esigenza di carta più pregiata, ma primi 80 anni di attività, e ha sviallo stesso tempo di grammature inluppato la propria crescita sempre feriori. intorno a macchine da stampa ad Ma ciò che maggiormente è NTG Digital srl elevata produttività, passando gracambiato in questi ultimi anni è Sede di Milano: dualmente dalle macchine a fostata la necessità di ridurre i temStrada 2, Edificio C3 - 20090 Milanofiori Assago (MI) glio e piccole rotative, ad orizpi di preparazione e stampa, a tel. 02 82 42 541 - fax 02 57511 893 zonti sempre più vasti. volte a sole poche ore dalla conSede di Roma: segna del CD con i file e la conseAbbandonato il settore a foglio, Via Taro 39 - 00199 Roma gna del materiale stampato. trasferito a una consociata, ha puntel. 06 84 16 190 - fax 06 85 41 469 Affrontare la riduzione dei tempi di tato esclusivamente sulla stampa rotointernet: http://www.ntg.it preparazione significa, come ormai tutti offset, fino a raggiungere un parco mace-mail: ntg@ntg.it sanno, tagliare le operazioni manuali, in parchine di cinque rotative: due 16 pagine, due 32 pagine e, l’ultima, una 48 pagine KBA di recente ticolare il montaggio delle pellicole. Tra le prime a installazione. dotarsi di un CtF 70/100 fin dai primi anni ’90, Coptip Ma i programmi prevedono l’accantonamento delle ha sentito l’esigenza di passare al CtP quando ha com16 pagine per concentrare la produzione sulle rotative preso che la nuova tecnologia avrebbe potuto portare oltre le 32 pagine. Questa scelta è legata alle alte tira- a grandi vantaggi operativi nel processo di produzioture dei prodotti Coptip e soprattutto alla loro elevata ne. Tuttavia prima di prendere una decisione in meripaginazione. to, i soci della cooperativa volevano avere delle cerL’attività produttiva di Coptip è legata a due tezze: per tre anni, dopo la Drupa 95, si è iniziato ad tipologie prevalenti: cataloghi e pieghevoli per la gran- esaminare i diversi computer-to-plate che mano a mano de distribuzione, in particolare per la catena dei super- venivano installati in Italia, ma anche all’estero, formercati Coop, e opuscoli per agenzie di viaggi, un cam- niti dai vari produttori che si presentavano sul mercapo quest’ultimo in forte espansione negli ultimi anni, to, per valutare quale tecnologia fosse la più adatta che richiede sempre più pagine e sempre più colori. alle esigenze del proprio lavoro. Nel frattempo la tecnologia CtP si affinava: dall’iniziale laser in luce visibile FD: YAG si andava affermando quello termico, Ridurre i tempi dapprima a 1064 nm e quindi quello a 830 nm, e i Durante la sua lunga esistenza questa cooperativa, produttori sviluppavano lastre sempre più adatte anche conta oggi circa 80 soci direttamente coinvolti nella che alle lunghe tirature. produzione, dopo aver raggiunto un massimo di circa 90 persone prima dell’introduzione del CtP, ha visto Fiducia nel VLF Xpose! cambiare il mondo della stampa, ma ha sempre affrontato l’evoluzione del mercato adeguandosi al cambiaFinalmente, all’inizio del 2001, dopo un’accurata

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NTG Digital batte tutti i record: dieci CtP Lüscher in dieci giorni

Dopo la fase iniziale in cui si dovette procedere a realizzare il workflow adatto alla tipologia di lavoro della cooperativa, nel breve arco di qualche mese da un 40% di lastre in CtP e il restante 60% realizzato ancora con procedimento tradizionale tramite il CtF Dainippon Screen, si passava alla produzione attuale in cui il 95% delle lastre è prodotto direttamente sul CtP Xpose! 160 della Lüscher. Tutta la linea a valle, consistente nella sviluppatrice, forno di cottura e gommatura è della KPG; le lastre usate sono quasi totalmente Kodak Polychrome e, in parte, della Lastra. Tutte le lastre vengono cotte, non solo per garantire le lunghe tirature, ma anche in caso di tirature inferiori, per ragioni di uniformità. analisi di quanto era presente sul mercato, l’azienda ha optato per la tecnologia termica, che permette la cottura delle lastre e quindi tirature di 300mila copie; quanto alla macchina, pur non essendo ancora particolarmente diffusa sul mercato italiano, è stata ritenuta più interessante la Xpose! della Lüscher, il sistema che era stato esposto a Grafitalia nel 1997, ma che già si stava affermando sia in Svizzera, sia in Germania, presso stampatori di prestigio, tra cui Ringier, e che costituiva un ottimo esempio tra tutti. La scelta del sistema Lüscher è stata dettata dal principio diverso che questo sistema adottava rispetto agli altri CtP. In tutti gli altri sistemi la lastra viene alloggiata all’interno di un tamburo fisso, mentre, contrariamente a quanto avviene con i sistemi a tamburo esterno, nella soluzione Lüscher è il sistema di diodi laser a ruotare. Questo comporta un consistente risparmio di energia e una scrittura veloce della lastra. Inoltre, i 64 raggi laser emessi dal diodo, permettono – in caso uno o alcuni di questi dovessero non funzionare – di autocalibrarsi, per cui la scrittura della lastra non subisce alcun danno.

Massima soddifazione Enrico Corbelli, responsabile del reparto di prestampa è particolarmente soddisfatto della scelta: “Abbiamo trovato il CtP Lüscher particolarmente affidabile – ha dichiarato – e questo per noi è essenziale, perché con le rotative non possiamo permetterci di avere problemi”. Lavori sulle 48 pagine, che con il CtF richiedevano una giornata, ora sono pronti in poche ore: “A volte” aggiunge Corbelli “riceviamo i CD alle cinque del pomeriggio e all’inizio del terzo turno dobbiamo andare in macchina. Giusto il tempo di controllare che i files in PDF siano corretti e con il Lüscher siamo sicuri di non arrivare mai in ritardo”. Parlando di assistenza e manutenzione, Corbelli elogia NTG Digital: “Mai avuto un problema di intervento; quel poco che è stato necessario lo si è fatto in remoto, via modem; e anche questo è un grosso vantaggio per il nostro lavoro. In conclusione questo Xpose! è una macchina che ci ha dato solo delle soddisfazioni e, per la verità, anche superiori alle nostre aspettative”.

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Dieci Computer-to-Plate Lüscher venduti nei primi dieci giorni lavorativi nel giugno 2002. E’ questo l’invidiabile primato messo a segno da NTG Digital che distribuisce in esclusiva i CtP termici della casa svizzera. E non si tratta solo di un record dello staff di vendita NTG, ma anche di una confermata fiducia da parte del mercato nella tecnologia termica a 830 nm. la quale, oltre ai numerosi vantaggi che già oggi presenta rispetto alle altre tecnologie, sta dimostrando la sua validità anche in prospettiva delle lastre no-process di cui alcuni produttori hanno proposto prototipi alla recente Ipex 2002, e che Lüscher ha testato con risultati più che soddisfacenti. Dei dieci espositori Xpose! venduti nell’ultima quindicina di giugno, sette sono VLF, XPose! 160 e XPose! 180, gli altri sono due XPose! 130 e un XPose! 75. Alcuni clienti, Cooptip di Modena e Sebegraf di Arese(MI), avevano già in produzione un CtP Lüscher e con il raddoppio hanno confermato la loro fiducia sia nella tecnologia del produttore svizzero, sia nell’assistenza di NTG Digital.

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GATE, la soluzione congiunta Tera-Northcliffe Newspapers per la gestione degli annunci pubblicitari E’ ufficiale: Tera Digital Publishing SpA – che dal l’industria dei giornali, e proprio dal suo interno. 1990 sviluppa, vende e supporta soluzioni integrate GATE è stato pensato per semplificare la gestione per l’industria dell’editoria – lancia GATE, il nuovo degli annunci pubblicitari, per una rapidità di risposta sistema per la gestione degli annunci pubblicitari. nella prenotazione nell’integrazioIl progetto GATE, viene ideato per la prima ne del planning tra parte editoriale volta circa 14 mesi fa, dopo un incontro e pubblicitaria (che viene sfruttata con i vertici del colosso inglese al massimo grazie alla disponibiliNorthcliffe Newspapers, tà dei layers in GN3), dal reporting già cliente Tera per tutta la per l’analisi di tutti i dati correlati parte relativa alla tecnoloal singolo annuncio pubgia editoriale. Northcliffe blicitario (modulo Shell Newspapers fa parte del di GN3) alla possibilità, Daily Mail and General infine, di gestire in fase Trust plc. ed è il più grosso di prenotazione anche editore di quotidiani regiocontratti, agenzie e pubTera Digital Publishing S.p.A. nali inglesi. La sua diffusioblicazione dello stesso Via Gallarate, 200 - 20151 Milano - Italia ne settimanale tocca i 2.6 annuncio su più testate Tel. +39 02 38 09 871 Fax +39 02 00 81 19 milioni di copie e la sua seanche con periodicità e e-mail sales@teradp.com rie di siti Internet attrae olformati differenti. tre 3 milioni di visite a settimana. Northcliffe ha sviGATE può lavorare in completa autonomia, ma trae luppato autonomamente e per oltre 12 anni un sistema ulteriore potenza dall’unione con altri applicativi Tera. per la gestione degli annunci pubblicitari Sentinel, che GATE fonda la propria concezione su un’architetè stato utilizzato con successo da tutte le testate facen- tura client-server in ambiente Windows NT Server, e ti parte del gruppo. Lo sviluppo autonomo di Sentinel, utilizza la forza di un database relazionale standard, avrebbe significato tuttavia un impiego di risorse, tem- quale ad esempio SQL Server o Oracle. Gate viene po, personale alla lunga troppo impegnativi. Il pro- ulteriormente potenziato dall’implementazione di fungresso tecnologico richiedeva al contrario una solu- zioni di scripting che permettono da un lato una zione più moderna e capace di integrarsi configurabilità estrema, e dall’altro l’apertura ai più concettualmente all’interno di tutto il flusso di produ- disparati sistemi di produzione dei giornali. zione, quindi all’interno di GN3, il sistema editoriale Gate è nato per rispondere a tutte le richieste di chi di Tera Digital Publishing. lavora all’interno del flusso delle inserzioni pubbliciEd ecco quindi nascere l’idea di una joint-venture tarie, dal cliente che vuole pubblicare il piccolo antra Northcliffe Publications e Tera, tra l’esperienza nuncio economico, all’operatore che deve gestire gli inglese maturata in 10 anni di sviluppo Sentinel e la spazi disponibili su un giornale, all’agente che propoforza del sistema editoriale GN3. ne “pacchetti” preconfezionati ad un gruppo di clienti Il risultato è stato GATE, un sistema completamente storici, al direttore commerciale che elabora i report integrato per la gestione degli annunci pubblicitari, ma mensili da sottoporre all’editore. soprattutto un sistema sviluppato espressamente per Gate si pone al centro dei reparti di Vendita, Rac-

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colta, Produzione e Fatturazione della Pubblicità permettendo così di tenere traccia completa della “vita” dell’inserzione pubblicitaria, dall’inserimento del contratto nel sistema, alla fatturazione, passando per il controllo di avvenuta pubblicazione. Proviamo a percorrere insieme l’intero flusso di un’inserzione pubblicitaria. Si comincia dallo sportello, inteso sia in senso tradizionale sia in senso moderno (web). Attraverso delle schermate predefinite si danno le prime indicazioni: * se sia un nuovo Cliente o un Cliente già acquisito; * se sia pubblicità classificata (piccoli annunci, necrologie, legali, istituzionali, ecc.) o pubblicità tabellare; * quali siano le caratteristiche dell’inserzione (aspetto grafico, dimensioni, su che testata dovrà essere pubblicata ecc.); * se sia gratuita o a pagamento; * se viene pagata subito o c’è un pagamento differito (e in questo caso il Cliente è affidato o meno); * in che data e in che posizione dovrà essere pubblicata con verifica della disponibilità dello spazio richiesto; * se viene o meno richiesto l’invio di un giustificativo; * se per l’inserzione debba venire riconosciuta una provvigione ad un agente o a un’agenzia; * se ci siano condizioni economiche legate al Cliente o ad un’offerta commerciale in corso; E così via fino ad arrivare alla registrazione nel database centrale di tutti i dati relativi all’inserzione. A questo punto Gate passa il testimone alla produzione vera e propria (gestita dal FilePrimer, qualora si optasse per la soluzione completa di Tera) che provvederà a realizzare la versione digitale dell’inserzione restituendo a Gate l’anteprima del documento (in caso di pubblicità classificata è lo stesso GATE che provvede alla realizzazione della versione digitale) per l’approvazione del Cliente. Nei giorni successivi la pubblicità verrà impaginata attraverso il Timone, pubblicata sul giornale e i dati della pubblicazione torneranno a Gate che provvederà all’emissione della fattura.

Di tutti questi passaggi viene tenuta traccia nel database in modo da dare la possibilità di analizzare il flusso nei suoi diversi aspetti, dalla redditività della testata fino a quella della singola categoria di inserzioni; dal costo di produzione del materiale digitale all’elenco dei Clienti che richiedono maggior impegno alla produzione. GATE si preoccupa infatti di generare una serie di report (a video o stampabili) che possono venire personalizzati in modo da soddisfare le richieste dell’Azienda e fungere da strumento di controllo sull’andamento della stessa. GATE garantisce controllo e ottimizzazione delle vendite, diminuendo i tempi di produzione.

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Il Financial Times ed EidosMedia firmano un accordo per un nuovo sistema editoriale

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Il quotidiano internazionale “Financial Times” adotterà la piattaforma editoriale Méthode, per integrare le proprie attività editoriali su carta e su web

Il Financial Times, riconosciuto su scala mondiale nologie web, Méthode consentirà a FT di riorganizzacome il più autorevole quotidiano re le modalità di lavoro dei suoi economico-finanziario, stampato in 500 giornalisti in modo tale da con20 Paesi in tutto il mondo, con una sentire a ciascuno di loro di partediffusione di 485mila copie e un micipare a pieno titolo al flusso di lione e seicentomila lettori giornalieri lavoro redazionale, in qualunque EidosMedia S.r.l. in 140 Paesi del mondo, ha siglato un parte del mondo essi si trovino. Viale Legioni Romane, 43 accordo con EidosMedia per l’adozioWilliam Dawkins, Publishing 20147 Milano ne del sistema editoriale Méthode, per la tel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330 Editor del Financial Times ha commenwww.eidosmedia.it produzione delle diverse edizioni del quotato: “Una direzione editoriale proiettainfo@eidosmedia.com tidiano nonché dell’edizione online. ta nel futuro, deve saper gestire più cateIl Financial Times è attualmente stampane concorrenti di lavoro capaci di creare to in 20 differenti città, su tre aree geografiche diver- contenuti editoriali in forme diverse, in grado di ragse: il Regno Unito, l’Europa e gli Stati Uniti. Gran giungere una audience il più vasta possibile. E’ proparte del suo contenuto giornaliero è disponibile in prio lì che l’azienda editoriale trova oggi il proprio forma digitale online. La nuova soluzione consentirà vantaggio competitivo: nell’abilità di fornire il proa ciascuna edizione di assemblare contenuti provenienti prio valore redazionale a clienti diversi, con modalità da un’unica banca dati. diverse rispetto ad un tradizionale editore di quotidiaLa piattaforma editoriale Méthode, basata su XML, ni. Nella nostra posizione di editori leader sul mercaè indipendente dal canale di output prescelto. Il conte- to finanziario mondiale, siamo lieti di poter lavorare nuto editoriale, creato nativamente in XML, assume con EidosMedia nell’implementazione del nuovo siautomaticamente la resa grafica associata ai vari ca- stema editoriale Méthode, presso il Financial Times”. nali di output ed alle varie edizioni, eliminando così la “Senza alcun dubbio,” aggiunge Gabriella Franzini, necessità di creare più copie dello stesso articolo per General Manager di EidosMedia. “e proprio in virtù edizioni diverse o di trasformarlo per la pubblicazione della propria presenza globale, Financial Times potrà su altri canali. Questa particolarità comporta indubbi sfruttare appieno la capacità di Méthode nel creare vantaggi di produttività ed una maggior tempestività contenuti editoriali per canali multipli di output, riornella fornitura di notizie al mercato. ganizzando i propri flussi di lavoro ed ottimizzando Basato interamente su standard di mercato e tec- l’efficienza dei propri processi.”.

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GMDE, System Integrator e Solution Provider di ri* Impostazione di funzioni avanzate per la selezioferimento per il settore editoriale, nell’ambito delle so- ne e l’individuazione degli articoli luzioni per l’acquisizione delle informazioni propone 2. Corporate: rende disponibile a tutti gli utenti di in esclusiva per il settore editoriale Press Today: si trat- un’Intranet la rassegna stampa alla quale è possibile acta di un’applicazione dedicata alla ricerca specializzata cedere tramite un normale browser anche se non si disu Internet, sviluppata per rispondere a precise esigenze spone di un collegamento Internet. di ricerca d’informazioni di carattere giornalistico. I punti di forza della soluzione PressToday sono Presstoday sfrutta le numerose risorse disponibili nella sintetizzabili in tre aspetti primari: Rete, ma ne supera i limiti rappresentati dall’eccesso * L’impostazione dei criteri di ricerca che, rispetto d’informazioni fruibili e dalla mancanza alle tradizionali rassegne stampa, permetdi selettività, cioè dalla difficoltà di ottete d’impostare e modificare i criteri di nere informazioni di qualità. Di fatto scandaglio in modo estremamente flesl’area di ricerca non è più costituita dalsibile. l’intera rete, ma è mirata a numerose cen* Gli articoli richiamati con la ricertinaia di siti d’informazione giornalistica sono disponibili in formato testo. La ca online: testate quotidiane o periodiche, loro impaginazione può avvenire diretselezionate nel panorama mondiale deltamente e in modo ottimizzato per la conl’editoria. sultazione elettronica. Il sistema è in grado di reperire quo* é possibile eseguire l’archiviazione tidianamente dai siti mirati informazioni delle ricerche e dei testi ottenuti, dispoe notizie direttamente selezionate dalnendo di un esclusivo e ottimizzato forGMDE, Viale Colleoni, 5 l’utente, il quale può definire filtri di ricer- 20041 Agrate Brianza (MI) mato di memorizzazione riutilizzabile a rica personalizzati. In questo modo si chiesta. Tel. 0396091790 Fax: 0396091788 ottimizzano i risultati (non mediati dai filtri Finora abbiamo parlato della soluzione imposti dai tradizionali motori di ricerca) e i http://www.gmde.it “Presstoday” come rivolta alla struttura intertempi di ricerca, avendo, inoltre, il pieno controllo sul- na dell’editore, tipicamente ai giornalisti. Per il fronte l’importazione e sullo svolgimento delle ricerche: fon- dei lettori, invece, esiste il servizio PressToday Web, ti, sezioni e parole chiave sono predeterminate diretta- una soluzione che i quotidiani possono utilizzare per ofmente dall’utente. L’individuazione delle notizie viene frire una rassegna stampa personalizzata agli utenti che effettuata sull’ultima edizione pubblicata in rete di ogni si registrano presso il loro sito. Già disponibile per esemtestata. pio sul sito www.Ilsole20ore.com, nella sezione Borsa “PressToday” viene proposto da GMDE in due ver- Online, il servizio permette ai lettori che lo desiderano, sioni: e che in questo casi si registrano gratuitamente sul sito, 1. Professional: dopo aver impostato le parole chia- di costruire una rassegna stampa che raccolga articoli e ve permette di ottenere, ogni giorno e in modo automa- notizie sui siti elencati nella sezione della ricerca online. tico, l’elenco degli articoli richiesti per averne poi a diL’utente può personalizzare i siti di ricerca e le sesposizione il testo completo. In questa configurazione, zioni delle pubblicazioni nelle quali effettuare gli scanè possibile anche impostare molteplici funzionalità: dagli e il richiamo degli articoli. * Automazione nel recupero degli articoli, stampa e Per gli editori PressToday Web offre la possibilità di invio tramite posta elettronica costruire il profilo demografico e culturale/professionale * Impostazione nelle rassegne di diversi indirizzi della propria utenza su Internet. Inoltre, grazie ai serviinternet zi professionali di GMDE, è possibile eseguire delle spe* Inclusione nelle rassegne di specifici documenti cifiche personalizzazioni del servizio di rassegna stamelettronici (.doc, .pdf, ecc) pa, come per esempio integrare la grafica al proprio sito, * Attuazione di ricerche full-text categorizzare le rassegne stampa, e altro ancora.

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“PressToday”, un sistema per la realizzazione e la gestione della Rassegna Stampa online

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LinkService & preflight: passato, presente, futuro

Il tema della certificazione dei materiali pubblicitari da sempre rappresenta uno degli argomenti su cui LinkService concentra la proprie risorse

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Il passato

smo regnava sovrano. E le argomentazioni “contro” non erano solamenNel 1997 LinkService te riservate al formato di ha collaborato al progetto interscambio, alla sua produS r l zione e alla conversione per “ADExpress” di Elsag L i n k S e r v i c e Bailey Spa (Gruppo la stampa, ma anche estese al • CONSULENZA INFORMATICA modello organizzativo, già Finmeccanica), che ha rap• FORMAZIONE presentato per lungo temadottato all’estero, che veni• SVILUPPO SOFTWARE po – in competizione con un va proposto. • DISTRIBUZIONE analogo progetto di ANSA – LinkService è stata fra le il primo tentativo di introdurprime aziende in Italia ad aver Via Alle Rotte, 9 - 42011 Bagnolo in Piano (RE) re il concetto di preflight nel Telefono: (0522)953867 r.a. Fax: (0522)953869 abbracciato con entusiasmo Internet: http//www.linkservicegroup.it mercato italiano, unitamente pionieristico sia il modello sia le E-Mail: posta@linkservicegroup.it alla trasmissione digitale di tecnologie a supporto. materiali pubblicitari. Comunque convinta della validità di questa filosoE si parla di “tentativo” poiché entrambe le solu- fia, LinkService ha continuato ad approfondire l’arzioni sono giunte a maturazione prima che i potenziali gomento con i propri clienti, realizzando poi signifidestinatari fossero pronti ad utilizzarle pienamente. cative installazioni, una per tutte il sistema “ADExpress” contemplava un’ampia gamma di WSPUB2000 per il Gruppo Finegil in cui il formato funzionalità destinate a supportare in modo completo PDF era – ed è tutt’ora – il master file dell’intero il flusso di validazione/movimentazione di materiali workflow digitale. pubblicitari dalle agenzie agli editori passando per le Per LinkService Portable Document Format ha concessionarie. L’argomento era affrontato con alto sempre significato: Adobe Acrobat, prodotti/tecnolospirito d’innovazione sia dal punto di vista concettua- gie terze parti idonee a soddisfare specifiche esigenle sia da quello tecnologico. ze, ed integrazione software per massimizzare i benefit In particolare, l’utilizzo del formato PDF quale del flusso di lavorazione realizzato. master-file digitale ed il preflight locale rappresentaRelativamente alle “terze parti”, negli anni passati vano sicuramente due implementazioni molto LinkService ha cercato, trovato e distribuito sul terri“avveniristiche” per quel momento. torio, le migliori applicazioni low e mid-range nel camE’ da ricordare e sottolineare che nel 1997 il for- po della validazione e conversione di formato. mato file PDF era ancora sconosciuto ai più, spesso Con queste applicazioni sono stati raggiunti risulconfuso con la sigla di un partito politico, ancor più tati di rilievo nel bilanciamento dei costi con i risultaspesso percepito come idoneo a rappresentare docu- ti. Però mancava sempre qualcosa. Si deve tener prementi di tipologia office di bassissima qualità. sente che ci riferiamo ad un periodo in cui si poteva Anche se autorevoli riviste di settore avevano già disporre di un limitato numero di strumenti a supporto cominciato a trattare l’argomento PDF/prestampa ed ed il grado di conoscenza degli utenti su questi argoerano giunte a conclusioni molto positive, lo scettici- menti era decisamente basso.

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Il presente LinkService è riuscita a fornire una totale copertura sull’argomento grazie alla tenacia con cui è stata in grado di portare anche sul mercato italiano i prodotti della tedesca OneVision. L’offerta ha subito significative modifiche nel momento in cui LinkService ha concretamente verificato che le straordinarie caratteristiche promesse da OneVision Asura erano pienamente mantenute. Integrando tecnologia OneVision LinkService realizza sistemi che garantiscono flussi di lavorazione certificata ad altissima affidabilità poiché l’azienda è oggettivamente al top sia sotto il profilo della capacità di validazione che sotto il profilo della normalizzazione. Infatti, questi sistemi si collocano ben oltre i confini del preflight (inteso come “setaccio” rispetto alle informazioni in ingresso) poiché producono file normalizzati nella struttura e nel contenuto. La normalizzazione (tecnicamente denominata prefining) consente di alimentare i sistemi di produzione con le informazioni idonee e necessarie alle caratteristiche dei device di output garantendo nel contempo l’ottimizzazione dei tempi di lavorazione nell’intero ciclo. Conversione di spazi colore, gestione della profilatura ICC, inclusione delle fonti, sottocampionamento delle immagini, spessore dei fili, sovrastampe: e queste sono solamente alcune delle

caratteristiche su cui tali sistemi, da sempre, possono intervenire. Per la loro qualità, robustezza ed affidabilità essi si collocano in una fascia di mercato molto alta in cui il fattore prezzo d’acquisto e manutenzione (comprensiva dei continui aggiornamenti imposta dall’evoluzione costante dei formati di file trattati) assumono una significativa rilevanza. Il futuro E’ certo sulla base delle cose fatte che LinkService ha aggiunto alla propria offerta ulteriori elementi. Sono state riesaminate le soluzioni attualmente disponibili al fine di soddisfare tutte, o quasi tutte, le nuove esigenze del mercato. E’ oggi possibile trovare un compromesso fra le esigenze ed il budget? Se il costo generato dalla quota di materiali che dovesse creare problemi nel flusso di lavorazione è inferiore al delta di prezzo che separa questi sistemi da altri di fascia più bassa, la risposta è si! Non possiamo fare a meno di rilevare che tutte le aziende non hanno uguali esigenze, uguali flussi di lavorazione ed uguali skill professionali interni. E’ quindi necessario che le soluzioni proposte da LinkService siano costantemente allineate con gli effettivi bisogni, sia sotto il profilo tecnologico sia sotto quello economico. LinkService realizza integrazioni fra sistemi e, pertanto, inquadrato con il cliente il contesto generale di riferimento e chiariti gli aspetti delle molteplici soluzioni disponibili, è in grado di implementare il giusto compromesso. Inoltre LinkService propone anche soluzioni scalabili, garantendo al cliente il possibile upgrade delle soluzioni adottate, qualora, le mutate esigenze, ne richiedessero di più potenti.

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In conseguenza di ciò, la qualità dei PDF che “circolava” metteva spesso in difficoltà i sistemi di validazione (molti materiali scartati!) o di conversione (impossibilità a generare EPS di produzione corretti).

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Quarant’anni di innovazione al Messaggero Veneto: dal piombo alle tecnologie termiche CtP di Kodak Polychrome Graphics

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Messaggero Veneto : una vocazione all’innovazione

’80 l’impaginazione viene fatta direttamente in video ed entra in funzione il primo scanner per la riproduzione delle fotografie. All’ingresso della Sempre negli anni ’80 bella e moderna sede del la proprietà della testata Messaggero Veneto a passa al gruppo Melzi e Udine, in viale Palmasuccessivamente, nel Via del Pratignone 38/40 nova, è incorniciata una prima 1998, viene assorbita dal Gruppo 50041 Calenzano (FI) pagina del quotidiano, stampata tutL’Espresso-La Repubblica dove tel. 0558836200 - fax 0558836222 ta in quadricromia. Normale per tutforma oggi, insieme al Piccolo di Trihttp://www.kpgraphics.com to tranne che per la data: 5 maggio este, l’Editoriale FVG guidata dall’am1968. No, un giornale interamente a colori nel 1968 ministratore delegato Paolo Paloschi e dal direttore tecnon era assolutamente una cosa normale. nico Franco Odorico. E infatti dal punto di vista dell’innovazione tecnologica il Messaggero Veneto è un quotidiano davvero Le scelte tecnologiche speciale, che vanta nella sua storia diversi primati sia italiani, sia europei. Fondato a Udine il 24 maggio del Con una simile predisposizione all’innovazione 1946, subito dopo la fine della seconda guerra mon- tecnologica era logico il passaggio, deciso alla fine del diale, il Messaggero Veneto è sempre stato profonda- 2000 con l’intento di razionalizzare l’organico e i cicli mente radicato nella realtà friulana, di cui è testimone produttivi, alle tecnologie computer-to-plate ad espoattento e seguito e di cui rappresenta l’anima impren- sizione termica. Passaggio che ha coinvolto sia il Mesditoriale e la capacità di guardare al futuro. Nel 1966 saggero sia Il Piccolo e che ha condotto alla scelta dei la spinta verso l’innovazione porta la proprietà alla TrendsetterNEWS Creo forniti da Kodak Polychrome decisione di rinnovare totalmente il giornale dal punto Graphics e delle lastre ThermalNews di KPG, specifidi vista tecnologico, decisione questa, che si traduce che per i giornali. I sistemi sono stati installati nel setnel trasferimento, avvenuto nel maggio del 1968, dal- tembre del 2001 e già dal primo gennaio di quest’anla vecchia sede di via Carducci a quella attuale di via- no, afferma con giusto orgoglio Renato Azzini, diretle Palmanova. Nel nuovo stabilimento moderno e fun- tore di produzione della divisione udinese della FVG, zionale era stata installata da poco - prima in Europa in viale Palmanova il film è stato completamente abonel suo genere - una rotativa offset che includeva la lito: tutta la produzione viene fatta sul flusso di lavoro possibilità di introdurre il colore nel giornale ed era CtP Parascan Q-Manager. E si tratta di una produziostato messo in funzione un sistema IBM a nastro ma- ne di tutto rispetto. Oltre alle 60.000 copie giornaliere gnetico, allora modernissimo, che sostituiva le delle edizioni di Udine, Pordenone e Gorizia del Meslinotype. Il 5 maggio 1968, giorno dell’inaugurazione saggero Veneto che, rinnovato graficamente due anni del nuovo stabilimento, il Messaggero Veneto esce con fa, si compone di due dorsi di cui uno è comune a tutte la prima pagina tutta a colori. Da quel momento la le edizioni con variazioni soltanto sulla prima pagina tendenza all’innovazione è costante. I primi mentre il secondo è specifico, alla FVG si stampano videoterminali risalgono al 1978; all’inizio degli anni tutti i giorni 40.000 copie del Sole 24 Ore, completo

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di inserti, che vengono distribuite nella parte orientale del Veneto. Ai due quotidiani si aggiungono Il Popolo, settimanale della Diocesi di Pordenone, i mensili di categoria Udine Economia, Il Coltivatore e Friuli Artigiano e le locandine. Traducendo in lastre, se ne contano al giorno una media di 350, equamente divise tra i formati broadsheet e panorama, tutte esposte dai due TrendsetterNEWS e sviluppate in linea dalle sviluppatrici MercuryNews. L’intera produzione, che inizia intorno alle 21.00 e si conclude in circa 4 ore, viene seguita da due operatori. Le pagine del Messaggero Veneto vengono create nelle redazioni di Udine, Gorizia e Pordenone su di un sistema editoriale interno. Il sistema Parascan Q-Manager, fornito da Kodak Polychrome Graphics insieme ai CtP, riceve e gestisce automaticamente e in contemporanea sia il flusso delle pagine delle tre edizioni del Messaggero che quelle del Sole 24 Ore, acquisite via Intellinet. Prima di trasmettere i file al Trendsetter, una funzione apposita del workflow Parascan aggiunge tutti i segni che saranno successivamente utilizzati dal sistema ottico della punzonatrice/piegatrice e che provvede allo smistamento delle lastre agli stacker multipli per separare le diverse edizioni. Oltre a questo, Parascan provvede anche all’inserimento sulla la-

stra dei riferimenti Grafikontrol per l’ottimizzazione della messa a registro sulla rotativa MAN Roland. La rotativa è completata da un sistema di inserimento automatico del terzo dorso della Müller Martini ancora molto poco diffuso tra gli stampatori di quotidiani, che permette di inserire durante la tiratura del giornale, alla velocità di 40.000 copie l’ora, gli inserti stampati in precedenza. Oltre ad aver consentito di razionalizzare la produzione, l’introduzione del CtP termico TrendsetterNEWS e delle lastre KPG ThermalNews si è tradotta in un aumento della qualità della stampa, dal momento che la tecnologia termica consente di eliminare l’ingrossamento del punto. L’assenza dell’argento dalle emulsioni contribuisce inoltre a ridurre i costi di smaltimento dei residui, mentre la possibilità di lavorare in luce ambiente migliora le condizioni degli operatori. Tutte condizioni favorevoli allo sviluppo dell’Editoriale FVG, che prevede per il Messaggero Veneto un futuro stabilizzato sulle alte percentuali di diffusione attuali, confermato anche dalla crescita della pubblicità locale registrata nell’ultimo periodo e dal successo dell’edizione digitale del giornale, che è completamente leggibile sul sito internet www.messaggeroveneto.it tutti i giorni a partire dalle 9.00 del mattino.

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Il CTP installato al Messaggero Veneto

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La Voce Nuova di Piacenza sceglie i servizi ASP Unisys per un debutto rapido e sicuro Unisys è lieta di annunciare di aver contribuito, l’esperienza e alla conoscenza acquisite in decenni di con la fornitura di un completo e moderno sistema presenza sul mercato editoriale, si è quindi rivelata il editoriale, alla nascita di un nuovo quotidiano, La Voce giusto partner per la nascente testata, che necessitava Nuova di Piacenza, che ha debuttato nelle edicole da di un fornitore che si occupasse‘in toto dapprima della creazione di un moderno ambiente di lavoro, e sucpoco più di due mesi. cessivamente del supporto e La testata, pubblicata dalla della manutenzione. Società Editrice Piacentina, La modalità di fornitura in punta su informazioni e notizie ASP ha apportato a La Voce di interesse locale, preziose per Nuova di Piacenza numerosi gli abitanti dell’area piacentina benefici sia dal punto di vista che desiderano vivere pienaUNISYS ITALIA spa finanziario che gestionale. Sotmente la loro realtà. Con questi Via B. Crespi 57 - 20159 Milano to il profilo finanziario, il papresupposti, La Voce Nuova di tel. 02/69851 - fax 02/6985588 gamento di un canone periodiPiacenza si avvia a rappresenco consente di distribuire l’intare un autorevole punto di rivestimento nel tempo. Anche i vantaggi gestionali sono ferimento per i lettori del territorio circostante. Secondo il contratto, siglato nel mese di marzo notevoli: oltre alla sicurezza che il sistema a disposi2002, Unisys ha messo a disposizione del quotidiano zione sarà sempre aggiornato secondo le più recenti oltre al proprio avanzato sistema editoriale, anche le tecnologie, flessibile e velocemente scalabile per adatapparecchiature di rete e le stazioni di lavoro necessa- tarsi ai bisogni della testata, si può contare anche su rie per fare in modo che la piccola realtà nascente po- un servizio di supporto e di back-up offerti quotidianamente durante i normali orari di lavoro di un quotitesse usufruire delle più avanzate tecnologie. La soluzione di Unisys, comprensiva del sistema diano, con ampia flessibilità per meglio rispondere alle editoriale News Content Manager-Hermestm e di quel- particolari esigenze dei clienti. Secondo Giorgio Neri, Coordinatore editoriale de lo per la ricezione delle agenzie, News Gathering Manager, soddisfa completamente le esigenze redazionali La Voce Nuova di Piacenza, “La scelta della modalità e tipografiche della nuova testata. Il sistema editoria- ASP si è rivelata particolarmente felice perché ci ha le, fornito in modalità ASP (Application Service permesso di dare vita e concretizzare il nostro progetProviding) ha richiesto meno di un mese per entrare in to, consentendoci al contempo di focalizzarci sul noproduzione, in modo da consentire a La Voce Nuova stro core business, i contenuti del giornale, senza dodi Piacenza di rispettare le scadenze che si era verci preoccupare degli aspetti tecnici. I professionisti prefissata. Tale modalità non prevede l’acquisto del di Unisys hanno saputo interpretare le nostre esigenze sistema completo, ma la semplice fruizione dello stes- e trasformarle in una realtà operativa in brevissimo so e assicura in tal modo al cliente una serie di benefi- tempo”. “Non siamo nuovi a progetti di questo tipo” ha dici e sicurezze utili per testate di piccole dimensioni, a chiarato Carlo Pellegrino, Direttore Vendite Media maggior ragione se in via di costituzione. Dotato di un team prettamente formato da giorna- Industry di Unisys Italia. “Dopo la positiva esperienlisti e tipografi, l’organico della testata non prevede za di Borsa & Finanza, abbiamo messo a disposizione l’inserimento di figure tecniche per la gestione e il di un’altra testata nascente le nostre competenze, risupporto del sistema editoriale, compiti che sono in- petendo in tal modo un’esperienza estremamente povece demandati al servizio ASP. Unisys, grazie al- sitiva”.

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Creo Inc. (NASDAQ: CREO; TSX: CRE) ha rila- versione pre-beta si è aggiudicata il riconoscimento sciato in luglio una versione di prova gratuita valida Best of Show Award. Il team di sviluppatori ha effetper 30 giorni del software Six Degreesª disponibile tuato un beta-testing molto esteso in cui sono state coinall’indirizzo: www.creo.com/sixdegrees. Questa ver- volte varie figure lavorative del settore, dai free-lance sione scaricabile di Six Degrees offre agli utenti la ai dipendenti di grosse aziende multinazionali. Le perpossibilità di provare la nuova sone che si sono prestate al betatecnologia timefreeing prima testing provenivano da diverse che entri in vendita a Macworld, società quali grueTech Studios, il salone che si tiene ad agosto Fidelity Investments, Jackson a New York. Design, Chapin School e Il software Six Degrees è Walmart.com. uno strumento per l’aumento “Hanno lavorato in manieCreo Italia S.r.l. della produttività basato sull’e-mail. La ra straordinaria e hanno contribuito alla Via Pisa 250 posta elettronica diventata il principale messa a punto di Six Degrees che ora è 20099 Sesto San Giovanni sistema di comunicazione nel mondo laun’ottima applicazione” ha affermato Mark Milano - Italy vorativo e Six Degrees ne sfrutta la potenLemmons, direttore di Creative Software Tel: +39 02 262 59 77 za per metterla al servizio dell’utente. Fax: +39 02 262 59 229 Group presso Creo. “Abbiamo sviluppato Collega e visualizza automaticamente i Six Degrees per aiutare le persone a lavomessaggi di posta elettronica e i file relativi a uno stesso rare in modo organizzato, senza passare troppo tempo lavoro e indica quali sono le persone che vi collabora- a organizzarsi. Il nostro team beta ha contribuito a deno, cos che l’utente possa navigare velocemente attra- terminare gli strumenti che avrebbero mantenuto queverso i progetti in un modo nuovo e potente. Il software sta applicazione intuitiva nell’uso e al contempo molSix Degrees è stato concepito per tutti coloro che de- to potente”. vono gestire molti file e molte e-mail e che desiderano Christopher Murphy, presidente di grueTech lavorare con il computer in maniera più efficiente. Que- Studios ha affermato: “Six Degrees è diventato subito sta applica- una parte indispensabile della mia vita lavorativa quozione al- tidiana”. “Continuo a non capire come ho fatto a navil’avanguar- gare finora attraverso quell’enorme flusso di informadia si aggior- zioni senza Six Degrees”. Il software Six Degrees funna in tempo ziona su Mac¨ OS X con Microsoft Entourageª X e su reale e agli Windows¨ 2000 e XP con Microsoft¨ Outlook¨. utenti non Interagisce con tutte le applicazioni del desktop attraviene richie- verso un’interfaccia intuitiva e lascia all’utente ogni sto di modi- libertà. La versione in inglese del software Six Degrees ficare il verrà messa in vendita a Macworld New York. Six modo in cui Degrees sarà anche disponibile all’indirizzo lavorano o in www.creo.com/sixdegrees, attraverso vendita per corcui memo- rispondenza e tramite rivenditori online. Il prezzo di lancio è di 99 dollari. rizzano i file per sfruttare appieno l’applicazione. Le versioni in francese, italiano, tedesco e spagnoCreo ha lanciato Six Degrees in occasione di Macworld San Francisco nel gennaio 2002, dove la lo saranno disponibili nel corso di quest’anno.

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Ora disponibile il software Six Degrees di Creo

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Ringier, il colosso svizzero di stampa e editoria, razionalizza il processo produttivo di stampa con un sistema CtP

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Con un investimento di 60 milioni di franchi svizzeri il maggiore editore e stampatore elvetico ristruttura il parco macchine di uno dei suoi stabilimenti. In questo progetto il computer-to-plate Lüscher assume importanza strategica per la società da 48 pagine per la prima fase di Ringier, una delle più importanattuazione del progetto. ti aziende di editoria e stampa delUna seconda Compacta dello la Svizzera, con un totale di 4mila stesso modello entrerà in produzio928 addetti in stabilimenti stampa ne nel maggio 2003, occupando lo in vari paesi, ha avviato un piano NTG Digital srl spazio liberatosi con l’uscita di di razionalizzazione che prevede un Sede di Milano: produzione della seconda forte ampliamento del parco macchine offset e una parallela Strada 2, Edificio C3 - 20090 Milanofiori Assago (MI) rotocalco, alla fine di dicembre tel. 02 82 42 541 - fax 02 57511 893 2001. riduzione del settore rotocalco. Sede di Roma: La ragione logica per questi Nello stabilimento di Zofingen, Via Taro 39 - 00199 Roma cambiamenti è una migliore nella Svizzera centrale, sono in uso tel. 06 84 16 190 - fax 06 85 41 469 calibrazione delle tecnologie di stampa attualmente una rotativa offset KBA internet: http://www.ntg.it in funzione della produzione che attualCompacta 618 da 48 pagine con e-mail: ntg@ntg.it mente è costituita al 50% da periodici e il piegatrice V5, tre offset a bobina MAN Roland Polyman da 16 pagine e tre rotocalco Cerutti. resto da cataloghi, opuscoli e prodotti generali per conIn seguito a un programma di razionalizzazione, to terzi. Mentre le tirature di alcune produzioni quali i dal nome in codice “La Macchina”, tale rapporto sarà voluminosi cataloghi di vendita per corrispondenza, modificato, per essere portato a cinque rotative offset superano il milione di copie, le riviste, che tirano in e due rotocalco entro il 2003. Alla fine di settembre media 300.000 copie, possono essere stampate più eco2001 è entrata in produzione una Compacta 618/V5 nomicamente in offset. Con l’adozione della settima macchina, la rotocalco sarà utilizzata per i lavori dei clienti esterni e per l’esportazione. L’importanza strategica del CtP La realizzazione del progetto “La Macchina”, per un investimento totale di circa 60 milioni di franchi svizzeri, richiede una ristrutturazione del reparto di incisione, con nuove attrezzature per la tecnologia Computer-toPlate. Si tratta di una frazione minima in termini di investimento, ma di vitale importanza strategica per

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il reparto di prestampa. Circa l’80% dei lavori perviene in dati digitali che sono ricevuti, tramite linee dedicate, in formato PDF sia dalla casa editrice della Ringier, sia dai clienti esterni. In alternativa, la lavorazione completa di prestampa è realizzata in azienda. I dati di lavoro in PDF sono sottoposti a verifica mediante prove di imposizione, finalizzate al controllo tecnico. Le pagine delle riviste sono inviate in digitale ai clienti per la prova colore remota, spesso con la presenza di tecnici della Ringier. I lavori che giungono su CD sono accompagnati da prove contrattuali che sono confrontate con le prove di imposizione. Se tutto è in ordine, i dati sono in seguito inviati al reparto di formatura. Per il flusso di lavoro si impiega un server centrale comprendente due RIP Harlequin per la rasterizzazione, per le prove colore e per la formatura. L’uso di un unico numero di commessa per l’intero flusso di lavoro assicura un collegamento senza soluzione di continuità lungo tutta la fase di prestampa fino alla rotativa. Produzione in CtP Nell‘illustrare le ragioni del passaggio al CtP, Ernest Erbert, direttore Data Output della Ringier, spiega che le apparecchiature esistenti non potevano far fronte al grande formato di lastra (1460 x 1263 mm) della rotativa offset Compacta. Per assicurare la capacità e sicurezza di produzione richieste, sono stati installati due espositori per lastre Xpose! 160 della Lüscher, che oggi coprono il 90% del volume di produzione delle forme. All‘inizio del ciclo di scrittura dell‘immagine, il Plate Handling System (PHS) seleziona una lastra nel formato voluto dai cassetti di magazzino, la trasporta all’unità Xpose! 160 selezionata e la colloca sul letto del tamburo interno fisso ove avviene la scrittura dell‘immagine mediante i 64 diodi laser rotanti. Al termine dell’esposizione, il PHS rimuove la lastra e la trasporta allo sviluppo. In questo modo un solo operatore per turno, è sufficiente a svolgere l’intero lavoro, con una produzione media da 200 a 250 lastre al giorno per cinque giorni la settimana.

Tra gli altri vantaggi della produzione CtP con il sistema della Lüscher, Erbert sottolinea la qualità : “Prima di effettuare la scelta” ha affermato “abbiamo condotto approfonditi test, durati otto mesi, con apparecchiature offerte da sette costruttori, e quindi abbiamo dedicato un intero turno a test accurati con l’esposizione dei diversi tipi di lastre con diversi sistemi CtP e la Lüscher è risultato uno dei migliori”. “I principali criteri di scelta dell‘apparecchiatura” ha puntualizzato Erbert “erano lo spazio richiesto e la capacità di gestire le esigenze del flusso di lavoro, che sono: la produzione di 35mila lastre l‘anno per le rotative da 16 pagine Polyman; una previsione di 10mila lastre l’anno per la prima Compacta da 48 pagine; 10mila lastre l’anno per la seconda Compacta, a cui si aggiungono i picchi di volume dell’inizio di ogni settimana dovuti all’alto numero di lastre richieste per le pubblicazioni della Ringier. Per questa ragione, nel corso del 2002, la Ringier abbandonerà completamente la produzione con pellicola per passare alla produzione CtP al 100%, mentre la previsione di crescita farà accelerare l’acquisto di un terzo Xpose! sempre dalla Lüscher . Altro vantaggio trovato nel sistema Lüscher è il il Plate Handling System (PHS), un sistema di movimentazione delle lastre a doppio caricamento (DPHS) che serve due unità Xpose!, affiancate”. “Oggi abbiamo notato un incremento dal 25 al 30% della velocità di esposizione – ha aggiunto Erbert – e, inoltre, gli scarti in prestampa si sono notevolmente ridotti, la produzione risulta molto più affidabile e il numero di lastre difettose si è drasticamente abbassato. Il registro è molto migliore, rendendo gli avviamenti di stampa più rapidi e molto ridotti gli scarti, specialmente importante sulle rotative”.

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G E C S A P O R E

2 0 0 3 E S A LTA D E L L E T E C N O L O G I E.

MOSTRA INTERNAZIONALE DELLE TECNOLOGIE PER L’INDUSTRIA GRAFICA, EDITORIALE, CARTARIA E TRASFORMATRICE Fiera Milano, 6-10 giugno 2003, Milano Ogni tecnologia ha un sapore inconfondibile, frutto di anni di impegno, ricerca e passione. Per questo i vostri macchinari e le vostre soluzioni meritano di essere serviti su un piatto che fa risaltare benefici e innovazione. Nel 2003 questo piatto si chiama GEC, un punto di riferimento storico per l’universo delle arti grafiche e del converting. Nel menu di GEC 2003 trovate tutto ciò che può dare valore alle vostre tecnologie: il prestigio della mostra, l’ampiezza del panorama tecnologico, il livello e il numero dei visitatori, la struttura espositiva bella e funzionale, e sullo sfondo una città come Milano, meta fra le favorite degli uomini d’affari... Perché il contenuto è ciò che conta ma è la presentazione che fa la differenza. Centrexpo spa - corso Sempione 4 - 20154 Milano tel +39 023191091 - fax +39 02341677 - e-mail: centrexp@acimga.it - www.gecmilano.com


7-8 novembre 2002, Roma

Quotidiani Gratuiti: stimolano o strangolano? Ifra conferenza

Nuove edizioni di quotidiani gratuiti sono annunciate con regolarità. Qual è il modello di successo che sta dietro a queste iniziative? I giornali gratuiti sono pubblicati in mercati e culture editoriali diverse ed hanno trovato un pubblico di lettori. Esiste una ‘filosofia’ del quotidiano gratuito applicabile ovunque? E’ cruciale l’osservazione che queste testate attraggono giovani e donne, lettori molto importanti per i pubblicitari. Anche se la risposta alla domanda della Conferenza “stimolano o strangolano”

difficilmente può essere definitiva, ci sono delle lezioni che si possono imparare per difendere i mercati ‘tradizionali’ o per entrare nei nuovi. Sfida od opportunità? Ciascuno deve deciderlo per proprio conto.

Ifra Events Department La preghiamo di prendere contatto con events@ifra.com Fax +49.6151.733-832 · www.ifra.com


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