Kristen

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SALVATORE VIVENZIO • CHIARA RAIMONDI Prefazione di Marco Rincione


Kirsten Storia: Salvatore Vivenzio Disegni: Chiara Raimondi Grafica: Marcella Onzo Supervisione: Salvatore Cervasio Prodotto da: ALT! Associazione Lettori Torresi Stampato in Italia www.associazionelettoritorresi.it www.lastanza.altervista.org Si ringrazia: Simona Di Rosa, Francesco Sangiovanni, Giulio Visciano, Marcella Onzo, Marco Rincione.




FINGERE DI NON URLARE Prefazione di Mario Rincione Non riesco a ricordare l’ultima volta in cui sono stata felice. Sono parole di Kristen, protagonista dell’omonima storia che avete tra le dita. E ti sorprendi, Kristen? Possono i ricordi essere davvero felici? No. Questo, però, lo dico io. Kristen è una storia al limite della narrazione: gli eventi, frantumati in modo irreparabile, scivolano tra la percezione del lettore senza giungere a una effettiva coscienza. In fondo, come si potrebbe avere coscienza di essere vivi, e dico vivi per davvero? Riflettiamoci: ogni giorno ci svegliamo, ci alziamo dal letto, facciamo cose e, solo raramente e di sfuggita, accarezziamo la nostra autocoscienza. Non riusciamo bene a percepire che ci siamo noi, che stiamo facendo quelle cose. Kristen, al contrario, sembra riuscirci. Ci riesce perché è un’attrice, ci riesce perché sa fingere. E si finge solo sapendo che ci siamo noi dietro la finzione. Per questo sprofonda nell’abisso e si sveglia: ma «il mondo non è né dolce né accogliente». E la ninnananna della mamma rimane un ricordo lontano; triste, come solo i ricordi sanno essere. Salvatore Vivenzio e Chiara Raimondi, autori sorprendentemente giovani, ci conducono in un vortice di parole, disegni e colori attraverso cui vediamo il fondo scuro dell’esistenza umana: oltre lo schermo della finzione, oltre il riparo dei sorrisi forzati, c’è quella coscienza, ci siamo noi, brutti come non ricordavamo di essere. Come Kristen, i lavori del collettivo La Stanza urlano a gran voce per avere un posto nel panorama narrativo del momento. Urlano con elegante violenza e delicata brutalità, come anche le pagine di La Veglia (Vivenzio, Raimondi) e Gamble (Vivenzio, Falzone, Raimondi) mostrano ai lettori. Una cosa, da lettore, per me è sicura: questo urlo non rimane inascoltato. Provo a ignorarlo anch’io, fingo come un attore professionista, ma l’urlo riecheggia in sottofondo, e voglio solo che smetta. Perché so bene che, quell’urlo, è la mia voce che lo grida.



dormi, dormi, mia bambina.

sogna sogni felici.

passeggia fra magnifici corridoi.


dormi, dormi, mia bambina.

non svegliarti dal tuo sogno.


perche’ il mondo non e’ ne’ dolce ne’ accogliente.

come il grembo della mamma.




sc

m pia

vorrei togliermi questa stupida maschera


devo dire che mia figlia sembra davvero un angelo!

le lacrime scorrono lente.

mi chiedo perche’ piango ma non so rispondermi.

forse non sono piu’ un angelo?




fingo da quando ho tre anni.

ho recitato nel cosmo,

su navicelle spaziali.

ho sempre sono amato stata recitare. una eragiovane il mio unico rifugio. puttana.

sono stata una giovane puttana.


a cosa pensi? cos’hai nella testa?



ho interpretato una regina, con un impero di plastica.


potresti spiegarmi cosa ti fa stare male?

non riesco a ricordare l’ultima volta in cui sono stata felice.

non hai un fidanzato? qualche amico?

conosco il piacere, non la gioia.

il problema e’ che sono profondamente triste. e non riesco a reagire.


questo dottore e’ molto carino. pensa di potermi curare.




allora, come ti senti oggi?

davvero? mi prendi in giro?

meglio, grazie.

no, non scherzo, sto davvero meglio.

spero di uscire presto.

lo spero anch’io. fuori da qui potremmo vederci, se ti va.

fuori da quella clinica non l’ho piu’ rivisto.

potremmo, si.


manca poco oramai, presto uscirai da qui. come ti senti?

bene, mi sento bene. non vedol’ora di tornare a recitare.

vero, potrai tornare al tuo lavoro. ti auguro buona fortuna.

grazie!

ho gia’ ricominciato a fingere.


tutti pensano che sia guarita.

quasi ci credo anch’io.


quale parte interpretero’ stavolta?


dormi, dormi, mia bambina. sogna sogni felici.

passeggia fra magnifici corridoi.

dormi, dormi, mia bambina. non svegliarti dal tuo sogno.

perche’ il mondo non e’ ne’ dolce ne’ accogliente.

come il grembo della mamma.


me stessa. interpretero’ me stessa.


dormi, dormi, mia bambina.

non svegliarti dal tuo sogno.


EXTRA






La Stanza è un collettivo di creativi, autori, sceneggiatori, disegnatori ed illustratori, professionisti ed aspiranti tali, impegnati nella creazione di opere e progetti riguardanti il mondo del fumetto e della letteratura illustrata. Il gruppo, fondato da Salvatore Vivenzio, si pone l’obiettivo di scardinare gli stilemi classici del fumetto italiano, portando qualcosa di originale, innovativo ma soprattutto autoriale. Si tratta di un impegno votato prima al contenuto e poi alla forma. La Stanza ripudia qualsiasi cosa che sia banale o già vista, è un movimento giovane e dinamico che parte dal web ma ha intenzione di espandersi ed è in continuo riassemblamento. Accettiamo la valutazione di nuovi e volenterosi membri, sempre.

Siamo anche su Instagram www.instagram.com/lastanzacollettivo www.tapastic.com/collettivolastanza


La Stanza è un collettivo di creativi, autori, sceneggiatori, disegnatori

ed illustratori, professionisti ed aspiranti tali, impegnati nella creazione di opere e progetti riguardanti il mondo del fumetto e della letteratura illustrata. Il gruppo, fondato da Salvatore Vivenzio, Vivenzio si pone l’obiettivo di scardinare gli stilemi classici del fumetto italiano, portando qualcosa di originale, innovativo ma soprattutto autoriale. Si tratta di un impegno votato prima al contenuto e poi alla forma. La Stanza ripudia qualsiasi cosa che sia banale o già vista, è un movimento giovane e dinamico che parte dal web ma ha intenzione di espandersi ed è in continuo riassemblamento. Accettiamo la valutazione di nuovi e volenterosi membri, sempre. Siamo anche su Instagram www.instagram.com/lastanzacollettivo e Tapastic www.tapastic.com/collettivolastanza


Quale parte interpreterò stavolta?

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