Associazione immaginarte rassegna stampa 2015

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INDICE Varese7press.it

Disagio ed eccellenza: a Malnate concerto alla scuola Nazario Sauro

21 gennaio

Pag. 3

VareseNews

A Malnate il disagio si previene con la musica

23 gennaio

Pag. 4

LombardiaNews

A Malnate il disagio si previene con la musica

23 gennaio

Pag. 5

La Provincia di Varese

Malnate in musica. Perché il disagio si cura con le note

28 gennaio

Pag. 6

Lombardia Oggi

Piccoli Musici Estensi

22 marzo

Pag. 7

Lombardia Oggi

I Piccoli Musici Estensi

29 marzo

Pag. 8

MelaLeggo

ImmaginArte a Malnate

Aprile

Pag. 9

La Provincia di Varese.it

Lavoravo in una fabbrica. Ora vivo tra note e bimbi

14 aprile

Pag. 10

Vivastreet

Concerto “Dentro la via Sacra” con I Piccoli Musici Estensi

20 aprile

Pag. 13

VareseReport

Varese, gli Amici del Sacro Monte lanciano il dvd “Dentro la Via Sacra”

24 aprile

Pag. 14

VareseNews

“Dentro la via Sacra”, un dvd per raccontare il Sacro Monte

27 aprile

Pag. 15

Assesempione

Un dvd dal titolo “Dentro la via Sacra”

28 aprile

Pag. 16

La Provincia di Varese

Il Sacro Monte diventa un dvd

29 aprile

Pag. 17

La Prealpina

Seicento clic raccontano la Via Sacra

29 aprile

Pag. 18

VareseNews

“Note d’acqua” come consapevolmente le risorse idriche

usare

4 maggio

Pag. 19

Il Corriere del Verbano

Maccagno: I giovani e l’uso consapevole delle risorse idriche con Uninsubria

13 maggio

Pag. 20

La Provincia di Varese

Italia Marocco partner dell'acqua e del suo valore

maggio

Pag. 21

Vivastreet

Note d’acqua: I Piccoli suonano a Maccagno

6 maggio

Pag. 22

Lombardia Oggi

“Note d’acqua”

10 maggio

Pag. 23

mantovachamber.com

Mantova Chamber Music Festival for Kids

27 maggio

Pag. 24

La Provincia di Varese

Le quattro stagioni sul palco con i bimbi

12 giugno

Pag. 25

Lombardia Oggi

Piccoli Musici Estensi

14 giugno

Pag. 26

La Prealpina

Piccoli Musici Estensi stasera al Sociale

16 giugno

Pag. 27

Vivastreet

Omaggio alla musica italiana

19 luglio

Pag. 28

Varesecultura.it

I bambini suonano – È l’ora del pranzo

12 ottobre

Pag. 29

Vivastreet

I bambini suonano – È l’ora del pranzo

14 ottobre

Pag. 30

Il Sole 24 Ore

Orchestre giovanili

13 dicembre

Pag. 32

Vivastreet

Concerto di Natale

26 dicembre

Pag. 34

Musici

Estensi


Disagio ed eccellenza: a Malnate concerto alla scuola Naz...

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Disagio ed eccellenza: a Malnate concerto alla scuola Nazario Sauro

MALNATE, 21 gennaio 2015- Alla Scuola “Nazario Sauro” di Malnate al via un progetto che si rifà agli ideali del sistema venezuelano di Antonio José Abreu, patrocinato e sostenuto in Italia dal 2010 dal maestro Claudio Abbado Venerdì 23 gennaio alle ore 14.30 prende il via presso la Scuola “Nazario Sauro” di Malnate il percorso: “Progetto musicale educativo tra prevenzione del disagio ed eccellenza – orchestra Iqbal Masih”. Il progetto si rifà agli ideali del Sistema venezuelano di Antonio José Abreu, patrocinato e sostenuto in Italia dal 2010 dal M° Claudio Abbado. Musica gratuita per tutti i bambini per prevenire il disagio ma anche per stimolare le eccellenze. Strumenti musicali, insegnanti e tante ore di orchestra per creare una vera e propria comunità che faccia sentire i bambini dell’Istituto Iqbal Masih di Malnate parte viva e fondamentale di un grande percorso educativo musicale. Gli artefici di tutto questo sono Associazione ImmaginArte, Coop. Soc. OnlusEducational Team, Associazione Song Onlus - Sistema di cori e orchestre giovanili in Lombardia, Music Lion Lombardia e, ovviamente, l’Istituto Comprensivo Iqbal Masih di Malnate che ha abbracciato con grande entusiasmo il progetto. Dopo gli incontri preliminari del novembre scorso, in cui è stato presentato a tutti i ragazzi di seconda e terza elementare dei tre plessi di Malnate il progetto (con video, piccoli concerti e tanti giochi musicali…), hanno aderito ufficialmente 50 bambini che seguiranno, a partire appunto dal 23 gennaio e per altri 15 venerdì, delle lezioni di “pratica orchestrale”, sotto la direzione didattica del M° Carlo Taffuri di Associazione ImmaginArte. Tali incontri avranno come obiettivo proprio l’avvicinamento alla musica (con tutti i benefici che questo comporterà) direttamente con la pratica strumentale collettiva, in modo da vivere attivamente il percorso musicale. L’orchestra sarà composta da 25 violini, 10 viole, 11 celli, 2 contrabbassi.

Articoli recenti Gazzada: filmava e ascoltava segretamente i suoi colleghi professori Via alla carta e corrispondenza solo elettronicamente dal 2016 Continua la crisi della BTicino: pronti altri 75 esuberi

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Venerdì 23 gennaio alle ore 14.30 prende il via presso la Scuola Nazario Sauro di Malnate il percorso:“Progetto musicale educativo tra prevenzione del disagio ed eccellenza - orchestra Iqbal Masih”. Il progetto si rifà agli ideali del Sistema venezuelano di Antonio José Abreu, patrocinato e sostenuto in Italia dal 2010 dal M° Claudio Abbado. Musica gratuita per tutti i bambini per prevenire il disagio ma anche per stimolare le eccellenze. Strumenti musicali, insegnanti e tante ore di orchestra per creare una vera e propria comunità che faccia sentire i bambini dell’Istituto Iqbal Masih di Malnate parte viva e fondamentale di un grande percorso educativo musicale. Gli artefici di tutto questo sono Associazione ImmaginArte, Coop. Soc. Onlus Educational Team, Associazione Song Onlus - Sistema di cori e orchestre giovanili in Lombardia, Music Lion Lombardia e, ovviamente, l’Istituto Comprensivo Iqbal Masih di Malnate che ha abbracciato con grande entusiasmo il progetto. Dopo gli incontri preliminari del novembre scorso, in cui è stato presentato a tutti i ragazzi di seconda e terza elementare dei tre plessi di Malnate il progetto (con video, piccoli concerti e tanti giochi musicali…), hanno aderito ufficialmente 50 bambini che seguiranno, a partire appunto dal 23 gennaio e per altri 15 venerdì, delle lezioni di “pratica orchestrale”, sotto la direzione didattica del M° Carlo Taffuri di Associazione ImmaginArte. Tali incontri avranno come obiettivo proprio l’avvicinamento alla musica (con tutti i benefici che questo comporterà) direttamente con la pratica strumentale collettiva, in modo da vivere attivamente il percorso musicale. L’orchestra sarà composta da 25 violini, 10 viole, 11 celli, 2 contrabbassi. 23/01/2015

redazione@varesenews.it

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Malnate in musica Perché il disagio si cura con le note Ha preso il via nella Scuola "Nazario Sauro" di Malnate il percorso "Progetto musicale educativo tra prevenzione del disagio ed eccellenza - orchestra Igbal Masih". Il progetto si rifà agli ideali del sistemavenezuelano diAntonio JoséAbreu, patrocinato e sostenuto in Italia dal 2010 dal Maestro Claudio Abbado. Musica gratuita per tutti i bambini per prevenire il disagio ma anche p er stimolare le eccellenze. Strumenti musicali, insegnanti etante ore di orchestra per creare una vera e propria comunità che faccia sentire i bambini dell'istituto IgbalMasihdiMahiate parte viva e fondamentale di un grande percorso educativo musicale. Gli artefici di tutto questo

II violinista Carlo Taffuri sonoAssociazione ImmaginArte, Coop. Soc. OnlusEducational Team, associazione Song Onlus Sistema di cori e orchestre giovanili in Lombardia, Music Lion Lombardia e, ovviamente, l'istituto comprensivo IgbalMasih di Malnate che ha abbracciato con grande entusiasmo il progetto. Dopo gli incontripreliminari delnovembre scorso, in cui è sta-

to presentato a tutti i ragazzi di seconda e terza elementare dei tre plessi di Malnate il progetto (convideo, piccoli concerti e tanti giochi musicali..), hanno aderito ufficialmente 50 bambini che seguiranno, a partire appunto dal 23 gennaio e per altri 15 venerdì, delle lezioni di "pratica orchestrale", sotto la direzione didattica del maestro Carlo Taffuri di Associazione ImmaginArte. L'associazione culturale musicale dipromozione sociale senza scopo di lucro ImmaginArte è nataproprio pervolontà delviolinista Carlo Taffuri, di Chiara BrusaPasqué e di un gruppo di musicisti e docenti che vogliono favorire e attuare la ricerca, la sperimentazione elaformazione nel campo musicale alfine di avvicinare alla musica un pubblico il più eterogeneo possibile. Tali incontri avranno come obiettivo proprio l'avvicinamento alla musica (contuttiibenefici che questo comporterà) direttamente con la pratica strumentale collettiva, in modo davivere attivamente il percorso musicale. L'orchestra sarà composta da 25 violini, dieci viole, undici celli, due contrabbassi. n v.Des.

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"Dentro la via Sacra", un dvd per raccontare il Sacro Monte Data : 27 aprile 2015 Un dvd per raccontare il Sacro Monte di Varese. Oltre 600 foto con tutti gli interni e gli esterni degli edifici che compongono la Via Sacra. Il progetto, dal titolo “Dentro la via Sacra” verrà presentato martedì 28 aprile, alle 18, al Salone Estense di Varese con il commento della Storica dell’Arte Chiara Palumbo, dell’ensemble de “ I Piccoli Musici Estensi ” e la partecipazione del direttore Carlo Taffuri. Conduce Ambrogina Zanzi, presidente dell’Associazione Amici del Sacro Monte e promotrice dell'iniziativa. Il progetto è nato con l'intento di consentire a tutti i visitatori, pellegrini e turisti, di apprezzare al meglio gli interni delle Cappelle. Le foto sono state tutte scattate da Antonio Zaffaroni, ricercando situazioni e luci ottimali e permettono di avere una visione completa degli interni. Oltre alla musica, le immagini saranno accompagnate da un un breve testo esplicativo, tradotto anche in lingua inglese. La realizzazione dell'opera si colloca in previsione di EXPO 2015 durante il quale si attende un notevole afflusso di visitatori al Sacro Monte, provenienti da diversi paesi di tutto il mondo. Il progetto ha ottenuto il patrocinio di Expo e della Fondazione Comunitaria del Varesotto. Il dvd sarà distribuito a offerta libera all’Associazione Amici del Sacro Monte. Da maggio sarà disponibile a Santa Maria del Monte, presso la sede dell'associazione in Via Del Ceppo 5, all'Hotel/Caffè al Borducan, Via B. Caterina Moriggi 43; al Botteghino souvenir del Santuario, p.zza Paolo VI. A Varese, presso: Libreria Pirola (nuova sede) via Albuzzi n. 2 ; Tabaccheria Imparato, p.za Giovine Italia n. 2; Ortofrutta Lancini, corso Matteotti n. 15.

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VareseNews http://www.varesenews.it

"Note d'acqua" come usare consapevolmente le risorse idriche Data : 4 maggio 2015 Domenica 10 maggio alle 17.00 nell’Auditorium di Maccagno (VA), via Valsecchi 23, si terrà l’evento culturale “Note d’acqua. I giovani e l’uso consapevole delle risorse idriche”, promosso dall’Università degli Studi dell’Insubria con il patrocinio del patrocinio del Comune di Maccagno con Pino e Veddasca e della Città di Luino. L’iniziativa è organizzata nell’ambito del Progetto Internazionale “Il valore dell’acqua: tradizione e comunicazione”, che, come sostiene il responsabile scientifico, professor Giulio Facchetti, «ha rappresentato un’occasione per consentire al nostro Ateneo di aprire nuovi proficui contatti con realtà istituzionali, produttive e scolastiche del territorio di Varese e provincia, anche in una prospettiva internazionale, grazie agli accordi sottoscritti con l’Università Cadi Ayyad di Marrakech, dove ogni anno una delegazione di nostri studenti è ospitata gratuitamente per un incontro di sette giorni con colleghi provenienti da ogni parte del mondo». Alla realizzazione dell’intero progetto hanno attivamente contribuito Aspem Reti ed ExpoVillage 2015. Dopo l’inaugurazione della manifestazione con il magnifico rettore dell’Università degli Studi dell’Insubria, professor Alberto Coen Porisini, è in programma il concerto “Musical Journey” dei Piccoli Musici Estensi, diretti da Carlo Taffuri dell’Associazione “Immaginarte Varese”. A seguire saranno presentati audiovisivi inediti realizzati dagli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche della Comunicazione dell’Università dell’Insubria, Fabio Ferrara, Giada Fiorese e Chiara Cajelli, destinatari delle borse di studio offerte dal Rotary Club Laveno-Luino Alto Verbano. Infine, saranno premiate le Scuole Superiori del territorio aderenti al progett

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A n n u n c i n e lla t u a c it t a

Eventi

Mostre - Conferenze

C

I BAMBINI SUONANO – È L’ORA DEL PRANZO Inserito da ImmaginArte il 14/10/2015

A

Località

Lombardia Milano e provincia Rho

Da

18/10/2015

A

18/10/2015

Descrizione Domenica 18 ottobre dalle 11:30 (Auditorium TIM in EXPO) LIVE su #storiealfuturo I BAMBINI SUONANO – È L’ORA DEL PRANZO L’orchestra ti ha assorbito: un’orchestra di bambini che riunisce per l’occasione diverse realtà musicali di Piemonte e Lombardia (Revigliasco, Buttigliera Alta, Asti, Varese e Milano) introdurrà al Pranzo con brani del repertorio Suzuki per violini e violoncelli. Poi ti siedi a tavola, ma non è la solita: manca il pane, l’acqua, e magari anche il tavolo. Il Pranzo dei Popoli è servito.

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Mostre - Conferenze Lombardia

Mostre - Conferenze Milano e provincia

Mostre - Conferenze Rho

Cosa mangeresti oggi se fossi nato in un altro Paese e con un’altra posizione sociale? Scoprilo al Pranzo dei Popoli, una tavola dove a ciascuno viene assegnata un’identità e sarà dato cibo e acqua in proporzione: molto ai ricchi, poco ai poveri. Ci sarà chi mangia, chi spreca e chi viene tagliato fuori. Il caso stabilisce chi rappresenti, così come ha scelto dove sei nato in realtà. Un’esperienza inedita in EXPO quella di stare a tavola al posto di un altro abitante del pianeta, ma che migliaia di giovani sperimentano ogni anno all’Arsenale della Pace di Torino, fabbrica di armi durante le guerre mondiali, trasformata dal Sermig in luogo di accoglienza. “L'idea di mettere a tavola i Popoli del mondo per dare un volto alla disuguaglianza - spiega Ernesto Olivero, fondatore del Sermig - è un messaggio diretto che in tanti sanno accogliere, sanno meditare. È anche grazie a momenti come questi che gli arsenali sono diventati casa dei giovani, luogo di incontro, di formazione, di cambiamento”. L’evento sarà trasmesso in live streaming sul sito , utilizzando una soluzione sperimentale creata nei laboratori di ricerca TIM, che permette al pubblico di contribuire agli eventi LIVE con le proprie riprese. Seguite l’evento sui social con #storiealfuturo. Partecipa al Pranzo quindi anche un’orchestra di bambini che riunisce per l’occasione diverse realtà del Piemonte e Lombardia (Revigliasco, Buttigliera Alta, Asti, Associazione ImmaginArte di Varese e Milano). SERMIG - Fraternità della Speranza Il Sermig - Servizio Missionario Giovani - è nato nel 1964 da un'intuizione di Ernesto Olivero e da un sogno condiviso con molti: sconfiggere la fame con opere di giustizia e di sviluppo, vivere la solidarietà verso i più poveri e dare una speciale attenzione ai giovani cercando insieme a loro le vie della pace.

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Il Sole 24 Ore

DOMENICA - 13 DICEMBRE 2015

n. 343

Orchestre giovanili in collaborazione con lottomatica il progetto

Crescendo contagioso di note di Maria Majno

N

on poca acqua è passata sotto i ponti dell’educazione musicale da quando Claudio Abbado, esattamente sei anni fa, parlava in televisione di «El Sistema» e chiedeva a un manipolo di amici, musicisti e organizzatori, di allearsi per introdurlo in Italia. Invito irresistibile, che approdava in breve all’insediamento di un Comitato Nazionale costituito da Federculture con la Scuola di Musica di Fiesole, tuttora reggente con la presidenza di Roberto Grossi. Da allora la rete si è ampliata ben oltre le attese, secondo una struttura regionale molto versatile, da Abbado stesso suggerita. Una convenzione con il capostipite venezuelano ne ordina i principi, lasciando spazio alle variazioni necessarie per radicarsi sul nuovo terreno. E se inizialmente si dibatteva riguardo alla supremazia del valore educativo su quello artistico, dell’impegno inclusivo rispetto al coltivare talenti, la tendenza è ormai di considerare tutti questi poli come equivalenti. I numeri parlano chiaro: 70 Nuclei in 15 Regioni italiane, con oltre diecimila giovani coinvolti, più di 25 programmi in Europa, oltre 65 nel mondo, con nuove succursali ogni mese, in tutti i continenti salvo l’Antartide (personalmente non scommetterei su questa eccezione). Impressionante è poi l’esplosione bibliografica: quasi impossibile tenersi alla pari con articoli, libri e uscite varie, per non parlare di siti internet, video e film. A breve è atteso l’aggiornamento dell’enciclopedica Literature review prodotta da Sistema Global, organizzazione che raccoglie il mare magnum delle pubblicazioni e aiuta nell’orientamento. A fronte dei rilievi quantitativi, giova ricordare una pratica lezione di understatement anglosassone: «la prova del budino sta in come è fatto». E se tutto questo non fosse fatto con certi risultati musicali, Claudio Abbado non se ne sarebbe accorto. Ivi comprese le ramificazioni sulle abilità speciali: proprio in questi giorni sono in Italia Naybeth García e Jhonny Gómez, inventori delle «Manos Blancas», per formare nuovi operatori. Il Sistema dunque è insieme metodo, strategia e riflessione. Chi vi insegna rifugge dal ridurlo a “metodo Abreu”, anche se dal punto di vista didattico lo è, eccome; chi lo pratica lo vive come strategia di accessibilità; chi lo diffonde non può non riflettervi, anche criticamente. E nell’ultimo anno le critiche non sono mancate, a seguito dell’analisi etnografica condotta da Geoffrey Baker, esperto di studi sudamericani, che ha provocato un dibattito tra il parziale, il polemico e l’antimusicale (premessa è che l’orchestra non può essere proposta come modello valido: l’esatto opposto delle convinzioni di Abreu). Le critiche fanno bene anche se fanno male, spronano alla lucidità; e in certi casi è meglio rispondere con i fatti. Come ha puntato a fare Sistema Europe, costituendo una rete per la condivisione di energie e risorse. E così, grazie alla Fondazione Hilti, nell’agosto scorso Milano si è trovata ad ospitare, oltre alla fenomenale “residenza” delle compagini venezuelane voluta dal Teatro alla Scala, il Summercamp della SEYO - Sistema Europe Youth Orchestra. SEYO. An Equal Symphony, documentario di Classica HD (Sky canale 138), racconta questa esperienza, culminata con l’incontro di giovani europei e venezuelani per il concerto side by side sul palco scaligero, a dimostrare che pratica di uguaglianza e ricerca dell’eccellenza sono complementari. Secondo Abreu e Dudamel, il Sistema è sogno diventato realtà. Qui da noi, trova la sua forza tra disciplina e divertimento, mentre lotta per sostenersi nell’equilibrio tra qualità e quantità. Una generosa costellazione riunisce in alcune regioni sostegni ferrati come quelli delle Fondazioni Cariplo, Pasquinelli e Pomeriggi Musicali. Più recentemente, il progetto «Vincere da Grandi» promosso assieme al Gioco del Lotto, iscrivendosi in una tradizione mecenatistica ben collaudata in altri Paesi, sostiene le famiglie che vivono in realtà particolarmente difficili. A loro viene offerta una fondamentale opportunità educativa, grazie all’accesso gratuito alle attività musicali nei Nuclei di cinque città, Milano, Venezia, Firenze, Napoli e Roma, con 2500 famiglie coinvolte. Che cosa manca a questa felice alchimia? La risposta dello Stato. Auguriamoci ora che possa mettersi in sintonia con l’unanime accordo della sensibilità pubblica. – Referente Sistema Italia in Lombardia – Vicepresidente Sistema Europe www.sistemainitalia.com www.sistemaeurope.org www.sistemaglobal.org © RIPRODUZIONE RISERVATA

violini | Nucleo di Milano, Zona 4 c/o Scuola Tommaso Grossi, progetto «Orfeo suoniamo insieme»

MILANO

VENEZIA

sistema lombardia

orchestra giovanile diego valeri

I Nuclei sono distribuiti in tre zone della città e coinvolgono bambini in maggior parte di origine straniera, o provenienti da famiglie di livello socio-culturale medio e basso. In zona 4 e in zona 5 il progetto «Orfeo Suoniamo Insieme» ha sede presso la Scuola Primaria Monte Velino, la Parrocchia di Sant’Eugenio/Associazione Berardi e l’Istituto Comprensivo “Thouar-Gonzaga”, mentre in zona 6, presso il Centro Sociale Barrio’s, ha nome «Facciamo un’orchestra». Le attività si estendono all’Associazione Immaginarte di Varese, che raccorda i Nuclei e la PYO (Pasquinelli Young Orchestra) che raduna oltre cento giovanissimi, tra gli otto e i dodici anni, dei diversi Nuclei del Sistema in Lombardia. L’insegnamento è completamente gratuito. www.sistemainlombardia.eu

L’Orchestra Giovanile «Diego Valeri» di Campolongo Maggiore (Ve) inizia le sue attività nel 2001, grazie a un laboratorio ideato dal prof. Giuseppe Laudani, docente di Educazione Musicale e coordinatore del progetto presso l’Istituto Comprensivo Statale “D.Valeri”, autorizzato dal Ministero della Pubblica Istruzione. Il progetto di recupero sociale si oppone alla «Mafia del Brenta». Novecento sono i giovani partecipanti, di età che va dai 3 ai 25 anni, guidati da venticinque insegnanti. Le attività musicali comprendono seimila ore annue distribuite tra propedeutica strumentale, ritmico-vocale, corsi di strumento e corsi Pre-Accademici in convenzione con il Conservatorio di Adria. Ogni anno si contano circa 25 concerti, anche all’estero (Polonia, Cornovaglia, Scozia e Galles). www.ogdv.it

laboratorio | Nucleo di Campolongo, Orchestra Giovanile Diego Valeri diretta da Giuseppe Laudani

antesignano | Nucleo Le Pi

cominciare da piccoli

Perché diventare (tutti) musicisti Le ragioni per imparare a suonare sono molteplici: è un apprendimento esemplare, che insegna a gestire gli errori in tempo reale, sviluppa la socialità e ci eleva culturalmente di Roberto Casati

M

i sono pronunciato più volte su queste pagine sull’insegnamento della musica, e non mi tiro indietro se si tratta di spezzare un’altra lancia in suo favore. Le cose che ho già detto si possono riassumere in pochi enunciati che mi presenteranno come testimonial atipico. Se volete misurare il successo di un progetto di educazione musicale, prendete come riferimento il sottoscritto e non Stefano Bollani. Bollani è un’eccezione eccezionale, io sono un modestissimo pianista dilettante, ovvero un cittadino semplice della città della musica. Un buon programma di educazione musicale dovrebbe riempire il mondo di persone in grado di fare musica, suonare uno strumento, cantare, leggere uno spartito, accompagnare un canto. Un esercito si spera grande di produttori e non di meri consumatori; e se non tutti possono essere l’artista Bollani, vi assicuro che molti possono essere il pianista Casati. Che cosa ha imparato quest’ultimo?

Le ricette e i metodi di insegnamento sono tanti, ma poche cose contano come lo scoprire il piacere di suonare. Attenzione all’equivoco insidioso; non sto dicendo che i metodi d’insegnamento debbano per forza essere ludici e divertenti; sto dicendo che alla fine dell’apprendimento dev’esserci un momento divertente, che a quel punto non servirà nemmeno sottolineare e valorizzare (ma che sarebbe certo un peccato nascondere e scoraggiare). Come ben dice Richard Sennett, nel gesto tecnico – nell’esecuzione cesellata di un arpeggio, per esempio – si nasconde una storia di conquiste e di emozioni, che vanno raccontate a rovescio, scardinando la fissazione sull’insegnamento ludico. «Quando mi esercito al violoncello, voglio ripetere senza mai smettere un gesto fisico per farlo meglio; ma voglio anche farlo meglio per poterlo rifare». Se mi si passa l’analogia, non c’è un modo ludico di insegnare l’algebra, ma quando la si è imparata, risolvere equazioni è divertente come e più di un gioco.

Perché allora studiare musica, imparare a suonare uno strumento o a cantare? Voglio dare alcune ragioni. È un apprendimento multimodale: vista, tatto, movimento, respiro, vengono associati tra loro passo a passo nella costruzione di edifici complessi e meravigliosi; si scoprono potenzialità enormi ed estreme del proprio corpo e della propria mente. È un apprendimento sociale, che si nutre dell’infinita pazienza ed esperienza dell’insegnante, del rispetto e dell’ammirazione del discente, della crescita di entrambi nel lungo percorso che li unisce. È un apprendimento culturale, che non ci lascia spettatori inebetiti di fronte alla complessità delle opere che ascoltiamo, ma ci fa sentire partecipi della loro produzione. È un apprendimento esemplare, che insegna a gestire gli errori in tempo reale: i musicisti sbagliano sulla scena (anche Bollani, che penso confermerà), ma non possono fermarsi e correggere; sanno che l’errore è parte della vita e che si deve trovare in tempo reale un modo di andare avanti, sempre e comunque. È un apprendimento che conduce a saper svolgere un’attività dal vivo, in controtendenza rispetto alle pratiche di copia e incolla, all’editing ossessivo che nasconde il fare e il produrre. Infine: è un processo lungo e, a ben vedere, senza traguardo, dato che un progresso è sempre possibile, a qualsiasi livello di competenza ed esperienza; in controtendenza, direi, rispetto a una visione del lavoro che nella società contemporanea si degrada, parcellizza e automatizza. Tanto più in controtendenza in quanto il fare musica è fonte di piacere: fa star bene. © RIPRODUZIONE RISERVATA

il grande progetto di josé antonio abreu (e, per l’italia, claudio abbado)

Giovani salvati dal Sistema di Arnaldo Benini

I

l network internazionale «El Sistema» fu lanciato nel 1975 in Venezuela dall’economista e maestro José Antonio Abreu con il motto «Social Action for Music»: l’idea era di impiegare la musica classica per promuovere lo sviluppo intellettuale e sociale di bambini poveri. Sembrava un sogno bizzarro. Nelle condizioni di miseria, violenza e degradazione delle bidonville delle metropoli sudamericane, Abreu pensò di dover ricorrere a rimedi inconsueti, consapevole del rischio di fallire. L’inizio fu modesto: 11 ragazzi che si ritrovavano per imparare e per far musica in un garage sotterraneo di Caracas. Imparare e praticare musica a livelli via via più alti avrebbero dovuto sottrarli alle lusinghe della droga e della malavita. Il nome ufficiale dell’iniziativa è ora «Fundación Musical Simón Bolívar». Abreu applicò con coerenza e abnegazione il principio di ogni insegnamento: senza la partecipazione attiva degli alunni alla loro formazione, con interesse spontaneo e con l’amore e la gioia per quel che imparano, ogni insegnamento perde la risorsa fondamentale. Educazione e insegnamento non si lasciano ridurre alla tecnologia e allo scambio d’informazioni. La musica è così coinvolgente da suscitare un grande interesse e un

grande impegno per il piacere intellettuale ed estetico che suscita. «Si prova sgomento», scrive Paolo Terni, «quando s’intuisca nella musica un altrove, un dire misterioso, visionario – anche profetico – capace di rivelazioni intorno a realtà fondamentali ove ci sentiamo comunque implicati, ma che non riusciamo a pensare e possedere compiutamente». La musica coinvolge e trascina per l’effetto immediato, senza riflessione e senza linguaggio, sullo stato d’animo. Una volta acquisita dalla coscienza l’esperienza musicale, anche la più semplice, si può superare più facilmente l’isolamento culturale e sociale dal quale è facile, in un ambiente senza principi educativi, scivolare nella malavita e nella disperazione. Gustavo Dudamel, che, partito dal «Sistema» è arrivato ai vertici della direzione orchestrale, ha dichiarato che la musica ha salvato la sua vita e quella di migliaia d’altri ragazzi che rischiavano la degradazione senza scampo. Per lui la musica dovrebbe essere un diritto di ogni cittadino come il cibo, l’assistenza sanitaria e la scuola. La musica è vita, non lavoro. Che Abreu avesse visto giusto è confermato dallo sviluppo dell’iniziativa: «El Sistema» è presente in 400 centri nel mondo con circa un milione di bambini e ragazzi. Il programma standard è di 4 ore settimanali di recitazione ed esercizio musicale dopo la scuola e un lavoro intenso nei finesettimana. Alla famiglia non costa nulla. Una parte degli inse-

gnanti è volontaria. Simon Rattle, direttore della Filarmonia di Berlino, nella quale suonano anche giovani che si sono formati nel «Sistema», ne parla come del «maggiore progetto musicale del nostro tempo», per concetto, valore sociale ed educativo e per i risultati estetici e professionali. Il nucleo principale è in Venezuela: 500.000 giovani, anche disabili, raggruppati in oltre 200 orchestre e cori fino negli angoli più remoti, all’apice dei quali si trova l’Orquesta Simón Bolívar, dove si sono formati direttori della statura di Gustavo Dudamel, Diego Matheuz, Cristian Vásquez, Dietrich Paredes. Nel marzo del 2010 Claudio Abbado, che ha collaborato intensamente al «Sistema», inaugurò il Festival pasquale di Lucerna con la Sinfónica de la Juventud Simón Bolívar. Altri due concerti della stessa orchestra furono di-retti da Gustavo Dudamel e Diego Mattheuz. Per iniziativa di Claudio Abbado, nel 2010 fu fondato in Italia il «Sistema Orchestre e Cori giovanili e infantili» per offrire a famiglie indigenti l’educazione musicale dei figli. Esso è associato al «Sistema» internazionale. L’iniziativa porta il nome augurale di «Vincere da grandi» perché «La musica cambia la vita». I centri sono attivi a Milano, Torino, Venezia, Firenze, Roma e Napoli. Il finanziamento di questa meravigliosa iniziativa è garantito dal Gioco del Lotto, cioè da Lottomatica. L’attività didattica e formativa dei circa

diecimila alunni avviene in scuole, centri sociali e parrocchie, con la partecipazione di bambini d’origine straniera, come contributo fondamentale alla loro integrazione. Nei tre istituti milanesi, ad esempio, un quarto dei bambini – di 30 etnie – è d’origine straniera. Per capire e praticare insieme la musica non hanno bisogno di conoscere già bene la lingua italiana. Che l’incontro e la conoscenza fra di loro avvenga attraverso la musica è un privilegio e una grande fortuna. La musica come suono organizzato è una forma d’espressione, comunicazione e autoconoscenza. La musica, come tutte le arti, è una caratteristica della cognizione dovuta alla capacità della mente di associare all’emozione estetica immediata una rappresentazione astratta infinitamente ripetibile. Ascoltare, suonare e comporre musica coinvolge aree corticali d’entrambi gli emisferi, con aree in parte diverse a seconda delle caratteristiche della musica: il giudizio circa la tonalità, ad esempio, comporta l’attivazione di regioni frontali e

talamiche, mentre il giudizio sugli accordi richiede l’intervento dell’amigdala e del cervelletto. Tralasciamo la disputa se la musica abbia una base genetica (come sembra dimostrare la reazione diversa di cervelli di bambini di pochi giorni a musiche tonali o atonali) o un’invenzione culturale (come sostengono coloro che sottolineano le immense differenze fra la musica di culture diverse). Anche se così fosse, la musica non è un fronzolo dell’esistenza di cui si potrebbe facilmente fare a meno: inventata o scoperta che sia, di essa l’umanità non può fare a meno, come di altre cose scoperte come il fuoco o inventate come i numeri. È di grande importanza considerarla determinante per lo sviluppo sociale. Essa contribuisce a dare un senso alla vita sia per il piacere estetico che per il suo contributo alla coesione e alle interazioni pacifiche. Per Nietzsche varrebbe la pena di vivere solo per lei. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ajb@bluewin.ch


iagge, Firenze

n. 343

Il Sole 24 Ore

DOMENICA - 13 DICEMBRE 2015

37

Orchestre giovanili in collaborazione con lottomatica

FIRENZE

NAPOLI

ROMA

scuola musica fiesole

sanitansamble

scuola musica testaccio

Il «Progetto Piagge» si inserisce nel vasto ventaglio di offerte di istruzione proposto dalla storica Scuola di Musica di Fiesole, antesignana della formazione vocale e strumentale dei bambini in Italia. Il Nucleo «Orchestra delle Piagge» nasce nel 2012, con 400 partecipanti tra gli 8 e i 12 anni. Le attività prevedono lezioni gratuite di orchestra, coro, strumento, ritmica e solfeggio. Otto gli insegnanti coinvolti, dediti nello specifico a formare giovani musicisti in un contesto periferico, multietnico, con tratti di marginalità sociale e culturale. Nel quartiere si svolgono quattro concerti all’anno con l’orchestra e due con il coro. Bassissimo il tasso di abbandoni e invece in aumento le domande di ingresso alla sezione musicale delle scuole medie locali. www.scuolamusicafiesole.it

«Sanitansamble» inizia le attività quale Nucleo del Sistema nel 2008, nel Rione Sanità, simbolo della convivenza di straordinarie risorse storiche, artistiche e umane con illegalità e degrado. Ottanta i giovani musicisti dell’orchestra, tra i sei e i sedici anni, con quindici insegnanti e lezioni gratuite. «Progetto Musica e Società» ha come Ente di riferimento l’Associazione Alessandro Scarlatti e vede cinquanta bambini, tra gli otto e i tredici anni, distribuiti tra coro e orchestra. Il Nucleo ha sede presso l’IC “Paolo Borsellino”, nel quartiere delle Case Nove, in una zona di forte disagio. «Sonora Junior Sax» è formata da cinquanta sassofoni e raccoglie giovani tra gli otto e i diciotto anni provenienti da Napoli, Avellino e Salerno. www.associazionescarlatti.it, www.progettosonora.it

Il Nucleo coinvolto nasce all’interno della Scuola popolare di musica di Testaccio ed è specificamente rivolto alla formazione di un «Coro di mani bianche». Il nome si ispira direttamente all’esperienza venezuelana delle “manos blancas”, dove bambini e ragazzi cantano insieme ad altri che disegnano con le mani una coreografia gestuale ispirata alla lingua italiana dei segni. Destinatari dei corsi sono piccoli e adolescenti con disabilità, come deficit sensoriali, sindrome Down, ritardi cognitivi, ma anche con disagi sociali e disturbi nella sfera affettiva. Il coro è inserito nell’intero progetto didattico della Scuola, dunque si integra con gli altri cori e partecipa a una ricca attività concertistica. Il corso è gratuito. www.scuolamusicatestaccio.it

forte disagio Nucleo del Quartiere Case Nove

gesti | Nucleo Mani Bianche c/o Scuola di Musica Popolare di Testaccio

educazione all’ascolto

Piccole menti pronte alla Fuga Fortunato, nell’Italia di oggi, il discendente che abbia simili antenati. L’altro libro è di Claudio Santelli, classe 1956, Richard Wagner incontra i Pink Floyd, e e siamo persuasi: gli adulti, qui l’autore, insegnante di chitarra, quanto più si allontanano nel spiega ai giovanissimi suoi allievi il pertempo dalla propria infanzia, ché della strana coesistenza di quei due tanto più fraintendono o sommi amori della sua vita indicati nel ignorano del tutto l’intelligenza, la sen- titolo del libro, e lo fa in modo così consibilità e la sottigliezza intellettuale dei vincente da persuadere persino noi pur bambini. Ciò riguarda i rapporti tra l’in- se renitenti ai Pink Floyd. Anche Santelli fanzia e le parole, tra i primi anni di vita e è un maestro da clonare e moltiplicare. i concetti primari (spazio, tempo, essere, Parallelo all’equivoco della cosiddetnulla...) a loro volta misteriosamente ta semplicità e del concetto di musica connaturati nelle cose (gli oggetti, quelli “adatta”! (!), è l’equivoco relativo alla coinsignificanti per gli adulti... ma rileg- siddetta serenità che sarebbe d’obbligo giamo Leopardi e la sua osservazione quando si voglia avviare un infante alche per un fanciullo un nulla è tutto, e che l’ascolto. I bambini, e quell’appendice per un adulto il tutto è nulla) e nelle si- del ceto infantile che sono i rari adulti tuazioni (il buio, la luce improvvisa, i ru- intelligenti, sono acutamente colpiti dal mori che spaventano, anche un suono, buio, dalla paura stimolata dall’immamagari bello ma proprio per questo ca- ginazione, dai misteri, dagli enigmi, dei pace d’impaurire). rebus. Fra i compositori più siIn particolare, ci sorprende la gnificativi e rappresentativi recidiva insipienza con cui il della cultura occidentale, Mondo Adulto Organizzato tratti di autentica genialità e (MAO) crede di conoscere la madi profonda comprensione niera giusta per avvicinare i bamdella psiche infantile danno bini all’arte dei suoni: canzoncine forza a musiche in cui emer“facili”, musica stupida su parole ga il rapporto tra un’anima cretine. Le cantilene “religiose” soimmersa nella sua aurorano, a tal proposito, esemplari e prole “Bildung” e quei temi verbiali. I bambini non amano le cose che sollecitano l’intelfacili. Se conoscono per ripetuti ligenza infantile proascolti una melodia cosiddetta pri poiché la inquiesemplice, prima o poi la complitano. Così, gli acquecano, la deformano, la contamirelli della Kinderszenano con altre melodie, invennen (Scene infantili) tano. I genitori benemeriti che op.15 di Robert diano ai figli, negli anni Schumann ci regadella loro prima formalano, grazie a una zione, esempi di buon scrittura pianistica gusto e di buone conodavvero leggera coscenze in materia di me petali di fiori, un musica (e non è detto pezzo suscitante fruche questo avvenga doscianti brividi qual è ve ci sia classe sociale Fürtchtenmachen (Far agiata e alto censo e “ceto paura). Il repertorio di dirigente”...) prima o poi questo “genere-paura” sono sorpresi dall’udire in musica è così vasto da la propria bambina canessere un’arte a sé. Vi ticchiare una linea merientrano innumerevoli lodica da una Suite di Bacomposizioni in cui il bamch, o il proprio bambino bino è il destinatario per imitare con sordi ma efficaeccellenza: il terrificante GETTYIMAGES ci brumm brumm l’orcheBaba Yaga da Quadri di generepaura un’esposizione di Musorgskij, stra nel Walkürentritt wagneriano, magari dopo es- Benjamin Britten, autore la descrizione della Bella e di «Turn of the Screw» della Bestia in Ma mère l’Oye di sere stati “accompagnati” a una visione, a loro “sconsiRavel, l’opera The Turn of the gliata”, di Apocalypse now. Screw di Britten (mai bambini sono tanCi confortano, avviandoci verso la de- to atterriti dalla musica come in quelsiderata direzione, due libri che ci sono l’opera, ma c’è anche il bambino in piena venuti in mano, e che per diverse ragioni tragedia in un’altra opera di Britten, Peci sembrano smentire luoghi comuni e ter Grimes). Ma sovente gli stessi maestri inveterati errori sospinti da insana vel- del “far paura” operano incantamenti leità “didattica” (?). Il primo è Nonno, mi percorsi da soffi di eros infantile: così racconti l’opera? (Zecchini, Varese 2015) Schumann in Märchenerzählungen di Vieri Poggiali, classe 1934, giornalista (Racconti di fiabe) op. 112, così Ravel nele saggista di alta classe, che raccoglie in l’operina del 1925, L’enfant et les sortilèvolume una lunga serie di spiegazioni ges. riassuntive e valutative su una cinquanEsistono circostanze storiche in cui i tina di opere di teatro musicale, destina- bambini appaiono, in Occidente, non te in origine all’unica nipote, oggi ven- soltanto soggetti privilegiati e destinatenne, che egli ha stimolato, sostenuto e tari di pregio, ma persino l’impulso rafforzato nell’interesse, in origine qua- d’origine. Un impulso inconsapevole. La si soltanto fuggevole curiosità, di lei an- decisione carica di conseguenze, ma alcora bambina per il repertorio operisti- lora in apparenza atto di piccola didattico. Un’impresa ardua, condotta da spiri- ca, con cui Guido d’Arezzo, a metà del seto di dedizione alla nostra cultura. Si no- colo XI, introdusse la denominazione atti: con infallibile efficacia, l’autore tuale dei suoni musicali adottata ovunracconta alla bimba, poi adolescente, que tranne che nei paesi di lingua oggi studentessa d’un’università ameri- tedesca e inglese, ossia Re in luogo di D, cana, i simboli e gli archetipi indivi- Sol in luogo di G, La in luogo di A, ecceteduanti trame certo semplici, da fiaba, ra, fu dovuta alla necessità di far imparacome Aida, ma anche trame delicate e re ai fanciulli cantori l’intonazione delle problematiche per un infante, come La sillabe iniziali del famoso Inno a san Giotraviata, e persino peripezie straordina- vanni, «Ut queant laxis / Resonare firiamente complesse al limite dell’esote- bris...». Meditiamo, noi in Occidente, su rismo come Die Frau ohne Schatten (La quella scelta. © RIPRODUZIONE RISERVATA donna senz’ombra) di Richard Strauss.

di Quirino Principe

N

insieme | In alto,l’Orchestra Nazionale del Sistema, composta da oltre 70 giovani di diverse Regioni , al suo debutto nel 2013 in occasione del Concerto di Natale del Senato, diretta dal Nicola Piovani, su invito del Presidente Grasso (Archivio fotografico - Senato della Repubblica © 2013). Qui a fianco José Antonio Abreu con i suoi giovani musicisti. In basso, un’immagine di Claudio Abbado

il valore civile

Intonarsi tra ragazzini di Nicola Piovani

S

uonare in orchestra, per un ragazzino, penso che sia una delle più potenti pratiche di educazione alla civiltà. E non intendo questo in senso lato, retorico, poetico, ma proprio in senso stretto, tecnico, concreto. La pratica orchestrale è un esercizio a intonarsi con il prossimo, a suonare al tempo stabilito, a rispettare le leggi scritte su una partitura e tradotte in gesto da un direttore. Quale migliore metafora del vivere sociale, del rispettare le regole di una collettività? Ma un’orchestra non è solo luogo di teoria, di istanze metaforiche, è

anche pratica emotiva: grande è la gioia, per un giovane strumentista di andare a tempo con gli altri in un rallentato, di ascoltare il prossimo e solidarizzare a microgesti per indicarsi l’andatura, di trattenere il respiro sulla sospensione di una corona per chiudere tutti insieme. L’orchestra è la migliore palestra per esercitarsi a distinguere il tempo del “noi” dal tempo dell’”io”. Chi si prepara ad un assolo sa che dovrà farlo a tempo debito, non nell’anarchia dell’individualismo. Quando ho personalmente lavorato con orchestre giovanili, le difficoltà che ho incontrato derivavano dalla mancanza di esperienza degli esecutori, ma erano poca cosa di fronte all’immensa soddisfazione che ho letto negli occhi di alcuni, tanti ra-

gazzini, felici di aver suonato bene insieme ad altri. Mi dicono che le famose esperienze di orchestre di ragazzini in Venezuela hanno aiutato bambini socialmente emarginati all’integrazione, e non fatico a crederci. Non sembri un paradosso: un bambino che s’impegna a fare pratica d’orchestra, se ci riesce con soddisfazione, da grande sarà più facilitato nel rispettare le leggi, nel fare la raccolta differenziata, nell’osservare le regole fiscali, nel sentirsi parte di un coro sociale; nel capire che il vecchio mito de “la stecca fuori dal coro” è un’anticaglia individualista di cui è buona cosa liberarsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

metodi di apprendimento

Si inizia in età prescolare di Angelo Curtolo

S

e «El Sistema» di Abreu è stato avviato nel 1975 iniziando con gli strumenti ad arco, chi voleva invece imparare a suonare un pianoforte già dal 1965 poteva scegliere fra l’iter didattico del Conservatorio e la metodologia offerta invece dal sistema di scuole della grande azienda giapponese. Iniziando molto presto, tra i 4 e i 6 anni: la facoltà di apprendimento attraverso l’udito ha uno sviluppo significativo proprio allora. Un periodo fondamentale non solo per l’apprendimento del linguaggio parla-

to ma anche per imparare il linguaggio musicale. Iniziando collettivamente (elemento in comune con «El Sistema»). Iniziando subito a improvvisare – non solo a seguire esattamente cosa è scritto sullo spartito. Dove musiche di generi diversi hanno pari dignità. Il cardine del Sistema sono i Nuclei territoriali, con la loro orchestra o coro di riferimento. Possono coincidere con strutture di vario tipo, pubbliche e private, afferenti alla scuola (non solo di musica), ai centri sociali, al contesto socio sanitario o ancora all’ambiente riabilitativo delle carceri. A Milano sono nelle Zone 4 – 5 – 6. Fra gli obiettivi fondamentali dei Nuclei, la coltivazione dei talenti musicali è secondaria all’am-

piezza dell’accesso. Formata dai ragazzini dagli ai 12 anni provenienti dai Nuclei la PYO - Pasquinelli Young Orchestra, è la compagine dei più piccoli della sezione lombarda del Sistema e ha esordito il 7 giugno 2013 nella Basilica di San Marco a Milano. A Firenze, nel quartiere delle Piagge, l’ICS M. Gandhi è una primaria dove oltre il 44% dei bambini è di origini extracomunitarie. A Napoli i Nuclei sono tre: il Santaensemble, il Progetto Musica e Società, il Sonora Junior Sax. Risultati? E’ migliorato il rendimento scolastico dei partecipanti al coro, la sicurezza, i rapporti sociali e con la scuola, compresa la frequenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA



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