Piovono coriandoli x sito

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Piovono coriandoli Erik Satie (1866-1925)

L'infanzia di Ko-Quo (raccomandazioni materne) Questi pezzi sono scritti con lo scopo di preparare i bambini al tessuto sonoro della musica moderna. Mi hanno valso le congratulazioni dello Scià di Persia e del re d'Yvetot. Non bere la cioccolata con le dita (Lento) Aspetta che si raffreddi un pò. Bene! Ti sei bruciato la lingua. - No mamma: ho ingoiato il cucchiaio. 27 Sept.1913 Non soffiare nelle tue orecchie (Come una marcia) Tu sei insopportabile. Non camminarmi sui piedi. Con te bisogna avere la pazienza di un cavallo. 28 Sept. 1913 Non mettere la testa sotto il braccio (Valzer lento) Se prendi l'abitudine di comportarti bene, arriverai, forse, ad essere Maresciallo. E chi sa se non avrai la testa rotta da una cannonata. Ciò è bene per un ragazzo! Tu sarai l'invalido dalla testa di legno. 28 Sept.1913 L’ anno 1913 fu particolarmente fortunato per Erik Satie. Aveva appena trovato in Eugène Demets un editore pronto a pubblicare tutte le sue opere, e nel pianista Riccardo Viñes l'interprete e il complice che sognava. Analisi sottili delle sue opere erano pubblicate da critici della nuova generazione (Roland Manuel, ventidue anni, e Georges Auric, quattordici anni!) e la sua "comedie lyrique" La piège de Meduse, montata in privato da alcuni amici, destò l'interesse di un nucleo di pittori e di poeti.


Grazie a queste condizioni favorevoli, compose in pochi mesi - fino alla brusca battuta d'arresto dovuta alla prima guerra mondiale - più di una sessantina di pezzi brevi per pianoforte, riuniti in una dozzina di raccolte. La sua unica e modesta fonte di guadagno consiste nelle lezioni di pianoforte - professione che gli permette questo contatto quotidiano con i bambini che lui apprezza in modo particolare. "I bambini amano le cose nuove" dice. "Istintivamente detestano le vecchie idee: sanno che saranno un peso nell'evoluzione." Nel settembre del 1913, dedica ai figli dei suoi amici le tre sezioni dell'album Croquis et agaceries d'un gros bonhomme en bois (Elvira ed Hernando Viñes Soto e Chouchou Debussy). Deve essersi sentito piuttosto imbarazzato di essersi servito di questa dedica per mandare un messaggio criptato a papà Debussy (le gros bonhomme en bois), cerca quindi di riscattarsi componendo un'opera esclusivamente destinata ai bambini. Così nasce in due giorni, 27 e 28 settembre 1913, L'enfance de Ko-Quo, recommandations maternelles. Dopo aver scrupolosamente preparato il trittico per la pubblicazione Satie cambiò idea giudicando i pezzi troppo sofisticati per dei piccoli pianisti. Scrisse altri tre pezzi ma non n e f u s o d d i s f a t to , i n fin e s c r i s s e n o v e Enfantines - che ben si adattavano alla comprensione degli interpreti e alla misura delle loro mani - che saranno pubblicate in seguito da Demets. Il nome di Ko-Quo potrebbe essere la deformazione dell'interrogativo "Que quoi? " che i bambini usano per chiedere ai genitori spiegazioni su tutto ciò che li circonda. Il pezzo dovrebbe preparare i bambini al tessuto sonoro della musica moderna. In realtà Satie nel corso del primo pezzo segue quasi senza accorgersene le orme di Debussy, ma come scottato ( "bravo ti sei bruciato la lingua" ) torna ai modi medievali rinunciando deliberatamente agli stilemi musicali della sua epoca ( " no mamma ho ingoiato il cucchiaio" ). Nel secondo brano Come una marcia " Non ti soffiare nel le orecchie", altra metafora indubbiamente dell'attitudine del compositore moderno inclassificabile e quindi "insopportabile" per i musicisti accademici, Satie invita l'esecutore ad interpretare in tre differenti modi la stessa nota (in maniera ripetitiva, melodica e armonica) divertendosi sui due significati della parola SOL: la nota musicale e il suolo dove si marcia. Infine il cromatismo del terzo brano, quasi un'eco de Les entretiens de la belle et de la bête di Maurice Ravel, diventa una parodia dello spirito militare tanto caro all'autore che ironizza su un " Maresciallo dalla testa di legno. Ognuno dei tre brani gravita intorno ad un centro quasi tonale: Mi per il primo pezzo, Sol per il secondo, Do per il terzo. Le tre note formano l'accordo emblematico di do maggiore utilizzato frequentemente nella musica per bambini. Averlo rivoltato è senza dubbio un modo per Satie di "mettere la sua testa sotto il suo braccio"


Sports et divertissements E’ un ciclo di 21 pezzi brevi per pianoforte di Erik Satie, composto da un corale introduttivo e 20 vignette musicali raffiguranti varie attività sportive e ricreative. Si distingue dalle altre serie di Satie per la fusione di diverse forme d'arte. Apparso originariamente come album da collezione con le illustrazioni di Charles Martin, l’album fu pubblicato nel 1923 accompagnato da musica, con didascalie che sono vere e proprie poesie in prosa vergate in modo preciso e calligrafico da Satie.


Ecco la prefazione del compositore: “Questa pubblicazione si compone di due elementi artistici: disegno, musica. La parte disegno è composta di segni – disegni di intelligenza; la parte musicale è espressa da punti – da punti neri. Queste due parti riunite, in un solo volume, formano un tutto: un album. Consiglio di sfogliarlo con un dito amabile e sorridente, giacchè questa è un’opera di fantasia. Non vi si veda nient’altro. Per gli “Incartapecoriti” e gli “Inebetiti”, ho scritto un corale grave e dignitoso. Questo corale è una sorta di preambolo amaro, una forma di introduzione austera e frivola. Ci ho messo tutto quel che so sulla Noia. Dedico questo corale a coloro che non mi amano. Mi ritiro.” (Erik Satie)

Histoire de Babar Babar, il piccolo elefante Un giorno il compositore francese Francis Poulenc suonava al pianoforte in salotto certa sua musica, quando di botto una nipotina, una bimbetta di quattro anni, lo interruppe: “Oh! Com’è brutto quello che suoni! Ecco, suonami questo!” E così dicendo gli mise sul pianoforte un album di Babar di Jean de Brunhoff. Poulenc, divertito e ispirato dalle imma gini e dalle a vventure, prese ad improvvisare. Poi, ormai coinvolto dal gioco, proseguì il suo racconto musicale davanti alla bimbetta incantata. Attratti da una musica che suonava così inconsueta da parte dello zio Francis, a poco a poco arrivarono tutti gli altri bimbi del palazzo e gli fecero corona intorno. Confortato dalle reazioni infantili, Poulenc cominciò subito a mettere nero su bianco questa sua composizione dedicata agli undici tra maschietti e femminucce che avevano costituito il suo pubblico. Nacque così “L’Histoire de Babar”. La storia di questa opera è basata su una fiaba che la moglie di Jean de Brunhoff, Cécile, aveva inventato per i loro figli: vi si narra di un giovane elefante chiamato Babar che lascia la giungla, visita una grande città e ritorna nella giungla per portare agli altri elefanti il beneficio della civilizzazione.


Programma L’enfance de Ko-Quo (Recommandations maternelles) Ne bois pas ton chocolat avec tes doigts. Ne souffle pas dans tes oreilles. Ne mets pas ta tête sous ton bras.

Sports et divertissements 1. Choral inappétissant (dédié aux recroquevillés et abêtis) 2. La balançoire 3. La chasse 4. La Comédie-Italienne dans un style napolitain avec des remarques de Scaramouche 5. Réveil de la mariée 6. Colin-Maillard 7. La pêche 8. Yachting 9. Bain de mer 10. Carnaval 11. Golf 12. Pieuvre 13. Les courses : coda sur une parodie de la Marseillaise. 14. Quatre-coins 15. Pique-nique 16. Water-chute 17. Tango 18. Traineau 19. Flirt 20. Feux d’artifice 21. Le tennis Musica di Erik Satie =================

L’Histoire de Babar, l’elefantino Musica di Francis Poulenc Testo di Jean de Bruhnoff


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