Minorca, vivi il Mediterraneo

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Minorca, vivi il Mediterraneo


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Minorca, vivi il Mediterraneo Binibèquer

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Minorca, natura allo stato puro

18 Una costa piena di luoghi e segreti

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La spiaggia perfetta

21 Un ambiente eccezionale per meeting e conferenze

11 Mille modi per scoprirla 14 La magia dei cavalli e l’enigma delle pietre

22 Mappa geografica di Minorca e informazione turistica


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natura

Parco Naturale Albufera des Grau

La campagna di Minorca

Minorca, natura allo stato puro 4

Alcuni luoghi sembrano destinati alla singolarità. Sono unici. E la sua forte personalità offre a coloro i quali li visitano una sensazione ugualmente unica. Luoghi semplici, profondi. Minorca e uno di questi. Situata di fronte al Golfo de León, Minorca fu per secoli considerata in una posizione altamente strategica. La potenza che la dominava aveva la chiave del controllo del Mediterraneo occidentale. Questo spiega la sua storia turbolenta. Le conquiste, gli attacchi, la lunga dominazione britannica durante il secolo XVIII e il breve periodo in cui dipendeva dalla Corona francese.

Queste vicende storiche, unite a un clima particolare e al ricchissimo patrimonio culturale che si è accumulato durante i secoli, fanno sí che Minorca abbia delle caratteristiche molto diverse rispetto alle altre Isole Baleari. In più aggiungiamo una natura allo stato puro. Minorca conserva un ambiente naturale così invidiabile. Perciò nel 1993 la UNESCO dichiarò l’isola come Riserva della Biosfera.

Il fattore più importante che sostiene il rapporto tra uomo e natura, si trova nella proporzione. Quando si cammina attraverso il campo di Minorca, diviso da muri di pietra, con leggeri aumenti montagnosi di colore verde profondo, le case e i paesini formano parte della armonia. Il lloc o casa rurale, dipinta di bianco o di quel rosso introdotto dai britannici, non si contrappone col paesaggio, anzi, lo rende elegante e lo rialza.

Quel fattore di unità di scala è presente in ordini diversi. Le città, Maó ad est e Ciutadella ad ovest, sono umane, proporzionate. Dialogano con il paesaggio marittimo, mostrano la loro storia, aprono i loro luoghi accoglienti, senza che in nessun momento si sovrapponga un elemento su un altro. Minorca suscita un senso di centralità, come se stessi in un luogo dal quale si ordinasse l’universo. Tutto così proporzionato, così in equilibrio e pieno di contenuti. C’è qualcosa di misterioso e totalizzante in essa. Un’isola diversa da tutto.

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sole e spiaggia

Cala Mitjana

La spiaggia perfetta

Minorca suscita subito un’immagine. Una cala chiusa, con boschi, scogliere, acque cristalline e colori luminosi. Un luogo lontano dalla folla, di tonalità blu e oro della spiaggia. Sole, calma, benessere. La spiaggia perfetta. Le spiagge di Minorca sono mondialmente famose. L’isola offre varie opzioni. Come prima opzione ci sono le spiagge familiari, di facile accesso. Come per esempio Son Bou (Alaior), Sant Tomàs (Es Migjorn Gran), Arenal den Castell (Es Mercadal), Es Grau (Maó) o Punta Prima (Sant Lluís). A Minorca non esiste la massificazione.

Cala Tortuga

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diversità

Cala Pregonda

Turismo equestre

Cammino dei cavalli

Le spiagge conservano sempre l’alito paradisiaco, le componenti di felicità, senza nessun elemento che possa disturbare.

Andando verso ovest, si arriva alle cale solitarie come Cala Torreta o, vicino al faro di Favàritx, Cala Tortuga. Le acque di colore blu turchese contrastano con la sabbia. L’Arenal den Castell è un’altra delle spiagge affacciate a nord, in questo caso circondata da una piccola urbanizazzione e vicino al campo di Golf di Son Parc.

fortemente con i toni verdastri dell’acqua, così come il bosco che la circonda. Farsi il bagno in essa suppone un’esperienza unica. Anche Cala Morell assomiglia a una scenografia, con le pietre scolpite dal vento e le onde chiamate “frares”, una piccola urbanizzazione e dietro una misteriosa necropoli di grotte preistoriche.

Da Cala Tirant, le spiagge sono spettacolari. Modellate dai venti del nord (la tramuntana), con sabbie di diversi colori, e piccole zone umide. Veri paradisi per fare il bagno, come Cala Tirant, Cavalleria, Cala Pregonda e gli spettacolari arenili di Cala Pilar e di Algaiarens. Cala Pilar ha una sabbia con piccoli ciottoli rossi. Rialzano

In generale, la costa nord offre paesaggi aperti, selvaggi e di forti contrasti e grande plasticità.

Il nord dell’isola offre un tipo di spiaggia molto particolare. Cala Mesquida, vicino Maó, ha un profilo di ciottoli scuri, tipica di questa parte della costa. È un luogo isolato, presieduto da una torre di difesa con profili ritagliati e pietre scure.

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Arenile di Son Saura

Vela leggera

Il sud o Migjorn rappresenta tutto il contrario. Qui si trovano cale tipiche di Minorca. Modellate dai torrenti durante millenni, con forma di anfiteatro. Rappresentano quel modello di sabbia fina e bianca, acqua luminosa, boschi. Tutte hanno un carattere civettuolo, protettore, amichevole, sensuale. Le più conosciute iniziano nella zona di Ciutadella: l’arenile di Son Saura, Cala en Turqueta, Cala Macarella, Cala Macarelleta, Cala Galdana, Cala Mitjana, Cala Trebalúger...

Non esiste una sensazione paragonabile a fare il bagno in queste acque straordinariamente limpide, sentirsi protetto dagli alberi di pino e dalle piccole scogliere. Indovinando, all’entrata, quel mare del sud tremante d’indolenza. Un mare molto più chiaro, piacevole, rispetto al mare del nord. Sono due modi di fare bagno, di animo. Per una moltitudine infinita di spiagge straordinarie.

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riserva

Mille modi per scoprirla L’orografia di Minorca ha una particolarità sorprendente. L’isola è composta da due tipi di formazione geologica. Da Cala Morell fino il Port de Maó, potremmo disegnare una linea immaginaria. A nord, avremmo dei terreni antichi. Pietra scura, nera, consumata dal vento e dalle tempeste. In molte zone forma delle colline uniformi, dovuto appunto al suo carattere senile. Certe volte sembra di camminare attraverso paesaggi desertici, quasi lunari, che si addentrano nel mare come quello di Favàritx. Il verde della vegetazione contrasta bellamente con la terra nerastra o marrone.

Faro di Favàritx

Il sud o Migjorn, invece, è composto da roccia calcarea di costituzione molto più recente. Paesaggi di rocce, pianure più secche. È una piattaforma piana e inclinata verso la costa meridionale. Questo fa che i torrenti, nati a nord, attraversino l’isola per addentrarsi nel mare della zona sud. Durante il loro percorso perforano la piattaforma calcare e originano una delle particolarità del paesaggio minorchino: i canaloni. Sono gole occulte tra le rocce dove si rifugia un mondo a parte. Animali e vegetali trovano qui rifugio dal vento e da abbondante acqua. 11


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equilibrio

Punta Nati

Illa de l’Aire

Esistono gole coperte di vegetazione, pozzi d’acqua dolce nelle rocce, piccoli appezzamenti di coltivo, grotte preistoriche. Un vero microcosmo. La zona naturale di maggior interesse è senza alcun dubbio il Parc Natural Albufera des Grau. È un luogo umido che si trova nella costa di Maó, un sistema di lagune che formano uno dei luoghi di passo degli uccelli che migrano. La laguna ha una forma stretta e allungata, è circondata da colline e comunicata con il mare tramite un piccolo canale chiamato Sa Gola. Un altro luogo di grande interesse naturale è la zona di Cavalleria. Si trova al centro della 12

costa nord, di cui forma parte il piccolo porto naturale di Sanitja e la penisola di Cavalleria. In questo promontorio, sottomesso a continue tempeste, si innalza il faro che prende il nome dello stesso posto. Questa parte di Minorca si spiega nel Ecomuseu de Cap de Cavalleria, ubicato nell’antico predio di Santa Teresa.

Durante il secolo XVIII, si creò un cammino che circondava l’isola per poter controllare tutta la costa di Minorca. Questo cammino, conosciuto come Camí de Cavalls, è oggi un incentivo per gli escursionisti, perché Minorca è definitivamente un’isola per camminare, da fare in bicicletta, a cavallo... Le distanze non sono mai troppo lunghe, i cammini sono ben preparati e tramite questo antico cammino militare, che oggi giorno si sta ricostruendo nella sua totalità, si potrà fare il giro completo a Minorca.

nell’orizzonte sud-ovest si intravvede la sagoma di Maiorca. Un’altro punto che vale la pena visitare è Santa Águeda, dove si possono ancora apprezzare le vesti di una fortezza medievale. Dopo una piccola camminata si possono ammirare i resti di torri e mura e godere di una vista impressionante. Altre zone d’interesse sono le antiche saline di Fornells, le squamose scogliere di Punta Nati in Ciutadella, e burroni come quello di Algendar.

Le possibili escursioni sono tante. Il punto più alto di Minorca è il Monte Toro, di 358 metri di altezza. Da lì si vede gran parte dell’isola come se fosse un modello, e 13


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cultura

Torralba d'en Salord

La magia dei cavalli e l’enigma delle pietre 14

Naveta des Tudons

Museo di Minorca

Ciutadella

“Jaleo” tipico delle feste

Inoltre alla natura privilegiata, Minorca ha un patrimonio culturale impensabile per un’isola della sua grandezza. Per quanto riguarda al periodo preistorico, è la più interessante delle Isole Baleari. La famosissima Naveta des Tudons, considerata come l’edificio più antico d’Europa, ne è solo una piccola mostra. Era un sepolcro monumentale collettivo, elaborato da regole simboliche che sfortunatamente non sono sopravvissute fino ai giorni nostri. Ma che quando tramonta il sole, e la pietra prende toni rossi, sembra rivelare parte del suo segreto. Minorca è un’isola di pietre che parlano, che ci parlano.

La maestosità dei monumenti preistorici risulta travolgente per l’uomo moderno. Le tavole, una lastra verticale che regge un’altra in orizzontale, hanno tale significato magico che rendono sensibile anche coloro che ignorano tutto della storia. Qualsiasi persona può percepire il messaggio occulto d’insiemi come quelli di Trepucó (Maó), Torralba d’en Salord (Alaior), Torretrencada (Ciutadella), Torre d’en Galmés (Alaior). Quei remoti centri cerimoniali, dove si celebravano riti e sacrifici, corrispondevano a grandi villagi, stretti di mura ciclopide. Quello di Son Catlar (Ciutadella) ne è il miglior esempio.

La preistoria di Minorca costituisce una puntata fascinante, a portata di mano di chiunque. Solo si ha bisogno di un po’ di sensibilità per percepire questo messaggio tra barbaro ed enigmatico del passato. Per raggiunggere la massima conoscenza dell’insieme di monumenti si possono visitare vari musei di grande interesse: il Museu de Menorca (Maó), il Museu Municipal des Bastió de sa Font (Ciutadella) o il Museu Diocesà de Menorca (Ciutadella).

con chiese, palazzi, vie strette, e mille luoghi di gusto medievale. Questa personalità, rafforzata dal porto che arriva fino i piedi dell’antico muro, dal gioco dei colori bianco e verde degli edifici, raggiunge l’apoteosi durante le feste. Sono una tradizione antichissima, dove le classi sociali (i nobili, il clero, gli artigiani e il popolo) interagiscono simbolicamente. Rappresentano riti ancestrali dove il cavallo, i neri ed eleganti cavalli di Minorca, è sempre il protagonista. Il visitante non può sentirsi alieno alle feste. È un monumento di comunione personale, allegria condivisa, di antichi riti, di giochi vistosi e ospitalità. Il meglio di tutto ciò è che le feste di Ciutadella sono solo le prime: durante l’estate, si può godere di esse in tutti i paesini

Hanno la stessa importanza le feste di Sant Joan, che si celebrano nel mese di Giugno a Ciutadella, occupano uno dei primi posti nel calendario popolare di tutto lo stato. Ciutadella è una città molto monumentale,

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gastronomia

Fort Marlborough

Pasticceria

Formaggio D. O. Mahón - Minorca

Caldereta (Stufato)

dell’isola, essendo l’ultima festa quella di Maó, la capitale, il 7 e 8 Settembre.

la quale visita, imprescindibile, è come viaggiare nel tempo.

l’antico convento del Carme, con un mercato (Sa Plaça) dove prima c’era il chiostro.

Un’altro elemento culturale di primo ordine è l’eredità dell’occupazione britannica. Questo è evidente da certe espressioni quotidiane, come “bòtil” (da “bottle”) per bottiglia, alla fabbrica del gin di Minorca. Una bevanda che si continua a fabbricare uguale a come si faceva nel secolo XVIII e che insieme alla limonata, costituisce la famosissima “pomada”, la bevanda per eccellenza di Minorca. La presenza britannica lasciò anche un interessante patrimonio monumentale. Da molte delle torri di vigilanza della costa, fino complessi militari come Fort Marlborough (Es Castell),

In questo stesso ambito della architettura militare, e come ripasso della storia dell’isola, una visita alla Fortezza della Mola Isabel II, all’entrata del Porto di Maó, rende un’idea dell’importanza che ebbe il controllo di questo porto. Il castello di Sant Nicolau (Ciutadella) e la torre di Fornells o di Alcaufar sono altre visite raccomandate.

famosa “Golden Farm” o edificio di Sant Antoni, che con la sua bella silhouette presiede una parte del porto di Maó. In altri luoghi dell’isola si osservano ampie scale di onore, facciate santuose. Un’eleganza molto europea.

denominazione di origine Mahón – Minorca è un altro prodotto stella, dal fresco al curato è stato tradizionalmente il primo frutto gastronomico dell’isola. È una specie di traduzione al linguaggio del gusto dei valori di Minorca: paesaggio verde, caserecce, autenticità, durezza, tradizione.

Castello di Sant Nicolau

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L’etnologia, in una terra di tale personalità doveva, per forza, avere importanza. L’architettura rurale mostra un insolito abbinamento e forme molto semplici. Il miglior esempio di questa santuosità è la

Maó è la capitale attuale, una città que conserva un alito tipico del XVIII. Vie strette, case di tratto simile, e di poca altezza. Un cielo enorme, blu, che fa contrasto con le pareti sempre appena imbiancate. E in fondo, il magnifico porto naturale, di 5 Km, il migliore del Mediterraneo e il secondo più esteso del mondo. La chiesa di Santa Maria, con il suo valioso organo del secolo XIX, è uno dei luoghi che bisogna vedere. Lo stesso vale per

L’etnologia ci porta anche all’eredità popolare immediata. Per esempio, un prodotto tipico di Minorca sono le famose “avarques”. Durante molto tempo fu la calzatura più umile, oggigiorno è un prodotto di moda, conosciuto mondialmente. Anche la gastronomia. Minorca è la patria della “caldereta” dell’aragosta, piatto da provare nei porti, come in quello di Fornells, a pochi metri dal mare. La storia conserva anche il ricordo della maionese o mahonese, che si dice raccolsero i militari francesi durante l’occupazione. Il formaggio con

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Una costa piena di luoghi e segreti La personalità di Minorca si spande anche nei suoi 216 Km di costa. È un’isola che bisogna viverla dal mare, come fanno i cittadini, è un mare che può passare dalla tranquillità assoluta delle cale, alla forza e fierezza della costa nord quando si scatena la Tramuntana. Una costa di contrasti, piena di dettagli e posti che può sembrare inesauribile.

Cala Galdana

Lo stesso Porto di Maó è il miglior esempio. La città si innalza su di un dirupato, controllando dalla cima il porto. Di fronte, la zona che i cittadini, molto sensatamente chiamano “S’altra Banda” (l’altro lato). Colline di vegetazione scura e una serie di alloggiamenti privilegiati, alla riva del mare. Al punto di dire che potrebbero pescare dalla stessa finestra di casa. Il porto si divide così in una parte più urbana a sud e un’altra con solo alcuni complessi residenziali a nord. Con piccoli luoghi isolati, romantici e discreti, come il piccolissimo “cementeri dels anglesos” dove riposano molti marinai britannici e nord-americani.

Dopo aver superato l’Illa del Rei, con i resti di un grande ospedale militare, si intravvede l’isola del Lazareto. Queste strutture, usate in quel momento come ospedale in quarantena, primordiale per un’isola con tale traffico navale come Minorca, furono modelli per tutta la Spagna. Rappresentarono, nel secolo XIX, la modernità sanitaria. Oggi, tanto l’ Illa del Rei come Lazareto, si possono visitare dal piccolo porto de Es Castell.

nautica

perfetto per la navigazione. Con molti rifugi e cale splendide per sfruttare le acque.

Superato l’arenile di Son Saura inizia la parte occidentale di Minorca. La costa diventa rocciosa, bassa e aspra. Con la sagoma del faro di Artrutx segnando la cima sudest dell’isola. Qui si trova Ciutadella, una costa uniforme, rocciosa, con alcune cale come Cala Blanca o Cala Santandria. Fino arrivare all’entrata del porto di Ciutadella, ampliato con un moderno frangiflutto. Il porto di Ciutadella è più piccolo e stretto che quello di Maó. Ma per questo offre una visione incredibile. Quando si entra con la nave che viene da Maiorca si passa quasi allo stesso livello delle case che si ragruppano a i lati. Si vedono le loro finestre, e i giardini. Come se il porto fosse la sala centrale di una casa.

Uscendo dall’interno del porto e lasciando a destra le accoglienti cale di Cales Fonts, fino arrivare all’entrata. A destra, si trovano i resti di quel che fu il castello più potente di Minorca: il Castell de Sant Felip. Iniziò a costruirlo Felipe II, ma i britannici lo rafforzarono fino farlo diventare un luogo quasi inespugnabile. Quando gli spagnoli recuperarono l’isola, la prima cosa che fecero fu farlo esplodere. A sinistra, innalzandosi su una piccola collina, l’impressionante fortezza della Mola, inaugurata ai tempi di Isabella II.

Uscendo da Ciutadella verso nord, la costa si eleva con scogliere sofferenti dal vento. Promontori come quelli di Bajolí o Punta Nati sono spettacolari. Monocromatici, nudi. Cala Morell si trova in questa zona rocciosa che cambia spostandosi verso est. Iniziano le colline con vegetazione, e spiagge di sabbia, senza perdere la sua maestosità il paesaggio si ammorbidisce.

Da qui partono due cammini ben diversi: la costa nord e quella meridionale. Girando verso sud, appare una costa bassa, con molti posti marini, che trascorrono attraverso la carina Cala Alcaufar e la zona più turistica di Punta Prima. La presenza più vistosa corrisponde a l’Illa de l’Aire, con il corrispondente faro. È come un segnale di arrivo a Maó. Girando verso ovest si cammina lungo tutta la costa del Migjorn. Suppone tutta una esperienza scoprire dal mare tutti i patrimoni, le grotte, le cale, i torrenti, gli arenali come Binibeca, Son Bou o Binigaus. La costa sud, protetta dai venti di Tramuntana, è un luogo

Illa de l’Aire

La parte più affollata della costa nord è il porto di Fornells. Si passa prima per il faro di Cavalleria, nella cima di un promontorio. Per dopo infilare la stretta entrata di quel porto naturale, con una piccola isola al suo interno. Il porto di Fornells è uno dei posti scelti per fare windsurf. Quando il vento è forte, ci si può rifugiare senza problemi, dato che è molto protetto.

Da Fornells, la navigazione ti porta ad altri luoghi di grande bellezza. Il porto di Addaia, il faro di Favàritx di fronte alle tempeste, l’Illa d’en Colom davanti a Es Grau, il Cap Negre. La costa nord varia molto, è pittorica, di forti profili e colori scuri. Le caratteristiche dell’isola la fanno diventare un luogo ideale per la pratica di diversi sport. Grazie alle ridotte distanze godiamo di diversi paesaggi e l’offerta diventa molto ampia. Per terra: camminare, fare escursioni a cavallo o fare i cammini rurali in bicicletta di montagna o provare le vie cicloturistiche. Via mare, esistono ancora più possibilità: percorrere parte della costa in kayak,“snorkel”, immersioni, giornate in barca, permettono inoltre addentrarsi nelle cale e luoghi difficilmente accessibili da terra. In questo senso esistono diverse offerte “multiavventure” che comprendono queste attività e altre come per esempio la navigazione con zattere di legno. Attraverso le tre stazioni nautiche esistenti nell’isola, Maó, Fornells e Ciutadella, si possono facilmente prenotare tutte queste attività, inoltre si offre una consulenza personalizzata di fronte a qualsiasi dubbio. Si offre anche sopporto per lo sfruttamento di altri servizi, tali come contattare per la pratica di altri tipi di sport, alloggiamento, affitto di macchine, prenotazioni nei ristoranti, ecc..

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meetings

Fortezza di La Mola

Un ambiente eccezionale per meeting e conferenze Porto di Ciutadella

Teatre Principal di Maó

Ses Pedreres de s’Hostal

Un’attività che a Minorca sta diventando sempre più importante è la celebrazione di meeting e conferenze. La grandezza dell’isola, vari hotel e in particolare il richiamo delle spiagge, aree naturali o le varie pratiche sportive, culturali e ludiche operano come forti incentivi.

sono molte e hanno incentivato la creazione del Menorca Convention Bureau, entità formata da complessi di Hotel, ristoranti agenzie di viaggi, società collegate con le conferenze e centri tanto di attività culturali come d’intrattenimento. L’obbiettivo è fare di Minorca un punto d’incontro, aproffittando le sue eccezionali possibilità naturali e patrimoniali.

In questo senso, lo storico Teatre Principal di Maó, le cave di Líthica (Ses Pedreres de s’Hostal) o la Fortezza della Mola costituiscono ambienti spettacolari e contemporaneamente insoliti, che si possono facilmente abbinare con moderne strutture, come la sala polivalente di Es Mercadal. Meeting di ditte, conferenze professionali, eventi, convenzioni, viaggi. Le possibilità

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OIT de Ciutadella - Ciutadella de Menorca Fundació Destí Menorca Plaça Catedral, 5. 07760 Ciutadella Tel: +34 971 382 693 - Fax: +34 971 382 667 Email: infomenorcaciutadella@menorca.es www.menorca.es OIT Fornells - Es Mercadal - Fundació Destí Menorca Casa des Contramestre, C/ des Forn s/n. 07748 Fornells Tel: +34 971 376 437 Email: infomenorcafornells@menorca.es www.menorca.es OIT Aeropuerto de Maó - Fundació Destí Menorca Terminal d'Arribades Aeroport de Minorca Ctra. Sant Climent, s/n. 07700 Maó Tel.: +34 971 356 435 - Fax:+34 971 157 322 Email: infomenorcaeroport@menorca.es www.menorca.es OIT Maó Centre - Maó - Fundació Destí Menorca Plaça Explanada s/n. 07702 Maó Tel: +34 971 363 790 Email: infomenorcamao@menorca.es www.menorca.es OIT Port de Maó - Fundació Destí Menorca Moll de Llevant, 2. 07701 Maó Tel: +34 971 355 952 - Fax: +34 971 352 674 Email: infomenorcaport@menorca.es www.menorca.es

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Fotografie: © Mateu Bennàssar, Antonio Garrido, Lluis Real, Jaume Capellà, Klaus Siepmann, Carles Raurich, Jordi Escandell, Juanjo Pons, Dana Jakoubkova & Roman Soukup. Archivio fotografico ATB, Fundació Destí Menorca.

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Traduzione: Maria Vidal

INFORMAZIONE

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Porto di Sanitja

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