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“L’atto è frutto del lavoro effettuato nella Terza commissione e derivante da due proposte di legge in materia di edilizia sociale, una da parte della Lega (prima firmataria Paola Fioroni) e una di Fratelli d’Italia (prima firmataria Eleonora Pace) che sono state riunite in un testo unico”.
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L’Assemblea Legislativa ha approvato la proposta di modifica della legge “23/2003”, su edilizia residenziale sociale
Dalla Regione Umbria politiche tese ad assicurare il diritto all'abitazione e il soddisfacimento del fabbisogno abitativo primario delle famiglie e delle persone meno abbienti e di particolari categorie sociali
di Noemi Campanella
Nella seduta del 9 novembre 2021, l'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato a maggioranza la proposta di legge di modifica della Legge “23/2003”, norme in materia di edilizia residenziale sociale. L’atto è frutto del lavoro effettuato nella Terza commissione e derivante da due proposte di legge in materia di edilizia sociale, una da parte della Lega (prima firmataria Paola Fioroni) e una di Fratelli d’Italia (prima firmataria Eleonora Pace) che sono state riunite in un testo unico. Anche il Partito Democratico aveva presentato una sua proposta di legge in materia di Edilizia residenziale sociale (primo firmatario Fabio Paparelli) e una Sottocommissione aveva cercato di coordinare tutte e tre le proposte, senza però riuscirvi. La proposta di legge del Partito democratico sarà dunque nuovamente esaminata dalla Terza commissione consiliare (Sanità e Sociale) per valutare la compatibilità di eventuali successivi inserimenti. È stato anche approvato un ordine del giorno che impegna la Giunta a porre in essere un tavolo di confronto, nella sede della Terza Commissione, con i sindacati degli inquilini per una verifica del calcolo dei canoni, ai fini di una più equa distribuzione degli stessi, senza modificare in alcun modo le entrate complessive di Ater, proponendo eventuali modifiche normative necessarie. Soddisfazione è stata espressa da Paola Fioroni della Lega (vicepresidente dell’Assemblea Legislativa) ed Eleonora Pace di Fratelli d'Italia (presidente Terza Commissione), prime firmatarie dei
rispettivi atti, per le quali: “Si tratta di un documento, frutto di due atti abbinati di Lega e Fratelli d’Italia, che si pone l’obiettivo di rendere più attuale e rispondente al nuovo contesto economico e sociale la normativa esistente, ormai datata e bisognosa di una profonda revisione”. Per i consiglieri del Partito Democratico, Fabio Paparelli e Simona Meloni: “L’evoluzione del tema dell’abitare e le modifiche agli assetti istituzionali intervenuti nel corso degli ultimi anni, nonché le problematiche sopraggiunte in virtù degli effetti economici e sociali della pandemia, avrebbero meritato un intervento più incisivo ed organico nell’approccio alle politiche per la casa”. A tale fine, gli operatori trasmetteranno i dati sulle unità abitative entro il 30 aprile dell’anno successivo, comprese le unità abitative non immediatamente assegnabili per carenze manutentive, nonché quelle derivanti dalla realizzazione degli interventi previsti dai POA, ai Comuni capofila delle Zone sociali di appartenenza che ne curano l'inoltro all'Osservatorio della condizione abitativa. la cessazione della condotta trasgressiva e la rimozione dei suoi effetti. Nel caso di inottemperanza, l’Ater dispone la decurtazione del credito.
Ecco in sintesi i dispositivi del testo di legge e le principali modifiche apportate: • Vi saranno contributi per l’adeguamento delle abitazioni anche per le persone con disabilità e non solo per gli anziani autosufficienti; •Possibilità di partecipare alle graduatorie per madri e padri separati che non hanno più la disponibilità dell’alloggio in quanto assegnato al coniuge; •È stato stabilito che riserve di alloggi dovranno essere destinate a giovani coppie con figli minori, famiglie monoparentali, donne vittime di violenza, forze dell’ordine e vigili del fuoco, tutte misure aventi anche l’obiettivo di radicare le persone sul territorio e, nel caso di alloggi destinati a forze dell’ordine, anche aumentare la sicurezza negli edifici stessi; •Il testo prevede anche la rilevazione della consistenza del patrimonio di edilizia residenziale sociale e dei fabbisogni abitativi, che saranno determinati e rilevati con cadenza annuale per ambiti territoriali. Per la gestione degli alloggi: • Nuovi regolamenti e criteri di premialità per chi ne fa un uso corretto; • In caso di ristrutturazioni il beneficiario dell’alloggio popolare può provvedere anticipando le spese delle manutenzioni, che saranno decurtate dai futuri canoni di locazione; • Ad ogni assegnatario viene attribuita una “Carta dell'inquilino” riportante un credito espresso da un punteggio pari a 30 punti; • All’assegnatario è attribuito un incremento di 2 punti ogni due anni se durante tale periodo non sia incorso, lui o i componenti il nucleo familiare, in alcuna violazione del contratto di locazione o del regolamento per l’uso degli alloggi e parti comuni. In caso di violazione del contratto o del regolamento, l’Ater regionale invia all'interessato una lettera di contestazione della violazione assegnando un termine per Tutele e sui casi di decadenza: • Chi vuole contributi o l’assegnazione di un alloggio popolare non dovrà avere a suo carico condanne passate in giudicato per reati gravi come lo spaccio di stupefacenti, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione; le condanne in ultimo grado di giudizio sono fonte di decadenza per il beneficiario e il nucleo, a meno che non ci siano minori; • Per i cittadini extra UE sarà necessario presentare documentazione reddituale e patrimoniale del Paese in cui hanno residenza fiscale; • Gli alloggi popolari saranno concessi a condizione che non si abbiano, in
Italia o all’estero, case adeguate al nucleo familiare; • Casi di ospitalità temporanea non potranno trasformarsi in occupazione, abusi e lavoro nero potranno comportare la perdita dell’alloggio; • Avrà un maggiore punteggio chi risiede da più tempo sul territorio; • Più punti per i Comuni, per attribuirli nelle graduatorie a seconda delle necessità del singolo territorio.
Nella foto Palazzo Cesaroni Nella foto Aula Assemblea Legislativa
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Pubblicato il Bando per la morosità incolpevole
È destinato ai nuclei familiari assegnatari degli alloggi di ERS pubblica ed è reperibile sul sito www.ater.umbria.it
di Noemi Campanella
Ater Umbria ha pubblicato il Bando per aiutare le famiglie assegnatarie degli alloggi di Ers pubblica, in difficoltà. Il bando è rivolto ai nuclei familiari che versano in una condizione di morosità “incolpevole” da almeno 6 mesi alla data del 31/08/2021; ai destinatari di una delle azioni di recupero del credito per morosità: intimazione di sfratto, diffida di pagamento; a coloro che hanno pagato regolarmente almeno sei mensilità del canone di locazione dopo la sottoscrizione del contratto; agli utenti che non hanno usufruito di analogo contributo pubblico, in qualunque forma concesso dallo Stato, dalla Regione, da Ater o altro Ente pubblico, per la situazione di morosità incolpevole, per un importo pari o superiore a € 5.000 (potranno essere destinatari dell’intervento i soggetti che abbiano già beneficiato di contributi, ma solo nella misura del complessivo raggiungimento del limite di € 5.000) .
La condizione di morosità si riferisce sia al pagamento del canone di locazione che degli oneri condominiali e deve essere stata determinata da problemi economici, intervenuti dopo la stipula del contratto di locazione, esclusivamente per almeno una delle seguenti motivazioni:
a) licenziamento, escluso quello per giustificato motivo soggettivo e per dimissioni volontarie, mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipico;
b) condizione di inoccupazione da almeno sei mesi alla data di pubblicazione del presente avviso di tutti i componenti il nucleo familiare;
c) separazione o divorzio con inadempimento del coniuge separato alle obbligazioni di mantenimento adeguatamente documentato;
d) cessazione di attività libero-professionali o di imprese registrate alla CCIAA aperte da almeno 12 mesi;
e) riduzione del nucleo familiare a seguito di divorzio, separazione, allontanamento comprovato del convivente (es. detenzione e/o arresti domiciliari), che abbia determinato l’uscita dal nucleo di un soggetto che contribuiva al reddito familiare o per il quale occorra erogare un assegno di mantenimento o per i figli;
f) accrescimento naturale del nucleo familiare per la nascita di uno o più figli;
g) la necessità dell’impiego di parte notevole del reddito per fronteggiare rilevanti spese mediche ed assistenziali in favore di un componente del nucleo familiare (la documentazione di spese di natura sociale, sanitaria e assistenziale sarà considerata per un importo pari o superiore ad € 1.000);
h) malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato la consistente riduzione del reddito complessivo del nucleo medesimo;
i) morosità maturata, a far data dal 1° gennaio 2020, per cause oggettivamente riconducibili all’emergenza epidemiologica da Covid-19 tali da non consentire di far fronte all’obbligo di pagamento del canone.
Gli interessati possono inoltrare domanda all’ATER Umbria compilando l’apposito modulo reperibile presso il sito internet aziendale (www.ater.umbria.it) nonché dal sito internet della Regione Umbria.
HAI PROBLEMI PER LA BOLLETTA? ONERI DEL CONDOMINIO? SEI MOROSO? FONDO MOROSITÀ INCOLPEVOLE
La Regione dell’Umbria ha previsto la costituzione di un fondo speciale per la sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo a causa di una o più condizioni.
Contributi fino a
€5.000
Chiedi un appuntamento al tuo sindacato oppure prendi contatto con gli uffici di ATER Umbria scrivendo a area.gestione@ater.umbria.it info@ater.umbria.it
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Sono tre le parole chiave del programma Pinqua: abitare, qualità e innovazione. Le caratteristiche che dovrebbero connotare l’area sono riassunte in cinque aggettivi: sostenibile, sociale, smart, sperimentale e salubre, sinonimi di elevata qualità abitativa”.
Alcune immagini dei render del progetto
Ponte San Giovanni, “Pinqua” aperto al contributo del territorio
Ha preso il via la fase partecipativa per spiegare alla cittadinanza come cambierà il quartiere al centro del Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare. Un primo incontro si è svolto presso la palestra del quartiere.
di Noemi Campanella
Recentemente confluito nel Pnnr e finanziato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il Pinqua, Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare, che riguarda Ponte San Giovanni, è entrato nel vivo. Sono due i progetti che riguardano la frazione alle porte di Perugia: il “PS5G”, per il recupero dell’area ex Palazzetti e per l'intervento sul sito dell’Ipogeo dei Volumni, ed il progetto chiamato “Ponte San Giovanni da periferia a città”, che riguarda l’area centrale. Il Comune di Perugia, assieme a tutti gli attori protagonisti, tra i quali anche Ater Umbria, che è il soggetto attuatore, ha avviato una fase di partecipazione con i cittadini, per condividere le progettualità ed illustrare alla gente come diventerà il quartiere. Il finanziamento è di 30 milioni di euro. L'incontro con la cittadinanza si è svolto presso la palestra del quartiere alla presenza, tra gli altri, dell'assessore all’urbanistica, Margherita Scoccia, dell’architetto Franco Marini, dirigente unità operativa Urbanistica e Valorizzazione del territorio, dei professori Paolo Belardi, coordinatore della proposta progettuale, Franco Cotana e Valeria Menchetelli dell’Università degli Studi di Perugia, con la partecipazione del sindaco Andrea Romizi, degli assessori Gabriele Giottoli e Edi Cicchi e dell’ingegnere Marco Barola, responsabile unico del procedimento per Ater. La proposta “PS5G” riguarda il recupero dell’area ex Palazzetti ed un intervento sul sito dell’Ipogeo dei Volumni comprensivo dell’area verde della necropoli del Palazzone e del relativo spazio di parcheggio, in sinergia con la Direzione Regionale Musei Umbria, l'introduzione di fonti energetiche
rinnovabili nell’area del parcheggio Conad di via Adriatica, a ridosso del complesso “ex Palazzetti”, grazie alla collaborazione della società PAC2000. “Vogliamo puntare su una progettualità innovativa per ridare vita al tessuto urbano - ha affermato l'Assessore Scoccia - alleggerire la densità urbanistica procedendo anche a demolizioni, per una ‘ricostruzione’ del quartiere di tipo diverso. Il Pinqua, infatti, incide sui servizi che migliorano la qualità della vita dei cittadini, a partire dalla cultura, e vuole rigenerare il tessuto socio-economico portando nuove attività e opportunità in un’ottica di sostenibilità”. Il richiamo del Sindaco Romizi è stato alla partecipazione. “La progettualità che presentiamo – ha detto - si deve alle alte professionalità su cui il Comune può contare, al contributo fondamentale dell’Università degli studi, alla collaborazione di un partner come Ater. Vogliamo che queste proposte abbiano la possibilità di produrre ulteriori gemmazioni e che possano emergere idee e ragionamenti da sviluppare il più possibile in modo corale”. Dunque un concept che resta aperto al contributo del territorio. L’area di intervento è ben visibile ed è quindi un potenziale biglietto da visita. Sono tre le parole chiave del programma Pinqua: abitare, qualità e innovazione. Le caratteristiche che dovrebbero connotare l’area sono riassunte in cinque aggettivi:
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sostenibile, sociale, smart, sperimentale e salubre, sinonimi di elevata qualità abitativa. Sono previste demolizioni preliminari: totali, nel caso dell’edificio lungo via Adriatica, di cui l’impronta a terra viene restituita come area verde, e parziali per tutti gli altri edifici. L’edificio sul lato della Fcu è previsto ridotto di due livelli e concepito come un condominio residenziale, con attività commerciali, una serie di “ville urbane” e un sistema di spazi collettivi e connettivi. Sarà collegato con l’edificio retrostante, anch’esso verso la Fcu, di cui sarà conservato solo un piano di quelli edificati, con superficie di circa 700 metri quadrati e destinazione ipotizzata di scuola per l’infanzia. L’edificio più vicino al raccordo, di cui rimane lo scheletro strutturale, sarà organizzato come un sistema di piazze sovrapposte (un totale di circa 3mila metri quadrati), aperte ma coperte, in cui sono previsti servizi destinati alle attività sociali (servizi culturali, d’intrattenimento, per la terza età, servizi educativi superiori). Le abitazioni passeranno da 200 a 40. L’area sarà provvista di sistemi che garantiranno un’efficienza energetica elevata, risultando vivibile e sostenibile da tutti i punti di vista.
Nelle immagini i render del progetto
Nelle foto alcuni momenti dell'incontro con la cittadinanza