Rivista Tradizione Famiglia Proprietà giugno 2023

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Anno 29, n. 98 - Giugno 2023 Sped. in Abb. Post. Art. 2, Comma 20/C, Legge 662/96 Filiale di Padova

1943-2023: ottant’anni del primo grido di allarme

Nel trattare la crisi nella Chiesa si suole indicare come punto di partenza il Concilio Vaticano II, tanto che a volte si parla di “crisi postconciliare” D’altra parte, nel trattare il sorgere dei settori “tradizionalisti”, si usa fissare come punto di nascita, o comunque di consolidazione, le reazioni contro il Novus Ordo Missae nei primi anni Settanta.

Ambedue le tesi non sono del tutto esatte

Chi studia la “crisi post-conciliare” non può non vedervi un risorgimento dell’eresia modernista dei primi anni del Novecento, attraverso la cosiddetta Nouvelle Théologie D’altronde, anche le reazioni contro la crisi hanno una storia assai più lunga La prima voce di allarme fu, infatti, il libro «In difesa dell’Azione Cattolica» di Plinio Corrêa de Oliveira, pubblicato nel giugno 1943

Leader delle Congregazioni Mariane, presidente dell’Azione Cattolica in Brasile, Plinio Corrêa de Oliveira percepì che serpeggiava all’interno della Chiesa una “corrente”, cioè un processo, che andava radicalizzandosi: “Siamo alla presenza di un’idea in marcia, o meglio, di una corrente di uomini in marcia al seguito di un’idea, in cui vanno radicandosi sempre di più, intossicati ogni volta di più dal suo spirito” Figlia del Modernismo in campo teologico e liturgico, e del socialismo in campo sociale e politico, questa corrente si nutriva anche del clima di lassismo morale che si era diffuso nel mondo dopo la prima Guerra mondiale.

Nel libro, Plinio Corrêa de Oliveira analizza questa corrente sia nei suoi aspetti dottrinali sia in quelli concreti, cioè il modo in cui, fattivamente, la crisi era vissuta nelle fila del laicato cattolico Era come una nuova “chiesa” infiltrata nella Chiesa Cattolica, soppiantandola e soffocandola. Egli ammonì che, nel caso in cui non si fosse fermata questa corrente, essa avrebbe finito per portare la Sposa di Cri-

sto verso indirizzi diametralmente opposti alla sua vera natura: “Avevo capito che il male veniva disseminato da una folta schiera di proseliti con arte sopraffina e facondia Bisognava assolutamente lanciare un grido di allarme che svegliasse il mondo cattolico!”

Per il lettore odierno, questo libro può dare la sensazione di un déjà vu. Infatti, molti degli errori allora denunciati da Plinio Corrêa de Oliveira sono oggi ripresentati dal cosiddetto “Cammino sinodale”, a volte perfino con le stesse formulazioni. A tal punto che non si può sfuggire dall’impressione che si tratti di un libro davvero “profetico”

Un libro “profetico” che non solo ha avuto il merito di denunciare la crisi sul nascere, ma anche di convocare alla reazione. «In difesa dell’Azione Cattolica» non è solo un libro “da leggere”, ma anche “da fare”

Forse non è una coincidenza che, nella loro recente Assemblea generale, i vescovi brasiliani –massicciamente schierati con la Teologia della liberazione – si siano mostrati altamente preoccupati, anzi “impauriti”, per il dilagare della reazione tradizionalista in Brasile, soprattutto fra il clero più giovane e i seminaristi Una reazione che loro attribuiscono, in buona parte, all’esempio di vita e agli scritti di Plinio Corrêa de Oliveira

Tutto ciò ci deve dare serenità e coraggio Serenità per affrontare la crisi nella Chiesa senza lasciarci inghiottire dalle false soluzioni E coraggio per lottare sempre di più contro i nemici della Chiesa, sia esterni che interni

Siamo ancora nel mese del Sacro Cuore di Gesù, che promise a Santa Margherita Maria Alacocque: “Io regnerò nonostante i miei nemici Il mio Cuore Divino regnerà, nonostante tutti coloro che vorranno opporglisi Satana finirà umiliato con tutti i suoi seguaci!”.

Editoriale 2 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023

Tradizione Famiglia Proprietà

TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023 - 3
Anno 29, n° 98, giugno 2023 Ottant’anni del primo grido di allarme 2 Attualità 4 Cresce in Brasile la resistenza conservatrice 7 Le turbine eoliche sono davvero pulite ed ecologiche? 10 Il dramma della Chiesa nel secolo XX 12 Il primo grido d’allarme 19 Kamikaze 21 Il sacrificio è valso la pena 24 Gli errori dottrinali nell’Azione Cattolica 26 Due lettere, reverenti e filiali, rimaste senza risposta 29 1933: la prima Messa “versus populum” 34 Un libro profetico 35 Le guardie svizzere 36 La vittoria pro-famiglia che ha sorpreso i Paesi Bassi 38 Dio contro Satana: la battaglia spirituale a Boston 42 Il mondo delle TFP 44 Sacro Cuore di Gesù: l’immagine della certezza 48 Copertina: Nel 1943, Plinio Corrêa de Oliveira denunciava il processo di autodemolizione della Chiesa, oggi purtroppo arrivato all’auge.
Sommario
Anno 29, n 98 giugno 2023 Dir Resp Julio Loredo Offerta annua suggerita Euro 15,00 Direzione, redazione e amministrazione: Tradizione Famiglia Proprietà - TFP, Via Nizza, 110 00198 ROMA Tel 06/8417603 Aut Trib Roma n 90 del 22-02-95 Sped in abb post art 2, Comma 20/C, Legge 662/96 Padova Stampa Promografica s n c - Via Magretti, 11 - 20037 Paderno Dugnano MI

Cile: la sinistra silenziosa e una Madonna intatta

Furenti per il risultato del plebiscito dello scorso settembre che aveva bocciato ad ampia maggioranza (62%) la nuova Costituzione, che concedeva una virtuale indipendenza ai “popoli aborigeni”, gruppi sovversivi legati agli indigeni mapuche hanno appiccato incendi in diverse città e foreste del sud del Cile (foto sotto). Il fumo è arrivato perfino nella capitale, Santiago, distante centinaia di chilometri Migliaia di ettari di bosco sono stati distrutti mentre decine di case sono state rase al suolo.

Un commento viene spontaneo. La sinistra, prodiga in proteste contro gli incendi nell’Amazzonia nei Paesi governati dal centro-destra, è rimasta inspiegabilmente silenziosa di fronte a questa devastazione provocata da gruppi rivoluzionari. Due pesi due misure, dicono i commentatori. Due pesi un’ipocrisia, commentiamo noi

Non sono mancati, però, fatti eccezionali. Nella città di Santa Juana, provincia di Bío Bío, la chiesa di Sant’Ignazio di Loyola è stata distrutta dalle fiamme Eppure, una statua della Madonna è rimasta prodigiosamente illesa (foto sopra) “In mezzo al dolore c’è sempre la Madonna – afferma P. Gustavo Valencia

Io sento la Madonna sempre al mio fianco. Nel vedere il prodigio della statua intatta fra le rovine, molte persone e famiglie sono venute a pregare ” .

La birra Achel vittima della crisi religiosa

La crisi religiosa che sta devastando la Chiesa non incide soltanto sulla vita spirituale dei fedeli. Essa sta demolendo perfino tradizioni enogastronomiche originate nel Medioevo, quando le comunità monastiche ispiravano la Civiltà cristiana anche in questo campo.

Ecco il caso dell’abbazia di San Benedetto, a Limburgo, nel Belgio Dal secolo XI, l’abbazia produce la celebre birra Achel, uno dei dieci marchi certificati come “birra trappista” Ebbene, la crisi delle vocazioni ha svuotato lo storico monastero, portando quindi anche alla cessazione della produzione birraia. Per essere “trappista”, infatti, la birra deve essere prodotta in un’abbazia di monaci osservanti la regola di San Benedetto

Speriamo (e preghiamo!) che tenga l’abbazia di Notre Dame de Scourmont, che fabbrica l’altrettanto celebre birra Chimay

Attualità 4 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023

Francia: il ritorno dell’uniforme scolare

La soppressione dell’uniforme scolare, che non solo distingueva gli studenti dal resto delle persone, ma distingueva fra loro gli studenti di scuole differenti, fu un grande passo in avanti della rivoluzione ugualitaria A volte, però, la storia fa salti indietro che confondono la sinistra.

In Francia, per esempio, l’uniforme è stata reintrodotta in alcune scuole di élite, mentre in altre viene usata con sempre più fierezza. È il caso delle Maisons d’éducation de la Legion d’Honneur (foto a dx) “L’uniforme contribuisce a creare un vero esprit de corps e rinforza il sentimento di appartenenza”, dichiara Jacques Boudy, segretario generale della Grande cancelleria della Legione d’Onore

È stato di recente presentato nel Parlamento di Parigi un disegno di legge per reintrodurre l’uniforme nelle scuole pubbliche, perché, leggiamo nel Preambolo: “dobbiamo restaurare la dignità dello stato studentesco” Tanto che si comincia a parlare di un ritorno dell’uniforme scolare

Porto militare cinese nella Terra del Fuoco

La Cina sta aumentando la sua presenza militare nell’America del Sud.

In Neuquén, nella Patagonia, il governo comunista di Pechino possiede già una base militare così segreta che nemmeno le autorità argentine vi sono ammesse (foto a dx). Questa base, dotata di radar di ultima generazione, permette di monitorare tutto il Cono Sud del continente americano

E adesso, a Rio Grande, nella Terra del Fuoco, il governo ha cominciato a costruire un “porto polivalente” finanziato (e quindi sfruttabile) dalla Cina (foto sotto) Pechino intende installarvi una base navale che gli potrebbe dare il virtuale controllo militare dell’Atlantico sud.

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America Latina: due batoste per la sinistra

La “marea rossa”, che rischiava di inghiottire l’America Latina, sta arretrando.

Dopo la notevole reazione anticomunista in Perù nel 2022, che è riuscita a sconfiggere una rivoluzione in atto, ecco due brutte batoste per la sinistra, arrivate a distanza di pochi giorni: le elezioni presidenziali in Paraguay e quelle per l’Assemblea costituente in Cile

Il 30 aprile si è votato in Paraguay per le presidenziali. Il noto giornale francese Le Monde parlava di “élection très importante”. Ci si aspettava, infatti, un ribaltone che spezzasse l’egemonia del centro-destra. L’elezione era così importante che pezzi da novanta del globalismo sinistrorso – come il presidente del Foro Economico Mondiale, Klaus Schwab, e l’ambasciatore degli Stati Uniti in Paraguay, Marc Otsfield – si erano sbilanciati favorendo le candidature della sinistra, in una scandalosa ingerenza negli affari interni del Paese.

Sopra, Santiago Peña, vincitore delle elezioni presidenziali in Paraguay

Sotto, José Antonio Kast, ha ottenuto la maggioranza assoluta nella nuova Assemblea costituente cilena

Contraddicendo gli auspici della sinistra, ha stravinto il candidato Santiago Peña, del partito Associazione Nazionale Repubblicana, detto Partido Colorado, di orientamento conservatore e anticomunista Egli ha ottenuto più del doppio dei voti del secondo piazzato (le elezioni sono a turno unico). Peña difende il modello di un Paraguay conservatore “Siamo una società conservatrice, lo spirito conservatore è profondamente radicato in noi, rendendoci cauti di fronte ai grandi cambiamenti della società”, ha dichiarato.

La ferita non si era ancora rimarginata quando la sinistra latinoamericana ha dovuto incassare un altro colpo, forse anche più duro: la netta vittoria della destra in Cile.

Dopo la sconfitta nel plebiscito del settembre 2022, il presidente Gabriel Boric aveva convocato elezioni per scegliere un’Assemblea costituente composta da cinquantuno consiglieri per redigere un nuovo progetto di Costituzione che, ci si aspettava, avrebbe consacrato la fine del Cile uscito dal periodo di Pinochet. Il risultato fu tutt’altro: la destra e il centro-destra hanno stravinto, eleggendo ben trentatré consiglieri La sinistra non ha nemmeno i numeri per opporre il veto

Il grande vincitore è José Antonio Kast, leader del Partido Republicano, che i media si ostinano nel definire di “estrema destra” Egli ha ottenuto il 35% dei suffragi. La destra tradizionale, riunita nel partito Chile Seguro, ha ricevuto il 21% dei voti. La lista Todo por Chile, che raggruppava la sinistra, si è fermata al 9%

“L’estrema destra si converte nella prima forza politica del Paese. Terremoto nella politica cilena”, titolava con amarezza il quotidiano spagnolo El País (1) Ci sono terremoti che provocano maree, i temuti tsunami. Altri terremoti, invece, le possono estinguere se provocano onde in senso contrario Sembra che sia questo il caso del Cile

1. “Giro en Chile: Boric retrocede y la extrema derecha se convierte en la primera fuerza política”, El País, 8 maggio 2023

Attualità 6 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023

Cresce in Brasile la resistenza conservatrice. Il merito di Plinio Corrêa de Oliveira

I vescovi brasiliani sono preoccupati con la crescente polarizzazione dell’opinione pubblica. Soprattutto, fa loro paura il dilagare di uno spirito tradizionalista nel clero più giovane.

Èappena terminata la 60° Assemblea Generale della Conferenza Episcopale brasiliana (CNBB), nella città di Aparecida. Fra le altre cose, i vescovi brasiliani hanno discusso un Documento intitolato Analisi della situazione ecclesiastica Minacce alla comunione ecclesiale nel contesto della polarizzazione sociopolitica, culturale e religiosa

Crescente polarizzazione

Scritto da un’equipe di ricercatori sotto l’egida del cardinale Paolo Cezar Costa, arcivescovo di Brasilia, il Documento apre rilevando un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti: il Brasile è sempre più polarizzato, sia in campo ecclesiastico sia in quello politico. Mentre le sinistre vogliono correre sempre più velocemente verso traguardi costantemente più radicali, cresce anche in senso contrario la reazione conservatrice, che assume un tono sempre più tradizionalista: “La diagnosi qui proposta si concentra sul tema delle polarizzazioni, che hanno avuto manifestazioni paradigmatiche di recente (…) anche

se le loro radici risalgono a eventi più antichi L’impatto in campo religioso ed ecclesiale è evidente, mostrando l’intimo rapporto fra società e religione”

Questa polarizzazione, continua il Documento della CNBB, “implica la progressiva scomparsa delle posizioni intermedie” Dal 2013 (anno delle prime manifestazioni anticomuniste di piazza), la polarizzazione è diventata “la principale chiave di lettura della situazione brasiliana”, sia politica sia ecclesiastica

Non si tratta solo di posizioni che si sono scontrate riguardo a certi temi concreti o a certi personaggi, ma di una vera e propria “guerra culturale” fra due visioni opposte del mondo: l’una figlia della Rivoluzione del maggio 1968, l’altra figlia della reazione che si viene manifestando sin dagli anni Ottanta, a cominciare dagli Stati Uniti, con la cosiddetta “rinascita conservatrice”

Il sintomo che tale polarizzazione era in atto in Brasile è stato “il sorgere di una nuova destra, più radicale e organizzata”, che ha fatto ampio uso dei nuovi mezzi di comunicazione di massa (i cosiddetti

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“social”), bypassando in questo modo i canali della stampa tradizionale, egemonizzati dalla sinistra. Questa reazione portò nel 2019 alla presidenza Jair Bolsonaro Pur appartenente al mondo della vecchia politica, Bolsonaro seppe intercettare gli aneliti di questa “ nuova ed estrema destra”. Il Documento della CNBB prosegue con un’analisi dettagliata dei motivi dell’elezione di Bolsonaro a presidente, soffermandosi anche sull’appoggio della destra evangelica

Il ruolo della religione

Il Documento della CNBB si meraviglia di come, in una società secolarizzata come quella moderna, il ruolo della religione rivesta un ruolo sempre più importante non solo nella vita quotidiana delle persone, ma anche in campo politico Il testo denuncia ripetutamente “la manipolazione del sentimento religioso”, fino a parlare di “cristofascismo”, cioè l’utilizzo di temi religiosi per giustificare una politica di destra Il Documento lamenta che: “Oltre ai simboli religiosi del cristianesimo, come la Bibbia, l’immagine della Vergine Maria, la preghiera del Rosario o il Padre nostro, [i reazionari] parlano contro il comunismo, pregano per la salvezza della patria e della famiglia, chiedono l’intervento delle forze armate per ristabilire l’ordine sociale”

La polarizzazione è cominciata a manifestarsi in occasione delle marce anticomuniste nel 2013 Nelle foto, una marcia a San Paolo

Per i vescovi brasiliani questo è un vero e proprio shock. Ormai da più di cinquant’anni avevano fatto un’“opzione preferenziale per i poveri”, sostituendo il discorso religioso con uno sociopolitico di stampo rivoluzionario, sull’onda della cosiddetta Teologia della liberazione Oggi, i vescovi brasiliani stanno pagando il prezzo di quell’opzione scellerata. Non solo i cattolici stanno scappando en masse verso le sette protestanti, ma quella religione che loro avevano scartato come antiquata, gli si sta ritorcendo contro, invocata da coloro che predicano un ideale religioso, sociale, culturale e politico di segno opposto

La sfera ecclesiastica

Dopo aver analizzato con certo dettaglio la reazione conservatrice nel campo temporale, il Documento della CNBB passa ad analizzarlo nel campo ecclesiastico Si tratta di una sola reazione che si manifesta in ambedue i campi.

“Il cattolicismo in Brasile non è mai stato monolitico – afferma il Documento – ci sono sempre state tendenze e movimenti divergenti” In Brasile si affrontano oggi due tendenze. L’una è figlia dell’Azione Cattolica, segnata dall’influenza progressista risalente già agli anni 1940. L’altra è figlia delle Congregazioni Mariane “fortemente segnate dal-

Attualità 8 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023

Secondo i vescovi brasiliani, la reazione conservatrice/tradizionalista è “erede del rigetto al Concilio ispirato agli scritti e all’eredità di Plinio Corrêa de Oliveira”

A dx, Plinio Corrêa de Oliveira tiene un discorso all’Azione Cattolica di San Paolo

l’azione e dagli scritti di Plinio Corrêa de Oliveira”. In opposizione alla corrente progressista, la scuola di Plinio Corrêa de Oliveira costituisce una “critica della modernità e degli sforzi a dialogare con essa ”

Durante il Concilio e negli anni successivi, mentre la linea progressista era guidata da mons. Helder Câmara, quella tradizionalista era rappresentata da mons. Antonio de Castro Mayer (amico di Plinio Corrêa de Oliveira) e “dalla Società brasiliana di Difesa della Tradizione Famiglia e Proprietà fondata da Plinio Corrêa de Oliveira”, oltre alla Fraternità San Giovanni Maria Vianney e alla Fraternità San Pio X

Il Documento della CNBB chiude, non senza un certo rammarico, mostrando come le nuove generazioni di seminaristi e sacerdoti si stiano discostando sempre di più dai vecchi schemi “progressisti/liberazionisti”, verso una spiritualità più “estetica e mistica”, in altre parole verso forme di religione che trovano un’eco piuttosto nella liturgia tradizionale che nei discorsi incendiari della Teologia della liberazione Ciò preoccupa parecchio i vescovi brasiliani. Afferma il Documento: “L’attrazione esercitata dai discorsi e dall’estetica neo-tradizionalista su coloro che si preparano a diventare sacerdoti fa paura La maggior parte delle vocazioni religiose e per il ministero ordinato proviene dalle nuove comunità religiose di stampo conservatore. I nuovi preti di oggi si disinteressano sempre di più della tradizione teologico-ecclesiale del Vaticano II. Le generazioni che si stanno formando nei nostri seminari e nei conventi potrebbero portare al rifiuto di questa tradizione fino allo scisma con il magistero ecclesiale sviluppato dopo il Concilio”

Secondo il Documento della CNBB, questa reazione conservatrice/tradizionalista, in modo diretto o indiretto, è “erede del rigetto al Concilio ispirato agli scritti e all’eredità di Plinio Corrêa de Oliveira”.

Il Documento dei vescovi brasiliani conclude con un appello affinché il Cammino Sinodale indetto da Papa Francesco nel 2021 possa davvero “ svegliare un vero processo sinodale” che porti verso “ un processo di riconciliazione e di pace ” In altre parole, verso la rimarginazione della polarizzazione. Cosa altamente improbabile, commento io, se i vescovi brasiliani continueranno a venerare la Pachamama invece di Nostro Signore Gesù Cristo

A dx., seminaristi dell’

Ordinariato Militare del Brasile

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“L’attrazione esercitata dai discorsi e dall’estetica neo-tradizionalista su coloro che si preparano a diventare sacerdoti fa paura”

Le turbine eoliche sono davvero pulite ed ecologiche?

Le turbine eoliche hanno un aspetto ingannevolmente “pulito”, con le loro pale bianche e scintillanti che girano dolcemente nel vento, producendo senza sforzo energia verde per un mondo che ne è affamato Tuttavia, la costruzione di questi bestioni non è affatto ecologica

Ad esempio, trentatré generatori di turbine destinati alla Scozia sono stati prodotti nel Paese più anti-ecologico del mondo, la Cina Per produrre queste macchine “pulite”, i contadini cinesi della regione di Baotou, nella Mongolia interna, hanno visto distrutti i loro campi di grano e di mais Le loro terre sono state trasformate in immensi laghi di scarico di gorgogliante fango tossico, creato da sconsiderate pratiche minerarie delle aziende che scavano per trovare i metalli necessari a queste turbine, le quali dovrebbero essere “verdi” dal punto di vista ambientale

Impatto ambientale dell’estrazione del neodimio

Il neodimio è stato utilizzato per decenni in molti dispositivi come altoparlanti hi-fi, dischi rigidi e laser Tuttavia, con la frenetica richiesta di turbine eoliche spinta dagli ambientalisti liberal, la domanda è salita alle stelle Baotou possiede una delle più grandi riserve di terre rare conosciute dall’uomo, tra

cui il neodimio Il neodimio è sempre stato estratto nella regione, ma è diventato fondamentale solo con l’avvento di due iniziative di stampo ecologico: le turbine eoliche e le auto elettriche ibride

Purtroppo, con l’aumento dell’estrazione del neodimio, ogni anno vengono scaricate 7 000 000 di tonnellate di rifiuti tossici (alcuni anche radioattivi) in un lago artificiale di sei miglia di larghezza a Baotou (1). Questo lago è diventato così grande e tossico da mettere a rischio uno dei più importanti corsi d’acqua della Cina

Quando negli anni Sessanta le aziende iniziarono a estrarre terre rare, il lago di Baotou era solo un piccolo bacino di decantazione Ma nel corso degli anni si è ingrandito, diffondendo il suo fetore nocivo, avvelenando sempre più le falde acquifere e causando persino la morte Le sostanze chimiche e i metalli pesanti sono fuoriusciti dalle acque di superficie e sono penetrati nelle falde acquifere, mettendo in pericolo i sistemi di irrigazione su cui gli agricoltori fanno affidamento per irrigare la terra e abbeverare il bestiame. Come prevedibile, il problema è stato semplicemente ignorato. I funzionari della Cina comunista si sono limitati a parlare di problemi ambientali per placare le preoccupazioni della sinistra, e poi hanno continuato a fare affari come al solito. In breve tempo, tutto ciò che era stato piantato dagli abitanti del villaggio morì a causa delle tossine emanate dal lago, e anche i loro animali

Attualità 10 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023

Gli ambientalisti ammettono l’ironia

Jamie Choi, esperto di Greenpeace Cina, ammette l’ironia. “Non c’è una sola fase del processo di estrazione delle terre rare che non sia disastrosa per l’ambiente I minerali vengono estratti pompando acido nel terreno e poi vengono lavorati utilizzando altri acidi e sostanze chimiche” (2) Così, mentre gli ambientalisti di sinistra si battono contro l’energia nucleare, petrolifera e del carbone a causa del loro impatto negativo sull’ambiente, chiudono un occhio sui massicci danni ambientali causati dalla costruzione di turbine eoliche Dove sono gli appelli strazianti per aiutare le persone povere ed emarginate che vengono sfruttate nella Cina comunista?

Nel Regno Unito, l’installazione di turbine eoliche continua a causare danni ambientale. Ci sono attualmente più di 3 000 turbine, che hanno richiesto la distruzione di ambienti paesaggistici bellissimi per aprire strade di servizio su cui, tra l’altro, hanno transitato 3.000.000 di libbre di cemento per le fondamenta delle turbine. Tuttavia, di fronte alla palese contraddizione di proteggere l’ambiente danneggiando la natura, gli ambientalisti come Craig Bennett liquidano la questione dicendo che “ nessun modo di generare energia è pulito al 100% e privo di problemi”

Sebbene ciò sia vero, il carbone, il petrolio, il gas naturale e la produzione di energia nucleare causano meno problemi, sono risorse più abbondanti e

immensamente più stabili nella produzione di energia Diventa dolorosamente chiaro che l’ambientalismo ha poco a che fare con la salvezza dell’ambiente; gli ambientalisti sono fin troppo disposti a sacrificare quest’ultimo sull’altare della loro ideologia

In conclusione Le turbine eoliche non contribuiscono a migliorare l’ambiente, ma sono anche incredibilmente brutte, distruggono bei paesaggi, sono estremamente inaffidabili nella produzione di elettricità e non durano a lungo. Le turbine eoliche hanno un ciclo di funzionamento di 120 000 ore di utilizzo, che equivale a 13,7 anni di produzione effettiva di energia prima di essere sostituite Se a questo si aggiungono la produzione dei componenti e la costruzione in loco, che contribuiscono a provocare un terribile danno ambientale, la proposta diventa perdente. Quando si parla di turbine eoliche, gli ambientalisti sono completamente ipocriti nei confronti della Cina, un Paese con standard deplorevoli in materia di diritti umani e di tutela ambientale È ora di affrontare la realtà e di mettere le turbine eoliche nella pattumiera degli esperimenti falliti della sinistra

Note

1 https://www youtube com/watch?v=t UdqZdFr-w

2 http://www dailymail co uk/home/moslive/article-1350811/InChina-true-cost-Britains-clean-green-wind-powe r-experimentPollution-disastrous-scale html

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Per produrre le nostre macchine elettriche e le nostre turbine eoliche, ogni anno vengono scaricate nel lago di Baotou, in Cina, 7.000.000 di tonnellate di rifiuti tossici

Il dramma della Chiesa nel secolo XX

Trattando l’odierna crisi nella Chiesa, si suole fissare come inizio il Concilio Vaticano II, tanto che si parla a volte di “crisi post-conciliare”. Chi studia con attenzione questa crisi, però, non può non vedervi un risorgimento dell’eresia modernista dei primi anni del Novecento, attraverso vari passaggi di cui fanno parte la Nouvelle Théologie e il “movimento liturgico”.

E anche la reazione ha una storia assai più lunga. Di fronte alle nuove tendenze eterodosse che iniziavano a diffondersi nella Chiesa, la prima voce di allarme giunse dall’America Latina, con l’opera di Plinio Corrêa de Oliveira «In difesa dell’Azione Cattolica», pubblicata nel giugno 1943.

Gli errori denunciati da Plinio Corrêa de Oliveira provenivano da due correnti distinte ma intrecciate: una corrente di attivismo socio-politico sinistrorsa che, nata come “cattolicesimo sociale”, diede vita al “cattolicesimo democratico” dal quale scaturì il “cristianesimo rivoluzionario”; e una corrente filosofica-teologica che, nata come “cattolicesimo liberale”, diede origine al “Modernismo” dal quale scaturì la cosiddetta “Nouvelle Théologie”, che contagiò l’Azione Cattolica.

In difesa dell’Azione Cattolica
12 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023
di Julio Loredo

“Guardandomi attorno sono costretto ad ammettere che l’ondata modernista è finita, le sue forze sono per adesso esaurite. Dobbiamo aspettare il tempo in cui, per mezzo di un lavoro silenzioso e segreto, saremo riusciti a trasbordare alla causa della libertà una più ampia porzione di fedeli”. Così si lamentava il gesuita inglese George Tyrrell (18611909) all’indomani della condanna dell’eresia modernista (1).

Il Modernismo

Covato verso la fine dell’800 in ambienti intellettuali di “avanguardia” sotto forme variegate e non sempre concordanti, il Modernismo voleva attuare profonde riforme nella dottrina e nella struttura della Chiesa, col pretesto di adattarla allo “spirito dei tempi”. Secondo Alfred Loisy (1857-1940), principale esponente della corrente, “i modernisti formano un gruppo assai definito di uomini di pensiero, uniti dal comune desiderio di adattare il cattolicesimo ai bisogni intellettuali, morali e sociali dei nostri giorni” (2)

Specificando la portata di questo “adattamento”, egli affermava che lo scopo era “cambiare la Chiesa, la sua costituzione, le sue dottrine e i suoi riti” (3).

L’adattamento voluto dai modernisti non era affatto né superficiale né salutare Esso avrebbe toccato le fondamenta stesse della Chiesa, comportando in pratica la sua distruzione: “Il vecchio edificio ecclesiastico dovrà crollare!”, proclamava Loisy (5) La missione dei modernisti, secondo Tyrrell, era di “colpire e colpire la vecchia carcassa della Chiesa Romana” (6).

Ecco perché, nell’atto di condannarla, Papa san Pio X definì questa corrente “la sintesi di tutte le eresie”, specificando inoltre: “Se taluno si fosse proposto di concentrare quasi il succo ed il sangue di quanti errori circa la fede furono sinora asseriti, non avrebbe mai potuto riuscire a far meglio di quel che han fatto i modernisti ( ) [I modernisti] non pongono già la scure ai rami od ai germogli; ma alla radice medesima, cioè alla fede ed alle fibre di lei più profonde” (7).

In Italia il movimento modernista formò un gruppo ristretto fra intellettuali e sacerdoti quali Tommaso Gallarti Scotti, Stefano Jacini, Alessandro Casati, Antonio Fogazzaro, Giovanni Selva, Salvatore Minocchi, Giovanni Semeria e Giovanni Genocchi Maggior interesse rivestono Ernesto Buonaiuti (1881-1946), professore di storia della

“Dobbiamo colpire e colpire la vecchia carcassa della Chiesa Romana (...) per mezzo di un lavoro silenzioso e segreto”

TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023 - 13
“Vogliamo cambiare la Chiesa, la sua costituzione, le sue dottrine e i suoi riti. Il vecchio edificio ecclesiastico dovrà crollare!”
Alfred Loisy
George Tyrrell, SJ
Dossier

In difesa dell’Azione Cattolica

Una “frammassoneria cattolica”

Al cuore della corrente modernista, conferendole il suo dinamismo e coordinando le sue manifestazioni, vi era una vera e propria setta semi-segreta. Lo stesso Papa Sarto rilevava che “i modernisti sono tanto più perniciosi quanto meno sono in vista”, quanto più operano “di celato”.

Chiesa nel Seminario dell’Apollinare e poi, dal 1915 all’Università la Sapienza di Roma, e Romolo Murri (1870-1944), uno dei principali animatori della Democrazia Cristiana.

A differenza di tante eresie del passato, il Modernismo non combatteva la Chiesa dall’esterno, ma lavorava anzi al suo interno, riuscendo a insinuarsi perfino in ambienti altolocati È sempre S Pio X a denunciare che “i fautori dell’errore già non sono ormai da ricercarsi fra i nemici dichiarati; ma, ciò che dà somma pena e timore, si celano nel seno stesso della Chiesa”

L’idea di una setta segreta che congiura dall’interno la distruzione della Chiesa potrà forse far sollevare più d’un sopracciglio, come se si trattase di un mediocre giallo poliziesco. Eppure erano gli stessi modernisti a vantarsene “Dobbiamo iniziare una frammassoneria cattolica”, proponeva Antonio Fogazzaro per bocca di uno dei personaggi del romanzo Il Santo, “Massoneria Cattolica? Sì, Massoneria delle Catacombe!” (8)

Il “cattolicesimo democratico”

I membri di questa “frammassoneria cattolica” modernista non erano gli unici a voler riformare la Chiesa Parallelamente e in comunione con loro agivano anche gli esponenti della corrente detta “cattolica democratica”.

A metà dell’800, come risposta ai disagi causati dalla rivoluzione industriale, era sorto il cosiddetto “cattolicesimo sociale” che, purtroppo, si era lasciato influenzare in alcuni suoi ambienti da dottrine e da atteggiamenti di matrice socialista Dal desiderio, in sé lodevole ma forse un po’ troppo vago e romantico, di aiutare i poveri, si era passato in alcuni casi alla professione di idee ugualitarie. Dalla denuncia,

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“Dobbiamo iniziare una frammassoneria cattolica. Sì! La massoneria delle catacombe!”
Antonio Fogazzaro
“I fautori dell’errore già non sono ormai da ricercarsi fra i nemici dichiarati; ma, ciò che dà somma pena e timore, si celano nel seno stesso della Chiesa”

Nel 1904, papa san Pio X fu costretto a scioglere l’Opera dei Congressi e dei Comitati Cattolici, ormai dominata dalla corrente neomodernista. Fu risparmiata solo la sezione guidata dal conte Stanislao Medolago-Albani, di Bergamo, uomo di sua totale fiducia (a dx.)

spesso giustificata, dello sfruttamento dei proletari da parte dei padroni non di rado si era passato al rifiuto del sistema di libero mercato e, per contrasto, all’accettazione d’una visione della società di tipo marxista Questo cedimento a sinistra diede origine alla corrente nota come “cattolicesimo democratico”

In Italia esisteva dal 1867 la Società della Gioventù Cattolica Italiana, cappeggiata da Giovanni Acquaderni. Nel giugno 1874 si tenne a Venezia un congresso cattolico intenzionato a formare un movimento a livello nazionale. Questo si concretizzò un anno dopo nel congresso di Firenze, dal quale sbocciò l’Opera dei Congressi e dei Comitati Cattolici in Italia La presidenza fu affidata inizialmente allo stesso Acquaderni

Con l’ascesa di Giovanni Battista Paganuzzi, però, cominciarono a manifestarsi i primi screzi. Egli rappresentava un orientamento assai diverso, più affine con le nuove tendenze Larghe fasce dell’Opera cominciarono allora ad accusare una forte infiltrazione modernista e cattolica-democratica Nel 1891, scavalcando lo stesso Paganuzzi, i settori più radicali dell’Opera, guidati da Romolo Murri, fondarono i Fasci Democratici, tanto spostati a sinistra da voler abbandonare l’etichetta “democratica” per quella “socialista” (9). Nel 1903, la corrente murriana la spuntò al congresso nazionale dell’Opera tenutosi a Bologna La vecchia guardia ne uscì sconfitta

Roma condanna, i modernisti si nascondono

Profondamente dispiaciuto con l’esito del congresso, nel dicembre 1903 S. Pio X pubblicò il motu proprio Fin dalla prima, nel quale tracciava un “ordinamento fondamentale per l’azione sociale dei cattolici”, in netto contrasto con le idee cattolichedemocratiche. Di fronte all’atteggiamento ostinato dell’Opera, ormai in balia della corrente murriana, l’anno successivo il Papa sciolse ufficialmente l’associazione, lasciando aperta appena la Sezione guidata del conte Medolago Albani, di Bergamo (10)

I cristiani democratici risposero insolentemente convocando un congresso a Bologna, nel quale fu fondata la Lega Democratica Nazionale, di ispirazione socialista Per chiarire in modo definitivo la situazione, S. Pio X pubblicò allora l’enciclica Il fermo proposito, condannando la corrente cristiana democratica. Don Murri fu dapprima sospeso a divinis e, successivamente, scomunicato Abbandonata la talare, Murri si sposò nel 1912.

L’audacia dei modernisti richiamò da parte del Pontefice interventi altrettanto decisi

Dopo ripetuti e inutili avvertimenti – ricordiamo particolarmente l’enciclica Pieni l’animo (1906) e l’Allocuzione concistoriale del 17 aprile 1907 – san Pio X fu costretto a condannare il Modernismo col decreto Lamentabili sane exitu (luglio 1907) e l’enciclica Pascendi Dominici gregis (settembre 1907), nella quale definì questa corrente quale “sintesi di tutte le eresie” Nel testo latino originale, l’accusa suona ancor più forte: omnium haeresum colletaneum, la cloaca dove sfociano tutte le eresie

Condannati in questo modo, i modernisti si sarebbero sottomessi? Niente affatto! Abituati a lavorare nella semi-clandestinità, essi si mascherarono ancor di più. “Io non vi consiglierei di legarvi con un vincolo sensibile”, ingiungeva Fogazzaro, “Voi pensate certo di poter navigare sicuri sott’acqua come pesci cauti, e non pensate che un occhio acuto di Sommo Pescatore o vice-Pescatore vi può scoprire benissimo e un buon colpo di fiocina cogliere Ora io

TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023 - 15
Dossier

non consiglierei mai ai pesci più fini, più saporiti, più ricercati, di legarsi insieme Voi capite cosa può succedere quando uno è colto e tirato su. E, voi lo sapete bene, il grande Pescatore di Galilea metteva i pesciolini nel suo vivaio, ma il grande Pescatore di Roma li frigge” (11).

Ma l’“occhio acuto di Sommo Pescatore” vegliava. Nel motu proprio Sacrorum Antistitum, S. Pio X denunciava che i modernisti si stavano raggruppando in una “lega clandestina” (clandestinum foedus) avvertendo inoltre che essi “ non hanno abbandonato i loro disegni di perturbare la pace della Chiesa” (12).

Risorge il Modernismo

Negli anni successivi, dai recessi di questa lega clandestina, la cricca modernista portò avanti il “lavoro silenzioso e secreto” proposto da George Tyrrell, stabilendo così le fondamenta di quello che Pio XII poi chiamerà “Nouvelle Théologie”, successivamente condannata in vari documenti, particolarmente nell’enciclica Humani generis (1950) (13). È questa la sorgente inquinata della maggior parte degli errori teologici contemporanei

“Costretti ad una sorta di vita clandestina”, spiega P Albert Besnard, O P , “i modernisti continuarono ad operare in modo segreto, ispirando successivamente la maggior parte delle contestazioni religiose che oggi vediamo nella Chiesa” (14). Il prof Germano Pattaro, del Seminario Patriarcale di Venezia, precisa ugualmente che “il cambiamento di prospettiva operatosi dolorosamente e tragicamente con il modernismo fu ripreso e riproposto dalla Nouvelle Théologie” (15).

Nel frattempo, però, era intervenuto un nuovo fattore che avrebbe cambiato sostanzialmente la situazione Oltre alla facondia dei suoi mentori, ciò che aveva portato alla rovina l’eresia modernista era stata la sua scarsa penetrazione tra il pubblico Il modernismo restò un fenomeno di élites intellettuali. Inizialmente, anche i nuovi teologi si risentirono di questo problema Mancava loro un movimento di massa che permettesse la diffusione su larga scala delle nuove idee L’occasione si presentò a metà degli anni 1920.

In difesa dell’Azione
16 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023
Cattolica
“Costretti a una sorta di vita clandestina, i modernisti continuarono a operare in modo segreto, ispirando successivamente la maggior parte delle contestazioni religiose che oggi vediamo nella Chiesa”
Albert Besnard, OP
“La nuova Azione Cattolica nata negli anni Venti e Trenta ha capovolto il metodo teologico. Noi siamo stati intimamente legati a questa rivoluzione”
Marie-Dominique Chenu, OP

L’Azione Cattolica

Nel 1924 Papa Pio XI intraprese la riorganizzazione del laicato, dando vita alla moderna Azione Cattolica. Nell’intenzione del Sommo Pontefice, questa doveva costituire un vasto movimento atto a coordinare l’impegno apostolico dei laici, sotto la guida della gerarchia (15) Donde la sua definizione: partecipazione dei laici all’apostolato gerarchico della Chiesa.

Purtroppo, quasi sin dall’inizio vi fu all’interno della novella associazione una cospicua presenza delle correnti cattolica-democratica e neo-modernista Spinti da pensatori come Jacques Maritain (1882-1972) ed Emanuel Mounier (1904-1950), nonché da teologi come Marie Dominique Chenu (18951989) e Henri de Lubac (1896-1991), nuclei di attivisti si insinuarono in settori dell’Azione Cattolica, servendosene per la diffusione dei loro errori e spingendoli verso indirizzi opposti da quelli voluti dal Papa

Gli anni 1930, per dirla con lo storico Adrien Dansette, “ segnarono un deciso cambio di indirizzo nel cattolicesimo” (16) Ne fu protagonista l’Azione Cattolica, o meglio i suoi settori più dinamici che, guarda caso, erano proprio quelli che risentivano di più di questa infiltrazione Il cambio d’indirizzo si realizzò in due modi.

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Dapprima, le vecchie associazioni cattoliche, fedeli all’orientamento di S Pio X, furono assorbite e quindi neutralizzate, a volte con metodi piuttosto ambigui Riferendosi, per esempio, al modo come l’Azione Cattolica fu introdotta negli Stati Uniti, padre Andrew Greeley, un protagonista della vicenda, rivela che “furono fondate nuove associazioni, quelle vecchie furono infiltrate e riorganizzate” (17).

Inoltre, l’Azione Cattolica innescò in molti dei suoi militanti un processo che potremo chiamare di trasbordo ideologico, tendente a smantellare la loro mentalità tradizionale sostituendola con le nuove idee e inducendo i più radicali ad assumere posizioni francamente rivoluzionarie

La deriva sinistrorsa in seno all’Azione Cattolica non fu uniforme in tutti i suoi settori, né si manifestò in maniera ugualmente virulenta in tutti i paesi. È innegabile, per esempio, che sotto la presidenza di Luigi Gedda, spalleggiato da Pio XII, vasti settori dell’Azione Cattolica italiana se ne mantennero largamente immuni (18) Ma purtroppo non fu così ovunque. In Francia, forse la principale fucina delle nuove idee, la deriva fu così acuta da indurre interi settori ad aderire al socialismo e perfino al comunismo (19). Quando, agli inizi degli anni 1970, fu fondato in Francia Chrétiens pour le Socialisme, cinque gruppi di Azione Cattolica vi aderirono.

Nel 1940, Plinio Corrêa de Oliveira (nella foto a dx) fu nominato Presidente della Giunta Arcidiocesana d’Azione Cattolica di San Paolo del Brasile

Nella foto: al centro, l’arcivescovo di San Paolo, mons. José Gaspar de Afonseca e Silva; a sin., mons. Antonio de Castro Mayer, Assistente ecclesiastico dell’Azione Cattolica

TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023 - 17

Il caso dell’Azione Cattolica brasiliana costituisce nella fattispecie un esempio paradigmatico. La deriva era soprattutto visibile all’interno della JUC (Gioventù Universitaria Cattolica). Ispirandosi a Maritain, Mounier, Theilhard de Chardin ed altri pensatori, per lo più francesi, la JUC “ prese una piega sempre più socialista”, come spiega Luiz Alberto Gomez de Souza (20) Nel 1959 la JUC salutò con entusiasmo la rivoluzione comunista di Fidel Castro Dalla JUC nacque Ação Popular (Azione Popolare), che nel 1962 si definì “socialista” e nel 1972 divenne Ação Popular Marxista-Leninista, finendo per essere incorporata nel Partito Comunista. Non pochi militanti di Azione Cattolica giunsero a partecipare alla lotta armata durante gli anni di piombo.

Dalla sinistra dell’Azione Cattolica nasce la teologia della liberazione

In campo teologico, il cedimento non fu meno vistoso

Per darne un esempio, la famigerata Teologia della liberazione nacque proprio in questi ambienti dell’Azione Cattolica. Gustavo Gutiérrez, ritenuto il “padre fondatore” della corrente, era cappellano dell’UNEC (Unione Nazionale degli Studenti Cattolici), l’equivalente peruviano della JUC. Il “vescovo rosso”, Dom Helder Camara, era pure cappellano dell’Azione Cattolica P Ronaldo Muñoz, mentore dei Cristiani per il Socialismo, era leader della JUC cilena Frei Betto, attualmente assessore del governo Lula in Brasile, era presidente della JEC (Gioventù Studentesca Cattolica) L’elenco potrebbe continuare quasi ab infinito È da notarsi che la prima casa editrice a diffondere i libri della teologia della liberazione fu MIEC-JECI (Movimiento Internacional Estudiantil Católico - Juventud Estudiantil Católica Internacional), vale a dire l’Azione Cattolica.

Il teologo Pablo Richard è chiaro nel dire che “la JUC degli anni 1960 viveva già l’effervescenza del cristianesimo rivoluzionario” che avrebbe prodotto la Teologia della liberazione (21) Più esplicito, Luiz Alberto Gómez de Souza il quale spiega che “fu in Brasile, e più concretamente nell'Azione Cattolica, che cominciarono a prendere forma le intuizioni che in seguito avrebbero dato vita alla teologia della liberazione” (22).

Ricapitolando il processo, lo storico Samuel Silva Gotay afferma che la Teologia della liberazione “è sorta dalla radicalizzazione delle dottrine e delle pratiche del cattolicesimo sociale ( ) dal passaggio

dal cattolicesimo sociale al cristianesimo rivoluzionario” (23).

L’infiltrazione denunciata da Plinio Corrêa de Oliveira nel ormai lontano 1943 aveva purtroppo raggiunto il suo scopo.

Note

1. Citato in E. Rivière, “Modernisme”, Dictionnaire de Théologie Catholique, Vol XX, col 2042

2 Alfred Loisy, Simples Réflexions sur le Decret du Saint Ofice Lamentabili Sane Exitu, et sur l’Encyclique Pascendi Dominici Gregis, p. 13. Citato in Arthur Vermeersch, “Modernism”, Catholic Encyclopedia, Caxton Publishing Company, Londra, 1911, Vol X, p 416

3 Alfred Loisy, citato in Vincent Maumus, Les Modernistes, Beauchesne, Parigi 1909, p. 9.

4 Lettera a P Marcel Hébert, citata in Alec Vidler, The Modernist Movement in the Roman Church Its origins and outcome, Gordon Press, New York, 1976, p. 78.

5. Lettera del 28 novembre 1907, citata in ibid., p. 78.

6 S Pio X, Pascendi Dominici gregis, settembre 1907

7 Antonio Fogazzaro, Il Santo, Milano, senza editore, 1907, pp. 44, 48.

8 Luigi Civardi, Compendio di storia dell’Azione Cattolica italiana, Coletti, Roma, 1956, p 54

9 Per una storia dell’Opera, vide Ernesto Verchesi, Il movimento cattolico in Italia, Società Editrice La Voce, Firenze, 1923

10 Antonio Fogazzaro, Il Santo, p 44

11 Acta Apostolicae Sedis, 9 settembre 1910, Num 17

12. Cfr. le encicliche Mystici corporis Christi (1943) e Mediator Dei (1947), nonché le allocuzioni ai Padri Gesuiti del 17 settembre 1946 e ai Padri Domenicani del 22 settembre

13 Albert Besnard, O P , “Modernisme”, in Les Religions

Les dictionnaires du savoir moderne, a cura di Jean Chevalier, Centre d’Etude et de Promotion de la Lecture, Parigi, 1972, p 306

14. Germano Pattaro, Corso di teologia dell’ecumenismo, Editrice Queriniana, Brescia, 1985, p 344

15 Giacomo de Antonellis, Storia dell’Azione Cattolica, Rizzoli, 1987, pp 153ss

16 Adrien Dansette, Destin du catholicisme français 19261956, Flammarion, Parigi, 1957, p 5

17 Andrew Greeley, The Catholic Experience, Doubleday & Company, New York, 1967, p 257

18. Luigi Gedda, 18 aprile. Memorie inedite dell’artefice della sconfitta del Fronte Popolare, Milano, Mondadori, 1998

19 Cfr Georges Suffert, Les Catholiques et la Gauche, Paris, Maspero, 1960; Jean-François Kesler, De la gauche dissidente au nouveau Parti Socialiste Les minorités qui ont rénové le P S , Toulouse, Bibliotèque Historique Privat, 1990; A. Latreille, J.R. Palanque, E. Delaruelle, R. Rémond, Histoire du Catholicisme en France, Parigi, Spes, 1962, Vol. III

20 Luiz Alberto Gomez de Souza, A JUC Os estudantes catòlicos e a politica, Petropolis, Editora Vozes, 1984, p. 156.

21 Citato in ibid , p 10

22 Ibid , p 9

23 Samuel Silva Gotay, “Origem e desenvolvimento do pensamento cristão revoluzionário a partir da radicalização da doutrina social cristã nas décadas de 1960 e 1970”, in CEHILA, História da teologia na América Latina, Edições Paulinas, San Paolo, 1981, p 139

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In difesa dell’Azione Cattolica

Il primo grido d’allarme di Raffaele Citterio

Nel giugno del 1943 vide la luce «Em Defesa da Ação Católica». Scritto da Plinio Corrêa de Oliveira, il libro costituiva la prima confutazione di ampio respiro degli errori progressisti serpeggianti nella Chiesa.

Che vi sia una profondissima crisi in seno alla Chiesa é, purtroppo, un fatto di prima evidenza. Tutti i Pontefici recenti ne hanno parlato: dalla denuncia del “fumo di Satana penetrato nel tempio di Dio” di Paolo VI, nel 1972, alla Chiesa “ospedale da campo dopo una battaglia” di Papa Bergoglio, nel 2013. La crisi è visibile a 360 gradi: dalla diminuzione delle vocazioni sacerdotali (ridotte del 65%) al crollo della frequenza alla Messa domenicale (calata in alcuni Paesi al 4,5%)

Si è soliti parlare di “crisi post-conciliare”, scoppiata cioè dopo il Concilio Vaticano II (1962-1965). Si discute, con toni a volte assai accesi, se questa crisi sia conseguenza dell’applicazione del Concilio, oppure frutto di una sua cattiva interpretazione. Comunque sia, trattando l’odierna crisi nella Chiesa, si suole fissare come spartiacque appunto il Concilio, tanto che non è infrequente porre una divisione fra Chiesa “pre-conciliare” e Chiesa “post-conciliare”, quasi fossero due Chiese diverse

Sopra: Plinio Corrêa de Oliveira parla in nome della Chiesa alla folla radunata per il Congresso Eucaristico Nazionale, nel 1942

A dx, l’edizione originale del libro

TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023 - 19
Dossier

In difesa dell’Azione Cattolica

Plinio Corrêa de Oliveira si dirige agli uomini dell’Azione Cattolica di Santos, nel 1941

D’altra parte, nel trattare il sorgere dei settori detti

“ t r a d i z i onalisti”, si usa fissare come punto nascita, o munque di s o l i d a z i o n e , zioni contro Ordo Mismi anni Settanta, specialmente sotto l’egida di mons Marcel Lefebvre

Ambedue le tesi sono inesatte.

Chi studia con attenzione la “crisi post-conciliare” non può non vedervi un risorgimento dell’eresia modernista dei primi anni del Novecento, attraverso vari passaggi di cui fanno parte la Nouvelle Théologie e il “movimento liturgico” (1). In altre parole, le radici della crisi attecchiscono almeno un secolo prima In questa luce, il Concilio appare, semmai, come conseguenza e punto di rimbalzo della crisi, non certo come la sua origine

D’altra parte, anche le reazioni contro la crisi hanno una storia assai più lunga. “Di fronte alle nuove tendenze eterodosse che iniziavano a diffondersi nella Chiesa, la prima voce di allarme giunse dall’America Latina”, scrive il prof Roberto de Mattei nel suo libro sul Concilio (2). Lo storico romano si riferisce all’opera di Plinio Corrêa de Oliveira «In difesa dell’Azione Cattolica», pubblicata nel 1943, e che costituisce, appunto, la prima denuncia complessiva dell’allora nascente crisi nella Chiesa (3).

Leader delle Congregazioni Mariane, nel 1940 il prof Plinio Corrêa de Oliveira era stato nominato presidente della Giunta Arcidiocesana dell’Azione Cattolica di San Paolo Da tale osservatorio, egli si rese subito conto che all’interno della Chiesa e del laicato cattolico lavoravano tendenze che l’avrebbero portata verso indirizzi diametralmente opposti a quelli vigenti da sempre.

Per fermare questa infiltrazione, nel 1943 egli scrisse il libro «In difesa dell’Azione Cattolica» L’opera rappresenta la prima confutazione di ampio

respiro degli errori progressisti serpeggianti all’interno degli ambienti cattolici

Il libro suscitò un’enorme polemica. Vescovi, sacerdoti e laici presero posizione a favore o contro il libro bomba. L’autore, però, godeva di autorevoli sostegni La prefazione era stata scritta dal Nunzio Apostolico in Brasile, e poi cardinale, Benedetto Aloisi Masella Nel corso della polemica, a fianco del prof. Plinio Corrêa de Oliveira si schierarono inoltre venti vescovi e vari superiori religiosi.

Finché all’autore giunse da Roma una lettera di approvazione, scritta, in nome di Pio XII, da mons Giovanbattista Montini, allora sostituto alla Segreteria di Stato della Santa Sede: “Sua Santità si rallegra con te perché hai saputo illustrare e difendere con acume e chiarezza l’Azione Cattolica, della quale possiedi una completa conoscenza e che tieni in grande stima”

Nonostante le apparenze contrarie, il libro centrò il suo obiettivo. “Questo libro – secondo mons. Geraldo de Proença Sigaud – fu un grido d’allarme e un cauterio Come grido d’allarme, impedì che migliaia di fedeli si consegnassero, in buona fede, agli errori e agli abusi del liturgicismo che avanzavano come un torrente in piena ( ) ‘In difesa dell’Azione Cattolica’ fu un libro grazia” (4).

La storia ha in seguito confermato le profetiche ammonizioni di Plinio Corrêa de Oliveira Basti ricordare che la cosiddetta “Teologia della liberazione” – oggi molto in voga sotto Papa Bergoglio –nasce proprio negli ambienti dell’Azione Cattolica latinoamericana, come sbocco diretto delle tendenze denunciate dal leader cattolico brasiliano.

Nell’ottantesimo anniversario della pubblicazione di quest’opera davvero profetica, siamo lieti di offrire ai nostri cari lettori un dossier con diversi articoli e commenti, a cominciare da un testo in cui lo stesso autore spiega la storia di questa storica iniziativa

1 Per un’analisi storico-dottrinale della genesi e sviluppo di questi errori, si veda Julio Loredo, «Teologia della liberazione: un salvagente di piombo per i poveri», Cantagalli, Siena 2013

2 Roberto de Mattei «Il Concilio Vaticano II Una storia mai scritta», Lindau, Torino 2010, p. 83.

3 Plinio Corrêa de Oliveira, «In difesa dell’Azione Cattolica», Ave Maria, San Paolo 1943

4 Dom Geraldo de Proença Sigaud, Um livro que foi uma graça para o Brasil, in “Catolicismo”, n 150, giugno 1963

20 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023

Kamikaze

Come è nato, pari passu con l’emergere del progressismo, il combattivo nucleo di quanti, anni dopo, avrebbero dato origine alla TFP? Chi erano i componenti di questo nucleo, quale era la loro situazione in seno al mondo cattolico, quali le loro speranze, le loro prime lotte?

Per rispondere a queste domande, anche se per sommi capi, bisogna rievocare le condizioni di vita della Chiesa in Brasile nel periodo dal 1937 al 1943.

In quel tempo c’era una grande e luminosa realtà chiamata “movimento cattolico” Questo nome generico comprendeva l’insieme delle associazioni

religiose che, da nord a sud, costellavano il paese È chiaro che in questo insieme, come in ogni realtà composita, vi era una certa eterogeneità A fianco di associazioni inerti, sclerotizzate o ridotte al nulla da fattori vari, ve n’erano altre d’una incontestabile vitalità, talune perfino di uno slancio straordinario Fra queste ultime rifulgevano le Congregazioni Mariane Il movimento mariano, che si era diffuso nel periodo dal 1925 al 1930, era giunto al suo apogeo In un paese come il nostro, dove la pratica religiosa era limitata al sesso femminile e a qualche signore di età matura, il movimento mariano aveva reso un incommensurabile servizio attirando alla vita di pietà e ad

TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023 - 21
di Plinio Corrêa de Oliveira
Dossier
1935: alcuni membri del “Gruppo del Legionario” con l’arcivescovo di San Paolo, mons. Duarte Leopoldo e Silva; alla sinistra del prelato, il prof. Plinio Corrêa de Oliveira Plinio Corrêa de Oliveira racconta in prima persona gli eventi che lo portarono a scrivere il libro «In difesa dell’Azione Cattolica»

un apostolato generoso intere legioni di giovani di ogni ceto sociale.

Tutto questo mondo di associazioni veterane e novelle - poiché, visto il loro numero, si trattava propriamente di un mondo - camminava in filiale unione a un clero nel quale erano numerose le personalità di valore e di prestigio, nonché a un episcopato coeso e profondamente venerato

La forza del movimento cattolico si era dimostrata in mille circostanze Così, nel 1933, il più giovane candidato all’Assemblea Costituente Federale fu anche il più votato del paese. Egli aveva 24 anni ed ottenne 24mila voti, il doppio del necessario per farsi eleggere Questo successo elettorale fu dovuto esclusivamente al appoggio delle associazioni cattoliche di San Paolo L’episodio destò stupore, tanto che da quel momento la Lega Elettorale Cattolica fu ritenuta una delle principali forze del paese. Oggi, trascorsi più di 35 anni, è con grande gioia e gratitudine nei confronti della Madonna che quel giovane deputato ricorda questi fatti

Finito il mio mandato nell’Assemblea Costituente, continuai la mia militanza, che durava ormai dal 1928, nelle fila mariane. Mi fu allora affidata la direzione di O Legionário, organo della Congregazione Mariana di Santa Cecilia. Attorno a questo settimanale si andò formando un gruppo di amici, tutti membri delle Congregazioni Mariane e dedicati, come io, anima e corpo al giornalismo cattolico

O Legionário non era destinato al grande pubblico, ma soltanto a questo immenso mondo costituito dal movimento cattolico. In questo mondo estese la sua influenza, da nord a sud, come portavoce del pensiero delle forze più giovani e dinamiche

In quel tempo in Brasile c’era una grande e luminosa realtà chiamata “movimento cattolico”, trainato dalle Congregazioni Mariane, di incontestabile vitalità e slancio straordinario, guidate da Plinio Corrêa de Oliveira

Nelle foto, due raduni dei giovani delle Congregazioni Mariane a San Paolo

Accresceva questa influenza la posizione personale dei miei collaboratori, nonché quella di chi scrive, all’interno del movimento cattolico Tutti, infatti, eravamo leader di associazioni fra le più in vista della gioventù cattolica di San Paolo, la città mariana per eccellenza. A fianco di collaboratori di valore non minore, facevano parte del gruppo due giovani e già famosi professori del seminario diocesano. Uno era mons Antonio de Castro Mayer, il nostro assistente ecclesiastico L’altro era il P Geraldo de Proença Sigaud, SVD. Mons. Mayer era vicario generale per l’Azione Cattolica, mentre il P Sigaud assistente ecclesiastico della JEC [Gioventù Studentesca Cattolica] e della JUC [Gioventù Universitaria Cattolica], proprio nel periodo in cui io ero presidente della Giunta Arcidiocesana del’'Azione Cattolica

È chiaro che non tutto era sereno O Legionário s’imbatté nel suo percorso qualche piccola nuvola e dovette affrontare alcuni dissensi Provenivano soprattutto da lettori filo-nazisti, infastiditi dalla incessante campagna che il settimanale portava avanti contro il nazismo e contro il fascismo.

Ma, tutto sommato, l’avvenire sembrava schiudere un orizzonte di lavori apostolici fecondi e pacifici

Fu proprio a questo punto che scoppiò la tragedia provocata dai germi di progressismo infiltratisi

In difesa dell’Azione
22 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023
Cattolica

nel movimento cattolico e denunciati nel mio ultimo articolo Già dall’inizio della crisi, O Legionário era stato subdolamente attaccato come alfiere d’una mentalità che la cospirazione progressista voleva estirpare, per sostituirla con quella, purtroppo, oggi trionfante Nelle riunioni del nostro gruppo, avevamo capito che il male veniva disseminato da una folta schiera di proseliti con arte sopraffina e facondia. Bisognava assolutamente lanciare un grido di allarme che svegliasse il mondo cattolico! E fu così che, con il totale appoggio di mons Castro Mayer e di P. Sigaud pubblicai il libro-bomba In Difesa dell’Azione Cattolica Era una mossa kamikaze O saltava in aria il progressismo o saltavamo in aria noi

Siamo saltati noi. Nel mondo cattolico il libro suscitò gli applausi di alcuni, l’ira furibonda di altri, e una profonda perplessità nella maggioranza

La notte densa di un ostracismo pesante, totale, senza fine, calò sul piccolo gruppo di amici che continuavano fedeli alle tesi del libro L’oblio ci avvolse proprio quando eravamo nella forza della giovinezza Si compiva così il sacrificio previsto e accettato fino in fondo L’aurora risorgerà soltanto nel 1947 [con la lettera di encomio di Papa Pio XII]

Ma il progressismo ricevette col libro un colpo dal quale fino ad oggi non si è ripreso. La stragrande maggioranza del pubblico che era rimasto perplesso, infatti, cominciò a guardare con sospetto il nascente progressismo, e non se ne lasciò sedurre. Se il progressismo oggi in Brasile non è che un’infernale kermesse promossa da minoranze influenti e spalleggiate da una massiccia campagna giornalistica, che tuttavia non riesce a coinvolgere la massa cattolica, lo si deve in grande misura al precoce grido di allarme di In Difesa dell’Azione Cattolica

Il sacrificio del kamikaze è valso quanto è costato.

(Dalla Folha de S Paulo 15-021969)

“Tutto questo mondo di associazioni veterane e novelle - poiché, visto il loro numero, si trattava propriamente di un mondo - camminava in filiale unione a un clero nel quale erano numerose le personalità di valore e di prestigio, nonché a un episcopato coeso e profondamente venerato”

Foto sopra e sotto, Plinio Corrêa de Oliveria con le autorità ecclesiastiche del Brasile e dirigenti del Movimento Cattolico

TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023 - 23
Dossier

In difesa dell’Azione Cattolica

Il sacrificio è valso la pena

Oggi, ottant’anni dopo la pubblicazione di «In Difesa dell’Azione Cattolica», è lecito domandarsi: il libro di Plinio Corrêa de Oliveira ha raggiunto il suo obiettivo? Riproduciamo in merito due testimonianze non sospette.

La prima testimonianza è di Frà José Ariovaldo da Silva, OFM, che nel 1978 presentò una tesi di laurea in Teologia presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo di Roma sul “Movimento Liturgico in Brasile”, nome col quale era allora conosciuta la corrente neo-modernista. Documenti alla mano, padre da Silva illustra il ruolo centrale che il “Gruppo del Legionario”, cioè il movimento guidato da Plinio Corrêa de Oliveira, svolse nella condanna di questa corrente da parte del Vaticano

L’altra testimonianza è di Alceu Amoroso Lima, letterato di fama internazionale, ritenuto il Maritain latino-americano, e che allora ricopriva la carica di presidente nazionale dell’Azione Cattolica brasiliana Senza menzionarlo, egli si lamenta che il libro del prof. Plinio Corrêa de Oliveira abbia segnato l’inizio della fine della corrente neo-modernista in seno all’Azione Cattolica.

Per afferrare pienamente il suo ragionamento dobbiamo spendere due parole su una tesi centrale di «In difesa dell’Azione Cattolica»: l’analisi del concetto di partecipazione Nell’atto di fondare la moderna Azione Cattolica, papa Pio XI l’aveva definita “partecipazione dei laici nell’apostolato gerarchico della Chiesa”.

Questa formula, perfettamente adeguata se letta con i canoni della teologia tradizionale, era invece interpretata dai militanti più radicali di AC alla luce della Nouvelle Théologie.

Tutto si giocava sul concetto di partecipazione Fondamentalmente ugualitaria, la Nouvelle Théologie tendeva in vari modi a livellare clero e laicato. Secondo la lettura dei militanti radicali di AC, la “partecipazione” dei laici supponeva “un nuovo modello di Chiesa”, non più gerarchico ma “comunitario”, diverso da quello del Magistero tradizionale e affine invece al Modernismo Per tagliare alla radice qualsiasi possibilità di equivoco, il prof Plinio Corrêa de Oliveira proponeva di sostituire “partecipazione” con “collaborazione”, un concetto che salvaguardava pienamente la costituzione gerarchica della Chiesa Questa interpretazione finalmente la spuntò nella riorganizzazione che dell’Azione Cattolica fece Pio XII precisamente per arginare il cedimento a sinistra

Suonavano la tromba e Roma interveniva

Scrive Frà José Ariovaldo da Silva:

“Passo a trattare di un libro tipicamente polemico, In difesa dell’Azione Cattolica, che diede molto filo da torcere e determinò una serie di misure pubbliche che intaccarono la credibilità del Movimento liturgico. (...) Il libro di P. Corrêa de Oliveira – con prefazio del Nunzio! – faceva furore, incoraggiando [i vescovi tradizionalisti] a prendere rigide misure [contro le innovazioni] ( ) Il libro ebbe enorme successo, disseminando un clima di diffidenza nei confronti del lavoro svolto dal Movimento liturgico”. (...)

“In difesa dell’Azione Cattolica va considerato una sorta di precorritore dell’enciclica Mediator Dei nella lotta contro gli errori e gli spropositi del liturgicismo” ( )

“[Quello di Plinio Corrêa de Oliveira] era un gruppo rappresentativo di tutta una linea di grande

“Plinio Corrêa de Oliveira suonò la tromba in modo talmente forte, che lo stesso Vaticano dovette intervenire”

24 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023

“e stesse autorità ecclesiastiche cominciarono a indietreggiare, e l’Azione Cattolica cominciò a morire in tutti i Paesi”

Alceu Amoroso Lima

forza e influenza in Brasile, che riusciva perfino a far arrivare alla Santa Sede denunce sugli ‘abusi liturgici’ nel Paese Infatti, poco tempo dopo le denunce di questo gruppo, Roma emise un’avvertenza per tutti i vescovi del Brasile” ( )

“Si trattava di un gruppo molto agguerrito e influente, che faceva di tutto per eliminare, o per lo meno neutralizzare, il Movimento liturgico. (...) Si trattava, ripeto, di un gruppo molto influente, il cui intento era di estirpare dalla radice il male del liturgicismo I suoi membri erano talmente influenti, suonarono la tromba in modo talmente forte, che lo stesso Vaticano dovette intervenire tramite la Sacra Congregazione dei Seminari, con una lettera indirizzata a tutti i vescovi del Brasile, richiamandoli alla vigilanza nella formazione dei seminaristi e contro il ‘gusto esagerato e poco prudente per ogni e qualsiasi novità’” (1)

L’Azione Cattolica cominciò a morire...

Riportiamo le parole di Alceu Amoroso Lima:

“Rio de Janeiro, 22 gennaio 1960 Entrai in quello stesso cortile dietro al Duomo che avevo tante volte attraversato ai bei tempi dell’Azione Cattolica, sì di quella Azione Cattolica che era nata liturgicamente nel 1935 proprio lì nel Duomo, e che oggi è tanto cambiata, è così diversa che non conserva nemmeno un’ombra di quello spirito che noi volevamo allora conferirle, e che potrebbe essere espresso nell’importanza che attribuivamo al termine partecipazione.

“Quando ne venni a conoscenza, provai una fortissima emozione con l’Azione Cattolica, ritenendo fosse l’inizio d’una nuova era nella vita della Chiesa (...) Ero rimasto soprattutto impressionato dall’utilizzo della parola partecipazione nella definizione di Pio XI: ‘Azione Cattolica, partecipazione dei laici nell’apostolato gerarchico della Chiesa’ Fu per me una rivelazione E coincise con un’altra fortissima emozione quando venni a contatto con quella teoria sul Corpo Mistico, nella quale riconobbi che noi eravamo parte di quel corpo e non semplici spettatori o aderenti Fu per me una nuova luce

“Ebbene, poco tempo dopo, questo concetto di partecipazione cominciò ad essere abbandonato e so-

stituito con quello di collaborazione. Questo sviluppo non era fortuito, ed io ne fui profondamente colpito Possibile che io avessi esagerato l’importanza della parola come segno d’una rinnovata rilevanza dei laici all’interno della Chiesa? Il caso è che le stesse autorità ecclesiastiche cominciarono a indietreggiare, rimettendo i laici ai loro posti E l’Azione Cattolica cominciò a morire

“Cominciò a morire prima di tutto in me, ma anche in se stessa E la reazione prese il sopravvento (...) Da allora cominciai ad avvertire una regressione, una decadenza dell’Azione Cattolica in tutti i paesi del mondo. Io non voglio esagerare. (...) Sarà forse una tappa transitoria? Non lo so Ma io non posso rigettare l’evidenza dei fatti E il fatto è che quell’Azione Cattolica che conobbi, (...) lievito nuovo nella massa dei fedeli ( ) precorritrice di un nuovo ruolo per i laici, è andata via via scemando, scemando, non restandone oggi che un vago ricordo storico. (...)

“Quando penso a questo sento un brivido nella spina dorsale. Possibile che [tutto ciò] fosse appena un capriccio, un mito della nostra immaginazione di nuovi cristiani? (...)

“La crisi dell’Azione Cattolica, come noi la concepivamo, è cominciata quando hanno sostituito la parola partecipazione con collaborazione Tutto è tornato al passato” (2).

TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023 - 25
1 José Ariovaldo da Silva, O F M , O movimento liturgico no Brasil - Estudo historico, Petrópolis, Vozes 1983, pp. 163, 194, 195, 313, 314, 336. 2. Alceu Amoroso Lima, João XXIII, José Olympo, Rio de Janeiro 1966, pp 34-36
Dossier

In difesa dell’Azione Cattolica

Gli errori dottrinali nell’Azione Cattolica

Quali erano, in concreto, gli errori che serpeggiavano nell’Azione Cattolica negli anni Quaranta del secolo scorso? Li descrive lo stesso Plinio Corrêa de Oliveira (1). Qualsiasi somiglianza con certi errori riproposti oggi, per esempio dal cosiddetto “cammino sinodale”, non è mera coincidenza…

Compartecipazione al potere sacramentale dei sacerdoti

Sia in ciò che si riferiva alla liturgia, sia in ciò che toccava la natura stessa dell’Azione Cattolica, gli errori della nuova corrente giravano attorno al concetto del sacerdozio dei laici.

Secondo la dottrina tradizionale, il sacerdote possiede un potere derivante dalla sua ordinazione sacramentale. I laici partecipano solo passivamente a tale sacerdozio.

Secondo le nuove dottrine, invece, con l’iscrizione all’Azione Cattolica, i laici acquisivano ipso

facto una certa partecipazione al sacerdozio sacramentale, non più meramente passiva, che gli conferiva un certo potere di giurisdizione Questo alterava sostanzialmente la situazione dei laici nella Chiesa.

Da ciò deducevano che i membri dell’Azione Cattolica dovevano partecipare alla Sacra Liturgia non più in modo passivo, bensì attivo, cioè come veri concelebranti

Secondo il movimento liturgico, i laici d’Azione Cattolica non appartenevano più alla Chiesa discente, ma diventavano membri della Chiesa docente, partecipando al suo munus di governare, insegnare e santificare

Questo si notava, per esempio, nel modo di partecipare alla Santa Messa Secondo il movimento liturgico, se durante la Consacrazione il laico ripeteva le stesse parole del sacerdote, egli partecipava attivamente, per parte sua, alla transustanziazione La stessa cosa per tutte le altre preghiere liturgiche Inserendosi nelle parole del celebrante, il laico in certo modo concelebrava la Messa. I laici diventano sacri. Questo valeva anche per le donne, che così diventavano quasi sacerdotesse La proibizione alle donne di accedere al sacerdozio saltava in aria. Era l’abolizione della sacra distinzione fra clero e laicato.

Le prime Messe dialogate e versus populum furono celebrate negli anni 1930 nelle cellule dell’Azione Cattolica, come espressione di una nuova ecclesiologia ugualitaria

A sin., Messa in una cellula della JOC belga

26 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023

Una grande e promettente realtà: la JOC (Jeunesse Ouvrière Chrétienne)

Infiltrata dalle nueve tendenze, dalla JOC uscì il Mouvement Populaire des Familles, trasformatosi nel Mouvement de Libération du Peuple che, dichiarandosi un “partito rivoluzionario”, confluirà nel Partito socialista e nel Partito comunista

Compartecipazione al governo della Chiesa

Qualcosa di simile succedeva riguardo al governo della Chiesa Interpretando a modo loro la frase di San Pietro “Voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa” (Pietro I, 2,9), i fautori delle nuove dottrine affermavano che noi e la Gerarchia siamo co-sacerdoti, co-regnanti e co-governanti

Loro manipolavano la definizione di cosa fosse l’Azione Cattolica, “partecipazione all’apostolato gerarchico”, come se i laici partecipassero allo stesso modo delle grazie proprie alla Gerarchia Tutto camminava verso l’affermazione che nella Chiesa non c’è differenza fra clero e laicato. Si voleva cancellare la visione della Chiesa come una società gerarchica I laici dovevano occupare spazi finora riservati al clero Dicevano: “È finito il tempo in cui i sacerdoti, i vescovi e i Papi comandavano sui laici Anche nella Chiesa deve regnare la piena libertà, uguaglianza e fraternità. Questa è l’era del popolo, e noi siamo il popolo della Chiesa”.

Nella loro concezione, i sacerdoti e i vescovi continuerebbero a esistere, ma con compiti quasi di rappresentanza I laici dovrebbero avere totale indipendenza per decidere sulle cose della Chiesa

Una visione panteista della Chiesa

Ai novatori piaceva molto usare l’espressione “Corpo Mistico di Cristo” Per loro, ciò non era una metafora per indicare una realtà sopranaturale, ma una vera incorporazione fisica in qualcosa di mistico. Serpeggiava una visione panteistica della Chiesa, che tendeva a concepire Dio come immanente nei fedeli

Immunità al peccato originale

A queste dottrine teologiche si sommavano altre che toccavano il campo morale.

I fautori della nuova corrente affermavano apertamente che i membri dell’Azione Cattolica potevano frequentare ambienti moralmente sospetti, e perfino luoghi di perdizione, senza pericolo per la loro salvezza. L’unica condizione era aver presso prima la Comunione, perché così “si portava il Cristo” in quei luoghi Quindi: la mattina Santa Messa, Comunione e qualche preghiera, e poi la sera si poteva andare in qualsiasi locale di vita notturna

Implicita in tale approccio c’era la dottrina che la Comunione eucaristica in qualche modo “vaccinava” contro ogni tentazione. Nella loro concezione, i militanti dell’Azione Cattolica erano in tal modo “sacralizzati”, avevano tali grazie nuove e avevano una tale partecipazione alla Gerarchia che quasi non avevano più la possibilità di peccare.

Frequentando i locali di vita notturna, facevano anzi un atto di virtù poiché vi “portavano il Cristo”. Affermavano che, in qualche modo, le persone che stessero con loro – per esempio una ragazza che ballasse con un membro dell’Azione Cattolica nella discoteca – in qualche modo ricevevano anche loro “il Cristo”, quasi per contagio.

Sarebbe questa la formula per conquistare il mondo moderno. Non bisognava uscire dal mondo, come consigliavano le associazioni religiose tradizionali, bensì entrare nel mondo fino a confondersi con esso.

Taluni ambienti proponevano perfino una visione mistico-sensuale, nella quale atti contrari alla morale potevano essere praticati a patto che fosse con “sincerità”, “innocenza” e “semplicità”

TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023 - 27
Dossier

In difesa dell’Azione Cattolica

In fondo, le nuove idee costituivano un tentativo di adattare il cattolicesimo ai sistemi filosofici e ai costumi del secolo

Non sarebbe difficile dimostrare che il misticismo panteista e non razionale che caratterizza tanti sistemi filosofici moderni abbia influenzato profondamente il movimento ideologico di questi novatori D’altronde, la morale moderna, che favorisce il libero corso degli istinti e disprezza ogni controllo che su di essi possano esercitare l’intelligenza e la volontà, influenzò pure, e profondamente, le concezioni di questi novatori

Un’ampia libertà di costumi

Accusando le associazioni cattoliche tradizionali di essere “antiquate” e di praticare una “purezza farisaica”, i novatori predicavano un’ampia libertà di costumi. Favorivano, per esempio, la promiscuità fra i sessi durante le feste e le gite, accettavano le nuove mode ultrasuccinte Secondo loro, i problemi della sessualità non andavano trattati solo dai confessori o da guide spirituali, ma apertamente, in convegni e incontri per ambedue i sessi.

Dicevano che la “smania della moralità” doveva scomparire. La Chiesa esisteva non per custodire la morale, ma per buttarsi nell’apostolato.

Accompagnava questo approccio un nuovo tipo umano, non più serio, maturo e diligente, ma eternamente sorridente, buonista, spensierato e festaiolo

Negazione del carattere militante della Chiesa. Ecumenismo

La visione dei novatori, come abbiamo visto, implicava una virtuale negazione del peccato originale e delle sue conseguenze Nel libro «In difesa dell’Azione Cattolica» io denunciai questo errore come il punto di partenza di un certo ecumenismo Tale ecumenismo presuppone che, se io stabilisco con gli eretici e gli scismatici rapporti amichevoli e addolciti, costoro finiranno per convertirsi

L’apostolato dovrebbe, perciò, essere ecumenico: mai una discussione, mai una polemica Il sorriso sarebbe il veicolo naturale della grazia divina. Mai dire a qualcuno che è nell’errore o che tal modo di procedere è contrario alla Legge di Dio. No! Dobbiamo sorridere, sorridere, sorridere…

In questa luce, il carattere militante della Chiesa non avrebbe più ragion d’essere L’atteggiamento della Chiesa dovrebbe essere conciliante, facendo sì

che tutte le persone di buona volontà si uniscano. A forza di irradiare amore, amore, amore, la malvagità umana finirebbe per sciogliersi. Non dobbiamo mai combattere La lotta è fondamentalmente sbagliata

Una nuova arte sacra stravagante

Una cosa che mi colpiva dei novatori era il sostegno che davano alle manifestazioni più audaci e stravaganti dell’arte sacra, e a una certa letteratura erotico-mistica molto perniciosa

Lotta di classe

Serpeggiava anche nell’Azione la tendenza di favorire quasi esclusivamente le classi operarie Questo impulso proveniva specialmente dalla JOC (Gioventù Operaria Cattolica)

Si tendeva a promuovere preferenzialmente i movimenti operai perché, si diceva, le classi dirigenti avevano perso ogni prestigio Anzi, la stessa esistenza della classe aristocratica e borghese era una sorta di cancro della società. Bisognava farla finita con queste classi C’era, quindi, una certa tendenza a favorire la lotta di classe.

Io ero un entusiastico partigiano dell’organizzazione delle classi popolari secondo lo spirito della Chiesa, ma mi opposi categoricamente a questa tendenza ugualitaria Secondo me, bisognava proprio fare apostolato nelle classi elevate affinché esse potessero guidare verso il bene quelle popolari

Bilancio finale: una nuova “chiesa” infiltrata nella Chiesa

In sintesi:

Eravamo in presenza di una nuova religione, ottimista, allegra, permissivista e soddisfatta, fondata sull’idea che, se lasciato in piena libertà, l’uomo tende naturalmente al bene

Quasi come una spada nascosta nel fodero, i novatori nascondevano le loro dottrine. Era come una nuova “chiesa” infiltrata nella Chiesa

I novatori predicavano una rivoluzione per la Chiesa simmetrica a quella che la Rivoluzione francese era stata per la società

Tutto ciò presagiva sviluppi che avrebbero portato a esplosioni sempre più radicali.

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1 Brani tratti da: Minha Vida Pública Compilação de relatos autobiográficos de Plinio Corrêa de Oliveira, Artpress, San Paolo 2015, pp 196-203

Due lettere, reverenti e filiali, rimaste senza risposta…

Nel 1944 fu nominato arcivescovo metropolita di San Paolo mons Carlos Carmelo de Vasconcelos Motta, favorevole alle nuove tendenze La polemica attorno al libro di Plinio Corrêa de Oliveira «In difesa dell’Azione Cattolica» era al culmine Mentre alcuni vescovi, superiori religiosi e teologi lo attaccavano con acredine, altri lo difendevano con altrettanta decisione Il giovane leader cattolico era riuscito a stanare l’eresia, che dovette quindi presentarsi con la sua vera fisionomia

Nella sua prima Lettera Pastorale, mons. Motta decretò sotto obbedienza che ogni polemica sull’Azione Cattolica cessasse, poiché le questioni controverse sarebbero state risolte in modo autorevole dall’Assemblea Episcopale per l’Azione Cattolica Plinio Corrêa de Oliveira ubbidì senza indugio e, per un anno, fu messo alla gogna, ridotto al silenzio mentre i suoi avversari violavano impunemente la “tregua” imposta da mons. Motta.

Annunciata nel settembre 1945 la tanto aspettata riunione dell’Assemblea Episcopale, il leader cattolico non esitò a scrivere all’Arcivescovo la lettera che trascriviamo nelle pagine seguenti Il dott Plinio chiedeva soltanto una cosa: essere giudicato. Se aveva sbagliato, implorava di essere corretto Se non aveva sbagliato, perché allora veniva avversato in questo modo? La Commissione finì i lavori senza prendere nessuna decisione sulle tesi del libro

Pochi mesi dopo, fu annunciata una riunione plenaria dei vescovi brasiliani per trattare i problemi dell’Azione Cattolica.

Tramite il suo amico, mons. José Maurício da Rocha, vescovo di Bragança Paulista, Plinio Corrêa de Oliveira indirizzò allora una lettera all’Episcopato nazionale. In essa reiterava ciò che mesi prima aveva scritto a mons Motta: chiedeva di essere giudicato.

La lettera fu letta nel plenario da mons Rocha ed ebbe l’effetto di una bomba. Nella confusione che ne seguì, mons Antônio dos Santos

Cabral, arcivescovo di Belo Horizonte, cominciò a piangere Interpellato sul motivo di tale pianto, egli rispose: “Le loro eccellenze non vedono cosa è successo? Con questa lettera il dott Plinio ha rovesciato la situazione. Prima sul banco degli imputati c ’ era lui e noi eravamo i giudici. Adesso a essere giudicato sarò io, poiché ho condannato pubblicamente questo libro Come potete giudicare me, con un foglio di servizio alla Chiesa lungo più di trent’anni? Sarebbe un insulto alla mia vecchiaia!” La scena fu riferita al dott. Plinio dallo stesso mons. Rocha.

Nonostante l’intervento di alcuni vescovi in sostegno di Plinio Corrêa de Oliveira, la questione non arrivò mai al plenario. E la campagna di calunnie nei confronti del leader cattolico continuò Il dott. Plinio scrisse allora una lettera al Nunzio, Apostolico che aveva concesso la Prefazione al libro, e che nel frattempo era stato nominato cardinale Trascriviamo brani di questa lettera, della quale manca l’ultima pagina.

TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023 - 29
Dossier

In Difesa dell’Azione Cattolica

Lettera a mons. Motta

Eccellenza Reverendissima,

Bacio rispettosamente l’anello di Vostra Eccellenza. Ho saputo dai giornali della riunione della Commissione episcopale per l’Azione Cattolica

Questo fatto era già stato anticipato nella prima Lettera Pastorale ostra Eccellenza, pubblicata circa un anno fa In essa, Vostra Eccellenza chiesto la completa cessazione delle polemiche all’interno dell’Azione Cattolica, fino a quando le questioni controverse non fossero state decise dalla Commissione Sono quindi indotto a ritenere che le suddette materie saranno oggetto del venerato pronunciamento delle Loro Eccellenze alla fine di questa riunione.

Ebbene, il mio libro «In difesa dell’Azione Cattolica» ha toccato tutti, o quasi tutti, i temi sui quali Vostra Eccellenza ha chiesto il silenzio Questo libro è, quindi, strettamente legato alle discussioni in atto Pertanto, mi sembra fuor di dubbio che le proposizioni da me esaminate nel libro saranno oggetto del pronunciamento della Commissione, che le ritenga o meno da me sostenute.

Viviamo in un’epoca di sconvolgimenti generali. I recenti eventi mostrano che perfino le stelle possono cadere dal cielo Appena poco tempo fa, l’anima nazionale rabbrividì al frastuono di una colonna della Chiesa che si spezzava [l’apostasia di mons. Carlos Duarte Costa, vescovo emerito di Botucatu, ndr]. Tutto dunque può temere il nostro Venerabile Episcopato. In questi tristi frangenti, vorrei dichiarare esplicitamente che, se questi fossero tempi normali, io mi considererei esonerato dal dover commentare checchessia, lasciando che il linguaggio dei fatti parlasse per me. Nelle mani di Vostra Eccellenza, mio Arcivescovo, vengo a depositare la mia dichiarazione di rispetto filiale e di risoluta obbedienza a Vostra Eccellenza e all’intera Gerarchia Cattolica del mio Paese. Alzando gli occhi, dichiaro con tutte le forze della mia anima, la mia obbedienza assoluta al supremo e indefettibile Magistero, e alla sacra autorità della Santa Sede Apostolica In questo momento prego Dio, per l’intercessione della Beata Vergine Maria, di togliermi la vita prima che io consenta al minimo dubbio in qualsiasi punto di dottrina che la Santa Chiesa insegna o insegnerà

Ho scritto il libro basandomi sempre su testi del Magistero infallibile e su documenti pontifici. Sono disposto a versare il mio sangue, se necessario, per difendere queste verità Se ho sbagliato nell’interpretare il pensiero del Romano Pontefice, sono fermamente risoluto ad accettare come falso e pernicioso tutto ciò che, a mio privato e fallibile giudizio, era parso vero e buono E, con la grazia di Dio, ritratterò pubblicamente e senza riserve, praticando questo atto di umiltà con la fierezza con cui i figli del mondo accolgono le glorie della terra.

La conosco, la venero, e confermo qui l’immutato proposito di rendere a Vostra Eccellenza tutta l’obbedienza che gli devo, per istituzione divina e per le leggi ecclesiastiche, nell’esatta misura in cui la Santa Chiesa prescrive tale obbedienza. Questi sentimenti si estendono alla Venerabile Commissione Episcopale, in unione con la quale Vostra Eccellenza ha voluto decidere sulle materie riguardanti l’Azione Cattolica

Perciò prego la riverita Commissione, per mezzo di Vostra Eccellenza, che, con tutta fermezza e precisione, si pronunci sui temi riguardanti l’Azione Cattolica che io ho esaminato nel mio libro o in qualsiasi altra sede

30 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023

Devo anche aggiungere che non mi accontento appena con l’attendere docilmente il giudizio decisivo su tutta questa faccenda, ma che lo desidero ardentemente.

Un anno fa, eravamo in piena polemica. Vostra Eccellenza la fece cessare con un atto legittimo della sua autorità Ecco la collezione del Legionario [settimanale diretto da Plinio Corrêa de Oliveira, ndr] di questo lungo anno di silenzio e di obbedienza Nemmeno l’esame più meticoloso potrà indicare una sola linea tracciata dalla nostra penna, né il più vago riferimento ai punti mesi in discussione Ho aspettato nel silenzio più riverente il pronunciamento di Vostra Eccellenza, che Ella ha rimandato per decidere solo in futuro e in unione con gli eccellentissimi membri della Commissione Episcopale per l’Azione Cattolica. Nelle mie lezioni, nelle mie conferenze, in tutti gli ambienti dove si poteva udire la mia voce, non si è ma sentito che io abbia in qualche modo sollevato un solo punto sul quale, p volere di Vostra Eccellenza, gravava il silenzio più inviolabile

Mi duole dirlo a Vostra Eccellenza, ma durante quest’anno siamo stati messi alla gogna. L’armistizio è stato osservato solo da una parte. Ci sono stati degli avversari che, non rispettando nemmeno la nostra obbedienza, hanno continuato la battaglia Per un anno intero è stato scritto e proclamato il contrario di quello che pensiamo, mentre noi eravamo costretti al silenzio; e talvolta anche con riferimenti molto amari nei nostri confronti. Con questa mando a Vostra Eccellenza un ritaglio di stampa che mostra come, nell’ardore della polemica contro di noi, nemmeno l’illustre, santa e meritoria Compagnia di Gesù fu risparmiata.

Per me, il martirio più grande sarebbe il perdurare di questo stato di cose, per la mancanza di una sentenza chiara, indiscutibile, autorevole da parte di un organo così elevato sui punti dottrinali in questione Per me, questa sentenza sarebbe una vera liberazione, perché così cesserebbe il silenzio forzato cui ci ha ridotto l’obbedienza filiale, e potremmo uscirne verso la piena e fraterna concordia degli animi, in unione con tutti i nostri fratelli nella Fede. Da questa sentenza mi aspetto ciò che essa, e solo essa, può dare: la carità cementata, non nel silenzio su una questione così capitale, ma nell’unione di tutti sotto il regime dell’obbedienza, al Sole insostituibile della Verità.

Il Magistero è fonte di pace nella Chiesa. Davanti a esso io mi inginocchio con riverenza e obbedienza Dal Magistero aspetto ciò che Vostra Eccellenza aveva promesso un anno fa: un insegnamento retto, ortodosso, che ci indichi una chiara comprensione dei testi sacri e degli insegnamenti infallibili del Romano Pontefice

Per un anno intero ho rinunciato al naturale e imprescrittibile diritto di difesa Voglio credere che, se avessi potuto sottoporre a Vostra Eccellenza tutte le sfide dottrinali che sono stato costretto a lasciar passare in silenzio, nell’immobilità più assoluta, avrei avuto la Sua approvazione per dire una parola chiarificatrice Non l’ho fatto. Sono perfino andato oltre. Ho interrotto le polemiche anche su questioni esterne all’Azione Cattolica Questa situazione apparentemente insopportabile è diventata per me sopportabile nella prospettiva del pronunciamento che si sta annunciando. Tale è l’attesa filiale con cui aspetto la sentenza della Commissione

Questi sono, Eccellenza Reverendissima, i sentimenti e le intenzioni che lascio nelle mani di Vostra Eccellenza. Colgo l’occasione per domandare la Vostra benedizione e la Vostra preghiera affinché io possa rimanere sempre saldo nella mia incrollabile fedeltà alla Chiesa

Di Vostra Eccellenza, Figlio e servo in Nostro Signore,

TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023 - 31
Dossier

In difesa dell’Azione Cattolica

Lettera al Nunzio Apostolico

San Paolo, 1 gennaio 1946

Eminenza Reverendissima, ( )

È inevitabile che [nel libro «In difesa dell’Azione Cattolica»] io abbia trattato della cosiddetta “questione liturgica”, intimamente intrecciata a gravi errori circa la natura dell’Azione Cattolica e il suo modo di agire.

Sua Eminenza sa benissimo come la penso sulla gravità del rischio a uesti problemi espongono la Chiesa in Brasile Non vedo nel “liturgicinegli eccessi dell’Azione Cattolica mere esuberanze di certi gruppi di laici dalla testa calda Il male ha messo radici più profonde e mette a rischio la stessa fedeltà del Brasile alla Chiesa di Roma.

Finché ho avuto libertà di azione, ho combattuto questi errori con tutte le mie forze. Più di un anno fa, però, la Lettera Pastorale scritta da S E l’Arcivescovo [Carlos de Vasconcelos Motta] mi ha imposto il silenzio. Vostra Eminenza ha potuto verificare, nelle pagine del Legionario, a quali estremi ho portato la mia obbedienza a quest’ordine Altri provvedimenti sono seguiti, tutti in modo tale da minare la mia reazione agli errori “liturgici” Il canonico [Antonio de Castro] Mayer fu deposto dall’Assistenza Generale dell’Azione Cattolica e confinato in una lontana e oscura Parrocchia, dove si sta comunque distinguendo come parroco modello Io e tutti i giovani d’Azione Cattolica con cui collaboravo nella lotta contro il “liturgicismo” siamo stati estromessi dalle nostre cariche di dirigenti. Inoltre, siamo accuratamente tenuti a distanza da tutte le iniziative cattoliche importanti: Lega Elettorale, Legionário, ecc Letteralmente, siamo stati colpiti di morte civile in tutti questi campi.

Fortunatamente, ho osservato riguardo a S.E. l’Arcivescovo la condotta più corretta che si possa desiderare Lo attestano le raccolte del Legionário, e la lettera che scrissi a Sua Eccellenza in occasione della riunione della Commissione Episcopale per l’Azione Cattolica, della quale Sua Eminenza possiede una copia Più recentemente, in occasione della tremenda campagna che l’80% delle classi colte di San Paolo fece contro S.E. l’Arcivescovo Carlos Carmelo de Vasconcelos Motta, ho inviato a Sua Eccellenza un rispettoso e cordiale telegramma

Ricordo questi fatti, non per fare sterili lamentele, ma semplicemente per dimostrare che mi mancano tutti i mezzi per porre freno a un pericolo tanto grave come il “liturgicismo”.

Mi resta la mia fedeltà. E mi sentirei a disagio con la coscienza se non la proponessi a Vostra Eminenza, in questo momento importante in cui Ella si prepara per accedere all’augusto consiglio del Vicario di Cristo [come cardinale di Santa Romana Chiesa].

Sono sicuro che tutta la confusione riguardo al “liturgicismo” e agli errori dell’Azione Cattolica svanirebbe se si facesse luce sulle questioni sollevate dal mio libro

Dal nord al sud del Paese, alcuni esclamano che ho una buona dottrina, altri sussurrano che ho commesso un errore.

Come ho sbagliato? In cosa? Nessuno lo dice! Non ho mai ricevuto, per la mia edificazione e correzione, un concreto chiarimento sull’argomento.

Quello che è certo è che nessuno può negare l’esistenza degli errori che ho denunciato. Il mio libro precede l’enciclica Mystici Corporis, eppure contestava già gli stessi errori contro i quali agì la sollecitu-

32 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023

dine paterna del Sommo Pontefice. Come spiegare questo atteggiamento “profetico” che ho assunto? Ho indovinato gli errori?

L’unico punto che può essere messo in discussione è se la dottrina che ho sostenuto circa l’Azione Cattolica è giusta oppure sbagliata Se è giusta, lo si dica per la difesa della verità, la salvezza delle anime e l’esaltazione della Chiesa. Se è sbagliata, lo si dichiari allo stesso modo Quello che non riesco a capire è il silenzio Il silenzio in cui si ostinano i fautori dell’errore, e da cui solo loro traggono profitto.

Questa offerta l’ho già fatta ad altri, e ora la lascio nelle mani di Vostra Eminenza. Capisco che alcuni membri del nostro Venerabile Episcopato pensino che io abbia commesso un errore nel mio libro Denunciate dunque la mia opera al Sommo Pontefice Io stesso scriverò una lettera, che accompagnerà la denuncia, nella quale mi impegnerò a ritra tare quanto ho scritto, a distruggere le rimanenti copie dell’edizione, e a la pubblica penitenza che la giustizia del Santo Padre ordinasse, nell’ che io abbia davvero sbagliato

C’è un caso più semplice da risolvere? C’è un fautore di errori più comodo da affrontare?

Genuflesso davanti all’augusta persona del Sommo Pontefice, faccio mia la domanda del Salvatore: “Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?” (Gv 18, 23)

Eminenza, conosco troppo bene la congiura liturgicista, per non avere dubbi che l’odio dei miei oppositori farà salire fino alla Curia Romana, e se possibile fino alle auguste orecchie del Santo Padre, il mio oscuro nome

Chiedo a Vostra Eminenza una sola grazia. Lascio questa richiesta nelle vostre mani Oltre a ciò, da Vostra Eminenza chiedo solo le vostre benedizioni e preghiere.

[A Roma] non mancheranno di chiedere a Vostra Eminenza chi sia questo fautore di discordia, di indisciplina e di errori, che ha scritto un libro intitolato «In difesa dell’Azione Cattolica» Dica Vostra Eminenza che questo fautore di discordia, pro bono pacis, è legato da più di un anno alla colonna della diffamazione, senza protestare, senza ribellarsi, senza sdegnarsi, senza che nessuno abbia mai potuto dire che ho pronunciato una sola parola contro l’Autorità: “Sicut ovis qui ad occisionem ductus est, non aperuit os suum ” Dica Vostra Eminenza che ha letto la lettera che questo ribelle scrisse al suo Prelato, in occasione della riunione della Commissione Episcopale per l’Azione Cattolica Soprattutto, Eminenza, dica che questo fautore di errori chiede, mendica, mendica per il Cuore misericordioso di Gesù Cristo, una sola cosa: che il Santo Padre si degni di condannare i suoi errori, affinché (illeggibile) detestare me stesso (illeggibile) così che io possa presentarmi completamente, senza esitazione o restrizione, ritenendo buono, interamente buono, eternamente buono, quello che il Sommo Pontefice dirà (ultima pagina mancante).

TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023 - 33
Dossier

1933: la prima Messa “versus populum”

Contrariamente a un’idea assai generalizzata, secondo cui le innovazioni liturgiche che portarono al Novus Ordo Missae del 1969 furono conseguenza esclusiva del Concilio Vaticano II, tali innovazioni si erano già diffuse negli anni ‘30, attraverso le correnti neo-moderniste infiltrate in ampi settori dell’Azione Cattolica. Ecco, per esempio, la descrizione della prima Messa versus populum celebrata in Brasile nel 1933, descritta da un partecipante, poi ordinato vescovo, figura centrale del progressismo liturgico brasiliano: mons Clemente Isnard, OSB Descrivendo un ritiro spirituale per pochi “iniziati”, tenutosi in una fazenda vicino a Rio de Janeiro nel luglio del 1933, egli racconta:

“Nella sala principale, egli [Dom Martinho Michler, OSB] preparò un altare per la celebrazione della Messa Ma, con nostra grande sorpresa, invece di accostare il tavolo alla parete, lo collocò al centro della sala, disponendo poi le sedie in semicircolo, dicendo che stava per celebrare di fronte a noi Fu la prima Messa celebrata in Brasile di fronte al popolo! Nel salotto di una vecchia fazenda di Rio de Janeiro! Dom Martinho fece tutto ciò con naturalezza, ma in quel momento egli compiva in noi una rivoluzione, rompeva un tabù, obbligandoci a seguirlo negli altri passi che ci avrebbe fatto fare. Ci fu un ’altra novità La Messa fu dialogata In latino, ovviamente Tutti pregammo, per la prima volta, le parti che competevano al coro e ai cantori. Fu un colpo di fulmine! Era la prima volta in Brasile che, fuori da un convento benedettino, si dialogava la Messa” (1)

Trent’anni dopo, ormai vescovo di Nova Friburgo, mons Isnard racconterà questo episodio:

“Ricordo questa scena durante la prima sessione del Concilio La mattina del 4 dicembre 1963 stava per essere promulgata la Costituzione Sacrosanctum Concilium sulla liturgia ( ) Mentre, commosso, attraversavo il portone della basilica di S. Pietro, incontrai provvidenzialmente l’abate Dom Martinho Michler, OSB. Ci siamo abbracciati e ci siamo congratulati Tutto quanto egli insegnava nel lontanissimo 1933, la sua visione della liturgia nella vita della Chiesa, tutto era stato incorporato nel testo che stava per essere approvato da 2147 vescovi contro quattro, e poi promulgato dal Santo Padre. Le dottrine allora condannate come ‘liturgicismo’ stavano per essere canonizzate dalla Costituzione Conciliare!

“Non credo che quella mattina il cardinale Benedetto Aloisi Masella si ricordasse della prefazione che aveva scritto al libro di Plinio Corrêa de Oliveira. (..) Era per noi un giorno di gioia e di vittoria ( )

“Oggi, quei supercattolici di allora sono sull’orlo dello scisma [sic], mentre quelli accusati di eresia vedono invece le loro dottrine canonizzate da un Concilio ecumenico” (2).

In difesa dell’Azione
34 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023
Cattolica
1 José Ariovaldo da Silva, OFM, O Movimento Litúrgico no Brasil
Estudo Histórico, Vozes, Petrópolis 1983, p 42 2 Bernardo Botte, OSB, O Movimento Litúrgico – Apêndice de D Clemente Isnard, OSB, Ed. Paulinas, São Paulo 1978, pp. 230, 223. Dom Clemente Isnard, OSB

Un libro profetico

Nel mio libro «Plinio Corrêa de Oliveira denuncia sul nascere la rivoluzione progressista» (2017), mostro come l’opera di Plinio Corrêa de Oliveira, scritta quasi ottanta anni fa, continua a essere perfettamente attuale.

Sono convinto, specialmente di fronte alla confusione venutasi a creare sotto l’attuale pontificato, che gli errori denunciati nel 1943 dal dott Plinio continuano a inquinare gli ambienti cattolici, costituendo anzi l’essenza dell’attuale crisi. Tali errori, che allora serpeggiavano in modo surrettizio, oggi si stagliano in tutta la loro malvagità distruttrice.

Ritengo di sommo interesse il fatto che Plinio Corrêa de Oliveira abbia saputo discernere questi errori sul nascere, analizzandoli in modo logico e concatenato, descrivendone poi con lungimiranza le conseguenze, sia nel campo spirituale sia in quello temporale, nel caso i cui le autorità religiose non li avessero combattuti Soprattutto, egli ebbe il coraggio di denunciarli pubblicamente, pur sapendo che andava incontro a una feroce persecuzione.

Troppi membri della gerarchia ecclesiastica, non vollero dare ascolto all’ammonizione di Plinio Corrêa de Oliveira, abbassando piuttosto i ponti della cittadella, e perfino promuovendo gli errori che gli agenti della Rivoluzione mondiale volevano inoculare nella Chiesa. Il clero progressista, o neo-modernista che si voglia, non solo accolse questi errori con entusiasmo, ma ne diventò l’alfiere.

In questo senso, ritengo «In difesa dell’Azione Cattolica» un libro profetico, la cui fondatezza è sempre più evidente, e la cui efficacia si afferma nel tempo Ecco la tesi centrale del mio libro

Per dimostrare tale efficacia cito la testimonianza di autori progressisti, e quindi nemici ideologici del dott Plinio Pubblicando quel libro, Plinio Corrêa de Oliveira non solo smascherò i progressisti, che forse avrebbero voluto continuare ad avanzare in modo surrettizio, ma aprì anche gli occhi di innumerevoli persone che fino ad allora avevano solo un’idea vaga delle nuove idee che cominciavano a serpeggiare negli ambienti cattolici. Così, egli divise i campi Da allora, l’ambiente cattolico in Brasile è scisso da cima a fondo Tale scissione provocò

grande danno alla rivoluzione progressista nella Chiesa, frenandone l’impulso iniziale Secondo me, questo fu il principale scopo di Plinio Corrêa de Oliveira con «In difesa dell’Azione Cattolica».

La Parte VI del mio libro è dedicata a citazioni di autori, non certo tradizionalisti, che prendono atto della divisione fra progressisti e anti-progressisti in Brasile, fino ai giorni nostri Riconoscono, inoltre, che la marcia a sinistra nell’Azione Cattolica soffrì una fortissima battuta d’arresto col libro del dott Plinio. Sono dunque gli stessi autori progressisti che, per così dire, presentano il “conto” dell’efficacia di «In difesa dell’Azione Cattolica».

(Brani di un’intervista all’autore, prematuramente scomparso nel 2021 Cfr “Tradizione Famiglia Proprietà”, ottobre 2017 )

TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023 - 35
Dossier

Le guardie svizzere: angeli custodi del Papato e della

monarchia

cattolica

Onore, fedeltà, spirito di sacrificio e fede: questi aggettivi costituiscono i pilastri delle Guardie Svizzere sin dalla loro fondazione, subito sigillata con il sangue, e che divenne il motto stesso delle Guardie “Acriter et fideliter”, cioè con coraggio e fedeltà

Il sacco di Roma, l’inizio di una storia divenuta leggenda

Quando nel 1500 le truppe tedesche al servizio dell’imperatore Carlo V minacciarono Roma, duecento mercenari cattolici guidati del capitano Kaspar von Silenen partirono per difenderla In solo dieci giorni di marcia forzata (un vero miracolo), le Guardie Svizzere giunsero prima dell’invasore tedesco e prepararono la difesa della Città Santa nonché il piano di fuga per il pontefice, Clemente VII Essendo in pochi, la difesa di Roma risultava impossibile. Si scelse dunque di salvare il Papa anche a costo della propria vita Dei 200 soldati elvetici che portarono il Papa al Castel Sant’Angelo, solo quaranta sopravvissero Questo fu il battesimo di sangue con cui le Guardie Svizzere si donarono al Papato e a Santa Madre Chiesa

Viva il Re e viva la Regina!

Un altro importante episodio fu il 10 agosto 1792, giorno in cui i rivoluzionari francesi presero d’assalto il palazzo reale delle Tuileries, a Parigi. Come monarca cattolico, il Re di Francia aveva diritto, con il permesso del Papa, ad avere dei soldati Svizzeri come guardia personale

Nella notte tra il 9 e il 10 agosto circa 15.000 rivoluzionari marciano sul palazzo reale Lì risiedeva Re Luigi XVI con la Regina Maria Antonietta Nel palazzo si trovavano appena 100 guardie francesi e 1330 Guardie Svizzere. Ancora una volta i soldati svizzeri si preparano a difendere il palazzo

36 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023
Civiltà Cristiana

e il Re. La difesa della Monarchia cattolica è ormai la loro essenza di vita, la fedeltà e l’onore le parole chiave della loro mentalità Quando i rivoluzionari varcano i cancelli del palazzo, il Re, per evitare un bagno di sangue, ordina alle Guardie Svizzere di non reagire. Esse vengono massacrate sull’attenti senza sparare un colpo Dei 1330 Svizzeri 800 persero la vita Inaudita fu la bestialità dei rivoluzionari: alle Guardie Svizzere vennero amputate i genitali e altre parti del corpo Alcuni furono bruciati vivi. Maria Antonietta definiva gli Svizzeri “i miei Angeli”. Come Angeli custodi della famiglia reale francese, si sacrificarono con onore e fedeltà

Breccia di Porta Pia

Un altro triste episodio fu la Breccia di Porta Pia nel 1870 Anche qui gli Svizzeri rimasero fedeli al Papato e alla Chiesa fino alla fine. Pur perdendo lo Stato Pontificio, la Guardia Svizzera si rifiutò di abbandonare il Papa Il beato Pio IX disse di essi: “Anche se Roma mi tradisce, anche se i Piemontesi mi tradiscono, le mie Guardie Svizzere mai… fedeli e onorevoli che bella e dolce consolazione…”.

Durante la seconda Guerra mondiale, quando si venne a sapere del piano per rapire Papa Pio XII, le Guardie Svizzere erano pronte a difendere il Papa anche contro i reparti armati delle temibili SS L’allora capitano disse a Pio XII: “Santità anche se siamo solo 300 contro 200 000 tedeschi noi resteremo al fianco di Vostra Santità, fino alla morte per amore alla Santità vostra, alla Chiesa e per l’onore e la fedeltà” La Provvidenza non permise il rapimento del Papa Esemplare rimane però fino ad oggi il comportamento e lo spirito di sacrificio che questi guerrieri cattolici dimostrarono all’epoca.

Requisiti per diventare

una Guardia Svizzera

Può diventare una Guardia Svizzera solo chi possiede determinati requisiti, senza eccezione. Deve essere di fede cattolica e praticante Deve essere di cittadinanza svizzera L’ amore per la propria patria e la propria fede sono essenziali

Tra l’altro deve essere in buona salute, deve passare tutti gli esami medici in Svizzera e un esame sanitario che include anche un test psicologico Deve

essere incensurato. Deve aver fatto la scuola reclute nell’esercito svizzero La disciplina ed il linguaggio sono gli stessi che nell’esercito elvetico. Inoltre, sono necessari un curriculum di studi di almeno tre anni e una pratica lavorativa di due anni.

Una Guardia Svizzera rinuncia a sposarsi La missione onorevole e sacra di difendere la Chiesa e il Papa non permettono una seconda vocazione Fino alla fine del servizio la Guardia pratica il celibato.

Vi sono inoltre dei requisiti di natura religiosa da assolvere con scrupolo: la santa confessione e la santa comunione almeno una volta alla settimana Alla fine dei cinque anni di servizio, si viene rinviati in Svizzera nei ranghi dell’esercito

Un esempio per tutti

Come lascia intravedere questo breve articolo, lo spirito di onore, di sacrificio, e di obbedienza sono virtù cattoliche per eccellenza. Scegliere di sacrificare la propria vita per il Papato e per la Chiesa dovrebbe essere un atteggiamento d’esempio per tutti i cattolici, specialmente oggi quando queste virtù fanno sentire la loro assenza

TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023 - 37
La Waffen SS tedesca contro le Guardie Svizzere

Il mondo delle TFP

La vittoria pro-famiglia che ha sorpreso i Paesi Bassi

Pochi in Occidente considererebbero i Paesi Bassi un Paese ricettivo nei confronti di un messaggio a favore della famiglia Meno ancora, immaginerebbero che lì possa esistere un’organizzazione pro-famiglia, tanto meno una che ottenga vittorie

La reputazione dei Paesi Bassi nella cultura popolare è quella di una Las Vegas europea che attira milioni di visitatori ad Amsterdam per droga, gioco d’azzardo e prostituzione. La sua immagine è quella di un individualismo radicale, di un liberalismo classico in economia e di un libertarismo nella morale. Convinti della loro stessa propaganda, gli esponenti della sinistra culturale olandese si sono adagiati per decenni sugli allori, certi che la rivoluzione sessuale avesse trionfato su ogni opposizione.

Questo mito ha subito un duro colpo a febbraio, quando Civitas Christiana - un’organizzazione olandese a favore della famiglia, membro autonomo della rete internazionale delle Società per la Difesa della Tradizione, Famiglia e Proprietà (TFP) - ha lanciato una petizione attraverso la sua campagna Gezin in Gevaar (Famiglia in pericolo) bloccando con successo la distribuzione di una poesia ai bambini olandesi scritta dall’attivista LGBT e autore pro-pedofilia Pim Lammers

La vittoria di Gezin in Gevaar ha scatenato un intenso dibattito a livello nazionale e una tempesta mediatica durata oltre un mese Il movimento LGBT olandese, tutti i media olandesi e persino il Primo Ministro Mark Rutte si sono uniti in un enorme tumulto di rabbia, incredulità e paura Ogni istituzione ha difeso il diritto di Pim Lammers di pubblicare propaganda a favore della pedofilia, mentre la televisione, le radio e i giornali olandesi hanno deriso Hugo Bos, segretario di Civitas Christiana, per le sue idee cattoliche tradizionali sulla famiglia e sul matrimonio

L’“affaire Pim Lammers” è iniziato con la Kinderboekenweek (Settimana del libro per ragazzi), un evento annuale nei Paesi Bassi che promuove gli autori di libri per ragazzi appena pubblicati È organizzato dalla Collectieve Propaganda van het Nederlandse Boek (Promozione collettiva del libro olandese), o CPNB, un’associazione di editori e librerie olandesi che promuove la letteratura olandese. Come riportato per la prima volta da reactionair nl, il CPNB ha chiesto a Pim Lammers, noto omosessuale e attivista LGBT olandese, di scrivere una poesia da distribuire ai bambini di tutta l’Olanda.

Oltre a essere un noto attivista omosessuale, Pim Lammers è anche uno scrittore di libri per bambini a sfondo sessuale Uno di questi libri è Il contadino e il veterinario, una storia di due uomini che si innamorano l’uno dell’altro. Un altro è L’agnellino che è un maiale, usato per insegnare la teoria gender ai bambini dell’asilo. Un altro libro ancora, Trainer, parla di un ragazzo di dodici anni che viene abusato dal suo allenatore di calcio adulto, ma sembra esserne contento

Le polemiche sono iniziate subito dopo l’annuncio del CPNB di aver scelto Lammers per scrivere una poesia per bambini. Alcune celebrità olandesi, tra cui Kim Feenstra e Monique Smit, hanno rilasciato forti dichiarazioni contrarie. Prevedendo le polemiche sulla scelta di Lammers, il CPNB ha replicato affermando di averlo “scelto molto con-

38 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023

sapevolmente” perché i suoi libri parlano di “ essere sé stessi come bambini” Anche l’Unione linguistica olandese, l’organizzazione internazionale che supervisiona la lingua olandese, ha twittato il suo sostegno al CPNB

Il 4 febbraio, Gezin in Gaavar ha lanciato una petizione online per chiedere alla Settimana del libro per ragazzi di ritirare l’invito di scrivere poesie a Pim Lammers. Nel giro di 24 ore, la petizione è diventata virale ed è stata firmata da oltre 5 000 persone Per un Paese di 17 milioni di abitanti, 5.000 è un numero molto significativo, equivalente a circa 100 000 negli Stati Uniti In seguito, la petizione ha superato le 7.200 firme. La controversia è stata anche di tendenza su Twitter per settimane

Il giorno dopo la pubblicazione della petizione online, la Settimana del libro per ragazzi ha annunciato che Lammers aveva rinunciato alla stesura del poema. Lammers ha dichiarato di aver ricevuto “minacce di morte” e di essere stato vittima di accuse “decisamente false” di promuovere la pedofilia

Subito dopo le dichiarazioni di Lammers, tutti i media olandesi si sono indignati. Il caso Lammers è diventato rapidamente una questione nazionale, con tutti i principali giornali olandesi che ne hanno parlato, tra cui De Telegraaf, Algemeen Dagblad, De Volkskrant, NRC e Trouw. Fin dall’inizio, i media si sono rifiutati di difendere Pim Lammers sulla questione centrale: la moralità della pedofilia Come se avessero intuito che la letteratura pedofila per bambini è un passo azzardato agli occhi dell’opinione pubblica, i media olandesi hanno semplicemente cambiato argomento Così, hanno fatto leva sulle presunte minacce di morte nei confronti di Lammers.

Secondo loro, Civitas Christiana, in quanto organizzazione di “estrema destra” che attacca la “libertà di parola”, è la vera minaccia per i Paesi Bassi

Il fatto è che i rivoluzionari sessuali combattono per la sessualizzazione dei bambini da quasi un secolo. Wilhelm Reich, che ha coniato il termine “rivoluzione sessuale”, ha scritto che i bambini sono esseri “sessualmente consapevoli” e che è dannoso reprimere i loro desideri sessuali Alcuni dei suoi discepoli hanno fondato organizzazioni a favore della pedofilia Daniel Cohn-Bendit, icona della rivolta studentesca del maggio 1968 alla Sorbona, ha ammesso in interviste ai media e nel suo libro del 1975 Le Grand Bazar di aver avuto contatti sessuali con bambini di cinque anni Il Partito Verde tedesco è stato costretto a scusarsi nel 2014 per le sue posizioni a favore della pedofilia che risalgono alla sua fondazione nel 1980

Più recentemente, l’emittente statale olandese NPO ha sollevato polemiche dando spazio a Nelson Maatman, membro del gruppo pro-pedofilia MARTIJN Association, per difendere le sue opinioni NPO ha anche prodotto un programma chiamato Gewoon. Bloot (Semplicemente Nudo) in cui persone adulte si spogliano davanti a dei bambini. Nel 2019, i Giovani Democratici, l’ala giovanile del Partito Democratico Olandese (D66) che fa parte dell’attuale coalizione di governo dell’Aia, hanno pubblicato un documento per chiedere la normalizzazione della pedofilia in quanto “un orientamento sessuale con cui si nasce”. È impossibile negare che l’establishment olandese ed europeo abbia favorito, o almeno sia rimasto indifferente, alla normalizzazione della pedofilia E a livello culturale, la diffusione delle Drag Queen Story Hours in tutto il mondo è la prova più evidente di come il movimento LGBT voglia educare i bambini ad accettare la sua agenda, come ha ammesso un attivista davanti alle telecamere

Sabato 4 febbraio, su tutti i principali quotidiani olandesi è apparso un annuncio a tutta pagina con le firme di centinaia di scrittori, intellettuali e altre personalità pubbliche a sostegno di Lammers. Il motivo ufficiale era la difesa della “libertà di parola” Non sorprende: molti dei firmatari, tra cui Marthijn Uittenbogaard, Sidney Smeets, Arnon Grunberg e Meindert Fennema, avevano infatti già dichiarato di sostenere apertamente la pedofilia Smeets ha dovuto ritirarsi da parlamentare nel 2021 per aver adescato ragazzi minorenni a scopo sessuale Non meno di dodici firmatari della dichiarazione in difesa di Lammers sono stati firmatari anche di una dichiarazione nel 2014 a difesa del gruppo pro-pedofilia MARTIJN Association Uno dei firmatari, l’ex deputato olandese Ed Nijpels del Partito Popolare (VVD), sostiene pubblicamente la depenalizzazione dei rapporti sessuali con i bambini dal 1978.

Cercando di cambiare ulteriormente argomento, NPO si è concentrata sulle presunte minacce di morte a Lammers Un ospite di NPO ha accusato Gezin in Gevaar di aver istigato queste minacce e ha chiesto al governo olandese di indagare sull’organizzazione per i suoi “atti estremisti o addirittura terroristici”. Gezin in Gevaar ha negato con veemenza di aver mai minacciato di morte o di aver usato la violenza in alcun modo e ha sottolineato che l’organizzazione stessa è stata oggetto di diverse minacce di morte negli ultimi cinque anni I media hanno invece taciuto quando gli attivisti LGBT hanno aggredito fisicamente più volte i volontari di Civitas Christiana o quando i militanti di Antifa hanno vandalizzato i suoi uffici

TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023 - 39

Il mondo delle TFP

Il giorno successivo, il Primo Ministro Mark Rutte ha twittato una dichiarazione in difesa di Pim Lammers, affermando che “la libertà di parola è un grande bene nel nostro Stato costituzionale” e che “solo i tribunali possono porre dei limiti”. Solo un membro del parlamento olandese, Wybren van Haga, ha avuto il coraggio di fare una dichiarazione pubblica contro Lammers. “Qualcuno che glorifica l’abuso di minori non dovrebbe mai salire sul podio”, ha twittato.

Civitas Christiana non nasconde di essere ispirata e guidata dagli insegnamenti tradizionali sociali e morali della Chiesa cattolica. Non sorprende quindi che anche i cattolici progressisti si siano opposti alla

role, tuttavia, tradiscono il contrario. Lo scrittore olandese Dolf Verroen ha affermato che Pim Lammers rischia di vedere il suo nome associato in modo permanente alla difesa della pedofilia, un “disastro” per lui che sarà “difficile da eliminare e continuerà a spuntare su Internet”

C’è anche il timore che le idee tradizionaliste e persino reazionarie sulla famiglia, la morale e la religione siano molto più attraenti nei Paesi Bassi di quanto la maggior parte delle persone si renda conto. Alcuni giornali e programmi radiofonici hanno espresso il timore che gruppi come Civitas Christiana stiano “vincendo la guerra culturale e di comunicazione” e che il “movimento anti-gender possa guadagnare forza nei Paesi Bassi” Altri hanno espresso sconcerto per il fatto che un gruppo così piccolo abbia potuto attuare una “strategia di successo” con una “portata così ampia” Il successo della campagna è la prova che un piccolo gruppo e un tema ben scelto possono avere un impatto decisivo sull’opinione pubblica e sconfiggere i progressi della rivoluzione sessuale, anche in Olanda.

sua campagna. Padre Jan-Jaap van Peperstraten, un sacerdote cattolico olandese molto presente sui social media, ha attaccato Civitas Christiana per le sue posizioni contro l’omosessualità, la difesa della proprietà privata e il suo presunto obiettivo di imporre un “califfato islamico” (sic) Anche il vescovo Gerard de Korte della diocesi di Hertogenbosch ha pubblicato una dichiarazione in cui attacca Civitas per non aver accettato la “cultura moderna” e, in particolare, per aver rifiutato i principi della Rivoluzione francese: libertà, uguaglianza e fraternità

L’ostilità universale e schiacciante dei media e dell’establishment olandese potrebbe far pensare che gli olandesi siano dalla loro parte Le loro stesse pa-

L’ostilità mediatica senza precedenti non riguardava solo una poesia. La petizione ha rivelato una grave spaccatura nella società olandese in materia di libertà e moralità pubblica A differenza del Paese libertario ritratto nelle pubblicità turistiche, un'ampia minoranza della popolazione è disgustata dalla rivoluzione sessuale e crede ancora nella famiglia naturale, ma tace per paura.

Mentre le società occidentali scivolano sempre più verso l’anarchia sessuale e sociale, questo segmento di persone finora silenzioso reagisce e rompe il falso consenso Le terribili conseguenze dell’individualismo radicale, dell’ideologia gender e della pedofilia spingono le persone a rifiutare il paradigma della modernità liberale Molti guardano addirittura al passato cristiano del Paese in cerca di risposte. Una cosa è certa: l’immagine dei Paesi Bassi come un Paese interamente libertario senza alcuna opposizione alla rivoluzione sessuale è obsoleta

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Volontari della TFP olandese in campagna pubblica in difesa della famiglia nel centro di Nimega

Germania: tre campagne contro il Synodaler Weg

Ivescovi tedeschi si sono impegnati a fondo nel cosiddetto Synodaler Weg (Cammino Sinodale) che, dicono, dovrebbe condizionare il Sinodo universale che si terrà a Roma a ottobre, e anche l’intero cammino sinodale nella Chiesa.

La TFP tedesca ha portato avanti diverse iniziative di denuncia del Weg, mostrando come esso porta verso lo scisma e l’eresia

Nella Diocesi di Aquisgrana, la TFP ha distribuito una Nota di protesta contro le “cerimonie di benedizione” delle coppie di fatto, proposte dal vescovo mons. Helmut Dieser. Tali “benedizioni”, recita la Nota, “contraddicono la morale cattolica e il Magistero della Chiesa, e minacciano la sua unità”

Un’altra campagna è stata realizzata nelle Diocesi di Limburg, di cui è vescovo mons Georg Bätzing, forse il principale promotore del Weg “Mons Bätzing rompe con la morale cattolica e vuole fondare una Chiesa nazionale”, denuncia il manifesto della TFP.

L’11 marzo, invece, la TFP ha realizzato una grande manifestazione di fronte alla sede della Conferenza Episcopale Tedesca, a Francoforte, mentre si teneva la riunione conclusiva del Synodaler Weg

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Dio contro battaglia spiri

Negli Stati Uniti il satanismo si sta diffondendo, con la conseguente moltiplicazione di raduni satanici, erezione di monumenti al demonio, atti di culto pubblico, ecc. Dall’altra parte, i cattolici stanno reagendo. La TFP americana è in prima fila in questa lotta diretta contro il demonio. Ecco il resoconto di una recente campagna a Boston.

Viviamo in un mondo che accetta l’inaccettabile Un esempio recente è stato il SatanCon tenutosi a Boston dal 28 al 30 aprile Si è trattato di un raduno nazionale, promosso dal Satanic Temple e pubblicizzato come “il più grande della storia” Hanno partecipato circa 800 persone.

Tra gli eventi c’era un “weekend della blasfemia” che offriva un seminario su come trasformare un aborto in un rituale satanico C’erano anche “cerimonie per sbattezzarsi” e una “cappella nuziale satanica” per chi volesse unirsi in “matrimonio” sotto l’egida del demonio. L’evento si è tenuto presso il Marriot Copley Hotel nel centro di Boston I media hanno trasmesso in streaming immagini di pentagrammi, statue sataniche, costumi neri e strani rituali al grido di “Ave Satana!”.

Una reazione contro Satana e a tutte le sue opere

La reazione cattolica è stata immediata Convocate dalla TFP Americana, centinaia di persone sono venute a Boston per protestare contro questa blasfemia, recitando quotidianamente Rosari di ripara-

zione. La protesta è stata un modo per mettere in pratica i nostri voti battesimali di rinuncia a Satana e a tutte le sue opere

I membri della TFP sono stati raggiunti dagli studenti della Saint Louis of Montfort Academy, della stessa TFP Il loro canale TFP Student Action ha trasmesso in live streaming la manifestazione Molti amici della TFP si sono aggregati alla protesta, provenienti anche dal lontano Texas. I partecipanti recitavano il Santo Rosario, le Litanie della Madonna, l’Officio della Madonna e altre preghiere La banda della TFP suonava inni mariani e patriottici

Il contrasto era netto. Da un lato c’erano persone ben vestite, dalla faccia pulita, con Rosari in mano che, portando a spalla una bellissima statua della Madonna di Fatima, intonavano inni mariani e recitavano preghiere. Dall’altro c’erano personaggi cupi, capelluti, agitati, sporchi, che imprecavano e bestemmiavano con voci gutturali Chi passava davanti si trovava di fronte a una chiara scelta tra il bene e il male.

Molti passanti hanno espresso il proprio sostegno alla TFP Era frequente sentire frasi come: “TFP! Grazie per essere qui!” Un poliziotto ha

42 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023 Il mondo delle TFP

Satana: la tuale a Boston

esclamato: “Se non fossi in servizio, mi unirei a voi nella preghiera!”

Odio e “tolleranza”

Purtroppo, non tutti a Boston sono stati così favorevoli

I satanisti hanno espresso la loro rabbia in modi vili. Molti imprecavano e gesticolavano volgarmente mentre passavano in macchina Altri deridevano cinicamente i giovani della TFP. Un satanista ha gridato: “Le crociate sono finite! Andatevene a casa!”

Un altro ha strillato: “Dio è amore e ama anche i satanisti!”

Oltre alle parolacce, i cattolici hanno dovuto affrontare la bestemmia e l’aggressione. Mentre cantavano la Salve Regina, i membri della TFP sono stati aggrediti fisicamente da alcuni satanisti che urlavano bestemmie contro la Madonna.

Il peccato pubblico richiede una protesta pubblica

Questo tipo di manifestazione pubblica di riparazione, preghiera e protesta manda un messaggio chiaro e forte: deridere Dio è inaccettabile A Dio va dato il Suo legittimo posto d’onore sia nella coscienza individuale, sia nella società, cioè nella pubblica piazza. Se rimarranno incontrastati, i satanisti saranno incoraggiati a praticare atti di blasfemia sempre più orribili, infestando tutta la società con il loro veleno

Santa Caterina da Siena una volta disse: “Siamo sazi di esortazioni a tacere Il mondo è marcio a causa del nostro silenzio” Il peccato pubblico esige una protesta e una riparazione ugualmente pubblica.

La vera libertà non ha posto per Satana

Consoni col liberalismo imperante nel nostro Paese, alcuni cercano di ridurre il dibattito a un problema di “libertà religiosa” Tuttavia, dobbiamo ricordare che la vera libertà è quella dalla schiavitù del peccato. Come una droga pesante, il vizio e la depravazione distruggono la vita spirituale degli individui

Pertanto, la Chiesa cattolica è la più grande difenditrice della libertà, poiché aiuta i suoi membri a respingere il male in ogni sua forma, e così raggiungere la perfetta felicità in Cielo.

Per lo stesso motivo, il satanismo è il più grande movimento anti-libertà esistente. Inganna le persone promuovendo ogni tipo di depravazione e di vizio Non ha il diritto di corrompere le persone e di metterle sulla via della perdizione, cioè verso la schiavitù eterna.

Mentre i satanisti tenevano cerimonie in cui le persone ripudiavano i loro Battesimi, i manifestanti riaffermavano i loro voti battesimali di “rinunciare a Satana e a tutte le sue opere” I guerrieri della preghiera sono consolati dal fatto che la loro vittoria è garantita dalla promessa divina

Dall’inizio della storia, le Sacre Scritture hanno già proclamato la vittoria della Madonna sul serpente: “Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua, ed Ella ti schiaccerà la testa con il suo calcagno” (Gn 3,15)

TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023 - 43

Il mondo delle TFP

In senso antiorario:

Francoforte, Germania, protesta contro gli interventi delle “drag queen” nelle scuole elementari

Treveri, Germania, partecipazione alla processione della Sacra Tonaca

Gand, Belgio, campagna all’Università statale

Dublino, Irlanda, campagna al Trinity College

Asunción Paraguay, difussione di un manifesto in occasione delle elezioni presidenziali

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In senso orario:

Aquisgrana, Germania, campagna contro le cerimonie di benedizione delle “coppie” omosessuali

Quito, Ecuador, davanti alla Madonna del Buon Successo

Belfast, Irlanda, partecipazione alla March for Life

Texas, Stati Uniti, pellegrinaggio al Santuario di Port Arthur

Lima, Perù, partecipazione alla processione di Venerdì Santo nel Centro Storico

TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023 - 45

Il mondo delle TFP

In senso antiorario:

Francia, canto dell’Officium parvum Beatae Mariae Virginis

Spagna, ragazzi della Saint Louis of Montfort Academy, della TFP americana, fanno a piedi il Cammino di Santiago

Creutzwald, Francia, programma di apostolato giovanile

Africa del Sud, Rosari pubblici promossi dalla campagna South Africa Needs Our Lady

Rio de Janeiro, Brasile, un meritato riposo dopo una settimana di campagne pubbliche per i giovani dell’Istituto Plinio Corrêa de Oliveira

46 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023

U n i v e r s i t à e s t i v a 2 0 2 3

Quando: 5-13 agosto 2023

Dove: Institut Européen de Sciences sociales, Villa Notre Dame de la Clairière, Creutzwald, Francia

Per chi: giovani che desiderino difendere la Fede cattolica e la Civiltà cristiana

Costi: € 270, compresi alloggio, pasti, attività e trasporto in Francia

Contatti: scrivere una mail a info@atfp.it, oppure chiamare 348-3812471

Lingua: inglese, possibilità di traduzione all’italiano

Come le minoranze creative possono cambiare la storia

Analisi dell’attuale crisi nella Chiesa

Lo spirito di cavalleria come soluzione

Rivoluzione e Contro-Rivoluzione nella vita quotidiana

Innocenza e Sacralità: le armi dei cattolici militanti

Imparando a discutere nelle università

TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / GIUGNO 2023 - 47

Sacro Cuore di Gesù: l’immagine della certezza di Plinio

Cosa ci mostra questa statua del Sacro Cuore di Gesù? Se la si lascia toccare dalla gra vina, questa statua trasm molto bene la certezza Nostro Signore Gesù C sto è veramente Dio.

Nostro Signore è molto ben rappresentato, eretto, il Suo portamento é virile, serio, adatto a chi pensa a tutto seriamente e vede la realtà delle cose fino in fondo. È l’immagine stessa della certezza. La Sua fisionomia rivela l’ampiezza della Sua grande visione dell’universo, che comprende tutto quanto esiste

I capelli dividono la Sua testa in due parti, segnando una simmetria universale dove tutto pu essere visto in due aspe simili ma distinti, che co tuiscono un’armonia riore. I capelli cadon spalle, morbidi, lisci, in ordine

perfetto e impeccabile, in modo accogliente e affabile. Non c’è filo di calo che non sia in ordine.

Lo sguardo, rivolto all’osservatore, è pregno di convinzioni e di riflessioni, che si sono accumulate in un prodigioso deposito di certezze, che si appoggiano a vicenda.

Tutto questo avviene su un piano così alto, così straordinario, che Egli si mostra sia come vero Re che vero Maestro.

Egli è il Re per eccellenza Non perché abbia il gusto di comandare, né perché gli altri riconoscano in Lui il diritto di comandare, ma per la Sua stessa essenza. Egli è Re in sostanza, indipendentemente da ciò che gli altri pensino o non pensino.

Egli è anche Maestro per eccellenza, che insegna una verità perfetta, totale, per la quale non c’è altro da dire, in inocchio: “Io Ti adoro!”

(Da
una riunione per soci e cooperatore della TFP brasiliana, 14 marzo 1993 Tratto dalla registrazione magnetofonica, senza revisione dell’autore )

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