Stat Crux dum volvitur orbis
Mentre scrivo, i tamburi di guerra si fanno sentire sempre più minacciosi Dal conflitto in Medio Oriente alla guerra russo-ucraina, dalle scintille fra Cina e Taiwan alle tensioni sui confini orientali della NATO, il mondo sembra seduto su una polveriera che può esplodere da un momento all’altro. Parlare di guerra non è più un tabù. Diversi Paesi stanno già avviando piani di mobilitazione
Più di un osservatore ha fatto notare la somiglianza con gli anni Trenta del secolo scorso Anche allora sorsero, un po’ ovunque, leader forti che reagivano contro le mollezze degli anni precedenti. Anche allora le tensioni internazionali andarono crescendo fino a sfociare in una guerra mondiale.
L’ansia per il futuro si riflette poi sullo stato d’animo delle persone, sempre più depresse Ecco, per esempio, l’ultimo rapporto Censis, che descrive l’Italia come “una società di sonnambuli e di ciechi, piena di paura e incapace di affrontare dinamiche strutturali”
Se il mondo fosse in subbuglio, ma almeno la Chiesa restasse salda Ahimè! Sembra invece che nella Sposa di Cristo la guerra sia scoppiata già da un pezzo. “La Chiesa è diventata l’istituzione più woke del mondo – diceva un alto prelato – Vogliono distruggere tutto!”. L’alto dignitario ecclesiastico faceva il paragone col movimento woke che, sull’onda della “cancel culture”, vuole distruggere tutto il passato.
Forse la storia ricorderà il pontificato di Papa Francesco come quello della distruzione: dalle dottrine e prassi multisecolari alla lingua latina, dalle formalità giuridiche alle istituzioni storiche, dalle cerimonie pubbliche alle devozioni popolari Niente resta in piedi! Ed ecco l’ultimo scandalo
della dichiarazione Fiducia Supplicans, che autorizza la benedizione sacerdotale alle coppie irregolari, comprese quelle omosessuali, cancellando così duemila anni di teologia morale
Di fronte a un panorama così cupo, molti cattolici si sentono smarriti, scoraggiati, confusi, perplessi e perfino delusi E non tutti reagiscono in modo adeguato. Alcuni cedono alla tentazione del sedevacantismo: abbandonano la Chiesa per diventare autoreferenziali. Altri cedono alla tentazione dell’apostasia: abbandonano la Chiesa per abbracciare altre confessioni La maggior parte sprofonda nell’indifferenza: abbandona la Chiesa alla sua triste sorte
A questi cattolici vacillanti diciamo: Stat Crux dum volvitur orbis. La Croce resta salda mentre il mondo gira attorno Restiamo anche noi saldi, abbracciati alla Croce!
In questa Settimana Santa mediteremo di nuovo sulla passione e morte di Nostro Signore Gesù Cristo Morendo sulla Croce, Egli ha redento il mondo Ha redento noi. Ecco la grande verità che nessuna distruzione potrà mai cancellare: Nolite timere, Ego vici mundum! Non abbiate paura, Io ho vinto il mondo!
La Chiesa è immortale, e ha già affrontato situazioni difficili, persino catastrofiche, uscendone sempre viva e, anzi, rinvigorita Quanto più buia sarà la notte del Venerdì Santo, tanto più sfavillante sarà l’alba della Risurrezione!
Tanti auguri di Santa Pasqua a tutti i nostri amici e collaboratori
Sommario
Copertina: Statua della Madonna del Buon Successo, che si conserva nel Coro del Monastero delle Francescane Concezioniste, a Quito, Ecuador Il suo viso fu finito dagli angeli, secondo la testimonianza dello stesso artista.
Tradizione Famiglia Proprietà
Anno 30, n 102 marzo 2024
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Più
del 70% delle moschee
francesi
sono infiltrate dai salafiti
di Guillaume Gattermann
Mohamed Louizi, saggista, autore del libro «Pourquoi j’ai quitté les Frères musulmans» mette in guardia i francesi sulla preoccupante infiltrazione salafita nelle moschee francesi, “un fenomenoscrive - che non risale a oggi”. Ricordiamo che il salafismo vuole ricreare le condizioni in cui visse e agì il profeta Maometto con i suoi fedeli compagni Si tratta, quindi, di un Islam radicale e fondamentalista
Scrive Louizi: “Il salafismo non si limita al wahhabismo. Comprende anche il movimento dei Fratelli Musulmani, anch’esso salafita ma con un aspetto più moderno I Fratelli Musulmani non si vestono in modo tradizionale, e credono che sia possibile rimanere fedeli all’Islam originario, che è eminentemente politico, beneficiando allo stesso tempo di un certo spazio di adattamento al mondo moderno, per utilizzare le sue risorse”.
“Concretamente, utilizzano le leggi delle democrazie europee, e della democrazia francese in particolare, al fine di cambiare la mentalità e il modo in cui gli occidentali percepiscono l’Islam e la sua applicazione, comprese tutte le rivendicazioni derivanti dalla Sharia Per loro si tratta, quindi, di rendere la legge repubblicana compatibile con la Sharia”.
Mohamed Louizi spiega: “In realtà siamo di fronte a due approcci ma a un
solo e unico salafismo Il punto di partenza è lo stesso, ma il metodo operativo è diverso. Da un lato troviamo un movimento molto tradizionalista, che vuole rompere immediatamente con la democrazia e le sue leggi, anche attraverso la violenza se ciò si rivela necessario. L’altro aspetto del salafismo, la Fratellanza, è più maligno Essa afferma che le leggi della Repubblica non le pongono alcun problema, che è compatibile con la Repubblica. Allo stesso tempo, porta avanti un lavoro a lungo termine per minare le basi della democrazia, che comporta attacchi alle leggi esistenti o la richiesta di nuove leggi più compatibili con la Sharia”
“Questi due approcci non sono antagonisti ma complementari. L’uno mira a lavorare sulla base, l’altro cerca di lavorare sulle élite. In entrambi i casi si tratta di piantare i semi di un futuro auspicato dal salafismo”
Il saggista lancia quindi l’allarme: “È anche importante ricordare che questo processo è oggi in una fase di accelerazione, a causa degli sviluppi demografici che stiamo osservando, in particolare in Francia L’im-
migrazione, seguita dall’esplosione delle nascite che accompagna meccanicamente il radicamento delle famiglie islamiche sul suolo francese, fa sì che tutto ciò che i salafiti hanno seminato nella testa dei genitori si ritrovi poi in quella dei figli”.
E il risultato è spaventoso: “I Fratelli Musulmani governano moschee-cattedrali che si rivolgono a masse che possono essere enormi, soprattutto durante il Ramadan e altre festività religiose”.
“Ritengo che il 70-80% delle moschee francesi sia infiltrato dal salafismo. La situazione è tanto più preoccupante perché si tratta a volte di enormi luoghi di raduno religioso, influenzati dall’ideologia islamista nella sua versione wahhabita o in quella della Fratellanza”
Di fronte alla portata di questo problema, ci sono soluzioni? Mohamed Louizi offre alcuni spunti di riflessione.
“Prima di tutto si devono attuare misure di sicurezza Queste, però, hanno un limite, giacché qualsiasi eccesso può permettere ai Fratelli Musulmani
di presentarsi come vittime, galvanizzando in questo modo la loro base e conquistando altri alla loro causa. Ecco perché ritengo che le misure di sicurezza, per quanto necessarie nel breve termine, non siano sufficienti”.
“Dobbiamo sradicare ciò che possiamo sradicare Ovviamente, questo non sarà facile e farà del male. Ma non dobbiamo perdere di vista il fatto che la Francia soffrirà, sia se attacchiamo l’Islam sia se non lo facciamo. È meglio, quindi, scegliere un atteggiamento combattivo contro i Fratelli Musulmani, per garantire così l’unità nazionale, piuttosto che accontentarsi di mezze misure che non permettono di combattere l’ideologia, la rete o la diffusione delle loro idee”
“Una cosa è certa: non dobbiamo arrenderci. Questo problema va affrontato e non è più possibile farlo con delicatezza. Avremmo potuto farlo con delicatezza negli anni ’80 e ’90 Oggi dobbiamo pagarne il prezzo”
Speriamo che i francesi, anzi gli europei, accolgano queste parole venute dall’Islam
Secondo Mohamed Luizi, le misure di sicurezza sono necessarie, ma non bastano e possono anche essere controproducenti. Serve un atteggiamento combattivo per fermare l’Islam in ogni campo: dalla dottrina alle sue attività
Sotto, un gendarme custodisce l’uscita di una moschea dopo la preghiera di venerdì
Una meditazione politica sulla passione e il trionfo di
Nostro Signore Gesù Cristo di Plinio Corrêa de Oliveira
Siamo nella Settimana Santa del 1937. Sul mondo incombono due minacce speculari: il comunismo sovietico e i totalitarismi di stampo nazionalista, apparentemente opposti ma in realtà profondamente affini e in rapporti di mutua dipendenza. Plinio Corrêa de Oliveira, allora giovane leader delle Congregazioni Mariane, scrive questa «Meditazione politica», rivendicando la supremazia della Chiesa e richiamando i cattolici al dovere.
Gli eventi che, a partire da oggi, Domenica delle Palme, celebreremo per tutta la prossima settimana, offrono ai cattolici, in mezzo alla tempestosa situazione in cui viviamo, spunti per una meditazione politica molto utile
Ci sono due errori funestissimi che, non di rado, incidono sui cattolici. La Settimana Santa ci offre una straordinaria opportunità per smascherarli Come spesso accade, questi errori non procedono tanto da premesse false quanto incomplete. Sono frutto di una visione parziale e ristretta, e perciò appunto incompleta. Solo una meditazione accurata, fatta alla luce di considerazioni naturali e di argomenti soprannaturali, potrà estirpare il germe velenoso che vi si cela.
Il primo di questi errori è di ritenere inefficiente l’azione della Chiesa nell’arginare la crisi contemporanea Si sente dire qua e là, sia in ambienti cattolici sia in ambienti che ruotano intorno ad essi, che la Chiesa è ormai incapace di far fronte, da sola, al comunismo. Dovremmo, quindi, fare appello a un’altra organizzazione al fine di salvare la civiltà cristiana dalla catastrofe incombente
Analizziamo con calma l’obiezione Facciamolo con l’autorità infallibile dei Romani Pontefici. Se per un cattolico un argomento ispirato alle parole dei Papi non è sufficientemente convincente, allora è meglio che se ne torni a studiare il Catechismo prima di tentare di “salvare la civiltà”
Papa Leone XIII e, dopo di lui, tutti i Pontefici hanno insegnato che il comunismo è un male di origine eminentemente morale. Nella genesi del movimento comunista vi sono anche fattori economici e politici, ma non sono i principali. Prima di tutto, il comunismo è un movimento che provoca il crollo dei valori morali della civiltà. A sua volta, questa crisi morale ne genera altre economiche, sociali e politiche. Possiamo dunque concludere che i problemi economici, sociali e politici dei popoli contemporanei si risolveranno solo quando si risolverà il problema morale di fondo.
Orbene, la soluzione al problema morale non può avvenire se non per l’azione della Chiesa, perché solo il cattolicesimo, munito delle risorse naturali e soprannaturali, ha il dono meraviglioso di produrre nelle anime i frutti della virtù, indispensabili perché fiorisca la civiltà cristiana.
Quanto abbiamo detto è tratto direttamente dalle encicliche dei Papi. Basta studiarle con cura per trovarvi queste verità O tutti i Papi hanno sbagliato, oppure dobbiamo riconoscere che solo il cattolicesimo
può salvare il mondo dalla crisi in cui è immerso Inutile, dunque, dire che il tal o tale Paese stia agendo bene, oppure che il tal o tale leader dica delle cose giuste.
Se è vero che solo la Chiesa può rimediare ai mali contemporanei, è nelle fila della Chiesa che noi dobbiamo cercare di lottare per eliminare questi mali Poco ci importa se altri non fanno il proprio dovere. Facciamo noi il nostro E se, dopo aver fatto tutto il possibile – sottolineo “tutto”, non parlo di “molto” né di “un po’” – se dopo aver fatto tutto saremo travolti dalla valanga rivoluzionaria, non ci dobbiamo angosciare. Anche se il nostro Paese dovesse sparire, anche se la Chiesa sarà devastata dai lupi dell’eresia, Ella è immortale. Ella saprà galleggiare sopra le acque tempestose del diluvio Se restiamo nel suo sacro grembo, come Noè nell’arca, dopo il diluvio vi troveremo gli uomini che fonderanno la civiltà cristiana di domani
Purtroppo, pochi cattolici vogliono guardare in faccia a questa terribile prospettiva. Come gli ebrei, vogliono vedere Cristo solo su un trono di gloria Gli sono fedeli solo la Domenica delle Palme, quando la folla Lo acclama e copre la strada con i propri mantelli Per loro, Cristo deve essere un Re terreno che domina il mondo. Se, invece, per un periodo, l’empietà Lo riduce a un Re crocefisso e vilipeso, allora non ne vogliono più sapere…
Per tali persone, Cristo non è venuto per salvare le anime per l’eternità. Egli è venuto, piuttosto, per stabilire il regime corporativo oppure per combattere il comunismo. E se, per un attimo, il comunismo sembra vincere, poco manca perché queste stesse persone prendano in mano il flagello e si uniscano agli aguzzini di Cristo: è Lui il grande colpevole della nostra sconfitta!
Cristo, invece, ha voluto subire tutti gli insulti, gli oltraggi, le umiliazioni, proprio per insegnarci che la storia della Chiesa è piena di Calvari È molto più meritevole essere fedeli sul Golgota che non sul Tabor.
C’è, però, un altro errore opposto che non di rado incide su certi cattolici Ed è per illuminare costoro che Cristo ha voluto la gloria della Domenica delle Palme.
Ci sono persone dalla mentalità odiosa, che ritengono normale che Cristo soffra, che la Chiesa sia calpestata, umiliata, perseguitata È gente pigra, che ha come dio il proprio ventre. È gente che pensa che, giacché la Chiesa deve imitare Cristo, è naturale che contro di Essa si scaglino tutti i nemici e la facciano
Settimana Santa
Non è vero che possiamo incrociare le braccia mentre la Chiesa è assalita dai suoi nemici! Non è vero che possiamo dormire mentre Nostro Signore è portato al Calvario! Non è meno vero che sarà per noi motivo di dannazione eterna se contempliamo i dolori del nostro Divino Salvatore con indifferenza, con sonnolenza, con la vigliaccheria dei discepoli infedeli!
frire. Dicono che non sia altro che la Passione di sto che si ripete continuamente. E, mentre la Pasne si ripete, fanno una vita agiata e confortevole, mezzo al tumulto dei peccati e all’esacerbazione a sensualità.
Con tali persone Nostro Signore usò la frusta, scacciandole dal Tempio
Non è vero che possiamo incrociare le braccia mentre la Chiesa è assalita dai suoi nemici! Non è vero che possiamo dormire mentre Nostro Signore è portato al Calvario! Cristo stesso ha raccomandato ai Suoi apostoli di “vigilare e pregare”. Se è vero che dobbiamo accettare le sofferenze della Chiesa con la rassegnazione con cui la Madonna accettò le sofferenze del suo Figlio, non è meno vero che sarà per noi motivo di dannazione eterna se contempliamo i dolori del nostro Divino Salvatore con indifferenza, con sonnolenza, con la vigliaccheria dei discepoli infedeli
La verità è solo una: dobbiamo essere sempre con la Chiesa, perché solo Ella ha parole di vita eterna. Se la Chiesa è attaccata, dobbiamo lottare per la Chiesa Dobbiamo lottare fino all’effusione del sangue, impegnandovi tutte le nostre risorse di energia, animo e intelligenza Se, nonostante tutto ciò, la Chiesa continuerà a essere oppressa, dobbiamo soffrire con la Chiesa, come san Giovanni Evangelista ai piedi della Croce Così facendo, siamo sicuri che, in questo mondo o nell’altro, Gesù misericordioso non ci rifiuterà lo splendido premio di assistere alla Sua gloria divina e suprema.
(Tratto da «Legionário», São Paulo, N° 236, 21 marzo 1937)
“T
Ave Crux Spes Unica!
di Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein)
i salutiamo, Croce santa, nostra unica speranza!” Così la Chiesa ci fa dire nel tempo di passione dedicato alla contemplazione delle amare sofferenze di Nostro Signore Gesù Cristo.
Il mondo è in fiamme: la lotta tra Cristo e anticristo si è accanita apertamente, perciò se ti decidi per Cristo può esserti chiesto anche il sacrificio della vita
Contempla il Signore che pende davanti a te sul legno, perché è stato obbediente fino alla morte di Croce Egli venne nel mondo non per fare la sua volontà, ma quella del Padre. Se vuoi essere la sposa del Crocifisso devi rinunciare totalmente alla tua volontà e non avere altra aspirazione che quella di adempiere la volontà di Dio.
Di fronte a te il Redentore pende dalla Croce spogliato e nudo, perché ha scelto la povertà. Chi vuole seguirlo in modo perfetto deve rinunciare ad ogni possesso terreno Stai davanti al Signore che pende dalla Croce con il cuore squarciato: Egli ha versato il sangue del suo Cuore per guadagnare il tuo cuore. Per poterlo seguire in santa castità, il tuo cuore dev’essere libero da ogni aspirazione terrena; Gesù Crocifisso dev’essere l’oggetto di ogni tua brama, di ogni tuo desiderio, di ogni tuo pensiero
Il mondo è in fiamme: l’incendio potrebbe appiccarsi anche alla nostra casa, ma al di sopra di tutte le fiamme si erge la Croce che non può essere bruciata La Croce è la via che dalla terra conduce al Cielo Chi l’abbraccia con fede, amore, speranza viene portato in alto, fino al seno della Trinità
Il mondo è in fiamme: desideri spegnerle? Contempla la Croce: dal Cuore aperto sgorga il sangue del Redentore, sangue capace di spegnere anche le fiamme dell’inferno. Attraverso la fedele osservanza dei voti religiosi rendi il tuo cuore li-
bero e aperto; allora si potranno riversare in esso i flutti dell’amore divino, sì da farlo traboccare e renderlo fecondo fino ai confini della terra.
Attraverso la potenza della Croce puoi essere presente su tutti i luoghi del dolore, dovunque ti porta la tua compassionevole carità, quella carità che attingi dal Cuore Divino e che ti rende capace di spargere ovunque il suo preziosissimo sangue per lenire, salvare, redimere
Gli occhi del Crocifisso ti fissano interrogandoti, interpellandoti. Vuoi stringere di nuovo con ogni serietà l’alleanza con Lui? Quale sarà la tua risposta? “Signore, dove andare? Tu solo hai parole di vita”
(Edith Stein, Dottrina, Testi inediti, Roma, pp 127-130)
Italia: “una società di sonnambuli e ciechi”di Julio Loredo
Lo scorso dicembre, il Censis pubblicava il suo Rapporto annuale sulle tendenze economiche e sociali in Italia. Le conclusioni sono molto più cupe delle previsioni più pessimistiche: “Il Rapporto ritratta una società di sonnambuli, ciechi dinanzi ai presagi”
Leggiamo nel Rapporto: “Molte scie, ma nessuno sciame ( ) una direzione, ma pochi obiettivi (…) il ripiegamento in piccole patrie e piccole rivendicazioni, la vitalità ridotta, la scarsità di traguardi (…) i meccanismi di promozione e di mobilità sociale usurati ( ) il rallentamento dell’economia certifica una nuova fase di incertezza ( ) La società italiana sembra affetta da un sonnambulismo diffuso”
Al centro di questa terribile situazione c’è la crisi della famiglia e il conseguente calo della natalità.
Dal Rapporto emerge che, nel 2040, le coppie con figli scenderanno al 25,8% del totale, mentre le “famiglie” composte da una sola persona aumenteranno fino a 9,7 milioni (37%). Di queste “famiglie monogenitoriali” (sic), oltre il 60% sarà composto da anziani, che dovranno così affrontare da soli i loro ultimi anni: “Gli anziani saranno sempre più senza figli e sempre più soli”
Il calo della natalità è favorito dal declino del matrimonio. Oggi solo il 52% delle coppie italiane sono sposate. La tendenza è verso l’estinzione del matrimonio Tra cinque anni la maggioranza delle
coppie saranno semplicemente “conviventi”. Ciò, secondo il Rapporto, tende a “indebolire il senso dei doveri coniugali” e, quindi, la volontà di avere figli.
Un ulteriore fattore è l’aumento dei divorzi e delle separazioni Mentre negli anni Ottanta si contavano meno di 20.000 separazioni l’anno, ora se ne contano quasi 100 000 Ciò naturalmente smorza il desiderio di avere figli, visti come un problema anziché come una risorsa
Mentre il tasso di natalità crolla, la popolazione invecchia Nel 2040 il 34% della popolazione italiana sarà composta da anziani, di cui il 10,3% avrà problemi di disabilità, senza nessun famigliare che li assista.
Il Rapporto Censis fotografa una popolazione che sta scivolando in una sorta di depressione collettiva Mentre le aspettative di vita diminuiscono, una sensazione di paura si impadronisce degli animi: “L’84,0% degli italiani teme il clima impazzito ( ) Il 73,4% ha paura che i problemi strutturali irrisolti del nostro Paese provocheranno nei prossimi anni una crisi economica e sociale molto profonda ( ) Per il 70,6% i rischi ambientali, quelli demografici e quelli ora connessi alla guerra provocheranno un crollo della società, favorendo la povertà diffusa e la violenza. (…) Il ritorno della guerra spettacolarizzata dai social media ha alimentato una paura ulteriore: la metà degli italiani ora teme che l’Italia non sarebbe in grado di
difendersi militarmente nel caso di un attacco da parte di un Paese nemico” E via di questo passo
Da qui la diagnosi: “La società italiana sembra affetta da un sonnambulismo diffuso, precipitata in un sonno profondo del calcolo raziocinante che servirebbe per affrontare dinamiche strutturali, di lungo periodo, dagli effetti potenzialmente funesti”
“Di fronte a presagi così cupi – prosegue il Censis – i pochi indicatori economici positivi non riescono a gonfiare le vele affinché la nave possa salpare Il sonnambulismo non colpisce solo le classi dirigenti, ma è un fenomeno diffuso tra la maggioranza silenziosa degli italiani”.
Le rilevazioni del Censis coincidono con quelle dell’Istat. Secondo lo Statistiche Report del 26 ottobre 2023: “Nel 2022 è proseguito il trend discendente della natalità. Il numero delle nascite diminuisce ulteriormente dell’1,7% rispetto al 2021, confermando il trend iniziato nel 2008 La popolazione italiana è in sistematica diminuzione. Dal 2008, il tasso di natalità è diminuito del 31,8%”
Secondo l’ISTAT, questa diminuzione della natalità è dovuta a “cambiamenti strutturali nella popolazione femminile”. Tanto per cominciare, oggi ci sono meno donne in età fertile (15-49 anni) rispetto al passato I nati durante il cosiddetto baby-boom hanno ormai superato l’età riproduttiva. E quelli nati durante il baby-bust diminuiscono ogni anno Un se-
La società italiana sembra affetta da un sonnambulismo diffuso Al centro di questa terribile situazione c’è la crisi della famiglia e il conseguente calo della natalità
condo fattore è il ritardo della maternità Mentre i baby-boomer iniziavano ad avere figli poco più che ventenni, ora la soglia si è spinta verso la metà o la fine dei trenta Pertanto, l’Italia è scesa a un tasso di natalità di 1,19, che è la metà di quello che sarebbe necessario solo per mantenere la popolazione
Sia il Censis che l’Istat mostrano che nel 2050 l’Italia avrà perso quasi 5 milioni di persone, l’equivalente delle sue due principali città: Roma e Milano
Il Bel Paese sta rapidamente raggiungendo il punto di non ritorno, cioè una situazione in cui, anche se tutte le donne fertili riprendessero ad avere figli, la tendenza al ribasso non può più essere invertita: “Le donne in età fertile diminuiranno, creando una barriera oggettiva e insormontabile a ogni tentativo di invertire il calo della natalità”
Questa rapida diminuzione della popolazione avrà conseguenze disastrose per la società italiana nel prossimo futuro Con meno giovani che pagano le tasse e più anziani che ricevono sussidi, l’intero sistema di welfare – orgoglio della società moderna – crollerà, a cominciare dalla sanità pubblica Le persone vanno in pensione sempre più tardi e ricevono retribuzioni sempre più ridotte I giovani oggi sanno che dovranno lavorare di più e guadagnare di meno. Con i prezzi alle stelle diventa sempre più difficile vivere con la sola pensione.
Dal 2000, la diminuzione della popolazione nativa è stata in parte bilanciata da un rapido aumento dell’immigrazione e da un alto tasso di natalità tra gli immigrati, soprattutto musulmani Dal Rapporto Censis emerge che anche questa tendenza mostra segni di esaurimento Tuttavia, la sostituzione della popolazione italiana continua, poiché arrivano sempre più immigrati, mentre sempre più italiani lasceranno il paese per cercare una vita migliore altrove
Cerchiamo ora di interpretare questi numeri.
Sembra chiaro che la Modernità stia crollando. Quel brave new world proposto sulla scia dei “mira-
Attualità
Nel 2040, oltre il 60% dei nuclei famigliari sarà composto da anziani, che dovranno così affrontare da soli i loro ultimi anni
coli” economici del secondo dopoguerra, basato sul progresso scientifico e tecnologico senza fine, sulla ricchezza diffusa e sull’intrattenimento illimitato, un mondo forgiato sotto l’egida della libertà e del piacere, si avvia al tramonto Un altro mondo, fatto di tumulto, ansia e dolore sta sorgendo. Il diavolo non dà mai ciò che promette
Il Rapporto Censis parla di un mondo le cui “strutture e identità si stanno sgretolando”, rendendo le persone, soprattutto i giovani, “vulnerabili e spaventate” Ben il 64% dei giovani afferma di “non contare nulla nella società” In altre parole, non trovano posto nella Modernità.
L’ultimo grande progetto dei leader mondiali –la globalizzazione – è fallito. Dal Rapporto Censis emerge che il 69,3% degli italiani ritiene che la globalizzazione abbia portato più problemi che benefici, mentre l’84% pensa che avranno una vita peggiore rispetto ai loro antenati L’esatto contrario di ciò che la Modernità prometteva.
Alla radice di questa situazione c’è una profonda crisi morale, e quindi religiosa. Ai giovani non si insegna più che “la vita dell’uomo sulla terra è una milizia” (Giobbe, 7,1). L’uomo non ha solo diritti ma anche, e direi soprattutto doveri Uno di questi è “siate fecondi e moltiplicatevi” (Gn 1,28), cioè sposatevi e abbiate figli. Il matrimonio e la genitorialità portano molteplici soddisfazioni Esiste però l’altro lato. La vita matrimoniale non è facile, avere figli non è semplice, educarli a volte non è comodo Nel corso dei secoli, però, l’uomo ha sempre assunto questo compito con entusiasmo, largamente compensato dalle gioie della vita familiare
Per aiutarci a compiere questi doveri, oltre ai nostri istinti (come quello materno) Dio ci ha dato la grazia divina, che illumina la nostra intelligenza, fortifica la nostra volontà e tempera le nostre passioni E questa va ricercata attraverso la preghiera e la frequentazione dei Sacramenti. Ecco l’unica via d’uscita da questa crisi
Finché si proporranno soluzioni appena materiali per frenare la crisi demografica – meno tasse, più incentivi sociali e così via – si toccheranno i rami e non la radice del problema È necessaria una conversione religiosa
Sembra chiaro che la Modernità stia crollando. Finché si proporranno soluzioni appena materiali per frenare la crisi demografica – meno tasse, più incentivi sociali e così via – si toccheranno i rami e non la radice del problema. È necessaria una conversione religiosa.
Pio XII: le famiglie numerose,
sono una benedizione
di Dio
Tra le aberrazioni più dannose della moderna società paganeggiante deve contarsi l’opinione di taluni che ardiscono definire la fecondità dei matrimoni una «malattia sociale», da cui le nazioni che ne colpite dovrebbero sforzarsi di guarire con ogni mezzo Di qui la prop ganda del cosiddetto «controllo razionale delle nascite», promossa da per sone e da enti, talvolta autorevoli per altri titoli, ma, in questo, pur troppo riprovevoli ( )
Le famiglie numerose, lungi dall’essere la «malattia sociale», sono la garanzia della sanità di un popolo, fisica e morale. Nei focolari, dove è sempre una culla che vagisce, fioriscono spontaneamente le virtù, mentre esula il vizio, quasi scacciato dalla fanciullezza, che ivi si rinnova come soffio fresco e risanatore di primavera ( )
Una famiglia numerosa ben ordinata è quasi un visibile santuario: il sacramento del Battesimo non è per essa un avvenimento eccezionale, ma rinnova più volte la letizia e la grazia del Signore Non è ancora terminata la serie dei festosi pellegrinaggi al fonte battesimale, che comincia quella, sfavillante di pari candore, delle Cresime e delle prime Comunioni. Il più piccino dei fratelli ha appena deposto il vestitino bianco tra i più cari ricordi della vita, ed ecco fiorire il primo velo nuziale, che raccoglie ai piedi dell’altare genitori, figli e nuovi p renti. Seguiranno, come rinnovate primavere, altri matrimoni, altri ba simi, altre prime Comunioni, perpetuando, per così dire, nella casa le vi Dio e della sua grazia.
(Discorso di Sua Santità Pio XII ai dirigenti e rappresentanti delle Associazioni delle famiglie numerose, 20 gennaio 1958)
AF r a n c e s c o i n c o n t r a
F r a n c e s c o i n c o n t r a i l n e o - m a r x i s m o i l n e o - m a r x i s m o
di Julio Loredo
metà gennaio, Papa Francesco ha incontrato in Vaticano esponenti di DIALOP (Transversal Dialogue Project), un’associazione europea che promuove il dialogo tra marxisti e cristiani. Immediata la tempesta di critiche che si è abbattuta sul pontefice argentino: non solo non ha fatto nessuna critica all’ideologia marxista, sembrando anzi lodarla, ma si è anche astenuto dal condannare le dittature comuniste.
Confesso che non conoscevo DIALOP Ho fatto quindi la solita ricerca in rete, e mi sono imbattuto in un vecchio conoscente. Era vestito di modo diverso, più giovanile e ricercato, ed era evidente che si era fatto un lifting Ma era pur sempre lui
Nel 2014 scrisse il libro Teologia della liberazione, un salvagente di piombo per i poveri (Cantagalli, 439pp), nel quale, tracciando le radici di detta teologia, presentavo la storia delle correnti progressiste all’interno della Chiesa che, in ogni epoca, hanno cercato di abbracciare la rivoluzione di turno.
Ed ecco il Cattolicesimo liberale, che cercava di “battezzare la Rivoluzione francese”, nelle parole di Papa Gregorio XVI. Ecco il Modernismo, che cercava di “parlare il linguaggio della modernità”, come diceva Ernesto Buonaiuti Ecco la Nouvelle Théologie, che introduceva il pensiero esistenzialista nella teologia mentre, in campo sociale, puntava a plasmare un nuovo mondo ispirato alla “progressiva socializzazione e alla liberazione del proletariato”,
come scrisse Padre Chenu. Ed ecco, finalmente, la Teologia della liberazione, che cercava di coinvolgere i cattolici nelle rivoluzioni comuniste in America Latina. “Ciò che vogliamo è introdurre il marxismo nella teologia”, proclamava Leonardo Boff.
Già dall’inizio degli anni Ottanta, però, per i progressisti di ogni tinta era evidente che il vecchio marxismo andava scemando, pari passu col crollo del “paradiso” che aveva creato, cioè l’Unione delle Repubbliche Sovietiche Socialiste Essi, tuttavia, non si persero d’animo, e lanciarono una serie d’iniziative tese ad aggiornare i loro errori, abbracciando le nuove forme di rivoluzione che si stavano sviluppando: femminismo, omosessualismo, ambientalismo, gender, indigenismo, wokismo e via dicendo In altre parole, quei fenomeni che vanno sotto il nome di “rivoluzione culturale”, “marxismo culturale” o “neo-marxismo”, e che Plinio Corrêa de Oliveira ingloba nella “4a Rivoluzione” (dopo il comunismo, che sarebbe la 3a)
Ecco l’entroterra da dove spunta DIALOP, un tentativo europeo e aggiornato di continuare questo vecchio dialogo tra “cattolici” e la Rivoluzione. Metto “cattolici” fra virgolette perché, come vedremo, per dialogare con la Rivoluzione, figlia del Padre della menzogna, bisogna cambiare la Chiesa DIALOP ha la sua sede centrale a Vienna
L’idea di DIALOP fu lanciata dallo stesso Papa Francesco Leggiamo sul loro sito: “Durante l’udienza privata che Papa Francesco ha concesso il 18 settembre 2014 ai due politici di sinistra Alexis Tsipras e Walter Baier e a Franz Kronreif del Movimento dei Focolari, la conversazione si è concentrata sulla crisi ambientale e sulla crisi sociale mondiale. Al termine di quell’udienza Papa Francesco ha invitato i visitatori ad avviare un dialogo trasversale, capace di coinvolgere gli strati più ampi della società e soprattutto i giovani ( ) Da quel primo incontro ne seguirono molti altri tra intellettuali, studiosi e studenti del versante cristiano e della sinistra” (1).
Si tratta, quindi, di un dialogo fra cattolici e la sinistra, concretamente quella socialista/marxista:
“DIALOP è un progetto di dialogo trasversale DIALOP promuove e sostiene il dialogo tra persone di buona volontà, di origine laica e religiosa, in particolare tra socialisti/marxisti e cristiani (…) DIALOP mira a sviluppare e implementare i campi dell’etica sociale, applicando i principi della critica sociale marxiana e della dottrina sociale della Chiesa” (2).
Papa Francesco non è nuovo a questo tipo di dialogo fra cattolici e l’estrema sinistra Egli ha già ospitato in Vaticano ben due incontri mondiali dei Movimenti popolari, una sorta di federazione di correnti radicali del sinistrismo latinoamericano e mondiale. Uno degli organizzatori è il brasiliano João Pedro Stedile, leader del Movimento dei senza terra (MST). “Nella formazione politica del MST – afferma Stedile – studiamo Marx, Lenin, Gramsci Ci ispiriamo alla scuola dei marxisti storici” (3). Non sorprende, quindi, che sull’incontro del 2014, presieduto da Papa Francesco, Stedile abbia dichiarato: “Il Papa ha dato un grande contributo con un documento irreprensibile, più a sinistra di molti di noi. Noi marxisti lottiamo insieme al Papa per fermare il diavolo del capitalismo” (4).
Torniamo, però ai membri di DIALOP, senz’altro meno rozzi dei marxisti latinoamericani e più allineati con un neo-marxismo di taglio occidentale, sulla scia dei nuovi tipi di rivoluzione: “Adoperiamo tre diversi approcci: dottrina sociale cristiana, teoria critica marxista e femminismo” (5). La “teoria critica marxista” si riferisce, ovviamente, al neo-mar-
“DIALOP
xismo sviluppato dalla Scuola di Francoforte, che intendeva aggiornare l’ideale comunista per applicarlo all’Occidente industrializzato.
DIALOP espone la sua visione in un Position Paper pubblicato nel 2022 (6)
Gli autori, Michael Brie e Bernhard Callebaut, passano in rivista la storia del dialogo fra comunisti e cristiani In passato i due erano antagonisti: “Il cristianesimo e il socialismo – due movimenti con caratteristiche molto diverse – sono stati a lungo ai ferri corti l’uno con l’altro”. Questa incompatibilità, secondo loro, proveniva dal fatto che la Chiesa si riteneva detentore della Verità e non voleva piegarsi ai processi rivoluzionari che si sviluppavano nel mondo: “La Chiesa si trovò impreparata ai profondi cambiamenti delle strutture sociali, introdotti dalla rivoluzione industriale e dalla rivoluzione francese”
Tutto ciò sorretto da una teologia, e quindi da un Magistero, autoreferenziale e chiuso alle sollecitazioni dei nuovi fenomeni sociali: “Gli specialisti oggi concludono che nella sua evoluzione di due millenni, il cristianesimo è stato in grado di elaborare l’etica per le singole persone più di quanto sia stato capace di sviluppare un ’etica più creativa e critica sulle strutture di base della società”.
Un punto centrale è il problema dell’uguaglianza La Rivoluzione è fondamentalmente ugualitaria, mentre la Chiesa ha sempre insegnato che l’universo è gerarchico Ciò li faceva incompatibili
La condanna del comunismo
Papa Francesco afferma che cattolici e comunisti hanno “la stessa missione”. Ma è proprio così? Quando si studia la condanna del comunismo da parte della Chiesa, il problema è davvero l’imbarazzo della scelta. Tutti i Papi, fino a Benedetto XVI, hanno severamente condannato il comunismo e il socialismo.
Intrinsecamente perverso: “Il comunismo è intrinsecamente perverso e non si può ammettere in nessun campo la collaborazione con esso da parte di chiunque voglia salvare la civilizzazione cristiana” (Pio XI, Divini Redemptoris)
Nefanda dottrina: “La nefanda dottrina del Comunismo [è] massimamente avversa allo stesso diritto naturale; una volta che essa sia ammessa, i diritti di tutti, le cose, le proprietà, anzi la stessa società umana si sconvolgerebbero dal fondo” (Pio IX, Qui Pluribus)
Male orrendo: “Da ciò si è arrivati alle finitime pesti che sono il Comunismo, il Socialismo, il Nichilismo, orrendi mali e quasi sterminio della società civile” (Leone XIII, Diuturnum Illud).
Errore assurdo: “Non vogliamo stare qui a ripetere le ragioni che provano ad evidenza l’assurdità del Socialismo e di altri simili errori” (Benedetto XV, Ad Beatissimi Apostolorum)
Termini contraddittori: “Socialismo religioso e socialismo cristiano sono dunque termini contraddittori: nessuno può essere buon cattolico ad un tempo e vero socialista” (Pio XI, Quadragesimo Anno)
Sistema condannato: “La chiesa condannò i vari sistemi del socialismo marxista, e li condanna anche oggi” (Pio XII, Evangelii Praecones).
Opposizione radicale: “Tra comunismo e cristianesimo, il Pontefice ribadisce che l’opposizione è radicale, e precisa che non è da ammettersi in alcun modo che i cattolici aderiscano al socialismo moderato” (Giovanni XXIII, Mater et Magistra)
Impossibile compromesso: “L’errore fondamentale del socialismo è di carattere antropologico (...) Nel recente passato il sincero desiderio di essere dalla parte degli oppressi e di non esser tagliati fuori dal corso della storia ha indotto molti credenti a cercare in diversi modi un impossibile compromesso tra marxismo e cristianesimo” (Giovanni Paolo II, Centesimus Annus).
Vergogna del nostro tempo: “I regimi totalitari e atei che si sono impadroniti del potere per vie rivoluzionarie e violente, proprio in nome della liberazione del popolo Non si può ignorare questa vergogna del nostro tempo” (Joseph Ratzinger, Libertatis Nuntius)
La bramosia di taluni cristiani di “dialogare” con la Rivoluzione non è nuova
A dx , Talleyrand (vescovo cattolico), Rabaut Saint-Etienne (pastore protestante), con al centro la Religione, dialogano con ArmandGaston Camus, presidente nel 1789 dell’Assemblea Nazionale Costituente
Ne conseguì, per i cattolici, la formazione della “Chiesa costituzionale”, un vero disastro ecclesiastico e pastorale: il “dialogo” con la Rivoluzione non è mai a vantaggio della Chiesa
fra loro: “Perché i cristiani fanno difficoltà ad avere influenza sulle strutture di base della società per orientarle a relazioni più fraterne?”
Dal secolo XIX, però, questo rapporto iniziò a cambiare Mentre la Rivoluzione traeva conseguenze sempre più radicali dai suoi postulati libertari e ugualitari, sorsero nella Chiesa correnti che cercavano con essa una convergenza, prima nell’azione e poi anche nella dottrina Questa tendenza iniziò col cosiddetto “cattolicesimo sociale” tendenzialmente di sinistra, e arrivò alla Teologia della liberazione: “Nel ventesimo secolo, tuttavia, il cristianesimo e specialmente la Chiesa cattolica acquisirono una crescente coscienza che il Vangelo stimolava un ’opzione preferenziale per i poveri”
DIALOP assume e continua questa linea.
Tale convergenza è oggi possibile perché ambedue le parti sono cambiate Da parte marxista, si è scoperto il potenziale rivoluzionario della religione: “Oggi Dio non sembra più un ostacolo alla Sinistra per la collaborazione con le forze ufficiali cristiane” Questo è vero soprattutto per le nuove forme di Rivoluzione sorte dopo il Sessantotto, come il femminismo e l’ambientalismo.
Ma è cambiata anche la Chiesa, o almeno ampi settori di essa: “Il Dio che il socialismo ha rifiutato quando è diventato un approccio ateo e violento alla vita e alla società, per così dire, era davvero il Dio di Gesù Cristo? La teologia oggi afferma che non è così Un Dio capo al vertice di una piramide sociale e politica è chiaramente l’opposto dell’immagine del Padre, Abbà, che Gesù proclama”. In altre parole, si è dovuto adattare la dottrina della Chiesa per farla diventare compatibile col socialismo.
E qui mi permetto una riflessione
Il cambiamento fa parte dell’essenza della Rivoluzione Anzi, “rivoluzione” vuol dire proprio quello: cambiamento. Dalla caduta della civiltà cristiana medievale, il processo rivoluzionario ha avanzato attraverso tappe successive e mostrando molteplici volti, non sempre compatibili fra loro È quello che Plinio Corrêa de Oliveira chiama “la metamorfosi del processo rivoluzionario” (7).
Mentre, però, il cambiamento è intrinseco alla Rivoluzione, la dottrina cattolica si definisce invece per la sua perennità In altre parole, più la Rivoluzione cambia, più diventa sé stessa. Più il cattolicesimo cambia, più esso si allontana dalla Verità di Nostro Signore Gesù Cristo. Il neo-marxismo è pur sempre marxismo La neo-Chiesa non sembra più la Chiesa cattolica
C’è, però, una grande novità Mentre in passato questo “dialogo” ecumenico e convergente fra cattolici e Rivoluzione era portato avanti da frange che venivano sistematicamente rimproverate, emarginate e perfino condannate dall’Autorità, oggi esso viene promosso dallo stesso Pontefice in Vaticano
Quomodo obscuratum est aurum!
1 https://dialop eu/who-we-are#geschichte
2 Ibid
3 Cfr Bertrand d’Orleans e Braganza, “Reverente e filiale messaggio a S S Francesco”, 8 febbraio 2014
4 Cfr Nelson Ramos Barreto, “Incontro mondiale dei Movimenti popolare: tentativo di far rivivere il movimento rivoluzionario”, Tradizione Famiglia Proprietà, dicembre 2014
5 https://dialop eu/who-we-are#geschichte
6 Michael Brie e Bernhard Callebaut, Alla ricerca di un comune futuro in solidarietà. Documento sulle posizioni comuni nel dialogo cristiano-socialista, marzo 2022. https://dialop.eu/wp-content/uploads/2022/10/DIALOP PositionPaper 2022 IT.pdf
7. Plinio Corrêa de Oliveira, Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, Roma 1998, pp 43-45
La questione del “dialogo” fra Chiesa e comunismo si era già posta durante il Concilio Vaticano II
Giovanni XXIII aveva inaugurato un clima di disgelo fra la Chiesa e l’URSS, due realtà fino ad allora definite dai Romani Pontefici come “antitetiche”. Era l’inizio della cosiddetta “Ostpolitik” vaticana Il 7 marzo 1963 Papa Roncalli ricevette in udienza Aleksej Adjubei, genero di Krusciov. Poco tempo dopo, l’enciclica Pacem in terris fu propagandata da certi ambienti come base per una collaborazione tra cattolici e comunisti Prese quindi forza un movimento di convergenza tra i due campi, specie in alcuni Paesi dell’Est, come la Polonia.
Questa convergenza era apparentemente favorita dall’atteggiamento di alcuni governi comunisti
Chiesa e comunismo: l’impossibile coesistenza
nei confronti della Chiesa, un atteggiamento che andava gradualmente evolvendo dalla persecuzione aperta a una certa tolleranza, e che permetteva una limitata libertà di culto, a condizione comunque che non venissero toccati punti suscettibili di essere interpretati come opposizione al regime comunista, sia a livello politico che dottrinale. Non pochi cattolici vedevano in questo precario modus vivendi una formula perfettamente accettabile.
Questa posizione era soprattutto condivisa dai cattolici di sinistra, che al comunismo rimproveravano magari l’ateismo, ma che tutto sommato non vi si opponevano ed, anzi, volevano collaborare con esso.
Il prof Plinio Corrêa de Oliveira, all’epoca a Roma per seguire il Concilio, vide in questa tendenza un serio pericolo che non si doveva lasciar passare sotto silenzio. Egli vi dedicò quindi uno studio che apparve nell’agosto 1963 con il titolo «La Libertà della Chiesa nello Stato comunista» L’opera analizza la legittimità di una “coesistenza pacifica” fra Chiesa e Stato comunista: è lecito per la Chiesa accettare una precaria libertà di culto in cambio della rinuncia all’insegnamento integrale del suo Magistero?
L’autore vi dimostrava che i cattolici non possono accettare alcun modus vivendi con il comunismo che implichi la rinuncia a difendere punti essenziali della dottrina cattolica, come il diritto di proprietà, fondato su ben due Comandamenti Tradotto successivamente in 8 lingue, lo studio fu distribuito ai 2 200 Padri presenti al Concilio Vaticano II, nonché ai 450 giornalisti accreditati. Il 4 gennaio 1964 il saggio fu pubblicato integralmente sul quotidiano romano Il Tempo.
In «La libertà della Chiesa nello Stato comunista» Plinio Corrêa de Oliveira dimostra che i cattolici non possono accettare nessun modus vivendi che implichi la rinuncia a difendere punti essenziali della dottrina della Chiesa
“Il tacere sul comunismo sarebbe una lacuna imperdonabile, anzi un peccato collettivo. Questa è la grande eresia teorica e pratica dei nostri tempi; e se il Concilio non si occupa di essa, può sembrare un Concilio mancato”
Cardinale Antonio Bacci
L’autore ricevette lettere di encomio da vari prelati, tra cui i cardinali Eugenio Tisserant, decano del Sacro Collegio, e Alfredo Ottaviani, Segretario della Sacra Congregazione del Santo Uffizio Fra le manifestazioni di appoggio spiccava una lettera di approvazione del Prefetto della Sacra Congregazione dei Seminari e delle Università, Cardinale Giuseppe Pizzardo, che definiva l’opera “un’eco fedelissima del supremo Magistero della Chiesa” augurandole “la più ampia diffusione”.
L’opera suscitò un’accesa polemica a livello europeo e valicò perfino la cortina di ferro. In Polonia lo studio fu violentemente attaccato dal movimento catto-comunista Pax, capeggiato dal “compagno” Zbignew Czajkowski Ne nacque uno scambio di lettere aperte tra quest’ultimo e il dottor Plinio. Incapace di controbattere agli argomenti del leader brasiliano, Czajkowski fu tuttavia costretto ad ammettere: “La nostra discussione ha sollevato grande interesse in Polonia, come dimostrano le molte notizie apparse sui giornali”. A dare man forte a Pax arrivò anche il direttore della rivista Wiez, Tadeusz Mazowiecki, deputato del gruppo cattolico Znak e successivamente Primo Ministro nel 1990 sotto Lech Walesa, in coalizione con il Partito Comunista.
La distribuzione a Roma di La Libertà della Chiesa nello Stato comunista si ricollegò ad altre due importanti iniziative ispirate dal prof. Plinio Corrêa de Oliveira nell’ambito del Concilio Vaticano II
Nel dicembre 1963 mons. Antonio de Castro Mayer consegnò in forma ufficiale una petizione firmata da 213 padri conciliari, in cui si chiedeva al Santo Padre di “esporre con grande chiarezza la dottrina sociale cattolica, denunciando gli errori del marxismo, del socialismo e del comunismo”, e di “fustigare quegli errori e quella mentalità” In altre parole, si chiedeva una condanna del comunismo
Da parte sua, mons Geraldo de Proença Sigaud consegnò, nel febbraio 1964, una petizione sotto-
scritta da 510 cardinali e vescovi di tutto il mondo, in cui si implorava che il Pontefice, in unione con i vescovi presenti a Roma, consacrasse il mondo, e in maniera esplicita la Russia, al Cuore Immacolato di Maria, secondo quanto richiesto dalla Madonna a Fatima nel 1917
Inspiegabilmente, nei documenti finali, il Concilio evitò qualsiasi riferimento al pericolo comunista. Delle due petizioni, neanche una parola...
A questo riguardo, il cardinale Antonio Bacci, della Curia romana, affermò allora:
“Il tacere su questo punto [la minaccia del comunismo] credo che sarebbe una lacuna imperdonabile, anzi un peccato collettivo Questa è la grande eresia teorica e pratica dei nostri tempi; e se il Concilio non si occupa di essa, può sembrare un Concilio mancato”
Lettera del Cardinale Giuseppe Pizzardo, in cui qualifica l’opera di Plinio Corrêa de Oliveira “eco fedelissima del Supremo Magistero della Chiesa”
Il “Leone di Münster”
di Renato VasconcelosQuale dev’essere l’atteggiamento della Chiesa nei confronti di un regime che viola profondamente la Legge di Dio? Se la questione si pose – e si continua a porre – in rapporto ai regimi comunisti, si pose anche in rapporto al nazismo. Ecco il modello dell’indomito vescovo di Münster, il cardinale Clemens August von Galen. Discendente di nobili famiglie, egli non si lasciò piegare né dalle lode né dalle minacce. Come ha dichiarato Papa Benedetto, il suo esempio è di enorme validità per ricordare alla gerarchia il dovere della verità in ogni circostanza storica.
21febbraio 1946, Basilica di San Pietro Seduto sul Trono sta Papa Pio XII, attorniato da alti prelati Atmosfera di grande gala, presenti il Corpo diplomatico e personalità venute dal mondo intero. Il lungo corteo di 32 nuovi cardinali procede lungo la navata centrale. Fra di loro, uno spicca per la sua figura alta e imponente, suscitando l’entusiasmo dei fedeli, i quali incominciano ad applaudirlo e a gridare “Viva il Conte von Galen!”.
Il Papa aveva elevato al cardinalato il 23 dicembre dell’anno prima il vescovo di Münster, meritatamente celebre per avere denunciato, già nei primi anni della Seconda Guerra Mondiale, i crimini nazisti, specialmente la persecuzione alla Chiesa e l’abominevole pratica dell’eutanasia contro malati e anziani. Chi fu questa personalità trascinante, entusiasticamente applaudita dai fedeli romani? Perché fu così importante la sua opposizione al nazismo?
Tradizione cattolica, passato illustre, nobili natali
Clemens August conte von Galen (1878-1946) nacque il 16 marzo nel castello di Dinklage a Oldenburg, Germania, undicesimo fra dodici fratelli e sorelle I suoi genitori furono il conte Ferdinand Heribert e Elisabeth, nata contessa von Spee. La famiglia, di antica stirpe cattolica, diede alla Chiesa arcivescovi, vescovi, chierici e numerose suore e monache. E anche valorosi difensori dei diritti cattolici nel campo temporale. Il conte Heribert fu un rilevante deputato cattolico del Zentrumspartei (Partito di Centro) nel Reichstag (Parlamento)
In questo focolare pieno di virtù cristiane, ricevette il giovane Clemens August una accurata educazione Frequentò dal 1890 al 1894 la scuola gesuita Stella Matutina a Feldkirch. Nei due anni successivi studiò a
Mons. von Galen percepì subito gli errori contenuti nell’opera Mito del Secolo XX di Alfred Rosenberg, l’ideologo del partito nazista
Vechta, dove concluse il liceo. Nel 1897, accompagnato dal fratello Franz, frequentò la Facoltà di Fribourg in Svizzera. Fu allora che decise di divenire sacerdote Nel 1899 entrò nel seminario gesuita di Innsbruck. Ordinato il 28 maggio 1904 nella cattedrale di Münster, fu nominato il mese dopo vicario capitolare e cappellano di suo zio, vescovo ausiliare di Münster, Mons Maximilian von Galen Nel 1906 fu trasferito a Berlino, dove divenne cappellano della parrocchia di San Mathias. In aggiunta alle cure pastorali, insegnava religione in un liceo della città
Alte virtù sacerdotali e umane
Il 5 settembre 1933 Pio XI lo elevò all’episcopato, nominandolo nella sede occupata prima dallo zio. Nel giorno della consacrazione episcopale, il seguente 28 ottobre, scrisse di lui il cardinale Schulte: “Aussi Clement, qu’Auguste” (“Tanto Clemente che Augusto”) Il nuovo vescovo adottò come motto “Nec laudibus nec timore” (“Non mi muovono né la lode né il timore”), indicando così la stoffa del suo carattere
Di lui scriveva il “Münstersche Anzeiger” (12/9/1933): «Spiccano nel nuovo vescovo alte virtù sacerdotali e umane. Come curato di anime a Berlino, (...) innalzò continuamente la sua voce contro la crescente secolarizzazione della vita, esigendo un ritorno ai chiari principi della Chiesa Cattolica». Otto mesi prima il Partito Nazional-Socialista aveva scalato il potere. Con la sua dottrina pagana della razza ariana pura, il nazismo non poteva non scontrarsi con la Chiesa, che cominciò infatti a perseguitare, all’inizio in modo discreto ma in seguito apertamente e duramente
Divenne il “Leone di Münster”
Mons von Galen percepì subito gli errori contenuti nell’opera Mito del Secolo XX di Alfred Rosenberg, l’ideologo del partito nazista. E li confutò duramente nella sua Lettera Pastorale del 19 marzo 1935, denunciando il “mito del sangue” di Rosenberg come una nuova religione pagana Entusiasti del coraggio del loro vescovo, i cattolici lo ribattezzarono il “Leone di Münster” Ciò non solo per le sue
critiche continue degli errori nazisti ma soprattutto per i suoi tre famosi sermoni proferiti nei giorni 13 e 20 luglio e 3 agosto 1941 nella Chiesa di San Lamberto, dalle cui torri ancora sono appese le gabbie in cui furono rinchiusi i resti mortali dei capi della ribellione anabattista.
Sfidando i nazisti condanna l’eutanasia
Nel sermone del 13 luglio, criticò la confisca di monasteri e conventi bollandola come segno di un “odio profondo contro il Cristianesimo, che vogliono sterminare” Il 20 luglio impiegò la figura dell’incudine e del martello: “Attualmente non siamo martello, ma incudine ( ) L’incudine non può né necessita di ribattere. Ella ha bisogno solo di essere ferma e dura” Il 3 agosto rimproverò il crimine dell’eutanasia, praticato su persone anziane, paralizzate o con malattie incurabili La reazione suscitata dalle sue parole questa volta fu gigantesca. Alti gerarchi del partito nazista chiedevano un processo contro il presule che si concludesse con l’impicaggione in una piazza di Münster.
Goebbels, lo scaltro Ministro della Propaganda, notò che una tale misura avrebbe alienato i cattolici dallo sforzo di guerra. E raccomandò a Hitler di rimandare la “resa dei conti” a dopo la “vittoria finale”. Mons. Von Galen dovette vivere in seguito con questa spada di Damocle sul capo, accettandola eroicamente senza vacillare. La vittoria finale non
Chiesa
Due esempi di propaganda anticattolica nello Schwarze Korps, organo delle SS
“Se la Germania deve vivere, la Croce deve cadere!”
ebbe luogo. Con la capitolazione della Germania nel maggio 1945 e il Processo di Norimberga, che giudicò i crimini dei principali capi nazionalsocialisti, il nazismo scomparve vergognosamente dallo scenario lasciandosi dietro, come succederà più tardi anche per il comunismo, morte, macerie e miseria.
Il tedesco ideale
Dopo aver ricevuto il capello cardinalizio, C A von Galen rimase ancora per qualche giorno in Italia, visitando i soldati tedeschi in diversi campi di concentramento Verso la metà di marzo lo attendeva a Münster una accoglienza trionfale Dio tuttavia aveva altri piani per il suo “leone” Vittima di appendicite acuta, morì nel pomeriggio del 22 marzo del 1946 Nel discorso funebre, il cardinale Frings asserì che finché esisterà una diocesi a Münster, il cardinale von Galen ne sarà la sua gloria, e aggiunse: “Finché ci sarà una storia del popolo tedesco, egli verrà segnalato come il tedesco ideale, il vanto della Germania”
Esempio per i nostri giorni
Il 9 ottobre 2005 il cardinale von Galen è stato beatificato per decreto firmato da Papa Benedetto XVI, che nell’occasione ha messo in rilievo la lotta del beato contro l’eutanasia. In Piazza San Pietro, migliaia di fedeli – soltanto dalla diocesi di Münster sono venuti circa cinquemila – seguirono dai teleschermi la cerimonia che si svolgeva all’interno della Basilica, anch’essa strapiena di gente. Fra gli invitati speciali anche la contessa Johanna von Westfalen, nipote del nuovo Beato e importante dirigente antiabortista della Germania.
Il ministro della Propaganda, Josef Goebbels preferì non affrontare mons. von Galen
Sessant’anni dopo la caduta del nazismo e la sua scomparsa nella foschia della storia, molti si chiedono che importanza può avere per noi, ai nostri giorni, la resistenza del vescovo di Münster al nazismo L’impavidità del cardinale von Galen nel condannare il crimine dell’eutanasia è oggi più attuale di mai In un’epoca come la nostra in cui milioni di nascituri vengono abortiti e l’eutanasia sta entrando nella legislazione di molti Paesi, è necessario il coraggio di difendere la vita innocente Anche rischiando la propria vita, come il Leone di Münster, che non si lasciò intimidire Magnifico esempio da seguire.
Madonna del Buon Successo.
Profezie e speranze per i giorni nostri
di Plinio Maria Solimeo
Tra il 1594 e il 1634, la Madonna apparve diverse volte a Madre Mariana de Jesús Torres, badessa del Monastero dell’Immacolata Concezione, a Quito, Ecuador. La Madre di Dio rivelò una serie di profezie, molte di esse ormai già avveratesi, altre invece in via di compimento. Le più importanti riguardano i secoli XIX e XX, quando ci sarà una corruzione generale dei costumi, che toccherà non solo la società ma anche la Chiesa. Dopo una terribile punizione, però, “la Santa Chiesa risorgerà quale tenera bambina, allegra e trionfante”. Nei tempi odierni, così bui per la Chiesa e per la società, riconforta sapere che la Madre di Dio aveva tutto predetto. Serenità e fiducia: alla fine, il Cuore Immacolato di Maria trionferà!
Madonna del Buon Successo
“Sono Maria del Buon Successo, Regina del cielo e della terra”
Francisco del Castillo era allibito L’artista era venuto al monastero dell’Immacolata Concezione, a Quito, Ecuador, per dare il tocco finale alla statua della Madonna che stava scolpendo Arrivando al posto di lavoro, però, trovò l’immagine già finita.
“Madri! Questa statua non è opera mia! È roba da angeli!”, esclamò
La superiora, madre Mariana de Jesús Torres, insieme alle sue monache, sapeva che egli diceva il vero La statua di Nostra Signora del Buon Successo, che l’abile artista aveva iniziato a scolpire qualche mese prima, era stata rifinita per mano angelica Venute al coro della chiesa, dove l’artista lavorava, le monache videro un grande bagliore e sentirono una musica celestiale che cantava “Salve sancta parens ” . Tutta la comunità ne fu testimone
Non era la prima volta che madre Mariana de Jesús Torres y Berriochoa, una delle sette monache spagnole fondatrici del Monasterio Real de la Limpia Concepciòn, a Quito, era testimone di un fatto soprannaturale Dai tredici anni, infatti, aveva una vita mistica molto spiccata, in continuo contatto col soprannaturale Era solita ricevere apparizioni di Nostro Signore, della Madonna, dei santi, ma anche dei demoni A questa monaca, discendente di una nobile famiglia spagnola, furono rivelati fatti del futuro, e in particolare sul secolo XX, che colpiscono per la ricchezza dei dettagli e per la somiglianza con le rivelazioni della Madonna a Fatima
“Sono Maria del Buon Successo, Regina del cielo e della terra”
Era il 2 febbraio 1594 quando la Santissima Vergine apparve per la prima volta a madre Mariana, allora badessa delle monache concezioniste nella capitale ecuadoregna. Ecco perché la festa liturgica di quest’ammirevole invocazione mariana ricade proprio in tale data.
Madre Mariana de Jesús Torres (1563-1635), fondatrice e badessa del Monasterio Real de la Limpia Concepción, a Quito
Corpo incorrotto di Madre Mariana, conservato nel suo monastero
Madre Mariana si trovava in preghiera nel coro della chiesa Con la fronte per terra, singhiozzando e sospirando, la religiosa stava supplicando la Divina Maestà di porre rimedio ai terribili mali che affliggevano l’allora colonia spagnola e, in concreto, il suo monastero Sentì allora una voce celestiale che la chiamava per nome. Alzò la testa ed ecco che vide davanti a sé la Madonna, in piedi e tutta avvolta di luce Portava il Bambino Gesù nel braccio sinistro e un pastorale da badessa in quello destro.
“Sono Maria del Buon Successo, Regina del cielo e della terra”, disse con voce solenne “Le tue preghiere, le tue lacrime e le tue penitenze sono molto gradite al nostro Padre celestiale. Voglio che tu fortifichi il tuo cuore affinché le sofferenze non ti abbattano La tua vita sarà lunga per la gloria di Dio e di sua Madre, che ti parla. Il mio Santissimo Figlio vuole darti in dono il dolore in ogni sua forma E, per infondere in te il coraggio di cui hai bisogno, ecco, prendiLo dalle mie mani”.
Dicendo queste parole, la Madonna tese il Bambino Gesù verso madre Mariana, che lo prese tra le
sue braccia Immediatamente sentì un maggiore desiderio di soffrire e di consumarsi come vittima espiatoria per placcare la giustizia divina, se fosse possibile fino alla fine del mondo.
La seguente apparizione ebbe luogo il 16 gennaio 1599. La Madonna rivelò a madre Mariana alcuni avvenimenti futuri, e poi disse: “È volontà di mio Figlio Santissimo che tu faccia scolpire una mia statua come tu adesso mi vedi, e che la ponga nel coro, nel posto della badessa, affinché io possa governare questo mio monastero Voglio che gli uomini capiscano che io sono potente per placare la giustizia divina e per ottenere pietà e perdono per ogni anima peccatrice che a me ricorra con cuore pentito Perché io sono la Madre di misericordia In me non c’è se non bontà e amore ”
Negli anni seguenti, madre Mariana dovette attraversare un periodo molto difficile, un vero calvario. Solo il 5 febbraio 1610 riuscì a chiamare un artista per realizzare la statua. La scelta ricadde su Francisco del Castillo, spagnolo di nobili origini, che viveva santamente a Quito con moglie e tre figli Egli
Chiostro del monastero dell’Immacolata Concezione, a Quito
Madonna del Buon Successo
ricevette l’incarico come un dono di Dio. Dopo quasi un anno di lavoro, il 9 gennaio 1611, Castillo annunciò che l’opera era quasi pronta Mancava appena un’ultima mano di pittura e qualche ritocco finale Informò, quindi, che avrebbe cercato le migliori vernici che egli potesse trovare, e che sarebbe tornato il giorno sedici per terminare il lavoro.
San Francesco e i tre Arcangeli finiscono la statua
Quel giorno, poco prima dell’alba, mentre le religiose si dirigevano verso il coro per cantare l’Ufficio mattutino, lo trovarono tutto illuminato con una luce soprannaturale, e sentirono voci angeliche che cantavano il “Salve sancta parens ” Corsero quindi a vedere di cosa si trattasse Arrivando al coro, caddero in ginocchio davanti alla scena
Dalla statua ancora non terminata, uscivano sfavillanti raggi di luce Allibite, le monache videro che la pittura applicata da Castillo cadeva per terra, insieme a schegge di legno A poco a poco, prendeva forma e colore la fisionomia della Madonna, con sembianze sempre più soavi e celestiali. Mentre tutte
le monache vedevano questo prodigio, madre Mariana scorgeva San Francesco e i tre Arcangeli che lavoravano sulla statua
A questo punto arrivò l’artista Francisco del Castillo Cadendo a sua volta in ginocchio, esclamò: “Madri! Questo non è opera mia! È roba di angeli!”. Del Castillo redasse un documento davanti al notaio nel quale dichiarava, sotto giuramento, che la statua non era opera sua Dichiarò pure che la fisionomia della Madonna era diversa da quella che egli aveva scolpito.
La Madonna del Buon Successo profetizza sui secoli XIX e XX
Madre Mariana riferì personalmente al vescovo di Quito quanto accaduto, informando che sia i dettagli della sua vita sia il contenuto del messaggio della Madonna sarebbero stati rivelati solo nel secolo XX, dovuto alla “grande decadenza della Fede”. La religiosa disse anche che questa devozione avrebbe avuto un ruolo importante negli avvenimenti di quell’epoca.
Membri di varie TFP, insieme alla badessa del monastero dell’Immacolata Concezione, ai piedi della Madonna del Buon Successo
“Nel secolo XIX ci sarà un presidente davvero cristiano, uomo di carattere, al quale Nostro Signore darà la palma del martirio nella piazza dov’è il mio monastero”
A dx., il presidente Gabriel García Moreno porta la Croce durante la processione di Venerdì Santo, a Quito
In una successiva apparizione, la Madonna disse a madre Mariana: “È volontà di Dio serbare la tua vita e questa invocazione per quel secolo in cui la corruzione dei costumi sarà quasi generale e la luce preziosa della Fede sarà quasi estinta”
Nell’apparizione dell’8 dicembre 1634, la Regina del cielo e della terra così profetizzò: “Il mio culto sotto l’invocazione del Buon Successo sarà il sostegno e la salvaguardia della Fede nella quasi totale corruzione del secolo XX”.
Profezie già avverate
Per avallare con oggettività le profezie della Madonna del Buon Successo, che riguardano uno spazio di tempo assai ampio, possiamo prima considerare quelle ormai già avverate
Riguardo alle molte profezie sulla vita di madre Mariana de Jesús Torres, possiamo dire che è storicamente provato che tutte si sono compiute esattamente come previsto dalla Madonna, con una precisione che non permette nessun dubbio. Vediamo, invece, alcune profezie storiche:
Indipendenza dell’Ecuador. Disse la Madonna il 16 gennaio 1599: “La patria in cui abiti non sarà più una colonia, diventerà una repubblica libera, col nome Ecuador Avrà allora bisogno di
anime eroiche per sorreggerla attraverso tante calamità pubbliche e private”.
Un “presidente davvero cristiano” che riceverà la palma del martirio. Nella stessa apparizione, la Madonna previde: “Nel secolo XIX ci sarà un presidente davvero cristiano, uomo di carattere, al quale Nostro Signore darà la palma del martirio nella piazza dov’è il mio monastero. Egli consacrerà la repubblica al Divino Cuore del mio Figlio Santissimo, e questa consacrazione sorreggerà la religione cattolica in quei giorni terribili per la Chiesa”
I dogmi dell’Immacolata Concezione e dell’Assunzione. Nell’apparizione del 2 febbraio 1634, la Madonna consegnò di nuovo il Bambino Gesù nelle braccia di madre Mariana Costui allora disse: “Il dogma di Fede dell’Immacolata Concezione di mia Madre sarà proclamato quando la Chiesa sarà più attaccata, e il mio Vicario sarà imprigionato. Allo stesso modo sarà proclamato il dogma di Fede del Transito e dell’Assunzione in corpo e anima ai cieli della mia Madre Santissima”
Il Santo Curato d’Ars. Nell’ultima apparizione, avvenuta l’8 dicembre 1634, parlando della decadenza del clero nel secolo XX, la Madonna parlò del Santo Curato d’Ars in questi termini: “Dal secolo XIX, i sacerdoti dovranno amare con tutta l’anima Giovanni Maria Vianney, un mio servo che
Madonna del Buon Successo
Preghiera alla Madonna del Buon Successo
Con l’ammirazione posta sulle gesta dei Crociati che, nel Medioevo, riconquistarono ai musulmani il Santo Sepolcro di Nostro Signore Gesù Cristo;
Con l’attenzione fissa sulle terribili battaglie che, in questo fine secolo, stanno decidendo la lotta tra i Figli della Luce e quelli delle Tenebre;
Con gli sforzi rivolti a questi scontri, palesi o cei, in cui compete ai fedeli opporre ostacoli all’offenincessante e soverchiante della guerra psicologica zionaria mondiale manipolata da Mosca;
cipando a questa
sparge più sangue delle anime che la guerra cruenta dei corpi;
Che semina discordia tra le nazioni, le correnti di pensiero, che dilacera le culture e sfracella le famiglie, a vantaggio dell’ugualitarismo gnostico e amorale;
Che inquina l’anima degli uomini con dubbi e divisioni che raggiungono il più profondo dell’anima;
La TFP, genuflessa e traboccante di filiale speranza, si rivolge alla regale e materna immagine della Madonna del Buon Successo;
E ai suoi piedi implora sempre più fedeltà alla Santa Chiesa, sempre più coraggio nella lotta e sempre più successi nell’azione;
Affinché possa contribuire, in mezzo ai tormenti che si addensano su questo mondo empio, al compimento della sfavillante promessa di Fatima:
Infine il mio Cuore Immacolato trionferà!
Plinio Corrêa de Oliveira
Ottobre ‘83
Facsimile della preghiera, scritta da Plinio Corrêa de Oliveira
“Le passioni tracimeranno ovunque, ci sarà una totale corruzione dei costumi, ovunque regnerà Satana”
la bontà divina prepara per rischiarare quel tempo come modello esemplare di sacerdote impegnato”
Canonizzazione di madre Beatrice da Silva. Nel suo testamento spirituale, parlando dei legami delle monache concezioniste con l’Ordine francescano, madre Mariana scrive: “Chi vorrà prescindere da Francesco e da Beatrice [fondatrice delle Concezioniste ndr] non apparterrà veramente all’Ordine delle francescane concezioniste Quindi, né il nostro Padre San Francesco né la nostra Santa Madre Beatrice la riconosceranno come figlia. Beatrice salirà all’onore degli altari nel secolo XX”.
Profezie in corso di compimento. Per indicare gli agenti dell’immane crisi che avrebbe colpito la Chiesa e il mondo nei secoli XIX e XX, la Madonna del Buon Successo parla di “eresie”, di “sette”, o semplicemente di “la setta”. Secondo la Madonna, queste eresie e queste sette avrebbero avuto tale potere da estendere la loro cattiva influenza in ogni campo dell’attività umana, dalla Chiesa fino al recinto famigliare.
Libertinaggio, impurità, corruzione “Le passioni tracimeranno ovunque, ci sarà una totale corruzione dei costumi, ovunque regnerà Satana che prenderà di mira specialmente i bambini per perpetuare così la corruzione generale. Guai ai bambini di quei tempi! Difficilmente riceveranno i sacramenti del battesimo e della cresima”.
Avendo ormai penetrato tutte le classi sociali, “la setta avrà la scaltrezza di introdursi negli am-
bienti domestici, che non avranno più figli In quell’epoca nefasta, l’innocenza infantile si troverà male. Così si perderanno molte vocazioni al sacerdozio Sarà una vera calamità”
La verginità quasi sparirà. “L’atmosfera sarà satura dello spirito di impurità che, come un fiume in piena, scorrerà per le vie e per le piazze pubbliche. Quasi non ci saranno più vergini nel mondo Il delicato fiore della verginità, timido e minacciato da distruzione totale, appena sopravvivrà”
Divorzio, concubinato, figli illegittimi, educazione laica. “Riguardo al sacramento del matrimonio, che simboleggia l’unione di Cristo con la Chiesa, sarà attaccato e profanato dappertutto. (...) Si imporranno leggi inique allo scopo di estinguere questo Sacramento, facilitando così una cattiva condotta delle persone Si moltiplicheranno i figli nati male, senza la benedizione della Chiesa Lo spirito cristiano andrà scemando sempre di più” .
“La luce della Fede si spegnerà fino a una quasi totale corruzione dei costumi. Tutto ciò sarà aggravato ancora dall’educazione non cristiana Sarà motivo perché scarseggino le vocazioni sacerdotali e religiose”
Poco valore all’estrema unzione. “In quel tempo, il sacramento dell’estrema unzione sarà poco stimato, poiché mancherà ovunque lo spirito cristiano. Molte persone moriranno senza l’ausilio della grazia per la sciatteria delle famiglie”
“Devi sapere ancora, figlia mia, che la Giustizia divina suole scagliare terribili castighi su intere nazioni, non tanto per i peccati del popolo, quanto per quelli dei sacerdoti e dei religiosi, perché, per la perfezione del loro stato, costoro sono chiamati a essere il sale della terra, i maestri della verità e i parafulmini dell’ira divina”
La Sacra Eucaristia sarà profanata. “Lo stesso succederà con la Santa Comunione. Guai, però, a quelli che commetteranno immani sacrilegi, pubblici e occulti, di profanazione della Sacra Eucaristia! ( ) Il mio Figlio Santissimo sarà buttato a terra e calpestato da piedi immondi”
Crisi della Fede e nella Chiesa
Le parole della Madonna riguardo alla crisi della Fede e nella Chiesa meritano una trattazione a parte. Per noi, cattolici, è chiaro il rapporto fra la crisi nella Chiesa e quella morale. È chiaro che c’è una decadenza negli Ordini religiosi, nel clero e nella Chiesa in generale Il clero è il sale della terra e la luce del mondo, come ha detto Nostro Signore Gesù Cristo. Proprio a questo riguardo, la Madonna del Buon Successo ebbe parole fortissime.
Molte nazioni saranno castigate per i peccati dei sacerdoti e dei religiosi. “Devi sapere ancora, figlia mia, che la Giustizia divina suole scagliare terribili castighi su intere nazioni, non tanto per i peccati del popolo, quanto per quelli dei sacerdoti e dei religiosi, perché, per la perfezione del loro stato, costoro sono chiamati a essere il sale della terra, i maestri della verità e i parafulmini dell’ira divina”.
Perché sono tiepidi, saranno rinnegati da Dio. Il Bambino Gesù rivelò a madre Mariana che molte anime religiose e sacerdotali “vogliono servirmi solo a metà, conservando i propri capricci e costumi, soddisfacendo in tutto la propria volontà e prendendosi libertà incompatibili col proprio stato Io non li tollero Niente che sia a metà è del mio gradimento Io le abbandono e lascio che seguano ogni
desiderio del loro cuore perverso Alla fine, Io le rinnegherò davanti al Mio Padre celeste Guai a costoro, religiosi e religiose!”
Tacere quando si deve parlare. “Quasi non si troverà più innocenza nei bambini né pudore nelle donne. In quella suprema necessità della Chiesa, taceranno coloro che dovrebbero invece parlare”.
Questo grave ammonimento contro coloro che stano zitti quando dovrebbero parlare è ripetuto nell’apparizione del 2 febbraio 1610: “Dilagheranno i vizi dell’impurità, la bestemmia e il sacrilegio. In quel tempo di depravazione e di desolazione, taceranno coloro che dovrebbero invece parlare”.
Tradimento di chi dovrebbe difendere la Chiesa. La Madonna fa alla sua figlia questa terribile ammonizione: “Verranno tempi funesti, in cui (...) coloro che dovrebbero difendere con giustizia i diritti della Chiesa, senza paura servile, daranno la mano ai nemici della Chiesa, lasciandogli fare quel che vogliono”.
Quando tutto sembrerà perso, sarà il trionfo della Santa Chiesa
Proprio come a Fatima, dopo aver previsto immani sciagure per la Chiesa e per la società, la Madonna prevede la vittoria finale. Parlando della propagazione delle eresie nei secoli XIX e XX, la Madre del Buon Successo rivelò a madre Mariana: “Il piccolo numero di anime che serberà il tesoro della Fede e delle virtù dovrà soffrire un crudele, indicibile e prolungato martirio Molte di esse scenderanno nella tomba per causa della violenza delle
Madonna del Buon Successo
sofferenze e saranno annoverate fra i martiri che si sono sacrificati per la Chiesa e per la Patria”
“Per la liberazione dalla schiavitù di queste eresie, quanti l’amore misericordioso del mio Figlio Santissimo avrà destinato per questa restaurazione, avranno bisogno di una grande forza di volontà, costanza, coraggio e molta fiducia in Dio Per mettere alla prova la fede e la costanza dei giusti, ci saranno occasioni in cui tutto sembrerà perso e paralizzato Sarà, invece, il felice inizio della completa restaurazione”
Dopo aver parlato delle prevaricazioni nel clero, la Madonna disse: “Con insistenza, devi pregare senza stancarti, con lacrime amare, chiedendo al Padre Celeste che abbia compassione dei Suoi ministri e ponga fine quanto prima a quei tempi così nefasti, inviando alla Chiesa quel prelato che dovrà restaurare lo spirito dei sacerdoti. Il mio santissimo Figlio ed io ameremo questo figlio privilegiato con un amore di predilezione, e noi gli faremo dono di rare capacità: umiltà di cuore, docilità alla divina ispirazione, forza per difendere i diritti della Chiesa, e di un cuore tenero e compassionevole Nelle sue mani sarà posta la bilancia del Santuario affinché tutto ciò che egli farà sia con peso e misura, e Dio sarà glorificato”
Il demonio provocherà “ castighi, epidemie, fame, divisioni interne e apostasie ( ) Ci sarà una guerra formidabile e paurosa ( ) Quella notte sarà orribile perché sembrerà che, umanamente, il male avrà trionfato. Ma ecco che sarà giunta la mia ora, l’ora in cui io, in forma meravigliosa, rovescerò i potenti dai loro troni e il maledetto Satana, calpestandolo sotto il mio piede e incatenandolo nell’abisso infernale. In questo modo, la Chiesa e la Patria saranno finalmente libere dalla sua tirannia”
Il “Prelato”
questo monastero, sarà felice e premiato da Dio quel Prelato, figlio mio diletto, che, conoscendo con lu divina la soggezione immediata ai Frati Minori per la santificazione e la perfezione delle mie figlie dell’Immacolata Concezione, chiederà al Vicario di mio Figlio in Terra, che i Minori governino questo monastero”
“Quando sembreranno trionfanti, quando l’autorità abusi del suo potere commettendo ingiustizie e opprimendo i fedeli, sarà prossimo il giorno della loro rovina, precipiteranno per terra. E la Chiesa risorgerà quale tenera bambina, allegra e trionfante”
Sembrerebbe, quindi, che questa profezia riguardi la Diocesi di Quito e, in concreto, la questione dell’autorità religiosa sul Monastero dell’Immacolata Concezione
In un’altra apparizione la Madonna si riferisce a un “figlio eletto”, da non confondere col “Prelato”, che sorgerà quando le autorità prevaricheranno: “Quando sembreranno trionfanti, quando l’autorità abusi del suo potere commettendo ingiustizie e opprimendo i fedeli, sarà prossimo il giorno della loro rovina, precipiteranno per terra E la Chiesa risorgerà quale tenera bambina, allegra e trionfante, addormentata soavemente, accarezzata nelle braccia e nell’abile e materno cuore del mio Figlio eletto, molto amato, di quei tempi. Io lo farò grande sulla terra e più grande ancora in Cielo, dove gli ho riservato un posto molto prezioso Perché, senza paura degli uomini, egli ha lottato per la verità e difeso, imperterrito, i diritti della Chiesa, per cui ben lo possiamo chiamare martire”.
Molto si è scritto, non sempre a proposito, su questa profezia di un “Prelato” che “restaurerà lo spirito dei sacerdoti” Chi sarà questo santo prelato? Nell’apparizione del 1599, la Madonna sembra riferirsi a un vescovo di Quito: “Giunti i tempi d’oro per
Opere consultate: Fra Manuel de Sousa Pereira, Vida Admirable de la Rda Madre Mariana de Jesús Torres, española y una de las fundadoras del Monasterio Real de la Limpia Concepción en la ciudad de Quito, 1790, 2 voll.; mons. Luis Cadena y Almeida, Madera para esculpir la imagen de una Santa, New York, 1987; Yves Chiron, Enquête sur les aparitions de la Vierge, Paris, 1995 Fra Manuel de Sousa ebbe fra le mani il cosiddetto Cuadernón (Grosso Quaderno), contenente tutti i documenti originali, successivamente nascosto durante la guerra d’indipendenza, e mai più ritrovato Madre Mariana predisse che i documenti sarebbero andati persi e quindi ritrovati nell’imminenza del compimento delle profezie, dopo molta preghiera e penitenza.
L’abuso della misericordia può portare all’inferno
di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori
Può darsi che ci sia tra voi, fratelli miei, qualcuno che si trova con l’anima gravata di peccati e che lungi dal pensare di liberarsene mediante la confessione e la penitenza non cessa di commettere nuovi peccati, caricandosi ancora di più... Questi certamente abusa della misericordia divina. A quale scopo dunque il nostro buon Dio permette che questo peccatore viva, se non perché possa convertirsi e, di conseguenza, sfuggire alla sventura di perdere la sua anima?
Egli merita i severi rimproveri che l’Apostolo rivolse al popolo ebraico impenitente: “O ti prendi gioco della ricchezza della sua bontà, della sua tolleranza e della sua pazienza, senza riconoscere che la bontà di Dio ti spinge alla conversione? Tu, però, con la tua durezza e il tuo cuore impenitente accumuli collera su di te per il giorno dell’ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio” (Rm 2, 4-5).
Voglio tenervi lontani, fratelli miei, da questo disastroso abuso, e preservarvi dalla sventura
di cadere nella morte eterna nell’inferno A questo proposito, attiro la vostra attenzione sulla seguente verità: quando un’anima abusa della misericordia divina, la misericordia divina è molto vicina ad abbandonarla ( )
Sant’Agostino osserva che, per ingannare gli uomini, il diavolo si serve a volte della disperazione, a volte della fiducia
Dopo il peccato, il diavolo ci mostra la severità della giustizia di Dio tanto da farci diffidare della sua misericordia Ma prima del peccato, il diavolo mette davanti ai nostri occhi la grande misericordia di Dio, affinché il timore della punizione dovuta al peccato non ci impedisca di soddisfare le nostre passioni. (...)
Questa misericordia su cui conti per poter peccare, dimmi, chi te l’ha promessa? Non Dio, certamente, ma il diavolo, deciso a perderti. Fate attenzione, dice san Giovanni Crisostomo, ad ascoltare questo mostro infernale che vi promette la misericordia celeste ( )
“Dio è pieno di misericordia, peccherò e poi mi confesserò” Ecco l’illusione, o meglio, la trappola che usa il demonio per trascinare tante anime all’inferno! (...)
Nostro Signore, apparendo un giorno a santa Brigida, si lamentò: “Io sono giusto e misericordioso, ma i peccatori non vogliono vedere altro che la mia misericordia!” Non dubitiamo, dice san Basilio, che Dio è misericordioso, ma sappiamo che è anche giusto, e stiamo molto attenti a non considerare Dio solo a metà Poiché Dio è giusto, è impossibile che l’ingrato sfugga al castigo. Compassione! Compassione! Sì, ma per chi teme Dio, e non per chi abusa della pazienza divina!
(Sermons de S Alphonse de Liguori, Analyses, commentaires, exposé du système de sa prédication, par le R P Basile Braeckman, de la Congrégation du T S Rédempteur, Tome Second Jules de Meester-Imprimeur-Éditeur, Roulers, pp 55-60 )
Ritorno all’Ordine
Return to Order.
La proposta economica controrivoluzionaria celebra 10 anni
di Gabriele Marasti
È appena uscita, per i tipi di Fede & Cultura, la versione italiana del best seller di John Horvat Ritorno all’ordine. Da un’economia frenetica a una società cristiana organica. Gabriele Marasti ne fa un riassunto e intervista l’autore.
Compie 10 anni la stampa del libro “Return to Order”, scritto da John Horvat II, ricercatore e scrittore i cui articoli sono stati editi, tra gli altri, da FOX News, The Wall Street Journal, American Thinker, The Christian Post e da The Washington Times Ricopre il ruolo di vice-president dell’American Society for the Defense of Tradition, Family and Property (TFP) e difatti, il suo lavoro risente molto dell’influenza del noto filosofo controrivoluzionario brasiliano Plinio Corrêa de Oliveira, fondatore dell’associazione stessa
Il libro è un poderoso e organico insieme di riflessioni economiche, in cui si uniscono e si fondono considerazioni di ordine teologico, filosofico, giuridico e sociologico Dall’inglese è già stato tradotto in spagnolo, portoghese e tedesco, e adeso è uscito anche in italiano con la casa editrice Fede & Cultura
Di seguito, si anticipa al pubblico italiano un breve excursus del libro, intervallato da un’intervista concessa dall’autore in esclusiva per Stilum Curiae
Nella Parte Prima, il testo descrive un clima che definisce di “intemperanza frenetica”: una predisposizione spirituale e psicologica che ha ripercussioni
in ambito economico, figlia del processo rivoluzionario che ha allontanato l’Occidente da Cristo.
Domanda: Abbiamo assistito a un peggioramento del fenomeno dell’“intemperanza frenetica” da quando ha scritto il libro. Come pensa che sia evoluto questo fenomeno nell’ultimo decennio?
Risposta: Un evento che rese più urgente la scrittura di “Return to Order” è stata la Crisi dei Subprime del 2008 L’avvenimento fu un classico, di fatto un caso di scuola, che illustrava il concetto di intemperanza frenetica che è una delle tesi principali del testo
L’intemperanza frenetica è definita come continua, esplosiva ed inarrestabile tendenza umana che si manifesta nell’economia moderna attraverso l’eliminazione dei legittimi freni inibitori e con lo spronare le passioni disordinate.
La Crisi dei Subprime, la Grande Recessione e, successivamente, il COVID hanno destabilizzato il sistema finanziario permettendo di vederne i frutti della sua intemperanza Tuttavia, stiamo già tornando alle vecchie cattive abitudini registrando nuovo debito, alimentando il consumismo e coltivando pessimi modelli di business che favoriscono l’inibizione di ogni freno
Il libro è un poderoso e organico insieme di riflessioni economiche, in cui si uniscono e si fondono considerazioni di ordine teologico, filosofico, giuridico e sociologico
Un’occhiata ai titoli dei giornali può confermare quest’impressione, date le emissioni massive di debito pubblico, collassi di criptovalute, fenomeni di gigantismo con i social media, il gonfiarsi di bolle immobiliari e problemi simili In concomitanza a questa tendenza vediamo un acuirsi della crisi morale che favorisce la gratificazione attraverso le peggiori passioni.
Ahimè, non c’è nessuna azione di riparazione da parte della Chiesa finalizzata a mitigare quest’intemperanza e a proporre soluzioni virtuose.
Pertanto, tanti mi dicono che Return to Order è diventato più attuale che mai
* * *
Storicamente, tale “intemperanza frenetica” non è il risultato di una libera emancipazione, come vorrebbe la vulgata. Piuttosto, le evidenze storiche (anche italiane, sia con governi liberali che socialisti) ci portano chiaramente alla conclusione opposta: la soppressione delle corporazioni, gli espropri alla Chiesa, la centralizzazione del processo legislativo (ai danni di prassi e common law) sono chiari elementi che ci portano su questa strada. Se il noto storico dell’economia Carlo Maria Cipolla quantificava la pressione fiscale nel Medioevo tra il 5 e l’8%, significa che i margini lasciati all’individuo dai regimi “liberali” sono molto più restrittivi delle epoche cristiane. Un esempio della forte riduzione delle libertà individuali è il fatto stesso che la moneta, nel Medioevo, era ammesso che fosse coniata da una pluralità di enti, di gerarchia diversa, e la sua emissione fosse decentralizzata
Domanda: Nel Suo libro scrive in relazione alla “moneta”: qual è la sua opinione sulla moneta digitale che la Fed e la BCE stanno sviluppando? Potrebbe portare a un peggioramento delle nostre libertà?
Risposta: San Tommaso sostiene che la moneta sia una creazione della legge “inventata dall’arte dell’uomo, per agevolare gli scambi e come misura delle cose che si possono vendere”. Pertanto ha tre proprietà. La moneta è una misura di valore, un mezzo di scambio e un mezzo di risparmio Fintanto che una valuta adempie a queste tre funzioni, non interessa, in linea teorica, che mezzo è usato – fosse anche una rappresentazione digitale
Tuttavia, penso che la moneta digitale proposta non sia tanto orientata all’adempimento di queste tre funzioni, quanto, piuttosto all’espandere l’offerta
La crisi dei subprime del 2008 fu un classico, di fatto un caso di scuola, che illustrava il concetto di intemperanza frenetica che è una delle tesi principali del testo
A sin., l’autore presenta il libro nel Bureau della TFP americana a Washington DC
La Federal Reserve, a Washington
La Fed e le altre banche centrali sono creature di un’economia moderna che favorisce quest’intemperanza frenetica Il liberarsene e il sostituirle con altro, sarebbe come creare un sistema bancario ombra La chiave per indirizzare il moderno problema monetario non sono le istituzioni quanto piuttosto l’intemperanza frenetica che crea il bisogno di queste
monetaria e ad impolpare l’intemperanza frenetica della nostra economia globale
La Fed e le altre banche centrali sono creature di un’economia moderna che favorisce quest’intemperanza frenetica. Il liberarsene e il sostituirle con altro, sarebbe come creare un sistema bancario ombra La chiave per indirizzare il moderno problema monetario non sono le istituzioni (o il mezzo di scambio) quanto piuttosto l’intemperanza frenetica che crea il bisogno di queste È un problema morale che sarà risolto solo quando torneremo a un ordine cristiano governato dalla temperanza.
Nel processo rivoluzionario, l’individuo moderno viene alienato da tradizioni e legami famigliari e diventa succube di nuove forme di integrazione che lo fanno omologare in basso con un processo di massificazione Su questa insicurezza dell’uomo moderno punta il marketing, che promette di regalare facile felicità attraverso l’acquisto dei prodotti che promuove. Sulla base di questo modello atomistico, le associazioni sono incoraggiate dallo stato moderno a condizione che siano relazioni deliberatamente superficiali e che non incidano sullo sviluppo della persona. In questo modo tutte le dimensioni intermedie tra lo stato e l’individuo (corporazioni, Chiesa, famiglia ) vengono sterilizzate e neutralizzate
Domanda: È in corso un disastro demografico in Europa (in particolare in Italia); dal crollo di nascite ne deriva una mancanza di forza lavoro, un infiacchirsi dell’economia e un’insostenibile difficoltà nel sostenere e finanziare il sistema pensionistico Il Suo libro non menziona il fenomeno, probabilmente in quanto si è focalizzato sulla realtà americana. Questa crisi demografica potrebbe essere connessa a tale
intemperanza frenetica? È possibile che il sistema previdenziale pubblico danneggi le famiglie tramite un fenomeno di free-riding in cui coloro che mantengono e crescono i figli, godono dei contributi che questi verseranno solo per una frazione infinitesimale? Pensa che questo sia un altro modo con cui le famiglie sono danneggiate dallo stato?
Risposta: Gli incentivi fiscali non sono la sola maniera per incoraggiare le famiglie. Oserei dire che non è il modo principale con cui ciò accade. I governi devono agire in modo da agevolare il bene comune, quindi sono tenuti a fare tutto ciò che è possibile per favorire l’unità famigliare.
Pertanto devono fornire incentivi fiscali, benefit speciali, prestiti e altri mezzi per aiutare le famiglie Però questo non è l’unico modo
Ho letto che il governo ungherese ha emanato leggi che prevedono benefici estremamente generosi per le famiglie numerose Tuttavia, però il tasso di crescita della natalità ungherese non è cresciuto proporzionalmente e invece rimane piuttosto basso Spesso si continuano ad evitare le gravidanze Parallelamente, la Cina ha rinunciato alla sua tirannide del figlio unico ma i cinesi non hanno immediatamente aumentato i figli che avrebbero voluto avere
Il problema che distrugge le famiglie più di qualsiasi politica pubblica è una cultura individualistica ed egoista figlia di un’intemperanza frenetica I governi continuano a supportare incondizionatamente questa cultura promuovendo la cultura dell’aborto, della contraccezione, dei “matrimoni” omosessuali e, ora, con il transgenderismo Quindi, ogni impeto per un futuro deve venire dalla cultura che si opponga alla società anti-Dio
Ritorno all’Ordine
Se i governi adempissero ai loro doveri verso le famiglie, spenderebbero ogni energia per la loro promozione. Dovrebbero opporsi alle forze che distruggono le famiglie Ovviamente la Chiesa ha un ruolo importantissimo da giocare in questa battaglia che è stata denominata Cultura di Guerra
Risposta: Sebbene non abbia letto il libro di Nikolay Berdyaev, mi risulta che tratti del fallimento della modernità in relazione a parecchi problemi spirituali di fondamentale importanza causati dalla società materialistica. Tuttavia mi allontano dalla sua prospettiva russa, mistica ed esistenzialista ortodossa che lo rendono una figura enigmatica
In tutti i modi non faccio mistero del fatto che il nuovo ordine che desidero è una nuova Cristianità in tutto il suo splendore. Questo ideale è una civiltà cristiana basata sugli insegnamenti della Chiesa e sulla legge naturale Le sue caratteristiche principali consistono in ciò che il professor de Oliveria definiva “la pace di Cristo nel regno di Cristo che è civilizzazione cristiana, austera e gerarchica, sacra nei fondamenti, anti-egualitaria e anti-liberale” Significativa è la sua natura estremamente razionale in concomitanza alla dipendenza dell’azione della Grazia di Dio nella società.
La Parte Seconda del libro, quella che definiremmo construens, è invece indirizzata alla proposta di un nuovo ordine sociale ed economico: organico, spontaneo e gerarchico. È bene che la società si riorganizzi (come avvenne nel Medioevo) con un nuovo modello economico più equilibrato, stabile e sostenibile rispetto a quello corrente: ciò deve avvenire senza l’imposizione di modelli da parte di un pianificatore centrale, con un significativo livello di libertà e basato sulla ricchezza del patrimonio culturale cristiano
Il Cristianesimo ha dato abbondante prova di poter essere leva di progresso economico già molto prima della rivoluzione industriale
Domanda: Ci sono parecchie parti del Suo testo che mi hanno ricordato “Nuovo Medioevo” di Nikolay A Berdyaev, in cui un nuovo Medioevo è auspicato come conclusione del caos attuale e come nuovo inizio Qual è l’essenza del nuovo ordine che propone e quali sono le sue implicazioni economiche?
* * *
Tale ordine funziona e si perfeziona nella natura, dando luogo allo sviluppo integrale delle persone, delle famiglie, delle comunità e delle nazioni Porterebbe a culture estremamente sviluppate in tutti i campi e in tutti i livelli della società Comunque non sarebbe il Paradiso Terrestre visto che la Croce di Cristo deve sempre essere presente.
Non è difficile immaginare questo tipo di civilizzazione dato che esisteva nella civiltà cristiana medievale I Papi hanno trattato ciò come un ideale. Leone XIII, nella sua enciclica Immortale Dei, scriveva “ci fu un tempo in cui la filosofia del Vangelo governava gli stati”
Le implicazioni economiche di tale ordine sono incredibili perché la virtù della temperanza porterebbe a uno sviluppo bilanciato di un’economia con un forte regionalismo e il massimo utilizzo delle risorse locali. Permetterebbe un ampio commercio evitando sovra-localizzazioni stagnanti o sviluppi esclusivamente a livello micro. Sarebbe una società prospera, scientifica ed altamente innovativa Molti storici hanno osservato correttamente che nel Medioevo
ebbe già luogo una prima Rivoluzione Industriale in quanto molte invenzioni vengono da quel periodo.
Naturalmente, non sarebbe un ritorno esatto al Medioevo se non nella filosofia e negli insegnamenti della Chiesa Pertanto si manifesterebbe in modi diversi sebbene in diverse meravigliose forme
È quindi noto che il Cristianesimo abbia già dato abbondante prova di poter essere leva di progresso economico (insegnando il dominio sulla natura, il rigetto del panteismo e della magia, introducendo l’idea di linearità del tempo, etc ) già prima della rivoluzione industriale. La schiavitù, ad esempio, fu abolita lasciando posto alle macchine nella consapevolezza del valore infinito anche dell’ultima persona e nel rigetto di lavori monotoni che non richiedevano né intelligenza né scelta Per questo motivo occorre ed è opportuno che il Cristianesimo torni ad essere il volano per un nuovo ordine economico
Domanda: Nel capitolo 45 del Suo testo, parla delle circostanze che potrebbero portare all’imporsi di un nuovo ordine Le ipotesi di rottura del sistema americano le ha già delineate nel suo testo. Quali circostanze potrebbero portare a una rottura, invece, in Europa?
Risposta: Tre circostanze potrebbero causare la caduta del modello americano La prima è il collasso che potrebbe avvenire per via dell’intemperanza frenetica La seconda è un crollo del consenso americano, che è il modello che pone l’ordine materiale al di sopra di quello spirituale La terza è una tensione interna causata da sane reazioni conservatrici alla decadenza della nostra società e della nostra cultura, che sta guidando all’attuale polarizzazione della società americana
Il modello europeo è diverso da quello americano. Non ho studiato la questione in profondità. Però, dal momento che tutto è così globalizzato, non posso non pensare che esistano dei parallelismi. Il collasso americano causerebbe indubbiamente un fallimento simile sull’Europa.
Ci potrebbe essere anche un collasso sociale basato sull’implosione demografica e delle strutture tradizionali. Gli europei hanno delle fondazioni più ricche e più intellettuali sulle quali costruire in tempi di crisi. Un collasso potrebbe risvegliare sane tendenze ed energie oggi dormienti e riaffermare alcune vestigie cristiane esistenti un tempo.
In ultimo molto ciò che può accadere dipende da Dio e dalla Grazie che potrebbe elargire all’Europa che una volta ha già favorito e benedetto.
Non faccio mistero del fatto che il nuovo ordine che desidero è una nuova Cristianità in tutto il suo splendore. Questo ideale è una civiltà cristiana basata sugli insegnamenti della Chiesa e sulla legge naturale Le sue caratteristiche principali consistono in ciò che il professor de Oliveria definiva “la pace di Cristo nel regno di Cristo che è civilizzazione cristiana, austera e gerarchica, sacra nei fondamenti, anti-egualitaria e anti-liberale”
Le teorie liberali hanno preteso che i vizi umani (avarizia, prodigalità, orgoglio) automaticamente e naturalmente si incanalino agendo verso il bene collettivo San Tommaso avrebbe invece obiettato, probabilmente, che visto che la natura è causa di ordine, ciò che non possiede ordine è quindi contro natura. Per questo motivo una collettività è bene che si organizzi, grazie allo stato di grazia della vita spirituale e il beneficio dei sacramenti, orientandosi sulla base delle quattro virtù cardinali come vero fondamento di prosperità:
Giustizia: occorre che orienti il commercio in un contesto di giustizia commutativa, ovvero, in una transazione, corrispondendo quanto è corretto. In questo modo, automaticamente il mercato alloca in maniera efficiente le sue risorse
Giusto prezzo, evitando frodi, sfruttamento di situazioni di difficoltà, pubblicità fuorvianti o interferenze inopportune dello Stato
Giustizia nella redistribuzione: incoraggiando chi possiede in eccesso a condividere liberamente con i più poveri. L’autore rileva che nei libri contabili medievali si riporti spesso che parte degli utili andassero come “percentuale di profitto netto a cui il Signore Dio, come rappresentante dei poveri, aveva diritto” (o diciture analoghe); giustizia nella gestione della moneta, evitando che lo Stato ne aumentasse l’offerta in maniera spropositata ledendone la fiducia del pubblico
Prudenza: dato che la giustizia rischia di essere arida, occorre che sia mitigata dalla prudenza A questo fine si rileva come lo spirito di intemperanza frenetica abbia indotto l’uomo a fare del mezzo della
moneta un fine (invece che un mezzo di pagamento) e a fare un eccessivo ricorso al credito ed all’indebitamento – assumendosi eccessivi rischi di impresa o vivendo oltre i limiti delle proprie possibilità.
Fortezza: occorre che orienti l’uomo nella persistenza nell’ordine e nell’operosità nel lavoro.
Temperanza: occorre che aiuti nell’emersione di un nuovo ordine in maniera organica e armoniosa, evitando la regolamentazione selvaggia tipica dei sistemi socialisti In un sistema organico di questo tipo, infatti, molti dei problemi e dei dilemmi moderni sarebbero semplicemente trascesi o evitati
Questa virtù agevola la creazione di un “sistema di onore” (in opposizione al “sistema del denaro”) a cui seguono virtù di rispetto, affetto e cortesia e un sistema di mercato basato su qualità, bellezza, bontà e carità. Ci si attende che un sistema del genere modifichi da sé l’orientamento della domanda, sviluppando gli individui senza massificarli, creando un legame con la terra, un sistema sussidiario e facilitando la produzione di ricchezza in un sistema in cui il cliente diventa per davvero un co-creatore dei beni fabbricati.
Il libro termina con l’esaltazione del ruolo della Provvidenza, evitando di attribuirne il ruolo allo Stato, piuttosto che alla mano invisibile, o ad altre entità
In definitiva, la parte propositiva del libro inizia e conclude esaltando il ruolo cruciale che hanno tutte le variabili che non trovano spazio nei libri contabili In fin dei conti, come cristiani, siamo abituati a questo tipo di paradossi visto che sta scritto: “Ecco, egli è posto a caduta e a rialzamento di molti in Israele, come segno di contraddizione” (Lc 2,22-34)
(Fonte: Stilvm Curiae - Marco Tosatti, 23 Gennaio 2023)
Il mondo delle TFP
Paesi Bassi: No all’immigrazione illegale!
Il 22 novembre si sono tenute nei Paesi Bassi le elezioni per il rinnovo della Tweede Kamer, la Camera bassa La grande vincitrice è stata, senza dubbio, la destra guidata da Geert Wilders con un 23,49% dei voti, quasi dieci punti in più della coalizione di sinistra guidata da Frans Timmermans Quasi alla pari, al terzo posto il Partito Popolare, di stampo liberal-conservatore. Il precedente governo, guidato dal liberale Mark Rutte, era inciampato sul problema dell’immigrazione Infatti, Wilders ha fondato la sua campagna sull’opposizione all’immigrazione illegale A sorpresa, però, subito dopo la sua vittoria, la sinistra ha lanciato un’offensiva per aprire totalmente i confini
A questo punto, Civitas Christiana, la TFP olandese, ha lanciato un appello al centro-destra affinché non tradisca le promesse elettorali Ecco alcuni brani:
Le elezioni del 22 novembre hanno stabilito con chiarezza cosa vogliono gli olandesi: chiudere il rubinetto dell’immigrazione illegale. Appena finito lo spoglio, però, la sinistra ha lanciato una nuova offensiva per aprirlo ancor di più.
Si sta parlando molto della cosiddetta “inevitabilità” di una maggiore immigrazione per avere manodopera. Ora che il vento politico si sta volgendo contro l’immigrazione di massa, gli opinion maker di sinistra stanno cambiando la loro versione: dopo averci fatto temere per anni la sovrappopolazione, ora dicono che nei Paesi Bassi ci sono troppo poche persone per affrontare sfide come l’invecchiamento della popolazione
Lo spostamento della narrazione nasconde malamente la ragione sottostante: l’immigrazione di massa è lo strumento della sinistra per abolire la sovranità olandese e cancellare la cultura cristiana olandese. L’immigrazione è necessaria per creare il mondo senza confini
Wilders ha visto giusto in materia di immigrazione. Ma è circondato da avversari. C’è da aspettarsi campagne di odio e la resistenza anche da parte di alcuni liberali. Anche nel centro-destra ci sono voci che chiedono un compromesso
Se la destra si piega, il prossimo gabinetto porterà avanti la stessa politica di apertura dei confini di Rutte. Anno dopo anno, centinaia di migliaia di immigrati entrano nel paese Entro trent’anni il nostro Paese sarà irriconoscibile a causa dei veli e dei minareti Non sono questi i Paesi Bassi che vogliamo dare ai nostri figli e nipoti.
Diciamo quindi al centro-destra: mantieni la barra dritta!
Ecco il perché della petizione che abbiamo lanciato, chiedendo alle nuova maggioranza di mantenere la rotta e di chiudere il rubinetto dell’immigrazione illegale
La TFP olandese in campagna pubblica ad Amsterdam
Il
mondo delle TFP
Il movimento provita messo alla prova
Quattro cose da ricordare
Lo scorso 20 gennaio, migliaia di americani hanno sfidato una bufera di neve e ghiaccio per partecipare alla March for Life. Per l’occasione, la TFP americana ha distribuito un manifesto che fa il punto della situazione della causa provita negli Stati Uniti e, di riflesso, nel mondo. Un tema importante anche per gli italiani.
Mentre ci avviciniamo alla Marcia per la Vita del 2024, il movimento prolife viene messo alla prova. Il clima di euforia post-Dobbs si è attenuato La Società americana per la difesa della Tradizione, Famiglia e Proprietà (TFP) si unisce a tutti coloro che si oppongono al massacro di esseri umani innocenti e si prepara alla battaglia che ci attende.
Con il rovesciamento della sentenza Roe v. Wade, alcuni avrebbero potuto pensare che la questione della vita sarebbe stata sufficiente a risolvere il problema. Una volta tolta la camicia di forza della Roe, si pensava che la condizione del piccolo bimbo nascituro avrebbe sciolto i cuori di tutti Gli Stati sarebbero stati liberi di abrogare le loro leggi sull'aborto o di introdurre nuove restrizioni.
La crudele realtà ha dimostrato il contrario Una parte della popolazione continua a mettere il proprio interesse personale al di sopra di quello dei nascituri innocenti e della società in generale. I favorevoli all’aborto stanno combattendo con una ferocia ancora maggiore
In tempi come questi, il nostro coraggio viene messo alla prova La parte pro-aborto, che è stata spinta alla disperazione dalla decisione di Dobbs, ora cerca di scoraggiare i pro-life indicando i risultati delle elezioni e i sondaggi, che i media favorevoli all’aborto hanno ingigantito per creare un’atmosfera di dubbio tra i pro-life.
Molti sono scoraggiati nonostante le solide candidature dei pro-life e l’elezione di maggioranze prolife (molte a prova di veto) in 57 camere delle legislature statali (i democratici ne detengono 40). Alcuni politici “pro-life” si sono fatti prendere dal panico e hanno proposto una via di compromesso e
di resa. Altri chiedono di abbandonare quello che chiamano “ostacolo dell’aborto” per conservare un facile potere politico
Nella lotta che ci attende, il movimento pro-vita prevarrà se ricorderà quattro cose che portano alla vittoria
1. Mai dimenticare la vittoria di Dobbs
Dobbiamo sempre ricordare la grande vittoria del rovesciamento della Roe v Wade Ha sconvolto il mondo e ha realizzato l’impossibile. Non dobbiamo dimenticare che il cosiddetto “ostacolo dell’aborto” è stata spesso la via per molte vittorie, non per sconfitte Ancora oggi, la questione domina il ciclo elettorale. La questione ha sfidato tutti i favorevoli (all’aborto) che lo consideravano un “diritto acquisito”.
Alla vittoria di Dobbs si aggiungono gli sforzi dei manifestanti che hanno fatto chiudere migliaia di cliniche abortiste in tutta la nazione con le loro insistenti preghiere, la loro presenza e la loro perseveranza. Il movimento conta su centinaia di migliaia di pro-life, molti dei quali giovani, che ogni anno si mobilitano alla Marcia per la Vita a Washington e in un numero crescente di capitali e città americane, per affermare che la causa pro-life ha un futuro
Attraverso i media, l’altra parte è abile nel cercare di dare l’impressione schiacciante che la maggior parte delle persone sia a favore dell’aborto L’attuale campagna incentrata sui risultati delle elezioni non è diversa dalle altre Dobbiamo resistere alla tentazione di accettare la narrazione dell’altra parte
Non dobbiamo perdere il coraggio, ma piuttosto raddoppiare le nostre preghiere e i nostri sforzi per sconfiggere l’aborto procurato e renderlo impensabile. La sconfitta della Roe serve solo a dimostrare che una vittoria improbabile è possibile
2. Ricordare sempre che l’aborto è una questione morale, non una questione di diritti delle donne.
Quando nel 1973 la Roe v Wade rese legale a livello nazionale il peccato dell’aborto procurato, la questione fu presentata come una questione di diritti e di liberazione delle donne. In realtà, l’aborto ha
reso possibile la distruzione della morale cristiana. Ha fatto progredire la rivoluzione sessuale perché ha permesso alle donne di essere sessualmente attive senza la conseguenza di una gravidanza
Tuttavia, il movimento pro-vita ha osato cambiare il dibattito affermando che ogni aborto procurato è un male morale. L’aborto procurato è sempre un omicidio premeditato, poiché ferma il cuore pulsante di un bambino innocente non ancora nato
In questo modo, il movimento ha riaffermato una nozione di giusto e sbagliato che l’altra parte ha cercato di soffocare Proclama che la legge di Dio deve essere rispettata Per questo motivo, molti prolife sono stati coinvolti in altre questioni della brutale guerra culturale che ancora infuria in America.
Pertanto, dobbiamo resistere alla tentazione di trasformare il dibattito in uno sforzo solo per salvare vite umane, per quanto capitale esso possa essere L’intero ordine morale deve essere difeso e promosso se si vuole sconfiggere l'aborto procurato.
3. Ricordare che questa battaglia è uno scontro di mentalità
Ricordiamo che la battaglia sull’aborto procurato rappresenta un violento scontro tra due mentalità Non può essere ridotta a una semplice dimensione culturale o politica.
Una mentalità deriva dalle origini dell’America nel pensiero illuminista, in particolare come espresso dal liberalismo del XIX secolo La sua premessa cen-
Il mondo delle TFP
trale è incentrata sulla gratificazione della volontà rispetto all’intelletto, da cui derivano le sue nozioni distorte di individualismo, libertà e uguaglianza. David Hume (1711-1776) scrisse: “La ragione è, e dovrebbe essere, la schiava delle passioni e non può mai pretendere di ricoprire altro incarico che quello di servirle e obbedirle”
L’essenza di questo liberalismo è il diritto di pensare, sentire, fare e peccare in tutto ciò che le passioni sfrenate richiedono, purché nessuno venga ferito nel processo Questa visione liberale del mondo ritiene che gli alti ideali, la religione, la morale, gli universali e le tradizioni non siano necessari perché limitano la volontà delle persone È una scelta degli individui se vogliono avere questi vincoli Tuttavia, la coercizione è vista come il più grande dei peccati.
Alla mentalità liberale si oppone quella cristiana che consiste nel proporre alla ragione l’oggetto del suo amore che si trova nel bene, nel vero e nel bello che riflettono l’adorabile maestà di Dio All’nterno di un’anima ben ordinata, la grazia illumina l’intelletto, rafforza la volontà e tempera le passioni indisciplinate Questa ricerca della verità e, in definitiva, di Dio è aumentata in modo esponenziale dalla pratica della carità e dall’azione della grazia soprannaturale Il risultato di questa mentalità è un ordine cristiano che rende impensabile l’aborto.
Lo scontro di mentalità di oggi riflette due modi di essere e di pensare Per sradicare l’aborto procurato, la mentalità liberale della licenza assoluta e senza vincoli deve essere rovesciata e dobbiamo cercare una visione del mondo cristiana fondata sulla libertà ordinata che la virtù e la natura richiedono
4. Non dimenticare mai che si tratta di una battaglia religiosa
L’elemento religioso è sempre stato una parte cruciale della lotta per eliminare l’aborto procurato. Il movimento pro-vita è sostenuto più dalle preghiere dei suoi seguaci che dalle generose donazioni dei suoi maggiori benefattori I rosari sui marciapiedi hanno fatto chiudere le cliniche abortive più delle semplici proteste o delle sfide legali
Per sradicare l’aborto, la mentalità liberale della licenza assoluta e senza vincoli deve essere rovesciata e dobbiamo cercare una visione del mondo cristiana fondata sulla libertà ordinata che la virtù e la natura richiedono
Dobbiamo resistere alla tentazione di limitare il dibattito a una discussione secolare sul valore della vita umana. La ragione più importante per cui l’aborto procurato è sbagliato è che offende un Dio infinitamente giusto e misericordioso. Ogni bambino non nato sacrificato agli odierni idoli postmoderni elimina un progetto di Dio che non si realizzerà mai. Violare la Legge di Dio è un atto di rivolta contro la sua bontà
In quanto omicidio di un essere umano innocente, l’aborto procurato è elencato come un peccato che grida vendetta al cielo La proliferazione di questo peccato non porta la benedizione di Dio sulla terra, ma la sua ira Coloro che si oppongono a questo peccato nazionale devono vedere la loro lotta come un atto di amore verso Dio e verso l'ordine da Lui creato, che include i non nati.
Pertanto, il movimento pro-vita deve sfruttare ogni occasione per invocare l’aiuto di Dio, sia in pubblico che in privato La lotta deve essere inserita nel contesto di una battaglia religiosa Non dobbiamo avere paura di invocare il Santo Nome di Dio per timore di offendere coloro che lo odiano o che non hanno fede e che speriamo di attirare verso la buona causa
Invochiamo con coraggio il nostro Divino Salvatore L’altra parte fa già spesso riferimento alle sue influenze sataniche. In effetti, il male dell’aborto procurato è così grande che deve essere visto nel contesto di una lotta tra il bene e il male, tra angeli e demoni Come insegna San Paolo, “rivestitevi dell’armatura di Dio per poter resistere agli inganni del diavolo La nostra lotta, infatti, non è contro la carne e il sangue, ma contro i principati e le potenze, contro i dominatori del mondo di queste tenebre, contro gli spiriti della malvagità nelle alte sfere” (Ef 6, 11-12).
Dio non ci deluderà mai
Solo ricorrendo a questa assistenza divina i provita potranno prevalere in questa battaglia. Dobbiamo praticare quella fede incrollabile che sposta le montagne.
La fiducia è una speranza fortificata che non ammette esitazioni o ansie Non può essere scossa da nulla al mondo. Per l’anima fiduciosa, quando l’aiuto umano diventa più improbabile, l’intervento divino diventa sempre più certo. Con questa fiducia in Dio per intercessione della Madre, dobbiamo affrontare le battaglie che ci attendono Se facciamo la nostra parte confidando in Dio e combattendo per Lui, Egli non ci deluderà!
Ricordiamo queste quattro cose mentre siamo messi alla prova. Armati di fiducia, marciamo coraggiosamente contro gli spiriti maligni di questi tempi oscuri e depravati, cambiando il dibattito con la realtà soprannaturale dell’aiuto di Dio Dobbiamo adattare le nostre tattiche con tutti gli occhi puntati su un'America morale e libera dall’aborto, una nazione sotto Dio Non possiamo riposare fino a quando l’aborto procurato non diventerà impensabile e Dio e Sua Madre saranno amati e obbediti
American Society for the Defense of Tradition, Family and Property (TFP)
19 gennaio 2024
Roe vs. Wade e Dobbs
La pratica dell’aborto fu introdotta negli Stati Uniti con una sentenza della Corte Suprema del 20 gennaio 1973 Nota come Roe vs Wade, la sentenza stabiliva due princpi:
- l’aborto è consentito fino al punto in cui il feto diventa in grado di sopravvivere al di fuori dell’utero materno;
- in caso di pericolo per la salute della donna, l’aborto è sempre legale.
L’aborto diventava, così, un diritto protetto a livello federale
Nella sentenza del 24 giugno 2022, nota come Dobbs vs Jackson Women’s Health Organization, la Corte Suprema rovesciò la precedente decisione, affermando che l’aborto non è un diritto contenuto nella Costituzione Come effetto della nuova sentenza, la competenza a legiferare in materia di aborto è tornata ai singoli Stati.
Il mondo delle TFP
Francia: simposio di Capodanno
Con la partecipazione di trentacinque giovani provenienti da diversi Paesi europei, si è realizzato a Creutzwald, Francia, il tradizionale simposio di Capodanno delle TFP. Il tema scelto è stato: “Egualitarismo, molla del processo rivoluzionario”. L’evento è durato quattro giorni.
La prima conferenza ha spiegato come Dio ha creato un universo gerarchico affinché le Sue perfezioni vi si potessero riflettere Amare la gerarchia è amare Dio, insegna San Tommaso. Qualcuno, però, ha gridato “ non serviam!”, ispirando quindi un processo rivoluzionario che vuole appiattire qualsiasi gerarchia. Al cuore della Rivoluzione, assieme al liberalismo, troviamo dunque lo spirito egualitario. Orgoglio e sensualità sono i due vizi che spingono la Rivoluzione.
In un’altra conferenza si è mostrata la penetrazione di questo spirito nella Chiesa, attraverso le varie eresie moderne: dal cattolicesimo liberale al Modernismo alla Nouvelle Théologie. Un’altra ancora si è focalizzata invece sulla penetrazione dell’egualitarismo nella società temporale, attraverso varie tappe, dalla Rivoluzione francese al comunismo alla rivoluzione culturale odierna Molto seguita la conferenza in cui è stato illustrato come il mondo moderno favorisce l’ugualitarismo anche in modi subdoli, come ad esempio con la moda e la musica.
L’assistenza spirituale è stata garantita dalla presenza di sacerdoti che hanno celebrato ogni giorno la Santa Messa in rito tradizionale I partecipanti sono rimasti molto impressionati dalla Messa del 31 dicembre, col canto del Te Deum, e da quella del 1° gennaio, col canto del Veni Creator Spiritus. Oltre al Rosario quotidiano, recitato prima della colazione, ogni sera è stato cantato l’Ufficio della Madonna.
Mentre fuori scoppiavano i soliti fuochi d’artificio, i partecipanti hanno ricevuto l’Anno Nuovo con un’Adorazione al Santissimo Sacramento, com’era solito fare Plinio Corrêa de Oliveira. Dopodiché, un aperitivo ha dato inizio alla cena di gala, preparata da uno chef tedesco
Ecuador: la TFP sostiene le Forze dell’Ordine
Agennaio, l’Ecuador ha subito un pesante attacco da parte dei cartelli della droga, fortemente armati e fiancheggiati da settori della sinistra eversiva Tutto porta a supporre che si sia trattato di un tentativo di colpo di mano per spodestare il presidente conservatore Daniel Noboa, destabilizzando il governo.
L’Associazione Tradición y Acción, consorella delle TFP, ha voluto portare il suo sostegno morale alle truppe impegnate nella difesa dell’ordine Un gruppo di volontari si è recato in diverse caserme, portando una statua della Madonna del Buon Successo Dopo un momento di preghiera sono stati distribuiti migliaia di scudi del Sacro Cuore di Gesù, insieme a un foglietto con preghiere alla Madonna e una bella stampa da tenere nella tasca della divisa
Nel ringraziare Tradición y Acción, i comandanti hanno invocato l’aiuto della Madre di Dio affinché le Forze Armate possano riportare la pace nel Paese. Cosa che, grazie a Dio, si è avverata dopo qualche settimana di tensioni
Italia: lanciato nuovo canale
Che cosa succede a Roma? Più precisamente: che sta succedendo dentro la Chiesa Cattolica? Nel crescente caos che, come fedeli, stiamo vivendo la TFP ha lanciato un nuovo canale “Visto da Roma”, per aiutare gli ascoltatori a capire cosa sta succedendo nella Chiesa, per non perdere la Fede ma anzi irrobustirla Il canale offre aggiornamenti settimanali dalla Città Eterna. Per mantenervi informati, iscrivetevi al Canale Visto da Roma, condividetelo con i vostri amici Aiutateci a diffondere quest’opera di apostolato
Il mondo delle TFP
di Joseph GensensUn raggio di speranza per il nuovo anno: la TFP Student Action Conference
“Non vedevo l’ora di venire a questa conferenza!”, ha esclamato Jesse mentre arrivava alla sede centrale della TFP americana, a Spring Grove, per la TFP Student Action Conference. L’evento, tenutosi a ridosso del Capodanno e durato tre giorni, ha contato con la partecipazione di una trentina di studenti universitari.
Rivoluzione e Contro-Rivoluzione
I giovani erano ansiosi di imparare a combattere le idee della sinistra nei loro campus. Alcuni partecipanti si sono convertiti di recente al cattolicesimo Altri hanno detto che, grazie alla conferenza, sarebbero tornati a praticare la Fede Tutti volevano conoscere meglio la civiltà cristiana e opporsi ai modelli rivoluzionari di oggi
Quest’anno il tema è stato l’opera Rivoluzione e Contro-Rivoluzione del prof Plinio Corrêa de Oliveira, nella quale il noto pensatore cattolico mostra lo sviluppo del processo rivoluzionario che, iniziato nel secolo XV, arriva, attraverso diverse tappe, alla situazione attuale Questo processo ha cambiato radicalmente l’uomo stesso e, quindi, la società e perfino la Chiesa
La prima conferenza, tenuta dal prof. Byron Whitcraft, ha descritto la caduta del Medioevo cristiano, il sorgere del Rinascimento e lo scoppio della prima Rivoluzione Mentre la società perdeva il suo centro in Dio e dissotterrava vecchi modelli pagani, preparava la via per la Rivoluzione protestante con la rottura con la Chiesa cattolica
L’episodio successivo fu la Rivoluzione francese, che rovesciò la monarchia e l’ordine sociale dell’Ancien Régime L’ideale di completa uguaglianza proseguì il suo corso storico, portando alla terza Rivoluzione, quella comunista, che si diffuse per tutto il mondo
Negli anni Sessanta inizia una nuova stagione, con la rivoluzione sessuale, l’hippismo, il ’68 parigino, il rock’n’roll e tutt’una serie di sviluppi che Plinio Corrêa de Oliveira ingloba come una quarta Rivoluzione, come ha spiegato Michael Shibler. Adesso ci troviamo negli albori di una quinta tappa, nella quale il demonio non nasconde più il suo vero volto. Sarebbe una Rivoluzione palesemente satanica
Mettere i principi in azione
Bisogna, però, sommare l’azione allo studio. Un punto alto del convegno è stato, senz’altro, la campagna pubblica tenutasi la domenica a Harrisburg I giovani hanno portato cartelli e striscioni che denunciavano i mali dell’aborto, e distribuito volantini spiegando le ragioni per essere pro-vita. Durante la campagna i partecipanti hanno recitato il Rosario mentre la banda della TFP suonava inni natalizi con cornamuse e tamburi
Nel passaggio di Capodanno, i partecipanti si sono raccolti nella cappella per una serie di preghiere Hanno cantato sottovoce il Confiteor, salvo poi esultare con un Magnificat che, festoso, ha invocato le benedizioni della Madonna per l’anno 2024.
Il convegno si è concluso con un banchetto a base di selvaggina seguito da canti natalizi.
Alla fine, i partecipanti hanno ricevuto un ricordo che recava le parole di Plinio Corrêa de Oliveira:
“Se la Contro-Rivoluzione è la lotta per distruggere la Rivoluzione e costruire la Cristianità nuova, tutta splendente di fede, di umile spirito gerarchico e di illibata purezza, è chiaro che questo si farà soprattutto attraverso una azione profonda nei cuori Ora, questa azione è opera specifica della Chiesa, che insegna la dottrina cattolica e la fa amare e praticare La Chiesa è, dunque, l'anima stessa della Contro-Rivoluzione”
Il secondo deicidio
di Plinio Corrêa de Oliveira
Stiamo assistendo alla crocifissione della Santa Chiesa Cattolica. Stiamo assistendo a un crimine paragonabile al deicidio, perché la Chiesa è il Corpo Mistico di Cristo. Uccidere la Chiesa è come uccidere Cristo Essa non muore solo perché è immortale.
La Chiesa si presenta a noi oggi come Nostro Signore durante la Passione, mentre cammina grondando sangue e barcollando sotto la Croce verso la cima del Calvario.
Per ben duemila anni la Chiesa ha barcollato in mezzo alle tribolazioni Duemila anni di gloria e di martirio! Oggi essa si mostra a noi nell’apice della sua deturpazione.
Noi abbiamo conosciuto la Chiesa, la più bella di tutte le istituzioni E la vediamo oggi priva della sua bellezza e sfigurata. Essa ha perso tutto ciò che poteva perdere Possiamo dire che è quasi irriconoscibile… Proprio la Chiesa, che si è caricata dei nostri peccati e ha sofferto per noi!
Sì, assistiamo oggi al martirio della Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
Il dolore per la situazione della Chiesa ci dovrebbe accompagnare tutto il giorno, dal momento in cui ci svegliamo fino al momento in cui ci corichiamo È un dolore che grava sul più profondo del nostro essere.
Ah, la Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana! La Chiesa fondata da Nostro Signore Gesù Cristo! La Chiesa discesa dal Cielo come una luce sulla città perfetta! Che cosa ne hanno fatto?
Scusatemi, ma il dolore è tanto che mi impedisce perfino di continuare a parlare...
Chiediamo alla Madonna che ci faccia sentire questo dolore fin nel più profondo delle nostre anime.
(Riunione per soci e cooperatori della TFP brasiliana, 20-10-1990. Tratto dalla registrazione magnetofonica, senza revisione dell’autore)