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LA PALERMO DELL’ARTE
Nell’elegante cornice di Palazzo Asmundo, nel cuore di Palermo, gli appassionati del più affascinante folklore italiano possono scoprire un piccolo teatro della tradizione siciliana; si tratta del Teatro dei Pupi Siciliani della Famiglia Argento fondato nel 1893 dal puparo Vincenzo Argento, detto Cecè. Dal 1993 il titolare dell’Opera dei Pupi di Vincenzo Argento & figli è il nipote Vincenzo, che ne cura anche la direzione artistica.
La Famiglia Argento, maestri pupari dal 1893, è uno scrigno di memoria che, da cinque generazioni, preserva e diffonde con passione la storia dei Pupi Siciliani, tramandando l’arte della costruzione degli stessi e della rappresentazione delle Opere. Nel suo teatro conserva le tele dipinte dagli avi e con le stesse tecniche vengono create scenografie delle rappresentazioni che ancora oggi Vincenzo porta in scena con l’aiuto della moglie e dei tre figli.
Dal capostipite Vincenzo Argento a oggi, tutti gli appartenenti alla famiglia si sono dedicati con dedizione e amore alla costruzione artigianale delle marionette e in particolare alla scultura lignea dei busti e delle teste nonché alla costruzione e alla sagomatura delle armature in stile arabesco e a sbalzo usando metalli come il rame, l’ottone e persino l’argento. All’oggi il patrimonio artistico della famiglia consta di circa 500 marionette. Presso il Laboratorio Artigianale, in Corso Vittorio Emanuele 445, è possibile assistere alla lavorazione interamente fatta a mano dei pupi siciliani e scegliere anche un ricordo da portare a casa dopo una piacevole vacanza in Sicilia. Le marionette sono infatti preziosi oggetti d’arte e il teatro dei pupi siciliani è riconosciuto dall’Unesco come Capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità.
Fra gli spettacoli portati in scena dalla Famiglia Argento vi sono le opere classiche, quelle nate e diffuse a metà Ottocento, storie d’amore, di armi, di cavalieri, dame, tradimenti, duelli e battaglie e le popolarissime Chanson de geste, con le vicende dei paladini di Francia e il Ciclo carolingio, ma vengono prodotti anche molti spettacoli originali, ispirati alla tradizione e alle storie di Sicilia. Nell’Opera dei Pupi si trasmettono ancora oggi stili e comportamenti del popolo siciliano come la cavalleria, il senso dell’onore, la difesa del debole e del giusto, la priorità della fede.
Oltre agli spettacoli tradizionali, la famiglia Argento mette in scena anche performance sperimentali con musiche dal vivo, attori e cuntisti. Durante l’anno si fanno tanti spettacoli, almeno uno al giorno.
“Il nostro lavoro si svolge solitamente presso il Teatro di via Pietro Novelli a Palermo. – spiega il Maestro puparo Vincenzo Argento. - Ad interagire sulla rappresentazione solitamente siamo in cinque operanti: Vincenzo, Dario, Anna, Cristian e Nicolò che si occupa della direzione artistica.”
Come tutte le forme artistiche, quello del puparo è un mestiere speciale, innanzitutto bisogna amarlo. La costruzione dei pupi è affidata alle cure di Vincenzo, mentre sua moglie Teresa Lo Bello cuce i costumi interamente a mano. “È un lavoro molto complesso –ammette Vincenzo. - perché racchiude tanti mestieri in uno. Una marionetta è formata da una ossatura in legno, bisogna saperlo lavorare e avere una buona manualità con l’intaglio soprattutto per la testa. Bisogna sapere dipingere, per trovare le tonalità adatte per il viso, quasi come un bravo truccatore. La parte che riguarda la sartoria è ricca di passamanerie e misure ben precise per gli abiti e i mantelli. Per i pupi armati bisogna sapere sagomare i metalli.”
I tempi cambiano ma l’amore per le tradizioni resta e se ci si reca a Palermo non può mancare l’esperienza dello spettacolo dei pupi. “Il pubblico che affolla il teatro solitamente è per lo più composto di turisti grazie ai contatti con le agenzie e i tour operator, - prosegue Argento - ma in occasione di particolari spettacoli, che portiamo in scena in diversi periodi dell’anno presso dimore storiche o altri teatri con una maggiore capienza, vi partecipano anche tantissimi concittadini. Una delle opere che amiamo di più rappresentare e che anche il pubblico apprezza molto è la Battaglia di Orlando e Rinaldo per amore di Angelica; il pubblico ama gli effetti speciali che utilizziamo nei duelli e nei combattimenti.”
Come tutti i mestieri che hanno a che fare con le arti della tradizione, l’eredità è un fattore importante.
“I nostri figli sono cresciuti nella tradizione dell’opera dei pupi e ne sono tutti appassionati, qualcuno ci si dedica lavorando, altri la apprezzano per il suo valore. – Dice Vincenzo – Come per tutte le tradizioni spero che quest’arte possa essere trasmessa alle generazioni future e che i nostri discendenti possano proseguire con passione alla valorizzazione di un settore di nicchia che rappresenta un tassello importante della storia del nostro Paese. Sicuramente consiglierei questo mestiere ai giovani e sarei disposto ad insegnarlo, così come ho già fatto in diversi laboratori, a quanti vorranno dedicarvisi con pazienza e dedizione.”