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RIFLESSIONI URBANE

La sua arte ha superato ogni confine geografico. I muri di edifici bombardati, ponti o strade sono stati i suoi musei a cielo aperto. Le opere di Banksy, l’artista britannico di cui ancora oggi non si conosce l’identità e che continua a essere uno dei più importanti nomi della street art, sono comparsi nei luoghi più impensabili e diversi. I suoi murales gridano critica politica e sociale. Sono un segno di protesta e lotta contro le atrocità della guerra e interessi economici perseguiti a discapito dei più deboli. A Bologna, in mostra a Palazzo Pallavicini.

scoprire opere che non ci sono più perché distrutte, vendute o rubate, in un viaggio nei luoghi più inaspettati, dal Regno Unito all’Australia al Mali. Il writer di Bristol rappresenta la miglior evoluzione della Pop Art originaria, l’unico che ha connesso le radici del pop, la cultura hip hop, il graffitismo anni Ottanta e i nuovi approcci del tempo digitale. Obiettivo di questa esposizione è quello di salvaguardare la street art in modo che questa venga studiata e riconosciuta per il suo importante ruolo storico, tra provocazioni e risposte in grado di suggerire.

Per informazioni: palazzopallavicini.com

Per le foto si ringrazia Press Office The World of Banksy Nella pagina a fianco in alto: No Future Nella pagina a fianco in basso: Queen’s Guard Pissing

In alto: Rain Girl

In basso: Rat with Camera

La poetica di Banksy incanta, scuote. Il suo è un messaggio sociale che permette di immaginare un futuro ancora possibile. I suoi murales sensibilizzano e trasformano il tessuto urbano in un luogo di riflessione. All’artista sono dedicate mostre in tutto il mondo (mai autorizzate dall’artista stesso) e anche a Bologna, nelle sale di Palazzo Pallavicini, è in corso, fino al 6 agosto “The World of Banksy – The immersive experience”. Oltre ai lavori iconici, fra cui Girl with Balloon, Flower Thrower, The Umbrella girl, Kissing Coppers, a Palazzo Pallavicini, in via San Felice 24 (vicino alle Due Torri e a Piazza Maggiore), vengono esposte per la prima volta alcune riproduzioni delle opere create dall’artista in Ucraina, a Kiev, e in altre città colpite dai bombardamenti. Le opere presentate, che sono più di 90 di cui 30 murales a grandezza naturale, sono realizzate da street artist internazionali e locali che hanno riprodotto le opere di Banksy e le ambientazioni stesse dove sono comparse, come le pareti grigie dallo smog di New York, i mattoni rossi di Bristol, il muro di Betlemme. La mostra dedica uno spazio a un documentario inedito sulla vita dell’artista, dal titolo The Untold Truth of Banksy, affiancato da iBanksy, una sezione video che ripercorre la storia e i messaggi dei suoi lavori. La mostra permette di

Riflessioni urbane

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