Catalogo

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CANDIDATURA

RETE DELLE DOMUS DE JANAS

/APS INFOCE SIMSARDE GNA@GMAIL.COM

W W W.CE SIMSARDE GNA.COM



La Presidente del CeSIM Sardegna/APS e Coordinatrice del progetto UNESCO

Giuseppa Tanda


12. Orto del Beneficio Parrocchiale 10. Su Crucifissu Mannu 9. Monte d’Accoddi 11. Montalè

6. Monte Baranta

13. Roccia dell’Elefante 15. Su Murrone 14. Li Muri 7. Mesu ‘e Montes 8. S’Adde ‘e Asile 19. Riparo Luzzanas

5. Monte Siseri

18. Sa Coveccada

2. Anghelu Ruju

23. Sos Furrighesos

1. Santu Pedru 4. Pubusattile 3. Puttu Codinu

24. Tomba del Labirinto

16. Mandra Antine 22. Molia 17. Parco dei petroglifi 29. Brodu 20. Sant’Andrea Priu 21. Sa Pala Larga 31. Grotta Corbeddu 25. Serra Linta

30. Istevene

26. Ispiluncas 28. Sas Arzolas de Goi 27. Mrangias/Mandras

32. Sennisceddu

33. Pranu Mutteddu

34. Corongiu 35. Montessu


I siti archeologici candidati 1. Necropoli di Santu Pedru, Alghero La necropoli di Santu Pedru è composta da 10 ipogei escavati sul fianco ripido di una collina tufacea. Nella Tomba I si osservano tracce di colore rosso e di un focolare in posizione quasi centrale nella cella principale. Sulla parete d’ingresso di questa cella, al disopra di un portello è risparmiato un motivo corniforme di stile rettilineo. Nella tomba X, sul pavimento, è risparmiato un focolare a listello rilevato. 2. Necropoli di Anghelu Ruju, Alghero Costituita da 38 sepolture la necropoli è il più vasto complesso funerario preistorico della Sardegna settentrionale. Gli scavi archeologici, condotti a più riprese fin dal 1904, hanno permesso di documentare il momento di escavazione della necropoli durante il Neolitico recente e finale, con un frequente riuso delle sepolture durante l'Eneolitico e il Bronzo antico. Alcuni ipogei (Tombe A, XIX, XXbis, XXVIII, XXX) si caratterizzano per la presenza di elementi architettonici e simbolici scolpiti sulle pareti. 3. Necropoli di Puttu Codinu, Villanova Monteleone Consta di 9 domus de janas scavate su un affioramento calcareo. Tra esse risalta la tomba VIII costituita da 5 celle precedute da dromos e padiglione. Al suo interno si caratterizza per la presenza di vari elementi architettonici e cultuali. Nell’anticella e nella cella principale viene riprodotto il tetto delle capanne con la rappresentazione delle travi e 5 duplici motivi corniformi scolpiti sulle pareti. Nella cella principale è presente anche la rappresentazione di una falsa porta.


4. Necropoli di Pubusattile, Villanova Monteleone La necropoli è formata da 6 domus de janas scavate in una parete rocciosa di natura ignimbritica. La tomba IV, bicellulare, mostra diversi motivi cultuali rappresentati con diverse tecniche: il bassorilievo (duplice motivo corniforme); l’incisione (motivi a denti di lupo); la pittura (motivo a scacchiera e banda di zig zag dipinti di rosso e bianco; falsa porta sovrastata da duplice corniforme, motivi a triangoli arrotondati). Nelle vicinanze della necropoli anche un dolmen 5. Necropoli di Monte Siseri/ S’Incantu, Putifigari La domus de janas fa parte di una necropoli di 4 tombe scavate su un affioramento di riodacite, conosciuta dal 1991. È costituita da 4 ambienti preceduti da un lungo dromos con padiglione. Può essere considerata un’opera di eccezionale valore artistico per la presenza associata nello stesso ipogeo di elementi documentali delle abitazioni dei vivi e di numerosi schemi decorativo-cultuali, scolpiti a bassorilievo con grande raffinatezza e sovradipinti in rosso e grigio scuro. 6. Complesso archeologico di Monte Baranta, Olmedo Situato su un altopiano trachitico, il sito comprende un recinto fortificato a forma di ferro di cavallo, un villaggio di capanne rettangolari, talvolta absidate ed a più vani, ed un’area sacra costituita da un circolo e da menhir. Una possente muraglia ad accesso unico cinge il sito, a partire dalla scarpata, lungo il lato che dà sul pianoro. Di particolare interesse risulta essere un monolite di quasi 4 metri, parzialmente lavorato per costituire un menhir, ma mai messo in opera. 7. Necropoli di Mesu ‘e Montes, Ossi Vasta necropoli a domus de janas composta da 18 tombe pluricellulari. Stupiscono particolarmente le ampie planimetrie (tombe I e II), oltre alle numerosissime decorazioni (tombe I, II, III, IV, VI e XIII, XVI) a motivi incisi e scolpiti, quali: corniformi, spirali, clessidre e motivi architettonici, fusi insieme a creare una composizione pressoché continua dei vani. Particolarmente interessante la tomba XVI, che presenta anticella rettangolare con soffitto a doppio spiovente scolpito a rilievo


8. Necropoli di S’Adde ‘e Asile, Ossi Necropoli a domus de janas costituita da 11 ipogei, ai quali si aggiungono due principi di escavazione non terminati. La Tomba Maggiore è attualmente considerata la domus de janas con il maggior numero di ambienti, con i suoi 21 vani. Le tombe presentano planimetrie articolate e un’ampia varietà di decorazioni incise e scolpite, dalle quali derivano i nomi: Tomba delle Clessidre, Tomba con Coppella, Tomba delle Finestrelle.

9. Complesso archeologico di Monte d’Accoddi, Sassari Situato lungo una via fluviale che sfocia nel golfo dell’Asinara, è costituito da una struttura tronco-piramidale in elevato, dotata di una rampa di accesso. Custodisce all’interno un altro monumento simile, risalente al Neolitico, noto come “Tempio rosso” per via della pittura in ocra rossa su intonaco delle pareti. Intorno al monumento si dispongono strutture megalitiche (menhir e dolmen), capanne di un villaggio e necropoli ipogeiche finemente decorate. 10. Necropoli di Su Crucifissu Mannu, Porto Torres Scavata su un vasto pianoro calcareo la necropoli è composta da 22 sepolture. Gli accessi agli ipogei sono tutti costituiti da pozzetti verticali trasformati, in alcuni casi, in lunghi corridoi dal carattere prevalentemente simbolico. Alcune sepolture presentano delle decorazioni di tipo architettonico e motivi scolpiti dal significato magico-religioso, come la falsa porta della Tomba XIII e le protomi taurine delle tombe VIII e XXI.

11. Necropoli di Montalè, Sassari Necropoli costituita da 6 ipogei escavati lungo il costone calcareo. Particolarmente interessante la tomba che si articola in un’area di ingresso con anticella e una sala quadrangolare circondata da 7 camere sepolcrali. Le pareti della sala principale riproducono una struttura palaziale con ingressi monumentali, caratterizzati da paraste architravate sormontate da motivi corniformi lunati ed affiancate da protomi taurine stilizzate.



12. Necropoli dell’Orto del Beneficio Parrocchiale, Sennori L’ipogeo, conosciuto dal 1955, è ciò che resta di una necropoli distrutta in seguito ad interventi agricoli e a lavori di cava. Si conserva in maniera eccellente la cella principale. La parete settentrionale è inquadrata da due bande risparmiate nella roccia, l’una appena sotto il soffitto, l’altra sopra il pavimento. Tre lesene verticali la suddividono in tre zone occupate da due motivi corniformi scolpiti. La terza zona inquadra l’ingresso in una cella secondaria. 13. Roccia dell’Elefante, Castel Sardo La Roccia dell'Elefante è un grosso masso isolato di trachite, notevolmente eroso dagli agenti atmosferici, che gli hanno conferito il singolare aspetto di un pachiderma. Racchiude le tracce di 2 domus de janas, realizzate in periodi differenti, su due livelli, uno superiore, di cui restano poche tracce, e uno inferiore, meglio conservato, costituito da 4 vani e una figurazione corniforme scolpita sulla parete, analoga a motivi presenti nella zona, tra Sassari ed Ossi. 14. Necropoli di Li Muri, Arzachena Necropoli neolitica costituita da 4 tombe a circolo e 5 casse litiche. Rappresenta attualmente il sito più antico del territorio di Arzachena, caratteristico per la sua tipologia tombale esclusiva e per il rituale funerario (inumazione di un singolo defunto per ogni tomba). Di particolare interesse le collane rinvenute all’interno delle sepolture, realizzate in piccolissimi vaghi di steatite ed una ciotola carenata in clorite che testimonia i contatti con altre culture del Mediterraneo. 15. Necropoli di Su Murrone, Chiaramonti La necropoli di Su Murrone è costituita da 4 tombe. Una di esse, la tomba I, conosciuta fin dal 1968, presenta un ampio dromos e si distingue per la particolare planimetria, che vede le varie celle aprirsi a raggiera attorno al vano principale. La tomba presenta, inoltre, motivi corniformi scolpiti ed una particolare variante della rappresentazione del soffitto a doppio spiovente, ricavato su di un piano orizzontale.


16. Necropoli di Mandra Antine, Thiesi Necropoli a domus de janas costituita da 4 ipogei, scavata alle pendici del costone trachitico di Monte Ederosu. Particolarmente nota è la tomba III, per le sue decorazioni che mostrano l’uso sapiente di differenti tecniche come la scultura a rilievo e la pittura policroma. Motivi corniformi circondano la falsa porta, accompagnati da cerchi, riquadri e “pendenti”. Spirali e simboli astratti decorano le falde del soffitto. Il focolare è scolpito a bassorilievo al centro della cella principale. 17. Parco dei petroglifi, Cheremule Il parco comprende tre nuclei di tombe ipogeiche escavate nei banconi calcarei della piana di Nurighe ai margini del bosco di Tippiri: Moseddu, Tennero e Mattarigotza. Tra i 37 ipogei presenti spicca la Tomba Branca, nota per i suoi petroglifi. Questi, composti da circa venti antropomorfi incisi sulle pareti del dromos e ai lati del portello d’accesso, sembrano riprodurre una scena di danza o un’attività svolta dalla collettività in occasione del rituale funerario. 18. Dolmen di Sa Coveccada, Mores CICILLONI Tra le strutture dolmeniche della Sardegna, spicca sicuramente il dolmen di Sa Coveccada, a Mores, caratteristico sia per le sue dimensioni eccezionali (è difatti il monumento dolmenico più imponente dell’Isola), sia per la presenza, nel lato d'entrata, di una grande lastra con un caratteristico portello d'accesso rettangolare, posto centralmente, all'altezza del suolo: tale tipo di ingresso permette di raffrontare il monumento con numerosi esempi extra insulari, soprattutto francesi e spagnoli. 19. Riparo Luzzanas, Ozieri Si inserisce in un sito caratterizzato dalla presenza di resti megalitici e necropoli ipogeiche. Su un riquadro quadrangolare sono raffigurati antropomorfi e grafemi dipinti in rosso. La composizione, che documenta un momento celebrativo della Comunità, si inserisce nel filone dell’arte schematica iberica e testimonia i legami che intercorrevano fra la Sardegna e l’Europa occidentale durante l’età del Rame (III millennio a.C.).


20. Necropoli di Sant’Andrea Priu, Bonorva. Vasta necropoli a domus de janas costituita da circa 20 ipogei. Particolarmente conosciuta la Tomba del Capo, per il motivo a raggiera che decora la volta dell’anticella. Composta da ben 18 vani, è stata riutilizzata come basilica paleocristiana. Di quest’ultima frequentazione rimangono a testimonianza i fitti affreschi, tra i quali merita particolare menzione la raffigurazione della Strage degli innocenti, motivo più unico che raro tra le iconografie paleocristiane del Nuovo Testamento. 21. Necropoli di Sa Pala Larga, Bonorva Localizzata all’interno della tenuta di Mariani, la necropoli è composta da 7 ipogei, molti dei quali decorati. La Tomba VII spicca per la straordinaria ricchezza decorativa preservatasi eccezionalmente grazie al microclima interno dell’ipogeo: i bassorilievi con i motivi corniformi, i tetti a doppio spiovente, le pareti e i soffitti sono arricchiti da pitture policrome che conservano vivide tracce degli strumenti utilizzati nonché delle “dita” degli artigiani-artisti che le hanno prodotte. 22. Necropoli di Molia, Illorai Necropoli costituita da 9 ipogei scavati nel calcare tufaceo, strettamente connessa ai lavori di realizzazione della SP33, grazie ai quali è venuta in luce negli anni ’70. Attualmente in fase di scavo, la necropoli risulta di particolare interesse per il grande focolare rinvenuto nella tomba I, per le interessanti datazioni della tomba IV e per le decorazioni sia pittoriche sia scultoree della tomba VII, la quale conserva ancora una sala interamente intonacata e dipinta in ocra rossa. 23. Necropoli di Sos Furrighesos, Anela Le 18 domus de janas della necropoli restituiscono la più alta concentrazione di motivi figurativi d’arte preistorica dell’Isola. I motivi architettonici e cultuali, scolpiti, incisi e dipinti, spesso si sovrappongono uno all’altro. Fra i motivi scolpiti si evidenzia la protome all’interno della tomba VI, completamente dipinta con ocra rossa, come tutta la sepoltura. In età nuragica è stata scolpita, nella parete rocciosa, l’imponente stele centinata d’accesso alla tomba VIII.


24. Necropoli della Tomba del Labirinto, Benetutti Necropoli costituita da 3 domus de janas, tra le quali spicca la Tomba del Labirinto, conosciuta fin dal 1965. L’ipogeo è composto da 4 ambienti. Attualmente sono in corso i lavori di restauro dell’ipogeo. La denominazione deriva dalla presenza sulla parete di un motivo a labirinto, realizzato ad incisione con uno strumento metallico, che gli ultimi studi hanno datato ad un periodo più recente (Orientalizzante Antico – 730-600 a.C.).

25. Villaggio di Serra Linta, Sedilo Importantissimo insediamento neolitico situato nei pressi del lago Omodeo. La particolarità del sito è la rarissima testimonianza di capanne risalenti al Neolitico con zoccolo in pietra, ad oggi ancora leggibili in planimetria, che, dati i confronti nelle forme, ci fanno intuire come le domus de janas, sepolture ipogee, ricalcassero le case dei vivi, in particolare nella resa degli elementi architettonici e della volta semiconica dell’anticella. 26. Necropoli di Ispiluncas, Sedilo Si tratta di una tra le necropoli a domus de janas più vaste. Consta, infatti, di oltre 30 tombe e si distingue per l’eleganza dei suoi ipogei scavati nel bancone roccioso di ignimbrite. Particolarmente raffinata la tomba I, decorata con motivi architettonici scolpiti a bassorilievo e sporadiche tracce di pittura in ocra rossa su intonaco. La vicinanza con il sito di Iloi testimonia l’intensa frequentazione dell’area, che si protrae, senza soluzione di continuità, fino al Medioevo. 27. Necropoli di Mrangias/Mandras, Ardauli La necropoli è costituita da 3 domus de janas, tra le quali si distingue la tomba I, detta anche Tomba Dipinta. Nell’ipogeo sono presenti motivi architettonici dipinti che raffigurano, da una parte, il soffitto a doppio spiovente della capanna a pianta rettangolare e, dall’altra, quello della capanna a pianta circolare. Altri motivi a reticolo dipinti sulle pareti fanno pensare ad un particolare tipo di capanne mobili.


28. Necropoli di Sas Arzolas de Goi, Nughedu Santa Vittoria Necropoli costituita da 5 domus de janas, di cui 4 escavate nel bancone trachitico ed una posta a circa 20 m su masso erratico. La tomba I è notevole per i motivi corniformi scolpiti, localizzati nel padiglione e sul pilastro della cella principale. Tali motivi si distinguono per la presenza delle orecchie al di sotto delle corna, in una resa stilizzata, ma più fedele alla rappresentazione dell’animale. La tomba II presenta motivi archietettonici dipinti che raffigurano un loggiato. 29. Necropoli di Brodu, Oniferi Piccola necropoli costituita da 4 domus de janas scavate nel bancone roccioso, distinta dalla vicina e nota Necropoli di Sas Concas. Suscita particolare interesse la tomba IV in quanto reca sul portello di ingresso dell’anticella un motivo corniforme a bassorilievo di pregevole fattura, sul quale residuano, inoltre, tracce di pittura in ocra rossa sul sottile strato di intonaco. La presenza del Nuraghe a un centinaio di metri dalle domus indica la continuità di frequentazione del sito. 30. Necropoli di Istevene, Mamoiada La necropoli a domus de janas si compone di 6 ipogei scavati nel contrafforte montuoso granitico della Barbagia di Ollolai. La tomba III è la più rilevante per l’associazione di pittura, scultura ed incisione. Le pareti della tomba conservano tracce dell’intonaco dipinto in ocra rossa. Particolarmente interessante il bassorilievo che rappresenta una protome bovina in stile rettilineo, scolpita su un pilastro. Le tombe IV, V e VI sono monocellulari e di piccolissime dimensioni. 31. Grotta Corbeddu, Oliena Grotta di origine carsica del Supramonte di Oliena, di grande interesse paleontologico. Conosciuta come rifugio del Bandito Corbeddu (seconda metà del 1800), fu riscoperta nel 1969 dal Gruppo Grotte Nuorese che segnala la presenza del Prolagus Sardus Wagner. Scavata e studiata per circa 20 anni dal Paleontologo olandese P. Y. Sondaar, è nota per il ritrovamento di una falange umana datata a 22 mila anni fa. È stata resa fruibile negli anni 2000 e rappresenta una frequentatissima meta turistica.


32. Officine litiche di Sennisceddu, Pau Monte Arci è raccontata magistralmente dalle numerose officine litiche disposte alle pendici del Monte, dove l’ossidiana veniva intensamente raccolta e lavorata. La sua diffusione capillare all’interno dell’Isola e oltre fanno intendere come l’ossidiana rappresentasse un bene particolarmente prezioso e fosse alla base degli scambi tra le varie culture che si sono intrecciate con quelle Sarde sin dal VI millennio a.C.

33. Parco archeologico di Pranu Mutteddu, Goni Riferibile alle fasi finali del Neolitico, conserva una necropoli con particolari strutture funerarie, caratterizzate dalla presenza, attorno alle tombe, di circoli di pietre concentrici, a volte anche con struttura gradonata. Le tombe sono costruite in tecnica megalitica e ciclopica e imitano, in qualche modo, a livello epigeico, le domus de janas. Nell’area sono presenti circa 60 menhir, disposti sia a guardia di alcune tombe, sia non collegati ad esse, in piccoli gruppi o in allineamenti. 34. Domus de janas di Corongiu, Pimentel La tomba più significativa della necropoli è la n. 1, per i particolari motivi decorativi incisi nell’anticella: spirali, zig-zag e cerchi concentrici impreziositi da ocra rossa. Incerto è il significato da attribuire a questi elementi geometrici, nei quali si sono voluti vedere ora il volto stilizzato della dea Madre ora le corna del dio Toro, sotto la cui protezione venivano sepolti i defunti, oppure la barca delle anime sulle onde del mare che separa il mondo dei vivi da quello dei morti. 35. Necropoli di Montessu, Villaperuccio La necropoli neolitica è situata nella regione storica del Sulcis, i un teatro naturale di incommensurabile bellezza. Lungo un ampio costone roccioso si aprono una quarantina di tombe ipogeiche. Gli scavi sono stati effettuati a più riprese tra gli anni ‘70 e ’90. Le tombe sono di diversa tipologia e al loro interno sono presenti elementi decorativi quali le corna bovine e le spirali che conservano la traccia dell'originario colore in ocra rossa.


CREDITI TESTI SCHEDE: Paola Basoli, n. 9, 11, 19; Riccardo Cicilloni, n. 18, 33; Maria Giovanna De Martini, n. 16, 17, 21; Luca Doro, n. 2, 10; Francesca Floris, n. 6, 7, 8, 14, 20, 22, 25, 26, 29, 31, 32; Giuseppina Marras, n. 3, 4, 23; Giacomo Paglietti, n. 35; Giuseppa Tanda, n. 1, 5, 12, 13, 15, 24, 27, 28, 30; Emerenziana Usai, n. 34. FOTO SCHEDE: Nicola Castangia, necropoli, 3, 5, 23; Maurizio Cossu, n. 25; Luca Doro n. 1, 6, 8, 9, 11, 12, 13, 18, 29, 30; Carla Mannu, n. 27; Bibi Pinna, n. 33, Marcello Puddu e Alma Lombardi, n.2, 4, 7, 10, 15, 20, 26, 28, 34, 35; Giuseppa Tanda, n. 22; Egidio Trainito, n. 14. FOTO PAGINE: Nicola Castangia, p. 3; Luca Doro, p. 8; Marcello Puddu e Alma Lombardi, p. 15. GRAFICA: Luca Doro STAMPA: Tipografia Denti, Sassari


RETE DELLE DOMUS DE JANAS

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