“VENTO DI PONENTE” | ANNO IV | DECRETO ACCOGLIMENTO ISCRIZIONE REGISTRO STAMPA N. CRONOL. 240/2018 DEL 26/01/2018 R.G. N. 111/2018, NUM. REG. STAMPA 2 TRIBUNALE DI IMPERIA | EDITO DA ANCE SERVIZI IMPERIA SRL | CONTIENE I.P. | DIRETTORE RESPONSABILE: FABRIZIO PEPINO
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2021
Sanremo chiama la Pigna a nuova vita Il Comune si lancia nel recupero del centro storico Il contributo di Ance Imperia a favore della comunità
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L’accesso alla città vecchia di Sanremo, il centro storico la Pigna, oggetto di un importante progetto di recupero da parte del Comune matuziano [Foto: Pixabay]
Società editrice e pubblicità: Ance Servizi Imperia Srl Viale Giacomo Matteotti, 32 18100 - Imperia (IM) Tel. 0183/650551 Fax 0183/64245 info@anceimperia.it
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Direttore responsabile: Fabrizio Pepino
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Redazione e grafica: Autorivari studio associato Corso IV Novembre, 8 12100 – Cuneo (CN) Tel. 0171/601962 staff@autorivari.com Stampa tipografica: Tipografia Grafiche Amadeo Srl Via Nazionale Sud, 1 18027 - Chiusanico (IM) Tel. 0183/52603 Spedizione postale: PostaTARGET CATALOG Numero aut. NORD OVEST/00316/03.2018 Ufficio di accettazione/detentore: Imperia CDM Registrazione Tribunale Imperia Decreto accoglimento iscrizione registro stampa n. cronol. 240/2018 del 26/01/2018 R.G. n. 111/2018, Num. Reg. Stampa 2 Chiusura: 24/02/2021
2021 Costruttori di futuro. Sanremo chiama la Pigna a nuova vita
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Edilizia per tutti. Un Superbonus è per sempre. Oltre la proroga della misura
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Prove di dialogo. Nuovo Prezzario Opere Edili. La strada è giusta ma lunga
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Controtendenza. Il mercato immobiliare riparte sulla spinta del Covid
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Buone notizie. Cresce la fiducia sul futuro di Rivieracqua
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Reportage. Dopo l’alluvione: interventi urgenti e pagamenti a rilento
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Effetti collaterali. Per il turismo la parola d’ordine è “resistere”
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#bloccadegrado. Quel che resta dell’Hotel Astoria di Sanremo
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La nostra azienda. In viaggio con Bruno Alessandri, il custode di Pieve di Teco
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S O M M A R I O
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Sanremo chiama la Pigna a nuova vita Il Comune si lancia nel recupero del centro storico
Il contributo di Ance Imperia a favore della comunità per cogliere la grande opportunità Davide Rossi
“P
er arrivare fino in fondo
Un angolo degradato della città vecchia di Sanremo, un raccolto quartiere medievale a pochi passi dalla centrale via Matteotti e dal Teatro Ariston [Foto: Pixabay]
al vicolo,
i raggi del sole devono scendere dritti rasente le pareti fredde, tenute discoste a forza d’arcate che traversano la striscia di cielo azzurro carico. Scendono diritti, i raggi del sole, giù per le finestre messe qua e là in disordine sui muri, e cespi di basilico e di origano piantati dentro pentole ai davanzali, e sottovesti stese appese a corde; fin giù al selciato, fatto a gradini e a ciottoli”. Con queste parole prende avvio “Il sentiero dei nidi di ragno”, romanzo d’esordio di Italo Calvino del 1947: il vicolo di cui si parla è una delle strette strade della Pigna, la città vecchia di Sanremo che Calvino, nato a Cuba ma sanremese, ben conosceva e amava. Pochi passi separano questo raccolto quartiere medievale dalla centrale via Matteotti e dal celebre Teatro Ariston, eppure non potrebbe esserci distanza maggiore tra il centro glamour della Città
5 dei Fiori e la retrostante collina con il suo cuore antico. Un quartiere tuttavia non facile, teatro negli ultimi decenni di un progressivo degrado al quale l’Amministrazione comunale sta tentando di porre rimedio da tempo. In questa direzione si inserisce la partecipazione del Comune di Sanremo, di concerto con la Regione Liguria, IRE Liguria e ARTE Imperia, al bando del Ministero delle Infrastrutture “Programmi Innovativi per la Qualità dell’Abitare” con un progetto del valore di 15 milioni di euro finalizzato al rilancio del quartiere. Il progetto definitivo sarà consegnato entro metà marzo, ma nel frattempo Ance Imperia si è fatta avanti per offrire al
Sullo stralcio della mappa catastale, in verde è indicata la perimetrazione dell’area oggetto del Programma Innovativo nazionale per la Qualità dell’Abitare per il quartiere della Pigna di Sanremo [Foto: Pixabay e Comune Sanremo]
Comune di Sanremo il suo contributo e la sua esperienza a titolo gratuito, come da anni fa per migliorare il tessuto urbanistico e viario del Ponente Ligure. L’associazione ha coordinato la predisposizione delle schede di progetto degli edifici che saranno inseriti nel bando di riqualificazione e ha
dall’omogeneità del lavoro
al bando.
preparato una mappatu-
e dalla professionalità con
L’apporto fornito da Ance
ra puntuale dei lavori da
il quale è stato realizzato,
Imperia si inserisce nel
realizzare, indicandone i
consentendo al Comune
solco di analoghe prece-
relativi costi previsionali.
di procedere più spedita-
denti esperienze di contra-
Un contributo che porta al
mente nella predisposizio-
sto al degrado del territo-
progetto un valore ag-
ne della documentazione
rio, come quella relativa al
giunto evidente, costituito
necessaria per partecipare
cantiere dell’Aurelia bis,
C O S T R U T T O R I
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F U T U R O
6 e costituisce un regalo che
Il progetto finalizzato a rilanciare il quartiere vale 15 milioni di euro
l’associazione vuole fare a Sanremo, con l’intento primario di partecipare alla programmazione di un futuro di qualità per la Città dei Fiori e la speranza di vedere impegnate nei futuri cantieri di recupero le aziende aderenti. Presentato a Palazzo Bellevue a fine gennaio dal sindaco Alberto Biancheri e dall’assessore all’Urbanistica della Regione Liguria Marco Scajola, il progetto per la partecipazione al bando è focalizzato su quattro direttrici di intervento: la rivitalizzazione socio-economica del quartiere, con il recupero del patrimonio comunale diffuso a destinazione residenziale e non residenziale, la riqualificazione di immobili e spazi pubblici, l’incremento della qualità “Per arrivare fino in fondo al vicolo, i raggi del sole devono scendere dritti rasente le pareti fredde, tenute discoste a forza d’arcate che traversano la striscia di cielo azzurro carico” Italo Calvino, “Il sentiero dei nidi di ragno”
ro di spazi ed edifici privati con contributi tra il 30 e il 50% dei costi sostenuti per ovviare alle condizioni di forte degrado, anche dal punto di vista statico, nelle quali versano alcuni palazzi. Gli interventi finanziati dovranno creare un effetto moltiplicatore per portare, in un’ottica di medio periodo, alla riqualificazione completa della Pigna, donando nuova vita al labirinto di carruggi che ospitò in passato un papa, Paolo III nel 1538, e un futuro imperatore, Napoleone Bonaparte nel 1794, e che culmina con la cupola del Santuario della
abitativa con migliora-
Madonna della Costa,
menti all’accessibilità e
punto di riferimento della
valorizzazione degli spazi
devozione popolare fin
comuni, la promozione e
dalla sua fondazione, nel
l’incentivazione al recupe-
Trecento.
GLI SPAZI PUBBLICI CHE SARANNO INTERESSATI DAI LAVORI Palazzo delle Rivolte
Completamento del consolidamento e restauro e destinazione dell’immobile ad attività associative e di edilizia residenziale sociale.
Palazzo Roverizio
Recupero degli spazi del piano nobile del palazzo, soggetto a vincolo storico-artistico, e sua destinazione a funzione turistica.
Cappella Bottini
Restauro e valorizzazione per la sua apertura al pubblico.
Oratorio di Santa Brigida
Valorizzazione dell’area per attività culturali e spettacoli.
Giardini Regina Elena
Riqualificazione del polmone verde del quartiere.
Piazze e vie del quartiere
Riqualificazione diffusa con rifacimento delle pavimentazioni tradizionali e dell’arredo urbano, con interventi sulle urbanizzazioni e sui sottoservizi.
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Un Superbonus è per sempre Oltre la proroga della misura Ance Imperia plaude all’incentivo e chiede che diventi strutturale Paolo Ragazzo
Giorgio Mulè DEPUTATO FORZA ITALIA
Le richieste delle aziende edili vanno ascoltate attentamente perché nessuno meglio di loro conosce le contratture del sistema e può indicare la strada per migliorare la misura
T
empi ristretti e pratiche complesse rischiano
ta prorogata al 30 giugno
IL SOSTEGNO DI
2022, termine prolun-
GIORGIO MULÈ
gabile di altri 6 mesi
In questa “battaglia” per
di trasformare un buon
per lavori a quella data
migliorare il provvedi-
provvedimento in una
completati per almeno il
mento governativo, Ance
chimera, se le cose non
60%, ma secondo l’asso-
Imperia ha trovato anche
dovessero cambiare.
ciazione degli edili ancora
il sostegno del parla-
Il Superbonus, ossia
non è sufficiente se si ha
mentare Giorgio Mulè, da
l’agevolazione prevista
in animo di trasformare
tempo impegnato nella
dal Decreto Rilancio che
questa misura in volano
richiesta di un piano di
eleva al 110% l’aliquota
positivo per tutta l’eco-
rilancio complessivo per
di detrazione delle spese
nomia. La richiesta è di
l’intero settore edile.
sostenute per specifici
renderla strutturale. C’è
“Le richieste delle azien-
interventi in ambito di
poi il nodo della burocra-
de edili vanno ascoltate
efficienza energetica,
zia, difficilmente distri-
attentamente perché
di interventi antisismi-
cabile se non si decide
nessuno meglio di loro
ci, di installazione di
di intervenire tagliando
conosce le contratture del
impianti fotovoltaici o
drasticamente la quaran-
sistema e può indicare la
delle infrastrutture per la
tina di moduli necessari
strada per migliorare la
ricarica di veicoli elettrici
per effettuare i lavori,
misura - spiega il deputa-
negli edifici, piace alle
tra pratiche, progetti e
to -. Anzitutto serve una
aziende edili della pro-
autorizzazioni. Incom-
proroga al 2024, perché
vincia di Imperia ma, per
benze che oggi gravano
ci sono casi in cui dall’as-
soprattutto sulle azien-
semblea condominiale
de edili di più piccole
per valutare gli interventi
dimensioni. E ancora,
all’autorizzazione di av-
al numero eccessivo di
vio lavori può trascorrere
pratiche, fogli e carte da
anche più di un anno.
com’è stato immaginato dal Governo, il timore è che pochi alla fine riusciranno ad accedervi. I punti deboli restano sostanzialmente quelli che già nel 2020 Ance Imperia aveva evidenziato, chiedendo con forza anzitutto un’ulteriore dilazione dei termini per l’utilizzo della misura e un parallelo intervento di semplificazione di tutte le disposizioni previste per accedervi. Ad oggi la scadenza è sta-
compilare si affianca la mancanza di chiarezza su ciò che rientra o meno tra gli interventi finanziabili.
Semplifcazione delle pratiche e aiuto dalle banche le altre richieste dei costruttori
Ma nel ragionare sui correttivi da applicare occorre andare al di là del Superbonus: la casa non è un bene di proprietà, bensì un fattore di sviluppo economico necessario per mettere in moto filiere che sono un fiore all’occhiello del Made in Italy e in generale del nostro settore manifat-
9 turiero. Ecco perché urge un piano parallelo che riguardi le seconde case, che preveda la cessione del credito per tutti i bonus fiscali e la detraibilità delle spese in 5 anni, anziché in 10”. Sull’annoso fardello della burocrazia, poi, il parlamentare di Forza Italia è netto: “Accedere all’agevolazione è un percorso ad ostacoli, per cui va semplificato tutto l’iter escludendo, ad esempio, le responsabilità in capo ad amministratori e proprietari dopo la cessione del credito - continua Mulè -. È fondamentale, inoltre, che i controlli sugli interventi vengano fatti ex post e non ex ante e le violazioni siano cer-
tificate da professionisti. Il rapporto di fiducia Stato-cittadini deve tornare a guidare questa, come altre misure del Governo, altrimenti si rischia una foresta di adempimenti in cui soprattutto le piccole imprese finiranno per perdersi, rendendo ogni sforzo vano”. L’APPELLO AL SISTEMA BANCARIO In tutta questa partita un ruolo importante lo giocano gli istituti di credito a cui Ance Imperia lancia un accorato appello affinché facciano da ponte tra aziende e committenti soprattutto sugli interventi di più grandi dimensioni, abbassando i tassi di interesse e sem-
plificando le pratiche per ottenere i finanziamenti necessari per garantire la liquidità alle operazioni. Anche su questo aspetto l’onorevole Giorgio Mulè si pone a fianco delle aziende: “Il sistema bancario deve essere messo in condizione di fare la sua parte, garantendo un accesso al credito più agevole soprattutto per le imprese che hanno problemi di liquidità. Tutti gli attori interessati (imprese, pubblica amministrazione e sistema bancario) vanno ricondotti ad un tavolo di concertazione dove ognuno possa dare il suo contributo per migliorare questo importante intervento economico”.
L’impegno della Scuola Edile
L
a Scuola Edile di Imperia si conferma essere un ente sempre al passo con i tempi, anche in materia Superbonus 110%. Il Sei-Cpt ha, infatti, pianificato e avviato una serie di attività formative di approfondimento da sviluppare nel corso dell’anno, mirate a fornire una panoramica sul funzionamento del Superbonus in termini fiscali, tecnici, normativi e finanziari. Data la complessità delle disposizioni e delle pratiche burocratiche da attuare
per potervi accedere, la Scuola Edile si è subito messa all’opera per dare supporto a professionisti e imprese affinché possano aiutare i propri committenti a portare positivamente a termine gli interventi richiesti e progettati. Già a partire dallo scorso
Il Sei-Cpt di Imperia ha attivato una serie di corsi sul funzionamento del Superbonus
dicembre, sono stati organizzati dei corsi da catalogo per la redazione del certificato energetico (Ape), oltre ad un Webinar gratuito di approfondimento sul tema Ecobonus, (organizzato a gennaio in collaborazione con Ance Imperia, Ordine degli Ingegneri e Collegio dei Geometri e con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Imperia), che ha avuto un importante riscontro da parte dei professionisti della provincia, contando oltre 170 partecipanti.
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Francesca Braghero
10 Altre tre edizioni delle
province liguri (Esseg
professionisti iscritti al
attività di formazione
Genova, Ese Savona e
Collegio dei Geometri,
specifica per Ape con
Scuola Edile Spezzina)
all’Ordine degli Archi-
applicazioni pratiche di
finanziati da Formedil
tetti e all’Ordine degli
Celeste 3 e per l’analisi
e Cncpt (enti naziona-
Ingegneri, ma restano
impiantistica e risparmio
li a livello centrale del
aperti anche ai tecnici
energetico per lo svi-
sistema associativo e
delle imprese costruttri-
luppo sostenibile, sono
paritetico Ance) in colla-
ci ed agli operai stessi,
pubblicati sul catalogo
borazione con le aziende
al fine di formare il più
regionale per Occupati
F.lli Grondona, Harpo,
alto numero di addetti ai
del Sei-Cpt con parten-
Icsa, Mapei, Metra e
lavori possibile in merito
za prevista nel mese di
Saint-Gobain Italia. Tali
alle tematiche fonda-
marzo. Inoltre, sono in
percorsi, da svolgersi
mentali da conoscere in
corso due importan-
sempre in modalità tele-
materia. Per maggiori
ti progetti formativi,
matica sulla piattaforma
informazioni telefonare
portati avanti dal Sei-
Google Meet, sono in-
al 0183/710947 o scrivere
Cpt insieme ad altre tre
centrati sul Superbonus
a infoareaformazione@
scuole edili presenti nelle
110% e destinati ai liberi
seicpt-imperia.it
I percorsi formativi attivati in materia di Superbonus dal Sei-Cpt di Imperia Percorso per tecnici 41 ore
Percorso per posatori 21 ore
Progettazione dei sistemi coibentanti
Installazione di sistemi coibentanti
Soluzioni ecocompatibili spinte Corretta redazione La controparete in cartongesso Il sistema a cappotto termico
La corretta progettazione e posa in opera, isolamento esterno, sistema a cappotto, le fasi della posa in opera di un isolamento esterno a cappotto
Il sistema dei tetti ventilati
Il sistema dei tetti ventilati, le fasi della posa in opera degli elementi di un tetto ventilato
Tetti verdi, verde verticale, coibentante e oggetto di design
Tetti verdi, verde verticale, coibentante e oggetto di design Le fasi della posa in opera degli elementi green: tetti e facciate
Il sistema delle facciate ventilate
Il sistema delle facciate ventilate, le fasi della posa in opera degli elementi di una facciata ventilata
La corretta progettazione e posa in opera Isolamento delle coperture
Isolamento delle coperture
Manutenzione di facciate con cappotto: ristrutturare l’isolamento
Manutenzione di facciate con cappotto: ristrutturare l’isolamento
La progettazione prestazionale dei serramenti La progettazione tecnologica dei serramenti: scelta di telai e vetri La progettazione esecutiva dei serramenti Corretta posa infissi
Corretta posa infissi
Esempi di posa infissi
Esempi di posa infissi
Aspetti di salute e sicurezza connessi ai sistemi coibentanti e posa infissi
Aspetti di salute e sicurezza connessi ai sistemi coibentanti e posa infissi
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Nuovo Prezzario Opere Edili La strada è giusta ma lunga Lo schema approvato dalla Regione richiede ancora l’integrazione con le voci mancanti e l’adeguamento delle tariffe sottostimate Fabio Rubero
Marco Scajola ASSESSORE REGIONALE CON DELEGA ALL’EDILIZIA
Proseguiremo il percorso di confronto con le categorie, che sino ad ora ha dato importanti frutti. Tutto può essere migliorato, soprattutto in una situazione incerta come quella attuale
N
elle ultime ore del 2020, la Giunta della Regione Liguria ha approvato lo schema di Prezzario regionale delle Opere Edili 2021. Si tratta di uno strumento di grande importanza per tutti gli attori del mondo edile (costruttori, progettisti e committenti) che vi possono trovare, nelle tantissime voci presenti, i costi relativi ai materiali, ai prodotti, alle prestazioni ed alle lavorazioni principalmente utilizzati nel comparto edilizio. Un’edizione che, pur essendo un importante riferimento a cui guardare nell’immediato, presenta tuttavia inevitabilmente alcune criticità legate anche e soprattutto all’instabilità economicopolitica del momento. In tal senso, ad esempio, il recente e corposo aumento dei costi di ferro e acciaio (causato soprattutto dalla nuova politica protezionistica messa in atto dalla Cina), a cui è seguìto quello di cemento e calcestruzzo, impongono un repentino adeguamento al rialzo
di diverse voci, unito all’integrazione di quelle mancanti. Un’azione la cui necessità è resa ancor più urgente dal fatto che in ambito Superbonus 110%, per avere diritto all’ottenimento delle detrazioni fiscali, il riferimento al Prezzario ufficiale è obbligatorio. Ma anche laddove non si voglia o non si possa usufruire di tale importante beneficio, il Prezzario rappresenta comunque un’imprescindibile guida, visto che ogni singolo valore presente, tenendo debitamente conto delle moltissime varianti che concorrono ad individuarlo, non può non rappresentare il valore più attendibile a cui fare riferimento per tale voce. Una situazione che dunque
Il Prezzario deve tener conto del recente rialzo dei prezzi di acciaio e ferro avvenuto sui mercati internazionali
va al più presto corretta, attraverso l’allineamento alle più attuali indicazioni del mercato, e della quale è perfettamente a conoscenza l’assessore regionale con delega all’edilizia Marco Scajola, a cui va ascritto l’importante merito di avere rivestito un ruolo chiave nell’approvazione dell’edizione 2021 del Prezzario. “Proseguiremo il percorso di confronto con le categorie – spiega Scajola - che sino ad ora ha dato importanti frutti. A tale riguardo abbiamo già in calendario un incontro programmato intorno alla metà del mese di marzo. Quello del Prezzario è un tema importante e delicato, che merita la massima attenzione da parte dell’amministrazione regionale. Il lavoro svolto in questi anni da chi mi ha preceduto è stato ottimo, ma è sin troppo evidente che tutto può essere migliorato, soprattutto in una situazione incerta come quella attuale. L’obiettivo è quello di riuscire a individuare un punto di incontro in grado
13 di garantire la migliore forma di collaborazione tra pubblico e privato. Siamo a inizio anno e nel rimetterci a tavolino con le categorie per discutere il Prezzario 2022 partiremo proprio da ciò che l’emergenza sanitaria e la conseguente crisi economica hanno generato. In base alla situazione del momento interverremo per fare sì che per le aziende vi siano le prospettive di un lavoro sereno, ma soprattutto la certezza che il riconoscimento dei costi sia equilibrato e giusto per il bene di tutti”. Quella del Prezzario regionale è una storia ricca di ormai molti capitoli, come spiega Andrea Veneziano, presidente del Sei-Cpt di Imperia, membro del Consiglio direttivo di Ance Imperia e della commissione che ha lavorato alla stesura dell’ultima edizione del volume. “Il Prezzario regionale è stato oggetto di pesanti modifiche strutturali a partire dall’edizione del 2016, quando la sua gestione passò dall’Unione delle Camere di Commercio della Liguria alla Regione Liguria - spiega -. La Regione era intenzionata a mettere mano alla struttura del Prezzario attraverso un’attività di revisione che voleva essere repentina e rivoluzionaria allo stesso
Per avere diritto alle detrazioni fiscali previste dal Superbonus 110%, il riferimento al Prezzario ufficiale è obbligatorio
deve avere più soltanto
Andrea Veneziano
il compito, sacrosanto,
PRESIDENTE SEI-CPT IMPERIA
di riportare prezzi e quotazioni che siano il più possibile attinenti alla realtà, ma deve anche e soprattutto ambire ad una funzione etica e sociale. Per esempio, l’opera pubblica progettata e
tempo. L’intento era di snellirne la forma, da un lato accorpando molte voci per analogia, dall’altro andando a eliminare una serie di lavorazioni e di prodotti. Iniziò così un lungo e importante percorso, fatto di incontri, confronti e discussioni, talvolta anche duri e aspri”. Un volume la cui funzione, secondo Veneziano, in questi anni si è anche modificata, arricchendosi: “Oggi il Prezzario non può e non
appaltata con prezzi congrui, arriva al suo compimento nelle giuste tempistiche con buon esito e soddisfazione dell’utente finale, il cittadino. Inoltre il prezzario deve essere costantemente aggiornato
Il Prezzario deve ambire a individuare e indicare quelli che sono i materiali più idonei all’edilizia di oggi e di domani, svolgendo una funzione etica
nell’individuazione e nell’indicazione di quelli che sono i materiali più idonei all’edilizia di oggi e di domani. Un modo di costruire che non può più prescindere da un particolare occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale”.
P R O V E
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La Regione Liguria interverrà affinché le aziende abbiano la certezza che il riconoscimento dei costi sia equilibrato e giusto per il bene di tutti [Foto: Pixabay]
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Il mercato immobiliare riparte sulla spinta del Covid Crescono acquisti e affitti di immobili soprattutto nel Ponente Le seconde case si reinventano per far spazio allo smart working Francesca Braghero
I
l tema dello smart working, di grande attualità in questo ultimo anno segnato dalla pandemia, ha avuto
effetti non di poco conto sul mercato
Per quanto riguarda gli affitti, in provincia di Imperia si è passati dai 9,90 euro/mq del marzo 2020 ai 10,60 euro/mq di luglio e agosto, e tuttora la media si è mantenuta intorno ai 10 euro/mq
immobiliare della Liguria, in particolare del Ponente Ligure. Durante la 28esima edizione del Forum di Scenari Immobiliari - Istituto indipendente di studi e ricerche - che si è tenuto a Santa Margherita Ligure lo scorso settembre, è emerso che le abitazioni delle località turistiche sono diventate, nel corso del 2020, il luogo di lavoro privilegiato per chi si è ritrovato costretto o ha scelto di praticare il lavoro a distanza. Immersa in un contesto caratterizzato da una qualità della vita nettamente superiore rispetto a quella delle grandi città e delle fredde province del nord Italia, la riviera del Ponente Ligure continua tuttora ad essere una delle mete predilette per lavorare da casa.
Non a caso, il 2020 ha registrato una forte spinta all’acquisto e all’affitto di immobili in numerose località costiere come Sanremo, Ospedaletti, Diano Marina, Bordighera, con un rimbalzo di mercato che nel 2021 potrebbe riportare il comparto immobiliare a livelli vicini a quelli dei gloriosi anni precedenti. Crescita documentata dalle stime effettuate dal portale Immobiliare.it e confermata dai numeri diffusi dall’Agenzia delle Entrate, dai quali emerge chiaramente come nel corso del terzo trimestre 2020 il Ponente Ligure abbia visto un aumento significativo del peso percentuale degli immobili acquistati o ceduti in locazione. I contratti di affitto per le case vacanza, che solitamente duravano un mese, si sono prolungati fino alla fine dell’anno e anche oltre, mentre per le compravendite è in crescita il mercato di alta fascia, che negli ultimi anni sembrava essersi allontanato. Parlando di quotazioni, le ricerche
Immersa in un contesto caratterizzato da una qualità della vita nettamente superiore rispetto a quella delle grandi città e delle fredde province del nord Italia, la riviera di Ponente (nella foto, Imperia) continua tuttora ad essere una delle mete predilette per lavorare da casa [Foto: Autorivari]
C O N T R O T E N D E N Z A
15 effettuate mostrano una crescita del 2%
puntando sul benessere. Le più richieste
degli affitti nella zona dell’Imperiese, a
ed apprezzate oggi sono le abitazioni di
fronte di una crescita dello 0,4% in Li-
ampia metratura, tecnologiche, cablate,
guria: dai 9,90 euro/mq del marzo 2020
dotate di balconi vista mare e aree verdi,
si è passati ai 10,60 euro/mq di luglio e
che includano spazi dedicati ai bambini,
agosto, e tuttora la media si è mantenu-
al relax e al fitness. Sono soprattutto le
ta intorno ai 10 euro/mq.
soluzioni indipendenti ad aver subito
Il prezzo medio di vendita degli im-
un vero e proprio boom di vendite, in
mobili è di 1.944 euro/mq, che porta la
particolare quelle munite di piscina, da
provincia di Imperia a guidare la clas-
parte di acquirenti appartenenti per lo
sifica dei capoluoghi più valutati della
più alla fascia d’età compresa tra i 45 e i
regione, con cifre che raggiungono e
54 anni, complici anche gli attuali bassi
superano i 2.700 euro/mq nei Comuni di Sanremo, Bordighera, Vallecrosia, Ospedaletti, Arma di Taggia e limitrofi e nella zona di Diano Marina e località attigue.
tassi di interesse dei mutui. Questa tendenza ha spinto ingegneri, architetti e costruttori edili a rivisitare alcuni progetti in corso, al fine di aumentare lo spazio dei terrazzi e dei giardini e creare servizi assistenziali all’interno dei condomini, ove possibi-
Gli ultimi dati diffusi parlano di un aumento del 2% degli affitti in provincia di Imperia, a fronte di una crescita dello 0,4% in Liguria
le. Si è aperta così la prospettiva degli smart building, caratterizzati da un uso diffuso della tecnologia per la gestione degli edifici, con soluzioni che permettono di coniugare l’aspetto residenziale-turistico con quello lavorativo, attraverso la messa a disposizione di
Uno dei temi di maggiore interesse che è emerso durante il convegno, messo in luce dal portale Idealista.it, è come in seguito alla diffusione dello smart working, le esigenze sia degli acquirenti che degli inquilini siano mutate, passando dalla semplice ricerca del “prodotto casa” a quella del “prodotto e servizi”,
ambienti, servizi e connessioni che consentano di massimizzare tutti i possibili benefici in termini di lavoro, digitalizzazione, socialità e benessere personale. Ma non è tutto. La pandemia ha portato anche allo sviluppo di nuove idee pensate per dare una mano ai gestori di case vacanza normalmente in affitto su Airbnb a riempire i propri calendari, tramite la trasformazione di stanze e appartamenti nati e tradizionalmente utilizzati solo per il pernottamento, in ambienti perfetti per lo smart working, con l’aggiunta di servizi come stampa e consegna, help desk informatico e personal assistent da remoto. Un 2021 di espansione per il mercato immobiliare delle zone costiere del Ponente Ligure, dunque. Una delle poche - se non l’unica - conseguenze positive della pandemia che nell’ultimo anno ha rivoluzionato le nostre abitudini di vita privata e professionale.
Il prezzo medio di vendita degli immobili è di 1.944 euro/mq, che porta la provincia di Imperia a guidare la classifica dei capoluoghi più valutati della regione, con cifre che raggiungono e superano i 2.700 euro/mq nei Comuni di Sanremo, Bordighera, Vallecrosia, Ospedaletti, Arma di Taggia e limitrofi e nella zona di Diano Marina e località attigue
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Cresce la fiducia sul futuro di Rivieracqua Dopo anni di scontri e difficoltà, la società consortile sembra aver cominciato il 2021 sotto buoni auspici
Fabio Rubero
Un risultato sorprendente, il cui merito va principalmente ascritto alla Regione e al commissario ad acta Gaia Checcucci, che per un anno e mezzo ha lavorato incessantemente per ricompattare il fronte del territorio (requisito imprescindibile) ricucendo ogni strappo (e non sono stati pochi) che si è via via presentato
S
ui calendari appesi
di euro. Un’importante
Probabilmente nel mi-
ai muri degli uffici di
possibilità concessa due
gliore dei modi possibili,
via Bresca 1, quella
giorni prima dello scorso
sicuramente in una situa-
del 16 aprile è, siamo certi,
Natale dal Tribunale di
zione sino a pochi mesi fa
una data attorno alla quale
Imperia che ha sancito
del tutto inimmaginabile.
è stato apposto un vistoso
l’attesissima ammissione
Vediamo perché.
circoletto rosso. È ormai del
del consorzio alla procedu-
Per Rivieracqua, la fine del
tutto evidente che in quella
ra del concordato preven-
2020 e l’inizio del 2021
data si deciderà un’ampia
tivo, ponendo così fine ad
sono stati particolarmente
fetta del futuro di Rivie-
un lunghissimo percorso
scoppiettanti, non certo
racqua. Nel primo giorno
preparatorio iniziato il
della seconda metà del
4 luglio 2018. Ma come
quarto mese di quest’anno,
arriverà Rivieracqua a quel
infatti, la società consortile
fondamentale crocevia, a
per azioni a capitale total-
quello snodo cruciale che
mente pubblico nata nel
ha tutte le sembianze di
2012 allo scopo di gestire
un passaggio da “dentro o
il Servizio Idrico Integrato
fuori” a cui anche alcune
nell’Ambito Territoriale
aziende edili imperiesi
Ottimale Imperiese, avrà
guardano con particolare
la possibilità di confron-
interesse in virtù dei circa
tarsi con tutti i creditori,
due milioni di euro che
svolgeva il servizio idrico
nei confronti dei quali, ha
vantano quale credito nei
presso i Comuni di Riva
debiti per circa 20 milioni
confronti del consorzio?
Ligure e Santo Stefano al
e non solo per i botti e i fuochi d’artificio che tradizionalmente scandiscono il passaggio dall’anno vecchio a quello nuovo. Nelle ultime settimane del 2020 due importanti realtà come Aiga (Azienda Intemelia Gestione Acqua, di cui il Comune di Ventimglia è socio di maggioranza assoluta) e 2iReteGas (che
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A cavallo tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021, Rivieracqua si è vista conferire gli impianti, il personale, gli automezzi e le attrezzature da Aiga (Ventimiglia), 2iREtegas (Riva Ligure e Santo Stefano al Mare) e Amat (Imperia), mentre Amaie (Sanremo) ha firmato l’affitto del ramo d’azienda.
Mare) hanno conferito i
Pietralcina, i suoi
Liguria era un compito
propri impianti al consor-
automezzi e le sue attrez-
tanto ambizioso quanto
zio imperiese. Ma, soprat-
zature. Insomma, la chiu-
difficile, ma la sua
tutto, proprio quando alla
sura, sino a poco tempo fa
sapiente regia ha fatto sì
fine del 2020 mancavano
apparentemente compli-
che alla fine anche chi in
trenta ore, nello studio del
catissima, di un cerchio
più circostanze aveva
notaio sanremese Gianni
che ha sostanzialmente
apertamente manifestato
Donetti è stato firmato
fatto sì che Rivieracqua ora
la sua contrarietà (su tutti
l’atto di passaggio del
possa davvero avviarsi a
il sindaco di Imperia Clau-
ramo idrico della sanre-
diventare il gestore unico
dio Scajola) alla fine abbia
mese Amaie attraverso la
del ciclo idrico provinciale,
fatto confluire le proprie
formula dell’affitto (gra-
e non solo.
forze nel progetto comune.
tuito) del ramo d’azienda.
Un risultato sorprenden-
Certo, in realtà non è stato
Con quella firma il
te il cui merito va prin-
ancora fatto nulla. Ancora
fatturato di Rivieracqua
cipalmente ascritto al
non sappiamo se i creditori
è così cresciuto in un solo
commissario ad acta Gaia
accetteranno quanto verrà
colpo di 11,5 milioni di
Checcucci, che per un anno
proposto dal consorzio, ma
euro annui. Ma risale ai
e mezzo ha lavorato inces-
è altrettanto vero che oggi
primi giorni di quest’an-
santemente per ricompat-
Rivieracqua è un colosso
no quello che può senza
tare il fronte del territorio
che ha più di 120 persone
dubbio essere definito un
(requisito imprescindibile)
alle sue dipendenze, che
momento storico. Lo scorso
ricucendo ogni strappo (e
fattura oltre 30 milioni di
28 gennaio, dopo anni di
non sono stati pochi) che si
euro e che si appresta a
scontri, anche l’imperiese
è via via presentato. Quello
realizzare un lavoro che
Amat ha infatti scelto di
affidatole dalla Regione
vale decine di milioni come il nuovo acquedotto del
conferire a Rivieracqua il suo patrimonio pubblico. Una decisione che si è concretizzata lo scorso 1 ° febbraio in municipio con la firma sull’atto di consegna attraverso la quale Amat ha ceduto a Rivieracqua i suoi impianti, i dipendenti della sede di via San Pio da
Sale l’ottimismo per l’incontro con i creditori per risanare i 20 milioni di debito in programma il 16 aprile
Roja. L’auspicio comune è quello di una proposta che possa soddisfare i creditori e che faccia sì che per Rivieracqua si spalanchino le porte di una nuova vita. Aprile è dietro l’angolo e, almeno il mese, per risorgere, pare quello giusto.
B U O N E
N O T I Z I E
Oggi Rivieracqua si presenta come un colosso che ha più di 120 persone alle sue dipendenze, che fattura oltre 30 milioni di euro e che si appresta a realizzare un lavoro che vale decine di milioni come il nuovo acquedotto del Roja
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La provincia di Imperia è stata la più danneggiata dall’alluvione dello scorso mese di ottobre ed è ancora in attesa di risposte certe e urgenti sugli aiuti richiesti per sanare le ferite provocate dalla tempesta Alex [Foto: Alice Spagnolo]
Interventi urgenti e pagamenti a rilento Alle imprese edili è stato chiesto di intervenire subito dopo l’alluvione, ma non sono ancora state pagate Gilberto Manfrin
Sono 344 le attività produttive della provincia di Imperia rimaste colpite dall’alluvione dell’ ottobre 2020, per un totale di 47 milioni di euro di danni subiti
7-344-47
No, non stiamo dando i numeri del Lotto. Qui c’è di mezzo molto più che un gioco. Dietro queste cifre si cela infatti il futuro di molte imprese e tutto il malcontento di tanti imprenditori della provincia di Imperia, la più danneggiata dai danni provocati dall’alluvione dello scorso mese di ottobre e ancora in attesa di risposte certe è urgenti sugli aiuti richiesti per sanare le ferite provocate dalla tempesta Alex. Ma nel concreto, cosa rappresentano quei numeri? Partiamo dal fondo, dalla cifra più piccola: ai danni provocati dall’alluvione d’ottobre, stimati complessivamente in 55 milioni di
euro, si è aggiunta anche la beffa dei soli 7 milioni finora riconosciuti dal Governo alle imprese del Ponente ligure. Briciole che hanno mandato su tutte le furie le attività produttive dei diversi settori economici, in particolare proprio le 344 attività dell’Imperiese che hanno trasmesso i modelli per il calcolo dei danni subiti, pari ad un totale di 47 milioni di euro, sette volte tanto la “sommetta”
La Regione deve ancora pagare tutto, la Provincia ha già versato una buona parte, mentre i Comuni sono senza risorse
riconosciuta dallo Stato. DANNEGGIATI E TENUTI A LAVORARE Imprese che, tra l’altro, sono dovute intervenire lo stesso, in queste settimane, per effettuare lavori di somma urgenza sui territori, anticipando di tasca propria le somme con i fornitori per mandare avanti i lavori. Un dejavù che, lo dice la storia, si ripete ogni volta che si verificano episodi simili. Così, mentre con le associazioni di categoria si fa quadrato per chiedere a gran voce alle istituzioni di accelerare le procedure per la messa a disposizione dei ristori, le imprese attendono i soldi… lavorando, per evitare il rischio che il disastro si ripeta alla
R E P O R T A G E
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Un altro problema è l’insufficienza dei fondi stanziati per riparare i danni dell’alluvione: solo 7 milioni a fronte dei 55 stimati per il solo Ponente Ligure prossima occasione. “Quelle stanziate sono somme a dir poco ridicole - commenta Gianni Manfredi, titolare dell’impresa edile Manfredi Sebastiano di Pieve di Teco -, ma ad onor del vero sui pagamenti occorre distinguere: per i danni provocati alle strade provinciali la Provincia si è data molto da fare e ad oggi sono state finanziate tutte le somme urgenze per un 80% e nel giro di un paio di mesi saranno coperte al 100%. A noi è stato ordinato di continuare ad intervenire per le somme urgenze perché ci sarà versato il totale
del finanziamento nel giro di due-tre mesi. Diverso è il discorso per le somme urgenze legate ai danni avvenuti sulle strade comunali: qui sorgono i problemi più seri perché non esiste più un Comune che abbia una minima disponibilità di cassa. Di fatto lavoriamo ‘scoperti’, per il bene della comunità, ma non sappiamo quando ci daranno soldi che di fatto stiamo anticipando”. Senza contare che l’azienda è dovuta intervenire economicamente per far fronte anche ai danni subiti ai propri stabilimenti: “Abbiamo subito guasti
all’impianto di calcestruzzo per colpa di un’ondata del torrente Giara di Rezzo con l’acqua salita oltre due metri nel nostro piazzale e alla centrale idroelettrica di nostra proprietà sull’Arroscia. Ci siamo adoperati per ripristinare i danni aziendali proprio per non fermare la produzione: senza macchinari in piena efficienza come avremmo fatto ad intervenire per sistemare il territorio? Aspettiamo che la Regione ci comunichi se e quanto potremo ricevere di contributo dallo Stato”. Una situazione, quella dei ritardi dei pagamenti, che
Nella foto sotto a sinistra una delle tante frane provocate dall’alluvione di ottobre. L’Impresa Ferrari dopo i primi sgomberi è intervenuta realizzando un intervento di riprofilatura della scarpata (foto a destra). [Foto: Impresa Ferrari]
20 puntualmente si ripete: “Proprio così: sappiamo che i danni alluvionali del 2019 sono stati rendicontati per il 90% a tutt’oggi, ma la Regione non ha ancora inviato nulla alle imprese. Questo per dire che, non solo non sappiamo cosa ci spetta circa l’alluvione del 2020, ma non abbiamo ancora avuto alcun finanziamento disponibile a saldo dei lavori effettuati due anni fa. Fondi - si badi bene - già stanziati dallo Stato, ma ancora da elargire”.
I danni alluvionali del 2019 sono stati rendicontati per il 90% a tutt’oggi, ma la Regione non ha ancora inviato nulla alle imprese. Si tratta di soldi già stanziati dallo Stato ma ancora da elargire.
PAGAMENTI TROPPO LENTI Un disagio che manifesta anche un’altra azienda, l’Impresa Ferrari di Mendatica, per bocca del proprio titolare Fabio Ferrari: “In questa fase il malcontento è legato in particolare ai lunghi tempi di pagamento. È un problema che caratterizza tante aziende, le grandi e le piccole come la mia. Nel 2019 sono intervenuto nel mese di novembre anticipando ben 130mila euro per lavori di somma urgenza, terminati subito
dopo il lockdown: in pieno blocco abbiamo sempre lavorato e a giugno avevamo in mano il Cre (Certificato di regolare esecuzione), ma i soldi ci sono arrivati solo a inizio febbraio di quest’anno, 15 mesi dopo l’avvio dei lavori. Non è corretto dire che non sono stato pagato, ma sono i tempi troppi lunghi della macchina burocratica a pesare enormemente sui nostri bilanci. Per noi lavorare vuol dire pagare i fornitori, ma se non entrano i soldi ecco che questi iniziano a lamentarsi”. Una situazione che potrebbe ripresentarsi ancora, visto che l’Impresa Ferrari ha già firmato nuovi contratti per interventi di somma urgenza legati alla mitigazione del rischio idrogeologico del territorio. ASSISTENZA ALLE AZIENDE Fortunatamente c’è anche chi è vicino a queste imprese “danneggiate”, paradossalmente quasi più dalla burocrazia che dagli eventi atmosferici stessi. La Confindustria di Imperia,
Confindustria Imperia segnala che è importante indicare i danni per poter accedere ai bandi di finanziamento infatti, nel ricordare agli imprenditori che è necessario presentare i modelli per la segnalazione danni, propedeutici all’accesso ai bandi di finanziamento, è a disposizione per dare tutto il supporto di carattere burocratico. “Quando accadono eventi come alluvioni e mareggiate, la segnalazione dei danni è fondamentale per poter poi accedere ai bandi di finanziamento o ai contributi – ricordano dagli uffici associativi -. Siamo a disposizione delle imprese anche nella compilazione delle domande affinché giungano agli enti di riferimento complete in ogni loro parte”. Per informazioni telefonare al numero 0183/650551 (rif. area Finanza agevolata e credito).
A fianco: a sinistra alcuni lavori in somma urgenza realizzati dall’azienda Manfredi Sebastiano. A destra i segni dell’alluvione sulla centrale idroelettrica dell’impresa edile. [Foto: impresa Manfredi Sebastiano srl]
R E P O R T A G E
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Per il turismo la parola d’ordine è “resistere” Il settore, messo in ginocchio dal Covid, prevede una ripresa solo nel 2022 Davide Rossi
Christian Feliciotto
PRESIDENTE PROVINCIALE FEDERTURISMO RIVIERA DEI FIORI IMPERIA
T
ra i settori più colpiti dalla pandemia da Covid-19, quello del turismo sembra non conoscere ancora
tregua: agli effetti diretti delle misure di contenimento del virus, infatti, si somma la paura di tornare a viaggiare. Abbiamo incontrato Christian Feliciotto, presidente provinciale Federturismo Riviera dei Fiori
L’impresa turistica in Italia genera più del 13% del Pil e va considerato un asset strategico per la valorizzazione del territorio anche a livello occupazionale
Imperia, per provare a fare un punto della situazione. “Fare un’analisi dell’impatto della pandemia sul nostro settore non è ancora Christian Feliciotto dal luglio 2018 è presidente della sezione provinciale di Imperia di Federturismo, la Federazione Nazionale dell’Industria dei Viaggi e del Turismo del sistema Confindustria. Laureato in Economia del Turismo all’Università degli Studi di Genova, ha conseguito un Master in Hotel Management presso la SDA Bocconi School of Management di Milano. Dal febbraio 2008 è direttore dell’Hotel Nazionale di Sanremo
semplice, in quanto gli ammortizzatori sociali e il blocco dei licenziamenti stanno calmierando la situazione, ma è innegabile che il turismo sia tra i comparti più colpiti. È una delle voci principali dell’economia italiana, ma non lo è a livello di consumi e i lockdown hanno pressoché azzerato tutta la spesa. A livello locale, abbiamo pagato un dazio ancora più pesante di altre zone a causa del blocco della mobilità tra regioni”. Un dato chiarito da un’indagine dello scorso anno di Demoskopika. La Liguria è una delle regioni italiane con il più basso Tasso di Appartenenza Turistica Regionale, ovvero la percentuale di turisti residenti che trascorre le proprie vacanze in regione. Se la media nazionale è del 14%, in Liguria il dato si ferma al 7%. “La nostra è una clientela diversa, con un forte tasso di internazionalizzazione e che nel mercato nazionale proviene prevalentemente da regioni come la Lombardia e il Piemonte”. In un quadro a tinte fosche, ci si aggrappa alla scorsa stagione estiva: “il turismo balneare, da sempre il nostro punto forte, tra luglio e agosto scorsi ha portato una vera e
propria boccata di ossigeno a tutto il comparto, anche se il secondo lockdown autunnale ha parzialmente vanificato quegli effetti positivi. Siamo preoccupati per il 2021: la stagione primaverile si preannuncia di magra, perché la situazione incerta non favorisce l’arrivo delle prenotazioni, praticamente ferme. Di certo l’imminente Festival di Sanremo porterà un indotto, anche se decisamente più modesto rispetto al passato con i soli addetti ai lavori in città: forse posticipare l’evento di un paio di mesi avrebbe portato risultati diversi. Per i mesi a venire ci affidiamo al turismo di prossimità e speriamo in qualche last minute. Impensabile, anche ragionando su base annuale, che si possano sviluppare flussi dal medio e lungo raggio, viaggi che vengono programmati con molti mesi di anticipo. Un problema non da poco: il mercato americano è sicuramente perso per il 2021 e se ne riparlerà, se tutto andrà bene, nel 2022, mentre nutriamo ancora qualche speranza sull’arrivo di turisti russi, una clientela che ama la Riviera di Ponente e che può raggiungerci con sole tre ore e mezza di volo da Mosca”. Il 2021 sarà quindi ancora un anno di grande difficoltà: “A fine 2020 si ipotizzava che da aprile il turismo si sarebbe ri-
23 messo in movimento, adesso gli indicatori non lasciano speranze prima di maggio, la tendenza è di un progressivo allontanarsi della ripartenza. Speriamo nella stagione estiva, ma soltanto grazie all’avanzare del piano vaccinale potremo vivere una stagione soddisfacente”. Inevitabile quindi rivolgersi ancora nella direzione dei ristori per pensare a come superare quest’anno: “Non avremmo potuto farcela senza gli aiuti e non potremo farcela senza un loro prolungamento. Intendiamoci: sia i sostegni alle imprese che quelli ai lavoratori non sono minimamente paragonabili al normale fatturato o allo stipendio, ma hanno dato un po’ di sollievo. Talvolta sono stati meno efficaci in concreto che sulla carta: penso ad esempio alla sospensione dell’Imu, destinata solo a strutture ricettive nelle quali proprietà e gestione coincidono, cosa che nel concreto raramente avviene”. Il dato positivo, se vogliamo definirlo così, è che la cassa integrazione in deroga non era prevista per il settore turistico ed è stata creata: “Un elemento che metterà in evidenza quanto vale l’impresa turistica, da sempre sottovalutata in Italia a dispetto del fatto che generi più del 13% del Pil, percentuale che in un prossimo futuro potrebbe anche aumentare se le politiche
di rilancio e promozione del nostro Paese, che saranno messe in atto con le risorse del Recovery Fund, ci permetteranno di battere l’accanita concorrenza. Se il turismo è considerato un asset strategico per la valorizzazione del territorio e a livello occupazionale della popolazione dall’Unione Europea, è giunto il momento che lo diventi anche per il nostro Paese, dove tuttavia è una realtà molto sfaccettata e con tante voci distinte, storicamente incapaci di diventare un coro. Se riuscissimo a fare gruppo allora saremmo in grado di far sentire meglio il nostro peso specifico reale. Finalmente l’Italia ha di nuovo un Ministero esclusivamente dedicato al Turismo e ciò può favorire il processo. Speriamo dunque che il neo Ministro Garavaglia utilizzi i fondi per il rilancio e la promozione del sistema Italia”. Una parola per descrivere il 2021? “Resistere. Dobbiamo resistere a quest’anno, con un’attenta gestione dei costi e con la speranza che gli ammortizzatori sociali siano prorogati. Ci auguriamo inoltre che il Casinò di Sanremo, che genera indotto anche per le località limitrofe, possa riaprire presto. Soltanto nel 2022 potremo però assistere ad una reale ripresa del mercato, ma i livelli pre Covid si raggiungeranno negli anni successivi”
E F F E T T I
C O L L A T E R A L I
La Liguria è una delle regioni italiane con il più basso Tasso di Appartenenza Turistica Regionale, ovvero la percentuale di turisti residenti che trascorre le proprie vacanze in regione. Se la media nazionale è del 14%, in Liguria il dato si ferma al 7%. [Foto: Autorivari]
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Quel che resta dell’hotel Astoria Lo stato di abbandono dell’ex albergo di lusso non è un buon biglietto da visita per Sanremo Alice Spagnolo
Realizzato nel 1882, l’ex Hotel Astoria inizialmente portava il nome di Hotel West-End, anche per la sua collocazione a Ponente rispetto al centro matuziano. A progettarlo, disegnandone l’austera e imponente facciata, fu l’architetto Giacomo Pisani [Foto: Alice Spagnolo]
R
aggiungendo
d’oro ospitavano arredi
Sanremo da Po-
di pregio in oltre cento
nente non si può
camere disposte nei sei
non notarlo: un enorme
piani fuori terra dell’al-
edificio bianco di circa
bergo, sono stati svuota-
8mila metri quadrati,
ti. Dai fori delle finestre,
circondato da una re-
senza più infissi né vetri,
cinzione di lamiere blu,
si scorgono i mattoni
che da sola non basta a
rossi che tengono in
nascondere la sagoma,
piedi la struttura.
altissima, di quello che
Ridotto ormai a rifu-
un tempo era un albergo
gio per piccioni ed altri
di lusso. L’ex hotel Asto-
animali, che si vedono
ria, in corso Matuzia alla
entrare e uscire conti-
Foce di Sanremo, oggi
nuamente dai tanti per-
appare come l’esosche-
tugi, l’edificio all’ester-
letro di se stesso. I suoi
no mostra ancora una
interni, che negli anni
parvenza di bellezza: un
ricordo, seppur flebile, dei fasti del passato impresso nelle greche che corrono orizzontalmente lungo la facciata, scandita, nella parte centrale, dalla presenza di semicolonne con sulla sommità rigogliosi capitelli corinzi. Ma basta uno sguardo solo un poco più attento per notare lo stato di abbandono: le parti mancanti dei terrazzini, i calcinacci che si staccano e cadono al suolo, le erbacce che
Dopo essere stato anche adibito a ospedale militare, nel 2004 la struttura ricettiva ha chiuso i battenti
25
Lo stato di abbandono è evidente: le parti mancanti dei terrazzini, i calcinacci che si staccano e cadono al suolo, le erbacce che crescono all’interno, le macchie di umidità dovute alle infiltrazioni, la rete metallica che circonda il tetto per evitarne il crollo [Foto: Alice Spagnolo]
crescono all’interno,
West-End, anche per la
costruzione, l’albergo
le macchie di umidità
sua collocazione a Po-
non smetteva di incan-
dovute alle infiltrazioni,
nente rispetto al centro
tare i numerosi ospiti
la rete metallica che cir-
matuziano. A proget-
che restavano meravi-
conda il tetto per evitar-
tarlo, disegnandone
gliati dalla magnificenza
ne il crollo.
l’austera e imponente
dell’edificio: uno dei più
Realizzato nel 1882, l’ex
facciata, fu l’archi-
lussuosi in città. Come
Astoria inizialmente
tetto Giacomo Pisani.
altri edifici simili, con
portava il nome di Hotel
A vent’anni dalla sua
lo scoppio della prima guerra mondiale, l’ex albergo, nel frattempo divenuto Astoria, fu adibito a ospedale militare. Tornerà ad accogliere turisti nel dopoguerra, offrendo ai clienti ogni tipo di confort fino al 2004. Quell’anno l’ex Hotel Astoria chiude i battenti, per sempre. Quattro stelle e 225
Dopo la chiusura l’hotel fu acquisito dalla Logam Srl di Moncalieri, che ne chiese la trasformazione in residenza turistico-alberghiera per realizzare 75 appartamenti, un centro benessere e un ristorante, ma venne poi dichiarata fallita dal Tribunale di Torino.
posti letto non bastano a salvarlo dal destino di abbandono che ancora oggi lo attanaglia. La società piemontese (Logam Srl con sede a Moncalieri) che lo aveva
# B L O C C A D E G R A D O
26
L’edificio all’esterno mostra ancora una parvenza di bellezza: un ricordo, seppur flebile, dei fasti del passato impresso nelle greche che corrono orizzontalmente lungo la facciata, scandita, nella parte centrale, dalla presenza di semicolonne con sulla sommità rigogliosi capitelli corinzi [Foto: Alice Spagnolo]
Messo all’asta dopo il fallimento della Logam Srl, l’immobile venne valutato poco meno di 7 milioni di euro, per essere poi acquistato nel 2019 dalla socioetà di investimento Intesa Sanpaolo Reoco, creditrice della stessa Logam Srl.
acquisito chiedendone
viene chiusa a 6 milioni
la trasformazione in
e 850mila euro.
residenza turistico-al-
Al momento, però, nulla
berghiera per realizzare
sembra ancora esse-
75 appartamenti, un
re cambiato. Intorno
centro benessere e un
all’edificio, che sorge
ristorante, viene dichia-
a fianco di un grande
rata fallita dal Tribu-
parco con i giochi per i
nale di Torino. L’hotel
bimbi, crescono, un po’
viene messo all’asta:
ovunque, alte erbacce.
l’immobile, che era in
Resistono, semi-sof-
fase di ristrutturazio-
focate dall’edera che
ne, poi bloccata a causa
si arrampica sui fusti,
del fallimento, viene
alcune palme che per
valutato poco meno di
altezza rivaleggiano con
7 milioni di euro. La tra-
la struttura: dei ganci di
sformazione in struttura
ferro le tengono attacca-
retto che divide il parco
residenziale non avviene
te ai muri dell’Astoria e
davanti all’immobile
e trovare un acquirente,
non è ben chiaro se sono
dal marciapiede di corso
intenzionato a restau-
gli alberi ad appoggiarsi
Matuzia: pare quasi
rare un vecchio albergo
ad esso o se è l’ormai di-
che a trattenere saldo
per ricavarne esclusiva-
roccato albergo a neces-
il parapetto in muratu-
mente posti letto sembra
sitare di quel pur fragile
ra siano gli arbusti che
quasi impossibile, anche
appoggio. Muri scrostati,
crescono spontanei. Una
nella Città dei Fiori. Nel
scale antincendio com-
piccola edicola ormai in
maggio del 2019, dopo
pletamente ricoperte
disuso fa da biglietto da
anni di silenzio, arriva
dalla ruggine, travi che
visita al tutto: simbo-
la notizia dell’acquisto,
danno l’impressione di
lo di un tempo passato
da parte della società di
cadere da un momen-
senz’altro migliore e di
investimento Intesa San
to all’altro completano
un presente che, al posto
Paolo Reoco, creditrice
il quadro. Non sembra
dei vacanzieri prove-
della stessa Logam Srl,
essere molto sicuro
nienti da tutta Europa,
dell’ex Astoria. L’asta
nemmeno il basso mu-
accoglie solo degrado.
# B L O C C A D E G R A D O
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ASSOCIAZIONE NAZIONALE COSTRUTTORI EDILI L'Ance rappresenta l'industria italiana delle costruzioni. All'Ance aderiscono circa 20.000 imprese private in tutta Italia, specializzate in opere pubbliche, edilizia abitativa, commerciale e industriale, tutela ambientale, promozione edilizia e lavorazioni specialistiche. Il sistema associativo copre tutto il territorio nazionale ed è articolato in 96 Associazioni Territoriali e 20 Organismi Regionali. L'azione dell'Ance è diretta alla promozione e al rafforzamento dei valori imprenditoriali e del lavoro dell'industria edile e del suo indotto, e concorre al perseguimento degli interessi generali del Paese. Nel campo del lavoro, l'Ance gestisce insieme al sindacato una rete nazionale per la formazione (Scuole Edili), l'assistenza (Casse Edili) e la sicurezza dei lavoratori del settore (CPT). A livello internazionale l'Ance è presente stabilmente a Bruxelles e aderisce alle più importanti Federazioni internazionali delle costruzioni.
ANCE IMPERIA Via Matteotti 32 18100 Imperia Tel. 0183.650551 Fax 0183.64245
ANCE SAVONA Via Gramsci 10 17100 Savona Tel. 019.8553 Fax 019.821474
ANCE GENOVA Via Roma 10/a 16121 Genova Tel. 010.589841 Fax 010.587413
ANCE LA SPEZIA Via Don Minzoni 2 19121 La Spezia Tel. 0187.725206 Fax 0187.21320
ANCE LIGURIA Via alla Porta degli Archi 10 - 16121 Genova - Tel. 010.543000 - Fax 010.5708933 - info@anceliguria.it
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In viaggio tra case e chiese con il custode di Pieve di Teco Bruno Alessandri ha una sorta di devozione per il centro della Valle Arroscia, a cui ha dedicato una vita intera di restauri Fabrizio Pepino
L’impresa edile Alessandri Bruno comincia la sua attività nel 1974, dedicandosi soprattutto a lavori pubblici, dagli scavi ai cimiteri. Nel 1986 la svolta, con la scelta di cominciare a lavorare nel privato.
La Collegiata di San Giovanni Battisti si è sempre portata dietro grandi problemi strutturali a causa del terreno che le cedeva tutto intorno. La facciata ha dovuto essere rinforzata da grandi bastioni di pietra perché si inclinava pericolosamente in avanti. Ma anche la salita posteriore che portava dai frati, dove si vedono ancora le mura perimetrali, ha dovuto essere colmata con un terrapieno [Foto: Autorivari]
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uando Bruno Alessandri arriva in piazza Borelli a Pieve di Teco, nel primo pomeriggio di una giornata
attorno al grande complesso monumentale d’origine romanica -. La difficoltà maggiore era che bisogna
di inizio febbraio, il sole scalda ancora
lavorare a 70 metri di altezza. Avevo
il cortile della scuola elementare dove
6 operai specializzati e abbiamo
i bambini giocano - nel rispetto delle
impiegato due anni per ristrutturarla.
misure anti Covid - sotto lo sguardo
Lavoravamo con una gru. È stato un
attento del maestro.
lavoro di passione e intelletto. La
La maestosa architettura trilobata della
chiesa si è sempre portata dietro grandi
Collegiata di San Giovanni Battista,
problemi strutturali a causa del terreno
che domina la piazza e il centro del
che le cedeva tutto intorno. La facciata
paese, è già in ombra. Solo la punta del
ha dovuto essere rinforzata da grandi
campanile e la calotta poligonale che
bastioni di pietra perché si inclinava
sovrasta l’immensa cupola progettata
pericolosamente in avanti. Ma anche
a fine Settecento da Gaetano Cantoni
la salita posteriore che portava dai
raccolgono ancora gli ultimi raggi di
frati, dove si vedono ancora le mura
luce, poco prima che scompaiano dietro
perimetrali, ha dovuto essere colmata
le creste delle montagne circostanti.
con un terrapieno”.
“Questo è stato il lavoro più grande che
Intorno alla Collegiata sorgono le prime
ho fatto - racconta Bruno passeggiando
case di Pieve, dalle cui mura trasudano
29 secoli storia. Un tempo nel retro della chiesa si attaccavano le bestie e c’era una foresteria. “Chi conosce bene il complesso sa che all’interno, passando attraverso una porticina nascosta, si arriva in uno spazio dove si intravedono ancora colonne e capitelli di epoca romanica. Su questa terra e su queste rocce sono piantate le nostre radici”. L’impresa edile Alessandri Bruno comincia la sua attività nel 1974, dedicandosi soprattutto a lavori pubblici, dagli scavi ai cimiteri. Nel 1986 la svolta, con la scelta di cominciare a lavorare nel privato. “A me sono sempre piaciuti gli edifici di culto, soprattutto le chiese - continua Bruno mentre ci incamminiamo verso l’Oratorio di San Giovanni, di cui è anche il Priore -. Sono lavori di restauro che chiedono un impegno particolare, bisogna salvaguardare il valore artistico e religioso degli edifici, si lavora in forte sinergia con le Curie e con le Soprintendenze. Il primo intervento che abbiamo fatto in questo campo è stato il rifacimento della cupola del campanile di Borgoratto, frazione di Lucinasco, poi abbiamo restaurato la chiesa di Olivastri nel Comune di Chiusavecchia e addirittura un convento di suore a Genova. A quel tempo avevamo 4 operai, tutti specializzati, altrimenti non si riescono a fare lavori di questo genere”. L’Oratorio di San Giovanni comincia davanti all’ingresso della chiesa di Madonna della Ripa, del quale Bruno ha anche rifatto la facciata. Le pietre a vista delle mura perimetrali dialogano naturalmente con l’ardesia del tetto, un tipo di copertura molto diffusa a Pieve di Teco e nei dintorni per via delle numerose cave presenti nelle montagne della Valle Arroscia. Si tratta del più antico edificio sacro di Pieve di teco, costruito nella prima metà del 1200 e poi rimaneggiato all’interno intorno al 1650. Da sempre sede di Confraternite, ospita al suo interno il Crocifisso e il
A sinistra: le mura di rinforzo alla facciata della Collegiata di San Giovanni. Sotto: l’Oratorio dell’Immacolata. In basso: il campanile della Chiesa di Santa Lucia di frazione Muzio [Foto: Autorivari]
A me sono sempre piaciuti gli edifici di culto, soprattutto le chiese. Sono lavori di restauro che chiedono un impegno particolare, bisogna salvaguardare il valore artistico e religioso degli edifici, si lavora in forte sinergia con le Curie e con le Soprintendenze
AZIENDE E IMPRENDITORI
30 battesimo di Gesù dell’artista genovese Anton Maria Maragliano. Non è un caso che Bruno abbia restaurato così tante chiese e edifici religiosi. Oltre alla passione per il
In alto: l’Oratorio di San Giovanni. Sopra: la facciata di uno dei tanti palazzi storici del centro di Pieve di teco restaurato da Bruno Alessandri. [Foto: Autorivari]
A Z I E N D E
E
I M P R E N D I T O R I
restauro storico e artistico, al fine di preservare intatta la memoria dei nostri antenati, per lui è anche una questione di fede. Non c’è chiesa di Pieve o delle frazioni vicine di cui Bruno non sappia dove trovare le chiavi per entrare e in cui non si muova come a casa sua. Come non c’è strada nel paese nella quale non incontri qualcuno con cui scambiare due parole, che sia un ragazzo che discute con la fidanzata o una signora che fa la spesa. Per tutti Bruno ha pronta una battuta o un sorriso. E non centra nulla il fatto che suo figlio sia il sindaco di Pieve. La visita guidata improvvisata al centro abitato prosegue verso un altro oratorio, quello dell’Immacolata Concezione, restaurato 25 anni fa. Guardando la facciata Bruno vede alcune zone un po’ annerite dalla muffa e vorrebbe di nuovo intervenire. “Perché qui abbiamo un’umidità fortissima e anche se in tante chiese è stata fatta una intercapedine per contenerla, dopo un po’ di anni bisogna di nuovo metterci mano”. Abbandonati per un attimo gli edifici sacri, prima di prendere l’auto e andare a vedere il restauro del campanile con la sua cupola di tufo della chiesa di Santa Lucia di frazione Muzio, passeggiamo ancora un po’ per le strette vie del centro storico, alzando lo sguardo su una serie di facciate di palazzi storici che Bruno negli anni ha rimesso a nuovo: ringhiere, persiane e soprattutto decorazioni floreali molto colorate. Bruno Alessandri sembra vivere in simbiosi con il suo paese natio. È quasi lui stesso parte delle mura, delle pietre, della terra di Pieve di Teco. Si dispiace quando vede un palazzo cadente e si inorgoglisce mostrando un edificio tornato al suo vecchio splendore. Bruno, hai mai contato quante chiese e quanti palazzi hai rimesso a nuovo? “Sai che non ci ho mai pensato, non lo so proprio! Ma ne devo ancora sistemare tanti…”
“
Sai cos’è
?
”
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