Vento di Ponente 02/2018 - Giugno

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“VENTO DI PONENTE” | ANNO I | DECRETO ACCOGLIMENTO ISCRIZIONE REGISTRO STAMPA N. CRONOL. 240/2018 DEL 26/01/2018 R.G. N. 111/2018, NUM. REG. STAMPA 2 TRIBUNALE DI IMPERIA | EDITO DA ANCE SERVIZI IMPERIA SRL | CONTIENE I.P. | DIRETTORE RESPONSABILE: FABRIZIO PEPINO

LUGLIO

02

2018

L’edilizia è in alto mare Ma è una buona notizia

Il progetto degli imprenditori edili imperiesi per rilanciare il settore e risolvere il problema viabilità


Lo specialista italiano del fotovoltaico

Gruppo


3

In copertina uno scorcio del porto di Imperia con la città ligure sullo sfondo [Foto: Autorivari] Società editrice e pubblicità: Ance Servizi Imperia Srl Viale Giacomo Matteotti, 32 18100 - Imperia (IM) Tel. 0183/650551 Fax 0183/64245 info@anceimperia.it

LUGLIO

02

Direttore responsabile: Fabrizio Pepino Redazione e grafica: Autorivari studio associato Corso IV Novembre, 8 12100 – Cuneo (CN) Tel. 0171/601962 staff@autorivari.com Stampa tipografica: Tipografia Grafiche Amadeo Srl Via Nazionale Sud, 1 18027 - Chiusanico (IM) Tel. 0183/52603 Spedizione postale: PostaTARGET CATALOG Numero aut. NORD OVEST/00316/03.2018 Ufficio di accettazione/detentore: Imperia CDM Registrazione Tribunale Imperia Decreto accoglimento iscrizione registro stampa n. cronol. 240/2018 del 26/01/2018 R.G. n. 111/2018, Num. Reg. Stampa 2 Chiusura: 29/06/2018

2018 Editoriale. L’edilizia è in alto mare, ma è una buona notizia

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La nostra strada è il mare. La ricetta di Ance Imperia

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Sulla via dell’acqua. Un progetto alternativo e innovativo di mobilità costiera

8

Il sostegno dei porti. Costruiamo una “metropolitana del mare”

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Case history/1. Il trasporto marittimo nella Riviera di Levante

11

Case history/2. Dalla costiera amalfitana ai grandi laghi del Nord Italia

13

Dopo il treno, la bici. Il potenziale delle piste ciclabili

13

La terza via è verticale. La tradizione delle funicolari

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Viabilità e infrastrutture. Ponente Ligure isolato da Francia e Cuneese

17

Gestione ciclo idrico integrato. Rivieracqua va rilancita in chiave pubblica e locale 20 Gare d’appalto. Se non partecipiamo non possiamo neppure vincere

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Torrente Bevera. Non si costruiscono ponti nuovi con prezzari vecchi

26

L’azienda. CLS, un lungo viaggio sospesi nel vuoto

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TUTTO IL MEGLIO PER L’EDILIZIA AD UN PASSO DA CASA TUA

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Abitare Albenga (SV) C.so Torino, 14 Tel. +39 0182 540632 Numero Verde 800 577385 albenga@idrocentroedilizia.com

S O M M A R I O


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L’edilizia è in alto mare Ma è una buona notizia In uno scenario fortemente negativo per il settore delle costruzioni, Ance Imperia ragiona su un nuovo progetto per l’edilizia: la viabilità via mare

N

onostante il panorama congiunturale ad oggi si

presenti positivo quanto a percentuali di crescita in

In queste due pagine riproponiamo un estratto della relazione tenuta dal presidente di Ance Imperia, Enio Marino, all’assemblea annuale dello scorso 21 giugno

diversi comparti produttivi, il settore dell’edilizia continua a manifestare evidenti segnali di debolezza, venendo anche meno l’alternanza di positività tra pubblico e privato, come avvenuto in passato. Il settore soffre del mancato aggancio alla ripresa economica ed è caratterizzato dalla scarsità degli investimenti pubblici nel ramo infrastrutturale ed abitativo; si evidenzia una timida ripresa del settore

immobiliare civile e commerciale, che fa seguito al crollo dello stesso ambito nel decennio precedente. Il comparto degli investimenti pubblici, nello specifico, è penalizzato dai vincoli posti dal patto di stabilità, che limita le risorse messe a disposizione dal Governo, mentre quelle disponibili trovano un ulteriore imbuto restringente in progettazioni non sufficientemente adeguate e in normative in continua mutazione che lasciano insoddisfatti gli operatori. Non solo, il settore dei lavori pubblici si scontra con numerose difficoltà, a partire da un codice degli appalti inutilizzabile, che ha aperto il campo all’abusato metodo del sorteggio per l’individuazione degli operatori economici da invitare alle gare d’appalto, mediante la procedura negoziata. Un sistema che svuota le imprese della propria professionalità ed esperienza, affidando alla Dea Fortuna la sorte delle procedure di gara fino a

Oggi appare anacronistico parlare ancora di consumo del suolo, del costruire in senso stretto, dobbiamo provare ad essere lungimiranti

un milione di euro, che rappresentano il target principale dei lavori svolti sul nostro territorio, impedendo ogni tipo di programmazione, anche e soprattutto occupazionale, da parte delle stesse aziende, con un incremento, purtroppo, del lavoro a tempo determinato. Il nuovo codice in materia di appalti ha abbandonato il modello del regolamento unico, optando apparentemente per un sistema attuativo più snello e flessibile e demandando ad una pluralità di strumenti normativi ed amministrativi, con la previsione di 55 provvedimenti


5 attuativi che avrebbero dovuto entrare in vigore al massimo entro il primo anno di vita del testo, ma che, a tutt’oggi, per la maggior parte, non sono ancora stati emanati, con un ritardo che si sta dilatando oltre ogni ragionevole limite. Vi sono peraltro ampie difficoltà di lettura delle nuove norme, indubbiamente scritte in modo disorganico e affrettato: basti pensare alla pubblicazione del correttivo a pochi mesi dall’entrata in vigore del codice. La strada più appropriata per uscire da questa situazione potrebbe essere quella di abrogarlo, riscrivendolo interamente e rifacendosi alle direttive comunitarie, senza snaturare la lotta alla corruzione, che deve rimanere l’obiettivo primario della contrattualistica pubblica e della salvaguardia della concorrenza. Oltre a ciò, molto spesso le stazioni appaltanti sono assenti nei confronti delle imprese del territo-

rio: anche dove la normativa vigente permetterebbe loro di tutelare queste ultime, ad esempio, invitandole direttamente nelle gare fino a 40.000 euro o, sulla base del tipo di intervento da svolgere, utilizzando la procedura negoziata con il 50% degli inviti alle imprese locali, purtroppo sembra non esserci la volontà di salvaguardare la nostra Provincia, azzerando così il concetto di territorialità. Dal punto di vista urbanistico, i piani dei singoli Comuni sono ormai ritenuti, nella maggior parte dei casi, superati nelle previsioni ed obsoleti dal punto di vista tecnico: il loro corretto adeguamento non è di semplice elaborazione, tenuto conto della complessità della disciplina da applicarsi e dell’innovazione del quadro normativo, tutto ciò a sfavore della fattibilità degli interventi (con le pratiche relative al piano casa dormienti sulle scrivanie).

Le banche, a loro volta, considerano il settore dell’edilizia l’attività più a rischio tra tutte, quindi hanno chiuso le porte del credito, mettendo in grave difficoltà anche le imprese sane. Pertanto, in uno scenario del genere, ci è sembrato anacronistico e fuori luogo parlare ancora di consumo del suolo, del costruire in senso stretto. Così, provando ad essere molto lungimiranti, ponendoci in una nuova prospettiva, abbiamo pensato di ragionare su un nuovo progetto per l’edilizia, di più ampio respiro, rifacendoci ad una mia idea di sempre, che è quella della viabilità via mare, tema che abbiamo ampiamente approfondito nel corso della nostra recente assemblea annuale e di cui forniamo un ampio reportage nelle prossime pagine di questo secondo numero del nostro giornale. Enio Marino Presidente Ance Imperia

E D I T O R I A L E

Nonostante il panorama congiunturale ad oggi si presenti positivo quanto a percentuali di crescita in diversi comparti produttivi, il settore dell’edilizia continua a manifestare evidenti segnali di debolezza


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La strada è il mare Ilaria Blangetti

La ricetta degli imprenditori edili imperiesi per rilanciare il settore e risolvere il problema viabilità

“È Un servizio di trasporto nautico lungo le coste della provincia rappresenta una soluzione alternativa, molto ben inserita nello sviluppo portuale, offrendo diversi vantaggi sia agli abitanti sia e soprattutto ai turisti

inutile ricordare a tutti come

molto ben inserita nello sviluppo portuale,

il traffico, tanto su gomma,

offrendo diversi vantaggi sia agli abitanti

quanto sulla via ferrata, nella

sia e soprattutto ai turisti. Inoltre, grazie

nostra provincia, sia complesso, saturo, e

ad un servizio di questo tipo, si offrirebbe

come venga sottovalutata quella che è una

l’opportunità di integrare le attività turisti-

delle più grandi risorse del nostro territo-

che con la scoperta della pista ciclabile, del

rio, da ogni punto di vista: il mare”.

parco costiero, del nostro entroterra, nonché

Enio Marino, presidente di Ance Imperia,

di far risaltare tutte le prerogative del terri-

durante l’assemblea annuale dell’associa-

torio dal punto di vista storico, culturale ed

zione, ha presentato la ricetta degli edili per

enogastronomico. Tutto ciò alimenterebbe

il rilancio del settore nel Ponente Ligure.

e favorirebbe la circolazione, comportando

Una sorta di “metropolitana del mare” per

ricadute positive anche sul nostro settore:

trovare nuovo spazio per investire, co-

sarebbe, ad esempio, necessario realizzare

struendo un sistema utile al territorio, a chi

adeguati punti di sbarco, agevolati dalla

lo abita e a chi arriva per visitarlo.

presenza dei numerosi porti lungo il traccia-

“In questo scenario, un servizio di trasporto

to, potenziare la ricettività a terra, nonché

nautico lungo le coste della nostra provincia

prevedere nuovi parcheggi per accogliere

rappresenterebbe una soluzione alternativa,

l’utenza, rinnovare le strutture della nautica


7 saggio, della sua evoluzione storica e della sua crescita. Soprattutto, ciò che ci guida

Marco Scajola ASSESSORE URBANISTICA REGIONE LIGURIA

è il desiderio di chi vuol continuare a fare l’imprenditore nei propri luoghi, allo scopo di migliorarli con l’impegno ed il lavoro personale e quello dei propri dipendenti. La Regione Liguria in più occasioni ha dimostrato sensibilità verso i nostri problemi ed anche in questa circostanza sta collaborando con noi per provare a dare concretezza al progetto”. Dopo la relazione del presidente è intervenuto l’ingegner Stefano Puppo, progettista di numerosi porti sul territorio ligure, che In questa doppia pagina, due immagini della platea dell’assemblea annuale dei costruttori edili di Ance Imperia svoltasi nella mattinata dello scorso 21 giugno [Foto: Autorivari]

ha illustrato una proposta di servizio di trasporto via mare. Ha poi preso la parola Giulio Riva, consulente del Gruppo Permare, per illustrare un prototipo di imbarcazione ad uso turistico che potrebbe arrivare

da diporto e progettare opere pubbliche e private di estesa portata. Interventi volti, non solo a migliorare la capacità di accoglienza delle imbarcazioni, la sicurezza degli scali e ad assicurare il potenziamento di un’ampia gamma di servizi, ma anche a fare dei porti luoghi di animazione e per la crescita dell’imprenditorialità locale, come ad esempio le iniziative in essere per il rilancio del porto di Sanremo. Se il nostro territorio venisse rivalutato dal punto di vista della viabilità, acquisirebbe maggiore attrattiva sia dal punto di vista turistico che dal punto di vista logistico”. Una “strada” del mare che permetterebbe di decongestionare la viabilità ordinaria, con un servizio particolarmente attrattivo da un punto di vista turistico. “I territori investiti da questo nostro progetto sono sicuramente di particolare suggestione, dalle rilevanti potenzialità, ma con flussi turistici e strutture non adeguatamente attrezzate - ha aggiunto -: pertanto, la nostra idea, ad oggi,

a trasportare 120 persone, con particolare attenzione a consumi e ambiente. Intervenuti anche il capitano Albert Sturlese, con esperienza nel settore dei passeggeri via mare in Liguria, e il direttore generale di Area24 Sergio Raimondo, oltre all’assessore regionale all’Urbanistica Marco Scajola al quale sono state affidate le conclusioni. “Sviluppare il traffico via mare è importante per alleggerire quello via terra e dare un’ul-

potrà sembrare abbia un’anima ‘visionaria’

teriore spinta al turismo - ha commentato

e un modello di progettualità che trascen-

-. Chiediamo, come Regione, maggiore au-

de un po’ dai confini amministrativi, ma il

tonomia per il demanio marittimo proprio

cui valore deriva da elementi fondamentali

per avere le risorse necessarie per finanziare

quali la conoscenza del territorio, del pae-

progetti di questo genere”.

R E P O R T A G E

Sviluppare il traffico via mare è importante per alleggerire quello via terra e dare un’ulteriore spinta al turismo, ma c’è bisogno di maggiore autonomia per il demanio marittimo


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L’info grafica è una rielaborazione del progetto presentato dall’ingnegnere idraulico Stefano Puppo all’assemblea annuale dell’Ance svoltasi a Imperia il 21 giugno scorso [Autorivari]

Ma Arma di Taggia

Sanremo Ospedaletti Ventimiglia Bordighera

Sulla via dell’acqua Un progetto di mobilità costiera innovativa e alternativa alla viabilità tradizionale imperiese

L’idea nasce dalla necessità di agevolare gli spostamenti da un centro costiero all’altro, attualmente spesso difficili a causa del forte traffico

“D

a Imperia a Ventimiglia, lungo la

proposta di Ance Imperia

alternativi come l’auto-

e, durante l’assemblea,

strada, anch’essa però di

ha illustrato un’idea di

non facile percorrenza a

strada costiera, s’impie-

mobilità costiera inno-

causa di ingorghi, rallen-

ga oltre un’ora e mezza

vativa per l’Imperiese.

tamenti e code chilome-

di viaggio: perché non

Il progetto parte dalla

triche ai caselli soprat-

pensare quindi a soluzio-

necessità di agevolare gli

tutto nel periodo estivo.

ni alternative utilizzando

spostamenti da un centro

Inoltre, normalmente,

la nostra grande risorsa,

costiero all’altro, attual-

l’accesso all’autostra-

il mare?”. Stefano Pup-

mente spesso difficili a

da è lontano dal centro

po, progettista di nume-

causa del forte traffico

cittadino come nel caso

rosi porti, ha sposato la

che costringe a percorsi

di Sanremo dove servono


9 Diano Marina

Imperia

San Lorenzo

arina Aregai

venti minuti per raggiungere il casello. Anche la rete ferroviaria non permette una mobilità costiera valida e la strada statale, la via Aurelia, attraversa i centri abitati con tempi di percorrenza estremamente lunghi, ad una velocità media che spesso non supera i 20/30 km orari. “Negli ultimi anni si è sviluppata, tra Diano Marina e Ventimiglia, una portualità molto diffusa che consente di avere una serie di approdi, in parte da completare, che forniscono un sistema di facile accosto e di trasferimento delle persone dal mezzo nautico al centro cittadino - ha commentato Stefano Puppo -. È molto importante, infatti, che le strutture siano esattamente nel cuore di dove vogliamo portare la gente, ossia i centri storici. L’idea, forse un sogno, è quindi quella di supportare la costa servendola con un sistema di navigazione

a servizio dei turisti ma anche di tutti coloro che vogliono trasferirsi da un posto all’altro rapidamente. Abbiamo quindi immaginato un servizio principale che colleghi Imperia, Sanremo e Ventimiglia, spingendoci fino a Montecarlo. Per implementarlo poi, se le condizioni lo consentono, con un servizio con imbarcazioni più limitate per servire i centri costieri minori. Da un punto di vista di condizioni meteo-marine, inoltre, questo è un sistema che potrebbe funzionare tranquillamente durante tutte le stagioni: le statistiche ci dicono infatti che abbiamo non più di 30-33 giorni all’anno in cui non esistono le condizioni per navigare. Questo servizio permetterebbe poi di avere un facile accesso all’entroterra e alle altre aree di interesse turistico: coordinando questo, infatti, con piccoli pulmini, si potrebbero sviluppare gite turistiche lungo le valli dell’entroterra. Senza dimenticare la zona della Francia, ad alto interesse

turistico, per la quale però servirebbe risolvere i problemi burocratici dovuti dal passaggio di Stato e quindi dalla navigazione internazionale”. Alla domanda perché si parla di mare e vie del mare in un’assemblea di costruttori edili, ha risposto l’ingegner Puppo. “Lo sviluppo di questa proposta servirebbe da volano anche per la realizzazione di nuove infrastrutture, con la realizzazione di nuovi parcheggi, l’adeguamento dei punti di approdo, oltre alla sistemazione delle reti viarie dell’entroterra. Un servizio integrativo, non sostitutivo a quelli tradizionali, ma capace di sfruttare la costa e il mare in modo intelligente. Uno stimolo per pensare l’edilizia in modo diverso, fortemente interconnessa al territorio, valorizzandolo e creando soluzioni per la viabilità e l’ambiente”. Tutto questo stimolerebbe l’imprenditorialità privata verso nuove fonti di investimento, agevolando un meccanismo virtuoso nel campo delle ristrutturazioni edili e delle seconde case. Una “strada” del mare per spingere la fantasia imprenditoriale e rilanciare il territorio.

R E P O R T A G E

Stefano Puppo INGEGNERE IDRAULICO PROGETTISTA PORTUALE

Lo sviluppo di questa proposta servirebbe da volano anche per la realizzazione di nuove infrastrutture, con la realizzazione di nuovi parcheggi, l’adeguamento dei punti di approdo, oltre alla sistemazione delle reti viarie dell’entroterra


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Negli ultimi anni si è sviluppata, tra Diano Marina e Ventimiglia, una portualità molto diffusa che consente di avere una serie di approdi, in parte da completare, che forniscono un sistema di facile accosto e di trasferimento delle persone dal mezzo nautico al centro cittadino [Foto: Autorivari]

Il sostegno dei porti L’idea di una “metropolitana del mare” piace agli scali del Ponente Ligure, sia pubblici che privati

I Certamente una prospettiva di questo tipo richiederebbe importanti interventi: per funzionare questo progetto necessiterà di un sistema infrastrutturale idoneo, aree parcheggi e servizi per facilitare l’accesso alle imbarcazioni anche da chi ha una ridotta capacità motoria

n Liguria c’è un porto ogni dieci chilo-

Tra i porti pubblici c’è quello di Sanremo,

metri, forse anche meno. Un patrimonio

con uno specchio d’acqua di 82.500 metri.

importante, da potenziare, rivalutare e

“Una sorta di ‘metropolitana del mare’ è

sfruttare. Il potenziamento del trasporto al-

indubbiamente una proposta interessante:

ternativo via mare, infatti, presuppone una

permetterebbe di migliorare il traffico ter-

maggiore interazione e integrazione con il

reste, decongestionandolo, con una solu-

sistema portuale della Riviera, oltre ad una

zione particolarmente attenta all’ambiente

sua riorganizzazione per far fronte a flussi

- commenta Maura Negro, funzionario del

differenti. Un cambio che potrebbe giovare

Demanio Marittimo del Comune di Sanre-

sia ai porti pubblici che ai numerosi porti

mo -. Certamente una prospettiva di questo

turistici dell’Imperiese. Ma cosa ne pensano i diretti interessati? “Siamo vocati completamente al turismo, ma intensificare l’utilizzo del mezzo nautico, creando strade alternative alla viabilità tradizionale ad utilizzo di turisti ma anche di residenti potrebbe indubbiamente essere un’alternativa interessante - commentano dal Gruppo Cozzi Parodi che ha realizzato e gestisce gli scali turistici di Portosole a Sanremo, Marina degli Aregai a Santo Stefano al Mare e Marina di San Lorenzo a San Lorenzo al Mare -. Si potrebbero creare zone di scalo e di interscambio tra i porti:

tipo richiederebbe importanti interventi: per funzionare questo progetto necessiterà di un sistema infrastrutturale idoneo, aree parcheggi e servizi per facilitare l’accesso alle imbarcazioni anche da chi ha una ridotta capacità motoria. Inoltre la Liguria può vantare delle condizioni del mare non penalizzanti, con un basso rischio mareggiate, che permettono una navigazione praticamente tutto l’anno”. “Attualmente il porto pubblico di Sanremo è impiegato soprattutto come punto di ormeggio - aggiunge -, mentre una soluzione di questo

è un’idea ambiziosa e non di immediata

genere potrebbe permettere un traffico co-

realizzazione, ma indubbiamente potrebbe

stante e incontrare le esigenze di muoversi

risolvere molti problemi”.

con più tranquillità di molti pendolari”.


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Una tradizione consolidata La Liguria non è nuova all’utilizzo dei battelli per i collegamenti tra le località costiere: il caso virtuoso della Riviera di Levante legamenti turistici verso

anni ’80 molti battelli

le Cinque Terre e Porto-

imbarcavano i passeg-

venere, particolarmente

geri direttamente dalle

apprezzati dai turisti.

spiagge, soprattutto per

Parte da queste basi la

escursioni brevi all’isola

relazione del capitano

Gallinara con partenza

Albert Sturlese, esperto

da Laigueglia, Alassio,

di navigazione, che ha

I

n una copertina della rivista National Geographic datata 1963 è immortalato un battello per il trasporto passeggeri tra Portofino e San Fruttuoso. Un’immagine simbolo che dimostra come la Riviera di Levante, per la sua conformazione geografica, abbia una tradizione ormai consolidata nel trasporto passeggeri, diversamente da quella di Ponente. Già negli anni ’30, infatti, si ricorda un collegamento tra Portofino e Santa Margherita Ligure diventato poi più strutturato negli anni ’50, fino alla nascita, un decennio dopo, dei primi accordi che hanno portato alla creazione del Consorzio che raggruppa tutti gli operatori di trasporti locali nel Golfo del Tigullio. Fino ad oggi, con i col-

CAPITANO

Ceriale e Loano, ma que-

dato una fotografia del

ste operazioni oggi non

trasporto passeggeri

sono più consentite per

via mare in Liguria,

questioni di sicurezza.

illustrando potenzia-

In provincia di Imperia

lità, criticità ed even-

Albert Sturlese

esistono già degli approdi

tuali sviluppi.

interessanti, che potreb-

“A Savona e Imperia non

bero essere migliorati”.

c’è una vera e propria

Tutto questo sulle basi di

tradizione di servizi di

una risposta del territorio.

linea - ha spiegato -, ma

“Nel 2002 una linea esti-

in questa parte di Liguria

va da Imperia a Portofino

avviene la gran parte dei

ottenne un buon interesse

soggiorni turistici gra-

di pubblico nonostante

zie alla forte capienza

una distanza conside-

alberghiera che permette

revole e una velocità da

interessanti potenzialità

crociera di circa 20 nodi,

anche per il trasporto via

dimostrando la fattibilità

mare. Fino a metà degli

del progetto”.

R E P O R T A G E

A Savona e Imperia non c’è una vera e propria tradizione di servizi di linea, ma nel Ponente Ligure esistono già degli approdi interessanti, che potrebbero solo essere migliorati

La nave Corsara effettua l’attività di Whale Watching con il marchio “Whale Watch Imperia” da maggio a settembre con partenza da Imperia, Sanremo, Bordighera, Andora [Foto: Golfo Paradiso]


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A livello pratico la proposta risulta davvero interessante. Ad una velocità di circa 20 nodi, ad esempio, si potrebbe collegare Imperia a Sanremo in 36 minuti, mentre passando dall’Aurelia ce ne vogliono almeno 45

Più difficile invece il collegamento dell’estremo Ponente con Montecarlo a causa di limitazioni tecniche determinate dalla normativa internazionale che prevede regole più severe. “Servirebbe superare le restrizioni normative, paradossali, che non permettono ad un battello che naviga in sicurezza in Italia di passare il confine come avviene per i tanti bus internazionali - ha continuato -. Sarebbe quindi necessario classificare il battello per la navigazione internazionale, adempiendo quindi ad una stringente normativa che farebbe lievitare anche i costi gestionali

www.piemonteco.it

Imperia alle 9, con scali

per l’espletamento delle pratiche”. A livello pratico, però, la proposta risulta davvero interessante. Ad una velocità di circa 20 nodi, i tempi di percorrenza sarebbero assolutamente gestibili: ad esempio si potrebbe collegare Imperia a Sanremo in 36 minuti (sono oltre 45 passando sull’Aurelia), o Bordighera e Ventimiglia in appena 9 minuti, quasi 20 con la viabilità ordinaria. “Calcolando 15-20 minuti per ogni accosto - ha commentato -, per permettere di ormeggiare e far salire e scendere i passeggeri in sicurezza, partendo da

Con tatt aci pe ru n

info @ piemonteco.it

a Sanremo, Ventimiglia e Mentone, si potrebbe arrivare a Montecarlo alle 11,45. Ipotizzando, in questo caso, un servizio turistico con ripartenza nel pomeriggio dopo una sosta di quattro ore. Tutto mantenendo una velocità di crociera non superiore ai 20 nodi per evitare di rientrare nella normativa high speed craft, più stringente. Si tratta di una buona idea che potrebbe coinvolgere anche un operatore francese e necessiterebbe comunque di un buon sistema strutturale a terra, per la gestione”.

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Altre case history di successo

DALLA COSTIERA AMALFITANA AI GRANDI LAGHI DEL NORD ITALIA Se per raggiungere una località turistica la suggestione iniziasse dal viaggio? È il caso del “metrò del mare”, il servizio pensato per facilitare l’arrivo in Costiera Amalfitana da Napoli, soprattutto in estate quando le strade risultano davvero molto trafficate. Su queste basi è nato il progetto che collega, nel periodo estivo con moderne unità veloci, il capoluogo campano alle principali località della Costiera, fino al Cilento. Il servizio permette di raggiungere senza chilometriche code in auto, luoghi da cartolina come Positano o Agropoli, incontrando i favori dei turisti, intenti a fotografare panorami mozzafiato. Con lo stesso principio è nato l’ormai consolidato servizio di trasporti sull’acqua dolce dei laghi del nord Italia. Muoversi tra Peschiera e Riva del Garda, ammirando il profilo del lago, magari con una tappa al Museo del Vino di Bardolino. È questo, infatti, lo spirito del servizio Navigazione Laghi Maggiore, di Garda e di Como che mira a garantire la mobilità nei territori dei laghi Maggiore, di Garda e di Como, fornendo un servizio di trasporto pubblico di linea su acqua efficiente, confortevole e sicuro, nel rispetto dell’ambiente. Con una flotta di circa 100 navi, la Navigazione Laghi, permette, ormai da sessanta anni, la mobilità 365 giorni all’anno nei territori dei grandi laghi del nord Italia. Una vocazione turistica che trasforma già il viaggio in un’esperienza emozionale, garantendo servizi utili anche ad evitare il trafficato perimetro dei laghi e permettere a turisti e abitanti di ritrovarsi comodamente sull’altra sponda. Queste strutture permettono anche di creare posti di lavoro: “Ad oggi la Gestione Navigazione Laghi – dice l’azienda -, durante i mesi di maggiore attività, arriva ad impiegare fino a 650 persone suddivise tra personale amministrativo, di cantiere, distribuito presso i 4 cantieri navali di Arona, Peschiera del Garda, Como e Dervio, forniti di strutture ed impianti tecnologici di avanzata concezione per la cantieristica navale, e

Dopo il treno, la bici La pista ciclabile che ha preso il posto della linea ferroviaria è una valida alternativa all’automobile

È

la green-way del Ponente Ligure. Stiamo parlando della pista ciclabile del Parco Costiero Riviera dei Fiori: 24 km della vecchia linea ferroviaria che dal 1872 al 2001 ha servito il Ponente Ligure. Dopo la dismissione, e il trasferimento del traffico ferroviario all’interno, dal 2004 la società Area24 ha fatto rivivere questo percorso, per ottenere uno spazio a misura d’uomo, favorendo la mobilità alternativa e diventando una delle principali attrattive turistiche del Ponente. Ed è così che il tracciato sul quale correvano i binari, da Ospedaletti a San Lorenzo al Mare, oggi è una pista ciclabile. A gestire il riutilizzo di questi 24 km è proprio la società Area24 che, però, sta attraversando un momento delicato. Senza entrare qui nel merito dei dettagli della

vicenda, raccontare l’esperienza della pista ciclabile Area24 è interessante perché è un esempio unico di mobilità sostenibile che potrebbe essere facilmente interconnesso con un eventuale progetto di viabilità via mare, grazie anche a mezzi che possano ospitare le bici e accogliere così visitatori e turisti, nell’ottica di dare rilancio all’economia locale. “La pista ciclabile ha permesso al territorio di essere percepito e fruito in un modo completamente nuovo - commenta Sergio Raimondo, direttore generale di Area24 -. La pista ciclabile e il parco costiero permettono un turismo fuori stagione, tutto l’anno, valorizzando il territorio e regalando uno spazio di aggregazione e sport, con enormi potenzialità. La realizzazione della pista ha anche cambiato l’estetica di molti paesi,

R E P O R T A G E

Sergio Raimondo DIRETTORE GENERALE AREA 24 SPA

Si tratta di un esempio unico di mobilità sostenibile che potrebbe essere facilmente interconnesso con un progetto di viabilità via mare


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La realizzazione della ciclabile ha anche cambiato l’estetica di molti paesi

Là dove c’era il treno ora c’è... una pista ciclabile! Uno scorcio della riviera ligure di Ponente prima e dopo la trasformazione [Foto: Area 24]

regalando uno spazio più aperto, senza muretti di protezione che nascondevano il mare”. Durante l’assemblea dell’Ance, Raimondo ha anche presentato il progetto “La balena va in bicicletta” che mira ad esaltare un’altra peculiarità del territorio ligure e interconnetterla sia con la pista ciclabile che con la mobilità via mare. Il Santuario dei Cetacei, infatti, compreso nel triangolo Piombino, Nizza, Ajaccio, ha il cuore nella Riviera dei Fiori dove ci sono possibilità di avvistamenti di cetacei oltre l’80%, con la possibilità di effettuare escursioni per dieci mesi all’anno. “Nuotare o pedalare con i cetacei potrebbe non essere un’utopia”, ha concluso Raimondo.


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La terza via è verticale Le funivie sono un altro tassello della viabilità alternativa ad integrazione del trasporto marittimo e sulle due ruote

I

l mare, la spiaggia e la montagna. È il tipico paesaggio ligure, con i paesi stretti tra il blu delle acque e il verde

namente. Con questa prospettiva, tre anni fa un gruppo di imprenditori e tecnici aveva presentato il progetto di una

dei monti. Una caratteristica che rende

funivia in Val Bisagno, tra la stazione di

unica la Liguria e che può essere esalta-

Brignole e Molassana. L’impianto, pen-

ta anche dalla viabilità alternativa. Se,

sato per portare fino a 40 mila persone

infatti, il trasporto marittimo e quello

al giorno, voleva decongestionare il

su due ruote viaggiano, è proprio il caso

traffico del capoluogo ligure, passando

di dirlo, paralleli alla linea costiera,

in altezza sull’alveo del fiume. L’ipote-

un’altra via potrebbe accompagnare

si, però, sembra tramontata a favore di

verso i rilievi dell’entroterra. Funivie,

altre soluzioni di servizio pubblico.

seggiovie, cabinovie, ovovie. Sistemi di

È ormai ferma da tempo, invece, la

trasporto alternativo, particolarmen-

teleferica che collegava Sanremo con

te amati dai turisti, che

la sua cima più alta, il

possono adattarsi perfet-

monte Bignone, meta di

tamente al territorio della

gite fuori porta, classiche

Riviera, rilanciare alcune aree montane e diventare motivo di attrattiva. L’unico sistema di questo genere attualmente in funzione in Liguria è la funivia

L’unico sistema attualmente in funzione in Liguria è la funivia RapalloMontallegro

Rapallo-Montallegro, nel Genovese. Inaugurata nel

Il precedente LA FUNIVIA SANREMOMONTE BIGNONE

scampagnate e passeggiate. Un impianto innovativo e all’avanguardia, in abbandono dai primi anni ’80. Con i suoi 7.688 metri di tracciato e un dislivello di circa 1.300 metri da percorre in 40

1934, la funivia permette di arrivare al

minuti, nel 1936, anno della sua aper-

Santuario di Montallegro in appena 7

tura, vantava anche un record: era la

minuti, superando un dislivello di 600

funivia più lunga del mondo e tra le più

metri. Può trasportare fino a 144 per-

moderne. Con la chiusura della funivia

sone all’ora ed ha una funzione pretta-

si sono fermate anche le attività cor-

mente turistica. Regala una splendida

relate, e da anni si cercano soluzioni,

vista sul Golfo del Tigullio ed è frequen-

idee e, soprattutto, fondi per pensare

tata soprattutto dai pellegrini che si

ad una sua riapertura e ad un rilancio

recano al santuario o da chi, in estate,

del monte, ormai in stato di abbandono.

vuole concedersi una passeggiata go-

Spettacolari e particolarmente amate da

dendo di un po’ di aria fresca.

turisti di tutto il mondo, questi mezzi

Un gioiellino turistico unico in Liguria

di trasporto rispondo anche a problemi

che sposa perfettamente la vocazione

reali di viabilità, creano un interessante

di questi mezzi di trasporto alterna-

indotto, e necessitano di infrastrutture

tivi, dove spesso il fine del viaggio è il

di supporto per esprimere il massimo

viaggio stesso. Ma le funivie possono

della loro funzionalità, come parcheggi

avere anche un’interessante utilizzo

o zone di interscambio. E cosa ci sarebbe

come vero e proprio mezzo di trasporto

di più bello di salire verso la montagna

pubblico, utile per muoversi quotidia-

guardando il mare?

R E P O R T A G E

Con i suoi 7.688 metri di tracciato e un dislivello di circa 1.300 metri da percorrere in 40 minuti, nel 1936, anno della sua apertura, vantava anche un record: era la funivia più lunga del mondo e tra le più moderne



17

Ponente isolato da Francia e Cuneese Grido d’allarme per i collegamenti viari sempre più difficili Tenda bis: “2020? pre-

un incontro svoltosi nella

visione ottimistica”

Prefettura di Cuneo -. Dei

Come ha ben chiarito

3.300 metri di tunnel, 1.600

Stefano Liani (direttore

metri risultano già scavati

Progettazione e realizza-

(1.100 sul versante italiano,

zione lavori Anas) in un

500 sul versante francese,

incontro svoltosi il 4 giugno

ndr). Ne restano da perfo-

in Prefettura a Cuneo,

rare 1.700 che corrispon-

l’obiettivo dopo il polverone

dono a 54 milioni di lavori;

giudiziario che ha portato al

considerando una produ-

i pare di es-

blocco dei lavori di raddop-

zione media di 2,5 milioni/

sere conside-

pio del traforo stradale e al

mese si arriva a circa due

rati il riposti-

seguente allontanamento

anni necessari per comple-

glio d’Italia. Messi lì, in un

dal cantiere, avvenuto il 15

tare l’opera. L’obiettivo è

angolo della nostra Ligu-

giugno, di 25 operai della

arrivare ad aprire la nuova

ria, in attesa che decidano

prima ditta ad aggiudicarsi

galleria per fine 2020 – ha

per noi. Ma la pazienza ha

l’appalto, è quello di riav-

specificato Anas”. “Sono

un limite”. Non usa mezzi

viare il cantiere, fermo da

belle parole, ma non

termini Luciano Tesorini,

inizio aprile, per il prossimo

crediamo molto a queste

titolare dell’azienda edile

autunno. “I lavori per la

tempistiche – commen-

Tesorini srl di Camporos-

galleria del Tenda Bis ri-

ta Tesorini -. Mi chiedo,

so, nel lanciare un nuovo

partiranno entro l’autunno

infatti, cosa succederà nel

j’accuse per l’isolamento e

e la galleria sarà pronta nel

momento in cui subentrerà

le difficoltà che le aziende

2020 (quella attuale sarà

ufficialmente la seconda

del Ponente Ligure conti-

sistemata per fine 2022) -

azienda che sarà chiamata

nuano a patire a causa dei

ha fatto sapere nel corso di

a portare a termine i lavori.

Danno economico per la chiusura del cantiere del Tenda e per il blocco del traffico ai mezzi pesanti in Valle Roya

“C

‘difficili’ spostamenti verso il Cuneese e la Francia. Ma andiamo con ordine e proviamo a fare il punto della situazione delle tre principali vie di comunicazione che, per usare un eufemismo, bloccano la piena operatività delle

Dei 3.300 metri di tunnel del Tenda Bis, 1.600 metri risultano già scavati (1.100 sul versante italiano, 500 sul versante francese). Ne restano da perforare 1.700 che corrispondono a 54 milioni di lavori [Foto: Provincia Cuneo]

imprese liguri.

A T T U A L I T À

Gilberto Manfrin

Luciano Tesorini ANCE IMPERIA

Ci pare di essere considerati il ripostiglio d’Italia. Messi lì, in un angolo della nostra Liguria, in attesa che decidano per noi. Ma anche la nostra pazienza ha un limite


18 Con tutta probabilità vorrà

Semaforo rosso sulla SS20

accertarsi dello stato dei

QUEI LAVORI INFINITI IN FRAZIONE TRUCCO

lavori e delle eventuali problematiche. Le tempistiche, a mio modo di vedere, sono Nelle ultime settimane in valle Roya i camion hanno lasciato il posto alle pattuglie. Questo fa pensare che le aziende si siano ormai organizzate di conseguenza, transitando per il Colle di Nava o sulla rete autostradale, mettendo a bilancio inevitabili costi in più per evitare le multe salate

ottimistiche”.

“C’è un altro semaforo lungo la SS20 in frazione Trucco,

E proprio per poter essere

poco prima di Ventimiglia, che sta provocando non pochi

costantemente informati sui tempi, Tesorini lancia una proposta: “Non sarebbe una cattiva idea organizzare degli incontri periodici, una volta al mese, per poter essere aggiornati noi per primi sull’andamento dei

disagi. “È stato posizionato dall’Anas per svolgere dei lavori all’interno di alcune gallerie – spiega Tesorini -. Il problema è che questi lavori si stanno trascinando da troppo tempo o, se vogliamo essere più clementi, ci pare non si stia lavorando a ritmi così sostenuti. Sono ormai diversi mesi che i cantieri sono aperti e considerato l’imminente esodo estivo sarebbe opportuno che i lavori giungessero a termine per evitare che le ferie di molti turisti inizino con il piede sbagliato”.

lavori. Sarebbe tutto più trasparente”. Valle Roya: mezzi pesanti sempre più off limits Altra questione calda è anche quella della chiusura della Valle Roya ai mezzi pesanti, come noto off limits ai camion di massa complessiva a pieno carico superiore alle 19 tonnellate per effetto di un’ordinanza congiunta emessa da cinque sindaci della valle. I primi cittadini di Breil, Saorge, La Brigue, Tenda e Fontan hanno avuto ragione anche in appello; nei giorni

In Valle Roya continua il braccio di ferro con i Comuni francesi per il blocco ai mezzi superiori alle 19 tonnellate

scorsi, infatti, la Chambre

anche l’inquinamento. Ci

Administrative d’Appel di

saremmo organizzati di

Marsiglia ha respinto il

conseguenza, rispettando

ricorso dei colleghi della

gli orari concessi”. Così,

Roya, confermando lo stop.

sulla Rd6204, il transito

In una delle ultime com-

dei camion continuerà ad

missioni intergovernative

essere vietato: “Proprio

si era valutata la possibi-

così - conferma Tesorini -.

lità di approvare deroghe

Nelle ultime settimane non

che potessero tutelare le

ho incrociato un camion,

attività produttive dell’Im-

ma ho visto le pattuglie.

periese e del Cuneese: “Era

Questo, ovviamente, mi fa

emersa la possibilità di far

pensare che le aziende si

transitare solo mezzi euro

siano ormai organizzate di

5/euro 6 ad orari presta-

conseguenza, transitando

biliti – spiega Tesorini -.

per il Colle di Nava o sulla

Un modo per non mettere

rete autostradale, mettendo

a repentaglio la sicurezza

a bilancio inevitabili costi in

nei paesi e per abbattere

più per evitare le multe”.


19 Linea ferroviaria

valle Roya, dove la circola-

generale attendiamo tempi

Cuneo-Nizza:

zione è stata garantita con

migliori, ma sia chiaro –

riapre il 13 luglio

bus sostitutivi, mestamente

conclude Tesorini con una

I rapporti con i francesi, se

incolonnati in queste set-

tipica espressione ligure -:

non altro, sembrano poter

timane davanti all’attuale

qui da noi il detto “a fin do

andar meglio su…rotaia. È

galleria, dove l’attesa per

ratto a l’è d’èse mangiòu

questione di giorni, infatti,

veder tramutato il sema-

da-o gatto” (la fine del

la riapertura della linea

foro da rosso a verde, può

topo è di essere mangiato

Cuneo-Ventimiglia-Nizza,

sfiorare la mezz’ora. “Che

dal gatto), cioè il più forte

fissata per il 13 luglio. Era

dire - conclude Tesorini -.

prevale sul più piccolo,

stata in un primo momento

Quanto meno auspichiamo

non attacca, e il ripostiglio

annunciata per lo scorso

che la riapertura della linea

in cui vogliono farci stare

1° maggio, con l’aggiunta

sia davvero sicura conside-

comincia a essere un po’

di nuove corse in parti-

rata la stagione estiva. In

stretto”.

colare nel fine settimana, per dare modo ai turisti di muoversi con più facilità

Secondo l’Anas i lavori per la galleria del Tenda Bis ripartiranno entro l’autunno e la galleria sarà pronta nel 2020 [Foto: Prefettura Cuneo]

verso il Ponente Ligure e la Costa Azzurra. Poi uno slittamento inatteso, deciso dai francesi per poter mettere in sicurezza i binari in

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20

Rivieracqua va rilanciata in chiave pubblica e locale Ance Imperia prende posizione sul futuro del servizio idrico integrato

Fabio Rubero

Enio Marino PRESIDENTE ANCE IMPERIA

Il fallimento di Rivieracqua è assolutamente da scongiurare perché siamo sicuri che la società consortile abbia potenzialità enormi che sarebbe un vero peccato buttare a mare

“U

n’auto che è partita per la dichiara Marino -. Il fatto che i singoli sua corsa con le ruote sgonComuni fossero consapevoli di non fie”. Il presidente di Ance doversi più occupare di quell’aspetto Imperia, Enio Marino, utilizza una medi lì a poco, proprio per il confluimentafora motoristica e sportiva per spieto delle competenze verso il nascituro gare l’origine delle difficoltà che oggi consorzio, ha generato una sorta di si trova a dover affrontare Rivieracqua, disinteresse verso la manutenzione di la società consortile nata quelle infrastrutture, che nel novembre 2012 allo dunque si sono presto scopo di gestire il Servizio rivelate obsolete e poco Abbiamo il dovere funzionali”. Idrico Integrato nell’Amdi tutelare gli bito Territoriale Ottimale Una partenza con handiImperiese. cap, insomma, che non interessi delle Le pesanti problematiche ha reso certamente facile molte aziende con le quali si trova oggi a associate creditrici il cammino del consordover convivere Rivieraczio: “Rivieracqua dovette della società qua, evidentemente, non immediatamente correre consortile sono totalmente ascrivibili ai ripari ed affiancare alla alla gestione che, sino ad manutenzione ordinaria oggi, ne è stata fatta, ma anche quella straordinavanno ricercate anche e soprattutto nella ria - continua Marino - affidandola a situazione di partenza, quella dalla quadiverse aziende edili locali, al fine di le, quasi sei anni fa, tutto ebbe inizio. poter offrire nel più breve tempo possi“Le condizioni delle infrastrutture che bile un servizio adeguato. Spese ed inRivieracqua si è trovata a dover utivestimenti naturalmente necessari, ma lizzare sin dalla sua nascita si sono allo stesso tempo non sufficientemente rivelate essere tutt’altro che ottimali coperti dal punto di vista economico


21 dalle entrate derivanti dall’erogazione dei servizi ai cittadini”. Da qui la situazione di oggettiva difficoltà in cui la società si trova oggi, che ha portato nelle scorse settimane alla

CARTA D’IDENTITÀ

pianificazione di un concordato teso ad

Nome: Rivieracqua S.c.p.a.

evitarne il fallimento. Una situazione di

Data di nascita: 14 novembre 2012

sofferenza che si riflette in tutta la sua

Comuni aderenti: 39

drammaticità sulle tante aziende edili che hanno effettuato i lavori, per i quali ad oggi non sono state pagate: “Il fallimento di Rivieracqua è assolutamente

Bacino di utenza: 70 Comuni - 220mila persone Superficie territoriale: circa 1.160 km2 Sede legale ed amministrativa: Imperia

da scongiurare - conclude - sia per

Sedi operative: Diano Marina - Vallecrosia - Sanremo - Andora

salvaguardare la tenuta delle aziende

Scopi: Gestire il servizio idrico integrato nell’ambito territoriale ottimale imperiese, ovvero l’insieme dei servizi di prelievo, trasporto ed erogazione dell’acqua all’utente, la gestione dei sistemi fognari e la depurazione delle acque reflue. Presidiare, difendere e preservare la risorsa idrica con fini di tutela, prevenzione e riequilibrio ambientale. Perseguire un equo rapporto fra tariffe applicabili e la qualità del servizio nel senso più ampio, programmando e realizzando gli investimenti e gli interventi necessari, previsti nel piano d’ambito. Operare secondo criteri di trasparenza, coesione, solidarietà, determinazione e innovazione per concretizzare efficacia ed efficienza della gestione.

creditrici, sia perché siamo sicuri che la società consortile abbia potenzialità enormi che sarebbe un vero peccato buttare a mare. Auspichiamo dunque un rilancio di Rivieracqua affinché venga tutelata la gestione locale e pubblica di un bene unico e prezioso come l’acqua, come ampiamente richiesto dagli italiani nei referendum del 2011”.

A T T U A L I T À


ASSOCIAZIONE NAZIONALE COSTRUTTORI EDILI L'Ance rappresenta l'industria italiana delle costruzioni. All'Ance aderiscono circa 20.000 imprese private in tutta Italia, specializzate in opere pubbliche, edilizia abitativa, commerciale e industriale, tutela ambientale, promozione edilizia e lavorazioni specialistiche. Il sistema associativo copre tutto il territorio nazionale ed è articolato in 96 Associazioni Territoriali e 20 Organismi Regionali. L'azione dell'Ance è diretta alla promozione e al rafforzamento dei valori imprenditoriali e del lavoro dell'industria edile e del suo indotto, e concorre al perseguimento degli interessi generali del Paese. Nel campo del lavoro, l'Ance gestisce insieme al sindacato una rete nazionale per la formazione (Scuole Edili), l'assistenza (Casse Edili) e la sicurezza dei lavoratori del settore (CPT). A livello internazionale l'Ance è presente stabilmente a Bruxelles e aderisce alle più importanti Federazioni internazionali delle costruzioni.

ANCE IMPERIA Via Matteotti 32 18100 Imperia Tel. 0183.650551 Fax 0183.64245

ANCE SAVONA Via Gramsci 10 17100 Savona Tel. 019.8553 Fax 019.821474

ANCE GENOVA Via Roma 10/a 16121 Genova Tel. 010.589841 Fax 010.587413

ANCE LA SPEZIA Via Don Minzoni 2 19121 La Spezia Tel. 0187.725206 Fax 0187.21320

ANCE LIGURIA Via alla Porta degli Archi 10 - 16121 Genova - Tel. 010.543000 - Fax 010.5708933 - info@anceliguria.it


23

Se non partecipiamo non possiamo neppure vincere La protesta delle imprese edili di Ponente escluse dalle gare d’appalto

“I

n nome della paura c’è chi preferisce non assumersi nessun rischio, ma la paura più grande è che il territorio si svuoti”. È questo il timore, purtroppo più che fondato, di Ance Imperia, che richiama l’attenzione sull’affidamento dei lavori pubblici. L’associazione lamenta la difficoltà a partecipare alle gare d’appalto, creando un danno non solo alle imprese, ma all’intero territorio. L’associazione chiede alle amministrazioni comunali imperiesi che, come previsto dalla legge, ci sia l’affidamento diretto per i lavori fino ai 40 mila euro e che nelle procedure negoziate

(previste per importi tra i 40 mila e il milione di euro) ci sia la possibilità, sulla base degli interventi, che le imprese del territorio siano prese in debita considerazione e

Ance Imperia chiede alle amministrazioni comunali più attenzione alle imprese del territorio

messe in condizione di poter partecipare alle gare d’appalto. L’abusato metodo del sorteggio, infatti, oltre ad essere utilizzato anche quando non è

strettamente necessario, non consente alle imprese edili del Ponente Ligure di poter neppure presentare un’offerta, in quanto numericamente troppo poche rispetto al totale delle aziende di costruzioni che potenzialmente possono partecipare alle gare. “Non chiediamo di vincere le gare, sia ben chiaro, ma di avere la possibilità di parteciparvi - commenta Gianni Silvano, vice presidente Ance Imperia -. Dovrebbe essere interesse della politica tutelare le imprese rimaste in provincia, invece riscontriamo una diffusa mancanza di volontà in tal senso. La situazione è grave, i lavoratori del settore edile in provincia

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E D I L I Z I A

Ilaria Blangetti

Gianni Silvano VICE PRESIDENTE ANCE IMPERIA

Dovrebbe essere interesse della politica tutelare le imprese rimaste in provincia, invece riscontriamo una diffusa mancanza di volontà in tal senso. La situazione è grave e questo sistema aggrava solo le cose


24

L’associazione chiede ai Comuni l’affidamento diretto per i lavori fino ai 40 mila euro come previsto dalla legge

La voce dei sindacati

È una battaglia che condividiamo e portiamo avanti insieme all’Ance Imperia. Abbiamo bisogno di risposte positive che permettano alle imprese di essere prese in considerazione nelle gare d’appalto. Siamo molto preoccupati

di Imperia sono calati drasticamente dal 2010 ad oggi e questo sistema aggrava le cose”. Ance Imperia chiede che sotto i 40 mila euro, come permesso dalla legge, l’affidamento dei lavori sia diretto. “Il caso emblematico è quello del Comune di Sanremo - continua - che anche su lavori con importi inferiori ai 40 mila euro bandisce comunque una gara, di fatto tagliandoci fuori e mettendo in moto un meccanismo surreale per il quale un’azienda dall’altra parte dell’Italia dovrebbe assicurare una presenza su un territorio, che peraltro non conosce, per esigui lavori di manutenzione”. La seconda richiesta dell’Ance riguarda le procedure negoziate, dove si ispira al modello della città metropolitana di Genova. Nel capoluogo ligure, infatti, grazie ad una delibera comunale dello scorso ottobre, sono state decise nuove modalità di espletamento delle procedure negoziate per l’affidamento dei lavori pubblici di importo inferiore al milione di euro,

prevedendo che il 50% delle imprese chiamate operino stabilmente nell’ambito territoriale della Città Metropolitana. Nella delibera, il Comune sottolinea che il Codice dei contratti pubblici per l’affidamento dei lavori di importo inferiore al milione di euro, consente l’utilizzo di procedure semplificate attraverso inviti da trasmettere ad imprese qualificate. Una procedura che permette, soprattutto per gli interventi di modesta entità, oggetto delle procedure negoziate, di eseguire i lavori da parte di operatori economici in possesso di un’approfondita conoscenza del territorio e delle sue caratteristiche morfologiche. “Chiediamo che, rispettando le successive linee guida dell’Anac (Autorità

Nelle procedure negoziate le imprese del territorio devono poter prendere parte alle gare nazionale anti corruzione, ndr), anche nella provincia di Imperia si adotti una soluzione simile, che permetta alle imprese del territorio quantomeno di poter essere rappresentate - conclude Ance Imperia -. Comprendiamo che per opere più grandi si possa

andare alla ricerca anche di specializzazioni particolari che non sempre il territorio offre, ma su lavori di manutenzioni, dove viene chiesta, ad esempio, una reperibilità continua e una particolare conoscenza delle peculiarità della zona, crediamo che le aziende dell’Imperiese rappresentino un assoluto valore aggiunto e per questo devono essere messe nelle condizioni di poter partecipare”. “È una battaglia che condividiamo e portiamo avanti insieme all’Ance Imperia: questa situazione si riflette negativamente sull’occupazione locale già messa a dura prova da una lunga crisi - commenta Marco De Andreis, segretario regionale delegato per il territorio di Imperia della Feneal-Uil, insieme a Giampiero Garibaldi della Fillea Cgil e Luca Vosilla della Filca-Cisl Imperia-Savona -. Dal 2008 ad oggi gli addetti nel settore edile in provincia sono diminuiti del 50%, perdendo così la metà dei lavoratori in dieci anni e i primi dati 2018 non sono incoraggianti, anzi, sottolineano il trend negativo. Questo dimostra che il territorio di Imperia non ha ancora agganciato la ripresa: abbiamo bisogno di risposte positive che permettano alle imprese di essere prese in considerazione nelle gare d’appalto. Siamo molto preoccupati”.

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26

Non si costruiscono ponti nuovi con prezzari vecchi Il caso del bando per il ponte sul Bevera a Ventimiglia Fabio Rubero

Alessandra Ariano DIRETTORE ANCE IMPERIA

Vigileremo su tutte le gare d’appalto ed informeremo prontamente i preposti organi di competenza qualora quanto previsto per legge dal prezzario dovesse venire in qualche modo disatteso

Il ponte sul torrente Bevera fu spazzato via dall’ultima alluvione del novembre del 2014. Il nuovo ponte avrà una lunghezza di 78 metri, una larghezza di 9,90, due campate di circa 40 metri e due corsie, oltre ad un passaggio ciclo-pedonale a sbalzo [Foto: Autorivari]

S

oltanto qualche mese fa, nell’am2014. Un’opera di grande importanza bito dei lavori di un convegno sul infrastrutturale che collegava e colletema, il Presidente di Ance Impegherà il centro alla periferia di Ventimiria, Enio Marino, lo aveva definito uno glia, per la cui assegnazione dei lavori strumento operativo importantissimo avvenuta nello scorso mese di marzo ci e, pertanto, ne auspicava l’applicazione si è riferiti ad un vecchio prezzario Anas, su tutto il territorio ligure. le cui tariffe sono mediaStiamo parlando del nuovo mente del 40% inferiori a Per fare la gara prezzario regionale, pubquelle del prezzario uffiil Comune ha blicato nel mese di giugno ciale obbligatorio regionale. utilizzato un di due anni fa, quando Se pensiamo che il costo andò a sostituire quello vecchio prezzario stimato dell’opera è stato della Unioncamere Liguri. dell’Anas anzichè il di € 2.300.000, consideDal mese di maggio dello prezzario regionale rando l’arbitrario ribasscorso anno, la sua appliso sui prezzi applicato, in vigore cazione è obbligatoriamenl’intervento sarebbe dovuto te prevista dalla normativa costare € 920.000 in più! in materia, ma ciò non Un lavoro il cui risultato sembra rappresentare un finale sarà un ponte della deterrente sufficientemente valido, visti lunghezza di 78 metri e della larghezi diffusi casi di mancata applicazione, tra za di 9,90, con due campate di circa 40 i quali spicca quello dei lavori di ricometri e due corsie, oltre ad un passaggio struzione del ponte sul torrente Bevera, ciclo-pedonale a sbalzo. Un progetto distrutto dall’alluvione del novembre così importante meriterebbe un inve-


27

Per l’assegnazione dei lavori avvenuta nello scorso mese di marzo, il Comune di Ventimiglia si è riferito ad un vecchio prezzario Anas, le cui tariffe sono mediamente del 40% inferiori a quelle del prezzario ufficiale obbligatorio regionale [Foto: Autorivari]

stimento economico adeguato a cotanta sotto il milione di euro. È molto semplice ambizione, invece la realizzazione a capire che si tratta di una percentuale quelle condizioni economiche rischia troppo esigua, quasi irrisoria, affinché di rivelarsi un pericolosissimo boomel’attività svolta dalla Commissione possa rang: “Questo, come gli altri casi in cui il essere davvero efficace”. prezzario viene disatteso, sono situazioUna battaglia, quella della corretta apni di estrema gravità - commenta Alesplicazione del prezzario ufficiale regiosandra Ariano, direttore di Ance Imperia nale, che Ance Imperia ha fatto sua e che - poiché rappresentano un ingentissimo intende portare avanti con fermezza e danno sia per le aziende appaltatrici, che determinazione, a tutela delle aziende si trovano a dover operare e lavorare in associate e dell’intera popolazione: “La condizioni di oggettiva difficoltà econonostra Associazione - conclude il diretmica, sia per la popolazione stessa, che tore di Ance Imperia - vigilerà su tutte si ritroverà con un’infrale gare d’appalto ed inforstruttura che, a quei costi, merà prontamente i preposti organi di competenza non potrà avere le adeguate Il costo stimato caratteristiche di operatidell’opera è di 2,3 qualora quanto previsto per vità e sicurezza che merilegge dal prezzario dovesmilioni di euro, terebbe. Così, il rischio è se venire in qualche modo 920 mila euro in davvero quello di andare a disatteso. A muoverci non è meno di quanto costruire la classica cattesoltanto la questione ecoavrebbe dovuto drale nel deserto”. nomica, seppur importante costare con le Una situazione che sta per il buon andamento e in tariffe in vigore dunque diventando intollealcuni casi, la sopravvivenrabile, alla quale è possibile za delle nostre aziende, ma provare a porre un argine è ancor prima una questione che riguarda la tutela e la sicurezza di solamente con un’attenta ed accurata tutta la cittadinanza”. attività di monitoraggio: “La Regione ha Ance Imperia, dunque, affila le armi istituito una Commissione Di Vigilanza determinata più che mai a combattere, che si occupa di verificare la corretta applicazione del prezzario ufficiale poiché la battaglia affinché una legge – aggiunge -su istanza di parte, ma il venga rispettata non può mai essere problema sta nei numeri e nel fatto che sbagliata in quanto, prima di tutto, è una viene controllato solo il 5% degli appalti battaglia di civiltà.

E D I L I Z I A

L’utilizzo di prezzari sbagliati rappresenta un ingentissimo danno sia per le aziende appaltatrici, che si trovano a dover lavorare in condizioni di oggettiva difficoltà economica, sia per la popolazione, che si ritrova con un’infrastruttura meno prestante e meno sicura


28

Un lungo viaggio sospesi nel vuoto Fabrizio Pepino

La Costruzioni e Lavori Speciali Srl è specializzata in controlli, collaudi, rilievi, ispezioni, prelievi, prove, ristrutturazioni, manutenzioni e costruzioni di autostrade, ponti e gallerie

specializzata in una particolare nicchia di mercato, quella dei controlli, collaudi, rilievi, ispezioni, prelievi, prove, costruzioni, ristrutturazioni e manutenzioni di autostrade, ponti e gallerie,

La storia della CLS di Ventimiglia

grazie ad apparecchiatu-

C

avanzata tecnologia. Ma

i sono storie il cui destino sembra essere già stato scritto

Ventimiglia e nell’Imperiese inizia a muovere i primi passi come imprenditore

da sempre dove tutto è

edile, fino a fondare nel

cominciato. Una questione

1971 la Controlli e Lavori

di radici. Siamo nel 1958 e

Speciali Srl. Dopo 60 anni

Mario De Villa Palù parte

di lavoro, il difficile viaggio

in cerca di lavoro, con suo

che ha portato la famiglia

fratello, alla volta della

De Villa Palù dalle sorgenti

Riviera Ligure di Ponente,

del Piave alla foce del Roya

abbandonando il borgo na-

ha dato i suoi frutti, tanto

tio nell’Alto Veneto. L’anno

che la CLS oggi è una delle

dopo sposa una ragazza di

pochissime aziende in Italia

re ad alto rendimento e di perché la pianta dia il suo frutto, bisogna che le radici siano sempre ben nutrite e restino radicate nel terreno.

La famiglia De Villa Palù è arrivata dall’Alto Veneto nel Ponente Ligure nel 1958

Mario De Villa Palù

HO SEMPRE CERCATO DI FARE COSE NUOVE “L’azienda non deve essere mai ricattabile, né dai dipendenti né dai politici. Ma l’indipendenza costa cara. Se le aziende ragionassero tutte così, molti problemi non ci sarebbero. Io vedo dei colleghi che non capisco come possano vivere serenamente con tutti i compromessi che devono raggiungere - Mario De Villa ha l’aria di uno che nella vita ne ha passate tante e lo sguardo di uno che non ha nessuna intenzione di evitare gli ostacoli -. Le aziende devono fare lo sforzo di essere sempre precise, chiare e puntuali nei confronti dei loro dipendenti, perché nella maggior parte dei casi l’atteggiamento diventa reciproco e ci guadagnano entrambi, imprenditori e lavoratori”. Prima di lasciare l’Alto Veneto per il Ponente Ligure, Mario ha vinto qualche rally ed è stato pilota ufficiale Lancia, ma poi la vita l’ha portato altrove. “La mia preoccupazione resta sempre cercare di capire cosa fare da grande - continua -. Se la CLS è diventata quello che è oggi è perché non abbiamo mai detto di no a nessuno, abbiamo sempre cercato di fare le cose che gli altri non facevano, non solo per essere i primi ma anche perché mi piace cambiare e dopo un po’ mi annoio a fare sempre le stesse cose. Sono fortunato perché nella vita ho fatto di tutto e di più. E mi sono divertito sempre a fare”. Nel 1968, prima di dar vita alla CLS, Mario con il fratello e la Buzzi aveva avviato un’azienda di produzione di calcestruzzo e quando si decise di chiuderla si è ritrovato a partire da zero. “L’azienda così com’è oggi ha una sua giusta dimensione ed è appetibile sia a livello italiano che europeo, oltre ad essere facilmente cedibile anche per via della sua indipendenza patrimoniale - conclude -. Io provo simpatia per la mia azienda, non affetto. L’affetto e l’amore lo provo per mia moglie, le mie figlie, i miei nipoti”.


29 Ancora oggi Mario, infatti, torna a “casa” tutte le volte che può e ogni anno passa le vacanze estive ai 1.000 metri di altitudine del “suo” paese, nel Comune di San Pietro di Cadore, una frazione che ha nome “Mare”. “Nomen omen”, si direbbe in Latino. Forse era già tutto scritto fin dal principio.

Sopra: il viaggio della famiglia De Villa Palù nel disegno di Fabio Vettori. A destra: una macchina della CLS Srl al lavoro [Foto: Costruzioni e Lavori Speciali Srl]

Il patrimonio del parco macchine “Mio papà è nato nel 1934 e quando si è trasferito in Liguria aveva 27 anni inizia a raccontare Gilda De Villa, legale rappresentante e direttore tecnico della CLS -. Nei primi tempi, sia lui che suo fratello, entrambi geometri, facevano lavori

edili generici. Poi negli anni ‘70 mio zio ha cominciato ad occuparsi di edilizia privata, mentre mio padre realizzava lavori per l’Autostrada dei Fiori, che si stava costruendo proprio in quegli anni. Fu così che nel 1970 comprammo la prima macchina per fare controlli per

la sicurezza e la manutenzione sui viadotti, evitando così di utilizzare i ponteggi”. I particolari macchinari della CLS sono prodotti solo da due aziende, una italiana e una tedesca, hanno un costo che si aggira sui 500 mila euro l’uno e richiedono molta manutenzione, basti

L ’ A Z I E N D A


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Gilda De Villa Palù LEGALE RAPPRESENTANTE E DIRETTORE TECNICO DELLA CLS SRL

Il nostro è un lavoro specializzato che bisogna andarsi a cercare, basato sui flussi migratori del popolo delle autostrade. Sono madre e imprenditrice, per noi donne è tutto più difficile

La Costruzioni e Lavori Speciali Srl ha un parco di 10 macchine speciali del valore di circa mezzo milione di euro l’una [Foto: CLS Srl]

pensare che ogni macchina è sottoposta a 3 controlli all’anno, due per il mercato francese, uno per quello italiano. “Oggi abbiamo 10 macchine a disposizione - continua -. In Italia siamo l’azienda con il parco macchine più grande, tanto che buona parte del nostro mercato è costituito dal noleggio, che comprende anche il personale e la formazione per l’utilizzo dei macchinari, in quanto

per manovrarli è necessario un patentino ministeriale per piattaforme elevabili, oltre naturalmente al nostro attestato di formazione”. Un mercato allargato tra Nord Italia e Francia Grazie a queste particolari attrezzature, la CLS da una decina di anni è riuscita ad entrare nel mercato francese, che oggi rappresenta circa il 40% del fatturato. “L’esperienza in Francia

è stata fondamentale per raggiungere l’indipendenza - continua Gilda -. In Italia infatti i prezzi di mercato sono talmente bassi che è quasi impossibile lavorare”. Ma diverse rispetto ai cugini d’Oltralpe sono anche le tecniche di lavoro e le tipologie di intervento. “Nel 2017 sono state identificate una serie di gallerie tra Ventimiglia e Nizza dove con i radar hanno trovato delle cavità nel calcestruzzo - racconta -. Noi entriamo in galleria di notte, individuiamo le cavità, decidiamo l’intervento da fare insieme ad un’equipe di ingegneri e lo portiamo a termine velocemente perché il traffico deve essere riaperto all’alba. In Francia solitamente gli


31 interventi vengono fatti in l’azienda ha subito una modo da tenere il paramengrossa crisi che l’ha portata to in vista, in Italia invece si a fare un licenziamento collettivo del 50% dei suoi dimettono delle lamiere che pendenti. “Nel nostro lavoro coprono la caduta di pietre la territorialità conta poco, rendendo difficile il controllo nel tempo di mutamenti si lavora un po’ dappertutto della volta e non è quasi - spiega Gilda -. Il nostro è mai presente una squadra di un lavoro molto specializzato che bisogna andarsi professionisti per definire in a cercare, lavoriamo in diretta il lavoro”. In Italia la base ai flussi migratori del CLS lavora soprattutto nelle popolo delle autostrade. La regioni del Nord, collaborando in modo particolare crisi è arrivata anche perché con le società non avevamo di autostrade differenziato che fanabbastanza Il 40% del no capo al le aree di lavoro. Inoltre gruppo Gavio, fatturato è in a cui viene Francia, la forza il periodo di difficoltà è fornito anche lavoro è di 15 coinciso con un supporto dipendenti le mie due per gli obblighi previsti gravidanze. dalla concesSono madre sione . “In questo momento e imprenditrice, per noi abbiamo due squadre sulla donne è tutto più difficile. Torino-Savona, una sulla Dopo il Liceo Classico avrei Torino-Piacenza, una sulla voluto iscrivermi alla Facoltà di Filosofia e invece mi Salt (Società Autostrada sono laureata in Economia Ligure Toscana, ndr) e e Commercio per venire a una sulla Tangenziale Est lavorare in azienda”. Negli di Milano. Non lavoriamo anni bui la CLS ha operaquasi mai con il settore to una riorganizzazione pubblico, se non per casi interna che l’ha portata ad particolari, come è successo avere un personale molto per il Comune di Sanremo. specializzato, con il risulLavoriamo in Francia come tato insperato di riuscire a azienda italiana, senza aver riassumere tutti i dipendenti dovuto aprire una società licenziati e anche qualcufrancese”. no in più. “Oggi abbiamo Dalla crisi all’orgoglio 15 dipendenti, con un’età della rinascita media di 40 anni, tutti Nel 2008 la CLS è arrivaitaliani tranne un rumeno e ta ad avere un fatturato due marocchini - conclude di 2 milioni di euro, poi ci -. La nostra è un’azienda sono stati una serie di anni fortemente sindacalizzata, difficili per via di appalti abbiamo un dipendente mancati o precise scelte distaccato al sindacato e ne aziendali, tanto che nel 2011 sono molto orgogliosa”.

L ’ A Z I E N D A

Il Giardino dei Tarocchi

QUANDO L’EDILIZIA INCONTRA L’ARTE Quando nei suoi primi anni di attività la CLS si occupava principalmente della manutenzione dei ponti, si era specializzata anche nella realizzazione di mura scarpate di contenimento. Il caso volle che proprio mentre ne stava costruendo uno su una scarpata autostradale nei pressi di Taggia, passò di lì Niki de Saint Phalle, che stava cercando una soluzione pratica per dare compimento al suo progetto di “Giardino dei Tarocchi”. Contattata direttamente dall’artista francostatunitense, la CLS strinse uno stretto rapporto di amicizia con lei, contribuendo in maniera determinante alla costruzione del grande parco artistico situato in località Garavicchio, nei pressi di Pescia Fiorentina, frazione comunale di Capalbio (GR) in piena Maremma Toscana. Popolato di statue ispirate alle figure degli arcani maggiori dei tarocchi, Il “Giardino” trae ispirazione dal Parque Guell di Antoni Gaudí a Barcellona. La realizzazione del parco artistico cominciò nel 1978 per concludersi nell’estate del 1996 e costò complessivamente circa 10 miliardi di vecchie lire, interamente autofinanziati dall’autrice. La CLS fu pagata per il suo lavoro anche con delle opere d’arte dell’autrice. Nel 1997 Niki de Saint Phalle ha costituito la Fondazione Il Giardino dei Tarocchi, il cui scopo è quello di preservare e mantenere l’opera realizzata dalla scultrice. Il 15 maggio 1998 il Giardino dei Tarocchi è stato aperto al pubblico. L’opera, dilatata su circa 2 ettari di terreno, costituisce una vera e propria “città” in cui le sculture-case segnano le tappe del percorso, spiccando coloratissime già dalla strada nel selvaggio paesaggio naturale. Niki de Saint Phalle si è spenta nel 2002.


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