“VENTO DI PONENTE” | ANNO V | DECRETO ACCOGLIMENTO ISCRIZIONE REGISTRO STAMPA N. CRONOL. 240/2018 DEL 26/01/2018 R.G. N. 111/2018, NUM. REG. STAMPA 2 TRIBUNALE DI IMPERIA | EDITO DA ANCE SERVIZI IMPERIA SRL | CONTIENE I.P. | DIRETTORE RESPONSABILE: FABRIZIO PEPINO
GIUGNO
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2022
Gli ultimi custodi dei “maixei”
Enrico Zelioli con i suoi studenti ha ricostruito e difende dai cinghiali i muretti a secco nell’oliveto sperimentale di Garbella a Imperia
La nostra azienda
La grande famiglia di “Mauretto” Aicardi da Chiusavecchia
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Enrico Zelioli con i suoi studenti ha ricostruito e difende dai cinghiali i muretti a secco nell’oliveto sperimentale di Garbella a Imperia
ENIO MARINO Presidente Ance Imperia
Società editrice e pubblicità: Ance Servizi Imperia Srl Viale Giacomo Matteotti, 32 18100 - Imperia (IM) Tel. 0183/650551 Fax 0183/64245 info@anceimperia.it
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Direttore responsabile: Fabrizio Pepino Redazione e grafica: Autorivari studio associato Corso IV Novembre, 8 12100 – Cuneo (CN) Tel. 0171/601962 staff@autorivari.com Stampa tipografica: TipolitoEuropa di Botto Antonio & C. Snc Via degli Artigiani, 17 12100 - Cuneo (CN) Spedizione postale: PostaTARGET CATALOG Numero aut. NORD OVEST/00316/03.2018 Ufficio di accettazione/detentore: Cuneo CDM Registrazione Tribunale Imperia Decreto accoglimento iscrizione registro stampa n. cronol. 240/2018 del 26/01/2018 R.G. n. 111/2018, Num. Reg. Stampa 2 Chiusura: 07/06/2022
Caro materiali. Costi alle stelle, prezzari da aggiornare entro luglio
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Nuovo CCNL. Sull’aumento dei salari pressione fiscale eccessiva
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Infrastrutture. Ventimiglia più vicina a Sanremo con l’Aurelia Bis
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Acque torbide. Il caro prezzo da pagare per salvare Rivieracqua
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Grandangolo. Al lavoro per il rilancio della Riviera di Ponente
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Muretti a secco. La lotta con i cinghiali dei custodi dei “maixei”
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#bloccadegrado. La Villa dove la Vista era Lieta
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La nostra azienda. La grande famiglia di“Mauretto” Aicardi
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Ricordo. I costruttori salutano lo storico direttore della Cassa Edile
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Sport. Edilizia e ciclismo fanno sinergia sull’importanza di saper fare squadra
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Formazione. In Alta Valle Arroscia l’edilizia incontra l’agricoltura
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Certificazioni. Quando la qualità è una questione di etichetta
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Vento di Ponente da oggi è anche digitale! Leggi gratuitamente on-line la rivista di Ance Imperia! Se invece vuoi riceverla a casa, scrivi a info@anceimperia.it o telefona allo 0183/650551
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Il rincaro a doppia cifra ha toccato tutti i principali materiali usati in edilizia: acciaio, alluminio, isolanti, legname, plastiche
Costi alle stelle, prezzari da aggiornare entro luglio L’allarme di Ance Imperia: a rischio imprese e cantieri Le misure del Governo per arginare una situazione esplosiva Paolo Ragazzo
“C
arenza di materie prime e rincari a doppia cifra di tutti i principali materiali usati in edilizia (acciaio, alluminio, isolanti, legname, plastiche) e dell’energia. Di questo passo in Liguria rischia di fermarsi una buona parte dei cantieri, sia nel pubblico che nel privato, mettendo le aziende di costruzione con le spalle al muro”. È la forte denuncia del presidente di Ance Imperia, Enio Marino, preoccupato per
La lenta ripresa del settore sta per essere seriamente compromessa dalla carenza di materie prime e dal rincaro dei materiali e dell’energia una situazione che se non viene arginata al più presto comprometterà seriamente la lenta ripresa del settore che, come abbiamo scritto nei precedenti numeri di “Vento di Ponente”,
stava lasciando ben sperare tutta l’economia dell’Imperiese. Il Tar del Lazio certifica le difficoltà Difficoltà purtroppo diffuse, da Nord a Sud, lungo tutto lo Stivale e ben espresse da quanto stabilito dal Tar del Lazio che, a seguito del ricorso presentato da Ance, ha recentemente sospeso, in via cautelare, la procedura di gara per l’affidamento dei lavori relativi al “Primo stralcio del primo lotto funzionale del Nuovo
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L’obbligo di aggiornamento dei prezzari non può essere assolto dalla committente in senso meramente formalistico Porto Commerciale di Fiumicino - darsena pescherecci e viabilità di accesso al cantiere prima Fase” - indetta il 23 marzo scorso. In particolare, l’associazione dei costruttori edili aveva contestato la congruità dell’importo complessivo a base d’asta, ritenendolo largamente sottostimato a causa dell’aumento eccezionale dei prezzi dei principali materiali da costruzione che si è verificato negli ultimi tempi. Il giudice amministrativo, nel riconoscere ad una prima sommaria delibazione la fondatezza della censura sollevata, ha anzitutto ribadito che
“il principio, secondo cui nelle gare pubbliche la base d’asta, pur se non deve rispecchiare necessariamente i prezzi medi di mercato, non può esser fissata in modo arbitrario con conseguente alterazione della concorrenza”. Quindi “la determinazione del prezzo a base di gara non può prescindere da una seria verifica, soprattutto nelle congiunture economiche sfavorevoli, della reale congruità rispetto alle prestazioni e ai costi per l’esecuzione dell’appalto”. Rappresenta, questo, un primo importante risultato che ha visto riconosciuto un principio da sempre sostenuto da Ance, ossia che l’obbligo di aggiornamento dei prezzari non può essere assolto dalla committente in senso meramente formalistico - limitandosi ad adottare l’ultimo prezzario regionale utile - senza
verificarne anche l’effettiva aderenza ai reali parametri di mercato. E viene meno anche la tesi secondo cui la partecipazione alla gara costituisce, di per sé, un elemento a comprova della congruità dei prezzi di appalto. La Regione Liguria al lavoro per aggiornare i prezzi Nelle scorse settimane, inoltre, altri due importanti tasselli si sono aggiunti nel percorso che dovrebbe portare a gestire nel giusto modo, se non a risolvere del tutto, le principali criticità del momento. Il primo è il Decreto Legge 4 aprile 2022 che stabilisce le variazioni percentuali dei prezzi di 54 principali materiali da costruzione riferite al secondo semestre 2021. Il Ministero ha esteso così le compensazioni previste per il primo semestre 2021 anche
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Il Tar del Lazio, a seguito del ricorso presentato da Ance, ha sospeso in via cautelare la procedura di gara per l’affidamento dei lavori relativi al “Primo stralcio del primo lotto funzionale del Nuovo Porto Commerciale di Fiumicino - darsena pescherecci e viabilità di accesso al cantiere - prima Fase” - indetta il 23 marzo scorso
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Il Governo ha varato due decreti legge per regolare l’aggiornamento dei prezzari in base agli aumenti
al secondo semestre Le imprese non speculano, i costi aggiuntivi sono tutti reali: il minimo è ammettere questa situazione e provare a disinnescarla riconoscendo alle imprese un legittimo aggiornamento dei prezzi
di tale anno e le aziende hanno potuto presentare domanda per riequilibrare in parte i costi di quei materiali con incrementi superiori all’8 per cento. Il secondo e più significativo intervento, invece, è rappresentato dal Decreto Aiuti (Dl 17 maggio 2022, n. 50) con cui il Governo ha varato nuove misure
per la revisione dei prezzi, prevedendo per l’anno in corso l’aggiornamento straordinario dei prezzari. In particolare, al fine di fronteggiare gli aumenti dei prezzi dei materiali da costruzione, dei carburanti e dei prodotti energetici, viene introdotto per il 2022 uno speciale meccanismo di aggiornamento dei prezzari utilizzati nei contratti di lavori, con offerte presentate entro il 31 dicembre 2021. Inoltre, per le lavorazioni già effettuate tra il 1° gennaio e il 18 maggio 2022 (data di entrata in vigore della disposizione nazionale), viene
prevista l’emissione di un certificato di pagamento straordinario. Pertanto le imprese potranno beneficiare di un meccanismo obbligatorio di adeguamento dei prezzi, attraverso un aggiornamento straordinario oppure, in mancanza di ciò, ricorrendo ad un rialzo temporaneo fino al 20% di quelli aggiornati a fine 2021. Solo per il 2022 è prevista, dunque, una deroga all’aggiornamento annuale dei prezzari regionali e le Regioni sono chiamate a procedere, entro il 31 luglio 2022, ad un aggiornamento di quelli in uso. “È una misura migliorativa e quanto mai indispensabile per cercare
DAL DECRETO UCRAINA AL SUPERBONUS
una via d’uscita da questa
Il Decreto Ucraina approvato lo scorso 19 maggio dalla Camera ha introdotto alcune novità per le imprese di costruzioni che operano nei cantieri legati al Superbonus e agli altri bonus fiscali. In particolare dal 1° gennaio al 30 giugno 2023 per beneficiare dei bonus edilizi per lavori di efficienza energetica, sisma bonus, fotovoltaico, colonnine di ricarica, barriere architettoniche, recupero facciate - di importo superiore ad euro 516.000 - le imprese devono dimostrare di avere stipulato un contratto per l’ottenimento della certificazione SOA e successivamente – a partire dal 1° luglio 2023 - di esserne in possesso. Inoltre, dal 27 maggio 2022, per i lavori di importo superiore a 70.000 euro sarà possibile accedere ai bonus edilizi solo se le imprese applicano ai propri dipendenti il contratto collettivo nazionale di lavoro del settore edile (CCNL). Anche i subappaltatori saranno tenuti a rispettare le stesse regole. In chiaroscuro il giudizio espresso da Ance Imperia. “Se il secondo aspetto è da ritenersi positivo in quanto rappresenta una tutela per tutte le aziende del settore che operano regolarmente, non ci convince invece il limite dei 516mila euro oltre il quale sarà obbligatorio il possesso della SOA – dichiara Enio Marino presidente degli edili imperiesi –. Ci sono infatti molti interventi pur di importo minore già decisamente significativi che saranno quindi esentati dal possesso dell’attestazione. Sarebbe stato sufficiente porre il limite a 150mila euro come prevede la legge per i lavori pubblici”.
Enio Marino -. Le
emergenza – sottolinea imprese non speculano, i costi aggiuntivi sono tutti reali e mi sembra il minimo ammettere questa situazione e provare a disinnescarla riconoscendo alle imprese un aggiornamento dei prezzi. Fortunatamente la Regione Liguria da questo punto di vista è molto attiva e sta lavorando per un aggiornamento del prezzario entro luglio; questo ci lascia ben sperare”, conclude il presidente di Ance Imperia.
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Sull’aumento dei salari pressione fiscale eccessiva Secondo il nuovo CCNL 50 euro in più in busta paga per un operaio di IV livello costano 220 euro all’impresa
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l nuovo Contratto di Lavoro Nazionale per il Settore Edile, sottoscritto ormai più di tre mesi fa, continua ad essere
re forza il tema della defiscalizzazione,
un argomento di grande attualità. Rispet-
è la pressione fiscale il vero mostro che
to al CCNL precedente, in vigore dal 1° lu-
rischia di fagocitare le imprese. A titolo di
glio 2018 e scaduto il 30 settembre 2020,
esempio, basti pensare che 50 euro in più
le principali varianti sono il potenzia-
in busta paga per ogni operaio di IV livello
mento delle misure di tutela della salute
costano 220 euro all’impresa e la cifra sa-
e sicurezza sui luoghi di lavoro, l’intro-
lirà a 360 euro con l’aumento di 92 euro
duzione di un meccanismo di promozione
mensili previsto per il 2023.
automatica per gli operai e di un premio
Se tra gli obiettivi dell’accordo c’è, come
una tantum per l’ingresso di giovani nel
risulta dal documento siglato, la neces-
settore edilizio, l’allocazione di maggiori
sità di “sostenere le imprese virtuose in
risorse per la formazione professiona-
termini di regolarità e qualità del lavoro e
lizzante e un aumento dei trattamenti
favorire la tempestiva e adeguata esecu-
retributivi degli operai.
zione dei lavori in corso legati anche al
Proprio quest’ultima voce è al centro di
programma infrastrutturale del PNRR”,
una serie di considerazioni da parte degli
allora è lecito pensare che un’attenzione
imprenditori, iniziate prima della firma
maggiore verso la salute economica delle
sul contratto e che proseguono ora, con
aziende avrebbe potuto essere presa in
l’analisi di quanti costi ulteriori essa por-
considerazione.
terà alle aziende.
Le conseguenze, come è facile capire,
Ma attenzione: nessuno contesta l’au-
potrebbero essere serie: da una parte c’è
mento di retribuzione per i dipendenti,
il rischio della diminuzione degli orga-
che è sacrosanto e tra l’altro costituisce
nici medi delle aziende, con il parallelo
uno strumento di difesa del potere d’ac-
proliferare del lavoro nero; dall’altra c’è
quisto delle famiglie. Il problema è più
la minaccia che le imprese edili francesi,
articolato e merita invece una riflessione
che godono di condizioni più vantaggiose
più approfondita, che era stata già propo-
in termini di costo del lavoro, possano
sta prima della firma sul nuovo CCLN da
invadere il mercato del Ponente ligure
parte di Enio Marino, presidente di Ance
offrendo costi inferiori a quelli delle ditte
Imperia. In una fase come l’attuale, nella
italiane, che rischierebbero quindi una
quale sono aumentati vertiginosamente i
seria contrazione del volume d’affari dal-
costi dell’energia e di molte materie pri-
la quale potrebbero derivare ricadute pe-
me, le aziende edili si trovano ad essere
santi in termini di sopravvivenza. Intanto,
seriamente colpite da aggravi economici
Ance Imperia sta lavorando con le parti
che, in alcuni casi, mettono a repenta-
sindacali per perfezionare l’accordo inte-
glio la sopravvivenza stessa dell’impresa.
grativo provinciale, che dovrebbe essere
In fase di contrattazione, sarebbe stato
sottoscritto nelle prossime settimane.
necessario porre sul tavolo con maggio-
Davide Rossi
parziale o totale, degli aumenti, poiché
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Enio Marino PRESIDENTE ANCE IMPERIA
In fase di sottoscrizione del nuovo Contratto di Lavoro Nazionale per il Settore Edile, sarebbe stato necessario porre sul tavolo con maggiore forza il tema della defiscalizzazione, parziale o totale, degli aumenti, poiché è la pressione fiscale il vero mostro che rischia di fagocitare le imprese
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Ventimiglia più vicina a Sanremo con l’Aurelia Bis Il Governo ha inserito il completamento della nuova arteria nell’ultima tranche di opere previste nel decreto “Sblocca cantieri” Gilberto Manfrin
Raffaella Paita
PRESIDENTE IX COMMISSIONE TRASPORTI DELLA CAMERA
La parlamentare spezzina ha ammesso che si è al cospetto di un tracciato non banale e che ora si deve lavorare operativamente sul territorio per trovare un accordo tra i Comuni
L’
obiettivo si avvicina. In attesa di vedere muoversi presto, si spera, i cingolati delle ruspe, la nomina di un commissario straordinario e lo stanziamento dei fondi per la progettazione definitiva del primo tratto di Aurelia bis tra Ventimiglia e Sanremo segnano un nuovo (decisivo?) passo in avanti per sbloccare l’avvio dei lavori di un’opera sempre più indispensabile per il territorio di confine. Lì, all’orizzonte, c’è una nuova estate che fa capolino, con turisti e villeggianti pronti ad invadere le spiagge della riviera di Ponente. Ciò significa automobili, tante, tantissime vetture che anche quest’anno renderanno netto il gap infrastrutturale di una zona di Liguria che non può più attendere quest’opera.
Lo studio del preliminare La buona notizia, innanzitutto: finalmente il Governo ha inserito il completamento dell’Aurelia bis di Sanremo nell’ultima tranche di opere previste nel decreto “Sblocca cantieri”. Un bel colpo, strategico, che permetterà di avere una strada che bypasserà la “Città dei Fiori” snellendo il traffico, permettendo gli spostamenti e diminuendo le code, con un grosso positivo impatto sui tempi di percorrenza per chi si muove per lavoro, ma anche per chi viene in Riviera, appunto, con fini turistici. Per la sua realizzazione ora ci sono anche i soldi per mettere nero su bianco lo studio del progetto preliminare: costerà 8 milioni di euro. C’è pure il commissario A fare da garante al fatto che si passerà - si spera
quanto prima - dalle parole ai fatti è giunta pure la nomina di un commissario straordinario. Si tratta di Matteo Castiglioni, direttore del centro operativo e territoriale dell’Anas. Castiglioni si occuperà in particolare proprio del tratto Sanremo Centro-Foce, che sarà con tutta probabilità ad una canna, ossia composto da un’unica galleria in cui scorreranno al suo interno due corsie di marcia. Ma se è ancora impossibile dire quando potranno essere ultimati i lavori, senza un progetto vero e proprio ancora disponibile, si sa però che per realizzare l’intero tratto da Sanremo a Ventimiglia occorreranno circa 600 milioni di euro, di cui 140 proprio per il tratto Sanremo-Foce. Senza contare, però, l’aumento di un 20% circa dei costi per via del rincaro dei materiali. Non proprio quisquilie.
9 La IX Commissione Trasporti della Camera Ad annunciare il cambio di marcia è stata la presidente della IX Commissione Trasporti della Camera, Raffaela Paita a Ventimiglia nel corso di un incontro con i 18 sindaci del comprensorio Intemelio avvenuto a fine marzo. La parlamentare spezzina ha ammesso che si è al cospetto di un tracciato non banale che se costruito in maniera intelligente può però essere uno dei percorsi più avvincenti. Paita ha evidenziato che l’ottenimento del finanziamento è già importantissimo e che ora si deve lavorare operativamente sul territorio per trovare un accordo tra i Comuni, anche per farlo in tempi rapidi accontentando le comunità locali. Il sindaco di Ventimiglia Padrone di casa dell’incontro di Ventimiglia è stato il sindaco della città, Gaetano Scullino, che sventola la bandiera della vittoria: “La sensazione, dopo anni di attesa, è che finalmente qualcosa si sia davvero sbloccato - dice il sindaco -. È positivo il fatto che sia stata finanziata la progettazione, poi arriveranno anche i soldi veri e propri: contiamo di ottenere i finanziamenti per la prima tranche di lavori entro il 2023”. Tutto il comprensorio Intemelio ha preso
la notizia come un fatto decisivo per il futuro dell’area: “Non è un dettaglio nemmeno il fatto che anche il ramo della ‘Bis’ da Sanremo a Ventimiglia abbia finalmente un proprio commissario, anche perché tutte le altre tratte risultano commissariate. Avere qualcuno che vigila sui lavori significa un risparmio di un anno e mezzo di problemi burocratici”. Ma ci vorrà tempo: “Purtroppo la nostra zona, scelta per dare un’alternativa reale alla viabilità dell’intera Riviera dei Fiori, letteralmente strozzata dal traffico, è ricca di gallerie e viadotti. La progettazione dovrà avvenire di concerto con i sindaci della zona, per quanto mi riguarda con i Comuni di Camporosso, Vallecrosia e Bordighera, per arrivare al tratto sanremese”. La realizzazione, secondo Scullino, è fondamentale anche per un altro motivo: “L’Aurelia bis è necessaria anche alla costruzione dell’ospedale unico di Taggia. Avere un ospedale nuovo ed efficiente, se e quando ci si arriverà, non basta se la struttura non sarà collegata ad una strada veloce in costa. La nuova viabilità che deriverà dalla realizzazione della ‘Bis’ rappresenterà un’alternativa determinante per la sopravvivenza di Ventimiglia e dintorni, in cui vivono e lavorano 80mila
abitanti, cifra che però quadruplica tra lavoratori esterni, turisti, stranieri, persone che passano per recarsi in Francia”.
Gaetano Scullino SINDACO DI VENTIMIGLIA
Quel progetto nel cassetto... Non si può in questa fase non ricordare che Ance Imperia, nel 2020 aveva deciso di regalare il progetto dell’Aurelia bis pagando di tasca propria lo studio di fattibilità preliminare di un tratto del raddoppio che dal confine francese con Ventimiglia porta a Camporosso. Ne avevamo dato conto proprio su queste stesse pagine. “Non ce ne siamo dimenticati - conclude il sindaco -. Tutti sanno di questo progetto, persino il presidente regionale Toti. Per realizzare quella galleria ci vogliono quasi 100 milioni di euro. È chiaro che quando sarà incaricato lo studio ingegneristico di progettazione dell’Aurelia bis del tratto da Ventimiglia e Sanremo – e non viceversa sottolinea il sindaco – ne terremo conto. Quel progetto è propedeutico ed azzeccato. Appena sarà indicata la società o il gruppo di progettazione gli consegneremo per un confronto questo studio di fattibilità, realizzato in modo egregio, che secondo me risolverebbe almeno l’80% del problema traffico da Pigna fino a Camporosso”.
I N F R A S T R U T T U R E
“La sensazione, dopo anni di attesa, è che finalmente qualcosa si sia davvero sbloccato. È positivo il fatto che sia stata finanziata la progettazione, poi arriveranno anche i soldi veri e propri: contiamo di ottenere i finanziamenti per la prima tranche di lavori entro il 2023”
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ASSOCIAZIONE NAZIONALE COSTRUTTORI EDILI L'Ance rappresenta l'industria italiana delle costruzioni. All'Ance aderiscono circa 20.000 imprese private in tutta Italia, specializzate in opere pubbliche, edilizia abitativa, commerciale e industriale, tutela ambientale, promozione edilizia e lavorazioni specialistiche. Il sistema associativo copre tutto il territorio nazionale ed è articolato in 96 Associazioni Territoriali e 20 Organismi Regionali. L'azione dell'Ance è diretta alla promozione e al rafforzamento dei valori imprenditoriali e del lavoro dell'industria edile e del suo indotto, e concorre al perseguimento degli interessi generali del Paese. Nel campo del lavoro, l'Ance gestisce insieme al sindacato una rete nazionale per la formazione (Scuole Edili), l'assistenza (Casse Edili) e la sicurezza dei lavoratori del settore (CPT). A livello internazionale l'Ance è presente stabilmente a Bruxelles e aderisce alle più importanti Federazioni internazionali delle costruzioni.
ANCE IMPERIA Via Matteotti 32 18100 Imperia Tel. 0183.650551 Fax 0183.64245
ANCE SAVONA Via Gramsci 10 17100 Savona Tel. 019.8553 Fax 019.821474
ANCE GENOVA Via Roma 10/a 16121 Genova Tel. 010.589841 Fax 010.587413
ANCE LA SPEZIA Via Don Minzoni 2 19121 La Spezia Tel. 0187.725206 Fax 0187.21320
ANCE LIGURIA Via alla Porta degli Archi 10 - 16121 Genova - Tel. 010.543000 - Fax 010.5708933 - info@anceliguria.it
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Il caro prezzo da pagare per salvare Rivieracqua L’ingresso di un socio privato tra compromesso necessario e sconfitta morale per la collettività
E
ra nato nel 2011 sull’onda della vittoria del SI al referendum sull’acqua pubblica, ma ora dovrà necessariamente “piegarsi” all’ingresso di una componente privata per poter proseguire nel suo cammino. Quello di Rivieracqua, il consorzio nato per gestire il servizio idrico integrato della provincia di Imperia, non è stato affatto un percorso facile. Ultima fermata il 15 aprile con la proposta di ristrutturazione relativa al Piano Industriale 2022/2026 depositata presso il Tribunale di Imperia che prevede l’arrivo di nuova liquidità attraverso l’ingresso di un socio privato di minoranza. Se è vero, come è vero, che la nuova configurazione garantirebbe la solidità economica necessaria è altrettanto vero che ne snaturerebbe non poco l’identità, oltre a sconfessare clamorosamente gli sforzi fatti sino ad ora dai tanti attori del territorio interessati. Certo, per gli edili imperiesi rimane prioritario potersi
Per Ance Imperia resta prioritaria l’intera riscossione dei crediti maturati dalle aziende associate nei confronti della società di gestione dell’acqua pubblica interfacciare, finalmente, con un interlocutore in grado di ottemperare in maniera adeguata agli impegni economici che si assume. In tal senso è ormai all’orizzonte la realizzazione del nuovo acquedotto sul Roja, in virtù del quale in via Bresca stanno per arrivare i primi 27,5 milioni da Regione Liguria. Ed è altrettanto importante che i tanti debiti che il consorzio ha ormai da anni nei confronti di molte aziende edili imperiesi vengano al più presto interamente saldati, a maggior ragione in un momento in cui la siccità e l’aumento dei costi dovuti al caro energia di certo non
aiutano la quotidianità di Rivieracqua, pare davvero inevitabile ricorrere a questo compromesso. Dunque, in attesa del pronunciamento del Tribunale, Ance Imperia non può non ribadire la posizione su cui è ferma da anni e che vede quale passaggio imprescindibile per la tenuta del comparto edile l’intera riscossione dei crediti maturati dalle sue aziende associate nei confronti di Rivieracqua. Ma non si può ignorare che, almeno moralmente, per l’intera collettività si tratta di una sconfitta, non foss’altro perché sconfessa completamente una chiara volontà espressa dai cittadini attraverso la forma più diretta e democratica come è quella referendaria. E, ulteriore aggravante, perché avviene su un tema che riguarda un bene prezioso, che la natura regala, e che proprio per questo più di ogni altro dovrebbe essere sempre e comunque garantito a tutti e su cui tutti dovrebbero avere il diritto di esprimersi.
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T O R B I D E
Fabio Rubero
Se è vero, come è vero, che la nuova configurazione garantirebbe la solidità economica necessaria, è altrettanto vero che ne snaturerebbe non poco l’identità, oltre a sconfessare clamorosamente gli sforzi fatti sino ad ora dai tanti attori del territorio interessati
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Al lavoro per il rilancio della Riviera di Ponente Il presidente della Provincia di Imperia, Claudio Scajola, illustra i progetti già conclusi, appena avviati e previsti per il territorio
Fabio Rubero
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ato a Imperia il 15 gennaio 1948, Claudio
Scajola è stato e continua ad essere uno dei protagonisti della politica italiana. A soli 34 anni già sindaco di Imperia (il più giovane primo cittadino di un capoluogo di provincia
Claudio Scajola, nato a Imperia il 15 gennaio 1948, è stato e continua ad essere uno dei protagonisti della politica italiana
italiano), viene eletto deputato alle elezioni politiche del 1996 nelle file di Forza Italia. Del partito fondato da Silvio Berlusconi diventerà coordinatore nazionale e negli esecutivi guidati dall’imprenditore di Arcore sarà prima ministro degli interni e poi titolare del dicastero per lo sviluppo
economico. Nel 2018 il ritorno a casa con la vittoria alle elezioni comunali, a capo di alcune liste civiche, che gli consegna nuovamente le chiavi del palazzo municipale di Imperia. Nel 2020 diventa anche vice presidente nazionale dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), ma noi lo abbiamo incontrato per scambiare quattro chiacchiere sull’ultimo incarico che ha assunto: quello di presidente della Provincia di Imperia, ruolo che ricopre dallo scorso mese di dicembre. Presidente Scajola, ci tracci un bilancio generale di questi suoi primi cinque mesi di presidenza della Provincia di Imperia “È un bilancio sicuramente positivo: siamo riusciti in poco tempo a trovare soluzioni per la gestione di tre servizi fondamentali, che ho trovato in grave difficoltà. Mi riferisco
Le prime tre emergenze risolte sono state lo smaltimento rifiuti, il trasporto pubblico e il servizio idrico
alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, al Trasporto pubblico locale che deve fare i conti con la criticità di Riviera Trasporti spa, al servizio idrico integrato. Queste sono state le emergenze che abbiamo dovuto affrontare prendendo decisioni rapide. Abbiamo avviato anche una riorganizzazione degli uffici in grado di dare efficienza e risposte ai bisogni dei cittadini, con una particolare attenzione al reperimento di risorse e alle entrate che devono sostenere la nostra attività amministrativa. Il mio impegno personale, in questo primo scorcio del mandato, è stato
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anche rivolto al dialogo con il territorio e alla partecipazione al procedimento in corso per restituire alle Province il ruolo che meritano. Ho promosso e organizzato sette incontri con i sindaci di altrettante zone che coprono l’intero territorio provinciale, per conoscere da vicino i problemi della nostra comunità. Ho partecipato agli incontri promossi dall’Unione Province d’Italia per elaborare una riforma del Testo unico degli Enti locali (Tuel) che restituisca alle Province competenze e ruoli adeguati”. Ponti e viadotti, come procedono i lavori per la messa in sicurezza di infrastrutture così cruciali per noi? “Sono 23 gli interventi previsti in 3 anni, per una spesa complessiva finanziata pari a quasi 9 milioni. Gran parte dei lavori sui ponti di piccole dimensioni inizieranno quest’estate. Un discorso a parte merita il restyling del Ponte di Loreto, a Triora, forse l’opera più importante
e complessa prevista in questo settore: l’appalto sarà assegnato quest’anno, i lavori sono previsti invece il prossimo anno, una volta definiti tutti gli aspetti tecnico-organizzativi che devono essere presi in considerazione per evitare disagi alla popolazione della zona interessata”.
Sono 23 gli interventi sui ponti previsti nei prossimi 3 anni, per una spesa complessiva finanziata di quasi 9 milioni. A sinistra il ponte sulla strada provinciale a Ranzo (frazione Ubaghetta), sotto il ponte in ferro sul torrente Argentina a Molini di Triora. Un discorso a parte merita il restyling del Ponte di Loreto (in fondo), a Triora, forse l’opera più importante e complessa prevista in questo settore: l’appalto sarà assegnato quest’anno, i lavori sono previsti invece il prossimo anno, una volta definiti tutti gli aspetti tecnico-organizzativi che devono essere presi in considerazione per evitare disagi alla popolazione della zona interessata
In ambito edile, quali sono le iniziative in programma? “L’intervento forse più significativo che abbiamo in cantiere è la realizzazione del nuovo Istituto Alberghiero a Taggia. Da oltre vent’anni l’edilizia scolastica non offre nuove strutture da parte della Provincia. Si tratta di un’opera pubblica da quasi quasi 4 milioni, interamente finanziata dal Ministero. Entro la fine dell’anno avremo
Il dialogo con i sindaci del territorio è utile a restituire alle Province il ruolo che meritano
G R A N D A N G O L O
14 motivo, poco dopo il mio insediamento, ho contattato alcuni tecnici per approfondire la questione”.
Render del nuovo Istituto Alberghiero che verrà realizzato a Taggia
Sempre a Taggia verranno ristrutturati un paio di piani delle ex Caserme Revelli, per una spesa di oltre un milione di euro
la ditta aggiudicataria
entroterra, potenziando
dell’appalto. A pochi
la Giara di Rezzo e
metri di distanza
quella di riattivare un
dal nuovo fabbricato
vecchio collegamento
ristruttureremo un paio
con il Tanaro?
di piani delle ex Caserme
“Sì sono sempre attuali.
Revelli, per una spesa di
Non è possibile ragionare
oltre un milione di euro,
con una sola modalità
sempre nell’ottica di
di approvvigionamento
fornire servizi adeguati e
idrico. È quindi
una sede accogliente per
necessario pensare a una
il nuovo polo scolastico”.
soluzione alternativa al Roja. Ecco perché
Un altro argomento
continuo a sondare
di stretta attualità
la possibilità offerta
è la “questione-
da nord, ovvero dal
acquedotto”. Sono
“serbatoio” che si
sempre attuali le sue
trova all’interno del
proposte di recuperare
foro pilota dell’Armo-
l’acqua dal nostro
Cantarana. Per questo
Non è possibile ragionare con una sola modalità di approvvigionamento idrico, il “serbatoio” che si trova all’interno del foro pilota dell’Armo-Cantarana può rappresentare una possibilità
G R A N D A N G O L O
Per cosa vorrebbe fosse ricordata la sua presidenza? “Per il rilancio della nostra Riviera, del nostro entroterra. Per il rilancio di una terra splendida e ricca di storia, in una visione di insieme, che trovi finalmente l’orgoglio di essere una comunità provinciale”.
La provincia di Imperia è una terra splendida e ricca di storia, vorrei che insieme ritrovasse l’orgoglio di essere una comunità provinciale
15
16
La lotta con i cinghiali dei custodi dei ‘maixei’ Enrico Zelioli difende dagli ungulati con i suoi studenti i muretti a secco ricostruiti nell’oliveto sperimentale di Garbella a Imperia Alice Spagnolo
Enrico Zelioli AGRONOMO E INSEGNANTE
Il problema principale non è la pioggia, non è neanche l’incuria: qui il problema, gravissimo, è quello dei cinghiali. È inutile che rifaccio i muri e in due minuti gli ungulati li distruggono. Per questo ho chiesto alla Provincia di recintare l’intera proprietà
l destino dei muretti
I
impossibili se non suddi-
si stagliano nell’azzurro
a secco si intreccia a
videndo l’appezzamento
immacolato di un cielo
doppio filo a quello
in fasce. Lo sanno bene i
senza nubi. A protegge-
degli olivi e come i rami
contadini liguri, quanto
re gli alberi piantati alla
della pianta dalle fo-
sia difficile coltivare una
fine degli anni Trenta
glie d’argento che copre
terra così ripida, erta,
del Novecento, quando il
intere colline dell’entro-
stretta tra la montagna e
terreno era di proprietà
terra imperiese, anche i
il mare: due ambienti op-
del Ministero dell’Agri-
“maixei”, come dicono i
posti che in nessun luogo
coltura, ci sono i simboli
liguri, sono patrimonio,
d’Italia, e forse d’Europa,
dell’architettura agrico-
tradizione e cultura da
sono così vicini.
la: i “maixei”, appunto.
tramandare alle nuove
E così, come vuole la
Connubio perfetto tra
generazioni, anche se il
tradizione, a sostenere le
l’ingegno e la manualità
compito è tutt’altro che
200 piante d’olivo di 42
dell’uomo; tra la necessi-
semplice.
varietà diverse presenti in
tà di produrre e quella di
Ci sta provando, da un
questo fazzoletto di terra
salvaguardare la terra che
anno, il professor Enrico
ci sono i muretti a secco.
è nutrimento, economia,
Zelioli, agronomo e inse-
“I più antichi sono qui da
vita.
gnante dell’istituto Ruffi-
un centinaio d’anni - dice
Oltre a doversi occupare
ni di Imperia che, facendo
il professore -. Altri sono
di pulire e potare le pian-
partecipare la scuola ad
stati rifatti recentemente
te, gli alunni del Ruffini,
un bando provinciale, ha
dall’impresa edile di Enio
guidati dal loro profes-
fatto sì che si aggiudicas-
Marino, che si è occupata,
sore, dovranno censire e
se la gestione dell’oliveto
per la Provincia, anche
catalogare tutti gli alberi.
sperimentale di Garbella,
della ristrutturazione del
Ma non solo. Nel ban-
località del Comune di
fabbricato rurale interno
do per l’aggiudicazione
Imperia, dalla quale si
alla proprietà, dove oggi
dell’oliveto è sottoline-
domina il mare.
tengo lezione agli stu-
ato che il gestore dovrà
Circa 14 mila metri qua-
denti”.
obbligatoriamente rifare
drati di terreno scosceso,
Le foglie lunghe e sot-
i muretti a secco caduti.
difficili da lavorare, anzi
tili delle piante d’ulivo
“Ho fatto la domanda per
17 rifare 200 metri quadri di muretti, perché la misura prevista dal Psr è di 200 metri, ma in realtà qui da rifare ce ne sono più di 500”, spiega Zelioli. Il problema principale? Non è la pioggia, che il terreno assorbe e che i muretti in pietra lasciano filtrare. Non è neanche l’incuria, perché la pietra, si sa, resiste al tempo. “Qui il
Il professor Enrico Zelioli, agronomo e insegnante dell’istituto Ruffini di Imperia, facendo partecipare la scuola ad un bando provinciale, ha fatto sì che si aggiudicasse la gestione dell’oliveto sperimentale di Garbella, località del Comune di Imperia, dalla quale si domina il mare. Sotto, muretti a secco distrutti dai cinghiali in cerca di radici da mangiare.
problema, gravissimo, è quello dei cinghiali dichiara il professore -. È inutile che rifaccio i muri e in due minuti gli ungulati li distruggono. Per questo ho chiesto alla Provincia di recintare l’intera proprietà”. Anche perché tirarli su, i muretti, non è solo un lavoro duro, è un’arte. “Noi rifaremo tutto con la tecnica antica senza uso di leganti, pietra su pietra, con materiale presente in loco”, sottolinea il professore, che per il lavoro si avvarrà dei colleghi della Scuola Edile di Imperia. I futuri agronomi si occuperanno così delle piante mentre i mura-
più facile e veloce cemen-
impiegano per produrre
tori di domani dovranno
tificazione. Per i “maixei”
l’eccellente olio ligure,
imparare anche l’arte del
ci vuole conoscenza,
devono essere riversate
muretto a secco, prima
passione, ma anche tena-
anche nell’edilizia. Perché
che si perda nel tempo,
cia e costanza. Le stesse
olivo e muretti a secco
che venga sostituita dalla
qualità che gli olivicoltori
sono una cosa sola.
S T O R I A
D E L L ’ E D I L I Z I A
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La Villa dove la Vista era Lieta La storica dimora di Sanremo fu costruita nel 1901 Oggi è oggetto di un bando dell’Agenzia del Demanio Alice Spagnolo
Costruita nel 1901, la villa appartenne inizialmente al colonnello inglese Morgan Darljimple Treherne che, qualche anno dopo, la vendette all’antiquario Thomas Boyd, anch’esso inglese. Alla morte di mister Boyd, la proprietà venne ereditata dalla figlia Ogle che, divenuta presto vedova, decise di lasciare la villa a Benito Mussolini, all’epoca duce d’Italia.
P
to Mussolini, all’epoca duce d’Italia. Ma Mussolini in quella dimora non soggiornò mai: per mostrare all’Italia la sua benevolenza, decise di trasferire il bene al Demanio dello Stato in modo che potesse ospitare, tramite la gestione
assando in corso
monumenti all’incuria
dell‘istituto nazionale
Inglesi, a San-
e all’abbandono che si
“Vittorio Emanuele
remo, potrebbe
trovano in provincia di
III”, gli ufficiali soli e
sembrare una delle tan-
Imperia.
in difficoltà economi-
te ville signorili che si
Costruita nel 1901, la
che. E gli ufficiali, nella
affacciano sulla stretta
villa appartenne inizial-
villa, ci vissero davvero
e tortuosa strada, un
mente al colonnello in-
per decine di anni. Nelle
tempo adibita al pas-
glese Morgan Darljimple
cinquanta camere a loro
saggio di aristocratiche
Treherne che, qualche
disposizione, alcuni ex
carrozze. Con qualche
anno dopo, la vendette
militari, anziani, soli,
finestra aperta e per-
all’antiquario Thomas
senza affetti al mondo,
siana spalancata, si po-
Boyd, anch’esso ingle-
trovarono una casa che
trebbe pensare pure che
se. Alla morte di mi-
curavano come fosse
dentro ci sia qualcuno
ster Boyd, la proprietà
davvero la propria. Ma
ad abitarla. Invece, Villa
venne ereditata dalla
tutto nel 2000, quan-
Vista Lieta è una delle
figlia Ogle che, divenuta
do gli ultimi otto ge-
tante bellezze trascu-
presto vedova, decise di
nerali ultraottantenni
rate: uno dei troppi
lasciare la villa a Beni-
che ancora l’abitavano
19
Mussolini, per mostrare all’Italia la sua benevolenza, decise di trasferire il bene al Demanio dello Stato in modo che potesse ospitare, tramite la gestione dell‘istituto nazionale “Vittorio Emanuele III”, gli ufficiali soli e in difficoltà economiche. E gli ufficiali, nella villa, ci vissero davvero per decine di anni
vennero sgomberati dai
vivere indisturbati nella
Nas dei carabinieri di
dimora sono soltanto
Villa Vista Lieta. Sen-
Genova, che avevano
i topi, che neppure le
za più padroni di casa,
contestato loro l’utilizzo
trappole arrugginite, in-
la villa è stata razziata
irregolare e abnorme di
castrate sotto le persia-
delle opere di pregio che
una struttura alberghie-
ne chiuse, sono riuscite
conteneva. Lo si vede
ra sprovvista della ne-
a catturare. Un parados-
dalle nicchie vuote della
cessaria licenza. Da quel
so tutto all’italiana, si
giorno di 22 anni fa, a
può ben dire, quello che
ha segnato il destino di
facciata, private delle statue che contenevano. E all’interno, prima che venissero murate le finestre, si è consumata un’altra razzia. C’era una fontana con i tritoni, nell’immenso parco intorno alla villa. Oggi non ne resta che la struttura spoglia, danneggiata, depredata. Eppure la proprietà, che sulla carta appartiene allo Stato (e quindi a tutti), è stata dichiarata intoccabile dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali che la considera un “bene di interesse storico artistico particolarmente importante”.
# B L O C C A D E G R A D O
Nel 2000 gli ultimi otto generali ultraottantenni che ancora l’abitavano vennero sgomberati dai Nas dei carabinieri di Genova, che avevano contestato loro l’utilizzo irregolare e abnorme di una struttura alberghiera sprovvista della necessaria licenza
20 a un guardiano, seppur immobile, che ancora
La proprietà è stata dichiarata intoccabile dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali che la considera un “bene di interesse storico artistico particolarmente importante”
protegge la villa e il suo parco. Nei resti di una baracca dal tetto scoperchiato, si vedono ancora appesi a un filo per il bucato un paio di pantaloni da uomo. Appeso al muro un calendario di cui non si riesce più a capire l’anno di riferimento, cancellato dalla pioggia o sbiadito dal sole. Poco lontano un vecchio tele-
Ora l’intero compendio immobiliare, con i suoi quasi 17mila metri quadrati di parco che ospitano i tre corpi di fabbrica, è oggetto di un bando dell’Agenzia del Demanio. Non sappiamo se qualcuno accetterà la sfida di restaurarla e aprire di nuovo le porte della storica dimora, ma per il bene dell’intera città auspichiamo che questo accada presto
visore e una calcolatrice da ufficio sono il segno di una modernità interrotta senza un perché. In una targa di marmo, posta vicino all’ingresso principale della villa, si legge a fatica: “Questa villa donata dalla signora Ogle Boyd al Duce venne da lui destinata a casa di riposo per uf-
Nell’immenso par-
curiosi che facilmente
co che circonda villa
si possono avventurare
padronale, dependance
all’interno della pro-
e abitazione del custo-
prietà abbandonata. La
che il tempo cancelli la
de, continua a crescere,
voliera di metallo è vuo-
storia.
indisturbata, la vege-
ta e rotta; sedie, panche
Ora l’intero compen-
tazione che nasconde,
e panchine sono gettate
dio immobiliare, con i
almeno in parte, i danni
alla rinfusa nel giardi-
suoi quasi 17mila metri
di incuria e intempe-
no, come se qualcuno si
quadrati di parco che
rie. La scalinata che un
fosse alzato di corsa e le
ospitano i tre corpi di
tempo portava dalla
avesse gettate via, con
fabbrica, è oggetto di un
struttura principale alla
rabbia. La statua in ferro
bando dell’Agenzia del
sottostante dependan-
di un giovane ricciolu-
Demanio. Non sappiamo
ce presenta numerosi
to scruta l’orizzonte,
se qualcuno accetterà
cedimenti e fessure che
semi-coperta dall’edera
la sfida di restaurarla e
l’erba, pietosa, ricopre.
e mangiata dalla rug-
aprire di nuovo le porte
Seminascosto, e perico-
gine, mentre gli occhi
della storica dimora, ma
losissimo, c’è un pozzo
severi di un pellicano
per il bene dell’intera
che sbuca nel terreno e
con un pesce nel becco,
città auspichiamo che
rischia di inghiottire i
sono la cosa più simile
questo accada presto.
ficiali pensionati senza famiglia”. Andrebbe restaurata, per evitare
# B L O C C A D E G R A D O
LA SOLUZIONE IDEALE PER IL WELFARE AZIENDALE?
21
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Oggi la Aicardi Srl conta 11 dipendenti ed è presente prevalentemente nel settore dei lavori pubblici su un bacino che va da Andora ad Arma di Taggia. La giornata comincia per tutti alle 7,30 del mattino in azienda.
La grande famiglia di“Mauretto” Aicardi Piero Aldo da Chiusavecchia vive l’azienda come una grande parentela allargata di cui fanno parte familiari e dipendenti Fabrizio Pepino
Quando mio zio, rimasto solo, ha deciso di smettere, ha voluto che io cominciassi da zero. Così ha chiuso l’azienda che portava il suo cognome, Contestabile, mi ha passato alcune maestranze e io ho aperto la mia
“M
ia zia racconta che quando avevo tre anni dicevo già che da grande sarei andato a schiacciare il catrame con il rullo”. In questo ricordo d’infanzia c’è gran parte della vita e del destino di Piero Aldo Aicardi, un doppio nome nato per non fare torto a nessuno dei due nonni, tanto che in realtà tutti a Chiusavecchia lo chiamano Mauro, meglio ancora “Mauretto”, in onore del Santo del giorno di nascita e per via della corporatura che si porta addosso fin da bambino. E di strada Mauretto ne ha già fatta tanta, tra curve e rettilinei, discese e salite, cadute e ripartenze, senza mai fermarsi neppure davanti alla tragica sorte toccata a Mariano, fratello più giovane e fidato compagno di viaggio
nell’avventura iniziata nel 1986 dall’impresa individuale che porta il cognome di famiglia, Aicardi. “Mio bisnonno aveva cominciato facendo la manutenzione delle caserme, mio nonno era passato anche a quella delle strade militari, fin sopra Pinerolo e al confine tra Italia e Francia, mio zio ha continuato l’attività di mio nonno insieme ai suoi due fratelli, poi si sono divisi - inizia a raccontare Mauretto -. Quando mio zio, rimasto solo, ha deciso di smettere, ha voluto che io cominciassi da zero. Così ha chiuso l’azienda che portava il suo cognome, Contestabile, mi ha passato alcune maestranze e io ho aperto la mia. La sua guida è stata importantissima, mi ha istruito e insegnato a fare tutto: muratore, manovale, autista, ragioniere, geometra, etc. Oggi
23 sono arrivato ad avere 11 dipendenti e ho portato alla pensione molti dei suoi operai. Ho perso la mamma quando avevo 5 anni, in famiglia siamo alla quarta generazione di impresari edili, siamo sempre vissuti nei Comuni della Valle Impero”. Mauretto comincia facendo artigianalmente i passi e gli accessi ai siti privati armato di pala e camion, poi con l’aiuto dello zio entra nel mondo delle gare pubbliche e sistema la sua prima strada a Chiusavecchia costruendo muretti e cunette, classici lavori di manutenzione ordinaria delle strade, categoria su cui nel tempo si è specializzato sempre più formando una squadra in grado di realizzare anche asfalti importanti.
La giornata per chi lavora alla Aicardi
“Ho provato anche a costruire edifici,
comincia alle 7,30 del mattino, quan-
ma nonostante fossi attrezzato, non ri-
do ci si trova tutti in azienda per fare il
uscendo a reperire le maestranze adatte,
programma, poi ci si divide in squadre
ho deciso che non era il mio campo e
e si va ciascuno sul suo cantiere. La sera
mi sono concentrato sui lavori stradali
poi ci si ritrova dove si è partiti per fare
da dove ero partito, l’unica eccezione è
il punto su come sono andate le cose.
stata lo stabile dove ha sede l’azienda -
“È tutta l’azienda che partecipa e con-
continua -. Ho fatto il liceo scientifico,
tribuisce a fare i lavori - spiega - . Io mi
poi mi sono iscritto all’università a Ge-
appassiono a qualunque cosa, anche un
nova dove avevo un professore che in-
semplice tombino, quando piove devo
segnava ragioneria e parlava sempre di
andare a vedere se raccoglie bene le
imprese. Per me le imprese erano esclu-
acque, se le pendenze dell’asfalto erano
sivamente le imprese edili come quella
giuste. Questa è la mia soddisfazione,
di mio zio, ero troppo distante dalla
che qualunque cosa faccia riesca ad
scuola e troppo legato a cose concrete. È
avere un suo sviluppo ed una sua fine.
stato naturale lasciare l’università”.
Il problema oggi è trovare qualcuno
L A
N O S T R A
A Z I E N D A
Nel 2019 ha fatto il suo ingresso anche Adele, che oggi ha 22 anni e come suo papà Mauretto ha lasciato i banchi di Giurisprudenza dopo essersi diplomata geometra perché preferiva lavorare in azienda. Appena arrivata stava in ufficio per imparare un po’ la contabilità, ma adesso è sempre più impiegata sui cantieri. Le piace guidare la finitrice, l’asfalto le dà soddisfazione perché si vede subito il risultato
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Mariano, il fratello di “Mauretto” più giovane di 8 anni, è scomparso improvvisamente sotto una montagna di terra alla fine di una delle tante giornate di lavoro vissute fianco a fianco a Mauretto 15 anni fa
che abbia voglia di lavorare nell’edilizia, quando abbiamo iniziato abbiamo assunto diversi stranieri, gli abbiamo insegnato il lavoro e li abbiamo amalgamati, qualcuno lo abbiamo portato fino alla pensione e qualcuno ad oggi è uno dei nostri caposquadra”. La Aicardi è presente prevalentemente nel settore dei lavori pubblici su un bacino che va da Andora ad Arma di Taggia. In ufficio ad occuparsi della contabilità c’è Barbara, rientrata da poco dopo aver già fatto parte della squadra dalla nascita dell’azienda al 2007. Nel 2019 ha fatto il suo ingresso anche Adele, che oggi ha 22 anni e come suo papà Mauretto ha lasciato i banchi di Giurisprudenza dopo essersi diplomata geometra perché preferiva lavorare in azienda. Appena arrivata stava in ufficio per imparare un po’ la contabilità, ma adesso è sempre più impiegata sui cantieri. Le piace guidare la finitrice, l’asfalto le dà soddisfazione perché si vede subito il risultato. “Io ho 4 figli, ma solo Adele lavora in azienda - conclude Mauretto -. È una cosa che mi rende particolarmente felice perché mi dà una nuova motivazione nel fare le cose. Da padre, gliel’ho sempre detto, avrei preferito per lei un’altra carriera, però l’ha scelta lei e io sono contento, spero che lo sia anche lei! Da quando è arrivata riesco di nuovo ad avere una visione più positiva delle cose in generale. D’altronde un po’ di luce bisogna pur provare a vederla al fondo
“Mi appassiono a qualunque cosa, anche un tombino. Quando piove devo andare a vedere se raccoglie bene le acque, se le pendenze dell’asfalto erano giuste. La mia soddisfazione è che qualunque cosa faccia riesca ad avere un suo sviluppo ed una sua fine” del tunnel. Fino a qualche anno fa in questo settore si navigava a vista, ora riusciamo a fare anche un po’ di programmazione. Nonostante tutto quello che sta succedendo nel mondo, non ho mai dovuto lasciare a casa nessun dipendente, il lavoro fortunatamente non manca”. Chi invece mancherà sempre è Mariano, scomparso improvvisamente sotto una montagna di terra alla fine di una delle tante giornate di lavoro vissute fianco a fianco a Mauretto 15 anni fa. Una disgrazia che tutti quelli che l’hanno conosciuto non potranno mai dimenticare, una ragione in più per non arrendersi di fronte alla difficoltà che la vita mette davanti ogni giorno e continuare sempre ad andare avanti e guardare lontano, con la certezza che nei momenti più bui se si alza lo sguardo verso il cielo c’è anche la buona stella di Mariano che sorride e incoraggia a non mollare.
L A
N O S T R A
A Z I E N D A
25
I costruttori salutano lo storico direttore della Cassa Edile Il ragionier Marco Ferrandini guidò l’ente dal 1983 al 2007 negli anni del boom economico che ha coinvolto anche l’edilizia
L
o scorso 28 aprile anche la Cassa Edile della provincia di Imperia era presente a dare l’ultimo
saluto ad Antonio Ferrandini, che ne è stato uno dei direttori storici. Mancato all’età di 79 anni, il ragionier Ferrandini era andato in pensione nel dicembre del 2007, dopo una lunga carriera professionale cominciata e conclusa
Era, infatti, il lontano 1961 quando un giovanissimo e neodiplomato Ferrandini veniva assunto come impiegato della Cassa Edile imperiese, per poi diventarne direttore nel gennaio 1983, appena quarantenne.
I L
R I C O R D O
sempre a servizio dello stesso ente. Era, infatti, il lontano 1961 quando un giovanissimo e neodiplomato Ferrandini veniva assunto come impiegato della Cassa Edile imperiese, per poi diventarne direttore nel gennaio 1983, appena quarantenne. La presa in carico del suo nuovo ruolo coincideva con un periodo di boom economico generalizzato che coinvolgeva anche il settore edile, particolarmente fiorente in quegli anni e, proprio per questo, richiedeva grandi competenze e responsabilità. Chi ha conosciuto Antonio Ferrandini nella sua vita lavorativa lo ricorda come una persona di grande sensibilità, sempre impegnato a rappresentare gli interessi dei lavoratori iscritti alla Cassa Edile attraverso rimborsi sanitari, sussidi allo studio e altri importanti contributi di cui gli operai potevano beneficiare. Nello stesso tempo, il direttore ha sempre dimostrato grande attenzione verso le necessità delle imprese edili del territorio, in termini di certificazioni, sgravi contributivi e tutto ciò che era nelle sue facoltà. Una carriera professionale che è andata di pari passo con una vita privata ricca di affetti: Ferrandini era sposato con Tiziana Garino e papà di due figli, Silvia e Luca, e da qualche anno era anche diventato nonno di Matilde.
Francesca Braghero
Chi ha conosciuto Antonio Ferrandini nella sua vita lavorativa lo ricorda come una persona di grande sensibilità, sempre impegnato a rappresentare gli interessi dei lavoratori iscritti alla Cassa Edile attraverso rimborsi sanitari, sussidi allo studio e altri importanti contributi di cui gli operai potevano beneficiare
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BANDI - FINANZIAMENTI - AGEVOLAZIONI
Un servizio completo per le imprese di tutti i settori a sostegno dei propri progetti. Il servizio prevede il costante aggiornamento sull’evoluzione della normativa regionale, nazionale e comunitaria relativa a contributi per: • • • • •
investimenti di carattere produttivo; investimenti per ricerca ed innovazione tecnologica; interventi di internazionalizzazaione (bandi SIMEST); imprenditoria giovanile e femminile; creazione di nuove imprese.
Gli step di affiancamento sono:
›
Assistenza tecnica durante l’iter del procedimento
›
Analisi iniziale del progetto
›
Ricerca personalizzata di bandi e opportunità di finanziamento
›
Gestione della comunicazione con gli Enti erogatori
›
Verifica della sua finanziabilità
›
›
Predisposizione della domanda
Rendicontazione economica e finanziaria del progetto
TIPOLOGIA AGEVOLAZIONI
_ CONTRIBUTO IN CONTO CAPITALE _ CONTRIBUTO IN CONTO INTERESSI _ CONTRIBUTO A TASSO AGEVOLATO _ CONCESSIONE DI GARANZIA
Contattaci per avere ulteriori informazioni al fine di ottenere le risorse per la tua azienda. REFERENTE DEDICATA Amelia Massone TEL 0183 650551 MAIL a.massone@confindustria.imperia.it
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Edilizia e ciclismo fanno sinergia sull’importanza di saper fare squadra Ance Imperia sponsorizza l’ASD Nuova Ciclistica Arma, squadra di giovani promesse che pedalano per l’Italia
C
’è chi dice che il ciclismo sia uno sport individuale ma forse non è proprio così: senza un team che lo
fiero il logo di Ance Imperia sulla manica della nuova divisa. L’associazione, con sede ad Arma di Taggia, è nata nel
supporta, il ciclista sarebbe in grado di
2021 e sta riscuotendo un’alta adesione
reggere lo sforzo di una gara? Senza una
di bambini e ragazzi pronti a mettere i
squadra che pedali con organizzazione
piedi sui pedali: sono poco meno di qua-
e spirito di collaborazione, riuscirebbe
ranta i tesserati, attualmente, tra i 6 e i
comunque a vincere? Un ciclista sapreb-
18 anni, tra cui anche qualche ragazza.
be reagire al forte vento o a una salita
La prima stagione agonistica sta dando
troppo dura, se fosse da solo?
interessanti risultati sportivi, con due
Ance Imperia riconosce l’importanza
atleti convocati in nazionale, un allievo
del team e del sostenersi a vicenda per
e uno juniores. L’ASD Nuova Ciclistica di
raggiungere gli obiettivi, per questo è
Arma porta in tutta Italia i suoi atleti che
sempre pronta a fare squadra con gli imprenditori edili, rappresentandoli e tutelandone gli interessi. E, anche per questo, ha scelto di sostenere l’ASD Nuova Ciclistica di Arma, il cui team porta
Anna Pellegrino
corrono in diverse categorie: con quindici giovanissimi tra i 6 e i 12 anni, cinque esordienti di 13 e 14 anni, sei allievi di 15 e 16 anni e nove juniores di 17 e 18 anni. Ance Imperia e ASD Nuova Ciclistica hanno quindi deciso di fare squadra per promuovere il territorio e chi lavora e suda per esso.
I costruttori riconoscono l’importanza del team e del sostenersi a vicenda per raggiungere gli obiettivi
T E R R I T O R I O
Il logo di Ance Imperia è ben visibile sulla manica della nuova divisa dell’ASD Nuova Ciclistica di Arma di Taggia
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In Alta Valle Arroscia l’edilizia incontra l’agricoltura La Scuola Edile organizza due corsi per formare figure professionali che contribuiscano al rilancio del comprensorio Francesca Braghero
Il Sei-Cpt ha costituito una rete operativa con altri enti di formazione (Signum ed E.L.Fo), scuole secondarie superiori (I.I.S. G. Ruffini, sede di Pieve di Teco) e con l’Unione dei Comuni dell’Alta Valle Arroscia, che ha lavorato sinergicamente per mettere a punto due percorsi formativi ad hoc
Il territorio dell’Alta Valle Arroscia è stato identificato come una delle “aree interne” della regione Liguria, piccoli Comuni lontani dai servizi essenziali che vivono una situazione di marginalità, ma che possiedono un forte potenziale di attrazione
S
ei Cpt, Scuola Edile di imperia – Comitato Paritetico Territoriale, capofila dell’Ats Formare nelle Aree Interne di Imperia, ha da poco lanciato la promozione di due nuovi corsi di formazione rivolti a disoccupati e inoccupati domiciliati in Liguria, nell’ambito della “Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne” per il rilancio del comprensorio dell’Alta Valle Arroscia. Il territorio dell’Alta Valle Arroscia, composto da 11 Comuni – Armo, Aquila d’Arroscia, Borghetto d’Arroscia, Cosio di Arroscia, Mendatica, Montegrosso Pian Latte, Pieve di Teco, Pornassio, Ranzo, Rezzo e Vessalico - è stato infatti identificato come una delle “aree interne” della regione Liguria. Si tratta di piccoli Comuni del nostro Paese lontani dai servizi essenziali - istruzione, sanità e mobilità - che vivono una situazione di marginalità, ma che possiedono un forte potenziale di attrazione. La Strategia nazionale per lo sviluppo di queste aree ha l’obiettivo, attraverso
risorse e fondi nazionali e comunitari, di adeguare la quantità e la qualità dei servizi interni e di promuovere progetti di valorizzazione del patrimonio naturale e culturale. La Valle Arroscia è un territorio interamente montano, con un potenziale turistico indotto dalla costa, che genera una pressione sull’entroterra per la ricerca di offerta di ricettività, comprese le seconde case, e di esperienze alternative a quella balneare. La strategia per lo sviluppo di quest’area è incentrata, pertanto, sulla promozione dei prodotti tipici di qualità e sull’incentivazione delle attività legate all’escursionismo, migliorando la gestione dei boschi e sostenendo il turismo verde, oggi in forte espansione. In questo contesto, è emersa la necessità di formare specifiche figure professionali tecnico-operative qualificate in grado di contribuire, coerentemente con quanto previsto dalla strategia di sviluppo, al rilancio dell’intero comprensorio della vallata.
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Corso per addetto piccole costruzioni edili e manutenzione territori agricoli Corso per tecnico per la valorizzazione dei prodotti territoriali e delle produzioni tipiche “Sei-Cpt, da sempre attenta a dare risposte concrete e tempestive alle esigenze del territorio, ha costituito una rete operativa con altri enti di formazione (Signum ed E.L.Fo), scuole secondarie superiori (I.I.S. G. Ruffini, sede di Pieve di Teco) e con l’Unione dei Comuni dell’Alta Valle Arroscia, che ha lavorato sinergicamente per mettere a punto due percorsi formativi ad hoc spiega Francesco Castellaro, direttore della scuola edile imperiese -. Nello specifico, i corsi erogati sono: “Addetto alle piccoli costruzioni edili e manutenzione dei territori agricoli” e “Tecnico per la valorizzazione dei prodotti territoriali e delle produzioni tipiche”, entrambi gratuiti in quanto finanziati dalla Regione Liguria P.O.R. Fondo Sociale Europeo 2014-2020”. La prima figura professionale sarà in grado di pianificare ed eseguire le operazioni necessarie a conservare le aree agricole attraverso la manutenzione del verde, la realizzazione di piccoli manufatti edili agricoli e la manutenzione e riparazione di muretti a secco. Grazie all’esperienza acquisita nello svolgi-
Destinatari: 10 disoccupati, inoccupati e inattivi domiciliati in Liguria Requisiti: assolvimento obbligo scolastico Durata: 400 ore (teoria/pratica + stage) Sede: I.I.S. G. Ruffini Pieve di Teco Qualifica: agricoltori e operari agricoli specializzati in coltivazioni legnose agrarie
Destinatari: 10 disoccupati, inoccupati e inattivi domiciliati in Liguria Requisiti: diploma scuola secondaria di II grado Durata: 600 ore (teoria/pratica + stage) Sede: I.I.S. G. Ruffini Pieve di Teco Qualifica: tecnico delle attività ricettive e professioni assimilate
mento del proprio lavoro, che richiede un elevato livello di manualità ed esperienza nel settore agricolo, sarà inoltre capace di padroneggiare competenze relative alla piccola edilizia in muratura e alla coltivazione di piccoli e medi lotti. Il secondo corso erogato dall’ente paritetico si propone, invece, di formare risorse dedicate allo sviluppo di un sistema turistico locale incentrato sull’esperienzialità e sull’outdoor, nonché alla promozione e valorizzazione delle produzioni agroalimentari di qualità, migliorando la competitività delle aziende agricole. Le iscrizioni ai corsi sono aperte fino al 15 giugno. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.seicpt.it o contattare il numero 0183/710947.
Le due proposte sono rivolte a disoccupati e inoccupati domiciliati in Liguria, nell’ambito della “Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne”
F O R M A Z I O N E
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Quando la qualità è una questione di etichetta Confindustria Imperia e SGS Italia hanno illustrato alle aziende del territorio l’importanza delle certificazioni di prodotto Anna Pellegrino
La certificazione è resa su volontà aziendale per cui gli aspetti del prodotto che vengono documentati devono essere superiori alla media o avere qualità e attenzioni maggiori rispetto ai termini di legge
N
ella scelta di un prodotto, sempre più spesso,
SGS Italia ne hanno parlato al convegno “Certificazione di prodotto”,
cerchiamo sugli scaffali
tenutosi, mercoledì 11
qualcosa di buono, ge-
maggio, presso la sede di
nuino e certificato: se la
Confindustria Imperia.
sua tipicità è garantita,
L’evento, di carattere
siamo anche disposti a
formativo e di approfon-
spendere un po’ più del
dimento, ha affrontato il
solito.
tema della certificazione
Come può un produttore
di prodotto (o servi-
differenziare la propria
zio), che permette alle
merce di valore dalla
aziende di valorizzare
massa? Quali le mosse
e promuovere singole
giuste per conquistare
caratteristiche distintive
la grande distribuzione
della propria attività.
o una nuova nicchia di
La certificazione di pro-
mercato a cui ci si vuole
dotto è anche un efficace
rivolgere?
strumento di marketing
Confindustria Imperia e
che permette di valoriz-
Il certificato permette alle aziende di valorizzare e promuovere singole caratteristiche distintive della propria attività zare il proprio marchio e richiamare nuova clientela. Un salume di puro suino o un aceto composto da mele al 100% italiane attirano l’occhio del consumatore pronto a controllare l’etichetta e i suoi certificati, in cerca di qualcosa che tuteli il suo benessere e la sostenibilità ambientale. Ma come funziona questa garanzia? Tutto si può certificare?
Roberto Domaschi di SGS Italia ascolta l’intervento di Sabrina Grosso della Sancon Costa Ligure Srl durante il convegno organizzato da Confindustria Imperia l’11 maggio scorso
31 La certificazione è resa su volontà aziendale per cui gli aspetti del prodotto che vengono documentati devono essere superiori alla media o avere qualità e attenzioni maggiori rispetto ai termini di legge. Un’azienda può decidere di certificare un prodotto o servizio per la sua attenzione all’ambiente, ad esempio, per produzione integrata, efficiente utilizzo delle risorse, sostenibilità ambientale, residuo zero sul prodotto finale o per l’impegno in qualità e sicurezza, come, ad esempio, certificazioni di filiera, controllo della provenienza, controllo della qualità della catena di fornitura, competenza nella realizzazione del prodotto/servizio, artigianalità, ottimizzazione della logistica e valorizzazione del territorio. La peculiarità del prodotto ritenuta importante viene quindi analizzata e tenuta sotto controllo, individuando delle caratteristiche oggettivabili e misura-
I parametri possono essere relativi al prodotto o al processo, così da avere un sistema di controllo definito ed efficiente
bili che la identificano. I parametri possono essere relativi al prodotto (contenere alti valori nutritivi o sostanze benefiche per il consumatore, soddisfare determinate aspettative sensoriali, ecc.) o al processo, se sono rispettate determinate metodologie tradizionali o la produzione si svolge in una certa località o con una tracciabilità rintracciabile. In questo modo si avrà un sistema di controllo definito ed efficiente sugli aspetti più apprezzabili, proteggendo l’integrità del marchio anche nel caso in cui eventi fortuiti possano metterlo in dubbio. Inoltre, la certificazione permetterà di evidenziare l’impegno dell’azienda nel soddisfare il cliente che ricerca determinate caratteristiche vincenti, differenziando il proprio prodotto da quello dei concorrenti. Quando un produttore è certo del suo lavoro, delle sue origini, della trasformazione e del confezionamento, perché non raccontarlo al consumatore finale? Ad esempio, attraverso la certificazione della rintracciabilità della filiera, ovvero la verifica dei controlli effettuati dall’azienda sugli attori che intervengono a partire dalle materie prime fino alla realizzazione
del prodotto finito, per garantire caratteristiche individuate di qualità e sicurezza. Oltre al marchio che certifichi una filiera rintracciabile, presente sull’etichetta del prodotto, l’azienda potrà raccontare al consumatore in quali alpeggi pascolano le mucche da latte utilizzato per un tal formaggio o dove è preso il mangime delle galline che hanno covato tali uova. Il cliente finale si sentirà coinvolto nella storia del marchio e più vicino all’azienda che potrà dichiarare con orgoglio le tipicità del suo prodotto e gli sforzi fatti per renderlo unico.
C E R T I F I C A Z I O N I
La certificazione di prodotto è anche un efficace strumento di marketing che permette di valorizzare il proprio marchio e richiamare nuova clientela
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