DICEMBRE 04 2022 2022 Dove nasce il futuro dell’edilizia Esperienze di confronto formativo per gli allievi della Scuola Edile Imperiese a Genova e Bologna “VENTO DI PONENTE” | ANNO V | REGISTRO STAMPA N. CRONOL. 240/2018 DEL 26/01/2018 R.G. N. 111/2018, NUM. REG. STAMPA 2 TRIB. DI IMPERIA | AUT. POSTE ITALIANE S.P.A SPED. IN ABB. POSTALE AUT. N° LO-NO/01749/06.2022 STAMP E IN REGIME LIBERO | CONTIENE I.P.
ENIO MARINO Presidente Ance Imperia
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Gli allievi del Sei-Cpt hanno partecipato alle Worldskills Exhibition
Liguria del Salone Orientamenti di Genova, all’Ediltrophy e al Saie di Bologna
Vento di Ponente da oggi è anche digitale! Leggi gratuitamente on-line la rivista di Ance Imperia! Se invece vuoi riceverla a casa, scrivi a info@anceimperia.it o telefona allo 0183/650551 3 SOMMARIO DICEMBRE 04 2022
Bonus sempre meno Super con la nuova cessione del credito
Marino PRESIDENTE ANCE IMPERIA
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Cogliamo questo allungamento come un lodevole sforzo da parte della politica per venire incontro alle necessità delle imprese, ma crediamo che non sarà sufficiente per dare ossigeno alle aziende e per sbloccare la situazione di carenza di liquidità in cui versa il comparto
i tutto quanto sta interessando in questi mesi la misura del Superbonus, ciò che davvero fatichiamo a comprendere e ad accettare è il continuo cambio delle regole in corso d’opera. Se la politica ha dapprima pensato a questo strumento e lo ha rinnovato di volta in volta, significa che ha compreso e ammesso i risultati positivi che è stato in grado di produrre. È tuttavia molto complicato per aziende e committenti riuscire ad orientarsi, oggi, in una cornice che è stata modificata troppe volte. Occorreva portare a termine gli interventi iniziati con le regole iniziali e poi valutare quali correttivi porre in atto”.
Il presidente di Ance Imperia, Enio Marino, interviene nuovamente nel dibattito sul futuro del Superbonus senza entrare tanto nel merito delle nuove misure (in parte necessarie) per correggerne le storture, quanto più per ribadire che non andavano cambiate le “carte in tavola a gioco iniziato”.
Questo rischia di avere gravi conseguenze, provocando una brusca battuta di arresto ai benefici prodotti dalla misura, ancor più perché le modifiche non accennano ad arrestarsi e riguardano sia la revisione della percentuale di detrazione delle spese, sia le modalità di cessione del credito. Su questo duplice fronte gli ennesimi correttivi del Governo, più che migliorare lo strumento, rischiano di aumentare il caos che le molteplici modifiche normative nell’arco di un
solo anno hanno ormai generato. Con il Decreto “Aiuti Quater”, da poco pubblicato in Gazzetta, il neogoverno guidato dal premier Giorgia Meloni ha messo mano alla misura, ma l’obiettivo di correggerla per migliorarla non è raggiunto appieno secondo l’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili.
Ciò che lascia perplesse le aziende edili, più che la rimodulazione dal 110% al 90% per le spese sostenute a partire dal 2023 per i condomini e la possibilità di accedere al beneficio per i proprietari di singole abitazioni a condizione che si tratti di prima casa e si trovino sotto i 15mila euro di reddito annuo, sono le regole di cessione del credito. Con il nuovo Decreto, infatti, viene introdotta una norma che consente all’impresa che ha eseguito i lavori la possibilità di scegliere in quante quote suddividere il credito acquisito dal contribuente, fino ad un massimo di 10 quote annuali. Così facendo ci sarà un arco temporale più lungo per utilizzare il credito per finalità fiscali e previdenziali.
“Cogliamo questo allungamento come un lodevole sforzo da parte della politica per venire incontro alle necessità delle imprese, ma crediamo che non sarà sufficiente per dare ossigeno alle aziende e per sbloccare la situazione di carenza di liquidità in cui versa il comparto” prosegue Enio Marino, in linea con quanto espresso dalla presidente di Ance nazionale, Federica Brancaccio, che in una recente intervista all’Ansa, oltre a sottolineare come l’allungamento a 10 anni per lo
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Più che la rimodulazione delle percentuali, preoccupa l’allungamento a a 10 anni dello sconto dei crediti non utilizzati, che servirà a ben poco
Paolo Ragazzo
Enio
CERTIFICAZIONE SOA
Un obbligo salutare
dilagante in edilizia a difesa
della professionalità
Al fine di contrastare le frodi, il DL 21/2022 ha previsto il riconoscimento del Superbonus 110% solo per i lavori effettuati da imprese in possesso della Certificazione SOA, ossia l’attestato che comprova la capacità economica e tecnica di un’impresa per l’esecuzione di appalti pubblici di lavori di importo maggiore a 150.000 euro e conferma che l’azienda sia in possesso dei requisiti richiesti per la contrattazione pubblica. “Guardiamo con favore all’introduzione di quest’obbligo perché consente di fare selezione in partenza sulla scelta dell’impresa a cui affidare i lavori a tutela della qualità del lavoro e della professionalità del settore – dichiara Alessandra Ariano, responsabile Ance Imperia e ufficio certificazioni Uniservind -. Si tratta di un piccolo segnale positivo per distinguere le aziende strutturate da quelle che non lo sono affatto, ma è ancora insufficiente a eliminare l’improvvisazione dilagante che sta invadendo il settore edile soprattutto nell’ambito dei lavori privati”. Per Ance Imperia la Certificazione SOA dovrebbe diventare un requisito obbligatorio per qualsiasi tipologia di lavoro edile, non solo nell’ambito dei lavori pubblici o para pubblici, “peccato che il Governo sembri più interessato a inserire nelle sue misure lacci e lacciuoli di dubbia utilità come gli obblighi per le aziende inseriti nell’ambito del PNRR di avere a libro paga determinate percentuali di personale femminile, giovane o part-time”, chiosano dalla sede provinciale di viale Matteotti.
sconto dei crediti non utilizzati “servirà a ben poco” ha rimarcato che “al di là della questione di metodo, c’è il fatto che la diciottesima modifica in un anno è una follia”. Occorreva, infatti, limitare e ponderare meglio questi interventi normativi. Che serva almeno da monito per il futuro, se non si vuole tirare il freno a mano a questa grande manovra di rigenerazione del patrimonio urbano sotto il profilo della riqualificazione
energetica e sismica, oggi più che mai indispensabile per rispondere alle pesanti ricadute derivanti dal caro energia e dal cambiamento climatico. “Non bisogna dimenticare, infatti, che il 75% del patrimonio edilizio italiano è in classe G e che solo una politica miope potrebbe interrompere un processo di riqualificazione di tale urgenza e importanza dopo averlo appena avviato” ha concluso il presidente Enio Marino.
Guardiamo con favore all’introduzione di quest’obbligo perché consente di fare selezione in partenza sulla scelta dell’impresa a cui affidare i lavori a tutela della qualità del lavoro e della professionalità del settore
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Alessandra Ariano RESPONSABILE ANCE IMPERIA
contro l’improvvisazione
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Anna Pellegrino
Parolini AMMINISTRATORE DELEGATO ARTE IMPERIA
Come vanno le “case” Incentivi indispensabili per ricucire l’urbanistica
Abbiamo avviato diverse azioni per il restauro del patrimonio edilizio della provincia di Imperia. Si tratta di interventi necessari, non ci siamo mai fermati e c’è molto ancora da fare
Giovedì 15 e venerdì 16 dicembre, la città di Imperia sarà il fulcro nazionale dell’edilizia responsabile tra l’evento “L’arte dell’abitare”, promosso da Arte Imperia (ex Istituto Case Popolari) e l’assemblea nazionale di FederCasa, che rappresenta 80 aziende sul territorio e gestisce 800mila alloggi per un totale di 2,5 milioni di persone. Questi eventi porteranno in città specialisti del settore da tutta Italia e sarà occasione di confronto sul fronte delle politiche abitative nazionali. Arte Imperia (Azienda Regionale Territoriale
Edilizia Residenziale della Provincia di Imperia) gestisce circa 1.600 abitazioni, di cui 1.538 alloggi di edilizia residenziale pubblica (cosiddetti ERP) e 45 di edilizia residenziale sociale (ERS). “Il maggior numero degli alloggi da noi gestiti si trova ad Imperia, Sanremo e Ventimiglia, luoghi in cui l’emergenza abitativa è più alta - spiega Antonio Parolini, amministratore delegato di Arte -. Abbiamo avviato diverse azioni per il restauro del
patrimonio edilizio, con spese, secondo la media delle ultime tre annualità, di 350.000 euro per la manutenzione ordinaria e 1.800.000 euro per la straordinaria: 50 gli alloggi riqualificati con il Fondo Strategico Regionale 2020, 23 gli alloggi recuperati con il Programma Innovativo Nazionale per
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Antonio
Il 15 e 16 dicembre Arte Imperia e FederCasa organizzano il convegno “L’arte dell’abitare”, una due giorni di confronto sulle politiche abitative nazionali
la Qualità dell’Abitare (PINQuA) e 69 quelli in cui si è investito per la riqualificazione energetica e il miglioramento sismico con il Programma Sicuro Verde e Sociale finanziato con il PNRR”.
Per la riqualificazione degli edifici residenziali popolari, anche nell’Imperiese, il Superbonus 110% ha dato una gran mano. Ad esempio, a Santo Stefano al mare, nel febbraio 2022 sono iniziati i lavori di efficientamento energetico con detrazione fiscale di 20 alloggi, mentre a Sanremo sono 60 gli appartamenti per cui è stata avviata la progettazione per la riqualificazione energetica con lavori per 3 milioni di euro. A Ventimiglia, invece, sono 30 gli alloggi in attesa della progettazione esecutiva di un ulteriore intervento di efficientamento energetico. “Si tratta di interventi necessari per manutenere il patrimonio edilizio della provincia - precisa Parolini -, non ci siamo mai fermati e c’è molto ancora da fare”. Si parlerà anche di questa “urbanistica da ricucire” al convegno
Imperia gestisce circa 1.600 abitazioni divise tra edilizia residenziale pubblica e sociale
“L’arte dell’abitare” che si terrà giovedì 15 dicembre a cominciare dalle ore 15, presso la Sala Convegni Camera di Commercio di Imperia. L’incontro, organizzato da Arte Imperia in collaborazione con Federcasa, verterà su temi tecnici e sociali, con l’intervento, tra gli altri, dell’ingegnere Leo Piraccini del G124, il gruppo di lavoro di Renzo Piano dedicato alle periferie “da rammendare”.
La due giorni imperiese sarà anche occasione per Arte Imperia di inaugurare il nuovo Centro Servizi all’Utenza presso il riqualificato ex Consorzio Agrario di Porto
Maurizio. “Il progetto è stato ideato per rispondere ai bisogni dei cittadini fragili della provincia di Imperia - continua Parolini -, un centro che integra le prestazioni già offerte da Arte e al contempo promuove progettualità innovative e soluzioni di welfare, attivando nuovi servizi che consentono di offrire risposte a specifici bisogni abitativi e sociali”. Per migliorare ulteriormente il rapporto con gli inquilini rendendolo più immediato ed accessibile, Arte Imperia ha recentemente realizzato un’applicazione per smartphone (ART@PP) e un nuovo sito Internet. Nel sito, tra le moltissime funzioni, gli utenti possono consultare i lavori in corso e verificare quelli ultimati “Un servizio nuovoconclude Parolini -, per essere sempre più vicini alle famiglie e alle loro esigenze”.
La due giorni imperiese sarà anche occasione per Arte Imperia di inaugurare il nuovo Centro Servizi all’Utenza presso il riqualificato ex Consorzio Agrario di Porto Maurizio
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Arte
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Chi vuole salvare Rivieracqua?
La legittima bocciatura da parte del Tribunale di Imperia dell’accordo di ristrutturazione potrebbe rendere superfluo l’ingresso di un socio privato
Scadevano lo scorso 29 ottobre i termini per il deposito delle condizioni definite con i creditori all’interno dell’accordo di ristrutturazione del debito di Rivieracqua. Ma entro quella data non è stato presentato nulla, così il Tribunale di Imperia non ha potuto che prendere atto del mancato rispetto dei tempi previsti e dichiarare, con sentenza del 9 novembre, l’improcedibilità di tale ricorso. Un lungo percorso che si conclude con un esito sorprendente, per certi versi clamoroso, soprattutto in considerazione delle condizioni di estrema difficoltà operativa e finanziaria in cui opera il Consorzio. Si tratta di una sentenza che di fatto mette Rivieracqua in una condizione di estrema fragilità poiché ora l’adozione di eventuali azioni esecutive è anche nella facoltà dei singoli creditori. Ma a dare ragione alla saggezza popolare, che difficilmente sbaglia e ci dice che “le disgrazie non vengono mai da sole” ci sta pensando il caro energia a stravolgere ulteriormente i già preca-
ri equilibri di via Bresca. Dieci milioni di euro in più in bolletta rispetto a quanto era previsto per il 2022, prima dell’esplosione del conflitto bellico russo-ucraino, sono un dato in grado di mettere in ginocchio chiunque, figuriamoci chi da anni è martoriato da avversità di ogni tipo.
Come se non bastasse, il caro energia porterà un aumento di circa 10 milioni di euro della bolletta prevista per il 2022
Costi da far tremar le vene ai polsi al commissario Gaia Checcucci, già molto impegnata nella definizione del bando per l’ingresso di un socio privato nel consorzio con una quota di minoranza. Una gara che, ha spiegato lo stesso commissario, non è stata ancora bandita proprio per la necessità di provvedere prima all’aggiornamento del piano economico finanziario e del piano tariffario alla luce dei
vertiginosi aumenti dei costi energetici. E naturalmente il pensiero va subito ai debiti che Rivieracqua ha verso molti fornitori e alla sua capacità di farvi completamente fronte così come previsto dal piano di risanamento. “L’obiettivo della società rimane pagare tutti i creditori nella misura del 100 per cento”, ha dichiarato il commissario Checcucci che però ha aggiunto: “È chiaro però che se non si riuscirà a trovare una quadra, la gara per il socio privato diventerebbe semplicemente superflua. Senza accordo non c’è un piano B. Si va tutti a casa”. Insomma, le notizie che riguardano Rivieracqua non consentono di guardare con particolare ottimismo al futuro, tuttavia l’auspicio di Ance Imperia resta quello di sempre: salvare il consorzio per evitare il tracollo dell’intero sistema territorio, in particolare delle numerose imprese di costruzioni associate che vantano crediti arretrati anche molto significativi nei confronti della società pubblica di gestione dell’acqua.
L’auspicio di Ance Imperia resta sempre quello di salvare il consorzio per evitare il tracollo dell’intero sistema territorio, in particolare delle numerose imprese di costruzioni associate che vantano crediti arretrati anche molto significativi nei confronti della società pubblica di gestione dell’acqua
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ACQUA PUBBLICA
Fabio Rubero
Al mondo imprenditoriale garantisco ascolto e impegno
Il Senatore Gianni Berrino, già assessore regionale e comunale, è l’unico rappresentante della provincia di Imperia in Parlamento
Fabio Rubero
La riforma costituzionale approvata con il referendum del 20 e 21 settembre 2020 che ha drasticamente ridotto il numero di parlamentari, portando i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200, non ha avuto ripercussioni numeriche sulla rappresentanza imperiese nei due rami del Parlamento. Anche in questa legislatura, così come in quella passata, la nostra provincia può infatti contare su un suo rappresentante. Se dal 2018 al 2022 è toccato al deputato Flavio di Muro (Lega) farsi carico delle istanze imperiesi, ora tale responsabilità è sulle spalle del senatore Gianni Berrino. L’ex assessore del Comune di Sanremo e di Regione Liguria, oggi membro del direttivo nazionale di Fratelli d’Italia, si è infatti aggiudicato il collegio uninominale di ImperiaSavona-Genova Ponente alle elezioni dello scorso 25 settembre conquistando un seggio a Palazzo Madama. Lo incontriamo proprio il giorno successivo alla presentazione della Legge di Bilancio, inevitabile dunque iniziare la chiacchierata con le impressioni riguardo alla prima manovra del nuovo esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Senatore Berrino, gli organi di stampa hanno definito questa Legge di Bilancio con diversi aggettivi tra i quali timida e prudente. Lei come la definisce?
“Né timida, né prudente, si tratta di una manovra completamente
diversa della precedenti, purtroppo obbligatoriamente limitata dal fatto che la quasi totalità delle risorse disponibili la si è dovuta dirottare sugli aiuti alle famiglie per coprire i costi energetici. È dunque evidente che la libertà di manovra su altri campi, che pure sono sempre stati alla nostra attenzione, quest’anno l’abbiamo dovuta un po’ limitare. Tuttavia, nonostante questo, abbiamo voluto dare segnali di attenzione verso le istanze sostenute in questi anni e portate in campagna elettorale”. Quali sono questi segnali?
“Parlo ad esempio del taglio del cuneo fiscale (due punti percentuali per i redditi più alti e tre per quelli più bassi a favore dei lavoratori ndr). Due o tre punti possono sembrare pochi, ma sono solo l’inizio di un lavoro che porteremo a termine nell’arco dei cinque anni di governo”. E per gli imprenditori?
“La flat tax fino a 85 mila euro di reddito e la decontribuzione assoluta per tre anni per chi assume lavoratori under35, donne, percettori reddito di cittadinanza e per chi stabilizza i lavoratori trasformando i contratti da tempo determinato a indeterminato sono due importanti misure per gli imprenditori. Senza dimenticare la flat tax al 5% sui premi di produttività ai dipendenti che invece prima erano pesantemente tassati”. Facciamo un passo indietro. Torniamo a qualche anno fa quando Lei, assessore ai trasporti di Regione
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POLITICA
Liguria, appoggiò il progetto di una viabilità via mare proposto da Ance Imperia. Qual è il suo pensiero oggi? “Oggi ribadisco il mio pensiero di allora. Si tratta di un progetto molto interessante e che si sposa perfettamente soprattutto con le esigenze dei turisti perché poter viaggiare via mare consente di vedere la bellezza della nostra terra come in nessun altro modo. Di fatto il viaggio, da semplice trasferimento, diventa in sé una mini vacanza e quindi sono convinto si tratti di una grande opportunità che oggi, con il discorso della transizione energetica, potrebbe essere messo in atto attraverso l’utilizzo di un battello elettrico e dunque diventare ancora più virtuoso. Bisogna riprendere i contatti con i porti e i porticcioli che intendevano fare parte delle tappe del percorso e riprendere il discorso. Da parte mia mi rendo disponibile sin da ora a cercare di individuare gli eventuali fondi legati alla transizione energetica ed ecologica che potrebbero essere utilizzati”. Come ha vissuto il passaggio da assessore regionale a senatore della Repubblica?
“Si tratta di un cambio decisamente più brusco e drastico di quello che c’è tra fare l’assessore in Comune e farlo in Regione. Il lavoro qui è completamente diverso, sono passato da un ruolo pienamente operativo con le sue problematiche da affrontare e risolvere quotidianamente a uno in cui si devono affrontare le questioni dal punto di vista politico e in cui occorre studiare le leggi per cercare di modificarle nel miglior modo possibile per andare incontro alle esigenze del territorio. Sto lavorando molto, inoltre, anche per trovare i canali con i vari ministeri per capire laddove si può
intervenire non solo dal punto di vista legislativo, ma anche per suscitare interesse verso il nostro territorio”. Territorio imperiese di cui in questa legislatura è l’unico rappresentante nei due rami del Parlamento. Quanto la responsabilizza questa circostanza? “Parecchio, sia perché sono di Imperia, sia perché sono stato eletto nel collegio uninominale e dunque sono ufficialmente rappresentante di quel territorio. Proprio per questo, come sempre, sono a disposizione del mondo imprenditoriale e di tutti gli imperiesi per cercare di venire incontro alle loro esigenze, compatibilmente con il disegno nazionale. Come al solito metterò al centro della mia attività le due parole che gli Imperiesi conoscono bene e che come sempre da parte mia non mancheranno: l’ascolto e l’impegno”.
Confermo che il progetto lanciato nel 2018 da Ance Imperia di una viabilità di mare è molto interessante. Mi rendo disponibile sin da ora a cercare di individuare gli eventuali fondi legati alla transizione energetica ed ecologica che potrebbero essere utilizzati
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Le frazioni di Sanremo giacciono in attesa di essere riscoperte e di sentirsi parte della città il cui nome ogni anno, grazie al Festival della Canzone Italiana, risuona in tutto il mondo
Sanremo on the road/2 Frazioni, oblio dolceamaro
San Giacomo, San Romolo e Bussana, pur lontane e diverse tra loro, sono accomunate da una dose di trascuratezza e fascino malinconico
Prosegue il nostro viaggio nelle frazioni di Sanremo: dopo Poggio, Verezzo, San Pietro e Coldirodi, è la volta di San Giacomo, San Romolo e Bussana. Territori diversi e anche lontani tra loro, accomunati però da una certa dose di trascuratezza e da un fascino malinconico. Dimenticate, forse addirittura abbandonate, le frazioni di Sanremo giacciono in attesa di
essere riscoperte e di sentirsi parte della città il cui nome ogni anno, grazie al Festival della Canzone Italiana, risuona in tutto il mondo. Ma qui, in questi territori sparsi tra la costa e l’entroterra, in questi luoghi trascurati, dei fasti festivalieri non c’è traccia alcuna.
SAN GIACOMO
Partiamo da San Giacomo, la prima frazione che si raggiunge nell’immediato
entroterra di Sanremo. A San Giacomo non c’è nulla, pure la strada è troppo stretta per farci un marciapiede. I pedoni sono costretti a costeggiarla, rischiando la pelle, perché nonostante la colonnina arancione indichi una rilevazione della velocità in corso, le macchine sfrecciano ben oltre i limiti di velocità. Senza contare che il passaggio pedonale, a cui sono riservati pochi centimetri tra la striscia bianca lato
Nella prima parte del nostro viaggio alla scoperta delle frazioni di Sanremo avevamo visitato Poggio, Verezzo, San Pietro e Coldirodi
#BLOCCADEGRADO
Alice Spagnolo
A San Giacomo non c’è nulla, pure la strada è troppo stretta per farci un marciapiede. I pedoni sono costretti a costeggiarla, rischiando la pelle, perché le macchine sfrecciano ben oltre i limiti di velocità
Nel centro del piccolo borgo di San Giacomo c’è un parco, con qualche gioco per bimbi che da anni, probabilmente, non conosce manutenzione
strada e un muro, è in condizioni pessime a causa del manto stradale disastrato.
Nel centro del piccolo borgo c’è un parco, con qualche gioco per bimbi che da anni, probabilmente, non conosce manutenzione. Per accedervi si passa da un cancello, direttamente sulla strada, e si potrebbe anche raggiungere il retrostante piazzale della chiesa, che si erge su una sorta di collinetta, se non fosse che la scaletta realizzata per appianare il dislivello, finisca con un cancello chiuso da una catena.
Bisogna dunque tornare indietro e rimettersi in strada, tra le auto, anche per compiere quel breve tragitto.
SAN ROMOLO
La frazione più lontana dal centro è senza ombra di dubbio quella di San Romolo, che sorge a 768 metri sul livello del mare, a diverse decine di chilometri dal cuore della Città dei Fiori e dà l’idea a chi la raggiunge di trovarsi in un altro mondo rispetto alla caotica vita della cittadina rivierasca. Anche a San Romolo, però, così come nelle altre frazioni, sono presenti fattori che legano tutto il territorio matuziano. Una su tutte: i divieti. Qui a San Romolo ce ne sono di ogni tipo. Il Comune, come sempre, tiene a precisare che il decoro deve essere garantito
e a ridosso del grande prato centrale che ogni anno estate ospita centinaia di persone che vi si radunano per il Ferragosto, c’è un bel cartello che scrive cosa non è consentito fare. È vietato, dunque “bivaccare o sistemare ogni tipo di giaciglio su tutti gli spazi pubblici, anche non soggetti al pubblico transito” e “usare i luoghi pubblici per soddisfare i bisogni corporali”. Per quest’ultimo caso, sono presenti gli appositi bagni, anche se le loro condizioni non sono delle migliori. Il cartello per la salvaguardia del decoro è in bella mostra su un palo di legno, al quale si appoggia una colonnina metallica verde tenuta in piedi con un nastro nero e dalla base divorata dalla ruggine. Il cartello più suggestivo, però, è quello installato sul muretto che circonda il piazzale della chiesetta presente nel borgo. Innanzitutto viene ricordato a caratteri
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cubitali al visitatore che la chiesa è di proprietà delle Chiesa. E se fin qui non c’erano magari dubbi, c’è scritto pure che “è vietato lanciare oggetti e pietre sull’abitazione sottostante”, come se nel resto del mondo fosse uso comune farlo. Salendo per qualche centinaia di metri si arriva al complesso abbandonato delle ex colonie che tutti i sanremesi conoscono come “Casermette”. L’ingresso sarebbe vietato, visto che c’è un cancello chiuso a ridosso della proprietà, ma la
recinzione è stata divelta e nell’area di bosco, così come all’interno degli edifici in disuso, gli accessi sono frequenti. Lo dimostra lo stato in cui versano i due immobili in pietra che un tempo accoglievano frotte di ragazzi e campi scout. Negli edifici, vandalizzati, c’è di tutto: giacigli di fortuna, bottiglie, indumenti, resti di falò e spazzatura.
Un vero peccato per le “Casermette” che, con le loro finestrelle in legno dipinte di un tenue verde e i tetti spioventi tipici dei luoghi in cui
di inverno si attende la neve, potrebbero ancora dare tanto alla comunità intera. Eppure, persino l’oasi con daini e caprette che per qualche anno ha occupato l’area, è ormai un ricordo. E la gara del 2015 per la gestione di una nuova “oasi faunista” è andata deserta nonostante la richiesta di un canone annuo di appena 500 euro. Da quel momento, gli edifici e il bosco circostante sono terra di nessuno. Anzi, di qualcuno sì: di vandali e sbandati. Un altro patrimonio che invece di essere sfruttato è stato dimenticato e lasciato al degrado.
BUSSANA
La “nuova” Bussana è nata sul mare, dopo che quella vecchia, ubicata sulla collina a est del centro di Sanremo, è stata rasa al suolo da un terremoto il 23 febbraio
A San Romolo il cartello più suggestivo è quello installato sul muretto che circonda il piazzale della chiesetta presente nel borgo, dove c’è scritto che “è vietato lanciare oggetti e pietre sull’abitazione sottostante”, come se nel resto del mondo fosse uso comune farlo
#BLOCCADEGRADO
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A Bussana non mancano i rifiuti. Ce ne sono di tutte le tipologie a far bella mostra di sé: dallo stendino abbandonato tra due muretti vista mare al sacco enorme contenente qualsiasi tipo di spazzatura, lasciato su un posto auto
La “nuova” Bussana è nata sul mare, dopo che quella vecchia, ubicata sulla collina a est del centro di Sanremo, è stata rasa al suolo da un terremoto il 23 febbraio del 1887
del 1887. Gli abitanti sopravvissuti vennero evacuati su ordine dell’autorità militare imposta dal governo, e il borgo venne ricostruito circa tre chilometri più a valle, al confine con il territorio comunale di Taggia. Tutto nuovo, dunque, tranne gli asfalti che, almeno a vederli, sembrano essere terremotati pure loro. La strada è talmente disastrata che viene quasi difficile percorrerla in auto, figuriamoci in scooter o in moto. Nella nuova Bussana non c’è molto: una delle poche cose di interesse storico sono i resti di una villa
romana. I risultati degli scavi si vedono dalla strada, ma il visitatore che volesse conoscere la storia dell’antica costruzione deve scorgere da dietro una rete metallica quanto scritto nella segnaletica espositiva dopo aver attraversato la strada a suo rischio e pericolo, visto che non ci sono nemmeno le strisce pedonali. In compenso non mancano i rifiuti. Ce ne sono di tutte le tipologie a far bella mostra di sé: dallo stendino abbandonato tra due muretti vista mare al sacco enorme contenente qualsiasi tipo
di spazzatura, lasciato su un posto auto. Come in altre situazioni, già viste nelle varie frazioni di Sanremo, quando c’è un problema non si risolve, ma si usano le transenne per segnalare che il problema c’è. Ad esempio a Bussana non si può accedere alla scalinata che da un belvedere su cui è posta una panchina, porta sulla scogliera che digrada sul mare. Il risultato è che la vista per chi si siede sulla panchina non è più sul mare, né sulla florida vegetazione spontanea, ma direttamente sulla transenna fissata a una vecchia e arrugginita ringhiera con del fil di ferro. Ma il massimo del degrado si raggiunge al confine con Arma di Taggia, dove un tempo sorgeva una grande osteria di cui oggi resta un rudere abitato da topi e piccioni e lasciato in balia del tempo e delle intemperie.
#BLOCCADEGRADO
Foto di gruppo di Cristina Dell’Arena con i suoi 14 collaboratori fissi davanti agli uffici dell’Impresa Dell’Arena a Ospedaletti
La voglia di crescere di Cristian Dell’Arena
A 15 anni ero già lì a fare l’apprendista muratore nell’azienda di mio padre Lanfranco con cui ho poi lavorato 14 anni contestualmente agli studi
“C
redo di aver ereditato la passione di famiglia e probabilmente fin da piccolo mi piacevano le costruzioni. Fatto sta che a 15 anni ero già lì a fare l’apprendista muratore nell’azienda di mio padre Lanfranco”. Si racconta così Cristian Dell’Arena, a capo dell’omonima impresa nel campo dell’edilizia che si sta affermando nel panorama provinciale. “Con mio papà ho lavorato quattordici anni contestualmente agli studi. Ricordo ancora il mio primo libretto di lavoro rilasciato dal Comune di Ospedaletti. Lo ricordo con grande piacere perché è
la storia della mia vita e dell’impresa che, dopo aver tanto imparato da mio padre, che ringrazio ancora, sono riuscito a costruire con le mie mani con un grande e continuo impegno. Un’impresa che ha cercato sempre di migliorarsi, aggiornandosi costantemente, e che oggi mi sta dando grandi soddisfazioni”. Cristian, diplomato geometra associando lavoro e studio, ha da pochi mesi compiuto 40 anni, ma la sua azienda ha maturato sul campo una buona esperienza, in particolare si è specializzata nelle nuove costruzioni, anche nel settore della bio-edilizia.
Il giovane imprenditore di Ospedaletti ha avviato la sua impresa dopo una importante esperienza nell’azienda della famiglia
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Facciamo veramente una bella squadra. Nei cantieri siamo competitivi e fondamentale è la famiglia, che riesce anche a trasmettermi serenità
È in grado di eseguire opere di varie entità associando efficienza, tempestività e competitività ad un costante aggiornamento tecnico del personale, avvalendosi di figure specializzate tra progettisti, architetti, tecnici ed operai qualificati in grado di svolgere qualsiasi intervento del settore.
Dotata di numerose e moderne attrezzature da lavoro, in particolar modo per il trasporto dei materiali con mezzi di varie dimensioni, camion gru, macchine movimento terra, ponteggi, l’Impresa Dell’Arena Srl si occupa anche di ristrutturazioni interne ed esterne, rifacimento facciate, consolidamento di terreni, sia in ambito civile che pubblico, grazie all’attestazione Soa. L’impresa è inoltre apprezzata per la formula “chiavi in mano”, ovvero
per la capacità di prendersi in carico l’intero progetto, realizzarlo in toto e consegnarlo al committente, grazie ad una squadra di supporto di cui fanno parte idraulici, elettricisti, imbianchini, serramentisti, fabbri… Gli impegni di lavoro non mancano, con cantieri aperti e seguiti costantemente. E il fatturato è cresciuto costantemente raggiungendo livelli significativi. Oggi Cristian Dell’Arena può contare su 14 fidati collaboratori fissi nei vari rami dell’azienda, oltre che sul sostegno, continuo, della moglie Rosita Aiello, avvocato e sua prima consigliera: “Mi aiuta in tutte le mie scelte e mi dà anche una mano nella stesura dei contratti e in generale in molti adempimenti burocratici che hanno un po’ complicato la vita alle imprese”. Cristian e Rosita si sono sposati nel 2012 e hanno un figlio, Edoardo, di 10 anni, “il nostro gioiello, molto portato per lo studio”. “Devo dire che facciamo veramente una bella squadra – commenta ancora Cristian –. Nei cantieri siamo competitivi e fondamentale è la famiglia, che riesce anche a trasmettermi serenità, essenziale
Cristian, diplomato geometra associando lavoro e studio, ha da pochi mesi compiuto 40 anni, ma la sua azienda ha maturato sul campo una buona esperienza, in particolare si è specializzata nelle nuove costruzioni, anche nel settore della bio-edilizia
L’azienda è specializzata nelle nuove costruzioni, anche nel settore della bio-edilizia. Attualmente è impegnata in 13 lavori, alcuni dei quali rilevanti, quali la realizzazione di una villa luxury e l’allargamento di una darsena nel porto di Sanremo.
LE NOSTRE AZIENDE
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BANDI - FINANZIAMENTI - AGEVOLAZIONI
Un servizio completo per le imprese di tutti i settori a sostegno dei propri progetti.
Il servizio prevede il costante aggiornamento sull’evoluzione della normativa regionale, nazionale e comunitaria relativa a contributi per:
• investimenti di carattere produttivo;
• investimenti per ricerca ed innovazione tecnologica;
• interventi di internazionalizzazaione (bandi SIMEST);
• imprenditoria giovanile e femminile;
• creazione di nuove imprese.
Gli step di affiancamento sono: › Analisi iniziale del progetto › Ricerca personalizzata di bandi e opportunità di finanziamento › Verifica della sua finanziabilità › Predisposizione della domanda
› Assistenza tecnica durante l’iter del procedimento › Gestione della comunicazione con gli Enti erogatori › Rendicontazione economica e finanziaria del progetto
Contattaci per avere ulteriori informazioni al fine di ottenere le risorse per la tua azienda.
REFERENTE DEDICATA Amelia Massone
TEL 0183 650551 MAIL a.massone@confindustria.imperia.it
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_ CONTRIBUTO IN CONTO CAPITALE _ CONTRIBUTO IN CONTO INTERESSI _ CONTRIBUTO A TASSO AGEVOLATO _ CONCESSIONE DI GARANZIA TIPOLOGIA AGEVOLAZIONI
L’impresa è apprezzata per la formula “chiavi in mano”, ovvero per la capacità di prendersi in carico l’intero progetto, realizzarlo in toto e consegnarlo al committente, grazie ad una squadra di supporto di cui fanno parte idraulici, elettricisti, imbianchini, serramentisti, fabbri
Dotata di numerose e moderne attrezzature da lavoro l’impresa si occupa anche di ristrutturazioni interne ed esterne, rifacimento facciate, consolidamento di terreni, sia in ambito civile che pubblico, grazie all’attestazione Soa nel nostro lavoro. E poi non posso nascondere la soddisfazione di essere considerata un’impresa affidabile, che lavora bene, e che per questo oggi ha commesse anche da clienti importanti. Ma mai sedersi sugli allori, continuiamo ad andare avanti e se possibile a migliorarsi ancora”. La giornata di Cristian inizia alle sei del mattino in ufficio e successivamente in magazzino dove aspetta operai e collaboratori. Poi via al giro nei cantieri per controllare come procedono i lavori e affrontare imprevisti o problemi. Attualmente l’impresa è impegnata in 13 lavori, alcuni dei quali rilevanti, quali la realizzazione di una villa luxury e l’allargamento di una darsena nel porto di Sanremo. L’ultima opera in cantiere? Far rivivere la storica antenna Rai di San Martino, accanto a Portosole, ormai abbandonata da anni. Simbolo del progresso economico dell’epoca e della crescita anche sociale della Televisione di Stato, l’antenna Rai di Sanremo venne inaugurata il 28 ottobre del
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L’ultima opera in cantiere è quella di far rivivere la storica antenna Rai di San Martino, accanto a Portosole, ormai abbandonata da anni
1930 dall’allora EIAR. Ha rappresentato un simbolo della rinascita italiana ed anche un luogo riconoscibile da tutti i sanremesi che sceglievano quella spiaggetta lì accanto per un po’ di sole e un tuffo in mare. Poi i tempi sono mano a mano mutati e l’antenna ha perso anche le sue originarie funzioni. Come detto abbandonato da anni, l’edificio che sorregge l’antenna ora conoscerà una nuova vita, in particolare nel piano unico di 300 metri quadrati su cui si sviluppa la base. L’Impresa Dell’Arena ha ottenuto la significativa commessa da un importante gruppo imprenditoriale nel settore della nautica per una ristrutturazione radicale.
“Sarà rifatto il cappotto esterno, il tetto coibentato, l’impianto elettricoidraulico nuovo, con l’installazione di pannelli solari e pale eoliche.
Ristrutturazione totale anche interna, con nuovi materiali e nuovi serramenti, per un edificio che sarà a basso impatto ambientale e che ospiterà uffici e centro direzionale dell’azienda che ha
acquistato l’immobile ma anche aule didattiche – racconta Dell’Arena -. È un piacere e un onore ridare vita ad un edificio che ha rappresentato un pezzo di storia cittadina. Siamo impegnati a realizzare al meglio questo importante progetto di rigenerazione attraverso le nuove tecniche costruttive e l’impegno e la professionalità delle nostre maestranze”.
Dunque Cristian, una vita per il lavoro che è anche la sua passione, un forte legame con la famiglia, un hobby, quello della bicicletta. Ne ha una da corsa, tutta colorata, in ufficio: “Mi piace usarla nei momenti di pausa e mi serve anche come valvola di sfogo quando sulla scrivania si accumula troppa carta”.
LE NOSTRE AZIENDE
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ASSOCIAZIONE NAZIONALE COSTRUTTORI EDILI
L'Ance rappresenta l'industria italiana delle costruzioni. All'Ance aderiscono circa 20.000 imprese private in tutta Italia, specializzate in opere pubbliche, edilizia abitativa, commerciale e industriale, tutela ambientale, promozione edilizia e lavorazioni specialistiche. Il sistema associativo copre tutto il territorio nazionale ed è articolato in 96 Associazioni Territoriali e 20 Organismi Regionali. L'azione dell'Ance è diretta alla promozione e al rafforzamento dei valori imprenditoriali e del lavoro dell'industria edile e del suo indotto, e concorre al perseguimento degli interessi generali del Paese. Nel campo del lavoro, l'Ance gestisce insieme al sindacato una rete nazionale per la formazione (Scuole Edili), l'assistenza (Casse Edili) e la sicurezza dei lavoratori del settore (CPT). A livello internazionale l'Ance è presente stabilmente a Bruxelles e aderisce alle più importanti Federazioni internazionali delle costruzioni.
ANCE IMPERIA
Via Matteotti 32 18100 Imperia Tel. 0183.650551 Fax 0183.64245
ANCE SAVONA
Via Gramsci 10 17100 Savona Tel. 019.8553 Fax 019.821474
ANCE GENOVA
Via Roma 10/a 16121 Genova Tel. 010.589841 Fax 010.587413
ANCE LIGURIA
ANCE LA SPEZIA
Via Don Minzoni 2 19121 La Spezia Tel. 0187.725206 Fax 0187.21320
Via alla Porta degli Archi 10 - 16121 Genova - Tel. 010.543000 - Fax 010.5708933 - info@anceliguria.it
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Dai premi alle imprese arriva un riconoscimento al settore
Premiate Calcestruzzi Val Roja Srl, Aicardi Srl, Comar Srl, Silvano & C. Srl e F.lli Carminati Spa Cava Bergamasca
Anna Pellegrino
Cribis ha consegnato a quattro imprese edili del Ponente
Ligure il Cribis Prime Company, riconoscimento che ogni anno interessa il 7% delle oltre 6 milioni di imprese italiane
Autunno ricco di soddisfazioni per le aziende associate a Ance Imperia. A fine ottobre, all’interno di un evento organizzato in collaborazione con Confindustria Imperia, Cribis, società per la gestione del credito commerciale e lo sviluppo del business in Italia e all’estero del Gruppo CRIF, ha consegnato a quattro imprese edili del Ponente Ligure il Cribis Prime Company, riconoscimento che ogni anno interessa il 7% delle oltre 6 milioni di imprese italiane. Il premio rappresenta il massimo
livello di valutazione dell’affidabilità commerciale di un’organizzazione ed è rilasciato solo ed esclusivamente ad aziende che mantengono costantemente un’elevata affidabilità economicocommerciale e sono virtuose nei pagamenti verso i fornitori. Per il 2022 hanno ricevuto il riconoscimento la Aicardi Srl di Chiusavecchia, la Comar Srl di San Lorenzo al Mare, la Silvano & C. Srl di Sanremo e la F.lli Carminati Spa Cava Bergamasca di Ventimiglia. Un’altra impresa di
Ventimiglia, la Calcestruzzi
Val Roja Srl, è stata invece premiata al Saie di Bologna nella categoria “Top player” della Cassa Edile Awards 2022 per la più alta media di ore lavorate dai dipendenti nel corso del 2021. L’azienda, formata da tre generazioni e sei famiglie, con numerosi progetti di successo negli oltre cinquant’anni di storia, è risultata prima classificata con ben 180 ore mensili lavorate dai dipendenti, ottenendo l’ambito riconoscimento del rispetto dei principi etici di regolarità, legalità e sicurezza.
La Calcestruzzi Val Roja Srl di Ventimiglia è stata premiata al Saie di Bologna nella categoria “Top player” della Cassa Edile Awards 2022 per la più alta media di ore lavorate dai dipendenti nel corso del 2021
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25 LE NOSTRE AZIENDE Le quattro aziende associate a Ance Imperia che hanno ricevuto il riconoscimento Cribis Prime Company 2022: Aicardi Srl di Chiusavecchia (in alto a destra), la Comar Srl di San Lorenzo al Mare (sopra a sinistra), la Silvano & C. Srl di Sanremo (in alto a sinistra) e la F.lli Carminati Spa Cava Bergamasca di Ventimiglia (sopra a destra) Convenienza Ris Un conto a canone 0 dedicato ai piccol per diventare grandi CanoneZe Tasso o Bancomat atuito!* *Chiedimaggiori ormazioniin Perimpa e ge ti tuoi primirisparmi! ai tuoi 18 anni tuoi anni ti ffianchiamo passo passo du ante tuope Canone soli € trime T Z rilascio carta di debito quotaannuaG atuita! condividicon tueidee scopri servizi riser ati. Cosa è da sape Con 12€ trime tutte le ope azioni online che vuoi! Maggiori dettagli Filial ti aspettiamo! asso Spese ope azione atuit rilascio di debito quota annua atuita! Sesei entedelter setto o sei u associazioneque è ilpo togiu to! asso Z spese per ope azion canone trime t ale 12€,InternetBanking atuito! Permaggiori ormazionivieniinfilialeascopri no oconto! Vieniinfilialeadapri tuo ente! Que conto è per etto per te: ffiancalo tuo conto pe sonale tipermette àditene in dineincassi spese dellatuaattività.Z speseperope azion tasso
Formazione indispensabile per una cultura della sicurezza
L’imprenditrice Elena Lovera è la neo presidente nazionale del Formedil, ente unico di formazione e sicurezza nell’edilizia
Elena Lovera (Costrade Srl), past president Ance Cuneo, è vice presidente di Ance Piemonte e di Confindustria Cuneo, oltre che presidente di Scuola Edile Cuneo
La candidatura l’ha colta di sorpresa, ma dopo l’iniziale indecisione e le consultazioni con il papà e il fratello, ha preso il sopravvento il senso di responsabilità che, curriculum alla mano, non le è mai mancato. Anzi. La saluzzese Elena Lovera è la nuova presidente nazionale del Formedil, ente unico di formazione e sicurezza nell’edilizia. Si dice entusiasta di questa sfida, “perché credo nella formazione come strumento per realizzare una sempre più diffusa cultura della sicurezza”. Presidente, appena eletta, nella sua primissima dichiarazione, ha parlato per l’appunto di come sia necessario diffondere sempre di più una “cultura della sicurezza”: quanto è importante nel settore edile parlare di lavoro sicuro? “Ritengo che il sistema tutto debba creare una diffusa cultura della sicurezza. Quando si parla di lavoro sicuro per me si intendono due cose. Nel primo caso sicurezza del lavoro, quindi la certezza per le aziende di avere una continuità lavorativa, fatto per nulla banale in un Paese in cui i Governi cambiano spesso e con essi le normative. Questo aspetto di lavoro sicuro dovrebbe essere la conditio
sine qua non per produrre il secondo effetto, ovvero la sicurezza nel lavoro. Riteniamo che le aziende che operano in maggior sicurezza siano le aziende che operano nel sistema edile, delle casse e delle scuole edili, un sistema che è stato pioneristico in questo campo. Chi opera in questo sistema si differenzia da società commerciali che sbucano dal nulla, non hanno storia, non sono produttive di ricchezza per le famiglie e il territorio e che generano concorrenza sleale. Abbiamo stabilito anche una serie di rapporti con Ispettorato del lavoro, Spresal e vari enti preposti al controllo proprio perché siamo convinti che attraverso un dialogo preventivo si possano risolvere a monte una serie di problematiche. Non voglio essere cieca e dire che in edilizia non vi sia rischio: esso non sarà mai pari a zero, ma vorrei che chi entra in un cantiere possa aver interiorizzato il più possibile la percezione di dove e quando c’è il pericolo e di come renderlo il più attenuato possibile”.
Quando si parla di sicurezza sul lavoro bisogna ripartire da scuola e giovani?
“I giovani perché sono il futuro del nostro sistema. Occorre renderli individui consapevoli del loro operare sul lavoro. Le scuole perché crediamo sia quello il luogo in cui abbiamo l’occasione di confrontarci parlando di formazione. È negli istituti scolastici che andiamo a dare forma alla sostanza parlando a persone che hanno già appreso delle nozioni. Noi andiamo a mostrare quella che è l’attività pratica, passando dal sapere al saper fare”.
L’inizio del suo mandato è iniziato ufficialmente durante il Saie di Bologna, durante il quale avete reso noti alcuni dati del settore.
Gilberto Manfrin
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Cosa dicono questi dati e come reputa lo stato di salute dell’edilizia?
“Il settore edile è cresciuto di circa il 34% nel 2021 rispetto al Pil nazionale, contando 300mila lavoratori in più. Ciò detto, la pandemia ha creato problemi anche alle nostre aziende. C’è stato un forte boom dovuto alle possibilità offerte dal Superbonus e dal Pnrr, ma vogliamo far sì che queste misure diventino strutturali, proprio per poter dare una linea progettuale anche a chi intraprende un percorso e una carriera nel mondo dell’edilizia: operaio, tecnico, imprenditore che sia. Oggi l’edilizia vive un periodo di cambiamento: c’è più tecnologia, nuovi materiali innovativi e soluzioni avanzate”.
Di cosa necessita, in particolare, la provincia di Imperia?
“Da grande amante dell’Imperiese e in generale della Liguria quello che auspico, prima di tutto, è che vengano modernizzati il più possibile i collegamenti infrastrutturali, in primis il tunnel del Tenda, a seguire la rete autostradale e viaria di alcune aree del Ponente. Penso anche ai meravigliosi immobili della provincia di Imperia che ci raccontano un passato glorioso e che meriterebbero un grande progetto di riutilizzo. La comunità deve essere indotta a non costruire qualcosa di nuovo, ma a ristrutturare l’esistente, puntando su nuove tecnologie di risparmio energetico”.
Capitolo Superbonus: è un’arma a “doppio taglio”?
“Senza dubbio ha permesso di rivitalizzare il patrimonio urbano pubblico-privato, generando un grande fermento di cui avevamo bisogno, ma ha anche portato ad un aumento schizofrenico dei prezzi. È una misura che va stabilizzata: le imprese non possono iniziare un lavoro senza sapere quali saranno le misure per i crediti. Ma penso anche ai clienti stessi delle nostre imprese, pubblici e privati, che hanno intenzione di fare lavori. Incertezza del diritto mista ad una palude burocratica sempre più impervia tornano ad essere dei grandi freni per l’economia edile”.
Parlando proprio di burocrazia, si è posta qualche obiettivo particolare per provare quanto meno ad allentare lacci e lacciuoli che spesso impediscono alle imprese edili di lavorare con maggior serenità?
“Insieme al mio vice-presidente e con il Cda cercheremo di instaurare un rapporto con il Ministero del Lavoro e dell’Istruzione affinché possano essere valorizzate quelle che sono le buone pratiche esistenti in edilizia, senza andare a creare quello che io chiamo l’ufficio complicazioni affari semplici. Non dobbiamo inventarci nessuna nuova certificazione. Ci sono le norme e le attestazioni Soa: facciamo funzionare ciò che c’è perché solo così possiamo andare a premiare chi rispetta la legge e chi questi percorsi di qualità li ha compiuti, cercando di ‘incanalare’ sulla retta via aziende che invece non sono parte del sistema”.
“Da grande amante dell’Imperiese e in generale della Liguria quello che auspico, prima di tutto, è che vengano modernizzati il più possibile i collegamenti infrastrutturali, in primis il tunnel del Tenda, a seguire la rete autostradale e viaria di alcune aree del Ponente. Penso anche ai meravigliosi immobili della provincia di Imperia che ci raccontano un passato glorioso e che meriterebbero un grande progetto di riutilizzo”
Il Formedil ha come scopo la promozione, l’attuazione e il coordinamento su scala nazionale delle iniziative di formazione, sicurezza, qualificazione e riqualificazione professionale nel settore delle costruzioni. È un ente paritetico, a cui fa capo una rete di 121 enti territoriali, come la scuola edile di Cuneo ed il Comitato Paritetico Territoriale per la Sicurezza e la Formazione in Edilizia (CPT). Attraverso la presenza capillare sul territorio, il sistema garantisce un’offerta formativa per tutte le esigenze, in una logica che tende a privilegiare un aggiornamento continuo e la crescita professionale costante di tutte le figure coinvolte nel processo produttivo edilizio. Obiettivo fondamentale è favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro attraverso una rete di servizi e sportelli territoriali dedicati e fornire il supporto e la consulenza alle imprese e ai lavoratori, nell’interesse di entrambi, sulla sicurezza degli ambienti di lavoro.
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IL FORMEDIL
Foto di gruppo per gli allievi della Scuola Edile di Imperia all’ingresso del Saie di Bologna, la fiera delle costruzioni per eccellenza, a cui partecipano in modo integrato tutti gli attori della filiera
Studenti in viaggio con la Scuola Edile di Imperia
“Sappiamo quanto queste iniziative a livello nazionale che si svolgono al di fuori del nostro territorio di residenza e operatività siano molto importanti per i nostri allievi”, spiega Andrea Veneziano, presidente della Scuola Edile di Imperia
La Scuola Edile di Imperia si è sempre distinta sul territorio per la sua capacità di far incontrare la domanda (le necessità professionali delle imprese) con l’offerta (lavoratori qualificati e specializzati) mediante la formazione. E una buona e proficua attività formativa passa anche attraverso la partecipazione degli allievi alle iniziative nazionali più importanti della categoria.
Una di queste è il Salone Orientamenti 2022, grande appuntamento sull’orientamento, la formazione e il lavoro organizzato annualmente dalla Regione Liguria
presso i Magazzini del Cotone di Genova. Gli allievi del polo formativo paritetico imperiese hanno così vissuto anche quest’anno due giorni di full immersion nel mondo dell’orientamento al lavoro, prendendo parte anche alla Worldskills Exhibition Liguria per le professioni edili. Una competizione che si rifà ai campionati internazionali dei mestieri - le Worldskills Competition - organizzati in diversi Paesi dell’Europa, del Nord America e dell’Asia Orientale, dove si presentano e confrontano diversi mestieri attraverso prove di abilità dei partecipanti. In questa
occasione gli allievi del Sei-Cpt hanno avuto modo di incontrare e ricevere i saluti istituzionali degli assessori regionali Marco Scajola e Simona Ferro, che hanno così testimoniato l’importanza riconosciuta ai percorsi di formazione
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Francesca Braghero
Gli allievi hanno partecipato alle Worldskills Exhibition Liguria del Salone Orientamenti di Genova, all’Ediltrophy e al Saie di Bologna
FORMAZIONE
professionali presenti in Liguria.
“Sappiamo quanto queste iniziative a livello nazionale che si svolgono al di fuori del nostro territorio di residenza e operatività siano molto importanti per i nostri allievi – spiega Andrea Veneziano, presidente della Scuola Edile di Imperia -. Per questo, nonostante la crisi economica che stiamo purtroppo vivendo ormai da diversi anni, il nostro comitato di presidenza si è adoperato per trovare le risorse affinché si potesse inserire all’interno del piano formativo la partecipazione degli studenti ad una serie di importanti appuntamenti, tra cui il Salone Orientamenti, Ediltrophy 2022 e il Saie di Bologna”.
La gara di arte muraria Ediltrophy è una manifestazione nazionale nata nel 2008 dalla collaborazione tra Formedil, Saie e Liple, durante la quale squadre composte da una coppia di muratori
devono realizzare, nel minor tempo possibile, un manufatto “a regola d’arte” basandosi su un disegno tecnico proposto da Formedil e Liple. La gara si svolge in due fasi: una prima tornata di selezioni regionali o interregionali, nelle quali si affrontano squadre provenienti dai diversi istituti edili territoriali e una finale nazionale che si svolge a Bologna nella giornata conclusiva del Saie, alla quale hanno accesso i primi classificati di ogni regione. “Dopo il 2014 - continua Veneziano -, quando si era svolta l’ultima gara Ediltrophy che aveva portato i nostri allievi sul gradino più alto del podio a livello regionale nell’ambito della sicurezza, con il conseguente accesso alle finali nazionali al Saie di Bologna anche quest’anno abbiamo sfiorato la vittoria, aggiundicandoci un buon secondo posto”. Infine, il Saie di Bologna, un’iniziativa fortemente
impattante nella formazione professionale del settore edile, la fiera delle costruzioni per eccellenza, a cui partecipano in modo integrato tutti gli attori della filiera. “La sinergia tra le innovative formule espositive e iniziative speciali che si svolgono durante la manifestazione - conclude Veneziano - garantisce una panoramica completa sulla trasformazione che il mercato delle costruzioni sta attraversando, con una conseguente valorizzazione delle competenze dei futuri operatori del settore edile e impianti che il Sei-Cpt forma da ormai 61 anni. I nostri ragazzi si sono dimostrati estremamente entusiasti di queste iniziative organizzate al di fuori del consueto contesto scolastico. Per molti di loro è stata la prima occasione di uscita dal territorio di residenza e hanno dimostrato una partecipazione attiva ed appassionata”.
Nonostante la crisi economica che stiamo purtroppo vivendo ormai da diversi anni, il Comitato di presidenza del Sei-Cpt si è adoperato per trovare le risorse affinché si potesse inserire all’interno del piano formativo la partecipazione degli studenti ad una serie di importanti appuntamenti regionali e nazionali
Allievi del Sei-Cpt di Imperia in gara alle Worldskills Exhibition
Liguria del Salone Orientamenti di Genova e all’Ediltrophy di Bologna
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Foto di gruppo per le imprese della sezione nautica di Confindustria
Imperia Yacht Net all’interno dello stand del Cannes Yachting Festival 2022
Esordio vincente per Yacht Net al Cannes Yachting Festival
Le aziende della sezione nautica di Confindustria Imperia hanno lanciato il nuovo brand al più importante salone nautico europeo
Anna Pellegrino
L’unione fa la forza. Questo è il motto che ha guidato la sezione nautica di Confindustria Imperia “Yacht Net”, quando ha esordito con successo al “Cannes Yachting Festival”, il più importante appuntamento del settore nautico in Europa. Con uno spazio dedicato nella Luxury Gallery, all’interno dell’area open gestita dall’azienda speciale della Camera di Commercio Riviere di Liguria in partnership con
Liguria International, la “Yacht Net” ha ben rappresentato il Ponente Ligure, con una decina di aziende presenti, tra marine (Marina degli Aregai e Marina di San Lorenzo), porti (Cala del Forte, Go Imperia e Portosole Cnis), cantieri navali e servizi (Cantieri di Imperia, Cantieri del Mediterraneo, Sanremo Ship, Permare e All Services). Inoltre, all’interno del prestigioso festival c’erano anche il Gruppo Permare e Cantieri di Imperia, con uno stand a loro dedicato.
“Lo stand ‘Yacht Net’ è stato percepito molto positivamente, ho visto molte persone fermarsi attirate dalla presentazione fatta dalle varie azienderacconta la presidente di Confindustria Imperia Barbara Amerio, che ha creduto e voluto fortemente questa partecipazione -. Oltre che per incontrare potenziali nuovi clienti, la prima partecipazione di ‘Yacht Net’ al ‘Cannes Yachting Festival’ è servita anche per approfondire la reciproca conoscenza
con le aziende delle altre province liguri con cui abbiamo condiviso lo spazio della Camera di Commercio, ovvero La Spezia e Savona”. Il “Cannes Yachting Festival” è stato un’occasione per far conoscere la peculiarità delle imprese nautiche del Ponente Ligure ad un pubblico internazionale e si è rivelato un’opportunità unica di confronto sul futuro del mercato navale a 360°. “Vivendo qualche giorno fianco a fianco - continua la numero uno degli industriali di Imperiaci siamo accorti di come presentarci insieme aumenti il nostro potenziale, in quanto possiamo rappresentare tutta la filiera nautica e creare reciprocamente maggiori opportunità. Nel momento di confronto finale che abbiamo avuto, infatti, è emerso il desiderio di ripetere questa o altre esperienze simili e sono già arrivate richieste di future partecipazioni da parte di aziende che a Cannes non era presenti”. All’interno dello stand “Yacht Net” le aziende hanno avuto a
La partecipazione è servita anche per approfondire la reciproca conoscenza con le aziende delle altre province liguri con cui Yacht Net ha condiviso lo spazio della Camera di Commercio, ovvero La Spezia e Savona
disposizione uno spazio in cui è stato possibile svolgere incontri, mentre le immagini del video promozionale della sezione nautica di Confindustria Imperia erano visibili a tutti su un monitor.
Dulcis in fundo, al Cannes Yachting Festival la rivista specializzata “Yachts France” ha
assegnato i World Yachts Trophies 2022, premi che hanno visto protagonista la filiera nautica italiana. Tra questi, al cantiere sanremese Permare è stato assegnato il riconoscimento “Cantiere dell’anno”, grazie ai suoi oltre 50 anni di storia e al progetto in fase di realizzazione del sofisticato yacht Amer 74 Steel. “Sarà la nostra barca più grande - racconta ancora Barbara Amerio, che è anche amministratore delegato dei Cantieri Permare -. Pronta nel 2026, ci farà fare un ulteriore salto di qualità per una produzione più ampia. Il premio ci è stato attribuito anche per la nostra lunga storia di lavoro e passione che ha già toccato tre generazioni della famiglia Amerio”.
Al Cannes Yachting Festival la rivista specializzata “Yachts France” ha assegnato i World Yachts Trophies 2022, premi che hanno visto protagonista la filiera nautica italiana. Tra questi, al cantiere sanremese Permare di cui è amministratore delegato la presidente di Confindustria Imperia Barbara Amerio è stato assegnato il riconoscimento “Cantiere dell’anno”, grazie ai suoi oltre 50 anni di storia e al progetto in fase di realizzazione del sofisticato yacht Amer 74 Steel
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La presidente di Confindustria Imperia Barbara Amerio nello stand di Yacht Net al Cannes Yachting Festival 2022
AIP s.r.l. - Via Soleabò, 20 12032 San Martino Barge (Cn) - Italia Tel. 0175.343225 - Fax 0175.343503 Dettagli di Design info@aipporte.com www.aipporte.com Collezione: Grafix Modello: GF26-D Finitura: Rovere Alaska