1 minute read

Il Mercato e la Piazza Se in Ticino mancano i lavoratori

I lettori più attenti ai risvolti economici della nostra attualità si ricorderanno forse che nella scorsa primavera una coppia di ricercatori della SUPSI aveva sorpreso la nostra opinione pubblica affermando che, ancora prima della fine di questo decennio, all’economia del nostro Cantone potrebbero mancare 33mila unità lavorative. Questo significherebbe, per chi scrive, se non si introducono misure correttive, che a quella data o il contingente di frontalieri supererà le 100mila unità (e per consentirgli di arrivare in tempo sul posto di lavoro occorrerà generalizzare la possibilità del lavoro notturno), oppure un 10% circa delle aziende dovrebbe cercare di ricollocarsi fuori Cantone (preferibilmente nelle province italiane a ridosso della frontiera). Se prendiamo per buone queste previsioni – e fin qui non avevamo ragioni per pensare il contrario – questo scenario dovrebbe

This article is from: