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realizzarsi nel medio termine, entro 5 anni. Ciò significa che i consiglieri di Stato eletti il prossimo aprile potrebbero essere chiamati a confrontarsi da subito con questa sfida.

Ora questa previsione è fondata sull’evoluzione dell’offerta di lavoro (precisiamo che l’offerta di lavoro è il fabbisogno di lavoratori delle aziende attive nel Cantone) degli ultimi anni, vale a dire del periodo della libera circolazione della manodopera. È tuttavia difficile credere che l’evoluzione dell’offerta di lavoro dei prossimi anni proietterà nel futuro le tendenze di aumento del prossimo passato nella misura anticipata dai ricercatori della SUPSI. Come commentatori della nostra economia siamo comunque riconoscenti a chi si azzarda a formulare previsioni e questo perché ogni previsione ha una probabilità di realizzarsi e dà quindi, a chi deve intervenire, come a chi deve commen-

La vera novità di Elly Schlein

Una svizzera è diventata la leader della sinistra italiana, e già questa è una notizia. In realtà Elly Schlein è anche italiana, figlia di una madre senese e di un padre americano di origine ebraica; ma è nata e cresciuta in Ticino, abbandonato solo a 19 anni per fare l’università a Bologna. Mi ha raccontato che nella sua classe alle scuole elementari c’erano molti ragazzi figli di famiglie fuggite dalle guerre balcaniche, e che questo le ha insegnato i valori della società multietnica e dell’integrazione. L’ho intervistata per il «Corriere della Sera» e ne ho tratto un’impressione diversa da quella che mi ero fatto leggendo articoli su di lei. Pensavo che fosse una figura interessante dietro la quale però si era nascosta la solita nomenklatura del Partito Democratico, per continuare a controllare il PD, cambiando tutto per non cambiare nulla. E in effetti Schlein è stata sostenuta da vecchi «marpioni» come Dario Franceschi- ni, Goffredo Bettini, Andrea Orlando, Nicola Zingaretti. Eppure c’è qualcosa di più. E non soltanto perché lei è in gamba, sa parlare in pubblico, ha cultura e velocità mentale. Elly Schlein è un’avvocata. Ha una formazione americana: ha partecipato da volontaria a entrambe le campagne elettorali di Barack Obama (2008 e 2012). Rappresenta una novità. E non solo perché è la prima donna a conquistare la leadership della sinistra italiana. Il nostro è il tempo della rivolta contro l’establishment, le élites, il sistema. A sinistra come a destra. Sono frutti di questa tendenza anche la vittoria della Brexit al referendum del 2016 e l’elezione di Donald Trump nel novembre dello stesso anno; financo papa Francesco, con la sua critica alla Curia e alla Chiesa tradizionale, partecipa a questo fenomeno. Come si poteva pensare che il PD facesse eccezione? Stefano Bonaccini era un ottimo candidato. Governato-

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